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3-11-2014
16:41
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editoriale Questa volta non parlerò di congressi, ma di un’evoluzione per la quale passa di necessità anche la ripresa del nostro settore. Il quale dipende sì dalle vicende economiche, ma anche dalla funzionalità e dall’armonia del sistema di un intero Paese
MARCO BIAMONTI Direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
Il Paese nuovo e il Paese vecchio a quando lavoro – più di 30 anni – porto con me una frustrazione: quella di avere spesso a che fare con persone dalla mentalità “vecchia”. Il proprio interesse prima di quello comune, la parentela prima del merito, il sospetto prima della fiducia, il timore prima della sfida, atteggiamenti tipici di chi non è familiare con valori quali la ricerca della trasparenza, della chiarezza, dell’attenzione, della disponibilità.
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A mio parere, questi sono i limiti di fondo allo sviluppo del nostro Paese. Il futuro di una comunità dipende dalla sua capacità di scambiare, di condividere, di essere aperta, e questi vincoli sono macigni che le impediscono di realizzarsi. So di spartire questa frustrazione con diversi lettori, e non solo i più giovani, perché in parecchi – ma non tanti a sufficienza per poter cambiare le cose – hanno sperimentato direttamente questo gap “culturale” (mi scuso con la parola cultura) che ci divide dagli altri Paesi occidentali, che hanno ormai abbandonato da tempo la mentalità medioevale che tanti italiani si portano ancora dentro.
nuove, per loro, di vita e di relazione con gli altri, poiché percepiscono che i vecchi metodi non funzionano più. La nuova strada però esiste già, ed è l’unica percorribile nel mondo globalizzato. L’hanno già tracciata in tanti altri Paesi del mondo occidentale, quelli la cui crisi – se ce l’hanno avuta anche loro – non ha natura “strutturale” come la nostra, poiché hanno le risorse di compattezza e consapevolezza per superarla. Dovrà forse passare una generazione – abituandoci almeno nel medio termine a standard di vita penalizzati – prima di “agganciare” il resto dell’Europa. Ma credo che accadrà. E l’arricchimento etico porterà anche l’arricchimento materiale. Questa volta non ho scritto di congressi. Ma attraverso questa evoluzione passa di necessità anche la ripresa del nostro settore, dipendendo questa così fortemente sia dalle vicende economiche sia dalla funzionalità e dall’armonia del sistema di un intero Paese, nuovo, speriamo.
Oggi però potrebbe cominciare a cambiare qualcosa. Il perdurante stato di crisi – vale a dire, l’impoverimento di gran parte delle persone – sento che sta spingendo più e più individui a cercare modalità
MC | 06 2014 | 9