Trentino Industriale giugno-luglio 2020

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speciale csr

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CSR: il volto trentino della sostenibilità La Collective Social Responsibility come modello per la promozione di uno sviluppo sostenibile. Nella tappa locale del Giro d’Italia del Salone della Csr le esperienze di alcune aziende associate. di GENNY TARTAROTTI, Confindustria Trento

ARRIVATO

in Trentino, in modalità live streaming pochi giorni dopo la fine del lockdown, il Giro d’Italia del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, che dal 2013 percorre il nostro Paese offrendo occasioni d’incontro e confronto sui temi della sostenibilità, ha fatto tappa in regione in un momento storico straordinario che ha reso i temi trattati ancora più attuali e urgenti. L’edizione 2020, dal titolo I volti della sostenibilità, si caratterizza per essere un’edizione “speciale” che ha dovuto ripensare i propri contenuti, interpretandoli alla luce degli avvenimenti legati all’emergenza sanitaria, per offrire risposte e spunti di riflessione a un mondo minato nelle proprie certezze e costretto a mettersi in discussione rivedendo schemi e processi. La tappa trentina, “La responsabilità sociale in Trentino tra imprese e comunità”, promossa da Trentino Green Network e FacilitaLab, con la collaborazione di Confindustria Trento, Università degli Studi di Trento e Provincia autonoma di Trento, ha posto l’accento sull’importanza di una responsabilità condivisa all’interno delle comunità per la promozione di uno sviluppo sostenibile.

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“Sono molto contenta di essere virtualmente in Trentino – ha esordito Rossella Sobrero, del Gruppo Promotore del Salone e coordinatrice dell’incontro – che da tempo tutti riconosciamo come esempio positivo sia per quanto riguarda la sostenibilità ambientale che sociale. Le organizzazioni che hanno aderito a questa iniziativa hanno una cosa importantissima in comune: la consapevolezza che la sostenibilità rappresenti un driver strategico e un fattore fondamentale per lo sviluppo del territorio”. All’appuntamento, seguito da 480 partecipanti, sono stati presentati i modelli di business sostenibile di un gruppo di aziende associate a Confindustria Trento: Aquafil, La Sportiva, Bauer, Autostrada del Brennero, Dolomiti Energia, unitamente alle iniziative promosse da altre realtà, operanti sul territorio, tra cui l’Agenzia per la Famiglia e la Cassa Rurale di Ledro. “Il tema della responsabilità sociale d’impresa – spiega Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento – è da tempo all’attenzione delle nostre aziende. È in ragione della maturità di questo impegno che Confindustria Trento lavora in maniera sistematica alla restituzione di un lavoro che si traduce in azioni concrete a favore dei Lavoratori, della Comunità, del Territorio. Azioni che assumono un valore tanto maggiore, anche in termini di prospettiva. L’emergenza che abbiamo affrontato, e che non possiamo dirsi ancora conclusa, se mai ce ne fosse bisogno, ci ricorda che è necessario un nuovo approccio allo sviluppo, una condizione indispensabile per la nostra permanenza sull’unico pianeta a nostra disposizione”. “Ci troviamo di fronte a un cambio di paradigma – ha osservato Erika Costa, professore associato presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Trento –. Siamo passati dal concetto, proprio del pensiero neoclassico, della Corporate Social Responsibility (Responsabilità sociale d’impresa), secondo cui la responsabilità sociale delle imprese consisteva nell’utilizzo delle proprie risorse per incrementare i profitti; a quello di Collective Social Responsibility, secondo il quale l’azienda è una realtà orientata sul


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