L'Industria della Gomma 6/2023

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi 709 MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Giugno 2023 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.elastomersunion.it THE FLUOROELASTOMER NETWORK FKM COMPOUND FKM POLYMERS ELASTOMERS & FKM RESEARCH ANNIVERSARI GOMMA E SOSTENIBILITÀ INCHIESTA MESCOLE

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

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pubbliCità dircom@edifis.it

traffiCo pubbliCitario

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Grafiche Arrara s.r.l. – Abbiategrasso (MI)

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L’Industria della Gomma una rivista edita da:

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

ANNO 66 - GIUGNO

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Mondogomma

16 50 ANNI DI REP ITALIANA

Nata in Francia agli inizi del 900, ma approdata in Italia a settembre 1972, REP Italiana festeggia mezzo secolo di attività. A un anno di distanza dall’acquisizione delle quote di maggioranza di RPM, abbiamo incontrato insieme Benjamin Paganelli - da dicembre 2022 alla guida di REP Italiana - e il fondatore di RPM Gianfranco Inverardi. Ecco cosa ci hanno raccontato

22 MESCOLE SOSTENIBILI CON MATERIE PRIME RECUPERATE DA RIFIUTI

Spesso le cose di uso quotidiano sono talmente comuni che non ci preoccupiamo di conoscere la loro composizione o di sapere dove vanno a finire dopo averle utilizzate. Una volta che sono diventate rifiuti, possono rivelarsi fonte di inquinamento ma anche possibili risorse di materie prime secondarie, dopo un opportuno riciclo

26 VIBRAM: LA SOSTENIBILITÀ

È UN PILASTRO STRATEGICO

Il colosso delle calzature con suole in gomma, che nel 2022 ha raggiunto nuovi massimi in termini produttivi (45 milioni di paia) e di ricavi (300 milioni di euro), ha adottato già da qualche anno una precisa strategia aziendale per la sostenibilità.

FOCUS MESCOLE

31 PRODUTTORI DI MESCOLE: “VACCINATI” CONTRO OGNI IMPREVISTO

Se il 2022, per quasi tutte le aziende produttrici di mescole che hanno risposto alla nostra inchiesta, è stato un anno positivo dal punto di vista del fatturato, ma soprattutto grazie all’aumento dei prezzi - e non dei volumi - l’anno in corso è una vera e propria incognita. L’unico modo per affrontare una congiuntura così incerta e altalenante sembra essere la continua ricerca di mescole di qualità, sempre più performanti, ma anche di nuovi settori di sbocco. D’altra parte gli avvenimenti degli ultimi tre anni - dalla Pandemia alla guerra in Ucraina - hanno rafforzato le aziende nella loro capacità di farsi trovare pronte per affrontare qualsiasi imprevisto e rovesciamento delle prospettive

u COMPOUNDS

u DER-GOM

u ELASTOMERS UNION

u EURORUBBER INDUSTRIES

u EVERCOMPOUNDS

u PARKER HANNIFIN ITALY

u PMG

u TOVO GOMMA

u T.S.F.

2 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
SOMMARIO

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

Dalle aziende

42 COATING TECHNOLOGY: SPECIALISTA DI PULIZIA TECNICA E TRATTAMENTI ANTI-FRIZIONE

L’azienda di Castelli Caleppio (BG), entrata nel 2016 nel settore del trattamento superficiale delle guarnizioni, è ormai una realtà consolidata, che continua a guardare al futuro nel segno dell’innovazione

Normative

46 NUOVE MODIFICHE AL REGOLAMENTO CLP

Le modifiche si inseriscono nell’ambito del Green Deal europeo, che si prefigge l’obiettivo di implementare la tutela della salute umana e dell’ambiente in un quadro generale di lotta all’inquinamento proveniente da qualsiasi fonte, per un ambiente privo di sostanze tossiche

60 PROCACCIATORE D’AFFARI E AGENTE: DIFFERENZE E CONSEGUENZE GIURIDICHE

Le aziende possono affidare le vendite dei loro beni e servizi a due diverse figure: il procacciatore d’affari o l’agente. Nel primo caso non esistono norme specifiche, nel secondo sì. Analizziamo i pro e i contro dei due casi

63 IL TACCUINO

u A rischio la filiera della gomma riciclata da PFU

u Ancora in calo le vendite degli pneumatici di ricambio in Europa

u Synthos lancia il Rubber Circularity Award

u Motori a induzione ABB per l’estrusione di plastica e gomma

u Bridgestone aumenta la produzione degli pneumatici giganti da miniera

u Carbon black a zero emissioni negli pneumatici Goodyear per auto

u LWB Machinery amplia il team manageriale

72 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

ANNO 66 - GIUGNO SOMMARIO
46 4 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023 31 42 16 News

I NNOVATION M AKES US G REEN

Siamo produttori di macchine per lo stampaggio ad iniezione altamente performanti, soluzioni ad hoc e sistemi innovativi che coprono l’intero settore dello stampaggio degli elastomeri e termoindurenti.

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6 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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7 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
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8 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023 srl RUBBER CLUB GLI SPONSOR
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Rassegna della stampa tecnica estera

DELL’USURA DI BATTISTRADA

PNEUMATICO E VIBRAZIONI AD ALTA FREQUENZA ASSOCIATE.

H. Mouri, Rubber Consultant, Bridgestone Americas Center for Research and Technology, Akron. Ohio (USA) - KGK 1/2023, pag. 38-43

La lunga introduzione dello studio presenta una breve e interessante storia dei metodi di prova dell’abrasione del pneumatico, inframmezzata da considerazioni pratiche sui fattori che la influenzano (scivolamento sulla superficie di pavimentazione, velocità e carico i più importanti, ma tanti altri secondari nel meccanismo di attrito della gomma).

Precisando che la norma ISO 23974/2015 fornisce informazioni generiche su 14 metodi, lo studio ottimizza le condizioni operative di basso livello di usura per il metodo di Lambourn, che fu il primo a brevettare un’apparecchiatura di prova nel 1929, con l’utilizzo dell’FPS wear tester di Ueshima, basato comunque sul tipo di Lambourn ottimizzandone le condizioni operative, che può effettuare prove sia a sforzo costante che a deformazione costante e possiede una migliore riproducibilità perché è in grado di controllare la temperatura superficiale della pavimentazione. Non si verifica, inoltre, alcun errore umano,

dal momento che la macchina carica, gestisce e scarica i campioni automaticamente.

La definizione di velocità di slittamento, il rapporto di slittamento e il coefficiente di attrito si esemplificano nelle seguenti equazioni: velocità di slittamento = velocità campione - velocità cilindro; rapporto di slittamento (%) = velocità slittamento/velocità campione x 100; coefficiente di attrito (μ) = Fy/ Fz, dove Fy è la forza di attrito nella direzione di movimento e Fz è il carico verticale. La parte sperimentale dello studio spiega la dipendenza delle prove di usura dalla velocità di slittamento e il rapporto di slittamento mentre quella dei risultati, con l’ausilio di molti grafici, illustra la determinazione del carico del campione, del rapporto di slittamento, delle condizioni delle prove di usura in laboratorio, di superficie usurata e di detriti di usura: più dettagliata è la descrizione della vibrazione ad alta frequenza usata per riprodurre l’esperimento di Fukahori, che osservò una vibrazione di questo tipo sul bordo strisciante del campione di gomma durante la prova. Consigliamo una lettura veloce di tutto lo studio, tranne a coloro che sono interessati ad approfondire l’argomento, per leggere invece con attenzione il riassunto finale, di cui citiamo alcune considerazioni: l’auto del

futuro, secondo Mercedes, sarà connessa, autonoma, condivisa ed elettrica; la generale convinzione che i veicoli elettrici saranno più impegnativi sui pneumatici per il loro peso e torque istantaneo più alto è sbagliata perché, al contrario, i pneumatici di un’auto elettrica si usureranno più lentamente grazie al buon controllo dell’aderenza; in generale, la resistenza all’usura può essere migliorata a spese della resistenza al rotolamento, che può essere migliorata a spese dell’aderenza sul bagnato, che può essere migliorata a spese della resistenza all’usura: la chiave per progettare la mescola sta nello sviluppare tecnologie che possano bilanciare queste tre proprietà; il ruolo delle cariche, silice e carbon black, risulta importante per ottenere questo bilanciamento. Comunque il risultato finale dello studio è che una vibrazione ad alta frequenza a 40.000 Hz è molto probabilmente responsabile dell’usura, poiché causa microcrepe sulla superficie della gomma, che alla fine danno luogo a particelle di usura per deformazione ciclica.

10 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE UN’ANALISI DELL’ETEROGENEITÀ DELLA DISTRIBUZIONE DEL GRADO DI RETICOLAZIONE IN GOMMA NITRILICA PER MEZZO DI RUBBER CLUB
PICTURE-PERFECT Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers THE NEXT TOP MODEL We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough? UNIVERSITY FOCUS Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets INTERVIEWS Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders EXPO REVIEWProduct debuts from Tire Technology Expo 2012 www.tiretechnologyinternational.com APRIL 2012
Letter of the law
I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti

RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE A DOPPIO QUANTO

c.Porter,B. Zaman, R. Pazur, QETE, National Defense of Canada, Ottawa, Ontario (Canada) - email: richard.pazur@forces.gc.ca - KGK

1/2023, pag. 44-53

Per esporre l’argomento dello studio, l’introduzione spiega in dettaglio come viene prodotta la gomma nitrilica, fino ad arrivare all’affermazione che le distribuzioni disuguali dei livelli di insaturazione, cioè dei siti di reticolazione, lungo la struttura della catena possono presumibilmente risultare in una distribuzione eterogenea dei legami. Questo tipo di distribuzione può influenzare negativamente le proprietà fisiche originali, poiché catene corte in aree concentrate sotto carico elevato si possono rompere, causando il cedimento del manufatto (O-ring, guarnizioni etc.)

In effetti l’NBR possiede considerevoli livelli di inomogeneità di reticolazione e, senza entrare nei dettagli esposti, viene evidenziato che, esaminando

l’effetto della vulcanizzazione a zolfo in confronto a quella radicalica a perossido, è anche necessario comprendere il suo impatto sulla distribuzione della densità di reticolazione. Nell’indagine condotta dallo studio, sulla base di formulazioni di NBR caricata con carbon black e con livelli di ACN dal 18 al 49 %, si producono mescole successivamente vulcanizzate ed esaminate per mezzo di risonanza magnetica nucleare a doppio quanto (DQNMR) per verificare l’effetto della struttura di catena sulla distribuzione di reticolazione nei due tipi di vulcanizzazione, insieme ai dati reologici, di durezza e proprietà meccaniche per supportare i risultati della prova.

Diciamo subito che il lungo svolgimento dello studio è molto complesso, sia per le formule che per i numerosi grafici indispensabili per una corretta comprensione di quanto esposto, senz’altro accessibile per gli addetti ai lavori, un po’ meno per i lettori a cui l’argomento non è familiare.

L asciando così la lettura completa agli esperti, possiamo comunque citare le conclusioni di questo particolare lavoro: le proprietà macroscopiche dipendono soprattutto sia dalla densità di reticolazione che dal livello di ACN;nonostante le costanti concentrazioni del reticolante, DQNMR conferma una sensibile variazione di densità di reticolazione in entrambi i sistemi di vulcanizzazione (più alta densità di reticolazione per NBR vulcanizzata a zolfo all’aumentare del contenuto di ACN, mentre è il contrario per NBR vulcanizzata a perossido); la natura eterogenea della densità di reticolazione varia molto a seconda dei livelli di ACN e, in definitiva, la struttura dell’NBR rimane estremamente eterogenea; la tecnica DQNMR si rivela utile per caratterizzare la densità di reticolazione in mescole NBR con alti livelli di carbon black e plastificante.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE MIGLIORAMENTO DELLE PROPRIETÀ

ABBIAMO LETTO PER VOI

DI COMPOSITI GOMMA NATURALE/ NANOTUBI DI HALLOYSITE CON INTRODUZIONE DI UNA DUPLICE MODIFICA.

A. Masa, A. Worlee, S. Matchawet, N. Hayeemasae, Department of Rubber Technology and Polymer Science, Faculty of Science and Technology, Prince of Songkla University, Pattani Campus, Pattani (Thailand) - email: nabil.h@psu.ac.th - KGK 1/2023, pag. 54-60

Èormai globale la tendenza a preparare nanocompositi di gomma, ossia miscele composte da una matrice gomma e cariche, di cui almeno una di dimensione nano. Fra queste cariche i nanotubi di halloysite (HNT) sono interessanti e già utilizzati grazie alle loro dimensioni: la loro chimica di superficie è simile a quella del caolino e quindi incompatibile con gomme non polari come la gomma naturale, per cui si è cercato di superare questa limitazione critica in vari modi (con silano, compatibilizzante, modifica del processo etc.). Considerando che l’aggiunta di un compatibilizzante ad un sistema incompatibile influenza fortemente la struttura complessiva dei compositi, si cerca di utilizzare gomme modificate con gruppi funzionali, che aumentano la compatibilità fra gomma non polare e HNT. Allo scopo si può usare anidride maleica (MA) per ottenere il compatibilizzante MNR (gomma naturale maleinizzata con 4 phr di anidride maleica), tuttavia la prestazione del composito ottenuto rimane insoddisfacente, in particolare per il problema dell’adesione interfacciale fra gomma e HNT, perché la piccola area superficiale degli HNT riduce il loro contatto interfacciale con la matrice gomma durante la lavorazione. Sulla scorta dei buoni risultati ottenuti con un trattamento acido degli HNT, questo studio utilizza acido solforico per aumentare l’area superficiale degli HNT e delle matrici gomma, al fine di migliorare le proprietà complessive dei compositi.

I compositi presi in esame sono costituiti da gomma naturale STR 5L e HNT di Imerys, con anidride maleica per ottenere MNR. Prima dell’esposizione dei risultati delle prove vengono spiegati, oltre ai metodi di prova utilizzati, la preparazione di MNR, il trattamento degli

HNT con acido solforico e la preparazione dei compositi, tutti con vulcanizzazione a zolfo, così denominati e costituiti: controllo A - gomma naturale e HNT non trattati; controllo B - gomma naturale, HNT non trattati e MNR; NR90MNR10A2/A4/A6 e A8 con HNT sottoposti a trattamento acido della durata di 2, 4, 6 e 8 ore. I risultati di tutte le prove di caratterizzazione effettuate, peraltro già evidenziati nelle numerose figure e tabelle presenti nel testo, portano alla conclusione che l’aggiunta di MNR e di HNT trattati con acido solforico, migliora chiaramente le proprietà complessive dei compositi gomma naturale/HNT. Il meccanismo di entrambe queste modifiche riduce le interazioni carica-carica, effetto confermato dalle proprietà dinamiche dei compositi, con l’effetto Payne ridotto al 40,8 % dopo il trattamento acido degli HNT, che accelera anche tempi di scottatura e di vulcanizzazione, grazie alle migliori interazioni fra MNR e HNT trattati, che assicurano compatibilità e forza del composito. Anche le interazioni fra gomma naturale e HNT in presenza di MNR potrebbero essere rafforzate dal trattamento acido degli HNT, che riesce a migliorare pure il comportamento di lavorazione, senza bisogno di complicati e costosi agenti silanici di legame.

ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE EFFETTO DELL’ELASTICITÀ DELLA GOMMA SULLA STABILITÀ DI CAMMINATA DEL ROBOT UMANOIDE.

I.A. Alnaser, A. Fouly, H.S. Abdo, Mechanical Engineering Department, College of Engineering King Saud University, Riyadh (Saudi Arabia) - email: ianaser@ksu.edu.sa amohammed7.c@ksu.edu.sa - KGK 1/2023, pag.

68-76

Irobot sono ormai entrati a far parte della vita quotidiana in molti settori di attività industriali (catene di montaggio, assistenza sanitaria etc.) e private (robot aspirapolvere, da cucina etc.) e i più intriganti sono senz’altro i robot umanoidi, che grazie all’intelligenza artificiale conosceranno in futuro sviluppi finora ritenuti fantascienza. Ci sono però alcuni problemi con la loro progettazione, come piattezza e rigidità del loro piede, che può scivolare

accidentalmente nell’interazione con il suolo. Ci sono stati finora due approcci per risolvere questa difficoltà: il primo utilizza diverse tecniche di controllo per ottenere un moto rettilineo e mantenere un centro di pressione costante, il secondo usa una complessa topologia di piede, o uno specifico materiale, per aumentare l’attrito fra piede e suolo al fine di diminuire il rischio di scivolamento. L’introduzione dello studio illustra alcune strategie di controllo per entrambi gli approcci, dalle quali si evince che un insufficiente coefficiente di attrito fra piede del robot e suolo provoca lo scivolamento e ciò riveste un ruolo dominante nella stabilizzazione. È questo il motivo per cui il miglioramento dell’efficienza di locomozione dei robot con le gambe, attraverso l’ottimizzazione del materiale del piede, rappresenta un’area crescente di ricerca destinata ad aumentare in futuro. Posto che materiali a base gomma sono i più comunemente usati per massimizzare il coefficiente di attrito in questa applicazione, tuttavia l’elasticità della gomma utilizzata può avere un notevole effetto sulla prestazione tribologica. Considerando l’applicazione e l’effetto del carico sull’attrito tra piede e suolo, il coefficiente statico di attrito sembra essere un miglior indicatore di scivolamento durante la deambulazione. Nella pratica tuttavia è il coefficiente dinamico che può influire sullo scivolamento ed è per questo che lo studio prende in esame gomme sintetiche di diversa elasticità, in diverse condizioni di carico e con materiali del suolo di varia ruvidezza superficiale, misurando il coefficiente di attrito statico in laboratorio e quello dinamico direttamente con il robot umanoide. L’argomento trattato è senza dubbio di nicchia ma davvero interessante per comprendere come funzionano i robot umanoidi nel movimento del camminare, normale per le persone e replicato in una macchina, oltre che per rendersi conto di somiglianze e differenze fra robot ed essere umano nella stessa situazione.

Nello studio vengono usati cinque tipi di gomma, con all’incirca la stessa ruvidezza di superficie e modulo elastico differente, di cui viene misurato il co -

12 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
RUBBER CLUB

efficiente statico di attrito su quattro materiali di pavimentazione (resina epossidica, parquet, ceramica e marmo), Posto che l’attrito fra piede del robot e suolo dipende da elasticità della suola, ruvidezza della superficie del suolo, forza esercitata e interazioni fra di loro, i risultati delle prove mostrano che , quando la rigidità della gomma diminuisce, la capacità della gomma di deformarsi aumenta, facendo aumentare il coefficiente di attrito con un’elevata pressione di contatto su materiali di pavimentazione ad elevata ruvidezza. Per quanto riguarda, infine, il coefficiente di attrito misurato durante il movimento del robot, quello statico risulta più importante di quello dinamico.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI

EFFETTO DI TIPO DI NANOTUBO E DI LIVELLO DI CARICA SULLA RESISTENZA ALL’ABRASIONE DI UNA

MESCOLA BATTISTRADA PNEUMATICO, PARTE 1

P. Pavka, Akron Rubber Development Laboratory, Akron, Ohio (USA) - RUBBERWORLD, gennaio 2023, pag. 27-33

La resistenza all’abrasione degli articoli in gomma è estremamente importante per molte applicazioni, trasmette un senso di qualità, è ecocompatibile e aiuta a ridurre i costi. C’è tuttavia ancora spazio di miglioramento per comprendere come si possano ottimizzare mescola, progettazione e prove di laboratorio per prevedere con maggior precisione l’abrasione reale nell’ambiente di utilizzo. Questo breve articolo cerca di mettere in evidenza come modifiche nella formulazione della mescola influiscano sulla perdita di abrasione e come prove diverse di abrasione possano fornire risultati variabili nella caratterizzazione della stessa mescola. Sono stati fatti molti studi in merito, dai quali si desume che in condizioni blande il meccanismo predominante di perdita dell’abrasione siano i prodotti chimici in natura, mentre in condizioni severe l’abrasione si può meglio prevedere con le proprietà fisiche, come resistenza alla lacerazione, alla rottura e alla propagazione delle crepe. D’altro canto un compoundatore ha moltissime scelte da prendere per la progettazione di una mescola con ottima resistenza all’abrasione: tipo di polimero, di carica e di livello di carica, sistema e condizioni di vulcanizzazione, pacchetto di antiossidanti sono solo alcune delle opzioni da valutare e, benché gli effetti del cambiamento di ciascun ingrediente siano troppo numerosi per poterli elencare, questo articolo cerca di presentarne molti e di stabilire se prove di abrasione diverse sono in grado di distinguere fra sottili e marcate differenze della mescola.

Nel laboratorio Akron Rubber Development sono disponibili parecchie apparecchiature per le prove di abrasione (a tamburo rotante, Taber, NBS, ad angolo e BFGoodrich cut and chip), tutte presentate nell’articolo. Anche se occorre selezionare quale strumento usare, a seconda della geometria del campione, della chimica dell’abrasivo o del carico etc., occorre in ge -

ABBIAMO LETTO PER VOI

nerale fare la scelta in base alla sua capacità di simulare geometria e condizioni del manufatto in esercizio quanto più realisticamente possibile. L’articolo mostra come le modifiche nella chimica della mescola vengano valutate diversamente dai diversi strumenti usati e dalle impostazioni di prova utilizzate per valutare la mescola.

La mescola per le prove è formulata per un battistrada pneumatico su base SBR e BR, con due versioni di controllo senza nanotubi, una per eliminare l’effetto di primo batch e l’altra effettiva per lo studio del battistrada, e quattro versioni con nanotubi funzionalizzati a 2,50 e 5 phr in due mescole e non funzionalizzati nelle altre due con gli stessi livelli di phr. L’esposizione delle prove condotte con tutte le apparecchiature citate, tranne l’abrasimetro NBS, è semplice e chiara, grazie anche ai numerosi grafici e tabelle presenti, ed è senz’altro interessante per rendersi conto della diversa prestazione delle mescole esaminate in rapporto al tipo di abrasimetro utilizzato.

PROVE E MISURAZIONI

MONITORAGGIO AUTOMATICO

DI PROCESSO CON CONTROLLO IQ DELLA FORZA DI CHIUSURA E APPRENDIMENTO DELLA MACCHINA: STAMPAGGIO AD INIEZIONE INTELLIGENTE DELLA GOMMA.

T. Hutterer, R.C. Kershbaumer, Polymer Competence Center Leoben; G.R. Berger-Weber, W. Friesenbichler, Montan University Leoben; A. Klutz, T. Leng, K. Mayr, Engel (Austria)RUBBERWORLD, gennaio 2023, pag. 36-39

La crescente digitalizzazione dello stampaggio a iniezione mette in evidenza nuovi parametri di processo: è per questo che Engel, insieme al Polymer Competence Center e alla Montan University, entrambi situati a Leoben in Austria, sta utilizzando metodi di apprendimento della macchina per esplorare il potenziale di ventilazione dello stampo al fine di garantire la qualità del processo.

Alla luce delle criticità applicative degli articoli tecnici di gomma (guarnizioni, ammortizzatori, connettori etc.) e sotto la spinta di fattori economici e ambientali, i produttori sono costretti a im-

piegare ancora più funzioni nei componenti di sistemi, equipaggiamenti e veicoli per una corretta e affidabile operatività con sempre più bassi consumi di risorse. Per aiutare ad assicurare un’alta qualità costante per mezzo della raccolta e dell’interpretazione dei dati di processo, il sistema di assistenza alla ventilazione dello stampo iQ clamp control di Engel fornisce un utile segnale, che consente un’ottimizzazione automatica della forza di chiusura dello stampo, facilitando anche il monitoraggio del processo produttivo e l’ottimizzazione manuale degli attinenti parametri qualitativi. M esso a punto per la lavorazione dei termoplastici, dove è già utilizzato, in questo articolo il sistema iQ clamp control viene valutato per gli elastomeri, con lo scopo di rilevare le deviazioni critiche del processo di stampaggio in tempo reale, usando il segnale di ventilazione dello stampo per individuare le parti del pezzo già fuori tolleranza senza un’ulteriore fase di controllo qualità manuale. I l monitoraggio del processo è realizzato con metodi basati sull’analisi dei componenti principali PCA (Principal Component Analysis), che consistono in metodi di apprendimento della macchina, in grado di utilizzare e definire correlazioni fra diversi segnali, consentendo un sensibile miglioramento della velocità di identificazione degli errori rispetto ai metodi standard e visualizzando le alterazioni di processo associate alla temperatura. L’esposizione del lavoro si articola nelle parti seguenti: configurazione di addestramento per successiva identificazione di errori in linea; le prove vengono effettuate su semplici parti in NBR caricata con carbon black, fornite da SKF Sealing Solutions Austria; determinazione del comportamento dinamico del materiale; l’oggetto dei sistemi di monitoraggio statistico avviene in questa fase di esecuzione del processo, per usare i suoi parametri al fine di rilevare se la qualità del pezzo è nei limiti di tolleranza consentiti; correlazione fra ventilazione dello stampo e pressione nella cavità; per confermare che la ventilazione dello

stampo è adatta per riconoscere gli errori, questa correlazione viene dapprima esaminata in prove pratiche; monitoraggio del processo con PCA; questa analisi permette di individuare le fluttuazioni di processo e quindi di qualità. I n generale gli esempi indicano che, nonostante una forte correlazione, nessuno dei segnali di processo valutati è in grado di rappresentare in assoluto il processo di reticolazione. S ulla base del sistema iQ clamp control, è possibile impostare un sistema di monitoraggio multivariato del processo di stampaggio a iniezione della gomma, che identifica immediatamente i cambiamenti nelle condizioni di processo e classifica le parti stampate corrispondenti come non conformi. La sfida in questo processo comprende il fatto che la maggior parte dei segnali di processo disponibili è fortemente correlata con le proprietà di flusso dei materiali, ma solo debolmente alla reattività chimica, il che stabilisce ulteriori limiti al rilevamento di anomalie basato su segnali del processo. Rimane tuttavia un grande potenziale per l’ottimizzazione dei processi in serie della gomma.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI SVILUPPO E VALUTAZIONE DI CUSCINETTI DI GOMMA PER CINGOLI DI VEICOLI MILITARI. L. Dos Santos Freire, PPG, Pittsburgh, Pensylvania (USA), C. Tolliver, U.S. Army Combat Capabilities Development Command (DEVCOM) Ground Vehicle System Center (GVSC) (USA) - RUBBERWORLD, febbraio 2023, pag. 27-30

L’A3 Bradley Fighting Vehicle (BFV) è un veicolo corazzato per fanteria e cavalleria delle forze armate statunitensi, con ottime caratteristiche nel fuoristrada, che monta cuscinetti di gomma sui cingoli per aderenza, smorzamento di rumore e protezione della strada. I cuscinetti sono realizzati con una mescola di gomma rinforzata con carbon black, le cui normali problematiche sono la resistenza all’usura e la rottura a fatica. La vita in esercizio di questi cuscinetti di supporto è di circa 2.400 Km su percorso misto (strada asfalta -

14 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
RUBBER CLUB

ta, sterrato e fuoristrada) e, considerando che riparazioni e sostituzioni sono molto costose, riuscire ad allungarla ridurrebbe sensibilmente i costi di manutenzione e aumenterebbe la disponibilità del veicolo e la sicurezza dei soldati. D urante un funzionamento prolungato, il carico ciclico di compressione del cuscinetto provoca perdita di isteresi, con una successiva perdita di robustezza della gomma, a causa di questo accumulo di calore per isteresi che, insieme ad altro attrito, può superare i 150 °C. Di conseguenza una nuova mescola di gomma conforme ai requisiti, che riduca la perdita isteretica di calore, dovrebbe migliorare la durata della mescola. Questo lavoro verifica una metodologia per progettare una mescola alternativa, che fornisca ai cuscinetti le proprietà desiderate, migliorando la loro durata in condizioni estreme di utilizzo. L a gomma naturale è il polimero tradizionalmente scelto per mescole con alta resistenza a lacerazione, tagli e scheggiature, caricate con carbon black piuttosto che con silice, a causa della incompatibilità fra silice e gomma naturale. PPG ha risolto questo inconveniente con la sua silice ad alta prestazione Agilon, pretrattata con silano, che supera i problemi causati dai contaminanti della gomma naturale (proteine, materiale organico e ioni metallici). I due gradi Agilon 400G-D e 454G-D, che differiscono principalmente per l’area superficiale, 160 m2/g per il primo e 200 per il secondo, vengono usati per produrre alcune mescole secondo un capitolato di guida del Ground Vehicle Systems Center, basato su caratterizzazione di cuscinetti esistenti, da cui sono stati ricavati i campioni per le prove. L e mescole preparate sono cinque per il grado Agilon 454G-D con variazione del livello di silice e acceleranti variati in altrettante combinazioni, con sequenza da alto a basso per la prima e il contrario per i secondi, ed una per il 400G-D con livello basso per silice ed alto per acceleranti. Sulla scorta dei risultati ottenuti, vengono scelte tre mescole per la prova sul veicolo, diverse fra loro per livelli di silice e zolfo

e rapporto zolfo/acceleranti, una con la migliore resistenza a lacerazione ma di peggiore isteresi, una con la più alta riduzione di isteresi ed una con miglioramenti bilanciati delle due caratteristiche. I cuscinetti realizzati con le tre mescole succitate vengono messe a confronto con i migliori cuscinetti, già utilizzati dall’esercito, su percorsi che simulano il reale utilizzo del veicolo. A prove ultimate, il risultato è che i cuscinetti realizzati con la prima delle mescole caratterizzate risultano essere i migliori nella prestazione di durata, con valori praticamente identici ai migliori già in utilizzo, ossia con più di 2.300 Km di durata in esercizio. Questo risultato dimostra la validità della silice Argilon 454G-d che, grazie alla sua capacità di conferire alla mescola una buona resistenza a lacerazione con bassi valori di isteresi e di accumulo di calore, assicura un’ottima durata in applicazioni in cui queste caratteristiche sono requisiti critici.

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI SIENITE NEFELINA COME VALIDA ALTERNATIVA ALLE CARICHE DI SILICE CRISTALLINA IN ELASTOMERI SILICONICI

S.P. Van Remortel, K.W. King, Covia Holdings, Indipendendence, Ohio (USA)RUBBERWORLD, febbraio 2023, pag. 32-36

La sienite nefelina (NS) è una carica e un additivo impiegata in varie applicazioni di polimeri, adesivi, vernici, inchiostri e colori. Materiale inerte, composto da feldspati, NS non contiene silice cristallina libera (solo combinata con alluminio e sodio/potassio) né quarzo, possiede un alto grado di bianco e ottima trasparenza, è apprezzata soprattutto in forma micronizzata e mostra facilità di dispersione e resistenza all’abrasione e agli agenti atmosferici. L’introduzione dell’articolo parla della composizione di NS, delle sue aree di presenza nel mondo, accennando anche ad alcune applicazioni esistenti e individuando nelle Blue Mountains in Ontario, Canada, la zona di provenienza del materiale utilizzato. Pur senza silice cristallina libera, NS fornisce comunque prestazione di proprietà fi -

siche che rispecchiano quella della silice cristallina macinata (GCS) e della silice microcristallina (MCS), comunemente usate in gomma siliconica. Poiché sono di origine naturale, le cariche NS sono meno gravate da requisiti normativi come REACH, OSHA, RoHS e TSCA: quelle micronizzate, discusse nell’articolo, sono generalmente riconosciute da FDA come sicure per contatto indiretto con alimenti in applicazioni fino al 50% in peso. N ei due paragrafi iniziali l’articolo confronta le proprietà fisiche di NS, GCS e MCS, e illustra le applicazioni di NS con la cronologia della sua introduzione in gomma siliconica. C on la considerazione che la prestazione di NS in gomma siliconica è stata discussa per anni, ma che poche sono le pubblicazioni e i dati disponibili in merito, tuttavia recentemente gradi standard di NS 15 e GCS 15 (entrambi di dimensione massima 15 μ) sono stati messi a confronto in lastre di gomma siliconica commerciale di durezza 60 e 70 Shore A, a parità di livello di carica (50 phr). La caratterizzazione delle mescole, condotta su campioni anonimi, dà risultati pressoché analoghi per entrambe le cariche, con differenze minime o accettabili a favore dell’una o dell’altra. D alle prove risulta che NS è una carica particolare, versatile e durevole, le cui proprietà sono utili in una vasta gamma di applicazioni per elastomeri caricati: essa possiede infatti desiderabili vantaggi di igiene industriale rispetto alle convenzionali silici macinate, con proprietà fisiche simili e buona conduttività dielettrica e termica, in grado di soddisfare le future esigenze dei formulatori di gomma siliconica. S ono i vantaggi prestazionali a costituire la novità di SN in elastomeri e sistemi polimerici caricati, che sarà in fase di approfondimento: studi futuri prenderanno in considerazione le proprietà di purezza chimica di NS per l’affidabilità in sistemi a catalisi platinica, mentre dimensioni massime più fini miglioreranno le proprietà fisiche, per ottenere prestazione di abrasione ultra bassa in applicazion i di estrusione e stampaggio a iniezione sensibili all’usura di lavorazione.

15 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023 ABBIAMO LETTO PER VOI

50 anni di REP Italiana

Nata in Francia agli inizi del 900, ma approdata in Italia a settembre 1972, REP Italiana festeggia mezzo secolo di attività. A un anno di distanza dall’acquisizione delle quote di maggioranza di RPM, abbiamo incontrato insieme Benjamin Paganelli – da dicembre 2022 alla guida di REP Italiana – e il fondatore di RPM Gianfranco Inverardi. Ecco cosa ci hanno raccontato

In occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario della sede italiana di REP, ma anche dei 20 anni di attività di RPM, e a un anno di distanza dall’unione tra le due aziende (REP ha acquisito la maggioranza di RPM a maggio 2022) abbiamo incontrato Benjamin Paganelli – da dicembre 2022 alla guida di REP Italiana – e il fondatore di RPM Gianfranco Inverardi. Con loro abbiamo ripercorso la storia dei questi primi 50 anni di REP in Italia, ma abbiamo anche parlato dell’andamento delle attività congiunte e degli sviluppi e programmi futuri.

LA NASCITA IN FRANCIA E LA TECNOLOGIA VERTICALE

“REP è un’azienda con più di 100 anni di storia industriale”, ci spiega Paganelli, “è stata fondata nel 1907 da Robert Esnault Pelterie (dalle sue iniziali viene il nome R.E.P.), un pioniere dell’aviazione e un importante teorico nel campo dell’astronautica. Pelterie aveva registrato il brevetto di un componente aeronautico, una parte della cloche di guida di un aereo. Successivamente, REP ha iniziato a specializzarsi nella produzione per conto terzi di componenti metallici e da qui c’è stato il passaggio alla produzione diretta non più solo dei componenti ma delle presse con teste iniezione a forma Y. Quindi è da più di 60 anni che REP produce presse verticali nel settore della gomma, con la specializzazione a tecnolo -

MONDOGOMMA
di Daniela Garbillo
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Da sinistra: Gianfranco Inverardi, fondatore di RPM, e Benjamin Paganelli, Direttore operativo di REP Italiana.

gia verticale mantenendo la progettazione dell’unità di iniezione REP la quale consente l’inserimento e l’iniezione degli elastomeri in un intervallo di viscosità e durezza senza eguali sul mercato”.

L a tecnologia di iniezione REP con la separazione delle funzioni di plastificazione e iniezione consente di ottenere, a parità di volume iniettato, un diametro del pistone di iniezione inferiore del 25% rispetto alla tecnologia FIFO. L’unità di iniezione REP risulta quindi due volte più precisa di un’unità di iniezione FIFO. La precisione del dosaggio può essere ancora migliorata dalla programmazione del rallentamento della velocità della trafilatura prima della consegna di fine dosaggio.

L’ARRIVO IN ITALIA

D i questi oltre 100 anni di storia, 50 hanno riguardato l’Italia, dove l’azienda si è insediata nell’ultimo trimestre del 1972. “L’Italia è stato uno dei primi paesi in cui REP ha insediato una filiale diretta. La scelta di Venaria, in provincia di Torino, era la più naturale, perché il settore auto all’epoca era quello di maggior interesse per l’azienda. L’obiettivo era commercializzare i prodot-

ti di REP sul mercato italiano e fornire ai clienti tutta l’assistenza tecnica necessaria: quindi vendevamo le presse, le installavamo, formavamo e seguivamo il cliente sul territorio. A oggi abbiamo tra le 450-500 presse installate in Italia e un centinaio di clienti conso -

lidati. Di questi, uno è il nostro cliente storico Brumen Gomma, che opera nel settore degli elettrodomestici e che da solo conta 50 presse verticali installate: la prima è stata la G6, a fine anni ’90 fino ad arrivare all’ultima generazione la G10. Oggi tutte le presse sono connesse con il nostro software centralizzato Repnet 4.0”.

I MOMENTI CRUCIALI

Ritratto di Robert Esnault-Pelterie (1881-1957), ingegnere aeronautico e inventore francese che fondò REP nel 1907.

Tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila la REP Italiana non è stata solo una sede commerciale di vendita, ma anche produttiva. “In quel periodo sono state sviluppate delle presse specifiche per il mercato italiano, quelle identificate dalla sigla EVM che ancora oggi rappresentano circa il 25-30% di tutte le nostre presse installate qui. Quella è stata una fase di grande boom”, continua Paganelli, “perché le macchine erano pensate e personalizzate per le esigenze dei clienti italiani. In quel periodo la sede di Venaria contava personale dedicato, che si occupavano del collaudo, assemblaggio, installazione e assistenza clienti” in diretta collaborazione con la casa madre”. Poi è arrivata la crisi del 2008, che inevitabilmente ha coinvol-

ANNIVERSARI
Illustrazione del 1910 mostrante il monoplano R.E.P. tipo 2 (1908). Francobollo francese in onore del 10° anniversario della morte di Robert Esnault-Pelterie (1967).
17 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

to anche il settore della gomma, e ha costretto l’azienda a riportare la produzione totalmente in Francia. La sede italiana da Venaria si è spostata a Druento (dove è ancora oggi) ed è tornata a essere una filiale solo commerciale. Il “matrimonio” con RPM del 2022, quindi, ha in qualche modo riportato la produzione in Italia.

“A dire la verità anche REP per un certo periodo ha provato a produrre presse orizzontali”, ci racconta Paganelli. “Sui nostri cataloghi storici ci sono 3 macchine di questo tipo, che però non hanno avuto molto successo. Ne sono state installate una ventina, ma dal 2012-2013 abbiamo interrotto la vendita, pur potendole ancora costruire. La partnership con RPM

sicuramente è stata una conseguenza di questa scelta e ci ha consentito di allargare la gamma alle presse orizzontali e di tornare ad avere una produzione in Italia”.

LA GAMMA DI PRESSE

E I SETTORI APPLICATIVI

“Tutte le nostre presse hanno la V come prima lettera del nome del prodotto, che

MONDOGOMMA
18 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
La sede di REP Italiana negli Anni Settanta a Venaria (TO) e oggi, a Druento (TO).

sta per verticale e W per le presse con automazioni o soluzioni speciali” ci racconta Paganelli. “Quando abbiamo prodotto quelle orizzontali la prima lettera era la H (di horizontal, ndr). In catalogo abbiamo anche le presse più piccole chiamate “collo di cigno”, manuali, ne facciamo ancora ma non molte. La seconda parte del nome è un numero e corrisponde alla forza di chiusura (che va da 1 a 9), segue poi un altro numero che identifica la generazione, oggi siamo arrivati alla 10, per esempio al Plast 2023 esporremo la V710 e la W510. Le caratteristiche della pressa in termini meccanici sono rimaste inalterate nel tempo, mentre la tecnologia, dal punto di vista elettrico (plc, controllo, interfaccia) è stata aggiornata ogni circa 15 anni. Tra i nostri clienti, oggi, ce ne sono alcuni che hanno tutte le generazioni installate, dalle prime fino alle ultime e di questo sono personalmente molto orgoglioso”. Questo significa che alcune presse Rep funzionano ininterrottamente da 40-50 anni. R EP sta lavorando alle prossime generazioni, ma in questo periodo storico il tema della reperibilità dei pezzi di ricambio per le macchine più vecchie si intreccia con quello della difficoltà di approvvigionamento della componentistica elettronica (schede, cablaggi, PLC). “Purtroppo non siamo più in grado di garantire che per le generazioni più vecchie alcuni componenti siano ancora in produzione. Inevitabilmente dovremo accompagnare i clienti in un processo di sostituzione totale della macchina con una nuova oppure di valutare una ricostruzione delle presse sostituendo il quadro elettrico con uno di nuova generazione (tipo G10) con adattamenti di componentistica bordo- macchina, in particolare quelle con il tonnellaggio più alto e /o con molte opzioni”.

I l grosso del business per REP Italiana oggi è rappresentato da clienti contoterzisti che costruiscono articoli tecnici in gomma. “Il settore degli elettrodomestici e quello automotive pesano più o meno nello stesso modo per noi”, spiega Paganelli, “e rappresentano il 50% del nostro business totale. Il restante 50% si suddivide tra il settore medicale, quello dell’energia

– in modo particolare il mondo delle membrane per le caldaie - e quello militare”.

L’INTEGRAZIONE TRA REP E RPM

U n anno dopo l’acquisizione della maggioranza di RPM da parte di REP è possibile tracciare un primo bilancio di come è andata e sta andando l’integrazione tra le due realtà. “In questo primo anno di collaborazione ci siamo dedicati moltissim o all’aspetto commerciale”, interviene il fondatore di RPM Gianfranco Inverardi. “Fino a un anno fa la produzione di presse orizzontali RPM era per il 95% destinata al mercato

to italiano è diviso tra 60% di clienti con presse verticali e 40% orizzontali, ma il mondo in cui c’è maggiore tasso di crescita è il secondo.

Il percorso di integrazione tra due aziende non può non includere anche eventuali criticità. “Il matrimonio tra REP e RPM, a oggi, sta piano piano formandosi per fornire il meglio delle risorse tra le due entità e questo sarà ben evidenziato con lo stand comune al Plast 2023. In Italia finché c’è stato il credito d’imposta tanti clienti hanno acquistato anche più di quello che serviva loro e quindi il mercato adesso è saturo. Poi, come diceva anche Benjamin, ci sono ancora proble -

italiano. Oggi arriviamo anche all’estero grazie alla struttura commerciale di REP, che ha un nome sicuramente più conosciuto rispetto a RPM. Il mercato delle presse orizzontali, d’altro canto, è più giovane, vivace e dinamico, rispetto a quello delle presse verticali. Si tratta di macchine che producono gli stessi articoli, ma con due approcci, visioni e mentalità diverse. La rete di vendita internazionale , quindi, sta iniziando a conoscere anche il mondo delle presse orizzontali, nel quale l’automatizzazione risulta più facile rispetto alle presse verticali”.

I clienti italiani comuni tra REP e RPM sono solo il 10-15%, una piccolissima fetta di aziende che usano entrambe le tecnologie. Complessivamente, oggi, il merca-

mi enormi a livello di reperimento della componentistica”, continua Inverardi. “Il vantaggio principale della collaborazione tra le nostre aziende”, aggiunge, “è che facciamo lo stesso lavoro, quindi non servono tante parole per capirsi, perché le problematiche che si possono presentare con il cliente sono le stesse. Certo, la mentalità francese e quella italiana non sono proprio uguali: gli italiani sono abituati a improvvisare tutti i giorni, i francesi possono permettersi di programmare di più”. “Ma il fatto di potersi interfacciare con i clienti italiani attraverso una struttura locale è indubbiamente un fattore positivo”, sottolinea Paganelli. “Il cliente ci vede come un fornitore unico, locale, che parla la sua stessa lingua”.

ANNIVERSARI
L’headquarter di REP International si trova a Corbas, in Francia.
19 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

IL PLAST A SETTEMBRE E UNA OPEN HOUSE A NOVEMBRE

La partecipazione di REP e RPM al prossimo Plast, a settembre, sarà quindi caratterizzata da uno stand unico, in cui saranno presenti entrambi i loghi, in modo da risultare immediatamente riconoscibili da parte dei rispettivi clienti. Presso lo stand saranno esposte tre presse, di cui due REP verticali e una RPM orizzontale. Il cliente potrà così toccare con mano entrambe le tecnologie.

“Esporremo anche una cella robotizzata”, spiega Paganelli, “specificamente pensata per il mercato medicale, dove c’è sempre più richiesta. C’è poi una zona con un tablet dedicato in cui il cliente che già ci conosce potrà approfondire la nostra offerta e dove il cliente nuovo potrà essere indirizzato verso la so -

luzione migliore per lui. C’è, infine, una zona SAV (Assistenza Tecnica) dedicata ai clienti in essere di entrambi le due società, destinata ad accogliere le loro esigenze e trovare il modo di soddisfare le loro problematiche, come per esempio contratti di manutenzione ordinaria oppure delle valutazione di retrofit. D opo il Plast l’appuntamento più importante del 2023 per le due aziende sarà l’Open House che verrà organizzata dall’8 al 10 novembre presso la sede di RPM. In quell’occasione verranno festeggiati sia i 50 anni di REP sia i 20 di Rpm, e tutti i clienti verranno invitati per consolidare quanto già comunicato al Plast. Saranno esposte presse da entrambi i siti produttivi, quindi sia verticali sia orizzonali, e sarà presente personale dedicato a fornire ampie informazioni tecniche. u

MONDOGOMMA ANNIVERSARI
La pressa V910 appartenente alla gamma Performance. Nata dalla gamma G10 Core, la pressa V710 e il suo caricatore di inserti offrono una soluzione chiavi in mano.
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L’unità di iniezione Y1000.

Mescole sostenibili con materie prime recuperate da rifiuti

Spesso le cose di uso quotidiano sono talmente comuni che non ci preoccupiamo di conoscere la loro composizione o di sapere dove vanno a finire dopo averle utilizzate. Una volta che sono diventate rifiuti, possono rivelarsi fonte di inquinamento ma anche possibili risorse di materie prime secondarie, dopo un opportuno riciclo

Forse in Italia la situazione non è così drammatica, ma da uno studio del 2017 sulla contaminazione dell’ambiente sembra che l’80-90 % del chewing gum non venga smaltito in modo corretto.

C ’è da chiedersi allora cosa succede alla gomma appiccicata sulla strada (o

sulle panchine o sui banchi di scuola) e quale può essere il suo impatto ambientale, partendo dalla considerazione che, secondo uno studio del 2019, essa è globalmente il rifiuto più comune dopo i mozziconi di sigaretta, con ben 250.000 tonnellate all’anno buttate in terra, a fronte di un consu -

mo di 560.000 tonnellate, di cui 23.000 in Italia.

IL CICLO DI VITA DI UN CHEWING-GUM

A nche se il chewing gum è per l’appunto chiamato, in italiano, gomma da masticare, pochi probabilmente sanno

MONDOGOMMA
22 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay.

che, oltre a componenti naturali come zucchero e derivati, aspartame, aromi, esso contiene poliisobutilene (PIB - polimero sintetico), polivinilacetato (PVA - estere) e paraffina (cera), per cui non si tratta di un prodotto biodegradabile, ma bensì inquinante.

Q uando lo si getta per terra, diventa tutt’uno con la strada fondendosi e risulta quasi impossibile da rimuovere. Il costo per la rimozione è 10 volte superiore a quello impiegato per la sua produzione poiché, per pulire la strada o il marciapiede, bisogna ricorrere a sostanze chimiche e disinfettanti, ma soprattutto a un potente getto d’acqua che in parte lo polverizza: la conseguenza è che tutto questo finisce nel tombino più vicino e quindi nelle acque reflue, contaminando ogni cosa che trova, per disperdersi nei mari, nei pesci e per finire da ultimo sulla nostra tavola.

L’unica soluzione per evitare l’inquinamento causato dal chewing gum è quella di riciclarlo, per dargli nuova

vita come materia prima secondaria, così come si può fare con l’olio da frittura e i gusci di uova: questi tre prodotti sono stati scelti da un gruppo di studio dell’università di Tor Vergata, che ha trovato il modo di utilizzarli per realizzare una mescola di gomma sostenibile, in accordo con i concetti di economia circolare e di gomma ecocompatibile.

GOMMA E SOSTENIBILITÀ

L a gomma più conosciuta è senz’altro la gomma naturale, ottenuta dalla pianta Hevea Brasiliensis, che si è portati a credere che sia, come elastomero da fonte rinnovabile, del tutto eco-sostenibile: non è così, poiché si ottiene con vaste piantagioni in aree subtropicali a spese degli ecosistemi esistenti. Se d’altro canto ci si rivolge alle tradizionali gomme sintetiche (SBR, NBR, EPDM), queste sono di origine petrolchimica, quindi fossile, e di conseguenza non sono né rinnovabili né eco-sostenibili, tanto più che le

relative mescole presentano componenti (cariche, olio, plastificanti, acceleranti, antiossidanti) di analoghe caratteristiche ambientali.

La soluzione per ottenere una mescola sostenibile può consistere nell’utilizzare materie prime secondarie, ottenute da rifiuti e riciclo, posto che ne sia assicurata la disponibilità commerciale. È quindi necessario verificare come potenziali materie prime secondarie si prestino allo scopo, analizzando sia la loro provenienza e composizione sia i processi necessari per renderle idonee alla produzione di mescole sostenibili.

GOMMA OTTENUTA

DA CHEWING GUM

S i parte da chewing gum commerciali dai quali, dopo masticazione per almeno un’ora, lavaggio in acqua distillata ed essiccazione in forno, si ottiene un campione di rifiuto, da cui si estraggono i principali componenti di base con immersione in solvente (per dis -

RICICLO
23 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
Foto di tobias bied da Pixabay.

COMPOSIZIONE DELLE MESCOLE

solvere il polivinilacetato) e si raccolgono i componenti estratti come materiale non dissolto. Il lungo processo comprende successivi trattamenti in esano, alle fine dei quali si ottiene finalmente un campione di gomma

WCG (Waste Chewing Gum) da utilizzare per la mescola sostenibile.

CARICA OTTENUTA DA

GUSCI DI UOVA

Fra le tante cariche naturali di scarto disponibili (lolla di riso, amido di granoturco, gusci di mandorle) si sono scelti i gusci di uova, che vengono lavati in acqua distillata e macinati grossolanamente, per poi essere immersi in una soluzione di idrossido di sodio per rimuovere i componenti organici. La polvere fine di carbonato di calcio così ottenuta viene ancora lavata in acqua distillata ed essiccata in forno.

OLIO OTTENUTO DA FRITTURA

DI PATATINE

Q uesto olio mostra un comportamento reologico molto simile ai tradizionali oli minerali impiegati nelle mescole di gomma, senza influenzare sensibilmente la cinetica di vulcanizzazione e offrendo analoghe proprietà meccaniche negli articoli prodotti.

MESCOLE PRODOTTE CON LE MATERIE PRIME SECONDARIE ESAMINATE

Le formulazioni adottate sono riportate in Tabella 1 e la loro caratterizzazione comprende:

- a nalisi RPA;

- p roprietà di vulcanizzazione;

- p rove tensili uniassiali;

- p roprietà viscoelastiche;

- forza di autoadesione.

PROPRIETÀ REOLOGICHE, CINETICA

DI VULCANIZZAZIONE E PROPRIETÀ MECCANICHE DELLE MESCOLE PRODOTTE

Per quanto riguarda la reologia, entrambe le mescole presentano un comportamento pseudo-plastico, con la viscosità che diminuisce all’aumentare della frequenza, poiché gli elastomeri possono essere considerati liquidi molto viscosi: i valori della mescola EPDM sono più alti rispetto alla mescola EPDM-WCG, in cui si manifesta l’effetto plastificante di WCG. L e caratteristiche di vulcanizzazione della mescola EPDM-WCG (Tabella 2) mostrano valori più bassi di torque massimo e minimo, per il motivo che la quantità di EPDM, ossia del componente elastomerico del reticolo, è presente in quantità minore e che il componente WCG non partecipa at -

MONDOGOMMA
Tab. 1 Tab. 2 Foto di Kate Cox da Pixabay.
24 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
C ARATTERISTICHE DI VULCANIZZAZIONE DELLE MESCOLE

P ROPRIETÀ MECCANICHE DELLE MESCOLE VULCANIZZATE

tivamente al proce sso di reticolazione, tuttavia anche la mescola con WCG mostra valori adeguati di torque. Come prevedibile, le proprietà meccaniche dei vulcanizzati (Tabella 3) sono diverse per le due mescole, con la mescola EPDM-WCG che mostra un più basso modulo di stoccaggio E’ e la temperatura di transizione vetrosa Tg a -56,3 °C rispetto ai -53,3 °C della mescola EPDM. Questi risultati si possono spiegare col fatto che l’aggiunta di WCG porta alla formazione di una miscela polimerica, costituita da una fase principale elastomerica (EPDM) ed una fase secondaria

(WCG), che si può considerare termoplastica per la presenza di polivinilacetato come maggiore componente. I n effetti la WCG si comporta come un plastificante, che ammorbidisce la mescola e sposta la Tg verso temperature più basse (questo è confermato dalle prove tensili e di durezza).

D ’altro canto WCG influisce sulla forza di autoadesione della mescola, che risulta più alta di quella della mescola EPDM, comportandosi come agente adesivante. In merito agli altri componenti di WCG, bisogna ricordare che il poliisobutilene è utilizzato in mescole di

gomma butile per aumentare l’autoadesione, sia sul crudo che sul vulcanizzato, grazie alle sue catene lineari e non vulcanizzate, che si diffondono attraverso l’interfaccia. La presenza del polivinilacetato potrebbe contribuire ad aumentare l’energia superficiale e migliorare così a sua volta le proprietà di autoadesione.

Questa caratteristica, insieme alla diminuzione della Tg, consente di utilizzare le mescole EPDM-WCG a temperature più basse in applicazioni in cui attrito e adesione sono proprietà richieste, come nel caso di pneumatici su ghiaccio. u

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3
Tab.

Vibram: la sostenibilità è un pilastro strategico

Il colosso delle calzature con suole in gomma, che nel 2022 ha raggiunto nuovi massimi in termini produttivi (45 milioni di paia) e di ricavi (300 milioni di euro), ha adottato già da qualche anno una precisa strategia aziendale per la sostenibilità. Abbiamo intervistato il responsabile di quest’area del gruppo, Marco Guazzoni

Un gruppo varesino che è sinomimo di calzature con suole in gomma a livello internazionale: è Vibram, eccellenza italiana che impiega 820 persone in tutto il mondo (di cui 280 in Italia) e che nel 2022 ha messo a segno un doppio record: quello produttivo, con 45 milioni di

paia, e quello di fatturato, che ha raggiunto i 300 milioni di euro, con una crescita di oltre il 30% rispetto al 2021. L’azienda fondata nel 1937 da Vitale Bramani ha integrato delle precise strategie aziendali in ottica di riduzione del proprio impatto ambientale sin dal 2017, con la nomina di Marco

Guazzoni in qualità di Direttore Sostenibilità del gruppo.

“L’idea iniziale era quella di fare un progetto per la sostenibilità, ma ci siamo resi conto molto velocemente che più che un progetto era necessario un programma e quindi l’abbiamo inserita nella strategia dell’azienda”, ci

MONDOGOMMA
di Daniela Garbillo
26 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
L’headquarter di Vibram ad Albizzate (VA).

racconta Guazzoni, “perché la sostenibilità è un continuo miglioramento, quindi ha un inizio ma non ha mai una fine. In realtà all’interno di Vibram erano già presenti delle pratiche allineate con i principi della sostenibilità, per cui si è trattato di inserire quelle che all’epoca erano magari delle iniziative spot in un programma strutturato e successivamente di tramutarle in un vero e proprio piano strategico”.

STABILIRE I KPI

I l primo passo per l’elaborazione del piano è stato quello di misurare l’impatto di Vibram sull’ambiente, i punti più critici: “Una volta misurato dove ci trovavamo e stabilito dove volevamo andare, ovvero individuati i pilastri della nostra sostenibilità, ci siamo dotati di KPI (key performance indicator), ovvero degli indicatori chiave per arrivare ai nostri obiettivi. Ogni anno rivediamo la strategia, controlliamo i risultati e se ci accor -

SOSTENIBILITÀ
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Marco Guazzoni, Direttore della Sostenibilità del Gruppo Vibram.

giamo che qualcosa non va bene interveniamo”, continua Guazzoni. “I nostri pilastri sono sei, di cui tre comuni più o meno a tutte le aziende che perseguono obiettivi di sostenibilità: organizzazione delle procedure interne, gestione degli stakeholder e gestione della supply chain. Quest’ultimo è un fattore chiave, perché Vibram produce il 25% internamente, mentre il restante 75% è e sternalizzato. Gli altri tre pilastri sono nostre peculiarità: il cuore di Vibram è innovazione, di prodotto e di processo, e poi il riutilizzo degli scarti. Nel nostro processo, per esempio, non tocchiamo l’acqua, per cui non abbiamo un impatto negativo da questo punto di vista”.

LA SOSTENIBILITÀ FA

(ANCHE) RISPARMIARE

I l processo che porta un’azienda ad avvalersi di una precisa strategia per la sostenibilità non sempre è esente da problematiche e criticità. “La difficoltà più grande è metabolizzare che la sostenibilità è un valore e non biso -

gna considerarlo un costo per l’azienda. Quando ho elencato al direttore generale gli interventi necessari per la nostra strategia, la sua indicazione è stata di iniziare da quelli a costo zero, una reazione comprensibile, paragonabile a quella di un buon padre di famiglia. Piano piano, però, nei primi due anni, siamo riusciti a dimostrare che la maggior parte delle azioni mirate alla sostenibilità si concretizzavano nella riduzione degli sprechi e degli scarti, quindi in un risparmio economico per l’azienda”, racconta ancora il manager di Vibram.

“Più complicato e lungo è stato effettuare la prima LCA-Life Cycle Assessment (analisi del ciclo di vita) di prodotto per identificare realmente quali erano i grossi impatti e quindi dove investire sul processo o sui materiali per avviare un cambiamento. Vibram è performance: la nostra suola non può peggiorare da questo punto di vista perché diventa sostenibile, ma la sostenibilità deve migliorare a parità di performance”.

OBIETTIVI LEGATI ALLA SOSTENIBILITÀ PER TUTTI

U n punto di svolta nella strategia per la sostenibilità di Vibram è stato impostare almeno un obiettivo legato alla sostenibilità negli MBO (Management By Objectives) per tutte le funzioni aziendali.

“N on è stato facile declinare tali obiettivi per tutti i ruoli, ma ci siamo riusciti, e questo ci ha consentito di trasmettere a tutta l’azienda il messaggio che la sostenibilità rappresenta un valore importante e comune a tutti, dai manager agli operai. In questo modo abbiamo accelerato il raggiungimento degli obiettivi.

A mio parere la strada verso la sostenibità”, conclude Guazzoni, “è ormai tracciata e non si torna più indietro: forse il consumatore non è ancora disposto a pagare di più per un prodotto sostenibile, ma fra un po’ di tempo, quando tutte le aziende si allineeranno, quelle che non lo fanno non venderanno più e saranno automaticamente escluse dal mercato”. u

MONDOGOMMA
SOSTENIBILITÀ
28 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
Il segreto delle prestazioni delle suole Vibram è la combinazione ottimale di un design iperfunzionale e di esclusivi compound di gomma.

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Le nostre domande

1.

L’anno scorso è finita la pandemia ma è iniziata la guerra in Ucraina. Alla luce di queste due situazioni, quale è stato l’andamento del 2022 per la vostra azienda?

2.

Per quanto riguarda materie prime, prezzi e disponibilità, il 2022 ha avuto connotazioni diverse fra il primo e il secondo semestre. Quali sono stati, secondo voi, i motivi delle criticità dei primi sei mesi e del successivo ritorno a condizioni quasi normali?

3.

Avete riscontrato cambiamenti nelle caratteristiche e nelle richieste del mercato, di qualche settore in particolare? E quali politiche avete adottato per superare le eventuali difficoltà incontrate?

4.

Il perdurare del conflitto in Ucraina non lascia molto spazio all’ottimismo per una soluzione a breve termine: avete avuto conseguenze negative, dirette o indirette, sulla vostra attività? E quali pensate che saranno gli effetti del definitivo divieto di importare carbon black e polimeri dalla Russia, sia pure a partire da luglio 2024?

5.

All’inizio del 2023 il mercato della gomma è stato caratterizzato da incertezza e confusione. Come valutate il periodo in corso e i possibili sviluppi nel prosieguo dell’anno?

Produttori di mescole: “vaccinati” contro ogni imprevisto

Se il 2022, per quasi tutte le aziende produttrici di mescole che hanno risposto alla nostra inchiesta, è stato un anno positivo dal punto di vista del fatturato, ma soprattutto grazie all’aumento dei prezzi – e non dei volumi – l’anno in corso è una vera e propria incognita. L’unico modo per affrontare una congiuntura così incerta e altalenante sembra essere la continua ricerca di mescole di qualità, sempre più performanti, ma anche di nuovi settori di sbocco. D’altra parte gli avvenimenti degli ultimi tre anni – dalla Pandemia alla guerra in Ucrainahanno rafforzato le aziende nella loro capacità di farsi trovare pronte per affrontare qualsiasi imprevisto e rovesciamento delle prospettive.

FOCUS COMPOUNDING
31 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

Le risposte degli esperti

“A bbiamo ampliato il nostro portafoglio anche con mescole basate su gomma naturale per supportare la nuova richiesta di materiali”

C OMPOUNDS

Daniela Marchese

D irettore commerciale

Dal punto di vista delle vendite e fatturato il 2022 è stato un anno positivo per la nostra azienda, nonostante abbiamo sofferto molto la scarsità di alcune materie prime.

Sicuramente il primo semestre dell’anno ci ha trovati tutti impreparati a un’entrata ordini sempre sostenuta. Questo ha fatto schizzare i prezzi alle stelle. Anche la situazione della pandemia in Cina e quindi la chiusura parziale dei porti ha contribuito a rendere ancora più precaria la situazione generale sia della logistica, che delle materie prime.

Poiché lavoriamo prevalentemente in settori di nicchia, come settore acqua potabile o ferrovia, le criticità maggiori le abbiamo riscontrate nei cambiamenti di normativa. Soprattutto nel settore mescole a contatto con acqua potabile con l’entrata in vigore del periodo di transizione KTW-BWGL abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi nello sviluppo di mescole di nuove generazione, che possano soddisfare i nuovi criteri. Anche nel settore ferroviario vediamo un interesse crescente nelle mescole certificate sia secondo la EN 13501 che secondo la EN45545-2. Anche in questo caso abbiamo ampliato il nostro portafoglio anche con mescole basate su gomma naturale per supportare la nuova richiesta di materiali a sostituzione di soluzioni non più adeguate. Quindi, in sintesi, per superare le difficoltà abbiamo potenziato la nostra ricerca e lo sviluppo di nuove mescole.

4.

A parte l’aumento di prezzi di molte materie prime e soprattutto dell’energia, non vediamo molte ripercussioni nel nostro lavoro. Per la tipologia di mescole che produciamo dobbiamo utilizzare dei materiali di alta qualità e per lo più scegliamo di adottare materiali di produzione europea dove possibile.

5.

Viviamo questo momento di incertezza come tutte le altre aziende, cercando di trovare nuovi settori di nicchia che ci aiutino a superare il momento difficile. Speriamo che dopo l’estate ci sia una ripresa. u

“Gli ultimi anni ci hanno abituati ad essere pronti a qualsiasi imprevisto e rovesciamento delle prospettive”

DER-GOM

Amministratore delegato

1.

A causa delle tante incertezze il 2022 si è concluso con un significativo calo dei volumi prodotti e un fatturato che ne ha risentito in maniera minore a causa degli aumenti dei prezzi delle materie prime e dell’energia che hanno comportato un rialzo dei prezzi di vendita.

2.

Probabilmente la speculazione e la paura di rimanere senza materie prime come già successo nel 2021 ha condizionato gli acquisti del primo semestre. Quando dopo l’estate i costi energetici hanno iniziato a frenare e si è creata una attesa di prezzi in calo anche la domanda è scesa e si è innescata la spirale recessiva che sta toccando in questi mesi il suo picco.

3.

Vi è stato, a partire dal mese di ottobre 2021 un generalizzato calo della domanda dovuto probabilmente alla necessità di smaltire le scorte accumulate nei mesi precedenti, ma non abbiamo notato variazioni nel tipo di prodotti richiesti.

In queste situazioni generalmente la cosa più saggia è prepararsi alla ripresa razionalizzando i processi ed effettuando quelle attività che sono difficili da programmare in momenti di alto carico di lavoro. A poco serve fare azioni commerciali per stimolare una domanda che non c’è.

4.

I problemi di approvvigionamento (soprattutto delle componenti elettroniche) hanno causato rallentamenti e ritardi sui piani di investimento in corso. Per il futuro temiamo che la mancanza del carbon black e delle gomme sintetiche russe, più che una scarsità di offerta, genereranno un rialzo dei prezzi.

5.

Dalla primavera la domanda ha evidenziato una brusca frenata che non sembra essere di breve durata. Ci attendiamo che l’attuale situazione perdurerà senz’altro fino all’estate e forse anche oltre. Gli ultimi anni ci hanno però abituati ad essere pronti a qualsiasi imprevisto e rovesciamento delle prospettive. Viviamo una congiuntura in cui l’instabilità è la regola. u

FOCUS
1. 2. 3.
32 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

“In Elastomers siamo riusciti a soddisfare le richieste del mercato lavorando con i clienti quotidianamente a quattro mani”

E LASTOMERS UNION

Jacopo Silva

D irettore generale

1.

Nel 2022 abbiamo osservato una grande crescita dei volumi di vendita, trainata dalla qualità dei nostri prodotti e dalla capacità di soddisfare le richieste di fornitura anche in un periodo di grande difficoltà negli approvvigionamenti. Ciò anche grazie agli investimenti avviati da lungo tempo da Elastomers, che ha una propria catena di fornitori esclusivi con i quali ha messo a punto prodotti dedicati. D’altra parte nel 2022 abbiamo osservato una grandissima pressione sui margini, sia per l’aumento di molte componenti di costo come l’energia, sia e soprattutto per l’aumento vertiginoso dei prezzi della materia prima. Elastomers ha scelto di accogliere le richieste dei clienti e di non trasferire su di loro, con aumento dei propri prezzi, tutti gli aumenti di costo. Pertanto il 2022 è stato un esercizio che ha visto un ottimo aumento dei volumi di vendita, un consolidamento della posizione di Elastomers nel mercato e soddisfazioni economiche moderate a causa dei margini molto ridotti.

Le nostre domande

1. L’anno scorso è finita la pandemia ma è iniziata la guerra in Ucraina. Alla luce di queste due situazioni, quale è stato l’andamento del 2022 per la vostra azienda?

2. Per quanto riguarda materie prime, prezzi e disponibilità, il 2022 ha avuto connotazioni diverse fra il primo e il secondo semestre. Quali sono stati, secondo voi, i motivi delle criticità dei primi sei mesi e del successivo ritorno a condizioni quasi normali?

3.

Avete riscontrato cambiamenti nelle caratteristiche e nelle richieste del mercato, di qualche settore in particolare? E quali politiche avete adottato per superare le eventuali difficoltà incontrate?

4.

Il perdurare del conflitto in Ucraina non lascia molto spazio all’ottimismo per una soluzione a breve termine: avete avuto conseguenze negative, dirette o indirette, sulla vostra attività? E quali pensate che saranno gli effetti del definitivo divieto di importare carbon black e polimeri dalla Russia, sia pure a partire da luglio 2024?

5.

All’inizio del 2023 il mercato della gomma è stato caratterizzato da incertezza e confusione. Come valutate il periodo in corso e i possibili sviluppi nel prosieguo dell’anno?

2.

Secondo noi non si può dire che nella seconda parte del 2022 le condizioni siano tornate “normali”, l’acquisto di materie prime è stato difficile e con prezzi sempre in crescita per tutto il 2022,

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solo recentemente stiamo assistendo a un assestamento. I motivi sono da attribuire alla ripresa mondiale della domanda, alla crescita del mercato cinese, alla difficoltà della logistica (navi e container): sono difficoltà che hanno caratterizzato nel 2022 quasi tutti i settori. Tuttavia, per quanto riguarda Elastomers, la criticità “di sistema” ha consentito di cogliere i vantaggi di un approccio “originale” sin dalla strategia iniziale della nostra azienda, ovvero la forte integrazione con i produttori di materie prime. In un anno difficilissimo siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste dei nostri clienti.

3.

Ad aggiungersi alle consuete richieste di questo mercato così difficile, ovvero la qualità e la complessità di mescole sempre più performanti, nel 2022 i clienti hanno chiesto livelli di servizio molto alti con ordini, pianificazione, date di evasione, previsione delle quantità, gestione dell’ordine e della consegna in modo molto articolato. In Elastomers siamo riusciti a soddisfare le richieste del mercato solo lavorando, con i clienti principali, quotidianamente “a quattro mani”, condividendo le informazioni, pianificando insieme.

4.

Il conflitto in Ucraina lascia grande preoccupazione, non solo come produttori di compound ma anche come cittadini d’Europa. Tuttavia rimaniamo ottimisti sulle prospettive della nostra impresa e sul settore, consapevoli che la grande capacità degli operatori della gomma troverà sempre nuove soluzioni e saprà affrontare le sfide più complesse.

5.

S aranno mesi difficili anche per la seconda parte del 2023, ma rimaniamo ottimisti sul settore e sui risultati che ci aspettano. u

“Grazie alle contromisure di diversificazione dei fornitori non abbiamo avuto conseguenze negative sulla nostra attività”

EURORUBBER INDUSTRIES

N icola Pizzoli

Ceo

1.

Nonostante l'inizio della guerra in Ucraina e tutte le conseguenze negative che ne sono derivate, il 2022 è stato un buon anno per la nostra azienda sia in termini di ricavi che di marginalità. Questo risultato positivo si realizza nel contesto di situazione economica congiunturale positiva dovuta alla ripresa post-pandemia e alla capacità dell’azienda ad adattarsi rapidamente al mutato contesto contingente che ha causato non poche criticità come l’aumento dei costi produttivi e lo shortage di materie prime.

2.

Le criticità incontrate nei primi sei mesi del 2022 riguardo alle materie prime, prezzi e disponibilità sono principalmente legate

all'incertezza politica iniziale nella gestione della crisi in Ucraina, la poca chiarezza nell’applicazione delle sanzioni economiche alla Russia, la conseguente reazione del mercato con la corsa all’accaparramento e lo shortage di alcune materie prime con la conseguente impennata dei prezzi. Tuttavia, man mano che la situazione politica diventava più definita e si scongiurava un allargamento del conflitto, la situazione ha cominciato a normalizzarsi.

3.

D urante il periodo considerato abbiamo riscontrato un cambiamento significativo nelle caratteristiche e nelle richieste del mercato. Le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e la correlata limitazione nella produzione di alcune mescole hanno giocato un ruolo fondamentale. Molte aziende hanno cercato fonti alternative di approvvigionamento per cercare di mettersi al riparo dal rischio dell’interruzione delle forniture. È emerso, mai come prima, che legarsi a un unico fornitore se da un lato offre dei vantaggi, dall’altro espone a dei gravi rischi. Questa situazione ha creato nuove opportunità per le aziende che hanno saputo rispondere sollecitamente a questa nuova esigenza del mercato.

4.

Possiamo affermare che la nostra azienda ha già affrontato le conseguenze negative, dirette o indirette, del conflitto in Ucraina durante il primo semestre del 2022. Grazie alle contromisure di diversificazione dei fornitori non abbiamo avuto conseguenze negative sulla nostra attività. Per quanto riguarda il definitivo divieto di importare carbon black e polimeri dalla Russia a partire da luglio 2024, siamo consapevoli di questa situazione e stiamo provvedendo ad adottare tette le precauzioni adeguate per contrastare gli eventuali effetti negativi. La nostra azienda ha già iniziato nel 2022 e sta proseguendo nel corso di quest’anno nell’attività volta a garantirsi le forniture indispensabili alla continuità produttiva aziendale.

5.

Come previsto già verso la fine dell’anno scorso, il contesto economico è cambiato. Tutti gli indicatori economici ci dicono che l’anno in corso sarà caratterizzato da un rallentamento della domanda per cui non ci faremo cogliere impreparati nell’affrontare questo nuovo scenario. È necessario riuscire ad adattarsi rapidamente a questi ciclici cambiamenti di mercato e ritarare le nostre aziende in linea con essi. u

FOCUS
34 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

“La nostra azienda si rivolge a settori diversi. Le sfide sono sempre state uno stimolo per la crescita del nostro gruppo”

E VERCOMPOUND

R achele Bandini

U fficio acquisti

1.

La crisi politica e la guerra conseguente sono innanzitutto una tragedia per quanti coinvolti direttamente.

Detto questo, un conflitto nel cuore dell’Europa non può non avere conseguenze dirette anche sulla economia di tutto il vecchio continente. Ne sono purtroppo conseguenza la crisi energetica, delle materie prime (ricordando che la Russia è tra i principali produttori di materie prime anche per il mondo della gomma) e la chiusura degli scambi commerciali. La nostra azienda, come tutte, è stata nostro malgrado interessata dalle vicende legate a questa crisi internazionale.

2.

Nelle previsioni il 2022 doveva essere l’anno del ribilanciamento del mercato dopo gli anni della pandemia Covid 19. Così non è stato, anzi lo scoppio della guerra in Ucraina, la conseguente crisi energe-

Le nostre domande

1.

L’anno scorso è finita la pandemia ma è iniziata la guerra in Ucraina. Alla luce di queste due situazioni, quale è stato l’andamento del 2022 per la vostra azienda?

2. Per quanto riguarda materie prime, prezzi e disponibilità, il 2022 ha avuto connotazioni diverse fra il primo e il secondo semestre. Quali sono stati, secondo voi, i motivi delle criticità dei primi sei mesi e del successivo ritorno a condizioni quasi normali?

3.

Avete riscontrato cambiamenti nelle caratteristiche e nelle richieste del mercato, di qualche settore in particolare? E quali politiche avete adottato per superare le eventuali difficoltà incontrate?

4.

Il perdurare del conflitto in Ucraina non lascia molto spazio all’ottimismo per una soluzione a breve termine: avete avuto conseguenze negative, dirette o indirette, sulla vostra attività? E quali pensate che saranno gli effetti del definitivo divieto di importare carbon black e polimeri dalla Russia, sia pure a partire da luglio 2024?

5. All’inizio del 2023 il mercato della gomma è stato caratterizzato da incertezza e confusione. Come valutate il periodo in corso e i possibili sviluppi nel prosieguo dell’anno?

tica in Europa e l’inflazione in aumento hanno spinto i prezzi della quasi totalità delle materie prime a raggiungere i picchi più alti degli ultimi 10/20 anni e in alcuni casi si è arrivati a quotazioni mai registrate prima.

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3.

Se parliamo dei Paesi coinvolti nel conflitto, più che cambiamenti delle richieste dobbiamo parlare di interruzioni delle stesse per effetto delle sanzioni internazionali che sono state introdotte nel corso del 2022. Fortunatamente, la nostra azienda non è dipendente da settori e Paesi specifici.

4.

Ovviamente siamo consapevoli che il perdurare di questo conflitto possa avere solo risvolti complicati in tutti gli scambi commerciali, siano essi in import che in export. Anche se marginale nel nostro volume di affari, le sanzioni hanno di fatto interrotto relazioni commerciali con i Paesi interessati, in primis la Russia. Gli sviluppi commerciali conquistati in questi ultimi dieci anni sono oggi congelati da sanzioni che ci troviamo imposte. Le limitazioni imposte sulle importazioni di nero di carbonio e gomme sintetiche non faranno altro che creare tensioni nel già complicato scenario delle materie prime. Ovviamente un problema condiviso, ma non per questo ininfluente.

5. Difficile prevedere quello che potrebbe essere. Il mercato globale è legato da diversi fattori e tutti pressoché instabili. Fortunatamente, la nostra azienda si rivolge a settori diversi e quindi, a parte il problema comune alla fonte, affrontiamo dinamiche e problematiche diverse nel nostro scenario commerciale. Le sfide sono sempre state uno stimolo per la crescita del nostro gruppo, con tutte le precauzioni del caso continuiamo in questo senso. u

“Le politiche adottate da Parker sono da sempre indirizzate nell’individuazione di strategie volte ad assicurare flessibilità”

PARKER HANNIFIN ITALY

Umberto Montuoro

S ales Manager Rubber Compounds

1.

L’ulteriore aggravarsi sul piano internazionale dell’economia derivante dalle conseguenze belliche in Ucraina ha avuto inevitabili ricadute sui costi energetici congiuntamente alla limitazione dettata dalle misure di restrizione nei confronti delle importazioni di materie prime russe. Pertanto, tutto il 2022 ha risentito degli effetti di tale quadro macroeconomico.

2.

Le maggiori criticità sono da ricondurre nella individuazione di materie prime alternative alle fonti di approvvigionamento russe in termini qualitativi, di prezzo e quantità. La situazione è andata lentamente evolvendosi verso una stabilizzazione e normalità.

3.

I mutamenti delle richieste del mercato sono stati e sono una costante da diversi anni. Le politiche adottate da Parker sono

Le nostre domande

1.

L’anno scorso è finita la pandemia ma è iniziata la guerra in Ucraina. Alla luce di queste due situazioni, quale è stato l’andamento del 2022 per la vostra azienda?

2. Per quanto riguarda materie prime, prezzi e disponibilità, il 2022 ha avuto connotazioni diverse fra il primo e il secondo semestre. Quali sono stati, secondo voi, i motivi delle criticità dei primi sei mesi e del successivo ritorno a condizioni quasi normali?

3. Avete riscontrato cambiamenti nelle caratteristiche e nelle richieste del mercato, di qualche settore in particolare? E quali politiche avete adottato per superare le eventuali difficoltà incontrate?

4.

Il perdurare del conflitto in Ucraina non lascia molto spazio all’ottimismo per una soluzione a breve termine: avete avuto conseguenze negative, dirette o indirette, sulla vostra attività? E quali pensate che saranno gli effetti del definitivo divieto di importare carbon black e polimeri dalla Russia, sia pure a partire da luglio 2024?

5.

All’inizio del 2023 il mercato della gomma è stato caratterizzato da incertezza e confusione. Come valutate il periodo in corso e i possibili sviluppi nel prosieguo dell’anno?

da sempre indirizzate nell’individuazione di strategie volte ad assicurare flessibilità e soluzioni compatibili con le necessità dei clienti

4.

I l conflitto in Ucraina ha imposto l’attuazione di messa in campo di strategie volte ad accelerare attività di sviluppo congiunto tra Supply Chain e R&D al fine di assicurare soluzioni tecniche nonché omologazioni di materie prime alternative.

5.

L’incertezza è la costante che ha caratterizzato gli ultimi anni nel comparto gomma e non solo per effetto prevalentemente della globalizzazione e dipendenza delle principali fonti di approvvigionamento da paesi al di fuori dell’area EU.

I n virtù di questo scenario sono state messe in campo azioni volte a intercettare nuovi mercati sempre più diversificati e specializzati. u

FOCUS COMPOUNDING
36 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

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“L a seconda parte dell’anno resta alquanto incerta, dato che alcune materie prime restano ancora sottoposte ad

P MG

1.

L’andamento 2022, per la nostra società, ha dato dei buoni risultati in termini di fatturato anche se dovuti esclusivamente al forte impatto che hanno avuto gli aumenti delle materie prime, si è registrato però un calo sul valore delle quantità vendute.

2.

N on abbiamo riscontrato particolari differenze tra il primo e il secondo semestre 2022, la scarsa disponibilità di determinate materie prime ha notevolmente condizionato l’andamento del mercato costringendoci ad allocare determinati famiglie di polimeri. Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, hanno subito dei forti rincari giustificati soprattutto da incrementi di energia, gas e da alcuni chimici diventati difficoltosi da reperire sul mercato.

3.

N on abbiamo riscontrato particolari cambiamenti nelle richieste del nostro parco clienti se non una maggior precisione nella schedulazione dei loro fabbisogni dovuta all’allocazione di alcune materie prime.

4.

Non utilizzando o importando materie prime provenienti dalla Russia non crediamo che sulla nostra società ci sia alcun tipo di impatto. Il rischio di questo divieto sarà quello di incorrere, con i produttori europei, in allocazioni di alcuni materiali o, in alternativa, potrebbe esserci un incremento dello share di mercato da parte di fonti extra EU.

5.

A ll’inizio del 2023 il mercato si aspettava delle riduzioni sui costi delle materie prime dovute soprattutto al decremento dei costi di energia elettrica, gas, eccetera; purtroppo la discesa dei prezzi non è stata così repentina come ci si aspettava e questo ha creato un rallentamento della domanda. La seconda parte dell’anno resta alquanto incerta, dato che alcune materie prime restano ancora sottoposte ad allocazioni; se aggiungiamo a questo il fattore prezzi, si potrebbe creare una stagnazione di mercato, se non addirittura una contrazione. u

“I l 2022 è stato un anno non lineare, simile a una giornata nel Regno Unito durante la quale si susseguono in poche ore le quattro stagioni”

1.

A nche se il risultato complessivo di fine anno ha all’incirca replicato quello dell’anno precedente, il 2022 è stato un anno non lineare, simile a una giornata nel Regno Unito durante la quale si susseguono in poche ore le quattro stagioni. I risultati del 2022 sono stati fortemente condizionati dalle turbolenze causate dal sovrapporsi di diversi fattori: la coda del rimbalzo dell’economia in Europa dopo la crisi pandemica è coincisa con il permanere delle restrizioni in Cina e con il rialzo repentino dei prezzi energetici che, iniziato nel secondo semestre 2021, ha poi raggiunto i suoi pieni effetti con l’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Pur nel generale clima inflazionistico dell’industria, l’adeguamento dei prezzi di vendita delle mescole è avvenuto con difficoltà e in ritardo, rendendo difficile la difesa delle marginalità.

2.

L a fine ritardata delle restrizioni per la pandemia in Cina ha incrociato il trend di crescita dell’energia, acutizzato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha anche reso temporaneamente più difficile l’approvvigionamento di alcune materie prime. Il combinarsi di questi fenomeni ha creato una situazione molto confusa, il cui risultato è stato un marcato incremento dei prezzi delle materie prime, che ha raggiunto il suo picco in estate e si è assestato solo verso fine anno in coincidenza con il rallentamento della domanda. Come sempre succede, il prezzo delle commodities incorpora le aspettative degli operatori in merito alla sua disponibilità presente e futura, a volte amplificandone gli effetti. Il 2022 non ha fatto eccezione: le incertezze e i timori per la reperibilità di alcuni materiali e per la loro disponibilità a causa delle possibili ripercussioni logistiche della guerra, hanno fatto crescere i prezzi fino al momento in cui, con l’assestarsi della situazione militare e il chiarirsi delle posizioni geopolitiche, le preoccupazioni si sono ridimensionate anche a causa di una contrazione della domanda intervenuta nel frattempo e in parte generata dall’aumento dei prezzi stesso.

3.

N on abbiamo visto nel mercato cambiamenti di portata e di durata significativi. L’andamento dei diversi mercati su cui siamo presenti, sia dal punto di vista geografico che dei settori di sbocco, ha seguito quello dei contesti di riferimento; le economie di Germania e Francia sono cresciute meglio nel primo semestre rispetto al secondo e anche in Italia c’è stata una frenata nella crescita nell’ultimo trimestre. Il settore auto ha funzionato ancora in modo discontinuo, mentre il settore costruzioni in Italia ha visto il progressivo esaurirsi

FOCUS
allocazioni”

degli effetti dei generosi incentivi governativi. La richiesta di prodotti Green e in generale il tema ESG appare più presente nell’agenda dei clienti ma al momento l’impatto concreto è limitato e non generalizzato.

4.

I provvedimenti restrittivi dell’import dalla Russia relativi ai principali materiali necessari alla produzione della gomma non hanno avuto, nell’immediato, gravi conseguenze sulla reperibilità di questi materiali. Anche i prezzi sembrano aver tenuto conto in anticipo delle conseguenze delle decisioni adottate. I tempi e le modalità del regime transitorio hanno probabilmente dato certezza al mercato, disegnando un quadro definito nelle quantità e nei tempi di attuazione. Per il carbon black n on si possono escludere tensioni sui prezzi nell’ultimo periodo del transitorio, di cui potranno soffrire i produttori di mescole che non saranno riusciti a definire delle alternative efficaci e competitive. Per quanto riguarda Tovo Gomma, la struttura manageriale di cui si è dotata negli ultimi anni ha già valutato diversi scenari e approntato un piano di contromisure che ci permettono di rassicurare i nostri clienti sia sulla continuità degli approvvigionamenti che sulla qualità e il prezzo del prodotto, anche dopo l’entrata in vigore delle restrizioni all’import russo.

er Tovo Gomma l’inizio del 2023 è stato all’insegna di una relativa stabilità, anche se si è ulteriormente accorciata la dgts 210x146 2018 TR ai 1 20/03/18 10 53 dgts_210x146_2018_TR.ai 1 20/03/18 10.53

Le nostre domande

1. L’anno scorso è finita la pandemia ma è iniziata la guerra in Ucraina. Alla luce di queste due situazioni, quale è stato l’andamento del 2022 per la vostra azienda?

2. Per quanto riguarda materie prime, prezzi e disponibilità, il 2022 ha avuto connotazioni diverse fra il primo e il secondo semestre. Quali sono stati, secondo voi, i motivi delle criticità dei primi sei mesi e del successivo ritorno a condizioni quasi normali?

3. Avete riscontrato cambiamenti nelle caratteristiche e nelle richieste del mercato, di qualche settore in particolare? E quali politiche avete adottato per superare le eventuali difficoltà incontrate?

4.

Il perdurare del conflitto in Ucraina non lascia molto spazio all’ottimismo per una soluzione a breve termine: avete avuto conseguenze negative, dirette o indirette, sulla vostra attività? E quali pensate che saranno gli effetti del definitivo divieto di importare carbon black e polimeri dalla Russia, sia pure a partire da luglio 2024?

5. All’inizio del 2023 il mercato della gomma è stato caratterizzato da incertezza e confusione. Come valutate il periodo in corso e i possibili sviluppi nel prosieguo dell’anno?

visibilità sul futuro. I problemi di disponibilità dei materiali sembrano risolti, il costo dei noli dalla Cina è tornato a livelli normali e l’energia si è assestata su valori che sono doppi di quelli di inizio 2021 ma circa la metà di quelli del

COMPOUNDING

2022. Anche la domanda è stata stabile nel primo trimestre, ma con volumi inferiori alle attese e con riduzioni dei prezzi medi di vendita che recepiscono il graduale, lento assestarsi delle Supply Chain su nuovi equilibri di mercato che sembrano ormai raggiunti. Il clima generale è di grande incertezza per il prosieguo dell’anno. Il timore è che le azioni di raffreddamento dell’inflazione, messe in atto dalle banche centrali attraverso l’aumento dei tassi d’interesse, inducano una fase di contrazione dell’economia in molti paesi sviluppati, con una sensibile contrazione dei consumi e degli investimenti già nel secondo trimestre 2023. I cambiamenti sembrano sempre più veloci e la durata dei cicli si riduce: anche nel mercato della gomma la meteorologia del Regno Unito potrebbe essere the new normal. u

Le nostre domande

1. L’anno scorso è finita la pandemia ma è iniziata la guerra in Ucraina. Alla luce di queste due situazioni, quale è stato l’andamento del 2022 per la vostra azienda?

2.

Per quanto riguarda materie prime, prezzi e disponibilità, il 2022 ha avuto connotazioni diverse fra il primo e il secondo semestre. Quali sono stati, secondo voi, i motivi delle criticità dei primi sei mesi e del successivo ritorno a condizioni quasi normali?

3. Avete riscontrato cambiamenti nelle caratteristiche e nelle richieste del mercato, di qualche settore in particolare? E quali politiche avete adottato per superare le eventuali difficoltà incontrate?

4.

T.S.F.

1.

È stato un anno molto difficile: lo shortage delle materie prime, le difficoltà logistiche, le difficoltà di programmazione, gli aumenti forti e inattesi dei costi energetici e delle materie prime hanno messo a dura prova noi e tutta la supply chain. Tali forti tensioni hanno portato a fatturati in leggero aumento a fronte di una diminuzione dei volumi di vendita.

2.

Le difficoltà principali sono state legate a diverse cause: la pressocchè inaspettata fuoriuscita dal mercato di un importante produttore di fluoroelastomeri con conseguenti scompensi di copertura del fabbisogno globale ha creato un vuoto che gli altri produttori non hanno potuto coprire in modi e tempi soddisfacenti. La reale mancanza di prodotto e la probabile corsa all’accaparramento hanno contribuito a uno stress improvviso nella prima parte dell’anno seguito da un leggero miglioramento dovuto alla capacità del mercato di assorbire il momento topico. Dobbiamo inoltre aggiungere la diminuita capacità produttiva che alcuni produttori hanno dovuto affrontare a seguito di importanti riassetti legati a restrizioni ambientali. La razionalizzazione del loro portafoglio ha inoltre portato a ulteriori scomparse di alcuni prodotti. A tutt’oggi stiamo assistendo a forti allocazioni di alcune tipologie di prodotti. Non trascuriamo inoltre le difficoltà legate al caos logistico originatosi in Cina a seguito delle drastiche misure antipandemiche che hanno portato alla chiusura totale e parziale di alcuni importanti porti critici. Un mercato fortemente globalizzato si è trovato in forte difficoltà.

3.

Uno dei principali fenomeni cui abbiamo assistito è stato il cambiamento di atteggiamento di tutta la catena a partire dagli OEM

Il perdurare del conflitto in Ucraina non lascia molto spazio all’ottimismo per una soluzione a breve termine: avete avuto conseguenze negative, dirette o indirette, sulla vostra attività? E quali pensate che saranno gli effetti del definitivo divieto di importare carbon black e polimeri dalla Russia, sia pure a partire da luglio 2024?

5.

All’inizio del 2023 il mercato della gomma è stato caratterizzato da incertezza e confusione. Come valutate il periodo in corso e i possibili sviluppi nel prosieguo dell’anno?

in giù: la mancanza di prodotti “ ufficiali, omologati” ha imposto la ricerca e l’accettazione di soluzioni alternative con buona pace della “ immutabilità” richiesta in precedenza. Inoltre le incertezze legate alle ultime scelte del mercato automobilistico hanno portato molti attori del mercato a ricercare diversificazioni verso campi alternativi quali la chemical protection, l’industria petrolchimica, la produzione di semiconduttori.

4.

Gli impatti negativi diretti non sono stati rilevanti, lo stesso non possiamo dire per gli impatti indiretti: l’incremento dei costi energetici, l’inflazione, sono uno scotto che tutti noi stiamo pagando. Non utilizziamo carbon black né polimeri di provenienza russa.

5.

“Grande è la confusione sotto il cielo” - diceva Mao Zedong - lui aggiungeva “quindi la situazione è eccellente”: su questa seconda parte oggi sarei molto cauto: cosa decideranno i nostri burocrati di Bruxelles a proposito dei PFAS? Si tratta di una decisione epocale; la possibilità di una scelta puramente ideologica tiene con il fiato sospeso una importante fetta del mercato europeo. u

FOCUS
“La mancanza di prodotti ufficiali, omologati, ha imposto la ricerca e l’accettazione di soluzioni alternative”
COMPOUNDING 40 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

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Rogitex Italia Srl. provides the market with technical knowledge and specialized services keeping a flexible commercial approach and proven logistic model despite market conditions

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TPE

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DRY/OIL

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SILICONE RUBBER

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RTV

LSR

OH Polymer

REINFORCEMENT MATERIALS

Carbon Black

SYNTHETIC POLYMERS AND AUXILIARIES

Coating Technology Specialista di pulizia tecnica e trattamenti anti-frizione

L’azienda di Castelli Caleppio (BG), entrata nel 2016 nel settore del trattamento superficiale delle guarnizioni, è ormai una realtà consolidata, che continua a guardare al futuro nel segno dell’innovazione

Il E sattamente sei anni fa Paolo Belometti, fondatore di Coating Technology, ci parlò con entusiasmo dell’attività iniziata due anni prima e delle prospettive di sviluppo del trattamento superficiale delle guarnizioni, in cui aveva fiducia per gli spazi di crescita a medio e lungo termine. Ebbene, oggi Coating Technology è un’azienda matura, che in pochi anni

ha saputo conquistarsi una posizione preminente nel settore, grazie agli investimenti fatti non solo in macchinari e apparecchiature, ma anche nel personale, risorsa indispensabile per una crescita efficace.

L’INNOVAZIONE

O ggi l’azienda, dopo avere sviluppato i tradizionali trattamenti di superficie

degli articoli in gomma, propone al mercato una novità assoluta: l’innovativo trattamento Revol-Sil, che non implica l’utilizzo di lacche lubrificanti o depositi al plasma, non contamina in alcun modo la superficie trattata, è conforme alle normative per il contatto con alimenti ed è biocompatibile.

Progettato per diminuire (fina al 50%)

DALLE AZIENDE 42 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

il coefficiente di attrito degli articoli realizzati in gomma siliconica liquida, Revol-Sil aumenta la scorrevolezza, facilita l’assemblaggio e riduce l’elettrostaticità grazie a una vera e propria reazione superficiale. Il trattamento è conforme alle normative per contatto con alimenti (ad esempio la BFR tedesca) e acqua potabile, nonché a quelle relative agli articoli per l’infanzia, e funziona anche con altri elastomeri come EPDM, NBR, HNBR e VMQ. C on la sua reazione superficiale, Revol-Sil fa sì che l’articolo sia caratterizzato da soft-touch, previene i fenomeni di stick-slip e relativi rumori e si rivela ottimale per la cernita automatica dei pezzi stampati.

LA CRESCITA

“A bbiamo superato i recenti, difficili anni della pandemia - racconta Belometti - grazie al fatto che abbiamo sempre lavorato, visto che l’azienda rientrava nel codice Ateco per le lavorazioni finalizzate ai settori medicale e alimentare, e i risultati sono stati di anno in anno addirittura superio -

ri alle previsioni. La nostra crescita è dovuta al progressivo aumento delle richieste del mercato per trattamenti superficiali, che semplifichino il lavoro di assemblaggio sulle catene di montaggio e diano allo stesso tempo un valore in più all’articolo di gomma stampato, in termini di proprietà meccaniche, di resistenza ad aggressivi chimici, di differenziazione dello stesso articolo con un colore diverso che ne faccia riconoscere l’applicazione o la provenienza. Si cerca in pratica di dare sempre più pregio agli articoli finali, anche perché il produttore deve ormai rispettare normative ben precise. Devo dire che si sta sviluppando molto l’ambito della pulizia tecnica degli articoli di gomma (secondo la norma VDA 19/ISO 16232) anche se, beninteso, è impossibile ottenere una pulizia perfetta, ma si riesce comunque a classificare quali e quante particelle contaminanti, metalliche o di altra natura, siano presenti: in pratica cerchiamo di capire caso per casi quale tipo di pulizia utilizzare per soddisfare il cliente, sulla

scorta degli strumenti che analizzano il risultato finale. Sia per i trattamenti superficiali che per la pulizia tecnica”, continua Belometti, “è aumentato il lavoro e naturalmente sono aumentati anche i clienti e questo ci ha fatto di conseguenza aumentare il parco macchine in produzione, oltre al personale, e ingrandire il laboratorio e per quanto riguarda lo spazio, ebbene, lo spazio non è più sufficiente e avremo a breve un nuovo capannone. Per quanto riguarda la parte produttiva disponiamo attualmente di cinque macchine teflonatrici, di due macchine al plasma, due macchine per la pulizia tecnica e una per la cernita automatica, e abbiamo il progetto di un investimento per la realizzazione di una camera bianca, essenziale per servire il settore medicale in modo ottimale. Non ci siamo poi dimenticati del laboratorio: prima le analisi dei pezzi erano affidate a laboratori esterni, adesso invece disponiamo di un laboratorio attrezzato che ci permette di effettuare controlli nell’immediato per interventi rapidi. Questo

TRATTAMENTI SUPERFICIALI
43 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

DALLE AZIENDE

è un servizio ottimo anche per i clienti, che possono verificare in fretta se stanno lavorando bene, senza dovere a loro volta aspettare i risultati di un laboratorio esterno, troppo lenti a volte nelle risposte, così cerchiamo di partire veloci per migliorare più velocemente”.

TRATTAMENTI E RIVESTIMENTI

I settori applicativi, in cui Coating Technology è presente attualmente, sono cinque:

- a utomotive - questo settore rappresenta la massima espressione di esigenza tecnica, in quanto i produttori devono soddisfare severi requisiti di efficienza, qualità e costanza di rendimento; nell’ambito dei rivestimenti superficiali, in particolare, vengono utilizzati quelli di Fuchs Lubritech e Klüber Lubrification, che assicurano ottime proprietà di scorrimento, di resistenza all’abrasione e a oli e carburanti;

- m edicale - si tratta degli ambiti protesi e strumenti, per i quali è necessario che i rivestimenti siano bio -

compatibili, per cui si utilizzano lacche lubrificanti in PTFE, certificate per applicazioni farmaceutiche e alimentari secondo normative e direttive europee ed internazionali;

- cosmesi - in questo caso le caratteristiche dei rivestimenti sono la resistenza a preparati acidi, all’utilizzo di lubrificanti e a prodotti con ammoniaca e componenti alcalini, nonché il mantenimento di purezza e qualità dei prodotti confezionati.

- aeronautica - i rivestimenti, che devono offrire ottime caratteristiche di resistenza all’usura e agli attriti, sono realizzati in PTFE, materiale che offre anche resistenza agli agenti chimici, all’ossidazione e a temperature elevate;

- alimentare - si eseguono rivestimenti conformi alle norme FDA e UBA, caratterizzati da biocompatibilità e antiaderenza, che consente di eliminare l’impiego di oli, grassi e distaccanti su teglie e stampi.

IL LABORATORIO

A ttrezzato con moderne apparecchiature, il laboratorio è in grado di effettuare prove di verifica UV della presenza di trattamenti, determinazione del coefficiente di attrito, determinazione dello spessore del rivestimento, estrazione del contaminante per l’esecuzione delle prove di pulizia tecnica, analisi della natura dei materiali. u

44 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
RU BBER CO MPOUND MI XING IS A N ART Dal 1967 Der-Gom Produce mescole di gomma con la stessa cura di sempre. La Der-Gom è partner sicuro in grado di creare la ricetta giusta per ogni cliente. Tel. +39 031 4141121 Fax +39 031 2276106 Garbagnate Monastero (LC) via dei Castagni, 3/5 - 23846 info@dergom.com DER-GOM
MESCOLE GOMMA
CONFEZIONE

Nuove modifiche al regolamento CLP

Le modifiche si inseriscono nell’ambito del Green Deal europeo, che si prefigge l’obiettivo di implementare la tutela della salute umana e dell’ambiente in un quadro generale di lotta all’inquinamento proveniente da qualsiasi fonte, per un ambiente privo di sostanze tossiche

La Gazzetta Ufficiale UE del 31 marzo 2023 pubblica il regolamento delegato (UE) 2023/707 della Commissione del 19 dicembre 2022 che modifica il regolamento (CE) 1272/2008 (c.d regolamento CLP) per quanto riguarda le classi di pericolo e i criteri per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele. I l nuovo provvedimento è entrato in vigore il 20 aprile 2023.

L a sua cornice è quella del Green Deal europeo che si prefigge l’obiettivo di implementare la tutela della salu -

te umana e dell’ambiente in un quadro generale di lotta all’inquinamento proveniente da qualsiasi fonte, per un ambiente privo di sostanze tossiche.

S u questo tema va evidenziata la necessità di un’identificazione giuridicamente vincolante dei pericoli degli interferenti endocrini, basata sulla definizione introdotta nel 2022 dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dei criteri già elaborati per i prodotti fitosanitari e i biocidi. L e sostanze e le miscele che interferiscono con il sistema endocrino rappresentano un problema sia per la salute

NORMATIVE di Beatrice
46 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
Foto di Elias da Pixabay.

umana che per l’ambiente. Dal quinto considerando del regolamento (UE) 2023/707, si rileva che, alla luce dell’esperienza e delle maggiori conoscenze scientifiche acquisite nell’identificazione delle sostanze estremamente preoccupanti a causa delle loro proprietà di interferenza con il sistema endocrino nonché nell’identificazione delle sostanze come PBT (persistenti, bioaccumulabili e tossiche), vPvB (molto persistenti, molto bioaccumulabili), PMT (persistente, mobile, tossico) e vPvm (molto persistente, molto mobile) ai sensi del regolamento CLP, è emersa la necessità di adattare il regolamento stesso al progresso tecnico scientifico introducendo nuove classi e criteri di pericolo.

I noltre il sesto considerando del regolamento evidenzia che è dimostrato che l’interferenza con il sistema endocrino può portare determinati disturbi nell’uomo come difetti alla nascita, disturbi dello sviluppo, riproduttivi o del neurosviluppo, cancro, diabete e obesità e che tali disturbi hanno un‘incidenza elevata e crescente sia nei bambini che negli adulti. Si noti che le proprietà di interferenza endocrina possono avere effetti negativi anche sugli animali.

I l regolamento (UE) 2023/707 adatta il regolamento CLP per quanto riguarda gli interferenti endocrini, modificando gli allegati I, II, III e VI del regolamento CLP.

A LLEGATO I - DISPOSIZIONI RELATIVE ALLA CLASSIFICAZIONE E ALL’ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE E DELLE MISCELE PERICOLOSE

Il regolamento (UE) 2023/707 modifica le parti 3 (pericoli per la salute) e 4 (pericoli per l’ambiente) dell’allegato I del regolamento CLP. Interferenza con il sistema endocrino per la salute umana.

Nella parte 3 è aggiunto il punto 3.11 “Interferenza con il sistema endocrino per la salute umana” che riassumiamo qui di seguito.

Definizioni

Valgono le definizioni seguenti:

- “interferente endocrino”: la sostanza o la miscela che altera una o più funzioni del sistema endocrino, causando effetti nocivi su un organismo integro, la sua progenie, le popolazioni o le sottopopolazioni;

- “interferenza con il sistema endocrino”: l’alterazione di una o più funzioni del sistema endocrino causata da un interferente endocrino;

- “attività endocrina”: l’interazione con il sistema endocrino che può provocare la risposta del sistema, degli organi o dei tessuti bersaglio e che conferisce a una sostanza o miscela il potenziale di alterare una o più funzioni del sistema endocrino;

- “e ffetto nocivo”: il cambiamento a livello di morfologia,

SOSTANZE CHIMICHE

Classi di prestazione di riciclabilità

Categorie C riteri

I nterferenti endocrini accertati o presunti per la salute umana

La classificazione nella categoria 1 si basa principalmente su almeno una delle seguenti categorie di evidenze:

a ) dati relativi a esseri umani;

b ) dati relativi a animali;

c ) dati non relativi ad animali con capacità predittiva equivalente a quella dei dati di cui alla lettera a) o b).

Categoria 1

Tali dati dimostrano che la sostanza risponde a tutti i seguenti criteri:

a ) attività endocrina;

b ) effetto nocivo su un organismo integro o sulla sua progenie o generazioni future;

c ) nesso biologicamente plausibile tra l’attività endocrina e l’effetto nocivo.

Tuttavia, se sussistono seri dubbi circa la rilevanza dell’effetto nocivo per gli esseri umani, può essere più appropriata la classificazione nella categoria 2.

S ospetti interferenti endocrini per la salute umana

U na sostanza è classificata nella categoria 2 se sono soddisfatti tutti i seguenti criteri:

a ) esistono evidenze di:

Categoria 2

i ) un’attività endocrina, e

i i) un effetto nocivo su un organismo integro o sulla sua progenie o generazioni future;

b ) le evidenze di cui alla lettera a) non sono sufficienti per classificare la sostanza nella categoria 1;

c ) esistono evidenze di un nesso biologicamente plausibile tra l’attività endocrina e l’effetto nocivo.

fisiologia, crescita, sviluppo, riproduzione o ciclo vitale di un organismo, un sistema, una popolazione o una sottopopolazione che causa una riduzione della capacità funzionale o della capacità di compensare ulteriori stress o un aumento della suscettibilità ad altri fattori; - “n esso biologicamente plausibile”: la correlazione, coerente con le conoscenze scientifiche esistenti, tra un’attività endocrina e un effetto nocivo sulla base di processi biologici.

C lassificazione delle sostanze come interferenti endocrini S ono considerati interferenti endocrini accertati o presunti per la salute o sospetti interferenti endocrini per la salute le sostanze e le miscele che, secondo la tabella

3.11.1 (vedi nostra tabella 1) rispondono ai criteri relativi agli interferenti endocrini per la salute, a meno di effetti nocivi non rilevanti per la salute stessa.

L a classificazione come interferenti endocrini si basa sui criteri della tabella sopra menzionata e sulla determinazione della forza probante dei dati relativi a ciascuno di essi e della forza probante complessiva (punto 1.1.1 dell’allegato I). Le sostanze che causano o possono causare un effetto nocivo associato al sistema endocrino negli esseri umani sono classificate come interferenti endocrini.

Per valutare la forza probante complessiva dei dati, con l’aiuto del giudizio di esperti, sono prese in considerazione tutte le informazioni disponibili rilevanti per determi -

Tabella 2

Limiti di concentrazione generici dei componenti di una miscela classificati come interferenti endocrini

per la salute umana e che determinano la classificazione della miscela

Componenti c lassificati come:

L imiti di concentrazione generici che determinano la classificazione di una miscela come:

I nterferente endocrino per la salute umana di categoria 1

I nterferente endocrino per la salute u mana di categoria 1 ≥0,1%

I nterferente endocrino per la salute umana di categoria 2

I nterferente endocrino per la salute u mana di categoria 2 ≥1% [n ota 1]

Nota: i limiti di concentrazione riportati nella tabella si riferiscono sia ai solidi che ai liquidi che ai gas Nota 1: se un interferente endocrino per la salute di categoria 2 è presente come componente nella miscela in concentrazione ≥0,1% per tale miscela è disponibile una scheda dati di sicurezza

NORMATIVE
Tabella 1
48 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

nare l’interferenza col sistema endocrino, quali: studi in vivo e in vitro; dati su sostanze analoghe ottenuti applicando relazioni del tipo struttura-attività (SAR); può essere inclusa anche la valutazione di sostanze chimicamente affini alle sostanze oggetto di studio; eventuali altri dati scientifici pertinenti e accettabili.

N el determinare la forza probante dei dati di cui sopra si presta particolare attenzione ai seguenti fattori:

a ) i risultati positivi e negativi;

b ) la pertinenza dei disegni di studio per la valutazione degli effetti nocivi e dell’attività endocrina;

c ) la qualità e la coerenza dei dati;

d ) gli studi riguardanti la via di esposizione, la tossicocinetica, il metabolismo;

e ) il concetto di dose limite (concentrazione) e le linee guida internazionali sulle dosi massime raccomandate (concentrazioni e sulla valutazione degli effetti di confondimento dell’eccessiva tossicità.

S i fa presente che, per valutare se una sostanza sia da classificare come interferente endocrino per la salute, si tiene conto delle evidenze prese in considerazione per la sua classificazione come interferente endocrino per l’ambiente. L e sostanze sono classificate conformemente ai criteri visti sopra al più tardi dal 1° maggio 2025. Per le sostanze immesse sul mercato prima di tale data non

SOSTANZE CHIMICHE

vige l’obbligo di classificazione secondo tali criteri fino al 1° novembre 2026.

C lassificazione delle miscele come interferenti endocrini S e esistono dati su tutti o alcuni componenti della miscela, la stessa è classificata come interferente endocrino se contiene almeno un componente classificato come interferente endocrino per la salute umana di categoria 1 o 2 in concentrazione pari o superiore al corrispondente limite di concentrazione generico indicato dalla tabella 2. L a classificazione si basa sui dati sperimentali disponibili sui singoli componenti della miscela, utilizzando i limiti di concentrazione per i componenti classificati come interferenti endocrini.

A i fini della classificazione possono essere utilizzati dati sperimentali relativi alla miscela in quanto tale se dimostrano un’interferenza col sistema endocrino per la salute umana che la valutazione dei singoli componenti non ha permesso di accertare. Il carattere probante dei risultati delle prove relative alla miscela è, in questi casi, dimostrato tenendo conto della dose (concentrazione) e di altri fattori come la durata, le osservazioni, la sensibilità e l’analisi statistica dei sistemi di prova. L e miscele sono classificate conformemente ai criteri di cui sopra al più tardi dal 1° maggio 2026. per le miscele immesse sul mer -

PACKAGING

Interferenza con il sistema endocrino per la salute umana – Elementi dell’etichetta

C lassificazione

S imbolo/pittogramma

Avvertenza Pericolo

Categoria 1

I ndicazione di pericolo EUH380: può interferire col sistema endocrino negli esseri umani

P 201

Categoria 2

Consiglio di prudenza -

Prevenzione

Consiglio di prudenzaR eazione

P 202

P 263

P 280

P 308+P313

Consiglio di prudenzaConservazione P 405

Consiglio di prudenzaSmaltimento P 501

Legenda:

P201 Procurarsi istruzioni specifiche prima dell’uso

P202 Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze

P263 Evitare il contatto durante la gravidanza e l’allattamento

P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/proteggere il viso/proteggere l’udito...

P308+P313 In caso di esposizione o di temuta esposizione, consultare un medico

P405 Conservare sotto chiave

P501 Smaltire il contenuto/recipiente in..

cato prima di questa data non vige l’obbligo di classificazione in conformità a tali criteri fino al 1° maggio 2028.

C omunicazione del pericolo

S ulle etichette delle sostanze e delle miscele che rispondono ai criteri di classificazione nella classe di pericolo “interferenza con il sistema endocrino per la salute umana” figurano gli elementi che riportiamo nella tabella 3. Le sostanze sono etichettate con gli elementi di cui sopra al più tardi a partire dal 1° maggio 2025. Per le sostanze

Attenzione

E UH381: Sospettato di interferire con i l sistema endocrino negli esseri umani

P 201

P 202

P 263

P 280

P 308+P313

P 405

P 501

immesse sul mercato prima di questa data l’obbligo in questione decorre dal 1° novembre 2026. Per le miscele l’obbligo decorre dal 1° maggio 2026 e, per quelle immesse sul mercato prima di tale data, dal 1° maggio 2028. A lla parte 4 dell’allegato I del regolamento CLP sono aggiunti i punti 4.2, 4.3 e 4.4 che riassumiamo qui di seguito.

I NTERFERENZA CON IL SISTEMA ENDOCRINO PER L’AMBIENTE (PUNTO 4.2)

D efinizioni

S i ripropongono le stesse definizioni che abbiamo visto per gli interferenti endocrini per la salute umana.

C ategorie di pericolo per gli interferenti endocrini per l’ambiente

S i considerano interferenti endocrini accertati o presunti per l’ambiente o sospetti interferenti endocrini per l’ambiente le sostanze e le miscele che, in base alle evidenze riportate nella tabella 4, rispondono ai criteri relativi agli interferenti endocrini per l’ambiente, eccetto che sia provato che gli effetti nocivi identificati non sono rilevanti. Ai fini della classificazione in funzione dell’interferenza con il sistema endocrino per l’ambiente, le sostanze sono suddivise in due categorie.

L a classificazione si basa sui criteri appropriati di cui sopra e sulla determinazione della forza probante dei dati relativi a ciascuno di essi nonché sulla forza probante complessiva. Sono classificate come interferenti endocrini per l’ambiente le sostanze che causano o possono

NORMATIVE SOSTANZE CHIMICHE
3
Tabella
50 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
Foto di PublicDomainPictures da Pixabay.

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Categorie di pericolo per gli interferenti endocrini per l’ambiente

Categorie C riteri

I nterferenti endocrini accertati o presunti per l’ambiente

La classificazione nella categoria 1 si basa principalmente su almeno una delle seguenti categorie di evidenze:

a ) dati relativi a animali;

b ) dati non relativi ad animali con capacità predittiva equivalente a quella dei dati di cui alla lettera a) .

Tali dati dimostrano che la sostanza risponde a tutti i seguenti criteri:

Categoria 1

a ) attività endocrina;

b ) effetto nocivo su un organismo integro o sulla sua progenie o generazioni future;

c ) nesso biologicamente plausibile tra l’attività endocrina e l’effetto nocivo.

Tuttavia, se sussistono seri dubbi circa la rilevanza dell’effetto nocivo identificato a livello di popolazione o sottopopolazione, può essere più appropriata la classificazione nella categoria 2.

S ospetti interferenti endocrini per la salute umana

U na sostanza è classificata nella categoria 2 se sono soddisfatti tutti i seguenti criteri:

a ) esistono evidenze di:

Categoria 2

i ) un’attività endocrina, e

i i) un effetto nocivo su un organismo integro o sulla sua progenie o generazioni future;

b ) le evidenze di cui alla lettera a) non sono sufficienti per classificare la sostanza nella categoria 1;

c ) esistono evidenze di un nesso biologicamente plausibile tra l’attività endocrina e l’effetto nocivo.

causare un effetto nocivo associato al sistema endocrino a livello di popolazione o sottopopolazione.

Per determinare la forza probante complessiva con l’aiuto di del giudizio di esperti si considerano, mutatis mutandis, lo stesso tipo di informazioni che sono valutate per la forza probante complessiva che abbiamo sopra segnalato per la classificazione degli interferenti endocrini per la salute umana.

N el determinare tale forza probante complessiva, si presta particolare attenzione ai fattori seguenti:

a ) risultati positivi e negativi;

b ) la pertinenza del disegno di studio per la valutazione degli effetti nocivi, nonché a livello di popolazione o sottopopolazione e per la valutazione dell’attività endocrina;

c ) gli effetti nocivi sulla riproduzione, sulla crescita/sullo sviluppo e altri effetti nocivi pertinenti che probabil -

mente avranno un impatto sulle popolazioni o sottopopolazioni;

d ) la qualità e la coerenza dei dati;

e ) gli studi riguardanti la via di esposizione, la tossicocinetica, il metabolismo;

f ) il concetto di dose limite (concentrazione) e le linee guida internazionali sulle dosi massime raccomandate (concentrazioni) e sulla valutazione degli effetti di confondimento dell’eccessiva tossicità;

g ) se disponibili, i dati di monitoraggio o raccolti sul campo e/o i risultati ottenuti da modelli di popolazione appropriati, attendibili e rappresentativi.

Le sostanze sono classificate come interferenti endocrini per l’ambiente, secondo i criteri visti sopra, al più tardi dal 1° maggio 2025 e, per le sostanze immesse sul mercato prima di tale data, dal 1° novembre 2026.

Tabella 5

Limiti di concentrazione dei componenti di una miscela classificati come interferenti endocrini per l’ambiente che determinano la classificazione della miscela

Componenti c lassificati come:

L imiti di concentrazione generici che determinano la classificazione di una miscela come:

I nterferente endocrino per l’ambiente di categoria 1

I nterferente endocrino per l’ambiente d i categoria 1 ≥0,1%

I nterferente endocrino per l’ambiente d i categoria 2

Nota: i limiti di concentrazione riportati nella tabella si riferiscono sia ai solidi che ai liquidi che ai gas

I nterferente endocrino per l’ambiente di categoria 2

ota 1]

Nota 1: se un interferente endocrino per l’ambiente di categoria 2 è presente come componente nella miscela in concentrazione ≥0,1% per tale miscela è disponibile una scheda dati di sicurezza

NORMATIVE
Tabella 4
≥1%
[n
52 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

C riteri di classificazione delle miscele

U na miscela è considerata come interferente endocrino per l’ambiente se contiene almeno un componente classificato come interferente endocrino per l’ambiente di categoria 1 o 2 in concentrazione pari o superiore al corrispondente limite di concentrazione generico indicato nella tabella 5.

L a classificazione delle miscele si basa sui dati sperimentali disponibili sui singoli componenti della miscela utilizzando i limiti di concentrazione per i componenti classificati come interferenti endocrini per l’ambiente. È possibile utilizzare anche dati sperimentali relativi alla miscela in quanto tale qualora dimostrino un’interferenza con il sistema endocrino per l’ambiente che la valutazione effettuata in base ai singoli componenti non ha permesso di accertare. S e del caso, sono applicabili i principi ponte indicati al punto 1.1.3 dell’allegato in esame.

L e miscele sono classificate come interferenti endocrini, in base ai criteri sopra esposti, al più tardi dal 1° maggio 2026 e dal 1° maggio 2028 se si tratta di miscele immesse sul mercato prima del 1° maggio 2026.

C omunicazione del pericolo

S ull’etichetta delle sostanze e delle miscele che rispondono ai criteri di classificazione come interferenti con il sistema endocrino per l’ambiente figurano gli elementi

indicati nella tabella 6. A nche per l’etichettatura valgono le stesse scadenze che abbiamo visto sopra per la classificazione delle sostanze e delle miscele come interferenti endocrini.

P ROPRIETÀ PERSISTENTI, BIOACCUMULABILI E TOSSICHE O MOLTO PERSISTENTI E MOLTO BIOACCUMULABILI (PUNTO 4.3)

Definizioni e considerazioni generali Valgono le seguenti definizioni:

- “PBT”: la sostanza o la miscela persistente, bioaccumulabile e tossica che risponde ai criteri di classificazione di cui alla versione vigente della parte 4 dell’allegato I.

- vPvB: la sostanza o la miscela molto persistente e molto bioaccumulabile che risponde ai criteri di classificazione di cu alla versione vigente della parte 4 dell’allegato I. Criteri di classificazione delle sostanze Specifichiamo che una sostanza è ritenuta persistente (P) se sussiste una delle seguenti condizioni:

- l’emivita di degradazione nell’acqua di mare è superiore a 60 giorni;

- l’emivita di degradazione nell’acqua dolce o di estuario è superiore a 40 giorni;

- l’attività di degradazione nei sedimenti marini è superiore a 180 giorni;

SOSTANZE CHIMICHE

SOSTANZE CHIMICHE

Interferenza con il sistema endocrino per l’ambiente – Elementi dell’etichetta

C lassificazione

S imbolo/pittogramma

Avvertenza Pericolo

Categoria 1

I ndicazione di pericolo EUH430: può interferire col sistema endocrino nell’ambiente

Consiglio di prudenza -

Consiglio di prudenza -

201

202

273

391

405

Legenda:

P273 non disperdere nell’ambiente

P391 Raccogliere il materiale fuoriuscito

Per gli altri consigli di prudenza rimandiamo alla legenda della tabella 3

- l’emivita di degradazione nei sedimenti di acqua dolce o di estuario è superiore a 120 giorni:

- l’attività di degradazione nel suolo è superiore a 120 giorni. Una sostanza è ritenuta bioaccumulabile (B) se il suo fattore di bioaccumulazione nelle specie acquatiche è superiore a 2.000.

Infine una sostanza è ritenuta tossica (T) se si verifica una delle condizioni seguenti:

- la sua concentrazione senza effetti osservati (NOEC) a lungo termine o ECx (concentrazione effettiva mediana) negli organismi marini o di acqua dolce è inferiore a 0,01mg/l;

- la sostanza è classificabile come cancerogena (categoria 1Ao 1B), mutagena di cellule germinai (categoria 1A o 1B) o tossica per la riproduzione (categoria 1A,1B o 2);

- esistono altre prove di tossicità cronica, date dalla classificabilità della sostanza come sostanza con tossicità specifica per organi bersaglio dopo esposizione ripetuta (STOT RE categoria 1 o 2);

- l a sostanza è classificabile come interferente endocrino (categoria 1) per la salute umana o l’ambiente in base ai punti 3.11 o 4.2 dell’allegato I.

Va poi evidenziato che una sostanza è ritenuta molto persistente (vP) se soddisfa una delle condizioni seguenti:

a) l’emivita di degradazione in acqua marina, acqua dolce o di estuario è superiore a 60 giorni;

b) l’emivita di degradazione in sedimenti di acqua marina, acqua dolce o di estuario è superiore a 180 giorni;

c) l’emivita di degradazione nel suolo è superiore a 80 giorni.

U na sostanza è ritenuta molto bioaccumulabile (vB) se il suo fattore di bioconcentrazione nelle specie acquatiche

è superiore a 5.000.

L’allegato elenca poi le informazioni di cui tener conto per valutare le proprietà P o vP, B o vB e T e chiarisce come si determina la forza probante dei dati ai fini della classificazione. Ragioni di spazio non ci consentono di soffermarci su questi

Attenzione

Categoria 2

E UH381: Sospettato di interferire con i l sistema endocrino negli esseri umani

P 201 P 202 P 273

punti per i quali rimandiamo alla lettura del testo originale. I nformiamo però che la classificazione delle sostanze di cui sopra, conforme alla nuova parte 4 dell’allegato I, deve avvenire al più tardi il 1° maggio 2025.

Per le sostanze immesse sul mercato prima di questa data, il termine è fissato al 1° novembre 2026.

Criteri di classificazione delle miscele

Una miscela è classificata come PBT o vPvB se contiene almeno un componente classificato rispettivamente come PBT o vPvB in percentuale pari o superiore allo 0,1% (peso/peso).

E’ classificata, secondo i criteri previsti dalla parte 4 dell’allegato I del regolamento CLP, al più tardi dal 1° maggio 2026 (1° maggio 2028 per le miscele immesse sul mercato prima del 1° maggio 2026).

C omunicazione del pericolo

S ull’etichetta delle sostanze o delle miscele PBT e vPvB compaiono gli elementi che riportiamo nella tabella 7. Per le sostanze occorre conformarsi a tale tabella entro il 1° maggio 2025 e per quelle immesse sul mercato prima di tale data entro il 1° novembre 2026 . Per le miscele le date previste per la conformità sono il 1° maggio 2026 e il 1° maggio 2028.

P ROPRIETÀ PERSISTENTI, MOBILI E TOSSICHE O MOLTO PERSISTENTI E MOLTO MOBILI (PUNTO 4.4)

Criteri di classificazione delle sostanze

Una sostanza è ritenuta PMT (persistente, mobile e tossica) se soddisfa i criteri enunciati e valutati conformemente alla parte 4.4.2 dell’allegato I del regolamento CLP.

Per sapere quando le sostanze sono ritenute persistenti e tossiche rimandiamo a quanto già detto sopra. Segnaliamo, invece, che una sostanza è ritenuta mobile (M) se il logKoc (logaritmo comune del coefficiente di ripartizione carbonio organico/acqua) è inferiore a 3. Una sostanza ionizzabile è

NORMATIVE
Prevenzione P
P
P
R
Conservazione
Smaltimento P
Tabella 6
eazione P
P 391 Consiglio di prudenza -
P
P 405 Consiglio di prudenza -
501 P 501
54 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

I

Proprietà PBT e vPvB – Elementi dell’etichetta

si accumula nell’ambiente e negli organismi viventi compresi gli esserei umani

E UH441: si accumula notevolmente nell’ambiente e negli organismi viventi, compresi gli esseri umani

ritenuta mobile se il valore più basso di logKoc per pH compreso tra 4 e 9 è inferiore a 3. Abbiamo visto sopra quando una sostanza è da ritenersi molto persistente. Aggiungiamo ora che sono da ritenersi molto mobili (vM) le sostanze con logKoc inferiore a 2. i paragrafi seguenti dell’allegato sono dedicati alla valutazione delle proprietà P o vP, M o vM e T. Su questi aspetti si rimanda alla lettura del testo originale.

Forza probante

Nel determinare la forza probante dei dati, oltre alle informazioni più generali di cui al punto 1.1.1 dell’allegato I, si prendono in considerazione le informazioni seguenti nel quadro della valutazione scientifica delle informazioni rilevanti per le proprietà P, vP, M, vM e T:

a) indicazioni delle proprietà P o vP:

i) risultati dei saggi sulla biodegradazione veloce;

ii) risultati di altri saggi di screening sulla degradazione (ad esempio biodegradabilità immediata potenziata, biodegradabilità intrinseca);

iii) risultati ottenuti da modelli di biodegradazione;

iv) altri dati di cui si possa ragionevolmente dimostrare l’adeguatezza e l’affidabilità;

b) informazioni rilevanti per le proprietà M o vM:

i) coefficiente di ripartizione carbonio organico/acqua (Koc) stimato mediante modelli Q (SAR);

ii) altri dati di cui si possa dimostrare l’adeguatezza e l’affidabilità;

c) Informazioni rilevanti per le proprietà T:

i) tossicità per l’ambiente acquatico a breve termine;

ii) altri dati di cui si possa dimostrare l’adeguatezza e l’affidabilità.

Applicazione nel tempo

Le sostanze di cui sopra sono classificate conformemente a quanto previsto dalla nuova parte 4 dell’allegato I al più tardi dal 1° maggio 2025. Per le sostanze immesse sul mercato prima di tale data tale quest’obbligo decorre dal 1° novembre 2026.

Criteri di classificazione delle miscele

Proprietà PMT e vPvM – Elementi dell’etichetta

può provocare la contaminazione duratura e diffusa delle risorse idriche

E UH451: può provocare la contaminazione molto duratura e diffusa delle risorse idriche

NORMATIVE
PvB
imbolo/pittogramma Avvertenza Pericolo Pericolo
C lassificazione P BT v
S
pericolo EUH440:
ndicazione di
Consiglio di prudenzaPrevenzione P 201 P 202 P 273 P 201 P 202 P 273 Consiglio di prudenzaR eazione P 391 P 391 Consiglio di prudenzaConservazione P 405 P 405 Consiglio di prudenzaSmaltimento P 501 P 501 Tabella 7
C lassificazione P BT v PvB S imbolo/pittogramma Avvertenza Pericolo Pericolo
ndicazione di pericolo EUH450:
I
Consiglio di prudenzaPrevenzione P 201 P 202 P 273 P 201 P 202 P 273 Consiglio di prudenzaR eazione P 391 P 391 Consiglio di prudenzaSmaltimento P 501 P 501
8 56 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
Tabella

Una miscela è classificata come PMT o vPvM se contiene almeno un componente classificato rispettivamente come PMT o vPvM in percentuale pari o superiore allo 0,1% (peso/peso).

Le miscele di cui si tratta sono soggette alla classificazione, come disposta dalla versione aggiornata dell’allegato I, entro il 1° maggio 2026 (1° maggio 2028 per quelle immesse sul mercato prima del 1° maggio 2026).

Comunicazione del pericolo

Sull’etichetta delle sostanze e delle miscele che rispondono ai criteri di classificazione come PMT e vPvM figurano gli elementi che riportiamo nella tabella 8. La conformità alle nuove disposizioni sull’etichettatura si applicano a decorrere dal 1° maggio 2025 e dal 1° maggio 2026, rispettivamente per le sostanze e le miscele. Si applicano dal 1° maggio 2026 e dal 1° maggio 2028,rispettivamente per le sostanze e le miscele immesse sul mercato prima del 1° maggio 2025 e del 1° maggio 2026.

A LLEGATO II - DISPOSIZIONI PARTICOLARI RELATIVE

ALL’ETICHETTATURA E ALL’IMBALLAGGIO DI TALUNE SOSTANZE E MISCELE

Nell’allegato II del regolamento CLP, è modificata la parte 2, punto 2.10.

La parte 2 contiene le disposizioni relative alle indicazioni di

pericolo supplementari che devono figurare sull’etichetta di alcune miscele. Le indicazioni che figurano in questa parte (ad eccezione degli aerosol) sono attribuite alle miscele secondo quanto disposto dall’art.25, par.6 del regolamento, che stabilisce: “Se la miscela contiene una sostanza classificata come pericolosa, è etichettata come disposto dall’allegato II, parte 2. Le indicazioni sono formulate conformemente all’allegato III, parte 3 e sono riportate nella sezione dell’etichetta riservata alle indicazioni supplementari. L’etichetta comprende anche l’identificatore del prodotto di cui all’articolo 18 e il nome, l’indirizzo e il numero di telefono del fornitore della miscela”. Il punto 2.10 della parte 2 è dedicato alle miscele non destinate alla vendita al pubblico e dispone che l’etichetta dell’imballaggio delle miscele rechi la diciture seguente:

EUH210 – “Scheda di dati di sicurezza disponibile su richiesta” qualora si tratti di miscele non classificate come pericolose, ma contenenti:

- ≥0,1% di sostanze classificate come sensibilizzanti della pelle di categoria 1, 1B, sensibilizzanti delle vie respiratorie di categoria 1, 1 B o cancerogene di categoria 2 oppure

- ≥0,01% di sostanze classificate come sensibilizzanti della pelle di categoria 1A sensibilizzanti delle vie respiratorie di categoria 1A oppure

- ≥ un decimo del limite di conentrazione specifico per una sostanza classiifcata come sensibilizzante della pelle o delle vie respiratorie con limite di concentrazione specifico oppure

SOSTANZE CHIMICHE

Righe aggiunte dal regolamento (UE) 2023/707 alla tabella 1.2 (pericoli per la salute) della parte 1 dell’allegato III del regolamento CLP

E UH380 Può interferire col sistema endocrino negli esseri umani

E UH381 S ospettato di interferire col sistema endocrino negli esseri umani

Righe aggiunte dal regolamento (UE) 2023/707 alla tabella 1.3 (pericoli

Tabella

per l’ambiente) della parte 1 dell’allegato III del regolamento CLP

E UH 430 Può interferire con il sistema endocrino nell’ambiente

E UH431 S ospettato di interferire col sistema endocrino nell’ambiente

E UH440 S i accumula nell’ambiente e negli organismi viventi, compresi gli esseri umani

E UH441 S i accumula notevolmente nell’ambiente e negli organismi viventi, compresi gli esseri umani

E UH450 Può provocare la contaminazione duratura e diffusa delle risorse idriche

- ≥0,1 per le sostanze classificate come tossiche per la riproduzione (categorie 1A, 1B o 2) o per gli effetti sull’allattamento o attraverso l’allattamento; o

- almeno una sostanza, in concentrazione individuale ≥1% in peso per le miscele non gassose e 0,2% in volume per le miscele gassose, classificata: per altri pericoli per la salute umana o per l’ambiente; o per la quale valgono limiti UE di esposizione nei luoghi di lavoro.

Il regolamento (UE) 2023/707 aggiunge ai trattini di cui sopra i seguenti:

- ≥ 0,1% di sostanze classificate come interferenti endocrini per la salute umana

- ≥ 0,1% di sostanze classificate come interferenti endocrini per l’ambiente di categoria 2.

A LLEGATO III - ELENCO DELLE INDICAZIONI DI PERICOLO, INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI SUI PERICOLI ED ELEMENTI SUPPLEMENTARI DELL’ETICHETTA

La parte 1 dell’allegato riguarda le indicazioni di pericolo. Esse vanno utilizzate come specificato nell’allegato I. Sono previste anche indicazioni di pericolo combinate.

Secondo l’art.27, all’etichettatura si possono applicare i seguenti principi di precedenza per le indicazioni di pericolo:

a) se si opta per l’indicazione di pericolo H410 “Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata” l’indicazione H410 ”Molto tossico per gli organismi acquatici” può essere omessa;

b) se si opta per l’indicazione di pericolo H314 “Provoca gravi ustioni della pelle e gravi lesioni oculari” l’indicazione di peri-

Tabella 11

Righe aggiunte dal regolamento (UE) 2023/707 alla tabella

1.1.2.1.1 della parte 1 dell’allegato VI del regolamento CLP

D opo la riga relativa alla classe di pericolo “Pericolo in caso di aspirazione” è inserita la seguente riga:

I nterferente endocrino per la salute umana

E D HH1

E D HH2

I nterferente endocrino per l’ambiente

Persistente, bioaccumulabile e tossico

m olto persistente e molto bioaccumulabile

Persistente, mobile e tossico

M oto persistente e molto mobile

58 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023

E D ENV 1

E D ENV 2

P BT v PvB

P MT v PvM

C on il regolamento (UE) 2023/707 all’art.27 sono aggiunte le lettere c) e d) seguenti:

c) se si opta per l’indicazione di pericolo EUH441 “Si accumula notevolmente nell’ambiente e negli organismi viventi, compresi gli esseri umani”, l’indicazione EUH440 “Si accumula nell’ambiente e negli organismi viventi compresi gli esseri umani” può essere omessa;

NORMATIVE
Tabella 9
E UH451 Può provocare la contaminazione molto duratura e diffusa delle risorse idriche 10
D opo la riga relativa alla classe di pericolo “Pericoloso per l’ambiente a cquatico” sono inserite le seguenti righe:
colo H318 “Provoca gravi lesioni oculari” può essere omessa.
d) se si opta per l’indicazione di pericolo EUH451 “Può provocare la contaminazione molto duratura e diffusa delle risorse idriche”, l’indicazione EUH450 “Può provocare la contaminazione duratura e diffusa delle risorse idriche” può essere omessa. Per segnalare la via di somministrazione o di esposizio -

ne si possono utilizzare le indicazioni di pericolo combinate nella tabella 1.2 dell’allegato III.

Nelle tabelle 1.2 ( pericoli per la salute) e 1.3 ( pericoli per l’ambiente) della parte 1 dell’allegato III sono aggiunte, nelle diverse lingue comunitarie, le righe che riportiamo nelle tabelle 9 e 10.

A LLEGATO VI - CLASSIFICAZIONE E ETICHETTATURA ARMONIZZATE DI TALUNE SOSTANZE PERICOLOSE

Nell’allegato VI del regolamento CLP, la parte 1 contiene l’ introduzione all’elenco delle classificazioni e etichettature armonizzate.

La tabella 1.1.2.1.1 della parte 1 dell’allegato VI specifica la classe di pericolo (es. esplosivo) e il codice indicante la classe di pericolo e la categoria o categorie/divisioni /tipi all’interno di tale classe (es. Expl 1.1)

Essa è ora modificata dal regolamento (UE) 2023/707 che inserisce le righe che riportiamo nella tabella 11. u

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Procacciatore d’affari e agente: differenze e conseguenze giuridiche

Le aziende possono affidare le vendite dei loro beni e servizi a due diverse figure: il procacciatore d’affari o l’agente. Nel primo caso non esistono norme specifiche, nel secondo sì. Analizziamo i pro e i contro dei due casi

gazioni, con particolare riferimento alla misura del corrispettivo, chiamato provvigione, che il procacciatore ha diritto di percepire per gli affari procurati al preponente.

L’agente, invece, svolge nell’interesse del preponente un’attività caratterizzata dalla continuità e dalla stabilità: non si tratta, come nel primo caso, di una collaborazione episodica, ma di un rapporto professionale nel quale l’agente assume specificamente l’obbligo di promuovere la conclusione di contratti per conto e nell’interesse dell’imprenditore. L’incarico comprende, oltre a quelle di correttezza e lealtà, le obbligazioni di seguire le istruzioni del preponente, di studiare le condizioni del mercato nella zona assegnata e di fornire al preponente tutte le informazioni utili a valutare la convenienza dei singoli affari.

Q UALE SCEGLIERE?

L’attività di promozione è un necessario complemento della produzione di beni o servizi. Essa viene solitamente affidata dagli imprenditori a due figure: il procacciatore d’affari o l’agente.

I l primo è un soggetto che, su incarico di un imprenditore (detto preponente) raccoglie ordinazioni, procura commissioni e, in generale, segnala potenziali clienti e opportunità di business, facendolo in maniera non stabile ma, al contrario, episodica e dipendente solo dall’iniziativa del procacciatore. Quello di procacciamento d’affari è uno dei contratti che si definiscono “atipici”, perché non sono regolati da alcuna norma specifica.

La relazione fra preponente e procacciatore è solitamente disciplinata da una convenzione, o almeno da una lettera di incarico, nella quale le parti definiscono le reciproche obbli-

Le ragioni per cui un’impresa sceglie di affidare la promozione dei propri prodotti o servizi a un procacciatore d’affari piuttosto che a un agente sono varie: il procacciatore può rappresentare una risorsa dai costi più limitati, specie se la zona da “coltivare” è nuova o particolarmente difficile; o ancora, inquadrare in quel modo il rapporto può essere utile per mettere alla prova le capacità e l’iniziativa del collaboratore. In ogni caso, può accadere che un contratto sorto come procacciamento d’affari si trasformi, “in corso d’opera”, in vero e proprio rapporto di agenzia, con effetti non trascurabili sulla disciplina applicabile e sui costi, specie al momento dello scioglimento del rapporto.

Ciò avviene quando il rapporto perde l’originaria natura instabile ed episodica per assumere i caratteri della stabilità e professionalità, impegnando il collaboratore a promuovere abitualmente la conclusione di contratti per conto del preponente. Una simile trasformazione, solitamente, si produce in modo graduale e senza che le parti ne abbiano una piena percezione.

Perché la stabilità - intesa come necessità giuridica dell’operare del collaboratore/agente – diventi concreta, o almeno si

NORMATIVE di
60 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023
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presenti un dubbio di qualificazione del rapporto, non sono sufficienti né la semplice ripetizione nel tempo dell’attività di promozione né l’ammontare dei compensi al di sopra di una certa soglia. È necessario, invece, che ricorrano elementi “indiziari” idonei a far presumere l’esistenza di un vincolo bilaterale.

I REQUISITI DI UN RAPPORTO DI AGENZIA

Sono stati considerati indici rivelatori di un rapporto di agenzia la pattuizione di una clausola di durata indeterminata del contratto e la previsione della facoltà di entrambe le parti di darvi disdetta nel rispetto di un adeguato periodo di preavviso (due mesi, ad esempio): la giurisprudenza ha reputato incompatibile con l’instabilità propria del procacciamento d’affari la necessità del preavviso reciproco. Ulteriori elementi idonei a confermare l’esistenza di un contratto di agenzia sono la stretta periodicità (bi o trimestrale) di emissione delle fatture, in contraddizione rispetto all’episodicità dell’intervento del procacciatore, o l’assegnazione di una zona, elemento confliggente con la libertà dell’azienda di accogliere o ri-

fiutare le proposte commerciali avanzate dal collaboratore. In sintesi, la presenza di un obbligo perdurante di promuovere un numero indeterminato di affari per conto del preponente richiama il concetto della stabilità, mentre la continuità consiste nello svolgimento dell’attività di promozione senza interruzioni lungo un dato arco temporale.

Come abbiamo accennato, gli effetti principali della qualificazione come agenzia si producono al momento della sua cessazione. Se il contratto è a tempo indeterminato, all’agente compete il diritto al preavviso. Inoltre - a meno che lo scioglimento del contratto non avvenga per recesso ordinario dell’agente, per sua grave inadempienza o per malattia o infermità - se l’agente ha procurato nuovi clienti o ha sensibilmente sviluppato gli affari con i clienti esistenti, e il preponente riceve ancora sostanziali vantaggi derivanti dagli affari con questi, l’azienda è tenuta a corrispondere un’indennità “di fine rapporto” di ammontare equo, tenuto conto delle provvigioni che l’agente perde e che risultano dagli affari con i clienti procurati o consolidati. u

I nostri esperti

Lo Studio Legale Gealex – Guardamagna e associati (www.gealex.eu), che cura questa rubrica, è uno studio legale presente in tutta Italia e un network di studi legali affermati in tutto il mondo. Con sede a Milano (Italia), è uno studio di prima scelta per i clienti che cercano consulenti legali con una vasta esperienza e competenza in pratiche multidisciplinari, come il diritto commerciale e societario, il contenzioso civile, l’M&A, il diritto del lavoro, la proprietà intellettuale, il real estate, il recupero crediti, i rapporti bancari e, persino, il diritto dello sport. Gli autori dell’approfondimento sono il partner Alessandro Facchino (afacchino@gealex.eu), direttore del Dipartimento di Diritto del Lavoro di Gealex – Guardmagna e associati, e il collega di studio, avvocato Enzo Cardone.

IL CONSIGLIO LEGALE
LOGO GEALEX #1
61 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO2023
Foto di bertholdbrodersen da Pixabay.

A rischio la filiera della gomma riciclata da PFU

Secondo Ecopneus, il principale operatore della gestione e il recupero degli pneumatici fuori uso in Italia, la votazione del 26 aprile scorso a Bruxelles ha segnato un punto di non ritorno per la filiera del riciclo in Italia. Tale votazione, infatti, porterà al bando dell’uso di intaso polimerico nelle superfici sportive in erba sintetica, principale destinazione di riutilizzo della gomma riciclata da PFU. Ecopneus, in una nota, ha espresso la propria preoccupazione in merito alla prospettiva che vedrà venire meno la principale applicazione per utilizzo di gomma riciclata, in Italia e in Europa: le superfici sportive in erba sintetica, soprattutto i campi da calcio, calcetto, rugby, utilizzate e fondamentali per la pratica sportiva dilettantistica, ma anche professionistica. Il periodo di transizione indicato è di otto anni

ma le conseguenze sono attese molto prima della scadenza di tale periodo. Si tratta di circa 5.000 impianti sportivi in Italia, di cui oltre 1.600 omologati da parte della Lega Nazionale Dilettanti e quindi realizzati secondo i più avanzati requisiti tecnici e di sostenibilità, anche per quanto attiene l’abbattimento del rischio di dispersione del materiale di intaso prestazionale, solitamente costituito da granuli di gomma riciclata. Grazie, infatti, all’utilizzo di barriere fisiche, griglie, spazzole e percorsi obbligati (adozioni in parte previste già dai capitolati di omologazione della Lega), tale rischio può essere abbattuto fino a oltre il 97%. A dimostrarlo sono i sempre più numerosi studi realizzati in Italia e all’estero (in particolare in Spagna e Danimarca) che mostrano l’efficacia di questi dispositivi di facile installazione e anche a costi sostenibi-

li per un impianto. Nonostante il lavoro svolto da Ecopneus e numerosi altri soggetti della filiera nazionale del riciclo dei PFU, delle aziende produttrici ed utilizzatrici del granulo in gomma riciclata, l’approvazione della proposta di bando da parte del Comitato Reach Europeo del 26 aprile impone al settore un profondo stravolgimento. Questo mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità della filiera dei PFU, che ogni anno recupera, sotto forma di materia o energia, oltre il 100% del target imposto dalla legge. La proposta di restrizione, che sarà oggetto di scrutinio e voto anche in Parlamento Europeo e in Consiglio nei prossimi tre mesi, avrà conseguenze rilevanti anche sulla sopravvivenza delle aziende di trattamento che nel Paese rappresentano una filiera solida, che negli ultimi anni ha lavorato

63 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023 NEWS TACCUINO

RubbeRevolution

La RUBBEREVOLUTION continua, TSF annuncia la disponibilità di camere "bianche" con certificazione ISO 6 ed ISO 8 per la produzione di proprie mescole FFKM sviluppate per lo stampaggio di articoli utilizzabili in impianti di produzione dei SEMICONDUTTORI.

in qualità e investimenti. I nfine, sono da sottolineare gli impatti sulla pratica sportiva in Italia, che coinvolgeranno migliaia di associazioni sportive dilettantistiche, in prospettiva obbligate a sostituire eccellenti campi in erba sintetica, su cui si sono disputate fino ad oggi anche competizioni sportive di livello Europeo, con tecnologie alternative che oggi non sono in grado di garantire disponibilità sul mercato, durabilità nel tempo, giocabilità tutto l’anno e sostenibilità.

A ttualmente, circa il 90% dei campi da calcio artificiali in Europa si avvale dell’utilizzo di intasi polimerici riciclati da pneumatici fuori uso, poiché nessun’altra soluzione tecnologica è in grado di sostituire la gomma per quanto riguarda prestazioni e disponibilità sul mercato.

Si stima che siano presenti in Europa oltre 21.000 campi da calcio regolamentari in erba artificiale soggetti a omolo-

gazione da parte degli enti competenti, oltre a 72.000 campi non soggetti ad omologazione, e oltre il 90% 90-95% di questi utilizza materiale polimerico come riempitivo.

Le superfici sportive realizzate con questa tecnologia rappresentano un’applicazione di altissima qualità e prestazioni che soddisfa le esigenze della pratica sportiva a tutti i livelli. Inoltre, consentono di risparmiare fino al 75% dell’acqua necessaria per irrigare e mantenere i campi in erba naturale, preservando il benessere degli atleti. Tali superfici rispettano i criteri sportivi e di sicurezza stabiliti dagli standard europei e da organizzazioni di riferimento come FIFA e World Rugby.

Grazie alle loro caratteristiche prestazionali, offrono numerosi vantaggi, tra cui una straordinaria restituzione dell’energia elastica agli atleti, l’assorbimento degli impatti, l’attenuazione dei microtraumi e una resistenza ga -

rantita in qualsiasi condizione meteorologica.

Un divieto sull’uso del granulo di gomma riciclata nei campi da calcio comporterà una drastica diminuzione delle quantità di PFU destinate al recupero di materia, con un significativo spostamento verso il recupero energetico su impianti che già evidenziano una limitata capacità di assorbimento. Ciò porterà a significative perdite dei benefici ambientali derivanti dal riciclo della gomma.

Si stima infatti che l’utilizzo della gomma come riempitivo intaso nei campi in erba artificiale permetta di evitare l’emissione di 371.000 tonnellate di CO2eq all’anno nell’UE, quantità equivalente a quella assorbita da 231.000 ettari di terreno forestale. Tale beneficio è da 4,3 a 4,9 volte superiore rispetto a quello del recupero energetico, come dimostrato da studi condotti sul ciclo di vita dei PFU. u

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Ancora in calo le vendite degli pneumatici di ricambio in Europa

Etrma (European Tyre & Rubber Manufacturers’ Association – Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Articoli in gomma) ha pubblicato i dati delle vendite in Europa di pneumatici di ricambio dei suoi associati nel primo trimestre del 2023. I l quadro che ne risulta è quello di un mercato ancora in discesa per tutti i tipi di pneumatici rispetto al primo trimestre del 2022.

C ontinua, cioè, con la sola eccezione della categoria all seasons per autovetture, la flessione che aveva fatto la sua comparsa nella seconda metà dell’anno scorso.

I l segmento degli pneumatici di ricambio per i veicoli trasporto persone (autovetture, SUV e veicoli commerciali leggeri) è calato complessivamente del 12% rispetto al Q1 2022, con 54,664 milioni di unità vendute a fronte di 61,833 mi-

lioni di un anno prima. In questo segmento, le gomme estive per auto sono diminuite del 13% e quelle invernali del 26%, mentre quelle all seasons hanno registrato un incremento dell’1%.

A nche nel comparto pneumatici per autocarri e autobus le vendite hanno subito una flessione, diminuendo da

Synthos lancia il Rubber Circularity Award

Synthos, protagonista nel mercato e nella tecnologia dei materiali avanzati per gomma sintetica e pneumatici, ha annunciato il lancio del suo Synthos Rubber Circularity Award, premio di ricerca internazionale per scienziati che perseguono un dottorato di ricerca in gomma sintetica sostenibile, elastomeri specializzati ad alte prestazioni e/o composti per pneumatici. I l premio mira a incoraggiare idee e soluzioni innovative che portino allo sviluppo di una piattaforma tecnologica in grado di migliorare significativamente le prestazioni ambientali delle mescole per pneumatici a base di gomma sintetica, sostenendo al contempo gli obiettivi di sostenibilità del settore automobilistico e degli pneumatici a

livello globale. L’istituto di ricerca o l’università vincitori riceveranno un pacchetto di finanziamenti triennale per sostenere un gruppo di ricerca junior dedicato. I candidati devono presentare le loro proposte entro il 31 agosto e i finalisti saranno invitati a presentare le loro idee in occasione di un evento speciale che si

3,677 milioni di pezzi nel primo trimestre 2022 a 3,005 milioni nel Q1 2023 (-18%).

Stesso andamento nel segmento delle gomme per veicoli agricoli, dove spicca la riduzione del 39% delle vendite, con 210 mila unità contro le 343 mila dello stesso trimestre dell’anno prima. N on diverso, anche se con una flessione più leggera delle vendite, l’andamento verificatosi nel segmento pneumatici per moto e scooter, dove sono stati venduti 3,460 milioni di unità a fronte dei 3,562 milioni del Q1 2022. S econdo Adam McCarthy, Secretary General di Etrma, questa contrazione delle vendite è dovuta all’elevato e diffuso livello dell’inflazione in tutti i mercati europei e all’impatto negativo del conflitto in Ucraina sui prezzi dell’energia in particolare, che tengono sotto pressione l’industria dei pneumatici. u

terrà a Schkopau, in Germania, l’11 ottobre 2023. “Q uesto concorso ci consentirà di promuovere tecnologie all’avanguardia e di raggiungere il nostro obiettivo di ottenere prodotti ecologici al 100% entro il 2030”, ha commentato in una nota Malte Wohlf ahrt, Direttore Ricerca e Svi luppo di Synthetic Rubber. u

66 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023 NEWS

Bridgestone aumenta la produzione degli pneumatici giganti da miniera

Bridgestone ha deciso un’espansione della produzione di pneumatici fuori strada (OTR – Off-The-Road) dell’impianto di Aiken, Graniteville, Sud Carolina. A breve il costruttore inserirà nella gamma MasterCore, che rappresenta l’apice della sua tecnologia e dell’esperienza maturata nella fabbricazione di pneumatici per i mezzi speciali adatti all’impiego nelle miniere, i modelli 53/80R63 e 59/80R63. Si tratta di prodotti che ben confermano il connubio prodotto-impianto come quello tra due realtà progettate e realizzate entrambe con il possesso dei requisiti della sostenibilità. L’impianto Off Road di Aiken, che è certificato LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e ISCC (International Sustainability & Carbon Certification) per un più concre -

to soddisfacimento delle richieste di forniture, è l’unico impianto Bridgestone nel Nord America che produce pneumatici giganti ed è molto attento a realizzare condizioni di sostenibilità e rispetto dell’ambiente: riutilizza il 92% dei propri scarti edilizi e il 100% degli scarti di produzione e privilegia, per le forniture ai mercati del Canada occidentale, il trasporto ferroviario rispetto a quello stradale su camion riducendo, in questo modo, di 200 tonnellate nel solo 2022 le emissioni di CO2 nei trasporti. Inoltre, raccoglie in appositi bacini l’acqua piovana per far fronte alle esigenze di questo elemento da parte degli impianti di produzione. G li pneumatici da miniera MasterCore della Bridgestone sono manufatti particolari, dalle dimensioni gigantesche: sono alti 13 piedi e pesano

oltre 10.000 libbre ciascuno (circa 4 metri di altezza e oltre 4,5 tonnellate di peso, ndr), possono durare fino al 5% in più, essere del 10% più veloci e portare un carico maggiore del 15%, massimizzando in tal modo la produttività di u na miniera. u

TACCUINO

Motori a induzione ABB per l’estrusione di plastica e gomma

ABB ha migliorato la propria gamma di motori a induzione High Dynamic Performance (HDP), creando nuove opportunità per i costruttori di macchine che cercano soluzioni di motori e azionamenti con un’eccellente risposta dinamica e un’elevata densità di potenza. Le applicazioni tipiche di questi motori sono l’estrusione di plastica e gomma, lo stampaggio a iniezione, i sistemi di avvolgimento, gli elevatori, i nastri trasportatori, i banchi di prova e le macchine utensili. L a nuova gamma consente ad ABB di offrire dimensioni di telaio da 80 a 400 e potenze di uscita fino a 2 MW, nonché versioni alternative quali motori ad alta velocità e raffreddati ad acqua. I motori sono progettati per l’uso con un convertitore di frequenza e ABB è in grado di fornire il pacchetto motore-azionamento coordinato per l’intera gamma di dimensioni di telaio.

I costruttori di macchine possono avvantaggiarsi dell’alta densità di potenza dei motori HDP in due modi: installando in retrofit un motore sostitutivo più potente su una macchina già in uso per migliorarne le prestazioni oppure scegliendo un motore più compatto, ma altrettanto potente, al momento di progettare una nuova macchina così da ridurne l’ingombro.

I motori HDP sono progettati per consentire il controllo dei movimenti rapidi e un’elevata precisione di manovra grazie alla bassa inerzia e all’elevata capacità di sovraccarico. I motori a bassa inerzia sono ideali per applicazioni che richiedono veloci variazioni del senso di rotazione, per esempio, per con -

Esperienza trentennale con funzione direttiva in ambito commerciale-tecnico nel settore gomma e modifica dei bitumi, specializzato nelle materie prime e relative applicazioni, contatti diretti con clienti e fornitori in ambito Nazionale e Internazionale. Capacità proattiva di analisi dell’andamento e della proiezione dei mercati, benchmarking, preparazione di Budgets e analisi dei costi. Completano il profilo professionale, attitudine nella gestione degli ordini, della logistica, qualità (documentazione tecnica e reclami), Team Leading.

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68 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023 NEWS

sentire alla macchina di muoversi più rapidamente avanti e indietro. U n motore HDP sostitutivo è facile da installare su una macchina già in uso senza eccessivi interventi di engineering. Inoltre, in tutti gli aspetti ABB ha voluto garantire la semplicità, dall’accesso ai punti di collegamento all’installazione di accessori come ventole di raffreddamento, encoder e freni, sia di produzione ABB che di terzi.

L a gamma migliorata di motori HDP comprende tutte le dimensioni di telaio e le versioni tecnologiche comunemente richieste, come le alternative raffreddate ad acqua, ad alta velocità e di classe megawatt. Nel caso il design standard non soddisfasse le esigenze specifiche di un produttore di macchine, è possibile personalizzarlo. I motori HDP sono conformi alla norma IEC 60034 e sono quindi utilizzabili a livello globale senza alcuna limitazione. u

Carbon black a zero emissioni negli pneumatici Goodyear per auto

La Goodyear Tire & Rubber Company, uno dei maggiori produttori di pneumatici del mondo, ha annunciato che per la fabbricazione del battistrada per lo pneumatico all season ElectricDrive GT ad altissime prestazioni nella misura 235/40R19, particolarmente indicato per veicoli elettrici come Model 3 della Tesla, ha formulato una nuova mescola nella quale ha utilizzato per la prima volta un carbon black di alta qualità prodotto della Monolith con un processo innovativo. Monolith, leader globale nella produzione su scala commerciale di carbon black e idrogeno col processo della pirolisi del metano, ha prodotto il nero di carbonio per Goodyear nell’impianto Olive Creek 1 di Hallam, Nebraska. È un impianto che, con una capacità di 14.000 tonnellate/anno di carbon black con emissioni

TACCUINO

praticamente nulle, è il primo del suo genere al mondo.

A differenza del processo convenzionale, che consiste nel bruciare olio decantato o catrame di carbone, rilasciando notevoli quantità di gas serra nell’atmosfera, il processo della Monolith produce carbon black attraverso la pirolisi del metano, riducendo drasticamente le emissioni di anidride carbonica. È una tecnologia innovativa progettata per produrre, in pratica, nero di carbonio a zero emissioni per preparare manufatti in gomma in versioni più sostenibili dal punto di vista ambientale. Il nero di carbonio è una carica essenziale in molti manufatti di uso quotidiano, ma è negli pneumatici che trova il suo impiego principale. Secondo

Goodyear, un tipico pneumatico per auto contiene fino al 20% in peso di questa carica. Gli pneumatici Goodyear preparati con l’impiego della carica rinforzante di Monolith hanno superato i rigorosi test del Dipartimento dei trasporti previsti per la sicurezza e le prestazioni.

“La nostra consegna a Goodyear di un nerofumo prodotto in modo più sostenibile è una pietra miliare significativa del nostro percorso aziendale verso la produzione di materiali a basso impatto ambientale”, ha commentato in una nota Rob Hanson, cofondatore e CEO di Monolith. Chris Helsel, vicepresidente senior, Operazioni globali e Chief Technology Officer di Goodyear, ha affermato, a sua volta, che la sua società lavora a contatto co-

LWB Machinery amplia il team manageriale

LWB Steinl, che a metà maggio ha festeggiato il suo 60° anniversario e 50 anni di attività nell’ambito dell’ingegneria delle macchine per la lavorazione della gomma e della plastica, in linea con la sua crescita e la crescente complessità dell’attività, ha ridistribuito alcune posizioni chiave e responsabilità in LWB Maschinenbau con effetto dal 1° giugno 2023.

Ciò include, in particolare, la nuova posizione di Managing Director Technology e la ridistribuzione delle responsabilità per la gestione delle vendite a livello globale, l’assistenza e gli acquisti all’interno del team di gestione dell’azienda.

In quest’ottica, Clemens Behnenburg si unisce al socio amministratore Peter Steinl e al

direttore commerciale Reinhard Danzer come nuovo Managing Director Technology e in questa posizione svilupperà ulteriormente sia il portafoglio prodotti che le necessarie tecnologie di produzione.

Behnenburg ha studiato ingegneria meccanica con specializzazione in tecnologia delle materie plastiche all’Università RWTH di Aquisgrana, dove ha conseguito il dottorato presso l’IKV. Dal 2014 ha ricoperto ruoli dirigenziali presso produttori di componenti in elastomero per l’industria automobilistica. Dall’aprile 2022 è responsabile dello sviluppo di nuove attività presso LWB.

Peter Radosai, in Steinl da circa 40 anni, responsabile delle vendite per l’Europa dal 2009 e rappresentante autorizzato dal gen-

stante con i fornitori per scoprire nuove innovazioni e tecnologie da utilizzare nei suoi prodotti senza comprometterne prestazioni e sicurezza. Un esempio, in questo senso, è fornito proprio dall’utilizzo del carbon black prodotto dalla Monolith con la pirolisi del metano. Goodyear e Monolith hanno stipulato per la prima volta un accordo di collaborazione nel dicembre 2021 per lo sviluppo e il potenziale utilizzo del carbon black di Monolith da parte del costruttore americano di pneumatici. Goodyear ha presentato al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, nel gennaio 2023, uno pneumatico dimostrativo prodotto con materiale sostenibile al 90% che comprendeva il nerofumo della Monolith. u

naio 2022, assume la carica di Global Sales Manager. Peter Steinl affiancherà Radosai in qualità di consulente.

Pascal Dorweg, infine, assumerà la direzione del reparto assistenza in qualità di Service Manager. Le basi per la sua nuova area di responsabilità sono costituite da una vasta conoscenza ed esperienza derivante dalle sue precedenti attività di assistenza macchine e gestione di progetti.

Lui e il suo team si occuperanno di ampliare le capacità della rete di assistenza decentralizzata con l’obiettivo di ridurre ulteriormente i tempi di risposta. Torsten Liedtke, il precedente responsabile dell’assistenza LWB, passa agli acquisti, che gestirà insieme a Markus Weindl. u

70 L’INDUSTRIA DELLA GOMMA GIUGNO 2023 NEWS TACCUINO
Da sinistra: Clemens Behnenburg, Peter Radosai e Pascal Dorweg.

Gli inserzionisti di questo numero

GLI INSERZIONISTI BRENNTAG SPA 37 CALDIC 47 CDG TRADING 9 COATING TECHNOLOGY 1 DE GRANDI 25 DER-GOM 45 DGTS 39 DOSS VISUAL SOLUTION II COP DP GOMMA SRL 49 ELASTOMERS UNION I COP EURORUBBER/CERTECH GROUP 55 IMCD ITALIA SPA 33 IMG SRL 5 INNOVATIV GUMMI TECH 69 INTERBUSINESS 71 INTERSEALS 11 LAGORIO & DUFOUR 3 LTE 27 PEGASO RUBBER IV COP PEZZATO 29 PRODICON INTERNATIONAL 72 RODOLFO COMERIO 62 ROGITEX 41 RUBBER TRADE 53 S.I.G.E.A. 65 SASMAC INT.-SASPOL GROUP 59 SERMAC 67 SUPREMA 57 SYNTHOS SCHKOPAU GMBH 13 T.S.F. 64 TERMOGOMMA 35 TOVO GOMMA III COP ZEON 51
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