Meeting e Congressi - Nov Dic 2019

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DESTINAZIONI INCENTIVE

MONICA SELLARI amministratore delegato MZ Congressi «Nei viaggi incentive rivolti ai dipendenti l’aspetto dell’aggregazione è fondamentale, l’approccio è quello del “viviamo nuove esperienze insieme per sentirci parte di un gruppo consolidato”. Se invece pensiamo ai viaggi organizzati per i clienti, le aziende puntano su un messaggio di fidelizzazione al marchio, e lo fanno proponendo esperienze uniche che difficilmente i clienti potrebbero vivere viaggiando individualmente».

ELISABETTA BOSCHETTO Mice expert Htms «Noi abbiamo una sorta di black list, in cui includiamo destinazioni bannate per diverse motivazioni: mete che non offrono strutture con adeguati standard, ma anche Paesi come l’Iran che non presenta particolari difficoltà dal punto di vista della sicurezza, ma la cui visita potrebbe diventare un problema per chi sta pianificando un viaggio negli Stati Uniti».

Curling, a Crans-Montana come stop over e agli itinerari in Italia poco battuti e legati alla cultura locale. Tra le mete, una in particolare che stiamo cercando di far conoscere ai nostri clienti è Philadelphia, una città ricca di cose da fare, dall’enogastronomia alla scoperta dei set cinematografici (è la città di Rocky, ndr), alle moltissime attività sportive e culturali; si tratta di una destinazione che potrebbe essere considerata un’originale alternativa a New York come prima tappa di un viaggio negli States o come stop over per poi proseguire verso mete di mare». SE IL BUDGET RESTA UN LIMITE Il lungo raggio non spaventa, ma sicuramente sono ancora molte le aziende che non possono fare a meno di guardare al budget come un aspetto fondamentale nella fase di progettazione di un viaggio incentive. «Leggiamo spesso articoli che spiegano un’inversione di tendenza rispetto alla disponibilità delle aziende di budget da spendere in viaggi incentive, ma per ora possiamo dire che le richieste di molti clienti si possono ancora riassumere con una frase “self explanatory”, ovvero “il meglio con il minimo!”» commentano da MZ Congressi l’amministratore delegato Monica Sellari, e Letizia Randellini, incentive & convention project manager. Detto questo, le aziende continuano a organizzare viaggi incentive, affidando loro obiettivi strategicamente insostituibili. «Nei viaggi incentive rivolti ai dipendenti l’aspetto dell’aggregazione è fondamentale, l’approccio è quello del “viviamo nuove esperienze insieme per sentirci parte di un gruppo consolidato”. Se invece pensiamo ai viaggi organizzati per i clienti, le aziende puntano su un messaggio di fidelizzazione al marchio, e lo fanno proponendo esperienze uniche che difficilmente i clienti potrebbero vivere viaggiando individualmente» ribadiscono Sellari e Randellini. E il limite di budget può determinare non solo il tipo di destinazione, ma, per esempio sul lungo raggio, anche i contenuti del viaggio incentive stesso: «Tenendo conto del fatto

che ormai il corto-medio raggio è facilmente realizzabile privatamente, il lungo raggio resta la scelta privilegiata. Tuttavia, in questo caso può accadere che non si possa parlare di incentive vero e proprio, ma di “viaggio di gruppo”, perché purtroppo vengono “tagliati” tutti quei “plus” che fanno l’incentive. La scelta di una destinazione d’appeal conta infatti ancora molto, e a questo si deve aggiungere come oggi il medio raggio sia “ostacolato” da situazioni socio-politiche non favorevoli, come accade per esempio in nord-Africa o nel medio Oriente, fatta eccezione per Dubai o Abu Dhabi» concludono Sellari e Randellini. EQUILIBRI MUTEVOLI I fatti internazionali in ambito socio-politico sono dunque un tema molto sensibile per quanto riguarda la scelta della destinazione di un viaggio incentive. «Sono piuttosto preoccupata per quello che si sta verificando ultimamente, ovvero la cancellazione improvvisa di viaggi in diverse destinazioni che fino al giorno prima erano considerate sicure. L’aspetto più allarmante è proprio l’imprevedibilità di queste cancellazioni, poiché obiettivamente di questi tempi non è semplice prevedere cosa accadrà a livello internazionale. Ovviamente noi abbiamo una sorta di black list, in cui includiamo destinazioni bannate per diverse motivazioni: mete che non offrono strutture con adeguati standard, ma anche Paesi come l’Iran che non presenta particolari difficoltà dal punto di vista della sicurezza, ma la cui visita potrebbe diventare un problema per chi sta pianificando un viaggio negli Stati Uniti. E ci sono poi mete come la Turchia, alla quale il Mice stava tornando a guardare con interesse, che però alla luce dell’attualità continua a restare un’incognita» commenta Elisabetta Boschetto, Mice expert di Htms. Con questa doverosa premessa, la mappa ideale dei viaggi incentive secondo Boschetto si compone di Paesi come «la Spagna, che è un contenitore vastissimo e, a lungo raggio, Cina, Emirati e alcune novità come l’Oman,

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