Numero_104 L'Arte in Cucina Mag/Giu 2015

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SPAZIODIVINO / PERSONAGGIO / SONIA RE

ANDREA SARTORI Presidente di Casa Vinicola Sartori dal 2001, quarta generazione della storica famiglia di produttori veronesi, da marzo 2015 è anche Presidente di Italia del Vino - Consorzio che raggruppa dodici fra le più importanti aziende italiane presenti sui mercati mondiali.

LA SUA È UNA STORICA FAMIGLIA DI PRODUTTORI DI VINO : QUANDO È INIZIATA QUESTA AVVENTURA E COME SI È , SVILUPPATA NEGLI ANNI FINO AD ARRIVARE A LEI? CHE RUOLO SVOLGE ATTUALMENTE NELL AZIENDA DI FAMIGLIA? Tutto ha avuto inizio a fine ‘800 quando il bisnonno Pietro, albergatore e ristoratore, acquistò Villa Maria, una proprietà del ‘700 circondata da vigneti, originariamente posseduta dalla famiglia Murari Brà. La cantina già operativa cominciò subito a fornire il suo ristorante. Ben presto i vini qui prodotti riscossero il grande apprezzamento della clientela, principalmente locale, tanto da convincere Regolo, mio nonno, che il futuro dei Sartori sarebbe stato nel mondo del vino. A parte l’interruzione durante la Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui la proprietà, come molte in zona, venne confiscata dalle truppe tedesche, Regolo sviluppò con successo i mercati, partendo prima da quelli limitrofi per espandersi poi nelle altre regioni del Nord Italia. Regolo purtroppo non vide mai il suo sogno realizzarsi appieno, poiché morì a soli 54 anni, nel 1952. E qui è entrata in gioco la terza generazione con mio padre Pierumberto (22 anni) e mio zio Franco (19 anni) che, nonostante la giovane età, sono riusciti non solo a mantenere in vita l’azienda, ma anche a svilupparla notevolmente. Papà si occupava sostanzialmente della parte commerciale mentre Franco di tutti gli aspetti interni, dalla produzione al personale. Già con gli inizi degli anni Sessanta si era cominciato a guardare all’estero iniziando con le prime esportazioni in Germania, Svizzera e poi verso gli altri mercati europei. Le porte degli Stati Uniti si sono aperte invece nel 1968. La gestione di Pierumberto e Franco è proseguita fino al 2000, quando tutti e due decidono di ritirarsi per lasciare le redini alla quarta generazione, che nel frattempo era già entrata in azienda: io da metà degli anni Ottanta, mio cugino Paolo agli inizi anni Novanta e, subito dopo, mio fratello Luca. Mentre Paolo si occupa del mercato italiano e mio fratello degli aspetti interni, io mi dedico completamente allo sviluppo dell’export. Nel 2001, quando la Cantina Sociale di Colognola entra nella compagine sociale in quota di minoranza, si forma il nuovo Cda, di cui sono presidente con delega diretta all’esportazione. Nel frattempo l’azienda è cresciuta notevolmente ed oggi siamo presenti in 65 mercati (80 % del fatturato ) con una buona distribuzione in Italia.

, QUAL È L OBIETTIVO PRINCIPALE DI ITALIA DEL VINO - CONSORZIO E QUALI SONO LE STRATEGIE CHE METTERÀ IN ATTO IN QUALITÀ DI NUOVO PRESIDENTE ? Come presidente di Italia del Vino – Consorzio ho due obiettivi primari: continuare ed incrementare l’aspetto sinergico e le azioni promozionali e di comunicazione tra aziende del consorzio ma, ancora più importante, con altre realtà dell’eccellenza italiana. Mi riferisco al mondo della moda, del design e ovviamente al resto dell’agroalimentare. Il secondo obiettivo è quello di espandere il gruppo con la presenza di altre aziende, includendo realtà di regioni al momento non rappresentate. Stiamo anche valutando quali altre opportunità possiamo cogliere al di là della promozione sui mercati terzi. La partecipazione con uno stand comune al Vinexpo di Bordeaux e l’adesione al progetto di Identità Golose ad Expo sono le prime dimostrazioni di questo percorso. L’ARTE IN CUCINA / 74


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