Numero 26

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EVENTO MEDICO: CONSIGLI E STILI DI VITA Dott. G. Castellarin (Ortopedico) Dott. Ettore Muti (Fisiatra)

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r. Castellarin Gianluca di Verona Direttore della Seconda Unità di Ortopedia presso l’ospedale di Suzzara (MN). Ha eseguito negli ultimi 5 anni oltre 3000 interventi chirurgici in ambito protesico ed artroscopico come primo operatore. Sono 900 le protesi articolari all’anno presso l’Ospedale di Suzzara, terzo centro di chirurgia protesica in Lombardia. Ha trattato l’argomento: “Protesi e buona qualità di vita” “L’Artrosi non è una malattia è un progressivo invecchiamento delle articolazioni che consiste in una perdita della cartilagine articolare con conseguente “sfregamento” dei capi ossei articolari associata ad una progressiva degenerazione dei legamenti e delle strutture muscolari e tendinee periarticolari. L’artrosi procura dolore al carico, instabilità articolare, limitazione importante del movimento articolare e della deambulazione. Il paziente va incontro ad un abuso di farmaci contro il dolore e l’infiammazione. Poi c’è una diminuzione della deambulazione ed inabilità. Nel tempo arriva la depressione, l’isolamento. L’artrosi favorisce l’ipertensione e le malattie cardiovascolari. Infine causa un aumento del peso e diabete. I vantaggi della protesi: è un dispositivo articolare che rende possibile il recupero della funzione dell’articolazione e la remissione del dolore. Le protesi più impiantate sono quelle di anca e di ginocchio, in misura molto minore di spalla, caviglia, gomito. Dopo aver spiegato le vie chirurgiche e le mini protesi di anca e di ginocchio, l’illustre ospite ha risposto a numerose domande fra cui la durata di una protesi di anca o di ginocchio che in condizioni “normali” dura tra i 12 ed i 15 anni. Ma tutto dipende ha concluso il Dott. Castellarin dalla qualità dell’osso del paziente, da eventuali patologie associate, dall’utilizzo di farmaci, ecc. La qualità di vita di un operato di protesi all’anca e al ginocchio migliora al punto tale che può permettersi diversi sport: nuoto, ciclismo, ballo, ecc. Dott Muti Ettore di Pegognaga Vice direttore sanitario della Fondazione Mazzali a Mantova dal 2013 Specializzato in medicina fisica e riabilitazione università degli studi di Verona.Geriatra, Direttore Sanitario dell’AVIS. Ha trattato l’argomento: CONSIGLI DEL FISIATRA PER UNA QUALITA’ DI VITA Chi l’avrebbe immaginato che cento fa anni i nostri nonni potevano dire e augurare ad un nipote che nasceva lunga vita nel vero senso della parola. Infatti quel nipote oggi vive 40 anni in più. Incredibile ma vero. “La vita si è allungata e i dati ufficiali parlano chiaro: l’aspettativa di vita agli inizi del 1900 era 42,9 anni per gli uomini e 43.2 per le donne, attualmente 80 uomini e 85 donne circa. Di tutto questo se ne è parlato con il Dott. Ettore Muti nella seconda parte della serata. Alla domanda cosa favorisce maggiormente una qualità della vita, ha risposto: “La famiglia, le relazioni sociali, la salute , la disponibilità di istruzione, il lavoro, le disponibilità economiche, il tempo libero, l’ alimentazione. Insomma tutto questo avviene grazie a due grandiose scoperte del secolo scorso: i vaccini e gli antibiotici. Cosa è invece che condiziona, in modo negativo la qualità della vita, da un punto di vista sanitario? Il fatto che il 65% dei pazienti con più di 80 anni

ha più di 2 patologie. Le più frequenti sono: cardiopatie, artropatie, ictus, demenze, diabete, neoplasie, incontinenza, BPCO, Parkinsonismi, Deficit organi di senso, sindromi ansionodepressive, ecc. Cosa fare allora per un corretto invecchiamento? ….l’esercizio fisico aerobico, il controllo alimentare e la riduzione dello stress favoriscono un corretto invecchiamento, è dimostrato che l’esercizio fisico è utile…. Idealmente almeno 150 minuti di moderato esercizio aerobico a settimana. I benefici? Eccoli: diminuzione della glicemia, trigliceridi, aumento hdl. Aumento delle endorfine (miglioramento del tono dell’umore) miglioramento del tono trofismo muscolare, ridotto dolore osteoarticolare, miglioramento del trofismo osseo, riduzione del rischio di cadute. Migliore digestione, riduzione della stipsi maggiore socializzazione. Ridotto uso di farmaci. In conclusione: aggredire la vita e proporsi di essere positivi. In che modo? camminare 1 ora al giorno, mantenere attiva la mente, crearsi degli obiettivi, coltivare relazioni umane, alternare momenti di solitudine a quelli di socialità, si vive di più.

Si ringrazia il Gruppo Passera del Loghino Aldegatta per l’ospitalità, il rinfresco e la disponibilità. Un grazie al moderatore Gianni Bellesia per l’alta professionalità dimostrata e il gentile pubblico per aver collaborato con domande qualificate alle quali i due medici hanno risposto.

Cronache Sanitarie Fatti e Persone della Sanità Mantovana

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