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La visione di Grégoire

Dalla sua privilegiata posizione DI MANAGING DIRECTOR EUROPA DI ARVAL, Chové racconta le nuove tendenze di un mercato che sta diventando sempre più ampio e dinamico

Alberto Vita

Una vita (27 anni) in Bnp Paribas, Grégoire Chové è un grande esperto del nostro mercato. Dopo gli studi all’Institut

Universitaire de Technologie a Parigi e un master presso l’Institut Supérieur de Gestion, inizia la sua carriera facendo nascere Arval Italia a Firenze, tra il 1995 e il 1998. Poi torna in Francia, dove occupa diversi ruoli direttivi, prima di spostarsi di nuovo – nel 2012 – nel Belpaese con il ruolo di general manager della branch italiana. Dal 2019 occupa la figua di managing director Europa, dividendosi tra Milano e Parigi, ed è in questa veste che l’abbiamo intervistato.

Visto il suo ruolo, ci racconta quali sono le stime di crescita nei vari mercati europei e i nuovi trend?

Il mercato europeo si trova in un momento estremamente interessante. È in ripresa, anche se un po’ sotto il 2019, con la nostra fltta gestita che cresce più del mercato. Parlo di fltta gestita e non di nuove immatricolazioni

SULL’ASSE FRANCIA-ITALIA Parigi-Firenze e ritorno, con un passaggio a Milano, per il managing director Europa della multinazionale francese del noleggio, presente in 50 Paesi

perché il trend comune è quello dell’allungamento dei contratti, anche per la diminuzione delle percorrenze a causa dello smart working. In più il mercato sconta una mancanza di veicoli, con le consegne che si sono posticipate di 8-12 settimane rispetto al passato, con un record negativo del Brasile, dove i tempi di consegna medi sono arrivati addirittura a 400 giorni.

La trasformazione elettrica è partita in tutti i mercati? In Italia a oggi vince l’ibrido sul full electric. Succede così anche altrove?

L’elettrificazione è patita ovunque, anche se in effetti la spinta si è avuta più dall’ibrido plug-in e dal full hybrid che dall’elettrico puro. La sfida oa è come queste auto vengono usate dai driver. E dalla diversa assistenza che richiedono. L’Italia è un po’ indietro ma sta recuperando velocemente. Per le infrastrutture ci affidiamo a d ersi partner sul territorio e neppure il nodo remarketing ci spaventa, avendo una rete di vendita globale.

Oltre alle offete core, ovvero il noleggio a lungo termine, che cosa ci può dire sulle proposte della nuova mobilità, dalle biciclette alle soluzioni MaaS?

In aggiunta a contratti maggiormente flessibili, le aziende ci hiedono sempre più mezzi a due ruote: bici o moto. Naturalmente elettriche. E noi vogliamo accontentare anche chi non ha diritto all’auto aziendale. Dotandolo di una vettura propria o per mezzo di sistemi MaaS. Ne abbiamo appena lanciato uno in fase di test, inizialmente in quattro Paesi: Francia, Belgio, Olanda e Spagna. È importante far parte di un gruppo internazionale che permette di spalmare i test nei vari mercati, dove vogliamo proporre soluzioni sempre più innovative, grazie anche al fatto che stiamo connettendo l’intera fltta. Negli ultimi tre-cinque anni, del resto, abbiamo innovato molto di più che nei precedenti 20.

Parlando di auto connesse, ci racconta come funziona la vostra offeta telematica?

Per connettere l’intera fltta gestita, abbiamo fatto tutto inhouse, grazie alla società del gruppo Artel. In questo modo riusciamo a incrociare i dati dei veicoli con i nostri interni, ma anche con big data esterni, come

PROSEGUE IL TREND DELL’ALLUNGAMENTO DEI CONTRATTI. ANCHE A CAUSA DEI CONTINUI RITARDI NELLE CONSEGNE

UN MERCATO GLOBALE

Arval, la multinazionale del gruppo BNP Paribas, gestisce direttamente oltre 1,4 milioni di auto in fltta in 30 Paesi. Se poi si considera l’Element-Arval Global Alliance, la più grande alleanza strategica globale nel settore del flee management, fondata nel 1995 assieme a svariati partner, i veicoli in fltta diventano 3 milioni, i mercati 50.

■ Presenza diretta ■ Paesi dell’Alliance

per esempio quelli che riguardano il meteo, cosa utile quando si cerca di capire la dinamica di un incidente. Utilizzando le auto connesse, inoltre possiamo essere proattivi sotto il profil dell’assistenza e della manutenzione, cambiando un modus operandi che ha resistito negli ultimi 30 anni.

Come sta cambiando la distribuzione nel mondo del noleggio?

Malgrado la complessità, il nostro è sempre più un prodotto “da scaffale. Perciò vogliamo cogliere tutte le opportunità anche nel mondo retail. Ecco il perché delle tante partnership: dai broker, storicamente ben radicati nel Regno Unito, alle banche – dalla Caixa in Spagna a Unicredit in Austria e a Intesa Sanpaolo e, naturalmente, Bnl in Italia –, dalle assicurazioni alle aziende tecnologiche come Telepass. Ma ci contattano anche altri player, da quelli digitali alla Gdo, per diversificae l’offerta. E poi le Case, per cui possiamo diventare la loro fabbrica di noleggio.

Case che si stanno consolidando, com’è successo con Stellantis. Cambia qualcosa per voi?

PAESI ARVAL 1989 Francia 1991 Belgio 1995 Italia 1996 Spagna 1997 Lussemburgo

E, a proposito di consolidamento, succederà anche nel vostro settore?

In un consolidamento del settore vedo più opportunità che altro. Secondo me “collaboration is the new competition”, il che richiede una mentalità del tutto nuova. Il rapporto tra le Case non ci preoccupa, anche con quelle che hanno captive particolarmente forti, mentre ritengo naturale una campagna acquisti sui piccoli e medi noleggiatori – dei grandi concorrenti non parlo – che faticano a stare al passo, per difficoà finanziaie e di capacità professionale, in quanto questo settore integra tante diverse competenze. A partire dalla gestione dei servizi e dei diversi trattamenti fiscali: a questo proposito, voglio sottolineare come il nuovo pagamento della tassa di possesso sia un’assurdità nei confronti dei consumatori.

FOCUS PRIVATI Arval muove decisa sul mondo retail e, dopo l’esperienza dello store aperto a Torino assieme al gruppo Intergea di Alberto Di Tanno, rilancia con altri due punti noleggio a Firenze e a Milano. Dove la società proporrà tre nuovi prodotti per privati: oltre al consolidato 36/48 mesi e 100.000 km, anche un 60 mesi e un noleggio mid term rivisto.

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