Architettura e Skywalk | Giuseppe Vaccaro

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architettura e skywalk • giuseppe vaccaro

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Tali scelte dovevano risolvere differenti nodi legati alla percorrenza degli spazi, alla sicurezza dei luoghi, alla riqualificazione e riduzione ragionata del verde, eccessivo nello stato iniziale. Ebbene, in un perimetro di circa 800 mq, su due livelli, convivono tre pratiche apparentemente distinte ma tra loro strettamente collegate: sorpresa, emozione, meditazione e svago. Già dall'avvicinarsi a questo spazio è possibile godere di un'anteprima delle differenti 'sfumature visuali' percepibili dagli elementi aggettanti, dalle rampa di accesso, alle sedute organiche del secondo livello. Le forme, i materiali, gli schemi organizzativi degli spazi e della vegetazione scaturiscono dall'osservazione di elementi chiave presenti sul territorio, in una visione di sostenibilità economica e ambientale, di flessibilità e reversibilità degli interventi. Lo skywalk con le due passerelle aggettanti, in acciaio corten, balaustre e inserti orizzontali in vetro totalmente trasparenti, sono ispirati dalla conformazione di alcune sporgenze rocciose disseminate sul territorio, dalla valle del Fiume Solofrone all'intorno di Trentinara, dalle quali in alcuni casi è possibile camminare per 'sporgersi nel vuoto' ed ammirare il paesaggio circostante (cfr. p. 16 e fig. 4 pagina a fronte). I trattamenti superficiali, le pavimentazioni e l'illuminazione si allineano con le soluzioni tecniche e materiche già adottate nel centro storico e negli spazi limitrofi, così come in altre parti del territorio urbanizzato (es.: Piazza Europa).

giungere mirano al soddisfacimento dei bisogni della collettività — muoversi, socializzare, contemplare, uno spazio per i bambini — entrare in contatto con il contesto naturalistico e paesaggistico circostante, oltre che valorizzare uno spazio pubblico che, seppur nelle sue piccole dimensioni, appariva come caotico, poco sicuro e trascurato. [...] in architettura le risorse e i vincoli complessivamente espressi dal contesto d’intervento [dati climatici, sismicità, caratteristiche del suolo, condizioni acustiche ma, anche, aspetti socio-culturali ed economici] finiscono per rendere peculiare ogni ipotesi progettuale e, al tempo stesso, evidenziano una condizione di incertezza operativa e margini di aleatorietà e disallineamento rispetto a standard estranei alla produzione industriale [Laurìa, 2014, p. 59].

Questa “matrice di informazioni, di sentimenti e di archetipi” si moltiplica con le azioni specifiche del progetto che, di fatto, hanno previsto la realizzazione di uno spazio inclusivo, accessibile, di svago a misura di bambino e per la collettività; la realizzazione di una ‘nuova attrazione’, con punto panoramico di osservazione e contemplazione del paesaggio naturalistico e rurale; la realizzazione di un nodo dinamico in continuità con l’adrenalinica esperienza del Cilentoinvolo e il più intimo, mistico e ‘passionale’ itinerario tematico della via dell’Amore con la Terrazza Panoramica. La soluzione ultima sviluppata è stata strutturata prendendo in considerazione il collegamento visivo con il contesto di lungo raggio — asse Paestum-Capri, asse Trentinara-Roccadaspide — in una ‘proiezione visiva e, limitatamente, fisica’ verso di esso, senza sottrarre attenzione agli spazi attrezzati per i bambini e agli elementi di accessibilità ai vari livelli dei giardini pubblici. Scelte non poco tormentate soprattutto nella definizione delle forme, tenuto conto delle funzioni, che mettevano in contrapposizione la regolarità all’organicità, la simmetria alla asimmetria, la linearità alla circolarità.


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