Territori & connessioni

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Marcella Toninello, Patrizio Cardella, Pentagon, cioccolatini a lato: Wieki Somers, My Butterflies, bicchieri

poste tipologie nuove come il contenitore-portaintavola per arancini, si opera recuperando forme della tradizione alle quale vengono attribuite nuove funzioni: la pigna tanto presente nella storia della ceramica sciliana diventa lampada o portacandele, la civetta augurale diviene una brocca per acqua o vino, le luminare lui e lei si trasformano, semplificate, sintetizzate, astratte in vasi-contenitori che non perdono i riferimenti antropomorfi ma si fanno più contemporanei (cfr. pp. 50-53). Ma il progetto del territorio è anche un design che si interfaccia direttamente con il settore dei beni culturali e con il turismo di qualità intesi come vero plus competitivo dei territori che compongono il nostro paese. Il contributo del design alla valorizzazione di un territorio, con un’attenzione particolare ai beni culturali, è approfondito in Design, territorio e patrimonio culturale che documenta i workshop organizzati sul tema dall’Università di Napoli dal 2003 al 2005. Così Maria Benedetta Spadolini e Paola Gambaro: “una corretta ed efficace combinazione di cultura, ambiente e turismo può determinare… soluzioni imprenditoriali nuove capaci di generare crescita economica ed occupazionale, stabilità e competitività ma anche migliore qualità di vita sia per turisti che per residenti. Il patrimonio culturale ed ambientale di cui l’Italia dispone, rappresenta un elemento di fortissimo

richiamo per il turismo nazionale ma un suo sviluppo disordinato e non controllato può causare problemi ambientali e sociali e compromettere le valenze positive... A questi riferimenti si relaziona l’interesse del designer per la valorizzazione dei beni culturali, inserendosi nell’area di ricerca che ha visto porre le prime basi sul tema del design per lo sviluppo locale, riconoscendo nel capitale territoriale la risorsa strategica su cui far leva per promuovere economia e cultura.”18 Mentre Eleonora Lupo prefigura una possibile teoria, ricerca e pratica del design per i beni culturali, muovendo dalla considerazione che la loro valorizzazione è obiettivo strategico per il rilancio del Sistema Italia, nella consapevolezza che questi non possono essere considerati solo come risorsa ma come “patrimonio identitario e civile di memoria, la cui socializzazione è necessaria per attivare processi di intergrazione, riconoscimento e appartenenza degli individui e delle comunità.”19 È all’interno di tale scenario che va letta l’esperienza di Droog Design cui è spettato il compito di raccontare un territorio con il progetto Couleur locale per Oranienbaum, piccola città della Germania dell’Est, che ha portato alla 18 Paola Gambaro, Maria Benedetta Spadolini, “D:Cult.: il design per i beni culturali tra ricerca e sperimentazione”, in Vincenzo Cristallo, Ermanno Guida, Alfonso Morone, Marina Parente, Design, territorio e patrimonio culturale, Clean, Napoli 2006, pp.27-28 19 Eleonora Lupo, Il design per i beni culturali. Pratiche e processi innovativi di valorizzazione, Franco Angeli, Milano, 2009, p.14


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