Colle Moro Ieri, oggi e domani

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MOROCLUB
di informazione della cantina Colle Moro | Dicembre 2022 | Numero 7 C40 M40 Y68 B28 BLACK 100 Colle Moro Ieri, oggi e domani
COLLE
Rivista

Sommario

4Editoriale

Il punto della situazione

Speciale vendemmia 2022

L’aria che tira nel mercato vitivinicolo

Rebranding: Colle Moro cambia volto Presentato il nuovo logo della cantina

A tavola con... Trebbiano d’Abruzzo Club Sulle orme di un grande vino bianco abruzzese

Social Wine

Colle Moro, 60 vendemmie tra terra e mare Un’estate all’insegna degli aperitivi firmati Colle Moro Concluso il restauro del Trabocco Turchino Sorsi di curiosità

Dove trovarci La nostra sede

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Foto di copertina di Marco Zac

GERENZA

Numero di informazione della Cooperativa Sociale Colle Moro. Autorizz. Trib. Di Lanciano n.1 del 12/10/2018. N° iscrizione ROC: 32721. Direttore responsabile: Barbara Lanci. Stampa: Litografia Botolini S.R.L. Informativa sulla privacy: ai sensi e per gli effetti del GDPR 2018 e dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196 la informiamo che i suoi dati personali sono trattati esclusivamente per l’invio del presente strumento di informazione nel rispetto della normativa citata e degli obblighi di riservatezza cui è ispirata l’attività della nostra azienda. In ogni momento può esercitare i diritti a lei riservati dall’art. 7 del D.Lgs. 196/2003. Titolare del trattamento è Colle Moro Soc. Coop. Agr. www. collemoro.it

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A tutto vino Colle Moro torna in esposizione
grandi fiere del vino
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I nuovi trend dell’Enoturismo Concluso il sesto Forum Mondiale dell’Enoturismo L’Abruzzo fa capolino nel mondo dell’Enoturismo Colle Moro si apre al turismo con il progetto “Costa dei Trabocchi Active”
Colle Moro Informa News e opportunità nel settore vitivinicolo
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Premi e riconoscimenti Il medagliere 2022
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100% CARTA RICICLATA
Una foto della costa sanvitese al tramonto. Foto di Marco Zac.

EDITORIALE

Il punto della situazione

Dopo i miei tanti anni alla guida dell’Ente Fiera di Lanciano come Presidente, torno ora a dirigere la cantina Colle Moro come già avevo fatto in passato, dal 1997 al 1999. Una realtà che conosco molto bene e in cui sono entrato a far parte nel lontano 1983, dapprima come membro del Collegio Sindacale della cooperativa, poi del Consiglio di Amministrazione e successivamente rivestendo il ruolo di Vicepresidente e Presidente. A distanza di tutti questi anni riscontro la realtà del mondo del vino profondamente cambiata, soprattutto a causa delle numerose novità amministrative e burocratiche che

rappresentano dei lacciuoli pesanti per l’amministrazione di una cantina. Nel compenso, noto con piacere che Colle Moro è riuscita nel corso degli anni a migliorare notevolmente la qualità del vino e a vendere in tutta Italia e nel mondo sia il vino sfuso sia quello in bottiglia.

Tra i progetti previsti per i prossimi mesi prevediamo, infatti, investimenti per rafforzare la vendita del vino imbottigliato e rimodernare sia tecnologicamente che strutturalmente la cantina oltre che, contestualmente all’andamento del mercato, rafforzare la partecipazione agli eventi nazionali e internazionali. Purtroppo, le previsioni ge-

nerali nel settore vitivinicolo non sono positive a causa delle varie problematiche che si sono succedute come la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina, che hanno generato un aumento inarrestabile dei costi e una forte inflazione. Anche se i risultati di quest’anno sono stati soddisfacenti, si evince una flessione della domanda che unita ai rincari dei costi energetici, delle materie prime e dei trasporti incide fortemente sul risultato di mercato.

Il mio incarico durerà circa un anno e il primo pensiero e il mio intento prioritario sarà quello di lavorare sodo per ridare fiducia ai nostri soci e cercare di rafforzare l’identità della cantina che vanta una storia importare per il settore della viticoltura abruzzese: il mondo dell’agricoltura è stato sempre una mia passione grazie anche alle mie origini. Ce la metterò tutta.

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Foto di Marco Zac.

L’ANALISI: COSTI E RECESSIONE PESANO, MA ANCHE CRISI DI CRESCITA

Voci di costo lievitate e vendite in flessione, crollo della redditività, ansia da recessione. Per il vino italiano, reduce da anni di crescita importante sui mercati mondiali, il grande freddo è già arrivato e si farà sentire per tutto il 2023. A dirlo è l’ultima indagine congiunturale dell’Osservatorio Uiv/Vinitaly, presentata a novembre al wine2wine di Veronafiere.

Secondo lo studio, il surplus di costi registrato quest’anno dalle imprese italiane, derivanti dagli aumenti dei prezzi energetici e delle materie prime secche, come tappi, vetro e carta, complicherà i bilanci 2022 delle imprese. Ma la vera doccia fredda sarà

Speciale vendemmia 2022

L’aria che tira nel mercato vitivinicolo

nel 2023.

Relativamente al mercato, l’Osservatorio di Unione italiana vini e Vinitaly prevede per il 2022 una chiusura d’anno con vendite generali in calo. Molto meglio l’estero sulla dinamica valoriale, mentre i volumi sono attesi stabili in Italia e in leggera contrazione sui mercati internazionali, in particolare Usa, Germania, ma anche Cina e ovviamente Russia. Il dato del valore – rileva l’analisi - non deve però trarre in inganno: l’incremento, del tutto inflattivo, del 7% sul prezzo medio non basta a coprire i costi, come dimostrato dalle richieste delle imprese alla distribuzione di aumentare i listini mediamente del 12%. Nel complesso, in un anno tenuto a galla dall’horeca nostrana e internazionale oltre che dalla vendita diretta, il 2022 chiuderà peggio di come è iniziato. In questo senso non aiuta né il calo del 10% a tutto settembre dei volumi di vendita nella Gdo dei primi 3 mercati esteri (Usa, Germania e Uk), né soprattutto i valori medi del vino sfuso, relativi a una nuova vendemmia sopra i 50 milioni di ettolitri, in calo del 15%-20%. Su questo punto si sofferma l’analisi, perché

le difficoltà congiunturali acuiscono la crisi di crescita di una superpotenza enologica che produce troppo vino e l’invenduto trascina verso il basso anche il valore del prodotto “sano”. “Una riduzione di 3 milioni di ettolitri – cita l’analisi - aiuterebbe ad alleggerire la filiera delle eccedenze, liberando energia sulla parte sana e messa in commercio”. La sovrapproduzione genera eccedenze sia tra i vini comuni che tra le DopIgp; per questo sarebbe necessario fare ordine sul sistema dei prodotti certificati.

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L’ITALIA DEL VINO: UN PRIMATO ANCORA INCOMPIUTO

Ad osservare il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale è Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), che nella sua ultima ricerca conferma che il nostro Belpaese è da sempre uno dei principali player del settore vinicolo mondiale. Da qualche anno attesta la propria leadership produttiva, mentre sul fronte del commercio con l’estero si posiziona seconda in valore, dietro la Francia, e seconda in volume dietro la Spagna. Il tendenziale calo dei consumi interni, parallelamente al deciso aumento della domanda statunitense ha fatto scivolare l’Italia al terzo posto tra i paesi consumatori. Il mercato nazionale, dopo una lunga fase di contrazione, è tornato a stabilizzarsi. Nel frattempo,

però, sono mutati gli stili di vita e di consumo del vino. In un contesto generale di emergenza-costi, il denominatore comune delle azioni attivate dalle aziende in risposta all’emergenza Coronavirus è la natura digitale, attraverso e-commerce, home delivery, virtual tasting, b2b digital.

VENDEMMIA 2022: L’ANNO DELLE TEMPERATURE RECORD

Contestualmente all’analisi dei bisogni e delle priorità del settore enologico, puntuali arrivano i dati e le valutazioni relativi alla vendemmia 2022 da parte degli istituti di settore. Un’annata soddisfacente per quan-

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Foto di Marco Zac.

L’enologo della cantina Colle Moro Vincenzo Marchioli. tità e sorprendente per qualità. Secondo le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini la siccità e il caldo record di quest’anno non hanno compromesso il vigneto Italia che promette uve di qualità dal buono all’ottimo, con una quantità in linea con la media delle ultime annate. A garantire la tenuta del prodotto finale, oltre alle provvidenziali piogge di agosto, il lavoro straordinario di ricerca e applicazione di enologi e produttori su una vite sempre più resiliente alle avversità climatiche e metereologiche.

Secondo i dati, la produzione 2022 dovrebbe infatti attestarsi intorno ai 50,27 milioni di ettolitri di vino, la stessa quantità dello scorso anno e a +3% rispetto alla media del quinquennio 2017-2021. Relativamente all’andamento climatico e vegetativo, il 2022 si è distinto come l’anno più siccitoso dal 1800 ad oggi. Alte aspettative sono rivolte verso le uve a bacca rossa dalle quali potrebbero essere prodotti eccellenti vini da

invecchiamento. Dal punto di vista fitosanitario, la situazione del vigneto italiano è stata generalmente ottima, con rarissimi attacchi di patogeni. Sempre secondo il report, a conti fatti, l’Abruzzo con 3,34 milioni di ettolitri di vino si attesta essere la quinta regione italiana per produzione 2022; prima della nostra regione, solo il Veneto, la Puglia, l’Emilia Romagna e la Sicilia.

“La vite in Abruzzo è riuscita, dal punto di vista fisiologico, a reagire e ad adattarsi ai periodi di scarsità idrica e di colpi di calore improvvisi, ma anche a reagire prontamente alle poche ma importanti precipitazioni del periodo estivo, con un ritmo di accrescimento nelle varie fasi fenologiche, modulato nell’intensità e nella tempistica”, è specificato nel dossier. Un quadro positivo, quello riportato nel documento, che specifica che i vitigni in Abruzzo hanno fatto registrare una produzione in linea con lo scorso anno e un vino di qualità ottima.

“Nella campagna appena conclusasi sono stati conferiti Q.li 162.956,04 di uve per un montegradi di 3.033.470,82 ed un grado medio di 18,62. Il bilancio consuntivo della vendemmia 2022-23 evidenzia una produzione superiore del 2% rispetto all’annata precedente”, ha rivelato Vincenzo Marchioli, enologo della cantina Colle Moro. “Nonostante un anno che sarà ricordato per il grande caldo e un’importante siccità - ha proseguito - le precipitazioni giunte nel mese di agosto hanno parzialmente riequilibrato il bilancio della vendemmia. Ora a preoccupare molto il settore non è l’ambito produttivo ma quello di mercato, vessato dall’aumento dei costi di produzione e di trasporto e dell’inflazione. I costi alle stelle stanno mettendo a repentaglio la sostenibilità economica dei viticoltori e delle cantine in tutta l’Unione Europea. Un’altra problematica è rappresentata dall’approccio ideologico rispetto al tema vino e salute. L’Oms ha proposto uno studio che non fa distinzioni tra le unità alcoliche, per cui il vino è assimilato ai superalcolici, e non si distingue, in sostanza, tra consumo e abuso. La situazione di mercato per il settore vino, nonostante le difficoltà legate ai rincari, resta ancora tendenzialmente positiva principalmente per i vini bianchi e rosati, sebbene ci attendiamo nel prossimo futuro una minore dinamicità, soprattutto per il mercato dei vini rossi, a causa delle maggiori incertezze legate all’attuale quadro geopolitico ed economico” - ha concluso Marchioli.

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Focus fiere

A tutto vino Colle Moro torna in esposizione alle grandi fiere del vino

hanno riaperto i battenti le grandi fiere del vino, dopo due anni di restrizioni dovuti alla pandemia mondiale. Lo scorso aprile è tornato, infatti, a far parlare di sé il Vinitaly, con la sua 54 esima edizione svoltasi come di consueto in grande stile. Una manifestazione sempre più orientata al business, con i wine lover nella città medievale palcoscenico naturale di “Vinitaly and the city”.

La grande novità è che Vinitaly 2022 ha registrato il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori

stranieri (da 139 Paesi) hanno rappresentato infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione –legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali – degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi. Un contingente che ha pesato complessivamente per circa 5.000 mancati arrivi ma che non ha impedito la rimodulazione dell’assetto partecipativo di una manifestazione che in chiave nazionale ha anche ribilanciato le presenze del Centro-Sud - in rialzo - con quelle del Nord. Sul fronte delle presenze este-

re, nel testa a testa tra Stati Uniti e Germania l’hanno spuntata i primi che confermano la leadership nella classifica delle nazioni presenti. Terzo rimane il Regno Unito, mentre il Canada è subentrato alla Cina nella quarta posizione, davanti alla Francia. Seguono Svizzera, Belgio, Olanda, Repubblica Ceca e Danimarca. Bene, nel complesso, le presenze dal continente europeo, che hanno rappresentato oltre due terzi del totale degli esteri. Ottime sono state anche le performance di Francia, Svizzera, Belgio e Olanda che hanno visto aumentare il numero degli operatori rispetto alle passate edizioni. Si sono consolidate inoltre le presenze dei Paesi

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Quest’anno

del Nord e dell’Est, con in evidenza Finlandia, Danimarca, Repubblica Ceca, Slovenia e Romania. In ambito extraeuropeo, hanno tenuto Paesi come Singapore, Corea del Sud, Vietnam; in crescita l’India. Infine, anche se con valori assoluti contenuti, si sono dimezzate le presenze dall’Oceania mentre sono più che raddoppiate quelle dall’Africa.

«Dopo oltre due anni si è entrati nella cosiddetta “nuova normalità” delle Fiere in presenza – ha dichiarato Diamante Zulli, Responsabile Commerciale della Colle Moro - il Vinitaly è stata la prima vera Fiera internazionale del vino post pandemia mentre il ProWein si è svolta nell’insolito periodo di maggio. In entrambe vi è stata una presenza probabilmente meno numerosa ma più professionale. L’impressione generale è quella di un comparto che, seppur preoccupato dalle tante incognite attuali, è comunque determinato a non farsi sopraffare dalle guerre, pandemie e rincari. Molti sono stati i nostri clienti che sono venuti a trovarci ai quali abbiamo presentato soprattutto i nuovi prodotti in gamma ma tanti sono stati anche i nuovi contatti, provenienti da mercati anche diversi da quelli dove già lavoriamo, con i quali si è iniziata nei mesi successivi una proficua collaborazione».

Sulla scia del Vinitaly, anche la ProWein 2022 svoltasi a Düsseldorf a maggio ha registrato uno straordinario consenso. Durante i tre giorni di manifestazione l’atmosfera è stata estremamente positiva: con

circa 5.700 espositori provenienti da 62 paesi e oltre 38.000 visitatori professionali provenienti da 145 paesi, la ProWein si conferma l’evento centrale del settore e la piattaforma commerciale internazionale. Tra la top five dei paesi d’origine dei visitatori per continente si evidenziano Europa, Nord e Sud America, Asia, Africa, Australia.

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Una serie di immagini scattate alle fiere Vinitaly e ProWein.

Rebranding: Colle Moro cambia volto

Presentato il nuovo logo della cantina

Colle Moro ha annunciato negli scorsi mesi il restyling del suo logo reinterpretandolo in chiave moderna. Un omaggio al marchio originale ideato e dipinto da Adamo Mazziotti nel 1971, che in quegli anni era amministratore della Colle Moro e appassionato pittore. Questo spirito di rinnovamento è la dimostrazione che la cantina è protesa a guardare avanti e aperta al cambiamento. Per la realizzazione di questo nuovo logo si è, infatti, affidata ad una nota agenzia di marketing e comunicazione con l’intenzione di riportare alla luce nel marchio elementi essenziali della storia aziendale. Nei prossimi mesi saranno aggiornate, inoltre, tutte le etichette delle bottiglie che si presenteranno sui mercati con una veste nuova.

Il monogramma dorato, dallo stile classico ed elegante, è costituito dalle iniziali aziendali C e

M che incorniciano gli elementi caratteristici del territorio, come i monti e le colline che da sempre proteggono i suoi preziosi vigneti. Ad arricchire la nuova identità visiva sono il simbolo della corona, segno di continuità con la propria storia e la data di fondazione, 1961.

Un nuovo brand che mira a rinfrescare l’immagine aziendale custodendone appieno la sua anima e che vuole rievocare, attraverso le linee della terra, la vocazione contadina per esaltarne i valori fondanti e cooperativi.

Il progetto grafico è accompagnato anche dall’originale leitmotiv: “Solo chi sogna può volare”, che identifica la nuova filosofia di Colle Moro ispirata a rispettare la propria eredità guardando al futuro. Un messaggio di speranza e determinazione che proietta la cooperativa verso nuovi traguardi, pur mantenendo quella familiarità che si è guadagnata nel tempo grazie alle sue oltre 60 vendemmie.

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I nuovi trend dell’Enoturismo

Concluso il sesto Forum Mondiale dell’Enoturismo

526 vini certificati, 6 beni materiali ed immateriali riconosciuti come patrimonio dell’umanità, 3 città creative UNESCO per l’enogastronomia e 2 Paesaggi dalla FAO.

concluso ad Alba, a settembre, il sesto Forum Mondiale dell’Enoturismo organizzato da Unwto, Ministero del Turismo, Enit e Regione Piemonte. Un’occasione di confronto per promuovere lo sviluppo di una forma di turismo che fa, della sostenibilità, il suo punto di forza. L’evento, svoltosi per la prima volta nella nostra nazione, ha riunito il gotha internazionale dell’enoturismo e delle istituzioni per definire linee omogenee per le prospettive future e lo sviluppo del settore con un momento di incontro e dialogo tra esperti e operatori.

do le cantine ad essere spazi dove svolgere meeting ed attività aziendali nell’amenità dei paesaggi rurali. Nuovi prodotti turistici, nuovi abbinamenti oggi sempre più apprezzati da un pubblico ampio, composto non soli da appassionati di vino.

OLTRE LA SOSTENIBILITÀ

AMBIENTALE: LA SOSTENIBILITÀ

SOCIALE

Vigne, vini ed esperienze in cantina diventano sempre più un’attrattiva per i viaggiatori italiani e stranieri. L’enoturismo è in forte crescita. Atten-

Questi i primati che l’Italia vanta a cui si aggiungono i paesaggi rurali storici che da nord a sud caratterizzano il Belpaese. In quest’ottica, il patrimonio, unito a conoscenze, tradizioni, usi e costumi della gente, esercita una grande attrattiva per il turista e funge da stimolo al viaggio.

Con il passaggio dell’anfora dall’Italia alla Spagna si è

Al centro, le tre parole chiave: innovazione, creatività, sostenibilità. In Italia, il vino si unisce alla storia, al design ed alle arti, dando vita ad espressioni uniche. Cantine site in dimore storiche e castelli così come in edifici contemporanei realizzati da architetti di fama nazionale ed internazionale, aziende con installazioni artistiche visitabili dal pubblico o con eventi musicali, letterali, teatrali. Il vino, inoltre, trova nuovi significati nel suo abbinarsi alla gastronomia, con ristoranti gourmet e wine bar in cantina, e al business, portan-

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Foto di Marco Zac.

zione all’ambiente e dimensione sociale sono valori imprescindibili e discriminanti nelle scelte per il consumatore ed il turista.

VIVERE GLI SPAZI APERTI Tour in bicicletta, e-bike, mountain bike, trekking del vino e del gusto. È questo il vero sapore

del settore vinicolo ripartito a seguito della pandemia con l’obiettivo di riproporre il piacere della scoperta enogastronomica nel territorio. I vigneti, dall’essere semplici luoghi produttivi, sono divenuti il vero cuore pulsante dell’esperienza che convoglia oltre la metà dei

turisti italiani.

NATURE BATHING

Benessere, corsi di yoga e pilates, lezioni di arte nei vigneti, arricchiscono i trattamenti a base di vino delle cantine italiane. Il viaggio enoturistico si è trasformato in un’occasione per rigenerarsi, tanto che per il 50% dei turisti italiani sceglie le spa a tema vino e il 40% per corsi di pittura.

UN NUOVO LINK TRA URBANO E RURALE: GLI HUB ENOGASTRONOMICI

Il modo rurale entra in città con le vigne urbane e i mercati che divengono un’autentica esperienza. I musei del gusto che diventano hub uniscono mondi geograficamente distanti, facilitando i turisti nella scoperta della cultura enologica e gastronomica con il 60% degli italiani che li ricerca nei propri viaggi.

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L’ACCOGLIENZA IN CANTINA

A 360 GRADI

L’enoturismo italiano si trasforma anche nelle sue modalità di accogliere il turista per un’esperienza a 360°. Le cantine si legano agli alberghi, offrono nuove proposte di pernottamento nei vigneti e creano ristoranti gourmet al loro interno dove il vino si accompagna a piatti di eccellenza a base di prodotti locali. Il 48% degli italiani desidera pernottare in un albergo tematico, il 25% in glamping, il 68% pranzare o cenare in cantina.

IL NUOVO ENOTURISTA

Oggi il turista è divenuto più esigente, attivo, innovativo. Ricerca nuove e più coinvolgenti esperienze in grado di emozionarlo, arricchirlo, soddisfare le sue più svariate esigenze. Nuovi target si sono affacciati sul mercato, confermando che il viaggio enoturistico non è solo più appannaggio degli appassionati, ma affascina un pubblico ampio fatto di single, famiglie con bambini, donne e giovani. Le cantine italiane si stanno muovendo nella direzione di diversificare le proprie esperienze.

L’EVOLUZIONE DEL MARKETING

Nuove esperienze nel metaverso, nft, gaming e realtà aumentata sono le nuove sfide. Dalle neuroscienze al digitale, il marketing del turismo del vino si trasforma ponendo al centro

le degustazioni digitali. LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA

Sono in arrivo le nuove “Linee Guida per lo Sviluppo dell’Enogastronomia nel Turismo” che Enit ha la missione di redigere grazie all’input del Ministero del Turismo e del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per valorizzare i prodotti agroalimentari, vinicoli e la cultura agroalimentare con il brand “Made in Italy”. Al centro le quattro ambizioni che il piano vuole raggiungere: preservare il patrimonio

attraverso il turismo; sviluppare l’offerta, innovandola ed arricchendola; fare rete, per integrare prodotti e servizi turistici, comunicare e promuovere, accrescendo l’attrattività e l’accessibilità dell’offerta italiana nel mondo.

Il comparto del turismo legato al vino, dunque, cambia strategia: amplificare la portata del Made in Italy e delle eccellenze del Belpaese in termini enologici, turistici, territoriali, paesaggistici, culturali e imprenditoriali.

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L’Abruzzo fa capolino nel mondo dell’Enoturismo

L’analisi del Presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino Angelo Radica

Èsicuramente un settore frizzante quello dell’enoturismo, che rappresenta una quota sempre più consistente nel comparto dell’Italia turistica.

A provare a farvi capolino è anche l’Abruzzo con una recente legge regionale, la n. 28 del 2020, istituita per disciplinare le attività enoturistiche e promuovere un’azione di marketing coordinata mirata a qualificare e valorizzare l’intero settore turistico e agricolo abruzzese.

Da poco insignita anche dell’ambito riconoscimento di

regione vinicola dell’anno dalla rivista americana Wine Enthusiast, a renderci protagonisti in questo ambito è anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino: l’abruzzese Angelo Radica.

A lui abbiamo rivolto alcune domande per analizzare insieme le dinamiche di quest’emergente tipologia di turismo. Il suo forte impegno nel mondo del vino si evince dai suoi tanti rivestimenti in questo settore, che l’hanno vista protagonista di un’escalation di conferme e riconoscenze.

Tra le sue tante cariche, oltre a quella di Sindaco del Comune di Tollo dal 2012, da un anno riveste il ruolo di Presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino e da giugno la carica di Vicepresidente dell’Associazione Europea Recevin – Rete Europea delle Città del Vino, che conta oltre 800 comuni europei del vino. A queste si aggiunge anche quella arrivata da poco di Vicepresidente di Ame-

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tur - Associazione Mondiale dell’Enoturismo.

Come fa a conciliare tutti questi ruoli e qual è il fil rouge che lega tutte queste associazioni nate nel mondo del vino?

«Le confesso che ho molto difficoltà a conciliare questi importanti e impegnativi incarichi. Però rinunciando totalmente alla mia privata finora ci sto riuscendo; aiuta molto la possibilità di fare molti incontri internazionali in remoto con l’utilizzo delle tecnologie che abbiamo scoperto durante il Covid. Queste tre associazioni sono gemelle o meglio rappresentano una “filiera” Dal nazionale all’Europa all’Associazione mondiale dell’Enoturismo.

Hanno tutti l’obiettivo di valorizzare, mettere a sistema e promuovere le bellezze dei territori vinicoli e di far conoscere i prodotti e le aziende che li producono».

Vino e Turismo binomio vincente? Oggi quando si parla

di enoturismo ci si riferisce alla cultura del vino in tutti i suoi più svariati aspetti. Il vino non è più considerato solo una bevanda ma un vero e proprio “prodotto turistico” da cui trarre esperienze sociali, culturali e non solo, da promuovere. Come può un paese attrattivo come l’Italia guadagnarsi un posto di rilievo in questo campo, attraverso quali azioni e sinergie condivise con gli attori del settore ?

«L’Associazione Città del Vino da anni realizza un Osservatorio sull’Enoturismo. Quest’anno è stato realizzato da Nomisma per conto nostro e dell’Associazione “Le Donne del Vino”. Ebbene i tanti imprenditori e i tanti Sindaci intervistati hanno affermato che il Covid ha segnato una forte battuta d’arresto, ma per la maggioranza dei Sindaci dei territori enoturistici italiani la situazione pre-pandemica è alle porte. L’idea generale è che tornere-

mo presto ai grandi numeri del 2019 (erano 14 milioni le visite, 2,5 miliardi di euro il giro d’affari; fonte XVII Rapporto Città del Vino) e questo risultato, secondo il 57% dei sindaci delle Città del Vino, si realizzerà a livello nazionale entro il 2022; per i più “pessimisti”, invece, dovremo attendere il 2023. Nella relazione con la filiera sono ritenute molto utili la formazione del personale, i corsi di accoglienza e degustazione, ma anche i servizi commerciali e di marketing per lo sviluppo dell’enoturismo, i corsi di lingue straniere e sulle competenze digitali. Sulla governance i punti di forza espressi dalle Città del Vino sono: la varietà di vitigni e vini (97%), i paesaggi e la bellezza dei territori (96%), la varietà e la qualità gastronomica (95%) e i contesti storico-artistici (90%). Sono da migliorare, tuttavia, la formazione del personale enoturistico in ambito informatico (92%), l’organizzazione dei

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servizi turistici (85%) la capacità di accogliere gli enoturisti stranieri (77%)». Verso che direzione sta andando il settore dell’Enoturismo in Europa, in Italia e in Abruzzo, quali sono i trend trainanti?

«Il turismo del vino è stato costretto a riposizionarsi, ma appropriandosi di nuovi valori e stili, orientato sempre più verso gli spazi aperti, la comunicazione in social network, la formula di esperienza a tutto tondo: la cantina, il vino, l’ambiente, il paesaggio, il borgo, la piazza, la ristorazione, l’offerta culturale e di tempo libero. In una parola: il territorio.

Per i sindaci delle Città del Vino i fattori chiave per il rilancio enoturistico nel 2022 sono la gestione della sostenibilità ambientale, economica e sociale (93%), la tutela del paesaggio rurale (91%), l’accessibilità dei territori - strade, parcheggi, servizi per disabili – (89%), la connettività capillare a banda larga (80%) e la pianificazio-

ne territoriale e urbanistica (75%); che sono poi i settori di maggior impegno delle Città del Vino per migliorare la loro attrattività».

Quali sono i più importanti progetti in corso regionali, nazionali ed europei nel settore vitivinicolo, ne può citare alcuni?

«I nostri progetti “Storici” che trainano le attività della nostra associazione sono senza dubbio: il Concorso Enologico internazionale di Città del Vino giunto alla sua 18^ edizione, il premio per il miglior piano regolatore delle Città del Vino, Calici di Stelle, il Piano del Cibo o Food Policy, l’Osservatorio del Turismo Enogastronomico giunto alla sua 20^ edizione, il Palio delle Botti per citarne alcuni. Oggi però la nostra attenzione all’interno dell’aggregazione delle associazioni del mondo delle produzione agroalimentari di qualità denominato Patto di Spello di cui fanno parte oltre a noi, l’Associazione Città dell’Olio, il Mo-

vimento Turismo del Vino, il Movimento Turismo del’’Olio, l’Unione Italiana Vini (UIV) e la Federazione Nazionale delle Strade del Vino e dei Sapori, è sventare i rischi che deriverebbero dall’applicazione a livello europeo del Nutriscore. Nei mesi scorsi in Parlamento a Bruxelles siamo riusciti a sventare la proposta di scrivere sulle etichette delle bottiglie di vino “Nuoce gravemente alla salute” che se messa in pratica metterebbe in ginocchio l’intero settore e vieterebbe la concessione di contributi europei alle aziende vinicole. La prima battaglia è stata vinta ma UE e OMS stanno tornando alla carica con la proposta di voler ridurre il consumo di vino del 10 % non distinguendo tra “abuso” e “consumo consapevole”». Lei è stato il fautore della recente proposta di candidatura a Patrimonio UNESCO della “pergola abruzzese” che da sempre caratterizza il nostro territorio regionale. A che punto si trova l’innovativo progetto che ha riscosso consensi anche da parte di numerosi comuni abruzzesi? «Ad oggi abbiamo costituito un partenariato molto forte di oltre 70 soggetti. Nei prossimi giorni riprenderemo le attività per arrivare a chiedere la candidatura entro il prossimo 1° Febbraio».

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Colle Moro si apre al turismo con il progetto “Costa dei Trabocchi Active”

Un nuovo progetto turistico prende forma grazie al Gal Costa dei Trabocchi, CNA Turismo Abruzzo, Bikelife Tour Operator e tante aziende e operatori locali della Costa dei Trabocchi con l’obiettivo di trasformare questo lembo di territorio in una vera e propria destinazione turistica.

A prenderne parte è anche Colle Moro con la sua ormai nota proposta di wine experience sul Trabocco Turchino, a San Vito Chietino, presentata lo scorso 17 ottobre a prestigiosi giornalisti e tour operator nazionali e internazionali.

alle migliori esperienze possibili lungo il tratto teatino - ha dichiarato il Presidente regionale di Cna Turismo Claudio Di Dionisio - non solo active, anche se rimane l’impronta principale multisport, ma food, arte, storia, natura, ruralità sono state parte integrante e significative delle esperienze offerte, con una completezza di offerta difficilmente riscontrabile in altri pacchetti sul mercato. In occasione della recente vetrina Internazionale WTM (World Travel Market) tenuta a Londra, è stato presentato il pacchetto turistico per il mercato inglese, con incontri B2B presso lo stand espositivo della Regione, riscon-

trando un buon successo dato dalla completezza di esperienze inserite nella settimana tipo”.

Durante l’evento curato dalla nostra cantina, gli esperti hanno potuto intraprendere un viaggio sensoriale grazie alla degustazione dei nostri migliori vini e scoprire la storia e le tradizioni che ci caratterizzano.

L’educational tour, durato tre giorni, ha consentito loro di scoprire tutta la magia della nostra meravigliosa terra attraverso le migliori esperienze possibili di food, arte, storia e natura inserite in un pacchetto per la promozione del territorio costiero e collinare della provincia di Chieti. “Costa dei Trabocchi Active ha offerto uno spaccato dell’intero territorio, mettendo insieme i migliori interpreti dell’ospitalità sulla costa, abbinandoli

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Piatto tipico della cucina marinara abruzzese preparato dal Ristorante Caldora Punta Vallevò. I partecipanti al Fam Trip.

A tavola con... Trebbiano d’Abruzzo Club

Sulle orme di un grande vino bianco abruzzese

Non li dimostra affatto eppure quest’anno festeggia il suo 50esimo compleanno.

Stiamo parlando del Trebbiano d’Abruzzo Doc, uno dei vini più famosi della nostra regione, secondo solo al Montepulciano d’Abruzzo che, sulla scia del suo combattuto riconoscimento, ottenne l’ambita denominazione di origine controllata nel 1972, quattro anni dopo.

Così, se il Montepulciano d’Abruzzo rappresenta il vino rosso più popolare della nostra regione, l’altra faccia della medaglia è rappresentata proprio dal Trebbiano, considerato il vino bianco per eccellenza. Festeggiato e omaggiato quest’anno durante la kermesse del Vinitaly questo vitigno è un vanto enologico per l’intera regione nonché espressione della nostra identità territoriale.

Come accadde nel 2018 per i 50 anni della Doc Montepulciano d’Abruzzo, a dedicargli un libro dal titolo: “Trebbiano d’Abruzzo, i primi 50 anni di un grande bianco italiano” è stato il Consorzio Tutela Vini grazie alla penna del giornalista Giorgio D’Orazio che lo

ha definito il “principe bianco della viticolura abruzzese”. Apprezzato fin dal Settecento quando iniziò a far parlare di se, pare che le prime bottiglie riportante il suo nome furono realizzate nel 1909. Da li in avanti il Trebbiano ha proseguito a farsi conoscere ed apprezzare per la sua eleganza, il suo bouquet raffinato e la sua struttura potente, un vino bianco, solo in apparenza semplice, che stupisce e continua a sorprendere.

A rappresentarlo in tutta la sua eccellenza è il Trebbiano d’Abruzzo Club Colle Moro. Dall’aspetto brillante e dal colore paglierino, al naso evidenzia note di fiori d’acacia, biancospino e mela verde. Al gusto, un’acidità fresca e viva introduce una struttura forte ed equilibrata, lasciando in bocca una sensazione di freschezza con una lieve sfumatura di mandorla. Ottimo se abbinato a piatti di pesce e crostacei o a sughi di carni bianche e formaggi stagionati.

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Quali sono le tue aspettative per questo nuovo e prestigioso incarico regionale?

«Sono fiera, è un ruolo che non immaginavo soprattutto in questo periodo della mia vita, è arrivato quasi all’improvviso, è stato ed è tuttora un vortice di emozioni e difficoltà. Si tratta di un incarico indubbiamente premiante, sono tante le soddisfazioni e tanta è la fiducia da parte dei soci e dei produttori.

Allo stesso tempo sono consapevole delle responsabilità che mi aspettano: essere il referente di una regione caratterizzata da un comparto vitivinicolo così importante e contare a livello associativo AIS Abruzzo circa 1.000 soci. La mia sarà una presidenza umile, trasparente e, permettetemelo di dire, giovane ed entusiasta. L’impegno da parte mia e dei delegati territoriali non mancherà, sempre più sosteremmo il lavoro di squadra con tutti gli operatori del settore e le istituzioni. Raccoglieremo le idee e alimenteremo un costante confronto con i produttori abruzzesi.

Sto affrontando quest’esperienza nuova grazie alla mia determinazione e la gran voglia di fare che combino con

Cambio ai vertici dell’AIS Abruzzo

l’abilità di gestione e l’attitudine al coinvolgimento, derivanti dalla cura per 8 anni della Delegazione AIS Vasto-Val di Sangro che ho condotto raggiungendo notevoli risultati e che con sentimento ho affidato al valido delegato Eros Sanelli. Un’altra esperienza formativa l’ho ricevuta grazie alla gestione dell’Enoteca Regionale d’Abruzzo, luogo unico in cui ho sempre creduto e mi ha insegnato tanto del mondo produttivo. L’ascolto dei visitatori locali e internazionali per ben sei anni è stato costruttivo; sono tante le testimonianze che racchiudo in memoria dedicate ai nostri vini e al nostro territorio che sorprende sempre di più. L’augurio è che tutto ciò possa essere non solo un’opportunità per me, ma anche per i nostri produttori. Avrò sempre una buona parola per il nostro territorio e ne sarò sempre testimone».

Quanto dura la carica da presidente AIS?

«Sono 4 anni gli anni di presidenza che mi aspettano da statuto a cui possono essere aggiunti eventualmente altri 4, dietro nuova elezione. Spero nei successivi 4 anni perché è impossibile pensare di dare un’impronta importante nel breve termine.

Sarà un impegnativo lavoro finalizzato a raggiungere qualche ambizioso traguardo».

Quali sono i progetti in corso e quelli futuri dell’AIS Abruzzo?

«Stiamo ridefinendo la parte della comunicazione, fondamentale per raccontare chi siamo e cosa rappresentiamo. Siamo felici di vedere che da settembre ad oggi sono iniziati numerosi corsi di formazione nelle sedi delle 7 delegazioni territoriali, ai quali si aggiungeranno ulteriori corsi previsti a partire da gennaio 2023. Abbiamo svolto interessanti manifestazioni a tema e ne pianificheremo altre per stare vicino al mondo produttivo. Vogliamo garantire gli appuntamenti più importanti quali il Gran Galà dei vini d’Abruzzo e la partecipazione al Vinitaly. Abbiamo una buona intesa con il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e anche i Comuni e le varie associazioni commerciali ci vogliono come partner». Quali sono le tue previsioni nel mondo del vino per i prossimi anni?

«Il mondo del vino avrà sempre più da raccontare. In Italia abbiamo una biodiversità che ci contraddistingue. Il valore aggiunto per la nostra regione sarà quello di creare uno stretto rapporto con l’enoturismo strutturando esperienze legate alle visite in cantina, cibo, natura e arte di cui essa è ricca».

Sotto i riflettori il nuovo presidente Angela Di Lello
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Colle Moro informa

News e opportunità nel settore vitivinicolo

Colle Moro festeggia i 100 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha compiuto lo scorso 9 settembre ben 100 anni! Ricco il programma dei festeggiamenti che si sono svolti in tutti i comuni del parco tra attività di educazione ambientale, passeggiate naturalistiche gratuite, convegni, concerti e degustazioni al cospetto delle istituzioni nazionali, regionali e dei cittadini. Un centenario che sancisce 100 anni di natura protetta a partire da quel lontano 9 settembre 1922, anno della sua istituzione. E al taglio della torta non potevano mancare le bollicine Colle Moro.

La Regione Abruzzo eletta “Wine Region of the Year 2022”

L’Abruzzo trionfa ai Wine Star Award, il concorso promosso dalla celebre rivista statunitense Wine Enthusiast che ogni anno nomina i soggetti più influenti dell’industria Wine and Spirits secondo diverse categorie. A venire celebrata come la regione del vino dell’anno 2022 è dunque il nostro angolo d’Italia, capace di battere nell’ambito della selezione “Wine Region of the Year 2022” gli altri candidati: Marlborough, New Zealand, Southern Oregon/Rogue Valley, Oregon, Uco

Valley, Argentina e Slo Coast, California. Il prestigioso titolo è arrivato per le tante sorprese che offre il nostro territorio, come hanno spiegato gli organizzatori della competizione che hanno definito l’Abruzzo: “Una regione ricca di tradizione e intrisa di innovazione, una gemma nascosta per gli enofili più appassionati; dai suoi villaggi incontaminati ai suoi paesaggi naturali mozzafiato, pieni di cascate, fiumi e castelli storici. La celebre regione vinicola sta rapidamente diventando anche una destinazione ambiziosa per viaggi sostenibili, sottolineando un legame fortissimo con la cultura, le persone, la gastronomia e la musica locali”.

I trofei del Wine Star Award saranno presentati ufficialmente durante una cerimonia di gala il 30 gennaio 2023 a San Francisco negli Stati Uniti.

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Social wine

Colle Moro, 60 vendemmie tra terra e mare Un convegno per aprirsi al territorio

Colle Moro è tornato a parlare al territorio con uno speciale convegno allestito in una delle più belle e rappresentative location della costa abruzzese: il celeberrimo Trabocco Turchino, a San Vito Chietino.

tante momento di confronto con i rappresentanti del territorio per capire verso quale direzione sta andando il settore vitivinicolo ed enoturistico regionale nonché portare all’attenzione di molti le ultime azioni messe in campo dalla storica cooperativa frisana. Una cantina che parla d’Abruzzo, con alle spalle ben 60 vendemmie, un compleanno festeggiato lo scorso anno in occasione del sessantesimo anniversario dalla sua costituzione: 1961-2021

«È da tempo che auspicavamo in un incontro con i rappresentanti del territorio per poterci confrontare sul mondo del vino abruzzese e non solo –

queste le parole con cui il Presidente della Colle Moro ha aperto il dibattito - non a caso, abbiamo voluto organizzare un convegno su quella che io reputo la più bella terrazza sul mare della costa abruzzese: il Trabocco Turchino, che tanto ci sta a cuore. Da anni, siamo impegnati a tutelarlo e a rilanciarne l’immagine per far conoscere a tutti la sua storia legata al nostro caro poeta Gabriele D’Annunzio. Questo trabocco è un simbolo identitario della nostra terra e noi vogliamo custodirne le radici promuovendolo attraverso iniziative culturali ed enoturistiche rispettose del suo immenso valore. Vogliamo sostenere il

A moderare l’evento, che si è tenuto nel mese di luglio, è stato il giornalista e food blogger Gianluca Marchesani. Un incontro rivolto agli amministratori e stakeholders locali, per offrire un’occasione di dialogo sul mondo del vino abruzzese e riflettere su nuove prospettive e progetti di valorizzazione territoriale.

L’evento, fortemente voluto dal management della cantina Colle Moro, è stato un impor-

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Gianluca Marchesani, giornalista e blogger.

territorio attraverso eventi che mirano a farlo conoscere perché dietro il vino c’è anche una terra che va raccontata. È questo il nostro primario obiettivo, perché è il racconto che carica di significato l’esperienza del turista ed oggi vigne, vini ed esperienze in cantina diventano sempre più un’attrattiva per i viaggiatori italiani e stranieri. Sappiamo bene che la promozione del vino passa attraverso il racconto del nostro territorio e noi vogliamo intercettare gli enoturisti per far scoprire loro cosa c’è dietro ogni bottiglia di vino, offrendo nuove attività come quella di godere appieno, ad esempio, della suggestiva Via Verde. Il vino è ambiente, territorio e paesaggio, il vino racconta le straordinarie ricchezze naturali e le incredibili energie umane del nostro Paese e favorisce una forma di turismo “lento”. Il nostro è un appello a tutti voi a “fare territorio” per spingere con forza la promozione della nostra meravigliosa Regione Abruzzo e le sue bellezze paesaggistiche e culturali. Per questo, siamo qui per creare e rafforzare sinergie con gli attori del territorio, perché è solo unendo le nostre forze che riusciremo a portare in alto il vino abruzzese e l’immagine della nostra regione». Il convegno è stato anche l’occasione per presentare la nuova identità visiva illustrata da Maurizio Mattucci, Responsabile Marketing dell’Agenzia Sandromengadv: «Ci piacque subito l’idea della cantina Colle Moro di creare un nuovo logo e nuove etichette legate al territorio, siamo partiti dalla storia, dalla corona, perché è un’azienda nata 100 anni dopo l’U-

nità d’Italia grazie alla volontà dei soci, per questo abbiamo voluto raccontare una storia vocata alla vite, partendo da un messaggio positivo “Solo chi sogna può volare”».

dall’importanza delle etichette che si evince un buon vino».

A decantare i nuovi vini Sessantesimo è stato l’enologo della cantina Colle Moro, Vincenzo Marchioli, spiegando che: «Per i nuovi vini abbiamo scelto delle etichette molto particolari che potessero rappresentare il nostro territorio, formate da 3 carte sovrapposte a rappresentare il mare, la terra e la montagna. I due vini sono stati pensati in occasione dei 60 anni della nostra attività e per noi è un dovere dedicarli ai nostri soci, che curano con amore le nostre vigne».

«Abbiamo voluto rendere più elegante il logo per riposizionare il brand che ha 60 anni di storia ed è noto per la qualità del vino che produce - ha aggiunto Sandro Menga, Direttore Creativo dell’Agenzia Sandromengadv - siamo felici di partecipare alla rinascita di Colle Moro, perché è anche

A sottolineare lo stretto legame fra la cantina e il territorio è stato il Sindaco di Frisa, Nicola Labbrozzi, che ha dichiarato: «Il Comune di Frisa va di pari passo con la cantina Colle Moro e ormai da anni fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Siamo felici di essere stati coinvolti dal Sindaco di Tollo Angelo Radica a far parte di un progetto finalizzato a candidare la pergola abruzzese a patrimonio dell’UNESCO e rinnovo la disponibilità a collaborare con la cantina

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Maurizio Mattucci, Responsabile Marketing dell’Agenzia Sandromengadv. Sandro Menga, Direttore Creativo dell’Agenzia Sandromengadv. Nicola Labbrozzi, Sindaco di Frisa.

e a rinsaldare il connubio che c’è con il Comune di San Vito Chietino».

Daniele D’Amario, Assessore Regione Abruzzo al Turismo, Beni e attività culturali, Attività produttive ha ribadito, invece, le criticità e i punti di forza della nostra regione: «II vino oggi si vende grazie al territorio che vi è dietro, perché acquistando una bottiglia di vino sai di acquistare un territorio. Occorre fare ancora tanto a livello regionale perché quando andiamo in giro per il mondo riusciamo facilmente a far capire dov’è l’Italia ma spiegare dov’è l’Abruzzo è ancora difficile. Il brand Costa dei Trabocchi sta decollando e forse stiamo andando anche troppo avanti con la promozione perché risultiamo carenti sotto il punto di vista della ricettività. Se questo posto nel giro di 10 anni non riuscirà ad offrire un’importante ospitalità perderà la sua attrattiva e per questo dobbiamo puntare sulla micro-ricettività e sul personale formato che abbia una buona conoscenza dell’inglese. Basti pensare che su 133 km di co-

sta il 70% percento dei turisti si ferma in provincia di Teramo perché c’è una ricettività più alta. I numeri legati all’enoturismo sono di nicchia, ma il turista una volta scoperto il nostro territorio difficilmente se ne dimentica. È evidente il connubio strettissimo tra la cantina e il territorio, dove sono presenti soci che hanno vigneti tramandati da padre in figlio. Faccio i complimenti alla cantina Colle Moro per aver adottato il Turchino, i trabocchi sono un brand della Regione Abruzzo, c’è stata un’esplosione negli ultimi anni di questo territorio e dobbiamo imparare a coccolare i turisti per far in modo che loro possano ritornare».

do. Si parla di Trabocchi e va ricordato un piccolo aspetto, quando noi ci siamo insediati nel 2019 questi versavano in condizioni critiche e in 30 giorni abbiamo approvato una legge regionale per disciplinarli e poi il mio personale pensiero: credo che i trabocchi siano la parte più attrattiva per i turisti, per questo stiamo lavorando insieme ai comuni e alla provincia ad un progetto speciale che riguarda la fascia costiera, questo territorio va sviluppato e pianificato, sapendo che a ridosso ci sono dei borghi importanti. È un territorio che va tutelato, abbiamo realtà ambientali e naturalistiche uniche e dobbiamo cercare di conservare la nostra storia e la cultura, mantenendo il giusto equilibrio tra lo sviluppo antropico e la tutela della costa. Abbiamo in cantiere anche progetti di mobilità sostenibile legati alla Via Verde, la sfida oggi è saper collegare la costa con le aree interne, la pista rappresenta un grande volano per il nostro territorio e abbiamo più volte sollecitato la Provincia affinché quest’opera possa essere riconsegnata il primo possibile e noi ci saremo».

A parlare di infrastrutture e sostenibilità è stato Nicola Campitelli, Assessore Regione Abruzzo all’Urbanistica e territorio, Demanio marittimo, Paesaggi, Energia, Rifiuti: «Ringrazio per l’invito e faccio gli auguri e i complimenti alla cantina Colle Moro, una cantina che ha dato tanto, lavoro e futuro a tanti padri di famiglia, sono felice di questo traguar-

A fare un punto sull’enoturismo in Abruzzo è stato Angelo Radica, Presidente Associazione Nazionale Città del Vino: «Sessanta anni e non sentirli, un’azienda in grande salute, avete delle ottime specificità. In questo periodo sto girando l’Italia, ho visitato 9 regioni in 8 mesi e dovunque vado pensano tutti che occorre fare di più in questo settore. L’Abruzzo dal punto di vista vitivinicolo è una regione giovane, dobbiamo credere nelle nostre

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Nicola Campitelli, Ass. regionale all’Urbanistica e territorio. Daniele D’Amario, Ass. regionale al Turismo.

potenzialità, ovunque parlano benissimo di noi. Le aziende che fanno enoturismo chiedono 3 cose: strade percorribili, dobbiamo lanciare un piano di sistemazione delle strade provinciali e comunali; la seconda cosa che chiedono è la connettività per far si che i turisti non si perdano e terza cosa fare squadra, bisogna remare tutti dalla stessa parte. Oggi, nonostante tutto, in Abruzzo c’è fiducia ma il turismo è completamente diverso, anche l’enoturismo è cambiato, si preferiscono esperienze con soggiorni brevi, l’enoturismo si è trasformato in turismo esperienziale, occorre competenza e un piano di formazione, l’accoglienza è una cosa seria. In poche parole dobbiamo fare rete, promuovere l’accoglienza e migliorare le infrastrutture. La costa dei Trabocchi è un must. Dobbiamo prendere coscienza della nostra identi-

tà, abbiamo fatto grandi passi avanti e se ci sono aziende come Colle Moro continueremo a fare un ottimo lavoro». Gli auguri sono giunti, infine, anche da Filippo Paolini, Sindaco di Lanciano: «Faccio i complimenti alla cantina Colle Moro, ha presentato un logo bellissimo affidandosi a degli esperti, l’immagine è molto

importante per un’azienda e auguro loro un in bocca al lupo per le future attività».

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Filippo Paolini, Sindaco di Lanciano.

Un’estate all’insegna degli aperitivi firmati Colle Moro

Tanti appuntamenti per i winelovers, tra letteratura e relax

Anche quest’estate Colle Moro è tornata a proporre uno degli eventi estivi più attesi e suggestivi della Costa dei Trabocchi: “Trabocco al Tramonto”, con un ricco calendario di incontri volti a promuovere il territorio attraverso le degustazioni dei suoi migliori vini e bontà gastronomiche. L’iniziativa, ormai consolidata, si è svolta in collaborazione con il Comune di San Vito Chietino e si è arricchita della partnership con il Rotary Club di Lanciano con il quale la cantina ha presentato, per il secondo anno consecutivo, la rassegna culturale “Aperitivi Letterari sul Trabocco Turchino - Summer Edition 2022” «Vogliamo continuare a far conoscere la nostra meravigliosa terra e le sue bellezze paesaggistiche e culturali, non ci stancheremo mai di farlo, per questo continuiamo a creare e rafforzare sinergie con gli attori del territorio - ha dichiarato Albino Lanci della Colle Moro. - Siamo felici di contribuire allo sviluppo turistico della Regione Abruzzo attraverso le nostre iniziative estive che si sono dimostrate essere molto apprezzate e partecipate».

«Lungo il nostro percorso abbiamo incontrato la cantina Colle Moro e ideato questa interessante rassegna culturale che probabilmente si arricchirà di una Winter Edition nei prossimi mesi – ha annunciato

Marcello Rovetto, Presidente Rotary Club Lanciano»

Due gli autori che hanno preso la parola il 21 luglio e il 5 agosto: Stefano Redaelli con il suo romanzo “Ombra mai più” e Domenico D’Angelo con “Il martellatore francese”.

«È un grande piacere e un grande onore per me aprire questa bellissima rassegna –ha esordito lo scrittore lancianese Redaelli che ha proseguito - mi sono trasferito 25 anni fa a Varsavia iniziando un Dottorato in Fisica, poi ho vissuto una crisi simile a quella avuta dal protagonista del libro e ho voluto raccontarla. La malattia mentale viene vista come una sconfitta, una malattia estremamente imperdonabile, il destino sembra essere quello di nascondersi, c’è la tendenza a vergognarsi, ritirarsi, perché le persone vengono viste come

pericolose anziché fragili, ma non c’è colpa nella malattia. Mi sono avvicinato ai malati psichiatrici grazie ad una mia amica e dalle loro esperienze è nata l’idea di scrivere un romanzo. “Ombra mai più” nasce dalla volontà di mettere in luce le loro vite, far risuonare una polifonia di voci di persone nude, far vedere ciò che non vediamo perché quel binomio malattia mentale/pericolosità è infondato, rimane ancor oggi quest’idea dominante e pregiudizievole da scardinare. È una storia densa e il titolo richiama “Ombra mai fu”, l’aria iniziale dell’opera Serse di Georg Friedrich Hӓndel. È una storia di inquietudine, di speranza e di cura».

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È un romanzo storico quello scritto, invece, dal conterraneo professor D’Angelo che ha rivelato:«Dietro il titolo del romanzo si cela la pratica della martellatura, cioè l’operazione con cui, nella pratica forestale, si marcano le piante che devono essere abbattute con una

sigla impressa da un particolare martello e selezionate per costruire navi. Il martellatore era colui preposto a “martellare”, un uomo che operava nel rispetto della Natura, assolutamente lontano e estraneo alle illogiche manovre della deforestazione, che con pro-

fessionalità e coscienza sapeva scegliere gli “alberi giusti”, preservando l’equilibrio del bosco.

Un altro elemento di questo libro è il suo carattere abruzzese, è un libro che parla dell’Abruzzo e in esso ho citato alcuni documenti veritieri e altri inventati, usando una lingua moderna che conserva alcune scie linguistiche dell’Ottocento. Ho inserito episodi molto forti, ho avuto bisogno di raccontare storie vere all’inizio del romanzo per far si che il lettore gli desse maggior credito, questo fortissimo realismo iniziale mi è servito per introdurre un realismo magico che preclude una girandola di avvenimenti che altrimenti non sarebbero potuti accadere. Ho fatto l’insegnante per molto tempo, allora non avevo tempo per scrivere, ho aspettato il momento giusto e nel 2018 ho scritto la prima stesura di quest’opera imponendomi di attualizzare una storia del passato».

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Concluso il restauro del Trabocco Turchino

Il Trabocco Turchino ha finalmente recuperato il suo aspetto autentico ed è tornato a nuova vita. Il 23 settembre 2022, con una sobria cerimonia di inaugurazione svoltasi al cospetto delle autorità e dei cittadini, il Sindaco del Comune di San Vito Chietino Emiliano Bozzelli e il Presidente FAI Abruzzo e Molise Roberto Di Monte hanno riconsegnato alla collettività uno dei beni simbolo della costa teatina: il Trabocco Turchino. A raccontarci come è andata è stato proprio quest’ultimo: “Incastonato in un tratto della costa teatina ancora selvaggio, forse uno dei più belli dell’intero litorale abruzzese, il Trabocco Turchino ne è sicuramente il simbolo – ha dichiarato il Presidente Roberto Di Monte, che ha proseguito - impossibile pensare alla costa dei Trabocchi senza associare l’immagine del Turchino, la sua passerella lunga una settantina di metri crea un legame indissolubile con il territorio, la piattaforma è un’isola capace di dare mille emozioni, le lunghe antenne sembrano delle braccia che si protendono verso l’orizzonte. È un’antica macchina da pesca, tanto ingegnosa quanto efficace da destare curiosità in tutti coloro che ne incrociano lo sguardo. Nel passato è stata capace di catturare l’attenzione anche di personaggi illustri che ne hanno decantano, in diverse forme, le sue specificità. L’immagine forse più nitida è

stata data proprio da Gabriele D’Annunzio nel suo capolavoro Il Trionfo delle Morte

Il Presidente FAI ci ha poi rivelato anche i dettagli del progetto, ripercorrendo l’intero sviluppo dell’intervento di conservazione: “L’iter che ha portato al restauro del Trabocco è iniziato nel 2018, quando il Turchino ha partecipato, grazie all’energica spinta di un gruppo di cittadini capitanati da Lisa Celeste, al 9° censimento dei Luoghi del Cuore indetto dal FAI classificandosi al 14° posto nazionale, 1° in Abruzzo, grazie ai voti di 20.077 persone. È stato un risultato straordinario che non ha lasciato insensibile il Sindaco di San Vito Emiliano Bozzelli, tanto che in tempi strettissimi, in collaborazione con un’equipe di tecnici di grande spessore, ha presentato il progetto di riqualificazione. Approvato a fine 2019 – ha continuato Di Monte - il progetto ha ottenuto un finanziamento di euro 20.000,00 dal FAI e Intesa Sanpaolo e dopo il ritardo indotto dal periodo COVID, con lavori che si sono protratti dall’autunno 2021 all’estate 2022, il Trabocco è stato riportato al suo reale aspetto. Un’equipe composta da architetti, ingegneri, storici ed esperti del FAI ha tracciato la linea da seguire per il restauro, un intervento atto a ricostruire l’immagine autenti-

ca del sistema attraverso il ripristino dei sottosistemi che lo caratterizzano; nelle sue diverse fasi di esecuzione il restauro ha interessato tra le altre cose il consolidamento della passerella che adesso è più stabile, l’aggiunta di rinforzi alle palificazioni che sorreggono la struttura per evitare che in futuro si possa ripetere il danneggiamento da parte delle forti mareggiate, il ripristino delle antenne. Il restauro è stato eseguito a regola d’arte proprio come aveva richiesto il FAI – ha concluso il presidente - la collaborazione con l’amministrazione comunale di San Vito Chietino, che tra l’altro ha agito in cofinanziamento, è stata rapida e fattiva. Un grande risultato voluto fortemente dai cittadini che hanno creduto nella possibilità di recupero del proprio “Luogo del Cuore”, promosso dal FAI, una Fondazione che opera da anni sul territorio italiano e che, nella propria attività di sensibilizzazione sul valore del patrimonio artistico e ambientale, promuove territori meravigliosi come la nostra costa e i tesori che essi custodiscono, proprio come il Trabocco Turchino”.

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Sorsi di curiosità

Notti di vino, note di stelle È tornato anche quest’anno, ad Agosto, per tutti gli amanti del buon vino Calici di Stelle, uno degli eventi estivi più importanti nel panorama enoturistico internazionale. In Abruzzo l’evento regionale è andato in scena mercoledì 3 Agosto nel suggestivo scenario del Castello Aragonese di Ortona, nel cuore della Costa dei Trabocchi, dove le cantine associate al Movimento Turismo del Vino hanno celebrato i vitigni autoctoni abruzzesi con un’incredibile degustazione sotto le stelle su una delle più belle “terrazze” affacciate Mar Adriatico. L’iniziativa, finalizzata ad attirare i wine lovers e i tanti turisti presenti nella nostra regione, ha visto l’immancabile partecipazione della cantina Colle Moro che ha replicato la sua presenza anche il 12 agosto nel piccolo borgo di Guastameroli di Frisa, per festeggiare insieme a tutti con il brindisi più atteso dell’estate.

Colle Moro al fianco di Podisti Frentani Colle Moro conferma sempre di più il proprio legame con il territorio e sostiene lo sport. Si consolida la sinergia con l’Asd Podisti Frentani, presieduta dalla sportiva avvocatessa lancianese Paola Zulli. L’associazione, nata nel 1995, è promotrice della ormai nota gara podistica “I tre borghi” che unisce i tre borghi del Comune di Frisa e richiama l’interesse di runner provenienti anche da fuori regione. Un sodalizio che la cantina ha voluto sigillare attraverso l’omaggio di giacche da running personalizzate donate a tutti gli iscritti.

Al via la prima festa dell’associazione Borghi Ospitali Sono 31 i comuni della Provincia di Chieti uniti dal 2017 con l’obiettivo di tutelare e valorizzare i territori e i centri storici, recuperandoli, riqualificandoli e caratterizzandoli. Così i “Borghi Ospitali” hanno dato vita nel centro storico di Miglianico, lo scorso 8 ottobre, alla loro prima festa all’insegna di stand gastronomici, tradizione, folclore, arte, musica e convegni con l’obiettivo di aprirsi al turismo ed essere portatori dei valori dell’accoglienza. A prendervi parte è anche il Comune di Frisa.

Successo per la Festa

dell’Olio nuovo a Frisa

Si è svolta anche quest’anno, a Frisa, la Festa dell’Olio Nuovo che è tornata ad animare per tre giorni il centro storico. Giunta alla sua tredicesima edizione e promossa dalla Pro Loco, si conferma essere uno degli appuntamenti più attesi dell’autunno, capace di far riscoprire i sapori tradizionali della cucina abruzzese. Ha arricchito la manifestazione il convegno “Il turismo dell’olio e le opportunità per i piccoli borghi”, finalizzato ad analizzare la domanda turistica legata all’evo-turismo. Ad accompagnare i piatti tipici popolari sono stati gli immancabili vini della cantina Colle Moro.

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Premi e riconoscimenti

Il medagliere 2022

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Foto di Enca Polidoro.

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