Poesie di guerra e di pace
I cardinali di Francesco Dall’Ongaro O senator del popolo romano, se voi sete davvero un galantuomo, dite a Sua Santità che in Vaticano c’è tanti cardinali e non c’è un uomo. Son fatti come il gambero del fosso, che, quando è morto, si veste di rosso, e mentre è vivo cammina all’indietro per intricar le reti di san Pietro.
La livornese di Francesco Dall’Ongaro Addio, Livorno, addio paterne mura, forse mai più non vi potrò vedere! I miei parenti sono in sepoltura, e lo mio damo è sotto le bandiere. Io voglio seguitarlo a la ventura, un’arma in mano anch’io la so tenere. La palla che sarà per l’amor mio, senza ch’ei sappia, la piglierò io, si chinerà sul suo compagno morto, e per pietà vorrà vedello in vorto. Vorrai vedermi e mi conoscerai… Povero damo, quanto piangerai!
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