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BURKINA INSTITUTE OF TECNOLOGY (BIT)
PROGETTO E GENIUS LOCI
Il Burkina Institute of Technology si inserisce in una pianura alluvionale caratterizzata da frequenti piogge, guidando l’approccio progettuale e tecnologico per la configurazione del plesso. Il primo intervento ha ridefinito la modellazione del terreno per il deflusso delle acque in appositi serbatoi sotterranei. Le tecniche costruttive adoperate vengono chiarite da Francis Kerè durante il TED Talk sul tema della costruzione in Africa, “How to build with clay and community”10 .
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Qui, l’architetto enuncia l’importanza delle piogge sporadiche non solo dal punto di vista del rifornimento idrico, ma approvvigionamento fondamentale di materiale costruttivo come sabbia e ghiaia proveniente dalle inondazioni del fiume, le quali mescolate con l’argilla consentono di erigere muri resistenti meccanicamente e proteggere dal caldo torrido gli ambienti interni. Per la costruzione del BIT viene potenziata una tecnica, che consiste nella colatura dell’argilla locale in appositi casseri di dimensione uniformata alle misure delle cellule costituenti il plesso scolastico. Il vantaggio è rilevato nella replicabilità di tale metodologia abbattendo le spese di messa in opera grazie alla possibilità di riutilizzo del cassero e l’espansione progressiva della comunità universitaria aumentando l’opportunità di istruzione a fasce più ampie di popolazione. Le fasi di costruzione vengono seguite dalla comunità locali acquisendo competenze costruttive specifiche. Le aule si innestano su un cortile rettangolare che divide percettivamente lo studente dall’ambiente circostante, mediante il profilo perimetrale delle cellule in testata e la scala che risolve il dislivello. Tale configurazione è intervallata da aperture che individuano spazi sociali e consentono il raffrescamento prodotto dall’aria che circola tra i moduli, caratterizzati da una copertura metallica continua. Nel BIT l’elevata ventilazione degli ambienti è favorita inoltre da pareti flessibili che ne consentono la parziale apertura mediante delle lamelle verticali regolabili, mentre il flusso d’aria calda viene espulso per l’effetto camino attraverso aperture tra il tetto e le pareti sul retro di ogni aula. La copertura è caratterizzata da un modulo metallico ondulato rivestito internamente con listelli lignei. Il profilo inclinato con una parziale sovrapposizione ed apertura consentono di realizzare delle bocche di lupo efficienti ma coadiuvate da ventilazione elettrica per il raffrescamento delle aule digitali. La struttura interna del complesso presenta una chiusura significativa rispetto all’esterno, percezione amplificata mediante schermi verticali in listelli di eucalipto adotti per filtrare ulteriormente i raggi solari dalle superfici murarie.
In alto a sinistra: Kere Architecture, Burkina institute of Technology. Interno del cortile. In basso a sinistra: Kere Architecture, Burkina institute of Technology. Dettaglio sui listelli regolabili e la parete oscurante.

