Reality 47

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noscere di averne paura è già il terreno fertile nel quale Dio può incontrarci, riconoscere che dietro la croce c’è una realtà straordinaria ma molto esigente, ci dà la misura di quello che siamo: creature. Di questa lotta fra il timore di Dio e l’attrazione per Lui, ha scritto don Divo Barsotti, grande mistico dei giorni nostri vissuto qui vicino: ”Essere cristiano non è difficile, è impossibile, perché essere cristiano vuol dire abbracciare Iddio e noi siamo piccoli, troppo piccoli”. Lo sgomento, il timore di Dio sono allora una componente normale della nostra umanità, ma non sarebbe tanto semplice ammetterlo? Sembra ma non lo è, ammettere questo significa farsi umili davanti a Dio, ma anche a noi stessi e il mondo ci dice che questo non è cosa buona; riconoscere i nostri limiti fa saltare il castello di carte della nostra società. Un castello dove facciamo della scienza, scientismo; della laicità, laicismo, adorati più di un dio. Apriamo gli occhi, è proprio questa omissione che ci frega; pensare di essere infallibili e onnipotenti ci imprigiona nei recinti delle ideologie di turno. Solo la verità ci fa liberi , solo constatando la nostra finitezza ci riappropriamo di noi stessi. L’umiltà di lasciarsi amare: una frase così semplice e tanto bella, sembra quasi una poesia; ma tanto lirismo non ci scoraggi, l’importante è continuare a cercare e Dio si fa trovare da chi lo cerca, da chi lo interroga, fosse anche davanti ad una fetta di torta.


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