EffettoTre – n 149_APR_2020

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APRILE 2020 • ANNO XIV • NUMERO 149

Ha ppyE a s t e r C a l o g e r o D i C a r l o


Novità dal mondo UNIVERSITARIO

“ D i e t ro a og ni p rol e m a c’ è un’ op p ort uni t à ” È la frase di Galileo Galilei che l’Università Telematica Pegaso ha scelto come uno dei suoi pay off dell’attuale campagna pubblicitaria, nell’inattesa situazione di lockdown dovuta alla terribile pandemia. Si è fermato il mondo ma non l’Università. “Anche i momenti di grande incertezza, come quelli che viviamo oggi, possono rappresentare una molla efficace per sperimentare e progredire. D’altronde lo conferma la storia: è nella difficoltà che l’ingegno umano riesce a trovare soluzioni rivoluzionarie”. Sono queste le parole con cui Danilo Iervolino, Presidente dell’Università telematica Pegaso, risponde in merito alle potenzialità del digitale e dell’e-learning, al tempo della crisi mondiale dovuta al Covid19. Le Università sono parte costitutiva del Paese e si ritrovano pertanto a vivere e a dover fronteggiare gli stessi problemi, nella consapevolezza del ruolo precipuo che le stesse - ancor più nei momenti di difficoltà - hanno rispetto alla formazione e alla ricerca. Il mondo universitario, in un’evoluzione costante, ha compreso la necessità di rinnovarsi per divenire, sempre di più, un’istituzione aperta ai giovani e all’intera società, ai loro bisogni e alle loro aspettative, sempre al passo con i tempi e con una grande capacità di resilienza. La lungimiranza e l’esperienza dell’Università Pegaso e del suo fondatore, hanno fatto in modo che questa si adoperasse - sin dai primi giorni di crisi e in ottemperanza alle prime disposizioni ministeriali nell’adozione di strategie sempre più integrate, per dare risposte concrete e calzanti alle esigenze della sua grande comunità di studenti. Pegaso è, infatti, la prima università telematica ad aver garantito la modalità dell’esame online - inteso come prova di profitto e discussione della tesi - venendo

incontro alla necessità degli iscritti di continuare il proprio prercorso in piena serenità e in sicurezza, senza alcuna battuta d’arresto per la cultura e per i percorsi di ognuno. Essa dimostra, ancora una volta, di credere fortemente nelle opportunità del digitale, nell’innovazione e nel radicale cambiamento ad essi dovuto. Un’evoluzione razionale, per nulla lasciata al caso, che si serve di strumenti tecnologici adatti a una didattica erogativa e interattiva, con metodologie studiate ad hoc, attraverso il supporto di figure specializzate e servendosi di contenuti certificati e scientificamente validi. Questa nuova modalità d’esame è risultata vincente; gli studenti, muniti di pc, webcam, di una connessione internet e della scansione di un documento di riconoscimento valido, hanno potuto scegliere l’appello del proprio esame, prenotarsi e sostenerlo, nei giorni e negli orari indicati in piattaforma. Il tutto agevolmente da casa. La verifica delle prove segue una procedura prestabilita che comprende la certificazione dell'identità dell’esaminando, attraverso il riconoscimento biometrico facciale, il monitoraggio e il tracciamento della prova, interamente registrata, e l'intervento della commissione esaminatrice che verifica la correttezza dello svolgimento dell’esame. L’intero entourage dell’Università Pegaso, in questa grave situazione di emergenza, con grande sforzo e dedizione, e coordinato da figure storiche di riferimento, ha dovuto fronteggiare una revisione radicale del modello organizzativo e il ripensamento delle modalità che caratterizzano il proprio lavoro quotidiano in azienda. Ogni singola unità continua infatti ad occuparsi, nel proprio ruolo, del bene dell’università e dell’assistenza agli studenti. Lo sa bene il Professore Calogero Di Carlo, instancabile motivatore, che giorno per giorno coordina

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

L’intero entourage dell’Università Pegaso, in questa grave situazione di emergenza, con grande sforzo e dedizione, e coordinato da figure storiche di riferimento, ha dovuto fronteggiare una revisione radicale del modello organizzativo e il ripensamento delle modalità che caratterizzano il proprio lavoro quotidiano in azienda. Ogni singola unità continua infatti ad occuparsi, nel proprio ruolo, del bene dell’università e dell’assistenza agli studenti.

diana organizzazione di meeting on-line con i quali si riesce a fare il punto della situazione e a delineare nuovi obiettivi.

“In questi giorni è apparso chiaramente che l'e-learning può e deve rappresentare una valida soluzione per favorire la diffusione democratica del sapere – dice Di Carlo - L’Università Pegaso è sempre pronta ad affrontare nuove sfide sociali e tecnologiche ponendo al centro di tutto il saper fare, l’aggiornamento costante delle Lo sa bene il competenze e la relazione tra gli individui Professore Calogero nonostante le distanze. Di Carlo, instanca bi l e motivatore, Un concept racchiuso in poche e semplici che giorno per parole che fanno da sfondo a tutto il suo giorno coordina il operato: "UniPegaso, la distanza che ci suo team, avvalen- unisce”. dosi delle nuove tecnologie che permettono la quoti-

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Palermo - 6 marzo 2020 - Convegno

G l i O C R I ne l nuov o cod i ce d e l l a cri s i RINVIATO al prossimo mese di maggio causa note vicende sanitarie

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO L’università online è una rivoluzione, e i l p rof p uò e nt ra re ne l t uo com p ut e r 10 aprile 2020 Essere nella stessa stanza non è più così importante. Le piattaforme consentono di condividere gli schermi: così un docente può correggere un esercizio e spiegare gli errori direttamente sul pc di uno studente. Fenomenologia di un modo di studiare che ca m b i a .

Dalle biblioteche a Telegram: tutto a portata di clic C’è chi, dopo un percorso lavorativo, sceglie di riprovarci come Anita Carloni, 52 anni, che sta studiando per la magistrale di Psicologia presso UniNettuno: «Dopo il diploma mi ero iscritta prima a Medicina e poi a Psicologia, ma sebbene i risultati Il mitico Piano B è il cambiamento che fossero positivi, l’ambiente era talmente rivoluziona la nostra esistenza. Può avere dispersivo che ho rinunciato. In una realtà la forma di un B&B o del lavoro che telematica è tutto a portata di clic. Non avremmo voluto fare. Giace in un cassetto mancano i gruppi di studio che si sono della memoria, ogni tanto lo tiriamo fuori, spostati dalle biblioteche a Telegram, e lo spolveriamo, lo coltiviamo qualche ora. sono diventati più ampi, anche di qualche Ma come realizzarlo? C’è il lavoro, la centinaio di persone, ma la funzione è la famiglia... chi ha il tempo di rimettersi in stessa: non capisci un passaggio? Bene, in gioco? C’è chi l’ha fatto, con sacrifici, ma queste comunità trovi sempre qualcuno che anche con successo. E una via per riuscirci ti spiega e ti aiuta». è rappresentata dalle università telema- L’organizzazione è tutto e lo sanno bene a tiche. casa Tassari dove il coprifuoco scatta alle 21: la figlia piccola, Ludovica di 6 anni va Sono 11 quelle riconosciute dal ministero in camera sua; la grande, Ilaria, di 24 nella dell’Istruzione, della ricerca e dell’univer- propria per preparare qualche esame, dopo sità: le lezioni si seguono online e poi si una laurea in Lingue orientali, ora studia fanno gli esami di profitto in presenza o via Relazioni internazionali alla Sapienza. E i teleconferenza (modalità attivata da molte due genitori, Antonella e Ivo, aprono i pc. università per le restrizioni dovute al Sono entrambi iscritti a un’università Covid-19). telematica e si alternano davanti allo «Nonostante abbia discusso la mia tesi in schermo per seguire le lezioni. modalità “a distanza”, le emozioni sono state sempre forti», racconta Sara Vent’anni dopo, la voglia di riprovarci Merenda, 29 anni, di Formia (Latina) che si è laureata in Processi cognitivi e tecnologie «Mi era rimasto il cruccio di non aver finito all’Università Internazionale UniNettuno. Scienze politiche», racconta Antonella, 43, «Ero molto provata, questo maledetto virus che è socia di uno studio che assiste le ha colpito mio papà, la mia roccia. Con le cooperative sociali. «A 23 anni mi capitò dovute cure» prosegue «mio padre sta l’opportunità di lavorare per un ufficio di migliorando giorno dopo giorno. È forte e progettazione di finanziamenti comunitari. caparbio. Aspetto che torni a casa, per Quale occasione migliore per saziare la mia festeggiare il mio 110 e lode, da lui tanto voglia di autonomia e viaggi? desiderato». continua

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

Abbandonai gli studi». Fino a quando quel cruccio riemerge. «Ho selezionato 3 università, ho chiamato. Buffo, nell’era digitale ho scelto l’ateneo dove la persona che mi dava informazioni mi è sembrata più rassicurante. È stata una scelta empatica più che razionale». Antonella ha optato per UniMercatorum di cui è rettore Giovanni Cannata: «Siamo una peculiarità nel panorama universitario, siamo l’Ateneo delle Camere di Commercio e abbiamo una forte vocazione per il mondo economico che ci ha spinto a coinvolgere tra i docenti personalità di spicco quali imprenditori e personaggi istituzionali come l’ex presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri, l’ex garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà e l’ex presidente dell’Italian Trade Agency, Riccardo Maria Monti». Gli iscritti sono in crescita. Così come nelle altre telematiche che supereranno i 100 mila studenti.

premiati in Europa dalla Iena», spiega Maria Amata Garito, rettore di UniNettuno. «Del resto ci stiamo lavorando da 28 anni — siamo nati come consorzio internazionale di 42 atenei italiani e 31 internazionali nel ‘92 — evolvendo e creando valore aggiunto dall’uso dell’hitech».

La distanza annullata dagli schermi condivisi Il digitale diventa un moltiplicatore esponenziale di cultura: «Nelle aule virtuali e nei forum si crea un’interazione bidirezionale dai docenti agli studenti e viceversa. In un dibattito continuo» prosegue Garito. «Poi mi lasci una precisazione: si parla di “a distanza”. Ma quale distanza? Le nuove piattaforme consentono di condividere gli schermi: si immagini una lezione di informatica in cui il professore “entra” nel pc dello studente per correggere e spiegare l’errore. In quale «Un pregiudizio pensare che al Pc si possa aula tradizionale sarebbe possibile?». E la barare» continua costruzione del futuro è una cifra comune a molti enti telematici, come Svantaggi? Per i più giovani vengono meno racconta Michele Corsi, rettore di le esperienze di vita tipiche dei “fuorisede”. UniPegaso: «Abbiamo numerose iniziative E poi ci sono i pregiudizi: si pensa che le in cantiere: dalla costituzione di una Scuola lauree “digitali” siano più facili, con di formazione per tutor e docenti alla verifiche semplificate e che al pc si possa realizzazione di un Centro per l’elearning, “barare”. «Si tratta di pregiudizi», racconta a cui collaborano colleghi nazionali e le più Maria Apetroaie, 30, di Sala Consilina, uno belle menti internazionali». dei paesi del salernitano dichiarati zona rossa. «Ho messo a confronto il materiale Così non stupisce che le università didattico di alcuni degli esami di tradizionali guardino a queste realtà con Giurisprudenza presso UniPegaso, la mia interesse. «Molti docenti delle università università, con quelli di un ateneo in pubbliche e private, ora che stanno presenza. In molti casi i miei programmi diventando sempre più padroni di queste sono molto più articolati. Lo studio risorse, le apprezzano. Qualche volta, con telematico poi abitua lo studente a essere loro stessa meraviglia e stupore padrone delle nuove tecnologie. E questo è professionale», conclude Corsi. solo un valore aggiunto». Inoltre questi istituti digitali sono sottoposti a un rigido controllo dell’Agenzia nazionale di www.corriere.it valutazione del sistema universitario e della ricerca. «Se in queste classifiche i nostri corsi superano quelli tradizionali vuol dire che la nostra didattica funziona. Per il nostro e-learning, siamo stati persino

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" Sp e ci a l e C ov i d P rof e s s i oni "

10 aprile 2020

Live talk con Francesco Fimmanò, professore ordinario e direttore scientifico dell'Università Telematica delle Camere di Commercio italiane; Nunzio Luciano, presidente nazionale Cassa Forense; Massimo Miani, presidente Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili; Giampaolo Marcoz, vicepresidente Consiglio Nazionale del Notariato; Giuseppe Gaetano Iacona, tesoriere Consiglio Nazionale Forense e Danilo Iervolino, presidente Università Telematica Pegaso. Moderatore Eugenio Occorsio, giornalista de La Repubblica

"Speciale Covid Professioniy"

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" A l p os t o g i us t o a l m om e nt o g i us t o"

09 aprile 2020 Al posto giusto al momento giusto Incontro con Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso; Catello Maresca, sostituto procuratore della DDA di Napoli; Rosario Bianco, editore Rogiosi e gli attori e presentatori Luigi Esposito e Rosario Morra in arte "Gigi e Ross". Modera il giornalista Piero Muscari. .

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Il Digital Lab non si ferma, tornano gli esperti di PA Social in uno "speciale emergenza" 07 aprile 2020

Si è tenuto oggi 7 aprile 2020 il Digital Lab on line, una edizione speciale del percorso di formazione, organizzato da PA Social in collaborazione con Università Pegaso e per l’edizione online con la partecipazione e la collaborazione di Formez PA. Moltissimi gli interventi moderati da Claudia Cichetti (Comunicazione e social Formez PA): da Roberto Zarriello (giornalista e coordinatore del Digital Lab) a Elio Pariota (Direttore Generale Università Pegaso) da Ulisse Spinnato Vega (Portavoce Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone) a Daniele Chieffi (Saggista), da Gabriele Palamara (Social media manager Ministero Sviluppo Economico) a Alessandra Migliozzi (capo ufficio stampa Ministero Istruzione). L’appuntamento con il percorso di divulgazione e formazione su brand journalism e comunicazione pubblica di PA Social, coordinato da Roberto Zarriello e realizzato in collaborazione con Università telematica Pegaso attraverso la piattaforma webinar di Formez PA, si è focalizzato sui cambiamenti della comunicazione digitale nel periodo di “distanziamento sociale”. Tre i temi su cui si sono concentrati particolarmente gli interventi, il primo è il lavoro fatto dalle Istituzioni nel rimodulare

velocemente le modalità di dialogo con i cittadini. A cambiare prima di tutto è stato, ed è tuttora, il rapporto tra la domanda e l’offerta: gli utenti non chiedono le stesse cose dell’era pre Covid-19, ma hanno bisogno di informazioni diverse, che rispondano ai cambiamenti del quotidiano. Le PA hanno saputo fare sistema a supporto dell’attività di comunicazione autorevole, contrastato le fake news e promosso uno scambio costante di materiali e informazioni utili con l’obiettivo comune di sensibilizzare i cittadini a mettere in pratica comportamenti corretti. l secondo punto riguarda proprio le misure straordinarie messe in campo per fronteggiare l’emergenza, che hanno visto rafforzare l’uso delle piattaforme social e chat consolidandone il ruolo di mezzo di informazione veloce, diretto e chiaro. I dati del primo mese di attività durante il lockdown ci restituiscono un incremento esponenziale di contatti e visualizzazioni dei profili social delle pubbliche amministrazioni: + 80% per le visualizzazioni del profilo Twitter della Funzione Pubblica, +40% per i follower del profilo Facebook del MIUR +139% per i mi piace e +129% per i follower del profilo Facebook del MISE e un + 414% per il reach la pagina facebook della ASL Roma 1 che ha aumentato i suoi follower del 151% in quanto direttamente coinvolta nell’offrire informazioni specifiche sul virus. Terzo punto quello che i comunicatori hanno imparato e continuano ad imparare, su tutto la capacità di adattarsi in tempi brevissimi ad un mondo che continua a cambiare puntando oggi più che mai sul lavoro di squadra. (ANSA)

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO " R i ce t t e p e r re a g i re a l l a cri s i . Proteggiamo il nostro Made in Italy".

07 aprile 2020 Proteggiamo il nostro Made in Italy "Ricette per reagire alla crisi. Proteggiamo il nostro Made in Italy". Live talk con Danilo Iervolino, presidente dell'Università Telematica Pegaso; Paolo Cuccia, amministratore delegato Gambero Rosso; Heinz Beck, chef tre stelle Michelin e l'imprenditore Flavio Briatore. Modera il giornalista Nicola Porro. .

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO

L’Università Telematica Pegaso brevetta 3D M a s k , l a m a s che ri na a nt i C ov i d - 1 9 31 marzo 20200 di riferimento e facilmente producibile attraverso stampante in 3D. 3D Mask non solo ha una capacità antivirale testata, ma è riutilizzabile, modulare, lavabile, riciclabile e conveniente perché facilmente riproducibile con stampanti in 3D.

L’Università Telematica Pegaso brevetta 3D Mask, la mascherina anti Covid -19 Una mascherina composta da biopolimeri, prodotta con stampante in 3D, inventata dallo spin off 3DCell, in collaborazione con CRN Campania e ArdiIndustrie L’Università Telematica Pegaso, attraverso lo Spin Off 3DCELL guidato dal professor Francesco Fabbrocino, in collaborazione con il professor Pietro Russo del CNR Campania e l’ingegner Giuseppe Russo di ArdiIndustrie, ha brevettato 3D Mask, una mascherina protettiva ffp2 composta da particolari polimeri dotati di peculiarità antimicrobiche e antivirali e facilmente producibile con tecnologie innovative come la stampa 3D. I polimeri e i biopolimeri sono diventati di straordinario interesse come composti attivi in svariati settori industriali, grazie alla grande varietà di materiali e composizioni disponibili, alla possibilità di miscelarli, modificarli chimicamente o di utilizzare strumenti di nanotecnologia per migliorare le loro prestazioni.

Tutto ciò rappresenta una risposta concreta e tutta italiana alla drammatica richiesta di dispositivi di sicurezza sanitaria, quali appunto le mascherine. Si conta che solo il nostro Paese avrebbe bisogno di 90 milioni di mascherine per ogni mese di emergenza da Covid – 19. Questo prototipo, se messo in produzione, potrebbe contribuire a soddisfare tale richiesta, anche in considerazione del fatto che si tratta di un dispositivo riutilizzabile, a differenza delle mascherine chirurgiche che hanno un’efficacia garantita di circa 8 ore. “L’Università Telematica Pegaso – dichiara il presidente Danilo Iervolino - mette a disposizione di tutti il bagaglio di conoscenze degli esperti con gli obiettivi di contribuire a garantire la salute delle persone, sostenere la Sanità in affanno e aiutare il settore produttivo del Paese a ripartire”. www.ilmessaggero.it

A tal riguardo, il team di scienziati ha ottenuto un dispositivo di protezione prodotto con un materiale polimerico sostenibile da un punto di vista ambientale, già ampiamente validato per la tecnologia Issue 1 EffettoTre 12 Aprile 2020

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Il rapporto tra impresa e competenze digitali: i nuovi driver per conservare posti di lavoro e far ripartire le aziende. Analisi e prospettive

30 marzo 2020 Il rapporto tra impresa e competenze digitali: i nuovi driver per conservare posti di lavoro e far ripartire le aziende. Analisi e prospettive. Evento streaming con il Presidente dell’Università Telematica Pegaso Danilo Iervolino, il direttore scientifico di Ateneo Francesco Fimmanò, il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il giornalista Nicola Porro. .

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO I nostri studenti hanno grandi storie da raccontare!

Daniela -'"Non è stato come me lo immaginavo. Girare per negozi per trovare l’abito giusto, prenotare da qualche parte per i festeggiamenti, non dormire la notte prima a causa dell’agitazione, arrivare davanti la commissione piena di ansia e paura e iniziare a discutere la mia tesi, vedere i miei genitori emozionati che mi guardano da lontano, uscire dall’aula appena finito sentendo addosso quel senso di libertà che sale sempre ogni volta che dobbiamo affrontare qualcosa di nuovo e sconosciuto, sentirmi “soddisfatta” dello studio e della forza di volontà che mi ha accompagnato in questi mesi prima del grande giorno ma soprattutto vivere questa esperienza che non si presenta tutti i giorni nella nostra vita. Ma purtroppo è andata così, mi sono laureata in un momento storico delicato, dove niente e nessuno viene prima della salute è per questo motivo che non sono potuta uscire di casa insieme alla mia famiglia e andare a discutere la mia tesi, ma non fa niente se questo serve a far passare tutto va bene così..spero solo che tutto finisca in fretta e che presto torneremo alla normalità, e perché no? Festeggiare comunque questo giorno importante per me!" #VolaAlto.

Mario: "Sicuramente non mi aspettavo così la mia laurea, chiuso in casa e con una brutta situazione fuori dalla finestra. Nonostante ciò, oggi sorrido e sono fiero di me stesso e di quello che sono diventato! Finalmente dopo 3 anni di duri sacrifici e dedizione raggiungo un obiettivo che mi ero posto già da bambino e che da questo momento in poi mi permetterà di entrare nel mondo dei dottori, dove voglio essere è lì, niente e nessuno potrà impedirlo! Continuerò a volare libero per la mia strada con le ali spiegate sperando di accorciare giorno dopo giorno la distanza tra i miei sogni e i miei obiettivi e da oggi punterò ancora più in alto per raggiungere il futuro che ho sempre desiderato poiché nessun obiettivo è troppo lontano, nessuna metà è irraggiungibile se inseguiamo i nostri sogni con passione e determinazione. Ringrazio tutte le persone che sono nel mio cuore e che non mi hanno mai abbandonato sopratutto in momenti difficili co me questo, la mia famiglia, la mia ragazza, i miei amici. Questo momento lo dedico a tutti voi!" #VolaAlto #UniPegaso

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Master di 1° livello - NEWS

a re a Sp e ci a l i z z a z i oni D i g i t a l H b r L'eccellenza di Harvard Business Review si unisce al mondo Pegaso. Scopri i 5 Master di Alta Specializzazione Universitaria online in partnership con HBR Academy Italia concepiti appositamente per i nuovi manager e i professionisti del digitale: FINTECH. Formazione e sviluppo del Digital project managerY - codiceMHBR01 LE NUOVE FRONTIERE DELLA CYBER SECURITY - codiceMHBR02 MANAGER PER L’APPLICAZIONE DEI PROCESSI DI INDUSTRIA 4.0Y - codiceMHBR03 COMUNICAZIONE D'IMPRESA - codiceMHBR04 BUSINESSAdministration per economia circolare e la green economy - codiceMHBR05 durata annuale (1500 ore) - cfu 60 Titoli ammissione: Ddiploma di laurea quadriennale del previgente ordinamento, triennale e/o laurea magistrale. Costo: 2200,00 euro in quattro rate

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Università Gastronomica

Campus Principe di Napoli Il Campus Principe di Napoli è la prima Università Gastronomica e Centro di Alta formazione e specializzazione universitaria. Interamente dedicata alla gastronomia e al turismo, è l’unico Campus di eccellenza del suo settore a livello nazionale

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Università Gastronomica - Corso Amatoriale

Alimentazione Personalizzata II EDIZIONE DIREZIONE SCIENTIFICA: MAURO MINELLI, Professore Straordinario di Scienze dell’Alimentazione e dietetica Applicata. TEMATICHE: 1 Le intolleranze alimentari - 2 Le allergie alimentari - 3 La sensibilità al glutine non celiaca 4 Le potenzialità dell’ecosistema intestinale in equilibrio - 5 Correzione della disbiosi: la dieta a basso contenuto di fodmap - 6 Allergia al Nichel Solfato e norme di profilassi specifica Il corso si prefigge l’obiettivo di offrire una preparazione teorica, culturale ed esperienziale in relazione alla complessa gestione delle tante malattie generate e sostenute da fattori alimentari, oltre che dalle emergenti priorità rappresentate dalle disbiosi e dai fodmap. Pertanto il cosiddetto coaching nutrizionale deve comprendere, insieme alla declinazione completa ed esaustiva delle istruzioni relative al “cosa fare” e al “come comportarsi” per mantenere la forma mangiando sano, la gastronomic technicality più giusta ed aggiornata che deve accompagnarsi al percorso di educazione o ri-educazione alimentare. Parte da queste premesse la proposta formativa inclusa in questo corso che si propone di creare una rete di ristoratori e gestori di strutture recettive che siano sensibili, aggiornati e adeguatamente formati Obiettivi da raggiungere: • Fornire indicazioni scientifiche e ben documentate, finalizzate a favorire la conoscenza e la consapevolezza delle problematiche connesse alle allergie e intolleranze alimentari • Sollecitare graduali modifiche sullo stile alimentare • Gestire correttamente l’alimentazione nella pratica quotidiana e nella vita sociale: strategie e regole per fare la spesa, rimodulare ricette, adottare più opportuni metodi di cottura Il Corso è, pertanto, finalizzato: • alla formazione dei docenti e soggetti discenti per le classi quinte delle scuole alberghiere • alla sensibilizzazione dei soggetti operanti nella filiera della preparazione e della ristorazione, agli operatori dell’industria agroalimentare, al personale impiegato nei settori turistici, hotellerie e catering AGEVOLAZIONI: PREST MASTER fino a 50.000€ STAGE: Garantito nei migliori ristoranti e strutture PARTNER: Gambero Rosso, Univer-sità telematica Pegaso, Unicesd, Università Mercatorum.

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Università Gastronomica - Corso Professionalizzante

Corso di Alta Cucina Italiana II EDIZIONE DIRETTORE SCIENTIFICO: Heinz Beck. Scopri il corso Professionalizzante di AltaCucinaItaliana del Campus Principe di Napoli, la prima Università Gastronomica e Centro di Alta formazione e specializzazione universitaria. CONTENUTI: 1 ANTIPASTI 2 PRIMI PIATTI 3 SALSE 4 PESCE E LEGUMI 5 CARNE 6 NUTRIZIONE E HACCP 7 ESTETICA DEL PIATTO 8 STAGIONALITÀ E TECNICHE DI COTTURA 9 FOOD MANAGEMENT 10 STORIA E CULTURA CULINARIA Un percorso di alta formazione professionalizzante che si rivolge a chi ha già maturato un’esperienza nella ristorazione e desidera specializzarsi ai massimi livell. Durata 6 mesi

Sbocchi occupazionali: • Brigate di cucina nazionale e internazionale. Figure professionali: • Chef de Partie, Chef de Cuisine e Sous Chef. AGEVOLAZIONI: 50.000€

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Università Università

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Approfondimento del mese Corso di alta formazione in

"Lavoro agile e smart working: opportunità per le imprese - Alfo 043" All’interno del quadro delineato l’intervento di formazione/comunicazione programmato può essere un valido strumento per approcciare tematiche trasversali quali quelle connesse al worklife balance, al benessere aziendale, al diversity management, all’ICT e alla promozione delle potenzialità delle nuove tecnologie. Tra i suoi fini principali: • sensibilizzare in primo luogo la dirigenza, ma contestualmente anche il restante personale, in merito al plusvalore organizzativo ed economico del lavoro agile come strumento di cambiamento radicale delle tradizionali modalità di lavoro e anche di supporto ad una migliore conciliazione tra esigenze lavorative ed esigenze di vita familiare; • facilitare la conoscenza degli strumenti legislativi attualmente esistenti e indirizzati a riorientare gli assetti e i processi organizzativi, riflettendo sugli istituti di flessibilità lavorativa con un’attenzione particolare alle nuove tecnologie e alle loro potenzialità, anche in un’ottica di “rete” nell’ambito di distretti territoriali e di “responsabilità sociale” dell’amministrazione; • presentare i principali strumenti necessari all’introduzione e all’impiego di modalità di lavoro agile anche all’interno delle amministrazioni pubbliche (documenti di policy interna – linee guida/direttive/regolamenti – accordi individuali, strumenti di monitoraggio, software gestionali etc.).

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Approfondimento del mese Corso di alta formazione in

"Preparazione e qualificazione per funzionari della ri s cos s i one - A l f oup 5 5 " La Legge di Bilancio 160/2019, prevedendo l’accertamento esecutivo anche per i tributi locali, al comma 793 dell’art. 1 disciplina la figura del Funzionario responsabile della riscossione, il quale esercita le funzioni demandate agli ufficiali della riscossione, nonché quelle già attribuite al Segretario Comunale dall'art. 11 del T.U. di cui al R.D. n. 639 del 1910, in tutto il territorio nazionale in relazione al credito da escutere. Le nuove regole (in vigore dal 1 gennaio 2020) prevedono una nomina più rapida rispetto al passato allorquando l’abilitazione era legata ad un concorso indetto dall’Agenzia delle Entrate con cadenza biennale. Oggi, al contrario, possono essere nominati funzionari responsabili della riscossione: i dipendenti e funzionari degli enti locali e delle società da essi partecipate, i dipendenti delle società che esercitano per conto delle amministrazioni locali attività affidate in concessione, purché siano in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado e solo dopo lo svolgimento del corso e il superamento dell’esame d’idoneità. Titoli per l’ammissione: diploma di scuola media superiore. 100 ore - 4 cfu - durata anuale C os t o: 1 5 0 € + 1 € p e r s pe s e d i b ol l o

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO Unipegaso offerta formativa. Master 1° livello approfonfimento

"MA971 - Criminologia e Studi Giuridici Forensi" Le precedenti edizioni del master hanno riscosso un notevole successo: quasi tutti immatricolati al V anno della Facoltà di Giurisprudenza. Successo, oltre ogni aspettativa grazie alla vostra fiducia che continuate ad accordarci. Prima di Voi, oltre 10.000 iscritti, hanno usufruito di questo straordinario Master, che ha visto come protagonisti dei pregiatissimi professori e illustrissimi professionisti nel campo criminologico, di fama Nazionale quali: il prof. Calogero Di Carlo, direttore accademico del master; il Prof. Paolo Procacciante, Direttore Medicina Legale, Università degli Studi di Palermo; il Generale Div. CC Nicola Ragetti, già Comandante del RACIS; il Prof. Nicola Malizia, Criminologo, Docente Università degli Studi Kore di Enna; il Cap. Pietro Maida – Comandante Sez. Chimica – Esplosivi e Infiammabili- del RIS Carabinieri di Messina; il Prof. Rosario Bianco, Docente Università Pegaso; il Prof. Francesco Fimmanò, Docente e Presidente Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Telematica Pegaso e tanti che si sono susseguiti ed interscambiati, nell’illustrare le avvincenti materie oggetto di studi. In particolare durante le lezioni sono stati trattati i seguenti moduli: Il Criminologo Prof. Nicola Malizia, docente presso l’Università degli studi di Palermo e la Kore di Enna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

INTRODUZIONE ALLA CRIMINOLOGIA MODERNA IL BULLISMO SESSUOLOGIA CRIMINALE MOBBING CRIMINOGENO SERIAL KILLER CRIMINOLOGIA E VITTIMOLOGIA NELLA DONNA SONNAMBULISMO OMICIDIARIO SETTE SATANICHE ED IMPLICAZIONI CRIMINOLOGICHE

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Novità dal mondo UNIVERSITARIO MA971 - approfondimento Il Generale di Divisione, già comandante del RACIS Carabinieri, Dott. Nicola Raggetti, docente in diverse università italiane: 1. 2. 3. 4. 5. 6.

IL SOPRALLUOGO ED IL REPERTAMENTO ( 3 LEZIONI) IMPRONTE ( 4 LEZIONI) BALISTICA ( 4 LEZIONI) BIOLOGIA (2 LEZIONI) CHIMICA (2 LEZIONI) DVI : DISASTER VICTIM IDENTIFICATION (1 LEZIONE)

La criminologa Avv. Dott.ssa Clelia Gorga, tutor di questo master: 1. 2. 3. 4.

ELEMENTI PRATICI DI CRIMINOLOGIA STALKING LA VITTIMOLOGIA CRIME PROFILING.

Dott. Tommaso Comunale, università Forlì: 1. 2. 3. 4.

LA NASCITA DELLA CRIMINOLOGIA L'APPROCCIO POSITIVISTA ALLO STUDIO DELLA CRIMINALITA' LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE I LE PRINCIPALI TEORIE SOCIOLOGICHE DELLA DEVIANZA – PARTE II -

Alla luce di quanto sopra, per far fronte ed esaudire richieste sempre più esigenti, oggi a Voi, più fortunati, viene offerto per l’anno 2019/2020 il Master in “Criminologia e Studi Giuridici e Forensi" in sigla MA971 per una durata di 1925 ore corrispondenti a 77 CFU, che consente la prosecuzione

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I l c a l v a r i o d e l l ’ I t a l i a c r oc i f i s s a dal coronavirus

In questa Quaresima ormai giunta al termine, mi sono ritrovato spesso sulla strada del calvario per soccorrere o portare una parola di conforto a coloro che la pandemia ha reso ancora più ultimi. Si conclude domani il tempo liturgico che conduce alla Pasqua, momento fondante della fede, ma ciò che prosegue è la Via della Croce, segnata quest’anno da un virus malefico che porta tanti nuovi crocifissi a partecipare alla Passione di Cristo. Un’espiazione individuale e collettiva che completa la crocifissione del Figlio di Dio componendo migliaia di tragedie personali in un unico affresco di sofferenze e lutti.

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Aprile 2020 Riassumendo

Come Gesù, l’agnello innocente condotto al macello, tanti, troppi innocenti vengono uccisi dalla pandemia ma anche dai molti suoi alleati che ancora oggi, come ai tempi del Messia, spingono l’umanità verso il baratro più oscuro. Una lotta, un “prodigioso duello” tra il bene e il male, tra la luce e gli inferi provoca la strage dei nuovi trafitti, umiliati e sopraffatti. Una vera e propria Via Crucis dove possiamo ancora una volta scorgere il volto di Gesù dietro quelli dei nostri fratelli più sofferenti.

Pag. 1 - Il calvario dell’Italia crocifissa dal coronavirus. Pag. 5 -

AR M A

Pag. 17- ARMA - concorsi Pag. 18 - RAPPRESENTANZA Pag. 19 - ATTUALITA' NEWS Pag. 40 - RUBRICHE

Gesù è condannato a morte. Nonostante l’emergenza sanitaria, anzi cavalcando il “tumulto delle folle” annebbiate dalle tenebre sono stati condannati a morte gli innocenti, i fragili, gli indifesi. Ancora una volta i mercanti di morte sono usciti allo scoperto per proporre alle mamme in continua

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gravidanza di sopprimere la vita. Il coronavirus, sembra non bastare per alcuni, la sete di morte si propaga maggiormente in coloro che, fingendo di preoccuparsi del bene della donna, chiedono di distribuire la Ru486 a domicilio per continuare a sterminare vite incolpevoli. Come Gesù, le piccole creature, che hanno solo il grembo di una mamma come protezione, vengono condannate a morte dall’iniquità di un sistema spietato fondato su quella che Papa Francesco chiama la “cultura dello scarto.

potenti si fanno beffe dell’ecatombe di poveri scatenata dal coronavirus. E’ lo stesso ghigno diabolico con il quale, nelle pagine più buie della storia universale, si fa la contabilità dei caduti in guerra e in pestilenza, come se esistessero vite meno sacre delle altre e come se una catastrofe fosse meno grave quando a cadere sono i segmenti più svantaggiati e meno protetti della società. Peccato però che questi prepotenti dimentichino che la pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo.

Gesù è caricato della croce. Il peso della croce grava sulle spalle dell’infanzia. E’ la croce della solitudine dei bambini condannati a non avere nessuno con cui giocare. L’isolamento da coronavirus ha caricato ulteriori tribolazioni sulla già difficile e complicata condizione dei minori maggiormente esposti alle prepotenze e agli squilibri degli adulti. Sono le migliaia di bambini che trovavano nella scuola, nelle uscite e nei giochi con gli amichetti nei cortili e in oratorio il modo di salvarsi da genitori egoisti, irresponsabili, immaturi, aggressivi, violenti.

Gesù incontra sua Madre. Maria sopporta il più innaturale e terribile dei dolori: quello di piangere un figlio senza neppure potergli esprimere per l’ultima volta l’amore viscerale che lega la genitrice alla propria creatura. In queste settimane di indicibile sofferenza individuale e collettiva, decine di migliaia di genitori e figli si vedono negati dalla pandemia il diritto innato di stare vicini gli uni agli altri nell’estremo momento che precede il ritorno alla casa del Padre. Se possibile, persino peggio di Maria che può almeno rendere l’estremo saluto al corpo del figlio appena deposto. Ciò non è consentito per ragioni sanitarie in tempo di pandemia, così come non sono possibili funerali e in alcune circostanze neppure la benedizione dei feretri.

Gesù cade più volte. La caduta di Gesù, vero uomo abbattuto dalle percosse degli odiatori, simboleggia l’accanimento classista e discriminatorio con il quale alcuni

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Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene. La massa sconfinata dei contagiati dal Covid-19 sono aiutati a sopportare il giogo della malattia lungo la strada del calvario che li attende. A sostenerli e a condividere il pericolo di morte sono i medici e tutti gli operatori sanitari che, testimoniando con la vita il senso della loro missione, lottano a mani nude contro un nemico finora invincibile. E cadono a decine sul fronte della guerra senza quartiere a una pandemia che li trasforma in Cirenei, esposti all’imprevisto di uno tsunami epidemico del quale è impossibile circoscrivere l’ampiezza. L’immagine più simile al loro sacrificio è quella degli eroici soccorritori che si arrampicarono sulle Torri gemelle in fiamme nel disperato tentativo di salvare più innocenti possibile, pur sapendo di mettersi così al loro stesso livello di rischio..

Papa Francesco, in una omelia, ha ricordato che i senza fissa dimora non hanno una casa dove trascorrere la quarantena. La vita ha tolto loro di dosso i vestiti, le certezze, i punti saldi sui quali si fonda la nostra esistenza materiale. Ma Cristo, e per Lui il suo Vicario, ha sempre chiaro il valore della dignità di cui nessuno potrà mai privarli.

Gesù è inchiodato sulla croce, supplizio scandaloso per i benpensanti, pena capitale riservata ai malviventi dei più basso livello sociale. Le cronache forniscono raccapriccianti resoconti di selezioni “naturali” determinata dalla vergognosa carenza di respiratori negli ospedali. Dopo decenni nei quali governi di ogni colore politico hanno fatto a gara a tagliare i costi della sanità, a chiudere i piccoli ospedali, a dimezzare i posti in rianiSanta Veronica asciuga il volto di Gesù. mazione, oggi, come abbiamo sentito Sfigurato, questo volto, dalle percosse e ovunque, ci troviamo nella disumana intriso di sudore e sputi, proprio come situazione di dover scegliere chi vive e chi fanno negli ospedali, nelle RSA e nelle case muore, a seconda delle possibilità di di riposo le tante infermiere, le suore, le sopravvivenza determinate dall’età e dalla operatrici socio-sanitarie, le volontarie, che presenza di altre malattie. non abbandonano i sofferenti con la straordinaria forza interiore che le donne Come se essere vecchio e malato fosse un sanno sempre dimostrare nei percorsi più motivo valido per essere inchiodato sulla oscuri e dolorosi della vita umana. croce di quella che Papa Francesco chiama Veronica, con la dolcezza e l’umiltà della “cultura dello scarto” e globalizzazione vera discepola di Cristo, compie un gesto dell’indifferenza. Ma se per molti tutto ha semplice e fondamentale, grazie al quale in un prezzo, persino la vita umana, nulla ha queste ore milioni di persone nel mondo piùvalore. stanno attraverso i media digitali Per questo il Santo Padre ha dedicato la Via venerando la Sacra Sindone per invocare la Crucis di quest’anno ai carcerati, come lo fine della pestilenza. Come dire, Dio si scorso anno lo ha fatto le vittime della ricorda del bene fatto con cuore sincero. tratta. Dietro le sbarre devono esserci riabilitazione e opportunità di rinascita, Gesù è spogliato delle vesti, proprio come non la condanna a morire di coronavirus. privati di tutto sono i nostri fratelli clochard, dei quali in tanti si accorgono continua solo ora che le nostre città sono deserte.

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Gesù muore in croce e viene deposto. Apparentemente è la fine di tutto perché, come ci insegna San paolo, se Gesù rimane negli inferi la nostra fede è vana. Allo stesso modo l’umanità oggi sembra avvolta da insicurezza, fragilità, incapacità di guardare al futuro, ma per chi crede la morte non ha mai l’ultima parola. Dopo aver esalato l’ultimo respiro il Figlio di Dio viene deposto in un sepolcro sigillato disposizione dell’autorità dell’epoca con una gigantesca pietra. Quella pietra è il simbolo di tutti i macigni che in tempo di pandemia vengono scaricati sulle spalle delle persone più umili e indifese. Attenzione però, Gesù ribalta quella pietra e di un sepolcro vuoto fa il simbolo della rinascita. Ogni posto che si crea in rianimazione è un macigno fatto rotolare lontano e al riparo dall’egoismo e dall’economicismo che hanno giustificato l’ingiustificabile e cioè fare cassa per anni sulla pelle dei più deboli, logorando un sistema sanitario pubblico per il quale l’Italia era ammirata nel mondo. Il welfare non è un lusso, è la ragione stessa della condivisione e dell’unità nazionale.

Gesù è risorto, è veramente risorto. Il sangue dei martiri di duemila anni fa ha fecondato la chiesa. Oggi, fides et ratio (fede e ragione) si danno man forte a vicenda per assistere i sofferenti e offrire attraverso nuovi farmaci e vaccini la speranza di uscire da questo tunnel angoscioso. Sacerdoti e scienziati muoiono in prima linea nella guerra al coronavirus. La pandemia diventerà un tragico ricordo quando il meglio delle capacità umane riusciranno a dimostrare ciò che la Sacra Scrittura sostiene da millenni: stringersi e aiutarsi gli uni e gli altri mettendo in comune le conoscenze e i talenti è il modo più efficace per ottenere l’ausilio divino. Invece di contendersi i titoli dei telegiornali, sparando date a caso sulla riapertura delle attività, i politici che abbiano a cuore il bene supremo della salute pubblica seguano l’alta ispirazione e richiamo del Capo dello Stato e comincino davvero a coordinarsi in un’unica cabina di regia per far sentire in Europa la legittima voce dei fondatori italiani dell’Unione. don Aldo Buonaiuto

La Pasqua è conosciuta come un giorno di rinnovamento. Possa portare nuove speranze e ragioni per essere felice. Buona Pasqua!

la redazione di Co.Bo.Di.

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E roi d a m ort i , cri m i na l i i n s e rv i z i o! 31 marzo 2020 l “Cominciamo dalla fine: c’è un uomo a terra, rannicchiato su se stesso, circondato da cinque carabinieri. Lo stanno pestando con violenza.” Inizia così il pezzo del noto quotidiano che racconta la storia e titola partendo dall’immagine finale “Salerno video shock: uomo picchiato da 5 carabinieri”, solo nel sottotitolo sembra poi recuperare la corretta cognizione temporale ordinando meglio gli eventi “Tenta di investire con l’auto la pattuglia, viene bloccato e aggredisce i militari. Poi viene pestato a calci e manganellate. Aperta un’inchiesta” Il racconto dei fatti, noi del SIM, scegliamo di rimandarlo alla visione completa del video ma con un’appassionata raccomandazione, dettata da amor di verità, di vederlo, almeno il video, cominciando dall’inizio. Sì, perché riteniamo sia giusto affidarsi ai fatti per come avvengono nella vita reale, in natura, scomodando quando necessario, come in questo caso, il principio di azione e reazione della Dinamica noto come la seconda legge di Newton, perché essa ha implicazioni anche nelle condotte umane e rende bene l’idea che, in una società democratica che contempera diritti e doveri di tutti i cittadini e che prevede nella sua Carta Costituzionale il bilanciamento dei poteri dello Stato, dovremmo tutti avere sempre ben chiaro che ogni nostra azione ha delle conseguenze delle quali siamo responsabili. Quindi, nel caso in specie, tutti dovremmo richiamarci all’etica professionale: noi del SIM Carabinieri infatti abbiamo scelto di non raccontare i fatti e non commentare, convinti come siamo della necessità di rispettare l’autonomia delle Autorità che sono chiamate a valutare e consapevoli di essere coinvolti emotivamente, quali colleghi dei cinque Carabinieri, che ogni giorno rischiano sulla strada e che dovranno, come è giusto, spiegare il loro operato; ma anche chi racconta, chi ha il potere (il quarto) dell’informazione, dovrebbe affidarsi semplicemente ai fatti, sempre loro, che andrebbero scritti in ordine

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cronologico e sempre con la stessa dimensione di carattere, anche perché quando si parla di sicurezza e di uso della forza, è nostra opinione, che non si possa ricercare la “sensazionalità” a costo di invertire l’ordine degli accadimenti cominciando dalla fine. Tali logiche appartengono al pubblicitario più che al cronista, e la deontologia professionale dovrebbe impedire di sacrificare sull’altare delle logiche di vendita la fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, condizionando ed esacerbando immediatamente il tema con una narrazione ad hoc. È ovvio, vogliamo affermarlo con assoluta fermezza, che le responsabilità accertate nelle previste sedi vadano punite con assoluto rigore, ma questo non è il punto, che invece vogliamo si concentri sull’atteggiamento riservato ai Carabinieri, che operano nella gran maggioranza di tutti gli interventi su strada, da una certa stampa che sembra prediligere una linea che riteniamo quantomeno “poco prudente” di puntare subito il dito sui Carabinieri. Mettere in discussione senza riserve la credibilità di alcuni operatori di polizia, finisce inevitabilmente per delegittimarli tutti nell’esercizio del loro dovere di far rispettare la legge anche mediante l’uso della forza. Ovviamente questo viene meno se chi scrive segue uno specifico disegno denigratorio verso l’Arma dei Carabinieri che ci rifiutiamo, nonostante tutto, di prendere in seria considerazione. I fatti quindi dovrebbero poi partire da molto più indietro questo quindi lo vogliamo fare noi. L’immancabile Gabrielli infatti annunciava, in riferimento al Teaser, a Genova nel 2018, a margine della visita a uno degli agenti feriti dal giovane poi ucciso durante un TSO. Avvieremo una sperimentazione sul campo a partire dall’Arma dei Carabinieri, e in parte la Guardia di Finanza in diverse città italiane e poi il “taser” sarà fornito in

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continua

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ARMA dotazione alle forze dell’ordine su tutto il territorio nazionale, aggiungendo che l’iter era iniziato alla fine del 2014; ed ancora: 19 giugno 2019, Taser, gara in vista per l’assegnazione alle forze di Polizia, 20 gennaio, in arrivo 4.500 taser per le forze di polizia, il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Luciana Lamorgese, approva il Dpr (decreto del presidente della Repubblica) di modifica di dotazione delle armi della Polizia di Stato, amministrazione civile, per introdurre appunto quella elettrica. “Stiamo ancora aspettando” continuando a pagare un caro prezzo, mentre il Dipartimento della pubblica sicurezza continua a fare roboanti dichiarazioni, a parlare di sicurezza “percepita”, “integrata”, “partecipata” ed altre simili manifestazioni di pensiero prive di risvolti pratici, se non quelli di alimentare discussioni da convegno e le pagine delle circolari ministeriali, ma che nulla aggiungono rispetto alla soluzione dei problemi che ogni giorno i Carabinieri affrontano nel servizio. Soluzione che passa alle volte – dobbiamo tutti farcene una ragione – per “l’uso legittimo della forza” che non è un utile scusa per pestare le persone in strada, ma è l’affermazione che lo Stato deve ristabilire comunque l’ordine. È tempo che proprio chi dal Viminale sciorina i risultati operativi dei Carabinieri, si assuma la responsabilità – morale innanzitutto ma non solo – di averli lasciti soli quei Carabinieri, non fornendo loro, ad esempio, proprio uno strumento come il taser che li aiuti a difendere la propria incolumità e che, al contempo, consenta loro un uso della forza meglio calibrato rispetto all’arma da fuoco o allo scontro fisico. Oggi questi strumenti, “narrati” solo sui giornali, non ci sono, né sono state studiate ed approvate regole comuni circa il loro corretto uso operativo, che possano supportare l’operatore di polizia nella scelta di utilizzo e, attesa l’imponderabilità degli eventi, chi dovesse poi giudicane il correttooperato. Un nuovo strumento quale il taser, con relativo manuale operativo dal taglio pratico, sarebbe un modo per creare dei limiti che distinguano ,una volta per tutte,

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gli abusi nell’uso della forza dalle conseguenze anche gravi che questa può comportare. I Carabinieri continuano ad agire con grande coraggio e generosità, ma in uno stato di frustrante abbandono, intrappolati tra il rischio per la propria vita, l’adempimento del loro dovere (di cui sono intimamente convinti) e l’assenza – in sostanza – di adeguate dotazioni e di concrete regole d’ingaggio che individuino il corretto operare mettendo al riparo le forze dell’ordine da un irrazionale giudizio solo emotivo. Cosicché scene con Carabinieri in difficoltà di fronte ad un energumeno non si ripeteranno più. È facile giudicare e criticare senza capire le difficoltà che ogni giorno si devono affrontare per strada, per poi cambiare volto quando le vittime sono proprio loro: eroi quando muoiono, criminali in servizio. Noi siamo certi che è ormai il momento di iniziare a mettere mano alla 121 del 1981, prevedendo per legge una equa alternanza, nei ruoli di responsabilità e coordinamento, tra le forze di polizia a competenza generale e i prefettizi, personale di differenti esperienze, che possa permettere un netto miglioramento dello strumento nel suo complesso. Dopo questa battaglia che tutti insieme stiamo affrontando, sarà opportuno sedersi intorno ad un tavolo per progettare il futuro delle forze di polizia, tenendo in considerazione il fatturato annuo (in termini di attività operativa) che ciascun corpo porta in dote. Il futuro dovrà vedere ai vertici, a decidere, chi è passato dalla strada portando i migliori risultati in termini di dato complessivo e di efficienza. Una meritocrazia che sentiamo non possa più essere estranea alla scelta della figura da prevedere a capo del dipartimento di pubblica sicurezza. www.simcarabinieri.it

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Il cuore d’oro del carabiniere: “Ecco il mio stipendio per aiutare chi è in d i f f i col t à ” 31 marzo 2020 In queste settimane abbiamo raccontato tante storie di solidarietà che hanno visto come protagonisti polizia e carabinieri. Da nord a sud le forze dell’ordine hanno mostrato la loro vicinanza ai cittadini aiutandoli durante l’emergenza coronavirus. Dalla spesa fatta a Napoli a chi non riusciva a mettere il piatto a tavola alla mascherina donata a un anziano in lacrime perché, sprovvisto, non poteva entrare in un supermercato di Milano. Sempre nel

capoluogo lombardo una nonnina di 90 anni, rimasta sola in casa, è stata assistita dai poliziotti che hanno accompagnato la donna a prelevare e a sbrigare altre commissioni. Gesti dal valore immenso che arrivano in un momento tragico per il Paese. Gesti che continuano a ripetersi giorno dopo giorno. L’ultimo, forse quello più significativo, vede protagonista un carabiniere in servizio ad Altavilla Milicia, comune con poco più di 8mila anime in provincia di Palermo.. www.ilriformista.it

Alzano Lombardo, i carabinieri «angeli dell’ossigeno»: riforniamo bombole h24 contro l’ondata di polmoniti 31 marzo 2020 «Atene fu distrutta dalla paura della peste, non dalla peste». Per affrontare la drammatica ondata di contagi, il comandante della stazione dei carabinieri di Alzano Lombardo cita la massima di Tucidide: «Stiamo facendo di tutto per aiutare i cittadini, anziani in particolare — spiega il luogotenente Fabrizio Dadone — siamo 15 militari e nelle ultime due settimane siamo impegnati a tappare la falla più grave che sta lasciando in ginocchio la nostra terra». Il comandante si riferisce alla forte carenza di ossigeno, vitale per curare questo maledetto coronavirus che attacca i polmoni e lascia senza respiro.

contagi sette volte più alto della media europea. La prima cosa che il Covid-19 prova a strappare alle persone è il respiro. E così i carabinieri si sono trasformati in «angeli dell’ossigeno». Per far fronte alla carenza di bombole fanno un via vai nelle case delle persone che purtroppo sono morte o sono state ricoverate per recuperare appunto i pesanti contenitori, che vengono disinfettati e riportati nelle farmacie e in altre strutture per essere poi ricaricati con l’ossigeno.

«Ci stiamo adattando per rispondere a qualsiasi tipo di emergenza — spiega ancora il comandante Dadone —: l’altro giorno ho accompagnato in ospedale un Ad Alzano, paese di 13 mila anime, assieme anziano che aveva bisogno di una dialisi a Nembro si è innescato uno dei due focolai urgente, altrimenti rischiava la vita, così che poi è arrivato nella vicina Bergamo sono andato a prenderlo con la mia auto causando centinaia di morti. In questo per correre in ospedale, perché non piccolo centro, punto di riferimento della continua Val Seriana, è stato registrato un tasso di

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ARMA c’erano più ambulanze o mezzi della protezione civile disponibili. Molte persone nell’alta Val Seriana sono rimaste senza medicine e andiamo a portargliele. E purtroppo dobbiamo anche andare ad avvertire i famigliari delle persone che

sono decedute. Ma in questa terra, magari un po’ chiusa per carattere, c’è tanto cuore e tanta riconoscenza. Tutti insieme ce la faremo». www.corriere.it

“Abbiamo perso 4 colleghi, e tanti sono infetti”: il discorso del generale ai carabinieri 01 aprile 2020 È apparso emozionato il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, che con un videomessaggio condiviso sui social ha voluto rendere omaggio ai colleghi morti a causa del Coronavirus e a quelli che sono stati contagiati dal nuovo virus mentre erano in servizio dal Nord al Sud del Paese. In totale, sono 4 le vittime, altre 345 sono ancora ammalati e 21 i guariti tra i militari. “Già mi sono rivolto a voi il 28 febbraio – ha iniziato Nistri – con una lettera nella quale vi esprimevo tutta la riconoscenza per quello che già allora, all’inizio di questo periodo così tormentato per la storia della nostra Nazione stavate facendo per le popolazioni”, richiamando di fronte a tutti “quei valori che sono i nostri valori di coesione, spirito di corpo, affidabilità, senso di responsabilità. Ora, a distanza di poco più di un mese da allora, in un momento nel quale la situazione è ancora peggiorata, devo dire che voi, con la vostra azione sul territorio, avete superato ogni aspettativa. Ma non solo le aspettative del Comandante generale: voi avete superato le aspettative della popolazione e questo vi fa onore e vi deve rendere orgogliosi, così come rende me orgoglioso di essere il vostro comandante”. Poi, è passato a ricordare le vittime. “Ci sono stati lutti – ha sottolineato – ci sono stati momenti di difficoltà. Noi a ieri abbiamo perso quattro colleghi: Massimiliano, Claudio, Fabrizio, Mario e altri 345 sono contagiati, per fortuna con 21 che sono guariti. Ciò da esattamente il peso dei rischi estremi a cui andate incontro. Rischi estremi che sono ancor più

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sottolineati dalle difficoltà che avete attraversato o che state attraversando. Difficoltà per una carenza che purtroppo è a livello nazionale e per tutte le categorie lavorative di DPI, per le difficoltà nel vestiario, l’equipaggiamento, per tutte le piccole cose, le piccole e grandi cose, ma ciononostante continuate nella vostra attività a favore dei cittadini, ovunque, non solo per fare controlli sulla strada, ma proprio per dare concretamente un aiuto a chi ne ha bisogno. Intervenite a favore degli anziani che non possono muoversi, portate medicine, portate bombole ad ossigeno, scortate i feretri dei deceduti. Siete parte attiva di questa grande comunione di Paese, per superare questo momento. E allora vi dico grazie per quello che state facendo e non mollate. Vi dico soprattutto una cosa fondamentale, voi rappresentate in buona parte del territorio nazionale l’unico vero punto di riferimento per la cittadinanza, per le autorità locali, rappresentate in definitiva un’unica certezza: affrontate tutto con quello spirito di corpo che richiamavo, in coesione tra di voi, lo affrontate con senso di responsabilità nella consapevolezza di prestare un servizio utile alla Nazione”. www.infodifesa.it

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Carabiniere morto a causa del Covid-19, la Procura apre indagine sull’uso delle mascherine 01 aprile 2020 Accertamenti dopo un esposto presentato dal sindacato dei militari Il comandante provinciale: «Dispositivi utilizzati secondo l a l e gge » La Procura indaga sulla morte di Massimiliano Maggi, il maresciallo dei carabinieri positivo al coronavirus scomparso, a 53 anni, lo scorso 19 marzo. I magistrati stanno cercando di ricostruire gli ultimi giorni di vita del militare per scoprire se il contagio è avvenuto mentre era in servizio e se sono state rispettate tutte le norme in tema di sicurezza sul lavoro. Verranno svolti accertamenti

miratisull’utilizzodei dispositivi di protezione: mascherine e guanti. L’attività d’indagine, della quale si sta occupando in prima persona il procuratore capo Antonio Patrono, è appena iniziata: verrà esaminata la cartella clinica di Maggi, dopodiché verranno riascoltate le persone che hanno avuto contatti diretti con lui. Si procede con cautela, ma l’intenzione è quella di fare piena luce sulla vicenda, con la consapevolezza che si tratta di verifiche complesse. wwwilseconoxix.it

Ignora l'alt dei carabinieri, distrugge 2 gazzelle e spacca il naso a un militare dell'Arma 02 aprile 2020 Sono stati necessari 8 carabinieri per riportare alla calma un brasiliano 32enne che, giovedì mattina, ha seminato il panico sulle strade di Misano. Secondo quanto emerso, intorno alle 11.30, il sudamericano al volante di una vettura ha ignorato l'alt di una pattuglia dell'Arma sulla Ss16 all'altezza di Cattolica e premendo sull'acceleratore è fuggito a tutta velocità. E' stato dato l'allarme iniziando l'inseguimento col 32enne che, nella corsa, ha danneggiato due gazzelle fino a quando è stato bloccato sulla Riccione-Tavoleto all'altezza di Cella di Misano. Nel frattempo, sul posto sono arrivate altre 2 pattuglie coi militari che, a stento, sono riusciti a contenere il brasiliano in escandescenza. In un primo momento lo straniero si è barricato nella propria auto, urlando di essere positivo al Covid-19, ma a forza è stato estratto dall'abitacolo. In strada ha quindi iniziato a divincolarsi tirando calci e pugni tanto che, con una gomitata, ha rotto EffettoTre 12 Aprile 2020

il naso a un carabiniere e ferito altri due militari. Per ridurlo all'impotenza è stato necessario utilizzare lo spray al peperoncino. Alla fine, non senza difficoltà, lo straniero è stato immobilizzato e ammanettato mentre il militare ferito e i suoi colleghi sono stati portati in pronto soccorso per essere medicato. Anche il 32enne è stato portato in ospedale per accertare se sia positivo o meno al Coronavirus. Al termine delle analisi, il brasiliano residente a Santarcangelo è stato portato in caserma dove è stato dichiarato in arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e poi rilasciato in attesa del processo.“

www.riminitoday.it

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Ostia, con una scusa rapinano e legano un’anziana in casa. Sottratti al linciaggio. 02 aprile 2020 Ostia – I carabinieri sono arrivati in tempo per sottrarli al linciaggio. Tre banditi si sono fatti aprire la porta di casa da un’anziana con una scusa, forse di doverle consegnare la mascherina, poi l’hanno aggredita per derubarla. La donna, legata dai malviventi, ha urlato e le sue grida sono state sentite da un vicino che ha chiamato i carabinieri che hanno arrestato i tre sottraendoli al linciaggio della gente radunatasi in strada. E’ successo oggi intorno alle ore 14,00 in via delle Zattere. Una donna di 71 anni stava rientrando in casa dopo aver fatto la spesa. Arrivata sul pianerottolo del suo appartamento, è stata avvicinata da due uomini. Non è chiaro cosa le abbiano detto, su questo punto le versioni sono contrastanti: uno dei due si sarebbe qualificato come un operatore della Asl dicendo che stava consegnando le mascherine sanitarie ai residenti della palazzina. Secondo un’altra versione, si sarebbero offerti di aiutarla a portare le buste della spesa. Fatto è che appena aperta la porta di casa, la donna è stata spintonata dentro. I malviventi, armati di un grosso cacciavite, l’hanno minacciata chiedendo di consegnare loro denaro e preziosi. Si è aggiunto anche un terzo bandito e la donna è stata anche legata.

minorenne. Il grosso cacciavite è stato posto sotto sequestro. I carabinieri li hanno ammanettati. Uno dei banditi è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dove si trova piantonato agli arresti. I militari hanno dovuto riportare alla calma le persone che, inferocite, hanno invaso il marciapiedi e hanno inveito all’indirizzo degli arrestati. Criminali incalliti verranno definiti dagli investigatori. I banditi non hanno documenti d’identità e negano di parlare italiano. I carabinieri avrebbero riconosciuto in un paio di loro stranieri domiciliati all’Idroscalo. Da giorni circola sui social l’avviso di presunte persone malintenzionate che circolerebbero per i condomini fingendo di essere operatori delle farmacie o delle Asl incaricati di consegnare le mascherine. Questa mattina all’avviso è accompagnato addirittura da due fotografie tratte da sistemi di videosorveglianza nelle quali si mostrano i volti con il dettaglio che uno sia anche armato di pistola. Si tratta di una comunicazione che, al momento, non è stata diffusa da fonti istituzionali. . www.ilfaroonline.it

Le urla dell’anziana signora sono state sentite da un vicino che ha chiamato immediatamente i carabinieri che sono intervenuti nell’appartamento mettendo in fuga i malviventi. Uno di questi ha tentato di lanciarsi dal balcone ma si è fratturato una gamba. Gli altri due sono stati presi mentre tentavano di nascondersi sempre sul balcone Si tratta di tre cittadini sudamericani, probabilmente cileni, uno dei quali

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Sa l e rno, i nd a g a t i i ca ra b i ni e ri a g g re d i t i d a l l ' a ut om ob i l i s t a 05 aprile 2020 La procura della repubblica di Salerno ha aperto un'indagine per lesioni aggravate, accusa rivolta ai carabinieri intervenuti per bloccare un 50enne del posto con problemi psichici che aveva ignorato l'alt imposto dai militari, rischiando di metterne sotto uno e poi scagliandosi contro gli stessi che cercavano di fermarlo. Tutto ha avuto inizio durante il pomeriggio dello scorso sabato 28 marzo, quando il conducente, al volante della propria vettura lanciata ad altissima velocità lungo via delle Calabrie, ignorava l'alt imposto dagli uomini del nucleo operativo radiomobile di Salerno. Il 50enne non solo non si era fermato come richiestogli dai carabinieri, ma addirittura aveva premuto sull'acceleratore, rischiando tra l'altro di investire in pieno uno degli operatori. La vettura dell'uomo, rimasta infine senza pneumatici, si era schiantata all'altezza di via Leonardo andando a fuoco. È proprio lì che i militari, lanciati all'inseguimento dell'auto in fuga, hanno trovato il 50enne, riuscito ad allontanarsi in tempo dal veicolo prima dello scoppio del rogo. Quando i carabinieri hanno cercato di bloccare il fuggitivo, quest'ultimo ha reagito con rabbia, aggredendo gli stessi uomini dell'Arma e riuscendo a ferirne due. Sul posto sono sopraggiunti quindi i rinforzi, ed è sulla base di ciò che è accaduto da questo punto in poi che gli inquirenti, facendo affidamento anche sulle immagini riprese in video da uno dei residenti e poi diffuse in rete, hanno aperto un'inchiesta relativa alla condotta tenuta dagli uomini nell'Arma nei confronti del 50enne. Quest'ultimo, con una frattura di due costole e qualche escoriazione, stando a quanto riportato dalla stampa locale, si trova ora ricoverato presso il reparto di psichiatria dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona di Salerno. Nei confronti dei 5 militari impegnati nelle operazioni di fermo sono in corso le indagini condotte dal procuratore della repubblica Giuseppe Borrelli. Oltre a ciò è partita anche un'inchiesta interna per volontà del comandante provinciale Gianluca Trombetti,

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volta a valutare la bontà o meno dell'intervento dei suoi uomini. Sulla vicenda ha voluto dire la sua addirittura anche Amnesty International su Twitter: "La complessità della situazione e la comprensibile tensione non possono giustificare atti di violenza nel controllo delle misure di lockdown". Un caso, quindi, che ha fatto parecchio rumore, e sul quale è intervenuto il deputato salernitano di Fratelli d'Italia Edmondo Cirielli. "Piena fiducia nei carabinieri di Salerno. Sono convinto che anche la magistratura fugherà ogni dubbio sul loro operato. Dal video che è stato diffuso sui social network è evidente che i militari si sono trovati di fronte ad un energumeno esagitato con problemi psichici, che non solo non si è fermato ad un posto di blocco ma ha tentato di investire prima un militare e, successivamente, ha aggredito ripetutamente gli altri uomini in divisa scaraventandoli a terra, tanto da rendere necessario l’arrivo di un’altra pattuglia alle due già presenti sul posto", dice il deputato, come riportato da "Salerno Today". "I militari, quindi, non hanno potuto fare altro che bloccarlo, anche perché poteva trattarsi (ma fortunatamente non è stato questo il caso) di una persona affetta dal Coronavirus, che avrebbe potuto non solo contagiare loro ma anche altri cittadini che avrebbe potuto incontrare lungo il tragitto. La necessità di neutralizzarlo anche mentre era a terra, che ha scandalizzato i ben pensanti, nasceva dall’ evidente reiterazione più volte messa in atto delle aggressioni una volta in piedi", aggiunge ancora. "Semmai bisognerebbe segnalare ancora una volta il ritardo del governo nell’assegnazione dei taser, che avrebbero rapidamente risolto la situazione in questa evenienza. La si smetta, dunque, di infangare il buon nome dei carabinieri che come tutte le forze di polizia, in questa drammatica emergenza sanitaria, sono impegnati senza sosta, a rischio della propria incolumità, a tutelare la sicurezza di tutti i cittadini salernitani e a non far dilagare l’epidemia per colpa dei tanti idioti che ancora non rispettano le ordinanze di contenimento", conclude Cirielli. www.ilgiornale.it

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Foggia, incendiata l'auto privata di un carabiniere in servizio a Carapelle

05 aprile 2020 Un incendio quasi certamente di origine dolosa ha distrutto la scorsa notte l'automobile privata di un giovane appuntato scelto dei carabinieri in servizio nella stazione di Carapelle, nel Foggiano. Il mezzo, una Ford Fusion, era parcheggiato nei pressi dell'abitazione del militare. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco che da prime ispezioni, hanno

rilevato tracce di liquido infiammabile. I carabinieri stanno visionando i filmati delle telecamere della videosorveglianza della zona. Gli investigatori non escludono che l'attentato sia riconducibile all'attività lavorativa dell'appuntato. www.bari.repubblica.it

Pagamento Pensioni Maggio 2020 novità per Coronavirus: consegnata dai carabinieri 06 aprile 2020 Stando a quanto riporta il quotidiano Il giornale, potrebbero arrivare interessanti novità per il pagamento delle pensioni di maggio 2020 (e probabilmente anche per giugno) per far fronte all’emergenza del Coronavirus ed evitare assembramenti in coda agli sportelli delle poste italiane per ritirare la pensione. Come è noto a partire dai pagamenti di aprile, INPS e Poste hanno scaglionato i ritiri con un calendario in ordine alfabetico, ma questo non è stato sufficiente per evitare completamente le code agli sportelli.

pensionati in fila nonostante le norme del distanziamento sociale imposte dai decreti per l’emergenza Coronavirus”.

Così per questo motivo a partire dal mese di maggio 2020 sembra si voglia far scendere in campo l’arma dei carabinieri per consegnare l’importo della pensione direttamente a casa agli over 75, ed evitare così che si creino code per riceverla. Il sito Infodifesa spiega: “Saranno i Carabinieri, in questo particolare momento di crisi, a consegnare la pensione a casa dei pensionati over 75. Una scelta che vede il Ecco allora la nuova proposta di pensione Comandante Nistri fortemente entusiasta consegnata direttamente a casa per la di questa iniziativa. categoria di persone più a rischio, gli over La capilarizzazione dell’Arma sul territorio nazionale può garantire questo servizio che 65. conferma la solida struttura della Pagamento pensioni Maggio 2020 ultime Benemerita e l’amore dei cittadini nei confronti dei militari presenti in ogni novità: la portano i carabinieri? La certezza al momento è che sia ad aprile angolo del Paese. che a maggio e giugno per il pagamento solo presidio di legalità ma delle pensioni vi sarà la divisione per Non ordine alfabetico dei pensionati, ma questo soprattutto, oggi, di concreta assistenza. ha funzionato soltanto a metà infatti, come Questa azione permetterà a migliaia di riporta Il Giornale: “In diversi comuni sono state segnalate code davanti agli uffici con continua

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ARMA cittadini di rimanere a casa in serenità e sicurezza vedendosi recapitare la pensione a casa dai Carabinieri”.

Vi ricordiamo che intanto per tutti gli altri che devono ritirare la pensione in posta, per la mensilità di maggio, il pagamento delle pensioni sarà distribuito nelle Pensioni e coronavirus ultime novità sul giornate di: pagamento: a maggio consegna a casa per lunedì 27 aprile; martedì 28 aprile; over 75. mercoledì 29 aprile; giovedì 30 aprile. L’operazione, stando a quanto dice Info- Per la mensilità di giugno, invece, il difesa sarà così sviluppata: “Il pensionato pagamento sarà così previsto: martedì 26 chiamerà il numero verde o la stazione CC maggio; mercoledì 27 maggio; giovedì 28 e i Carabinieri, in un servizio appo- maggio; venerdì 29 maggio; sabato 30 sitamente comandato per le esigenze maggio. Si partirà sempre con i cognomi COVID19, procederanno a recapitare che iniziano per la lettera A per finire con l’importo. I titolari di pensione dovranno quelli con la lettera Z, appena si avrà il firmare solo una delega che sarà dunque calendario ufficiale vi aggiorneremo! . consegnata a Poste Italiane dai Carabinieri operanti. Due storiche realtà del nostro Paese insieme per far fronte a una grande www.pensionipertutti.it emergenza senza precedenti.

L'esecuzione dei carabinieri di Taurianova 07 aprile 2020 Stefano Condello e Vincenzo Caruso, carabinieri, vengono uccisi il primo aprile del 1977 dalla ‘Ndrangheta, a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. A loro è dedicato questo racconto. Il senso di giustizia non è innato e nemmeno immortale, nasce dall’esempio di persone che percorrono la corretta via del bene comune. Racconterò, così, una storia vera, una storia che vide la morte di due grandi uomini: Stefano Condello e Vincenzo Caruso. Stefano Condello nacque il 12 aprile del 1930 a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, sposato e con due figlie. Vincenzo Caruso nacque il 6 ottobre del 1950 a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, sposato da pochi mesi e in attesa di diventare padre. Entrambi erano al servizio della compagnia dei carabinieri di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. Era il primo aprile del 1977 quando vennero uccisi con un colpo di pistola alla nuca e morirono rispettivamente all’età di quarantasette e ventisette anni. Quel giorno erano usciti in perlustrazione con un’auto del nucleo radiomobile della compagnia dei carabinieri di Taurianova. Al volante vi era Stefano Condello, assieme a lui vi erano

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Vincenzo Caruso e Pasquale Giacoppo, di Messina, ventiquattro anni. Durante la vigilanza, avvistarono un’auto che apparteneva al pregiudicato Giuseppe Avignone, scappato dall’isola dell’Asinara dove stava scontando il soggiorno obbligato. Decisero di avvicinarsi salendo su un’altura nella contrada Razzà di Molochio. Videro una serie di auto parcheggiate davanti ad un casolare. Decisero di fare un sopralluogo, ci andarono Condello e Caruso mentre Giacoppo rimase a controllare l’auto. Poco dopo Giacoppo udì una serie di spari e decise di chiamare in aiuto i rinforzi. Quando questi arrivarono, alcuni dei criminali erano già scappati e oltre a trovare i corpi dei due carabinieri uccisi, vennero segnalati anche quelli di due esponenti della famiglia Avignone: Rocco e suo nipote Vincenzo. I tre carabinieri si erano trovati nel mezzo di un summit mafioso con tema “spartizione di appalti pubblici e traffico droga” . È giusto riconoscere il grande gesto di questi due uomini, che hanno sacrificato la loro vita nella lotta contro la mafia. È sempre meglio conoscere che ignorare,

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ARMA perché solo la conoscenza permette di non dimenticare e di mantenere vivo il ricordo

di chi, come Caruso e Condello, credeva nella forza della giustizia. www.mafie.blogautore.repubblica.it

Carabinieri e solidarietà, il generale La Gala: «A servizio d e i ci t t a d i ni con p a s s i one » 08 aprile 2020 NAPOLI. Questa mattina, i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno consegnato la prima pensione ad un 78enne di Procida. Il comandante della stazione locale ha recuperato la somma presso l'ufficio postale dell'isola e raggiunto l'abitazione del beneficiario per la consegna. A seguire anche a Napoli, nel quartiere Capodimonte, e a Gragnano, i rispettivi Comandanti di Stazione hanno provveduto a fare lo stesso in favore di una 90enne e di un 88enne che non avevano nessuno che potesse ritirare la pensione. «L'iniziativa - ha riferito il comandante provinciale di Napoli, generale Canio Giuseppe La Gala - nasce nell'ambito delle misure anti-covid per evitare assembramenti davanti alle poste e anche per salvaguardare persone sole ed anziane da truffe, rapine e scippi.

«A Ercolano, poi, alcuni bambini, dai balconi, hanno richiamato l’attenzione di una pattuglia dei carabinieri; i carabinieri, commossi dall'affetto con cui si sono rivolti e visto che avevano dichiarato che si stavano annoiando, hanno deciso di comprare alcuni giochi che hanno regalato proprio questa mattina nella loro abitazione. Questi sono gesti molto belli che dimostrano come quello del carabiniere non è una semplice professione, ma una missione: essere al servizio dei cittadini con passione ed immedesimazione per essere sempre vicini alle loro esigenze» conclude La Gala.. www.ilromanet.it

Con orgoglio ho apprezzato le molte iniziative di solidarietà che, d'iniziativa di tanti carabinieri sono state poste in essere; ci sono carabinieri che hanno portato medicine a casa di ammalati o chi ha portato viveri a famiglie bisognose. Ci sono stati anche alcuni casi particolari come ad esempio l’esigenza segnalata da alcuni dirigenti scolastici di far consegnare dei tablet agli studenti; e i carabinieri sono andati presso le scuole, hanno ritirato i tablet e li hanno consegnati a casa di studenti per poter consentire il prosieguo delle lezioni in video collegamento, rispettando il distacco sociale imposto dalla normativa anticontagio».

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C a ra b i ni e ri i n s os t e g no d e g l i a nz i a ni i n d i f f i col t à 09 aprile 2020 I Carabinieri della Compagnia di Cortona, in questo delicato momento, stanno cercando di garantire la massima vicinanza al cittadino in ogni modo possibile, con il fine di rendere il meno disagevole possibile la forzata permanenza in casa. Considerate le caratteristiche del territorio, a volte impervio, in alcune zone i militari hanno provveduto a portare la legna a casa di anziani che non potevano muoversi dalla propria abitazione ed avevano parenti lontani, in altri casi, come successo a Mercatale di Cortona, i Carabinieri, ben conoscendo le difficoltà in cui versava l’anziana 93enne, hanno provveduto personalmente a fare la spesa e a portargliela a casa. La signora, con problemi deambulatori, non è in grado di andare a fare la spesa ed i Carabinieri del posto, che la conoscono e sanno delle sue difficoltà e dell’impossibilità di essere aiutata dai parenti che vivono troppo lontano, hanno deciso di portarle la spesa a

casa. Infatti nei giorni passati, come si è soliti fare, i militari sono passati a citofonare nelle case delle persone che sanno essere più in difficoltà sia fisica che economica, ed avevano accertato che l’anziana era rimasta senza scorte di cibo. Così la semplice e spontanea decisione di dare attivamente ed in prima persona una mano a chi ne ha davvero bisogno. La signora, sorpresa e commossa alla vista dei militari, finalmente ha potuto riempire il frigorifero e le scorte, infatti era da giorni che mangiava solo cibo in scatola. Grazie alla conoscenza del territorio da parte dei militari, anche in questo clima di isolamento e solitudine, si può provvedere a garantire i bisogni primari ai cittadini che ne hanno bisogno, e soprattutto a tutelare chi è più colpito da questa pandemia. www.lanazione.it

Il video dei carabinieri che spopola sul web: "Noi ci siamo, andrà tutto bene" 10 aprile 2020 "Un giorno si racconterà una storia strana. Qualcosa che chi non ha vissuto riuscirà a stento a immaginare. Eravamo lì, diremo. A combattere con coraggio un nemico invisibile. A ritrovare il sorriso di chi conosce il valore di un abbraccio".

L’Arma dei carabinieri suona la carica agli italiani. Quel popolo che, in questi giorni di emergenza, ha offerto ai militari disinfettanti, guanti e mascherine appena acquistati per le esigenze personali.

È il racconto di gente che si è stretta È epica. È onore. È storia. È impegno. È insieme, pur rispettando un metro di distanza. Che ha guardato la morte in coraggio. faccia e ha scelto la vita. "Se non altro Un minuto e quarantacinque secondi di una rende bene l’idea", commenta all’AdnkroVerona deserta, sorvegliata dai carabinieri nos il colonnello Pietro Carrozza, comandante provinciale dei carabinieri di nelle sue quattro macro aree. Verona e ideatore del video che sta Dalla montagna innevata della Lessinia, spopolando su internet in queste ore. dalla città al lago di Garda fino alla pianura. continua

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"Ho pensato di realizzarlo parlando con i miei uomini - spiega - ed effettivamente credo renda al meglio il rispetto della popolazione per le restrizioni imposte per contenere il contagio, lanciando allo stesso tempo un messaggio positivo: noi carabinieri ci siamo, notte e giorno, in montagna e al lago, in città e ovunque ci sia bisogno di noi". "Nel mese di marzo le chiamate alle nostre stazioni sono raddoppiate - spiega ancora il comandante provinciale di Verona - in molti hanno chiamato per avere un chiarimento sulle misure imposte dai decreti, altri semplicemente per avere una parola di conforto, altri ancora per una chiacchierata o per piccoli bisogni, questo soprattutto le categorie più vulnerabili. E sono arrivate anche molte soddisfazioni, tra queste la mail di ringraziamento che ci è stata spedita da una ragazza molto giovane, fermata a un posto di controllo dei carabinieri (il primo della sua vita)", continua il colonnello Carrozza. "Ci ha scritto di essere rincuorata della

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nostra presenza in strada. Il mio ringraziamento va a tutta la cittadinanza, come si vede nel video non c’è davvero nessuno in giro e il messaggio di isolamento è stato compreso da tutti. Noi vi possiamo aiutare, lo abbiamo detto nel filmato e lo ripeto ora: andrà tutto bene". L’Italia, recita il video, è un Paese che andando oltre alla propria bellezza, ha trovato la propria forza. Tutti insieme, facendo ognuno la propria parte, abbiamo fatto la differenza. "Perché è così, noi c’eravamo: anche se non ci si poteva vedere, noi eravamo lì, a combattere con coraggio il nemico invisibile. E quando dal mondo torneranno ad ammirarci, troveranno quel sorriso di chi sa il valore di un abbraccio, di chi sa che stare uniti non avrà più lo stesso significato. Noi siamo italiani. E andrà tutto per il meglio. www.ilgiornale.it

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CONCORSI ARMA

ARM A - CON CORS I PU B B LI CI

SOSPENSIONE DELLE PROVE CONCORSUALI

Le prove di tutti i concorsi in atto sono temporaneamente sospese. Riserva di comunicare le nuove date di svolgimento. Partecipa al concorso per 3.581 Allievi Carabinieri: scade il 15/04/2020.

www.carabinieri.it

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RAPPRESENTANZA

Notizie dalla Rappresentanza La 91a PAGINA del DIARIO dal "PIANETA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE DEI CARABINIERI ". Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo

"...non è possibile scomparire cosi’, all’improvviso. Ed è un altro nostro collega che porta a 5 le vittime del virus covid-19. Siamo già abbondantemente sopra i 400 contagiati, accertati. Si, accertati mediante i tamponi che sono stati somministrati. Quanti saranno i positivi asintomatici che sono in servizio e devono continuare a svolgere il nostro delicato ruolo su strada, a dare risposta ai centralini dei 112 e a dare supporto organizzativo e funzionale nei servizi interni nei reparti...." "...una distanza grande tra chi al centro stà rigirando il foglio delle norme e delle disposizioni senza avere il coraggio di dare disposizioni funzionali alla tutela di noi carabinieri. Si, il coraggio è di chi, al comando di uomini e donne, di vite umane, ha dato e continua a dare, sotto la sua responsabilità, ogni utile comando per far svolgere il nostro ruolo sociale ponendo in sicurezza la vita dei suoi uomini..." "...tutti stiamo vedendo tutto. Tutti stiamo prendendo atto di cosa accade e di chi non è adeguato alle aspettative delle esigenze del personale. Ma non abbiamo tempo per fermarci a fare critica da economia di opportunità. Noi dobbiamo svolgere quel ruolo sociale che oggi, ancor piu’, si adopera per salvare le vite umane nel far si che le rigide norme per la prevenzione del rischio contagio, siano applicate a pieno. Noi dobbiamo continuare ad andare avanti ma dobbiamo sapere, si dobbiamo sapere..." "...dobbiamo sapere che un collega puo’ morire di virus covid-19 e tutti i suoi colleghi trovarsi positivi al tampone ma, totalmente asintomatici. Dobbiamo sapere che un collega si puo’ trovare positivo, grave, ma non poter essere intubato, magari perché in sovrappeso e non poter essere soggetto da seguire le procedure dell’intubato. Dobbiamo sapere che un collega si puo’ trovare ad essere positivo al tampone, poi dopo pochi giorni, magicamente, negativo al tampone. Cosi’ da pensare di essere libero di poter restare in servizio ed essere tra i piu’ potenziali untori dell’epidemia. Dobbiamo sapere che le mascherine vanno indossate, si, cosi’ come è necessario non far mancare l’igiene, la sanificazione, e soprattutto, le distanze. Si, quelle distanze che senza le quali non sarà né igiene e né mascherine ad aiutarci nella battaglia quotidiana ad evitare il contagio..." "...quell’epidemia colposa che non è solo di chi viola la quarantena perché dichiarato positivo, ma da considerare alla pari dell’irresponsabile che non si cura di evitare il contagio dei suoi colleghi. Il virus non ha gerarchia e, in questo particolare momento, ha modificato il nostro modo di essere carabinieri e di saper guardare avanti con responsabilità..." "...il coraggio delle scelte ora è del carabiniere, al comando di se stesso. Lui, il carabiniere responsabile, pone esempio alla sua gerarchia nel non fermarsi davanti agli ostacoli sociali e umani che tutti i giorni stiamo affrontando, qui… al fronte. Qui, dove non ci sono ordini per combattere il virus ma solo la capacità di essere responsabili per se stessi, per il proprio collega, per la gente a cui …dobbiamo sicurezza..."

FONTE: pianetacobar.eu/ cocer carabinieri/ Aps Romeo Vincenzo pubblicato 05 aprile 2020

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ATTUALITA' - NEWS

Il m a rt i ri o d e l l a s ol i t ud i ne 24 marzo 2020

nazionale.

“Padre, mi dia una benedizione la prego e la supplico, se può salutarmi i miei due figli dicendo quanto li ho amati e che avrei tanto desiderato abbracciarli per un’ultima volta…padre, perché il Signore ha permesso tutto ciò…io sono sempre stato un suo servitore, anche se indegno, non l’ho mai abbandonato, e ora Lui, abbandona me! Pensavo di poter campare qualche altro anno, d’altronde 68 anni non sono poi così tanti. Qui ci chiamano tutti “il vecchio”, e con un numeretto…io sarei il “vecchio 87”. Ma sa padre, io non mi sono mai sentito un vecchio…non ce la faccio più a parlare”. E così in lacrime il caro Giorgio ha speso le sue ultime giornate attaccato ad un respiratore e senza poter rivedere i propri cari. Il pianto e lo strazio dei familiari in queste giornate apocalittiche è incontenibile e solo una piccola percentuale arriva nelle case dove, se da una parte si parla del covid-19 (spesso anche a sproposito) dall’altra si limitano le immagini e le dichiarazioni più drammatiche e scioccanti. Alcuni dicono, per non fomentare il panico. Mah! Eppure la realtà e quindi la verità non le si può nascondere. Non è possibile assistere alla tragedia di un’Italia schizofrenica che piange i propri figli e di un’altra Italia che ancheggia dai balconi o, peggio, finge che il pericolo non la riguardi azzardando trasferimenti e comportamenti che seminano il contagio su tutto il territorio

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Il bisogno, anche legittimo, di leggerezza non può giustificare alcuna forma di negazionismo o di ostinazione nel voler sdrammatizzare a tutti i costi, offendendo così la memoria di migliaia di defunti e la sofferenza di decine di migliaia di ammalati. E’ stata superata la quota sbalorditiva di 50.418 positivi, a detta di tutti i virologi punta di un icesberg almeno cinque volte superiore per dimensione. La gente è stanca anche dei tanti, troppi giochi di parole e paroline (morti per covid, morti con covid ) messi in campo per dissimulare ciò che non si può nascondere: l’ecatombe in corso. Penso che tanta gente, quella che fortunatamente sta bene, non si rende ancora conto dell’indescrivibile dolore che i familiari delle vittime, ammalate o già uccise dal Covid, stanno subendo. E’ contro natura morire senza i propri cari intorno. Questa emergenza nega persino “l’onore delle armi” che le altre patologie permette ai moribondi: passare a miglior vita senza l’onta ulteriore della solitudine finale. Tante sono le pressioni e le difficoltà che tutti gli operatori sanitari in prima linea stanno subendo: “Padre, noi non sappiamo che farcene dell’ammirazione – mi ha detto un medico infettivologo – noi abbiamo bisogno delle attrezzature per poter lavorare, invece, al momento, le abbiamo razionate e siamo sempre sull’orlo del collasso di un sistema impreparato ad una pandemia!” E così una farmacista: “Don, la mascherina me la sono fatta con il tessuto rimediato da casa perché qui non arrivano e tanta gente si dispera e va nel panico, non faccio altro che rispondere negativamente alle richieste di mascherine e amuchina”. Che mortificazione, un Paese del G7 che

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ATTUALITA' - NEWS non ha da dare ai propri figli il necessario per tutelarsi. E allora ho chiesto ad un medico: “Perché non fanno i tamponi?”. La risposta è stata sconcertante: “L’ho chiesto anche per me e il collega mi ha mandato sul telefonino una faccina con le lacrime”. E ancora, “Ad una cara famiglia che seguo da tanti anni ho detto di non portare la mamma anziana in ospedale… lasciatela morire a casa, almeno non dovrà subire il martirio della solitudine”. Ecco, questo “martirio della solitudine” mi ferisce e amareggia profondamente. La gente si sente più sola che isolata. Le persone cercano affetto e, nei momenti più difficili, l’amore è veramente tutto. Se viene a mancare si sta già condannando a morte qualcuno. I cappellani mi dicono: “don, qui è un fronte di guerra…gli infermieri sono esasperati e anche impauriti, la gente piange ovunque e fa male sentire il grido al telefonino dei figli, dei nipoti che danno l’ultimo saluto ai propri nonni, padri e madri, magari ascoltando solo la fatica del respiro”. Mai come in queste settimane i medici mi hanno chiesto benedizioni e preghiere e mai ho visto il personale sanitario così provato e disperato. Tanti comuni del nord non vengono neanche citati ma il dolore dilaga ovunque e il terrore affiora negli occhi di tanti. La restante parte della popolazione risparmiata finora dal coronavirus non può fingere di ignorare questo stato di lutto generalizzato e di non ascoltare il grido di aiuto dei più fragili. Dice il Qoelet: “c’è un tempo per ogni cosa”. Vorremmo che anche i media dimostrassero toni e modalità di espressione più rispettosi e contenuti: questo non è il momento del chiacchiericcio ma del pianto per i nostri morti e dell’impegno condiviso per fermare questo mostro invisibile. Non serve il baccano anzi è un insulto alla tragedia collettiva che non sappiamo ancora quali dimensioni assumerà e quanto durerà. C’è bisogno, invece, di silenzio, rispetto, preghiera, consolazione. Abbassiamo tutti i toni, se non per buona creanza almeno per un sussulto di decenza.

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Un ragazzo di quattordici anni mi ha detto in lacrime: “Don, io non posso più vedere uno schermo, non ci riesco più!” Perché Andrea, che ti succede? “La gente canta e danza, ho visto anche delle suore ballare, ma a me da quando due settimane fa è morto papà è finita la voglia di vedere e sentire chiunque. Invece quella gente mi fa inorridire: come possono scherzare in mezzo a un simile orrore? Questa non è solidarietà, questa è disumanità…ti prego don, almeno dillo te”. Nel mio piccolo provo a dare voce alle sofferenze odierne pur sapendo che la zizzania continua incessantemente a crescere accanto al grano buono. Lo sappiamo, mentre muoiono migliaia di innocenti c’è chi litiga per questioni economiche e di potere. L’arrivo degli sciacalli è purtroppo inevitabile come quello dei corvi che già puntano la preda. Le polemiche sterili, le cattiverie sconcertanti, i formalismi criminali ( ci si preoccupa ora della privacy, mentre da un decennio i social saccheggiano i nostri dati personali e si allungano i tempi per colpa della burocrazia in assenza di dispositivi medici salva-vita ) possono avvilirci, di certo non aiutano. Però chi ancora ha un po’ di valori e magari anche un briciolo di fede può contribuire a rendere anche questo momento un tempo di crescita. Me l’ha insegnato quel sacerdote che l’altro giorno ha detto: “il mio respiratore lasciatelo a chi è più giovane di me, e ha salutato questo mondo”. E’ lo stesso martirio della misericordia che settanta anni fa, in un lager, spinse San Massimiliano Kolbe a farsi giustiziare al posto di un giovane padre di famiglia. Si ricordino dei sacerdoti morti a decine in queste settimane tra le corsie lombarde coloro che ignobilmente riescono solo ad accusare la Chiesa di restare chiusa nei suoi palazzi. www.interris.it

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Francesco sul Golgota della pandemia

27 marzo 2020 Re e governanti sono passati alla storia per come hanno affrontato guerre e pestilenze, allo stesso modo Papa Francesco è entrato di diritto negli annali universali per la straordinaria e fortissima invocazione di fede con la quale ha affidato a Dio la salvezza dell’umanità messa in grave pericolo dalla pandemia in corso. Chi avrebbe mai potuto immaginare scene del genere? Gesti carichi di significato e parole spontaneamente solenni in un contesto apparentemente surreale perché mentre lo guardavamo si percepiva che quanto mostrato dalle telecamere era solo una piccola parte dell’immenso evento che si stava manifestando. Lo schermo domestico ci ha inseriti all’interno di una storia che non ha eguali in due millenni di cronache ecclesiastiche. Immagini che entreranno nei libri di testo delle scuole.

volta in tutto il Vangelo in cui viene descritto il sonno del Cristo) siamo tutti noi che ci affanniamo a riempire come scatoloni le nostre vite seguendo un ordine di priorità che esclude Dio e il resto della collettività. Al contrario degli apostoli in evidente disagio su quella imbarcazione precaria, Gesù è così tranquillo da mettersi a poppa, cioè nella parte della barca che affonda per prima, perché nutre una fiducia incondizionata nei confronti del Creatore.

Ecco la via indicata da Papa Francesco: consegnare noi stessi in maniera totale ad una dimensione trascendente non più percepita come lontana e indifferente, bensì partecipe e familiare. Si tratta della stessa semplice solennità con cui il Pontefice ha compiuto azioni senza precedenti, non avendo bisogno di caricare di formalismo ciò che lui riesce a valorizzare nell’eccezionale ricchezza di contenuti e significati della vera fede.

Sia detto per inciso: d’ora in poi verrà sommerso dal discredito chiunque continuerà a diffondere la diabolica menzogna di un Pontefice che si interesserebbe solo di questioni sociali e che trascurerebbe perciò i temi profondi e intangibili dell’anima e dell’etica cattolica. Niente di più mendace di questa pretestuosa e sterile polemica. Francesco ha lanciato un poderoso appello alla conversione personale da contestualizzare in una complessiva revisione degli stili di vita e dei modelli di società contemporanea.

Nell’anziano padre della cristianità che procede claudicante con il Santissimo in mano è simboleggiata l’assunzione di responsabilità che è riecheggiata come un richiamo nella vuota e desolata piazza San Pietro, ancora più grigia sotto la pioggia ma illuminata dalla limpidissima spiritualità di un Pontefice mistico e carismatico. Tutto il peso del mondo in bilico per l’emergenza sanitaria è apparso sulle spalle del Papa degli ultimi, che ha fatto dell’apparente debolezza la forza

I discepoli, che atterriti dalla tempesta svegliano Gesù che sta dormendo, (unica

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ATTUALITA' - NEWS indispensabile a far udire parole di autentica condivisione ribadendo che siamo tutti, lui incluso, sulla stessa barca. In un paio di passaggi della meditazione Francesco si è anche dovuto interrompere per un respiro appesantito, con il volto visibilmente emozionato per il senso di paternità che gli fa avvertire interamente la gravità del suo compito. Le aspettative nei confronti nella storica iniziativa del Vicario di Cristo sono andate molto al di là del recinto sacro e della moltitudine dei credenti. Sono arrivati messaggi sui nostri telefonini anche da atei e agnostici che invitavano amici e parenti a partecipare al momento unico al quale sono state legate le speranze dell’intero genere umano.

L’ispirazione interiore e spontanea proietta la preghiera in mondovisione su un nuovo golgota dove il Vicario di Cristo torna a ribaltare la logica mondana del demonio che credeva oltre duemila anni fa, con la crocifissione del Figlio di Dio, di essere ormai il trionfatore. All’opposto quella che sembrava, oggi come ieri, la sconfitta della fragilità al cospetto della prepotenza si rivela la nota con la quale l’armonia divina riempie di senso e letizia la più buia delle ore. I nuovi Ponzio Pilato e gli imitatori di Erode hanno ammainato, per il momento, le bandiere della tracotanza e nel punto più tragico della pandemia è uscito solo e fortissimo il grido di vicinanza e di aiuto del Vescovo di Roma che, unico nella storia, ha deciso di chiedere pubblicamente a Dio la fine della nuova peste.. www.interris.it

C’è tutto il cammino del gesuita di strada Bergoglio nell’umile fierezza di innalzare sul sagrato della Basilica vaticana, GesùEucarestia presentato come il Salvatore ad un mondo spesso distratto e ostile. Sembrava di rivedere nel successore di Pietro i confratelli di Bergoglio, che nelle periferia della storia, hanno testimoniato fino al martirio la fedeltà a Cristo offrendosi, senza temere per la loro incolumità, alla protervia dei potenti di turno che ne reclamavano inutilmente abiure e sconfessioni. Nella serata tetra ma radiosa nella quale il Papa ha dimostrato al mondo che il mistero pasquale si ripete ogni giorno, Papa Francesco ha sintetizzato la profondità interiore del percorso quaresimale in un momento irripetibile nel quale si è ripetuta la vittoria della vita sulla morte.

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Tricolore d'Italia a mezz'asta per il Coronavirus, sindaco ammaina bandiera

30 marzo 2020 Tra i tanti che hanno aderito all'iniziativa c'è anche il caso del sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi che ha ammainato la bandiera dell'Unione Europea dal Municipio. "Non sono antieuropeista - spiega - ma non condivido la scelta dell'Europa di non prendere decisioni e iniziative immediate a favore dei Paesi più colpiti dal Covid-19. La gestione di questa emergenza non può essere demandata ai singoli Stati", sostiene il sindaco della località montana.

Il 30 marzo alle ore 12 l'Italia si è fermata per rendere omaggio a tutte le vittime del Coronavirus, in segno di vicinanza ai familiari e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite dalla pandemia. L'iniziativa, partita dai sindaci italiani, si è allargata ad altre istituzioni: la bandiera italiana a mezz'asta è stata esposta su tutti gli edifici pubblici. I primi cittadini della Penisola infatti, con indosso la fascia tricolore, si sono presentati davanti ai propri municipi in silenzio e con le bandiere esposte a mezz'asta "in segno di lutto" e in "segno di solidarietà con tutte le per comunità che stanno pagando il prezzo più alto". Tra i primi a mettere a lutto le bandiere è stato il Quirinale: sul balcone della piazza sono state fatte scendere a mezz'asta dai corazzieri. Anche il Vaticano partecipa: la Santa Sede fa sapere che esporrà le bandiere a mezz'asta, a lutto, per esprimere la propria vicinanza alle vittime della pandemia in Italia e nel mondo, alle loro famiglie e a quanti generosamente lottano per porvi fine.

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"In questa situazione nessun Paese deve essere lasciato solo - aggiunge -. Farò issare nuovamente la bandiera quando ci saranno risposte chiare dall'Europa. Uniti ce la faremo". Per ricordare i tanti morti di questa guerra silenziosa che non hanno potuto avere nemmeno avere un degno funerale e se sono andati senza il conforto degli affetti, i sindaci hanno organizzato questa cerimonia a distanza che non infrangerà le dure regole del distanziamento sociale. A proporla per primo è stato il presidente del Provincia di Bergamo e sindaco di Calcinate, Gianfranco Gafforelli, che si trova in una delle zone dove si contano più morti. Poi il presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Antonio De Caro ha fatto sua la proposta ed ha inviato una lettera a tutti i sindaci per chiedere la condivisione dell'iniziativa. (ANSA)

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ATTUALITA' - NEWS Papa Giovanni Paolo II, a 15 anni dalla morte l’eredità di Wojtyla ritorna d’attualità nell’emergenza coronavirus

02 aprile 2020 male, – ha scritto Wojtyla – penso innanzitutto al limite storico che, ad opera della provvidenza, è stato imposto al male dei totalitarismi che si sono affermati nel XX secolo: il nazionalsocialismo e, poi, il comunismo marxista”.

“Colui che può porre un definitivo limite al male è Dio stesso”. Poco più di un mese prima di morire, il 2 aprile 2005, esattamente 15 anni fa, San Giovanni Paolo II consegnava al mondo queste parole. Lo faceva nel suo ultimo libro intitolato Memoria e identità, un autentico bestseller come tutti i suoi testi. Il Papa polacco sottolineava che questo limite al male è la misericordia divina. Egli guardava alle spalle della sua lunga vita, ben 85 anni, gli ultimi dei quali segnati dall’avanzare inesorabile del morbo di Parkinson che però non gli aveva fatto perdere la gioia di vivere e di tornare giovane, come spesso faceva durante le Giornate mondiali della gioventù da lui inventate. È chiaro, come lui stesso scrive, che il male per lui rappresentava l’orrore del nazismo, i campi di concentramento, il comunismo, tutte le guerre contro le quali non aveva mai mancato di far sentire il suo forte grido di condanna, le mafie alle quali non risparmiò un anatema rimasto storico, l’oltraggio alla vita umana, in ogni sua fase, e più in generale ogni attentato alla persona. Ma sono parole che sicuramente possono essere lette anche alla luce del dramma della pandemia di coronavirus che il mondo sta vivendo proprio nell’anno in cui ricorre il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II. E possono essere affiancate perfettamente alla commovente preghiera che Papa Francesco ha rivolto, in un’inedita piazza San Pietro deserta, affinché finisca presto il contagio in tutto il mondo. “Quando parlo del limite imposto al

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A 15 anni dalla sua morte cosa resta dell’eredità di San Giovanni Paolo II? È una domanda alle quale hanno cercato di rispondere i due Pontefici che gli sono succeduti. Benedetto XVI, suo fidato collaboratore e amico per un quarto di secolo, che lo ha beatificato. E Francesco che da lui è stato creato cardinale e che lo ha canonizzato. “Già prima avevo avuto modo di conoscerlo e di stimarlo – ha raccontato Ratzinger – ma dal 1982, quando mi chiamò a Roma come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, per 23 anni ho potuto stargli vicino e venerare sempre più la sua persona. Il mio servizio è stato sostenuto dalla sua profondità spirituale, dalla ricchezza delle sue intuizioni. L’esempio della sua preghiera mi ha sempre colpito ed edificato: egli si immergeva nell’incontro con Dio, pur in mezzo alle molteplici incombenze del suo ministero. E poi la sua testimonianza nella sofferenza: il Signore lo ha spogliato pian piano di tutto, ma egli è rimasto sempre una ‘roccia’, come Cristo lo ha voluto. La sua profonda umiltà, radicata nell’intima unione con Cristo, gli ha permesso di continuare a guidare la Chiesa e a dare al mondo un messaggio ancora più eloquente proprio nel tempo in cui le forze fisiche gli venivano meno. Così egli ha realizzato in modo straordinario la vocazione di ogni sacerdote e vescovo: diventare un tutt’uno con quel Gesù, che quotidianamente riceve e offre nella Chiesa”. Bergoglio ha sottolineato, invece, che “San Giovanni Paolo II è stato il Papa della famiglia. Così lui stesso, una volta, disse

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ATTUALITA' - NEWS che avrebbe voluto essere ricordato, come il Papa della famiglia”. E ha aggiunto: “Giovanni Paolo II è un missionario, un uomo che ha portato il Vangelo dappertutto. Viaggiava tanto. Sentiva questo fuoco di portare avanti la parola del Signore. È un San Paolo, è un uomo così; questo per me è grande”. La cosiddetta “generazione Wojtyla” è stata segnalata indelebilmente dalle immagini e dalle parole di quello storico pontificato durato quasi 27 anni. Dal crollo del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989, che San Giovanni Paolo II contribuì decisamente a far cadere, all’avvento del terrorismo fondamentalista di matrice islamica con l’attentato alle Torri Gemelle, l’11 settembre 2001. Ma anche ai 104 viaggi internazionali e alle 146 visite in Italia. Al Papa atletico e sportivo dei primi tempi che si concedeva di andare a sciare sull’Adamello, in compagnia dall’allora presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini. Fino all’anziano Pontefice fiaccato dalla malattia negli ultimi anni. Per tutti, credenti e non credenti, rimangono indelebili le parole che pronunciò iniziando il suo pontificato, il 22 ottobre 1978: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa ‘cosa è dentro l’uomo’. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra.

455 anni ebbe un vescovo di Roma non italiano, ma per il mondo intero. E i vertici dell’impero sovietico se ne accorsero subito, fin dalla fumata bianca e dalle prime storiche parole pronunciate dal neo eletto: “Siamo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo I. Ed ecco che gli eminentissimi cardinali hanno chiamato un nuovo vescovo di Roma. Lo hanno chiamato da un paese lontano… lontano, ma sempre così vicino per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma l’ho fatto nello spirito dell’ubbidienza verso nostro signore Gesù Cristo e nella fiducia totale verso la sua madre, la Madonna santissima. Non so se posso bene spiegarmi nella vostra… la nostra lingua italiana. Se mi sbaglio mi corrigerete. E così mi presento a voi tutti, per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia nella Madre di Cristo e della Chiesa, e anche per incominciare di nuovo su questa strada della storia e della Chiesa, con l’aiuto di Dio e con l’aiuto degli uomini”. Nessuno quella sera del 1978 avrebbe mai potuto immaginare che, esattamente 20 anni dopo, Wojtyla avrebbe messo piede a Cuba accolto con tutti gli onori da Fidel Castro. www.ilfattoquotidiano.it

È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi, vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia, permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! Di vita eterna!”. L’avvento di Wojtyla sul trono di Pietro, il 16 ottobre 1978, del Papa che arrivava dall’altra parte della cortina di ferro, rappresentò una vera e propria rivoluzione. Non solo per la Chiesa cattolica che dopo

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ATTUALITA' - NEWS Giornata mondiale Autismo, “io autistico ad alto funzionamento e docente universitario vi racconto com’è la nostra quotidianità”

02 aprile 2020 “Nulla su di noi senza di noi” recita lo storico slogan dei movimenti associativi in difesa dei diritti delle persone disabili. In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo ai tempi del coronavirus, ilfattoquotidiano.it ha deciso di intervistare Fabrizio Acanfora, docente universitario autistico ad alto funzionamento. Insegna disturbi dello spettro autistico al Master in Musicoterapia della Universitat de Barcelona, Spagna, di cui è anche Coordinatore Accademico, oltre ad essere consulente per i disturbi dello spettro autistico all’Istituto Catalano di Musicoterapia e coordinatore per la ricerca in musicoterapia al dipartimento di Cure Palliative dell’Hospital del Mar di Barcelona. Dal 2003 al 2009 ha vissuto in Olanda, ha studiato il clavicembalo e ora ha 44 anni. “L’autismo è definito dai manuali diagnostici uno spettro che comprende diverse manifestazioni che possono essere accompagnate da disabilità cognitiva e altre condizioni. Nel mio caso parliamo della diagnosi che fino al 2013 sarebbe stata di sindrome di Asperger, oggi fa parte integrante dello spettro autistico, una manifestazione che non comporta deficit cognitivo e del linguaggio”. Acanfora che abitava a Napoli prima di trasferirsi 10 anni fa in Spagna ma continua ad avere contatti diretti con diversi soggetti autistici che vivono in Italia. Acanfora è autore di “Eccentrico. Autismo e Asperger in un saggio autobiografico”, vincitore del primo premio assoluto al Premio di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi 2019.

sicuramente causa di grandissime difficoltà e sofferenza personale. Spieghiamo bene la questione, che inizialmente ha dato adito ad alcune polemiche, sulla possibilità di uscire di c a s a p e r i s o g g e t t i c o n d i s a b i l i t à i nt e l l e t t i v a? La passeggiata può essere una necessità ancora maggiore per i più piccoli e bisogna riuscire a realizzarla nel rispetto delle norme di sicurezza. Per un autistico uscire di casa non è un capriccio ma una necessità. Lo stress e la sofferenza derivanti dallo stare in un luogo chiuso e dall’interruzione delle routine può sfociare in comportamenti anche autolesivi difficili da gestire in un appartamento, e una breve passeggiata può rappresentare una valvola di sfogo fondamentale. Purtroppo le norme al riguardo non sono molto chiare. Nella circolare del 31/3 si fa solo un riferimento generico alla disabilità. Il chiarimento nelle FAQ del sito internet dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità contraddice le ordinanze regionali che, invece, obbligano le famiglie a presentare una ulteriore certificazione dello specialista che attesti la necessità della “passeggiata”. In un periodo di caos in cui reperire tali documenti è un’impresa, si costringono gli autistici e le famiglie ad attese ingiustificate e sofferenze inutili.

Cosa vuol dire per lei la Giornata mondiale sull’autismo? Il 2 aprile è spesso un’occasione mancata per ascoltare la voce degli autistici. associazioni e genitori Quali sono le principali difficoltà che Specialisti, vivono le persone autistiche durante il forniscono solo una parte del racconto su questa condizione. L’altra parte, cosa coronavirus? Noi autistici abbiamo bisogno di seguire significhi sperimentare il mondo da delle routine quotidiane piuttosto rigide autistico, possiamo raccontarla solo noi per cui la sospensione delle attività nello spettro. Purtroppo la nostra parte quotidiane come la scuola o il lavoro, i della narrazione è ancora poco valorizzata, servizi domiciliari e nei centri diurni o non potersi relazionare con le persone che continua fanno parte della propria quotidianità, è

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ATTUALITA' - NEWS e non credo possa esserci reale consapevolezza sull’autismo fino a che anche il punto di vista degli autistici non riceverà l’attenzione che merita. Molte famiglie hanno soggetti autistici adulti in situazioni di estrema criticità, a rischio crisi di reazioni violente. Cosa si sente di dire a questi genitori? Che li capisco, io stesso sono soggetto a crisi da sovraccarico sensoriale e cognitivo. Non è affatto facile gestire certe situazioni, e troppo spesso le famiglie e gli autistici vengono lasciati soli ad affrontare enormi difficoltà.

Perché ha deciso di scrivere un libro? “Eccentrico” è un saggio autobiografico in cui spiego alcune delle più importanti caratteristiche dell’autismo utilizzando il racconto di momenti della mia vita, il tutto supportato da evidenze scientifiche spesso inserite come note a piè di pagina per non disturbare la lettura. È un libro scritto da un autistico per gli autistici e le famiglie, gli educatori e chiunque desideri ricevere informazioni di prima mano su come una persona (non posso parlare a nome di tutti) nello spettro autistico sperimenta questa condizione nella quotidianità. www.ilfattoquotidiano.it

Coronavirus, l’analisi di Cottarelli: “La ripresa e conom i ca p a s s a d a g l i i nv e s t i m e nt i p ub b l i ci ” 03 aprile 2020 A emergenza sanitaria ancora in corso, la vicenda coronavirus continua a mostrarsi in tutta la sua complessità. Il lockdown ha modificato le nostre abitudine, rallentato i sistemi produttivi, costretto ognuno di noi a rivedere i suoi standard di quotidianità, abituandosi a una permanenza forzata all’interno della propria abitazione. In paziente e preoccupata attesa che l’onda di tempesta decida di sgonfiarsi, lo sguardo scruta in modo ancor più timoroso l’orizzonte, cercando di individuare la soluzione più indicata affinché la ripresa economica, necessaria dopo uno stop brusco e imprevisto, sia meno traumatica possibile. In campo, per ora, ci sono soluzioni provvisorie. Il governo cerca la strada del sostegno alle fasce deboli, garantendo un primo stanziamento di 400 milioni affidato alla gestione comunale, cercando nel frattempo di giocare al meglio la partita europea degli Eurobond. In questo senso, però, restano evidenti i passi fatti fin qui da Bruxelles, tra sospensione del Patto di Stabilità, nuovo Quantitative easing e fondo Bce. Interris.it ne ha parlato con Carlo Cottarelli, economista e direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano, secondo il quale, per arrivare a dama, sarà necessaria una strategia di investimenti pubblici per far ripartire l’economia del EffettoTre 12 Aprile 2020

nostro Paese. Professor Cottarelli, il piano da 400 milioni annunciato dal governo italiano a sostegno d e l l e f a s c e p i ù d e b o l i d e l l a c i t t a d i na nz a garantirà, almeno nell’immediato, di tamponare perlomeno la fase emergenziale? Ritiene che l’affidamento del fondo ai Comuni garantirà equità nella ripartizione? “Sono state fatte due cose, una delle quali lo stanziamento di 400 milioni, l’altra l’anticipazione di finanziamenti per 4 miliardi, che sarebbero comunque arrivati quest’anno. Probabilmente non saranno comunque sufficienti i 400 milioni, ma la strada di usare i comuni per l’erogazione di questi sostegni all’acquisto di alimentari è una buona idea, perché sono realtà più vicine alle singole situazioni. E’ chiaro sarà una cosa che, probabilmente, dovrà essere aumentata. Questo però è un discorso più generale: per ora gli stanziamenti fatti, dell’1% del Pil, ovvero una ventina di miliardi, sono inadeguati. Ne serviranno altri ma questo lo ha già detto anche il governo. Ci sarà un pacchetto ad aprile e anche più avanti, quando si potrà tornare al lavoro, servirà qualcosa per dare una spinta espansiva all’economia. Con strumenti temporanei, perché in questa

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ATTUALITA' - NEWS direzione occorre fare degli interventi molto espansivi ma che sono limitati nel tempo a quello che è necessario, altrimenti si sta mettendo a rischio la tenuta dei conti pubblici per sempre. Adesso ci vuole un aumento molto forte del deficit, con strumenti che servono finché dura l’emergenza economica”. Lo choc de l l a brusca interruzione de l l ’ a t t i v i t à produttiva com e verrà incassato dalla piccola e media impresa? E’ davvero concreto il rischio di uno stop definitivo pe r alcune realtà o si prospettano ulteriori interventi anche in tal senso? “Dobbiamo fare di tutto per evitare che sia un colpo troppo forte. Questo richiede che ci siano risorse adesso per fare in modo che le imprese non debbano chiudere per assenza di liquidità e impossibilità di saldare i conti. E poi che ci sia abbastanza domanda aggregata nell’economia, perché una volta che si potrà tornare a produrre ci siano persone che acquistano. Credo sarebbe utile, da questo punto di vista, nella fase di rientro al lavoro, che ci sia una ripresa anche piuttosto rapida degli investimenti pubblici. Sono anni che abbiamo questo problema di non riuscire a farli partire, forse questa è l’occasione per risolverlo”..

anche ieri c’è stata una nuova proposta. E poi ci vuole una risposta coordinata: anche se è meno necessario di prima, è meglio ci sia una risposta significativa, bisogna evitare di dare l’impressione che si voglia mutualizzare il debito pubblico passato. Questo è sbagliato, non dovrebbe avvenire ma non è questo che è richiesto. Adesso si tratta di spese che potrebbero essere fatte in modo comune. Non dobbiamo dare l’impressione ai mercati finanziari che crolli il mondo se non c’è un accordo in questa direzione. Aiuta ma è meno essenziale di quello che sarebbe stato se non ci fosse stato l’intervento della Banca centrale europea”. Ritiene concreta la proposta di una garanzia di prestiti ponte alle banche per il sostegno alle imprese? “Tutti i Paesi stanno facendo politiche fiscali espansive. Si può parlare di coordinamento ma che sarebbe necessario in caso alcuni facessero politiche in tal senso e altri magari di tipo restrittivo. Un conto è avere una risposta comune, altrimenti credo ci sia un accordo generale ben chiaro a tutti i Paesi che stanno facendo facendo politiche fiscali espansive in questo momento”.

Il ministro Amendola aveva chiesto all’Ue di concordare le politiche fiscali per In che misura influisce il rallentamento dei contrastare il rischio recessione. consumi? E’possibile che ciò avvenga? “Ora consumiamo meno ma il punto è che “Già in parte è stato fatto perché nel quando si tornerà al lavoro, ci vorrà una decreto Cura Italia c’erano misure di spinta ai consumi. Si può vivere con garanzia soprattutto per le piccole consumi più bassi ma nessuno vuole imprese. Forse sono state un po’ trascurate rinunciare per sempre ad andare al cinema quelle di medio-grandi dimensioni ma il o in vacanza”. ministro Gualtieri che nel pacchetto di aprile ci sarà questo intervento”. Sul piano europeo sta tenendo banco la questione Eurobond, richiesta come Qualche giorno fa, alla luce della possibile ulteriore misura emergenziale a sostegno crisi che potrebbe investire il mercato del delle economie europee dopo i primi lavoro in numerosi settori, dal garante provvedimenti relativi a Patto di Stabilità e M5s, Grillo, è stata rilanciata l’idea di un Fondo Bce. Ritiene che una risposta reddito di base universale. Ritiene sia una positiva dell’Ue su questo tema garantirà misura plausibile? una protezione definitiva o le misure già “Si tratta di un reddito dato a tutti, disposte sono già sufficienti per il indipendentemente da altre considerazioni. superamento della fase critica? Prima di tutto bisogna distinguere fra “Credo sia utile che ci sia un’azione quelle che sono misure temporanee da comune da parte degli Stati. C’è stata una quelle che sono permanenti. Un reddito risposta della Bce che, al momento, è la più universale introdotto in modo permanente importante. Alcuni la sottovalutano ma non avrebbe senso. Si può pensare adesso, tutto il deficit pubblico quest’anno sarà come elemento di semplificazione, ma c’è finanziato dalla Banca centrale europea. C’è stata una risposta della Commissione continua europea, per quanto abbia risorse limitate EffettoTre 12 Aprile 2020

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ATTUALITA' - NEWS un elemento di spreco perché si finirebbe per dare soldi a chi non ne ha davvero bisogno. Poi c’è un’altra questione: se per far ripartire l’economia si mettono soldi in tasca a tutti perché così aumentano i consumi di tutti, forse può essere qualcosa da considerare ma c’è il rischio che una parte di questi soldi, in una situazione di incertezza, venga risparmiata. E allora la questione è se non sia meglio usare, per esempio, degli investimenti pubblici per far ripartire l’economia. Io sono convinto che debbano avere un ruolo importante per il rilancio dell’economia”. Da più parti il Cura Italia è stato indicato privo di riferimenti concreti alla famiglia.

Quali misure riterrebbe opportune per garantire risposte concrete ai nuclei familiari più deboli? “Il sostegno, nel Cura Italia, c’era tramite la cassa integrazione. Ora c’è stato questo stanziamento di risorse per i bisogni alimentari. Poi si può pensare ad altre cose. C’è al momento una minore necessità di consumi ma bisogna fare in modo che quelli di base siano soddisfatti e che nessuno debba scegliere fra mangiare e pagare la bolletta della luce. E questa è una priorità più importante”. www.interris.it

Coronavirus, in Lombardia obbligo di proteggersi con mascherine e sciarpe quando si esce di casa 04 aprile 2020 In Lombardia si potrà uscire di casa solo indossando la mascherina o comunque con una protezione su naso e bocca: è quanto prevede la nuova ordinanza del governatore Attilio Fontana che entrerà in vigore domani. Si inaspriscono, così, le misure di contenimento del contagio da coronavirus nella regione più colpita. La Regione ha deciso di promulgare una nuova ordinanza, alla scadenza della precedente. "L'ordinanza del presidente della Regione - spiega la nota - introduce l'obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe. Gli esercizi commerciali al dettaglio già autorizzati (di alimentari e di prima necessità) hanno l'obbligo di fornire i propri clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l'igiene delle mani". Il messaggio del presidente della Lombardia Attilio Fontana è chiaro: "La primavera è iniziata e le giornate sono belle, vorreste uscire, lo so, ma non si può. Non abbiamo ancora raggiunto alcun obiettivo, se vanifichiamo lo sforzo i numeri ricominceranno a peggiorare: non uscite di casa". EffettoTre 12 Aprile 2020

La nuova ordinanza entra in vigore domani, domenica 5, fino al prossimo 13 aprile con le misure restrittive già stabilite per l'intero territorio lombardo lo scorso 21 marzo. In particolare il documento regionale conferma la chiusura degli alberghi (con le eccezioni già in vigore), degli studi professionali, dei mercati e tutte le attività non essenziali. Inoltre, sarà possibile acquistare articoli di cartoleria all'interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessità, già aperti. Sarà anche possibile la vendita di fiori e piante solo con la consegna a domicilio. "Infine, ai sensi del decreto legge del 25 marzo scorso che vieta alla Regione di intervenire sulle attività produttive conclude la Nota - è stato chiesto al Governo di confermare con un dpcm specifico, la chiusura dei cantieri edili e di permettere, invece, le attività legate alla filiera silvopastorale (come, ad esempio, il taglio della legna)". www.milano.repubblica.it

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Perché Regioni e Comuni possono emanare divieti più restrittivi dello Stato 05 aprile2020 Ma le ordinanze locali valgono ancora o adesso prevalgono le limitazioni decise dal Governo per l’emergenza coronavirus? La sera del 3 aprile, si è parlato di mantenere per altri dieci giorni i provvedimenti più restrittivi già presi dalle Regioni. Che fine hanno fatto l’uniformità e il coordinamento promessi il 25 marzo, quando è stato emanato il Dl 19/2020, che ha disciplinato le decisioni e cambiato le sanzioni? Spieghiamo. L’antefatto Sino a febbraio inoltrato, a vedere i comportamenti di popolazione, aziende e forze politiche, pareva che il dilagare del Covid-19 potesse riguardare solo la Cina: in Italia si temeva fortemente che arrivasse, ma nessuno ha chiesto le misure drastiche adottate in quel Paese per fermarne subito la diffusione. Ma poi il dilagare dei contagi ha mandato in crisi la rete ospedaliera, che negli ultimi vent’anni ha subìto chiusure e tagli di personale e ora non ha sufficienti posti (soprattutto in terapia intensiva). E la materia rientra fra le competenze delle Regioni, quindi i governatori hanno capito che avrebbero rischiato batoste elettorali future e forse anche avvisi di garanzia da qualche Procura. Così tutte le autorità locali si sono fatte prudenti. Più prudenti del Governo. E hanno sfruttato il potere di emettere ordinanze urgenti per tutelare igiene e sanità pubblica in caso di necessità (legge 833/1978, articolo 32, comma 3). Ecco perché in molti casi abbiamo divieti locali più restrittivi di quelli nazionali ed è difficile stare dietro alla loro evoluzione. Rischio paralisi decisionale In una situazione del genere, diventa difficile anche riuscire a prendere decisioni: il Governo ha imposto la maggior parte dei divieti con una serie di Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri), un tipo di provvedimento previsto già dal primo decreto legge sull’emergenza

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coronavirus (il Dl 6/2020, del 23 febbraio) che richiede di sentire anche le Regioni. Se i governatori non sono d’accordo, si rischia di far trascorrere in discussioni tempo prezioso, nonostante si stia parlando di provvedimenti urgenti. Questo spiega, per esempio, il motivo per cui il divieto di uscire dal territorio del Comune in cui ci si trova è stato imposto per la prima volta il 22 marzo da un’ordinanza del ministro della Salute. Un atto che non richiede di sentire le Regioni ed è vincolante fino a che non viene superato da un Dpcm o da una norma di rango alcora superiore (legge o decreto legge). Solo ore dopo è stato possibile emanare un Dpcm (entrato in vigore solo il giorno successivo, data l’ora tarda) che, oltre a confermare questo divieto di spostamento, ha disciplinato una materia spinosa: l’elenco delle attività che possono restare aperte. Il 21 marzo il Piemonte e la Lombardia avevano emanato proprie ordinanze che chiudevano, per esempio, anche gli studi professionali, non toccati dalle decisioni del Governo. Situazioni analoghe per le ordinanze locali che vietavano espressamente di uscire di casa anche per fare jogging nelle vicinanze, come invece consentivano le norme nazionali e le interpretazioni che ne dava il ministero dell’Interno. Il riordino A quel punto, non si capiva se le restrittive ordinanze regionali precedenti valessero ancora. Il 23 e il 24 marzo sono trascorsi nell’incertezza, con esperti qualificati che si confrontavano arrivando ciascuno a una propria conclusione. Mentre il Governo preannunciava affannosamente che sarebbe arrivato un chiarimento. Questo chiarimento ha poi preso la forma degli

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ATTUALITA' - NEWS articoli 2 e 3 del Dl 19/2020, approvato in modo travagliato. Tanto da essere stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la sera del 25 marzo, oltre 24 ore dopo la seduta del Consiglio dei ministri in cui era stato approvato. In sostanza, l’articolo 3, comma 1 ha stabilito che prevalgono i Dpcm. Ma le Regioni possono prendere loro decisioni più restrittive, se ci sono «situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso». Mantenendosi però «esclusivamente nell’ambito delle attività di loro competenza e senza incisione delle attività produttive e di quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale». In ogni caso, queste ordinanze regionali valgono solo fino al momento in cui viene adottato un Dpcm che riguardi quelle situazioni locali. E che, pare di capire, possa anche smentire la Regione, riportando in vigore le misure nazionali precedenti al Dpcm stesso o comunque stabilendone di nuove meno restrittive di quelle introdotte dall’ordinanza regionale. Il Dl 19/2020 è ancora più netto nei confronti dei Comuni. Così stabilisce l’articolo 3, comma 2: «I sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali, né eccedendo i limiti di oggetto cui al comma 1». Come eludere il riordino Ma alle preoccupazioni dei governatori sulla tenuta degli ospedali si sommano le tattiche dei partiti, quindi i contrasti politici continuano. E anche il Dl 19/2020 rischia di servire a poco. Già il primo aprile, per esempio, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, comunicava ufficialmente ai Comuni lombardi che avrebbe confermato le sue precedenti ordinanze anche dopo la loro scadenza. L’articolo 2, comma 3 del Dl stabilisce che esse possono valere solo fino al 5 aprile (10 giorni dopo l’entrata in vigore del Dl, avvenuta il 26 marzo), ma Fontana farà una nuova ordinanza uguale a quella di prima. Ovviamente motivandola con gravi situazioni in qualche modo sopravvenute, così da rispettare almeno formalmente i

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limiti di 19/2020.

competenza

introdotti

dal

Dl

Lo stesso faranno gli altri governatori, come è emerso la sera del 3 aprile dal vertice in videoconferenza al quale li ha convocati il premier Giuseppe Conte. Ci si è dati un’altra decina di giorni per creare una sorta di cabina di regia che appiani i contrasti. Se non ci si riuscisse, lo scontro potrebbe teoricamente arrivare al punto in cui Conte firmi Dpcm che smentiscono le ordinanze regionali. Ma probabilmente tutti perderebbero credibilità, cosa che nessuno può davvero permettersi in un periodo di emergenza sanitaria nazionale che richiede di governare una popolazione da una parte provata da lutti e perdite economiche, dall’altra stufa della quarantena. Quanto alle ordinanze comunali, il divieto di andare in contrasto con i provvedimenti statali è netto solo in teoria. Lo ha dimostrato l’ondivaga vicenda del sì alle passeggiate con i bambini: dopo l’apertura messa per iscritto in una circolare dal capo di gabinetto della ministra dell’Interno, la pioggia di critiche da parte di governatori e sindaci ha costretto il Governo a una sostanziale retromarcia. D’altra parte, se è vero che i sindaci non possono contraddire le norme nazionali, nel caso delle passeggiate con i bambini non ce n’era una che le autorizzasse esplicitamente, ma solo una circolare interpretativa. Che, come tale, non è vincolante per tutti. Senza chiarezza Le regole sono poco chiare anche quando non ci sono contrasti tra Stato, Regioni e Comuni. Alcune di esse sono frutto di interpretazioni «ballerine» che possono spiazzare. È il caso di quella data dallo stesso capo di gabinetto della ministra in una circolare di commento al Dpcm del 22 marzo, stavolta sulla possibilità di uscire dal territorio comunale per fare la spesa «nel caso in cui il punto vendita più vicino e/o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di un altro Comune». Una apertura che non si ritrova nelle risposte ai quesiti più frequenti (Faq) riportate nei siti web governativi. (...) www.ilsole24ore.com

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L a n o s t ra C h i e s a c i c o n f o rt a : s t a t e s e re n i , s e p o t e t e 06 aprile 2020 Matteo Salvini, il leader della Lega, in una trasmissione televisiva, tra le varie altre questioni ha voluto anche parlare della esigenza per i cristiani di tornare a partecipare fisicamente alle celebrazioni eucaristiche, soprattutto a quellle che riguardano la imminente Pasqua. Si è voluto fare portavoce di un “periodico” a lui vicino, che ha lanciato un appello ai vescovi per la “riapertura delle chiese”. La motivazione principale della sua presa di posizione riguarderebbe la necessità di dare conforto ai cristiani che, come tutti, sono afflitti dalle traversie provocate dalla pandemia. Penso che la opinione pubblicizzata da Salvini, ha provocato qualche polemica su un tema così particolare che riguarda certamente il rispetto delle norme per salvaguardarci da un oggettivo pericolo, ma anche un tema molto particolare che tocca la sensibilità di chi ha fede, sia del tutto legittimo qualora non volesse solo provocare dialettica negativa nella Chiesa italiana. Desidero precisare che la mia opinione, mi porta naturalmente a pensare che sono di gran lunga benvenute le posizioni che mirano a discutere come si deve essere Chiesa Cattolica, rispetto a quelle che invece negano e combattono la nostra fede. A Salvini però dico che può stare sereno. In questo tormentato mese, la Nostra Chiesa ha dato segni di vitalità impensabili. Proprio per dare conforto e stringere tutti i

cristiani a Gesù e a Maria Madre nostra, i sacerdoti provvidenzialmente si sono inventati di tutto: hanno celebrato sui tetti, hanno recitato il rosario dai campanili, hanno celebrato messe attraverso Facebook, pregato Maria Madre Nostra in collegamento con i propri parrocchiani con ogni mezzo social. E poi ogni comunità religiosa si è organizzata nello stesso modo. È molto bello raccontare che a conclusione delle celebrazioni e delle preghiere, seguono sempre discussioni, come se si stesse parlando di presenza, che riguardano la vita delle rispettive famiglie in tempo di pandemia, rafforzando il senso di Comunità. Insomma, sia la fraternità per il legame che si rinsalda nei momenti di raccoglimento, che lo scambio di esperienza, in certi momenti si sviluppa intensissimo. E poi il Papa! In ogni giorno con i mezzi di comunicazione, ci ha sostenuto e tenuti uniti dandoci coraggio. Ed allora che dire? La fede è salda, l’unita della Chiesa più forte, la consapevolezza della indispensabilità del nostro rapporto personale con Dio accresciuta. Si può dire senz’altro a chi ha qualche timore, di stare sereni: la nostra Pasqua si annuncia speciale e di vittoria. Allora state sereni, se potete. Raffaele Bonanni

Azzolina: “Via libera al decreto sugli Esami. La valutazione dell’anno sarà seria e coerente con quanto svolto"

06 aprile 2020 Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera oggi al decreto legge che contiene le norme relative agli Esami di Stato e alla valutazione delle studentesse e degli studenti per l’anno scolastico 2019/2020.

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Provvedimenti che tengono conto dell’emergenza coronavirus. “La scuola ha affrontato questa emergenza

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ATTUALITA' - NEWS con grande capacità di reazione, il Paese deve esserne fiero - sottolinea la Ministra Lucia Azzolina -. Ringrazio di nuovo tutto il personale, le famiglie, gli studenti. C’è stato uno sforzo importante da parte di tutti. La didattica a distanza ci ha aiutato a salvare l’anno scolastico. Non sostituisce e non potrà mai sostituire del tutto, ovviamente, la didattica in presenza. Ma era l’unica risposta possibile per non lasciare soli bambini e ragazzi e garantire loro il diritto allo studio previsto dalla Costituzione”. “I problemi non sono mancati e sarà necessario aprire presto una riflessione sullo stato di digitalizzazione del Paese e della scuola stessa, ma il Ministero è stato e resta al fianco delle scuole per risolverli prosegue la Ministra -. Gli 85 milioni stanziati per supportare la didattica a distanza, messi subito a disposizione degli istituti che li stanno già utilizzando, ne sono una dimostrazione. Con il decreto approvato oggi facciamo un altro passo avanti e tracciamo la strada per accompagnare la scuola fino in fondo a questo anno scolastico e per cominciare a disegnare il prossimo, che ne rappresenterà una naturale prosecuzione”. Il decreto, che ora sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per poi essere convertito dal Parlamento, mette in sicurezza l’anno scolastico 2019/2020 e traghetta le scuole verso il 2020/2021. “Tutto ciò che è stato fatto sarà valorizzato. Quel che non si è potuto fare per difficoltà oggettive sarà recuperato, nell’interesse degli studenti e dei bambini - conclude Azzolina -. Mettiamo al centro i diritti dei ragazzi. Nessuno sarà lasciato indietro. Ci sarà una valutazione seria e coerente con quanto svolto durante tutto l’anno”. Come si svolgeranno gli Esami di Stato Scuola secondaria di I grado Il decreto prevede che il Ministero possa, con provvedimento specifico, modificare l’impianto dell’Esame. Se sarà possibile farlo in presenza, potrà essere semplificato. Altrimenti si procederà con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, prevedendo la consegna anche di un elaborato da parte degli studenti. In ogni caso ci sarà una valutazione seria e corrispondente all’impegno degli alunni. Scuola secondaria di II grado Il 96% dei ragazzi viene ammesso, in

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media, ogni anno, all’Esame finale. Quest’anno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza. Ma i crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno. Il decreto indica, poi, una doppia possibilità. Se i ragazzi potranno rientrare a scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, Italiano, sarà preparata dal Ministero. La seconda, quella diversa per ciascun indirizzo, sarà predisposta dalle commissioni. Poi ci sarà l’orale. Se non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma. Ammissione all’anno successivo Il decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo, ma tutti saranno valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale. Non ci sarà ‘6 politico’. ‘Congelato’, per quest’anno, il meccanismo dei debiti alla secondaria di II grado. All’inizio di settembre, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti: ciò che non è stato appreso, o appreso in parte quest’anno, potrà essere recuperato/approfondito all’inizio del prossimo. Ci sarà particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali. Avvio del nuovo anno Il decreto consente di lavorare, da subito, anche al nuovo anno scolastico dando al Ministero gli strumenti per operare con rapidità e di raccordarsi, ad esempio, con le Regioni per uniformare il calendario di avvio delle lezioni. Nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi è stato anche approvato un provvedimento (DpR) che sblocca le assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati, nell’estate del 2019, dai pensionamenti dovuti a ‘Quota 100’. Si attua, quindi, la norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, fortemente voluta dalla Ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti (...). www.miur.gov.it

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Allarme Istat: choc senza precedenti, con chiusure fino a giugno consumi giù del 10%

07 aprile ROMA. Le misure di contenimento del Covid-19 stanno causando «uno shock rilevante, generalizzato, senza precedenti storici, che coinvolge sia l'offerta sia la domanda» e l’intero sistema produttivo. La rapida evoluzione della pandemia rende difficile anche rilevare «l'intensità degli effetti sull'economia reale». E’ la fotografia scattata dall’Istat nella nota mensile. L’Istituto di statistica illustra due scenari di crisi legati al lockdown del Paese: «Il primo in cui la chiusura delle attività riguarderebbe solo i mesi di marzo e aprile; l'altro in cui la chiusura si estenderebbe fino a giugno. Nel primo caso la riduzione dei consumi sarebbe pari al 4,1% su base annua mentre nel secondo al 9,9%. La riduzione dei consumi determinerebbe una contrazione del valore aggiunto dell'1,9% nel primo scenario e del 4,5% nel secondo», sottolinea il rapporto. In questo momento di blocco, la limitazione delle attività produttive coinvolge il 34% della produzione e il 27,1% del valore aggiunto. Sono 2,2 milioni le imprese ferme (il 49% del totale, il 65% nel caso delle imprese esportatrici), con un'occupazione di 7,4 milioni di addetti (44,3%) di cui 4,9 milioni di dipendenti (il 42,1%). Il lockdown, rileva l’Istat, ha amplificato le preoccupazioni e i disagi che si riverberano dall'emergenza sanitaria, generando un crollo della fiducia di famiglie e imprese. Dando un’occhiata ai dati del commercio si capisce come stiano cambiando le abitudini degli italiani. Già a febbraio, all’inizio della diffusione della pandemia, c’è stato un boom degli acquisti di alimentari nei supermercati e del commercio online. L'aumento più significativo a livello tendenziale delle vendite è stato registrato dalla grande distribuzione, in crescita dell'8,4%, e il segmento degli alimentari è salito del +9,9% rispetto a un anno prima. Quanto invece alle imprese operanti su

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piccole dimensioni, il valore delle vendite è aumentato del 3,3%. Non solo l’Istat è in difficoltà nel rilevare degli effetti del virus l'intensità sull'economia reale perché gli indicatori congiunturali sono ovviamente diffusi con un ritardo fisiologico rispetto al mese di riferimento. Anche la Banca d’Italia ha lanciato l’allarme sui problemi di misurazione statistica. In uno studio, i ricercatori Francesco D'Amuri e Eliana Viviano mettono in evidenza come «le norme di distanziamento sociale potrebbero avere un impatto significativo sulle modalità di raccolta dei dati» e questo potrebbe «alterare il contenuto informativo del tasso di disoccupazione». Secondo Bankitalia siamo di fronte a un calo senza precedenti della ricerca di lavoro: «La conferma di tale tendenza nei prossimi mesi darebbe un contributo negativo alla variazione del tasso di disoccupazione, mitigandone l'aumento in presenza di un probabile calo marcato dei livelli di occupazione». «Nell'attuale fase ciclica, è molto probabile che i costi connessi alla ricerca di un impiego aumentino notevolmente a causa delle misure di distanziamento sociale. Insieme alla contrazione della domanda di lavoro, potrebbe pertanto verificarsi una forte riduzione dell'offerta di lavoro e un aumento dello scoraggiamento», conclude la ricerca di via Nazionale. www.lastampa.it

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La l i q ui d i t à non è i m m e d i a t a

07 aprile 2020 Il presidente dei banchieri a MF-Milano Finanza: l’associazione lavora già con Sace per sveltire l’iter ma senza ok della Ue non si potrà partire. Per le garanzie sotto il 100% procedure standard come prima. Per quanto le banche possano provare a correre, non sarà possibile far arrivare alle aziende in tempi da sprint la liquidità assistita dalle garanzie pubbliche varate con il decreto legge approvato lunedì dal governo Conte. Innanzitutto perché sarà prima necessario ottenere il via libera Ue allo schema. E poi perché, per le coperture sotto il 100%, le procedure non potranno che essere quelle ordinarie. Lo spiega il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, che invita anche l’Ue a rivedere i tempi per considerare deteriorati i crediti, in funzione dell’emergenza Coronavirus.

le garanzie della Sace, prima di essere applicate, richiedono il via libera dell’Unione Europea. Dove, ricordiamolo, la pratica sarà assegnata non all’ottimo Paolo Gentiloni (commissario per gli Affari Economici, ndr) ma alla signora Vestager, che questa volta speriamo proceda rapidamente. Noi comunque abbiamo già avviato le interlocuzioni con la Sace, per cercare di velocizzare i passaggi che saranno poi necessari. D. Una volta avuto l’ok della Commissione europea, che tempi prevede?

R. Penso che la fase preparatoria riempirà almeno la settimana di Pasqua. Sarà una Pasqua molto impegnativa, ricordiamo che anche noi stiamo utilizzando molto lo smartworking e siamo in una condizione emergenziale e di superlavoro per le miDomanda. Ieri il governo ha varato il suo sure già varate su moratorie, mutui, piano per la liquidità alle imprese, anticipo della cassa integrazione, ecc. funzionerà? Verosimilmente si avrà la possibilità di compilazione più rapida per i prestiti Risposta. Apprezzo gli sforzi del governo e coperti da garanzia statale al 100%, menil decreto legge varato ieri (lunedì, ndr) è tre sarà sostanzialmente una pratica di fido un passo in avanti considerevole rispetto al ordinaria per quelle con garanzia dal 90% decreto del 17 marzo, che dava già dei in giù. segnali positivi ma con portata più limitata. D. Tutto come prima.. D. Tutto bene quindi? R. Non si potrà fare diversamente perché R. Innanzitutto vorrei sottolineare che non sembrano previste deroghe al testo condivido in pieno la logica delle garanzie. unico bancario né alle norme di vigilanza Ma nella comunicazione si è data l’errata per semplificare le pratiche di fido con sensazione dell’immediatezza della distri- garanzie. buzione della liquidità, il che ha portato stamattina (ieri, ndr) molti imprenditori a D Almeno per i finanziamenti coperti al telefonare alle banche per chiedere come 100% la corsia sarà davvero veloce? fare per ottenerla. E alle domande non si è potuto rispondere con delle certezze, R. Con la garanzia al 100% non dovranno innanzitutto perché il decreto ancora non è essere inseriti molti elementi di valutain Gazzetta Ufficiale, parliamo sulla base di zione, ma comunque qualcuno dovrà bozze e del comunicato diffuso da Palazzo approvare la pratica. I direttori hanno Chigi. autonomia, ma per grosse somme si dovrà bussare necessariamente ad altri uffici. E D. Non si potrà partire subito, insomma. poi c’è la questione della garanzia al 100% con la partecipazione dei Confidi. R. Nelle bozze c’è scritto chiaramente che continua

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ATTUALITA' - NEWS D. Un’altra complicazione? R. Dico semplicemente che una pratica in cui la garanzia dello Stato di affianca a quella di un soggetto privato, come i Confidi, non potrà avere la stessa corsia rapida di una assistita da garanzia pubblica al 100%. D. Potranno accedere alla liquidità garantita solo le aziende in bonis, questo farà aumentare i deteriorati?

R. Se il testo definitivo del decreto ci darà la possibilità di aiutare anche la clientela più debole la coglieremo sicuramente. Resta la necessità che l’Ue intervenga per allentare questo calendario sincopato di scadenze di deterioramento, non si può pensare che oggi si possano rispettare gli stessi tempi previsti prima dello scoppio della pandemia. (riproduzione riservata). www.milanofinanza.it

M e s s i na , i l C ons i g l i o d i St a t o b occi a D e Luca : "Da annullare l'ordinanza sugli ingressi limitati" 08 aprile 2020 Adesso è apertamente uno scontro fra poteri. Perché se il Consiglio di Stato, interpellato dal ministero degli Interni, ha espresso parere favorevole all'annullamento dell'ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca che subordina l'attraversamento dello Stretto alla registrazione sulla piattaforma comunale www.sipassaacondizione.comune.messina.i t, lo stop non è ancora materialmente arrivato e la giunta De Luca si prepara già a resistere: "Per l'annullamento - mette le mani avanti l'assessora alla Polizia municipale Dafne Musolino - ci vorranno ore. Intanto noi stiamo studiando come rispondere". L'idea della ministra degli Interni Luciana Lamorgese è l'annullamento dell'ordinanza di De Luca. Il documento, entrato in vigore a mezzanotte, impone a "chiunque intende fare ingresso in Sicilia attraverso il porto di Messina, sia che viaggi a piedi sia che viaggi a bordo di un qualsiasi mezzo di trasporto" l'obbligo di registrarsi, almeno 48 ore prima della partenza, sul sito comunale, fornendo una serie di dati identificativi e di informazioni personali, e di "attendere il rilascio da parte del Comune di Messina del nulla osta allo spostamento". Secondo la prima sezione di Palazzo Spada "l'istituto dell'annullamento straordinario a tutela dell'unità dell'ordinamento evidenzia

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oggi una sua rinnovata attualità e rilevanza, proprio a fronte di fenomeni di dimensione globale quali l'attuale emergenza sanitaria da pandemia che affligge il Paese, al fine di garantire il razionale equilibrio tra i poteri dello Stato e tra questi e le autonomie territorialì". Insomma: di fronte a una sfida come quella al coronavirus annullare le fughe in avanti è legittimato dall'articolo 95 della Costituzione, che affida al presidente del Consiglio Giuseppe Conte l'obbligo "di assicurare il mantenimento dell'unità di indirizzo politico ed amministrativo, nel quadro di unità e di indivisibilità della Repubblica, di cui all'articolo 5 della Costituzione". Dunque, in presenza di "emergenze di carattere nazionale - ha concluso il Consiglio di Stato - pur nel rispetto delle autonomie costituzionalmente tutelate, vi deve essere una gestione unitaria della crisi per evitare che interventi regionali o locali possano vanificare la strategia complessiva di gestione dell'emergenza, soprattutto in casi in cui non si tratta solo di erogare aiuti o effettuare interventi ma anche di limitare le libertà costituzionali". Al parere seguirà una deliberazione del Consiglio dei ministri che dovrà essere recepita con decreto del presidente della Repubblica.

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ATTUALITA' - NEWS De Luca, che è già stato denunciato per vilipendio dal ministro dell'Interno, dopo aver parlato di "depistaggio di Stato" sulle cifre dei passeggeri sullo Stretto, passa già dunque al contrattacco: "Vomitevole - dice Lamorgese si dimetta. Al via le procedure

ministeriali per far fuori il sindaco. Ora è importante esserci per fermare i crimini di Stato". www.palermo.repubblica.it

Coronavirus: Aumentano i guariti, Conte: 'Possibili riaperture ad aprile'

09 aprile 2020 Il record nel numero di guariti - 2.099 nelle ultime 24 ore, secondo l'ultimo bollettino della Protezione Civile (VIDEO) porta Confindustria va in pressing sul governo e sul premier Giuseppe Conte per chiedere di porre fine al lockdown, l'Oms frena sull'inizio della 'Fase 2': "non c'è ancora una diminuzione netta" dei contagi "ma solo un rallentamento, riaprire ora è difficile". Il premier Conte, in una intervista alla BBC, spiega che è necessario 'individuare alcuni settori che possono ricominciare la loro attività. Se gli scienziati danno il loro assenso, potremmo cominciare ad allentare alcune misure già alla fine di aprile'' ribadendo come la guardia non sarà abbassata e spiegando che ''solo gradualmente'' verranno messe in campo le riaperture. E sulla possibilità che la Russia abbia legato i suoi aiuti all'Italia sul coronavirus alla condizione che Roma allenti le sanzioni europee nei confronti di Mosca, il premier si 'offende profondamente'. "E' un'offesa al governo italiano...e anche a Vladimir Putin, che mai si è sognato di usare gli aiuti come leva" sulle sanzioni". Altro fronte caldo quello dei decessi nelle case di cura per anziani: oltre un terzo sarebbe dovuto al coronavirus. E sul lato del difficile reperimento dei presidi medico-chirurgici per affontare il virus, la Guardia di Finanza ha scoperto una turbativa sulla prima gara bandita da Consip del valore complessivo di 258 milioni di euro: "Una puntata d'azzardo giocata sulla salute pubblica e su quella individuale", l'ha definita il gip

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nell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di un imprenditore. La posizione degli industriali alimenta le tensioni nel governo, già diviso sulle scelte da prendere subito dopo Pasquetta quando dovrà essere rinnovato il Dpcm con le misure di contenimento e con le limitazioni agli spostamenti. Conte deciderà entro sabato, anche se un dato è già chiaro a tutti gli italiani: non ci sarà il 'liberi tutti', non si tornerà a circolare liberamente; non si tornerà a correre nei parchi; non apriranno negozi, bar e ristoranti. A tutto ciò il governo penserà nelle prossime settimane anche sulla base della mappa che l'Inail sta predisponendo, con tutte le attività lavorative e il relativo indice di rischio connesso. L'obiettivo è di indicare le linee guida sulle modalità con cui le diverse professioni potranno ripartire. La mappa prevede tre diversi indici di rischio (basso, medio e alto): ad ogni livello dovrebbero corrispondere adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale. La ratio è di fornire una serie di misure organizzative per consentire la ripresa delle attività, con particolare attenzione ai lavoratori fragili e alle situazioni dove è richiesta una sorveglianza sanitaria speciale. Per ora si resta ancora a casa, anche se i dati ormai da giorni continuano a mantenersi su un trend positivo. L'incremento delle vittime è sceso per il quarto giorno consecutivo ed è il secondo più basso dal 10 marzo, fermandosi a 542; sono invece cinque i giorni nei quali si

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ATTUALITA' - NEWS registra una diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva: anche oggi 99 in meno rispetto a martedì. Continua anche la discesa del numero complessivo dei ricoverati negli ospedali: martedì erano 258 in meno, oggi sono 233 in meno. Numeri rafforzati da quelli sui tamponi effettuati, visto che questi ultimi stanno aumentando sempre di più giorno dopo giorno e oggi hanno superato i 50mila. Tutto ciò però non basta alla scienza per dire che si può ripartire senza rischi. Nelle Residenze sanitarie per anziani, secondo l'ISS, il 37,4% dei decessi tra i residenti, pari a 1443 su 3859 deceduti (dal primi febbraio) ha interessato residenti con

riscontro di infezione da SARS-CoV-2 o con manifestazioni simil-influenzali. I dati si riferiscono a 576 Rsa su 577 che hanno finora risposto al questionario. L'indagine è partita lo scorso 24 marzo. Tra il totale dei 3859 soggetti deceduti, 133 erano risultati positivi al tampone e 1310 avevano presentato sintomi simil-influenzali. Il tasso di mortalità fra i residenti (residenti al 1/o febbraio e nuovi ingressi dal 1/o marzo), considerando i decessi di persone risultate positive o con sintomi simil-influenzali, è del 3,1% ma sale fino al 6,8% in Lombardia. (ANSA)

Coronavirus, ecco la nuova stretta in Sicilia: si può uscire solo una volta al giorno 0 9 a p ri l e 2 0 2 0 Ordinanza di Musumeci: ulteriore restrizione sulla possibilità di lasciare casa, limitata a un solo componente per famiglia e per "acquisti essenziali". Mascherine per chi lavora nei negozi di generi alimentari, divieto di consegna di cibo a domicilio a Pasqua e Pasquetta. l presidente della Regione Nello Musumeci sceglie una linea ancora più morbida per la stretta di Pasqua: mascherine, guanti monouso e igienizzante diventano un obbligo solo per "gli operatori" dei negozi di generi alimentari, anche all'aperto, ma si impone che tutti indossino la mascherina "o un altro adeguato accessorio" in tutti i luoghi che impediscono di mantenere la distanza di un metro. Un obbligo più esteso - è il ragionamento che si faceva nella serata di ieri a Palazzo d'Orléans - sarebbe stato impossibile da rispettare, visto che al momento in Sicilia non ci sono sufficienti mascherine". L'altra novità è la limitazione delle uscite. Quelle per gli acquisti essenziali, "ad eccezione di quelle per i farmaci", sono limitate a una sola volta al giorno e a un solo componente del nucleo familiare.

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Arriva inoltre anche l'estensione del divieto di consegnare cibo a domicilio durante le domeniche e i giorni festivi, dunque anche a Pasquetta: una stretta alla quale fanno eccezione solo le consegne di farmaci e di prodotti editoriali. Contro la stretta sui rider, appena 48 ore fa, era arrivato l'appello della Cna, che chiedeva una deroga per Pasqua e Pasquetta per permettere alle attività di ristorazione di rifiatare. Musumeci, inoltre, rilancia sulla chiusura dello Stretto: da domani al giorno di Pasquetta il transito via mare dalla Sicilia alla Calabria e viceversa è consentito solo ai pendolari, agli operatori sanitari e agli appartenenti alle forze dell'ordine e alle forze armate. L'unica eccezione consentita è per i "comprovati motivi di gravità e urgenza". Per i controlli sullo Stretto saranno inoltre assunti altri medici. www.palermo.repubblica.it

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ATTUALITA' - NEWS

" I cont a g i d i m i nui s cono, non a b b a s s a re l a g ua rd i a " 10 aprile 2020 "I numeri nelle Rsa sono molto cresciuti", ha detto il presidente dell'Iss. I numeri, ha sottolineato, sono legati al tasso di risposta ai questionari e rappresentano un po' tutta l'Italia. "In alcune zone la mortalità è cresciuta durante settimane di picco dell'infezione mentre era presente comunque una mortalità legata ai picchi influenzali tra gennaio e febbraio e anche questa ha avuto una sua importanza in termini di mortalità"

La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita e questo è un segnale positivo ma non deve farci abbassare la guardia". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa all'Istituto sull'andamento epidemiologico dell'epidemia. Da qui l'invito a mantenere le misure anche a Pasqua: "Siamo in un momento festivo certamente, ma purtroppo quest'anno non possiamo aggregarci. Uniamoci negli affetti ma mantenendo il distanziamento'. "Il quadro conferma lo scenario dei giorni scorsi e ci dà indicazioni di efficacia delle misure. I segnali positivi non devono farci abbassare però la guardia. Le azioni intraprese sono importanti ma non dobbiamo illuderci che la situazione si risolva. Le misure sono essenziali per mantenere la curva, quando sarà scesa,sotto la soglia di 1 per i contagi", ha aggiunto Brusaferro. Anche nelle regioni del Sud i numeri "sia pure contenuti, sono in calo", ha detto Brusaferro. In Lombardia si conferma il "trend positivo" dei dati epidemici, ma emerge il dato sulle morti nelle Rsa per anziani: "Sono 1822 i decessi nelle Rsa della Regione".

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L'età media dei decessi per Covid-19 si conferma "di circa 80 anni, sono in maggioranza uomini e con più patologie". "Vanno ancora messi a punto dei criteri per la campagna sui test sierologici come il dimensionamento campionario e la raccolta dei campioni in riferimento ai laboratori che dovranno essere presenti in tutte le regioni, ma non andremo per le lunghe nella definizione di tali aspetti: nel giro delle prossime settimane tutto inizierà e verrà concluso in tempi breve", ha detto il presidente del Css Franco Locatelli alla conferenza stampa. E' allo studio un'operazione di analisi a campione della popolazione italiana per indagare sulla propagazione del Coronavirus a livello territoriale, lavorativo, professionale. Da quanto si apprende, si pensa a un campione di 150 mila persone, con probabilmente un segmento di 20 mila da continuare a monitorare nel tempo. Nell'iniziativa è coinvolto l'Istat. Si tratta di arrivare a mappare la pervasività del virus per settori, in modo da poter gestire la 'fase 2' di riapertura del Paese. (ANSA)

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro TUTELA DEI CONSUMATORI Il condominio è un consumatore, oltre alla Cassazione lo dice anche la CGUE. Gli artt. 1 §.1 e 2 Lett. b) Direttiva 93/13/CEE, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, devono essere interpretati nel senso che non ostano a una giurisprudenza nazionale che interpreti la normativa di recepimento della medesima direttiva nel diritto interno in modo che le norme a tutela dei consumatori che essa contiene siano applicabili anche a un contratto concluso con un professionista da un soggetto giuridico quale il condominio nell’ordinamento italiano, anche se un simile soggetto giuridico non rientra nell’ambito di applicazione della suddetta direttiva.. (Corte di Giustizia UE, Prima Sezione, sentenza 2 aprile 2020, causa C-329/19)

SOVRAINDEBITAMENTO Il giudice del sovraindebitamento nomina il CTU se deve valutare la fattibilità della proposta. L’ordinanza del 22 gennaio 2020 del Tribunale di Livorno merita di essere segnalata perché interviene su un aspetto delicato riguardante i rapporti tra il debitore, il gestore della crisi e il giudice nell’ambito della procedura di sovraindebitamento. (Tribunale di Livorno, ordinanza depositata il 22 gennaio 2020)

REATI FISCALI Reati tributari: la confisca va disposta anche in caso di patteggiamento?. In materia di reati tributari, la confisca, anche per equivalente, dei beni che costituiscono il profitto o il prezzo di uno

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dei delitti previsti dal d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74 deve essere sempre disposta sia nel caso di condanna che di sentenza di applicazione concordata della pena. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 11281/20; depositata il 2 aprile)

MOBBING Mobbing: tanti dimostrano.

lo

chiedono,

pochi

lo

Ai fini dell’accertamento di una condotta datoriale mobbizzante, è onere del lavoratore fornire una sicura prova circa: (a) la molteplicità dei comportamenti a carattere persecutorio, illeciti o anche leciti se considerati singolarmente, che siano stati posti in essere in modo miratamente sistematico e prolungato con intento vessatorio; (b) l'evento lesivo della propria salute o della propria personalità; (c) il nesso eziologico tra la condotta del datore di lavoro (o del superiore gerarchico) ed il pregiudizio alla propria integrità psico-fisica; e (d) la prova dell'elemento soggettivo, cioè l'intento persecutorio unificante di tutti i comportamenti lesivi. (Tribunale di Roma, sez. Lavoro, sentenza n. 542/20; depositata il 21 gennaio)

SPESE CONDOMINIALI Non occorre la diffida per la concessione del decreto ingiuntivo nei confronti del condomino che non paga le spese. Il Tribunale di Roma ha escluso che il credito vantato dal Condominio nei confronti del condomino, a seguito dell’approvazione assembleare del bilancio condominiale preventivo e del piano di riparto, diventi esigibile solo dopo la diffida. (...) (Tribunale di Roma, sentenza depositata l'8 gennaio)

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro P ri nci p i d i ne g oz i a z i one s t ra t e g i ca e g e s t i one d e i conf l i t t i : i m p a ri a m o a ne g oz i a re ? Che cos’è la negoziazione? È davvero importante ed utile conoscere oggi i principi della negoziazione? Ce ne parla l'avv.Giuseppe Carà, Negoziatore ed esperto in tecniche di risoluzione alternativa dei conflitti, docente di Diritto della Previdenza Sociale presso l'Università Telematica Pegaso.

Che cos’è la negoziazione? È davvero im- Se non lo faccio, rischio di perdere delle portante ed utile conoscere oggi i principi opportunità. Rischio di lasciare qualcosa della negoziazione? sul tavolo negoziale. In linea generale, il concetto di Non basta la mia esperienza ed il mio «negoziazione» indica l'attività che intuito? coinvolge due o più individui o gruppi di persone che comunicano interattivamente Pensateci un attimo. gli uni con gli altri con lo scopo di La nostra vita è una continua negoziazione. raggiungere un accordo in merito a Negoziamo con il nostro partner per qualcosa. scegliere il ristorante ove cenare, con i Di fatto la negoziazione si fonda su una nostri collaboratori per la definizione del attività di scambio, che genera appaprogetto su cui stiamo lavorando, con il gamento degli interessi di quanti coinvolti nostro capo per l’aumento di stipendio da senza sacrificio di nessuno. sempre atteso, con il venditore ostinato a non farci nessuno sconto sul nostro La negoziazione è una competenza fondamentale che ci consente di relazionarci acquisto. Pensiamoci. Negoziamo ogniqualvolta con gli altri in modo non distruttivo motivo chiediamo qualcosa a qualcuno o qualcuno per cui, spesso, all’estero, viene insegnata sia nelle università sia ai professionisti. ci chiede qualcosa. Potreste rispondermi: sì lo so, è una vita L.L. Thompson ha definito la negoziazione che negozio e gestisco da solo le mie un processo decisionale interpersonale che si rende necessario quando non è possibile trattative. Ho “esperienza”. A questo punto mi chiedo e vi chiedo: raggiungere i propri obiettivi unilabastano il nostro intuito e la nostra teralmente. esperienza o serve qualcosa in più per Fisher e Ury, invece, sostenevano come la raggiungere i nostri obiettivi.? Prima di affrontare qualunque negozia- negoziazione sia il modo di raggiungere i zione mi chiedo e rifletto su quali possano propri obiettivi attraverso uno scambio di essere i miei obiettivi ed i miei interessi? informazioni volto a raggiungere un Cosa vuole da me la mia controparte? Cosa accordo con una controparte quando si sono disposto a concederle? Quali sono le hanno sia interessi comuni che interessi mie alternative – migliori o peggiori – ad un contrapposti. accordo negoziato? Ho una strategia ed un continua piano negoziale?

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro Se analizziamo attentamente queste due definizioni di «negoziazione», riusciamo ad individuare due importantissimi tratti comuni: l’interpersonalità del processo e la circostanza che non è possibile decidere unilateralmente. Ciò ci consente – ad esempio – di distinguere la negoziazione da altre due discipline «limitrofe», ovvero la teoria delle decisioni e la teoria dei giochi. La negoziazione è un’attività strategica, eppure spesso improvvisiamo. Succede come con la Nazionale di calcio: siamo tutti commissari tecnici e negoziatori capaci. Pensiamo di eccellere e di sapere già tutto.

e giuridiche ed esprimerà un giudizio sulle posizioni assunte dalle parti e sulle richieste formulate durante il processo. Una decisione basata su una valutazione delle posizioni e delle richieste formulate dalle parti nel corso del procedimento. Nessuna valutazione degli interessi reali, manifesti o latenti, ma una pronuncia sulle posizioni e sulle richieste emerse dalle ricostruzioni delle parti. Una decisione terza: un vincitore e un vinto. accordo, nessuna opzione Nessun reciprocamente vantaggiosa. In ragione di tutto ciò, l’avvocato avrà calibrato preparazione strategia.

M a è d a v v e ro c o s ì ? Non siamo nati negoziatori. Saper negoziare non è una qualità innata e non bastano talento, istinto e esperienza e neppure la sola conoscenza tecnica. Servono abilità e competenze che non possono essere improvvisate. Ogni negoziazione necessita sempre di una preparazione adeguata e di una accurata conoscenza della controversia e di ciò che vi sta intorno. Pensate all’attività di un avvocato che deve assistere il proprio cliente in una controversia. Parlerà con il proprio cliente, studierà in modo minuzioso la normativa applicabile; si muoverà tra complesse ricerche giurisprudenziali; esaminerà le opinioni dottrinarie più autorevoli; studierà casi analoghi, con l’obiettivo di predisporre una difesa funzionale allo scopo ed efficace in termini di risultati attesi, avente un obiettivo specifico: convincere un soggetto terzo, chiamato a pronunciarsi sulla vicenda, della bontà delle proprie argomentazioni. Sarà guidati da una logica di tipo aggiudicativo (win / lose) in cui gli attori processuali hanno un unico obiettivo: vincere, sconfiggendo la controparte; affermare la propria posizione e le proprie ragioni, a discapito di quelle della controparte, del nostro “avversario”.

A questo punto, mi chiedo e vi chiedo: esiste una differenza, in termini di approccio allo studio e alla preparazione, tra la partecipazione ad una negoziazione e l’approccio tipicamente contenzioso? Dobbiamo seguire le medesime logiche e lo stesso approccio per massimizzare i nostri risultati e soddisfare le aspettative o dobbiamo muoverci lungo un sentiero d i v e rs o ? Interroghiamoci per un attimo su ciò che facciamo e proviamo ad osservarci da una prospettiva diversa e proviamo a valutare – con spirito critico – il nostro comportamento. Quali sono le attività che poniamo in essere per prepararci in modo efficace ad una negoziazione? Quali sono le attività e le informazioni da acquisire per una valutazione complessiva della fattispecie sottoposta al nostro esame? Lo studio delle dinamiche negoziali e delle finalità intime dei processi di negoziazione e mediazione ci consente di comprendere come vi sia qualcosa di profondamente diverso che incide, inevitabilmente, sulle modalità di approccio e di preparazione all’utilizzo delle procedure di risoluzione alternativa delle controversie. Probabilmente la differenza più importante è quella che nel corso di una negoziazione saremo chiamati a confrontarci con informazioni attinenti ad una sfera del tutto particolare, ovvero quella emotiva delle parti coinvolte o travolte dal conflitto.

Alla fine del percorso, i contendenti si troveranno tra le mani una decisione resa da un soggetto terzo e imparziale che avrà adeguatamente valutato le ragioni fattuali

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro Una sfera ricca di insidie e dominata da variabili difficili da gestire e controllare. Saremo chiamati non solo a esaminare il conflitto dall’esterno, ma piuttosto ad entrare nel conflitto, a comprenderlo e fornire un contributo “diverso”: un supporto non diretto a trovare la soluzione giuridica del caso ma un aiuto concreto ed efficace, diretto a individuare gli interessi reali delle parti e a negoziare e costruire – per loro - un accordo in grado di soddisfarli. In questo percorso, possiamo muoverci sospinti da logiche differenti. Saremo chiamati a definire e scegliere il nostro stile negoziale; saremo chiamati a muoverci lungo una linea retta immaginaria ai cui estremi si collocano la cooperazione e la competizione. Dobbiamo decidere che strategia usare. Devo partire dal cosiddetto “dilemma del negoziatore” e decidere come affrontare la negoziazione o anche singole fasi della stessa. La logica win – lose non sarà più necessariamente la logica dominante ma potrebbe lasciare spazio e campo anche ad una logica win – win, in cui prendono forma logiche non più di tipo aggiudicativo ma piuttosto di tipo distributivo. Sono chiamato a scindere le persone e le emozioni dal problema. Sono chiamato a studiare e comprendere il conflitto per cercare di trasformarlo. Sono chiamato a scovare gli interessi reali e concreti che animano e generano la mia posizione. Sono chiamato a interrogarmi non solo su ciò che chiedo ma, soprattutto, su ciò che voglio. Sono chiamato a “costruire” il mio accordo, il nostro accordo; un accordo che deve essere un “buon accordo” e come tale non può che essere reciprocamente vantaggioso. Devo ascoltare attivamente la mia controparte, comprendere (non necessariamente condividere) la sua posizione e esplorare i nostri interessi, alla ricerca di opzioni reciprocamente vantaggiose che possano soddisfare gli stessi. Devo andare al di là del “baccano” delle posizioni e concentrarmi sugli interessi, il vero motore delle posizioni. Nessuna improvvisazione. Occorre una

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preparazione attenta e mirata in cui si fondono conoscenze trasversali e competenze tecniche che affiancano e rafforzano l’esperienza, l’istinto e il nostro intuito. Se agiamo da negoziatori, abbiamo, una grande responsabilità: possiamo aiutare, con la giusta preparazione e il dovuto senso di responsabilità, le parti del conflitto a comprendere le rispettive posizioni, ad individuare gli interessi in gioco e ad esplorare le possibili soluzioni che possano soddisfare i loro interessi, con la consapevolezza che l’accordo non è una sentenza; l’accordo è solo la naturale conseguenza di una valutazione condivisa di opzioni ritenute reciprocamente vantaggiose dalle parti. Ma cosa occorre fare, in concreto, per affrontare in m od o e ffi ca ce una negoziazione? Il primo step non può che essere rappresentato dall'analisi del conflitto e dalle ragioni che lo hanno generato. Perché mi ritrovo in questa situazione? Cosa è successo? Quali sono o quali possono essere le motivazioni che hanno determinato il conflitto? Quali sono le mie responsabilità in questo contesto? Occorre attraversare il conflitto, comprenderlo e, soprattutto, cercare di trasformarlo. Non dobbiamo mai sfuggire il conflitto, ma piuttosto viverlo per coglierne l'essenza e le ragioni più profonde che hanno determinato la rottura dei processi comunicativi tra le parti. Dobbiamo anche cercare di dare un volto e un nome alla nostra posizione ed ai nostri interessi e cercare di individuare quelli della controparte. Un'operazione apparentemente semplice ma, in realtà, ricca di insidie e difficoltà. Dobbiamo definire non solo "cosa chiediamo" ma, soprattutto, "cosa vogliamo". Due concetti radicalmente differenti, la cui esatta individuazione è messa in pericolo da svariate variabili esterne tra cui, ad esempio, le emozioni e le distorsioni cognitive che animano e determinano la visione soggettiva e la percezione di un determinato evento.

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro Dopo aver definito le rispettive posizioni e gli interessi delle parti coinvolte nell’interazione conflittuale, dovremo cercare di definire la nostra BATNA (best alternative to a negotiated agreement), ovvero la nostra mia migliore alternativa all’accordo negoziato. Dobbiamo imparare a rispondere ad una domanda apparentemente semplice ma, che, in realtà, richiede un interessante sforzo “creativo”. Cosa accade se non dovessimo raggiungere un accordo? Quale è la mia migliore alternativa all’accordo negoziato? Una domanda, tante possibili risposte. Più alternative valide riuscirò a creare in questa fase, più forte sarà il mio potere negoziale nel corso della negoziazione. In questa fase, possono rivelarsi utili alcune tecniche comunicative, tra le quali figura senz’altro il brainstorming. Il brainstorming è una tecnica efficace per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Spesso erroneamente tradotto come tempesta di idee, in realtà significa “usare il cervello (brain) per prendere d’assalto (storm) un problema“. Sinteticamente consiste, dato un problema, nel proporre ciascuno liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate o con poco senso apparente) senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. Il risultato principale di una sessione di brainstorming può consistere in una nuova e completa soluzione del problema, in una lista di idee per un approccio ad una soluzione successiva, o in una lista di idee che si trasformeranno nella stesura di un programma di lavoro per trovare in seguito una soluzione. Un altro strumento molto interessante da poter utilizzare nella ricerca di soluzioni alternative è, senz’altro, rappresentato dallo sviluppo del cosiddetto “pensiero laterale”. L’espressione pensiero laterale indica una modalità di risoluzione di problemi logici basata sull’osservazione del problema da diversi punti di vista, in contrapposizione con la modalità tradizionale del cosiddetto pensiero verticale, ovvero del pensiero logico o matematico, razionale, tradizionale, analitico e sequenziale che si

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basa sulle deduzioni, passando attraverso le considerazioni che sembrano più ovvie e prevedendo una sequenza di passi, ognuno dei quali deve essere giustificato. Il pensiero laterale si discosta dalle predette modalità (da cui il termine laterale) e cerca punti di vista alternativi prima di cercare la soluzione, partendo dal presupposto che per ciascun problema è sempre possibile individuare diverse soluzioni. Potrebbe rivelarsi molto importante per l’avvocato ricercare ed approfondire le modalità e gli strumenti che facilitino questi processi di pensiero, per generare creativamente ipotesi da abbinare e combinare con le conoscenze già possedute, fino al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. “Se si affronta un problema esclusivamente con il metodo razionale del pensiero, si ottengono risultati corretti ma limitati dalla rigidità dei modelli logici. Quando, invece, si richiede una soluzione veramente diversa e innovativa di deve stravolgere il ragionamento, partire dal punto più lontano possibile, ribaltare i dati, mescolare le ipotesi, negare certe sicurezze ed addirittura affidarsi ad associazioni di idee del tutto casuali. Si deve, perciò, abbandonare il pensiero “verticale” cioè quello basato sulle deduzioni logiche, per entrare nella lateralità del pensiero creativo”. L’utilizzo delle tecniche sopra citate si rivelerà determinante nel processo di costruzione della batna, consentendo all’avvocato di proporre durante la negoziazione delle alternative precise e già vagliate ai fini della risoluzione della controversia. L’attività di analisi e costruzione dell’alternativa consentirà alla parte di fare le proprie valutazioni con maggiore consapevolezza, aiutando la stessa, il più delle volte, anche a “scovare” interessi non manifestati e definire in modo più puntuali i propri bisogni e le proprie aspettative. Il processo di costruzione delle alternative richiede la collaborazione costante e la massima disponibilità della parte, affinchè tali alternative, durante la negoziazione, si possano trasformare in opzioni per il

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Novità Giuridiche ... curiose.... ed altro raggiungimento di un determinato obbiettivo o per il soddisfacimento di uno specifico interesse in alternativa alla soluzione ideale. Individuata la nostra “batna”, non dimentichiamo di costruire e indebolire quella dell’altra parte. Anche qui, la capacità di esaminare la situazione conflittuale da punti di vista differenti si rivelerà decisiva. Il pensiero laterale rappresenta un’opporunità da non trascurare. Dopo aver definito la nostra migliore alternativa all’accordo negoziato, occorrerà concentrarsi su un’altra importante domanda: quale è, invece, la nostra peggiore alternativa all’accordo negoziato? Ecco che saremo chiamati a costruire anche la nostra WATNA (la worst alternative to a negotiated agreement), ovvero la nostra peggiore alternativa all’accordo negoziato. Individuata la BATNA e la WATNA,

l’avvocato e il cliente dovranno definire il cosiddetto “prezzo di riserva”. Nel linguaggio negoziale, esso sta a indicare il prezzo minimo, il limite entro il quale saremmo disposti a definire la controversia. Conoscerlo prima della negoziazione, ci consentirà di affrontarla con più forza e decisione. Esso, spesso, tende a coincidere

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con la “batna”. Il prezzo di riserva individua il “minimo” di utilità che la parte intende ricavare dall’accordo affinchè questo possa realizzarsi. Il punto di resistenza è quel vantaggio che ciascuna parte deve ricavare dalla cooperazione con l’altra parte, ciò che rende vantaggioso lo scambio di risorse. Sotto il prezzo di riserva, conviene non accordarsi; sopra quel punto, sono possibili più soluzioni, con diversi gradi di utilità per una parte, a discapito dell’altra. La definizione dei punti di resistenza (prezzi di riserva) ci aiuta, infine, ad individuare la nostra ZOPA (Zone of possible agreemente), la “zona di accordo” al cui interno è possibile generare più soluzioni del gioco, tutte vantaggiose per entrambi. Essa rappresenta la fascia entro la quale è possibile raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Un percorso articolato, complesso, ricco di insidie, rispetto al quale, però, abbiamo un’importante opportunità: non farci trovare impreparati. Che dite, impariamo a negoziare? Avv. Giuseppe Carà

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Il mondo della Tecnologia Sk y p e com e Z oom , v i d e ochi a m a t e p i ù f a ci l i Lancia Meet Now per riunioni anche senza account e senza app.

06 aprile 2020 Skype, il capostipite della famiglia di piattaforme per videochiamate, insegue l'ultimo arrivato, la app Zoom, che in tempi di quarantena e telelavoro ha visto crescere in modo esponenziale la popolarità nonostante qualche incidente sulla privacy. La società di proprietà di Microsoft, infatti, ha introdotto un'opzione che rende Skype simile a Zoom, consentendo di fare videochiamate senza avere un account su Skype e senza dover scaricare la app. La novità si chiama Meet Now e si propone come uno strumento gratuito per fare video-riunioni facilmente.

registrazioni e senza il bisogno di scaricare l'app di Skype. Il link non ha scadenza, quindi può essere usato in modo continuativo per le riunioni. Le funzionalità disponibili sono quelle del classico Skype, tra cui la possibilità di registrare la videochiamata e rivederla in seguito, sfocare l'immagine prima dell'inizio della riunione, condividere lo schermo con gli altri partecipanti per mostrare presentazioni e documento.

FONTE

Basta un clic - si legge nella descrizione per creare un link da condividere con i partecipanti, tramite il quale collegarsi e dar vita alla videochiamata senza

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La M i g l i ore a m i ca Il romanzo della nota giornalista Cinzia Tani dal titolo “La migliore Amica”, edito da Piemme, 2009. Ambientato negli anni ’50, la trama del romanzo si svolge principalmente in Francia, una parte in Germania e in minima parte in Algeria. È la storia di Sylvie Paul, francese, molto bella che attira l’ammirazione di tutti gli uomini e le critiche delle donne. Sylvie è una donna fuori dalle righe, ha avuto tre figli da uomini diversi, ha amato molto ma sempre mal ripagata. Una donna dall’esistenza molto difficile, entrata in carcere ancora adolescente a seguito di un fatto non commesso. Deportata nei campi di concentramento della Germania Nazista ha subito atroci malvagità, ma aiutando molte donne che in seguito la ricorderanno per aver rinunciato al proprio misero cibo per donarlo a chi era più debole di lei. Sylvie non era andata a scuola eppure sapeva parlare di libri, di arte, di cultura. Una donna che sembra essere solo frutto di fantasia, una donna improbabile mentre è realmente esistita (Sylvie Paul è vissuta in Francia ed è stata processata nel 1956). Un evento focale del romanzo è infatti un efferato assassinio: Jeanne Perron, amica di Sylvie, viene trovata morta nella cantina dell’Hotel du Théatre gestito da entrambe e frequentato da nordafricani e da poveracci. A 37 anni Sylvie si troverà al banco degli imputati accusata dell’omicidio. Tutti i giornali parleranno di questa donna, chi la descriverà come una assassina, chi la descriverà come un’eroina. E poi ci sono i tre figli di Sylvie due dei quali vivono con suo fratello, mentre la più piccola è stata portata in un istituto di suore. I figli per i quali prova un amore immenso sufficiente a colmare tutti i vuoti, i figli la vera luce. Concludendo Sylvie si può definire una donna mal interpretata, ma certamente una donna che ha vissuto. Con un finale assolutamente imprevedibile, ma sicuramente condivisibile. È sicuramente un romanzo ben scritto, si potrebbe definire perfetto; descrizioni precise molto dettagliate di eventi, luoghi e personaggi. Accenni storici brevi ma di grande importanza relativi al periodo in cui si svolge la storia per ben collocarne gli eventi, la loro natura ed i vari risvolti, affinché il lettore abbia ben chiara la situazione e la circostanza. . Antonio Savastano

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Effetto ..... Letteratura a cura di Pietro Pancamo Pietro Pancamo, autore della silloge poetica «Manto di vita» (LietoColle), conduce un podcast letterario a cadenza mensile su Radio Big World (emittente italofona di Madrid) e scrive per la piattaforma culturale di Hong Kong «Beyond Thirty-Nine». Ha collaborato, come recensore, con il sito dell’edizione fiorentina del «Corriere della Sera». Dopo essere stato incluso nell’antologia «Poetando» (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, si è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» di RaiNews 24 e dedicare una puntata del programma «Poemondo» dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Di recente è apparso su «Diogen», rivista letteraria di Sarajevo fra le più importanti d’Europa.

LEOPARDI, WHITMAN E LE AQUILE Vi è un altro spettacolo, e il più sublime. Talvolta nel più aspro infuriare di una tempesta di vento, pioggia, grandine o neve, apparirà sul fiume una grande aquila che si innalzerà ora con volo fermo ora con gran colpi d’ala, ma sempre affrontando la burrasca […] È come leggere qualche sublime tragedia o epopea naturale, come ascoltare la squilla di trombe marziali. Lo splendido uccello gode del tumulto degli elementi –è in armonia con esso, da pari a pari […] Walt Whitman

Se Leopardi fosse nostro contemporaneo, magari darebbe ragione a Stephen Hawking (il quale sosteneva che il genere umano troverà destino e sopravvivenza solo fra le stelle, e non sulla Terra) e forse si domanderebbe, perplesso, se tutto questo amore alla Greta Thunberg per la natura e l’ambiente, altro non sia (date anche le origini dell’appena citata attivista “verde”) che una sindrome di Stoccolma su scala mondiale. A ogni modo –visto che non è il momento giusto per polemizzare, ma quello, anzi, per concentrarci sulla speranza– meglio dimenticare subito le righe introduttive di questa brevissima nota e affermare apertamente che, sinché i medici non avranno trovato la cura in grado di debellare il Coronavirus, il nostro “vaccino” più potente sarà senz’altro Internet (perché ci terrà in contatto col mondo esterno, dal sicuro delle nostre case), mentre le nostre ali, quelle che ci consentiranno di fronteggiare come aquile e da pari a pari l’atrocità sia della tempesta che della natura (“il brutto/ Poter che, ascoso, a comun danno impera”), saranno di certo la fede e l’assiduità nella preghiera. Quindi coraggio, cari amici di «EffettoTre» e del pianeta Terra: non andrà tutto bene, ma alla fine vinceremo noi.

Pietro Pancamo (pietro.pancamo@alice.it)

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Presi per la Gola!!!! P up i c u l ’ O va l a t r a d i z i o na l e r i c e t t a siciliana di Pasqua Il menù di Pasqua in Sicilia è un inno alla tradizione. Sulle tavole dei Siciliani non mancheranno i ricchi piatti della cucina siciliana che celebrano la fine della Quaresima. Sappiamo che, in questo 2020, la Pasqua sarà sicuramente diversa, a causa dell’emergenza Coronavirus, ma questo non significa arrendersi: possiamo organizzare un eccellente pranzo di Pasqua in casa, con la bontà delle ricette siciliane.

Fanno comunque riferimento al culto cristiano la colomba della pace, la treccia, la forma rotonda a ciambella (è la corona di spine di Cristo) e l’angelo. Nella provincia di Messina e di Trapani si chiama “Cuddura” che deriva dal termine greco “Kollour” che vuol dire “corona“. I greci definivano con questo termine dei pani che venivano offerti agli dei durante dei riti religiosi, per chiedere benevolenza. Questa tradizione si è conservata anche con l’avvento del Cristianesimo. INGREDIENTI 1\2 kg di farina 00 - 150 g di zucchero 100 g di strutto - 150 g di latte 1 bustina di lievito per dolci la scorza grattugiata di un limone 2 uova - 1 pizzico di sale confettini colorati - 8 uova sode PREPARAZIONE

I Pupi cu l’ova sono un classico dolce siciliano di Pasqua. Chiamati anche Cuddura di Pasqua, sono diffusi in tutta l’Isola e, da una provincia all’altra, differiscono per forma e dettagli. La loro storia è davvero molto interessante e oggi la scopriremo insieme. Nei secoli scorsi le future spose li preparavano e li portavano in chiesa, durante la funzione pasquale, per farle benedire e farne dono ai fidanzati. Questo dolce ha molti significati simbolici: le forme che vengono date a questa preparazione, sono tutte di buon auspicio.

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Impastare in una planetaria tutti gli ingredienti sino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Lasciare riposare 1\2 ora. Stendere la pasta e ritagliarla nelle forme desiderate. Applicare l’uovo sodo trattenendolo con delle striscioline di impasto. Spennellare con un uovo sbattuto. Cospargere di confettini colorati. Cuocere in forno, già caldo, a 180° sino a che saranno dorati. FONTE

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Effetto....gusto.. S i g num A e t na e Etna D.O.C RISERVA Nerello Mascalese e altre varietà reliquia Nei vigneti della tenuta di Cavanera Etnea c’è un tesoro raro e prezioso: un vigneto pre fillossera. Piante longeve, centenarie, che si distinguono per la formazione del tronco, spesso evoluto in cerchi concentrici, spire e braccia contorte. Creature che il tempo ha forgiato portandole a noi, cariche di storia. Da queste piante ultracentenarie nasce l’Etna Riserva Signum Aetnae, fiore all’occhiello della produzione etnea di Firriato, che vinifica le uve di Nerello Mascalese e altre varietà reliquia nel suo vigneto a piede franco. Una parcella di prefillossera, le cui piante sono state messe a dimora prima dell’arrivo dell’afide sull’Etna. Questo prezioso Riserva, proviene da vigne allevate secondo il tradizionale sistema dell’alberello etneo a 650 metri sul lato nord orientale del vulcano, un vigneto risalente alla seconda metà dell’800, che testimonia la cultura plurisecolare del vino sul vulcano più attivo d’Europa. Questo tesoro, in funzione dell’annata, da vita a circa 3.500 “campioni”, destinati a impreziosire le cantine più prestigiose. CLASSIFICAZIONE: Etna D.O.C RISERVA VITIGNI: Nerello Mascalese e altre varietà reliquia ZONA DI PRODUZIONE: Territorio del comune di Castiglione di Sicilia (CT) – Tenuta Cavanera Etnea TIPO DI TERRENO: Franco sabbioso, di matrice vulcanica, con elevata capacità drenante ESPOSIZIONE: Versante nord orientale del vulcano (650 metri s.l.m.) SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Alberello etneo PIANTE PER ETTARO: 1.500 RESA PER ETTARO: 50 quintali N° BOTTIGLIE PRODOTTE: 3.500 VENDEMMIA: Raccolta manuale in cassetta, ultima decade di ottobre TEMPERATURA DI FERMENTAZIONE: 24°-25°C PERIODO DI FERMENTAZIONE: 18 giorni VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO: Affinamento in legno Tronçais stagionato 2 anni all’aria aperta. 60% del vino in botti da 700 L e 0% in botti da 1.300 L per 2 anni AFFINAMENTO IN BOTTIGLIA: 18 mesi GRADO ALCOLICO: 14.38 % vol. | PH: 3.50 (val. medio) | ACIDITÀ TOTALE: 5.80 g/l (val. medio) PRIMA VENDEMMIA PRODOTTA: 2014 CARATTERISTICHE: Il rosso pre-fillossera di un vigneto ultracentenario di uve di Nerello Mascalese e altre varietà reliquia, allevate sull’Etna. Un vino capace di rispecchiare in modo verticale e autentico il suo Terroir di elezione, portando nel calice tutta la potenza del territorio etneo. Fonte EffettoTre 12 Aprile 2020

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In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia (Giovanni 16,20)

Aprile 2020 • Anno XIV 12 aprile 2020

• Numero 149

Co.Bo.Di.

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