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Nell’anno della guerra il ricordo di un’altra, solo 18 anni fa

Nell’anno della guerra, il ricordo anche di un’altra: solo 18 anni fa

di / Beppe Castellano /

Meglio sarebbe dire “nell’anno delle guerre”: forse le dimentichiamo perché lontane da noi - anche se i loro effetti si fanno sentire dai migranti che attraversano il Mediterraneo dall’Africa - ma attualmente nel mondo le guerre in atto e/o non dichiarate sono più di dieci!

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, non dei russi, colpisce e ci “fa male” certamente molto più che le “piccole” guerre in Paesi per noi lontani, il più delle volte sconosciuti. È nel cuore dell’Europa che cadono le bombe, tuonano i cannoni, avanzano i carri armati, si combatte casa per casa e si... muore. Ed è in Europa che - dopo 80 anni - si aggira di nuovo lo spettrale terrore di un’altra guerra mondiale. Sarebbe la terza, stavolta definitiva, per tutti.

La gara di solidarietà verso il popolo ucraino in fuga non si ferma. Anche le Avis - ma per loro natura non poteva essere diversamente -sono in campo, dalla Nazionale alla più piccola Comunale. Riflettendo sui titoli dei vari articoli di questo numero, copertina compresa, mi rimbombava però in mente come un “deja vu”; un “già visto e vissuto”, riguardo a titoli su guerra, plasma e sangue che non “si vende, non si compra, non si versa”. Mi sono accorto che la storia si ripete, scorrendo il nostro archivio di “Dono&Vita”. Esattamente 18 anni fa, a febbraio come oggi, in tutto il mondo milioni di persone, in tutte le nazioni, manifestavano per la Pace. Gli Stati Uniti di George Bush jr stavano invadendo l’Iraq di Saddam Hussein, sulla scorta di presunte armi chimiche in possesso dell’Iraq. Alla prova dei fatti, mai trovate concretamente. L’Iraq è ancora in “rosso” sulla cartina sullo sfondo di questa pagina, si muore ancora per la guerra silenziosa e dimenticata con il vicino Iran.

Nel frattempo, a gennaio 2003, a Porto Alegre in Brasile in occasione del Social Forum Mondiale, Avis nazionale - allora presieduta da Andrea Tieghi - assieme alla Fiods - coniava lo slogan: “Il sangue non si versa e non si compra, si dona!”. Ancora una volta ci tocca ripetere quasi gli stessi titoli, riferendoci alla situazione di guerra e alla “questione plasma”, ambedue di portata mondiale. Toccando con mano che la Storia è ben lungi dall’essere “Maestra di vita”, se la dimentichiamo nel corso di meno di una generazione.

Il grido “Pace” che arriva dal nostro Tempio

Sentita partecipazione alla “Riflessione per la Pace” di domenica 13 marzo al Tempio Internazionale del Donatore a Pianezze di Valdobbiadene, chiamando a raccolta l’universo del volontariato, unito nel condannare ogni forma di violenza e prevaricazione, ribadendo i valori della solidarietà e della fratellanza. “La profonda tristezza suscitata dalla guerra che coinvolge drammaticamente il popolo ucraino e, contemporaneamente, sconquassa l’economia e gli equilibri del mondo intero, ha spinto noi donatori di sangue e di organi a ritrovarci per una riflessione sui temi della pace e della solidarietà. Animati dal coraggio della nostra vocazione di donatori e dalla consapevolezza che occorre fare di più: ognuno di noi diventi sostenitore del dialogo quale strumento per costruire nel quotidiano “ponti” di vicinanza, di vita e di futuro” spiega Gino Foffano, presidente di ODV Tempio Internazionale del Donatore, organizzazione di Volontariato che riunisce le 4 sigle di volontariato del dono: Avis, Fidas, Fratres e Aido Nazionali, Avis Veneto, Fidas Veneto, Avis Provinciale Treviso, Fidas Treviso e Avis Comunale di Valdobbiadene. (V.C.)

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