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Per leggere integralmente il documento in questione rinviamo al sito https://www. vatican.va/content/francesco/it/apost_con- stitutions/documents/20220319-costituzio- ne-ap-praedicate-evangelium.html.

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Locarno Anno 54 Giugno 2022 TRIMESTRALE

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dialoghi di riflessione cristiana

Verso il futuro della Chiesa cattolica

Dopo oltre nove anni di lavoro, compiuto da un gruppo di cardinali presieduto da papa Francesco, è appena entrata in vigore una riforma della Curia vaticana il cui documento illustrativo ha un titolo eloquente e stimolante: Praedicate evangelium. La Chiesa cattolica, dal 5 giugno 2022 in poi, è chiamata, sin dai suoi organismi centrali, a mettere la presentazione esistenziale del Vangelo al centro di ogni sua azione, nel cuore di ogni sua scelta progettuale ed operativa. In questo dossier, proponiamo un estratto dell’intero documento ecclesiale, un brano di un’interessante intervista rilasciata sul tema in oggetto da un autorevole esperto italiano di questioni giuridiche e un’intervista che il vescovo emerito di Lugano, Pier Giacomo Grampa, ha rilasciato al giornalista italiano Giuseppe Zois.

Dossier alle pp. 3-9

Il secondo Dossier di questo numero di «Dialoghi» riguarda il processo sinodale in atto nella Chiesa cattolica, momento importante a livello religioso, culturale e sociale. Ne diamo conto dal punto di vista istituzionale della Diocesi di Lugano e di uno dei nostri redattori, da quelli di alcune riflessioni variamente sviluppate in Italia, non dimenticando il percorso in atto nelle diocesi romande e, già da molti mesi, in Germania.

Dossier alle pp. 9-14

Solidali con gli offesi, incerti sull’agire

Il primo semestre 2022 non sembra portare luce alle nostre menti e ancor meno ai cuori. La realtà della guerra, finora lontana almeno geograficamente, è arrivata dal 24 febbraio scorso alle soglie d’Europa, provocando un terremoto mentale sia in noi, cittadine e cittadini comuni, che nelle élites politiche, sicure delle loro dottrine più o meno ufficiali. Non va molto meglio anche in seno alle comunità ecclesiali, pur nella varietà delle confessioni storiche e delle tradizioni ad esse legate. In contemporanea stiamo uscendo a fatica da una pandemia, che ci ha lasciato vari segni nel corpo e nella psiche, nell’attesa di un autunno che ancora non sappiamo ben immaginare. Questi scenari non ci impediscono comunque di pensare e di agire, pur nel permanere di un forte sentimento di incertezza sugli orientamenti da assumere. Le considerazioni che qui vogliamo proporre a chi legge «Dialoghi» sono alcune riflessioni condivise dai membri della nostra redazione, che non hanno alcuna pretesa di essere definitive. Non intendiamo offrire certezze, anche se attorno a noi incontriamo quotidianamente persone e istituzioni che ritengono non solo di averne, ma che le diffondono con la convinzione di essere assolutamente nel vero e nel giusto. L’invasione di parte del territorio ucraino da parte di truppe della federazione russa ci è apparsa come un avvenimento improvviso e solo dopo alcune settimane ci siamo resi conto, da «non addetti ai lavori», che il conflitto era presente nell’area al più tardi già a partire dal 2014. La nostra attenzione abituale a ciò che ci attornia nei Paesi dell’Europa occidentale ci ha resi alquanto sguarniti intellettualmente nell’attenzione alla storia russa e ucraina, e in genere dei Paesi dell’Europa orientale. Il

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