Numero 04

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LA STORIA DELLA CHIRURGIA DI SUZZARA IN UN LIBRO A TIRATURA NAZIONALE

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’è soddisfazione e una punta di orgoglio fra i chirurghi suzzaresi che si sono trovati citati in due pagine nel libro a tiratura nazionale intitolato: “Storia della Chirurgia Italiana nelle strutture private accreditate e non accreditate”, con 120 foto, ovvero la storia centenaria della chirurgia italiana nell’ospedalità privata. L’idea nata diversi mesi fa durante l’organizzazione del 12mo congresso SICOP della Chirurgia Italiana diretta dal Prof. Daniele Maggiore di Varese che aveva richiesto alla direzione di Suzzara: “Di poter avere una storia della chirurgia trattata nella vostra struttura dalla nascita di essa con i vari colleghi chirurghi che ne hanno fatto parte e che vi hanno operato in essa”. Immediata la disponibilità del Direttore Sanitario Dott. Alessandro Malingher e del primario Dott. Mario Caforio che hanno risposto all’invito. Nel libro, dopo brevi cenni di quando l’Ospedale era nel castello di Suzzara, si legge: Nel 1901 viene aperto il reparto di chirurgia. (Siamo nell’Ospedale Vecchio Montecchi ora sede ASL, (Azienda Sanitaria Locale). Dal 1927

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la Chirurgia fu diretta dal prof. F. Stoccada, fino al 1951. Nel 1951 per due anni rimase il Prof. F. Pescatori, mentre nel 1953 venne per rimanere fino al 1965 il Prof. M. Pelloja. Il Prof. P. Zanini diresse il reparto di chirurgia dal 1966 al 1996. La realizzazione del progresso chirurgico non sarebbe ovviamente avvenuta senza la collaborazione di valenti professionisti: dal Dott. Athos Angeli al Dott. Gilberto Ercole, dal Dott. Amedeo Cavalca, pioniere della chirurgia vascolare, allo scomparso Dott. Ettore Benatti (fondatore della Endoscopia), al Dott. Mario Caforio. La realizzazione di questo progresso chirurgico non sarebbe avvenuta senza l’apporto determinante di una sempre aggiornata Anestesia e Rianimazione gestita dall’indimenticabile Dott. Ciro Carusillo, che ci ha lasciati recentemente e Dott. ssa Annarosa Zanoni unita alla sensibilità del presidente Dott. Roberto Savazza. Nel 1997 la Chirurgia fu diretta per due anni dal Dr. A. Viotto. L’introduzione della chirurgia vascolare, voluta dal dinamico, energico e disponibilissimo Dott. Amedeo Cavalca, continua a far crescere

SERGIO MARTIGNONI, L’ELETTRICISTA DELL’OSPEDALE CHE PRESTA SERVIZIO DA 50 ANNI

on sembra vero eppure quando l’impiegata ha fatto il conteggio per la pensione ha detto che non aveva mai visto una carriera lavorativa di un dipendente così lunga (50 anni di servizio)...e che ancora continua a lavorare. Si chiama Sergio Martignoni di Motteggiana, classe 1944, sempre disponibile e conosciuto da tutti. La sua storia parte da lontano quando nel 1961 lavora come elettricista alla Ditta Angelo fu Vittorio Malpetti (Angelo scomparso nel 1992), una ditta importante, la più grossa nella zona con 12 operai. Sergio in quegli anni aveva conosciuto Mario Corradini che ha lavorato per 30 anni all’ospedale di Suzzara come elettricista (oggi le figlie gestiscono un attrezzato negozio nel cuore della città). Dopo 16 anni, nel 1977 Sergio lavora come artigiano “ditta esterna privata” e diventa dipendente convenzionato dell’ospedale fino al 1981 quando diventa di ruolo e presta servizio fino al 2009. Qui i ricordi si fanno piacevoli: Erminio Truzzi, Sergio Portioli (purtroppo deceduto dopo una caduta dalla scala), poi nel 1983 arriva in aiuto Andrea Ferretti. Sergio si è sempre trovato bene con i colleghi ma anche con le tante amministrazioni ospedaliere che ha visto passare nella sua lunga carriera e le veloci trasformazioni e vicende politiche che in mezzo secolo hanno sconvolto la sanità ospedaliera e territoriale. All’Ospedale vecchio aveva prima una stanza vicino alle camere mortuarie

assieme al falegname (oggi tutto è scomparso, c’è la farmacia nuova dell’ospedale, la medicina del Lavoro U.P.D. e un lussuoso condominio) in seguito uno stretto sgabuzzino sotto le scale che conducevano in medicina maschile. Quante volte si sentiva chiamare Sergio con l’altoparlante dalla portineria (non c’era il cellulare) che lo cercavano per un’ urgenza in emodialisi, in cardiologia o sala operatoria. Veniva subito e faceva anche le reperibilità notturne e festive. Non parliamo poi degli anni 60 quando non esistevano le ferie e i riposi. Sono gli anni poveri ma intensi di lavoro. Al vecchio Montecchi dove c’era un neon, una presa, una lampada nuova lì era passata la mano di Sergio. Dal 2009 ad oggi, Sergio lavora all’Ospedale nuovo in veste di pensionato ma dipendente di una ditta. In Ospedale lo vediamo spesso camminare alla svelta lungo i corridoi e d’altronde non può essere diversamente se pensiamo che per 15 anni è stato un appassionato podista e per un decennio presidente della Polisportiva di Motteggiana. Sergio è la persona che conosce, ed è proprio il caso di dirlo, come se fosse casa sua, non solo l’Ospedale vecchio Montecchi, ma tutta la palazzina dismessa dell’ASL e l’Ospedale Nuovo dove assieme al geometra Luciano Battini, gestiscono un servizio importante e utile per gli ammalati e gli operatori.

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Tel 0376-531443

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APERTO TUTTO DICEMBRE

Cronache Sanitarie del Distretto di Suzzara

l’afflusso di ammalati nell’Ospedale suzzarese. Una chirurgia che si sviluppa con forza, con entusiasmo, gli interventi di routine, gli interventi di chirurgia generale, l’endoscopia, la chirurgia vascolare, l’ambulatorio chirurgico sono in crescita. Il Prof. T. Bruni arriva dall’Ospedale di Mantova fino al 2005. Il Dr. M. Caforio arriva a Suzzara nel 2006 e dirige il reparto di chirurgia a tutt’oggi.

Dott Carini, Dott Occelli e Dott Caforio.

PAOLA VERONA SI E’ LAUREATA CON UNA TESI SULLE FRATTURE ESPOSTE.

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ll’Università di Brescia si è laureata, con 110, Paola Verona, di Suzzara, con la tesi: “Gestione del rischio e delle complicanze delle fratture esposte nell’adulto”, un argomento fino ad oggi poco studiato ma che ha guadagnato interesse negli ultimi dieci anni e sul quale ancora molti studi restano aperti. Congratulazioni vivissime dai genitori Fabrizzio e Rosa, sorella Monica e fidanzato Andrea. Ora Paola può continuare il suo lavoro appassionato in Sala Operatoria dell’Ospedale nuovo di Suzzara non più come operatrice socio-sanitaria (OSS) ma infermiera laureata. Congratulazioni anche dalla nostra redazione.

Nella foto Paola con i genitori


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