Tsport 315

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impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano

anno XLiI - MAGGIO GIUGNO 2017 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 13,00

ISSN 1121-6913

international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing

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sommario contents

ANNO/YEAR XLII - MAGGIO-GIUGNO / MAY-UNE 2017

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BRUNO GRILLINI OPINIONE / QUELLA SEDIA NON È VUOTA Opinion / That chair is not empty

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PIETRO CHIANCHIANO STADI E CAMPI DI CALCIO / RICOSTRUZIONE DELLO STADIO FILADELFIA A TORINO

(PROGECO Progettazioni Generali, archistudioassociati) Stadiums and soccer fields / Reconstruction of the Filadelfia Stadium in Turin

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CESARE LINO FITNESS E BENESSERE / CENTRO BENESSERE A PADENGHE SUL GARDA (BRESCIA)

(Architetto Giancarlo Marzorati)

Fitness and wellness / Wellness center in Padenghe

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MARIA CARBONE PALAZZETTI E PALESTRE / CENTRO SPORTIVO POLIVALENTE A MANFREDONIA (FOGGIA)

(ing. Nicola Palena)

Halls and gyms / Multipurpose sports centre in Manfredonia

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JOSEPH WOLFE ALTRI IMPIANTI / GOLF RESORT ZALA SPRINGS, UNGHERIA Other facilities / Zala Springs Golf Resort, Hungary

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A CURA DI BRUNO GRILLINI TSCAPE / CATTEDRALE VEGETALE A LODI

Tscape / Vegetable Cathedral in Lodi

(STOA Architects, Inc)



numero speciale a cura di / special issue by Bruno Grillini

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BEA RISPOLI PALAZZETTI E PALESTRE / PALESTRA POLIVALENTE A MIRANDOLA (MODENA)

(ing. Alberto Pelliciari)

Halls and gyms / Multipurpose venue in Mirandola

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STEFANO LONGHI IMPIANTI ETICI / IMPIANTI SOSTENIBILI Modelli di integrazione scolastici

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TOMMASO EMPLER PROGETTARE L’ACCESSIBILITÀ / UNIVERSAL DESIGN: LA RAMPA NEI LUOGHI DI CULTO STORICI

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NOTIZIE / News - a cura di/by C.F. REGIONI PROVINCE COMUNI / From the municipalities - a cura di/by Pietro Chianchiano, Sabina Orrico SCHEDE TECNICHE / Technical cards

Tsportmagazine Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 – 20162 Milano Tel. (+39) 026 438 282 - 026 66 111 685 fax (+39) 02 23 369 039 www.tsport.it E-mail: info@tsport.it

Cattedrale Vegetale a Lodi / Vegetable Cathedral in Lodi Il progetto è pubblicato a pag. 41



opinione Quella sedia non è vuota That chair is not empty

Provocatorio, cocciuto, ha sempre voluto fare di testa sua. E così, con largo anticipo su quanto prevedono le statistiche, ha voluto lasciare questo mondo: parenti e amici, i collaboratori, e le sue creature, che hanno sfidato i lustri e le crisi mondiali: a cominciare da questa TSPORT, nata con lui e per lui quarantuno anni fa. Sue tutte le idee che anno dopo anno sono andate a vivacizzare e, diciamolo pure, a innovare gli spazi informativi di questo settore: dall’originale strumento di comunicazione commerciale che volle chiamare “Mappa dei Fornitori”, al tutterba, che ha superato, inimitato, i dieci anni di vita. E nella sua vulcanica sete di rinnovamento era già in cammino verso la nuova era, quella digitale, che avrebbe portato (e porterà) il suo TSPORT nel futuro. E dunque ha voluto lasciare una sedia vuota, ma non è veramente scomparso: una ricchissima eredità viene raccolta da chi lavorerà al suo posto per garantire a TSPORT il ruolo di strumento, completo ed efficace, nell’informazione del XXI secolo.

Naughty, stubborn, he always wanted to make he’s own decisions. And so, far ahead of what the statistics suggest, he wanted to leave this world: relatives and friends, collaborators, and his creatures, who challenged the decades and world crises: starting from this TSPORT, born with him and For him forty-one years ago. All of the ideas that year after year have gone to liven up and, let's say, to innovate the information spaces of this industry: from the original commercial communication tool that he wanted to call "Mappa dei Fornitori” (Suppliers Map) to the tutterba, which passed, not imitated, Ten years of life. And in his volcanic thirst for renewal he was already on his way to the new era, the digital one, that would bring (and shall bring) his TSPORT in the future. And so he wanted to leave an empty chair, but he did not really disappear: a wealth of legacy is collected by those who will work in his place to give TSPORT the role of a complete and effective tool in information through the 21st century.

Dunque addio Piero, e grazie.

So farewell Piero, and thank you.

La redazione

The editorial staff

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Via Parini, 3 - 40069 Zola Predosa (BO) Italy Tel. +39 051 6164311 - Fax +39 051 6164317 e-mail: info@omsi.it - www.omsi.it


STADI E CAMPI DI CALCIO

Ricostruzione dello Stadio Filadelfia a Torino Costituito da due campi di calcio, separati dalla tribuna coperta, il nuovo Filadelfia è stato inaugurato il 25 maggio. Il campo da gioco principale è riscaldato e irrigato per gli allenamenti della prima squadra e le partite della “Primavera”, il campo 2 per gli allenamenti della “Primavera”. I locali sotto la tribuna coperta sono destinati all'attività sportiva (spogliatoi del Torino F.C., della squadra Primavera, della squadra Ospiti, degli Arbitri, palestra con i relativi

servizi, locali accessori, ambienti destinati allo staff tecnico, autorimessa interrata, locali di soccorso ed i servizi igienici destinati al pubblico a livello zero). I lavori hanno riguardato anche: i due piazzali nord e sud con relative barriere, il piazzale della Memoria l'Obelisco con lo stemma del Torino e la biglietteria opportunamente restaurati. È stato inoltre realizzato l'isolamento del pubblico dai reliquati delle curve Nord e Sud

di Pietro Chianchiano

La nuova tribuna vista dal secondo campo e dal campo principale; nel dettaglio, il toro in rilievo sulla lamiera granata. The new grandstand seen from the training field and from the main field, in the detail, the bull embossed on the garnet red sheet.


pericolanti, le barriere visive lungo le vie Filadelfia e Spano, e infine il restauro conservativo delle restanti porzioni della recinzione storica e l'integrazione delle porzioni mancanti.

Sotto, planimetria generale con i due campi separati dalla tribuna. Nella pagina a lato, il campo di allenamento con il prospetto posteriore della tribuna; dettagli del fianco e del retro; sezione trasversale. Below, general plan with the two fields divided by the grandstand. Next page, the training field with the rear elevation of the grandstand; details of the side and the rear; cross section.

La storia Il progetto della ricostruzione dello Stadio Filadelfia riguarda un impianto sportivo storico già presente nel lotto, che per la particolare storia, merita una nota introduttiva. La costruzione del precedente impianto fu ideata dal Conte Enrico Marone di Cinzano nel 1926, con l’affidamento dei lavori all’ing. Miro Gamba docente del Politecnico di Torino e la costruzione a cura delle maestranze seguite dal Commendator Riccardo Filippa. Alla partita di inaugurazione il 17 ottobre 1926 presenziarono il Principe ereditario Umberto II, la Principessa Maria Adelaide e 15.000 spettatori. Questa struttura ospitò le partite casalinghe del Torino fino alla fine della stagione 1962-

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1963. Dal 1963 al 1997 l’impianto fu via via abbandonato subendo un degrado significativo. Il ’97 e il ’98 sono gli anni a cui risale la demolizione di due grosse porzioni dell’impianto, pericolanti e non utilizzabili. Grazie al movimento di opinione e di protesta dei tifosi del Torino si salvarono dalle demolizioni due porzioni della tribuna, le curve nordest e nordovest, alcune piccole porzioni della gradinata centrale, la biglietteria e l’obelisco. I tentativi di ricostruzione dell’impianto furono numerosi ma senza risultati fino al 2011 quando la “Fondazione Stadio Filadelfia” firma l’atto costitutivo con l’obiettivo primario di rimettere in piedi e successivamente gestire il glorioso impianto storico che ospitò le imprese del Grande Torino fino al 1963. Il progetto generale intende ricostruire, con moderni criteri, l’Impianto Filadelfia nel rispetto delle sue peculiarità (due campi da calcio) sottraendo l’area all’incuria ambientale nella quale, nonostante gli sforzi di


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molti tifosi, si trovava. Nella cornice, un tempo della zona periferica, oggi centrale della Città di Torino, lo Stadio Filadelfia rinasce con la finalità di fornire un nuovo centro tecnico del Torino F.C. La nuova tribuna coperta Risulta essere la struttura più evidente e imponente dell’intera opera con uno sviluppo sia planimetrico che in alzato di grande rilievo ed impatto visivo. Le dimensioni e lo skyline della costruzione sono state precisamente determinate dai livelli progettuali precedenti; la progettazione definitiva ed esecutiva ha assunto il compito di realizzarne l’ingegnerizzazione definendo nei particolari la distribuzione di tutti i locali stabilendo, in funzione di approfonditi calcoli strutturali, il dimensionamento delle strutture e precisando la tipologia e le caratteristiche dei materiali da costruzione in modo da ottenere un quadro preciso delle forme e dell’aspetto che i singoli elementi devono possedere ed ottenere così

la precisa caratterizzazione statica, funzionale, estetica. La tribuna comprende un piano interrato adibito a spogliatoi e autorimessa, le gradinate con capienza di 2.010 posti a sedere, il sistema di copertura e, sotto le gradinate, una serie di piani adibiti a molteplici attività di carattere sportivo, amministrativo e di servizio, tutti dedicati all’attività del Torino F.C. Il pubblico si distribuisce dal basso verso l'alto tramite sei scalette larghe m. 1,20 con pedate ed alzate regolamentari che suddividono lo spazio delle sedute in 7 settori di cui quello centrale “VIP” che accoglie 120 spettatori, per un totale di 2.010 spettatori compresi i 10 posti dedicati ai disabili. Nei settori laterali le sedute sono in copolimero di polipropilene (PP) di prima scelta, nella versione ignifuga di Classe 1 secondo normativa vigente, additivato con antistatico ed anti UV, nel colore granata e/o bianchi, atossici ed esenti da metalli pesanti; da fissare alla parte verticale del gradone, con

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Nella pagina a lato, una serie di immagini riprese dalla tribuna in direzione del campo principale, con dettagli degli spalti e delle sedute. In questa pagina, elementi di dettaglio della struttura di copertura; le tribune laterali scoperte; i tralicci tesi per la rete di protezione, che fungono anche da torri-faro. On the left page, pictures taken from the grandstand towards the main field, with details of the tiers and the seats. In this page, details of the roofing structure; the side tiers uncovered; the trellis built for the safety net, that also function as lighthouse towers.

numerazione su targhetta in plastica, delle dimensioni secondo le prescrizioni FIFAUEFA 440x400x365 mm. Le sedute del settore vip sono ribaltabili con struttura portante prodotta in tubo di acciaio ad alta resistenza laminata a freddo, del Ø 25x2 mm con all’interno dello schienale il doppio tubo saldato a rinforzo delle due lame che fungono da snodo. L’anello sedile è prodotto nello stesso tubo con contrappeso per il ribaltamento automatico. Sedile e schienale sono prodotti in copolimero di polipropilene di prima scelta additivato con anti statico e anti u.v., nella versione ignifuga di Classe 1, colorati in massa con pigmenti ad alta solidità alla luce (7/8) nei colori della collana RAL. Le tribune scoperte Le tribune scoperte del campo n. 1 sono realizzate sui tre lati dello stesso. Sono divise in due settori di cui uno riservato agli ospiti con capienza di 358 posti di cui due per disabili; l'altro, distribuito su tre lati del

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campo con capienza di 1820 posti, di cui 4 per disabili. La tipologia è quella a gradoni. Le tribune del campo 2 con capienza 341 posti di cui 2 per disabili si estendono sul lato est del campo parallelamente al piazzale della memoria. Sono costituite da elementi prefabbricati a L appoggiati su setti portagradoni in calcestruzzo armato realizzato in opera che appoggiano, a loro volta, sul muro del monoblocco delle autorimesse interrate e sulla trave della soletta in corrispondenza della pilastrata antistante. Il totale dei posti a sedere, comprendendo tutte le tribune, ammonta quindi a 4529. I campi Il sottofondo dei campi comprende un top soil composto da sabbia silicea miscelata ad appositi ammendanti organici per un totale di 28 cm di spessore, con uno strato drenante di graniglia per un totale di circa 5 cm. Il tappeto erboso è realizzato mediante


semina con apposita macchina seminatrice. Il riscaldamento dei campi di calcio è una tecnica che trova sempre maggiori applicazioni al fine di evitare il congelamento del manto erboso durante la stagione invernale e di garantire al manto la temperatura ideale che gli permetta di vegetare anche con condizioni climatiche sfavorevoli. Il periodo di riscaldamento del terreno di gioco in Italia del nord è compreso tra il 15 novembre e il 15 marzo. Il riscaldamento più efficiente è costituito dall’utilizzo di acqua calda a media temperatura (attorno a 35°C) circolante in tubazioni installate a circa 25 cm di profondità. L'impianto di riscaldamento dei campi di calcio è costituito da una serie di tubazioni in polipropilene PP-R diametro 25 mm, poste al di sotto del terreno di gioco, con un passo di 30 cm, che si staccano da un collettore unico. Al fine di mantenere un adeguato bilanciamento dei circuiti, il sistema più efficiente di collegamento idraulico è il ricorso al siste-

ma con ritorno inverso. Tale collegamento ha come logica di base quella di mantenere le pressioni differenziali pressoché costanti ai capi delle singole serpentine, garantendo di conseguenza la medesima portata. Il conseguimento di tale caratteristica si ottiene attraverso l’utilizzo di un apposito collettore, denominato Tichelmann, che consente un ritorno inverso, garantendo in questo modo l’uniformità delle portate. L'utilizzo di tale tecnica risulta decisamente più performante in termini di efficienza, manutenibilità, ingombri rispetto ad una soluzione con collettori tradizionali, che richiedo maggiori spazi accessibili per il loro posizionamento (pozzetti) e un cattivo bilanciamento dell'impianto. Il campo da calcio viene riscaldato come un'unica zona, infatti non risulta particolarmente utile la suddivisione in zone che porterebbe a una disomogeneità delle condizioni della superficie. Per ottimizzare la regolazione sono state installate alcune sonde di temperatura nel terreno che, in

Ricostruzione dello Stadio Filadelfia a Torino Committenza: Fondazione Stadio Filadelfia Presidente ing. Cesare Salvadori Stazione Appaltante: SCR Piemonte spa, Torino RUP: arch. Sergio Manto Assistenti: dott. Davide Ceraso, ing. Massimo Morello Progetto Preliminare (donato dalla Fondazione Mamma Cairo): Studio di Architettura Martinetto (arch. Eraldo Martinetto) Studio Box Architetti Associati (archh. Marco Aimetti, William Cattanea, Stefano Camusso, Carlo Macerata) Progettazione definitiva ed esecutiva: PROGECO Progettazioni Generali, archistudioassociati. Architettura ed inquadramento urbano: arch. Giacomo Icardi, geom. Mirko Ponzo, geom. Corrado Ponzo, arch. Giorgio Giani Strutture: ing. Ermanno Tonda, ing. Gloria Benussi Impianti Tecnologici: ing. Paolo Argenta, ing. Luigi Garioni Acustica: ing. Matteo Bosia Indagini geologiche: dott. geol. Andrea Piano Direttore lavori: ing. Marcello Durbano Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione: Ing. Marco Vigone Direttori operativi: ing. Luca Elia (impianti elettrici), ing. Alberto Bettini (impianti meccanici), dott. Pietro Campantico (geologo), ing. Laura Pinto (opere strutturali) Ispettori di cantiere: archh. Marco Aimetti, Eraldo Martinetto, Claudio Bianco, Stefano Fossarin . Iter di esecuzione e progettazione: consegna progettazione definitiva in gara: dicembre 2014 aggiudicazione gara di esecuzione dei lavori, richiesta autorizzazioni ed inizio progettazione esecutiva: luglio 2015 posa prima pietra ed inizio dei lavori di realizzazione del nuovo impianto: ottobre 2015 ultimazione dei lavori ed inaugurazione dell’impianto: maggio 2017 L’opera è stata finanziata da: Regione Piemonte (euro 3.500.000) Città di Torino (euro 3.500.000) Fondazione Mamma Cairo (eur 1.000.000) oltre donazioni private pervenute con crowdfunding

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combinazione ad un'apposita centralina, permettono una corretta gestione dell'impianto nel suo complesso (pompe, scambiatore, valvola miscelatrice ecc.).

Vista del campo in occasione dell’inaugurazione, il 25 maggio scorso, con gli slogan e un maxischermo provvisorio. In basso, il taglio del nastro, con (da sinistra): il presidente della Fondazione Stadio Filadelfia, Cesare Salvadori, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il rappresentante del Collegio dei Fondatori Giancarlo Bonetto, il presidente del Torino FC, Urbano Cairo, il sindaco di Torino, Chiara Appendino. Sotto a destra, la vecchia curva incontra la nuova tribuna. View of the field during the inauguration, on May 25th, with slogan and a temporary wide screen. Below, the tape cutting, with (from the left): the president of Fondazione Stadio Filadelfia Cesare Salvadori, the president of Regione Piemonte Sergio Chiamparino, the representative of the College of Founders Giancarlo Bonetto, the president of Torino FC Urbano Cairo, the mayor of Torino Chiara Appendino. Bottom right, the old curve meet the new grandstand.

Stadiums and soccer fields Reconstruction of the Filadelfia Stadium in Turin Formed by two football fields, separate from the indoor bench, the new Philadelphia was inaugurated on May 25. The main playground is heated and irrigated for the major team workouts and the matches of "Spring", field 2 for "Spring" training. The premises under the indoor bench are designed for sports activities (dressing rooms for Torino FC, Primavera team, guest team, Referees, gymnasium with related services, room accessories, environments for technical staff, underground garage, rescue rooms and toilet facilities for the public at zero level).

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The works also covered: the two north and south squares with its barriers, the square of the Memorial, the Obelisk with the coat of arms of Turin and the ticket office appropriately restored. In addition, public isolation from the relics of the perturbing North and South curves, the visual barriers along the streets Filadelfia and Spano, and finally the conservation of the remaining portions of the historic fence and the integration of the missing portions were also carried out.


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Adeguamento dello stand di tiro fino a 50 m per armi di prima categoria in contrada Pieve di Macerata Committente: Comune di Macerata Servizio lavori pubblici Responsabile del procedimento e Progettista: ing. Giorgio Gregori

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Il progetto presentato in queste pagine prevede un intervento di ristrutturazione di una serie di edifici storici esistenti e di fabbricati dismessi, che saranno destinati al benessere e alla ricettività ad esso connessa, dove la superficie ad acqua supera i 1300 mq nelle diverse forme proposte.

Importo dei lavori: euro 400.000 circa Dida

Sono previsti trattamenti al corpo connessi

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all’acqua che vanno dalle saune al massaggio nelle diverse forme al bagno turco alle terapie orientali dai percorsi Kneipp alla neve al sale e così via. Gli spazi si integrano con possibilità più contemplative e rilassanti come l’ayurvedica all’aperto, i lettini termici d’acqua, aufguss nelle saune, trattamenti con prodotti naturali e tutto quanto produce confort e relax.

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Vista zenitale d'insieme con l'inserimento delle costruzioni e del parco in progetto. General zenith view with insertion of the new buildings and the projected park.


Sotto, la sistemazione degli spazi aperti nella piazza centrale del centro benessere. Nella doppia pagina a destra, alcuni rendering dell'area centrale, e uno schizzo di progetto. Below, arrngement of the open spaces at the core of the wellness center. In the double page on the right, some rendering views of the central area, and a project sketch.

Per l’esercizio dell’attività fisica viene coinvolto il parco pertinente di circa 30.000 mq, finalizzato anche a percorsi vita complementari con tisanerie, luoghi d’incontro e di sosta per l’intervallo, ancora acqua esterna nel verde per una fruizione naturalistica in simbiosi con il ruscello Vasorì alimentato dalla sorgente in collina. In un tale contesto è prevista l’apertura del ristorante “ La filanda” che si occupa in modo adeguato dell’alimentazione sia per gli ospiti che per i visitatori. La piazza centrale dell’intervento accoglie le diverse ragioni che aggregano l’interesse in un’agorà dello star bene. Anche le camere dell’hotel usano lo stesso linguaggio architettonico ed emozionale con l’interno completamente aperto con la sola eccezione dei servizi igienici. Anche la doccia, il lavamani, la toilette del corpo sono un continuum del riposo e dell’ozio della camera che diventa appartenenza anche emotiva. Infine, la mongolfiera, che dal parco consen-

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te l’elevazione nel contesto unico del lago, offre l’esperienza della salita e dell’incantevole panorama che aggiunge sensazioni esclusive. L’area fondiaria, occupata dagli edifici, è di 6.500 mq, mentre il parco sensoriale occupa una superficie di 25.000 mq. Le destinazioni wellness prevedono 4.600 mq di superficie, cui si aggiunge la parte alberghiera con 92 camere e alcune aree commerciali.

Fitness and wellness Wellness center in Padenghe The project presented in these pages provides for a restructuring of a number of existing historic buildings and dismantled buildings, which will be dedicated to the wellbeing and receptivity associated with it, where the water surface exceeds 1300 square meters in the various forms pro-

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Sotto, la sistemazione degli spazi aperti nella piazza centrale del centro benessere. Nella doppia pagina a destra, alcuni rendering dell'area centrale, e uno schizzo di progetto. Below, arrngement of the open spaces at the core of the wellness center. In the double page on the right, some rendering views of the central area, and a project sketch.

Per l’esercizio dell’attività fisica viene coinvolto il parco pertinente di circa 30.000 mq, finalizzato anche a percorsi vita complementari con tisanerie, luoghi d’incontro e di sosta per l’intervallo, ancora acqua esterna nel verde per una fruizione naturalistica in simbiosi con il ruscello Vasorì alimentato dalla sorgente in collina. In un tale contesto è prevista l’apertura del ristorante “ La filanda” che si occupa in modo adeguato dell’alimentazione sia per gli ospiti che per i visitatori. La piazza centrale dell’intervento accoglie le diverse ragioni che aggregano l’interesse in un’agorà dello star bene. Anche le camere dell’hotel usano lo stesso linguaggio architettonico ed emozionale con l’interno completamente aperto con la sola eccezione dei servizi igienici. Anche la doccia, il lavamani, la toilette del corpo sono un continuum del riposo e dell’ozio della camera che diventa appartenenza anche emotiva. Infine, la mongolfiera, che dal parco consen-

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te l’elevazione nel contesto unico del lago, offre l’esperienza della salita e dell’incantevole panorama che aggiunge sensazioni esclusive. L’area fondiaria, occupata dagli edifici, è di 6.500 mq, mentre il parco sensoriale occupa una superficie di 25.000 mq. Le destinazioni wellness prevedono 4.600 mq di superficie, cui si aggiunge la parte alberghiera con 92 camere e alcune aree commerciali.

Fitness and wellness Wellness center in Padenghe The project presented in these pages provides for a restructuring of a number of existing historic buildings and dismantled buildings, which will be dedicated to the wellbeing and receptivity associated with it, where the water surface exceeds 1300 square meters in the various forms pro-

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Sotto, la sistemazione degli spazi aperti nella piazza centrale del centro benessere. Nella doppia pagina a destra, alcuni rendering dell'area centrale, e uno schizzo di progetto. Below, arrngement of the open spaces at the core of the wellness center. In the double page on the right, some rendering views of the central area, and a project sketch.

Per l’esercizio dell’attività fisica viene coinvolto il parco pertinente di circa 30.000 mq, finalizzato anche a percorsi vita complementari con tisanerie, luoghi d’incontro e di sosta per l’intervallo, ancora acqua esterna nel verde per una fruizione naturalistica in simbiosi con il ruscello Vasorì alimentato dalla sorgente in collina. In un tale contesto è prevista l’apertura del ristorante “ La filanda” che si occupa in modo adeguato dell’alimentazione sia per gli ospiti che per i visitatori. La piazza centrale dell’intervento accoglie le diverse ragioni che aggregano l’interesse in un’agorà dello star bene. Anche le camere dell’hotel usano lo stesso linguaggio architettonico ed emozionale con l’interno completamente aperto con la sola eccezione dei servizi igienici. Anche la doccia, il lavamani, la toilette del corpo sono un continuum del riposo e dell’ozio della camera che diventa appartenenza anche emotiva. Infine, la mongolfiera, che dal parco consen-

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te l’elevazione nel contesto unico del lago, offre l’esperienza della salita e dell’incantevole panorama che aggiunge sensazioni esclusive. L’area fondiaria, occupata dagli edifici, è di 6.500 mq, mentre il parco sensoriale occupa una superficie di 25.000 mq. Le destinazioni wellness prevedono 4.600 mq di superficie, cui si aggiunge la parte alberghiera con 92 camere e alcune aree commerciali.

Fitness and wellness Wellness center in Padenghe The project presented in these pages provides for a restructuring of a number of existing historic buildings and dismantled buildings, which will be dedicated to the wellbeing and receptivity associated with it, where the water surface exceeds 1300 square meters in the various forms pro-

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Cogliendo il genius loci… Un commento di Leonardo Servadio A Padenghe sul Garda la nobile verità del genius loci è raccontata dalla villa Barbieri e dalla vicina chiesa, insieme col castello sull'alto del colle. Il problema è come conservarla oggi, col mutare delle persone e delle ragioni dell'abitare. Ora che la cittadina è luogo eminentemente turistico, come mantenerne l'autenticità, con l'aumento di densità del costruito? La proposta architettonica prende le mosse dalle visuali aperte sull'intorno, nel dialogo tra il castello sulla collina e le sponde del vicino lago. Il progetto si sviluppa affiancando al tema della piazza e del giardino quello della scoperta di nuove realtà, in un insieme architettonico ove si sommano diverse dimensioni e prospettive. Ne nasce un luogo in cui la curiosità è sollecitata a ritrovare il mistero dello sgorgare dell'acqua dalle viscere della terra per vederla animare di vita l'atmosfera. Il gioco maestoso del movimento che scava il suolo e da

questo s'alza verso il cielo è interpretato attraverso le modulazioni delle vetrature trasparenti, che divengono zampillo e vorticosità – perché il movimento dell'acqua è intrinsecamente in forma di spirale. Le piante, le trasparenze, il leggero mormorio della corrente comunicano al visitatore un senso di frescura. I muri in pietra e le nervature in legno dicono quanto il nuovo centro appartenga alla natura. La vorticosità avvolge la continuità degli elementi: nei camminamenti disegnati sul prato del parco sensoriale con quel percorso a chiave di violino dove camminare è accompagnato da sottofondo musicale nella struttura trasparente che declina unendosi al movimento circolare che sprofonda nel suolo, nella collina che sorge vicina. Si può gettare uno sguardo là dove sta la fonte, sotto il suolo, o salire sul breve declivio della collina, composta con la terra di riporto, dalla cui sommità la vista riposa osser-

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vando l'ampia curva del lago. Collina, alberi, foglie, veli e getti d'acqua: un congiungersi di elementi che tematizzano il ritorno alla natura. Ma una natura domestica, amica, priva di asperità: distillata dai tanti elementi della biosfera – aria, acqua, terra, luce – per ricavarne solo le parti migliori. I porticati della vecchia filanda sul limitare della piazza, destinati a nuove funzionalità commerciali sono una presenza che, aggiornata, rende gli edifici storici del centro di Padenghe sul Garda a una prossimità accogliente per chi passa. I grandi parasole in forma di foglia metallica rispondono al desiderio di novità e di qualcosa di ameno. Il tutto forma una composizione architettonica dove tecnologia e arditezza si mescolano in un'estetica inconsueta ma non estranea, né alle persone, né al sito, destinata ad attirare l'interesse di un vasto pubblico che può essere desideroso di relax ma anche interessato allo shopping o solamente a un periodo di distrazione e di incontri sociali. Guardare è conoscere, e pascersi della pace di un panorama privilegiato. Così lo stare in questo luogo singolare consente di apprezzare un insieme ben più vasto e articolato: la storia

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della cittadina nelle sue vicine emergenze monumentali; lo splendore del panorama che si distende tra lago e castello. In tale nuova molteplicità possono trovare posto diverse attività che accompagnino i desideri di divertimento o di contemplazione, di gioco o di meditazione. Il nuovo antro può essere non solo locale termale, ma anche luogo espositivo, teatro, centro conferenze, passerella che attraverso diverse suggestioni vesprima la storia del sito, rievochi le antiche tradizioni del lago... Il progetto offre mille nuovi modi per soggiornare nel resort risorto dal recupero edilizio degli edifici esistenti in questa cittadina e diviene lo strumento grazie al quale la ricerca del divertimento trova suggestioni sempre nuove, dinamiche e fantastiche, volte ad accompagnare il rilassamento e il cullarsi nel sogno. Così l'architettura segna il concretarsi delle tante potenzialità del sito, di cui coglie l'essenza per trasportarla nel mondo dei nostri giorni, alla ricerca, di nuove occasioni, di nuovi momenti di gioioso godimento.

posed. There are treatments for the body connected to the water ranging from saunas to massage in different shapes to the Turkish bath to oriental therapies from Kneipp paths to salt snow and so on. For the exercise of physical activity, the relevant park of about 30,000 square meters is involved, also aimed at complementary life paths with hiking, meeting and resting places for the range, still outdoor water in the green for a symbiosis naturalistic fruition With the stream powered by the spring in the hill. The central plaza welcomes the various reasons that aggregate interest in an agora of being good. Even the hotel rooms use the same architectural and emotional language with the interior completely open with the exception of the toilets. Even the shower, the sink, the body's toilet are a continuum of the rest and the room's enthusiasm that becomes membership even emotional.

Finally, the balloon, which from the park allows elevation in the unique lake setting, offers the upscale experience and enchanting panorama that adds exclusive feelings.

All'estrema sinistra, tre immagini degli edifici nell'attuale stato di parziale degrado e, in parallelo, tre viste di progetto. Nella pagina centrale, tre sezioni. Qui sotto, pianta del centro benessere al primo interrato, e prospetto corrispondente in superficie. Far left, three views of the current state buildings, partially degraded, and, parallel, three project views. In the middle page, three sections. Below here, plan of the wellness centre at first basement level, and corresponding elevation at ground level.

Centro benessere a Padenghe sul Garda (Bs) Committente: Costruzioni Brescia srl (Campana,Girelli,Tonelli) Progetto: Architetto Giancarlo Marzorati

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Cogliendo il genius loci… Un commento di Leonardo Servadio A Padenghe sul Garda la nobile verità del genius loci è raccontata dalla villa Barbieri e dalla vicina chiesa, insieme col castello sull'alto del colle. Il problema è come conservarla oggi, col mutare delle persone e delle ragioni dell'abitare. Ora che la cittadina è luogo eminentemente turistico, come mantenerne l'autenticità, con l'aumento di densità del costruito? La proposta architettonica prende le mosse dalle visuali aperte sull'intorno, nel dialogo tra il castello sulla collina e le sponde del vicino lago. Il progetto si sviluppa affiancando al tema della piazza e del giardino quello della scoperta di nuove realtà, in un insieme architettonico ove si sommano diverse dimensioni e prospettive. Ne nasce un luogo in cui la curiosità è sollecitata a ritrovare il mistero dello sgorgare dell'acqua dalle viscere della terra per vederla animare di vita l'atmosfera. Il gioco maestoso del movimento che scava il suolo e da

questo s'alza verso il cielo è interpretato attraverso le modulazioni delle vetrature trasparenti, che divengono zampillo e vorticosità – perché il movimento dell'acqua è intrinsecamente in forma di spirale. Le piante, le trasparenze, il leggero mormorio della corrente comunicano al visitatore un senso di frescura. I muri in pietra e le nervature in legno dicono quanto il nuovo centro appartenga alla natura. La vorticosità avvolge la continuità degli elementi: nei camminamenti disegnati sul prato del parco sensoriale con quel percorso a chiave di violino dove camminare è accompagnato da sottofondo musicale nella struttura trasparente che declina unendosi al movimento circolare che sprofonda nel suolo, nella collina che sorge vicina. Si può gettare uno sguardo là dove sta la fonte, sotto il suolo, o salire sul breve declivio della collina, composta con la terra di riporto, dalla cui sommità la vista riposa osser-

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vando l'ampia curva del lago. Collina, alberi, foglie, veli e getti d'acqua: un congiungersi di elementi che tematizzano il ritorno alla natura. Ma una natura domestica, amica, priva di asperità: distillata dai tanti elementi della biosfera – aria, acqua, terra, luce – per ricavarne solo le parti migliori. I porticati della vecchia filanda sul limitare della piazza, destinati a nuove funzionalità commerciali sono una presenza che, aggiornata, rende gli edifici storici del centro di Padenghe sul Garda a una prossimità accogliente per chi passa. I grandi parasole in forma di foglia metallica rispondono al desiderio di novità e di qualcosa di ameno. Il tutto forma una composizione architettonica dove tecnologia e arditezza si mescolano in un'estetica inconsueta ma non estranea, né alle persone, né al sito, destinata ad attirare l'interesse di un vasto pubblico che può essere desideroso di relax ma anche interessato allo shopping o solamente a un periodo di distrazione e di incontri sociali. Guardare è conoscere, e pascersi della pace di un panorama privilegiato. Così lo stare in questo luogo singolare consente di apprezzare un insieme ben più vasto e articolato: la storia

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della cittadina nelle sue vicine emergenze monumentali; lo splendore del panorama che si distende tra lago e castello. In tale nuova molteplicità possono trovare posto diverse attività che accompagnino i desideri di divertimento o di contemplazione, di gioco o di meditazione. Il nuovo antro può essere non solo locale termale, ma anche luogo espositivo, teatro, centro conferenze, passerella che attraverso diverse suggestioni vesprima la storia del sito, rievochi le antiche tradizioni del lago... Il progetto offre mille nuovi modi per soggiornare nel resort risorto dal recupero edilizio degli edifici esistenti in questa cittadina e diviene lo strumento grazie al quale la ricerca del divertimento trova suggestioni sempre nuove, dinamiche e fantastiche, volte ad accompagnare il rilassamento e il cullarsi nel sogno. Così l'architettura segna il concretarsi delle tante potenzialità del sito, di cui coglie l'essenza per trasportarla nel mondo dei nostri giorni, alla ricerca, di nuove occasioni, di nuovi momenti di gioioso godimento.

posed. There are treatments for the body connected to the water ranging from saunas to massage in different shapes to the Turkish bath to oriental therapies from Kneipp paths to salt snow and so on. For the exercise of physical activity, the relevant park of about 30,000 square meters is involved, also aimed at complementary life paths with hiking, meeting and resting places for the range, still outdoor water in the green for a symbiosis naturalistic fruition With the stream powered by the spring in the hill. The central plaza welcomes the various reasons that aggregate interest in an agora of being good. Even the hotel rooms use the same architectural and emotional language with the interior completely open with the exception of the toilets. Even the shower, the sink, the body's toilet are a continuum of the rest and the room's enthusiasm that becomes membership even emotional.

Finally, the balloon, which from the park allows elevation in the unique lake setting, offers the upscale experience and enchanting panorama that adds exclusive feelings.

All'estrema sinistra, tre immagini degli edifici nell'attuale stato di parziale degrado e, in parallelo, tre viste di progetto. Nella pagina centrale, tre sezioni. Qui sotto, pianta del centro benessere al primo interrato, e prospetto corrispondente in superficie. Far left, three views of the current state buildings, partially degraded, and, parallel, three project views. In the middle page, three sections. Below here, plan of the wellness centre at first basement level, and corresponding elevation at ground level.

Centro benessere a Padenghe sul Garda (Bs) Committente: Costruzioni Brescia srl (Campana,Girelli,Tonelli) Progetto: Architetto Giancarlo Marzorati

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Cogliendo il genius loci… Un commento di Leonardo Servadio A Padenghe sul Garda la nobile verità del genius loci è raccontata dalla villa Barbieri e dalla vicina chiesa, insieme col castello sull'alto del colle. Il problema è come conservarla oggi, col mutare delle persone e delle ragioni dell'abitare. Ora che la cittadina è luogo eminentemente turistico, come mantenerne l'autenticità, con l'aumento di densità del costruito? La proposta architettonica prende le mosse dalle visuali aperte sull'intorno, nel dialogo tra il castello sulla collina e le sponde del vicino lago. Il progetto si sviluppa affiancando al tema della piazza e del giardino quello della scoperta di nuove realtà, in un insieme architettonico ove si sommano diverse dimensioni e prospettive. Ne nasce un luogo in cui la curiosità è sollecitata a ritrovare il mistero dello sgorgare dell'acqua dalle viscere della terra per vederla animare di vita l'atmosfera. Il gioco maestoso del movimento che scava il suolo e da

questo s'alza verso il cielo è interpretato attraverso le modulazioni delle vetrature trasparenti, che divengono zampillo e vorticosità – perché il movimento dell'acqua è intrinsecamente in forma di spirale. Le piante, le trasparenze, il leggero mormorio della corrente comunicano al visitatore un senso di frescura. I muri in pietra e le nervature in legno dicono quanto il nuovo centro appartenga alla natura. La vorticosità avvolge la continuità degli elementi: nei camminamenti disegnati sul prato del parco sensoriale con quel percorso a chiave di violino dove camminare è accompagnato da sottofondo musicale nella struttura trasparente che declina unendosi al movimento circolare che sprofonda nel suolo, nella collina che sorge vicina. Si può gettare uno sguardo là dove sta la fonte, sotto il suolo, o salire sul breve declivio della collina, composta con la terra di riporto, dalla cui sommità la vista riposa osser-

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vando l'ampia curva del lago. Collina, alberi, foglie, veli e getti d'acqua: un congiungersi di elementi che tematizzano il ritorno alla natura. Ma una natura domestica, amica, priva di asperità: distillata dai tanti elementi della biosfera – aria, acqua, terra, luce – per ricavarne solo le parti migliori. I porticati della vecchia filanda sul limitare della piazza, destinati a nuove funzionalità commerciali sono una presenza che, aggiornata, rende gli edifici storici del centro di Padenghe sul Garda a una prossimità accogliente per chi passa. I grandi parasole in forma di foglia metallica rispondono al desiderio di novità e di qualcosa di ameno. Il tutto forma una composizione architettonica dove tecnologia e arditezza si mescolano in un'estetica inconsueta ma non estranea, né alle persone, né al sito, destinata ad attirare l'interesse di un vasto pubblico che può essere desideroso di relax ma anche interessato allo shopping o solamente a un periodo di distrazione e di incontri sociali. Guardare è conoscere, e pascersi della pace di un panorama privilegiato. Così lo stare in questo luogo singolare consente di apprezzare un insieme ben più vasto e articolato: la storia

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della cittadina nelle sue vicine emergenze monumentali; lo splendore del panorama che si distende tra lago e castello. In tale nuova molteplicità possono trovare posto diverse attività che accompagnino i desideri di divertimento o di contemplazione, di gioco o di meditazione. Il nuovo antro può essere non solo locale termale, ma anche luogo espositivo, teatro, centro conferenze, passerella che attraverso diverse suggestioni vesprima la storia del sito, rievochi le antiche tradizioni del lago... Il progetto offre mille nuovi modi per soggiornare nel resort risorto dal recupero edilizio degli edifici esistenti in questa cittadina e diviene lo strumento grazie al quale la ricerca del divertimento trova suggestioni sempre nuove, dinamiche e fantastiche, volte ad accompagnare il rilassamento e il cullarsi nel sogno. Così l'architettura segna il concretarsi delle tante potenzialità del sito, di cui coglie l'essenza per trasportarla nel mondo dei nostri giorni, alla ricerca, di nuove occasioni, di nuovi momenti di gioioso godimento.

posed. There are treatments for the body connected to the water ranging from saunas to massage in different shapes to the Turkish bath to oriental therapies from Kneipp paths to salt snow and so on. For the exercise of physical activity, the relevant park of about 30,000 square meters is involved, also aimed at complementary life paths with hiking, meeting and resting places for the range, still outdoor water in the green for a symbiosis naturalistic fruition With the stream powered by the spring in the hill. The central plaza welcomes the various reasons that aggregate interest in an agora of being good. Even the hotel rooms use the same architectural and emotional language with the interior completely open with the exception of the toilets. Even the shower, the sink, the body's toilet are a continuum of the rest and the room's enthusiasm that becomes membership even emotional.

Finally, the balloon, which from the park allows elevation in the unique lake setting, offers the upscale experience and enchanting panorama that adds exclusive feelings.

All'estrema sinistra, tre immagini degli edifici nell'attuale stato di parziale degrado e, in parallelo, tre viste di progetto. Nella pagina centrale, tre sezioni. Qui sotto, pianta del centro benessere al primo interrato, e prospetto corrispondente in superficie. Far left, three views of the current state buildings, partially degraded, and, parallel, three project views. In the middle page, three sections. Below here, plan of the wellness centre at first basement level, and corresponding elevation at ground level.

Centro benessere a Padenghe sul Garda (Bs) Committente: Costruzioni Brescia srl (Campana,Girelli,Tonelli) Progetto: Architetto Giancarlo Marzorati

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PROGETTISTI

Sesto San Giovanni (Milano)

Studio Marzorati Architettura www.marzoratiarchitettura.it arch. Giancarlo Marzorati

Giancarlo Marzorati, architetto di Sesto San Giovanni, centro in cui risiede e lavora, si laurea al Politecnico di Milano nel 1974 e dopo aver maturato le prime esperienze presso un’impresa di costruzioni sestese, sceglie la libera professione, collabora con studi di Milano, e opera sul territorio del capoluogo lombardo, nell'hinterland e in particolare a Sesto San Giovanni, una città caratterizzata da un forte processo di riconversione di grandi aree industriali a città di sviluppo terziario avanzato. In questo contesto ha progettato grandi complessi per uffici che sono oggi sedi di importanti società quali Impregilo, Oracle, Novell, ABB, Alitalia, Inail realtà che hanno scelto Sesto San Giovanni per la sua posizione strategica rispetto a Milano, in corrispondenza di cruciali collegamenti e di importanti infrastrutture. La sua poliedricità e versatilità portano Marzorati ad affrontare temi differenti, oltre agli impianti sportivi presentati su queste pagine, quali: centri commerciali, complessi residenziali, cinema multisala e auditorium. A quest’ultimi si sta dedicando particolarmente da alcuni anni anche al di fuori del territorio lombardo, esprimendo la sua personalità di progettista tesa all’attento studio delle forme pensate nel contesto urbano e ponendo l’attenzione anche alla massima funzionalità delle stesse. Condivide con altri progettisti partecipazioni a concorsi con altri architetti e collabora con numerosi specialisti in vari settori quali: l’acustica, l’ingegneria e la pianificazione urbanistica.

Giancarlo Marzorati, is an architect from Sesto San Giovanni, the city where he now lives and works. He graduated from the Polytechnic University of Milan in 1974, and after a period working with a building firm from his home town, he chose to work freelance. He has worked with studios in Milan and throughout this city’s metropolitan and provincial area, especially Sesto San Giovanni itself. This latter city has seen a widespread reconversion of the old, large industrial areas and has become an important centre for advanced service industries. Marzorati has been involved in this development by designing the large office complexes for this sector which today house major companies such as Impregilo, Oracle, Novell, ABB, Alitalia, as well as INAIL (the Italian government agency for the insurance against workrelated injuries), all of which have chosen Sesto San Giovanni for their headquarters thanks to its strategic position near both near Milan and at an essential crossroads for infrastructures. Marzorati’s versatility and flexibility have and also collaborates with many specialists in a variety of sectors such as acoustics, engineering and urban planning. These projects allow him to express his personality as a designer that pays close attention to the form of buildings within their urban context, while also achieving optimum functionality. He has taken part in a number of competitions working with other architects.

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PALAZZETTI E PALESTRE

Centro sportivo polivalente a Manfredonia (Foggia) di Maria Carbone

L’impianto sportivo è costituito da un campo polivalente coperto con struttura portante in archi di legno lamellare e copertura con membrana in PVC, ed un campo all’aperto per il calcetto con manto in erba artificiale, oltre a un edificio dove trovano collocazione i locali spogliatoi, i servizi, gli uffici e il deposito, a servizio dei due campi.

Il progetto è articolato pertanto in due zone: una coperta e comprensiva anche di uno spazio per il pubblico, e l’altra all’aperto, oltre ad un edificio centrale rispetto alle due zone di attività dove sono realizzati i sevizi di supporto. La scelta di realizzare i servizi esternamente alla struttura coperta ha permesso di individuare la tipologia costruttiva più adatta per ciascun edi-

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Scorcio dell’impianto, con il campetto, gli spogliatoi e la tensostruttura. View of the venue, with the playground, the changing rooms, and the tensostructure.


In questa pagina, planimetria generale e pianta del centro sportivo. Nella pagina di fronte, viste del campo in sintetico e il retro della struttura. In this page, general plan and plan of the sports centre. In the next page, views of the synthetic turf field, and rear of the structure.

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ficio, garantendo le altezze dei locali più idonee per il loro specifico utilizzo, oltre ad economizzare i costi di costruzione e di successiva gestione. La zona di attività sportiva al coperto, di dimensioni nette esterne 25,65 x 37,30, consente lo svolgimento del gioco del calcio a cinque, del basket e della pallavolo, con una zona spettatori da meno di 100 posti a sedere. La zona di attività sportiva all’aperto è costituita dallo spazio attività sportiva non agonistica per lo svolgimento del gioco del calcio a cinque. I posti a sedere sono stati ricavati con 4 tribune modulari da 4 m realizzate con elementi modulari in acciaio posti ad un interasse di 200 cm. Una delle caratteristiche principali della tribuna è quella del sistema di montaggio ad incastro (sistema brevettato), grazie al quale le operazioni di montaggio risultano agevoli e rapide. Inoltre con questo sistema nessun elemento della tribuna può essere asportato se non con l’ausilio dell’apposita attrezzatura, a maggiore garanzia della incolumità delle persone. Gli elementi di base sono innestati in basette

regolabili con piastra di ripartizione di dimensioni 10 x 10 cm per consentire il perfetto livellamento della tribuna anche su sottofondi irregolari. La struttura portante della copertura è in legno lamellare a vista con copertura in telo di PVC; in particolare, si tratta di archi continui in legno lamellare poggianti su piastre in ferro zincato, ancorate a cordoli continui in cemento armato. La copertura è costituita da una membrana in tessuto di poliestere spalmato con mescole a base di PVC, ad alta resistenza, ancorata mediante appositi sistemi di legatura, apribile alla base, lungo i lati maggiori. La pavimentazione sportiva del campo da gioco è realizzata su supporto in conglomerato bituminoso (open grade) che grazie all'uso di uno strato intermedio elastico per compressione di granuli di gomma legati da resine offre un elevato comfort d' uso e una bassa traumaticità di impatto. Gli strati che costituiscono la pavimentazione comprendono, in particolare: un riempitivo sintetico in fase acqua con funzioni di rasante delle cavità presenti nel conglomerato bituminoso

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Nella pagina a lato, prospetti e sezione della tensostruttura; viste dell’esterno, con gli edifici accessori in muratura. In questa pagina, l’interno del campo coperto. Nella pagina successiva, gli elementi della tribuna modulare; fasi di montaggio della struttura in legno lamellare; il corridoio laterale esterno della tensostruttura. In the left page, elevations and section of the tensostructure; views of the exterior, with ancillary masonry buildings. In this page, interior of the covered field. In the following page, elements of the modular grandstand; installation steps of the wooden structure; the side corridor out of the covered playground.


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open grade, speciale trattamento intermedio elastico composto da granuli in gomma, legati da resine sintetiche; un rivestimento sintetico composto da resine acriliche idrosolubili, appositamente modificate, antiscivolo anche a superficie bagnata, caratterizzato da una buona elasticità, notevole resistenza all'usura, resistenza agli agenti atmosferici e raggi UV . Studiato appositamente per il rivestimento di campi multi sport outdoor e indoor; una finitura colorante protettiva per superfici precedentemente rivestite con sistemi a spessore, neutri o colorati nella massa. Il tutto è completato dal tracciamento di linee per delimitazione campo, con sistemi vernicianti in fase acqua nelle varie colorazioni.

Halls and gyms Multipurpose sports centre in Manfredonia The sports facility consists of a polyvalent field covered with lamellar wood arches and PVC membrane covering, and an outdoor field for

five-a-side soccer with artificial grass, as well as a building where are located changing rooms, services, offices and storage, serving the two fields. The project is therefore divided into two areas: one covered, including a space for the public, and the other outdoors, as well as a building central with respect to the two areas of activity where support services are provided. The indoor sports area allows the play of fivelegged football, basketball and volleyball, with a seating area of less than 100 seats. The outdoor sports area consists of non-competitive activities space for the running of the five-a-side soccer. Seats have been made with 4 modular stands made of modular steel elements placed at a distance of 200 cm. One of the main features of the stand is that of the interlocking system (patented), which makes assembly operations easy and quick. Also with this system, no element of the grandstand can be removed except with the help of the appropriate equipment, which guarantees the safety of people.

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Centro sportivo polivalente a Manfredonia (Fg) Committente: Associazione “Manfredonia 2000” srl Sportiva Dilettantistica (già ACLI Manfredonia 2000) Progetto architettonico e impianti, D.L.: ing. Nicola Palena Progetto delle strutture realizzate in opera: ing. Matteo Falcone Progetto delle strutture prefabbricate (legno e carpenteria): ing. Piergiorgio Canepa Geologo: dott. Biagio Ciuffreda Collaudatore delle strutture: arch. Domenico Azzarone Importo dei lavori: euro 731.148 oltre somme a disposizione Strutture prefabbricate in legno: Sporturf - Fadini Impianti srl (vedi pag. 35) Tribuna: Mario Orlando & Figli (vedi pag. 28) Pavimentazione impianto al coperto: Mapei spa (vedi pag. 1)



ALTRI IMPIANTI

Golf Resort Zala Springs, Ungheria di Joseph Wolfe

Situato in prossimità del grazioso villaggio di Zalacsåny, il Zala Springs Golf Resort è un insediamento golfistico e termale. Il complesso residenziale esclusivo, distribuito su 160 ettari lungo il fiume Zala, comprende il campo da golf a 18 buche, progettato da Robert Trent Jones Jr e inaugurato nel 2015, un albergo a cinque stelle con

spa, appartamenti di lusso, ville individuali, la club house con bistrot-restaurant, un centro conferenze. I vigneti punteggiano il panorama intorno alla tenuta e lungo i fairways di quello che vuol diventare uno dei migliori campi da golf dell'Europa centrale.

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Vista panoramica del campo da golf. Panoramic view of the golf course.


In questa pagina, planimetria generale del campo da golf. Nella pagina di fronte, mix di foto reali e di rendering degli ambienti circostanti l’impianto sportivo. In this page, general plan of the golf course. Next page, mixed real photos and renderings of the environment around the sports venue.

Robert Trent Jones Jr, nella sua carriera più che quarantennale, ha creato oltre un centinaio di campi da golf in tutto il mondo, molti dei quali hanno ospitato i principali tornei golfistici mondiali. Il percorso è costituito da un green di 18 buche, da un pitching green e da un bunker di allenamento. La principale area di pratica ha 12 piazzole coperte per la stagione invernale e 70 su prato all’aperto. Il percorso è un classico par 72, costruito con specifiche USGA complete, fairways lussureggianti e green ondulati dolcemente. Ostacoli d’acqua sono presenti in diverse buche del campo da golf, mentre una gran varietà di tees consente di giocare a qualunque livello. Il percorso completo da torneo misura 6351 metri. La club house a due piani, di circa 3000 mq, è stata realizzata con livelli di qualità tecnica e architettonica particolarmente elevati; l’edificio è isolato termicamente con la formazione di un cappotto completato all’esterno da un rivestimento ceramico su pannelli

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isolanti, per il quale sono stati adoperati materiali di produzione italiana. _____________________________________ Other facilities Zala Springs Golf Resort, Hungary Zala Springs Golf Resort is Hungary’s first master planned golf and thermal spa resort community, which is unique both in Hungary and in Central Europe. This exclusive residential golf complex on the 160 hectares estate alongside the Zala River encompasses a Robert Trent Jones II designed 18-hole championship golf course, five star hotel and spa, luxury apartment houses, beautifully planned individual villas, the clubhouse with a bistro restaurant, a conference center and many sports and recreational offerings available all year round. Breathtaking vineyards are dotted around the estate and along the fairways of what will become one of the finest golf courses in


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Zala Springs Golf Resort, Zalacsány (Ungheria) Committente: SGH Birdie, Prime Constructions Ltd. Progettisti: STOA Architects, Inc Direzione lavori: Bálint Ásztai Coordinamento Mapei: Roland Horváth (Mapei Kft.) Periodo di costruzione: 2015 Prodotti per l’isolamento a cappotto, la posa delle piastrelle ceramiche e l’impermeabilizzazione della Clubhouse: Mapei (vedi pag. 1) Foto: Mario Bere Alcune immagini della club house; in ultimo, alcuni “bunkers” lungo il percorso del golf. Some views of the club house; last, some bunkers along the golf course.

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Europe. Driving Range consists of an 18-hole putting green, pitching green and practice bunker. The main practice area has 12 covered bays for the winter season and a 70 open air and grass practice area. The challenging 18-hole championship golf course has been beautifully designed around the resort properties, clubhouse, nature reserves and lakes guaranteeing a great play of golf with breathtaking views. This par 72 course built with full USGA specifications, lushfair ways and gently undulating greens creates a true test of golfing skills. Lakes and streams come in to play on various holes on the golf course, while a variety of tees allows the course to be played at all levels. From the championship tees the course plays 6351 m.


TSCAPE

CATTEDRALE VEGETALE A LODI ARTE, ARREDO, PAESAGGIO, EVENTO…

a cura di Bruno Grillini

Quella appena inaugurata a Lodi è la terza delle “Cattedrali Vegetali” ideate da Giuliano Mauri, l’artista scomparso nel 2009; la prima, realizzata nel 2001 a Borgo Valsugana (Trento) nell’ambito del parco Arte Sella, è l’unica che il suo autore ha visto compiutamente realizzata. La seconda, anch’essa illustrata in queste pagine, è stata completata nel 2010 alle pendici del Monte Arera (Bergamo) a cura del figlio Roberto. La Cattedrale di Lodi è invece uno dei suoi progetti incompiuti, desunto da uno scritto risalente a poco prima della sua scompar-

sa, in cui illustra l’idea dell’intervento da collocare in un punto preciso lungo il corso dell’Adda, a un passo dalla città: la sua realizzazione è stata curata da Francesca Regorda, Vicepresidente dell’Associazione Giuliano Mauri che ha sede a Lodi. Parlare poi di opera “compiuta” nel caso degli interventi di Mauri è del tutto inesatto. Lo spirito e la funzione delle “Cattedrali Vegetali” è infatti tutto nella loro duplice natura: l’impianto artificiale realizzato dall’uomo con materiali lignei degradabili dovrà, nell’arco di vent’anni, lentamente sfaldarsi per lasciar posto alla vegetazione

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In alto, la Cattedrale Vegetale di Lodi vista dalla opposta sponda dell’Adda. Above, the Vegetal Cathedral in Lodi, seen by the opposite bank of the river Adda.


In alto a sinistra, ortofoto della zona in cui sorge la Cattedrale, con fotomontaggio dell’installazione. Nelle altre foto, scorci dell’opera. Nei disegni di progetto, è illustrata l’idea del Maestro: gli stessi sono riprodotti sul posto in un tabellone informativo per il pubblico (Disegno/Progetto di Giuliano Mauri © Archivio Giuliano Mauri). Top left, orthophoto of the area in which rises the Cathedral, with photomontage of the art installation. In the other photos, views of the work. In the project drawings, is shown the idea of the Artist: they are reproduced on a billboard for the public (Drawing/Project by Giuliano Mauri © Archivio Giuliano Mauri).

nel frattempo sviluppatasi al suo interno. L’opera sarà allora compiuta quando le colonne di oggi non ci saranno più e resterà la “Cattedrale” costituita dei soli alberi cresciuti naturalmente. La Cattedrale Vegetale di Lodi La Cattedrale Vegetale di Lodi occupa un’area di 1.618 mq, lunga 72 m e larga 22,48 m. È costituita da 108 strutture colonnari, del diametro di 120 cm e alte fino a 18 metri, realizzate con pali e rami di abete e di castagno: al centro di ciascuna di esse è

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stata piantata una giovane quercia, di circa 60 cm di altezza. L’intervento è collocato sull’argine dell’Adda, in sponda sinistra, non lontano dal ponte “Napoleone Bonaparte”, in fregio alla zona naturalistica della Foresta di Pianura. Preliminarmente, l’area – già sede di un sito produttivo – ha dovuto essere bonificata, con la successiva predisposizione di un terrapieno affinché la Cattedrale rimanesse a una quota di 3 metri rispetto all’argine stesso. La Cattedrale è stata realizzata dal Comune di Lodi con il sostegno della Regione


Lombardia, di sponsor privati e con il Patrocinio de La Triennale di Milano. I lavori per la realizzazione della struttura vera e propria sono iniziati ai primi di maggio del 2016 e terminati in ottobre. Le altre Cattedrali Vegetali Da un'idea elaborata sin dagli anni ’80, la prima Cattedrale Vegetale è stata eretta nel comune di Borgo Valsugana nell’ambito della rassegna di arte nella natura Arte Sella grazie al direttore artistico Emanuele Montibeller, e oggi richiama oltre 10 mila visitatori all’anno. La Cattedrale, su una

superficie di 1220 mq, è composta da tre navate disegnate con 80 colonne lignee che racchiudono al loro interno un giovane carpino ciascuna. A differenza delle due creazioni più recenti, fruibili direttamente immergendosi tra le colonne, qui si chiede di ammirare l’opera solo dall’esterno. Realizzata su un dosso isolato e circondata da boschi naturali, la Cattedrale del Monte Arera è costituita da 42 colonne che disegnano 5 navate; all’interno di esse, altrettante piante di faggio. Posta a 1345 metri di quota, occupa una

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Nelle foto in alto, sono evidenziati i particolari costruttivi delle “colonne” in legno, con la giovane pianta di quercia collocata al centro. Nella riga inferiore, a sinistra la prima “cattedrale”, realizzata in Trentino (Foto Arte Sella: Di Pava - Opera propria, CC BY-SA 3.0 it). Di seguito, ortofoto della cattedrale dell’Alpe Arera, e due vedute invernali di quest’ultima installazione. In the photos at the top, construction details of the wooden columns, with the young oak plant placed in the middle. In the bottom row, left, the first “Cathedral” realized in Trentino (Ph. Arte Sella: Di Pava – Own opera, CC BYSA 3.0 it). Following, ortophoto of the Cathedral in Alpe Arera, and two winter views of this installation.

superficie di 684 mq, essendo lunga 28,5 m e larga 22. La navata centrale raggiunge 13 metri di altezza. Il sito è contornato da un sentiero punteggiato da citazioni e frasi evocative del rapporto tra l’uomo e la natura.

Tscape Vegetable Cathedral in Lodi The newly inaugurated in Lodi is the third of the "Vegetable Cathedrals" conceived by Giuliano Mauri, the artist who disappeared

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in 2009; The first one, realized in 2001 in Borgo Valsugana (Trento) within the Arte Sella park, is the only one that its author has fully realized. The second, also illustrated in these pages, was completed in 2010 on the slopes of Mount Arera (Bergamo) by his son Roberto. The Lodi Cathedral is one of its unfinished projects, taken from a short story shortly before its disappearance, where it illustrates the idea of the intervention to be placed at a precise point along the Adda course, a step away from City: its realization was curated by Francesca Regorda, Vice


Giuliano Mauri Giuliano Mauri è nato a Lodi Vecchio nel 1938. Nel 1981 è il primo Artista italiano che entra a far parte del movimento internazionale Art In Nature, grazie all’incontro con Vittorio Fagone e Dieter Ronte. Mauri costruisce architetture vegetali, con l’intento di recuperare un dialogo profondo con i luoghi, e diversificandosi dalla Land Art perché non intende lasciare un segno artificiale sul territorio, ma guidare semmai la natura a disegnare il paesaggio stesso. Tra i suoi lavori i grandi “Mulini”, la “Scala del Paradiso” lunga centoquaranta metri, il Bosco sull’isola alla sorgente del Tormo nel lodigiano, gli osservatori estimativi a Gorliz, in Germania, e a Sgorzelec, in Polonia, “realizzati per invitare i due popoli di due terre di frontiera a osservarsi lasciando alle spalle il peso di una storia che li ha contrapposti”. Nel 2001 edifica per Arte Sella la sua prima “Cattedrale Vegetale”; nello stesso anno, allo sferisterio di Macerata, Mauri progetta la scenografia naturale della “Norma” per Claudio Abbado. Nel 2003 per la mostra “Le città invisibili” alla Triennale di Milano realizza “Zenobia”, una grande sfera risalibile all’interno mediante un sistema circolare a palafitta sorretto da rami. Ancora, negli ultimi anni, il “Reattore” a Carvico, una cupola di venti metri costruita intorno a una sorgente d’acqua; la Voliera per Umani nel Parco di Monza; il teatro alle foci del Bisenzio a Cantagallo. Scompare nel 2009 a soli 71 anni.

President of the Giuliano Mauri Association, based in Lodi. Talking about "accomplished" work in the case of Mauri's interventions is completely incorrect. The spirit and function of the "Vegetable Cathedrals" is in fact all in their dual nature: the man-made artifical plant with degradable wood materials will have to slowly break down to leave vegetation in the meantime developed in the course of twenty years inside. The work will then be accomplished when the columns of today will no longer be and will remain the "Cathedral" consisting of the only naturally grown trees.

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PALAZZETTI E PALESTRE

Palestra polivalente a Mirandola (Modena) La struttura polivalente appena realizzata è un tassello di un più ampio progetto di centro scolastico con elevate finalità ludico-relazionali oltre che sportive. Sia la tensostruttura che il corpo dell’ingresso sono realizzate con elementi costruttivi in legno. Il progetto del Centro Sportivo di Quarantoli integra le attività dei bambini che frequentano le nuove scuole primarie della frazione e che

sorgono poco più a nord rispetto al lotto destinato alla palestra polivalente. La progettazione di quest’ultima, infatti è parte di un progetto più ampio, che vedrà la realizzazione di un nuovo complesso scolastico in cui verranno svolte diverse attività finalizzate al gioco, all’incontro e alle relazioni fra i bambini: una piccola piazzetta nella parte retrostante della nuova scuola fungerà da “snodo” tra il “luogo” didattico, dunque del-

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di Bea Rispoli

Due viste esterne dell'impianto (foto @MartinaNegrini) e panoramica interna. Two exterior views of the venue (ph. @MartinaNegrini) and interior overview.


Sotto, pianta dell'edificio. Nella pagina a lato: prospetti dei lati lunghi, e un'altra vista d'insieme. Below, plan of the building. Next page: elevation of the long sides, and another general view.

l’apprendimento, e il “luogo” sportivo dello svago e del gioco, e che attraverso una serie di nuovi percorsi si concluderà spazialmente con l’ingresso alla nuova palestra. Il fabbricato è pensato per essere al “servizio” delle scuole elementari, idoneo alla fruizione di bambini di età compresa dai 6 agli 11 anni e classificato come impianto sportivo di esercizio, secondo quanto disposto dalla normativa CONI per l’impiantistica sportiva, in cui possono svolgersi attività sportive non destinate all’agonismo. Dal punto di vista formale, il progetto è caratterizzato principalmente dalla contrapposizione di due "profili" distinti: la forma "arcuata", classica, che contraddistingue la copertura del campo da gioco, associata, ed allo stesso tempo contrapposta alle forme più stridenti e "spigolose" della zona d'ingresso, che la rendono riconoscibile e che vuol rammentare come questo nuovo impianto voglia anche essere un edificio dalle forme moderne, il cui "mix" formale e di volumi geometricamente differenti si integra in modo armonioso al con-

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testo ed al paesaggio circostante. L’intera struttura è realizzata in legno; la parte della palestra è realizzata da archi in legno lamellare, la parte degli spogliatoi è realizzata in pareti portanti in legno del tipo x‐lam. Il campo da gioco, con superficie utile di 1.056 mq, si sviluppa su una pianta rettangolare di 43,14 X 25,50 m ed è stato progettato facendo riferimento alle dimensioni regolamentari di un campo da calcetto di 38 X 18 m. Essendo una struttura sportiva polivalente sono stati tracciati anche il campo di basket di 28 X 15 m, il campo di pallavolo di 18 X 9 m e metà campo per attività di allenamento pattinaggio artistico. Il blocco servizi si sviluppa anch’esso su pianta rettangolare di 30,50 X 7 m circa e funge da ingresso principale alla struttura sportiva: attraverso un corridoio/disimpegno si raggiunge il campo da gioco e si distribuiscono i diversi locali che lo compongono. La sezione dell’ambiente di gioco, dalla forma arcuata, ha un’altezza esterna in colmo di


10,60 m circa e in gronda di 4,20 circa. Il rivestimento esterno è stato realizzato in lamiera ondulata in acciaio preverniciato con spessore 8/10, posata con andamento orizzontale nella parte bassa, fino all’altezza del bancale delle finestrature ad est e ad ovest, e con andamento verticale fino alla sommità. Il rivestimento della copertura è stato realizzato con una lamiera calandrata in acciaio preverniciato con spessore 8/10; nella parte sud è stato installato il sistema fotovoltaico. Per l’illuminazione naturale si ha un sistema di sette finestrature, motorizzate ed apribili a vasistas, ai lati est e ovest, ognuna di dimensioni 1,38 X 1,80 m, suddivise dai montanti della baraccatura ed oscurate da un sistema frangisole fisso in alluminio. Sul lato ovest è prevista anche una porta esterna in alluminio che permette di mettere in comunicazione l’impianto sportivo con l’edificio adiacente del Centro Civico. La pavimentazione interna è stata realizzata in legno. Questa consiste in un pacchetto di spessore 38 mm composta da un singolo

strato di compensato fenolico tagliato a doghe, sul quale viene fissato il pavimento di finitura in legno prefinito e pre‐verniciato con vernice ad alta resistenza. La combinazione è stata ammortizzata da un materassino prefabbricato, realizzato con granuli derivati da materie prime provenienti da riciclo, trattate ed incapsulate con resina poliuretanica disposte a sandwich fra due tessuti‐non tessuti di poliestere. Il rivestimento interno della parte bassa della palestra è stato realizzato in pannelli di Celenit di 25 mm in modo da garantire un adeguato isolamento acustico dell’ambiente interno; la sua robustezza e compattezza rendono questo materiale adatto ad impieghi severi come quello delle palestre dove le pareti sono sollecitate da urti e impatti dinamici. Al di sopra del Celenit il tamponamento è stato finito con delle lastre in cartongesso tinteggiate di bianco. Il blocco servizi è caratterizzato da un’altezza massima di 4 m circa. La sua copertura a differenza di quella del campo da gioco è piana

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Palestra in località Quarantoli, Mirandola (Mo) Committente: Comune di Mirandola Progettazione architettonica e strutturale, coordinamento Sicurezza in fase progettuale: ing. Alberto Pelliciari Collaboratori progettazione: arch. Martina Negrini, ing. Luca Mattiuzzi Progettazione impianti meccanici: ing. Paolo Lotti Progettazione impianti elettrici: p.i. Andrea Veronesi Direzione lavori: ing. Ermanno Papazzoni Coordinamento Sicurezza in fase di esecuzione: geom. Sergio Bulgarelli Assistente: ing. Damiano Paltrinieri Collaudatore statico: ing. Salvatore Becchimanzi Costo complessivo: euro 1.128.300 Tempi di realizzazione: 180 giorni


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e caratterizzata dalla sua prosecuzione oltre la parete frontale, formando un aggetto per il riparo dell’ingresso principale. Al di sopra di questa sono posizionate le macchine necessarie per l’impianto termico e per il ricambio dell’aria (U.T.A.), mascherate da una struttura metallica. Anche il rivestimento esterno del blocco spogliatoi è in lamiera ondulata sui lati est ed ovest, mentre la parete di ingresso è rivestita con doghe di legno.

Halls and gyms Multipurpose venue in Mirandola The newly constructed polyvalent structure is a part of a larger school-based project with high playing and relational goals as well as sports. Both the tensile structure and the entrance body are built of wooden construction elements. From a formal point of view, the project is mainly characterized by the contrast of two

distinct "profiles": the "arched" form, classical, which distinguishes the playing field coverage associated with and at the same time opposed to the most strident forms which makes it recognizable and reminds us that this new plant also wants to be a modernstyle building whose formal "mix" and geometrically different volumes are harmoniously integrated in the context and landscape surrounding. The playing field has been designed with reference to the size of a soccer field. The service block also develops on a rectangular plan and acts as the main entrance to the sports facility: through a hall / hallway you reach the playground and distribute the various compartments. Nella pagina a lato, prospetto del lato corto e sezione; nelle foto, la struttura in legno lamellare in fase di montaggio. In questa pagina, dettagli delle attrezzature. Next page, short side elevation and cross section; in the photos, the lamellar structure during assembly. In this page, details of the equipment.

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Impianti etici / impianti sostenibili a cura di Stefano Longhi

Modelli di integrazione scolastici Gentili lettori, in questo numero desidero esporvi due interessanti realizzazioni europee che hanno in comune l’inserimento di un nuovo polo sportivo nell’ambito di una preesistente attività scolastica. La prima riguarda una mirabile palestra polivalente nel territorio di Seeheim a pochi chilometri da Darmstadt in Germania realizzato dallo studio di architettura tedesco Loewer e Partner Architekten, particolarmente specializzato nello sviluppo di tematiche scolastiche. Quando fu lanciato il tema posto a base del concorso di progettazione, l’inserimento del nuovo impianto all’interno di una vasta area, l’aspetto ambientale rivestiva per la commissione giudicatrice una prerogativa assolutamente imprescindibile; la proposta vincitrice, aldilà di ulteriori aspetti impiantistici qualificanti di cui diremo, stupisce

per il mirabile utilizzo del materiale ligneo strutturale espresso in ogni variante possibile ed armoniosamente inserito nel contesto naturale. Il volume complessivo della struttura è stato realizzato parzialmente interrato in modo da limitare il più possibile l’inevitabile invadenza spaziale e salvaguardare pertanto la complessiva percezione del parco circostante che non risulta di conseguenza visivamente interrotta. Ma l’aspetto più interessante è stato il lavoro di trasformazione spaziale e mitigazione dei volumi strutturali: infatti le caratteristiche dimensionali degli spazi sportivi e di servizio sono state trasfigurate da rigorosamente parallelepipedi a curvilinee grazie ad un portico quasi circolare sostenuto da pilastrini circolari in legno lamellare a loro volta inclinati di alcuni gradi rispetto alla verticale.

A coronamento del portico è stata posata una interessante fascia decorativa di colore neutro riproducente un contesto ambientale boschivo. Il risultato ottenuto è un edifico fortemente dialogante con il contesto esterno in grado di rispecchiarsi con le circostanti chiome verdi e restituire alle diverse angolazioni l’immagine di parti vegetali altrimenti non percepibili. Internamente lo spazio sportivo è disegnato in modo molto essenziale, come è prerogativa dello studio Loewer e Partner Architekten, ma l’utilizzo dei materiali è quasi sempre di particolare pregio; lo stacco materico fra le travi strutturali in legno lamellare e l’utilizzo degli altri materiali garantisce una immediata percezione delle componenti naturali. Rimando l’approfondimento riguardante le caratteristiche specifiche degli impianti e la distribuzione funzionale ai lettori che avranno la pazienza di leggere gli articoli specifici citati in sitografia, richiamo ora in particolare l’attenzione riguardante gli aspetti di sostenibilità dell’edificio circa l’utilizzo di vetrate basso emissive ed il diffuso utilizzo di velette parasole. Ho notato un unico difetto funzionale: l’accesso alla sala sportiva può avvenire esclusivamente attraverso l’utilizzo di scale o di ascensori, non è presente infatti alcuna rampa che agevoli i diversamente abili. Una volta completata, l’opera ha ottenuto l’importante riconoscimento del premio Iconic Awards 2016. L’altro progetto che vorrei proporvi è situato in

Palestra polivalente nel territorio di Seeheim, Germania realizzato dallo studio Loewer e Partner Architekten.

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Danimarca ad Hellerup, quartiere dei sobborghi di Copenaghen, creato ad opera del geniale studio di progettazione BIG di Bjarke Ingels. Anche in questo caso il tema riguardante il completamento funzionale dell’ambito sportivo dell’istituto scolastico è stato svolto con degli importanti contributi di originalità. Infatti il progetto unisce interventi riguardanti l’esterno e l’interno con un’unica matrice compositiva. A colpirci è sicuramente l’arditezza delle soluzioni plastiche volumetriche: una palestra ipogea dalle rigide e geometriche pareti in cemento armato ed un tetto ligneo flessuosamente modellato secondo gli ambiti di gioco, un campo di calcio terminante su una rampa inclinata ospitante palestre e servizi spogliatoi. Insomma, avanti con la fantasia magari non preoccupandosi troppo della funzionalità (mancanza di reti parapalloni dietro le porte, etc) ma sicuramente ottenendo un risultato architettonico di sicuro interesse in linea con le oggettive aspettative d’utilizzo degli studenti della scuola. Gli interni conservano intatta la dicotomia fra masse volumiche fredde, il cemento armato, ed elementi caldi, le travi in legno, i rivestimenti lignei etc, e più di ogni cosa appare rimarchevole il rapporto mirabile fra gli ambienti interni e quelli esterni attraverso le ampie vetrate traslucide. La palestra ipogea appare come l’elemento con maggiori caratteri di originalità: come l’esempio proposto in precedenza essa risulta parzialmente interrata a beneficio della stabilizzazione termica e l’originale copertura a carapace crea esternamente un singolare spazio di aggrega-

zione con una pavimentazione in legno ossidato assolutamente dialogante con le coperture degli edifici esistenti. Numerosi sono gli elementi creati per il godimento specifico degli spazi esterni quali panchine curvilinee, originali illuminazioni, varchi d’accesso curvi, etc.

In generale la realizzazione riconcilia il frequentatore stabile od occasionale che viene indotto a percepire e considerare l’architettura davvero come la sublimazione applicata al benessere totale dell’uomo.

Sitografia http://www.loewer-partner.de/projekte/details/sporthalle_am_schuldorf/ http://www.iconic-architecture.com/en/iconic-awards-the-whole-world-of-architecture/winner-2016.html http://www.archdaily.com/769159/sports-hall-at-schuldorf-bergstrasse-loewer-plus-partner-architekten http://www.big.dk/ http://www.archdaily.com/631264/sports-and-arts-expansion-at-gammel-hellerup-gymnasium-big

Hellerup, Danimarca, il completamento sportivo di un istituto scolastico ad opera dello studio di progettazione BIG di Bjarke Ingels.

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progettare l’accessibilità

Universal Design: la rampa nei luoghi di culto storici di Tommaso Empler

Tra i processi più complessi da collegare ai principi dell'Universal Design vi sono i luoghi di culto con valenza storica. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il Decreto del 28 marzo 2008, «Linee Guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi d’interesse culturale» (pubblicato sul supplemento ordinario n. 127 alla Gazzetta ufficiale n. 114 del 16 maggio 2008) definisce come i principi dell'Universal Design devono essere applicati ai beni tutelati. Tra le altre, elabora anche le indicazioni per la rampa, che spesso è l'elemento architettonico e morfologico più ricorrente per superare i dislivelli esistenti tra il piano del sagrato ed il piano interno della chiesa. Più raramente sono previste rampe anche per accedere alla zona dell'altare o del deambulatorio, quando questo è presente nella chiesa. Nella maggior parte dei casi le rampe non

presentano soluzioni integrate e compatibili con il contesto in cui sono inserite.

Linee Guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi d’interesse culturale: (omissis)

Rampe Una rampa progettata con accuratezza sia nella forma che nei materiali e ben integrata sul piano architettonico con lo spazio circostante, costituisce un percorso inclusivo valido per tutti e non una corsia riservata alle persone con disabilità. La rampa consente dunque di evitare ogni forma di discriminazione verso l’utenza disabile, definendo un percorso pienamente accessibile a tutti, ma può essere adottata soltanto nei confronti di dislivelli modesti, in ragione del forte sviluppo longitudinale richiesto. Benché infatti la

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normativa consenta una lieve deroga rispetto alla pendenza massima dell’8% nel caso di adeguamento di edifici esistenti, ammettendo di arrivare fino al 12% per sviluppi lineari compresi entro i 3 metri, va considerato che di norma occorrono almeno 10 metri per superare 80 centimetri di dislivello. La stessa pendenza dell’8%, inoltre, è da ritenersi già piuttosto ripida, rivelandosi particolarmente pericolosa in fase di discesa, tanto da indurre diversi autori a suggerire il 5-6% per una rampa confortevole. Oltre una certa lunghezza, il sistema della rampa finisce per generare affaticamento, tanto che la stessa normativa impone un riposo almeno ogni 10 metri di sviluppo lineare e limita l’estensione della rampa ad un massimo di 3,20 metri di dislivello complessivo, parametri da considerarsi comunque già troppo ampi per un confortevole impiego


della rampa. Va precisato, inoltre, che una lunga rampa risulta difficilmente praticabile da parte di persone con particolari disabilità motorie che non utilizzano la sedia a ruote, nonché da tutti coloro che vanno incontro ad un facile affaticamento, come anziani, cardiopatici, incidentati o persone che trasportano oggetti pesanti. Per gran parte di questi utenti, infatti, si rivela spesso più agevole l’utilizzo di una breve scala, che comporta un tratto minore da percorrere. Ne consegue la raccomandazione di limitare la rampa a dislivelli contenuti (entro 1,5 metri), affiancando, quando possibile, anche una scala, soprattutto quando lo sviluppo longitudinale della rampa è più esteso. Nella generalità dei casi, la rampa non richiede specifici accorgimenti per il suo utilizzo da parte di persone con disabilità sensoriali. È necessario tuttavia ribadire in ogni caso la fondamentale necessità del corrimano, al quale deve accompagnarsi, quando non è previsto un parapetto pieno per la difesa dal vuoto, la presenza di un cordolo di almeno 10 cm di altezza, atto ad arrestare l’eventuale sbandamento della sedia a ruote. Più specifiche riflessioni vanno rivolte all’impatto della rampa nei confronti delle antiche strutture e al rapporto tra la rampa stessa e un’eventuale scala esistente, tema piuttosto ricorrente all’ingresso degli edifici storici ed ancor più nell’accesso alle chiese. Dal punto di vista strettamente percettivo, l’entità dell’impatto appare influenzata, più che dalla rampa in sé, dalle scel-

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te progettuali relative al parapetto, dove è necessario coniugare le esigenze di sicurezza richieste dalla normativa con quelle della tutela. Più in generale, analizzando gli interventi condotti negli ultimi anni, è possibile individuare due orientamenti opposti, l’uno teso a massimizzare la reversibilità e l’autonomia della nuova struttura dalla fabbrica preesistente e l’altro volto ad integrare o mimetizzare la rampa nella scala o cordonata esistente. Nel primo caso, a fronte di un oggettivo rispetto per la materia del bene oggetto di tutela, il rischio frequente è quello di conseguire un impatto fortemente lesivo della realtà figurale delle strutture originarie, soprattutto quando lo sviluppo lineare della rampa è particolarmente esteso (vedi il caso del Duomo di Napoli). Nel secondo, un limitato intervento integrativo delle antiche strutture, finalizzato ad accostare alla scala o cordonata esistente la nuova rampa, realizzandola con materiali analoghi o compatibili con quelli originari, sembra produrre un risultato particolarmente felice (vedi il complesso di San Benito a Valladolid, Spagna). In ogni caso, quando il dislivello da superare è particolarmente forte e l’aggiunta di una rampa di notevole sviluppo longitudinale appare chiaramente lesiva dell’identità architettonica dell’edificio, è opportuno valutare tutte le possibili alternative ad un accesso dall’ingresso principale, ancorché meno inclusive nei confronti delle persone con disabilità. In proposito, alcuni suggerimenti progettuali applicati allo specifico caso della realiz-

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1 – La rampa posta sul sagrato di San Pietro a Roma. 2 – Rampa di accesso alla chiesa di San Carlo al Corso a Milano. 3 – Rampa di accesso al Neue Wache a Berlino. 4 – Rampa di accesso laterale ad una delle chiese di Matera. 5 – Rampa per accedere alla navata nella chiesa di Sant'Ignazio a Roma. 6 – Rampa per accedere a Santa Maria Novella, Firenze. 7 – Soluzione integrata per accedere al Duomo di Bolzano da un ingresso laterale. 8 – Soluzione integrata per accedere all'area dell'altare nel Duomo di Bolzano.

zazione di rampe per garantire l’accessibilità di chiese, sono stati proposti in occasione del concorso Chiese senza barriere, promosso dalla Diocesi di Caltanissetta nel 2007. (omissis)

un ambiente vetrato per evitare che ci sia uno scambio osmotico tra la temperatura interna ed esterna sia in estate che in inverno. Sempre nel Duomo di Bolzano è presente un'altra rampa integrata per accedere alla zona dell'altare.

Nella seconda parte della linea guida, vengono analizzati i due orientamenti opposti per la realizzazione di una rampa. Il primo è volto a definire un elemento in “contrasto semantico” con la struttura esistente, mentre l'altro è integrato o mimetico. Altri aspetti indicati sono la temporaneità e reversibilità dei manufatti o l'inglobamento nella struttura complessiva. Un'analisi di esempi realizzati in Italia ed all'estero sposta la maggior parte delle realizzazioni nella direzione del contrasto semantico (in termini di materiali e finiture), della reversibilità e temporaneità, anche se quest'ultimo aspetto viene spesso disatteso (ovvero le rampe sono permanenti). In alcuni casi, come a San Pietro a Roma, l'esigenza di realizzare una rampa per superare i numerosi gradini presenti tra la piazza ed il piano della navata, porta alla realizzazione di manufatti con un basso gradiente percettivo ed estetico. La rampa è costituita da elementi strutturali in acciaio per consentire il passaggio di un nutrito flusso di pellegrini, e la sua “incombenza visiva” all'interno della piazza è evidente. Gli approcci progettuali con soluzioni temporanee ed in contrasto con l'intorno sono più frequenti, soprattutto dove i gradini da superare sono pochi. Poche sono, invece, le soluzioni in cui la rampa per accedere all'interno della chiesa è integrata nella struttura, come nel Duomo di Bolzano. La rampa, in questo caso interna, presenta anche

L'aspetto della compatibilità morfologica è un tema al quale la soprintendenza attribuisce una grande importanza. L'adeguamento di una struttura storica porta con se i temi del restauro e dei vari atteggiamenti progettuali che sono ad essi collegati, principalmente: la mimesis ed il contrasto semantico. Nel primo caso l'intervento si rende invisibile rispetto al contesto in cui viene inserito. Nel secondo caso si distacca nettamente ed opera, appunto, per “contrasto sematico”, rendendo l'intervento palese ed immediatamente riconoscibile. Altro aspetto è la temporaneità e reversibilità dell'intervento, o una sua permanenza e durabilità nel tempo. Qual'è il ruolo che il design può assumere in questa direzione? Se al settore del design viene attribuita la capacità di ricercare ed elaborare soluzioni in cui sia compresente funzionalità e valenza estetica, il quesito che si pone è il seguente: è possibile realizzare degli oggetti che possano essere replicati in più situazioni o dimore storiche? Ovvero, è possibile realizzare interventi che abbiano valenza estetica e la caratteristica di essere comunque unici? Alcune aziende hanno individuato una serie componenti che consentono la realizzazione di rampe in ogni situazione. La rampa viene mandata come un kit pronta per essere montata. In questo caso tecnica produttiva e materiale impiegato sono le componenti più importanti del processo di design.

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Emilia Romagna: obiettivo sport con una nuova legge Si passa da due leggi a una, per semplificare e concentrare in diciotto articoli nuove opportunità per lo sport in Emilia-Romagna. L’obiettivo è portare sempre più persone a misurarsi con lo sport, diver tendosi e muovendosi nei campi da gioco, nelle palestre e negli spazi aperti. Si punta inoltre sul turismo spor tivo legato a eventi e competizioni locali e di livello nazionale. Questo è il progetto di legge per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive voluto dalla giunta regionale dell’Emilia Romagna, che favorirà l’attività sportiva a partire dalle scuole, promuoverà il turismo sportivo, semplificherà la burocrazia, punterà allo spor t come strumento di inclusione e aumenterà la

sicurezza con l’adeguamento di impianti e l’impiego di operatori qualificati. Questi gli obiettivi e i punti salienti: Salute e benessere, con il coinvolgimento attivo delle scuole per avere più spor t, anche in orario extrascolastico, in collaborazione con le associazioni. Programmazione e contributi, con un piano triennale che comprenda progetti e azioni di promozione dell’attività spor tiva, contrasto all’abbandono e integrazione delle persone con disabilità, miglioramento dell’impiantistica e sinergie di sviluppo legate al contesto territoriale e ambientale, con appunto il sostegno al turismo spor tivo. E ancora, in un rapporto di maggiore fiducia (e meno burocrazia), l’allargamento dei soggetti che riceveranno fondi regionali: oltre a quelle

presenti nel registro regionale, saranno ammesse ai bandi anche le associazioni dilettantistiche iscritte al registro del Coni, del Cip e delle Federazioni spor tive nazionali, o da tali sigle riconosciute. Sicurezza, con presidi di primo soccorso negli impianti sportivi e la professionalità certificata richiesta a chi terrà i corsi. Legalità e trasparenza, con misure per contrastare ogni forma di violenza e discriminazione e il varo di una specifica Carta etica. L’applicazione del piano triennale sarà poi oggetto di monitoraggio e valutazione. Il nuovo impianto normativo fin dal primo ar ticolo individua la salute, il benessere, la formazione dei giovani, la promozione delle pari opportunità, il rispetto dell’am-

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Notizie biente, uniti alla valorizzazione sociale ed economica, come elementi cardine della promozione sportiva. E i 20 milioni stanziati potranno essere utilizzati anche per la costituzione di fondi di garanzia o consorzi a sostegno degli investimenti in ambito sportivo. Legnago (Verona), nuova palestra per la scuola P.D. Frattini La Centrale Unica di Committenza intercomunale dei comuni di Legnago, Cerea, Sanguinetto e Palù ha indetto un bando di gara per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria per la progettazione, la direzione lavori e il coordinamento in fase di progettazione della palestra della scuola secondaria P.D. Frattini. Si tratta del terzo stralcio di lavori relativi al-


Notizie la costruzione della nuova scuola secondaria di primo grado, consistente in una palestra di tipo B2. Il progetto dovrà essere contestualizzato nell’ambiente, tenendo conto della presenza del parco urbano affacciato sul bacino del fiume Bussè, della presenza del costruendo edificio scolastico e dell’adiacente sito industriale dismesso, che è stato trasfor-

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mato salvaguardando elementi di archeologia industriale, della viabilità esistente e della caratterizzazione tipologica e semiologica, in modo da far assurgere l’inter vento contestualizzato con il parco urbano a luogo qualificante dell’intera area di espansione del centro urbano. Inoltre dovrà essere previsto: l’uso di materiali ecocompatibili in grado

di garantire la sostenibilità dell’inter vento rispetto all’ambiente circostante; l’impiego, anche parziale, di strutture in legno, con prefabbricazione totale o parziale; il rapporto tra l’edificio e l’energia solare al fine dell’utilizzo passivo durante i periodi invernali e di protezione durante i periodi caldi; l’uso di tecnologie energetiche tali da garantire un edificio ten-

denzialmente “a consumo zero di energia”; l’uso di tecnologie e soluzioni progettuali tali da classificare l’edificio tendenzialmente come “passivo”; l’uso di tecnologie e soluzioni di progetto tali da garantire la classe energetica “A”; l’applicazione del protocolli “Casa Clima” e “Casa Clima School”. A Lissone (Mb) progetto e gestione della nuova palestra Il comune di Lissone ha indetto una procedura aperta per l’attivazione di un partenariato pubblico-privato – locazione finanziaria di opere pubbliche, concernente la progettazione esecutiva, la realizzazione, il finanziamento e la manutenzione ordinaria per un periodo di 15 anni della nuova palestra polifunzionale (Palazzetto). Sull’area oggetto dell’intervento verrà concesso un diritto di superficie in favore dell’aggiudicatario per un periodo di 22 anni a titolo gratuito. La procedura sarà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per una somma complessiva di 100 punti (massimo 70 punti per elementi di natura qualitativa e massimo 30 punti per elementi di natura quantitativa ed economica). Tra gli elementi qualitativi saranno valutati il profilo tecnico-progettuale, la funzionalità, la fornitura di arredi e attrezzature finalizzate a consentire la piena funzionalità dell’immobile, le soluzioni atte a consentire il risparmio energetico. L’importo a base di gara è pari a 2.403.532,55 euro. www.comune.lissone.mb.it Empoli, il nuovo Castellani pronto per il 2021 L’idea della ristrutturazione dello stadio è nata due anni fa, con l’obiettivo di dare ancora maggiore rilievo a quel centro sportivo di Monteboro che rappresenta un fiore all’occhiello nel panorama calcistico italiano. L’iter bu-

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a sedere, tutti al coper to; 32.750 i metri quadrati di spazio; 20.000 i metri quadrati per i posti auto; 20 sky box, 120 postazioni per giornalisti e tv. E, infine, un guscio protettivo a nido d'ape renderà l’impianto avveniristico.

Empoli, il progetto del nuovo Castellani.

rocratico è partito ed è stato presentato il piano economico e finanziario in Comune: si tratta di una struttura che vivrà sette giorni su sette, che vorrebbe diventare un punto di incontro per tutti i sostenitori azzurri. Sarà interessata dai lavori per prima la curva sud, a seguire la cur va nord e la tribuna centrale che sarà demolita e ricostruita e infine il campo da gioco che sarà spostato per

dare una migliore visione del gioco agli spettatori. Rimarrà in piedi la sola struttura chiamata “Maratona”. Presso il polo scolastico, inoltre, grazie al contributo dell’Empoli FC, nascerà il nuovo impianto per l’atletica, in accordo con il Comune, per dare una nuova casa all’atletica empolese dopo la demolizione della pista al Castellani. Alla fine dei lavori, la capienza salirà a 20.266 posti

Kosmos Architects si aggiudicano il concorso per il Landmark Nike Sports Park a Mosca Nike e Moscow Strelka Institute hanno annunciato il vincitore della competizione istituita per progettare la nuova struttura sportiva di Gorky Park, nel cuore di Mosca. Cinque dei principali e dei più giovani studi di architettura di tutta la Russia, Kosmos Architects, Rhizome, Novoe, Crosby Studios e Xopa, sono stati invitati a ideare a un oggetto unico, che si integri con l’ambiente circostante creando un centro per l’attività fisi-

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Notizie ca e lo sport. Un obiettivo chiave è creare una struttura amica dell’ambiente, dove atleti di differenti sport possano incontrarsi e interagire: i principi includono funzionalità, sostenibilità, identità locale e flessibilità e l’integrazione delle maggiori discipline sportive come un campo da calcio da strada, uno da basket, una pista per la corsa, una struttura indoor e altre strutture complementari. Pur operativo tutto l’anno, l’impianto dovrà essere anche adattabile per ogni stagione. Le proposte sono state valutate da una commissione internazionale. Il progetto vincitore è un’installazione aperta per tutti gli sport: la pianta è suddivisa in zone funzionali tra football, basket e aree workout; la base e le pareti sono unite in una singola installazione che serve come tribuna per spettatori. Ogni parte della struttura rettangolare ha una diversa fun-


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Il progetto per il Landmark Nike Sports Park a Mosca.

zionalità: il lato A presenta un tabellone interattivo, il lato B presenta un pannello orizzontale in metallo che protegge dal sole, il lato C è una parete 3D per attività a corpo libero e il lato D comprende tutte le strutture necessarie per illuminare i campi e il punteggio. Questo progetto cerca di mostrare come l’architettura possa influenzare la programma-

zione delle moderne attività sportive, diventando un segnale per il resto della città. FIFA Club World Cup 2017, svelato l’emblema È stato svelato l’emblema ufficiale di FIFA Club World Cup 2017 ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti e città ospite delle competizioni. L’evento rappresenta un punto

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importante nella progressione verso l’inizio della quattordicesima edizione di questo evento, che si svolgerà dal 6 al 16 dicembre. La forma unica e ben riconoscibile del trofeo è stata usata come punto di partenza per l’emblema ufficiale: il design ha tratto ispirazione dalla ricca storia degli Emirati Arabi Uniti e dalla loro cultura. La palla, creata in calligrafia arabica, significa “Emirati” e si trova in alto, rappresentando una forza unificatrice con la passione per il gioco del calcio. Sua Eccellenza Mohamed Khalifan Al Romaithi, capo della commissione organizzatrice locale della FIFA Club World Cup UAE 2017, ha spiegato che l’emblema è la veritiera rappresentazione dell’eredità culturale degli Emirati: la sabbia del deser to multicolore forma la base e tutto, dalla rappresentazione del sambuco che fa riferimento alla tradizione della pesca e della vela

alle palme che significano “sostenibilità”, diventa simbolo della tradizione e dell’eredità culturale che sarà trasmessa durante le competizioni. Durante la presentazione dell’emblema è stato presentato il calendario delle gare: si terranno 8 partite, in due stadi, Zayed Sports City ad Abu Dhabi e Hazza Bin Zayed ad Al Ain, dove si terrà l’apertura ufficiale, con la prima partita tra i campioni di casa e l’Oceania.


news Roland Garros, al via la modernizzazione La casa di uno dei 4 top tornei Grand Slam (French Open) sarà oggetto di rinnovamento con un progetto da 400 milioni di dollari che interesserà lo stadio principale, un campo scoper to e una struttura di ser vizio. Lo stadio principale, Cour t Philippe-Chatrier, sarà quasi completamente ricostruito per poter installare un nuovo sistema di coper tura retrattile richiudibile in 15 minuti; secondo le previsioni sarà completato nel 2020. Il design è firmato ACD Girardet and Associates con Daniel Vaniche and Associates. Il campo centrale sarà ammodernato per migliorare il comfor t degli spettatori. Oltre allo stadio principale, si realizzerà un nuovo campo che rimpiazza l’attuale campo numero 1, con 5 mila posti a sedere: si troverà nel settore sud-est del Jardin

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Il progetto di ammodernamento del Roland Garros. ©FFT / 2013 / Architectes : ACD Girardet et Associés / Daniel Vaniche et Associés / Perspectiviste : 3dfabrique

des Serres, e sarà semi interrato e circondato da 4 piccole serre con piante provenienti da quattro dif ferenti continenti. Infine, sarà realizzata una struttura di servizio con reception, negozi, ristoranti, mentre il Fonds des Princes sarà modernizzato e adattato per diventare un’arena di competizione con un campo coper to da 2200 posti a sedere e altri campi scoper ti con tribune fisse.


regioni, province, comuni a cura di Pietro Chianchiano e Sabina Orrico

Bosisio Parini (Lc): taglio del nastro per la rinnovata palestra comunale a Bosisio Parini. In poco più di 20 giorni, tre imprese si sono succedute nelle operazioni di rinnovamento dell’impianto sportivo, utilizzato sia dalle società del territorio sia dagli studenti dell’istituto comprensivo. L’amministrazione, dopo alcuni piccoli interventi nei tre anni precedenti, quest’anno ha messo a bilancio 80 mila euro: i vecchi fari alogeni sono stati sostituiti da più moderni e luminosi fari a led, le pareti sono state ritinteggiate con uno smalto lavabile, mentre il vecchio pavimento in linoleum è stato sostituito da un fondo in PVC, più adatto alla pratica sportiva. «Ringrazio i componenti della giunta che

hanno inserito la palestra tra i primi interventi, le imprese esecutrici dei lavori, l’ufficio tecnico e l’assessore Gilardi per aver messo cuore e anima nel coordinamento dell’opera» - ha affermato il primo cittadino, anticipando che, in vista della riqualificazione dell’area Precapell, verrà modificato anche l’accesso alla struttura, sul lato opposto a quello attuale. L’assessore allo sport, politiche giovanili e protezione civile ha ricordato quanto fatto in passato. «Ringrazio l’amministrazione che ha posto la palestra in cima alle priorità del paese. Quello che abbiamo inaugurato è il tassello finale di una serie di interventi realizzati nei tre anni passati, quando abbiamo cambiato le panchine negli spo-

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gliatoi, installato il primo defibrillatore e sostituito la caldaia per risolvere il problema dell’acqua fredda». Paolo Gilardi ha poi proseguito: «Siamo andati incontro alle varie esigenze, offrendo un luogo di incontro sano dove i ragazzi si divertano facendo sport». Alla cerimonia di inaugurazione ha presenziato il consigliere regionale allo sport ed ex olimpionico Antonio Rossi. «Non è facile trovare in Italia delle amministrazioni che investono nello sport. In Lombardia ci sono circa 17 mila impianti sportivi, di cui il 60% è stato costruito più di trent’anni fa e ora ha bisogno di interventi. Credo che sia importante investire nello sport: è una questione di cultura e ora anche in Regione, con

Bosisio Parini (Lc), la rinnovata palestra comunale.

la recente riforma sanitaria, se ne è riconosciuta l’importanza. Ai ragazzi consiglio quindi di crescere in questa palestra, mentre invito i genitori e gli allenatori a trasmettere i valori educativi e il fair play». Biella: con l’arrivo della bella stagione è partita una prima tranche di lavori dedicati agli impianti sportivi cittadini. Uno dei primi impianti interessato


dai lavori è la piscina Massimo Rivetti, sede dei Giochi estivi di Special Olympics; si prosegue con il campo di Chiavazza, per il quale si spenderanno circa 550.000 euro, con possibile ribasso d’asta, per i nuovi spogliatoi, servizi e la nascita di un’area dedicata a bar e ristoro. I lavori allo stadio del rugby costeranno invece circa 300.000 euro: lo stadio avrà una tribuna da 506 posti sul lato del campo dove già ci sono i tre gradoni e una copertura di materiale tessile, come richiamo alle peculiarità del territorio. Allo stadio La Marmora-Pozzo saranno rifatti i servizi igienici, mentre è già stata appaltata la sostituzione del parquet di via Pajetta. Infine, cantiere aperto per il restyling del campetto di Cossila e per il rifacimento del rettangolo della Belletti Bona.

nucci e dal presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi la palestra Cocchi, rinnovata dopo importanti lavori di restyling. Il secondo lotto di lavori di ristrutturazione dell’impianto è stato eseguito con un investimento di 115 mila euro (per

metà finanziati dalla Regione Toscana), e ha permesso di rendere questo importante centro sportivo di Campo di Marte più funzionale. «Un altro passo avanti nel piano di riqualificazione di tutti gli impianti sportivi della nostra città», ha

Biella: sono arrivati gli spogliatoi femminili nei campi da calcio cittadini. I primi impianti a essere interessati dalla novità saranno quelli di Chiavazza e del Villaggio La Marmora, entrambi inseriti in importanti progetti dell'amministrazione che riguardano i rispettivi quartieri. «Mi sono confrontato con associazioni e genitori – ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici Sergio Leone – e dato che a livello nazionale la volontà è quella di dare un nuovo impulso al settore femminile nel calcio, anche Biella vuole andare in questa direzione. Ma senza spogliatoi divisi non è immaginabile incentivare questa attività. In questo caso avevamo già progetti pronti per il rifacimento dei due campi, e li abbiamo rivisti in quest'ottica». Firenze: è stata inaugurata dal sindaco Dario Nardella, dall’assessore allo sport Andrea Van-

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detto il sindaco Dario Nardella. «Quest’anno sono previsti più di tre milioni di euro di investimenti – ha aggiunto – per rinnovare i vecchi impianti e realizzarne di nuovi». «Continuiamo a effettuare importanti interventi di ristruttu-


regioni, province, comuni

razione in tutte le strutture sportive esistenti per renderle più funzionali», ha spiegato l’assessore allo sport Andrea Vannucci. «Con questi interventi – ha aggiunto - la palestra di via Cocchi sarà ancora più efficiente, sia da un punto di vista energetico che sportivo». Le opere di ristrutturazione hanno completato l’intervento già realizzato nel 2010/2011 che aveva dotato la palestra di nuovi spogliatoi e servizi accessibili ai disabili. Il secondo lotto di lavori ha invece riguardato la ristrutturazione della copertura con la sostituzione del manto esistente e della pavimentazione, il restauro del sottotetto, il rifacimento dell’impianto elettrico e di illuminazione, la realizzazione di un nuovo impianto

di climatizzazione, il rifacimento dei marciapiedi e della rampa di accesso per gli utenti con disabilità. Travo (Pc): è stato inaugurato a Travo, nel piacentino, il campo sportivo comunale, ripristinato dopo essere stato gravemente danneggiato dall’alluvione del 13 e 14 settembre 2015 e ricostruito grazie agli 85mila euro stanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Quasi 1 milione di euro la cifra complessivamente destinata ai lavori di ripristino nel comune di Travo. «Una giornata di festa per il territorio, ma anche per noi», ha sottolineato il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, al taglio del nastro. «Anche dallo sport pas-

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Travo (Pc), il rinnovato campo sportivo comunale.

sa la vita di un territorio: per l’importanza che riveste nel creare comunità partecipate e solidali, per le potenzialità educative e aggregative che ha. Del resto la nostra regione è a pieno titolo una terra di sport, con i suoi 800 mila iscritti a enti di promozione sportiva, qua-

si 370 mila atleti aderenti alle federazioni e circa 3 milioni di praticanti le attività motorie. Per questo, sullo sport, per spazi sicuri, impianti nuovi o ristrutturati, entro la legislatura investiremo 25 milioni di euro». L’impianto di Travo - con il campo da calcio e quello per gli al-


lenamenti - è il secondo a essere inaugurato dopo i lavori di ricostruzione avviati in seguito dell’alluvione: il primo cantiere a chiudere è stato quello del centro sportivo Le Rossane di Farini; i prossimi saranno a Marsaglia, Ponte dell’Olio e Bettola. In totale, 5 interventi nel piacentino, cui se ne aggiungono altri due in provincia di Parma, anch’essa interessata dall’alluvione di un anno e mezzo fa. «Quello di oggi è un altro passo avanti verso il definitivo ripristino delle condizioni di normalità dopo l’emergenza vissuta. Oltre 30 milioni di risorse stanziate e più di 200 cantieri finanziati per la messa in sicurezza del territorio nella provincia di Piacenza. Questa è stata la nostra risposta all’alluvione. E un doveroso ringraziamento va alle istituzioni locali e ai cittadini, che si sono immediatamente rimboccati le maniche come la nostra gente è abituata a fare». Grottammare (Ap): sono stati conclusi i lavori di riqualificazione e rinnovamento dell’area verde e del percorso vitae alla Pineta Ricciotti, area verde storica del centro cittadino che collega la stazione ferroviaria con le zone pedonali del centro e il lungomare. L’intervento ha permesso la sistemazione del verde con piantumazione alberi e potatura ordinaria; nell’area fitness, ora composta da 11 attrezzi, sono state posizionate le attrezzature presenti nell’area delle FF.SS., verificate e tinteggiate dove necessario, con nuove tabelle descrittive per il loro corretto utilizzo. Nel territorio di Grottammare è presente un’altra area fitness nella pineta dei Bersaglieri sul lungomare De Gasperi. Una rete ciclabile di oltre 10 chilometri assicura la mobilità su due ruo-

Grottammare (Ap), l’inaugurazione dell’area fitness alla Pineta Ricciotti.

te: le piste ciclabili percorrono tutto il lungomare e collegano la cittadina con San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima e altre vie interne tra le principali direttive cittadine che permettono di raggiungere le scuole, il Comune e i vari servizi. San Fele (Pz): è stata inaugurata la palestra dell'Istituto Comprensivo G. Faggeta di San Fele. Il progetto per la ricostruzione e l'ammodernamento tecnologico della struttura è frutto della stipula dell'accordo di collaborazione tra la presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per gli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport, l'Anci, l'Upi e l'Istituto per il credito sportivo, relativamente alla concessione di mutui agevolati per la realizzazione di spazi ed impianti sportivi scolastici. Si tratta di un’opera voluta dalla Giunta e dall'amministrazione comunale, che con fermezza e decisione, superando la netta contrarietà della minoranza in Consiglio, è riuscita ad approvare il progetto per l'importo complessivo di 150 mila euro. Un ambiente nuovo, funzionale, sicuro e ben attrezzato, reso moderno da interventi strutturali che hanno riguardato la correzione acustica delle pareti, il miglioramento dell'impianto termico, la sostituzione del pavimento con la

scelta dei parquet. L’amministrazione comunale ha voluto contribuire con nuovi spazi alla crescita dell'associazionismo sportivo locale. Il sindaco Donato Sperduto ha dichiarato: «Si conclude un percorso lungo, con un investimento economico significativo, un impegno importante della Giunta e dei Consiglieri di maggioranza, oltre che dei tecnici a cui va il mio ringraziamento. L’Amministrazione ha partecipato anche a un ulteriore bando regionale che mira ad estendere i servizi base per le popolazioni rurali, candidando l'ammodernamento di altre due strutture sportive presenti sul territorio di San Fele. Questo dimostra che anche in una fase di pesante crisi economica e finanziaria, quando i soldi pubblici sono ben amministrati, si riescono a fare interventi importanti». Trani: sono stati completati i lavori di sistemazione del parco giochi della villa comunale.

Le strutture fitness e ludiche sono dotate di tappetini antitrauma e di cartelli esplicativi degli esercizi da eseguire. La nuova area, realizzata su iniziativa dell’assessore all’arredo urbano Michele di Gregorio con il consigliere delegato allo sport Leo Amoruso, comprende nuove attrezzature e panchine. Monza: arti circensi, acrobazie su bicicletta e basket in quartiere Cederna. Grazie all’Art&Sport Park, inaugurato nel mese di maggio, i giovani hanno a disposizione un nuovo impianto per praticare le proprie passioni sportive. L’area sportiva è stata completamente riqualificata a seguito della concessione da parte del comune di Monza all’Associazione Temporanea che la gestirà per il prossimo decennio: il primo parco urbano del genere mai realizzato in Italia regalerà a Cederna una finestra sul mondo delle acrobazie a due ruote.

Monza, il bike park in quartiere Cederna.

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