l'Orafo Italiano 07-08

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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

L’ORAFO ITALIANO 7/8 2013

€ 5,00

ANNO LXVII LUGLIO-AGOSTO 2013

€ 5,00

La forma del lusso nei nuovi gioielli The shape of luxury in the new jewels Le figure professionali più richieste nel mondo luxury La comunicazione non è solo una questione di soldi

Crieri









Editoriale

The waltz of ‘ifs’ and ‘maybes’…

Fiera Vicenza era, e nonostante tutto resta, il più importante organizzatore, a livello nazionale, di fiere orafe… finora. Sì, perché non si riesce proprio a capire quali siano le intenzioni di oggi o per il prossimo futuro. Si è timidamente sussurrato per anni, nei corridoi della fiera e non solo, che l’edizione di Maggio fosse da abolire (con tanto di interviste Tv e lettere ai giornali). Non esiste fiera

che la Camera di Commercio di Vicenza abbia scritto una lettera piuttosto vivace al CdA di Fiera Vicenza, in cui contesta la decisione di abolire l’edizione di Maggio per i contraccolpi sull’indotto (leggi: alberghi, ristoranti, taxi, negozi). Avremmo una domanda: cosa fa esattamente l’“indotto” per Fiera Vicenza? Ci sono negozi e musei aperti la sera? Mostre o concerti? E quanto si aspetta un taxi,

alla stazione o in fiera? La prima azione di Patrizio Bertelli di Prada, al Luxury Summit de Il Sole 24 Ore, in qualità di vice presidente vicario della Camera della Moda, è stato di scrivere “una lettera personale a tutti i ristoranti nel centro di Milano, invitandoli a restare aperti nel week end delle sfilate”. E’ stato eletto un nuovo presidente di Fiera Vicenza, Paolo Mantovani (anche se, almeno per quanto ci riguarda, nessun comunicato ufficiale è mai pervenuto). Contiamo su di lui. E, in attesa di notizie certe, vi auguriamo buone vacanze. n Fiera Vicenza was, and remains in spite of everything, the most important Italian organizer of jewellery shows... so far. Right, because it is getting hard to understand what the intentions are, for today or for the foreseeable future. It was tentatively whispered for years, in the halls of the fair centre and not only, that the May edition was to be abolished (including with TV interviews and letters to newspapers). No other trade fair in the world organises three editions a year, and what’s more VicenzaOro Spring is “crushed” between Baselworld and JCK Las Vegas, and, from 2014, by the new Fair in Freiburg. Unofficial reports suggested that the Board of Directors of Fiera Vicenza had made the - logical,

in our view - decision to keep only the strongest two editions, January and September. But then came another piece of news, still unofficially, saying the exact opposite: apparently, the Chamber of Commerce of Vicenza has written a lively letter to the Board of Directors of Fiera Vicenza, questioning the decision to abolish the May edition with the repercussions that this would have on the related activities (hotels, restaurants, taxi, stores). We have a question, though: what exactly are the “related activities” during the three editions of the Vicenza fair? Are there any shops and museums open at night? Exhibitions or concerts? And how long do you have to wait for a taxi, at the station or at the fair? The first action of Patrizio Bertelli, Prada, at the Luxury Summit of Il Sole 24 Ore, as senior vice president of the Chamber of Fashion, was to write “a personal letter to all the restaurants in the city centre of Milan, inviting them to remain open during the weekend of the fashion shows”. A new president was elected at Fiera di Vicenza, Paolo Mantovani; (even if, at least as far as we are concerned, we have never received any official communication). We're counting on him. And while we are waiting for some reliable news, we wish you happy holidays.

Editorial

Il valzer dei ‘sembra’ e dei ‘pare’...

al mondo che organizzi tre edizioni l’anno, e VicenzaOro Spring oltretutto è “schiacciata” tra Baselworld e JCK Las Vegas e, dal 2014, lo sarà anche dalla nuova Fiera di Friburgo. Da notizie ufficiose sembrava che il Consiglio di Amministrazione di Fiera Vicenza avesse preso la decisione - logica, a nostro avviso - di mantenere solo le due edizioni più forti: Gennaio e Settembre. Ma poi è arrivata un’altra notizia, sempre ufficiosa, che diceva esattamente il contrario: pare infatti

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Costruire una filiera responsabile per diamanti, oro e platinoidi dalla miniera al consumatore Building a responsible diamond, gold and platinum metals supply chain from mine to customer Il Responsible Jewellery Council (RJC) è un’organizzazione internazionale no-profit, costituita nel 2005 da un gruppo di 14 organizzazioni rappresentative dell’intero comparto dei diamanti e dell’oreficeria. Il RJC è retto da un Consiglio Direttivo e coadiuvato da varie Commissioni per ogni settore d’interesse. La gestione dell’attività è affidata ad un Team con sede in Australia, Canada, Italia e Regno Unito. Il RJC accoglie Membri appartenenti a qualsiasi settore della filiera dell’oreficeria e della gioielleria, di ogni dimensione, comprese le associazioni di categoria. Missione Promuovere norme e prassi operative responsabili, etiche, sociali e ambientali, nel rispetto dei diritti umani, in tutta la filiera che alimenta il comparto dei diamanti, dell’oreficeria e dei platinoidi, dall’estrazione mineraria al commercio al dettaglio. Il Council raggruppa più di 400 associati e 200 membri certificati. La lista è disponibile presso www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/ The Responsible Jewellery Council (RJC) is an international not-for-profit organisation established in 2005 by a group of 14 organisations from a cross section of the diamond and gold jewellery business. The RJC is governed by a Board of Directors, supported by a number of Committees and administered by a Management Team located in Australia, Canada, Italy and the United Kingdom. The RJC welcomes new Members, small, medium and large, from all parts of the jewellery supply chain, including trade associations. Mission To advance responsible ethical, social and environmental practices, which respect human rights, throughout the diamond, gold and platinum metals jewellery supply chain, from mine to retail. RJC now groups more than 400 Members and 200 certified Members. The list of RJC certified Members is available at www.responsiblejewellery.com/members/certified-members/

LUGLIO AGOSTO 2013 editore direzione generale

redazione direttore responsabile

Edifis S.p.A. Viale Coni Zugna, 71 - 20144 Milano MI Ph. +39 02 3451 230 Fax +39 02 3451 231 info@edifis.it - www.edifis.it orafo@edifis.it Marina Morini - marina.morini@edifis.it

redazione

Antonella Garello - antonella.garello@edifis.it

collaboratori

ASI - Analisi e Studi Industriali, Andrea Barra, Mauro Caneschi, Luigi Costantini, Valerio Faccenda, Franco Marchesini, Vittorio Montieri, Daniela Saibene, Sonia Sbolzani, Claudio Tomassini.

foto traduzioni progetto e grafica stampa

Close up Studios Promo-Est Claudio Rossi Oldrati Presservice Ottanta S.r.l. - Seriate BG

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Sommario

In copertina / Cover Crieri Contatto / Contact Crieri S.n.c. Tel. +39 0131 955583 crieri.it@hotmail.it www.crieri.com Bracciale della linea Multifile, in oro bianco con diamanti bianchi e diamanti brown. Bracelet from the Multifile line, in white gold with white diamonds and brown diamonds. Artwork and photo by Close up Studios

concorso 2013/ competition 2013 19 L’anno del serpente The year of the snake close up 23 La forma del lusso The shape of luxury by Marina Morini flash orologi/flash watches 34 È l’ora della raffinatezza It’s time for refinement flash viaggio/flash travel 38 Di città in città From town to town

Summary

flash gioielli/flash jewels 42 Un’estate tutta a colori Make it a colourful summer

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comunicazione/communication 48 66° Festival di Cannes convegni/conferences 50 LINK Jewelry Summit guardare il presente per capire il futuro by Marina Morini 53 Compro Oro: perché ci sguazza la malavita by Franco Marchesini 54 RJC: la responsabilità sociale d’impresa non è (più) un optional by M. M. i personaggi de L’Orafo/people 56 Danilo Gianformaggio il gusto di passare dai sogni ai progetti Danilo Gianformaggio: the pleasure of converting dreams into projects by Antonella Garello storia d’impresa/case history 58 Il gioiello Utopia: un tuffo nei tesori degli oceani


74 76

l’intervista/interview 60 Quali sono le figure più richieste nel settore del lusso? by Sonia Sbolzani ricerche/research 64 La comunicazione non è solo una questione di soldi by Vittorio Montieri

fiere/fairs 78 JCK Las Vegas, aria di ripresa JCK, a feeling of confidence 80 Basel non ha tradito le aspettative Basel lived up to expectations

81 marketing 68 L’innovazione è la chiave del successo by Daniela Saibene

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gemme/gems ‘Frate adámas’ un unicum del Creato ‘Brother adamas’, a unique creation by Luigi Costantini

norme e leggi/rules and laws A proposito di nichel: e le giacenze? by Claudio Tomassini Miro silver: il punzone ‘Arg.AG’ è reato by Claudio Tomassini

on show I prossimi appuntamenti Forthcoming events

L’Orafo Italiano Club 82 selezionati per voi 86 news

servizi/services 88 White Pine Trading: basta tenere diamanti in cassaforte! Riciclateli. l’artigiano/the craftsman 89 La tecnica meravigliosa del Commesso Mediceo / The wonderful Commesso Mediceo technique corsi & concorsi/courses & competitions 90 POLI.design / Richemont / Comitato Leonardo / Gemworld Munich / Concorso Eberhard english translation 92 People / Case History / Gems / News / The Craftsman questo mese abbiamo parlato di... 95 This month we talked about...

Summary

Utopia jewellery: a plunge into the treasures of the oceans by Marina Morini

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Tiara di Carlo e Arturo Giuliano. Dal volume “Serpentina” di Fritz Falk, Arnoldsche Art Publishers.

3 1 0 E 2 T o s N r o Con c E P

L’A NNO DE ER LS

Il serpente, protagonista dell’oroscopo cinese per l’anno 2013, lo è anche della storia, della cultura, dei miti e delle leggende di tutte le civiltà, antiche e moderne. Attraverso creazioni preziose ispirate proprio al tema del serpente, il concorso vuole promuovere il design e la manifattura italiani sul mercato dell’Estremo Oriente e della Cina in particolare. L’Orafo Italiano indice un concorso dedicato ai gioielli ispirati al tema del serpente. Dal 1° Dicembre 2012 al Dicembre 2013, le aziende orafe italiane interessate a partecipare potranno inviarci una foto di un loro gioiello: a partire dal numero di Gennaio 2013 fino al numero di Dicembre 2013, la rivista pubblicherà una selezione delle foto dei gioielli pervenute in redazione

e, nel Dicembre 2013, una giuria composta dalla redazione de L’Orafo Italiano e da esperti del settore valuterà i gioielli pubblicati. A Gennaio 2014 si terrà la premiazione del gioiello vincitore. LE AZIENDE: Le aziende dovranno inviare una foto in alta risoluzione (300 dpi, formato 10x12) possibilmente su fondo neutro o bianco, di un gioiello ispirato al tema del serpente (collana, orecchini, anello, bracciale, pendente, spilla, gemelli), per uomo o per donna. La foto dovrà essere accompagnata da: nome dell’azienda produttrice, eventuale nome del/della designer, breve descrizione del pezzo (materiali utilizzati e tipo di lavorazione) e anno di produzione (non antecedente il 2011).

Il gioiello deve essere realizzato in platino, oro (18-14 kt) o argento 925, con o senza pietre naturali, e non deve essere stato prodotto prima del 2011. La pubblicazione è a discrezione della redazione e non saranno pubblicate foto non adeguate alla qualità della rivista o prive delle informazioni richieste. Il materiale può essere inviato per posta al seguente indirizzo: Edifis s.p.a. L’Orafo Italiano - Redazione Viale Coni Zugna, 71 20144 Milano MI o via mail, ai seguenti indirizzi: marina.morini@edifis.it antonella.garello@edifis.it


Concorso serpente

LA GIURIA La giuria sarà composta da Maurizio Palmisciano, designer di gioielleria presso aziende cinesi e insegnante di design del Gioiello in Cina; Fiorence Chan, direttore responsabile della Hong Kong Jewellery magazine; la redazione de l’Orafo Italiano.

Amlé Orecchini in ebano, osso e argento 925; lavorazione artigianale. Designer Marisa Angelucci. n Handcrafted earrings made of

ebony, bone and sterling silver.

Snake competition

Designer Marisa Angelucci.

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Prosegue la pubblicazione dei gioielli, dedicati al serpente, che continuano a pervenire in redazione. Visto il successo di questa iniziativa, il concorso non si concluderà col numero di Luglio-Agosto 2013, come previsto, bensì con quello di Dicembre 2013. La premiazione dei vincitori si terrà a VicenzaOro Winter (Gennaio 2014). Il primo premio prevede un Soggiorno Benessere di due giorni per due persone e una targa; al secondo e terzo classificato andrà una targa. Alle immagini dell’evento e dei gioielli vincitori verrà inoltre dato ampio risalto sulla rivista, nella newsletter e nel sito de l’Orafo Italiano.


Amore & Baci Un bead in argento 925, per comporre bracciali e collane. n A bead made of sterling silver,

in order to compose bracelets and necklaces.

Roberta Risolo Collana “Torre del Serpe”, in oro bianco e nero, con pietra leccese incastonata. La torre avvolta da un serpente richiama un’antica se di Otranto. n “Torre del Serpe” necklace, in white and black gold, set with Lecce stones. The tower surrounded by the snake refers to an ancient legend connected to Otranto, a city in the Puglia region.

Snake competition

leggenda legata alla città puglie-

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Close Up

La forma del lusso The shape of luxury

TTF Haute Joaillerie White Jade Lotus Collection. L’anello Orlane rappresenta il momento in cui spazio e tempo s’incontrano, secondo la teoria delle stringhe di Hawking. La preziosa giada bianca di Hetian (Cina) e l’oro giallocreaarchitettonica organica. n White Jade Lotus Collection.

The Orlane ring represents the moment in which space and time meet, according to Hawking’s string theory. The precious Hetian white jade (China) and yellow gold create a uniform architectural sculpture.

Close Up by Marina Morini

no una scultura

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Close Up

Antonini Collezione Roma. Forme classiche ed eleganti per l’anello in oro bianco, rodio nero e diamanti che incorniciano la pietra di luna. n Roma Collection.

Classic, elegant shapes for this ring made of white gold, black rhodium and diamonds that frame a moonstone.

New Age Design Un cubo d’ambra spettacolare riflette tutte le sfumature di giallo e arancio. Il gambo è in argento. n A spectacular amber cube

Carrera Y Carrera

reflects all the shades of yellow and orange.

Collezione Tesoros del Impe-

The stem is made of silver.

rio. Linea Cervantes: anello in

Design by: Dariusz Zaranski

oro bianco e diamanti. La linea si ispira alla lavorazione del pizzo dipinto nei quadri esposti al Museo del Prado. n Tesoros del Imperio Collection. Cervantes line: white gold ring

Close Up

with diamonds. The line is inspired by the lace work depicted in the paintings on display at the Museo del Prado.

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Roberto Demeglio Collezione Cashmere. Bracciale elastico montato in oro bianco, con 20 file di spinelli neri intervallati da diamanti bianchi. n Cashmere

20 rows of black spinels interspersed with white diamonds.

Close Up

Collection. Elastic bracelet mounted in white gold, with

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Close Up

Pasquale Bruni Collezione Sissi Io Amo. Dedicata all’imperatrice Sissi, sim-

Fope

bolo della donna contemporanea. Semplice da indossare il bracciale a molla in oro rosa,

Collezione MiaLuce. Prima

ametista e quarzo milky agli

collezione di alta gioielleria del

estremi, e diamanti. n Sissi Io

brand vicentino. La lavorazione

Amo Collection. Dedicated to

della maglia Novecento, con

Empress Sissi, a symbol of the

dettagli flessibili, nella collana

contemporary woman. Easy-to-

in oro rosa e diamanti bianchi.

wear, rose gold spring bracelet,

n MiaLuce Collection. First

with amethyst and milky quartz

high jewellery collection by

at the ends, and diamonds.

the Vicenza-based company. Rose gold necklace with white diamonds and flexible details, featuring the Novecento mesh.

Mattia Cielo Collezione Rugiada. Un gioiello che mescola tecnologia e design: bracciale in oro rosa e diamanti bianchi. n Rugiada Collection. A jewel that combines technology and design: rose gold bracelet

Close Up

with white diamonds.

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Ole Lynggaard Copenhagen Collezione Lotus. Le foglie dei fiori di Loto, rivestite in oro giallo e rosa, avvolgono pietre preziose a taglio cabochon, raccolte in diversi paesi del mondo. n Lotus Collection. The leaves of lotus flowers, covered in yellow and rose gold, wrap precious cabochonrent countries of the world.

Marco Bicego Collezione Murano. Ispirata alle tradizioni e ai colori dell’isola della Laguna. Orecchini in oro giallo, inciso a mano secondo la tecnica del bulino, abbinato a pietre di colore dal taglio esclusivo. n Murano Collection. Inspired by the traditions and colours of the island of the Lagoon. Yellow gold earrings, hand-engraved using the burin technique, combined with uniquely cut coloured stones.

Close Up

cut stones, collected in diffe-

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Close Up

Victor Mayer Jewellery Collezione Candy. Bracciale in oro giallo e bianco, con

Carla Amorim

smalto a fuoco nei colori blu elettrico, blu medio e petrolio,

Collezione Pantone. Tutta la

e diamanti bianchi. n Candy

forza del colore negli anelli in

Collection. White and yellow

oro giallo e rosa con giada

gold bracelet, with electric

nefrite blu e verde, racchiusa

blue, medium blue and petrol

da zaffiri e tsavoriti.

blue fire enamel, and white

n Pantone Collection. All the

diamonds.

strenght of colour in the yellow and rose gold rings, with blue and green Jade Nephrite enclosed by

Close Up

sapphires and tsavorites.

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Brumani Baobab Rose Collection. Tutte le nuance del rosa nell’anello in oro rosa e diamanti bianchi, quarzo rosa e tormalina rosa. n Baobab Rose Colin this rose gold ring with white diamonds, pink quartz and pink tourmaline.

Close Up

lection. All the shades of pink

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Close Up

de Grisogono Chiocciolina. Orecchini in oro bianco con 42 diamanti bianchi, 68 tsavoriti, 4 peridoti e 2 smeraldi taglio briolette. n Chiocciolina. White gold

earrings with 42 white diamonds, 68 tsavorites, 4 peridots and 2 briolette-cut emeralds.

FabergeĚ Les Danses Fantastiques. Orecchini della linea La Esmeralda, in diamanti bianchi, smeraldi cabochon e con taglio a goccia (collana e anello in parure). Ispirata all’omonimo balletto con le coreografie di Marius Petipa. n Les Danses Fantastiques. Earrings from the La Esmeralda line, with white diamonds, cabochon and drop cut emeralds. Inspired by the eponymous ballet choreographed by

Close Up

Marius Petipa.

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Stefan Hafner Collezione Acqua. Tutte le note fresche delle pietre paraiba, rain forest, baby pink, rodolite rossa, viola e poi quarzi, zaffiri e topazi, negli anelli realizzati in oro rosa e bianco. n Acqua Collection. All the fresh notes of Paraiba gemstones, rain forest, baby pink, red rhodolite, purple and then quartz, sapphires and topaz, in white and rose gold rings.

BaguĂŠs Collezione Constel.lacions. Orecchini in oro giallo con diamanti taglio brillante, zaffiri arancio e smalti a fuoco. Anello in parure. n Constel.lacions Collection. Yellow gold earrings with brilliant-cut diamonds, orange sapphires and enamels.

Close Up

Matching ring.

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Close Up

Qayten Collezione T.T. Collana che esplora, nel rispetto della natura, forme e sfumature di colore di legni pregiati, impreziositi da oro e diamanti. Bracciale e ornamento per capelli in parure. n T.T. Collection. A necklace that explores, in harmony with nature, the shapes and shades of precious woods, embellished with gold and diamonds. Matching bracelet and hair

Close Up

ornament.

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Salvini Collezione Wave Semiprecious. Una variazione sul tema “Black Wave”: diamanti e pietre di colore - granato, ametista, peridoto - incassati in oro rosa donano un grande effetto luminoso. n Wave Semiprecious Collection. A variation on the “Black Wave” theme: diamonds and coloured stones - garnet, amethyst, peridot - embedded in rose gold create a pleasant glowing effect.

Mvee by Aspire Designs La Rose Blanche. Dai diamanti bianchi alle ametiste agli zaffiri rosa: una scala di gemme creano un arcobaleno di colori romantici e preziosi. n La Rose Blanche. From

white diamonds to amethyst and pink sapphires: a range of gemstones that create a rainbow of romantic and

Close Up

precious colours.

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å

Flash orologi

Harry Winston Premier Feathers. Nelly Saunier, maestra dell’antica arte della plumasserie, ha realizzato nuovi quadranti, in edizione limitata, utilizzando particolari piume per creare raffinatissimi intarsi. I modelli Premier Feathers hanno cassa in oro bianco con 66 diamanti. n Premier Feathers. Nelly Saunier, master of the ancient art of Plumasserie, has created new dials, available in limited edition, using special feathers to create refined inlays. The Feathers Premier models have a white gold case, set with 66 diamonds.

È l’ora della raffinatezza It’s time for refinement Preziosi e davvero unici: una selezione di orologi caratterizzati da quadranti rigorosamente lavorati a mano con tecniche che richiedono capacità e competenze straordinarie. n Precious and truly unique:

a selection of timepieces characterised by dials handcrafted with techniques that require extraordinary skills and abilities.

é Laurent Ferrier Nato

Flash watches

ç

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Zannetti Piranha Champlevé. Professionale da sub, è un orologio resistente a 550 metri, con cassa in acciaio, valvola automatica per l’elio, quadrante lavorato a mano a smalto champlevé. Edizione limitata. n Piranha Champlevé. Professional diver's watch, water resistant to 550 mt, with stainless steel case, automatic helium valve, handmade champlevé enamel dial. Limited edition.

dalla collaborazione tra Meissen®Italia e Laurent Ferrier, Galet Secret Tourbillon ha cassa in oro bianco e quadrante in porcellana Meissen® dipinta a mano. Il quadrante si può aprire e chiudere con la semplice pressione di un pulsante, col movimento a ventaglio del vetro zaffiro. n Born from the collaboration between Meissen®Italia and Laurent Ferrier, Galet Secret Tourbillon features a white gold case and hand-painted Meissen® porcelain dial. The dial can be opened and closed with the simple touch of a button, with the movement of the fan-shaped sapphire crystal.



Flash orologi å

ç Ulysse Nardin Caprice

Butterfly: cassa in oro bianco, quadrante a smalto champlevé, movimento a carica automatica. 353 diamanti; edizione limitata a 28 esemplari. n Caprice Butterfly: white gold case, champlevé enamel dial, self-winding movement. 353 diamonds; 28 pieces limited edition.

Van Cleef & Arpels Charms Extraordinaire Lotus: cassa in oro bianco, con lunetta tempestata di diamanti, zaffiri e tormaline Paraiba. Quadrante a smalto champlevé con diamanti. 22 esemplari. n Charms Extraordinaire Lotus: white gold case, bezel studded with diamonds, sapphires and Paraiba tourmalines. Champlevé enamel dial with diamonds. 22 pieces.

Flash watches

é Sicis Due modelli dalla

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Flower collection e dalla Grand Tour Collection: in oro, mosaico minuto e pietre preziose. I disegni sono creati con minuscole bacchette di oro e di smalto veneziano che si ottengono dalla fusione di nove madri di colore diverse. n Two models from the Flower collection and the Grand Tour Collection: gold, nano-mosaic and precious stones. The patterns are created with miniature rods of gold and Venetian enamel that are obtained by melting nine different original glaze colours.


bracciale

69,00 â‚Ź


Flash viaggio

Di città in città From town to town Si avvicinano le sospirate vacanze e con le vacanze la voglia di viaggiare ed esplorare nuovi luoghi e città: un gioiello ci aiuterà a ricordare i momenti più belli dei nostri itinerari. n The long-awaited holidays

are approaching, and with them the desire to travel and explore new places and towns: a jewel will help us remember the best moments of our itineraries.

å

Laura Bellini Collana in corno con ametista, agata, giada e pendente in porcellana smaltata. Collezione Vieux Paris. n A horn necklace with amethyst, agate, jade and an enamelled porcelain pendant. Vieux Paris collection.

Flash travel

é

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Rosato Dalla collezione My City, charm in argento placcato oro 18 carati, con dettagli smaltati e pietre semipreziose. n From the My City collection, a 18 carat gold plated silver charm with enamelled details and semi precious stones.

ç

Morellato Bracciale della collezione Drops - linea Travel Venezia. È in acciaio, con charms in acciaio silver con cristalli bianchi e colorati. n A bracelet from the Drops collection Travel Venezia line. It is made of steel, with steel silver charms with white and coloured crystals.

è Francesca Villa Brac-

ciale Tabula Rasa, in pelle con piastra in metallo personalizzabile, con incisione e smalti. n Tabula Rasa bracelet, in leather with customizable metal sheet embellished with engravings and enamels.



Scienza

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Organizzazione


OLOGIA

Trattamento • Recupero • Affinazione • Metalli preziosi e pregiati • Sali galvanici

Chimet spa Sede: Badia al Pino (Arezzo) Via dei Laghi 31/33 C.P. 79 tel 0575 4151 (6 linee r.a.) fax 0575 410.214 telex 570232 CHIMET I www.chimet.com admin@chimet.com Filiale di Vicenza Via Anconetta 49c/b tel 0444 303.345 fax 0444 511.369


Flash gioielli

å

Un’estate tutta a colori Make it a colourful summer

Ippocampo Jewels Collezione Botticelli: fili di lurex intorno al caucciù danno vita a collane e bracciali, con chiusura magnetica in bronzo placcato oro rosa e ciondoli in cristallo colorato. n Botticelli collection: lurex threads round caoutchou create necklaces and bracelets, with rose gold plated bronze magnetic clasp and colored crystal pendants.

Coloratissimi e realizzati nei materiali più diversi - cristalli, vetro, silicone, tessuti: ecco i gioielli che indosseremo in un’estate all’insegna del gioco e dell’allegria. n Colourful and made of different materials - crystals, glass, silicone, fabric: this is the jewellery that we will wear in a summer dedicated to fun and excitement.

Flash jewels

ç Ice Watch Ice-Sixties:

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cassa e bracciale, in un unico pezzo, sono in silicone stampato. Due le versioni disponibili, bianco e giallo o bianco e rosa. n Band and case are moulded in one piece, in printed silicone. Two versions are available: pink and white or yellow and white.

é Rebecca Bracciale del-

la collezione Passion, in bronzo placcato e profilo in glam film. n A bracelet fom the Passion collection, in plated bronze and glam film.


è

EgoYou by Vai Milano Fibre elastiche hi-tech trattengono un diamante e un pendente in argento 925. I charms sono disponibili sotto forma di letterine, figure geometriche, animali, portafortuna. n Hi-tech elastic fibres suspend a diamond and a sterling silver pendant. The charms are shaped as letters, geometric shapes, animals, lucky charms.

ë Dea Sono rivestiti in

seta gli orecchini dagli abbinamenti intramontabili, perfetti per l’estate. n These earrings are lined with silk and show timeless teaming, perfect for the coming Summer months.

ê

Misaki La collezione Shark, ispirata alla silhouette dello squalo, comprende modelli da uomo e da donna, con cinturino in silicone o in pelle. Parte del ricavato delle vendite va alla Fondation Prince Albert II di Monaco, impegnata nella protezione delle grandi specie marine. n The Shark collection, inspired by the silhouette of a shark, includes men’s and women’s models, with silicone or leather strap. Part of the proceeds from sales goes to the Prince Albert II of Monaco Foundation, committed to the protection of large marine species.

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Flash gioielli

7 Alcozer & J Fanno parte della collezione Unic gioielli con pietre semipreziose e corallo o pietra lavica incastonati nel metallo. n The Unic collection includes jewellery with semiprecious stones and coral or lava rock embedded in metal.

8 Antica Murrina Collane e bracciali dedicati ai pianeti: boule in acciaio col simbolo del pianeta, perla in vetro con foglia in argento, oro 24 carati e avventurina. n Necklaces and bracelets inspired by the planets: steel boule with the symbol of the planet, glass bead with silver leaf, 24-carat gold or aventurine.

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Flash jewels

Marakò Orecchini in argento 925 anallergico placcato oro, vivacizzati da pietre dure. n Goldplated 925 silver hypoallergenic earrings, enlivened with semiprecious stones.

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J Hip Hop La Jeans Collection è basata sul procedimento produttivo RPL® (Rubber Pressing Lamination), che permette la perfetta fusione tra diversi tipi di tessuto e il silicone. n The Jeans Collection is based on the RPL® (Rubber Lamination Pressing) production process, which allows for the perfect blend of different types of fabric and silicone.


M

S'agapò Lullaby Collection: collane in acciaio 316L pvd nero e oro, smalti e cristalli. n Lullaby Collection: necklaces in 316L steel, gold and black PVD, enamel and crystals.

K Rovian Gioielli Italiani Orecchini della collezione “I Luck it”, in argento 925, turchese e cammei in conchiglia. n Earrings from the “I Luck it” collection, in sterling silver, turquoise and shell cameos.

L Amore & Baci L’orologio ha cassa in acciaio e cinturino personalizzabile con beads in argento, vetro di Murano, smalti, perle e cristalli Swarovski. n The watch has stainless steel case and the strap can be customised with silver beads, Murano glass, enamel, pearls and Swarovski crystals. 45



Dario Ramerini per l’Orafo Italiano Il magazzino è sempre stato un “socio” importante di ogni azienda che opera nel settore della gioielleria, nel senso che, a fine anno, ha assorbito buona parte dell’ utile. Nei tempi passati, infatti, non perdere business a causa di ritardi di consegna era più importante di eventuali immobilizzazioni. Oggi, invece, l’obiettivo è avere un’offerta mirata e una politica che tenda al “Just in time”. Le gioiellerie con un buon giro d’affari fanno pianificazione e non vogliono farsi tentare dalla merce pronta se non hanno una specifica richiesta. Innestandosi su questa esigenza, i produttori possono dotarsi di tecnologia informatica per tentare di ottenere gli stessi risultati che avevano con la merce reale. Per trovare una risposta a questi quesiti, ho voluto sentire il parere di uno dei pionieri del software per orafi, un manager tecnico con esperienza e voglia di futuro: Bartolomeo Prigione, presidente di Italcom S.p.A., società IT di Alessandria che fornisce i software ai brand valenzani e ad altre aziende extra settore. Prima di entrare nei dettagli, qual è il quadro della situazione IT nel nostro distretto? Lavorando gomito a gomito con le aziende orafe ci siamo accorti che il sistema gestionale, da solo, non basta più per vincere la sfida della globalizzazione. Anche se è perfettamente ritagliato, come un abito di buona fattura, sulle esigenze di chi produce e commercializza gioielli. Le aziende più avvedute, comunque, sanno che la parola d’ordine per lo sviluppo commerciale nel nuovo millennio è sfruttare le potenzialità di Internet e delle nuove tecnologie “mobile”. Qual è la vostra “risposta” software per avere successo nello scenario che ha delineato? Semplicemente BigSales (www.bigsales.it). E’ una piattaforma multidevice: funziona sul tradizionale pc, ma anche su smartphone, tablet e iPad. E’ progettata per rispondere a tutte le esigenze commerciali: dall’ormai “classico” catalogo prodotti on line ai sistemi più sofisticati di gestione del punto vendita e del lavoro in fiera, fino all’analisi dei dati di vendita. La soluzione è facile da utilizzare, efficace e tecnologicamente avanzata. La stessa piattaforma diventa anche un agile strumento per il lavoro degli agenti. Cosa la distingue dalla concorrenza e cosa ha di veramente innovativo? Rispetto a programmi che si innestano su gestionali di terze parti, Italcom fornisce una soluzione integrata che porta a zero il tempouomo per tenere tutto aggiornato. La vendita su Ebay può essere integrata nel progetto… non è fantastico? La mia conclusione è di approfittare di strumenti simili per migliorare il Return On Investments delle aziende produttrici. Così le banche potranno sostenere i progetti contando su qualcosa di più concreto, in termini imprenditoriali, del magazzino. Nell’ottenere questa semplificazione dell’ offerta, che deve essere comunque suffragata da gioielli fisici, i produttori ragioneranno di più sul campionario, a tutto beneficio delle gioiellerie.

Virtualizzazione: la chiave del R.O.I.

Dario Ramerini Cultore della gioielleria e del design, gemmologo HRD, esperto di grafica pubblicitaria, ha tenuto lezioni presso alcune Università e Camere di Commercio. Attualmente è amministratore delegato de Ititoli. Jewellery and design expert, HRD gemologist, and involved in graphic design, he has lectured at some Universities and Chambers of Commerce. He is currently CEO of Ititoli brand. @darioramerini

Virtualization: the key of R.O.I. The stock has always been an important "partner" for every jewelry company, in the sense that at the end of the year it has always absorbed a good part of the profit. In past times, not losing business due to late deliveries was more important than any possible immobilization. Today the goal is having a targeted offer with a policy aiming at the Just-in-time. As a rule, jewelry shops with a respectable turnover, make plannings and avoid to be tempted by ready goods if they don’t have a specific request. Following this requirement, producers can be equipped with computer technology to try get the same results they had with the proposal of real goods. In order to find an answer to these questions, I wanted to have the opinion of one of the pioneers of the software for goldsmiths, a technical manager with experience and desire for future: Bartolomeo Prigione, President of Italcom S.p.Aa, IT company based in Alessandria that provides software to the best brands of Valenza and other companies outside the jewelry sector. Before entering into details, could you give us a vision of the IT situation of our district? Working side by side with jewelry companies, we realized that the management information system, alone is no longer enough to win the challenge of globalization, even if it is perfectly cut out, like a good tailoring suit, on the needs of those who manufacture and sell jewelry. Attentive companies know that the password for commercial development in the new millennium is to exploit the potential of Internet and new mobile technologies. What is your software response to succeed in the newly outlined scenario? Simply BigSales (www.bigsales.it). It is a multi-device paltform: it works on the traditional pc, but also on smartphones tablets and iPads. It is conceived to meet any business demands: from the classic online product catalogue to the more sophisticated systems of store management and performance at trade fairs, to the analysis of sales data. The solution is easy to employ, efficient and technologically advanced. The same platform becomes also a quick tool for the work of the agents. What makes it different from the competition and why is it really innovative? Compared to programs that are based on third-party management, Italcom provides an integrated solution which leads to zero the time usually spent to keep everything updated. Furthermore, sales on Ebay can be integrated into the project.... isn’t it fantastic? My conclusion is to take advantage of similar instruments to improve the Return On Investments of manufacturing companies. In this way, banks can help to support the projects relying on something more concrete in terms of business than the stock. Getting this simplification of the offer, which must be in any case supported by tangible jewels, manufacturers will be able to reason out more on the sample collections to the exclusive benefit of jewelry shops.


Comunicazione Milla Jovovich & Damiani

66° Festival di Cannes Grande festa del cinema, del lusso e della bellezza, il Festival ha visto sfilare star dello spettacolo e della moda, dello sport e della musica, con gioielli e orologi di importanti brands internazionali. n A celebration of cinema, luxury and beauty, the Cannes film Festival saw a parade of jewellery and watches of major international brands worn by celebrities from the world of entertainment and fashion, sports and music.

Bracciale Sahara in oro bianco e diamanti. n Sahara bracelet in white gold and diamonds.

Audrey Tautou & Chaumet Jay Kay-Lewis Hamilton & IWC Alla cena di IWC “For the love of cinema”, il famoso pilota e i Jamiroquai. n At the IWC dinner “For the love of cinema”, the famous pilot and Jamiroquai.

Communication

Carey-Mulligan & Tiffany

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Orecchini con diamanti della Tiffany Blue Book Collection 2013 alla premiere de “Il Grande Gatsby” n Earrings with diamonds from the Tiffany 2013 Blue Book Collection, at the “Great Gatsby” premiere.

Collezione Le Grand Frisson in oro bianco e diamanti. n Le Grand Frisson Collection in white gold and diamonds.


Dita Von Teese & Avakian La regina del burlesque indossa gli orecchini Haute Joaillerie Marquise Ruby, diamanti e perle. n The queen of burlesque is wearing Haute Joaillerie Marquis Ruby, diamonds and pearls earrings.

Nicole Kidman & Omega Orologio Ladymatic “Diamonds and Pearls”. n “Diamonds and Pearls” Ladymatic watch.

Rosario Dawson & Montblanc

Bianca Balti & de Grisogono

Collana Seven Stars e orecchini a bottone Bouquet in diamanti. n Seven Stars necklace and Bouquet stud earrings with diamonds.

Al Galà benefico amfAR, Bianca indossa orecchini in oro bianco con diamanti bianchi e neri. n At the amfAR charity gala evening, Bianca wears earrings in white gold and black and white diamonds.

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Convegni

LINK Jewelry Summit guardare il presente per capire il futuro L’evento, organizzato dall’International Herald Tribune e ospitato da Swarovski, ha riunito personalità e talenti creativi da tutto il mondo.

Foto 1. Da sinistra: Julia e Markus Langes-Swarovski;

L

INK: Learn Immagine Network Know. Un acronimo quale punto di partenza per interpretare ed affrontare temi di oggi e del prossimo futuro, riferiti al settore della gioielleria e della moda nel contesto di un mondo in continuo cambiamento. Un intenso giorno e mezzo di incontri con persone provenienti da tutto il mondo, per parlare

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Iris Apfel; Nadja Swarovski. “Non bisogna aver paura del colore, e ricordatevi che le tendenze non sono poi così importanti” ha detto Iris Apfel, 92 anni, newyorkese, imprenditrice del tessile e icona di stile. Ha lavorato per 9 presidenti degli Stati Uniti.

Conferences by Marina Morini

Foto 2. Katharina Flohr.

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Direttore Generale e Creativo di Fabergé, moderatrice del Summit.

ç

di come stia cambiando la nostra società, di cosa ci aspetta, di idee su cosa fare. Una full immersion di cultura, immaginazione, novità e pensiero laterale, organizzata dall’International Herald Tribune e ospitata da Swarovski a Vienna, nella splendida Aula der Wissenschaften (Sala delle Scienze) al cospetto di oltre 300 tra imprenditori, giornalisti, opinionisti ed esperti del settore moda e gioielleria.

Chi si aspettava un trito susseguirsi di interventi sui soliti argomenti che ormai tengono banco è stato piacevolmente sorpreso dalla diversità e dalla qualità di esperienze, sensazioni e conoscenze che sono state

Il mondo in una Imprenditori di Paesi molto diversi e molto influenti per la loro posizione di leader del mercato dei beni di lusso, hanno risposto a due domande in particolare: 1) Nei vostri mercati, in ordine di importanza, cosa spinge un cliente ad acquistare un gioiello? 2) Quanto conta l’ecommerce? Rony Rodrigues, Brasile. 33 anni, fondatore di Box 1824, la più importante società dell’America Latina nel campo delle ricerche di mercato sul consumatore e sulle tendenze. Tra i clienti, Unilever, Fiat, il Comitato Olimpico dei Giochi di Rio del 2016. Design, Prezzo, Materiale


Foto 3. Stephen Dunbar-John-

é

son. Editore dell’International Herald Tribune dal 2008, responsabile per le operazioni giornalistiche e commerciali del quotidiano. Foto 4. Pete Eckert. Fotografo, artista visivo, non vedente. “Riesco a ‘vedere’ ciò che faccio meglio di tanti spettatori, dotati di vista, che vengono ad ammirare

è

i miei lavori nelle gallerie”.

portate sul palco. Con grande professionalità e charme Katharina Flohr, Managing e Creative Director di Fabergé, ha fatto da moderatrice del Summit, aperto da Markus Langes-Swarovski - portavoce e membro

del Consiglio di Amministrazione dell’azienda austriaca - che ha sottolineato quanta strada debbano ancora fare le aziende della gioielleria per raggiungere il livello delle aziende degli altri settori del lusso, e dall’editore

stanza: gusti e preferenze non sono ‘così’ globalizzati... (che non riveste grande importanza). Le donne brasiliane vanno pazze per i bijoux, che però si trovano solo sulle bancarelle di strada. Janet Wang, Cina. Direttore di International Business Development Tmall.com. Esperta delle tendenze online dei consumatori cinesi: crea e sviluppa le strategie di e-commerce per ampliare la penetrazione di centinaia di marchi internazionali nel mercato cinese.

Kent Wong Siu Kee, Cina. Direttore Generale di Chow Tai Fook Jewellery Group Limited. E’ stato definito da Forbes uno dei 25 cinesi più influenti della moda internazionale. Ricopre anche funzioni direttive nelle associazioni del settore orafoorologiaio di Hong Kong e Cina. Prezzo, Prodotto, Design. Entro il 2016 la Cina sarà il più grande mercato al dettaglio di gioielleria con crescita del +105% annuo. Secondo i dati di Alibaba.com

(piattaforma digitale cinese di e-commerce con 24 mila dipendenti e 130 miliardi di Euro di fatturato), il settore gioielleria, che costituisce solo il 3% del business della piattaforma, viene visitato da 800 milioni di utenti. Al cliente cinese non interessa dove viene progettato e realizzato il prodotto, purché il design sia rappresentativo del marchio. Mohammed A.R. Al Fahim, Medio Oriente. Amministratore delegato di Paris Gallery: 450 i brand internazionali presenti nel più lussuoso ed esclusivo spazio retail del Medio Oriente. Design, Marchio, Prezzo. Il clima non aiuta lo sviluppo dell’e-commerce in quei Paesi: le shopping mall, infatti, restano

i luoghi preferiti per incontrarsi ed intrattenersi. Inoltre, secondo il consumatore, il gioiello non implica emozioni particolari anzi, può essere cambiato e riciclato. Sanjay Kapoor, India. Direttore Generale Genesis Luxury, India. Distribuisce e commercializza sul mercato indiano marchi internazionali come Armani, Etro, Sephora e Nike. Marchio e Design. Il gioiello rappresenta ancora lo “status” di chi lo acquista, mentre i dati delle vendite di bigiotteria, in India, sono insignificanti. Per quanto riguarda l’e-commerce, anche se sono circa 40 milioni gli utenti di internet che navigano, in realtà lo fanno solo per informarsi ma non per acquistare.

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Convegni ê

dell’IHT , Stephen Dunbar-Johnson, che ha auspicato che il Summit diventi un “must attend” della comunità orafa, con l’ambizioso obiettivo di “modellare il futuro dell’industria della gioielleria”. Tantissimi i temi affrontati nel corso di LINK: la profonda influenza dei social media e dei blog; le nuove piattaforme dell’e-commerce e come vengono recepite nei diversi mercati; come si sta modificando il mondo del retail; chi è e cosa chiede il nuovo consumatore. E poi la sostenibilità, l’etica e la responsabilità sociale d’impresa, quando e come investire in marchi di gioielleria, fusioni e acquisizioni nel mondo del lusso, formazione, e molto, molto altro. Di particolare interesse lo studio su come evolverà il settore da qui al 2020, presentato da Thomas Tochtermann, Direttore e Leader di Apparel, Fashion & Luxury Group del Gruppo McKinsey & Company (di cui pubblicheremo un estratto nel prossimo numero). Tra i relatori, Massimo Carraro, amministratore delegato del Gruppo Morellato, ha partecipato alla tavola rotonda su distribuzione, vendita e servizi del prodotto-gioiello oggi: come suscitare passione ed interesse per un marchio. Con Carraro erano sul palco altri rappresen-

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tanti di importanti aziende internazionali: Joe Cavalcante di Ippolita, Bryan Crisfield, di Crislu, Lise Aagaard, di Trollbeads e Robert Buchbauer, membro del Consiglio di amministrazione di Swarovski (Foto 7). Foto 5. Susanna Lau, conosciuta come Susie Bubble, blogger, ha fondato Style Bubble nel 2006. Raccoglie e diffonde osservazioni, pensieri, esperienze personali, input dalla cultura, dall’arte, dalla moda, dai nuovi talenti.

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Realizza progetti per Prada, Nike, Selfridges, Loewe. Foto 6. Chris Bangle, car designer. Chief of Design del gruppo BMW, è colui che ha rinnovato il design delle auto BMW, Mini Cooper e Rolls Royce. Vive nel Monferrato, dove si diletta a progettare e costruire oggetti di arte contemporanea. Foto 8. Tavola rotonda su “Sostenibilità e industria della gioielleria: tutto ciò che luccica è eco-

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logico?”. “Il gioiello si ispira alla natura e da lì trae le sue materie prime. E’ il mezzo di sostentamento nostro e dei nostri figli, non possiamo impoverirla” ha detto David Mayer de Rothschild, sul palco con Greg Valerio, Fair Jewelry Action, Claus Teilmann Petersen, della RSI di Pandora, e Bernhard Pleschko, Swarovski.


Un convegno di AIRA e ANOPO analizza un fenomeno drammatico causa la mancanza di regole.

Sopra: il libro di Ranieri Razzante presentato al convegno. Sotto, da sinistra: Andrea Zironi, presidente ANOPO; Ruben Razzante, docente di Diritto Informazione all’Università Cattolica di Milano; Ranieri Razzante, presidente AIRA.

l Convegno “Compro Oro, Finanza e Legalità”, si è svolto a Roma sotto l’egida dell’AIRA (Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio) e dell’ANOPO (Associazione Nazionale Operatori Professionali in Oro). Ranieri Razzante, docente di Legislazione antiriciclaggio all’Università di Bologna, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e presidente dell’AIRA, ha presentato il libro “Compro Oro, Finanza e Legalità - Prassi e proposte di riforme”, scritto in collaborazione con Mirko Barbetti e con la prefazione dell’On. Donella Mattesini, relatrice della prima proposta di riforma del settore dei compro oro in Parlamento. Edito da Filodiritto Editore, il libro è un’accurata analisi di un fenomeno che in Italia prospera senza regole. Ecco alcune cifre del settore, riferite agli ultimi due anni: 28 mila i compro oro in Italia (incluse le gioiellerie che acquistano oro); un giro d’affari passato da 2-3 miliardi di Euro a 10 miliardi di Euro; una quantità di oro movimentato, passata

I

da 100 tonnellate annue a 300. Insomma, una montagna d’oro: miele per le mafie e la malavita comune. I contributi del convegno (e le argomentazioni del libro) hanno costituito una spietata requisitoria nei confronti della maggioranza degli esercizi “compro oro”, nuove attività sorte con sviluppo frenetico dalle ceneri della crisi economica e dal boom dei prezzi delle materie prime preziose. La drammaticità della natura criminologica dell’attività della maggioranza dei compro oro è emersa dalle riflessioni di esperti e di testimoni qualificati della materia in discussione. Tra gli altri, Diana De Martino (Direzione Nazionale Antimafia), Edoardo Calabria, sostituito dal suo vice Placanica (Polizia di Stato), Aldo Guadagnolo e Antonio Adinolfi (Ministero delle Finanze), Alessandra Cuzzocrea (Unità di Informazione Finanziaria, Banca d’Italia), Donella Mattesini (Senato della Repubblica), Ranieri Razzante (Commissione Antimafia e autore del libro). Le riflessioni esposte nel corso del convegno costituiscono un agghiacciante elenco di “delitti”. In sintesi: truffa (bilance truccate, listini prezzi infedeli), abusivismo, ricettazione, riciclaggio di denaro, concorrenza sleale, usura, associazione per delinquere, falso in bilancio e in registro, corruzione, evasione fiscale e altri illeciti. Un fatto conseguente a questo contesto – ricordato dal rappresentante del Ministero delle finanze – è il boom delle esportazioni

italiane di lingotti d’oro, soprattutto destinate in Svizzera (un fenomeno pluriennale documentato più volte da l’Orafo Italiano). La degenerazione del settore dei compro oro si è sviluppata con velocità straordinaria anche, come si diceva, a causa della carenza legislativa in campo orafo. L’attuale legge riguardante l’oro (n.7 del 2000) è nata vecchia, lasciando nel tempo un vuoto normativo definito drammatico dai rappresentanti delle istituzioni dedicate al controllo delle attività e delle imprese orafe (produttori e distributori). Nel caso specifico, la denominazione “compro oro” è frutto della vulgata verbale. Non è presente nell’elenco delle attività produttive e distributive. E quindi informalmente il “compro oro” è stato collocato nella generica categoria del commercio all’ingrosso. Di qui, una difficoltà ulteriore per gli accertamenti della polizia di Stato e della Guardia di Finanza. Nella precedente legislatura, la Senatrice Donella Mattesini ha ricordato d’aver presentato al Parlamento una proposta di legge sul riordinamento dell’intero settore dell’oro. Ma la discussione alle camere è stata rinviata... Una riflessione: la crisi attuale ha provocato la chiusura di moltissimi esercizi commerciali in quasi tutti i settori: i pochi che, in controtendenza, fanno ottimi affari con le sigarette elettroniche, le slot machine e comprando oro, non dovrebbero suscitare l’entusiasmo di nessuno.

by Franco Marchesini

Compro Oro: perché ci sguazza la malavita

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Convegni

RJC: la responsabilità sociale d’impresa non è (più) un optional

Conferences by M. M.

In un anno sono cresciute del 20% le imprese che hanno aderito agli standard del RJC; le certificazioni sono aumentate del 60%.

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ual è l’impatto che il settore della gioielleria ha sull’ambiente circostante? Da dove viene l’oro di questa catena, i diamanti di questo anello, le tormaline di questo bracciale? Chi lavora, e con quali diritti, nelle miniere di metalli preziosi? Semplici domande che le aziende orafe, ma anche i gioiellieri, devono cominciare a porsi e a cui devono saper dare delle risposte. Isabella Pratesi, Direttore delle Politiche di Conservazione del WWF, ha “chiuso” gli interventi più specifici per dire alla platea, in modo semplice ed efficace, ciò che significa essere responsabili verso l’ambiente, la natura, le persone: cambiare il modo di produrre e consumare, investire nelle comunità e nell’ambiente naturale dove si estrae e si produce, per non depauperare una ricchezza che è di tutti e per non calpestare i diritti di chi, spesso, da tutta questa ricchezza ottiene pochissimo o addirittura nulla.

Sala pienissima a Palazzo Giureconsulti, Milano, dove lo scorso Maggio si sono svolti l’Assemblea Generale dei Soci e il Convegno del Responsible Jewellery Council, sponsorizzati da UniCredit, rappresentata da Gianna Spigolon (Responsabile per il settore Metalli Preziosi), con il supporto di Assogemme, Bulgari, Club degli Orafi Italia e Confindustria Federorafi. Un incontro tra i vertici del Council e i responsabili e gli operatori del settore orafo italiano, per fare il punto della situazione, capire quali sono le criticità, esporre i prossimi obiettivi e i progressi fatti (i membri del RJC sono cresciuti del 20% dal Marzo 2012 al Marzo 2013 e le certificazioni RJC, nello stesso periodo, sono aumentate del 60%). Per RJC erano presenti il presidente James Courage, Fiona Solomon, Direttore dello Sviluppo degli Standard del RJC, ed Effie Marinos, Direttore della Sostenibilità, SGS Group. Gaetano Cavalieri, presidente di Cibjo, ha voluto sottolineare la comunità di obiettivi e di intenti con RJC, allo scopo di di-

fendere l’industria ed esercitare un’influenza positiva nei Paesi dove questa opera, lavorando con la massima trasparenza e correttezza: una grande responsabilità di entrambe le associazioni nei confronti della comunità del settore, dei consumatori e dei membri. Maria Benedetta Francesconi, dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico per il settore della politica industriale e la competitività, ha spiegato come il Ministero abbia adottato le linee guida dell’OCSE, con altri 45 Paesi, e firmato un protocollo


d’intesa con RJC e Federorafi, con i quali è stato lanciato un Piano d’azione nazionale: una serie di attività per sensibilizzare il settore orafo - seminari, ricerche sulla conoscenza ed attuazione della RSI. Secondo una ricerca, ad esempio, il 76% delle imprese italiane conosce la RSI ed è cosciente dell’importanza delle sue regole per potersi presentare sui mercati esteri. Il Ministero realizzerà un manuale d’aiuto per le PMI utile per riconoscere e gestire i rischi dell’attività, creando un raccordo con gli standard RJC.

Per il settore orafo italiano erano presenti Augusto Ungarelli, presidente del Club degli Orafi Italia, e Licia Mattioli, di Confindustria Federorafi, associazione che funge da trait d‘union tra RJC e le aziende rappresentate (900), collaborando all’applicazione degli standard RJC alle aziende orafe italiane: realtà piccole o piccolissime, dove è spesso difficile introdurre un processo abbastanza complicato come quello previsto dagli standard del RJC. Un convegno “tecnico” dove ci si è resi probabilmente conto, anche grazie

agli interventi del pubblico, delle difficoltà che un settore di piccole aziende deve affrontare per adeguarsi a regole non più rinviabili e non più facoltative. Oltre alla case history di Bulgari - una delle prime aziende italiane a diventare membro del RJC - raccontata da Mauro di Roberto, Managing Director della Jewellery Business Unit della Maison (“per essere buoni imprenditori bisogna prima di tutto essere buoni cittadini” ha detto), interessanti sono state le presentazioni di Massimo Poliero, Direttore Generale di Leg.Or, azienda che ha adottato un codice etico interno già nel 2005: un passo fondamentale per un’azienda presente sui principali mercati internazionali, a contatto con società e culture diverse. Il codice etico di Leg.Or viene condiviso da tutte le filiali, garantendo la sicurezza nell’ambiente di lavoro e il rispetto dei diritti umani. L’intervento di Paola Signorotto, Marketing Manager di Progold, ha posto il problema dell’impossibilità di tracciare l’origine di alcuni metalli utilizzati nella

produzione di leghe madri (come iridio, rame, argento, ecc.): un settore di metalli comunque rari o pregiati nel quale, però, non esistono enti preposti al controllo. Cos’è il RJC Organizzazione internazionale no-profit, RJC è stata fondata per consolidare la fiducia dei consumatori nella filiera della gioielleria, tramite la promozione di norme e prassi responsabili in tutta la filiera del comparto dei diamanti, dell’oreficeria e dei platinoidi. I vantaggi della certificazione secondo i membri RJC: Dimostra che la vostra azienda aderisce ad uno standard internazionale riconosciuto da verifica indipendente. Semplifica le procedure aziendali e consente una operatività più efficace. Garantisce ai vostri clienti, ai consumatori e alle parti interessate che adottate pratiche commerciali responsabili. Per informazioni: www.responsiblejewellery.com/applications/rjc-member/

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I personaggi de

Danilo Gianformaggio il gusto di passare dai sogni ai progetti Socio amministratore della gioielleria di famiglia, presidente dell’Associazione Orafi di Trapani, è “innamorato” della sua Sicilia e da anni promuove eventi per rilanciare il settore.

D

a tempo lei è promotore di iniziative ed even ti culturali e commerciali intesi a rilanciare il settore orafo trapanese. Piaceri e dispiaceri di questo impegno? “Il piacere lo riscontro nel fatto che da un sogno di qualche anno fa siamo passati a

un progetto su cui pochissime persone avrebbero scommesso; e oggi incominciamo a vedere i primi frutti… La strada che ci ha portato fin qui è stata anche piena di diffidenze e di scarsa fiducia: prevedo che anche il proseguo del cammino non sarà privo di difficoltà... Ma noi continuiamo a pedalare!”.

People by Antonella Garello

La sua più grande soddisfazione professionale: quella volta che… “Il 18 maggio del 2011: quando, dopo 300 anni di abbandono, ho ridato vita all’Orologio Astronomico di Torre Oscura.

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English translation: see page 92

Una grande emozione, condivisa con la mia famiglia e con la mia Trapani: emozione più grande di così non si può”. A cosa ama dedicarsi nel tempo libero? “Principalmente a me stesso e al mio benessere... Spazio da una buona passeggiata in bici per le vie del centro storico a un’escursione fuori porta alla scoperta della ‘Sicilia ritrovata’”. Se non fosse nato a Trapani, le piacerebbe essere cittadino di…? “Bella domanda! Ho avuto la possibilità di viaggiare tanto e di conoscere tante belle città in giro per il mondo... Ma nel cuore ho sempre la mia Sicilia!”. Consiglierebbe a un giovane d’oggi di fare il gioielliere? “Sì, credo che il nostro mondo abbia sete di giovani che sappiano unire la tradizione con l’innovazione dei tempi moderni: credo che sia una bella sfida e spero che in molti raccolgano presto questa sfida...”.


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Storia d’impresa

Collezione Legato

Bracciale BRK

Il gioiello Utopia: un tuffo nei tesori degli oceani

Case history by Marina Morini

Perle di altissima qualità per gioielli unici, espressione di eccellenza e di passione.

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l mondo delle perle è un mondo a sé, e chi ha la fortuna di farne parte sa che ogni perla è unica, come unica è l’emozione, ogni volta, di scoprire perle sempre nuove e sempre diverse, per forma, dimensione, colore, lucentezza, qualità. Il fascino di questa gemma del mare ha catturato nell’immediato dopoguerra Ferrando Gaia, un imprenditore e un pioniere che, in un’Italia in grandi difficoltà economiche e sociali, è riuscito a fondare una società - la Gemmindustria Gaia Ferrando - specializzata nella distribuzione Collezione Notturno

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Da sinistra: Angela Gaia e la figlia Anna

e commercializzazione delle perle. Una realtà che si rafforza negli anni del boom economico e che, soprattutto, costruisce solide basi di credibilità e professionalità nel mondo della gioielleria, sia in Italia sia all’estero. Gemmindustria Gaia cresce e, con essa, cresce anche la reputazione nel campo delle perle: grazie al rapporto privilegiato che riesce a stabilire con i fornitori, infatti, la società è in grado di ottenere perle di altissima qualità, materia prima che acquista direttamente da importanti coltivazioni del Sud-Est Asiatico e australiane. Il punto di svolta arriva nel 1997: forte della conoscenza del prodotto e del mercato, Paolo Gaia, figlio di Ferrando, compie il grande passo e lancia il marchio Utopia. Paolo, cui il padre ha trasmesso la stessa passione per le perle, “vede” la possibilità di andare ad occupare uno spazio importante del mer-

cato, con collezioni di alta gioielleria diverse da ciò che offre il mercato di quegli anni; l’idea è quella di un gioiello in grado di comunicare lusso e freschezza, forme moderne e qualità. La terza generazione della famiglia è rappresentata da Anna Gaia, amministratore delegato di Utopia. Figlia di Paolo e Angela, Anna ha ereditato l’amore per le perle e la continua voglia di sperimentare. Per seguire al meglio questa filosofia di vita, Anna ha trascorso diverso tempo in una coltivazione di perle in Australia, portando poi all’interno dell’azienda quelle espe rienze e quel know-how oggi indispensabili per far fronte alle sfide future. Il giovane brand Utopia, inolCollezione Eden

Collezione Bolero

tre, può contare su di una tradizione consolidata e riconosciuta non solo dal punto di vista della materia prima - le perle e le pietre preziose - ma anche da quello del design, dallo stile inconfondibile. Merito, questo, di Angela Gaia, direttore creativo del marchio e moglie di Paolo: è lei che affronta la sfida costante di immaginare e progettare, con l’aiuto di un team di designer, quelle collezioni e quei pezzi unici che scandiscono la storia di Utopia. La perla è la primadonna: bianca, golden, grigia o nera, dalle forme tonde o barocche, la perla viene ulteriormente esaltata da diamanti bianchi, neri o brown, da tutte le nuance di colore delle pietre, preziose e di colore, dagli smalti, dall’oro giallo e bianco, da preziose chiusure. Forme e colori uniti con grande gusto ed eleganza che, non a caso, affascinano le donne di tutti i Paesi e di tutte le culture. Competenza e artigianalità, cultura e passione: così il gioiello Utopia rispecchia il senso e il significato più vero di quello che nel mondo chiamano “made in Italy”. English translation: see page 92

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L’intervista

Quali sono le figure più richieste nel settore del lusso?

Interview by Sonia Sbolzani

I grandi cambiamenti portano le aziende a richiedere figure professionali specializzate: Export Area Manager, Web Store Manager, agenti.

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ensiamo di rendere un utile servizio sia alle imprese del settore orafo sia a coloro che aspirano ad entrarvi professionalmente intervistando un autorevole esperto in materia di ricerche di personale nei comparti del lusso. Si tratta di Luigi Castellani, partner e

fondatore di Suitex International, società di ricerca e selezione del personale leader nel fashion e design. Dalle sue risposte si ottiene una radiografia piuttosto nitida del mercato del lavoro italiano allo stato attuale e in prospettiva, con specifico riferimento al business dei gioielli. Insediata a Venezia e Milano, dal 1984 Suitex è una società

internazionale di consulenza aziendale specializzata nell’attività di head hunting di risorse qualificate (dal top management agli agenti), tra i clienti della quale figurano primarie realtà del settore della gioielleria (Bulgari, Chantecler, Fendi, Golay Buchel, Chimento, Swarovski, Morellato, ecc.), oltre a fabbricanti e distributori di abbigliamento, calzature, pelletterie, tessuti, accessori, arredamento, illuminotecnica. Quali sono le figure professionali su cui puntano le aziende del lusso-gioielleria oggi? Quali mutamenti state osservando in questo mondo del lavoro? Gli avvenimenti macroeconomici delle ultime stagioni hanno influito anche sul sistema della gioielleria, che sta vivendo cambiamenti importanti nell’approccio al mercato e nella struttura delle aziende stesse: nuovi canali di vendita, appiattimento della piramide decisionale con aumento d’interesse per le posizioni più operative e maggiore attenzione ai segnali ed alle

tempistiche di risposta al consumatore; crescente importanza dello sviluppo delle vendite sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Sono questi gli elementi centrali che un’azienda della gioielleria ha affrontato e sta gestendo nelle ultime stagioni. Le aziende cercano figure con un alto livello di specializzazione e con caratteristiche uniche e specifiche che riescano in tempi stretti a generare una spinta allo sviluppo dell’azienda, che riescano ad implementare le scelte strategiche definite dall’alta direzione e quindi a portare il segno positivo ai conti di chiusura di fine anno. Nelle aziende della gioielleria l’occupazione è molto più selettiva perché c’è la consapevolezza che il futuro può essere di crescita, ma questa non può che passare per le risorse umane, vera e unica leva strategica. Ci può fare qualche esempio concreto di figura-chiave oggi? Una figura chiave è sicuramente l’Export Area Manager. L’inter-


Luigi Castellani

nazionalizzazione è un fenomeno in atto da un paio di decenni, ma è recente l’espansione di presenza anche in mercati “non tradizionali”, che va di pari passo con un “ritorno” nelle nazioni le quali storicamente hanno sempre apprezzato la gioielleria italiana, evidenziando anche in questi anni una tenuta, ed oggi una ripresa dei consumi (USA, Germania, Francia, Svizzera, Benelux). Di qui la necessità di inserimento nelle aziende di manager con importanti skills in grado di estendere la presenza dell’azienda in mercati nuovi

e/o più profittevoli. Con il necessario distinguo sul livello del prodotto e dell’immagine stilistica tutti i “mercati emergenti” apprezzano e richiedono la gioielleria italiana: Russia, Kazakistan, Brasile, Cina individuano nella gioielleria italiana simboli unici, oggetti del desiderio. Le aziende devono poter contare su una forte rete vendita: potenziare il commerciale paga sempre: in periodi normali, ma soprattutto in momenti critici, bisogna espandere le vendite in nuovi territori e rafforzare quelli già coperti.

Quali compiti specifici ha l’Export Area Manager? L’Export Area Manager è una figura professionale decisamente operativa che porta l’azienda a diretto contatto con il mercato. È anche una tipica professione di accesso per i giovani laureati. La laurea privilegiata è quella in economia, seguita dalla laurea in lingue straniere. In effetti, accanto alle competenze economiche e alle attitudini commerciali, questa professione richiede padronanza delle lingue straniere e molta voglia di viaggiare: bisogna saper affrontare lo stress di spostamenti all'estero. Può costituire il primo gradino verso la direzione commerciale estero, oppure, per aziende molto grandi, si può evolvere nella gestione di aree sempre più ampie e strategiche per il business aziendale. Altri ruoli richiesti al momento? Accanto all’Export Area Manager, la figura che le aziende del settore gioielleria ci richiedono è quella dell’Export Manager. In moltissime realtà è un nuovo inserimento; anche realtà con volumi importanti sono sempre state gestite dal titolare o dalla famiglia. Ora si rende necessario avere in azienda un manager

che conosca le caratteristiche e le dinamiche distributive dei mercati esteri e che sappia costruire/gestire la struttura sottostante: EAM, Key Account Manager e ovviamente agenti. Questi ultimi rappresentano un’altra importante richiesta. Negli ultimi 4-5 anni sono sempre di più le ricerche di agenti/agenzie che Suitex International realizza per le aziende orafe, ricerche per nazioni estere che vedono al primo posto Germania, Austria, Svizzera e Francia, seguite da Russia, Turchia. Spesso si rileva che le aziende orafe sono scarsamente interessate alle figure dirigenziali. Questo risulta anche dalla vostra esperienza? Il livello di manageralizzazione nelle aziende orafe è sempre stato inferiore rispetto a realtà dell’abbigliamento o delle calzature-pelletterie. Questa peculiarità la possiamo associare alle caratteriste intrinseche del prodotto. Negli ultimi anni però il “prodotto” si è evoluto verso un concetto di moda. Minori prezzi unitari, sviluppo di collezioni a cadenza periodica, distribuzione in canali alternativi al dettaglio specializzato. Tutte novità che hanno reso più complessa la struttura organizzativa di un’azienda orafa e di fatto

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L’intervista

Ma quanto si guadagna? Secondo un’indagine statistica delle principali figure del settore lusso/moda che Suitex rilascia annualmente nel mese di Giugno, ecco quali sono oggi, rispetto al 2010, i valori minimi e i massimi della RAL (Retribuzione Annua Lorda) delle tre figure professionali citate nell’intervista: EXPORT MANAGER: 66.470 +18,23% / 136.800 +17,13% EXPORT AREA MANAGER: 42.710 +16,34% / 117.430 +11,11% KEY ACCOUNT MANAGER: 36.230 +11,99% / 69.380 +15,02%

hanno reso necessario l’inserimento di figure nuove, di manager che introducessero logiche produttive, organizzative e distributive proprie di altri settori. È evidente la dicotomia: aziende orafe che sono “artigiani del lusso” ed aziende orafe che sono diventate realtà produttive che si rivolgono ad un pubblico più ampio con una capacità di spesa inferiore. Se vogliamo, in questo caso possiamo parlare di “gioielleria democratica”… o, visti i tempi in Italia, “gioielleria di necessità”. Quali aziende assumono di più? Queste ultime appena citate, che in particolare arruolano export manager ed export area

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manager, ma anche responsabili marketing e responsabili della comunicazione. Per chi vorrebbe lavorare nel settore orafo, può accennare alle professionalità che in futuro offriranno più occasioni? Non è solo la tendenza delle grandi firme della moda; anche le aziende della gioielleria di piccole o medie dimensioni possono, devono, darsi all’e-commerce, aprendo un proprio canale di vendita sul sito del brand oppure affidandosi ai tecnici esperti di società che lavorano esclusivamente nell’ambito della vendita online di marchi prestigiosi.

Una rivoluzione mediatica che ha conseguenze anche nel campo delle risorse umane, perché comporta la nascita di nuove figure professionali che devono fronteggiare un mercato totalmente nuovo. Una figura di ri-

suo la pianificazione strategica dell'andamento del web store in termini di fatturato e di sviluppo, l’analisi della concorrenza e la targhetizzazione del mercato. Deve essere in grado di definire i prezzi e il marketing mix del web store, perché la strategia aziendale potrebbe essere diversa rispetto ai canali tradizionali così come potrebbe aver deciso per l’esclusione di alcune aree geografiche. È sempre lui a interfacciarsi con la web agency se la funzione di gestione di sviluppo del sito web è esternalizzato, a coordinare l’attività di customer care e, ovviamente, a pianificare e gestire la logistica.

Potenziare il commerciale paga sempre, soprattutto nei momenti critici lievo è sicuramente il Web Store Manager: è il referente e responsabile di tutte le attività di gestione e sviluppo del posizionamento dell’azienda e dei prodotti nel canale online e si relaziona con l’area commerciale, la logistica e l’IT. È compito



Ricerche

La comunicazione non è solo una questione di soldi La riconoscibilità e il gradimento di una campagna si basano su infinite variabili, e le scelte coraggiose non sempre pagano. L’importanza dei social network.

Spendi duecentomila euro in pubblicità e una persona su dieci si ricorderà di aver visto la tua campagna. Spendine quattrocentomila e se ne ricorderà una su cinque. Se ne spendi un milione puoi arrivare a una su due. Più facile di così. Basta seguire la linea rossa (grafico n.1) che traccia la media degli investimenti pubblicitari sui periodici da parte dei maggiori inserzio-

S

nisti del settore, in corrispondenza con la percentuale di popolazione che ricorda di aver visto la loro pubblicità: la spesa media dei maggiori utenti pubblicitari della gioielleria è stata nel 2012 di circa 450.000 euro, mentre il ricordo delle rispettive campagne si è attestato intorno al 23% dei lettori, ossia più o meno un punto percentuale di ricordo ogni ventimila euro di spazi pubblicitari. In realtà, se fosse così semplice, il gioco

Research by Vittorio Montieri

Ricordo/investimento pubblicitario stampa periodica - anno 2012 AD recall/magazines ad spending - year 2012

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å

della comunicazione sarebbe solo una questione economica: di soldi, di investimenti. A complicare la faccenda intervengono invece una gran quantità di fattori: quanto l’annuncio è memorabile, differente, piacevole, da quanto tempo va avanti in forme grosso modo simili, se è declinato in forme grosso modo simili su altri mezzi e da quanto tempo non si vede più in giro. La performance virtuosa di Davite & Delucchi Tanto è vero che dei trenta brand che nell’anno passato hanno investito sui settimanali e i mensili almeno 1/100 del totale di categoria (cioè almeno 245.000 euro dei 24 milioni e mezzo versati alle concessionarie) solo un paio, Bulgari e Cartier, si comportano secondo statistica. Gli altri, a seconda dei casi, ottengono più di quello che hanno dato (sotto la diagonale), oppure meno (sopra la diagonale). In questo singolare rapporto tra denaro e memoria, la performance della valenzana Davite & Delucchi è la più virtuosa, quattro volte me-


Riconoscimento annunci stampa gioielleria - anno 2012 Recognition of jewellery print ads - year 2012

glio dello standard. Molti dei motivi che in linea teorica possono incidere positivamente sul risultato sono in effetti presenti nella campagna DD: la relazione a lungo termine, tre anni, con la testimonial Aida Yespica, la popolarità di lei, il fatto che l’annuncio pubblicitario risulti complessivamente gradito e al vertice tra le preferenze maschili. All’opposto, sembrerebbe che il ritorno sugli investimenti in termini di visibilità sia stato deficitario proprio per il top spender Boccadamo; ma anche qui valgono, al contrario, le stesse giustificazioni, in primis la svolta verso una nuova immagine più simbolica e sofisticata. Che poi la “dea bendata” non sia il massimo per un “blind test”, questo va da sé. Ci sta che il marchio frusinate paghi lo scotto per la scelta coraggiosa e un po’ sadica di coprire con un drappo di seta rossa gli occhi blu della modella estone Maria Beljanina.

ç Chi invece va alla grande nella graduatoria del riconoscimento (grafico 2) è Pandora, firma venuta prepotentemente alla ribalta multimediale nell’arco degli ultimi due anni. Evidentemente, gli “unforgettable moments” scanditi dallo slogan fanno pendant con messaggi pubblicitari altrettanto indimenticabili. Le altre maison che la fanno da padrone quando si chiede agli intervistati di attribuire a una marca una pagina pubblicitaria privata del logo e di altri segni identificativi espliciti sono quelle che combinano format consolidati e budget consistenti:

Stroili, Morellato, Breil, Brosway, Dodo, Cartier, Bulgari. Il problema del qui pro quo di tanti marchi famosi Tra gli emergenti si fa luce S’Agapò, che però risente ancora di una ragguardevole quota di qui pro quo: i suoi “gioielli per amore” sono stati attribuiti tra gli altri a Breil, Brosway, Comete e Trollbeads (è stata comunque tenuta per buona la variante con consonante gutturale sorda S’Akapò, dovuta probabilmente all’ignoranza dell’etimologia greca del brand name). Il fratellino fashion di Brosway non è certo l’unica vittima delle gaffe degli intervistati: sei su trecento hanno assegnato a marchi concorrenti l’annuncio di Miluna, solo perché un po’ meno missitalianeggiante del solito, e la stessa sindrome si è palesata, seppur in

tono minore, davanti agli annunci di Davite & Delucchi e Osa; oltre che di Morellato e Easy, che sembrano soffrirne in maniera cronica. Fanalino di coda della riconoscibilità è una volta tanto Tiffany, il che però sembra smentire tutto quanto fin qui detto sul rapporto tra la corretta identificazione di una pubblicità e la sua persistenza nel tempo. Certo, la pagina sotto osservazione non era delle solite; esattamente era quella per il bracciale “bone cuff” di Elsa Peretti ed è comprensibile che, senza alcun riferimento al pacchettino verde acqua e al sentimentalismo dei soggetti, tutta l’advertising awareness della gloriosa griffe possa andare a pallino. Ma si dà il caso che lo scatto pubblicitario dell’ergonomico bracciale serrato intorno a un osso umano (che a regola dovrebbe essere il radio) sia una delle immagini storiche della comunicazione di gioielleria, realizzata nel 1984 dal celebrato

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Ricerche

Gradimento annunci stampa gioielleria - anno 2012 (distribuzione dei giudizi) Likeabilty of jewellery print ads - year 2012 (distribution of evaluations)

é fotografo giapponese Yasuhiro Wakabayashi, in arte Hiro, e da allora saltuariamente ma costantemente riproposta; oltre al fatto che l’eccentricità del visual non passa certo inosservata, per cui una pagina del genere non si dovrebbe dimenticare tanto facilmente. Eppure così è: oltre a rappresentare la decadenza del corpo, questa pubblicità testimonia l’altrettanto inesorabile decadimento del ricordo. Nonostante l’oblio, e nonostante il gusto un tantino macabro dell’insieme (la passione estetica di Elsa Peretti per la conformazione delle ossa deriva pur sempre da una visita al cimitero e a una vicina chiesa de-

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corata con ossa umane fatta da bambina assieme alla nonna), l’annuncio anatomico di Tiffany non è dispiaciuto al pubblico, anzi: solo quattro pubblicità hanno riscosso un numero più alto di apprezzamenti al top box, cioè al massimo grado nella scala di valutazione (grafico 3). Centomila i “likes” per la campagna di DoDo In pubblicità si è sempre pensato che il gradimento di una campagna potesse essere una variabile importante nel favorire la predisposizione all’acquisto, ma adesso che sull’onda dei social network tutto si misura in “mi piace” e pollici retti, la

questione diventa di fondamentale importanza. Scopriamo così, non senza sorpresa, che tra ventinove fotografie la più amata è stata l’unica illustrazione, che tra tante campagne inedite la preferita risale alla metà degli anni Novanta, che tra ventitré modelle, due coppie, tre still life e il fotomontaggio di un giaguaro alla fine ha vinto un esemplare estinto di Raphus Cucullatus, meglio conosciuto come Dodo (da quest’anno, dopo la cessione delle quote di maggioranza di Pomellato ai francesi della Kering, da pronun-

ciarsi con l’accento sulla “o” finale). Forse il soggetto prescelto, una palma stilizzata con annodato uno spago da cui pende il ciondolo, è sembrato più riuscito di altri. Forse i quasi centomila likes della pagina Facebook potevano far presagire qualcosa di simile. Dietro la simpatica bestiolina, con giudizi di gradimento ai due massimi livelli (“molto” e “moltissimo”) superiori al 50% del campione, incontriamo la classe fatta persona della modella di Crivelli, autentica rivelazione del 2012 il cui nome però non è stato rivelato, e l’altrettanto affascinante modella russa Irina Valer'evna Šajchlislamova, in arte Irina Shayk, di cui invece si sa tutto: del fidanzamento con Cristiano Ronaldo, del décolleté indossato sul red carpet dell’ultimo festival di Cannes, delle sue sfilate per Givenchy alla Settimana della Moda di Parigi, della sua copertina per la Swimsuit Issue di Sports Illustrated, delle sue campagne per


Gradimento annunci stampa gioielleria - anno 2012 (valutazione media) Likeabilty of jewellery print ads - year 2012 (average avaluation)

Replay, Lacoste, Martini, Intimissimi, ma soprattutto, ciò che qui importa, dell’essere stata nel 2012 endorser ufficiale di Morellato. C’è relazione tra conoscere e approvare una pubblicità? In negativo, si distingue invece un quartetto composto da due outsider, Osa e Le Bebé, e due classici, Damiani e Pomellato, i cui voti insufficienti superano l’80% del totale. Eppure si tratta, come nella maggior parte dei casi, di ritratti di donna. Una volta di più, le abissali differenze di valutazione tra immagini apparentemente identiche mettono in risalto l’importanza che, in una comunicazione senza spessore strategico e slanci creativi com’è per sua natura quella dei preziosi, rivestono i valori della produzione: dal casting all’illuminazione, alla qualità fotografica, alla posa. Nel caso di Pomellato (pardon, Pomellatò) è sorprendente la pervicacia con cui il brand si ostina a puntare sul fascino algido di Tilda Swindon, che tuttavia continua a piacere a una microscopica nicchia di conoscitori, mentre resta indigesta ai più. A questo proposito, ci si può chiedere per finire se esista una qualche relazione tra la conoscenza di una pubblicità e la sua approvazione,

è Ricordo/gradimento annunci stampa gioielleria - anno 2012 Recall/likeability of jewellery print ads -year 2012

ê se la novità, o al contrario la familiarità, con un soggetto o un format possano essere più o meno premianti in termini di gradimento. Beh, a giudicare da come le marche orafe si disperdono nell’apposito grafico 5, si direbbe proprio di no. Ci sono campagne con una scarsa visibilità e un largo consenso, tipo

Tiffany e Crivelli, e viceversa ben note ma stroncate, così come ci sono campagne carenti in entrambi i fattori e altre sopra la media in tutti e due, tipo Morellato. Speriamo di non doverlo pronunciare con la vocale finale accentata. Nota: gli annunci selezionati appartengono alle 30 marche che,

secondo i dati Nielsen, hanno investito sulla stampa periodica nell’arco del 2012 una quota superiore all’1% del totale della categoria Gioielleria. Intervistati: 300 / Sedi: Milano, Roma / Data: giugno2012 Femmine: 75%; maschi: 25% Età 18-34: 66,6%; età oltre 34: 33,3%

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Marketing

N Marketing by Daniela Saibene

Rinnovarsi è vitale e rappresenta il solo futuro possibile sia per i produttori sia per i dettaglianti.

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L’innovazione è la chiave del successo

ell’ultimo numero abbiamo concluso il nostro appuntamento con il marketing parlando di innovazione, dell’utilizzo a volte abusato di questo termine, ma anche di quanto sia strategico e vitale in questo momento cercare proprio in questo aspetto la soluzione ad alcuni problemi del business. Essere innovativi è un dovere, in quanto la disponibilità ai mutamenti rappresenta il futuro per il benessere delle aziende ed è vitale tanto per il mondo della produzione quanto per i commercianti. Al contrario, senza reale cambiamento aziendale, il negozio finisce per vendere prodotti magari molto innovativi ma che arrivano da altri, senza proporre al cliente la propria personalità, la propria identità, che poi è quello che fa la differenza e che dà valore alle scelte di retail. Il DNA della propria attività, l’investimento sull’immagine e sulla strategia di differenziazione, puntando sulle proprie forze e unicità, sono importanti leve di successo di questi tempi. I commercianti che non si sapranno adeguare a questa necessità si troveranno a essere

dipendenti da ciò che altri producono e vendono e da clienti che scelgono considerando il negozio un tramite e non un luogo di esperienze da ricordare. Il negozio deve invece essere un luogo dove far nascere nuove idee di incontro commerciale coi clienti e nuove risposte ai loro desideri e alle loro “necessità”; anche per il piccolo imprenditore cercare di essere sempre propositivo è un dovere: con curiosità e con la voglia di apprendere da chi l’innovazione la sa fare, per poter apportare valore alla propria azienda e quindi ai propri clienti. I trend, le ricerche e gli aspetti da valutare in rapporto alle proprie forze e strategie Per il retail, in generale, è importante essere attenti alle tendenze, alle mode e a tutto ciò che si muove intorno ai trend setter, blogger e così via. Le riflessioni sono tante ed è necessario valutare su che cosa si basa il consumo. Quali sono le basi del consumo quando il desiderio e la necessità del prodotto sono già attive? Sicuramente la capacità economica, il tempo da dedicare all’acquisto e la fiducia


che il cliente ripone nella marca, nel prodotto e nel punto vendita. Queste basi oggi registrano debolezze che devono essere prese in considerazione e attentamente valutate, per cercare i mezzi di reazione e di una risposta decisa. Prima di tutto, il cliente, che negli anni 90 era un “consumatore”, oggi è un “individuo”: cambiamento non da poco, che stravolge le relazioni commerciali e di comunicazione dei commercianti. Inoltre, il rapporto di ogni individuo col denaro, col tempo e con la fiducia è del tutto diverso rispetto agli anni in cui gli acquisti erano meno meditati. Capacità economica Per molti diminuisce: l’aumento delle tasse, l’assottigliamento dei risparmi e la mancanza di lavoro, soprattutto tra i giovani, le donne e gli over 50, interagiscono negativamente su criteri di ricerca sociodemografica. Da qui il successo dell’area low cost, delle private label, della politica di sconti e l’aumento degli acquisti e-commerce, che si specializzano soprattutto nell’area logistica e nelle occasioni da non perdere. Aumenta anche il “senso del prendersi cura delle cose”: il ritorno di mestieri come quello della sarta e del calzolaio o dei libri di scambio sono un tangibile risultato di questo cambiamento.

Anche il tempo diminuisce: non tanto perché non c’è, ma perché aumenta lo stress, mentre gli acquisti hanno bisogno di relax (si sta maggiormente a casa e l’e-commerce risponde a questo bisogno); aumentano i progetti relativi alla banca del tempo, come è boom di scambi di manutenzione. La marca e l’insegna devono essere affini al modo di essere dell’individuo: la crisi della pubblicità procede parallelamente all’aumento degli investimenti nella multi canalità. Fiducia Merce rara e importante, in un momento in cui la famiglia come coltivatrice di valori è in crisi, le istituzioni fanno acqua e regna l’individualismo. In questo contesto, la sfida di ogni dettagliante è di approfondire ognuno di questi aspetti e trovare la propria nicchia commerciale, cercando di rispondere con chiarezza ed etica: è difficile vendere tutto a tutti, lo è altrettanto essere troppo selettivi. In

questo contesto vengono premiate le novità e la chiarezza: la marca e l’insegna devono parlare chiaro. Forse la chiave per la crescita, almeno per molti, può consistere in efficienza, innovazione e strategia di retail globale, il che significa analizzare l’assortimento, i clienti e tutto il mondo digitale per poter parlare con loro interagendo con più mezzi, il personale interno all’azienda e, infine, i valori che in questo momento storico sono sempre più importanti e - se dichiarati e coerenti - possono concretamente contribuire al successo del retail. L’esempio di un successo Spesso l’innovazione a livello retail è soft e talvolta i risultati sono di conseguenza “leggeri”; in alcuni casi l’innovazione stravolge i canoni storici della distribuzione, creando attività di vendita “uniche”. Un esempio arriva da Brera, nel cuore di Milano, dove la gioielleria “Gioielli By Ferro” nasce nel 2012, per volontà dell’imprenditore Ferruccio In-

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Marketing

vernizzi. Fin dall’adolescenza Invernizzi mostra un animo eclettico e più tardi troverà modo di esprimersi creativamente nel mondo della gioielleria, come consulente per numerose aziende orafe e in una approfondita passione per le gemme, diventando gemmologo. Gioielli by Ferro - e già il nome del punto vendita è una chiara affermazione - desidera rispondere a tutti i clienti che desiderano convenienza, qualità, garanzia e trasparenza. “Nella mia gioielleria” afferma Invernizzi - “alcuni gioielli non sono per tutti e fanno parte della Private Collection, una collezione fatta a mano che spesso parte dallo studio di una gemma e che è destinata agli estimatori dei pezzi unici. Le mie creazioni sono come un abito fatto su misura, devono rispecchiare la personalità di chi li indossa. Sono gioielli che vendo solo a chi li sa indossare e apprezzare”. Accanto a questo mondo di gioielli unici, nel negozio di via Monte di Pietà 1 il cliente può valutare altri gioielli, anch’essi di altissima qualità, evocativi di sentimenti, carattere e personalità, ma decisamente meno dispendiosi. Sono le collezioni di anelli, orecchini, collier e orologi selezionati e periziati da Pronto Gold, la casa madre di Via San Gregorio, nata nel 2010, che a sua volta reperisce da privati, gioiellieri, aste e successioni pezzi antichi e non, alimentando con qualità e convenienza la gioielleria Gioielli by Ferro. “I bassi rica-

richi sul prezzo finale e i costi alla fonte vantaggiosi ci consentono di vendere a prezzi veramente interessanti” continua Ferruccio Invernizzi. Nel suo punto vendita i clienti possono acquistare a prezzi competitivi un unico mondo, quello dei preziosi moderni o vintage. “Ma non usati” - sostiene Invernizzi - “perché non esiste l’usato nel gioiello; esiste la borsa usata, l’auto usata, ma non il gioiello o le gemme”. L’altra domanda d’obbligo che si pone Invernizzi è: “un mobile d’antiquariato è usato?”. Anche per quanto riguarda il target di riferimento di Gioielli by Ferro, la risposta stravolge ogni schema: parliamo infatti di un target molto fedele e al tempo stesso del tutto eterogeneo, dal cliente finale al gioielliere, dal dealer alle case d’asta. A un anno dalla sua apertura, Gioielli by Ferro è un punto vendita in ottima salute, in grado di soddisfare diversi bisogni sia del settore che del cliente finale e vale la pena capire quali siano le leve del suc-

Il successo è frutto di differenziazioni

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cesso di questa gioielleria. Il gioiello dal consumatore ritorna al cliente finale o al trade attraverso una filiera corta e quindi senza ricarichi eccessivi; la convenienza è chiaramente percepibile dal cliente, con un ottimo rapporto qualità-prezzo; infine, i gioielli sono tutti periziati. Tra le leve strategiche vanno annoverate proprio la competenza, la specializzazione e la cultura che la casa madre Pronto Gold mette a disposizione: un team di esperti gemmologi e periti lavora senza lasciare nulla al caso, confrontandosi continuamente con spirito di gruppo attraverso una incessante formazione. L’evoluzione è un must del gruppo e, tanto per non lasciare nulla al caso, nei pressi di Pronto Gold è nato il bar Gold, mentre sono già in programma numerosi altri progetti innovativi, tutti nell’ottica della retail innovation.



Gemme

Le 14 meraviglie che distinguono il diamante da qualsiasi altro materiale.

‘Frate adámas’ un unicum del Creato

Gems by Luigi Costantini

grafite

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L

Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa Belgio

audato sie, mi’ Signore, per messer lo frate adámas... Senz’altro un giorno o l’altro com’ebbe a dire un mio caro amico che vive all’ombra del Cupolone - s’aprirà uno squarcio tra le nubi e un fulmine mi trapasserà riducendomi ad un mucchietto di cenere. Del resto - mi perdoni il Santo d’Assisi se stravolgo il suo “Cantico delle Creature” come si fa a non lasciarsi travolgere dal misticismo, nell’apprendere sì tante e cotante mirabilia che riguardino quest’unicum del Creato che è “fratel adámas”, “fratello diamante”? Se a San Francesco fossero state note tutte le eccezionalità di questa particolare “creatura”, non avrebbe esitato a

tesserne le lodi. E ne avrebbe avuto ben donde, se solo avesse saputo: Che il diamante, tra tutte le gemme, è la sola ad esser composta d’un solo elemento chimico: Carbonio (C) al 99,98% , essendo il rimanente 0,02% costituito da Azoto (N) oppure Boro (B) o altri elementi in traccia. Tutte le altre gemme son composte da una combinazione di elementi. Il chimismo essenziale del rubino e dello zaffiro (varietà della specie corindone), ad esempio, è dato dal sesquiossido di alluminio (Al2O3), con Cromo (Cr) e Ferro (Fe) e Titanio (Ti) come agenti cromofori, rispettivamente; quello dello smeraldo, varietà della specie berillo, dall’ allumo-silicato di berillio Be3Al2Si6O18, con Cromo (Cr) come elemento cromoforo.


Che il diamante è una delle forme più rare di uno degli elementi più comuni in natura. Pur essendo, infatti, una delle molte forme dell’elemento Carbonio - vi sono più di tre milioni di composti, tra quelli a noi noti, che contengono Carbonio, e per lo più di origine organica - è il solo, dei due d’origine inorganica, a cristallizzare nel sistema cristallografico a maggior simmetria, ovvero nel sistema cubico od isometrico. L’altra forma di Carbonio cristallizzato, la grafite, cristallizza nel sistema esagonale (ma tutti sanno quale sia la durezza del diamante e quella della grafite). E tutto ciò dipende dalla disposizione strutturale degli atomi di Carbonio nel reticolo cristallino e quindi dal sistema cristallografico d’appartenenza. Che il diamante deve la sua genesi alle prime fasi di formazione del nostro pianeta, nel corso di quei processi di segregazione magmatica, parte integrante di quell’irripetibile processo geologico naturale ch’è stato il raffreddamento della crosta terrestre. Formazione iniziata circa 4,5 miliardi d’anni fa, col diamante che occupa uno spazio temporale compreso tra i 3,3 miliardi e gli 800 milioni d’anni addietro (provate ad immaginarveli!). Che il diamante, tra tutte le sostanze naturali presenti su questo pianeta, è la più dura. (Scala Mohs: 10; Scala Knoop: 9000). Quella, cioè, che più oppone resistenza alla scalfittura o all’abrasione. Solo un diamante riuscirà ad abradere un altro diamante. E tutto ciò discende dalla, ed è intimamente connesso alla, peculiare struttura cristallina di questa sostanza. In altre parole, dai fortissimi legami covalenti, di natura elettromagnetica, esistenti tra gli atomi del reticolo cristallino: ognuno dei quattro elettroni dell’orbitale più esterno di ciascun atomo è

San Francesco d’Assisi

compartito dagli atomi circumvicini ! Che il diamante è resistentissimo agli agenti atmosferici, non è fusibile, è inattaccabile da acidi ed alcali e da qualsiasi altro agente chimico, fatta eccezione per il nitrato di potassio o il carbonato di sodio fuso. Non fonde, capite? Riscaldandolo pur sotto vuoto ad una temperatura compresa tra i 1.200 ed i 1.900°C, si trasforma in grafite, e a 3.500 °C sublima, ma non fonde; passa cioè direttamente dallo stato solido allo stato gassoso. E questo la dice lunga sul fatto che, come l’oro, il diamante abbia trovato posto, ab antiquo, tra i materiali di scambio considerati preziosi. Che il diamante, sottoposto a compressione, ha la minor variazione di volume, rispetto ad altri materiali. (in psi, 14x 106). Ve le immaginate tutte le applicazioni in campo meccanico? Che il diamante è il miglior conduttore (dissipatore) di calore esistente in natura, tra i corpi solidi conosciuti (30W/cm °K). Tant’è che, nella sua qualità gemmifera, viene utilizzato come dispersore di calore nelle strumentazioni elettroniche di bordo delle navette spaziali. Anche qui, come nei casi a seguire, una libidine per chi s’occupa di applicazioni in campo termico, ottico, elettrico, elettronico, medicale, microchirurgico, a tecnologia laser, tecnologia dei semiconduttori, tecnologia di trasmissione di radiazioni infrarosse, a microonde, sincrotroni… Che il diamante possiede, tra tutte le so-

stanze naturali, uno dei più bassi coefficienti d’espansione termica. Tradotto in cifre: aumentando la temperatura di 1 °C, si avrà una dilatazione, per qualsivoglia direzione considerata, di appena 1/1.000.000 mm, ovvero un’espansione termica di 0,000001 mm. Nel diamante, pertanto, la possibilità di rotture per effetto di improvvisi cambiamenti di temperatura è assai ridotta. Che il diamante, fatta eccezione per quello contenente Boro o Alluminio in traccia nel reticolo cristallino, è un ottimo isolante elettrico. Che il diamante, a differenza di qualsiasi altro materiale cristallino, è “elastico”. In altre parole, su superfici solide rimbalza come una palla da ping-pong, andando a finire nei posti più improbabili. Ciò dipendendo, sempre, dalla sua struttura. Ne sanno qualcosa gli orafi, gli incassatori, i gemmologi! Che il diamante è al contempo lipofilo ed idrofobico, ovverosia esibisce affinità per le sostanze grasse ed idrorepellenza per l’acqua. Che il diamante possiede, tra tutte le pietre naturali trasparenti, uno dei più elevati indici di rifrazione (2,417) e una delle più elevate capacità totalriflettenti interne. Di qui l’elevata brillantezza, lucentezza e scintillio. Che il diamante ha una notevole capacità dispersiva (dispersione o fuoco) nei confronti della luce bianca che lo attraversi, talché, tagliato, si comporterà come un vero e proprio prisma di Newton. Che il diamante è l’unico materiale conosciuto a sfidare una delle prime leggi della fisica: questa dice che, a livello atomico, è quasi impossibile cogliere dati statistici, in quanto - qualsiasi sia lo strumento d’indagine impiegato - quest’ultimo interagirà con il corpo oggetto d’analisi, inferendo sui risultati. Ebbene, il diamante (tagliato) sfugge a tal legge! E questa è l’ultima, sul diamante, da parte di due gruppi di ricercatori - dell’Università di Stoccarda (Germania) e dell’Università di San Jose (California, USA). English translation: see page 93

73 magma


Norme e leggi

Gli oggetti contenenti nichel, esistenti presso grossisti e dettaglianti al 1° Aprile 2013, possono essere venduti?

A proposito di nichel: e le giacenze? ul numero di Aprile dell’Orafo Italiano, nell’articolo “1° aprile: la fine del nichel”, sono state illustrate le problematiche connesse all’entrata in vigore della norma EN 1811:2011 e, quindi, del nuovo metodo di analisi per la determinazione del rilascio di nichel. Con questo scritto si torna sull’argomento per affrontare la specifica questione inerente le giacenze, esistenti alla data del 1° aprile 2013 presso le imprese commerciali (grossisti e dettaglianti), di oggetti realizzati con leghe contenenti nichel, i quali, sebbene conformi secondo la norma EN 1811:1998 + A1:2008 (vigente al momento della loro fabbricazione), dovessero ora risultare irregolari applicando la nuova norma. Ferma restando, in base al principio giuridico “tempus regit actum”, l’assoluta inesistenza di responsabilità a carico del produttore (infatti, questi come avrebbe potuto verificare la conformità dei propri manufatti sulla base di una norma non ancora esistente?), resta da vedere se l’impresa commerciale possa o meno con-

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tinuare a commercializzare tali oggetti. Si desidera, preliminarmente, evidenziare che, in carenza di qualsivoglia pronuncia giurisprudenziale o chiarimento proveniente dalle autorità competenti (in primis dal Ministero della Salute), quanto segue è un’interpretazione personale che, seppur


supportata, come vedremo, da argomentazioni a nostro avviso solide, potrebbe venire smentita in sede di decisione da parte della magistratura giudicante. Ricordato che sia la norma prescrittiva europea (art. 67, Regolamento (CE) n. 1907/2006, c.d. Regolamento REACH), sia la norma sanzionatoria nazionale (art. 16, D. Lgs. 14 settembre 2009, n. 133) vietano la fabbricazione, l’immissione sul mercato e l’uso delle sostanze di cui all’Allegato XVII, è necessario, nel caso in esame, determinare cosa debba intendersi per “immissione sul mercato”. Ci soccorre, in primo luogo, lo stesso Regolamento REACH, dove (art. 3, n. 12) viene data la seguente definizione: “l'offerta o la messa a disposizione di terzi, contro pagamento o gratuita”. Qualora ci si fermasse qui, parrebbe doversi ritenere che la “commercializzazione” dei prodotti in parola rientri nel divieto sopra ricordato. Deve però notarsi che la stessa Commissione Europea, nel documento del settembre 1999 “Guida all’attuazione delle direttive fondate sul nuovo approccio e sull’approccio globale”, al punto 2.3 scri-

ve: "L’immissione sul mercato è l’atto iniziale che consente di mettere per la prima volta a disposizione un prodotto sul mercato comunitario per consentirne la distribuzione o l’uso nella Comunità. Esso può essere messo a disposizione a titolo oneroso o gratuito”, aggiungendo, altresì, che “un prodotto deve essere conforme alle direttive di nuovo approccio applicabili quando viene immesso sul mercato comunitario per la prima volta”. È, inoltre, da considerare che anche il Regolamento (CE) n. 765/2008, recante “norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti”, definisce (art. 2, n. 2) la “immissione sul mercato” come “la prima messa a disposizione di un prodotto sul mercato comunitario”, utilizzando, per indicare i successivi passaggi commerciali, la locuzione “messa a disposizione sul mercato” (definita appunto – art. 2, n. 1 – come “la fornitura di un pro-

dotto per la distribuzione, il consumo o l’uso sul mercato comunitario nel corso di un’attività commerciale, a titolo oneroso o gratuito”). Tale differenziazione, peraltro, è stata recentemente recepita anche nel Regolamento (UE) n. 1007/2011, in materia di etichettatura dei prodotti tessili (art. 3, comma 2). In considerazione di quanto si è finora esposto e tenuto conto che l’operatore (grossista o dettagliante) non può determinare la conformità degli oggetti acquistati prima del 1° aprile 2013 per quanto attiene il rilascio del nichel, se non sottoponendo ciascuno di essi ad analisi (che, peraltro, sebbene non “distruttive”, li danneggerebbero inevitabilmente, dovendone simulare l’utilizzo), si ritiene sostenibile l’interpretazione che, limitando il divieto al primo passaggio commerciale, reputa possibile smaltire fino a esaurimento le giacenze di prodotti esistenti presso le imprese commerciali.

Ma cosa s’intende per “immissione sul mercato”?

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Norme e leggi

Secondo una sentenza della Cassazione induce il consumatore in errore.

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on la sentenza 11 gennaio 2013, n. 1466, la Corte di Cassazione, III Sez. Pen., pronunciandosi sul rricorso avverso l’ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Macerata in data 5 dicembre 2011, con cui si confermava il sequestro preventivo di oggetti realizzati nel c.d. “miro silver” (cioè mediante un processo di PVD d’argento) recanti la punzonatura “Arg. AG”, lo ha respinto, stabilendo che detta indicazione, non prevista dalla vigente normativa in materia di titoli e marchi d’identificazione dei metalli preziosi (D. Lgs. 22 maggio 1999, n. 251, e D.P.R. 30 maggio 2002, n. 150), costituisce di per sé reato (ex art. 515 c.p. – frode nell’esercizio del commercio) e autorizza la misura cautelare assunta, poiché idonea a indurre il consumatore finale a ritenere che tali prodotti siano realizzati in argento. La Suprema Corte,

Miro silver: il punzone ‘Arg.AG’ è reato infatti, ha ritenuto “del tutto corretta e logica la conclusione” del Tribunale del Riesame “secondo cui si ha l’impressione di una «dicitura volutamente equivoca che … tende a far credere che si tratta d’argento»”. La sentenza evidenzia, infatti, come “nel consumatore frettoloso (che certamente non conosce le sigle normativamente previste ma capisce solo ciò che legge) la sigla «Arg AG» produce un significativo effetto di suggestione (il termine argento sembra ripetuto due volte sì da rafforzare l’impressione di trovarsi in presenza di un oggetto nel pregiato metallo denominato argento)”. La Cassazione non ha, inoltre, ritenuto di poter prendere in considerazione l’argomento, sollevato dai ricorrenti, relativo all’esiguità del prezzo di vendita che avrebbe dovuto, a loro avviso, far comprendere al consumatore che non trattavasi di oggetti in argento, “perché è di tutta evidenza che si tratta di argomenti squisitamente di merito” e, pertanto, estranei all’oggetto di un

ricorso in sede di legittimità. Deve, però, evidenziarsi come la Suprema Corte, seppur implicitamente, abbia condiviso l’impostazione del Tribunale del Riesame, secondo cui “non ha pregio l’argomento relativo al basso prezzo di vendita dei manufatti perché tale aspetto, di per sé solo, non è in grado di consentire all’acquirente di accorgersi dello sviamento”. Da notare, infine, che la Cassazione ha rilevato che l’art. 36, D.P.R. n. 150/2002, “prevede solo il termine «dorato» ma non anche quello di «argentato» visto che, per gli oggetti in metallo comune rivestiti di argento, è prevista la dicitura «laminato» o «placcato» seguita dal simbolo della tavola periodica di Mendeleev”. Ne discende che “persino l’uso del termine argentato per esteso sarebbe stato erroneo ma, quantomeno, non sarebbe stato ingannevole quale, invece, finisce per essere l’uso dell’abbreviazione «Arg» seguito, appunto, dalla sigla del metallo utilizzato «Ag»”.



Fairs

JCK Las Vegas, aria di ripresa JCK, a feeling of confidence

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Fairs

ilancio positivo per JCK Las Vegas, la principale fiera orafa degli Stati Uniti e quindi importante test per sondare lo stato di salute del mercato americano, da sempre sbocco fondamentale per l’export di casa nostra. Nessuno si azzarda a parlare di una decisa ripresa, ma si è respirata un’aria di fiducia e cauto ottimismo e diversi sono stati i segnali positivi. Prima di tutto l’alto livello e la varietà dell’offerta - oltre 2500 gli espositori - che spaziava dall’alta gioielleria al bijou di qualità alle creazioni di design; e, soprattutto, il concreto interesse mostrato dai buyer che hanno visitato le varie aree della fiera. Per quanto riguarda le aziende italiane, peraltro non favorite dalla posizione, ha lavorato con soddisfazione chi si è preparato a questo evento studiando le caratteristiche e le aspettative del mercato USA, organizzando appuntamenti mirati e presentandosi con un prodotto ad hoc: il momento e la situazione economica non lasciano più spazio a improvvisazioni. Nel

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2014, JCK Las Vegas si terrà dal 30 Maggio al 2 Giugno. n Positive results for JCK Las Vegas, the largest jewellery fair in the United States; it was an important opportunity to test the state of health of the American market, which has always been fundamental outlet for Italian exports. No one dares to speak of a strong recovery, but the show brought an air of confidence and cautious optimism and there have been several positive signs. First of all the high level and variety of products - over 2,500 exhibitors that ranged from fine jewellery to quality costume jewellery and designer creations, and, above all, the real interest shown by the buyers who visited the various areas of the exhibition. As for Italian companies, by the way non favoured by their position, results were satisfactory for those who prepared for this event, studying the characteristics and expectations of the U.S. market by organising targeted events and presenting a specific product: the current economic climate and situation no longer leave room for improvisation. In 2014, JCK Las Vegas will be held from 30 May to 2 June.



Fairs

Basel non ha tradito le aspettative Basel lived up to expectations

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Fairs

i preannunciava faraonica, la Fiera di Basilea, e faraonica si è svelata all’appuntamento: “il più grande investimento che sia mai stato fatto in Svizzera per un impianto fieristico”, come recita il comunicato stampa ufficiale, non ha tradito le aspettative. Il nuovo complesso - miracolosamente (per noi italiani) terminato secondo i tempi concordati - consente una superficie espositiva di 141 mila metri quadrati, 74 mila dei quali nel solo Padiglione 1; la Piazza della Fiera è stata ampiamente modificata. Detto questo, e confermato il lusso dell’interno, l’organizzazione inappuntabile, il notevole livello dell’offerta espositiva e il numero delle nuove collezioni presentate, restano da citare i circa 1500 espositori e gli oltre 120 mila visitatori. Cosa si vuole di più? Anche sull’andamento della fiera, gli espositori italiani più strutturati e con prodotti d’alta gamma si sono espressi, in generale, positivamente: la fiera è andata bene, sia per i contatti, sia per il livello dei buyer stranieri, sia per i contratti - pur in attesa di conferme. Generale borbottio, invece, sui costi stratosferici di partecipazione: e su una fiera bellissima, dove però l’oro-

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logeria la fa da padrona. n The Basel Fair promised to be colossal, and so it was: “the largest investment ever made in Switzerland for an exhibition venue”, as reported in the official press release, lived up to expectations. The new complex miraculously (for us Italians) completed within the agreed deadlines - covers an exhibition area of 141,000 square meters, 74,000 of them in Hall 1; the Exhibition Square has undergone a major change. Having said that, and confirming the luxury of the interior, the impeccable organisation, the high level of the exhibition and the number of new collections, we also have to mention the 1500 exhibitors and the over 120,000 visitors. What more could we ask for? Even with regard to performance, the more structured Italian exhibitors of high-end products have generally expressed positive opinions: the exhibition went well, in terms of contacts, level of foreign buyers, and contracts - although they still need to be confirmed. However, it was muttered that participation costs were way too high; and that although the fair was spectacular, too much emphasis, as always, is still placed on the watch-making industry.


On show

I prossimi appuntamenti Forthcoming events Bangkok Dal 6 al 10 Settembre prossimi, l’Impact Challenger di Bangkok ospiterà la 52esima edizione della Bangkok Gems & Jewelry Fair. La manifestazione, tra le principali di tutto il mercato asiatico, vanta oltre 1500 espositori provenienti da tutto il mondo e attrae a ogni edizione dai 30 ai 35mila visitatori. BGJF è frutto della cooperazione tra la Thai Gem and Jewelry Traders Association e il Department of International Trade Promotion. n From September 6 to 10, the Impact Challenger in Bangkok will host the 52nd edition of the Bangkok Gems & Jewelry Fair. It is certainly one of the leading events in the Asian market, with more than 1500 exhibitors from all over the world, and attracting between 30 and 35 thousand visitors each year. BGJF is the result of cooperation between the Thai Gem and Jewelry Traders Association and the Department of International Trade Promotion.

Milano Una settimana dopo l’usuale collocazione - dal 12 al 15 Settembre - il Macef si ripresenta in Fiera Milano coi suoi quattro macro settori tematici: Tavola&Cucina, Arredo&Decorazione, Regalo e Bijoux. Oltre a sezioni dedicate a temi specifici,

INTERNATIONALE FACHMESSE FÜR EDELSTEINE, EDELSTEINSCHMUCK UND EDELSTEINOBJEKTE INTERNATIONAL TRADE FAIR FOR GEMS, JEWELLERY AND GEMSTONE OBJECTS

sono in programma la seconda edizione del Summit del settore “Casa - Tavola - Stile”, la premiazione della selezione del Global Innovation Award e seminari di approfondimento. n A week after the usual edition - 12 to 15 September - Macef will take place again at Fiera Milano, with the four main thematic areas: Tableware & Kitchenware, Furniture & Decoration, Gifts and Jewellery. In addition to sections devoted to specific topics, the programme includes the second edition of the Summit for the “Home - Table - Style” sector, the award ceremony of the Global Innovation Award and seminars.

Roma Novità in vista per Sabo Roma, in programma dal 21 al 23 Settembre, un periodo strategico in vista delle compere natalizie: accanto agli altri settori rappresentati, tra cui quello della bomboniera, la fiera dedicherà infatti l’intera area “Bijoux e Preziosi” alla bigiotteria e ai preziosi. n News coming up for Sabo Roma, scheduled for September 21 to 23, a strategic period before the Christmas shopping season. Alongside the other sectors, including that of bonbonnières, the fair will devote the entire “Bijoux e Preziosi” area to fashion and precious jewellery .

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Swarovski alla Biennale di Venezia A Giugno, la Fondazione Swarovski ha inaugurato il suo primo evento collaterale alla 55a Biennale di Venezia: nella Basilica di San Giorgio Maggiore, sotto la cupola, è stata collocata l’opera del designer minimalista inglese John Pawson, già utilizzata nella Cattedrale di St.Paul, a Londra (nella foto). “Perspectives” utilizza le più grandi lenti Swarovski mai realizzate, offrendo al visitatore un’esperienza visiva unica. Una donazione di Swarovski Foundation darà la possibilità di ristrutturare la statua di San Giorgio che svetta in cima alla cupola. L’installazione di Pawson resterà aperta al pubblico fino al 24 Novembre 2013. English translation: see page 94

sfilato tra il pubblico indossando i gioielli di Damiani – pezzi unici di altissima gioielleria, e collezioni declinate in bianco e nero, tutti rigorosamente realizzati a mano. La mostra “Black & White”, è uno dei tanti eventi con protagonista il gioiello o l’orologio che il noto gioielliere ospita regolarmente nei suoi negozi di Cagliari e di Forte Village.

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News

Operti con Damiani in “Black and White”

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Un angolo suggestivo della Cagliari antica, vicino al Bastione di San Remy, musica di sottofondo, una mostra di gioielli: il tutto presso la boutique Antica Orologeria Candido Operti, dove alcune modelle hanno

Dinacci: due visite Vip a VicenzaOro Spring Nel Maggio scorso, a VicenzaOro Spring, Flavio Dinacci, titolare dell’azienda produttrice di montature per gioielli, ha ricevuto la visita dell’amico Massimo Emilio

Gobbi, attore nel film “Gomorra” e regista de “La Fuga di Scarface” sulla vita di Fabrizio Corona, e di Martina Guiggi, della Nazionale di pallavolo e testimonial di Dinacci. Foto, da sinistra: Massimo Emilio Gobbi, Martina Guiggi e Flavio Dinacci. English translation: see page 94

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Ottimo risultato per l’App de l’Orafo Un risultato di cui essere orgogliosi e una notizia che riteniamo interessante per i nostri lettori. Nella classifica mondiale delle pubblicazioni del settore Moda (un totale di 300 testate) dell’edicola Apple, infatti, l’App de l’Orafo Italiano si colloca al 61° posto. A partire dal Settembre 2012, quando è stata lanciata, l’App de l’Orafo Italiano per tablet e smartphone è stata scaricata ben 23.476 volte. Sette i Paesi più interessati alla nostra pubblicazione: dopo l’Italia (21%), la Cina (12,9%), gli Stati Uniti (11,8%), la Turchia (5,4%), l’India (5,2%), il Brasile (4,7%), la Russia (4%). English translation: see page 94



Servizi

White Pine Trading: basta tenere diamanti in cassaforte! Riciclateli. uesto è un periodo complicato per il dettagliante orafo italiano: i consumatori si fanno desiderare, il prezzo dell’oro crolla da un giorno all’altro, l’oro bianco (con nichel) non si può più vendere, ecc. ecc. Morale: un magazzino pieno di gioielli in attesa di tempi migliori. Ma quando saranno maturi i tempi nessuno lo può sapere, e intanto cresce la quantità di invenduto. Una soluzione c’è, grazie ai servizi offerti dalla White Pine Trading, giovane società nata nel 2009 a New York, con base europea a Barcellona, che si definisce una “urban diamond mine” (una miniera di diamanti urbana). White Pine Trading acquista diamanti sciolti o montati, dai più picTim Phillips, Direttore Europa coli (1pt) fino

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La società statunitense acquista diamanti, sciolti o di seconda mano, dai melee al carato e oltre.

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a quelli da un carato e oltre, rilavora quelli danneggiati, li rivende a dettaglianti, produttori di gioielleria e di diamanti, soprattutto in Asia e negli Stati Uniti. White Pine approda in Italia nel 2012: un mercato interessante perché sia il settore sia il consumatore da sempre privilegiano diamanti di alta qualità. “Trattiamo principalmente con i dettaglianti e i negozi ‘compro oro’ (quelli in regola!)” dichiara Tim Phillips, Direttore Europa “Siamo in Italia da poco e gli affari non mancano. Certo, ci vuole tempo perché gli operatori imparino a conoscere i nostri servizi.”. Il dettagliante tende a tenere gioielli in cassaforte: un rischio, secondo Stefano Ferrari, buyer Italia di White Pine, e cita l’esempio dei negozi compro oro, che hanno subìto grosse perdite per le fluttuazioni dei prezzi del metallo e hanno venduto i loro diamanti alla White Pine per

Stefano Ferrari, buyer Italia

sopperire ai mancati guadagni; oppure i gioiellieri, che possono ottenere liquidità cedendo gli articoli da (troppo) tempo in magazzino o in vetrina. White Pine segue dei criteri molto rigidi nelle sue transazioni, basati su trasparenza, professionalità e serietà: segue le regole del Kimberley Process e del DTC Best Practices Principles; è membro di diverse associazioni, come la British Jewellers’ Association, e il Better Business Bureau degli Stati Uniti, che impegna i soci a comportarsi in modo corretto. White Pine inaugurerà a breve un nuovo ufficio in centro Milano, in grado di offrire un servizio efficiente ai clienti acquisiti e fare da base per ampliare il business in tutto il territorio italiano. Per informazioni: stefano@whitepinediamonds.com


L’artigiano

La tecnica meravigliosa del Commesso Mediceo he cos’è il Commesso Mediceo? Si tratta di una tecnica antica, molto praticata e incentivata nella Firenze dei Medici, perfezionata poi, nel corso dei secoli, dall’Opificio delle Pietre Dure, fondato nel 1588. Una tradizione che sopravvive ancora oggi presso alcuni laboratori artigiani: Antracite, con sede a Gorizia, è uno di questi. Fondato nel 1989 da Sergio Figar, attuale titolare, Antracite è uno studio-laboratorio specializzato proprio nella tecnica del Commesso Mediceo, applicata però al gioiello. Se un tempo le decorazioni prendevano spunto dai paesaggi o dalla natura, oggi Figar incassa nell’oro frammenti di lastre di pietre colorate, in particolare di opali, in modo da creare motivi o disegni di ispirazione contemporanea con effetti, anche cromatici, di grande impatto. Data la complessità di questa tecnica affascinante, la produzione si limita a pezzi unici e particolari, resi più preziosi ancora grazie all’abbinamento con l’oro e i diamanti. Nella foto, da sinistra in senso orario: anello “The Sign of Inlay”; spilla “Jungfrau”; bracciale “Étoil”, collezione Duarnd; pendente “Cosmo”, collezione Bastia.

C

The craftsman

In un laboratorio di Gorizia, Sergio Figar crea gioielli contemporanei dall’anima antica.

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Corsi & concorsi

POLI.design e i nuovi manager POLI.design and new managers Un master e un percorso formativo ad hoc sul tema dell’arredamento. Politecnico di Milano

Courses & competitions

Campus Richemont

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Avrà inizio il prossimo 11 Novembre il Master in Interior Design Retail Management del Politecnico di Milano. Quattro i punti cardine del corso: la definizione della relazione fra progettazione, produzione e distribuzione, lo sviluppo di competenze interdisciplinari a partire dalla versatilità dei contenuti trattati, la commistione tra teoria e pratica e l’interazione col mondo aziendale. Il corso è inteso alla formazione di Manager di spazi retail e di reti retail, in una realtà commerciale di notevole interesse - il commercio mondiale dell’arredamento in dieci anni è più che raddoppiato. È previsto uno stage presso importanti aziende associate alle due associazioni di categoria, Federmobili e FederLegnoArredo. Per informazioni: www.polidesign.net/retaildesign Sempre presso POLI.design, si terrà la quindicesima edizione di Store Manager, percorso formativo realizzato da Innova.com per aggiornare i professionisti dell’arredamento sui sistemi più attuali di progettazione, organizzazione e gestione dello spazio vendita. Per informazioni: innovacom@federmobili.com n The Master’s course in Interior Design Retail Management of Politecnico di Milano will begin on November 11th. The course has four key points: the definition of the relationship between design, production and distribution, the development of interdisciplinary skills from the versatility of the topics covered, the mixture of theory and practice and the interaction with the corporate world. The course is intended to train Managers of retail space and retail networks, in a context of considerable commercial interest – the world trade of furniture has more than doubled in ten years. Students will have the opportunity to do an internship at major companies associated with the two major furniture associations in Italy, Federmobili and FederLegnoArredo. For more information: www.polidesign.net/retaildesign POLI.design will also stage the fifteenth edition of Store Manager. It is a training program developed by Innova.com to refresh furnishings professionals on the most current systems for planning, organising and managing retail space. For more information: innovacom@federmobili.com

Il campus di Richemont The campus of Richemont “Interessata alla trasmissione del mestiere di orologiaio e motivata dalla domanda crescente”, la società ginevrina Richemont investirà circa 100 milioni di franchi per la realizzazione di un campus di alta orologeria - “Campus Genevois de Haute Horlogerie” - che sarà inaugurato a Meyrin, Ginevra, nel 2014: entro il 2020 la struttura sarà in grado di accogliere in totale 900 collaboratori. Il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone ha assicurato il proprio sostegno all’iniziativa. n “Interested in passing on its watchmaking heritage and motivated by the growing demand”, Geneva-based Richemont will invest roughly 100 million Swiss francs for the construction of a haute horlogerie campus - the “Campus Genevois de Haute Horlogerie” - which will be inaugurated in Meyrin, Geneva, in 2014. By 2020, the facility will be able to accommodate a total of 900 employees. The Division of Public Education of the Canton has pledged its support to the initiative.


Comitato Leonardo: una tesi su Il Tarì “Lundi” vince Comitato Leonardo: a thesis on Il Tarì il Concorso Anche per il 2013 Il Tarì, in collaborazione con il Comitato Leonardo, metterà a disposizione una Eberhard borsa di studio di 3.000 Euro per la migliore tesi di laurea sul tema “Il Tarì: tradizione artigianale e nuovi modelli competitivi per il gioiello italiano”. Le tesi, da presentare entro il 31 Ottobre “Lundi” wins 2013 (segreteria@comitatoleonardo.it), saranno giudicate in base ai seguenti criteri: la percezione del made in Italy nel mondo, i punti di forza del settore orafo italiano e le sue prospettive future, the Eberhard il valore aggiunto fornito da Il Tarì. La premiazione avrà luogo in Quirinale, alla presenza del contest Presidente della Repubblica. Obiettivo del Comitato è promuovere l’imprenditorialità, la creatività e la cultura dei prodotti e dello stile di vita italiani. Per informazioni: www.comitatoleonardo.it. n Even for 2013, The Tarì, in collaboration with the Leonardo Committee, will provide a scholarship of 3,000 euros for the best thesis on “The Tarì: traditional craftsmanship and new competitive models for Italian jewellery”. The thesis, to be submitted by October 31, 2013 (segreteria@comitatoleonardo.it) will be judged based on the following criteria: the perception of Made in Italy in the world, the strengths of the Italian jewellery industry and its future prospects, the added value provided by The Tarì. The award ceremony will take place at the Quirinal, before the President of the Republic. The objective of the Committee is to promote entrepreneurship, creativity and the culture of Italian products and lifestyle. Info: www.comitatoleonardo.it.

Gemworld Munich Young Designer’s Corner “Young Designer’s Corner” è il concorso che Gemworld Munich dedica ai giovani talenti nel campo del design, dell’oreficeria e dell’argenteria. Il concorso è aperto a studenti e diplomati di scuole e di istituti europei. I progetti, da inviare entro il 31 Agosto 2013, saranno selezionati da una giuria e i pezzi finiti dovranno essere inviati - tra il 25 e il 27 Ottobre - a Gemworld Munich 2013. I tre vincitori avranno uno stand gratuito a Gemworld Munich 2014 e un premio in denaro. Info: www.gemworldmunich.com n “Young Designer's Corner” is the competition launched by Gemworld Munich which addresses young talents in the field of design, goldware and silverware. The competition is open to students and graduates of European schools and institutes. Applications, to be submitted by August 31, 2013, will be selected by a jury and the finished pieces should be sent to Gemworld Munich 2013 from October 25 to 27. The three winners will get a free stand at Gemworld Munich 2014, and a cash prize. Info: www.gemworldmunich.com

È il francese Lundi del forum Forumamontres il vincitore del Concorso Eberhard “Champion V Watch Forum Challenge”. Cinque i forum che hanno partecipato alla creazione di un nuovo quadrante per l’orologio Champion V. Lundi, premiato a Baselworld, ha presentato una versione del Champion V ispirata al mondo automobilistico. Nella foto, il vincitore con l’orologio Champion V. n The winner of the Eberhard “Champion V Watch Forum Challenge” is French Lundi, by the Forumamontres forum. Five international forums participated in the creation of a new dial for Champion V. Lundi, awarded at Baselworld, presented a Champion V version with a motoring spirit. In the photo, the winner with the Champion V watch.

91 Monica Toselli, finalista 2012


English translation PEOPLE Italian version: see page 56

Danilo Gianformaggio: the pleasure of converting dreams into projects by Antonella Garello Administrator of his family’s jewellery shop and President of the Trapani Jewellers’ Association, he is “in love” with his Sicily and he has been promoting events to revive the jewellery industry..

portunity to travel a lot and get to know many beautiful cities around the world... But Sicily is always in my heart!”. Would you recommend to a young person today to become a jeweller? “Yes, I believe that our world is longing for young people who know how to combine tradition and modern innovation. I think it's quite a challenge and I hope that many will soon take it up...”. _________________________________________

CASE HISTORY

English translation

Italian version: see page 58

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For some time now you have been promoting initiatives and cultural and commercial events aimed at reviving the jewellery industry in Trapani. What are the likes and dislikes of this commitment? “I like the fact that from a dream a few years ago we moved to a project very few people would have bet on, and today we are starting to see the first results… The road that has brought us here was also full of mistrust and lack of confidence. I expect that the continuation of our journey will not be without difficulty... But we keep moving on!”. Your greatest professional satisfaction: that time when… “May 18, 2011, when, after 300 years of neglect, I revived the Astronomical Clock of Torre Oscura. A great emotion, shared with my family and with my Trapani. There is no greater emotion than that”. What do you love to do in your spare time? “I mainly devote my spare time to myself and my well-being... From a good bike ride through the streets of the old town to an excursion out of town to explore the ‘rediscovered treasures of Sicily’”. If you were not born in Trapani, where would you like to live? “That's a good question! I had the op-

Utopia jewellery: a plunge into the treasures of the oceans by Marina Morini High quality pearls for unique jewellery, expression of excellence and passion. The world of pearls is a world unto itself, and those lucky enough to be part of it know that every piece is unique, and unique is the excitement of discovering pearls are always new and always different in shape, size, colour, luster and quality. Immediately after the war, the charm of this jewel of the sea captured Ferrando Gaia, an entrepreneur and a pioneer who, while Italy was experiencing great economic and social difficulties, managed to found a company - Gemmindustria Gaia Ferrando - specialising in the distribution and marketing of pearls. An enterprise that has become stronger over the years through the economic boom and, most importantly, has built a solid foundation of credibility and professionalism in the jewellery world, both in Italy and abroad. Gemmindustria Gaia grew more and more, as well as its reputation in the field of pearls; thanks to the privileged relationship established with suppliers,

the company got high-quality pearls, raw materials purchased directly from major crops in South-East Asia and Australia. The turning point arrived in 1997: confident of his knowledge of the product and the market, Paolo Gaia, the son of Ferrando, took the plunge and launched the Utopia brand. Paolo, to whom his father conveyed his passion for pearls, “saw” the opportunity to occupy an important place in the market, with collections of fine jewellery different from what the market offered in those years. The idea was to create a jewel able to communicate luxury and freshness, quality and modern shapes. The third generation of the family is represented by Anna Gaia, CEO of Utopia. Daughter of Paolo and Angela, Anna has inherited her love for pearls and the continued desire to experiment. To better follow this philosophy of life, Anna spent some time in a pearl farm in Australia, and then brought to the company that experience and the knowhow needed to cope with future challenges. In addition, the young Utopia brand can count on an established tradition, which is recognised not only from the point of view of raw materials - pearls and precious stones - but also in terms of design, with an unmistakable style. This is thanks to Angela Gaia, creative director of the brand and Paolo’s wife; she is the one who deals with the constant challenge to imagine and design, with the support of a team of designers, the collections and the unique pieces that mark Utopia’s history. Pearls are the protagonists: white, golden, gray or black, round or baroque shapes, pearls are further enhanced by white, brown or black diamonds, by all the shades of colour of precious and coloured stones, enamels, yellow and white gold, and precious clasps. Shapes


and colours combined with great taste and elegance that not surprisingly captivate women of all countries and all cultures. Expertise and craftsmanship, culture and passion: Utopia jewellery reflects the meaning and the true significance of what the world calls “made in Italy”. _________________________________________

GEMS Italian version: see page 72

‘Brother adamas’, a unique creation by Luigi Costantini Managing Director Settore Formazione Italia I.G.I. International Gemological Institute Anversa Belgio The 14 wonders that distinguish diamond from any other material. “Be praised, my Lord, through Sir Brother Adámas...” I am sure that sooner or later - as a dear friend of mine who lives in the shadow of St. Peter's Dome said - the clouds will open and a lightning will pierce me reducing me to a pile of ashes. For that matter - may the Saint of Assisi forgive me if I distort his “Canticle of the Creatures” - how can you not be overwhelmed by mysticism, while learning about so many wonders that relate to this one piece of Creation, “brother adàmas”, “brother diamond”? If St. Francis had known the unique, exceptional nature of this special “creature”, he would not hesitate to sing its praises. And he would have good reason, if only he had known: That the diamond, among all gems, is the only one to be composed of a single chemical element, 99.98% of carbon (C), as the remaining 0.02% consists of nitrogen (N) or boron (B), or other trace

elements. All other gems are composed of a combination of elements. The essential chemical composition of ruby and sapphire (corundum varieties of the species), for example, is given by the sesquioxide of aluminium (Al2O3), with chromium (Cr) and iron (Fe) and titanium (Ti) as chromophores, respectively; that of emerald, a variety of the beryl species, is beryllium aluminosilicate Be3Al2Si6O18, with Chromium (Cr) as a chromophore. That diamond is one of the rarest forms of one of the most common elements in nature. Despite being one of many forms of Carbon - those known to us include more than three million compounds containing Carbon, mostly of organic origin - it is the only one, of the two inorganic compounds, which crystallises in the crystal system of highest symmetry, known as the cubic or isometric system. The other form of crystallised carbon, graphite, crystallises in the hexagonal system - but everyone can tell the difference between the hardness of diamond and that of graphite. And everything depends on the structural arrangement of the carbon atoms in the crystal lattice, and on the relevant crystal system. That the diamond has its genesis in the early stages of the formation of our planet, during the processes of magmatic segregation, an integral part of that unrepeatable natural, geological process of cooling of the earth's crust. A formation process which began about 4.5 billion years ago, with the diamond occupying a space of time between 3.3 billion and 800 million years ago (try to imagine!). That diamond, of all natural substances found on this planet, is the hardest. (Mohs scale: 10; Knoop scale: 9000). That is, the substance with the highest

resistance to scratching or abrasion. Only a diamond will be able to abrade another diamond. And all this stems from, and is intimately connected to, the particular crystalline structure of this substance. In other words, from the very strong covalent bonds, electromagnetic in nature, existing between the atoms of the crystal lattice. Each of the four outermost orbital electrons of each atom is shared by the neighboring atoms! That diamond is resistant to weathering, it cannot be melted, it is impervious to acids and alkalis, and any other chemical agent, except for potassium nitrate or molten sodium carbonate. It does not melt, you see? While heating it under vacuum at a temperature between 1,200 and 1,900° C, it turns into graphite, and sublimes at 3500 °C, but does not melt, i.e. it passes directly from the solid state to the gaseous state. And that says a lot about the fact that, like gold, diamond has found a place, since ancient times, among valuable media of exchange. That diamond, under compression, has the smallest volume change compared to other materials. (in psi, 14x106). Can you imagine all the possible applications in the mechanical field? That diamond is the best conductor of heat (heat sink) existing in nature, between known solid bodies (30W/cm ° K). So much so that, in its natural form, it is used as a heat sink in electronic equipment for use on board spacecraft. Even here, as in the cases to follow, it is a lust for those who deal with applications in the thermal, optical, electrical, electronic or medical field, microsurgery, laser technology, semiconductor technology, infrared radiation transmission technology, microwave, synchrotrons… That of all natural substances, diamond

93


English translation

English translation

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has one of the lowest coefficients of thermal expansion. Translated into figures, increasing the temperature by 1 °C, there will be an expansion, for any relevant direction, of just 1/1.000.000 mm, i.e. a thermal expansion of 0.000001 mm. Therefore, in diamond, the possibility of breakage due to sudden temperature changes is greatly reduced. That diamond, except when containing traces of Boron or Aluminium in the crystal lattice, is an excellent electrical insulator. That diamond, unlike any other crystalline material, is “elastic”. In other words, it bounces like a ping-pong ball on solid surfaces, ending up in the most unlikely places. This depends, again, on its structure. Goldsmiths, setters and gemologists can tell! That diamond is both lipophilic and hydrophobic, that is to say it shows some affinity for fat and water repellency. That, among all transparent natural stones, diamond has one of the highest indices of refraction (2.417) and total internal refraction. Hence the high brilliance, shine and sparkle. That diamond shows remarkable optical dispersion (or “fire”) when white light travels through it, so that, when cut, it will behave like a real Newton's prism. That diamond is the only material known that challenges one of the first laws of physics: this law is that, at the atomic level, it is almost impossible to collect statistics, because - whatever the information-gathering tool used - the latter will interact with the body being analysed, affecting the results. Well, diamond (when cut) breaks this law! And this is the latest news on diamond, by two groups of researchers - University of Stuttgart (Germany) and the University of San Jose (California). _________________________________________

NEWS Italian version: see page 86

Swarovski at the Venice Biennale In June, the brand new Swarovski Foundation launched its first side event at the 55th Venice Biennale: the work of British minimalist designer John Pawson, already used in St. Paul's Cathedral, London (pictured), was installed at the Basilica of San Giorgio Maggiore, under the dome. The “Perspectives” installation uses the largest Swarovski lens ever made, offering visitors a unique visual experience. The Swarovski Foundation will provide a financial donation enabling the restoration of the statue of San Giorgio which stands on top of the dome of the church. Pawson’s installation will be open to the public until November 24th, 2013.

Dinacci: two VIPs visiting VicenzaOro Spring In May, at VicenzaOroSpring, Flavio Dinacci, owner of the company that manufactures jewellery mounts, received a visit from his friend Massimo Emilio Gobbi, actor in the film “Gomorra” and director of “La Fuga di Scarface” about the life of Fabrizio Corona, and Martina Guiggi, player in the Italian National volleyball team and endorser of Dinacci. Pictured, from left: Massimo Emilio Gobbi, Martina Guiggi and Flavio Dinacci.

Great results for the l’Orafo App A result to be proud of and a piece of news that we believe to be interesting for our readers. The L'Orafo Italiano App ranked 61th in the world ranking of fashion publications in the Apple store (a total of 300 magazines). Since September 2012, when it was launched, the L’Orafo Italiano App for tablets and

smartphones has been downloaded 23,476 times. The countries most interested in our publication are seven: after Italy (21%), China (12.9%), the United States (11.8%), Turkey (5.4%), India (5.2%), Brazil (4.7%), Russia (4%). _________________________________________

THE CRAFTSMAN Italian version: see page 89

The wonderful Commesso Mediceo technique In his workshop in Gorizia, Sergio Figar creates contemporary jewellery with an ancient soul. What is the Commesso Mediceo? It is an ancient mosaic-making technique, widely practiced and encouraged in Florence when the Medici family was in power, and later improved, over the centuries, by the Opificio delle Pietre Dure institute, founded in 1588. A tradition that still survives in some workshops today: Antracite, based in Gorizia, is one of them. Founded in 1989 by his current owner, Sergio Figar, Antracite is a studio-workshop specialising in the Commesso Mediceo technique applied to jewellery. While in the past decorations were inspired by the landscape or nature, today Figar fits fragments of coloured stone slabs, especially opals, into gold in order to create contemporary patterns or designs with striking colour effects. Given the complexity of this fascinating technology, production is limited to unique and special pieces, made even more precious by a combination of gold and diamonds. In the photo, from left, clockwise: “The Sign of Inlay” ring, “Jungfrau” brooch, “Étoil” bracelet, Duarnd collection; “Cosmo” pendant, Bastia collection.


ALCOZER & J 44 ALIBABA.COM 51 AMLE’ 20 AMORE & BACI 21, 45 ANTICA MURRINA 44 ANTICA OROLOGERIA CANDIDO OPERTI 86 ANTONINI 24 ANTRACITE – GORIZIA 89 ASPIRE DESIGNS 33 AVAKIAN 49 BAGUES 31 BANGKOK GEMS & JEWELRY FAIR 81 BASELWORLD 7, 80 BOCCADAMO 64-67 BOX 1824 50 BREIL 65, 67 BROSWAY 64-67 BRUMANI 29 BULGARI 54, 55, 60, 64-67 BY SIMON 64-67 CARLA AMORIM 28 CARRERA Y CARRERA 24 CARTIER 64-66 CHANTECLER 60 CHAUMET 48 CHIMENTO 60 CHOW TAI FOOK JEWELLERY GROUP LTD. 51 CRISLU 52 CRIVELLI 64-67 DAMIANI 48, 64-67, 86 DAVITE & DELUCCHI 64-67 DE GRISOGONO 30, 49 DEA 43 DINACCI 86 DODO 64-67 EASY 64-67 EBERHARD 91 FABERGE 30, 50 FAIR JEWELRY ACTION 52 FENDI 60 FIERA VICENZA 7 FOPE 26 FRANCESCA VILLA 38 GEMWORLD MUNICH 91 GENESIS LUXURY – INDIA 51 GIANNOTTI 64-67 GIOIELLI BY FERRO – MILANO 69, 70 GOLAY BUCHEL 60 HARRY WINSTON 34 HIP HOP 44 ICE WATCH 42 IL TARI’ 91 INTERNATIONAL HERALD TRIBUNE 50-52 IPPOCAMPO JEWELS 42 IPPOLITA 52 ITITOLI 47 IWC 7, 48

JCK LAS VEGAS LAURA BELLINI LAURENT FERRIER LEBEBE’ LEG.OR MACEF MARAKO’ MARCO BICEGO MATTIA CIELO MEISSEN®ITALIA MILUNA MIMI’ MISAKI MONTBLANC MORELLATO NEW AGE DESIGN OLE LYNGGAARD COPENHAGEN OMEGA OSA OTTAVIANI PANDORA PARIS GALLERY PASQUALE BRUNI POMELLATO PROGOLD QAYTEN RASPINI REBECCA RICHEMONT RISOLO, ROBERTA ROBERTO DEMEGLIO ROSATO ROVIAN GIOIELLI ITALIANI S’AGAPO SABO ROMA SALVINI SICIS STEFAN HAFNER STROILI SUITEX INTERNATIONAL SWAROVSKI TI SENTO TIFFANY TMALL.COM TROLLBEADS TTF HAUTE JOAILLERIE TUUM ULYSSE NARDIN UNICREDIT UTOPIA VAI MILANO VAN CLEEF & ARPELS VERA VICTOR MAYER JEWELLERY WHITE PINE TRADING ZANNETTI ZOPPINI

7 38 34 64-67 55 81 44 27 26 34 64-67 64-67 43 49 38, 52, 60, 64-67 24 27 49 64-67 64-67 52, 64-67 51 26 64-67 55 32 64-67 42, 64-67 90 21 25 38 45 45, 64-67 81 33, 64-67 36 31 64-67 60-62 50-52, 60, 86 64-67 48, 64-67 51 52 23 64-67 36 54, 55 58, 59 43 36 64-67 28 88 34 64-67

This month we talk about...

Questo mese parliamo di...

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Elenco Inserzionisti

A MEN COLLECTION

2-3

AESSE PIETRE

18

ALCOZER & J

4

ALISEI MILANO

1

AMIN DIAMANTI

5

BANGKOK GEMS & JEWELRY FAIR BOCCADAMO

77

IV copertina

CHIMET

40-41

CRIERI

12-15

DENTRO LE MURA D&SIGN

79 III copertina-96

EUROGEMME GOGGI-STERLING

18 9

IBERJOYA

22

IGI

46

INTERGEM

81

LEBEBE’ GIOIELLI BY LUCEBIANCA II copertina PALAKISS

87

PRECIOSA

18

Advertisers’ Index

RESPONSIBLE JEWELLERY COUNCIL

96

8

RIACEWAX

71

SILVER STAR

17

TARI’ MONDO PREZIOSO

63

TRASPARENZE

18

UNOAERRE VIA CONDOTTI BY MGM PREZIOSI VICENZAORO FALL

35-37-39 6 16




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