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SUZZARA: DONAZIONI DEL ROTARY PER UNA CITTA’ PIU’ RICCA
ella cornice del giardino del Ristorante Cavour a Suzzara si è tenuta l’ultima conviviale del Rotary Club Suzzara Gonzaga per consegnare gli ultimi contributi dell’anno rotariano del presidente Alessandro Guiducci. Presente il Sindaco di Suzzara Ivan Ongari che nel suo intervento ha dichiarato di aver conosciuto questo anno il Rotary ed i suoi service a favore della collettività ed ha ringraziato tutto il sodalizio. Il presidente Guiducci ha proceduto
alla illustrazione ed alla consegna dei service. A monsignor Egidio Faglioni il contributo per l’acquisto dei defibrillatori per gli oratori dell’unità pastorale. Al maestro di musica Gianluca Benatti il contributo per poter realizzare un ciclo di musicoterapia ai bambini con problemi neuropsichiatrici presso l’Ospedale di Suzzara in accordo con la dott.sa Fiaccadori nell’occasione rappresentata dalla dott.sa Lorenzini che ha illustrato il progetto. All’Associazione Apeiron
Teatro il contributo per tre eventi teatrali a favore dell’associazione AUSER di Suzzara. Allo Studio Arte e Danza di Silvia Calabria il contributo per realizzare un ciclo di lezioni presso le scuole elementari. Alla Scuola Arti e Mestieri il contributo per l’acquisto di attrezzature per la nuova sede del corso di ristorazione, il presidente Guiducci ha ringraziato l’Associazione Strada dei Vini e Sapori Mantovani sponsor in questo ultimo service.
Nella foto di gruppo da sx: Maestro Gianluca Benatti, Avv. Giacomo Zini prossimo presidente Rotary, Giovanni Falavigna presidente Auser di Suzzara, Ing. Ivan Ongari sindaco di Suzzara, Marzia Lorenzini logopedista neuropsichiatria infantile Ospedale di Suzzara, Alessandro Guiducci presidente uscente Rotary, Emanuele Sbarbabo presidente dell’Apeiron Teatro, Mons. Egidio Faglioni parroco, Ing. Alberto Ferrari direttore Scuola Arti e Mestieri.
MUSICOTERAPIA ALLA NEUROPSICHIATRIA INFANTILE DI SUZZARA
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INTERVISTA AGLI OPERATORI DELLA NPI (NEUROPSICHIATRIA INFANTILE)
a collaborazione tra gli operatori della Neuropsichiatria Infantile di Suzzara e il musicoterapeuta Gianluca Benatti è ormai pluriennale; finora è stata possibile grazie a donazioni da parte dell’Associazione Opilio Zuccati e della Fondazione Montecchi di Suzzara. Oggi questa collaborazione può continuare grazie al Rotary Club Gonzaga-Suzzara. Per quali patologie è indicata la musicoterapia? La musicoterapia viene consigliata in base ai bisogni che il piccolo paziente presenta, indipendentemente dalla sua diagnosi, dalla sua patologia. Abbiamo riscontrato importanti benefici di questa terapia in bambini che hanno difficoltà di relazione, che hanno problemi di attenzione o deficit nella comunicazione. Di tutto ciò non si occupa anche la NPI? Come mai c’è la necessità di inserire anche questo altro tipo di terapia? Certo l’équipe della Neuropsichiatria Infantile (composta da neuropsichiatri infantili, psicologi, educatori, psicomotricisti, logopedisti e fisioterapisti) lavora proprio con bambini che presentano queste difficoltà. Il valore aggiunto della musicoterapia
è proprio la musica, che costituisce un canale comunicativo privilegiato e che per molti bambini diventa un catalizzatore dell’attenzione. C’è inoltre da sottolineare che alcuni bambini riescono più facilmente a prestare attenzione a stimoli visivi, mentre hanno difficoltà a selezionare gli stimoli sonori. Per loro diventa importante proporre suoni e musica che si differenziano per intensità, altezza, durata, ritmo e melodia. Tutto ciò li aiuterà a focalizzare il loro interesse anche su questi stimoli e per molti migliorerà la comunicazione, fatta prima di suoni e poi di parole. In quale momento del percorso riabilitativo viene proposta la musicoterapia? Non c’è una regola fissa, ma dipende dalla situazione. A volte, soprattutto quando il paziente è molto piccolo, la musicoterapia precede il trattamento riabilitativo in NPI. In questo caso la musicoterapia, in una situazione accogliente e giocosa, aiuterà il bambino ad aderire al contesto, a condividere l’attenzione, a prestare ascolto, ad imitare un suono o rumore, a rispettare i turni di gioco, a prendere l’iniziativa o a controllare la propria impulsività. Il piccolo si abituerà così a seguire in
modo efficace una seduta di riabilitazione. In altre situazioni invece il lavoro del musicoterapeuta e degli operatori della NPI si svolge in contemporanea. Allora c’è sempre una stretta collaborazione tra gli operatori. Il lavoro che il musicoterapeuta propone viene sempre pianificato in accordo con le varie figure professionali che hanno in carico il paziente. Gli obiettivi a breve e a lungo termine della musicoterapia devono necessariamente concordare con i fini di trattamento delle altre discipline. I familiari possono assistere alle sedute di musicoterapia? I genitori e i fratelli vengono molto spesso direttamente coinvolti nella terapia: la loro partecipazione, le loro voci e la loro unicità nel rapporto con il bambino durante l’attività musicale diviene un sostegno per il bambino e permette al musicoterapeuta di conoscere meglio le dinamiche all’interno della famiglia. Non dimentichiamo inoltre che la musica suscita grandi emozioni e che la musicoterapia favorisce la condivisione di queste emozioni tra tutti i partecipanti alla seduta.
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