Numero 28

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l rag. Arturo Affini arriva in ospedale in uno degli anni più difficili, il 1945, anno della ricostruzione dopo la guerra. Gran parte dell’Ospedale di Suzzara era ancora ad un solo piano come era alle origini, essendo stato costruito nel 1888. Aveva risentito fortemente delle offese belliche con gravi danni causati dai bombardamenti e dai furti di biancheria, di stoviglie, ecc. L’obbiettivo martedì Oncologici dell’Ospedale di Suzzara per le amministrazioni susseguitesi era quello di sono corsi che vogliono percorrere, con tutti gli portare l’Ospedale di Suzzara all’altezza delle operatori sanitari rappresentati dalle loro figure moderne esigenze. professionali, i passi necessari ad affrontare le Per esempio nel dopoguerra c’era un solo bagno patologie: partendo dalla prevenzione, passando che veniva usato da tutti gli ammalati ricoverati in dalla diagnosi e arrivando alla cura avvalendosi tutti i padiglioni che erano: chirurgia uomini, di tutte le tecniche di ultima generazione di chirurgia donne, medicina, maternità e diagnostica per immagini. isolamento. In data 10 novembre il Dott. Stefano FOLZANI, Il piano superiore ospitava le stanze a direttore del Servizio di Radiologia del nostro pagamento e il guardaroba; la residenza delle Suore era all’esterno mentre al piano terra, in fondo ai corridoi, si trovavano la cucina e una povera lavanderia, dove verrà costruita la

Scuola Infermieri adiacente alla farmacia. Presso il sanatorio invece c’era la farmacia ma non era per il pubblico ma solo per l’Ospedale e i poveri. Chiuso il sanatorio, gradualmente i reparti sono stati allargati per ricevere gli ammalati che di anno in anno aumentavano. Per la prima volta si attivano consulenze con specialisti. Oltre ai reparti di base quali la medicina, la chirurgia e poi ospedale, ha dato inizio ad una serie di incontri. la ginecologia, nascono reparti prima inesistenti Il primo, ha visto come protagonisti importanti come l’ortopedia, la farmacia dell’Ospedale, con figure del panorama medico: il Prof. Marco Collini, annessa abitazione del direttore, e in quegli anni primario emerito dell’ospedale di Mantova di l’Ospedale arrivò fino a 280 persone ricoverate. chirurgia maxillo-facciale, il Prof. Paolo Vescovi, Siamo alla fine degli anni ’60. Poi negli anni ’70 chirurgo orale dell’Università degli Studi di Parma arrivano la cardiologia, la dialisi, il pronto soccorso. ed il Dottor Emanuele Scozzafava, chirurgo Sono gli anni in cui i dipendenti lavorano senza maxillo-facciale dell’ospedale Carlo Poma. tregua, orari, riposi e ferie. Sono gli anni della Questi professionisti, insieme allo stesso Folzani ricostruzione dove tutti erano impegnati come ed alla Dottoressa Guerra, hanno illustrato formiche a portare un piccolo contributo per grandi progetti. Ci troviamo in anni poveri in cui l’amministrazione doveva fare tanti miglioramenti ma non c’erano i soldi. Anzi da Roma si parlava

di aiutare ospedali che avessero una politica del territorio collegiale ovvero un ente ospedaliero attrezzato per rispondere ai bisogni di un territorio. Gli amministratori suzzaresi dovettero quindi puntare a trasformare un Ospedale civile in un Ente ospedaliero attrezzato e moderno (venne infatti poi riconosciuto come Ospedale generale di zona). Un obiettivo che, va dato in modo semplice ma efficace, le strategie merito, aveva motivato gli amministratori a diagnostico- terapeutiche nei confronti di una dare e a fare il massimo. Il rag. Arturo Affini, patologia a volte sottovalutata: il carcinoma del aveva speso tutte le sue energie per questo cavo orale. L’incontro, che ha avuto un notevole obbiettivo e con il presidente Nadir Bianchi si è successo di pubblico, è terminato con una cena impegnato personalmente andando fino a Roma diventata ulteriore momento di confronto tra per ricevere finanziamenti statali. Da ricordare professionisti e persone che, grazie anche allo anche i diversi dipendenti, che per colpa di una spirito organizzativo del Dottor Folzani, hanno mentalità amministrativa risparmiatrice, hanno potuto scambiarsi opinioni e, perché no, quattro dovuto aspettare degli anni prima di fare il chiacchiere informali. concorso ed avere la certezza di uno stipendio sicuro. Probabilmente l’amministrazione prima di stabilizzare i posti doveva avere certezza delle entrate. Nel prossimo numero Gilberto Zacchè

A Suzzara grazie al Direttore della Radiologia Dott. Stefano Folzani

INCONTRI DI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SUI PERCORSI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI DI VARIE PATOLOGIE

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a i r t r i o c ordi d n a g u r F

QUANDO L’INFERMIERE FACEVA DA PORTINAIO, SOTTO-INFERMIERE E FACCHINO DEI BISOGNI E PRENDEVA OTTO FIORINI AL MESE ! Da sx: Dott. Scozzafava, Dott.ssa Guerra, Dott. Folzani, Dott. Collini, Dott. Vescovi

MNUOVO STRUMENTO PER L’AMBULATORIO OTORINO:

a aveva…. “l’obbligo di alloggiare nella camera destinata al portinaio e anche di una camera eccedente nella casa destinata agli infermieri e coll’assegnare annualmente la legna in passa n 2.5 e numero 60 fascine, libbre 60 annue al d’olio da di ardere”. Questo è il testo di presuna mese Novembre è disponibile corrispondenza, firmataOtorino “La deputazione” so l’ambulatorio dell’ospedale(odi delegazione), dell’Ospedale. Suzzara untrovata nuovo nell’archivio strumento per la diagnosi Cosa voleva dire e a chi si rivolgeva? Ecco la dei disturbi dell’equilibrio. Il video-oculoscopio spiegazione: unpermette anno dopo (siamo nel 1861) ad infrarossi di valutare in maniera l’apertura dell’Ospedale Suzzara, situato estremamente precisa di e dettagliata i movinelmenti castello, l’Amministrazione civico oculari che sono il “riflesso”del del sistema vastibolare, consentendo di cogliere segni cli-

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Ospedale scrive all’Imperial Regia Delegazione provinciale di Mantova una lettera (allora si diceva un rapporto) dove si chiede l’assunzione di un secondo infermiere a salario fisso, noi oggi diciamo, di un infermiere di ruolo, ma all’epoca, vale dire 154 non annivalutabili fa non con si usava questo niciaaltrimenti le attrezzatulinguaggio ma eunquindi altro aumentare più curiosolaeprecisione puerile!. re standard Vediamolo: delle diagnosi. “All’Ospedale di Suzzara risulta diessere Questo investimento ha permesso creare necessaria l’opera dedicato di un individuo che serva di un ambulatorio ai disturbi dell’equiportinaio, sotto infermiere e facchino dei bisogni librio, che sarà gestito dal Dott. Alessio Marperchetti. dividere la fatica caricata all’infermiere,

IL VIDEO-OCULOSCOPIO AD INFRAROSSI.

in previsione del prossimo aumento dei letti, onde ottenere un più preciso e lodevole servizio nell’interno”. Ci fermiamo quà per capire la povertà culturale dell’epoca, dove l’infermiere doveva usare solo la forza e non la testa. Sono passati 154 anni e oggi l’infermiere è un laureato che svolge un lavoro intellettuale in piena autonomia e nella massima responsabilità. Non sembra vero eppure è guardando il passato che sapremo valorizzare meglio il presente e migliorare il futuro dell’assistenza infermieristica.

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Nella foto Sabina Lasagna, Dott. Luca Verrillo e Angela Becchi

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Popolare Emilia Romagna con sede Piazza rande successo alla serata informativa Castello IBAN IT98U0538758010000002260743 in collaborazione con la CRI, dove i intestato Parrocchia Immacolata Suzzara. volontari hanno tenuto un corso sulle manovre Per contatti diretti rivolgersi in Parrocchia, di disostruzione pediatriche e sonno sicuro. I Via Mazzini, 4 tl. 0376-532961, cellulare partecipanti hanno poi potuto mettere in pratica 345-8829164 pic_suzzara @libero.it www. le manovre, sui manichini. Di cosa si è parlato immacolata suzzara.it e si parlerà nelle prossime edizioni? Come comportarsi con i bambini in situazioni di rischio soffocamento: Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana 29 ComeCronache mettere a dormire il proprio bambino durante la primissima infanzia? Come agire quando il bambino non 27/07/15 deglutisce correttamente? DIFFONDIAMO LA CULTURA L’incontro verrà ripetuto con ingresso libero DELL’INTEGRAZIONE presso la Farmacia S. Biagio consigliando a tutti di partecipare almeno una volta www.coop-ilponte.org prenotando in farmacia al tel. 0376-536123

LEGGETE

L’OSPEDALE DI SUZZARA E L’ECCELLENZA

’Ospedale di Suzzara è al 2^ posto in Lombardia, dopo Poliambulanza di Brescia per la gestione delle fratture di femore - operate entro 48 ore nel 92% di casi.

Il Poma invece è fanalino di coda sia sulle fratture di femore che sul numero di parti cesarei. Si tratta dello studio sugli esiti promosso ogni anno dal Ministero salute.

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