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La Ferrari romba in bici
La Casa di Maranello ha aderito all’iniziativa regionale BIKE TO WORK, dedicata ai lavoratori che vanno in fabbrica sulle due ruote: ognuno riceve fino a 50 euo di bonus mensile
Alberto Vita
oniugare i comportamenti quotidiani “green” con l’esclusività e l’alta tecnologia C – ad alta percentuale di artigianalità – delle sue fuoriserie. Succede alla Ferrari, i cui dipendenti che si recano al lavoro in bicicletta, invece che in auto, vengono premiati con un bonus mensile che può arrivare a 50 euro.
Il tutto fa parte dell’accordo che il Cavallino rampante ha sottoscritto con il Comune di Maranello per rientrare in Bike to work, progetto della Regione finanziao con oltre 3 milioni di euro, destinati ai dipendenti delle tante istituzioni e società emiliane che hanno aderito all’iniziativa. È poi Wecity, un’app gratuita, a occuparsi del monitoraggio e del rendiconto dell’operazione. “Oltre alla Ferrari, abbiamo collaborazioni con diverse aziende tra i 1.000 e i 1.500 dipendenti, ma anche con colossi come l’Enel, che per testare la sicurezza della nostra applicazione ci ha coinvolto in una serie di cyber attacchi di ethical hacking”, spiega
Paolo Ferri, ceo e cofondatore della startup modenese. Che aggiunge:
“Attacchi che ci hanno fatto migliorare la nostra struttura di sicurezza, un aspetto che, immagino, sia stato importante anche per convincere la Ferrari a partecipare all’iniziativa. Così come per chiudere altre partnership con aziende come Tucano, Bper Banca o Conad. In quest’ultimo caso abbiamo coinvolto non solo i suoi dipendenti, ma anche la clientela, premiando con buoni spesa da 5 euro – per una cifra complessiva di 100 mila euro – chi andava a fare la spesa a piedi, con i mezzi pubblici o, naturalmente, in bici. Buoni spesa che erano riscattabili via smartphone, grazie a un semplice QR Code generato al raggiungere della percorrenza impostata. Infine, abbiamo appena chiuso un progetto con un altro colosso della grande distribuzione,
GUARDIAMO CON FAVORE ALLE INIZIATIVE CHE PROMUOVONO IL BENESSERE DEI NOSTRI DIPENDENTI
MICHELE ANTONIAZZI RISORSE UMANE FERRARI
NON SOLO AUTO Famosa per le sue supercar e per il suo impegno in Formula 1, la Casa di Maranello collabora con la Bianchi per sviluppare nuovi modelli innovativi di biciclette marchiate Ferrari
la Coop, coinvolgendo ben 600 suoi dipendenti in tutta Italia”.
LA VOCE DEL CAVALLINO Della scelta di aderire, assieme ad altre 12 aziende di un territorio fortemente industrializzato come quello di Maranello, al progetto Bike to work, fortemente appoggiato dal sindaco Luigi Zironi, abbiamo parlato con Michele Antoniazzi, responsabile delle risorse umane della Casa del cavallino.
Perché avete deciso di partecipare a questa iniziativa istituzionale?
La Ferrari guarda con interesse a tutte le iniziative che promuovono uno stile di vita orientato alla salute e al benessere dei suoi dipendenti. E il progetto presenta benefici anche per il territorio circostante, facilitando la disponibilità di parcheggi e la mobilità. La nostra adesione è inoltre un segno di collaborazione con il Comune di Maranello, che sta lavorando per ampliare la rete di piste ciclabili.
Avete le prime risultanze dell’iniziativa (adesioni, cifre erogate eccetera)?
Finora le richieste dei colleghi sono state circa un centinaio (120, secondo i dati di Wecity, ndr): un ottimo risultato, che rappresenta gran parte di tutte quelle registrate a Maranello.
Avete un mobility manager interno? Se sì, vi sono altre iniziative di mobilità per i dipendenti? Anche a livello di welfare?
Un pool di persone si occupa alla Ferrari di sviluppare idee e proposte sul tema della mobilità.
E già prima della pandemia si stavano valutando ulteriori azioni. Per esempio, abbiamo in cantiere progetti per incentivare l’uso condiviso dei veicoli privati da mettere in pooling, da affiancare alle convenzioni già in essere per l’utilizzo di mezzi pubblici (l’iniziativa si chiama Bus&Go), che saranno comunque rafforzate.
