Chesterton - La famiglia, regno della libertà

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Gilbert Keith Chesterton

LA FAMIGLIA rEGNO DELLA LIBERTA’

Traduzione di Umberta Mesina

Casa Editrice Guerrino Leardini & Centro Missionario Francescano Società Chestertoniana Italiana 2019



gennaio

La grandezza della famiglia L’ISTITUZIONE PIU’ ANARCHICA Questa istituzione della casa è la più anarchica. Il che vuol dire che è più antica della legge ed è al di fuori dello Stato. Per natura essa viene rinvigorita, o corrotta, da indefinibili forze legate alle usanze e alla parentela. Non si deve intendere che lo Stato non ha autorità sulle famiglie; l’autorità dello Stato si invoca e deve essere invocata in molti casi fuori dalla normalità. Ma nella maggior parte dei casi che riguardano le gioie e i dolori familiari lo Stato non ha modo di entrare. Non tanto perché la legge non dovrebbe interferire, ma perché la legge non può. ... (Cosa c’è di sbagliato nel mondo)

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UNA NAZIONE INDIPENDENTE CHE GIUDICA LO STATO La visione cristiana del matrimonio concepisce la casa come autonoma in maniera analoga a una nazione indipendente; cioè, che essa può includere al suo interno riforma e perfino ribellione; ma questo a causa dei confini, non contro di essi. In questo modo è essa stessa una specie di perpetua riformatrice dello Stato; perché lo Stato è giudicato in base a se le sue disposizioni portano aiuto o pregiudizio alla umana pienezza e fertilità della famiglia libera... Quanto alla porzione di ricchi che stanno tuttora cercando una soluzione schiavista, essi naturalmente stanno tuttora cercando di estendere il divorzio. È soltanto divide et impera; ed essi vogliono la divisione dei sessi per la divisione del lavoro. Il medesimo calcolo economico che li spinge a incoraggiare la tirannia nel negozio li spinge a incoraggiare la licenza nella famiglia. (Introduzione a Divorce

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versus Democracy, 1916)*


FEBBRAIO

La Regina del Castello LA REGINA DEL FOCOLARE Di tanto in tanto sono oggetto di un’aspra critica poiché credo nella Regina del Focolare. Se è per questo, in questa stagione, credo moltissimo anche nell’Uomo del Focolare. Ma la parola stessa, «focolare», scelta per questa umiliante allusione, rivela la vacuità della filosofia che l’ha generata. Di sicuro non esiste una sciocchezza più rachitica dell’insinuazione che una cosa debba essere mite e monotona perché ha a che fare col fuoco. Perché mai la donna dovrebbe essere remissiva per il semplice fatto che è più vicina alla cosa più indomabile al mondo?. ... Quelli che parlano con più sdegno della Regina del Focolare non comprendono affatto questo concetto e non vogliono che lei lo comprenda. Sta qui tutta l’assurdità delle alternative alla vita domestica sbandierate dai nostri amici progressisti. ... Se in qualche sperduta baracca una donna sta in piedi a contare cartellini o a legare pacchi dal mattino alla sera, quella donna è ritenuta libera. Ha “spezzato le catene”. Sta “vivendo la sua vita”. Ma si presume che non ci sia altro che noia per la donna che si trova faccia a faccia con l’elemento furioso che muove e plasma tutto. (The Uses of Diversity, “Il

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ceppo di Natale”)

LA COLONNA DELLA CASA E DEL MONDO Shaw non può intendere il matrimonio perché non è in grado di intendere il lato paradossale insito in esso: che cioè la donna è a maggior ragione la colonna della casa, perché non ne è il capo. (Shaw)

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La mano che dondola la culla governa il mondo. (L’utopia

degli usurai)


MARZO

Il Gigantesco Uomo Comune e Vivo! NON ESISTONO PERSONE ORDINARIE Io non credo che esistano persone ordinarie. Cioè, non credo che ci siano persone la cui vita sia veramente piatta o il cui carattere sia davvero incolore. Ma il guaio è che uno ci mette così poco a vederle in una massa indistinta, come un ispettore catastale, e ci vorrebbe così tanto tempo per vederle una per una per quel che sono realmente, come un grande romanziere. Guardando fuori dalla finestra, vedo una stradina ripidissima, con una fila di linde casette che si scapicollano giù per la collina nella più decorosa singola fila. Se io fossi il padrone di quelle case date in affitto, o l’agente immobiliare per quella strada, o il poliziotto all’angolo di quella strada, facilmente potrei abbracciare tutto con un’occhiata, fare la somma e dire: “Case a 40 sterline l’anno”. Ma supponiamo che io fossi il padre confessore di quella strada, quanto orrenda e alterata apparirebbe! Ogni casa sarebbe separata dalla vicina come per un terremoto e se ne starebbe sola in una landa desolata dell’anima. (The Idea of Separation and Sense of Separateness,

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ILN, 24 ottobre 1908)*

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aprile

La coppia, il sesso, l’amore L’ ISTITUZIONE FONDATA SULL’AMORE La più antica delle istituzioni umane, la famiglia, possiede un’autorità che può sembrare sregolata quanto l’anarchia. Unica tra tutte queste istituzioni, essa comincia con un’attrazione spontanea: e si può affermare rigorosamente e non sentimentalmente che si fonda sull’amore anziché sulla paura. Il tentativo di paragonarla alle istituzioni coercitive che hanno complicato la storia successiva ha portato a un’illogicità infinita in tempi successivi. Essa è tanto unica quanto è universale. Non c’è niente in nessun’altra relazione sociale che sia in qualche modo paragonabile alla reciproca attrazione dei sessi. Mancando di cogliere questo semplice punto essenziale, il mondo moderno è piombato in centinaia di follie. (La

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Superstizione del Divorzio)

MOLTE DONNE, NESSUN AMORE Il signor Rudyard Kipling è un maestro perfetto in quella leggera malinconia con cui un uomo ripensa ai suoi trascorsi di cittadino di molte comunità, di quella leggera malinconia con cui un uomo guarda ai suoi trascorsi di amante di molte donne. Egli è il donnaiolo delle nazioni. Ma un uomo può avere imparato molto sulle donne dalle sue avventure e ignorare ancora il primo amore; un uomo può avere conosciuto molte terre come Ulisse e ancora ignorare il patriottismo.

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(Eretici)

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MAGGIO

Il voto del Matrimonio CHE COS’E’ UN MATRIMONIO? Si pensa che cominciare dall’inizio sia assai poco pratico. Stranamente, è ritenuto poco pratico anche avviare un’inchiesta su qualsivoglia oggetto chiedendo che cos’è. Io comincerò chiedendo che cos’è il matrimonio; e la semplice domanda probabilmente rivelerà che l’atto stesso, buono o cattivo, saggio o stupido, è di un certo tipo; che non è un’indagine o un esperimento o un incidente; potremmo probabilmente iniziare ad accorgerci che è una promessa. Può essere delineato più pienamente dicendo che è un voto. Molti replicheranno immediatamente che è un voto imprudente. Per adesso mi accontento di rispondere che tutti i voti sono imprudenti. (La Superstizione del Divorzio)

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UNA SOLA PROMESSA La prima questione è se debbano esistere voti e giuramenti; la seconda è che cosa dovrebbero essere. Dovrebbe un uomo infrangere una promessa? Dovrebbe un uomo fare una promessa? Queste sono domande filosofiche; ma la peculiarità filosofica del divorziare e risposarsi, se paragonati al libero amore e all’assenza di matrimonio, è che un uomo infrange e rifà una promessa nello stesso istante. È una filosofia decisamente tedesca; e richiama il modo in cui il nemico desidera celebrare il suo successo nel distruggere tutti i trattati firmandone qualche altro. Se io dovessi infrangere una promessa, lo farei senza farne altre. (La Superstizione del Divorzio)

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giugno

Il regno familiare

L’UNICO LUOGO ANARCHICO La verità è che per l’uomo moderatamente povero la casa è l’unico luogo libero. Anzi, è l’unico luogo anarchico. È l’unico ritaglio di terra dove un uomo può cambiare gli accordi all’improvviso, fare esperimenti e concedersi dei capricci. In qualunque altro luogo egli vada deve accettare le regole del negozio, dell’albergo, del club, del museo in cui gli capita di entrare. A casa sua può mangiare sul pavimento, se vuole. Io lo faccio spesso, mi dà la sensazione simpatica, infantile e poetica del picnic. Sarebbe assolutamente problematico se provassi a farlo in una sala da tè. In casa sua un uomo può indossare vestaglia e pantofole, ma sono sicuro che questo non sarebbe permesso al Savoy, anche se fino a ora non ci ho provato. (Cosa

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c’è di sbagliato nel mondo)

LOCANDA, SCUOLA E TEMPIO La casa è in parte una locanda per il riposo, in parte una scuola per l’educazione, e in parte, ancora una volta, un tempio per la dedizione delle anime umane ad alcuni doveri unificanti della vita. La religione, ancora una volta, è stata per l’umanità non solo una serva, ma una cameriera tuttofare, una teoria cosmica, un codice di condotta, un sistema di simboli artistici, una sorgente di racconti affascinanti. E i sostituti moderni hanno tutte le specializzazioni folli e l’inadeguatezza generale […]. Il mondo moderno mi offre una teoria cosmica che non può essere usata come una religione, e una scuola che non può essere usata come una casa. (Daily News, 23 ottobre 1909)

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Luglio

I nemici della famiglia I FILOSOFI CHE ODIANO IL MATRIMONIO Noi sosteniamo che i delinquenti più pericolosi sono proprio quelli colti, che il furfante più dannoso è il filosofo moderno assolutamente privo di principi. Al suo confronto, bigami e ladri sono esseri essenzialmente morali e il mio cuore palpita per loro. Essi non rinnegano il vero ideale dell’uomo, lo cercano in modo sbagliato, ecco tutto. I ladri rispettano la proprietà: desiderano solo che essa diventi loro proprietà per poterla rispettare meglio. Ma i filosofi disprezzano la proprietà in quanto tale; essi vogliono distruggere l’idea stessa del possesso personale. I bigami rispettano il matrimonio, altrimenti non osserverebbero il cerimoniale e perfino le formalità rituali della bigamia. Ma i filosofi disprezzano il matrimonio, in sé e per sé. Gli assassini rispettano la vita umana; essi desiderano semplicemente conseguire una maggiore pienezza di vita sacrificando quelle che essi ritengono vite inferiori. Ma i filosofi odiano la vita stessa, la propria come quella degli altri. (L’uomo che fu Giovedì)

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L’AVVERSARIO PIU’ SPIETATO Il nemico più spietato della famiglia è la fabbrica. In mezzo a questi moderni sistemi meccanizzati l’antica istituzione naturale non viene riformata o modificata o nemmeno ridotta; viene fatta a pezzi. E non è fatta a pezzi soltanto nel senso propriamente metaforico, nel senso di una cosa vivente presa in un odioso meccanismo industriale. Viene fatta a pezzi letteralmente, nel senso che il marito può andare in una fabbrica, la moglie in un’altra e il bambino in un’altra ancora. Ognuno di loro diventerà servo di un diverso gruppo finanziario, che sta acquistando sempre più il potere politico di un gruppo feudale. Ma laddove il feudalesimo riceveva la lealtà delle famiglie, i signori del nuovo stato servile riceveranno solo la lealtà degli individui; cioè di uomini soli e perfino di bambini sperduti. (La Superstizione del Divorzio)

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AGOSTO

Il dovere del riposo

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UNO DEI PIU’ ALTI DOVERI A volte non fare niente è uno dei più alti doveri dell’uomo. (L’utopia degli usurai)

TEMPO PER LA SAGGEZZA Non riesco a immaginare perché i giornalisti chiamino questa stagione dell’anno la Stagione Idiota: è l’unica stagione in cui gli uomini hanno tempo per la saggezza. Nella Stagione Idiota, improvvisamente, perdiamo interesse per tutte le frivolezze. Lasciamo cadere d’un tratto le ciarle sui problemi della guardia costiera e del Console a Port Said, e d’improvviso ci interessiamo a controversie i cui fautori possono essere abbastanza ciarlieri, ma le cui problematiche non lo sono affatto. Iniziamo a discutere ‘La Decadenza della Vita Domestica’ o ‘Cosa non va?’ o l’autorità delle Scritture o ‘Noi crediamo?’. Questi problemi così eterni e terribili non vengono mai messi a tema se non nella Stagione Idiota. Per tutto il resto dell’anno siamo frivoli e irresponsabili; ora, per qualche mese, siamo davvero rigorosi. (La Sorpresa, “Cose serie

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in una Londra in tempo di vacanza”)

QUANDO NON SIAMO IDIOTI Il periodo delle nostre vacanze è l’unico in cui riusciamo davvero a volgere le nostre menti a questi enigmi solenni ed eterni che stanno dietro a ogni civiltà. Le vacanze sono l’unico periodo in cui non siamo trascinati via da ogni evento fortuito o sconcertati da ogni manifesto impressionante nelle strade. Le vacanze sono l’unico periodo in cui possiamo giudicare con tutta calma e sincerità, come i filosofi. La Stagione Idiota è l’unico periodo in cui non siamo idioti. (La Sorpresa, “Cose serie

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in una Londra in tempo di vacanza”) 10


Settembre

Il dogma dell’educazione IL VERO SCOPO DELL’EDUCAZIONE C’era un tempo in cui tu ed io, e tutti noi, eravamo davvero vicino a Dio, tanto che anche adesso il colore di un sassolino (o di un quadro), il profumo di un fiore (o dei fuochi d’artificio) ci entrano nel cuore con una specie di autorevolezza e di fiducia; come se fossero frammenti di un messaggio confuso, o tratti di un volto dimenticato. Versare a piene mani questa solida semplicità dentro la vita è l’unico vero scopo dell’educazione (Cosa c’è di sbagliato nel mondo)

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L’EDUCAZIONE ESTERIORE Gli educatori e i politici che si occupano di educazione dichiarano, tra calorose ovazioni, che la pulizia fisica è decisamente più importante di tutti i battibecchi sulla formazione morale e religiosa. Sembrerebbe davvero che fino a quando un giovane si lava accuratamente le mani non importa se si sta togliendo di dosso la marmellata della mamma o il sangue di suo fratello. Ci si aspetta che un gentiluomo sia sempre senza macchie. Ma non è spregevole per chi lavora tra i rifiuti essere sporco, quanto non lo è per il palombaro essere bagnato. Una scopa coperta di fuliggine non è più disgraziata di Michelangelo quando era coperto di polvere di marmo. (Cosa

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c’è di sbagliato nel mondo)

NORME ETERNE Il punto dell’ educazione è che dovrebbe dare all’uomo norme astratte ed eterne, in base alle quali egli possa giudicare le condizioni materiali e fuggitive. (ILN, 29 Marzo

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1930)

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ottobre

Una rivoluzione per la famiglia UN SALARIO FAMILIARE Verso la fine di quel secolo [il diciannovesimo], specialmente sul Continente, si fece strada un altro movimento, in particolare tra i socialisti cristiani e i cosiddetti cattolici democratici e altri. Non c’è spazio per descriverlo qui; il suo interesse sta nell’essere l’esatto contrario degli argomenti utilizzati dai maltusiani e dai fautori del controllo delle nascite. Questo movimento non si accontentava di mettere alla prova ciò che è chiamato Salario di Sopravvivenza. Insisteva particolarmente su quello che preferiva chiamare un Salario Familiare. In altre parole, sosteneva che nessuna paga è giusta o adeguata se non intende e guarda l’uomo considerandolo non solo come individuo ma come il padre di una normale e ragionevolmente numerosa famiglia. (Social Reform versus Birth

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Control, 1927)*

TROPPO POCHI CAPITALISTI Il contadino libero ha le armi anche se non ha le insegne. Non ha uno stemma; ma possiede uno scudo. E non vedo perché, in una società più libera e felice di quella presente, o anche della passata, quello scudo non dovrebbe portare un blasone. Perché ciò che è vero del lignaggio è vero anche per la proprietà; l’errore non sta nel fatto che sia imposto agli uomini, ma piuttosto nel fatto che sia loro negato. Troppo capitalismo non vuol dire troppi capitalisti, ma troppo pochi; e così l’aristocrazia sbaglia non perché pianta l’albero genealogico della famiglia, ma perché non ne pianta una foresta. (La

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Superstizione del Divorzio)

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NOVEMBRE

La superstizione del divorzio TORTA DIVORZILE Il divorzio è qualcosa che i giornali non solo pubblicizzano, ma raccomandano, quasi come se fosse di per sé un piacere. In effetti, può darsi che tutti i fiori e i festeggiamenti saranno ora trasferiti dallo sposalizio alla moda al divorzio alla moda. Una superba torta divorzile glassata e decorata sarà offerta per la festa e nei circoli militari sarà tagliata con la spada del correo. Un’abbagliante distesa di regali di divorzio sarà esposta all’ispezione della compagnia, tenuta d’occhio da un detective vestito come un qualunque ospite al divorzio. Forse tornerà in auge la vecchia colazione di divorzio; ad ogni modo, si faranno brindisi, gli ospiti si raccoglieranno sulla soglia per vedere marito e moglie che si avviano in direzioni opposte; e tutto sarà allegro come la campanella di una corte di divorzio. Tutto ciò, benché a qualcuno possa sembrare un pochino fantasioso, sarebbe in realtà meno fantastico del genere di cose che veramente si dicono e leggono in materia. (Fancies versus

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Fads, “The Sentimentalism of Divorce”)*

INCOMPATIBILITA’ DI CARATTERE Se dobbiamo aspettarci che persone sposate divorzino per incompatibilità di carattere, non so immaginare perché non siano divorziate tutte le persone sposate. Qualunque uomo e qualunque donna devono avere caratteri incompatibili; è la definizione di sesso. È il punto dell’essere sposati. Anzi, è tutto il divertimento dell’essere sposati. (Incompatibility in

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Marriage, ILN, 19 settembre 1908)*

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dicembre

La Dono più Grande LA COSPIRAZIONE DEI COMMERCIANTI Se qualcuno definisse la festa del Natale una semplice ipocrita scusa per ubriachezza e ingordigia, questo sarebbe falso ma ci sarebbe un fatto nascosto da qualche parte. Ma quando Bernard Shaw dice che il Natale è solo una cospirazione tenuta in piedi da pollivendoli e commercianti di vino per motivi strettamente commerciali, dice qualcosa che è non tanto falso quanto invece sorprendentemente e incredibilmente sciocco. Potrebbe anche dire che i due sessi sono stati inventati da gioiellieri che volevano vendere fedi nuziali. (Shaw)

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POPOLAZIONE IN ECCESSO La risposta a chiunque parli della popolazione in eccesso consiste nel chiedergli se sia lui la popolazione in eccesso; oppure, se non lo è, come faccia a sapere che non lo è. Questa è la risposta che lo Spirito del Natale dà a Scrooge; e in essa si trova più di un aspetto di elegante ironia. (Introduction to “A

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Christmas Carol”)

ANNO NUOVO, OCCHI NUOVI L’obiettivo di un Nuovo Anno non è che abbiamo un nuovo anno. È che abbiamo una nuova anima e un naso nuovo; nuovi piedi, una nuova schiena, nuove orecchie e occhi nuovi. A meno che un particolare uomo non prenda decisioni per il Nuovo Anno, non prenderà alcuna decisione. A meno che un uomo non cominci da capo con le cose, senz’altro non farà niente di efficace. A meno che un uomo non parta con la strana ipotesi di non essere mai esistito prima, è certissimo che non esisterà mai in seguito. A meno che un uomo non nasca di nuovo, non entrerà in nessun modo nel Regno dei Cieli. (Lunacy and Letters, “January One”)*

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INDICE

Introduzione 5 Gennaio: La grandezza della famiglia 9 Febbraio: La regina del castello 29 Marzo: Il gigantesco uomo comune e vivo 42 Aprile: La coppia, il sesso, l’amore 58 Maggio Il voto del matrimonio 76 Giugno: Il regno familiare 91 Luglio: I nemici della famiglia 108 Agosto: Il dovere del riposo 125 Settembre: Il dogma dell’educazione 138 Ottobre: Una rivoluzione per la famiglia 159 Novembre: La superstizione del divorzio 177 Dicembre: Il Dono più grande 197 Regalo a sorpresa

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Intervista ai Sermarini 272 Bibliografia La Società Chestertoniana Italiana Pump Street

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