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10-03-2011
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HOT TOPICS report
Il clima è una variabile che non può più essere lasciata al caso. Soprattutto perché oggi gli strumenti e i servizi per avere previsioni sono più sofisticati e offrono un’accuratezza sempre maggiore
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fatti in quattro per limitare gli inconvenienti. Ad esempio i programmi venivano modificati posticipando l’apertura di sessioni di networking e dell’esposizione, workshop e keynote venivano registrati e messi a disposizione gratuitamente a chi aveva subito ritardi. Lo scorso aprile invece gli organizzatori della CHI 2010 (Computer-Human Interaction Conference) subito dopo la conclusione dell’evento di Atlanta, avevano contattato via email ciascuno dei partecipanti provenienti dall’Europa per fornire supporto a chi fosse rimasto a terra a causa della nube di fumo emessa dal vulcano in Islanda. Chi trae vantaggio dalle intemperanze climatiche sono i centri di dimensioni ridotte ma che offrono bel tempo durante l’intero anno. Il San Diego Convention and Visitors Bureau ad esempio abbina sempre la parola “clima” negli slogan delle sue campagne di marketing: “people, place and climate”. «Il nostro clima è un grande selling point per San Diego e decisamente uno dei criteri di scelta dei nostri clienti» dice Steven Johnson, Vice President Public Affairs del San Diego Convention Center Corporation. «Soprattutto però è importante l’impatto che il clima ha sull’accessibilità al convegno più che il numero di giorni di sole che abbiamo durante l’anno. Per esempio voli da e per San Diego in febbraio non sono un problema per noi. Lo stesso non si può dire di altre destinazioni dove i voli possono essere cancellati improvvisamente. Questo poi diventa un bonus quando vengono valutati altri fattori come funzionalità , numero di stanze, location...». Sul fronte italiano in tema di piccoli centri
chi si è messo ai ripari è la fiera Campionaria di Monza e Brianza. L’appuntamento tradizionalmente si teneva a fine ottobreinizio novembre, da quest’anno invece proprio per evitare interferenze climatiche, la fiera è stata spostata a maggio. BENEDETTA SIA LA NEVE… Anche gli alberghi con sale congressi non sono del tutto penalizzati da improvvise calamità climatiche. Se da un lato si possono avere cancellazioni di chi si reca in città per un evento, dall’altro le stanze e i saloni vengono occupati da chi deve per forza rimanere vicino al posto di lavoro. Ciò è particolarmente vero negli Stati Uniti dove il downtown di una città è generalmente non abitato ma occupato solo da uffici. Sempre durante le pesanti nevicate del gennaio scorso gli alberghi cittadini di città come New York, Atlanta e Washington, erano occupati dai manager che pernottavano ed usavano le sale riunioni dell’albergo per i loro meeting. Non a caso molti di questi erano giornalisti rimasti vicino agli studi televisivi per fare la cronache delle stesse pesanti nevicate.