2010_08_28

Page 14

DIAMO I NUMERI ll leone per Venezia, la croce rossa per Genova, l’artistica croce bianca su fondo rosso per Pisa, la croce bianca su fondo blu per Amalfi: agli stemmi delle antiche Repubbliche va fatta qualche aggiunta... re croci e un leone campeggiano al centro di uno dei tricolori italiani, la bandiera della Marina Militare. Rappresentano i nobili antenati della flotta patria, sono cioè gli stemmi delle Repubbliche Marinare. Chi non ne ha sentito parlare a scuola, chi non ha vagheggiato le imprese di quegli arditi navigatori, commercianti, esploratori, ammiragli del Medioevo, che per secoli fecero dell’Italia una superpotenza?

Pasticci alla marinara

T

Q u a t t r o s t e m mi pe r quattro illustri città: il leone di San Marco per Venezia, la croce rossa su fondo bianco per Genova, l’artistica croce bianca su fondo rosso per Pisa, la croce bianca a otto punte su fondo blu per Amalfi. Venezia, Genova, Pisa e Amalfi, le quattro Repubbliche Marinare. Ma le Repubbliche Marinare non erano quattro. Infatti quando dal 1941 fu assunta la bandiera della marina, non si fregiò di quei simboli perché erano le uniche città, ma avvenne il contrario, cioè fu per il fatto che furono scelti quei quattro simboli (delle repubbliche oggettivamente più importanti) che iniziò a passare il luogo comune delle “quattro Repubbliche Marinare”, facendo cadere nel dimenticatoio la prestigiosa storia di altre città costiere italiane. In realtà anche il termine di Repubbliche Marinare è tardo, e risale al romanticismo ottocentesco che vi ricomprese realtà con tratti comuni ma anche con caratteristiche diverse. È una definizione che potrebbe essere estesa a numerose città rivierasche italiane tra il IX se-

Le quattro potenze del Medioevo sono state calcolate per difetto di Osvaldo Baldacci

colo fino alla caduta di Venezia nel 1797. Tra le caratteristiche “necessarie” per essere annoverate tra gli Stati di questo tipo, l’autonomia poli-

Oltre alle più importanti, si devono prendere in considerazione, anche Ancona, Gaeta, Trani, Noli e la dalmata Ragusa, alcune delle quali possono vantare una storia lunghissima tica, la predominanza del commercio specie marittimo, un governo prevalentemente controllato dalle oligarchie mercantili e bancarie, una propria moneta accettata ovunque, possedere proprie flotte, ma-

pagina 14 - liberal estate - 28 agosto 2010

gazzini, fondaci e insediamenti commerciali all’estero, curati da rappresentanti nei porti mediterranei. Meglio se in qualche modo tali città hanno anche partecipato alle Crociate, anche perché queste città-stato marinare nascono e si affermano proprio quando nel vuoto di potere della crisi dell’alto medioevo cominciano ad organizzarsi autonomamente specialmente per difendersi dalle incursioni dei pirati saraceni e poi per contendere le rotte navali agli arabi e ai bizantini, pur non disdegnando di commerciare con loro. Città che quindi rispondevano a questi requisiti ce ne furono diverse: oltre alle principali e più importanti Venezia, Genova, Pisa e Amalfi, si devono prendere in considerazione almeno anche Ancona, Gaeta, Trani, Noli e la dalmata Ragusa, alcune delle quali con una storia lunghissima. Amalfi conquistò l’autonomia già nell’839 e fu forse la prima a raggiungere una rilevanza in-

ternazionale, e non a caso fu lei a introdurre la bussola in Europa e a codificare il diritto marittimo nelle Tavole Amalfitane. La sua storia comincia già prima del Mille ma si conclude presto, cadendo nelle mani dei normanni nel 1131. Simile ad Amalfi fu la storia di Gaeta, anch’essa precoce e anch’essa sottomessa dai normanni nel 1140. Già nell’849 Gaeta con Amalfi, Sorrento e Napoli (altre città marinare) costituì la Lega Campana mettendo in mare una flotta capace di sconfiggere le navi saracene alle foci del Tevere, e di nuovo fu protagonista di una importante vittoria anti-islamica con Napoli, Capua e Benevento nel 915 sul Garigliano. Rette entrambe da duchi indipendenti con un parlamento di notabili locali, non c’è poi tutta questa differenza tra Amalfi e Gaeta, entrambe quindi Repubbliche Marinare. Altra città stato marittima del sud fu Trani, che si sviluppò già dall’813 e si avvantaggiò delle

crociate e poi delle rivalità tra i diversi signori del sud, mantenendo un’autonomia fino al Quattrocento, con molti privilegi amministrativi nonostante la sottomissione formale. A Trani nel 1063 furono stilati gli Ordinamenta Maris, tra i più antichi codici marinari. Attrasse famiglie e rappresentanti dalle altre Repubbliche marinare, e aveva una fondamentale comunità ebraica, nonché più tardi consoli olandesi, inglesi e nordeuropei. Ancor più lunga la storia di un’altra importante signora del mare adagiata sull’Adriatico: Ancona, fin da tempi remoti impegnata nel commercio col Levante. Dal 774 conquistò una sempre maggiore autonomia fino a diventare completamente indipendente nel XII secolo. In molti cercarono di sottometterla, ma lei continuò a prosperare, e in solida alleanza con Ragusa tenne testa sul mare a Venezia come sulla terra al Papato, all’Impero e alle signorie italiane. Caratteristica degna di rilievo del sua storia fu quella di non aver mai attaccato le altre città marinare, ma di essere stata sempre costretta a difendersi. Finché solo nel 1532 la Repubblica oligarchica passò sotto il controllo dello Stato della Chiesa. Fondachi della Repubblica di Ancona furono continuamente attivi a Costantinopoli, Alessandria d’Egitto e nei porti bizantini. Un’altra Repubblica marinara italiana di grande tradizione non è più in Italia: è la Repubblica di Ragusa, oggi Dubrovnik, in Dalmazia. Fedele alleata di Ancona per resistere allo strapotere veneziano, Ragusa ebbe una vita lunga e fu l’ultima a perdere l’indipendenza. Già affermata intorno al mille, Ragusa fu sottomessa da Venezia dal 1204 al 1358, con brevi interruzioni, mentre dal 1526 accettò la piena indipendenza in cambio della formale sottomissione all’impero ottomano.

Nel 1776 la moribonda Repubblica di Ragusa fu il primo stato sovrano a riconoscere l’indipendenza degli Stati Uniti d’America. La scomparsa definitiva della sua autonomia avvenne solo nel 1808 con l’annessione all’impero napoleonico, undici anni dopo la fine di Venezia. Altra storia lunghissima è quella della Repubblica di Noli, in Liguria, indipendente almeno dal 1192 e fino al 1797 quando venne annessa da Napoleone alla Repubblica Ligure. Anche per lei, come ad esempio per Gaeta e Ragusa, viene a volte usato il termine di “Quinta Repubblica Marinara d’Italia”. Separatasi dal marchesato dei Del Carretto, Noli sopravvisse mantenendo buoni rapporti con la potente vicina Genova e garantendosi dal Papa diversi benefici ecclesiastici. Le quattro Repubbliche marinare, quindi, erano almeno nove.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.