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LE DUE ANIME DELLA SOSTENIBILITÀ
di Giovanni Maria Soro
La nuova direttiva europea CSRD introduce alcune importanti novità in materia di rendicontazione della sostenibilità, tra le quali il concetto di doppia materialità che considera due importanti dimensioni interconnesse: la materialità finanziaria e quella sostenibile
La nuova Direttiva europea in materia (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD ), ha profondamente modificato e completato un contesto del tutto carente in tema di legislazione sulla dichiarazione di informazioni non finanziarie. La CSRD, infatti, introduce obblighi di trasparenza più puntuali sull'impatto delle imprese sull'ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali.

E le imprese saranno soggette a controlli e certificazioni indipendenti per assicurare che i dati forniti siano affidabili. La dichiarazione sulla sostenibilità sarà equiparata a quella finanziaria, permettendo così agli investitori di disporre di dati comparabili e attendibili. Non a caso questa forma di rendicontazione è stata ribattezzata “reporting di sostenibilità” cancellando definitivamente l’espressione “reporting non finanziario”.
Per Un Quadro Completo
Tra le novità introdotte dalla nuova normativa c’è la doppia materialità. Questo tipo di analisi, al fine di determinare quali informazioni siano da ricomprendere nel report di sostenibilità, si deve svolgere prima a livello di argomento tematico (inquinamento; economia circolare; biodiversità; acqua e risorse marine), per comprendere se e quali di questi temi siano “materiali” (ovvero significativi/rilevanti), e poi – nel caso positivo – occorre condure questa analisi a livello di obblighi informativi (disclosure requirements) previsti dai singoli standard.
Per determinare la materialità, le organizzazioni devono valutare l'impatto delle loro attività sia internamente, attraverso la catena del valore, che esternamente, attraverso le relazioni con gli stakeholder. L'obiettivo è individuare i temi chiave che possono influenzare la reputazione e la performance dell'organizzazione, nonché i problemi che sono rilevanti per gli stakeholder.
Già nel 2019 la Commissione Europea è stata la prima a descrivere formalmente il concetto di "Doppia materialità" nel contesto del reporting di sostenibilità e la necessità di ottenere un quadro completo dell’impatto ambientale di un'azienda. La doppia materialità considera infatti due dimensioni interconnesse: la materialità finanziaria e la materialità sostenibile. La materialità finanziaria riguarda gli impatti finanziari diretti e indiretti che le questioni di sostenibilità possono avere sull'organizzazione stessa, come i costi operativi, gli investimenti in tecnologie pulite o i rischi di reputazione. La materialità sostenibile, d'altra parte, riguar- da gli impatti dell'organizzazione sull'economia, sull'ambiente e sulla società in generale, come le emissioni di carbonio, la gestione dei rifiuti o il coinvolgimento delle comunità locali. Concetti che sono stati riaffermati con la nuova direttiva europea (CSRD), affermando che: un’informazione, per essere materiale (cioè significativa), e dunque essere necessariamente inserita nel report di sostenibilità, deve essere rilevante per l’impresa dal punto
