Decarta - 05 / 2013

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carta stampata report

Le memorie di una ragazza normale alla corte del re dell’hard Incontro con l’autrice Debora Attanasio. Claudia Paccosi | claudia.paccosi@decarta.it - Foto di Massimo Luziatelli

Eva Henger e Debora Attanasio al loro arrivo nella piazzetta antistante il Due Righe Book Bar.

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resso il Due Righe Book Bar venerdì 11 ottobre attorno alle ore 18,30 Decarta ha organizzato il suo primo evento nel viterbese, in collaborazione con la rassegna “Aperitivo con l’autore” curata da Raffaella Sarracino. Un incontro con Debora Attanasio e Eva Henger a margine del libro Non dite alla mamma che faccio la segretaria edito da Sperling e Kupfer. La giornalista di MarieClaire ha raccontato al pubblico viterbese riunitosi e a Titino – immancabile gatto sornione, inquilino fisso e ormai celebre tra i tavolini del bar – la sua esperienza nella casa di produzione di Riccardo Schicchi, “IL” produttore del porno, del mondo erotico e dell’hard negli anni ’80. Debora aveva deciso di accendere un mutuo per comprare una casa, proprio quando viene licenziata dal suo lavoro. 12

Dopo numerosi colloqui sfortunati in cui i datori di lavoro (uomini) alludevano a mansioni accessorie e le datrici di lavoro (donne) la invitavano a non avere figli durante la carriera; decide di recarsi da Riccardo Schicchi, dove sarà segretaria per ben 9 anni. Schicchi fu uno fra i più importanti produttori di filmografia erotica e pornografica degli anni ’80 portando alla celebrità dive come Cicciolina, Moana Pozzi ed Eva Henger. Debora Attanasio piomba in un mondo totalmente diverso dalle sue aspettative, spesso si ritrova a pettinare i 22 gatti del suo datore di lavoro, a cenare a casa di Milly D’Abbraccio e ad organizzare provini per universitari aspiranti pornoattori. Nel suo libro descrive spesso aneddoti sulla vita nell’ufficio di Diva Futura

e il suo rapporto con le star del mondo a luci rosse, in particolar modo, però, con Riccardo Schicchi, personaggio dal quale rimane affascinata e irrimediabilmente affezionata. Le dive abitavano davvero vicino allo studio di Diva Futura e il lavoro era sempre in fermento, Debora cura le serate della riservata Moana Pozzi, scarta le foto dei provinanti meno adatti, ciba un pitone disdegnoso di una quaglia e di un topo, che indisturbati continueranno a godere per lungo tempo della calda luce della teca. La serata davanti al Due Righe scorre serena e affollata, nonostante il freddo pungente di ottobre. In molti si lasciano scappare sorrisi e risate ascoltande le letture tratte dal libro e guardando le foto che scorrono sul proiettore raffiguranti una Debora in jeans e camicia castigata, volutamente e visibilmente abbigliata in maniera assai diversa rispetto alle dive che la attorniano con i loro capelli vaporosi e le gonne corte. Il libro presentato è una miscela divertente di esperienze e avventure che ci narrano il vero Schicchi, non il personaggio, ma l’uomo, l’uomo che raccoglieva infinità di gadget e riviste, l’uomo che tesse un rapporto di amicizia e professionalità con la sua segretaria mantenendo un distaccato “lei” per oltre 20 anni, nonostante gli spettacoli in desabillé a cui hanno assistito seduti vicini, le assurde richieste degli attori stagionali e i set erotici improntati proprio nello studio.

A

fine presentazione riesco a strappare qualche minuto all’autrice per farle alcune domande. La mia curiosità riguarda l’opinione di parenti e DECARTA NOVEMBRE 2013


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