Umbertide settembre 2013

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INFORMAZIENDE

IL PROFESSORE DELL'ENERGIA

MUSICA AD UMBERTIDE

Mensile gratuito di informazione Autorizzazione del Tribunale di Perugia n. 27 del 01/10/2008 Direttore responsabile Giovanni Codovini - Stampa Digital Editor S.r.l.

Anno VI - N.9 Settembre 2013

OPERE PUBBLICHE Il dibattito che si è aperto (se volete, scatenato) sul la nostra pagina di “Facebook” (oltre 2100 contatti) riguardante il nuovo sottopasso, ci ha fatto riflettere sulla classifica dei temi che toccano gli umbertidesi. A noi è parso che quello delle opere pubbliche sia un tema sensibile, anche perché ne va della partecipazione dei cittadini e del denaro dei contribuenti. Sul sottopasso ognuno può farsi l’idea che vuole, ma rimane che rispetto all’antico la sua altezza non è aumentata (è rimasta a 3 metri e 80), per cui i mezzi pesanti troveranno sempre l’ostacolo; e per quanto riguarda i problemi di viabilità in caso di forti temporali, come si è visto, si sono verificati gli stessi problemi di prima. Così come è arrivata l’ora di farci un’idea sulla ristrutturazione della viabilità e sulle opere pubbliche che hanno coinvolto il centro cittadino. Il movimento cittadino Umbertide aperta , in una partecipata riunione pubblica, ha messo al centro del suo progetto proprio la questione del centro storico. Ripensarlo, afferma Umbertide aperta, è dare spazio ad una nuova visione della città , ai rapporti e alle potenzialità inespresse. Concordiamo. Umbertide abbisogna di un “nuovo ordine”: la città è ancora troppo stratificata, fatta di tanti (e anche utili) interventi, ma non ha legame. Si tratta, come abbiamo detto altre volte, di rimodellarla per poli (polo industriale, polo artigianale, polo sanitario, polo scolastico, polo museale-culturale, polo polisportivo) affinché gi stessi servizi si integrino e via sia un’idea di città. Alle opere pubbliche, poi, devono essere legati i contenuti: ad esempio, nel nuovo PUC in costruzione presso la zona dell’ex campo sportivo “Usu” quali servizi e contenuti ai cittadini saranno offerti? Chi gestirà le strutture e gli impianti?Infine rimane il problema quotidiano della conservazione e manutenzione delle opere. La pista di atletica, per esempio, avrebbe bisogno di un solido intervento e la neonata e meritoria “Associazione Atletica umbertidese” potrebbe essere, al riguardo, il soggetto gestionale dell’impianto. Da ultimo: spezza il cuore vedere l’inarrestabile degrado della zona”Ex Fornace”. Urge intervenire. Un intervento pubblico, qui, non sarebbe di valore, nel senso della salvaguardia e del rilancio?

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LE POTENZIALITÀ DELL'AGRICOLTURA

gricoltura e nuova Pac. Il 2013 è stato un anno importante per l’agricoltura, poiché dopo un accordo fra Parlamento Europeo, Commissione Europea e Consiglio d’Europa, nel giugno scorso è stata varata la nuova Politica Agricola Comune (Pac). Le novità più salienti della nuova Pac, si possono riassumere seguenti punti: pagamenti in forma diretta, organizzazione di mercato unica, aumento dei finanziamenti per i giovani che vogliono intraprendere un’attività agricola e introduzione dei

Programmi di Sviluppo Rurale. Anche le aziende umbre, e in particolar modo quelle altotiberine, usufruiranno delle nuove agevolazione introdotte nella nuova Pac. Bisogna qui ricordare che l’Alto Tevere Umbro è da sempre stato un grande bacino di produttività agricola, soprattutto negli ultimi decenni grazie alla coltivazione del tabacco, ma nell’ultimo periodo, da una coltivazione unica, quella del tabacco appunto, si è ritornati alla coltura di vari tipi di prodotti agricoli, come il grano, l’orzo, mais e girasoli. Rimanendo sem-

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L’Inchiesta

continua dalla pagina precedente

pre all’interno del settore agricolo umbro, si può riscontrare una certa sofferenza. Dai dati inerenti l’ultimo Censimento Generale dell’Agricoltura effettuato nel 2011, nello specifico della Provincia di Perugia e dell’Alto Tevere, si riscontra che, nel decennio 2000- 2010, il 33% delle aziende agricole presenti sul territorio hanno dovuto cessare la propria attività. Per capire questi cambiamenti abbiamo fatto il punto con la Confederazione Italiana Agricoltori e con la Coldiretti (vds. Pag. 5). Sauro Corliani, coordinatore della Confederazione Italiana Agricoltori di Umbertide (Cia) ci ha spiegato i progetti per lo sviluppo e la salvaguardia del comparto agricolo locale, con particolare riferimento verso la salvaguardia ambientale del nostro territorio: «Il 26 giugno scorso - dichiara Corliani parlando dell’approvazione della nuova Pac- la Commissione Agricoltura ed il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo sulla Pac 2013-2020 che in estrema sintesi ha apportato le seguenti novità salienti: 1) Pagamenti diretti: saranno mantenuti ma si allineeranno gradualmente verso un premio più omogeneo su base regionale. Si sostanzieranno in un pagamento di base più premi aggiuntivi per i giovani agricoltori, per le aziende in zone svantaggiate e per chi introdurrà pratiche favorevoli all’ambiente (greening); 2) Organizzazione comune di mercato unica (OCM): fine dei regimi che prevedono quote e/o diritti ed introduzione di meccanismi di salvaguardia e tutela rispetto alle turbative di mercato; 3) Sviluppo Rurale: mantenimento in via generale della vecchia impalcatura ed introduzione di nuove misure (gestione del rischio, piccoli agricoltori e aumento del premio di primo insediamento per i giovani agricoltori)

La riforma tuttavia non è stata approvata definitivamente e manca il voto definitivo subordinato all’accordo sul bilancio 2014-2020 e l’accordo su alcuni punti importanti come la convergenza esterna, il capping e la degressività. La Cia, unitamente ad Agrinsieme (coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative), ha espresso la propria soddisfazione per l’accordo che ha colto buona parte delle istanze da noi proposte e che hanno migliorato significativamente la prima bozza che risultava invece estremamente penalizzante per le nostre imprese. Restano aperti ancora diversi aspetti su cui sono chiamati a legiferare gli stati membri e sicuramente la situazione politica attuale Italiana desta qualche preoccupazione». Riguardo all’aumento dei finanziamenti per i giovani che vogliono costituire imprese agricole, il coordinatore della Cia di Umbertide dichiara che: «Particolarmente positivo è stato l’inserimento di agevolazioni ed incentivi per i giovani perché tramite il ricambio gener azionale passa il rilancio dell’agricoltura settore che oggi può rappresentare un punto di forza per tutta l’economia del territorio. A tale proposito si sottolinea la nostra grande soddisfazione per l’elezione di Matteo Bartolini, imprenditore della Cia dell’AltoTevere Umbro e componente della Giunta dell’Agia (associazione giovani imprenditori agricoli) come nuovo presidente dell’associazione dei giovani agricoltori europei (Ceja), organismo che rappresenta 30 associazioni agricole e due milioni di produttori in tutta Europa. Questa elezione rappresenta un importante riconoscimento dell’impegno della CIA, e dell’Agia in particolare, nel guidare il rinnovamento dell’agricoltura europea, con la difesa dei redditi, la valorizzazione

dell’impresa e uno sviluppo sostenibile che garantisca la sicurezza alimentare e la tutela ambientale». Passiamo alla riconversione delle colture agricole e alla valorizzazione dei prodotti agricoli locali. Su questo tema Corliani afferma che: «La situazione locale rispecchia la tendenza generale ma anche grazie ai nostri progetti volti ad incentivare la diversificazione e la qualificazione dei processi produttivi, si registra nel territorio di Umbertide la presenza di Aziende Agrarie leader in vari comparti (Biologico, Orticolo, Agrituristico, Zootecnico, Olivicolo, Viticolo e Tabacchicolo) che possono sicuramente restare sul mercato A tal proposito si sottolinea il successo che riscontra tra i consumatori, i turisti ed i produttori agricoli il Mercato della Terra (Patrocinato da Slow Food con la Collaborazione della CIA e del comune di Umbertide) che si tiene tutti i sabato mattina in Piazza Matteotti da tre anni e l’aumento significativo di aziende che effettuano la vendita diretta. Registriamo inoltre con soddisfazione la tenuta ed il rilancio del settore tabacco grazie alla riorganizzazione di tutta la filiera (da noi fortemente auspicata e voluta) ed agli accordi con le Multinazionali». Infine, su un tema fortemente importante come quello della “green economy”, il coordinatore della Cia di Umbertide dichiara: «Sul fronte delle energie rinnovabili la nostra posizione è favorevole alla realizzazione di piccoli e medi impianti a dimensione aziendale ma critica verso la realizzazione di grandi impianti realizzati a scopo speculativo e con un impatto pesante e spesso negativo sull’economia agricola e sul territorio».

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Alessandro Minestrini


l’Intervista

CARLO ANDREA BOLLINO: IL PROF. DELLA GREEN ECONOMY

Il Professor Bollino vive ad Umbertide ed è docente di Economia Politica presso l'Università degli Studi di Perugia. ei è uno dei massimi studiosi dei sistemi energetici e dello sviluppo economico sostenibile. Sintetizzando: dove e come è possibile indirizzare investimento e risparmio per lo sviluppo sostenibile? «“Sviluppo sostenibile” significa avere un sistema energetico riproducibile nel tempo senza compromettere l’ambiente. Per fare ciò abbiamo tre opzioni: risparmio energetico - consumare grazie a nuovi macchinari meno energia per i nostri fabbisogni - promozione delle fonti rinnovabili - consumare l’energia che viene prodotta in sistemi che non contribuiscono all’effetto serra - sviluppo e innovazione tecnologica - trovare nuove soluzioni energetiche. Ciò premesso, in questo momento il problema dello sviluppo sostenibile, contrariamente a quanto sostenuto da molti, non è solo di prezzo, ma di disponibilità. Ad oggi il 5% dell’energia che utilizziamo proviene da nuove fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico e biomasse), il 15% è dato dall’idroelettrico e il restante 80% dalle fonti fossili tradizionali. Per avere uno sviluppo sostenibile tutte le fonti rinnovabili dovrebbero contribuire al 100%. Per fare ciò abbiamo bisogno di supporti che siano innanzitutto disponibili nell’arco delle 24 ore, e per il momento tecnologicamente il vento a volte c’è a volte no e il sole, come noto, c’è di giorno ma non di notte. Quindi, queste fonti rinnovabili non possono contribuire a soddisfare completamente il fabbisogno del nostro sistema industriale». Dal globale al locale. L’Umbria ha molto investito sulla green economy, basta leggere il Documento Annuale di Programmazione. Quali sono i punti forti e critici sulla green economy umbra?«Uno dei nostri punti di forza, essendo l’Umbria al primo posto in Italia in percentuale in questo settore, è la cogenerazione. Abbiamo impianti

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di cogenerazione che sono modi intelligenti per sfruttare l’energia producendo sia elettricità che calore – che può essere utilizzato a sua volta per altri usi umani - contribuendo a migliorare il coefficiente d utilizzo di energia, per esempio per il riscaldamento. Abbiamo poi sviluppato il fotovoltaico secondo il trend nazionale. C’è molta attenzione nella politica energetica della regione, ma ci sono ancora punti controversi, ad esempio nell’utilizzo delle biomasse. La dimensione del territorio è limitata, e se si dedicano delle colture alle biomasse si sottrae terreno per utilizzi agricoli. Questo è il punto irrisolto in

tutta Italia e quindi critico anche in Umbria». Anche nel nostro territorio, ultimamente, si sono verificate polemiche per la costruzione di impianti per biomasse. I casi di Ospedalicchio, di Piandassino e di Bonsciano di Trestina hanno sollevato dubbi sulla loro utilità. Lei pensa che per Umbertide e il suo territorio gli impianti a biomasse possano portare un valore aggiunto? È d’accordo sulla loro costruzione?«Non posso rispondere direttamente perché l’informazione dal punto di vista tecnologico e ambientale non è completa. Posso dire che il percorso giusto da fare, come per tutti gli impianti, è quello di coinvolgere le amministrazioni e la popolazione con la consultazione, perché si genera

un impatto sul territorio. Impatto non necessariamente in senso negativo, ma che va valutato caso per caso. È chiaro che un impianto a biomasse può essere perfettamente compatibile con un territorio – ad esempio in una zona industriale importante contribuisce al disinquinamento - ma se situato in una zona turistica produce un’ impatto che potrebbe compromettere la vocazione turistica. Pertanto occorre valutare attentamente le problematiche di impatto prima di prendere una decisione. La cosa migliore è che ci sia un’analisi congiunta fra le amministrazioni e i cittadini: questa è la via maestra per risolvere qualsiasi problema». Un’ultima considerazione. Le utilities locali, per la loro dimensione e massa critica, hanno ancora la capacità di competere, dal punto di vista economico e dell’efficienza-efficacia del servizio, con le grandi aggregazioni interregionali e nazionali, peraltro quotate in Borsa, che abbiamo alle porte del nostro territorio?«Io sarei piuttosto scettico. Ovviamente si tratta di salvaguardare le specificità dei territori, ma il problema è simile a quello degli ospedali: un cittadino ha il diritto di essere curato sul territorio ma la frammentazione ospedaliera è stata superata con nuove regole di efficienza. La stessa cosa per le utilities locali: essere “colonizzati” dall’esterno perché siamo troppo piccoli sicuramente no, ma insistere sulla frammentazione locale soltanto per mantenere piccoli posti produce privilegi più per chi siede nelle poltrone che per i cittadini. E lo dico da presidente di una società del comune di Perugia, Sienergia, per la quale ho per tutto il mandato triennale rinunciato al compenso di presidente proprio perché a livello locale si possa dare un contributo all’utilizzo di queste forme societarie per il beneficio della collettività e non per farne reddito. Questa è la mia esperienza messa al servizio del territorio». Annalisa Bargelli


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UMBERTIDESE

» duemilaTREDICI

• da Sabato 24 Agosto a Domenica 8 Settembre

Piazza Matteotti

“SEI DI UMBERTIDE SE …” • da Sabato 31 Agosto a Domenica 29 Settembre Rocca di Umbertide

“NOI : il sogno nel sogno” Mostra d’arte di Emanuele e Samuele Ventanni Orario di apertura: dal Martedì alla Domenica (10,30 – 12,30 / 16,30 – 18,30) • Fino al 3 Novembre Museo Civico di S. Croce

“EARTH BODY ART” Mostra di gioielli disegnati da Liliane Lijn Orario di apertura: dal Venerdì alla Domenica (10,30 – 13 / 16 – 18,30) • da Lunedì 2 Settembre a Domenica 15 Settembre Circolo Tennis Umbertide

TORNEO SINGOLARE MASCHILE E FEMMINILE OPEN Valevole per la XIX ed. del Torneo Nazionale “Circuito dell’Olio e dei Sapori Umbri” • da Sabato 31 Agosto a Domenica 8 Settembre Piazza Caduti del Lavoro

PESCA DI BENEFICIENZA AVIS Puntuale come ogni anno si ripete l’appuntamento con la solidarietà

• Domenica 1 Settembre – dalle ore 10

Marcialonga di Umbertide “ 1° MEMORIAL • RUDY DORELLI ” Gara podistica organizzata dall’ASD Atletica Umbertide • Domenica 1 Settembre - intera giornata

La Fiera dello Sport I edizione Organizzata da A.P.I.T. con la collaborazione del comune di Umbertide • da Lunedì 2 a Domenica 8 Settembre Piazza Matteotti – ore 21

XXVI Rassegna Bandistica “CITTA’ DI UMBERTIDE”

Organizzazione: Banda Musicale “Città di Umbertide” Lunedì 2 – Perugia Big Band / Martedì 3 – Banda musicale di Agello / Mercoledì 4 - Filarmonica “B. Fortebraccio” Montone / Giovedì 5 – Banda cittadina Passignano S/T / Venerdì 6 – Suoni di Donne / Domenica 8 – Banda Musicale “Città di Umbertide” In caso di maltempo i concerti si svolgeranno al Teatro dei Riuniti

• Venerdì 6 Settembre – Rocca di Umbertide - ore 18

presentazione del libro di Giorgio Filippi

• Domenica 8 Settembre Museo civico di S. Croce – ore 18

• da Giovedì 12 a Domenica 15 Settembre Centro Storico

dedicata alla Madonna della Reggia

presentazione del libro

• Domenica 8 Settembre Chiesa di S. Francesco – ore 11,15

S. SAVINO monaco di Montecorona e cittadino di Umbertide di Pietro Vispi

XII Edizione delle FESTE DI SETTEMBRE DI FINE ‘800

• Sabato 7 Settembre – ore 20,45

PROCESSIONE PER LE VIE DELLA CITTA’

SANTA MESSA

Solennità della Natività di Maria, Santa patrona della città • Domenica 8 Settembre – Piazza Matteotti – ore 23

TOMBOLA DI BENEFICIENZA Organizzata dalla Sezione A.U.C.C. di Umbertide

• Sabato 14 Settembre Palasport Via Morandi – ore 18

Incontro amichevole di basket femminile Acqua & Sapone Umbertide – Ceprini Orvieto

• da Venerdì 6 a Domenica 8 Settembre

FIERE DI SETTEMBRE XXIX Edizione Tre giorni di artigianato, commercio ed spettacolo

• Sabato 7 Settembre Stadio “Città di Torino”- dalle ore 9

XI TROFEO “INSIEME A PETER PAN” Quadrangolare di calcio organizzato dalla Ass.ne Sportiva “Peter Pan”

• Sabato 7 Settembre Parco Ranieri – dalle ore 20

LA FESTACCIA 9 Musica dal vivo ed altri eventi

• Domenica 15 Settembre Piazza caduti del Lavoro – dalle ore 8 alle ore 11

II RADUNO AUTO E MOTO D’EPOCA Organizzazione: Club Auto Moto d’Epoca Umbertide

• Venerdì 20 / sabato 21 Settembre – Palasport di Via Morandi – dalle ore 18,30

Quadrangolare di Basket Maschile “CITTA’ DI UMBERTIDE” con

BC Fratta, Basket Orvieto, Basket Gubbio e Basket Foligno

Da Fratta ad Umbertide: rievocazione storica in costume delle “Feste di Settembre”, con apertura delle locande gastronomiche, animazioni e spettacoli per le strade e le piazze del Centro Storico

• da Venerdì 20 Settembre a Domenica 29 Settembre

Circolo Tennis Umbertide

CAMPIONATO UMBRO VETERANI

Singolare e doppio maschile e femminile • Sabato 21 Settembre FA.Mo. P.zza Carlo Marx – dalle ore 17

Premio Rometti - I edizione Cerimionia di premiazione • Sabato 21 Settembre da P.zza della Rocca a P.zza S. Francesco ore 21

... In attesa di Papa Francesco... Marcia - Fiaccolata


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COLDIRETTI: AGRICOLTURA TUTTA ITALIANA

residente Panichi, come sta affrontando Coldiretti questo difficile momento per l’economia e quindi per il Paese? «Coldiretti cerca di far fronte a questa difficile fase, proponendo un Progetto economico al Paese, quello per “una filiera agricola tutta italiana”, che si fonda su un’idea semplice ma importante, ovvero sulla valorizzazione della diversità, esclusività e unicità del nostro territorio e del nostro cibo made in Italy e made in Umbria. Il progetto punta a creare una filiera italiana al 100%, in cui tutti i processi devono avvenire in Italia, dalla produzione agricola alla trasformazione effettuata nel nostro Paese, a vantaggio non solo degli agricoltori, ma di tutta la società, l’economia e dei nostri territori. Con il progetto per una “filiera agricola tutta italiana”, si sta creando una rete di produttori di vendita diretta, che va incontro alla domanda e alle esigenze sempre più forti di made in Italy agroalimentare, da parte dei cittadini-consumatori. Anche in Umbria, il progetto sta trovando concretezza con un crescente successo delle iniziative di “filiera corta” nei Mercati e nei Punti aziendali accreditati di Campagna Amica, cui si stanno aggiungendo le Botteghe, un nuovo e moderno canale commerciale dei prodotti agroalimentari. Il progetto Coldiretti interessa comunque i vari comparti del settore primario e quindi anche le “commodities”, verso le quali si sta sviluppando un’azione altrettanto forte, come dimostra tra l’altro la creazione della Holding Consorzi Agrari d’Italia, ma grande è l’attenzione riposta anche sulle varie filiere, quella zootecnica, del tabacco, vino e olio o verso le nuove energie alternative e sul credito, grazie a CreditAgri Italia, consorzio di garanzia fidi di Coldiretti, che fornisce assistenza e consulenza alle imprese per

facilitarne l’accesso al credito. Una serie di opportunità quindi, per superare le inefficienze dell’agroalimentare italiano, per far fronte alla crisi, con gli imprenditori agricoli che si candidano a diventare i veri protagonisti del proprio futuro. L’Italia comunque, deve tornare a fare l’Italia. L’agricoltura è radicata nel nostro territorio, non può “delocalizzare”; essa difende e valorizza l’ambiente».

Proprio il progetto Campagna Amica, si interseca con una delle vostre “battaglie storiche” quella della difesa del Made in Italy agroalimentare. «Campagna Amica fa perno sulla filiera corta e sulla vendita diretta degli imprenditori agricoli di produzioni tracciate e di qualità, legate ai nostri territori. Finalmente quasi tutti hanno capito che il chilometro zero, oltre a creare economia e socialità, è stato uno strumento straordinario per riscoprire i nostri territori e valorizzare le distintività per conquistare il mondo che è il nostro mercato.Proprio in difesa dell’autentico made in Italy agroalimentare, Coldiretti ha portato avanti in questi anni tante iniziative per l’obbligo dell’indicazione di origine in

etichetta di tutti gli alimenti: tanto è stato fatto, ma altrettanto resta da fare, per la sicurezza dei cittadini-consumatori e per consentire loro di fare degli acquisti consapevoli. Inoltre, in quest’ambito, è necessario sempre più, contrastare “l’italian sounding”, ovvero quei prodotti con nomi che “suonano come italiani”, ma che italiani non sono affatto e che invece costano all’economia del nostro Paese ben 60 miliardi di euro all’anno. Una “pratica” questa, che finisce per danneggiare le vere imprese agricole di casa nostra e il nostro sistema economico/occupazionale, ma che disorienta ed “inganna” anche i consumatori». Quali gli altri impegni di Coldiretti? «Occorre puntare su un modello di sviluppo sostenibile del nostro territorio, che favorisca la crescita di un’agricoltura con nuovi sbocchi di mercato e in grado di assicurare anche servizi a favore della collettività. Coldiretti intende valorizzare in generale la multifunzionalità delle imprese agricole anche mediante possibili protocolli d’intesa con la pubblica amministrazione, per la manutenzione e promozione del territorio, ad esempio.Coldiretti è impegnata anche riguardo le prospettive della promozione turistica connessa con l’agricoltura, per garantire nuove infrastrutture nel territorio e promuovere le energie rinnovabili di origine agricola, ma allo stesso tempo combatte con forza anche annose problematiche, come quelle legate alla carenza di risorse idriche ai fini irrigui, o alla tutela ambientale. Infine ma non per importanza viene posto grande impegno su questioni che stanno particolarmente a cuore agli imprenditori agricoli: dai danni causati dalla fauna selvatica al settore, alle lentezze della burocrazia che penalizzano le imprese». Andrea Levi Codovini

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Economia

INFORMAZIENDA: PALESTRA PER AZIENDE CHE VOGLIONO CRESCERE

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al 1° Settembre 2013 è attivo il blog www.InFormAzienda.com, un progetto di In.Ser.T. srl di Umbertide e del Dott. Roberto Alunno Violini, responsabile e socio di In.Ser.T. Questo blog è dedicato a tutti coloro che credono nel valore della formazione e dell'informazione. È nato per favorire la condivisione di esperienze positive e storie di successo, ottimismo, cultura. Nasce affinché le storie positive possano finalmente fare notizia. Ciò che va sottolineato è che le aziende rimangono in forma quando l'imprenditore è motivato, ispirato e pronto a formare la sua professionalità continuamente. Un miglioramento continuo troppo spesso

trascurato che deve tornare ad innescare il circolo virtuoso per l'azienda moderna. Non importa il settore di appartenenza, il tipo di attività, se si tratta di un'azienda storica o uno startup, un'azienda strutturata o un libero professionista: tutti hanno a che fare con clienti, relazioni e marketing e tutti possono trarre spunti per iniziare il proprio circolo virtuoso e raccontare poi sul blog, proprio loro, un nuovo caso di successo. Accedendo al sito, oltre al messaggio di benvenuto, potrete già godere la lettura di un interessantissimo articolo su come affrontare il periodo di crisi con 3 semplici consigli. Inoltre, potrete accedere alle va-

rie sezioni che compongono il blog, scoprendo interviste e curiosi casi di successo. Tutti i contenuti sono completamente gratuiti, iscrivendosi alla newsletter si riceve notifica dei nuovi post.


Economia

A cura della redazione

VIA A .VESP UCC

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VIA C. C OLOMBO

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fondamente inciso sul sistema del credito e sul suo rapporto con l’impresa. Piccoli

spiragli per un’eventuale ripresa sembrano aprirsi per la fine dell’anno e ancora di più per il 2014. Istituzioni, sistema bancario e associazioni di categoria dovranno farsi trovare pronte per non rischiare di perdere i primi segnali di rilancio dell’economia. Il titolo della tavola rotonda, “Diamo Credito alla Ripresa”, nasce dal fatto che uno degli indicatori del cambio di rotta è la propensione delle imprese a fare investimenti e, per farli, c’è bisogno di credito, di supporto professionale e di bandi specifici.Il dibattito sarà introdotto dai saluti del Sindaco di Umbertide Dott. Marco Locchi e dall'introduzione ai lavori del Presidente Regionale Confesercenti Umbria, Comm. Alvaro Burzigotti. Alla tavola rotonda parteciperanno: S. Ecc. Antonio Reppucci, Prefetto di Perugia, On. Marina Sereni, Vice Presidente Camera dei Deputati, Dott.ssa Catiuscia

Marini, Presidente Regione Umbria, Dott. Marco Vinicio Guasticchi, Presidente Provincia di Perugia, Dott. Fabio Paparelli , Assessore Regionale al Commercio, Dott. Luciano Bacoccoli , ABI Umbria, Dott. Maurizio Bai, Responsabile Area Territoriale Toscana, Umbria e Marche Monte dei Paschi di Siena, Dott. Giorgio Mencaroni , Presidente CCIAA Perugia, Dott. Massimo Vivoli, Vice Presidente Nazionale Vicario Confesercenti. Moderatore dell'evento sarà il Dott. Mauro Avellini, Vice Direttore “La Nazione”-

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i terrà lunedì 30 settembre, dalle ore 9.00 presso il Teatro dei Riuniti di Umbertide, la tavola rotonda, organizzata da Confesercenti, dal titolo "Diamo Credito alla Ripresa". La crisi economica e le trasformazioni che hanno caratterizzato negli ultimi anni il sistema economico e finanziario nel nostro Paese, hanno pro-

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CONFESERCENTI: “DIAMO CREDITO ALLA RIPRESA”

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Reportage L'Inchiesta Euterpe – "colei che rallegra", dea della Musica – sta vivendo un periodo magico nella nostra comunità: la banda cittadina, la più antica delle compagini musicali della tradizione, celebra due compleanni davvero straordinari; allo stesso tempo, due imprese innovatrici di giovani stanno cimentandosi con successo, proporzionato alla determinazione ed ai sacrifici, nei settori della discografia e della musica hardrock, con risonanza in ambito internazionale. A loro vogliamo dedicare il reportage di questo mese, con i più sentiti auguri.

LA MUSICA AD UMBERTIDE: 1899), che per la sua banda ha sperimentato anche la povertà, e Alessandro Franchi (direttore dal 1914 al 1948), che ancora vive nei ricordi diretti della comunità.

DUE SECOLI IN MARCIA! Rileggendo il libro Due secoli in marcia (Petruzzi Editore, 2008), di Amedeo Massetti, abbiamo notato che sono passati centottanta anni da quando, il 1 settembre 1833, è stata fondata la "Società Filarmonica" di Fratta. In occasione del compleanno dell’evento, che costituì una svolta nella vita non solo musicale della nostra comunità, è augurabile che le biblioteche degli umbertidesi si arricchiscano del frutto di questo straordinario studio sulle vicende remote della banda di Umbertide, non solo fra i più completi e documentati a livello nazionale sulle bande musicali, ma anche preziosa fonte di conoscenza per la storia generale della nostra cittadina. Lo storico Amedeo Massetti, con il rigore della ricerca arricchito da un profondo coinvolgimento affettivo, descrive i minimi dettagli dei protagonisti e dei fatti, soffermandosi in modo particolare sui direttori che il tempo ha trasformato in miti: Massimo Martinelli (direttore dal 1872 al

La ricerca storica si conclude con la cessazione nel 1970 dell’attività della banda, a causa di traversie non estranee alle conseguenze della guerra che, con il richiamo al fronte di diversi musicanti, aveva posto le premesse della crisi. La triste immagine degli “strumenti appesi al chiodo ad accumulare polvere” trova sollievo nell’auspicio di “lasciare agli anni il compito di trovare persone e spirito per ripartire con rinnovata lena”. Mario Tosti

CARA BANDA, BUON COMPLEANNO! L’8 settembre ricorre il trentesimo anniversario della ricostituzione della banda cittadina. Non potevamo perdere l’occasione per ripassarne le tappe della nuova storia recente. Per questo ci siamo rivolti direttamente al maestro Galliano Cerrini, fra i promotori della rinascita, diventandone poi motore della costante crescita, per la qualità professionale e per il numero di musicanti ed esibizioni, nel corso di tre decenni, senza alcuna interruzione. Come si è arrivati alla ricostituzione della banda?«Nel 1983 fu il maestro Raffaele Mancini, allora presidente del Centro Socio – Culturale San Francesco, a convincermi ad accettare la sfida, assicurando il sostegno del sindaco Maurizio Rosi e l’appoggio del professor Pietro Franceschini, indiscussa autorità musicale oltre che direttore della banda precedente, al quale ero riconoscente anche per avermi fatto iscrivere al Conservatorio. Nella riunione in Comune sfidai Gerardo Balbi: “Se tu rifai il coro, io rifaccio la banda!”. Per l’8 settembre, nella piazza del paese 34 elementi ebbero il coraggio di rompere, con i loro strumenti, il silenzio di lustri. Ricominciarono i canonici servizi tradizionali per il Venerdì Santo, il 25 aprile, il Primo maggio, il 2 novembre. Il paese rispose con entusiasmo. Dopo un paio d’anni in sordina, maturarono le condizione per il definitivo decollo, soprattutto per merito del cav. Renato Fagnucci, che fece confezionare dalla sua Nuova Fagnus le divise, oltre a rinnovare i leggii. Per contraccambiare, sfilammo fino allo stadio della Tiberis, di cui lui era presidente, al suono de “La Tibèrise è uno squadron che

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STORIA, VALORI E PRESENTE

tremare il mondo fa ”. Insomma, il principio non poteva essere più lusinghiero. Il 22 novembre 1986 stupimmo la gente con la “sveglia della mattina” per Santa Cecilia, convinti che fosse il modo per riconquistarne l’affetto. Rassicurati dai risultati in casa, cominciammo mettere il naso fuori!» Dove avete cominciato a buttarvi, senza rete! «Arricchiti dal gruppo delle Majorette, nel 1987 sfidammo il palcoscenico del Carnevale di Cesenatico, unendo all’utile il dilettevole di tre giorni di vacanza. Poi sfondammo a Gubbio, dove ci siamo meritati un invito fisso, culminato nel 1993 con l’onore di subentrare per la prima volta alla banda locale per il Concerto di Sant’Ubaldo. Acquisita la necessaria sicurezza, abbiamo allargato il raggio d'azione con una tournée in Alta Savoia ed a Cuneo, con tale successo da meritarci l'invito a Chambery per le Olimpiadi invernali, dove abbiamo avuto l'onore di suonare l'Inno olimpico. È seguita l'esibizione a Nizza per la "Festa del Castello", tra l'entusiasmo dei nostri emigranti.Poi è arrivata l'invasione di Ischia, che abbiamo trasformata in una specie di New Orleans, con i nostri musicanti che suonavano, a gruppetti, per le vie della città di Forio; a quel trionfo se-

guì il gemellaggio nel 2009. Stesso legame abbiamo allacciato nel 2010 con Cortina d’Ampezzo. Ci dicono che come gemelle non abbiamo scelto niente male! Ma forse la soddisfazione e l’emozione più grande l'abbiamo provata a Roma, per il Giubileo del 2000, alla presenza di Giovanni Palo II, a cui abbiamo dedicato le note, insieme ad altre 71 bande.» Vi abbiamo visti anche in TV!«Abbiamo cominciato come ospiti di Antonella Clerici a “La prova del cuoco”, suonando la sigla. Abbiamo partecipato anche alla riprese di “Don Matteo” in quel tragico 30 gennaio 2001, mentre nelle vicinanze cadeva sotto i colpi di mitra il concittadino carabiniere Donato Fezzuoglio. Non vi sarete mica montati la testa!? «Neanche per sogno. Dietro le quinte abbiamo continuato a consolidarci, passo dopo passo. Dopo un iter di sei anni, la proposta del vice-sindaco Mario Migliorati è diventata realtà, con l’assegnazione della sede in via Secoli, vero fiore all’occhiello nel panorama delle bande umbre! A casa nostra abbiamo arricchito le occasioni per esibirci. Nel 1990 è iniziato il “Concerto di Natale”, ormai diventato un appuntamento tradizionale. Partecipiamo alle Feste

Reportage

dell’800, che animiamo con la Fanfara. I nostri punti di forza sono l’organizzazione, la formazione e la qualità: continuiamo a sfornare con la scuola di musica nuove reclute che, dal 2003, sono arrivate al traguardo di 56 elementi; abbiamo inserito in organico il tenore Pino Blasi, a cui si è recentemente affiancato Claudio Rocchi, allievo di Pavarotti. Ultimamente, il 2 Giugno, a Perugia abbiamo ottenuto un enorme successo per la festa della Repubblica davanti alla Prefettura ed a tutte le massime autorità.» Non resta che complimentarci con tutti voi che tenete in vita la banda. «Grazie, con la speranza di rivederci per tanti altri anniversari.» A cura della redazione


Reportage

PUBBLICARE MUSICA: DISCOGRAFIA AD UMBERTIDE Con l'etichetta To Lose La Track di Luca Benni

«Ho deciso di iniziare a pubblicare dischi quando mi sono stufato di sentire ottimi gruppi con ottime canzoni rimanere confinati nella sala prove». È stata questa la spinta che in Luca Benni, 38enne umbertidese, ha fatto nascere l’idea. L’etichetta To Lose La Track vive da otto anni grazie alla passione e dedizione del suo fondatore che se ne occupa nel tempo libero, permettendo così anche l’esistenza nel nostro territorio di un interessante aspetto del panorama musicale, quello della produzione di dischi. Luca, raccontaci storia e organizzazione della tua casa discografica: «nei primi mesi del 2005 ho deciso di provare con l’autoproduzione di alcune band locali: gli umbertidesi Dummo, i folignati Tiger! Shit! Tiger! Tiger!. L’etichetta in toto è portata avanti da me medesimo che curo ordini e spedizioni, la promozione su Internet, i social network. Mio padre, in pensione, mi aiuta a volte nella confezione dei packaging, mia sorella per le spedizioni in posta. To Lose La Track è quindi un’etichetta artigiana che si occupa di stampare musica su formati che vanno dal vinile, al cd, alla cassetta, e curare la distribuzione di questi prodotti musicali per farli arrivare nei (pochi) negozi di dischi rimasti, nei cataloghi musicali, nei siti internet specializzati e anche nei canali della musica digitale quali iTunes, Spotify e altri. A settembre arriveremo a quota 57 produzioni in vari formati, tutti dalla grafica e dal packaging curatissimi che sono anche veri e propri prodotti di design». E a cosa si deve questo curioso nome? «Oltre al gioco di parole con il cognome del pittore francese Henri de Toulouse-Lautrec, il nome dell’etichetta contiene in sé il riferimen-

to alla musica (track) e quello ai loser, ‘perdenti’, in perfetta rispondenza con un certo immaginario punk adolescenziale». Quindi quali generi di musica e quali gruppi scegli di produrre?«Dal rock- strumentale o cantato in italiano e in inglese, punk, hardcore e così via- alla musica elettronica- dalla musica 8 bit, realizzata con vecchie console e giocattoli ai SURVIVE, una band del Texas, che

suona con 4 vecchi sintetizzatori impolverati, per fare un esempio-. Fra i gruppi più conosciuti: Gazebo Penguins (Correggio), Fast Animals And Slow Kids (Perugia), Minnie’s(Milano), Fuzz Orchestra (Milano), Altro (Pesaro), Girless And The Orphan (Rimini),Crash Of Rhinos (Manchester,UK)».Concentrandoci sul nostro territorio, come pensi sia la realtà musicale umbertidese? Credi che l’etichetta aiuti a tenerla viva assieme alle altre attività collegate, tipo l’Italian Party? «Nel nostro territorio, oggi come in passato, c’è molta omologazione perché spesso manca nei ragazzi la curiosità di mettere il naso fuori dagli schemi, di andare oltre quello che propinano le ra-

Via della Repubblica Umbertide Perugia - 075 941 3164

dio e i canali musicali tradizionali. Io e gli altri ragazzi con cui organizziamo eventi contribuiamo sicuramente a tenere Umbertide su una mappa italiana fatta di concerti musicali ed eventi culturali importanti. Da 10 anni a questa parte abbiamo contribuito a portare in loco musicisti di respiro internazionale. Quest’anno alla tredicesima edizione dell’Italian Party, l’annuale festival dell’etichetta, al parco Ranieri c’era come sempre gente venuta da tutta Italia e un po’ di ragazzi da fuori confine. Ma si sa, noi umbertidesi siamo un po’ lenti a recepire quello che di buono abbiamo in casa». Sei un’occasione per avere una testimonianza su difficoltà e soddisfazioni di una casa discografica nell’era della musica scaricata da internet: «investire dei soldi nella musica oggi è molto complicato, visto che la vendita dei supporti fisici è crollata. Noi ci rivolgiamo però agli appassionati di musica, non agli ascoltatori casuali. Persone che capiscono l’importanza di supportare una band e un’etichetta anche acquistando il prodotto musicale. Anche perché l’obiettivo è sempre quello di pareggiare le spese affrontate per la stampa di un disco in modo da poter reinvestire su altra buona musica. Oltretutto molti dei nostri dischi sono ascoltabili e scaricabili gratuitamente in MP3 dal sito www.toloselatrack. org». Prossimi progetti? «A fine settembre arriveranno in Italia per 5 date gli inglesi Crash of Rhinos con i quali abbiamo lavorato per la realizzazione del secondo album Knots: sono una band che merita davvero. Poi a ottobre uscirà il nuovo album dei Tiger! Shit! Tiger! Tiger! con i quali contiamo di tornare in tour negli USA a primavera del 2014!». Cristina Caponeri


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Reportage

ANTHROPOS: IL ROCK UMBERTIDESE NEL MONDO

Nel panorama musicale umbertidese è presente un gruppo che sta avendo molto successo anche all’estero: gli Anthropos. Una band costituita da giovani con talento e passione composta da cinque elementi: Alessandro Bravi (Chitarra), Giacomo Bucci (Basso), Luca Bianchi (Chitarra), Michele Palafreni (Voce) e Paolo Pedana (Batteria e Cori). Per conoscerli meglio, li abbiamo sottoposti ad una serie di domande. Da quanti anni si è formato il vostro gruppo? Come nascono gli Anthropos? Michele: «Gli Anthropos nascono nel 2008. Lo scopo iniziale del gruppo era quello di riproporre la musica dei più significativi gruppi rock degli anni ‘70: Deep Purple, Led Zeepelin, The Doors, etc. Lo stesso nome del gruppo è ripreso da una vecchia cover band degli anni ‘70, in cui militava il padre del nostro batterista Paolo. Scegliemmo questo nome in omaggio ai vecchi Anthropos e per i significati che tale nome suggeriva: umanità, forza, limite. Insomma volevamo che il nostro gruppo fosse associato a tutto ciò che la parola ‘’Anthropos’’ suggeriva. Siamo “fanatici dell’uomo”». Musicalmente, chi è la vostra fonte d’ispirazione? Come vengono alle luce le vostre canzoni? Paolo: «Beh, non c’è una fonte di ispirazione precisa, perlomeno non è sempre la stessa, a volte quando sei dall’altra parte del mondo e vieni a contatto con altre culture ,senti il bisogno di trasportare quelle emozioni e portale via con te, altre volte invece basta davvero poco, un ricordo, una persona etc.. In realtà tutto dipende dalla propria sensibilità e dal tipo di periodo che uno sta attraversando emotivamente. Io credo che un artista per essere

tale debba soffrire. Personalmente non ho mai avuto una fonte di ispirazione più travolgente della sofferenza, lei ti prende per mano e ti accompagna sempre da ogni parte del mondo in ogni momento della vita. Lei non ti tradisce , ricambia l’amore che gli dai proporzionalmente nel modo in cui lo fai tu e alla fine se ne va solo con te. Per quanto riguarda la composizione non abbiamo mai avuto degli schemi precisi da seguire. Non esiste un manuale del “bravo compositore” , a volte si scrive prima il testo e poi la melodia, altre volte viceversa e di solito lo facciamo individualmente». Negli ultimi anni gli Anthropos sono diventati famosi pure all’estero. Quali sono le ragioni di questo successo? In

quali Paesi stranieri siete più richiesti? Michele: «Le ragioni per cui siamo riusciti a crearci un buon seguito all’estero sono facilmente riconducibili al fatto che in Italia la musica rock non è molto seguita. Manca proprio lo spirito per poterla apprezzare . Nei paesi dell’est Europa l’accoglienza è sempre straordinaria: in Bielorussia siamo richiestissimi e suonare a Minsk è sempre una fortissima emozione ;per noi, e a quanto pare anche per il pubblico. Un pubblico che ti aspetta all’uscita del teatro in cui suoni. Persone

che ti aspettano fuori dei locali per farti dei cori di approvazione, o gente che ti saluta dicendoti “you are a great man”. La situazione che si crea è la realizzazione del sogno di qualsiasi musicista: quello di poter vedere la propria musica prendere significato attraverso la felicità che la musica dà a chi l’ascolta. E sei tu l’artefice di quel cambiamento». Dopo aver parlato del vostro successo fuori del nostro Paese, ci spiegate il vostro rapporto con l’ambiente musicale italiano e, in particolare, con quello locale? Paolo: «In Italia non c’è molto mercato per la nostra musica. Nonostante questo abbiamo trovato degli ambienti molto accoglienti nelle grandi città come Roma, ad esempio. Dopo esserci esibiti all’Hard Rock Cafè e aver vinto il Music Up Festival ci siamo fatti molti amici e contatti nell’ambiente romano. Nell’ambiente locale non è la stessa cosa, è un paradosso ma per noi è più semplice arrivare a suonare a Londra o Los Angeles che a Perugia. Il motivo? forse , il nostro genere, essendo Hard Rock in lingua Inglese, non è molto in voga qui». Quali sono i vostri progetti per il futuro? Paolo: « Abbiamo un bel Tour in arrivo, oltre i paesi già sondati come Bielorussia, Polonia e Inghilterra, stiamo direzionando le nostre vele verso paesi come l’Armenia, la Georgia , l’India e la Germania. Abbiamo anche in programma di fare degli show in America e stiamo pianificando di girare diversi Video Clip, un nuovo album pieno di cambiamenti stilistici e addirittura un progetto cinematografico incentrato sulla band, ma non voglio anticipare troppo a riguardo». Martina Zoccolini


Q

MONITORAGGIO PRENATALE

uando una mia amica durante una conversazione mi ha parlato della figlia che l’indomani e nei giorni successivi avrebbe dovuto fare un monitoraggio prenatale, la prima cosa che mi è passata per la testa è stata quella di chiederle cosa c’entrava il Natale, visto che eravamo in agosto, e per quale motivo sua figlia doveva monitorarlo, non solo l’indomani, ma anche nei giorni seguenti. Per fortuna l’idea mi è rimasta in testa perché mi sono ricordato quasi subito che la figlia stava aspettando il secondo bambino e che l’evento era atteso da un giorno all’altro, altrimenti avrei fatto la figura del vecchio rincoglionito. Però, siccome ai miei tempi di monitoraggi, ecografie e simili non si parlava, che il sesso del nascituro si conosceva solo dopo averlo visto, e la futura mamma veniva seguita dal ginecologo che predisponeva per il ricovero in ospedale generalmente a fine gestazione, mi sono fatto spiegare cosa fosse e per quale motivo si rendesse necessario. Così ho saputo che si tratta di controllare diversi parametri del nascituro in modo di appurare con la maggiore approssimazione possibile il momento della nascita e mini-

mizzare i giorni di degenza. E fin qui tutto bene. La politica sanitaria attuale tende a ridurre i giorni di ricovero perché costosi per le ASL e disagevoli per il/la paziente. Poi però ha aggiunto che l’ospedale di Umbertide non dispone di questo servizio e per farlo si rende necessario andare a quello di Città di Castello. Ho pensato che servisse un macchinario particolare di cui il nostro nosocomio non dispone, ma lei mi ha chiarito invece che non è niente di tutto questo. Intorno al pancione della partoriente viene messa una specie di cintura con attaccato un piccolo apparecchio il quale rileva i battiti cardiaci del nascituro, le contrazioni uterine e quanto è necessario controllare perché tutto possa avvenire nel migliore dei modi. Ma per fare questo dovrà andare tutti i santi giorni a Città di Castello dove una solerte infermiera applicherà la cintura, prenderà nota dei parametri rilevati e rimanderà la futura madre a casa o la tratterrà in ospedale se del caso. Il tutto in circa un quarto d’ora. Ora, considerato che la natura qualche volta segue itinerari diversi dalla tecnologia, in particolare quando si tratta di nascite e nascituri, mi chiedo se

Umbertide Vendesi appartamento di 120 mq circa con ingresso, sala con camino,cucina, 4 camere, 2 bagni, terrazzo di 100 mq circa e garage doppio. Euro 140.000,00 Possibilità di creare 2 unità abitative. Classe energetica non dichiarata.

Umbertide In zona commerciale, dotata dei principali servizi pubblici e ottimamente servita, vendiamo appartamento al piano quarto in stabile di recente costruzione. Sono presenti 3 camere da letto, 2 bagni, di cui uno cieco, ampio soggiorno,cucina e garage.Ape non dichiarato. Euro 130.000,00

Il Pungolo

sia il caso sballottare una signora con il pancione, non si sa per quanti giorni e per vari chilometri al giorno, con il rischio che il lieto evento si manifesti durante il viaggio. E’ così difficile e così costoso organizzare questo servizio nel nostro ospedale visto che non sono necessari macchinari sofisticati e si richiede solo la presenza di una infermiera specializzata in materia? E si che ad Umbertide nel 2009, ultimi dati disponibili dal sito del comune, si sono registrate 156 nascite. Come a dire una ogni due giorni. Non moltissime ma neanche poche. Immaginiamo che in questi ultimi anni siano aumentate e a tutte le future mamme sia stato richiesto di fare il monitoraggio prenatale ed il pieno di chilometri in macchina con i rischi che comporta. La nostra amministrazione può attivarsi per ottenere questo servizio? E magari può tenerci informati? Questo spazio è a disposizione. P.S. Nel mese di agosto è nata una bellissima bambina di quasi quattro chili. Mamma e figlia sono in gran forma e a loro vanno i nostri auguri di ogni bene. Alvaro Gragnoli

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Cultura

L

SAN SAVINO: IL SANTO DI UMBERTIDE

a storia locale tende, per sua natura, a cercare sempre origini o eventi importanti, che restituiscano prestigio al territorio di riferimento. Fratta, poi Umbertide, ha personaggi illustri, che Don Pietro Vispi ha già indagato, con rigore e brillantezza, in alcuni saggi. Oggi ci introduce su un campo inesplorato e di per sé delicato: la santità. Sì perché anche Fratta-Umbertide ha avuto il suo Santo. Si tratta di San Savino, monaco di Montecorona, come rimarca il sottotitolo del nuovo saggio di Pietro Vispi: San Savino. Monaco di Montecorona e cittadino di Umbertide. Edito dalla nostra casa editrice, Gruppo Editoriale Locale, il saggio di Vispi ci delinea non solo le virtù di Savino, la cui canonizzazione non è mai stata solenne, derivandogli semmai dal culto popolare, ma restituisce il contesto storico della spiritualità romualdina, quella di San Romualdo, fondatore dell’Abbazia di San Salvatore di Montecorona. I “mirabilia” di San Savino, la sua santità ci vien raccontata da Vispi con leggerezza e fluidità di prosa, mentre controlla le diverse fonti. Per chi voglia

D

starlo presso la Digital Editor in Via Roma ad Umbertide. Dopo la presentazione l'opera verrà distribuita anche nelle librerie del territorio. Per qualsiasi informazione contattare la Casa Editrice allo 075 9411872 075 9415046. Eva Giacchè

saperne di più può partecipare all’incontro di presentazione del libro l’8 settembre alle ore 18,30 presso Santa Croce oppure acqui-

"CINQUE CIPRESSI": NOVITÀ DAI TESTIMONI

opo la presentazione del libro “Cinque cipressi”, è continuata la straordinaria collaborazione da parte della popolazione nel ricostruire la storia della tragica vicenda consumata nella nostra comunità e conclusasi il 24 giugno del 1944 con la fucilazione di cinque ragazzi a Serra Partucci. Infatti, la lettura della prima edizione del libro da parte di chi ha avuto occasione di incrociarsi in qualche modo con i protagonisti di quella storia, ha fatto riemergere altre tessere che la arricchiscono. È rispuntata, ad esempio, un’intervista del 2000 a Quinto Centovalli, contenente un dettaglio finora sfuggito: “uno dei militari, che parla in italiano con inconfondibili inflessioni fiorentine, spiega che devono essere fucilati cinque italiani perché è stato ferito un tedesco." Questo dettaglio conferma che degli italiani erano inseriti nelle truppe tedesche, come segnalato da testimonianze concernenti altre situazioni. Addirittura, in qualche caso erano coinvolti anche personaggi locali: da fonte assolutamente credibile, un nostro concittadino vestito da SS è stato visto partecipare ad un rastrellamento sotto le mura di Montone. Particolarmente appassionata è stata la testimonianza fornita da Osvaldo Chiavini, la cui famiglia era affettivamente legata a Bruno Ciribilli, la quinta vittima, avendolo ospitato come sfollato al Vocabolo Scopeto, sulla collina sopra il Buzzacchero. La mattina della tragedia, Bruno si era unito, in quella che pensava essere una passeggiata,

a Giovanni Chiavini ed al figlio di quest’ultimo, per portare al sicuro un paio di buoi verso Campaola, lontano dalle vie battute dai tedeschi in ritirata. “I tre uomini con i

buoi, percorso il sentiero pianeggiante a fianco della ferrovia fino alla stazioncina, salgono verso la Serra. Arrivati a mezza costa della collina, svoltano verso casa Centovalli. Fatti pochi passi, notano qualcosa di insolito ed allarmante: un gruppetto di militari e civili sull’aia; voci concitate e implorazioni. Vorrebbero tornare indietro, ma è troppo tardi: in un attimo i tedeschi sono loro addosso, mitra alla mano. L'ufficiale fa segno a Bruno, che è in mezzo agli altri

due, di separarsi dai compagni di viaggio e di unirsi ai poveretti dietro l'essiccatoio: lui ha l'età giusta, rispetto a Giovanni, che ha molti anni di più, e ad Angelo, che ne ha troppo pochi. Il malcapitato non ha la più pallida idea di cosa stia succedendo: è anche all'oscuro dell'attentato. Si preoccupa solo perché percepisce lo sgomento sulla faccia di tutti. Giovanni ed Angelo, con la coppia di buoi, sono fatti allontanare a debita distanza, ma sotto tiro … Al crepitare dei mitra, Angelo afferra il babbo Giovanni per un braccio e lo strattona verso la scarpata; una sventagliata di proiettili, sparata dal soldato rimasto di guardia alla porta dei Centovalli, sibila sopra le loro teste mentre ruzzolano alla disperata verso il campo di grano in fondo al dirupo, dove si infrascano. I buoi sono abbandonati al loro destino …I buoi dopo una settimana hanno ritrovato la strada di casa, quando ormai tutti li avevano dati per persi. Li hanno rivisti la mattina davanti alla stalla, ben satolli del fieno che avevano trovato sopra la treggia e divorato durante la notte..." Naturalmente le nuove testimonianze saranno inserite nella futura edizione. Sottolineiamo che i diritti di autore saranno totalmente devoluti all’associazione di volontariato “La Pantera ONLUS). A cura di Mario Tosti, autore di "Cinque cipressi"


Nero Fratta

S

PERSONAGGI NOTEVOLI DELLA FRATTA

ono lieto di darvi la buona notizia che Paris, lo spaccapietre, ha superato la crisi di gelosia nei confronti degli scalpellini del Niccone, essendo stato gratificato dagli apprezzamenti riservatigli come protagonista nel numero scorso. Mi ha anche perdonato per avergli cambiato in Paris il suo vero nome: Pàrise. Esattamente: Pàrise Tognaccini della Fratta. Avevo erroneamente immaginato che i suoi genitori avessero voluto chiamarlo con il nome di una grande città, come Parigi, per di più in francese, in modo da apronosticargli un futuro radioso; così come poi è stato, essendo diventato un “personaggio notevole”. Addirittura, Pàrise mi ha mandato il proprio ritratto, valorizzato dal tocco a colori di Giuseppe Galmacci, che risulterà familiare a quanti lo hanno a lungo ammirato nella vetrina del negozio di fotografo in piazza, accanto alla tabella verde con i risultati del totocalcio, meta obbligata ed esclusiva del tardo pomeriggio delle domeniche degli anni ‘60. Adriano Bottaccioli ha completato il ricordo di Pàrise con il magistrale profilo, pubblicato nel Calendario di Umbertide, di “quell’ometto mingherlino, con un simpaticissimo volto da vecchietto del Far West … dall’aria vispa e ringazzurlita, … un occhio leso ed … una bocca sempre sorridente”. Salutato Pàrise, che non potrà dire di non avere avuto tutti gli onori, è arrivato il momento di riprendere gli scavi nella miniera di notizie di Renato Codovini sui personaggi notevoli di Umbertide. ELIGIO MISCHIANTI Faceva il calzolaio e abitava in una camera situata nel chiostro del convento di S. Maria – il cosiddetto “Vaticano” – come altre famiglie di Umbertide. Piccolo di statura, portava sempre in testa un cappello a larga tesa ed indossava il ferrajolo, il lungo manto nero appoggiato a ruota sulle spalle.

Una volta i carabinieri bussarono alla sua porta. Lui, che li aveva già visti e li aspettava, sapendo di avere la coscienza sporca per aver fatto qualche birichinata, si barricò in casa. Ai carabinieri che bussarono, lui rispose: “Chi è?”. “E’ la forza, aprite!”, risposero i carabinieri. “Alora, se séte la forza, aprite da vo’!”, rispose con ironia, senza turbarsi. OVIDIO VIBI Faceva il daziere ed era anche lui di spirito allegro, sebbene amasse dare e non ricevere canzonature. A volte, quando andava a comprare la minestra, sapendo che le proprie donne di casa erano esigenti nel gusto,

cittadina, anche lì era vittima continua di scherzi. Una volta, mentre provavano nella sala del chiostro di san Francesco, il musicante che gli era vicino gli mise lo spartito alla rovescia: naturalmente Ovidio sbagliò le prime note, provocando l’intervento del maestro e le risate degli amici. Un’altra volta un musicante gli disegnò alcune note musicali sul vetro degli occhiali; al maestro che gli rimproverò gli errori, si giustificò sostenendo che le note gli ballavano davanti agli occhi. In occasione di un servizio della banda a Cantiano, i suoi compagni, trovata per terra una passera morta, gliela misero nel trombone. Nonostante Ovidio spremesse i polmoni per soffiare più forte possibile, il trombone non emetteva nessun suono. Allora andò alla vicina fontana e riempì il trombone di acqua fino a che la passera venne a galla. Lui la prese e la gettò verso gli spettatori, gridando frasi che non suonarono certo simpatiche a quella gente. A volte, quando passava davanti al negozio di un certo alimentarista, questi gli tirava dietro una latta vuota. Ovidio, che aveva fatto la guerra, gli gridava: “Sordaccio di guerra, che vuoi da me ?”, alludendo alla furbizia escogitata da quel bottegaio, che aveva evitato la guerra essendosi fatto passare per sordo. Mario Tosti

comperava poca minestra, ma di più specie, che poi mischiava tutte assieme perché così, diceva, le accontentava meglio. La gente lo derideva gridandogli, da lontano “Ovidio!!!”, con una precisa intonazione alla voce, che era mantenuta anche quando la parola era sottintesa nel fischio: immancabilmente lui si arrabbiava e rispondeva a tono. Musicante nella banda

Nuova sede

prossimo trasferimento Via Unità d’Italia, 22

Via Roma, 26 Umbertide


Mensile gratuito di informazione - Autorizzazione del Tribunale di Perugia n. 27 del 01/10/2008 - Direttore responsabile Giovanni Codovini - Stampa Digital Editor S.r.l.

CIRCOLO TENNIS UMBERTIDE: un alto livello Realtà importante nel panorama umbro, che negli ultimi dieci anni si è classificato sempre fra i primi quattro posti, il Circolo Tennis Umbertide replica anche quest’anno importanti risultati giovanili anche a livello nazionale. Numerosi infatti i giovani atleti che oltre ad aver vinto il campionato umbro sia in singolare che a squadre si sono imposti anche nei tornei di Macroarea e hanno ben figurato ai Campionati italiani. Il reiterarsi di tali risultati hanno consentito apprezzamenti dalla Federazione Italiana Tennis che ha proposto il Presidente Claudia Anna Giallongo, in carica da ventuno anni, al conferimento della medaglia d’argento assegnata dal CONI ai Dirigenti che si sono particolarmente distinti nella gestione e promozione di una disciplina sportiva. Oltre agli obiettivi sportivi prefissati e raggiunti, grazie al costante e intenso lavoro dei Consiglieri, Maestri e Istruttori, l’apprezzamento migliore

arriva dai genitori dei giovani atleti che evidenziano l’ambiente tranquillo dove i ragazzi praticano la loro attività, con ampi spazi verdi, dove lo sport è uno stile di vita. Nell'attività del Circolo non esiste solo la pratica agonistica e quindi non mancano momenti di vita sociale come la gita a Roma in occasione degli Internazionali d’Italia, le grigliate estive e il torneo sociale amatoriale tanto atteso. È vero, l’attenzione è soprattutto rivolta ai bambini e ai ragazzi, ma ai Consiglieri piace ricordare anche la grande attività amatoriale che si svolge all'interno del Circolo dove tutti possono giocare e divertirsi. Prova ne sono i Campionati Umbri Veterani organizzati ogni anno ad Umbertide nel mese di Settembre che hanno visto protagonisti nell’ultima edizione ben 120 giocatori di età comprese tra i 35 e i 70 anni con numerosi titoli vinti dagli "atleti" di casa. Vanto del Consiglio Direttivo, attento

alle esigenze del territorio e al momento che vive il nostro paese, è che nonostante l'aumento delle spese generali di gestione, è riuscito a mantenere da diversi anni le stesse tariffe. Venite a trovarci, c’è sicuramente qualcosa per voi: quattro chiacchiere davanti alla TV, una partita a Tennis, una lezione privata singola o di gruppo e tanto altro. Siete tutti invitati a visitare il Circolo. La Scuola SAT avrà inizio il primo Ottobre con una settimana gratuita per i bambini che vorranno provare questo sport. Staff Tecnico 2013/2014: Maestro: Romeo Lavoratori Responsabile Tecnico: Carlo Cinquilli Istruttori di 1° livello: Facundo Garade, Diego Giammarioli, Riccardo Cinquilli, Preparatore atletico: Claudia Orticagli Per informazioni contattare il Circolo Tennis Umbertide: 075 9415842. A cura del Circolo Tennis


1ª MARCIALONGA DI UMBERTIDE: una gran festa

O

ltre 200 atleti hanno partecipato alla mini maratona promossa nell'ambito della "Fiera dello sport". È stata un successo la prima edizione della Marcialonga di Umbertide – Memorial Rudy Dorelli che si è tenuta ieri ad Umbertide in occasione della “Fiera dello sport”. Oltre 200 gli atleti provenienti anche da fuori regione che hanno preso parte alla gara di corsa di 13,6 km e alla corsa non competitiva di 4 km, organizzate dalla neonata associazione Atletica Umbertide. Prima allo stadio Morandi si sono tenute le gare per giovani fino a 15 anni poi il via alla mini maratona che ha seguito lo storico percorso delle maratone che si correvano in città fino a trent'anni fa. Questi i nomi dei vincitori che sono stati premiati in piazza Michelangelo alla presenza del sindaco Marco Locchi e dell'assessore allo Sport Giovanni Valdambrini. Primo assoluto Andrea Lucchetti della Tiferno Runners con 49' 35'', seguito da Haman Larbi (Capanne, 49' 54'') e Francesco Cerrini (Tiferno Runners, 51' 26''); nella categoria femminile prima Paola Garinei (Cus Perugia, 58' 10''), seconda Federica Poesini (Marathon

Città di Castello, 59' 57'') e terza Natalia Bruniko (Montecassiano, 1 h 4'). Nel pomeriggio la festa è proseguita con la “Fiera dello sport”, organizzata dall'associazione Apit e patrocinata dal Comune di Umbertide, con esibizioni delle attività svolte dalle varie società sportive del territorio, dal calcio al tennis, dal volley al

basket, dal judo alla pesistica, passando per il tiro con l'arco, il softair e il modellismo, occasione per avvicinare i giovani allo sport inteso come strumento di socializzazione e di crescita personale. (Tratto da www.comune.umbertide.pg.it che si ringrazia)

via L. Grilli, 63 - 06019 Umbertide ZONA PIAGGIOLA per info e prenotazioni tel. 075 9412008


L'EMBRIONE DI UN SETTORE GIOVANILE NUOVO

P

unto e a capo. Per rilanciare il calcio giovanile ad Umbertide è necessario un profondo e radicale rinnovamento culturale, organizzativo, tecnico che parta da una seria e costruttiva analisi della ragione per cui l’espressione calcistica locale è ai minimi storici: la mancanza di un vero interesse per il settore giovanile, limitato a pochissimi generosi dirigenti e ad alcuni tecnici che hanno messo molto del loro in questo fondamentale impegno sportivo ed educativo. Una evidente indifferenza, supportata da una colpevole assenza di serie politiche per lo sport giovanile da parte dell’amministrazione comunale (dove è finito il tavolo per lo sport educativo?), che si è sostanzialmente tradotta in una totale mancanza di investimento economico e formativo nella attività dei giovani da parte delle società principali, allontanando sempre di più i giocatori migliori dalle squadre locali e, quel che è peggio, i ragazzi e le famiglie dall’ambiente calcistico. Da qui occorre ripartire, con un progetto nuovo che individui almeno tre obiettivi. Il primo obiettivo dovrebbe essere quello di eliminare la miope ed improduttiva frammentazione che caratterizza oggi l’attività calcistica giovanile: ogni società tende a farsi un suo settore giovanile, competendo all’interno del mercato locale, ristretto

e povero, a discapito della completezza e della qualità dei gruppi, quindi dei risultati formativi ed agonistici. Il secondo obiettivo dovrebbe essere quello di impostare una programmazione delle attività condivisa tra le diverse società, basata sulla formazione dei ragazzi e su una gestione collaborativa delle risorse umane, tecniche, economiche, strutturali a disposizione. Il terzo obiettivo dovrebbe essere quello di sperimentare nuove metodologie pluridisciplinari con i bambini dai 6 ai 10 anni, in modo da favorire uno sviluppo psico fisico equilibrato e completo ed

evitare l’abbandono precoce della pratica sportiva. Ma chi è in grado di mettere in atto, seppure in maniera graduale, tutto ciò? Occorrono giovani leaders, capaci di andare oltre quel clima rancoroso ed arido che caratterizza oggi i rapporti tra le società locali. Persone capaci di cambiare metodi e regole del gioco, nella gestione delle società e nei rapporti tra esse. Intorno a loro è necessario formare una nuova classe dirigente esclusivamente dedicata al settore giovanile. Una sorta di gruppo di progetto, formato da persone motivate e competenti, espressione di società diverse (Agape, Tiberis, Montone Pierantonio, Montecastelli). Esiste già qualcosa di concreto ed importante: la collaborazione che sta nascendo tra la dirigenza Agape e la nuova dirigenza che ha in gestione Tiberis. Una scelta intelligente, responsabile e lungimirante, che occorre sostenere. Diamo loro fiducia. Diamogli una mano. Stefano Conti

Umbertide Tel. /Fax 075 941 1737 Cell. 339 7011758 Via della Repubblica, 13(PG) -


"MOTOCICLISTI NON AGITATI": tra solidarietà e passione

I

Motociclisti Non Agitati sono un gruppo di amici che fanno del viaggiare un vero e proprio "stile di vita". Anzi, nel loro caso si può decisamente parlare di "mototurismo". Un modo per socializzare e conoscere gente di altre regioni, organizzare viaggi di gruppo, qualche volta più impegnativi di altri (come i tre giorni a Casale Monferrato e Torino) o semplici uscite domenicali alla ricerca di luoghi incantevoli o finalizzate alla solidarietà. Il tutto con particolare attenzione a semplici regole e nel rispetto degli altri. Grazie all'avvento della tecnologia, anche i Motociclisti Non Agitati hanno un proprio sito web. Una vetrina che gli permette di farsi conoscere dal resto d'Italia. Un'ulteriore occasione per far conoscere Umbertide, da nord a sud della nostra penisola. Durante l'anno, l'associazione partecipa attivamente all'organizzazione di molti eventi motoristici che permettono

sia di valorizzare il nostro territorio sia di raccogliere fondi da destinare in beneficienza. Uno scopo a cui Motociclisti Non Agitati tengono in modo particolare. Iniziative lodevoli incominciate il 15 maggio 2010 con l'organizzazione di un motoraduno all'Aquila, colpita dal terremoto. 250 moto hanno invaso Piazza Duomo, portando insieme ai rombi dei motori un po' di speranza a tutti quei terremotati appena colpiti dalla tragedia del sisma. Altro evento importante, sicuramente da segnalare, è stato quello svoltosi a Corleone, in occasione dell'inaugurazione del "Museo della Legalità", in ricordo di Giovanni Falcone e della sua scorta. E ancora, impossibile non citare l'evento "Accendiamo un sorriso", organizzato in occasione del "II Halloween in Umbria", grazie a Beppe Carletti, componente dei Nomadi. Da ricordare un'altra beneficienza per i bambini del Madagascar, alla

quale l'associazione dei Motociclisti Non Agitati, ha partecipato con molto coinvolgimento. Solidarietà confermata anche nel recente sisma del 20 maggio 2012 in Emilia, dove l'associazione umbertidese, in collaborazione con gli amici del "Moto Guzzi Club Ravenna", ha acquistato materiale didattico per la scuola di Reggiolo. Ultimo e recentissimo evento, davvero molto partecipato, si è svolto il 13, 14 e 15 giugno scorso presso il parco Ranieri di Umbertide, dove un grande successo di pubblico, locale e proveniente anche da fuori regione, è accorso alla 6^ MOTAMICIZIA. Un risultato molto positivo che ha permesso la raccolta di fondi da devolvere all'AUCC di Umbertide.E non finisce qui, perchè l'8 settembre prossimo, i motociclisti non agitati parteciperanno alla manifestazione "Per uno straccio di pace" a Città del Vaticano. Insomma un gruppo davvero affiatato e generoso che ha fatto della passione per la moto un'occasione per condividere momenti piacevoli e al contempo essere solidali con il prossimo. Dopotutto come sosteneva il grande Enzo Ferrari "Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere". A cura dell'Ass. "Motociclisti Non Agitati"


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