Le nuove del Pais 2016_4

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Anno LI • ottobre-dicembre 2016 • N. 4

Le nuove del Pais Bollettino del decanato di livinallongo 32020 BL-I

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I

l 6 novembre scorso nella chiesa della parrocchia di don Bosco a Belluno c’è stata l’assemblea diocesana, un incontro di persone che hanno parte attiva nella vita delle parrocchie con il Vescovo, per capire quale sarà l’orientamento che le nostre comunità sono invitate a seguire nel corso dell’anno. Il vescovo Renato dopo aver riassunto e commentato le testimonianze portate, conclude così: “Di 158 comunità parrocchiali che formano la nostra Chiesa di Belluno-Feltre, sono riuscito a incontrarne finora 77, nella modalità ordinaria che conoscete: la celebrazione feriale dell’Eucaristia e l’incontro con gli organismi pastorali o con i gruppi dei collaboratori in parrocchia. È il dono più bello che sto ricevendo. Anche questo è un «segno dei tempi». Incontro persone che desiderano parlare, dire la loro impressione, dare voce alle loro perplessità, manifestare le loro aspettative, porre le loro domande… C’è una grande sete di rapporti interpersonali autentici e di vincere quelle diffidenze che rendono fragile il tessuto relazionale delle nostre comunità. Noto il bisogno di una fede più semplice, più legata alla vita, più attenta al contesto odierno, più riconciliata. La nostra esperienza di fede non può ridursi a essere nostalgia di un passato che non c’è più. Il passato è vivo nel nostro coraggio e nella nostra libertà di guardare ad oggi per aprirci al

Assemblea diocesana “Nella gioia del Vangelo” domani. Quello è il vero passato che deve vivere in noi. Basti ricordare alcune parole di Gesù, come: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro […] Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» [Mt 11,28]. In Luca ci fa capire a che cosa si riferiva dicendoci che il suo peso è dolce e leggero: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!» [Lc 11,46]. Pensa te quanto è coerente, quanto è umana, quanto è intensa, quanto è vera la nostra fede. Se dovessi esprimere una parola ai miei preti - che immagino non vivano una stagione pastorale facile - ribadirei loro che è giunto il tempo di dare fiducia e credibilità alla Parola di Dio così come ce la

consegna l’autore della prima lettera di Giovanni che scrive alla sua comunità: «E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che qualcuno vi istruisca» [1Gv 2,27]. Non è sano che noi ministri ordinati abbiamo il monopolio della pastorale. Questo è il tempo della corresponsabilità nella Chiesa. Va superato l’atteggiamento pastorale per cui i laici sono semplicemente dei destinatari della nostra azione pastorale. In questo modo rischiamo di sentirli come dei concorrenti nella responsabilità ecclesiale. Su questo volto di fraternità occorre sincerità di cuore, coraggio d’animo e intraprendenza pastorale. Ciò che negli Orientamenti Pastorali è chiamato «discernimento comunitario» significa e comporta proprio questo esercizio.

“Gloria a Dio nell’Alto dei Cieli e Pace in terra agli uomini di Buona Volontà”. Liete festività a tutti i lettori.

Occorre ascoltarsi reciprocamente, trovare vie e forme in cui convergere sulle cose essenziali.” Il Vescovo prosegue con altre considerazioni: se siete interessati a leggere il testo completo, credo che sarà pubblicato e che potrà essere facilmente reperibile. Una proposta concreta per la prossima quaresima conclude il suo discorso e a suo tempo avremo modo di prenderla nella dovuta considerazione e di realizzarla. Desidero riassumere brevemente il testo riportato e l’ultima parte tralasciata perché i pensieri espressi possano prendere posto dentro di noi e mettere radici. Il titolo dell’assemblea come anche di questo documento è “nella gioia del Vangelo”: ci dice “l’ambiente” nel quale dobbiamo lavorare. I tempi che stiamo vivendo appaiono problematici anche per la nostra comunità cristiana e istintivamente ci si preoccupa perché si fatica a trovare soluzioni e ci si lamenta: potremo dire che è umano. Per noi deve essere diverso: dobbiamo vivere da cristiani, cioè nella gioia, perché facciamo conto sulla forza delle Spirito di Gesù. Basta con una fede complicata – dice il Vescovo – torniamo alla semplicità del Vangelo. Il Vangelo l’ho portato in ogni famiglia, lo trovate in chiesa oppure chiedetelo. Lo si può scaricare sul telefonino e averlo a portata di mano, di occhi e di cuore! Una piccola Continua a pag. 2


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