La prima delle dieci incisioni raccolte in questo volume, rappresenta una sorta di città ideale, una Livorno che non è mai esistita in maniera così sincronica, ma dalla quale si evincono gli elementi primari della città; uno tra tutti la Stazione San Marco. Fatto urbano relativamente giovane nel suo contesto, ma forte segno architettonico, espressione oggi della volontà collettiva che, seminando in un terreno intriso di storia, vuole generare soluzioni in sintonia con il futuro. Il progetto, scavando tra gli strati sedimentati nel tempo, riflette sulla possibilità concreta di restituire l’edificio ai cittadini. Tentando di ritrovare l’arcaico legame con l’acqua e con l’antico mestiere del maestro d’ascia, propone di riconvertire la stazione Leopolda in una scuola di alta formazione, dedita alla progettazione e la costruzione di imbarcazioni, sfruttando i grandi spazi e la particolare conformazione propria della stazione di testa.