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L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE PREMIA I PIÙ FORTI

Nel 2021 il valore aggiunto delle costruzioni è cresciuto di oltre il 20%» e ha favorito un balzo del 31% dei redditi su tutto il territorio nazionale. Il Superbonus 110% ha spinto in avanti la categoria, che ha effettuato circa 360 mila asseverazioni, per oltre 62 miliardi ammessi a detrazione. E anche gli appalti pubblici volano con oltre 5 mila bandi per un valore complessivo di 4,4 miliardi. Ma a guadagnare di più sono gli studi più strutturati

di Simona D’Alessio

Sono una delle coorti professionali più popolose del panorama nazionale: le loro entrate sono state (significativamente) sospinte verso l’alto dal «boom» del Superbonus 110%; la componente maschile fa (da sempre) la «parte del leone», anche se le donne avanzano senza sosta, conquistando numeri via via più elevati, ma anche spazi di mercato tradizionalmente appannaggio dei loro colleghi.

Sono gli ingegneri italiani che, stando a quanto rivela la (neonata) mappa interattiva, che è stata realizzata dal Centro studi del Consiglio nazionale della categoria dell’area tecnica, sono 251.163 iscritti all’Albo, di cui poco più di 43 mila appartengono al segmento «rosa» oltre 208 mila sono di genere maschile. Scandagliando nell’Albo unico, poi, si osserva come la classe d’età più nutrita sia quella che va dai 46 ai 55 anni (73.604 soggetti), mentre gli under 35 ammontano a 35.932 e gli over65 sono quasi 42 mila; la specializzazione maggiormente scelta dall’intero bacino professionale è quella civile/ambientale, a seguire (con numeri di minor «peso») ci sono quelle prese nell’informazione e nel campo industriale.

Saldo Positivo

Il più recente rapporto del Centro studi, inoltre, evidenzia come, «rispetto allo scorso anno, si sia abbassato leggermente il numero di nuove iscrizioni (8.234 contro le 8.623 del 2022), ma sono calate altresì, ed in misura anche maggiore, le cancellazioni (4.462 laddove nel 2022 erano state 6.583), fattori questi che, congiuntamen- te, producono un saldo positivo pari a +1,2% a fronte del +0,6% rilevato lo scorso anno»; quanto, poi, alla distribuzione degli ingegneri sul territorio della nostra Penisola, si apprende che circa il 41% degli iscritti appartiene ad un Ordine del Mezzogiorno, mentre poco più di un terzo è iscritto nel Settentrione: in particolare, gli Ordini della Lombardia, che «conferma ancora una volta il primato di regione con il numero più elevato di iscritti (+2,3%), insieme a quelli del Lazio e della Campania, accolgono complessivamente oltre un terzo degli iscritti» in tutta Italia.

Le donne che svolgono la professione tecnica, seppur (come già accennato) in quota assai minoritaria, al confronto con la componente maschile, pari, cioè, quasi al 17%, sono in progressiva, inarrestabile ascesa, nel tempo: basti pensare, infatti, si legge, che quindici anni fa superavano di poco il 9% del totale della platea.

«Dal 2016 ad oggi – recita il dossier – il ritmo di crescita del segmento femminile dell’Albo si è dimostrato, infatti, decisamente più rapido di quello degli uomini: mentre il numero degli ingegneri è aumentato in questi anni di 10 iscritti ogni mille, le colleghe sono salite di 262 ogni mille». E, viene espresso dai ricercatori che hanno effettuato la rilevazione, «permanendo, o addirittura accentuando, queste dinamiche di crescita, il quadro è probabilmente destinato a cambiare ulteriormente nei prossimi anni», tingendo così sempre più di «rosa» la categoria. Di certo, però, quello che viene definito come il «processo di progressivo invecchiamento dell’Albo coinvolge indistintamente sia gli uomini, sia le donne, sebbene queste ultime evidenzino un’età media di circa 10 anni più bassa (42,7 anni, contro i 53,4 dei maschi)».

La Spinta Del Superbonus

Gli ingegneri che esercitano l’attività autonomamente «coabitano» con gli architetti nella medesima Cassa previdenziale ed assistenziale, ovvero Inarcassa, che vanta 175.627 associati: i primi sono pari al 47%, i secondi al restante 53% (le iscritte arrivano al 28%). Ed è proprio dalla lettura del Bilancio consuntivo del 2022 dell’Ente pensionistico privato presieduto

Nel 2022, il Pnrr ha fornito un impulso fondamentale alla crescita degli appalti pubblici per servizi di ingegneria e architettura da Giuseppe Santoro che è possibile effettuare delle riflessioni sull’andamento del lavoro svolto dalla platea di assicurati tecnici. «Nel 2021, il valore aggiunto delle costruzioni è cresciuto di oltre il 20%», e l’espansione del settore ha favorito un eccezionale aumento dei redditi degli associati ad Inarcassa in tutto il territorio nazionale (+31%). La fase positiva – viene sottolineato – è proseguita anche nel 2022, con una crescita degli investimenti in costruzioni di oltre l’11%. Un contributo importante è arrivato dalle agevolazioni fiscali in edilizia», considerato che «a dicembre 2022, gli interventi asseverati relativi al Superbonus 110% erano quasi 360 mila, per oltre 62 miliardi ammessi a detrazione», indica il documento.

Il Balzo Degli Appalti

Lo scenario generale ha, tuttavia, subito dei mutamenti, con l’avvicendarsi dei presidenti del Consiglio Giuseppe Conte prima, Mario Draghi poi e, ad oggi, con la guida di Palazzo Chigi in mano a Giorgia Meloni: «La mancanza di controlli sui prezzi e i rincari delle materie prime hanno provocato distorsioni sul mercato, aumentando in misura significativa l’onere per le casse dello Stato.

Il governo è intervenuto a più riprese, prevedendo inizialmente una graduale riduzione dell’incentivo e un limite alla cedibilità dei crediti fiscali, fino a proporre un «blocco» definitivo a febbraio 2023. Questo clima di incertezza – è l’analisi contenuta nel testo di Inarcassa, che guarda alle possibili «performance» future – potrebbe avere ripercussioni sull’evoluzione del comparto».

Intanto, nel 2022, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) «ha fornito un impulso fondamentale alla crescita degli appalti pubblici per servizi di ingegneria e architettura», tanto che l’Osservatorio Oice Informatel «ha rilevato un totale di 5.335 bandi per un valore complessivo di 4,4 miliardi (+107%, rispetto al 2021)», mentre «il mercato residenziale, dopo il rimbalzo delle compravendite del 2021 (in ascesa del 34%) favorito dalla ripresa economica e da tassi di interesse sui mutui alle famiglie ai minimi storici, ha sperimentato un’ulteriore crescita del 7,5% nei primi 9 mesi del 2022».

Chi Guadagna Di Pi

Entrando nello specifico sul tema dei guadagni conseguiti dai professionisti in questo periodo di grandi rivolgimenti nel campo dell’edilizia (che aveva subito i contraccolpi della pandemia da Covid-19), il Bilancio di Inarcassa ci permette di sapere che il reddito medio del 2021 (l’ultimo anno d’imposta, ndr) degli iscritti «è aumentato a 35.983 euro», e rispetto all’annualità precedente che «l’incremento è stato del 31,2%, meno accentuato della variazione del monte redditi (+34,8%), per effetto della crescita degli iscritti dichiaranti (+2,7%)»; per gli architetti, l’ascesa delle entrate medie è stata più sostenuta e pari al 36,7%, da 20.692 a 28.279 euro, quella registrata dagli ingegneri è stata del 27,8%, da 34.776 euro a 44.459 euro.

Più in generale, argomenta in conclusione l’Ente previdenziale, «le analisi sui redditi dichiarati nel 2021 hanno evidenziato che i maggiori incrementi hanno riguardato le posizioni lavorative più forti, ossia gli studi più «strutturati», in genere rappresentati dagli iscritti con età e anzianità professionale più elevate», una condizione, si legge ancora, che determina pure una «escalation» trasversale del divario di genere, giacché il «gap» riguarda tanto gli ingegneri, quanto gli architetti. ■