Poesie di guerra e di pace
Guerra di Corrado Govoni Un eloquente messaggio di aggressività era ripetuto da Corrado Govoni, nella poesia Guerra pubblicata nel 1915. In questi versi la guerra non ha nessun fine patriottico. È l’espressione di uno stato d’animo di profonda insoddisfazione per la propria condizione sociale e morale, un momento atteso di allentamento dei vincoli imposti non solo e non tanto dalla legge ma piuttosto dal super-Io. Il fascino della guerra è astorico, decontestualizzato, espressione di pulsioni che sono state represse per permettere la costruzioni di un’identità sociale. La poesia viene citata come esempio eloquente del “crudelismo” che circolava sulle riviste e proponeva la sovversione dei vecchi valori dominanti. Non è l’amore della famiglia della giustizia della civiltà che ci spinge all’eccidio ed al massacro alla distruzione ma il nostro oscuro istinto di conquista e di rapina e di stupenda ribellione contro tutte le false leggi della società, stato, religione: menzogne, menzogne, maschere, maschere; perché solo la voracità l’insaziabilità sono le vere forze vive della creazione della vita. Saccheggia, stupra, ammazza, massacra, stupra, incendia, rovina, devasta, sconquassa,strazia! Puoi sfondare se ti aggrada 64