Direzione, Redazione e Amministrazione: 24100 Bergamo - Viale Papa Giovanni XXIII. numero 118 - Tel. 21-23-44 ABBONAMENTI 7 numeri settimanali: Anno L. 27.500: Semestre L. 14.400; Trimestre L. 7.550 6 numeri settimanali: Anno L. 23.700; Semestre L. 12.400; Trimestre L. 6.500 Edizione del lunedi: Anno L. 3.800; Semestre L. 2.000; Trimestre L. 1.050. c. c. P. 17-15557 SESA BERGAMO l
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BER G AMO C O L CUO R E SCO N VOLTO E’1 piccdo Mirk+o Panattonii disetteanni,terzofigliotiel proprietarie delristorante « la: Marianna », rapiito daduedelinquenti ierimattina mentre si recava a scuola - Lacittàassistei allibita ald,ramma deisuo!i poveri genitori e si domanda comesiapossibile chefatti cosìspaventosamente vergognosi avwngano nellaaostraHtà - Nonera maisuccesso a Bergamo - I rapito0 si $0~10 fatti viviconunatelefonata Una morsa di sgomento e di angoscia stringe la città da quando ieri mattina si è sparsa la notizia del rapimento del piccolo Mirko Panattoni. Pensiamo, scrivendo queste note, allo strazio della madre, del padre, dei due fratelli, così crudelmente colpiti nella loro serenità di famiglia stimata. unita, operosa, Pensiamo al tremendo trauma del piccolo Mirko che da ieri mattina è nelle mani di criminali senza cuore, che sono entrati senza pietà nella sua fragile vita ìndifesa. Pensiamo al1 ‘emozìone dì una città che certo non avrebbe mai pensato che episodi dì tale brutalità potessero accadere dentro le sue mura tranquille. Un bambino rapito a due passi da scuoia e da casa, sotto gli occhi dei compagni verso ì quali correva lieto come tutte le mattine, dopo aver appena lasciato la mamma che l’aveva accompagnato per un tratto. Sembra un fatto di quelli che si leggono accaduti in città lontane, in grosse metropoli straniere dove la giungla d’asfalto non concede pietà a nessuno. Cose che che paiono lontane, sembra non debbano toccarci mai. E invece è accaduto qui, in questa nostra Bergamo, tra le nostre mura antiche, su quel colle che guarda dal1 ‘alto, quasi a proteggerla, la città operosa dei commerci e dei traffici. Su quel colle di San Gìovanni che nelle sue pietre
vetuste è come un grande monumento che riassume le tradizioni più valide e care dei bergamaschi, la fede, il senso delle cose dello spirito, la fiducia nella vita affron tata con serietà e solidità di impegno. E, accaduto in una mattina verde di primavera, dì quella primavera che è la stagione dei bambini, nella quale il gesto affettuoso dì una mamma che lascia la mano del figlioletto affìdandolo ai compagni che l’attendono poco più in là, compone una scena dì familiari tenerezze. Una scena nella quale altre mani, violente e spietate, hanno ìntrodotto brutalmente la crim inalità più crudele dentro le nostre mura. Si poteva pensare che Bergamo fosse in qualche misura al riparo dalle forme più efferate del crimine. Per trovare episodi di cronaca nera nei quali siano
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rimasti coinvolti bambini bisogna riandare alla vigilia dì. Pasqua del 1964, ai due fanciulli di Ghisalba e di Cologno vittime del folle di Ghisalba. Ma allora c’era una men te tarata al1 ‘origine di tutto. Oggi sì tratta invece di criminali che hanno agito a mente fredda, con evidente premeditazione e preparazione, con un obìettivo preciso. Qui non è la mente tarata, ma l’animo. Siamo dì fronte a un delitto disumano, la cui crudeltà va ben al dì là del ricatto, che ne è certamente 1, obiettivo ultimo, per colpìre senza pietà gli affetti familiari. Nessuna gìustifìcazione vi può essere per criminali come questi che non sì arrestano nemmeno dì fronte all’innocenza indìfesa di un bambino, di fronte allo strazio recato ai genìtorì. E’ questo che colpisce brutalmente la città, che la rende sgomenta e smarrita di fronte all’enormità dell’ accaduto. E’ il fatto che delinquenti simili siano in mezzo a noi, abbiano camminato fra noi, chiacchierato, riso, letto il giornale magari accanto a noi, su un tram, in un bar. Ma è soprattutto la disumanità del crimine che colpisce e coinvolge tutti e fa sì che il dramma della famiglia Panattonì sia penetrato in ogni casa, in ogni famiglìa, fìno a diventare dramma e angoscia dell’intera città. Una città ferita nel profondo, che vive con
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il padre e la madre straziati queste ore di ansia per il piccolo Mirko, con I’auspicìo accorato che la tremenda esperienza entrata crudelmente a sconvolgere la sua tenera vita sì risolva presto con il suo ritorno al1 ‘affetto dei suoi cari.
Giancarlo Zilio
Lo ba~nmodeciso ieri i Sindaca.ti sutoaomi, che tuttavia co.nfermano il blocco di scrutini ed esami dal 4 giUgno - Bloccati gli ospedali per due giorni il 29 e 30 maggio - Ogg b,ar, rktomanti, negozi chiusi ‘per 110sciopero de8 per8onalC ROMA, 21 notte Il Sindacato Autonomo della Scuola Media Italiana (SASMI) e il Sindacato Nazionale Scuola Medi (SNSM), le due più rappresentative organizzazioni autonome del settore hanno revocato oggi lo sciopero che era stato proclamato da domani, 22 maggio, a venerdì dal personale docente e direttivo. Tuttavia si riservano di astenersi da qualsiasi attività didattica nel periodo degli scrutini e degli esami se per quel periodo non interverranno fatti nuovi nella vertenza tra Governo e sindacati autonomi. Le scuole quindi, almeno in questo scorcio di maggio, rimarranno regolarmente aperte e le lezioni continueranno a svolgersi senza considerato interruzioni, che anche i presidi organizzati dall’ANClSlM e dal SNPPR hanno deciso di astenersi dall’azione di protesta di questo mese. Nel darne notizia il Sindacato Nazionale Presidi e ruolo Professori di (SNPPR), che ha a sua volta confermato il blocco degli scrutini e degli esami a partire dal 4 giugno, dichiara tuttavia in un comunicato la «profonda insoddisfazione della categoria che si vede ancora una volta discriminata nei confronti degli altri dipendenti statali soprattutto per la decurtazione dell’assegno perequativo pensionabile e per il rinvio della sua decorrenza al primo settembre 1973, nonche per l’as’ surdo dilazionamento dei ruoli che tanto danno arrecherà al personale diretti-
vo docente e specie agli ex una chiara manifestazione combattenti». politica della volontà di eliDal canto suo l’ANCIminazione della xfigura del SIM deplora, tra l’altro, il capo di istituto e del desimancato inserimento del derio di scoraggiare i proruolo direttivo nella parte fessori dal partecipare ai relativa all’unificazione dei concorsi a presidi )). ruoli dei docenti. «Ciò Anche il Consiglio nazioprecisa il comunicato - è ~ nale dell’associazione nazio-
nale insegnanti t ecnico-pratici e di applicazioni tecniche (ANITPAT) ha deciso di revocare la partecipazione agli scioperi, previsti a partire dal 22 maggio, e al blocco degli scrutini ed esaSEGUE
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«Hanno rapito un bambino». La notizia si è diffusa immediatamente in città ieri mattina, attraverso mille invisibili rivoli. Bergamo ne è rimasta sconvolta, allibita che crimini così crudeli e vergognosi possano awenire entro le sue mura. Il piccolo rapito ha sette anni e frequenta la seconda elementare alla Scuola Garibaldi di Colle Aperto. E’ il figlio del sig. Enrico Panatproprietario della toni, «Marianna» e di altri ristoranti in città. Si chiama Mirko. Il rapimento è avvenuto ieri verso le 8,30. La mamma aveva accompagnato il figlioletto per un tratto del viale delle Mura, poi il piccolo le aveva chiesto di raggiungere di corsa i suoi compagni che lo aspettava9 no ai piedi *della gradinata che porta alla scuola. Ma lì erano ad aspettarlo anche i due rapitori a bordo di una Volkswagen. Uno dei due ha chiamato Mirko, l’ha afferrato e gettato sui sedili posteriori. Quindi l’auto è partita a tutta velocita. Più tardi la vettura è stata ri(Foto EXPRESS) trovata abbandonata in via L’attesa angosciosa del XXIV Maggio. E’ risultata povero padre del bambino rubata la sera prima rapito. Ogni squillo del telefono è un incubo. Il siLe ricerche, subito orgagnor Enrico, proprietario di nizzate con grande impiego ristoranti, è una delle figure di forze anche nelle provinpiù care e stimate della ce vicine e ai posti di froncit& Toscano di origine, tiera, non hanno dato finoha scelto Bergamo come sua città perchè la sentiva così simile al suo animo, alla sua cordialità, alla sua onestà, alla sua laboriosita. Purtroppo qui a Bergamo sta anche passando i momenti più tremendi della sua vita di padre. Egli sente che tutta la città è vicina al suo dramma e a quello della povera mamma affranta e che invoca disperatamente il suo bambino; sa che tutti i genitori tremano e pregano accanto alla sua angoscia. A mezzogiorno ha ricevuto una telefonata. Egli è disposto a tutto, scongiura i rapitori a restituirgli subito il suo bambino, che è delicato, molto MILANO, 21 notte sensibile, che ha particolarColpo di timone nelle inmente bisogno della sua dagini per il sanguinoso ate che, da uno mamma, tentato di via Fatebenefratelli. spavento, potrebbe portare La pista appena imboccaconseguenze che sconvolta dai magistrati (il fermo gono il suo cuore di padre. del sedicente Mohammed “V
IL PICCOLO ra esito. Si sono fatti vivi invece i rapitori: verso mezzogiorno il padre del piccolo Mirko ha ricevuto una
PANATTONI
telefonata: ((11 bambino sta bene. Ci faremo vivi ancora». In serata la Magistratura ha disposto la sospensio-
ne delle ricerche, dando libertà d’azione ai familiari per non compromettere 1’ incolumità del ragazzo.
L’aveva programmato per il 7 maggio scorso; ma non aveva fatto in temlpo a salire sulla nave diretta in Ital,ia Il fermo delParabo non è sonvalldato (mIa homIo Oggi i funerali della r ag a z z a uccisa dalla b o m b a resta in oarcere) n
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Mansor Saeed), è in buona parte svanita. Contro di lui il sostituto procuratore Viola non ha emesso alcun ordine di cattura- per concorso in strage. La decisione doveva essere presa entro le 12,30 di oggi. Alle
Fortissimi-acquisti speculativi a Londra e Zurigo - Massicce vendite di titoli e obbligazioni’ in-valuta americana
Il Presidente rumeno Nicolae Ceausescu e il Presidente italiano Giovanni Leone mentre passano in rassegna un plotone di corazzieri schierati nel cortile del Quirinale. Ceausescu, che ha cominciato ieri la visita ufficiale a Roma, rimarrà in Italia fino a sabato. (Telefoto A.P. a L’ECO DI BERGAMO) ’ IL SERVIZIO .A PAGINA 3
MIRKO
LONDRA. 21 notte E’ ripreso stamane con grande decisione il movimento al rialzo dell’oro. Sul mercato di Londra è stato quotato, alla fissazione antimeridiana, a 112,50 dollari contro 105.50 di venerdì pomeriggio, con un rialzo netto di sette dollari per oncia (3 1 grammi). ossia a 2180 lire il grammo (più I’IVA). Fin dall’apertura si era notata una forte richiesta speculativa ed il prezzo era subito salito a 108.50 contro 104,50 della chiusura precedente. Poco prima della fissazione aveva segnato un livello di 1 17.50-l 15 dollari per oncia. Gli scambi sono stati molto attivi.
Il rialzo dell’oro ha coinciso con la nuova netta discesa del dollaro sui mercati valutari nei confronti delle principali monete europee ed è stato accompagnato da un movimento di disinvestimenti da titoli ed obbligazioni in dollari. Gli osservatori del mercato ritengono che i fattori basilari della debolezza del dollaro, e del conseguente rialzo dell’oro, siano in massima parte di natura politica e collegati agli sviluppi dell’mchiesta senatoriale sulla vicenda Watergate ed il forte ribasso di Wall Street che ne è conseguito. Sulla piazza di Zurigo la situazione è stata in tutto simile a quella di Londra,
con una forte domanda speculativa e conseguenti rialzi dei prezzi: dopo un’ apertura a 109-l 1 1 dollari (contro 104,50-l 06,50 della chiusura di venerdì) il prezzo è salito a 1 1 1 .50-l 13-50 dollari (prezzo medio a 112-50 identico alla fissazione di 1Londra). Anche a Francoforte s’è ripetuto lo stesso fenomeno: il prezzo del lmgotto da un chilo è stato fissato a 9.880 marchi con un rialzo di 425 marchi rispetto al prezzo di venerdì. Sempre a Francoforte il dollaro è stato sottoposto oggi ad una notevole pressione: il SEGUE
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11,30 il magistrato ha spiegato ai giornalisti che gli indizi che avevano portato al fermo dell’uomo si sono rivelati inconsistenti. Lo yemenita - per quanto rimangano su di lui alcune perplessità - sarebbe estraneo all’orrendo fatto di sangue. Non fu cioè complice del Bertoli. L’arabo non verrà tuttavia messo in libertà. Alla scadenza del fermo gli è stato infatti notificato un ordine di cattura per false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Durante l’ultimo interrogatorio di questa notte, nelle carceri di Lodi, è stato infatti accertato che Mohammed Mansor Saeed è un nome falso. Quello vero è Al Ahdal Mansor, nato ad Addis Abeba il 6 settembre 1936, sposato a una cecoslovacca. Si tratterebbe di un truffatore. Il magistrato infatti ha detto che egli aveva assunto una falsa identità «al fine di servirsene per compiere reati di truffa». «Aver dichiarato false generalità - ha precisato il dott. Viola - non comporta l’ordine di cattura obbligatorio. Tuttavia questo provvedimento è stato preso in quanto su Al Ahdal gravano ancora alcuni sospetti)). Si torna quindi da capo e le indagini ripartono da zero. Anche il secondo arabo, quello che si diceva fuggito a Genova, non sarebbe mai esistito. Il magistrato ha infatti escluso che si stia indagando per rintracciarlo. Al Ahdal Mansor, appena avuta notizia dell’incrimina-
zione, ha nominato suo legale l’avvocato Ferdinando D’Aluiso. E’ stato chiesto, ma senza successo, al sostituto procuratore Viola quali fossero stati i motivi che SEGUE
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Iniziatia Parigi 1 Heath-Pompiiti1 PARIGI, 21 notte «Francesi e britannici sono in disaccordo su tutto, ma fra Mr. Heath e me esistono eccellenti relazioni»: questa battuta, attribuita al Presidente Pompidou, è indicativa di ciò che ci si può o non ci si può attendere dalle conversazioni ((private» fra il Presidente francese e il «premier» britannico cominciate stamani al Palazzo dell’Eliseo. Conformemente alle previsioni, il primo colloquio privato Pompidou-Heath è durato oltre tre ore, terminando alle 13,15. 1 due statisti hanno quindi raggiunto la sala da pranzo degli appartamenti privati dell’Eliseo per una «colazione di lavoro». Secondo ((tete-à-tete)) tra Pompidou e Heath si è concluso alle 19. Al termine, Heath è apparso sorridente ma non ha fatto alcuna dichiarazione. Secondo osservatori generalmente informati, al termine della visita - domani sera potrebbe non essere pubblicato il consueto comunicato finale: ciò, si dice, perchè le posizioni divergenti della Francia e della Gran Bretagna a proposito del prossimo «Nixon round» non permetterebbero di giungere a risultati concreti.
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