Cpia magazine n° 3

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CPIA AGRIGENTO MAGAZINE CPIA Agrigento: la sfida continua

SOMMARIO:

La terza edizione del gior-

Attività CPIA e Partner

nale del CPIA conferma la

Rubriche

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volontà di continuare a do-

• Cucina

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cumentare e rendere noto

• Favole e leggende

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al sociale il lavoro fatto dai

• Storie di Parole

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docenti e i risultati ottenuti

Appendice

dagli allievi. Anche questo secondo anno di sperimentazione è stato faticoso , ma pieno di soddisfazioni in quanto si è raggiunto un buon livello nelle procedu-

Dirigente Scolastico Ing Santino Lo Presti

re amministrative e un mi- Sono state avviate le proglioramento dei rapporti, gettazioni insieme alle asanche in relazione ai ruoli sociazioni di volontariato di ognuno, con le comunità per realizzare laboratori estivi nella sede di Agriche ospitano gli allievi e gento e teatrali all’interno con gli adulti stessi. Nel della Casa Circondariale di corso dell’A.S. 2016/17 so- Agrigento, per impegnare no stati attivati 11 progetti gli allievi durante il perioFami (5 Pre A1,1 A1/A2 e 5 do di chiusura della scuola di livello B1), offrendo ai e rafforzare la loro identità. tanti extracomunitari pre- Tutto questo pone il CPIA al centro di un percorso di senti nella nostra provincia innalzamento dei livelli di livelli di alfabetizzazione in istruzione degli adulti in linea con le esigenze del collaborazione con altri territorio. Il CPIA di Agri- enti territoriali presenti gento, quale capofila della nella nostra provincia. DiRegione Sicilia, è stato in- venta necessario che gli caricato dal MIUR di avvia- EE.LL. si facciano carico delle responsabilità loro re la procedura per l’attuademandate dalle normative zione sperimentale dei pro- vigenti, per dare giusta algetti di cui all’art.28 c.2 del locazione e riconoscimento D.M. 663/2016, ottenendo al CPIA . Un grazie in tal un finanziamento di € senso voglio rivolgere a S.E. Sig. Prefetto Dott. Nicola 101.000,00. Diomede che, insieme al

suo ufficio, si adopera per la definizione dei protocolli e per migliorare i rapporti con quanti si occupano di adulti ed in particolare dei migranti . A chiusura del 2° anno scolastico voglio ringraziare tutto il personale del CPIA per l’ottimo lavoro fatto, superando difficoltà notevoli grazie al continuo confronto tra tutte le componenti della scuola.

DS CPIA AG Ing. Prof .Santino Lo Presti

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Il CPIA sempre più attivo vola con le iniziative

Al via il n. 3 di questo periodico che sta diventando il contenitore di una grande fetta della formazione per gli adulti con notizie non solo provinciali ma anche regionali e nazionali. Cominciamo con le più vicine a noi e cioè che il CPIA di Agrigento si sta inserendo capillarmente in tutta la provincia fornendo il percorso di alfabetizzazione in altri comuni come a Racalmuto, S.Elisabetta e Menfi: siamo a quota 18 a cui aggiungere sempre il servizio nelle case circondariali di Agrigento e Sciacca (in questa realtà i numeri di frequenza salgono costantemente a conferma non solo di una nuova volontà di cambiare vita dei nostri alun-

ni /detenuti ma anche di un riconoscimento del lavoro certosino e assai individuale che i docenti fanno ogni giorno) E non solo… • E’ stato realizzato il primo progetto Area a Rischio (di cui troverete notizia nella pagina successiva) che ha avuto un notevole successo per partecipazione ed interesse. • Il nostro personale docente è sempre anche molto attento alla Formazione Personale e per questo non c’è occasione in cui non ci sia una delegazione di Agrigento in eventi regionali e/o nazionali; infatti un gruppo di docenti è stato a Ragusa dove i CPIA di Ragusa e Siracusa hanno organizzato un seminario sulle metodologie valutative per la certificazione delle competenze nei percorsi IDA di 1° e 2° livello dal 13 al 15 ottobre 2016 ottobre; (vedi articolo seguente) ed il convegno sulla Scuola in carcere “Le Officine Culturali” organizzato presso la Casa di Reclusione di Roma Rebibbia dal CESP, il Centro Studi per la Scuola Pubblica (vedi articolo seguente) • Abbiamo ricevuto la visita di una giornalista della Caritas Tedesca nel punto di erogazione di Licata (vedi pagina 4)

Al via anche il Progetto Fami ( vedi pagina 5) • Restando nell’ambito della Casa Circondariale, alcuni detenuti del Petrusa di Agrigento hanno partecipato, con non poca emozione, al Giubileo dei Detenuti lo scorso 5 e 6 novembre che il Santo Papa ha voluto riservare a chi ogni giorno sperimenta la limitazione della propria libertà (vedi pagina 5 ) • La Caritas di Agrigento ha presentato il progetto “Sostegno linguistico online per rifugiati” (vedi pagina 6) • Siamo stati lieti inoltre di ospitare la ricerca condotta dalla dottoressa Simpanen per la sua tesi (vedi pagina 7) • Abbiamo partecipato al concorso regionale “Life is not Easy” promosso dal CPIA Palermo 2 e al concorso nazionale EPALEtte: tutti i colori dell’educazione degli adulti in un manifesto vedi pagina (vedi pag 8) • Inoltre siamo stati vincitori di 2 progetti PON: il primo sulla sull’innovazione tecnologica ed il secondo sull’applicazione sperimentale dei prodotti realizzati in sede di PAIDEIA (vedi pag 18/19)… e allora buona lettura! Prof Uttilla Antonina Ausilia Vicaria del CPIA Agrigento

Formazione regionale e nazionale per i docenti Il CPIA di Ragusa, con il DS Prof.ssa Caratozzolo Anna, in gemellaggio con il CPIA di Siracusa, con il DS Prof.ssa Arnone Simonetta, ha organizzato il 13, 14 e 15 ottobre 2016 un seminario per tutti i docenti dei CPIA siciliani, sul delicato tema delle metodologie valutative per la certificazione delle competenze nei percorsi IDA di 1° e 2° livello. Fra i relatori: Emilio Porcaro, dirigente del CPIA di Bologna, che ha parlato sulla certificazione dei crediti formali/ non formali/informali, il

prof. Paolino Serreri docente Università Roma 3, che ha approfondito il tema della valutazione delle competenze e il prof. Piero Cattaneo, docente Università Cattolica di Milano che ha tenuto la sua relazione sull’insegnamento per competenze e sugli specifici metodi di valutazione.

Il CPIA Agrigento è stato rappresentato dai docenti Arditi Cinzia, Puletto Elina, Sollano Giuseppe, Vinci Salvo e la Vicaria Uttilla Antonella. Inoltre, il CESP, il Centro Studi per la Scuola Pubblica, ha organizzato un interessantissimo convegno sulla Scuola in carcere dal titolo “Le Officine Culturali: Laboratori interdisciplinari per la costruzione di identità – Verso la Giornata Nazionale de“Il Mondo che non c’è” presso la Casa di Reclusione di Roma Rebibbia ; —> segue


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Il convegno è stato pensato come corso nazionale di aggiornamento e formazione per il personale direttivo, docente e ispettivo della scuola pubblica statale e son intervenute autorevoli personalità quali

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Mauro Palma - garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà - Fabio GianfilippiMagistrato di Sorveglianza - Sebastian Amelio - Coordinatore Nazionale PAIDEIA -Vittoria Gallina - Docente Università La Sapienza di Roma-, molti Dirigenti CPIA, ricercatori universitari, esperti di educazione in carcere e educazione degli adulti e referenti delle istituzioni impegnate nelle politiche educative per questo ambito.

Il CPIA AGRIGENTO è stato rappresentato dal DS Ing. Prof. Santino Lo Presti e la Vicaria prof. ssa Uttilla Antonina Ausilia Prof. Uttilla Antonina Ausilia Vicaria CPIA Agrigento

Progetto Area Rischio

Si è svolta la prima edizione del Progetto Area Rischio CPIA AGRIGENTO finanziato dal Miur e organizzato nel punto di erogazione di Villaseta, Agrigento. Il progetto, intitolato “Diffusione Buone Pratiche”, è nato dalla constatazione oggettiva che gli alunni stranieri non solo vivono situazioni di disagio a causa di motivi economici e/o di difficoltà di integrazione, ma, a volte, mancano di volontà di integrazione; si pensi ad esempio ad alcuni gruppi culturali africani dove si assiste ad una preferenza per relazioni all’interno dell’area culturale e, di conseguenza, si registra una maggiore difficoltà di integrazione anche scolastica. Il nostro progetto ha mirato a fare conoscere tra di loro i nostri alunni dal punto di vista culturale nel senso che alcune abitudini pakistane, per esem-

pio, possono essere positive ed estensibili anche ad altre culture; inoltre abbiamo cercato di trovare soluzioni possibili per la relativa difficoltà, che molti alunni incontrano, nell'utilizzo corretto e appropriato dei linguaggi verbali e non verbali che, spesso, conducono alla demotivazione allo studio. Quale simbolo del progetto è’ stato scelto l’albero con le mani di Bruno Munari, perchè l’ albero è di per sè l'esplosione lentissima di un seme ed in quest’albero non ci sono foglie ma mani di diverso colore che diventano mezzo di comunicazione e di apertura in tutte le direzioni.

I partecipanti al progetto si sono iscritti volontariamente e con curiosità; si sono dimostrati impegnati (praticamente venivano a scuola sia di mattina che di pomeriggio), interessati e collaborativi; hanno accettato di buona grado il dialogo, il mettere a confronto le

loro diverse idee, visitare l’interessantissima biblioteca interculturale della Caritas, nonché, disegnare/commentare un film con tematiche importanti e, infine, anche presentare la serata finale con l’unico scopo di informare e sensibilizzare tutti gli iscritti ai nostri corsi all’utilizzo di qualsiasi strumento educativo che mira ad un’azione interculturale. Tutti gli alunni si sono incontrati per 18 ore extracurriculari più 6 ore curriculari. L’armonia, il coinvolgimento e la collaborazione sono state le carte vincenti del team di docenti, altamente professionale ed efficientissimo (Fiandaca Fina, Occhipinti Santina Sollano Giuseppe e Di Stefano Michelangelo) coordinato dalla prof. Uttilla Antonia Ausilia, primo collaboratore del DS . Il video è visualizzabile al seguente link https://www.youtube.com/wat ch?v=lufHKlUOTxI

Prof. ssa Uttilla Antonina Ausilia Vicaria CPIA Agrigento


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Percorsi di integrazione sostenibile

Lavorare per l’integrazione”. Frase di rito, politicamente corretta, che vorrebbe rassicurare, con semplici parole, sul fatto che mondi differenti e spesso distanti in cui ognuno di noi vive possono collaborare, e convivere insieme. In realtà, lavorare per accogliere sarebbe già un passo in avanti nel discorso sulle migrazioni. Ed è proprio quello che “Yes, We Host”, progetto di Caritas Diocesana e Caritas Germania, ha tentato di fare nella sua recente sperimentazione. Stimolare la volontà di inserirsi nella società attraverso percorsi di autonomia, ma anche consentire che qualcosa della propria identità possa esprimersi e contagiare il mondo in cui il cittadino straniero vive. Il progetto, nasce come occasione di vivere l’accoglienza evangelica a partire dalle famiglie, ospitando un rifugiato. Accoglienza inattesa se si sta alle parole di S.S. beneficiario del progetto proveniente dal Gambia: “avere una famiglia è bello anche se è lontana, ma di averne una in Italia non me lo

aspettavo”. Parole italiane apprese grazie alla frequenza dei corsi del CPIA di Licata. Infatti, esprimere a pieno la propria volontà di entrare in relazione significa, tra le altre cose, imparare a parlare la lingua del posto. L’integrazione, si sa, passa dalla possibilità di comprendersi e di comprendere, di relazionarsi e di allacciare rapporti con il nuovo mondo che ogni giorno continua a cambiare. Esigenza comune ai cittadini italiani e a quelli stranieri. Una vita scolastica raccontata ai microfoni della giornalista tedesca Jutta Mueller inviata

da Caritas Germania per valorizzare l’esperienza di integrazione vissuta dai beneficiari. S.S. racconta la propria vita scolastica, spiegando che lui a scuola in Gambia c’è andato ed ha anche potuto studiare. Per questo capisce quanto è importante ripartire dalla scuola per abitare il territorio, leggerlo e comprenderlo. Lasciarsi integrare, dunque, da una scuola diversa da quella a cui i cittadini italiani sono abituati. Una scuola che permette di acquisire quelle competenze di linguaggio e di conoscenza affinché i cittadini del territorio, italiani e non, siano sempre più coesi e integrati fra loro.

Federico Spagnesi Operatore Caritas


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F.A.M.I. Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione COS’E’: Il progetto FAMI è un’iniziativa del Ministero dell’Interno, Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, DOVE: in tutti i CPIA del territorio nazionale ed in particolare nel CPIA di Agrigento dove sono stati finanziati n. 4 corsi Pre A1, n. 1 corsi A1/ A2, n. 6corsi B1 PER CHI: Il progetto si rivolge a cittadini di Paesi Terzi regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale, a cittadini di paesi terzi, di cui art 1 lett. n dell’avviso ivi compresi i titolari di protezione internazionale, sussidiaria e umanitaria secondo Reg. UE 516/14; di genere sia maschile che femminile - classi di età - 14-18; 19-26; 27-45; 46-65; over 65 per potenziarne le competenze civico linguistiche e migliorarne le possibilità integrazione. I corsi sono finalizzati prioritariamente al conseguimento dell’attestazione del livello A2 di conoscenza della lingua italiana e, per quanto attiene alla definizione dei contenuti, fanno riferimento alle Linee guida per la progettazione dei percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana emanate dal MIUR e al documento tecnico regionale “Criteri e indicazioni di qualità per la progettazione e la realizzazione di percorsi per l’apprendimento dell’italiano come seconda lingua” di cui alla nota USR RER Prot.n.4578 del 2 aprile 2012 nonché alle ‘Linee guida per la progettazione dei Piani regionali per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi terzi finanziati a valere sul FAMI-OS 2 – ON 2’. Clicca su https://youtu.be/SLjoON3mcAU per vedere la conferenza stampa di presentazione fatta presso gli uffici prefettizi di Agrigento alla presenza di sua Eccellenza il Prefetto Dott. Nicola Diomede.

Giubileo dei Carcerati Si, erano presenti circa mille i carcerati provenienti in gran parte dall’Italia e da Paesi come Inghilterra, Lettonia, Madagascar, Malesia, Messico, Olanda, Spagna, Usa, Sudafrica, Svezia e Portogallo che hanno incontrato Papa Francesco a Roma; ad accompagnarli i loro familiari, i rappresentanti della Polizia penitenziaria, cappellani delle carceri e associazioni che offrono assistenza all’interno e all’esterno degli istituti penitenziari. In totale circa 4mila i partecipanti. In piazza San Pietro sono state rappresentate le diverse “categorie” di detenuti: “minori, persone in alternativa al carcere sul territorio, persone in detenzione domiciliare e detenuti definitivi con condanne diverse, ergastolo incluso”. Presenti anche sei carcerati che nei mesi scorsi hanno svolto il servizio come volontari del Giu-

beo. “Insomma, una presenza vera che segna un reale impegno per offrire un futuro e una speranza oltre la condanna e la durata della pena”, ha sottolineato mons. Fisichella. Un momento “intenso”, è stato quello delle quattro testimonianze prima della Messa, intervallate dal Coro Papageno, composto da volontari e detenuti della Casa Circondariale Dozza di Bologna. Storie di perdono come quella del detenuto convertitosi in carcere che ha parlato insieme alla vittima con la quale si è riconciliato, o quella del fratello di una persona uccisa che “si è fatto

strumento di misericordia”; poi, il racconto del ragazzo minorenne che ancora sconta la sua pena e di un agente della Polizia Penitenziaria, quotidianamente in contatto coi detenuti. Per la prima volta, inoltre, è stato esposto il Crocifisso restaurato di recente dal Capitolo della Basilica, accanto alla Madonna della Mercede, protettrice dei prigionieri, con il Bambino Gesù che tiene tra le sue mani le manette aperte in segno di liberazione e fiducia. “Emozione, emozione, emozione” queste le poche ma intense parole con le quali hanno commentato l’incredibile avvenimento i detenuti che hanno fatto il lungo viaggio dal Petrusa di Agrigento a Piazza San Pietro. Prof. ssa Uttilla Antonina Ausilia

Vicaria CPIA Agrigento


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Sostegno linguistico per Rifugiati

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LaLa ricerca delladella Dott.Dott. ssa Simpanen al CPIA dial Agrigento ricerca ssa Simpanen CPIA di AG “The role of language testing in the migration flow to the European Union” è il titolo della tesi discussa dalla dottoressa Jaana Helena Simpanen, che ha usufruito del 29° CICLO DEI DOTTORATI DI PALERMO e precisamente del dottorato studi filologici linguistici e letterari dell’Universita’ di Palermo in collaborazione con l’Università di Catania, Dipartimento di scienze umanistiche, settore scientifico disciplina L/LIN-12 lingua e traduzione inglese della durata di tre anni e che ha parlato del CPIA di Agrigento.

Di seguito l’intervista alla dott.ssa Simpanen dopo la sua proclamazione Prof. Uttilla: Buongiorno, complimenti per il suo traguardo. Ci vuole dire qualcosa sulla sua tesi? Dott.ssa Simpanen: Buongiorno a voi e grazie per avermi dato la possibilità di interagire con i vostri alunni. La mia tesi è incentrata sugli inquadramenti giuridico- legislativo all’interno della Comunità Europea e precisamente in Francia, Germania, Paesi Bassi in confronto con l’Italia; al fine di monitorare, con domande a risposte chiuse, la percezione personale della propria performance linguistica. Le domane presenti nel questionario rivolto agli studenti vertevano infatti sulla consapevolezza della loro conoscenza linguistica. Prof. Uttilla: come ha organizzato il suo lavoro? Dott.ssa Simpanen: Sapendo che ad Agrigento ha sede uno dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, ho chiesto al DS Santino Lo Presti la possibilità di somministrare

un questionario scritto ad un gruppo di volontari adulti, immigrati, che stanno seguendo i vostri corsi per ottenere la certificazione di livello A2 (per il permesso di lungo soggiorno) o di primo Livello. La sessione è stata programmata nelle ore pomeridiane, nel punto di erogazione di Villaseta, alla presenza 2 docenti con le quali abbiamo agito da “facilitatori”; l’intero incontro è durato circa 1 ora, di cui 10 minuti sono stati utilizzati per una nota introduttiva. Voglio sottolineare che il registro linguistico usato era molto formale e pertanto tutte le domande venivano poste con il “Lei” come in qualsiasi conversazione con adulti sconosciuti, colleghi e superiori; in verità ai migranti, solitamente, ci si rivolge con il “tu” siano essi bambini o adulti sovvertendo le normali regole di cortesia e comunicazione; quest’osservazione è stata fatta nel 2015 da Umberto Eco, per il quale bisognerebbe insegnare ai nuovi arrivati correttamente il “Tu” ed il “Lei” altrimenti continueranno a qualificarsi come linguisticamente e culturalmente limitati. Per ottenere un quadro completo dei partecipanti, i risultati del questionario che includeva 45 domande divise in 4 sezioni (informazioni generali, situazione scolastica, situazione socio-familiare, situazione linguistica), è stato confrontato con la valutazione infraquadrimestrale che i ragazzi hanno avuto a fine novembre dai docenti dei loro corsi presso il vostro CPIA.

Prof. Uttilla: qual è stato il feedback?

Dott.ssa Simpanen: è presto detto; con l’ausilio di alcuni grafici si può desumere che tra i dati emersi, la percezione della propria consapevolezza della lingua italiana è assolutamente positiva (grafico 1) e che tra i fattori che aumentano la loro autostima nel parlare in lingua italiana hanno maggiore rilevanza sia l'approccio collaborativo che la mancanza di pressioni sociali ( grafico a istogrammi). Prof. Uttilla: una scrematura interessante! complimenti, grazie e buon lavoro. Dott.ssa Simpanen: si, diciamo che è stato un lavoro molto articolato che è stato anche apprezzato per la sua immediatezza con la realtà che viviamo ogni giorno.

Prof Uttilla Antonina Ausilia Vicaria del CPIA Agrigento


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Concorsi Concorso RaccontaCPIA _ Life is not Easy

Concorso nazionale EPALEtte. Tutti i colori dell'educazione degli adulti in un manifesto! L’educazione degli adulti è un settore pieno di energia e idee che possono fare la differenza nella vita di molte persone. Un settore dove lavorano insegnanti, ricercatori universitari, volontari, formatori, progettisti e molte altre figure ancora che spesso agiscono sulle emergenze più attuali della società. EPALE è nato per mettere in contatto queste micro comunità per creare una grande comunità di professionisti del settore e offire loro la possibilità di collaborare incontrandosi nella piattaforma per scambiare idee, esperienze e soluzioni. Come raccontare questa realtà variegata in un manifesto? Quale immagine potrebbe riassumere la vitalità e la creatività dei mille progetti in corso? Avete un’idea in mente? Obiettivo: L’Unità EPALE Italia si fa promotrice del primo concorso di grafica finalizzato alla realizzazione di opere artistiche originali che promuovano l’educazione degli adulti con creatività e stimolino la collaborazione in questo ambito, nello spirito di EPALE.


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Chiusura dell’anno della Misericordia al carcere Petrusa

Si è celebratra al carcere di Petrusa la chiusura dell’anno della Misericordia, con l’iniziazione ai riti cristiani per quattro detenuti. E ALL’AMBROSINI E’ SUBITO FESTA! Con una cerimonia suggestiva e assai partecipata il card. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, ha chiuso in data 24/11/2016 la Porta Santa presso la cappella del Carcere Petrusa. Durante la celebrazione alcuni detenuti studenti dell’IPSSEOA Ambrosini hanno ricevuto i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, al termine di un percorso spirituale guidato dal cappellano del carcere, don Luigi Mazzocchio. Alla Celebrazione, insieme ai detenuti e alle detenute, hanno preso parte il direttore del Carcere dott. Aldo Tiralongo, il commissario Giuseppe Lo Faro, il magistrato di sorveglianza dott. Walter Carlisi, la dott.ssa Rosa Maria Miraglia della Direzione Ufficio esecuzioni penali del tribunale di Agrigento, il capo area trattamentale dott. Giovanni Giordano, il dirigente scolastico dell’IPSSEOA Ambrosini prof.ssa Milena Siracusa, la prof.ssa Antonella Uttilla vicaria del Cpia di Agrigento.

Nell’ottica di un modello detentivo dove tutti i percorsi, incluso quello di istruzione e formazione, si inseriscono all’interno di un più ampio progetto di rieducazione, la cerimonia ha visto il coinvolgimento di tutti gli operatori della Casa Circondariale: dalla Polizia Penitenziaria, agli educatori, i volontari e altre figure professionali. La celebrazione, animata con il canto del coro diocesano diretto dalla Maestra Graziella Fazzi, è stata ricca di momenti di preghiera, spunti di riflessione e commozione, suscitata anche dalle parole del Cardinale: “Oggi è una giornata di gioia e di festa nonostante le grate che ci circondano. Non c’è grata che potrà mai fermare Dio, perché Lui entra e a tutti da il suo amore e la sua tenerezza!”. Il Cardinale ha fatto breccia nel cuore dei detenuti presenti, ricordando come anche Gesù Cristo è stato in un carcere da detenuto, ha subito un processo ed è morto tra due “poco di buono”, uno dei quali gli ha dato fiducia nei suoi ultimi momenti di vita. Per tutti c’è una possibilità di riscatto e di un futuro diverso. “Dio tifa per noi” , ha concluso Don Franco, donando una Bibbia ai detenuti che hanno ricevuto i sacramenti del Battesimo, dell’Eucaristia e della Cresima.

Al termine della cerimonia, a tutti i presenti è stato offerto un buffet preparato dagli studenti dell’Ambrosini ristretti nella casa circondariale. Un momento di festa e un’attività laboratoriale che hanno significato crescita, verifica e possibilità di mettere in evidenza, in una situazione reale, quanto appreso nel percorso scolastico. Realizzazione dell’idea di scuola come Valore, in cui la possibilità di riscatto e reinserimento lavorativo comincia a concretizzarsi. In effetti, la presenza dell’Istituto nella Casa Circondariale di Petrusa qualifica e rafforza l’immagine dell’Ambrosini, palesandone la forte vocazione dello stesso alle attività sociali. La scuola è presente in tutte le sezioni della Casa Circondariale e nelle varie articolazioni: enogastronomia, servizi sala e vendita, accoglienza turistica. Una scuola che si scontra quotidianamente con la povertà dei mezzi, le dinamiche particolari e contraddittorie degli studenti adulti, ma anche la soddisfazione di riuscire a stimolare le loro capacità di apprendimento, come possibili prove di libertà futura. La cultura rende liberi, è il motto dei docenti passando tra una “cella – aula” all’altra, e anche se percepiamo un vago alone di retorica attorno all’idea che frequentare la scuola, di per sé, renda liberi, è da lì che ogni mattina ripartiamo. Prof.ssa Wilma Greco IPSSEOA Ambrosini, Favara


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Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione

Insieme...per ricordare e riflettere. Insieme... i corsisti del CPIA di Favara e i ragazzi dell'I.C “Falcone Borsellino” per ricordare le 368 persone che, proprio il 3 ottobre del 2013, mentre cercavano la salvezza, fuggendo dalle guerre, dalle persecuzioni, dalla miseria, furono inghiottite dal mare Mediterraneo. Commovente è il minuto di raccoglimento osservato da tutti, avvolto dal suono del “Silenzio” eseguito magistralmente con la tromba da un docente dell'istituto. In quest'atmosfera di condivisione, gli studenti hanno letto le loro riflessioni fatte di semplici parole, cariche di significato che convergono verso il ricordo delle vittime e, soprattutto, verso l'accoglienza e la solidarietà ai migranti che hanno la fortuna di arrivare sani e salvi nelle nostre coste. Queste riflessioni appuntate su biglietti colorati sono stati appesi su una barca, simbolo di salvezza, nella speranza che possano trovare concretezza. Il preside del CPIA , l’ ing. Santino Lo Presti, è intervenuto dicendo: “Nessuno di noi sceglie il luogo o la condizione in cui

nascere ...; quindi chi è più fortunato non può negare agli altri la speranza e l'opportunità di una vita migliore, ma soprattutto non può non garantire il rispetto della dignità umana. Siamo tutti esseri umani”. E... gli studenti della scuola non potevano scegliere canzone più adatta di “Esseri Umani “ di Marco Mengoni, per cantare in coro, tenendosi per mano con i ragazzi stranieri!!! L 'attenzione massima si è raggiunta quando alcuni corsisti stranieri hanno testimoniato le loro storie ed il loro difficile viaggio verso l'Italia. Youssef ha raccontato: “Il mio gommone trasportava 128 persone, tutte nigeriane, tranne me e un mio amico provenienti dal Marocco; eravamo troppi e lo scafista voleva iniziare... col buttare noi in mare”. Bayalahat ha detto di essere stato fortunato ad avercela fatta, ma un suo amico è morto di stenti ancor prima di imbarcarsi. Mohammed, tra l 'emozione, ha raccontato che il motore del suo gommone ha avuto un guasto ed erano in balìa delle onde..., ha avuto molta paura!!! I ragazzi stranieri hanno risposto alle tante domande spontanee degli alunni della scuola media, che si sono meravigliati delle loro risposte; sono emerse situazioni che forse hanno visto nei film , ma qui toccano con mano; hanno davanti dei testimoni veri , in carne e ossa, che parlano ai loro cuori. L' emozione di tutti è stata tangi-

bile. E’ stata una bella partita di calcio, a conclusione della mattinata, a smorzare l'austerità della manifestazione. Partita a colori, magliette arancioni contro azzurre, gialle contro rosse, indossate dai ragazzi italiani e dai ragazzi stranieri che hanno condiviso un momento sportivo all'insegna dell'amicizia e della gioia , con strette di mani colorate , immortalate da scatti fotografici. Tra gli spettatori si è colto il sorriso di Makoura, corsista nigeriana, che abilmente ha intrecciato i capelli di alcune ragazzine che si erano riunite attorno a lei; ..anche questa è integrazione. In questa manifestazione il ricordo delle vittime dell' immigrazione è stato un momento di memoria, ma soprattutto di conoscenza. Conoscere le storie, le difficoltà, la cultura dell'altro è il punto di partenza per superare le barriere della diffidenza, dell'indifferenza, dell'intolleranza, per favorire la cultura dell'accoglienza e dell'integrazione. I docenti e i corsisti del CPIA Favara


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Kafuli

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Pollo alla marocchina Ingredienti N. 1 pollo intero Acqua Limone 1 cucchiaino di zenzero 1 cucchiaino di zafferano 1 cucchiaino di pepe 1 stecca di cannella 1 cucchiaino di paprica 1 bicchiere d’acqua 2 cipolle 3 spicchi d’aglio Prezzemolo Olive verdi Limoni Sale Olio d’oliva

Preparazione

La sera prima lavare il pollo massaggiarlo con del sale sciacquarlo e sistemarlo in una terrina, cospargerlo di aceto bianco e all’interno sistemare delle fette di limone. Il giorno dopo sciacquare il pollo e togliere i limoni. Preparare il fondo della pentola a pressione con dell’olio, e far soffriggere la cipolla e l’aglio, aggiungere il prezzemolo e le spezie mescolando. Aggiungi un bicchiere d’acqua ed il pollo, aiutandovi con un cucchiaio bagnatelo all’interno con la salsetta e girate il pollo che si unga tutto del sughetto. A questo punto grattugiare la buccia di un limone sul pollo ed aggiungere il sale. Lasciare cuocere trenta minuti. Trascorsi i trenta minuti togliere il pollo dal sughetto, disporlo in una teglia e infornarlo trenta minuti a circa 200 gradi . Aggiungere le olive verdi al sughetto e cuocerlo nuovamente a fiamma moderata per 5 minuti. Quando il pollo è cotto sistemarlo in un piatto da portata e cospargetelo col sughetto.

Corsista di primo livello del punto di erogazione di Casteltermini


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“AKA NKWA” “Mano per ballare”. (È una dolce ninna nanna nigeriana che viene cantata dalle madri o dalle nonne per far addormentare i propri piccoli). “ONYE MERE NWA N’EBE AKWA? EGBE MERE NWA N’EBE AKWA. NWETA IHE DI MMA, NWETA EGO KA NWATA NWERE MEECHI ONI URA N’TA YA A B C D” Traduzione: “COS’HA IL BAMBINO CHE PIANGE? IL FALCO HA FATTO PIANGERE IL BAMBINO. ADESSO QUALCUNO PORTERA’ QUALCOSA DI BUONO CHE AIUTERA’ IL BAMBINO A PRENDERE SONNO”.

CPIA di Agrigento – Sede di Sciacca Anyanwu Sixtus Chizitere (Nigeria) Ins. Raffaele Marzullo

“Una bellissima notte” (E’ un racconto misto a preghiera tipico della Sierra Leone recitato per tranquillizzare e far dormire i bambini). Una bellissima notte è arrivata e una meravigliosa giornata è andata via … Il sole è tramontato e la luna è appena arrivata … Chiudi i tuoi occhi e immaginati su nel cielo … Le stelle brillano sopra le nuvole. Ciascuna stella ha un proprietario e la tua è quella che brilla di più. Questo significa che tu sei già protetto da il buon Dio e questo è il momento di dormire. Questo è un momento speciale che il buon Dio ha creato per tutti gli esseri viventi che devono riposare. La brezza sta soffiando fuori mentre gli uccelli stanno dormendo tra gli alberi; la brezza sta soffiando fuori mentre le pietre stanno dormendo sulla terra; quando la brezza soffia fuori i tuoi genitori stanno dormendo; quando la brezza soffia fuori la luna dorme con le stelle; quando la brezza soffia fuori tu sei sul letto immerso in un meraviglioso sonno in compagnia del tuo amico. Chi è il tuo amico sul letto? È il tuo soffice cuscino steso sotto la tua testa. Chiudi i tuoi occhi silenziosi e inizia a respirare lentamente … lentamente … lentamente …

CPIA di Agrigento – Sede di Sciacca. Aisha e Ali Bangura (Sierra Leone) Ins. Raffaele Marzullo


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FAVOLA RUMENA - "La volpe che ha ingannato l'orso" Raccontata dai corsisti rumeni di Siculiana… C'era una volta una volpe che aveva tanta fame. Passò un contadino con il carro pieno di pesce. La volpe fece finta di essere morta, così il contadino la caricò sul carro per portarla a casa e farne una pelliccia per sua moglie. La volpe buttò il pesce che si trovava dentro il carro lungo la strada, saltò giù dal carro, raccolse il pesce e lo portò nella sua tana. Mentre stava tornando nella sua tana, incontrò l’orso, che era seduto vicino al sentiero. L’orso quando la vide la salutò agitando la coda. Quei pesci rilasciavano un aro-

ma meraviglioso! E quindi gli chiese: “Dove hai preso tutto quel pesce?" La volpe rispose: “Pescarlo è abbastanza facile, devi semplicemente fare un buco nel ghiaccio e sederti sopra mettendo la coda dentro l’acqua. Ma devi avere pazienza e lasciare la coda dentro l’acqua per parecchio tempo. Non ti preoccupare se la coda inizia a fare un po’ di male, questo significa solo che i pesci stanno mordendo. Più a lungo terrai la coda in acqua, più pesci catturerai. Quando sentirai che non potrai più muovere la coda significherà che è piena di pesci e a quel punto dovrai tirare su la coda dall’acqua il più velocemente possibile”. Allora I'orso, durante la notte, andò al lago, fece un buco nel ghiaccio e ci mise la coda. Non era comodo, ma era disposto a stare scomodo per prendere un sacco di pesci da poter mangiare. Rimase seduto con la coda in acqua così a lungo che l’acqua cominciò a congelarsi intorno alla sua coda. E cominciò a fargli male.

Ma lui, ricordando quello che gli aveva detto la volpe, era contento perché ciò significava che i pesci gli stavano mordendo la coda, così dopo li avrebbe potuto pescare. Si sedette per così tanto tempo che l’acqua si congelò completamente intorno alla sua coda. Quando l’orso si rese conto che non riusciva a muovere la coda, decise che era il momento di tirarla rapidamente fuori dall’acqua. Si alzò e tirò veloce e con forza per non perdere nessun pesce, ma nel farlo sentì un gran male. Quando si girò per vedere cosa era successo vide una cosa terribile: non solo non aveva pescato nessun pesce ma la sua bella coda lunga si era strappata ed era rimasta intrappolata nel ghiaccio. Si rese conto subito che quella bugiarda della volpe lo aveva ingannato in un modo spregevole. E fu così che da quel giorno gli orsi hanno queste code tozze, ringhiano ad ogni animale che incontrano nel bosco, e raramente agiscono in modo amichevole verso qualcun altro perché non si fidano più di nessuno.

CPIA di Agrigento – Punto di Erogazione di Siculiana Ins. Vella Francesca


CP I A AGR I GE N TO M AGAZ I N E

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Peso specifico Del primo ingesso alla Casa Circondariale “Petrusa”, rimane il cuore che batte come un tamburo e il rumore delle chiavi che aprono e chiudono i diversi cancelli che “racchiudono” quel microcosmo in cui si consumano le infinite giornate di vite senza esistenza. Esistere “Essere nella realtà, far parte delle cose reali”, è questa la definizione che i glossari danno di questo verbo, una locuzione messa in stand-by, in attesa, o cancellata per sempre dai detenuti che affollano il freddo, umido piccolo mondo contenuto in una matrioska di sbarre pesanti. Il peso, è questo ciò che risulta essere diverso dalla vera vita al di fuori di quelle mura, o meglio il peso specifico delle cose. E’ quanto si avverte sin dai primi contatti con i detenutialunni. Pesare spesso è sinonimo di dare valore… corro indietro ai giorni dell’infanzia, a quando mi ostinavo a non farmi scambiare gli spiccioli con le più comode banconote di carta, credevo fosse una fregatura, perché allora il peso era ciò che mi suggeriva il reale valore delle cose. Il contatto con “i miei ragazzi” (anche se molti ragazzi non lo sono più n.d.r.) mi ha fatto riscoprire il valore delle cose in base al loro peso. “Fuori” un “buongiorno” lo si pronuncia in modo distratto, in carcere il saluto ha un suo “peso specifico” è come se fosse una

“sveglia” che suggerisca a chi lo riceve, che esiste che non è uno scarto, è un piccolo momento di gloria. Lo si percepisce dai loro sguardi illuminati, anche se per un micro secondo, dal guizzo della felicità, che latita tra quelle mura. Anche la scuola, ha un peso specifico diverso rispetto alla “scuola normale”. Insegnare alla casa circondariale “Petrusa” è, in un certo senso, un ritorno al passato, a quando il concetto di scuola come importante istituzione, era vivo. Il rispetto verso i docenti, soggetti da cui attingere alla “fonte del sapere”, è spesso un ricordo tra le nuove generazioni, ma al “Petrusa” il tempo, in questo senso sembra essersi fermato, per questo insegnare ai detenuti acquista quel “gusto antico”, quella solennità “fuori” ormai persa tra le tastiere di uno smartphone.

di trasmettere senza giudicare, perché gli uomini non posso dividersi tra chi ha la fedina penale pulita e chi no, gli uomini, soprattutto dentro quelle alte e umide mura, sono solo uomini e basta.

Fare scuola nella casa circondariale “Petrusa” mi ha portato più ad imparare che ad insegnare. Imparare che quell’alto concetto che è la libertà dell’uomo non è cosa scontata; imparare che spesso bisogna spogliarsi delle pesanti armature del pregiudizio, della paura verso chi si ritrova confinato in un limbo spesso senza uscita; imparare che il dare spesso porta a ricevere più di quanto ci si aspetti. Al termine delle lezioni ci si volta ognuno per la propria strada, ognuno di noi sente chiudersi un cancello dietro di sé, ma se le sbarre si chiudono, significa che prima di allora, per quelle poche ore al giorno, qualcuno le Si può ben comprendere, nei ha aperte. racconti e interscambi con gli allievi, quanto la mente umaProf.ssa Marcella Lattuca na e la sua capacità di ingeIPSSEOA Ambrosini, Favara gnarsi sia effettivamente impigrita dall’avere tutto a portata di mano. Ogni oggetto può esser trasformato in altro di __________________________ più utile, così come ogni paro- per opportuna conoscenza, è la del sapere, che si cerca di corretto comunicare che altri trasmettere, assume l’espres- componimenti sono giunti alla sione della meraviglia, perché redazione del giornalino ma che il sapere fa sentire vivi, anche non vengono pubblicati in quese per un attimo, e non dei sto numero perché selezionati seppelliti vivi. Insegnare al per la partecipazione al concor“Petrusa” porta con sé una re- so regionale di cui a pag 8 sponsabilità molto “densa”, ovvero quella di non deludere


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PROCEDURA DI SELEZIONE per una prima applicazione sperimentale dei “prodotti” elaborati ad esito delle “attività” e degli “interventi” realizzati dai CPIA ai sensi dell’art. 26, comma 2 del DM 435/15, come dettagliati con il DD 1250/15, anche ai fini di una loro validazione e diffusione (art 28, comma 2, lettera a del DM 663/2016) – TIPOLOGIA A Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, dipartimento per i sistema educativo di istruzione e formazione ha decretato al CPIA Agrigento il primo finanziamento di 101.122,20 euro per il progetto relativo alla Tipologia A del DM 663/2016.

PROGETTO: INNOVAZIONE TECNOLOGICA CPIA AG: CODICE10.8.1.A3-FESRPON-SI-2016-1-CUP H46J16000240007 Questo istituto è risultato assegnatario di un finanziamento pari a 46.000,00 euro con risorse erogate dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale a titolarità del MIUR a seguito della nota prot. N. AOODGEFID/7430 del 3/5/2016, finalizzato alla realizzazione delle reti LAN/WLAN e degli ambienti digitali per i CPIA Clicca su https://www.youtube.com/watch?v=SXIEqMphGQg per vedere lo spot realizzato sull’emittente televisiva TVA


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REDAZIONE Docente responsabile — idea & grafica Primo Collaboratore del DS con funzione di Vicario del CPIa di Agrigento Prof. Uttilla Antonina Ausilia CPIA AGRIGENTO DIREZIONE - SEDE AMMINISTRATIVA Via Quartararo Pittore 5 |Agrigento Punti di erogazione : Via dell’Autonomia 1| Agrigento Via Portella 1 | Alessandria della Rocca C/da Caldare | Aragona Via Fontana Pazza 1 | Bivona Largo dei Pini | Cammarata Via Pirandello 4 | Canicattì Viale G. Matteotti 19 | Casteltermini Via Rag. A. D’Oro | Favara Via Campobello 153 | Licata Piazza Cavour 36 | Naro Via dello Sport 2 | Porto Empedocle Piazza Zamenhof | Ribera Via G. Matteotti 32 | San Biagio Platani Centro sociale | Santa Elisabetta Via Pordenone | S. Margherita Belice Via Giotto | Sciacca

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