Le nuove del Pais 2020_4

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Anno LV • N. 4 - Ottobre 2020

Le nuove del Pais BOLLETTINO DEL DECANATO DI LIVINALLONGO 32020 BL-I

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In punta di piedi… M

i era difficile immaginare pochi mesi fa di essere chiamato a servire questa nostra chiesa, che per me presenta tante novità. La prima sono le persone, accoglienti e concrete, attaccate alla propria fede cristiana e alle proprie tradizioni, ma anche aperta alle novità. La seconda sono le nostre chiese, piccoli gioielli di arte e di spiritualità, che ci fanno sentire protagonisti di qualcosa che è ben più grande di ogni persona, quando terra e cielo si congiungono nella persona di Gesù Cristo. E poi le nostre montagne: sintesi di bellezza e potenza, di eternità e di precarietà, di gioia e fatica, di stupore e di paura, di gratuità e di conquista, di silenzio e di forte voce interiore… La mia prima parola è un GRAZIE al Signore per avermi scelto per queste comunità, al nostro vescovo, per avermi chiamato e dato fiducia, a tutti voi, per avermi accolto con tanto calore e simpatia. Per me inizia una nuova esperienza. Parto da una chiusura: la parrocchia don Bosco di Padova, da cui provengo, viene prossimamente riconsegnata alla diocesi di Padova, che ha già inviato un nuovo sacerdote, con l’ incarico di essere parroco nel 2021, e arrivo qui per una bella e nuova apertura a tutto e a tutti. Non mi interessa la quantità delle persone, ma la qualità. Le nostre chiese mi auguro che siano sempre luoghi in cui si tocca con mano la presenza di Dio, in cui ciascuno di noi si sente amato, accolto, sostenuto dal Signore ed accompagnato nel cammino della vita dalla Madonna e dai nostri santi protettori. Non siamo in molti e l’ età avanza per tutti. Ma guardiamo il cuore:

questo deve rimanere “giovane”, perché capace di stupirsi, di gioire o piangere nell’ incontro con le persone. La seconda parola che mi serve per questo primo periodo di vita è PAZIENZA. Ce ne vuole tanta, non solo per capirci, per conoscere le tradizioni, lo stile di vita che quassù è ben diverso dalla città, ma soprattutto per accettare i nostri limiti e sforzarci di cogliere e mettere in pratica le doti che ciascuno di noi possiede. Il mio desiderio è di valorizzare il quotidiano, santificare i nostri giorni feriali, sostenere le tante e consuete attività di ogni giorno. Facciamo bene quello che facciamo ogni giorno. Un’ attenzione speciale meritano i bambini, futuro della nostra comunità, segno di un

Dio che non si è ancora stancato di amarci, e che vivono in famiglie giovani, ma spesso molto provate da mille difficoltà, e gli anziani, tante volte soli e con problemi di salute. Ci aiutiamo a sostenerci a vicenda. Non chiedete troppo al prete! Chiedetegli che vi porti Gesù Cristo con l’ eucarestia, la preghiera, la benedizione, e chiedegli che vi doni spesso il perdono del Signore. Per tutto il resto anche lui è una persona fragile, debole, con tanti difetti e limiti. Ma quando io dico Messa, vi assicuro: sull’ altare vi metto tutti e non mi stancherò mai di affidarvi al Signore, chiedendo un aiuto anche a Maria. Buon cammino, senza limiti di tempo. Don Renato


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