retail&food 12 2017

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Tradizione nella modernità: leader nella Grande distribuzione e nuovi jeans innovativi Gianluca Tacchella,

CEO di Carrera spa Come è andato il 2017? Ai primi di novembre, direi bene: abbiamo in previsione per il 2017 una crescita di fatturato sull’esercizio scorso, fatti salvo ovviamente improbabili terremoti commerciali negli ultimi due mesi dell’anno. Carrera è un marchio forte nella GDO, ma si sta sviluppando il progetto retail con i Carrera store e anche con i point. A che punto siamo come ritorno di immagine? Carrera Jeans è la marca leader nel settore nella GDO: lavoriamo con tutte le principali insegne

mercato del marchio dei Tacchella, anche se cresce l’attenzione verso l’estero. A testimoniarlo il network retail che, dal primo negozio aperto nel 1973 a Grezzana (VR), conta ora una quarantina di insegne nello Stivale con 10 negozi a gestione diretta e il restante in partnership. Come location c’è una predilezione per quella urbana, anche se circa il 25% degli store si trova nei centri commerciali. Il network cresce con giudizio: 6 nuovi negozi nel 2016 più una quindicina di point, contro le quattro inaugurazioni di store quest’anno, e una ventina di point.

Sul 2018 in cantiere ci sono altre sei aperture di monobrand. Più di metà degli store li troviamo nell’industrioso Nord Est tra Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli. È ovviamente il Veneto a farla da padrone con più di un quarto dei negozi italiani e la recente riapertura dopo tanti anni nel centro di Verona, seguito dalla ricca Lombardia. Ma possiamo trovare i monomarca anche a Cosenza, o in provincia di Lecce o Trapani, senza dimenticare una buona presenza nella Capitale (4 negozi). C’è poi l’estero con due monomarca in Olanda, due a Dubai, uno in Oman, due in Bielorussia e uno in Tagikistan. Sull’internazionalizzazione oltre il wholesale, va segnalato l’ottimo veicolo dei PittaRosso con i loro Carrera point soprattutto in Croazia e Slovenia.

Iper e si sta rafforzando notevolmente il progetto dei Carrera point. Per noi la GDO porta diffusione del brand, distribuzioni e volumi che sono lo zoccolo duro delle nostre vendite. Retail e GDO ovviamente corrono insieme, ma in modo diverso a un ritorno di immagine per il nostro marchio. Per noi, però, il criterio è dato dal numero di clienti che indossano il nostro prodotto. A conti fatti, visti i risultati delle vendite, sono canali che portano molta immagine. E tutto questo è misurabile. Internazionalizzazione del brand: quali sono i mercati più interessanti per il vostro sviluppo estero? Ad oggi siamo radicati soprattutto nel mercato domestico. La quota export è intorno al 10% e fuori dall’Italia siamo principalmente in Europa e Medio Oriente. Però, grazie ai nostri nuovi prodotti che rivoluzionano il pantalone sia per l’uomo sia per la donna (Aloe e Passport) siamo entrati negli Usa per la prima volta nella nostra storia.

Keep calm e solidità innanzitutto Ma i Tacchella sono ancora i leader nella GDO (clientela tradizionale, prodotti basic e alti volumi), dove il loro è il marchio di riferimento e il segmento rappresenta lo zoccolo duro (55% delle vendite l’anno scorso). Segue il canale retail con il 17% del volume d’affari nel 2016 (circa 4,6 milioni), mentre i negozi in partnership si attestavano lo scorso esercizio all’11% (3,7 milioni), con un plusvalore legato ovviamente alla promozione del marchio in termini di marketing e in quelli di novità di collezioni. Interessante sia per la marginalità sia per la diffusione del brand soprattutto dopo l’accordo con PittaRosso è il segmento Grande dettaglio specializzato con l’11% del volume di vendite. Su livelli modesti il classico segmento dei grossisti fermo al 3%, mentre aumenta l’e-commerce con il 2% delle vendite, ma con ampi margini di crescita. Complessivamente il giro d’affari del Gruppo si attesta sui 60 milioni di euro, mentre Carrera spa nel 2016 ha quasi 31 milioni di ricavi (+13% sul 2015). Sale il fatturato, sale meno il MOL (1,09 milioni) in

linea con l’anno precedente (3,4% circa sul fatturato) a causa principalmente dei cambi che incidono sull’acquisto delle materie prime. Detto questo, Carrera è un’azienda che fa utili ‘prudenti’ 35mila euro nel 2016, 100mila l’anno prima con indici di redditività non certo alti, ma costanti: con calma, senza passi falsi. Ne è lampante esempio la situazione patrimoniale della società che dimostra solidità con un quoziente primario di struttura di 1,76 in crescita sugli esercizi precedenti, o uno secondario di 2,70 (sempre col segno + sugli anni prima) e una liquidità primaria intorno all’1 (la secondaria intorno al 2). Il 2017 si è aperto con una conferma di trend di crescita (più del 15%), a testimonianza che la bussola degli affari in casa Tacchella funziona sempre benone. ‘Avanti, ma con giudizio’ e soprattutto ‘azienda ricca di famiglia povera’, gli slogan laboriosi della grande tradizione del Nord Est produttivo che hanno guidato negli anni tra successi, difficoltà e passaggi generazionali l’azienda scaligera, suonano sempre attuali negli headquarter di Verona. David Montorsi

retail&food - dicembre 2017

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