Effettotre – n 117 lug 2017

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LUGLIO 201 7 • ANNO XI • N UMERO 11 7

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Studiare con Pegaso la prima I-University: la formazione pa s s a da l w e b Esami di maturità alle spalle per migliaia di studenti italiani che ora guardano al proprio futuro. Si trovano di fronte al bivio tra lavoro e prosecuzione degli studi. Sempre di più si iscrivono all’Università. Inizia il dilemma tra gli indirizzi di studio da seguire e soprattutto la sede universitaria. L’Università Telematica Pegaso ha rivoluzionato il modo 11 luglio 2017

«L’Università Telematica Pegaso: I-Universi t y

I criteri sono basati sulle tre “i” di: Intelligenza, Indipendenza, Integrazione. Pegaso è la prima I-University. L’Università Telematica crea l’interazione tra l’accademia e lo studente. Si perfezionano le qualifiche professionali e culturali mediante un modello pedagogico di continua formazione ovvero il Lifelong Learning e il Personal Learning Environment, un ambiente per apprendere in modo personale. L’apprendimento diventa centrale.

Università tecnologici

Telematica Pegaso: in ambito e-learning

apprendimento, anche mediante i momenti di valutazione ed autovalutazione.

Sono presenti degli specialisti del supporto didattico che supportano i docenti (Tutor, Mentore e Coach) e sostengono lo studente nel corso di studi, per ottenere un equilibrio di apprendimento basato sull’affermazione del potenziale personale; Tools interattivi e tecnologici, social learning e tv learning rendono partecipe il discente in un’esperienza educativa efficace ed unica.

L’Università Telematica Pegaso incentiva lo sviluppo internazionale della didattica, della ricerca e degli studi, praticando lo standard scambio culturale tra Nazioni e la sinergia con gli atenei di maggiore prestigio dell’area comunitaria.

L’Università Telematica Pegaso è riconosciuta dal Miur mediante il D.M. del 20 aprile 2006. La prestigiosa università online italiana è

L’Università Telamatica Pegaso consente agli iscritti di essere supportati mediante scelta da più di 30 mila studenti. I suoi un orientamento in itinere e in uscita; metodi sono efficaci e all’avanguardia valorizza il percorso formativo e probasati su target tecnologici in ambito e- fessionale riconoscendo i CFU; vanta learning. L’offerta formativa è variagata e docenti autorevoli; prestigiose sedi su tutto professionalizzante. Ci sono 10 corsi di il territorio nazionale per sostenere gli laurea; 126 master; 57 corsi di alta esami; una piattaforma avanzata; un team formazione; 20 corsi di perfezionamento; di esperti disponibile. 10 accademie di formazione; esami singoli e certificazioni. Si raggiungono obiettivi e si arriva alla realizzazione nell’ambito lavorativo sfrutI titoli accademici – che vengono rilasciati tando le potenzialità del web. al termine dei percorsi di studio – hanno il medesimo valore legale dei titoli delle Lo studente può svestire i panni di Peter Università tradizionali. Parker (adolescente alle prese con i compiti, la scuola) e diventare Spiderman! Lo studente non ha alcun obbligo di Basta entrare nella rete dell’Università presenza fisica. I corsi permettono di Telematica Pegaso.). seguire allo stesso tempo il discente e verificarne costantemente il livello di www.laprimapagina.it Page 1

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Pegaso con Spider Man per rilanciare lo studio telematica

Nasce la partnership pubblicitaria con l’istituto online e il nuovo film in uscita il 6 luglio «Spider Man Homecoming»”

«Fai già anche troppo, università, lavoro, tutto questo tempo con me. Non sei mica Superman, sai?» Diceva zia May a Peter (un giovane Tobey Maguire) in quel film del 2002 di Sam Raimi, che portava per la prima volta sul grande schermo il personaggio Spider Man, creato dalla penna di Stan Lee e Steve Ditko esattamente 40 anni prima (nel ‘62). Un concetto che ben si sposa (a dir del marketing) con la nuova campagna pubblicitaria dell’università telematica Pegaso, di recente in partnership con il nuovo film della Sony Pictures, in uscita il 6 luglio, Spider Man Homecoming di John Watts. Il messaggio dell’istituto: «Ti aiutiamo a esprimere il tuo potenziale, con ogni mezzo, anche se hai poco tempo a disposizione». Quindi se non sei (ancora) Superman, puoi diventarlo. Partnership strategica

«Abbiamo scelto di affiancare il nostro

brand al lancio del film perché siamo convinti che ci sia una forte affinità tra i due soggetti ». Dichiara Mara Andria, responsabile dell’Ufficio Marketing e Comunicazione dell’Università Telematica Pegaso. «Spider-man è un liceale combattuto tra la routine quotidiana e le difficoltà di gestire un potere più grande di

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lui. Vuole dimostrare a tutti quanto vale, ma al tempo stesso non ha ancora consapevolezza delle grandi opportunità che gli riserva il futuro. Grazie alla guida del suo tutor, troverà il coraggio per affrontare le sfide e realizzare se stesso. È quello che fa l’Università Pegaso: sfruttando tutto il potenziale del web, aiuta i propri studenti a raggiungere i loro obiettivi e a realizzarsi nel mondo del lavoro».

Cresce il «Tele studio» In una società in cui l’istruzione diviene fondante (e necessaria) anche per i lavori considerati più umili, cresce l’esigenza di università telematiche che rompano le barriere fisiche degli istituti scolastici. Se negli anni 2000 il telelavoro e il «tele studio» erano all’ordine del giorno, nei successivi 15 anni hanno pian piano perso il loro fascino. Oggi si riscopre un interesse maggiore verso posti di lavoro da remoto e corsi di studi costruiti ad hoc e telematici; in parte grazie alle nuove tecnologie e i moderni mezzi di apprendimento (che hanno rivoluzionato le potenzialità di presenza da remoto). www.corriere.it

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Bari, 29 giugno 2017

Start up: Sud e giovani, la locomotiva dell'Italia All'evento “Panorama incontra le start up della Puglia” il giornalista Sergio Luciano modera Marco Gay (vicepresidente esecutivo Digital Magics), Danilo Iervolino (presidente Università Telematica Pegaso), Nicola Losito (direttore digital business IBM Italia), Giuseppe Palestra (Hero), Paola Romano (assessore al lavoro e alle politiche giovanili Comune di Bari). Al termine, la premiazione del concorso “Eureka: l’idea diventa impresa”

Quando si parla di imprenditoria moderna si pensa alle start up, alle vere rappresentanti dell'innovazione. E a Bari, tappa pugliese di Panorama d'Italia, nell'ambito del concorso Eureka si sono messi a confronto alcuni progetti più all’avanguardia.

Tra le due finaliste, Carepy e Bioinnotech (la prima attiva nel settore sanitario, la seconda nella ricerca biologica) ad aggiudicarsi un posto per la finalissima del concorso che si terrà a Ragusa a novembre, è stata proprio Carepy, piattaforma software nata nel 2014 che collega il paziente, il medico e il farmacista con la finalità di consentire la corretta somministrazione domestica delle terapie farmacologiche. "Un circolo virtuoso che non sempre avviene, generando al sistema sanitario nazionale un danno quantificabile in oltre 120 milardi di euro all'anno", sottolinea Davide Sirago, fondatore dell'impresa. Ad oggi, Carepy conta 2.500 contatti attivi ogni trimestre e sta lavorando alla sua espansione oltreconfine, a partire da Gran Bretagna e Francia.

Altra start up, altra storia. Rosita Pavone è la fondatrice - assieme ad altre tre giovani biotecnologhe - di Bioinnotech, la seconda classificata. Page 12

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Nata un anno e mezzo fa, l'azienda ha come core business la conversione - mediante processi biotecnologici - degli scarti provenienti dall'industria agroalimentare in prodotti ad alto valore aggiunto.

Nel laboratorio realizzato ad hoc, ora si sta lavorando per dare una seconda vita al siero del latte, che l'industria casearia considera un rifiuto da smaltire, con i relativi costi tutt'altro che trascurabili, ma che invece per Bioinnotech si trasforma in proteine utilizzabili negli integratori alimentari e lievito. L'importanza del (saper) fare

Le due start up pugliesi sono soltanto una "porzione minima di un modo molto italiano di intercettare l'innovazione", dice in collegamento telefonico Fernando Napolitano, presidente e ceo di IB&II, la cui attività si concentra nel creare il know how necessario per aumentare le probabilità di emergere di un'azienda in via di costruzione.

Una sfida tutt'altro che semplice, se si considera che "in Italia, la maggior parte delle realtà, chiude ben prima di aver raggiunto il break even", spiega il fondatore e presidente dell'Università Telematica Pegaso Danilo Iervolino.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Per tenere sempre più lontano il fallimento giovani. è necessario investire nella formazione, "affinché conoscere e saper fare equivalga Tecnologie al servizio di tutti ad avere successo realmente", prosegue Iervolino. La generazione degli "under" ha un grandissimo potenziale. Secondo Paola Va pertanto in questa direzione l'ultima Romano, assessore al lavoro e alle politiche emanazione di Pegaso, la Digital Magics giovanili del comune di Bari, "i ragazzi Start-Up University, una vera e propria possono trovare la loro strada grazie alle accademia per startupper fondata in città vere piattaforme abilitanti alle collaborazione, appunto, con uno dei tecnologie che offrono spazi e servizi per principali incubatori/acceleratori del Paese. l’innovazione". I tre passi che portano al successo

"Lavoriamo su tre fasi", dettaglia Iervolino. "La prima mette in condizione il potenziale imprenditore di comprendere cosa sta facendo e di difendere la propria idea. Nello step successivo, spieghiamo come mettere le basi per fondare la società, come fare un business plan, eccetera. Al centro della terza e ultima fase ci sono i road show organizzati per presentarsi ai potenziali investitori".

E i numeri parlano da soli. Marco Gay, presidente e socio di Digital Magics, mette in campo dati e cifre di un fenomeno in continua crescita che, nell'ecosistema della sua azienda vede oggi in attività ben 72 aziende, molte delle quali con sede nelle regioni del Mezzogiorno che in questo campo stanno diventando la vera locomotiva d’italia, soprattutto grazie ai

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Tra i giovani di successo c'è Giuseppe Palestra, pugliese d'origine e fondatore della pluripremiata Hero, che deve la sua vittoria agli algoritmi di intelligenza artificiale inseriti nei robot che interagiscono con i bambini autistici. Come? Grazie a una registrazione dei dati che i medici specialistici possono poi utilizzare nella ricerca e nelle cure.

"Il momento è favorevole", conclude Nicola Losito, direttore digital business di Ibm Italia. "Rispetto a qualche anno fa possiamo avere la tecnologia a costi molto bassi e stiamo, pertanto, assistendo a una vera e propria democratizzazione dell'accesso all'era digitale". www.panorama.it

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 29 - 30 giugno 2017 - Palermo

Note d'estate 2017

Tradizionale concerto di beneficienza in favore dei programmi umanitari e sociali del Lions Club Palermo dei Vespri.

Il ricavato verrà devoluto al programma " One Shot One Life " (programma di vaccinazioni contro il morbillo) della Fondazione Lions.

alcuni momenti degli eventi

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 22 Giugno 2017

L'Università Telematica Pegaso inaugura la sede di RIMINI

Giovedì 22 giugno alle ore 17, presso la (via IV Novembre, 35), si è tenuto il convegno Up" che ha inaugurato la sede d'esame di

Sala Manzoni della Diocesi di Rimini dal titolo "Sport, innovazione e Start Rimini.

All'incontro - moderato da Giovanni Lauricella, presidente ECP Officina Giuridica dell'Università Telematica Pegaso - sono intervenuti: Carlo Alberto Pari, referente della sede di Rimini dell'Università Telematica Pegaso; Calogero Di Carlo, referente nazionale delle sedi d'esame dell'Università Telematica Pegaso; Danilo Iervolino, presidente dell'Università Telematica Pegaso; Irene Pivetti, presidente di Only Italia; Massimo Dutto, amministratore delegato di CEPAS; Fabrizio Moretti, presidente della Camera di Commercio della Romagna; Bruno Molea, consigliere nazionale del CONI; Antonio De Poli, questore del Senato della Repubblica.

. .

alcuni momenti dell'evento

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 05 luglio 2017

Catania - Convegno di studi su Società Partecipate e crisi da sovraindebitamento "Il testo unico in materia di società partecipate e la gestione delle crisi da sovra indebitamento nello scenario attuale" è il tema del convegno che si è tenuto, presso la sede dell’Ateneo di Catania, Palazzo del Toscano (via Etnea 176). Durante il convegno, moderato dal magistrato della Corte dei Conti e docente Pegaso, Francesco Cancilla, il direttore Scientifico dell’Università Pegaso di Napoli, Francesco Fimmanò, ha presentato il suo libro “Le società pubbliche. Ordinamento e disciplina alla luce del Testo Unico”.

Sono intervenuti: Marcella Cosimano, responsabile della sede di Catania dell'Università Telematica Pegaso; Calogero Di Carlo, responsabile nazionale delle sedi d'esame dell'Università Telematica Pegaso; Francesco Cancilla, Magistrato della Corte dei Conti e docente dell’Università Telematica Pegaso, Marisa Acagnino, Presidente VI sezione Tribunale di Catania, Marco Mazzeo Viante, Presidente Movimento Forense di Catania, Giuseppe Casabianca, vice presidente del Movimento Forense di Catania; Danilo Iervolino, presidente dell'Università Telematica Pegaso. . . alcuni momenti dell'evento

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 06 -07 Luglio 2017 - Palermo sede Unipegaso

"La Macro-Regione del Mediterraneo (Occidentale)” Il Regionalismo in Italia è mai stato effettivamente “attuato” e – piuttosto – vive una stagione di esautoramento nel potere legislativo, amministrativo e finanziario. Di più la questione del regionalismo costituisce un nodo fondamentale al centro dell’attuale dibattito non solo in Italia ma anche in Francia, in Germania e pure in Spagna, dove campeggia la crisi della Catalogna e l’inquietudine di altre Comunità Autonome.

Traendo spunto da questa constatazione, giovedì 6 e venerdì 7 luglio, a Palermo, si è svolto il convegno internazionale “La Macro-Regione del Mediterraneo (Occidentale)” promosso dal comitato scientifico composto dai docenti universitari dell’Università di Granada Francisco Balaguer Callejcon, e Valentina Faggiani, e dell’Università degli studi di Palermo Andrea Piraino e Caterina Ventimiglia; l’evento è stato organizzato dalla sede palermitana dell’università t e l e m a t i ca Pegaso.

dell’inter-governabilità europea alla strategia delle Macro-regioni”. Presieduta da Maurizio Carta (UniPa), con relatori Andrea Piraino (UniPa), Francisco Balaguer Callejon (Università di Granada), Renato D ’ A m i co (UniCt), Alexandre Viala (Università di Montpellier), Luigia Melillo (Università Pegaso) e Vasco Pereira de Silva (Università di Lisbona).

Sono intervenuti anche Ornella Spataro (UniPa), Roberto Louvin (UniCalabria), Gaetano Armao (UniPa) e Elina Gugliuzzo (Università Pegaso)

Venerdì 7 luglio i lavori sono proseguiti Palazzo Mazzarino, sede dell'Università Pegaso. La seconda sessione, iniziata alle ore 9.15, è stata dedicata a “le MacroRegioni Baltica, Danubiana, AdriaticoIonica, Alpina e la prospettiva di una Macro-regione del Mediterraneo Occidentale”e stata presieduta da Antonio Purpura (UniPa).

Rosario Sapienza (UniCt), G i o v a nni Guzzetta (Tor Vergata), José Montilla Martos (Università di Granada), Pietro Ciarlo (UniCa), Giovanni M o s c he l l a (UniMe) e Giuseppe Martorana (UniCt) hanno esposto le proprie relazioni a cui sono seguiti gli interventi di Olga Nassis Hanno portato il loro saluto Calogero di (UniMe), Pierangelo Grimaudo (UniMe) Carlo, responsabile nazionale delle sedi Caterina Ventimiglia (UniPa) e Vincenzo d’esame dell’Università Telematica Pegaso, Provenzano (UniPa) Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso, e Giuseppe Lupo, Infine l’ultima sessione, nel pomeriggio del vicepresidente dell’Assemblea Regionale 7 luglio, presieduta da Salvo Andò Siciliana; i lavori sono stati introdotti da dell’università di Enna “Kore”, ha trattato Roberto Lagalla, direttore del SiLaB “la Macro-Regione del Mediterraneo nei (laboratorio per la Sicilia), e Francesco rapporti storici tra Spagna, Francia, Fimmanò, direttore scientifico dell’Uni- Mezzogiorno d’Italia e nelle relazioni con i versità Telematica Pegaso. paesi dell’Africa maghrebina”. Il convegno si è svolto in tre sessioni, la prima delle quali si è tenuta presso la Sala “Piersanti Mattarella” del Palazzo dei Normanni, giorno 6 luglio 2017 dalle ore 15.

Ha quindi preso avvio la sessione intitolata “Dalla crisi del regionalismo nazionale e Page 17

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Hanno relazionato Uccio Barone (UniCt), Massimo Guarascio (La Sapienza), Ian Refalo (Università di Malta), Girolamo Cusimano (UniPa), Josè Tudela Aranda (Università di Saragoza), Francesca Longo (UniCt). A seguire gli interventi di Antonio Matasso (Università Pegaso) e Francesco Attaguile Vicepresidente dell’ARCES. Infine Gianni Pittella, presidente del gruppo S&D al Parlamento UE, ha tratto le conclusioni dei lavori congressuali. Il ripensamento del sistema delle Autonomie territoriali è presente soprattutto a livello di politica dell’Unione Europea, la quale ha adottato la prospettiva della costruzione delle macro-regioni quale risposta all’esigenza della rilettura del rapporto: ordinamento unitario – Stati nazionali. Già costituitesi fra i territori legati dal Mar Baltico, dal Danubio, dai Mari Adriatico e Ionio e dalle Alpi; la Commissione Europea ha definito la Macro-Regione come: “un’area che include territori di diversi paesi o regioni associati da una o più sfide e caratteristiche (geografiche, culturali, economiche, sociali, etc.) comuni”.

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Sulla scorta del fatto che il bacino del Mediterraneo è il crogiolo di molteplici storie elaborate con la combinazione dei medesimi elementi culturali, storici e ambientali, la proposta della MacroRegione del Mediterraneo Occidentale punta a mettere a frutto le grandi potenzialità del Mediterraneo attraverso la cooperazione territoriale fra le Regioni che su di esso si affacciano. La via della cooperazione è quella dell’azione comune per un medesimo obiettivo e la Macro-Regione del Mediterraneo, alla fine, non potrebbe che essere fondata su una innovativa economia di qualità: blue, green, soft e slow in grado di fungere da forza trainante per tutta l’economia europea. Per non dire, poi della circostanza che la strategia macroregionale potrebbe contribuire a determinare benefici in ordine alla lotta alla povertà, alla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale ed, infine, anche alla coesione territoriale ed alla sicurezza.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO 14 luglio 2017

L'Università Telematica Pegaso inaugura la sede di PADOVA

Venerdì 14 luglio, presso Palazzo Scimemi in via del Santo, 30 a Padova, il convegno su "Industria 4.0 - Innovazione e ciber security" ha tenuto a battesimo la sede d'esame dell'Università Telematica Pegaso. L'incontro - moderato dal direttore di Economy, Sergio Luciano - ha aperto con i saluti istituzionali di Antonio De Poli, questore del Senato della Repubblica; Calogero Di Carlo, responsabile nazionale delle sedi d'esame dell'Università Telematica Pegaso; Arturo Lorenzoni, vice sindaco di Padova; Enoch Soranzo, presidente della Provincia di Padova; Renato Franceschelli, prefetto di Padova. A seguire gli interventi di Danilo Iervolino, presidente dell'Università Telematica Pegaso; Raffaele Bonanni, docente di Diritto del Lavoro dell'Universitas Mercatorum; Gianni Potti, presidente CNCT Confindustria Servizi innovativi e Tecnologici; Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Padova; Nicola Mazzini, responsabile IT Cyber Intuition; Carmine Gambardella, prorettore EPU - European Polytechical University; Benito Mirra, Cyber Security Officer Huawei Italia. In occasione dell'inaugurazioneè ststa presentata la DAM - Digital ADV Manager - Google Partner Accademy a cura di Stefano Masiero, founder e ceo di E-Business Consulting. alcuni momenti dell'evento

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Aperte iscrizioni a.a. 2017/2018

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illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale

quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof.

Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il

Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e

Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi.

In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli:

Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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SPECIALE UNIVERSITA’

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Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master:

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì:

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più

esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2016/2017, il

Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA541 (4 ed.) per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

degli

Giurisprudenza.

studi

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Corso

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Laurea

Magistrale

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Per maggiori informazioni:

0081 18893962 – 091 7654200 - 3318682197

mastercesd@unipegaso.it - coord.palermo@unipegaso.it (di carattere amministrativo e didattico)

comunicazioni@cesd-onlus.com

(di carattere generale, logistiche/organizzative)

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SPECIALE UNIVERSITA’

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E f f e t t o T re Libero scambio, vantaggi (e non solo) per Giappone e Ue È stato annunciato il patto di libero scambio tra Unione Europea e Giappone. È stato presentato dal presidente della Commissione Ue e dal premier del Giappone Abe. Dovrà in seguito essere approvato da Consiglio, Parlamento europeo nonché ratificato dai parlamenti nazionali che intendono esprimersi secondo quanto stabilito in maggio dalla corte di giustizia della Ue. Con questo accordo Giappone ed Europa si avvicinano mettendo ordine in un commercio non sempre facile ma in espansione e che vede il Giappone in perenne surplus.

L'accordo non è una reazione alla cancellazione dei negoziati per l'area di libero scambio nel Pacifico da parte di Trump. I negoziati iniziarono infatti nel 2013 ed è prevista anche una possibile alleanza strategica (Strategic Partnership Agreement) su questioni come l'ambiente, la sicurezza e la collaborazione in caso di disastri. L'accordo

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commerciale tra Ue e Giappone prevede un abbattimento progressivo dei dazi doganali, un'apertura, anche questa graduata su diversi anni, a molti beni che oggi semplicemente non entrano in Giappone, un riconoscimento simultaneo di gran parte delle denominazioni d'origine per prodotti del settore agroalimentare - di grande interesse per l'Italial'apertura reciproca degli appalti pubblici alle imprese delle due aree e forme di convergenza tecnica normativa in numerosi settori. La Commissione che ha svolto i negoziati enfatizza la possibilità per l'Europa di consolidare il suo ruolo globale nello stabilire nuove e più avanzate regole per gli scambi commerciali e per proteggere i valori e gli standard europei. Forse si sottolinea troppo il ruolo della Ue. Ma le politiche di apertura che vanno oltre la semplice riduzione o eliminazione dei dazi sono quasi sempre figlie o nipoti del Mercato Unico europeo che continua

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Co.Bo.Di. Luglio 2017 Riassumendo Pag. 1 - Libero scambio, vantaggi (e non solo) per Giappone.. Pag. 3 - ARMA Pag. 18 - Rappresentanza Pag. 20- Attualità news Pag. 33 - CESD Pag. 41 - Rubriche

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da quasi 25 anni fa scuola nel mondo ed è divenuto il paradigma di riferimento del WTO. Riconoscere qualche volta il buono della Ue non fa male. Dall'accordo euro-nipponico trarremo vantaggi, ma avremo anche qualche costo. Vediamoli. Oltre all'abbattimento di dazi, riconoscimenti di denominazioni e requisiti di qualità di molti prodotti vi è il proposito di omogeneizzare molti standard ambientali e di sicurezza su prodotti nei quali Giappone ed Europa hanno buone possibilità di essere leader globali.

Se in Europa adottiamo come risultato dell'accordo le norme più stringenti del Giappone in materia di emissioni delle auto potremo migliorare la salubrità delle nostre città e più agevolmente delineare un percorso per far uscire il settore automobilistico dall'impasse sui motori diesel, che in Giappone circolano in misura molto limitata e che sono banditi in molte aree del mondo. In altre parole il trattato commerciale con il Giappone potrebbe “costringerci” ad un accordo tra Paesi Ue sulle emissioni delle auto e su quali tipi di trazione concentrare gli investimenti, un accordo che sarebbe altrimenti più difficile da raggiungere. In altri settori, come quello farmaceutico, l'unificazione degli standard di sicurezza e salute al livello più alto possono consentire alle nostre imprese di fare un ulteriore passo avanti così come a molte imprese giapponesi. Buone opportunità si aprono anche nel campo dei servizi, nonostante le distanze linguistiche.

Ci sono incognite e svantaggi? Su alcuni temi ambientali le convergenze sono un po' complesse ad esempio per ciò che concerne le norme per lo sfruttamento delle risorse dei mari. Per quanto concerne l'apertura delle gare di appalto agli europei si tratta di un aspetto positivo, ma dovremo attrezzarci con adeguate agenzie di assistenza e di sostegno a livello europeo per impedire che queste opportunità possano coglierle solo le solite note grandi imprese a causa degli alti costi informativi e di istruzione delle proposte. Ma forse l'incognita maggiore è

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di tipo macroeconomico e concerne il persistente surplus di conto corrente della bilancia dei pagamenti nipponica che tocca gli scambi con l'Europa. Insieme all'uso talvolta un po' spregiudicato del tasso di cambio dello yen, può costituire motivo di qualche preoccupazione quando si abbattono tutte le difese protettive. Il Giappone è un Paese con un'alta efficienza tecnologica e una forte coesione “social-nazionale”. I cittadini del Sol Levante risparmiano talmente tanto da essere in grado di finanziare simultaneamente un debito pubblico pari a circa due volte e mezzo il PIL e una parte del debito pubblico americano. Tutto questo permette al Paese una navigazione tranquilla lontana dalle trappole dei mercati finanziari internazionali di cui invece l'Europa è spesso ostaggio. Si potrebbe dire che tutto questo non influenza gli aspetti commerciali delle relazioni tra Ue e Giappone. Sappiamo però che le politiche monetarie che scortano il Giappone nei mercati finanziari globali hanno effetti sul cambio che possono scuotere le bilance dei pagamenti della Ue e riflettersi in squilibri più gravi per i membri della Ue che sono meno in grado di reggere la concorrenza giapponese.

La speranza è che il testo dell'accordo, non ancora pubblico, contenga clausole di salvaguardia e una particolare attenzione per le ragioni delle economie meno robuste della vecchia Europa. In assenza di questo la ratifica di alcuni parlamenti nazionali soprattutto di Paesi piccoli e non particolarmente forti sul piano economico, potrebbe diventare uno scoglio non agevole da superare. Gianpaolo Rossini

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ARMA COMANDANTE GENERALE AGLI ALLIEVI CARABINIERI FORESTALI: “VOI AVETE UNA GRANDISSIMA RESPONSABILITA’: IL SUCCESSO DEL PERCORSO DI RIFORMA” 29 giugno 2017

Presso la Sede Scuola Forestale Carabinieri di Cittaducale, ha avuto luogo la visita del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, del Comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Carmine Adinolfi e del Vice Comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri ed Ispettore Scuole, Generale di Divisione Carmelo Burgio. Presso l’Aula Magna dell’antico istituto di formazione, il Comandante della Scuola, Generale di Brigata Umberto D’Autilia, ha rivolto un deferente saluto e sottolineato come in questo storico momento di riforma, la Scuola sia impegnata nel primo corso di specializzazione in “Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare”, rivolto al ruolo Ispettori e Carabinieri Effettivi.

Ha preso poi la parola il Generale C.A. Adinolfi, che ha ringraziato il Comandante Generale Tullio Del Sette, per la vicinanza e l’attenzione espresse da sempre alle realtà addestrative dell’Arma dei Carabinieri, il Generale di Divisione Burgio e il Generale di Brigata D’Autilia, per l’impegno profuso nel superare le problematiche relative all’accorpamento dell’ex Corpo Forestale dello Stato con l’Arma dei Carabinieri e le problematiche strutturali conseguenti al sisma che ha colpito il Centro Italia”.

Ha poi preso la parola il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, il quale ha espresso gratitudine per gli sforzi profusi e grande soddisfazione nell’avvio del corso di formazione di questa nuova specialità dell’Arma. “Voi avete una grandissima responsabilità – ha detto rivolto ai 196 corsisti – siete i primi Carabinieri che hanno scelto questa nuova specialità e siete chiamati a svolgere con estrema professionalità il vostro compito d’Istituto. In questa Scuola, avete la possibilità, seppure per breve tempo, di ricevere una formazione adeguata da coloro che per tanti anni, hanno svolto con efficienza ed efficacia, i compiti istituzionali di difesa del “Voi sarete i primi di una nuova patrimonio forestale, del paesaggio e generazione di tutori dell’ambiente – ha dell’ecosistema, grazie alla passione e alla affermato il Comandate D’Autilia – preparazione tecnico-scientifica una ni “Carabinieri Forestali che alla base solida e memente riconosciute ai suoi appartenenti. vigorosa tipica dell’Arma, aggiungono la Dovete onorare questa scelta con grande conoscenza tecnica e scientifica della impegno – ha aggiunto il Comandante natura e dei suoi equilibri. Un altro Generale – la formazione che riceverete è prestigioso traguardo è stato raggiunto da fondamentale in quanto vi darà quegli questo istituto di formazione – ha concluso strumenti tecnici necessari per svolgere al – e il mio ringraziamento più sincero va al meglio una specialità che nell’espletamento Comandate delle Scuole dell’Arma dei richiede per le modalità del servizio Carabinieri, Gen. C.A. Carmine Adinolfi, richieste, maggiore competenza, dedizione per il continuo sostegno e conforto affinché e amore. Ci siamo assunti questo impegno si compisse con successo la fusione tra di riorganizzare le funzioni di polizia per culture diverse di due apparati dello Stato e si realizzasse in tempi rapidissimi la continua ricostruzione post terremoto”. Page 3

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ARMA evitare inutili sovrapposizioni e abbiamo inserito tra le nostre specialità questa nuova funzione, certi che insieme avremmo creato la più grande polizia ambientale d’Europa. Avete ricevuto i fondamenti dell’Arma e state arricchendo la vostra formazione con quelli prettamente concernenti la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare, siete quindi un patrimonio unico della nostra Istituzione e delle Istituzioni in generale. L’esercizio dei poteri

autoritativi richiede grande rispetto, siate quindi dei cittadini esemplari sia nello svolgimento della vostra delicata professione che nella quotidianità. A voi è demandato il successo del percorso di riforma intrapreso e la responsabilità di creare le sinergie necessarie affinché le due culture si uniscano per il benessere della comunità e delle generazioni future”. www.infodifesa.it

Carabinieri a cavallo, per la prima volta il comandante sarà un ufficiale donna

30 giugno 2017 testa del drappello e - dopo aver salutato i cittini delle Contrade e le autorità locali comanderà la famosa Carica.

La Carica è un turbinare di pennacchi tra il balenio delle sciabole sguainate sottolineato dal grido "Pastrengo!" in memoria dell'eroica battaglia di Pastrengo del 30 aprile 1848. Il privilegio è toccato al Tenente Fabiola Garello che entrerà in Piazza del Campo alla testa del drappello e comanderà la famosa Carica In occasione del Palio di Provenzano, che avrà il suo momento culminante con la carriera del 2 luglio, la tradizionale carica del drappello dei Carabinieri a cavallo sarà comandata da un ufficiale donna. Si tratta di una prima volta assoluta poiché non è mai accaduto che, a Siena, l’esibizione dei dodici meravigliosi cavalli del Reggimento Carabinieri a cavallo sia guidata da un cavaliere donna.

E’ dal 2009 che un ufficiale non monta in Piazza. Il ritorno alla tradizione, abbinato all’innovazione data dalla presenza di un comandante donna, vuole rappresentare un ulteriore omaggio dell’Arma alla città di Siena ed alla sua meravigliosa festa, rinsaldando ancor di più lo straordinario legame tra i Carabinieri e la città del Palio www.radiosienatv.it

Il privilegio è toccato al Tenente Fabiola Garello che, a ridosso della prova generale di sabato 1 luglio e prima della carriera del 2 luglio, entrerà in Piazza del Campo alla Page 4

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Carabinieri: dramma in caserma a Pizzo, com a nd a nt e s i t og l i e l a v i t a 01 luglio 2017

Shock nell’Arma dei carabinieri, nella cittadina di Pizzo Calabro e nell’intero Vibonese. Il maresciallo Paolo Fiorello, alla guida della Stazione di Pizzo, si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola nel suo ufficio. A fare la scoperta sono stati alcuni colleghi che, increduli, hanno prontamente allertato i sanitari del 118 di Vibo Valentia. Inutili i soccorsi, il maresciallo è deceduto quasi sul colpo. Informata immediatamente la Procura di Vibo Valentia che ha provveduto ad aprire un fascicolo d’inchiesta per chiarire ogni aspetto di una tragedia che lascia senza parole un’intera comunità e quanti in questi anni hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare il maresciallo per le sue non comuni doti umani ed un impegno lavorativo svolto sempre in prima linea e con grande spirito di sacrificio.

operato e portava ancora il gesso al piede. Camminava con l'aiuto delle stampelle, ma si era perfettamente ripreso e a breve avrebbe eliminato anche quel sostegno. Nulla lasciava presagire il suo gesto. Carabiniere sensibile e forte caratterialmente come pochi, dotato di notevoli capacità investigative, proviene da una famiglia di carabinieri. Carabiniere il padre, deceduto da qualche anno, e nell'Arma (in servizio a Roma) anche il fratello. Una tragedia che mai nessuno, in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo, si sarebbe aspettato.

Il 5 giugno scorso, in occasione della festa per il 203° anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri che si è svolta a Vibo Valentia, aveva ricevuto un encomio dal comandante della Legione Carabinieri “Calabria” perché “avuta contezza della presenza di un rapinatore all’interno di una rivendita di tabacchi di Pizzo, non esitava questa la motivazione - ad affrontarlo Paolo Fiorello, 36 anni, originario di riuscendo, dopo breve colluttazione, a Calatafimi (Tp), guidava la Stazione dei trarlo in arresto”. carabinieri di Pizzo Calabro dal 2012. Viveva in un alloggio in caserma. Circa un www.ilvibonese.it mese fa si era rotto il calcagno, era stato

L’addio amaro del generale: “Preparatevi alla guerra”

02 luglio 2016

Brutti presagi, agitano i piani più alti delle nostre forze armate. «Ad altri toccheranno sfide che alla mia generazioni sono state risparmiate», dice il generale Marco Bertolini, evocando scenari di guerra. E nel dire Bertolini non si commuove, anzi. La voce gli si fa di ghiaccio. «La storia si è rimessa in movimento. Non fronteggiamo soltanto quattro organizzazioni malavitose, come piace pensare alla nostra opinione pubblica. Qualcuno pensa che le nostre forze armate siano un oggetto inutile. Invece c’è bisogno di investire ancora, se Page 5

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vogliamo governare un futuro difficile e drammatico». Nel grande hangar pavesato a festa, ospiti del Centro operativo interforze, c’è il più assoluto silenzio per il giorno dell’addio di Bertolini. Da quattro anni è il responsabile delle nostre missioni all’estero e ad ascoltarlo è arrivato il parterre delle grandi occasioni. Un centinaio tra generali, ammiragli, colonnelli che al termine dell’intervento lo applaudiranno forsennatamente. Non un solo politico.

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ARMA C’è invece il capo di stato maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano, per questa cerimonia di avvicendamento che porta alla guida del Coi un ammiraglio, Giuseppe Cavo Dragone. Non potrebbe essere altrimenti. Bertolini è infatti una leggenda vivente delle nostre forze armate: quintessenza del paracadutista incursore, non s’è negato un conflitto, dal Libano (dove nel 1982 fu ferito ed ebbe una medaglia d’oro) in poi. Somalia, Balcani, Afghanistan, sempre in prima fila. Un uomo d’azione e di grande carisma, di quelli che piacciono ad americani e inglesi, che infatti scelsero lui, parà italiano, come capo di stato maggiore della missione in Afghanistan nel 2008 nel momento di massimo urto dei taleban.

Uno che ama parlare chiaro e mai a caso. «Guardiamo a quanto accade fuori dai nostri confini con più rispetto. Osserviamo la vera realtà, non quella delle fiction di prima serata o di alcuni superficialissimi talk-show». Sulla sua scrivania si accavallano le notizie dai teatri dove sono schierati i nostri, in Afghanistan, in Iraq, in Libano, nei Balcani, nel Mediterraneo, che non inducono ad alcun ottimismo. «In Italia

ci ostiniamo a voler credere di vivere nel migliore dei mondi possibili. Non è così».

Se lo amano tanto, i militari, è anche perché Bertolini non ha mai avuto paura, né delle pallottole, né delle parole. Nel 1997, rimbrottò Beniamino Andreatta che lamentava l’omertà tra i paracadutisti: «È un termine che non mi piace. Normalmente si usa per altri ambienti e altre occasioni». Due anni dopo, capo di stato maggiore del contingente Nato destinato a entrare in Kosovo dalla Macedonia, disse che i raid erano «inutili» e Massimo D’Alema volle la sua testa. Passato qualche anno, troppo bravo per vedersi troncare la carriera, zittì un altro premier di nome Silvio Berlusconi che ironizzava sui militari in Afghanistan a guardia del deserto dei tartari. E Bertolini scrisse una lettera: «Scrivo, amareggiato, dall’avamposto della Fortezza Bastiani...». Ieri il discorso di commiato. Nient’affatto incoraggiante. Il generale Graziano lo ha ringraziato calorosamente: «Sei stato parte della storia delle Forze Armate e spesso ne sei stato interprete principale». www.lastampa.it

Il g e n e r a l e A d i n o l f i p r o m o s s o a generale di corpo d’armata

03 luglio 2016

Nuovo importante riconoscimento per il generale Carmine Adinfoli. Lo scorso 30 giugno il Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, gli ha consegnato i gradi per la promozione al livello superiore di Corpo d’Armata. Il Generale Adinolfi, originario di Campaccio Paestum, entrato nella Scuola militare Nunziatella nel 1968 e, dopo lungo percorso che lo ha visto impegnato in Page 6

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diverse regioni d’Italia, dal centro al nord, alle isole e al sud, è giunto al gratificante traguardo ottenendo la promozione al grado di vertice della linea gerarchica. E’ stato anche Comandante della Legione Campania, dal settembre 2010 al dicembre 2013. www.infocilento.it

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Tensioni interne e spaccio di droga Colpo ai Santapaola di Galermo 4 luglio 2017

attraverso il monitoraggio di uno degli indagati, come ad esempio Francesco Lucio CATANIA Azzerato il gruppo Motta che "dopo ogni blitz si metteva a santapaoliano di San Giovanni Galermo. E' disposizione del nuovo capo del momento", scattata questa mattina all'alba l'ope- evidenzia il capitano dei carabinieri Della razione dei carabinieri Doks (dal nome di Corte. Vincenzo Gazzetta, "Enzo il biondo", un chiosco del quartiere) che ha portato in finisce in manette, le redini passano a manette 54 persone. Gli indagati sono Salvatore Fiore, detto Turi Ciuri, arrestato accusati di mafia, armi, traffico di nel 2013 nell'operazione Fiori Bianchi. A stupefacenti, estorsioni e rapina. Le quel punto il vertice sarebbe finito nella indagini condotte dai militari della mani di Salvatore Gurreri, "il puffo", Compagnia di Gravina di Catania e storico nome del gruppo del Villaggio, e coordinata dalla Dda di Catania hanno infine Vincenzo Mirenda, conosciuto come portato a colpire duramente una delle "Enzo Patata". squadre militari più affidabili di Cosa nostra catanese. Uno dei destinatari della "Abbiamo sottratto a questo gruppo misura risulta irreperibile. "Ma siamo mafioso il controllo di un intero quartiere", abbastanza tranquilli", afferma il afferma Francesco Gargaro, comandante procuratore Carmelo Zuccaro. dei Carabinieri di Catania durante la conferenza stampa. "Non è da L'indagine è lo stralcio dell'inchiesta sottovalutare l'aspetto delle spese legali "Febbre da cavallo", che nel 2015 ha che devono affrontare gli arrestati, queste portato in manette 19 persone. I operazioni possono aprire prospettive che carabinieri monitoravano Vittorio Benito portano a collaborazioni o alla scelta di Fiorenza che finisce nel mirino dei fratelli venire fuori dai circuiti criminali", Vincenzo e Arturo Mirenda (finiti in evidenzia il procuratore aggiunto manette nel blitz). Una tensione interna Francesco Puleo, diventato coordinatore che porta i due "malandrini" ad armarsi di del pool di magistrati della Dda che indaga pistola e minacciare la famiglia di Fiorenza. su Cosa nostra. Il Gruppo di San Giovanni Le cimici portano a scoprire quindi un Galermo - è evidenziato nel comunicato nuovo scenario criminale che porta a stampa diffuso stamattina dai carabinieri ricostruire le gerarchie mafiose del gruppo sarebbe quello "tra i più tenuti in santapaoliano di San Giovanni Galermo. I considerazione dal capomafia "Nitto" tre fratelli Arturo, Angelo e Vincenzo Santapaola". Mirenda farebbero parte di una squadra, che capeggiati da Alessandro Palermo, si Nel corso dell'inchiesta sono st at i sarebbero occupati dell'acquisto di diverse sequestrati diversi quantitativi di droga e quantità di droga (il canale di sono state ricostruite le strategie e le approvvigionamento principale sarebbero dinamiche interne al gruppo criminale. Lo stati i trafficanti di Librino) che sarebbero spaccio sarebbe l'attività principale stati destinati a rifornire le piazze di dell'organizzazione criminale che si spaccio di San Giovanni Galermo, Villaggio muoveva sotto l'effige dei "Santapaola". Si Sant'Agata, Santa Maria di Licodia, Adrano contano giri d'affari di 40 mila euro alla e Pachino, in provincia di Siracusa. settimana. Accertati anche 7 casi di estorsione commessi ai danni di Le intercettazioni inoltre avrebbero imprenditori e commercianti. "Ci sono permesso di individuare i capi che si anche imprenditori indagati per sarebbero susseguiti dopo arresti e retate favoreggiamenti", evidenzia Andrea degli ultimi anni. L'indagine infatti copre Bonomo, pm insieme ad Alfio Gabriele l'arco temporale che va dal 2014 al 2016. Fragalà che ha coordinato l'inchiesta. Le figure apicali vengono identificate continua Page 7

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ARMA Tra i reati anche il cavallo di ritorno, i furti e il recupero crediti (una delle nuove forme di estorsione).

"Dalle intercettazioni abbiamo accertato che uno degli arrestati non esitava a svolgere la sua attività di spaccio e confezionamento della droga in presenza Gli investigatori pongono in evidenza la dei figli che non hanno nemmeno 10 anni", figura di Salvatore Fiore, uscito fuori dal ha raccontato il pm Fragalà. "Dalle carcere lo scorso aprile dopo quattro anni. intercettazioni ambientali è emerso che i Per gli inquirenti Turi Ciuri nonostante la minorenni erano pienamente coinvolti e detenzione sarebbe rimasto un consapevoli dell'attività illecita ed hanno personaggio di spicco all'interno del sviluppato modi di fare talmente aggressivi gruppo criminale. In particolare il suo da incutere timore ad atre persone legate ruolo di peso si evidenzierebbe quando si allo spaccio molto più anziane", evidenzia doveva scegliere il nuovo reggente tra ancora il magistrato. Arturo e Vincenzo Mirenda, il primo per scalzare il fratello avrebbe cercato TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI (...) l'appoggio di Fiore. A fare da messaggera omissis durante i colloqui sarebbe stata la consorte di Turi Ciuri. http://catania.livesicilia.it

C o l p o a l l a ' n d ra n g h e t a : 1 1 6 p e rs o n e f e rm a t e i n C a l a b ri a 04 luglio 2017

Oltre mille carabinieri in azione, 116 arresti, 24 clan storici messi in ginocchio. Sono questi i numeri della maxioperazione della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che questa notte ha portato al fermo di elementi di vertice, capi e gregari di ventuno famiglie del "mandamento jonico", più i Ficara- Latella e i Serraino di Reggio, e i clan di Sinopoli, piccolo paese aspromontano considerato strategico perché storica "cerniera" fra la 'ndrangheta di città e quella della Piana di Gioia Tauro. Tutti quanti sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, truffa ed altri reati, tutti aggravati dalla finalità di agevolare l'organizzazione mafiosa.

L'ALA MILITARE DELLE COSCHE Un'indagine vasta, scaturita dall'unione di diversi filoni investigativi curati dal Ros, dal nucleo investigativo di Locri, dalle compagnie di Locri e Bianco, con il contributo del Reparto operativo di Reggio Calabria, che ha permesso di scattare una fotografia dinamica dell'ala operativa e Page 8

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"militare" delle organizzazioni di 'ndrangheta attive non solo su un'ampia porzione del territorio calabrese, ma anche al Nord Italia e all'estero.

"QUA LO STATO SONO IO" - Fra gli arrestati ci sono anche uomini del clan Morabito, fra le più importanti e storiche famiglie della Jonica, per lungo tempo guidato da Peppe Morabito, conosciuto come "il Tiradritto", considerato fra le più brillanti e feroci menti criminali della Locride. Un'eredità che il nipote Giuseppe Ringo, già da tempo in carcere, ostenta con orgoglio e rivendica con gli affiliati. "Lo Stato qua sono io - afferma intercettato - La mafia originale, non quella scadente". 'Ndrangheta, il boss Morabito intercettato: "Qua lo Stato sono io" "Grazie ad un lavoro certosino del Ros, sono state riprese e valorizzate diverse indagini del passato che ci hanno permesso di far luce sulla struttura di diversi clan operanti su un territorio molto vasto e strategico per la 'ndrangheta", spiega il procuratore capo della Dda di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho.

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ARMA I nuovi approfondimenti investigativi hanno permesso di identificare gli autori di estorsioni, danneggiamenti e infiltrazioni in appalti pubblici e lavori privati, sintomatici di un capillare e asfissiante controllo del territorio da parte delle cosche. Fatta eccezione alcuni ex amministratori di Natile di Careri, in carica fino al 2012, spiega il procuratore Cafiero de Raho, questa indagine non arriva a toccare i rapporti del clan con la politica. "Almeno per adesso", dice il magistrato.

STRUTTURA E TRIBUNALI - L'inchiesta ha però permesso di far emergere nuovi e importanti elementi sulla strutturazione della 'ndrangheta, organizzazione dinamica e in continua evoluzione, sempre in grado di dotarsi di nuove "cariche" e livelli organizzativi per sostituire e superare quelli che inchieste e processi mettono a nudo. Intercettazioni telefoniche e

ambientali hanno permesso di svelare anche il meccanismo di funzionamento di uno dei "tribunali di 'ndrangheta", antica "istituzione" dei clan di cui si trovano tracce anche negli antichi codici dell'Ottocento, oggi come allora chiamati a giudicare quegli affiliati sospettati di violazioni delle regole del sodalizio criminale ed a sanare conflitti e faide fra 'ndrine diverse. In generale, spiegano gli investigatori, l'inchiesta non fa che confermare "la pericolosità della 'ndrangheta quale struttura unitaria e segreta, articolata su più livelli e provvista di organismi di vertice, che nella provincia di Reggio Calabria trova tuttora il suo prioritario ambito operativo decisionale". www.repubblica.it

Carabinieri, presentata la nuova caserma di Siracusa: sarà pronta nel 2020 05 luglio 2017

SIRACUSA - «Un investimento a lungo termine sulla legalità». Così il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, ha presentato stamane a Siracusa la nuova sede del comando provinciale dei carabinieri che sorgerà nell’area dell’aeronautica. «Grazie a tutti ed in particolar modo al presidente della Regione, Rosario Crocetta, per il finanziamento. Abbiamo messo in atto un programma storico: oltre Siracusa ci sono pronti sei progetti in Sicilia per un importo complessivo di 14 milioni di euro. E interventi su tante piccole stazioni che sono la presenza dello Stato sul territorio. Abbiamo iniziato già con la Calabria a lavorare sulle piccole caserme. Ne abbiamo 6500 in tutto il territorio italiano». In particolare si tratta della caserma Ferrara a Palermo, le sedi della Compagnia di Corleone e della stazione di Polizzi Generosa. Solo 7 milioni saranno destinati al Comando legione carabinieri Sicilia a Palermo. Page 9

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Il nuovo comando sorgerà a Siracusa dalla trasformazione di alcuni locali del distaccamento dell’aereonautica militare. Un appalto di 3 milioni 600 mila euro dai fondi del Patto per il Sud. Adesso dovrà essere realizzato il progetto esecutivo. Previsto il via ai lavori, che dureranno due anni, nel marzo 2018. La nuova caserma sarà di 2800 metri quadri di estensione coperta tra uffici, camere e sei alloggi di servizio. Rispetto agli attuali 1700 circa. Una recinzione la dividerà dalla zona dell’aeronautica alla quale resterà lo sbocco a mare. Il presidente della Regione ha sottolineato l’importanza di investimenti come quello sulla caserma: «La giustizia è un momento fondamentale di sovranità del popolo italiano. La giustizia realizza la partecipazione democratica dei cittadini. E qui oggi - ha detto Crocetta - presentiamo un presidio di legalità di Siracusa».

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ARMA «Il comando provinciale dei carabinieri rappresenta un presidio di legalità e di sicurezza dei cittadini di primaria rilevanza, che deve godere di una collocazione logistica adeguata ai tempi, funzionale ed efficiente», hanno detto il sindaco, Giancarlo Garozzo, e il presidente del consiglio comunale, Santino Armaro, intervenuti alla inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri. «Un obiettivo aggiungono - molto importante che ci ha visti impegnati per circa 4 anni e per il

quale dobbiamo ringraziare anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il senatore Bruno Alicata e il deputato nazionale Michele Anzaldi che hanno abbracciato il progetto sin dall’inizio. L’intervento consentirà di raggiungere un secondo obiettivo: la riqualificazione di una vasta area del Porto grande, all’interno e all’esterno dell’idroscalo». www.lasicilia.it

Messina, i Santapaola tra affari e corruzione in Comune Trenta arresti, «ai padrini si sono sostituiti i manager»

accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, frode, turbativa d'asta, esercizio abusivo dell'attività di scommesse, riciclaggio e reati in materia di armi.

06 luglio 2017

A Messina c'è una diretta emanazione della famiglia di Cosa nostra catanese dei Santapaola. Una cellula perfettamente operativa, che si interessa di appalti pubblici e corrompe funzionari della pubblica amministrazione (e in particolare del Comune messinese). E che farebbe riferimento a stretti parenti di Nitto Santapaola, cioè Francesco e Vincenzo Romeo, rispettivamente marito e figlio della sorella di Nitto, Concetta Santapaola. Ci sono anche i colletti bianchi professionisti, l’ex presidente dei costruttori di Messina Carlo Borella, imprenditori, titolari di società, funzionari del Comune - nell'operazione del Ros dei carabinieri che, questa mattina - su richiesta del procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dei sostituti Liliana Todaro, Maria Pellegrino e Antonio Carchietti - stanno eseguendo 30 arresti nelle province di Messina, Catania, Siracusa, Milano e Torino. Gli indagati sono Page 10

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Il ruolo di vertice sarebbe stato rivestito da Vincenzo Romeo, sotto la supervisione del padre, Francesco, e con la collaborazione dei fratelli, Pasquale, Benedetto e Gianluca Romeo. Accusato di concorso esterno all'associazione è l'avvocato Andrea Lo Castro, «che avrebbe messo a disposizione del sodalizio le proprie competenze professionali per consentire il riciclaggio di denaro proveniente da reati, la falsa intestazione di beni e l’elaborazione di strategie per la sottrazione, in frode ai creditori, della garanzia patrimoniale sulle obbligazioni, prestandosi in prima persona anche a fungere da prestanome per l’intestazione di beni».

La Procura di Messina sottolinea come questo gruppo abbia sostituito la figura dei padrini con quella di manager. «Si tratta sottolineano gli inquirenti - di una entità capace di teorizzare, come emerge nelle intercettazioni, l’abbandono delle forme criminali violente e del rituale mafioso per gestire società di servizi, controllare in modo diretto appalti su scala nazionale (emergono interessi sulla autostrada Salerno-Reggio Calabria ed Expo), gestire il gioco illegale e le scommesse della continua

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ARMA massima serie calcistica, operare attraverso la corruzione e il clientelismo il controllo sull’attività di enti pubblici, attivare informatori e complici presso uffici pubblici (anche presso organi di polizia e uffici della procura)». Che i rapporti con Cosa Nostra catanese, in ogni caso, fossero saldi lo dimostrerebbe un episodio in particolare, risalente al marzo del 2014, quando il Ros sequestra la società Geotrans, beni per oltre 10 milioni di euro ai fratelli Vincenzo Ercolano e Cosima Palma, considerati eredi di Pippo Ercolano, esponente di spicco della famiglia etnea. In questa occasione Vincenzo Romeo si sarebbe fatto carico del finanziamento economico dei sodali catanesi.

Questo gruppo avrebbe agito a un livello più alto rispetto ai clan militari di Cosa Nostra messinese, i cui esponenti, ogni volta che si sono imbattuti negli interessi dell'associazione guidata dai Romeo, si sarebbero fermati, obbedendo. Il pizzo poi sarebbe stato sostituito da altre forme di intervento economico, grazie anche a società che forniscono servizi alle imprese (come le cooperative nel settore dalle forniture alimentari) o che gestiscono in subappalto la fornitura di prodotti parasanitari per conto delle ASL. Poca violenza, ridotti al minimo i tradizionali reati tipici dell'associazione mafiosa, e molte amicizie importanti dunque, con l'obiettivo, raggiunto, di infiltrare e finanziare diversi settori dell'imprenditoria.

distribuzione di macchinette video-poker in provincia di Messina attraverso le società Start S.r.l., Win Play Soc.Coop. e Bet Srl». Ci sarebbe poi un'altra società, di ambito nazionale, la Primal srl (titolare di una concessione con diritti su 24 sale e 71 corner) su cui Vincenzo Romeo avrebbe avuto influenza. «È stato proprio Romeo, nel corso di alcune intercettazioni ambientali - sottolineano i carabinieri - a spiegare di aver preso parte a Roma ad un incontro con i finanziatori di detta società e che nell’occasione sarebbero stati presenti numerosi rappresentanti di diverse famiglie della Sacra Corona Unita e della ‘Ndrangheta, i quali avrebbero riconosciuto a Romeo il suo ruolo».

Altro settore in cui i Romeo avrebbero avuto interessi sono le corse clandestine di cavalli e la raccolta di scommesse che vi ruota attorno. Ma soprattutto è negli affari immobiliari e nei lavori edili in genere che l'associazione si sarebbe impegnata a difendere i propri interessi. Una presenza diretta, in prima linea e non finalizzata a chiedere il pizzo ad altri. Per questo Vincenzo Romeo avrebbe intrattenuto rapporti con esponenti della 'ndrangheta, in particolare con esponenti della cosca dei Barbaro di Platì. Con loro avrebbe stabilito la messa a posto delle società messinesi Demoter S.p.a., riconducibile all'imprenditore Carlo Borella, e Cubo S.p.a. Queste due ditte sarebbero state finanziate dal gruppo dei Santapaola a Messina e si sarebbero occuipate, tra le altre cose, dei lavori di realizzazione e parziale adeguamento della strata statale 112 112 Bovalino-Platì-Zillastro-Bagnara, in Calabria. «Il dato - scrivono i carabinieri - è emerso, ancora una volta, dalla narrazione autentica di Vincenzo Romeo, che nel sottolineare di aver investito nelle attività del Borella cospicue somme di denaro, ha chiarito di aver fatto valere il proprio lignaggio mafioso per mitigare le pretese dei calabresi per i lavori svolti in Calabria dalla Cubo S.p.A.».

A spiegarlo, in una illuminante intercettazione, è Stefano Borella, altro destinatario di misura cautelare, che spiega al proprio interlocutore l’ordine imposto da Cosa Nostra messinese: «Fanno, costruiscono, sistemano, cercano di fare attività ... hanno eliminato del tutto il pizzo... il primo che chiede il pizzo lo ammazzano loro... perché dice ci stiamo rovinando da soli. Non esiste più l'antica... addio pizzo... sarà qualche clan a Palermo, ma qua non esiste più, le posso garantire nel settore immobiliare, è che non e si st e più». Sempre importante un episodio in cui l'associazione In primo luogo quello delle scommesse sarebbe intervenuta per comprare edifici adibire ad alloggi popolari. online. «Sono stati accertati - scrivono gli da investigatori - cospicui interessi nella continua gestione di centri scommesse e nella Page 11

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ARMA Procedura di acquisto deliberata dal Comune di Messina per risanare l'area di Fondo Fucile. In questo caso emergerebbe «l’inquietante rapporto collusivo con alcuni esponenti dell’ufficio Urbanistica dell’amministrazione locale, funzionale all’aggiudicazione dell’appalto, al quale non si è dataesecuzione per rinuncia degli stessi indagati che, in corso d’opera, hanno ritenuto economicamente più vantaggioso alienare gli immobili sul libero mercato».

Dalle intercettazioni è emersa, inoltre, la disponibilità di armi in capo al gruppo e l’esistenza di collusioni con esponenti delle istituzioni per ottenere notizie su eventuali indagini in corso.. www.meridionenews.it

Fidenza, la nuova Caserma dei Carabinieri nell'ex area Esso 06 luglio 2017

Il Comune di Fidenza inizia una nuova sfida: realizzare la nuova caserma dei Carabinieri. La Giunta comunale ha infatti approvato una variazione di bilancio urgente poiché il Comune intende investire nell'acquisto dell'ex area Esso di via Gramizzi, uno scheletro parzialmente edificato rimasto incompiuto da anni a causa del fallimento della società che aveva acquistato l'area per realizzare un edificio a destinazione mista direzionale, commerciale e residenziale. La proprietà andrà nuovamente all'asta, prevista dalla procedura fallimentare il 18 luglio. “Vogliamo partecipare all'asta per l'acquisto del terreno e della struttura, che utilizzeremo, qualora risultassimo aggiudicatari, per costruire una nuova e moderna caserma dei Carabinieri. E' un progetto che stiamo vagliando da sei mesi con l'Arma. Questa operazione ha due obiettivi: da un lato chiudere una ferita che deturpa la città da troppo tempo, dall'altro dotare Fidenza di una caserma più moderna e funzionale, che possa rispondere alle esigenze della Stazione e della Compagnia Carabinieri di Fidenza. L'auspicio è che la nuova caserma consenta un potenziamento della Compagnia”, ha spiegato il sindaco Massari insieme alla Giunta. Lo sviluppo di azioni funzionali a garantire una logistica di maggior adeguatezza alle sedi delle Forze dell'Ordine rientra nelle linee di mandato e negli obiettivi strategici e operativi del Documento Unico di Programmazione dell'Amministrazione comunale, senza contare che l'inadeguatezza della sede di via Trento era evidente già all'inizio degli anni '90, tanto che il Consiglio Comunale aveva destinato un'area Page 12

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tra via Trento e via Salvo D'Acquisto, adiacente al Parcobaleno, alla realizzazione della nuova Caserma dei Carabinieri. Il programma però non ha mai trovato una realizzazione concreta da parte di operatori privati. La forte esigenza di poter contare su una sede dell'Arma dei Carabinieri in grado di supportare in modo più adeguato le funzioni previste, sia a servizio della città che di tutto il territorio compreso nell'ambito territoriale di competenza della Compagnia di Fidenza, è ancora più forte oggi e ora si possono presentare le condizioni per soddisfarla. La struttura dell'area ex Esso e le relative aree di pertinenza sono oggi parte della Procedura fallimentare della ditta Bocelli Clodomiro s.n.c. e i tentativi esperiti fino a oggi per la cessione di quel bene hanno dato esito negativo pur a fronte di una significativa riduzione, nelle diverse fasi, del valore di riferimento. La struttura, inoltre, è risultata dimensionalmente idonea ad ospitare tutte le attività e i servizi necessari alla Caserma. In caso di aggiudicazione, l'Amministrazione avvierà subito le attività per la messa in sicurezza della struttura e le verifiche sismiche. La Giunta comunale ha deciso di partecipare all'asta perché la sua eventuale aggiudicazione consentirebbe di acquisire la proprietà di un immobile atto ad essere destinato, dopo l'esecuzione degli opportuni e necessari interventi, a nuova Caserma dei Carabinieri: una possibilità che dovrebbe essere in caso contrario definitivamente accantonata in quanto un processo di costruzione completo su un'area inedificata avrebbe dei costi troppo elevati. www.parmatoday.it

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ARMA

Mafia, operazione "Carthago" dei Carabinieri: a Catania duro colpo al clan Santapaola. 26 arresti 06 luglio 2017

Catania - Alle prime ore del mattino, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, circa duecento militari del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, nei confronti di 26 persone, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, ritenute appartenenti al clan Santapaola capeggiato negli anni 2015 e 2016 da Francesco Santapaola e da Marcello Magrì. n particolare si è accertato che prima Francesco Santapaola e, dopo il suo arresto, Marcello Magrì sono stati i "reggenti" del clan Santapaolacon il compito di relazionarsi con gli altri responsabili del clan e con le altre organizzazioni territoriali, mentre il mercato della droga è rimasto saldamente nelle mani di Rosario Lombardo che nonostante una condanna definitiva ad anni 20 di reclusione ed un’altra condanna in secondo grado ad anni venti di reclusione, entrambi per associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, a causa dell’incompatibilità carceraria per motivi di salute, ha continuato a gestire il traffico di stupefacenti delle piazze di spaccio di Librino, San Giovanni Galermo e San Cristoforo, ospitando veri e propri summit mafiosi presso la sua abitazione dove era autorizzato a scontare la detenzione domiciliare e dove svolgeva anche l’incarico di provvedere agli stipendi dei detenuti e degli affiliati. L’esecuzione dell’ordinanza, naturale prosieguo dell’indagine "Carthago" eseguita lo scorso anno che aveva interessato il quartiere Librino, ha comportato un intervento massivo sull’intero quartiere di San Cristoforo Page 13

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postoarrestati-chartago Gli arrestati dell'operazione CARTHAGO nella periferia sud della città, ulteriore enclave del clan Nizza quale centro di distribuzione di sostanze stupefacenti di tipo hascisc, marijuana e cocaina.

Le dichiarazioni di recenti collaboratori di giustizia, riscontrate da attività di indagine tecnica e tradizionale, hanno permesso di ricostruire le attività criminali e l’organigramma del gruppo dirigente del clan Santapaola nonchè del gruppo dei Nizza insediato nel quartiere San Cristoforo. Il gruppo facente capo ai fratelli Nizza, negli ultimi anni, era riuscito a creare un vero e proprio "cartello" della droga con il monopolio delle "piazze di spaccio" nei quartieri di Librino, San Giovanni Galermo e San Cristoforo e, grazie ai cospicui profitti derivanti da tale attività, aveva acquisito un peso notevole all’interno del clan Santapaola, essendo in grado di reclutare e retribuire centinaia di affiliati e di acquistare ingenti quantitativi di stupefacente da immettere sul mercato catanese garantendosi rilevanti flussi di denaro in contanti, prontamente riutilizzabili per investimenti economici e finanziari. E’ stata accertato come l’attività di traffico e vendita di cocaina e marijuana fosse funzionale al sostentamento degli affiliati già detenuti e al mantenimento degli associati al pari di una vera e propria retribuzione. Le indagini di natura tecnica, inoltre, attraverso il monitoraggio dei circuiti relazionali dei soggetti apicali posti alla direzione dei gruppi mafiosi della famiglia Santapaola, hanno permesso di far luce su una serie di estorsioni e tentate estorsioni poste in essere a danno di cantieri edili e di altre attività commerciali.

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ARMA L’operazione di oggi si inquadra in un’ampia strategia di contrasto della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e dei Carabinieri del Comando Provinciale che ha consentito, dal gennaio 2015 fino ad oggi, di eseguire numerose ordinanze cautelari e di disarticolare completamente il gruppo dei fratelli NIZZA.

Gli arrestati sono stati associati al carcere di Catania Bicocca in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si terrà nei prossimi giorni. www.grnet.it

Gnaker 2017, bis dei carabinieri: l’Arma vince il torneo di basket interforze 07 luglio 2017

REGGIO EMILIA – I carabinieri concedono il bis e vincono per il secondo anno consecutivo il torneo interforze di basket,

Braglia, D’Antonio, Paterlini, Colli 4, Vacondio 6, Messori 2, Di Matteo

Polizia di Stato – Polizia Municipale 43-40

Polizia di Stato: Barbieri 3, Raele 4, Daolio, Marazzi 8, Bertelli, Bonacini, Lusetti, Tegoni 3, Iotti 11, Peluso 1, Bartoli 2, Freddi 11, Crispino. Polizia Municipale: Poma 3, Gulina 4, Braglia, D’Antonio, Paterlini, Colli 15, Vacondio 16, Messori 2, Di Matteo Carabinieri – Polizia di Stato 33-28

ospitato all’interno del calendario del Gnaker in piazza della Vittoria. A premiare il maresciallo Tondo (capitano in campo) il sindaco Luca Vecchi al termine di una serata di festa, di sport e di solidarietà. Le offerte raccolte durante il Gnaker verranno infatti devolute al Core. Niccolò Melli, campione reggiano del Bamberg prossimo a giocare con i campioni d’Europa del Fenerbahce, ha invece premiato secondi e terzi classificati, polizia di Stato e polizia municipale. I risultati (partite da 20')

Carabinieri – Polizia Municipale 33-22

Carabinieri: Tondo 9, Galuppi 5, Orsenigo 6, Talamelli 2, De Luca M, De Luca D 1, D’Aurizio 8, Botta 2 Polizia Municipale: Poma 10, Gulina, Page 14

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Polizia di Stato: Barbieri, Daolio, Raele, Marazzi 3, Bertelli, Bonacini, Lusetti, Tegoni, Iotti 4, Peluso 9, Bartoli 2, Freddi 10, Crispino. Carabinieri: Tondo 15, Galuppi 8, Orsenigo 2, Talamelli 1, De Luca M 3, De luca D 2; D’Aurizio, Botta 1

Da segnalare nei carabinieri le prestazioni di Tondo, il giocatore più atteso, ma anche di Galuppi, D’Aurizio e Orsenigo, con il rinfozo dei fratelli De Luca (giudice e commercialista). Nella polizia si sono distinti Freddi, Iotti, Marazzi e Peluso. Ha pesato l’assenza sotto canestro di Marcon. Nella municipale applausi per Vacondio, Poma (il figlio del comandante), Colli e Gulina. www.reggionline.it

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ARMA

D o n n a i n c e n s u ra t a n a s c o n d e v a i n c a s a d i e c i c h i l i d i c o c a i n a p u ri s s i m a 08 luglio 2017

Una donna di 48 anni, incensurata, aveva in casa 10 chili di cocaina purissima, che avrebbe fruttato circa tre milioni di euro una volta venduta al dettaglio. I carabinieri di piazza Dante l'hanno arrestata dopo aver fatto irruzione nella sua abitazione a San Cristoforo, scovando una cassaforte occultata dietro un armadio.

La signora aveva tentato invano di nasconderla, ma i Carabinieri hanno perquisito attentamente il domicilio e hanno trovato il forziere contenente la

droga. Si limitava a custodire e trasportare la sostanza stupefacente per conto di terzi. La scelta di coinvolgere una donna incensurata nel traffico di droga sarebbe stata perfetta, se non fosse stato per i Carabinieri che, insospettiti dai suoi continui movimenti, l’hanno osservata fino a far scattare il blitz e le manette. La droga, suddivisa in dieci panetti, avrebbe fruttato fino a 3 milioni di euro. L’arrestata è stata tradotta presso la casa circondariale di Catania Piazza Lanza. www.cataniatoday.it

MILITARI:PROMOZIONE ONORIFICA PER IL PERSONALE CHE CESSA DAL SERVIZIO

10 luglio 2017

Con Decreto Legislativo 29 maggio 2017, n. 94 è stata introdotta nel Codice dell’Ordinamento Militare (C.O.M.) la novella normativa, contenuta nell’articolo 1084-bis, ai sensi della quale, a decorrere dal 1° gennaio 2015, ai militari in servizio permanente, che nell’ultimo quinquennio hanno prestato servizio senza demerito, è attribuita la promozione ad anzianità al grado superiore a seguito di cessazione avvenuta per: - raggiungimento del limite di età; - collocamento a domanda in ausiliaria o riserva nei casi previsti dalla legislazione vigente; - infermità o decesso dipendenti da causa di servizio; - rinuncia al transito nell’impiego civile, di cui all’articolo 923, comma 1, lettera mbis), sempre che l’infermità dipenda da causa di servizio. Detta promozione, esclusa per gli Ufficiali che rivestono il grado di Generale di Corpo d’Armata e gradi corrispondenti e per i Marescialli, Sergenti e Graduati che Page 15

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rivestono il grado apicale del ruolo di appartenenza, è attribuita a mero titolo onorifico e non produce effetti sul trattamento economico, previdenziale e pensionistico, nonché sul trattamento di ausiliaria del personale interessato.

Per quanto attiene alla locuzione “senza demerito” di cui alla citata norma, la stessa deve intendersi nel senso che il personale militare interessato non deve essersi trovato, nel quinquennio antecedente la data di cessazione dal servizio, in una delle seguenti situazioni: - aver riportato condanna penale a pena detentiva per reato non colposo; - essere stato sospeso dall’impiego, a qualsiasi titolo, per motivi penali o disciplinari; - essere stato giudicato non idoneo nell’ultima valutazione per l’avanzamento; - aver riportato note caratteristiche con qualifica di “inferiore alla media” o di“insufficiente”.

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ARMA Il personale militare che, al momento in cui dovrebbe ottenere la promozione in oggetto, sia rinviato a giudizio o ammesso a riti alternativi per delitto non colposo, sarà escluso dall’attribuzione della promozione. Per quanto concerne le promozioni da attribuire dal 1° gennaio 2015, la Direzione

Generale per il Personale Militare procederà a dare attuazione al citato art. 1084-bis a partire dal personale in congedo per età e da quello collocato in ausiliaria ai sensi degli articoli 2229 e 2230 del C.O.M.. www.infodifesa.it

Il maggiore dei carabinieri che scrive “ p ol i z i e s chi ” 11 luglio 2017

Biagio Fabrizio Carillo, Maggiore dei Carabinieri esperto di criminologia investigativa, docente a contratto in diversi Master Universitari di metodi e tecnologie di indagine, è un carabiniere speciale, molto speciale. Innanzitutto non patisce i cugini, i poliziotti, anzi li «glorifica» dotandoli di acume investigativo e di tante belle virtù. Non solo ma li fa agire nei suoi libri come protagonisti. Accade non in caserma, ma in letteratura, dove la realtà supera spesso la finzione. Il suo è un «transefer» letterario che gli permette di scrivere romanzi come operasse, di tessere trame come fatti di cronaca. La sensazione è di essere «sul posto» come si dice in termini giornalistici. Di vedere, sentire, «respirare l’atmosfera», di avere nelle narici l’odore del sangue, di essere al di qua di quel nastro bianco e rosso, visto innumerevoli volte. Infatti, per la prima volta in letteratura le indagini, i metodi investigativi, gli accertamenti sono «veri». Spiega Carillo: «La realtà investigativa e quella dello scrittore si possono sovrapporre e non affiancare. È una osmosi, l’investigatore coglie il “guizzo della fantasia dello scrittore e lo scrittore si appropria dei fatti di cronaca per raccontare storie verosimili». Aggiunge: «Sono un carabiniere e ne vado fiero ma faccio agire i poliziotti perché il noir non deve mai essere autobiografico». La saga Carillo Tallone Cinque

di Lola Insieme al giornalista Massimo è l’autore della saga di Lola. libri dalle tinte forti che fanno

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battere il cuore ambientati a Torino, quella autentica dei portici vicino alla stazione, delle vie attorno a piazza Vittorio, dei «bassi» vicino ai fiumi e autostrade. Li hanno definiti i nuovi Fruttero&Lucentini. I romanzi, uno più crudo dell’altro, sono piccoli trattati di criminologia e sociologia e raccontano Torino come mai nessuno aveva fatto. Carillo conosce il mondo dal basso all’alto e il mestiere, quello del carabiniere, l’ha imparato sulla strada, respirando l’odore dell’asfalto. Dice: «Su un fattaccio l’assenza di prova non è prova di assenza». Ma ha anche capito che non basta ascoltare e vedere, non basta la laurea. Per capire cosa si annida nell’animo umano, cosa muove un delitto, bisogna studiare, studiare, studiare. E’ quella la chiave per fare l’investigatore, insegnare, e infine anche scrivere. Lola è un personaggio particolare, il primo che popola quello è stato definito «Umanesimo urbano». Dice: «Spesso la letteratura arriva prima della realtà. E’ la bacchetta magica per porre sotto gli occhi del lettore quei problemi che poi verranno studiati dalla politica, dalla economia, dalla chiesa. E non bisogna mai dimenticarsi che risolvere un caso, lavorare con rigore, rispettare la legge, non significa chiudere la porta del cuore». Lola è una adolescente che come regalo di compleanno si regala la sua «prima volta» con Bakko un fidanzatino filosofo. Sono in un capanno, lui è un po’ imbranato, arriva il padre che acceccato dall’ira si scaglia contro la figlia e lei per difendere se stessa

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ARMA e il suo Bakko lo uccide. E’ il là che dà il via ai quattro romanzi. Il carcere diventa per Lola «l’università del crimine». E’ lì che si attrezza per affrontare la vita. Quando esce è pronta a tutto per difendersi. Si innamora di un poliziotto, vive braccata sotto il peso di un passato che minaccia di tornare. E grazie al suo passato da galeotta si trasforma in detective. Il resto è raccontato

nell’ultimo libro «La casa della mano bianca», appena uscito e in promozione con La Stampa. Il suo prossimo libro? Per ora gli frulla in testa, lui e Tallone dovranno scoprire un’altra magia di Torino e forse un’altra Lola. www.lastampa.it

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l ' A rm a d e i C a ra b i ni e ri "Un Corpo di militari distinti per buona condotta e saggezza, chiamati Corpo dei carabinieri Reali (…) allo scopo di contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato, che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e fedeli Sudditi nostri, e della punizione dei colpevoli" (Preambolo alle Regie Patenti). L'Arma dei Carabinieri nasce il 13 luglio 1814, quando il sovrano del Regno Sardo-Piemontese Vittorio Emanuele I, con la promulgazione delle Regie Patenti, istituì a Torino il Corpo dei Carabinieri Reali. Si trattava di una novità assoluta: un'istituzione con la duplice funzione della difesa dello Stato e della tutela della sicurezza pubblica, quale organismo di polizia con speciali doveri e prerogative. Quel Corpo di soldati d'élite, armati di carabina (per questo chiamati Carabinieri), era il primo Corpo dell'Armata Sarda (come allora si chiamava l'esercito piemontese) e aveva la peculiarità di essere capillarmente diffuso su tutto il territorio, a stretto contatto con la popolazione. Sin dalle origini, quindi, la natura di Forza di polizia a status militare e la vocazione alla vicinanza alle comunità hanno caratterizzato il successo dei Carabinieri nelle loro attività al servizio dei cittadini, in Italia e all'estero. I Carabinieri avevano una bella uniforme turchina, guarnita di alamari d'argento, e indossavano un cappello a due punte, chiamato popolarmente "lucerna", con un pennacchio (dal 1833) blu e rosso: colori ancor oggi Page 17

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ricorrenti nella simbologia dell'Arma, non solo nelle uniformi, ma anche nello stemma araldico e nelle livree delle moto e delle auto di servizio. Il blu rappresenta la nobiltà dell'Istituzione, il valore militare, la fedeltà, la giustizia, l'amor di patria, mentre il rosso l'audacia, il coraggio, il sacrificio. Tale uniforme, nelle sue linee generali, è tuttora indossata per cerimonie di particolare solennità.

Dal Piemonte, dove è nata, sino al Lazio, dove arrivò nel 1870, l'Arma ha accompagnato, con la sua presenza vigile e rassicurante, generazioni di italiani, vivendo da protagonista tutti gli eventi storici che hanno caratterizzato la vita del Regno Sabaudo e, successivamente, del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana, fino agli impegni internazionali odierni per la pace e la sicurezza. L'Arma dei Carabinieri è stata partecipe di tutti i mutamenti del Paese, quale insostituibile presidio "della pubblica e privata sicurezza" (come si legge nella premessa ai 16 articoli delle Regie Patenti), e ne ha affrontato i momenti difficili, talora drammatici, seguendo sempre un percorso fatto di fedeltà alle Istituzioni e di servizio alla collettività, ispirato a quei valori che da sempre costituiscono la cifra distintiva dell'Arma e sono inscritti nella sua identità. Un servizio testimoniato dalle numerose ricompense alla Bandiera e dalle migliaia di decorazioni individuali e che trova conferma nel termine con il quale comunemente l'Arma viene identificata: "La Benemerita" (...). www.carabinieri.it

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza I CARABINIERI E IL REATO DI TORTURA. MA DI COSA PARLIAMO ? UN INTERVENTO LEGISLATIVO CHE ORA APRE ALLA NECESSITA' DI TANTI ALTRI INTERVENTI NECESSARI PER SVOLGERE IL RUOLO IN ADEGUATE CONDIZIONI. Questa è stata la settimana del reato di tortura. E' il titolo che la fà da padrone e poi i fuochi d'artificio della politica che ne deve fare una campagna pro e contro, giustificabile e non giustificabile, coerente e incoerente. Resta una legge con un messaggio che invece crea la necessità di altri interventi necessari per il servizio. Il reato di tortura lo puo' commettere chiunque e non è una legge solo per il pubblico ufficiale. L'aggravante della pena è riservata a chi svolgendo un incarico pubblico dedicato all'ordine ed alla sicurezza ed al rispetto delle regole ed alla tutela del cittadino. Per noi è già in vigore nel codice, oltre poi la ulteriore dipendenza dal codice di ordinamento militare, ma questa è un altra cosa ancora. La pena è maggiorata se commessa da un pubblico ufficiale. La vittima di tortura deve essere una persona a cui viene privata la libertà personale o affidata alla custodia dell'autore del reato, o alla sua podestà, vigilanza, controllo, cura o assitenza, o che comunque si trovi in condizione di minorata difesa. Il fatto consiste nel porre in essere violenze o minacce gravi agendo con crudeltà e cagionando acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico. Il tutto mediante piu' condotte o tramite un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona. Bene, io non vedo e non trovo carabinieri che operano in questo modo a tal punto da rientrare in un reato del genere. Il reale problema è che ci si trova in una contestazione per aver commesso un fatto e indagato per tale reato, questo è il vero problema. Ho aspettato in questi giorni ad esprimere la considerazione del carabiniere su questa norma. Ho voluto leggere e valutare prima la legge, poi i commenti e le varie valutazioni senza perdere di vista le dichiarazioni dei politici, di chi è demandato ad esprimere il voto su una legge e a seguire dichiarazioni e comunicati stampa. Ho notato come il nostro ruolo e le dinamiche del nostro servizio istituzionali non siano cosi' ben chiare a tutti, specie al mondo politico, che forse dovrebbe fermarsi ed entrare a conoscere di piu' la vita di un carabiniere, quella di tutti i giorni. A fronte di una scelta politica del parlamento che ha portato all'approvazione nessuno ha subito chiesto la necessità di interventi urgenti a tutela di chi svolge questo ruolo istituzionale rispettando regole e procedure per dare quel servizio da rendere per l'ordine e la sicurezza pubblica a riferimento dei cittadini delle nostre comunità. Urgente è invece tutelare chi opera nelle regole e ha bisogno di poter avere supporti e strumenti che possano testimoniare il regolare comportamento e le procedure rispettate di chi è chiamato al servizio quotidiano. Immaginare che domani in una Stazione Carabinieri, di sera, entri un cittadino e possa poi andare a denunciare quel carabiniere in quanto dichiara di essere stato picchiato, privato della libertà personale, oggetto di azioni che rientrano poi nel reato di tortura. A quel carabiniere non ci sarà nessuno che potrà dichiarare il contrario, nessun Comandante, nessuno a tutelare il suo operato svolto in regolarità e nel rispetto della persona. E' necessario che da domani il carabiniere non resti solo a ricevere il cittadino, che abbia sistemi di videosorveglianza che possano filmare ogni istante del cittadino in caserma. c o nt i nua Page 18

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza Come da prendere in esame è la necessità di non poter piu' ricevere il cittadino trovandosi da soli in caserma. Tutto è da prendere in esame e tutto è a questo punto da rivedere se un carabiniere debba essere realmente tutelato. Oggi la tutela si è resa ancor piu' necessaria a fronte di questi percorsi legislativi orfani degli aspetti connessi al non far commettere il reato, visto che si è creato il problema di punire tale azione come se fosse un ripetersi seriale di tali azioni. Si, perchè da non perdere di vista che il carabiniere ha a che fare anche con i delinquenti, pregiudicati, persone che non hanno alcun interesse a comportamenti come un normale cittadino. Oggi molti carabinieri trovano strumenti di opportunità per poter filamare e documentare determinate situazioni in fase operativa e quando si deve intervenire con forza per reprimere un reato o per prevenire la realizzazione di un reato a salvaguardia della tutela del cittadino. In considerazione che è un aggravante quella di commettere un reato da operatore pubblico ufficiale è necessario che qualcuno prenda in esame che, proprio per questa aggravante, ci debba essere un intervento nelle procedure della magistratura, del processo, del giudizio. A carico di un carabiniere, di un operatore di ordine e sicurezza pubblica, una contestazione di un reato deve poter avere procedure veloci in un processo e procedure urgenti. Si, infatti, perchè se il reato è stato realmente commesso, proprio per l'aggravante, un amministrazione non deve piu' consentirgli di poter continuare a operare. Non come succede oggi, dove tantissimi casi hanno portato a contestazione e poi a sospensioni dal servizio per poi, dopo anni e anni, trovarsi in un "assolto per non aver commesso il fatto". Inaccettabile per un operatore dello Stato che viene fermato, carriera distrutta, vita familiare compromessa, serenità personale non piu' recuperabile, per poi trovarsi dopo anni e anni a cercare che qualcuno possa ripagargli quello che ha perso come operatore al servizio dello Stato. Nessun politico puo' avere questa percezione della problematica e cogliere l'occasione di questa legge per poter creare dei percorsi giudiziari urgenti che debbano in poco tempo se puoi continuare ad essere un uomo di legge al servizio dello Stato nell'opera di ordine pubblico e della sicurezza sul territorio nazionale. Nulla di tutto cio'. Ho visto colleghi "torturati" da contestazioni per anni e anni e poi, dopo trovarsi assolto e senza piu' poter recuperare i danni creati alla sua vita di uomo di legge e di rispetto delle regole. Non sarà "tortura" nei servizi di ordine pubblico in piazza perchè le forze dell'ordine sono li' ad evitare ogni azione che violi regole e divieti nelle manifestazioni stabiliti dalla legge e dalle norme di sicurezza per l'evento. No, reagire alle aggressioni, alle violenze, al lancio di pietre non sarà tortura, perchè nessun esponente politico ha posto l'accento sulle regole di una manifestazione di piazza che debba vietare mascheramenti a fronte di pene severe per chi da solo è in grado di creare un disordine pubblico che coinvolge migliaia di persone. Il reato di tortura non riguarda i carabinieri, non riguarda gli operatori di ordine e sicurezza pubblica, ma è certo che è necessario dover porre in essere procedure perchè un carabiniere possa continuare a svolgere il proprio servizio in condizioni adeguate di serenità e di armonia per potere dare il massimo impegno in quel ruolo di responsabilità che oggi è riferimento e di esempio per i cittadini che amano la funzionalità delle proprie comunità rese vivibili solo con regole, ordine e sicurezza pubblica. La politica del carabiniere, la politica di chi serve e opera con quel senso di responsabilità che invece altrove cede il passo a dinamiche politiche e non certo utili agli interventi necessari per dare sempre piu' adeguata vivibilità, accoglienza e funzionalità alla vita di tutti i giorni nel nostro bel paese. FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicata 08 luglio 2017

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Migranti, al porto di Catania una nave con 650 a bordo: ci sono 9 cadaveri

01 luglio 2017

E' arrivata a Catania la nave militare svedese 'Bkv 002' con 650 migranti, recuperati in diverse operazioni di soccorso nel mare Mediterraneo. A bordo anche i corpi di nove persone: sette donne e due uomini. Scattati come sempre i protocolli per l'accoglienza, coordinata dalla prefettura, e avviate anche le prime indagini da parte della squadra mobile della Questura per identificare eventuali scafisti.

"L'Europa, in particolare, ha bisogno di essere pienamente coinvolta attraverso un sistema di distribuzione urgente, un maggiore impegno esterno e percorsi legali aggiuntivi per l'ammissione", ha specificato l'Alto Commissario Onu.

Da inizio anno sbarcati 83.360 migranti su coste italiane - Secondo i dati forniti dal Viminale dal primo gennaio al 30 giugno i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati 83.360. Nello stesso periodo del 2016 Unhcr: " 12. 600 arrivi nello scorso erano stati 70.222. weekend, una tragedia sotto i nostri occhi" L'aumento percentuale nel 2017 è dunque - "Quello che sta accadendo in Italia sotto i del 18,71%. Dei migranti arrivati in Italia nostri occhi è una tragedia in atto. Durante nei primi sei mesi dell'anno, 9.761 sono lo scorso fine settimana, 12.600 migranti e minori non accompagnati. rifugiati sono arrivati sulle sue coste, e si stima che 2.030 abbiano perso la vita nel Emerigenza migranti, domenica Minniti Mediterraneo dall'inizio dell'anno". Lo ha incontrerò Germania e Francia - Si affermato l'Alto Commissario delle Nazioni vedranno domenica sera a Parigi i ministri Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi. dell'Interno di Italia, Francia e Germania "Siamo solo all'inizio della stagione estiva, per un vertice sull'emergenza migranti, a e senza un'azione collettiva rapida, cui prenderà parte anche il commissario possiamo solo aspettarci altre tragedie in per gli Affari interni Ue Avramopoulos. mare", ma questo "non può essere un problema solamente italiano" ha aggiunto L'idea di una riunione che precede il in una dichiarazione. vertice dei "28" in programma a Tallin sarebbe nata dopo le dichiarazioni del Unhcr: "Priorità è salvare vite umane, ma ministro dell'interno estone Andres Anvelt, l'Italia non può restare sola" - "Salvare vite che guiderà i lavori dei colleghi Ue, che umane resta una priorità assoluta. Le venerdì ha gelato le speranze italiane. operazioni di ricerca e soccorso da parte di Anvelt ha detto, infatti, che da Tallin non tutti coloro che sono coinvolti, anche le arriveranno risposte alle richieste italiane Ong, la Guardia costiera italiana, e le trattandosi di una riunione informale. autorità governative, è fondamentale", ha aggiunto Grandi. www.tgcom24.mediaset.it "L'Italia sta facendo la sua parte nel ricevere le persone soccorse e nel fornire asilo a coloro che hanno bisogno di protezione. Questi sforzi devono essere mantenuti e rafforzati. Ma questo non può essere un problema solamente italiano. Si tratta in primo luogo di una questione di rilevanza internazionale, che richiede un approccio regionale congiunto".

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Sui migranti l’Italia s’è desta della Marina militare perché definita incentivo, pull factor di migrazione, proprio L'attiivismo di Marco Minniti sull’im- dai big dell’Unione. Peccato che oggi le migrazione non è solo un gioco a tutto presenze navali su mandato europeo, da campo nella sfida nazionale con le elezioni Triton a Sophia, non solo non scoraggino le politiche sempre più vicine. Forti del partenze ma spesso debbano per prime sostegno del presidente del Consiglio, soccorrere i naufraghi. Siamo insomma di Paolo Gentiloni, le iniziative del ministro fronte a un pasticcio internazionale. Si a una timidezza ripetuta dell’Interno martellano senza sosta il muro aggiunge dell’indifferenza europeo. dell’Unione sulla Libia. Si somma a una discussione poco incisiva sugli impegni per Oggi a Parigi con i colleghi tedesco, l’Africa. Si aggrega a un dibattito sulla francese e il commissario Avramopoulos, riforma dell’asilo dai tempi estenuanti. per tentare un preaccordo in vista della riunione a Tallin la settimana prossima tra i ministri dell’Interno Ue, Minniti mette sul L’Italia intanto non si ferma un attimo. tavolo un progetto fatto di regole e di Rinforza il sostegno alla Guardia costiera equilibri nuovi. Chi vuole soccorrere, è il libica. Progetta un quadro di interventi suo slogan, deve farlo fino in fondo. Si fa istituzionali contro i trafficanti e di carico dello sbarco e dell’accoglienza. sorveglianza delle frontiere. Dialoga con i L’Italia non può più essere l’unico approdo. sindaci e i capi tribù. Più che guardarsi E non è più disposta a farlo da sola. dagli attacchi da destra e da sinistra, ormai poco convinti, Minniti sa che la vera partita La ricostruzione in chiave politica delle politica si gioca in Europa. Se lì si vince, si mosse tra gli Stati spiega meglio lo vince anche in Italia. Se l’Unione offre scenario attuale e le prospettive. almeno un segno concreto, tra le richieste L’iniziativa italiana è senza precedenti. di sbarchi differenziati per Stati e il Minniti finora ha taciuto sul soccorso delle rilancio della relocation, la pressione Ong (organizzazioni non governative) per migratoria sulle nostre coste può dimnon prestarsi alle strumentalizzazioni di inuire, si attenua un flusso in apparenza ogni parte. Stasera però a Parigi propone inarrestabile. Se invece prevale ancora un codice di regolamentazione del loro l’accidia di molti Stati Ue, Minniti sarà soccorso: più di qualcosa non funziona se ci costretto a esercitare le prerogative della sono perfino tre procure – Palermo, sovranità nazionale. Catania e Trapani – a indagare con il sospetto di favoreggiamento Nascerà un caso internazionale se un’ong dell’immigrazione clandestina e traffico di estera avrà divieto di entrare in un porto esseri umani. Del resto, un flusso italiano. Ma a quel punto le nazioni con la indiscriminato di migranti sostenuto, se faccia sempre voltata da un’altra parte non incentivato, dalla presenza continua di dovranno guardare per forza all’Italia. navi Ong nel Mediterraneo, alla fine diventa un problema non solo per l’Italia. Prima o poi l’invasione esonda anche nel resto d’Europa. www.ilsole24ore.com 02 luglio 2017

G l i e g oi s m i Non si può italiano fu l’operazione Issue 1

europei non sono incrollabili. dimenticare come il governo costretto a far rientrare Mare nostrum di soccorso

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Missione in Kosovo, medico militare: “ I m i l i t a ri i t a l i a ni a l m e no f i no a l 2 0 1 6 ha nno b e v ut o a cq ua ca nce rog e na ” . 05 luglio 2017

Il contingente italiano in missione in Kosovo ha bevuto, almeno fino al 2016, acqua cancerogena. Almeno questo ha riferito il medico militare Ennio Lettieri durante l’audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell’utilizzo dell’uranio impoverito. La denuncia del tenente colonnello non lascia spazio a dubbi: “L’acqua analizzata nel 2015 e presente fino al 2016 conteneva bromato, cancerogeno di classe 2B, in quantità di 65/97 microgrammi-litro”, a fronte di un limite tollerato di 10. La classe all’interno della quale rientra il bromato “riunisce i carcinogeni possibili, per un totale di 285 sostanze”, si legge sul sito dell’Airc. “Al mio arrivo alla base” di Film City a Pristina, “il 14 ottobre 2016, mi fu più volte riferito del sapore molto discutibile dell’acqua naturale e frizzante in distribuzione presso la mensa internazionale e nella palestra, nonché venduta in ristoranti e pizzerie di tutta la base”, ha raccontato il medico che è poi riuscito a procurarsi le analisi fatte sull’acqua il 30 gennaio 2015 che riportavano “la presenza di bromato”.

Il tenente colonnello ha parlato della situazione con il comandante della missione Kfor, generale Giovanni Fungo, “che concordò immediatamente sulla necessità di interrompere la distribuzione e la vendita di tale acqua”. L’acqua Dea naturale è stata in effetti ritirata, ma non la frizzante che risulta ancora oggi in distribuzione presso la base di Film City. “Tra gli effetti del bromato – ha proseguito il medico – si fa riferimento all’insufficienza renale e forse sarà una coincidenza – sottolinea – ma durante il mio periodo di permanenza nella base di Pristina abbiamo avuto il caso di un maresciallo, credo dei carabinieri, con insufficienza renale acuta, tra l’altro in un paziente con trapianto che non doveva nemmeno essere presente in Issue 1

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teatro”.

Il coordinatore dell’Osservatorio militare, Domenico Leggiero, ha commentato dicendo che “la denuncia fatta questa mattina è gravissima”. Per l’Osservatorio “si mettono così in discussione non solo le forniture alimentari, tra cui l’acqua, all’interno delle basi militari, ma si conferma quanto si era intuito: che non ci sono i documenti di valutazioni dei rischi in alcune nostre basi all’estero. E questo non consente né di curare, né di prevenire le malattie”.

Ma i possibili rischi per la salute non si limitano all’acqua. Infatti, ha fatto sapere Lettieri, “a 7 km da Pristina è situata la compagnia elettrica Kek, le cui ciminiere sono ben visibili dalla base di Film City ed emettono nuvole giallognole che rendono soprattutto nelle ore serale l’aria malsana ed irritante per le vie respiratorie. La polvere che fuoriesce dall’impianto – ha rilevato – è un composto di piombo, fenolo (altamente cancerogeno) ed altre sostanze chimiche, che si deposita a diversi km di distanza anche nella base di Pristina, sede del comando Kfor e nella base dei nostri Carabinieri che è più vicina a Kek. Quindi o per inalazione e per ingestione queste particelle possono introdursi nell’organismo e provocare anche a distanza di 10 anni patologie tumorali”. Il tenente colonnello ha chiesto quindi di sottoporre a sorveglianza sanitaria mirata il personale italiano al rientro in Patria. “La risposta – ha spiegato – fu che avrebbero mandato una squadra per verificare quanto da me riportato promuovendo l’inserimento dei militari ad un monitoraggio più approfondito al rientro, ma non ho mai avuto nessun riscontro in merito”. www.ilfattoquotidiano.it

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Corea del Nord, gli Usa confermano: "Ha lanciato missile intercontinentale". Tillerson invoca "un'azione globale" 05 luglio 2017

NEW YORK - "Hanno usato un missile intercontinentale": ora l'ammissione arriva dallo stesso Pentagono. A conferma del massimo allarme, ma anche dell'impotenza degli Stati Uniti, di fronte all'ennesima "provocazione" militare della Corea del Nord. Per molte ore i vertici delle forze armate Usa erano stati i più prudenti, perfino reticenti, nel definire l'esatta natura del lancio-test effettuato da Pyongyang. Solo nella tarda serata di Washington, mentre si concludeva la festa nazionale dell'Independence Day, è arrivata la parola chiave. "Intercontinentale", o in sigla Icbm (Inter-continental ballistic missile): significa che l'ultima generazione di missili lanciata dal regime nordcoreano potrebbe raggiungere in teoria la costa Ovest degli Stati Uniti, per lo meno l'Alaska. Gli esperti gli attribuiscono infatti un raggio d'azione fino a 6.700 chilometri (anche se il test si è concluso molto più vicino, a poco più di 900 chilometri dalla base di lancio, finendo nel mare tra la penisola coreana e il Giappone. È una svolta, sono costretti a riconoscere i militari americani. In passato la Corea del Nord aveva effettuato test nucleari - illegali - però non aveva i vettori per trasportare così lontano le ogive atomiche. Gli altri missili usati nei test precedenti avevano gittata breve o intermedia: quindi potevano creare devastazioni terrificanti in due paesi alleati dell'America, la Corea del Sud e il Giappone.

Solo adesso il pericolo balza ad una dimensione superiore, visto che lo stesso territorio nazionale Usa (o almeno la sua estremità nordoccidentale) è diventato raggiungibile se il dittatore Kim Jong-un volesse provarci. Ma che fare? L'unica reazione concreta è stata una sorta di esercitazione congiunta improvvisata dalle forze armate Usa insieme con quelle della Corea del Sud: lanci di missili anche da Issue 1

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parte loro, al largo della penisola. Con un commento minaccioso affidato a un comunicato del Pentagono: "La precisione dei colpi consente alla nostra alleanza di raggiungere un ampio raggio di bersagli". Come a dire: se Kim prova ad attaccarci la reazione sarà terribile e fulminante. Un gesto simbolico e nulla più.

Sul piano politico interviene il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, con un appello ad una "azione globale" contro il regime di Pyongyang. "Ogni Paese - dichiara Tillerson - deve dimostrare che la Corea del Nord subirà delle conseguenze". Il richiamo ad un intervento concertato della comunità internazionale si arricchisce di dettagli precisi: "Chiunque dia aiuti economici o militari, oppure ospiti lavoratori della Corea del Nord, o eviti di applicare le sanzioni Onu, sta aiutando un regime pericoloso".

L'allusione, e quindi la pressione, è chiaramente rivolta alla Cina: il paese che ha maggiori relazioni economiche con Pyongyang, e senza il cui supporto la "monarchia rossa" sarebbe allo stremo. C'è però anche un segnale obliquo alla Corea del Sud visto che alcune multinazionali di quel paese hanno promosso programmi di cooperazioni in "zone speciali" con l'utilizzo di forza lavoro dalla Corea del Nord, una fonte di valuta pregiata per il regime comunista. L'ambasciatrice Usa all'Onu, Nikki Haley, ha richiesto e ottenuto per oggi pomeriggio la convocazione del Consiglio di sicurezza al Palazzo Vetro. E intanto il segretario generale delle Nazioni unite Antònio Guterres ha definito il test "una pesante violazione della risoluzione". Un film già visto tante volte in passato, senza effetti risolutivi. Corea del Nord, gli Usa confermano: "Ha lanciato missile intercontinentale". Tillerson invoca "un'azione globale". FONTE

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Nuovi voucher, ecco come cambia il lavoro occasionale 06 luglio 2017 Si chiamerà «Presto» il nuovo contratto di prestazione occasionale messo a punto dall’Inps per aprire la stagione del dopovoucher. Con qualche giorno di ritardo rispetto al 30 giugno annunciato dal governo, ieri l’Istituto guidato da Tito Boeri ha pubblicato la circolare 107/2017 con le

indicazioni operative per l’utilizzo del nuovo lavoro occasionale introdotto dal decreto legge 50/2017 in sostituzione del lavoro accessorio, retribuito con i voucher che sono stati aboliti il 17 marzo scorso. «Presto», così chiamato da Boeri nella relazione annuale di due giorni fa, sarà operativo da lunedì 10 luglio sulla piattaforma telematica dell’Inps, che per soddisfare una domanda che ci si aspetta molto elevata, e sarà garantito il supporto anche dei servizi di contact center per mini-aziende o singoli datori di lavoro o lavoratori che vorranno registrarsi. In pochi giorni bisognerà dunque prendere confidenza con le nuove regole che prevedono due diverse forme contrattuali: il libretto famiglia, se il datore di lavoro è una persona fisica non nell’esercizio di impresa o di libera professione, e il contratto di prestazione occasionale per gli altri datori di lavoro. Importi minimi

La circolare, firmata dal direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, fornisce precisazioni importanti, a partire dagli importi in gioco, che per il «Presto» Issue 1

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utilizzabile dalle famiglie resta di 10 euro. Il Dl, con una formulazione non chiara, ha previsto che il valore nominale di ciascun titolo di pagamento sia di 10 euro, e a carico dell’utilizzatore ci siano 1,65 euro di contributi previdenziali, 0,25 euro di premio Inail e 0,10 di oneri gestionali. Come evidenziato nelle schede di lettura del Senato, il testo lasciava presupporre che tali importi fossero aggiuntivi rispetto ai 10 euro. Invece secondo l’Inps sono inclusi, e quindi il netto pagato al lavoratore è di 8 euro invece dei 7,5 del passato.

Per quanto riguarda il contratto di prestazione occasionale, che deve essere utilizzato da tutti i soggetti “non famiglie”, il compenso minimo orario è di 9 euro, ma si dovranno pagare almeno 36 euro, cioè il corrispettivo di quattro ore, anche se quelle effettivamente lavorate saranno meno. Ai 9 euro va aggiunto il 33% di contribuzione Inps (2,97 euro), 3,5% di premio Inail (3,2 euro) arrivando così a 12,29 euro. Su questo importo, precisa ancora l’Inps, si applica l’1% di oneri di gestione che fanno salire il costo totale minimo orario per l’utilizzatore a 12,41 euro. Quest’ultimo può riconoscere anche un importo superiore, mentre in agricoltura il minimo è più basso, e pari a quanto stabilito dai contratti collettivi. Li m i t i m a s s i m i

Confermato, invece, che in base alle nuove regole ogni lavoratore può incassare tramite non più di 5mila euro all’anno, con un limite di 2.500 per singolo utilizzatore. Quest’ultimo, a sua volta, non può erogare più di 5mila euro di compensi all’anno sommando tutto il personale coinvolto, importi che, chiarisce l’Inps, sono riferiti al netto incassato dal lavoratore, quindi senza contributi, premi e commissioni. Il decreto legge 50/2017 prevede, però, che per pensionati, studenti under 25, disoccupati, beneficiari di reddito di inclusione, gli importi effettivamente erogati siano considerati al 75% del loro valore solo per il limite a carico dell’utilizzatore.

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ATTUALITA' - NEWS I prestatori non potranno quindi andare oltre i 5.000 o i 2.500 euro netti effettivi. Conferma anti abusi

Come già anticipato da una nota del governo, il lavoratore, nel caso del contratto di prestazione occasionale, ha la possibilità di confermare l’effettiva avvenuta prestazione (il dettaglio della procedura è illustrato a fianco). Infatti l’utilizzatore, dopo aver effettuato la comunicazione preventiva obbligatoria sulla piattaforma Inps, può revocarla nei tre giorni seguenti a quello dell’attività prevista, nel caso in cui non si sia svolta. Una possibilità che potrebbe essere veicolo di abusi. Per questo motivo il lavoratore potrà entrare nella piattaforma e confermare di aver veramente eseguito la prestazione, inibendo in tal caso la revoca

da parte del committente. Oppure se quest’ultimo la revocherà prima della conferma, il lavoratore sarà informato tramite sms e potrà intervenire per comunicare di aver svolto l’attività, garantendosi il diritto all’accredito del compenso.

Infine l’ultimo scampolo di vita dei vecchi voucher: continueranno a essere erogati per tutto il 2017 solo nell’ambito del bonus baby sitter alternativo al congedo parentale. Dal 2018 per pagare tali prestazioni si passerà al libretto famiglia. Confermato che per tutto quest’anno potranno essere ancora utilizzati, secondo le procedure preesistenti, i voucher richiesti prima della loro abolizione. www.ilsole24ore.com

L a d i f f i c i l e “ p a rt i t a ” i t a l i a n a s u l l ' i m m i g ra z i o n e a l G 2 0

07 luglio 2017

L'irrigidimento dei paesi europei verso le posizioni italiane sull'apertura dei porti Ue ai migranti in arrivo dal Mediterraneo Centrale grava come un macigno sull'agenda del G-20, che si apre oggi ad Amburgo e finirà domani sera. Le migrazioni - come fenomeno complessivo mondiale, a tutte le latitudini - sono dentro l'agenda della presidenza tedesca - in particolare nella sessione dedicata all'Africa di sabato mattina - ma è chiaro come in questo momento prevalgono su tutti i temi del protezionismo e del clima, e il confronto in particolare di Angela Merkel contro le posizioni estreme di Donald Trump, che già dal G7 di Taormina ha giocato il (prevedibile) ruolo di guastatore.

A Tallin convergenza sul no all’accoglienza condivisa Il premier Gentiloni arriva oggi al G20 con il bagaglio del vertice in Sicilia poco piu' un mese fa - di questo ha parlato anche al telefono con il presidente Usa lunedì scorso - ma è di tutta evidenza come sia Issue 1

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l'emergenza strutturale degli sbarchi, specie dalla Libia, a pressare la posizione italiana. Il G-20 non è certo il foro dove si prendono decisioni, ma il premier vedrà di nuovo Angela Merkel e Emmanuel Macron, come fatto una settimana fa a Berlino nell'incontro preparatorio convocato dalla Cancelliera: da allora nuove posizioni sono emerse sul fronte della richiesta italiana di aprire i porti europei agli sbarchi, posizione questa che in parte era stata accolta al Consiglio europeo del 22-23 giugno, pur senza essere esplicitata nel documento conclusivo. Invece ieri all'incontro informale dei ministri dell'Interno a Tallin, in Estonia, al momento tutti i paesi europei hanno detto no alla condivisione della prima accoglienza, compresa la Germania, che fino ad oggi era stata la migliore alleata dell'Italia.

Confronto vano senza iniziative sulla Libia I motivi di questa posizione possono essere vari, dalla volontà di cementare il nuovo asse con la Francia di Macron (che tiene

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ATTUALITA' - NEWS chiusa Ventimiglia ai migranti “economici”, come ha detto chiaramente il 29 giugno a Berlino, sancendo una spaccatura netta) ai calcoli di politica interna in vista delle elezioni di settembre. E comunque ogni discussione o confronto, anche in sede decisionale, rischia di essere vana se non ci sarà una iniziativa sulla Libia, come ripete il ministro Marco Minniti, che di fatto ha in mano il dossier (anche con il precedente governo). La situazione libica è estremamente complicata, delicata e pericolosa, e ad oggi da parte europea ci si limita ad assistere la Guardia costiera di Tripoli.

Tema cruciale prioritario per l’Italia L'Italia in ogni caso metterà il tema sul tavolo - e in questo sembra avere dalla propria parte la presidenza della Commissione Ue con decisione,

consapevole che andrà ad impattare con altre discussioni a piu' alta sensibilità, come appunto ambiente e commerci. Inoltre c'è già in calendario un altro incontro, la prossima settimana a Trieste: il 12 luglio si terrà il vertice dei Balcani Occidentali, cui parteciperanno nuovamente anche Merkel e Macron (i due poi si vedranno poi il giorno dopo per il bilaterale a Berlino). Ieri intanto alla Farnesina si è svolta una conferenza ministeriale per adottare un nuovo approccio integrato sulla gestione dei flussi migratori proveniente dall'Africa: il ministro Angelino Alfano ha incontrato il suo omologo francese Jean Yves Le Drian prima della riunione. www.ilsole24ore.com

Terrorismo, a Foggia bloccato foreign fighter ceceno: spingeva seguaci Isis al martirio

08 luglio 2017

Un centro culturale a Foggia dove l'uomo svolgeva, saltuariamente, anche il ruolo di imam. E un costante lavoro di indottrinamento alla jihad in Italia e all'estero per reclutare combattenti da inviare. La Digos e il Gico di Bari hanno fermato un ceceno, Eli Bombataliev, trentottenne foreign fighter dell'Isis, che da tempo viveva in Italia. Un uomo pronto a tutto: "Se domani mi chiamano per offrire me stesso lo devo fare per forza", diceva alla moglie.

Bombataliev partecipò nella notte tra il 3 e il 4 dicembre del 2014 all'attacco alla 'casa della stampa' a Grozny, in Cecenia e ha combattuto in Siria nell'Isis tra il 2014 e il 2015, passando dalla Turchia. Dopodiché si è trasferito in Italia, pur facendo la spola con il Belgio tant'è che il suo nome era finito immediatamente nella lista nera dei servizi che, esempio virtuoso e raro di collaborazione, hanno condiviso le informazioni riuscendo a intervenire prima che l'uomo, e le persone a lui vicine, potessero ripartire per la Siria o Issue 1

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organizzare qualcosa in Europa, forse in Belgio, dove Bombataliev aveva avuto contatti, anche di recente, con ceceni sottoposti a indagini per terrorismo. Le indagini "Caucaso connection" della Direzione distrettuale antimafia di Bari coordinate dai sostituti Giuseppe Gatti e Lydia Giorgio - hanno accertato che Bombataliev faceva parte del gruppo di matrice jihadista 'Emirato del Caucaso', collegato ad Al Qaeda. E le intercettazioni telefoniche hanno rivelato, per usare le parole del procuratore di Bari Giuseppe Volpe, "conversazioni agghiaccianti".

Nel 2015 Bombataliev si era trasferito dal Belgio in Puglia, e più specificatamente a Foggia dove, frequentando un'associazione culturale, ha avuto contatti con una serie di persone. Tra queste persone ce n'erano tre che sono state espulse: la moglie del ceceno, la quarantanovenne russa Marina Kachmazova che viveva a Napoli, e due fratelli albanesi di 23 e 26 anni che abitavano a Potenza.

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ATTUALITA' - NEWS La donna - secondo quanto emerso dalle indagini - sarebbe stata istigata al martirio attraverso un lento percorso di persuasione iniziato alcuni mesi fa, fino alla richiesta esplicita di diventare una "shahidka", donna kamikaze con cintura esplosiva. Lei, per tutta risposta, gli rispondeva: "Visto

che hai un'altra moglie, che si sacrifichi prima lei" e lui le confermava che la sua prima moglie, su cui sono tuttora in corso indagini, "è già pronta". www.repubblica.it

Permesso di soggiorno speciale ai migranti che lavorano: la rivoluzione parte da Torino 08 luglio 2017

Torino diventa capofila nella sfida dell’accoglienza ai migranti rilasciando il permesso di soggiorno a chi ha un posto di lavoro. La svolta ha riguardato finora oltre trenta profughi, mentre altri venti sono in attesa che si concluda l’iter burocratico. È la prima volta che in Italia la protezione umanitaria viene concessa in modo così organico come coronamento di percorsi d’integrazione virtuosi.

Questa storia comincia quattro mesi fa. A inizio marzo cento aziende torinesi scrivono una lettera al prefetto Renato Saccone, alla sindaca Chiara Appendino e al governatore Sergio Chiamparino. Ristoratori, agricoltori, artigiani, commercianti e cooperative avanzano una richiesta precisa: «Metteteci nelle condizioni di assumere i migranti». Che significa: fornite a queste persone i documenti per poter restare in Italia legalmente. Nella lettera non c’è traccia di buonismo: «Questi ragazzi - si legge hanno imparato un mestiere e sono diventati risorse fondamentali per le nostre imprese. Chiediamo solo di poter proseguire il percorso intrapreso». Un percorso che spesso viene interrotto dal diniego alle domande di asilo. Le commissioni territoriali e i tribunali chiamati a valutare le richieste di protezione, infatti, non prendono in considerazione la situazione lavorativa del migrante. L’Italia accoglie chi fugge da persecuzioni, torture o guerre. Non chi si è integrato e ha trovato un impiego.

La risposta delle istituzioni alla lettera delle imprese si è fatta attendere per Issue 1

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qualche settimana, ma è arrivata. Con un’iniziativa senza precedenti il prefetto ha chiesto alla commissione territoriale di esaminare le nuove domande di protezione avanzate dai profughi alla luce della loro situazione attuale. «Abbiamo valutato ogni istanza reiterata. In tutti i casi la risposta alle esigenze produttive è stata accompagnata da una puntigliosa verifica dei presupposti giuridici», commenta Saccone. E così i primi trenta migranti, che si erano visti respingere le domande d’asilo, hanno ottenuto i documenti necessari per rimanere in Italia. Per tutti la formula scelta è stata quella della protezione umanitaria (la durata è due anni), una forma residuale per quanti non hanno diritto allo status di rifugiato. I decreti della commissione territoriale motivano il rilascio dei permessi di soggiorno con il riconoscimento dei «percorsi di integrazione sociale attraverso gli inserimenti lavorativi». «Non è affatto una forzatura, tutto è avvenuto a norma di legge. Finalmente su questo tema si sta facendo strada un nuovo indirizzo giurisprudenziale», spiega Lorenzo Trucco, avvocato e presidente dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione.

Il cambio di passo di Torino finora è rimasto sotto traccia, ma si tratta di una decisione senza precedenti per quanto riguarda le politiche di accoglienza in Italia. Dietro la svolta voluta dal prefetto c’è il lavoro instancabile di SenzaAsilo, rete di operatori ed enti impegnati nei progetti di accompagnamento sociale dei rifugiati.

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ATTUALITA' - NEWS «Speriamo che sia l’inizio di un percorso proficuo e che altre città possano seguire l’esempio torinese», auspica Anna Bertrand, una delle responsabili.

I più soddisfatti sono i migranti. Per esprimere la loro gratitudine hanno inviato una lettera al prefetto Saccone: «Questa regolarizzazione per noi significa un passaggio dal buio alla luce, che ci garantisce un futuro migliore», scrivono. Amazou, Jobe, Traore, Niakate: le loro storie si somigliano. Dopo i dinieghi alle loro domande d’asilo, stavano per diventare fantasmi. Presto avrebbero avuto tra le mani un foglio di via che gli avrebbe intimato di lasciare il territorio nazionale entro sette giorni. Ma nessuno di questi

ragazzi l’avrebbe fatto. Sarebbero sprofondati nella zona grigia della clandestinità. Senza diritti né doveri. È andata diversamente: si è deciso di non buttare alle ortiche gli sforzi fatti per integrarli. Ora per questi ragazzi si concretizza il sogno di una vita normale: «Il risultato di questa procedura ci porta oggi a sentirci cittadini - scrivono - e ad essere più partecipi ed attivi nella società piemontese». La conclusione della lettera di ringraziamento suona come un impegno sincero: «Rimane quindi a noi il compito di proseguire questo percorso d’integrazione nel rispetto dei valori e delle leggi della Repubblica Italiana». www.lastampa.it

G e nt i l oni a m a ni v uot e : d a l G 2 0 ni e nt e sanzioni sul traffico di migranti 09 luglio 2017

Alla fine Paolo Gentiloni si è ritrovato ad arrampicarsi sui vetri. A suo avviso ad Amburgo, sulla questione dei migranti, si sarebbe raggiunto «un compromesso onorevole». In sede di G20, ha argomentato davanti ai giornalisti il premier italiano, l'argomento «non era centrale», e «alla fine si è accettato il tipico linguaggio Onu su questo tema». Dunque a trattare la questione migratoria «in un'ottica globale, non del Mediterraneo centrale. Stiamo parlando ha sottolineato Gentiloni - di 50 milioni di sfollati e rifugiati nel mondo». Il premier ha promesso di tornare presto a richiamare i partner europei «alla responsabilità di un'azione più solidale». Lo farà già mercoledì con il presidente francese Macron, che vedrà a Trieste al vertice sui Balcani: «Non mi aspetto conversioni, ma spero che ci siano dei passi avanti, perché finora sono stati insufficienti». Ma cosa c'è effettivamente scritto nel documento finale del G20 in tema di immigrazione? Anzitutto, si «sottolinea il diritto sovrano degli Stati di gestire e controllare i loro confini e di stabilire politiche che vadano nel loro interesse Issue 1

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nazionale e per la sicurezza nazionale» (non esattamente la priorità di questo governo italiano); segue il richiamo «all'importanza che i rimpatri e la reintegrazione dei migranti che non abbiano i requisiti per restare siano sicuri e umani» (ma ciò che a livello europeo viene rimproverato all'Italia è proprio di non procedere con i rimpatri). Infine, nel testo viene espresso l'impegno a «contrastare il traffico di migranti e il traffico di esseri umani», ma senza prevedere misure specifiche contro i trafficanti. Anche questo, a ben vedere, è deludente per l'Italia, ma non è a noi che se ne può dare la colpa: il rifiuto di sanzionare i trafficanti di esseri umani è stato infatti voluto dalla Cina (che risulta essere tra i principali complici di questi crimini), appoggiata dalla Russia che con Pechino sta costruendo un rapporto privilegiato in antagonismo con gli Stati Uniti.

Sul tema dei migranti si è espresso ieri anche papa Francesco, che in un colloquio con il giornalista Eugenio Scalfari ha paventato il formarsi di «alleanze assai pericolose tra potenze che hanno una visione distorta del mondo: America e continua

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ATTUALITA' - NEWS Russia, Cina e Corea del Nord, Putin e Assad nella guerra di Siria. Noi abbiamo come problema principale e purtroppo crescente nel mondo d'oggi - ha detto Bergoglio - quello dei poveri, dei deboli, degli esclusi, dei quali gli emigranti fanno parte (...) Ecco perché il G20 mi preoccupa. Colpisce soprattutto gli immigrati di Paesi di mezzo mondo e li colpisce ancor più col passare del tempo».

Per quanto riguarda gli altri grandi temi trattati ad Amburgo, si è confermato il totale isolamento americano sulla questione del clima (Macron ha annunciato una nuova conferenza internazionale sulla questione il prossimo 12 dicembre), mentre un apparente compromesso è stato

faticosamente raggiunto in tema di commercio mondiale: una generica condanna delle politiche protezionistiche, un po' annacquata rispetto a quella espressa al G7 di Taormina, ha fatto da foglia di fico alle divergenze che separano soprattutto gli americani dal resto del mondo.

Quanto a Putin e Trump, hanno enfatizzato la buona riuscita del loro colloquio di venerdì. Il presidente russo ha assicurato alla Germania che non interferirà nelle elezioni tedesche di settembre. Tanto, sanno già tutti chi le vincerà. www.ilgiornale.it

Età pensionabile e riforma pensioni: Damiano contro l ' a um e nt o a 6 7 a nni ne l 2 0 1 9 10 luglio 2017

Il tema caldo dell’estate continua ad essere la riforma pensioni, e proprio sulla questione previdenziale il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, è tornato a dichiararsi contrario all’aumento dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita. In base agli aumenti programmati, infatti, a partire dal 2019 saranno necessari 67 anni per accedere alla pensione di vecchiaia. Assieme a Damiano si schiera anche Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro al Senato ed entrambi, con una nota, chiedono proprio lo stop al prossimo adeguamento alla speranza di vita, che porterebbe dal 1 gennaio 2019 ad un aumento di 5 mesi per accedere alla pensione di vecchiaia. Secondo i due presidenti della Commissione Lavoro alla Camera e al Senato, infatti, servirebbe un rinvio strutturale dell’aumento in base alla speranza di vita per dargli una maggiore gradualità non contemplata da quanto introdotto dalla riforma Fornero. Issue 1

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Non è stata, infatti, prevista dall’ultima riforma del sistema previdenziale, che risale al 2011, nessuna transizione per coloro che, prossimi alla pensione, si sono visti allungare il tempo di lavoro per accedere alla pensione anche di 6 anni quando è stata approvata. Proprio per evitare di nuovo ai lavoratori estenuanti attese, Sacconi e Damiano si sono rivolti ai parlamentari sperando in uno stop che permetta di dare una transizione e una gradualità maggiore alla misura anche perché l’aumento dell’età pensionabile renderebbe vane le misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2017. Tutto questo, spiega Damiano, ha una ripercussione soprattutto sui giovani, che a causa del tappo generazionale provocato dall’allungamento della permanenza al lavoro, non riescono ad entrare nel mercato del lavoro. Per questo motivo Casare Damiano chiede al governo, innanzitutto, di iniziare la Fase 2 della Riforma pensioni che, appunto, prevede uno stop all’aumento dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita almeno per i lavoratori usuranti e chiede di mettersi al lavoro per evitare l’incremento anche per tutti gli altri lavoratori. www.investireoggi.it

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ATTUALITA' - NEWS

Vaccini: ok commissione Senato a decreto, oggi in aula

11 luglio 2017

Via libera dalla Commissione Igiene e Sanita' del Senato al decreto vaccini, su cui il Governo ha posto la fiducia. Oggi l'approdo in Aula a Palazzo Madama. Durante la seduta notturna la Commissione ha approvato, tra gli altri, l'emendamento che prevede l'istituzione dell'Anagrafe Vaccinale Nazionale, che registrera' la situazione vaccinale degli italiani, e un emendamento che prevede vaccinazioni anche per operatori sanitari, sociosanitari e scolastici. Su quest'ultimo si attende, pero', il parere della Commissione Bilancio che arrivera' oggi prima dell'approdo in Aula. Sono queste le novita' principali del testo che prevede l'obbligatorieta' delle vaccinazioni per l'iscrizione a scuola. Tra le modifiche apportate dal passaggio

in Commissione a Palazzo Madama, la principale riguarda la riduzione delle vaccinazioni obbligatorie, passate da 12 a 10, ovvero: polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, emofilo di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella. A queste, poi, se ne aggiungono altre 4 "consigliate" attivamente dalle Asl: anti-meningococco B e C, anti-pneumococco e anti-rotavirus.

Diminuite, inoltre, le sanzioni ai genitori che non vaccinano e tolto il riferimento al rischio della perdita di patria potesta'. Tra gli emendamenti approvati nei giorni scorsi, uno prevede la possibilità, per i medici, di somministrare i vaccini in farmacia. (ANSA)

Migranti: sarà rivista Triton. Viminale, p a s s o a v a nt i

12 luglio 2017

Sarà rivista l'operazione Triton ed i Paesi Ue dovranno far fronte ai loro impegni di rafforzarla. Lo comunica il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, dopo aver ricevuto nella sede di Varsavia la delegazione italiana guidata dal direttore della Polizia delle frontiere, Giovanni Pinto. Soddisfatto il Viminale che aveva chiesto con urgenza l'incontro ed oggi parla di "un altro passo avanti". Pinto ha messo sul tavolo dell'Agenzia europea delle frontiere la richiesta che "nel caso di massiccio afflusso di migranti", come avvenuto una paio di settimane fa con 12mila sbarchi concentrati in un weekend, sia possibile Issue 1

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sbarcare le persone soccorse nei porti di altri Paesi Ue. Tutti i partecipanti all'incontro hanno riconosciuto che l'Italia sta affrontando "una straordinaria pressione ed ha bisogno di un supporto addizionale dall'Ue e da Frontex". Non c'è però stato - nè poteva esserci in questa fase di discussione preliminare in un tavolo tecnico - l'ok alla proposta di Roma. Sarà comunque costituito "senza ritardi" un gruppo di lavoro per identificare quello di cui c'è bisogno per rivedere il "concetto operativo" di Triton, alla luce delle decisioni già raggiunte a livello politico in seguito al piano d'azione presentato dalla Commissione europea lo scorso 6 luglio.

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ATTUALITA' - NEWS Il gruppo di lavoro si occuperà anche di un'altra partita che sta a cuore dell'Italia e cioè il codice di condotta per le ong. Frontex ed alcuni Stati membri, infatti, vogliono condividere le loro esperienze operative per aiutare a sviluppare il codice e, una volta adottato, valutare come impatta sulle operazioni dell'Agenzia europea. Frontex, inoltre, che attualmente dispiega 400 persone, 12 navi, 3 aerei e 4 elicotteri per assistere l'Italia nella gestione della pressione migratoria e combattere il crimine transfrontaliero, si è impegnata a rafforzare la sua presenza negli hoptspot per aiutare le autorità italiane a velocizzare le procedure di identificazione e registrazione dei migranti e l'iter dell'asilo. L'Agenzia ha anche proposto di espandere l'uso di un aereo da ricognizione che manda in tempo reale video ed altri dati dal Mediterraneo Centrale al Frontex situation centre di Varsavia. Infine, è pronta ad aumentare il suo sostegno all'Italia nell'area dei rimpatri. Parecchi Paesi europei sono pronti a partecipare ai programmi, ma questo, rileva Frontex, "richiede una capacità di detenzione aggiuntiva" per i migranti che dovranno essere rimpatriati.

Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, nei giorni scorsi aveva spiegato che "una sola mossa" non può risolvere il problema. E quindi, pur senza cantare vittoria, ha accolto con soddisfazione l'esito della missione di Pinto a Varsavia. Si va, osservano al Viminale, verso la rinegoziazione dell'operazione Triton, "così come avevamo auspicato". Ma la strategia di Minniti di "suonare più tasti" non si ferma: domani sarà a Berlino e giovedì a Tripoli per incontrare i sindaci libici.

Intanto, l'Italia registra l'appoggio del ministro greco per le migrazioni Ioannis Mouzalas, secondo cui le richieste di Roma all'Europa "sono giuste: un problema europeo ed internazionale non può avere una soluzione nazionale". Mentre una bacchettata arriva da Praga. La Repubblica Ceca rimprovera all'Italia di non aver permesso i colloqui di sicurezza con dieci possibili candidati alla relocation e di non aver risposto ai successivi tentativi di contatto da parte ceca.. (ANSA)

Istat: Oltre 4 milioni di persone in povertà assoluta

13 luglio 2017

Nel 2016 si stima siano 1 milione e 619mila le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta, nelle quali vivono 4 milioni e 742 mila individui. Rispetto al 2015 si rileva una sostanziale stabilità della povertà assoluta in termini sia di famiglie sia di individui. L'incidenza della povertà assoluta sale al 26,8% dal 18,3% del 2015 tra le famiglie con 3 o più figli minori, coinvolgendo nel 2016 137mila 771 famiglie e 814mila 402 individui; aumenta anche fra i minori, da 10,9% a 12,5% (1 milione e 292mila).

relativo al 2016. Per le famiglie la cui persona di riferimento è un operaio, l'incidenza della povertà assoluta è doppia (12,6%) rispetto a quella delle famiglie nel complesso (6,3%), confermando quanto registrato negli anni precedenti. Rimane, invece, piuttosto contenuta tra le famiglie con persona di riferimento dirigente, quadro e impiegato (1,5%) e ritirata dal lavoro (3,7%). Come negli anni precedenti l'incidenza di povertà assoluta diminuisce al crescere del titolo di studio della persona di riferimento: 8,2% se ha al massimo la licenza elementare; 4,0% se è La posizione professionale della persona di almeno diplomata. riferimento incide molto sulla diffusione della povertà assoluta. E' quanto rileva l'Istat nel report "La povertà in Italia" (ANSA) Issue 1

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Decreto di sequestro della Procura, chiude la mostra di M od i g l i a ni a G e nov a 14 luglio 2017

Genova - La Procura di Genova ha emesso un decreto di sequestro di una serie di opere della mostra su Modigliani a Palazzo Ducale al centro di un caso di presunti falsi sollevato da un critico d’arte toscano. I magistrati hanno nominato lo stesso a Palazzo Ducale custode giudiziale, ma la Fondazione ha comunque deciso di chiudere la mostra tre giorni prima.

collaborazione. In conseguenza del procedimento in corso e indipendentemente dalle sue evoluzioni e da come si concluderà, Palazzo Ducale ha subito consistenti danni d’immagine e materiali (e rischia di subirne ulteriori) e si configura esclusivamente come parte lesa. - si legge nella nota - Palazzo Ducale rimarca di non avere organizzato direttamente la mostra avendone commissionato la realizzazione e la selezione delle opere, a un partner di prestigio nazionale e internazionale come MondoMostre Skira con cui, da anni, ha avviato una consolidata e importante collaborazione a partire dalle mostre “Frida Kahlo” e “Da Van Gogh a Picasso. Capolavori dal Museo di Detroit”, quarta mostra italiana per numero di visitatori nel 2016”.

“MondoMostre Skira ha scelto un curatore, Rudy Chiappini, per oltre 20 anni direttore Ci sono tre indagati, esterni a Palazzo del Museo d’ Arte di Lugano, curatore Ducale, che è considerato parte lesa. La riconosciuto di mostre di respiro mostra, che avrebbe dovuto proseguire fino internazionale, tra cui anche su Modigliani, a domenica, ha superato i centomila e mai in alcun modo discusso dalla visitatori. comunità scientifica. continua il comunicato - Per questo Palazzo Ducale Tra gli indagati c’è il curatore della mostra ritiene di aver operato con i tradizionali Rudy Chiappini. I reati contestati ai tre criteri di prudenza e di attenzione sia con indagati per i presunti falsi di Modigliani l’individuazione di un partner di grande esposti fino a oggi a Genova sono falso di esperienza internazionale (nei confronti del opere d’arte, truffa e ricettazione. quale e del suo presidente Massimo Vitta Zelman, alla luce della positiva esperienza Il sequestro delle 21 opere, la metà di maturata negli anni, non può che quelle che facevano parte della mostra, è esprimere piena fiducia) sia accettando finalizzato a una serie di rilievi scientifici una curatela scientificamente riconosciuta. che saranno eseguiti la prossima Palazzo Ducale conferma la propria fiducia settimana. Verranno tra l’altro prelevati nella magistratura e si riserva di tutelare in campioni delle opere di cui poi saranno ogni sede i propri diritti e la propria analizzati i pigmenti per risalire alla immagine. Palazzo Ducale, a fronte degli datazione corretta dell’opera. accertamenti investigativi ancora in corso, sceglie autonomamente per rispetto del Sulla vicenda la Fondazione Palazzo Ducale pubblico e dei visitatori di anticipare di tre ha diffuso un comunicato: giorni la conclusione della mostra che pertanto da oggi non sarà più visitabile”. “Palazzo Ducale prende atto dell’iniziativa della Procura di Genova, alla quale ha fornito come doveroso la massima www.ilsecoloxix.it Issue 1

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro RISARCIMENTO DANNI

Manto stradale deformato, Comune responsabile per la caduta del ciclomotre.

Vittoria definitiva per l'uomo vittima del capitombolo. Riconosciuto il suo diritto ad essere risarcito dall'ente locale. La situazione di pericolo era stata segnalata ventiquattro ore prima ai vigili urbani.. (Corte di Cassazione, sez. III Civile ordinanza n. 16657/17; depositata il 6 luglio)

ASSEGNO DIVORZILE

Due mogli, un marito pensione da dividere.

defunto

e

una

La ripartizione del trattamento economico va effettuata sia sulla base del criterio della durata dei rispettivi matrimoni, sia ponderando gli elementi relativi all’entità dell’assegno di mantenimento riconosciuto all’ex coniuge, alle condizioni economiche dei due e alla durata delle rispettive convivenze prematrimoniali.? (Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 1, ordinanza n. 16602/17; depositata il 5 luglio)

TRUFFA

Lui è il gatto, ed io la volpe, siamo in società... di noi ti puoi fidare.. O forse no!. Risponde del reato di truffa colui che «trattenendo la caparra ricevuta dall’acquirente, non adempia all’obbligo di vendere assunto sulla base di un contratto preliminare di compravendita Page 41

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stipulato nella consapevolezza di non poter o volere adempiere». (Corte di Cassazione sez. II Penale, sentenza n. 32699/17; depositata il 5 luglio)

PREVIDENZA

I compensi degli avvocati comprendono i contributi?.

delle

P.A.

I compensi professionali corrisposti al personale dell'avvocatura interna delle amministrazioni pubbliche devono considerarsi al lordo di tutti gli oneri contributivi, anche di quelli posti a carico del datore di lavoro. (Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 16579/17; depositata il 5 luglio)

DIRITTI CIVILI

Si è donna ancor prima dell'intervento chirurgico demolitorio.

Corte Costituzionale, Corte di Cassazione e Tribunali di merito sono tutte concordi nel ritenere che per ottenere la rettificazione del sesso nei registri dello stato civile deve considerarsi non obbligatoria la preventiva realizzazione dell’intervento chirurgico demolitorio e/o modificativo dei caratteri sessuali anatomici primari. Invero il trattamento chirurgico costituirebbe solo una delle modalità attraverso le quali può realizzarsi il percorso di transizione verso il riconoscimento del diritto all’identità personale. (Tribunale di Treviso, sez. I Civile, sentenza n. 860/17; depositata il 4 aprile)

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RUBRICHE

Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro

Riforma penale in Gazzetta Ufficiale, g ui d a a l l e nov i t à 05 luglio 2017

Ci siamo: la tanto attesa e discussa riforma penale (Legge 23 giugno 2017, n. 103) è stata publicata ieri in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore a partire dal 3 agosto 2017. Un mese di tempo, quindi, per recepire il nuovo testo e mettere in pratica le numerosissime novità in materia di processo penale, prescrizioni, intercettazioni e reati di grave e lieve entità.

Vediamo allora quali sono i cambiamenti che incideranno maggiormente sulla giustizia penale.

Prescrizione, sospensione di 18 mesi dopo la sentenza. La riforma penale tocca innanzitutto il tema delicato della prescrizione. Dall’entrata in vigore del provvedimento il 3 agosto, la prescrizione sarà sospesa per un periodo massimo di 18 mesi dopo la sentenza di condanna di primo grado, e per altri 18 mesi dopo la condanna in appello. Vengono inoltre raddoppiati i tempi di prescrizione per il reato di corruzione. La sospensione, in ogni caso, è valida solo per gli imputati contro i quali si procede. Aumento delle pene per i reati di allarme socialeI reati contro il patrimonio definiti dalla nuova legge “di maggiore allarme sociale” vedranno un sensibile inasprimento delle pene. In particolare, per lo scippo e il furto in abitazione le pene minimo passano da 1 a 3 anni, mentre per la rapina salgono da 3 a 4 anni. Il voto di scambio politico-mafioso, preso particolarmente di mira dalla riforma, prevederà invece pene minime che andranno dai 6 ai 12 anni di carcere.

decorrerà solo a partire dal compimento del diciottesimo anno di età della vittima. Si tenta così di assicurare maggiore tutela ai minori coinvolti, dato che in molti casi questi non hanno hanno la possibilità di denunciare i reati nel momento in cui avvengono. Intercettazioni, nuove norme anti-diffamazione. Particolarmente dibattute in questi ultimi mesi anche le novità in materia di intercettazioni. La riforma penale rende illegittima la pubblicazione di conversazioni irrilevanti ai fini delle indagini e la stessa diffusione degli atti che non sono allegati alla richiesta di misura cautelare. Questi potranno essere esaminati solo dagli avvocati difensori e dal giudice preposto. Ma non solo: viene introdotto un nuovo reato specifico che consta nella diffusione di riprese audiovisive o intercettazioni telefoniche allo scopo di diffamare la persona intercettata. La riparazione dei reati di lieve entità Modifiche anche alla disciplina dei reati di lieve entità e perseguibili a querela. La nuova legge estende innanzitutto l’uso della querela per tutti i reati contro la persona e il patrimonio che non arrecano offese gravi alla vittima. Inoltre, è data facoltà al giudice di decidere per l’estinzione del reato lieve nei casi in cui il colpevole ripari al danno tramite restituzione o risarcimento. Da segnalare anche che la riforma prevede il cambiamento della disciplina del “doppio binario” e dell’applicazione sia della pena che delle misure di sicurezza.

I ricorsi inammissibili in Cassazione Riportiamo, infine, che la riforma penale mira anche ad alleggerire il carico sempre più pesante a cui sono sottoposti gli uffici della Corte di Cassazione. La nuova legge stabilisce infatti che i ricorsi ritenuti inammissibili dalla Suprema Corte, e che I reati gravi contro i minori quindi causano un ulteriore rallentamento Importante anche la novità che riguarda i della giustizia e dei processi, siano reati gravi contro i minori, che per la nuova sottoposti a sanzioni pecuniarie più severe. legge includono la violenza sessuale, lo stalking, la prostituzione e la pornografia. www.diritto.it In tutti questi casi la prescrizione previstà Page 42

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Il mondo della Tecnologia

RUBRICHE

Star Wars diventa realtà, p ri m o s m a rt p hone a ol og ra m m i

07 luglio 2017

ROMA - Addio videotelefonate, comunicare a ologrammi come in Star Wars potrebbe diventare realtà, a patto di poter sborsare una cifra che supera i mille dollari.

All'inizio del prossimo anno arriverà sul mercato il primo smartphone con schermo olografico, capace cioè di mostrare ologrammi senza il bisogno di indossare occhiali speciali o visori come per la realtà virtuale.

Il dispositivo è stato annunciato da RED, compagnia specializzata in fotocamere digitali professionali. Si chiama Hydrogen One e sarà equipaggiato con Android. Tra le sue particolarità il display olografico da 5,7 pollici che sfrutta nanotecnologie non meglio specificate per mostrare anche ologrammi tridimensionali con audio stereo. Oltre alle bidimensionali Page 43

virtuale, aumentata e mista, il tutto senza dover inforcare nessun visore aggiuntivo. Nessun dettaglio sulle future applicazioni. Del dispositivo per ora c'è solo l'immagine mostrata in brochure in cui spicca un obiettivo particolarmente grande.

Il prezzo di lancio, offerto per un periodo limitato di tempo, è di 1195 dollari per la versione di fascia più bassa e di 1595 per quella "premium". I preordini online sono aperti.

fonte

tradizionali immagini mostrerà pure realtà

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F i s h! Questo mese voglio suggerirvi, se posso, un libro veramente speciale che potrà (se noi lo vogliamo) trasformare il nostro modo di vivere la quotidianità sia nel lavoro che nella vita. "FISH!"- Autori: Stephen G. Lundin, Harry Paul & John Christensen, Sperling & Kupfer Editore, 2014, è una storia straordinaria che ci aiuterà ad amare il lavoro che svolgiamo, anche se spesso non si può fare il lavoro che si vorrebbe. Immaginate un ufficio in cui tutti infondono passione ed energia nell'attività che svolgono! Immaginate un ambiente in cui le persone sono autenticamente in sintonia fra loro, con il proprio lavoro e con i clienti. In questa interessante storia una manager è incaricata di trasformare un reparto cronicamente privo di entusiasmo e demotivato in una squadra vincente. Proprio accanto al suo ufficio c'è il Pike Place Fish, un mercato famoso per la gran quantità di gente che lo frequenta, l'atmosfera festosa e un servizio di alta qualità. Applicando le semplici regole apprese dai venditori di Pinke Place, la protagonista di questo libro scopre come consolidare il suo team e riesce a realizzare un sorprendente cambiamento nel suo ufficio. "FISH!" analizza i più incalzanti problemi del mondo del lavoro e offre una saggezza facile da afferrare e semplice da applicare: il marchio d'autenticità del vero classico del business. Da questo libro John Christensen, uno degli autori del libro, ha tratto uno straordinario video sul celeberrimo mercato del pesce di Pinke Place a Seattle. Kenneth Blanchard - uno fra i consulenti manageriale più conosciuti al mondo - nella prefazione di FISH! dice di averlo “invariabilmente mostrato nei miei seminari per illustrare che cosa succede quando si riescono ad avere dei dipendenti carichi al punto giusto: accendete le polveri del vostro personale!” “FISH!” non contiene alcuna formula magica ma è un libro che si legge tutto di un fiato e può rappresentare un’ottima idea se sei alla ricerca di un pensiero da regalare ad amici e collaboratori così come se sei alla ricerca di idee per rivitalizzare e rinvigorire la tua e l’altrui motivazione. Molto spesso ci dimentichiamo che la chiave del successo va trovata soprattutto in noi stessi e all’interno delle risorse già presenti nel nostro team di lavoro e “FISH!” può in questo senso rivelarsi una risorsa preziosa per ricordarcelo. Credo che a questo punto la curiosità avrà fatto capolino e quindi….. buona lettura allora... "ESISTE LA POSSIBILITA' DI SCEGLIERE IL MODO IN CUI SVOLGERE IL NOSTRO LAVORO, ANCHE SE NON POSSIAMO SCEGLIERE IL TIPO DI LAVORO" Antonio Savastano

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RUBRICHE

Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo

Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

"Rabbia. Maneggiare con cura", Underground? A Milano, il regista Gregory Fusaro e lo scrittore Maurizio Mozzoni hanno fondato “Underground? - distribuzioni alternative”, ovvero un collettivo che, deciso a combattere e debellare l’ottusità dell’arte nostrana, si sta attualmente ramificando in tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, per allestire eventi e spettacoli d’ogni sorta, espressamente concepiti per dare finalmente visibilità anche agli artisti indipendenti: scrittori, musicisti, attori, fotografi, pittori e chi più ne ha, più ne metta. E fra le tante iniziative sinora organizzate e poste in essere, spiccano senz’altro i concerti, i reading, le mostre e persino due libri freschi di stampa: mi riferisco alla raccolta di racconti «Unghie», firmata dagli stessi Fusaro e Mozzoni, nonché all’antologia di autori vari «Rabbia. Maneggiare con cura». In questa antologia (che, per la cronaca, può essere ordinata all’indirizzo undergroundmilano@gmail.com) la rabbia, oltre a configurarsi come una vibrante protesta contro la superficialità del mondo moderno e contro la cecità sia politica sia morale che affligge la nostra società, vuole anche essere una seria riflessione su tutte le varie forme di ribellione cui, chiunque creda sinceramente in valori come ad esempio la giustizia, la lealtà, l’amore e l’onestà, non può fare a meno di abbandonarsi, dinanzi alla brutalità con cui tali virtù vengono ahimè sfigurate e deturpate dagli stolidi vizi e vezzi del cosiddetto vivere civile. Vizi e vezzi che –nel volume in questione (forte fra l’altro di ben sedici autori, fra cui la brava attrice Clara Campi, che dal 2012 al 2015 ha lavorato per Italia Uno)–, vengono puntualmente denunciati “a suon” di poesie, ma anche, e in primo luogo, di racconti; numerose sono infatti le novelle che arricchiscono il libro, e bisogna ammettere che sanno agilmente ed elegantemente misurarsi con tutti i generi narrativi, possibili ed immaginabili: il noir, il rosa, la fantascienza, il realismo più malinconico e toccante, come pure la prosa cabarettistica e teatrale. Siamo dunque in presenza di un’opera che, a mio parere, riuscirà non soltanto a veicolare messaggi importanti, ma persino a soddisfare i più diversi gusti letterari. Insomma, nessuno potrà lamentarsi di averla comprata. Anzi! Pietro Pancamo (pipancam@tin.it) Page 45

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Presi per la..... Gola!!!!

Tonno con cipollata

Ingredienti per 4 persone

Il tonno con cipollata è un secondo piatto, semplice e delizioso, che fa parte della tradizione della cucina siciliana. Questo piatto è semplicissimo e molto rapido, cercate di usare un buon tonno fresco, meglio se rosso, e delle cipolle dolci e corpose. Provate anche voi questa ricetta, vedrete che vi conquisterà, è versatile e potete anche servire il tonno freddo o a temperatura ambiente. Se volete potete non mettere zucchero e aceto e servire un tonno meno dolce .

Tonno Fresco A Fette: 1 Kg Cipolle: 6 Olio Extravergine Di Oliva: 2 Bicchieri Sale: Qb Pepe: Qb Zucchero: 1 Cucchiaino Menta Fresca: Qb Farina 00: Qbl

Preparazione

Provate anche voi a preparare un ottimo tonno con cipollata, un secondo tipico della cucina siciliana. 1) Sbucciate le cipolle e poi affettatele sottilmente con un coltello ben affilato su un tagliere di legno. Nel frattempo lavate le fette di tonno e poi asciugatele con la carta assorbente da cucina, passate il pesce nella farina e scrollate quella in eccesso. Prendete una padella antiaderente e mettete l'olio e il sale e cuocete il pesce per farlo dorare da tutti i lati. Togliete il pesce e mettetelo da parte in un piatto. 2) Nell'olio di cottura del tonno friggete le cipolle, man mano aggiungete l'olio che serve, il sale e il pepe e fate dorare le cipolle. Unite quindi il cucchiaino di zucchero e completate la cottura delle cipolle. Aggiungete quindi il tonno e continuate la cottura in modo da amalgamare bene i sapori. Unite le foglie di menta e servite. 3)

Il

tonno

va

servito

interamente

ricoperto

dalla

cipolla

e,

ovviamente,

ben

caldo.

Consigli Se volete potete aggiungere al tonno con cipollata l’uvetta sultanina oppure i capperi. Mettete l’uvetta in ammollo in acqua tiepida per una ventina di minuti, poi cuocetela insieme alla cipolla e fatela stufare dolcemente.. Fonte

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Effetto....gusto.. I sapori d'estate: Rosa Rosae 2 0 1 6 d i G u e r r i e r i Ri zza r d i Si chiama "Rosa Rosae". Ne basta un sorso per essere catapultati con la mente nel Lago di Garda. E' un rosato veronese Igp 2016 firmato da Guerrieri Rizzardi di Cavaion, nel Bardolino per desiderio di Carlo Rizzardi, appassionato e lungimirante viticoltore, che a inizio del XX secolo cominciò ad allevare vitigni di diversa provenienza europea.

Rosa Rosae richiama alla mente la brezza del Lago, la rosa dei venti lacustri e gli intensi profumi delle limonaie al tempo della fioritura. Prodotto in sole tremila bottiglie da uve Corvina e Rondinella con una piccola percentuale di uva Marcobona, vitigno a bacca bianca coltivato dal 1920 solo nei vigneti di Guerrieri Rizzardi. E' proprio questa piccola percentuale di uva sconosciuta ai più che conferisce al vino un tipico aroma di spezie e di frutti, con leggera nota di mela cotogna. Situati nell’entroterra veronese del Lago di Garda, i quattro ettari di vigneto da cui provengono le uve utilizzate per il Rosa Rosae hanno orientamento nord-sud, un’ideale esposizione all’intero arco solare, e sono particolarmente ricchi di magnesio.

Di particolare fascino, Rosa Rosae è un vino dal leggero colore rosato buccia di cipolla e dai profumi complessi e speziati, con dolci note fruttate.

Presenta una lunga persistenza degli aromi con grande bevibilità e freschezza. Sostenuto da una buona struttura, può riservare piacevoli sorprese anche oltre l’anno in bottiglia. Vino perfetto come aperitivo o abbinato ad antipasti di pesce o verdura e insalata caprese, si trova nelle migliori enoteche ad un prezzo di 11 euro FONTE

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t

“Il segreto della felicità non è fare ciò che si vuole, ma volere sempre ciò che si fa.” Lev Tolstoj

Luglio 2017 • Anno X I 15 luglio 2017

• Numero 117

Co.Bo.Di.

email - co.bodi@yahoo.it

Issue 1

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