Il pendolo di Chiwy
PREFAZIONE
La domanda piú ricorrente dalla pubblicazione di “Il Sogno di Chiwy” è stata senza dubbio: ma chi è Chiwy? Ebbene Chiwy è un alter ego. Come in molti miei libri futuri ha una base della mia vita per poi finire in un mondo romanzato. L’ho creato apposta per i miei libri, sulla base della mia personalitá e di alcune mie esperienze, cosí come altri personaggi del libro. Credo che molti scrittori facciano cosí. Dico “credo” perché nonostante questo sia il mio quarto libro in attivo, oltre ad una raccolta di poesie, mi sembra ancora surreale inserirmi nella categoria. Ed in questi libri ci son state vittorie, delusioni, traguardi raggiunti e traguardi che nemmeno mi ero prefissato. Per questo in questo sequel ho deciso di allargare i miei orizzonti e le tematiche in argomenti non solo inerenti al mondo LGBT. Perché penso che il compito di chi scrive, sia anche di, tramite le proprie idee, denunciare le cose che non vanno. Denunciare quello che succede tramite le proprie trame. Il periodo del Covid, che prende gran parte del libro, secondo me andava denunciato, perché coloro che hanno deciso per noi sulla nostra pelle, dubito che abbiano tenuto presente di ció che avveniva nelle vite di noi “comuni mortali”. E la pandemia è solo un esempio, tocco varie tematiche, a dir di qualcuno troppe per un unico libro. Puó darsi, io non sono, come dicevo prima,
uno scrittore professionista, ma ogni tema trattato mi ha comunque toccato o quantomeno sfiorato, quindi valeva la pena di far conoscere il mio punto di vista.
A me stesso. Ed a tutti i me stesso che mi compongono!
Il sole che tramontava era piacevole, donava quel leggero calore che rilassava. Chiwy era rientrato dal negozio soddisfatto, la giornata era stata proficua, i ravioli alle rose, la specialitá del mese erano stati venduti tutti ed aveva giá preparato il ripieno per quella notte, dopo aver aiutato la commessa nella chiusura. Le rose sul terrazzo erano giá tutte fiorite e diffondevano un lieve profumo che attirava farfalle ed api. Giovanni aveva insistito perché si sedesse sulla sua sedia a dondolo e si rilassasse, mentre lui preparava la cena. Effettivamente anche lui se la cavava in cucina e non solo a mangiare. Un disco dei Pink Floyd rendeva il tutto ancor piú perfetto. Chiwy pigramente curiosava su Facebook, cliccava qualche mi piace, gli venne in mente che era l'anniversario della Strage di Capaci, quindi, come consuetudine, rese omaggio alle vittime della tragedia in un post.
Non riusciva a non ripensare a quel giorno di tantissimi anni fa. Giá 27 anni erano passati. Era una giornata mite e soleggiata anche quella. Chiwy era arrivato dallo stage di pastaio, nella comunità che offriva alloggio agli studenti ed assieme a Monica, un'operatrice, stava chiaccherando guardano la TV e mangiando qualche leccornia portata dal lavoro. Focaccia, arancine, pizza al taglio.... Lei gli teneva allegramente compagnia, anche nel mangiare. Con la sua bellezza lei non aveva bisogno di diete. Anche un paio di chili in più donava. Chiwy aveva i classici problemi sentimentali di un omosessuale sedicenne nel 1992. E lei era un'ottima confidente. Paolo era colui di cui lui si era invaghito in quel periodo, il quale si era reso conto di
piacergli, ma si divertiva a stuzzicarlo, a farsi desiderare per ottenere favori, ma senza mai concedersi. Di colpo iniziò un notiziario. Edizione straordinaria. Nello schermo apparvero delle macerie e qualche auto distrutta. "Ma c'è qualche guerra?" domandò Chiwy. Successivamente l'immagine venne allargata ed apparve un cartello stradale verde che indicava la direzione per Palermo e Capaci. "Ma è in Sicilia!" esclamò Monica. "Nell'attentato, opera di Cosa Nostra, ha perso la vita il giudice Falcone, la moglie e tre uomini della scorta" annunciava il giornalista, mentre quello scempio continuava ad essere ripreso. "Falcone? Ma non è quel giudice che stava indagando contro la mafia?" chiese Chiwy. Monica era sbigottita, e guardandola si rese conto che la faccenda era molto grave. "Non è possibile!" balbettò lei "Forse tra poco ci sarà una smentita!" Ma nel corso del pomeriggio e della serata ogni notiziario confermava la tragica notizia. Poco più tardi il giudice Borsellino avrebbe tenuto un discorso, con negli occhi l'espressione di un uomo che sapeva di essere il prossimo condannato a morte. Condanna che venne eseguita un paio di mesi dopo. Nel corso degli anni tutti, compreso Chiwy, avrebbero imparato a conoscere ed apprezzare meglio quei due eroi.
Giovanni uscí fuori con due calici in mano. In uno il bitterino per Chiwy e nell'altro del Moscato. "Mi sono dimenticato qualcosa?" chiese confuso il compagno. "É una sorpresa..... al dolce vedrai!" fu la risposta "Al dolce?" chiese perplesso. Cercó di fare mente locale. Allora.... nessuno dei due faceva il compleanno, questo era certo. Nessuno dei due giocava al lotto, quindi non potevano vincere. Non gli venne in mente nulla. Divoró la cena piú per curiositá che per fame. Finché arrivarono i tanto sospirati profiterol, e la sua curiositá sarebbe finalmente stata soddisfatta. Con un abile gioco di mani Giovanni
poggió il vassoio su qualcosa che lo teneva in bilico. "Cosa c'é qua sotto?" chiese stuzzicando la curiositá del compagno. Questi infiló la mano e toccó una piccola scatolina. La prese e..... no......! Non ci poteva credere. Emozionato e giá con le lacrime agli occhi la aprí. Un anello! Giovanni lo guardava in aspettativa. "Non credi che sia arrivato il momento?" "Noi..... ci sposiamo?" "Solo se tu dici di si!" "Si..... si..... si...... si......" rispose a voce sempre piú alta. Avrebbe detto mille volte si. Ora avevano avuto una certa stabilitá economica che permetteva loro questo passo. La bottega di Giovanni era sempre piú redditizia, ed il negozio di pasta fresca lavorava ben oltre le aspettative. Gli studenti ed i negozianti passavano quasi ogni giorno a fare pausa pranzo, molte casalinghe avevano preso in simpatia Chiwy ed erano estasiate dai suoi prodotti, e parecchi ristoratori e baristi si rifornivano presso di lui. Difatti aveva deciso, quando avrebbe estinto il debito con la banca, di prendere un garzone come aiutante. In tutta quella buona sorte un matrimonio sarebbe stato la ciliegina sulla torta. Discuterono per un bel po' sulla data ed alla fine optarono per Ferragosto. La prima cosa da fare erano gli inviti, poi tutto il resto a tempo di record. Insieme avrebbero organizzato il loro matrimonio dei sogni!