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Il nuovo destino della Moldova pag

Unione Europea VS ex stati sovietici Il nuovo destino della Moldova

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La Moldavia, ex stato sovietico, intraprende una nuovo percorso scegliendo per la prima volta nella storia una donna filo-europea come presidente.

a Moldova, terreno novale e inesperto, ex stato sovietico con un’indipendenza conseguita solo nel ‘91, per anni è stata vittima di un’immobilità amministrativa che ne ha precluso lo sviluppo. La causa si può tradurre in due fenomeni, furto e corruzione, sostenuti da una classe politica che attualmente si “destreggia” tra libertà vigilate, arresti domiciliari e carceri: basti a pensare all’estorsione di un miliardo di dollari avvenuto nel 2015. Un passato infelice da cui afferma di volersi discostare la neo presidente, Maia Sandu, eletta lo scorso quindici novembre, dopo aver battuto il suo collega Igor Dodon, il quale contribuì alla sfiducia di quest’ultima quand’ancora rivestiva la carica di premier. Dunque una rivalità sentita, due programmi politici del tutto divergenti e incompatibili. Da una parte la Sandu che propone una riforma giudiziaria ed economica, dall’altra Dodon, che basa la sua politica socialista sui rapporti con la Russia, la Turchia e tutti gli ex stati sovietici.

Beatrice Mitrofan, IIIC Eppure l’influenza e il potere di Putin non sembrano essere bastati; la diaspora, così come i centri più abitati e le fasce di elettori più giovani, hanno votato in massa la prima. La Moldova sembra credere a questa ondata di cambiamento che prevede, da una parte, di rispettare la “vecchia alleanza” con la Russia, dall’altra, di creare nuovi ponti con l’Europa. Non ritiene che questo si possa verificare Dodon che, durante il dibattito elettorale, ha evidenziato la scarsità di deputati a sostegno della rivale -10 per l’esattezza- che rendono, dal canto suo, la messa in atto delle sue proposte di legge impossibile o, quantomeno, difficile. Un’altra polemica che ha sollevato il leader socialista è l’assenza della Sandu a uno scontro televisivo. “Con un personaggio del genere non ho nulla di cui discutere” ha esordito, d’altronde, lei. La vittoria della Sandu potrà essere definita tale solo se sarà in grado di rispettare il suo programma politico, conseguenza che, al giorno d’oggi, non può più essere considerata ovvia.