Vincenzo Legnante • Design Medium
Convertibilità
in origine disegno industriale, questa semplificazione arriva im-
Un altro aspetto, che ha fatto la fortuna del design, è che i risulta-
mediatamente al cuore del problema: se un prodotto ha le qualità
ti della sua ricerca sono fattori immediatamente convertibili nel
per superare la prova del mercato, di non esaurirsi rapidamente in
circuito dell’economia. Un buon prodotto, bello e ben fatto, è una
una moda o in un capriccio culturale effimero, allora entra nell’u-
opportunità straordinaria per un sistema produttivo che prospera
niverso dei prodotti che vengono apprezzati, venduti, comperati,
sulle metodologie industriali applicate a modelli di successo. Da
posseduti, replicati, citati, copiati, re-interpretati, pubblicati, col-
qui deriva l’interesse esplicito verso questa disciplina e l’atten-
lezionati, ricordati e, in qualche caso, addirittura commemorati. È
zione verso il suo potenziale contributo, di metodo e di risultati,
una dimensione che va oltre il feticismo3 verso gli oggetti e ha più
applicabile praticamente in tutti i settori industriali.
di un riferimento con le collezioni di oggetti con cui le classi sociali
Questo libro mette evidenza alcune esperienze praticate in set-
che potevano permetterselo, fino a qualche secolo fa, abbellivano
tori non usualmente frequentati dal design e, attraverso queste,
le loro dimore, le loro tavole, gli ornamenti delle dame, le armatu-
se ne possono cogliere aspetti che ne estendono il potenziale
re dei signori, fino agli oggetti minori e meno rappresentativi. In
contributo in moltissimi ambiti di intervento.
quegli ambienti anche lo scaldino del letto o le pinze per il camino erano oggetti che avevano fattura e qualità ben superiori alla loro
La storia della disciplina
funzione. Rendere popolare la disponibilità di oggetti belli e ben
Il quinto aspetto risale alle origini di questa disciplina e soprat-
fatti è la dimensione pop del design, generata dalle dinamiche
tutto alle più avanzate elaborazioni culturali, sviluppate intensa-
socioculturali più recenti e forse uno dei tratti che ne hanno carat-
mente soprattutto negli anni di mezzo del secolo scorso, che at-
terizzato l’evoluzione e poi decretato il successo.
tribuiscono al design un valore sociale, corredato di un’etica rigo-
La linea evolutiva della disciplina, nello sviluppo dei diversi contri-
rosa, in qualche caso salvifico rispetto al disastro della produzione
buti, segue un tracciato molto interessante: al periodo fondativo
industriale applicata acriticamente e nella prevalente dimensione
del disegno industriale della prima metà del novecento, che ha
quantitativa . Prodotti non solo utili e funzionali, ma anche belli e
messo le basi teoriche fondamentali, segue una fase di eccellen-
ben fatti, portatori di miglioramenti apprezzabili, qualità tangibili
ze individuali, che oggi troviamo nell’empireo del design e stra-
e verificate nell’uso, che hanno nella prova decisiva del mercato la
pubblicate in tutte le edizioni di design, che si sono configurate
loro definitiva consacrazione. Si verifica, nel caso del prodotto di
alla maniera delle avanguardie artistiche. Cioè singole eccellenze,
design, il fenomeno piuttosto semplificato che determina che il
nomi di architetti o di artisti che hanno impegnato il loro inge-
giudizio positivo si può concretizzare abbastanza semplicemente
gno sul tema degli oggetti. Di loro oggi ricordiamo la sedia di… o
con il possesso, quindi con il puro valore di scambio. Ciò non avvie-
il tavolo di… o la lampada di… Costruito il campo di gioco i singoli
ne altrettanto facilmente con un’opera d’arte o un pezzo unico, se
players hanno potuto esprimere la loro creatività ciascuno inter-
non altro per l’impegno economico che ciò richiede. Poiché è nella
pretando, a proprio modo, temi sostanzialmente semplici, non
natura stessa del prodotto di design essere replicato, in quanto è
l’opera d’arte che è una creazione assoluta, ma oggetti che ap-
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partengono al quotidiano, pratici, relativi alla vita vissuta, che si 2 Tra i contributi più interessanti quelli di Tomás Maldonado, Victor Papanek, Gui Bonsiepe, si distinguono per il rigore filologico e l’impegno etico e sociale che viene assegnato alla disciplina.
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Cfr. Remo Bodei, La vita delle cose, Laterza, Roma, 2009.
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