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M e ra v i g l i e

dell’Associazione 180amici Puglia e del gruppo studio e ricerca “Marco Cavallo” di Latiano (BR)

n.28 Ottobre 2017

Periodico informativo-culturale sulla Salute Mentale. Dir. resp. Maurizio Distante. Aut. Trib. di Brindisi n. 537/15 del 28/04/2015

Quando si ha il desiderio e la passione di fare qualcosa, lo si fa nonostante tutto, nonostante gli ostacoli che si possono incontrare strada facendo e le incomprensioni che talvolta possono arrivare anche da parte delle istituzioni politiche, che, tanto hanno pure a cui dedicarsi. Noi con il nostro periodico, nella democrazia e nella pace, non smetteremo di continuare ad esprimerci comunicandovi i nostri desideri di cittadinanza in particolare sulla salute mentale proponendo cambiamenti e novità.

Disegno di Vincenzo Malorgio 180amici Puglia c/o Centro Marco Cavallo Via C. Scazzeri 41 bis 72022 Latiano (BR) 180amicipuglia@libero.it 0831/728948

Centro Sperimentale Marco Cavallo Via C. Scazzeri 41 bis 72022 Latiano (BR) marco.cavallo2009@libero.it 0831/727722

Devolvi il 5x1000 all'Associazione "180amici Puglia" codice fiscale 91056050742 IDEATO E REALIZZATO DAL CENTRO SPERIMENTALE PUBBLICO MARCO CAVALLO DI LATIANO (BR) E STAMPATO DALLA COOPERATIVA FHORSE


I N D I C E • Editoriale - Fabio Alfonsetti - Pag. 3 • Audizione presso la III commissione del consiglio regionale della Regione Puglia del 6 luglio 2017 Cosimo Venerito - Pag. 4 • Resoconto della riunione del 12 luglio 2017 a Bari in via Borrelli, 35 - Pag. 5 • Perchè non ci si può fermare! - Augusta Caforio - Pag. 6 • Incontro preparatorio di mercoledì 13 settembre sulla giornata di protesta della Salute Mentale Paolo Minervini - Pag. 6 • Resoconto della riunione del 13 settembre 2017 a Bari in via Borrelli, 35 - Pag. 7 • Marco Cavallo in visita presso la facoltà di Psicologia dell'Università di Bari il 31 maggio 2017 Antonio De Cillis - Pag. 8 • Tutti a lezione! - Fabio Alfonsetti - Pag. 9 • L'arrivo a San Severo (Foggia) - Matilde Carrozzo - Pag. 10 • Convegno "Le parole ritrovate" - Alessandra Incontro - Pag. 10 • Pre-"Impazzire si può", viaggio studio a Trieste, 21-24 giugno 2017 - Serena d'Angela - Pag. 12 • Se non son pazzi... non li vogliamo! - Fabio Almento - Pag. 15 • Note sulla sfida della cogestione. Risorse e vincoli di una condizione di frontiere - Luca Negrogno - Pag. 16 • La magnifica esperienza pugliese e, in particolare, presso il Centro Marco Cavallo - I C.E.C. del Centro Diurno “Volo Libero” di Albano Laziale - Pag. 20 • Pedalando insieme - Vincenzo Malorgio - Pag. 21 • Al mare d'estate: testimonianze. Santa Margherita a "Riva degli Angeli" - Stefano M. - Cosimo B. Piero D. - Nicola E. - Pag. 21 • L'amore in doppia misura - Gennaro Dinota - Pag. 22 • Il Centro Marco Cavallo, quasi una famiglia - Paolo Minervini - Pag. 23

Questo è il periodico del Centro Sperimentale di Ricerca e Studio per la Salute Mentale di Comunità “Marco Cavallo” e dell’Associazione 180amici Puglia. Un centro del servizio Pubblico (Unità Operativa di Salute Mentale Mesagne/San Pancrazio - A.S.L. BR) cogestito con l’Associazione. Un impegno collettivo per la costruzione di un percorso di salute mentale di comunità e, nel contempo, un tragitto che porta a riconquistare i diritti di cittadinanza e renderli realmente esigibili per tutti. Nel periodico riportiamo le esperienze di tutti i protagonisti organizzate e vissute all’interno e all’esterno del Centro. Il periodico è ora iscritto al Tribunale di Brindisi, così da SRWHU GL൵RQGHUH PDJJLRUPHQWH O¶HVSHULHQ]D FROOHWWLYD GHO Marco Cavallo e non solo e si avvale della collaborazione del giornalista Maurizio Distante che ha accettato la nostra richiesta nell’essere direttore responsabile del nostro periodico 180 Meraviglie.

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COMITATO di REDAZIONE Maurizio Distante Gennaro Dinota Augusta Caforio Alessandra Incontro Serena d'Angela Davide Marti Cosimo Venerito Noemi Albanese Maddalena Guida Maddalena Sterlicchio Fabio Alfonsetti e

con la partecipazione di tutti coloro che hanno qualcosa da dire


Editoriale

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’avvento dell’autunno restituisce, mai come quest’anno, speranza e nuovo vigore sia alle membra spossate dalla canicola estiva sia ad un ambiente naturale sottoposto alle torture di un clima impazzito ed inferocito per responsabilitĂ attribuibili per buona parte alla dissennata azione dell’uomo FKH FRQWLQXD DG LQVXOWDUOR VYHUVDQGR ULÂżXWL QHOOH FDPSDJQH GLVERVFDQGR FHPHQWLÂżFDQGR R DSSLFFDQGR LQFHQGL SHU LQTXDOLÂżFDELOL ÂżQL VSHFXODWLYL R SHU YHGHUH VHPSOLFHPHQWH OÂśHŕľľHWWR FKH ID QRQ tenendo in nessuna considerazione una risorsa fondamentale come l’acqua, salvo avvertirne la mancanza a causa di una siccitĂ della quale è, egli per primo, responsabile per altri versi. Ăˆ il cane che si morde la coda, la dimostrazione di un avvitamento del modello produttivo in una spirale priva di valori, consumistica, nemica di ogni concetto di lungimiranza e sostenibilitĂ nei confronti delle generazioni che questo pianeta erediteranno. Per sostanziare la speranza derivante dal cambio di stagione meteorologica, ci sarebbe bisogno di un altro cambio, a livello di mentalitĂ , senza il quale le piogge tanto attese si dimostreranno illusorie o magari apportatrici di nuovi problemi per la loro virulenza. La tematica della salute mentale in generale e la lotta per la salvaguardia di una realtĂ come quella del 0DUFR &DYDOOR SXz D EXRQ GLULWWR ULFROOHJDUVL D TXHVWD ULĂ€HVVLRQH SRVWD IUD VSHUDQ]D GL XQ FDPELR GL passo complessivo e la consapevolezza del fatto che, in sua assenza, iniziative per quanto avanzate e lodevoli possano rappresentare solo la classica oasi nel deserto, in un contesto che dovrebbe fare sforzi maggiori per implementare, anzitutto culturalmente, le cosiddette “buone praticheâ€?. Buone pratiche che sarebbero, fra l’altro, maggiormente sostenibili a livello di spesa sanitaria. Un paradosso quindi non farle proprie in un periodo che ha fatto dei risparmi e dei tagli alla spesa pubblica, spesso in maniera del tutto sconsiderata e non solo nella SanitĂ , la propria ragione di essere. Il nuovo numero del 180 Meraviglie vede la luce quindi in questa fase di transizione stagionale, fra tensioni, attese e speranze, testimoniando della volontĂ di proseguire sulla strada coraggiosamente intrapresa da anni da parte del Marco Cavallo di Latiano. Si dĂ conto cosĂŹ, all’interno del giornale, dell’audizione che l’Associazione 180amici Puglia è stata chiamata a sostenere lo scorso luglio in Regione, assieme ad altre realtĂ legate alla tutela della salute mentale cui ha fatto seguito, di pochi giorni e sempre a Bari, un’assemblea di Psichiatria Democratica, con al centro sempre il tema della mobilitazione da WHQHUH LQ SLHGL SHU IDU YDOHUH L GLULWWL HVVHQ]LDOL H UDŕľľRU]DUH L SUHVuGL SXEEOLFL 4XHVWL PRPHQWL VRQR OHJDWL naturalmente anche al rinnovo della convenzione con la Regione per il prossimo anno ed anche alla VSHUDQ]D GL XQD SURVSHWWLYD SL OXQJD FKH GLD FHUWH]]H GL FRQWLQXLWj QHO ODYRUR VYROWR ÂżQRUD L’inizio di quest’ultima estate è stato caratterizzato anche dalla visita di due giorni all’Art Village di San Severo, in occasione della quale si è tenuto un importante dibattito pubblico cui hanno preso parte altre associazioni pugliesi ed alcuni esponenti politici, e dal viaggio a Trieste per un convegno di preparazione al tradizionale appuntamento annuale di “Impazzire si puòâ€?. In entrambe le occasioni, due delegazioni del Marco Cavallo di Latiano hanno preso parte all’evento ed in questo numero troverete ampi servizi su quelle giornate. Ed ancora, sempre riguardo i momenti piĂš “istituzionaliâ€?, si dĂ spazio al seminario all' UniversitĂ a Bari presso la facoltĂ di psicologia e all’incontro con gli studenti del Professor Taurino. I lettori potranno inoltre leggere la seconda parte del contributo del sociologo Luca Negrogno. Da un punto di vista piĂš ludico, quest’estate ha visto le tradizionali uscite al mare, mentre in alcune mattinate di Luglio sono state organizzate delle piccole escursioni in bicicletta nelle contrade di campagna attorno a Latiano. Troverete testimonianza, anche con immagini, di queste occasioni di intrattenimento, cosĂŹ come di un’attivitĂ che all’interno del Centro riscuote parecchio interesse, quella del Gruppo di Auto Mutuo Aiuto. Ringraziamo cosĂŹ chi vorrĂ dedicare un po’ del suo tempo a questo nuovo numero del 180 Meraviglie, facendo presente la disponibilitĂ di questa redazione a raccogliere contributi liberi o suggerimenti giornalistici. Fabio Alfonsetti 3


tico oltre che come reinserimento lavorativo; sviluppo di progetti individualizzati costruiti sulla persona; realizzazione di interventi di ricerca all’interno dei servizi A bbiamo ritenuto importante riportarvi con ararr- di salute mentale. Ăˆ intervenuto anche il dott. D’Angelo Abbiamo tticoli icoli e verbali il resoconto delle tre audizion ni per l’Art Village, il Centro di accoglienza, prevenzione, audizioni dal cche he si sono tenute a Bari nel periodo che va da al protezione e promozione della Salute e inclusione so6 luglio 2017 al 13 settembre 2017. ciale di San Severo che ha ribadito come bisogna smetterla di considerare gli utenti come mucche da mungere, persone portatori solo di un vantaggio economico per la retta che viene loro riconosciuta, invece tale spesa va riconvertita nei budget di salute a vantaggio della salute Audizione presso la III commissione del dell’utente stesso. I relatori venivano chiamati dal Presiconsiglio regionale della Regione Puglia GHQWH 5RPDQR *LXVHSSH DŕľśDQFDWR GD 0DULVD 'H 3DOPD GLULJHQWH GHOOÂśXŕľśFLR $VVLVWHQ]D WHUULWRULDOH 3VLFKLDWULD 6 luglio 2017 ore 12:00 e dipendenze patologiche che è intervenuta subito dopo OH $VVRFLD]LRQL /ÂśXŕľśFLR SVLFKLDWULD GHOOD UHJLRQH KD “La situazione della Psichiatria in Puglia: luci ed omsottolineato che spesso per il buon esito dei progetti ocbreâ€? corre la collaborazione di piĂš assessorati, che la regione ha fatto molto per gli appartamenti supportati, ma che di Cosimo Venerito vengono poco utilizzati, inoltre bisogna far fronte ad Il Centro Marco Cavallo è diventato un punto di riferi- una carenza di personale che riguarda anche gli stessi mento negli ultimi anni, non solo regionale e il nostro XŕľśFL UHJLRQDOL contributo, quindi, per i lavori della III commissione era importante. All’audizione dal titolo “La situazione della Nella tavola rotonda è stato chiesto su 10 utenti quanti Psichiatria in Puglia: luci ed ombreâ€? siamo arrivati pun- sono nel pubblico e quanti nel privato e la risposta è statuali a mezzogiorno io, Maddalena, Fabio e Alessandra. ta piuttosto deludente: 9 nel privato e 1 nel pubblico, ma Ci siamo iscritti per essere ascoltati e lasciare agli atti il sono stati anche mossi dubbi sull’assistenza delle pernostro documento elaborato proprio per l’audizione. Si sone con disagio presso gli appartamenti piuttosto che erano iscritte anche altre associazioni, ma non sono state nelle residenze assistite, perchĂŠ c’è chi ha bisogno di poi presenti. Pertanto sono state ascoltate solo l’Asso- comunitĂ riabilitative h24 e c’è invece chi è autonomo e ciazione AFAUP e SPERANZA. Esse hanno denuncia- ha bisogno solo di gruppi appartamento e quindi la vera to una mancata sostituzione degli operatori che vanno QHFHVVLWj VDUHEEH TXHOOD GL TXDOLÂżFDUH OÂśDVVLVWHQ]D ,O LQ SHQVLRQH LO ÂżQH VHWWLPDQD QRQ FRSHUWR SHU XUJHQ]H Dott. Semisa ha ribadito che non è neanche una questiopsichiatriche con la conseguenza del ricorso al 118 il QH GL IRQGL SHUFKp D YROWH FL VRQR L VROGL SHU RŕľľULUH XQ cui personale non è adeguatamente formato; sono stati VHUYL]LR PD PDQFD LO SHUVRQDOH TXDOLÂżFDWR SHU UHQGHUOR denunciati altresĂŹ l’assenza di garanzia dell’apertura dei disponibile e cosĂŹ il rischio è quello di doversi rivolgere CCSSMM e l’assenza di assistenza domiciliare, nonchĂŠ al privato alimentandolo ancora di piĂš. Egli ha anche l’inserimento lavorativo delle persone con disagio psi- spiegato come non va bene nĂŠ l’accorpamento dei serFKLFR DQFKH DWWUDYHUVR OD ÂżJXUD GHOOÂś8)( ,Q VHJXLWR q vizi, dei CCSSMM nĂŠ il decentramento territoriale, perintervenuta la nostra associazione 180amici Puglia ON- chĂŠ nel primo caso si avrebbero pochi Centri che magari LUS. Il nostro documento lasciato agli atti ha evidenzia- KDQQR WXWWH OH ÂżJXUH SURIHVVLRQDOL SHU RŕľľULUH XQ VHUYL]LR to come nonostante le criticitĂ si riesca a praticare una di qualitĂ , ma lascerebbero scoperte parti del territorio buona salute mentale e anche come la ricerca in corso dove gli utenti dovrebbero farsi molti chilometri prima del CNR di Roma con il Centro Marco Cavallo abbia di raggiungere il CSM piĂš vicino. Nel secondo caso si evidenziato appunto che il Centro Marco Cavallo stes- FRSULUHEEH WXWWR LO WHUULWRULR PD VL RŕľľULUHEEH XQ VHUYL]LR so sia orientato alla Recovery. Le nostre proposte sono scadente con poco personale non adatto per un servizio state le seguenti: CCSSMM aperti il piĂš possibile, al- di qualitĂ . Il dott. Bellomo ha denunciato anche lui una meno12 ore in tutti i giorni feriali e con un bacino di mancanza di psichiatri e uno squilibrio tra pubblico e utenza non superiore ai 100.000 abitanti; organici con SULYDWR FRQ ÂżQDQ]LDPHQWL PDJJLRUL SHU LO SULYDWR DQFKH WXWWH OH ÂżJXUH SURIHVVLRQDOL XWLOL DOOD ULDELOLWD]LRQH H DO per la ASL di Taranto torna sempre il problema del perUHLQVHULPHQWR VRFLDOH H ODYRUDWLYR FRPSUHVD OD ÂżJXUD sonale. Erano quasi le 14:00, quando insieme agli altri dell’assistente sociale che invece spesso manca; parteci- del nostro gruppo abbiamo deciso di rientrare a Latiano. pazione delle associazioni nei percorsi di riabilitazione; Abbiamo fatto il nostro dovere e sicuramente il nostro CCSSMM pronti ad accoglienza diurna e notturna per intervento è stato d’aiuto per la commissione. evitare ricoveri inutili; ridimensionamento del fabbisogno di posti letto ospedalieri dipartimentali; bilanciare il rapporto tra servizio pubblico e privato sociale; utilizzo del metodo del budget di salute come percorso terapeu-

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Alcuni dei partecipanti alla riunione presso via Borrelli, 32 a Bari

Resoconto della riunione del 12 luglio 2017 a Bari in via Borrelli, 32 Il 12 luglio si è tenuta la riunione programmata per fare il punto, dopo l’invio del documento elaborato a seguito della giornata di lotta “Rompiamo il silenzioâ€?; alla riunione ha partecipato una folta rappresentanza dei ÂżUPDWDUL GHO GRFXPHQWR JLXQWD GD GLYHUVH SDUWL GHOOD Puglia. Si è collegialmente preso atto come, purtroppo, non ci sia stato alcun riscontro da parte degli organi istituzionali a cui il documento stesso è stato inviato. Anche nella recente audizione della Commissione SanitĂ del 6 luglio, in cui sono state sentite alcune Associazioni sul tema “luci e ombre della Psichiatria in Pugliaâ€?, il nostro documento non è stato menzionato; del resto, dall’impressione di molti, l’audizione stessa, stimolata dalla forte presa di posizione critica del Consigliere di opposizione Mario Conca, è sembrata essere solo una formalitĂ che non porterĂ ad alcun cambiamento di rotta. Si prende atto che la linea programmatica della nostra Regione sembra essere ancora e sempre quella di dirottare sul privato sociale la maggior percentuale dell’impegno economico nel campo della salute mentale, sia degli adulti che dei minori, lasciando le briciole al servizio SXEEOLFR VHPSUH SL PRUWLÂżFDWR H LQGHEROLWR YHGL DQFKH JOL RSHUDWRUL JLj LQ QXPHUR LQVXŕľśFLHQWH FKH D scavalco devono occuparsi di diversi servizi compresi i nuovi Centri per l'Autismo Territoriali). Alcuni componenti dell’associazione 180amici di Latiano denunciano come la proposta di un Nuovo Progetto Marco Cavallo, in cui si ripropone l’autogestione da parte della 180amici Puglia del Centro 6SHULPHQWDOH 3XEEOLFR HG XQ ÂżQDQ]LDPHQWR ÂżQDOPHQWH congruo all’esperienza pilota, sia ostacolata da una cultura che impone l’immobilismo a scapito delle esperienze innovative che rimangono bloccate. Alla luce di queste considerazioni, i partecipanti all’incontro concordano nel ritenere che le rassicurazioni dei politici, date durante l’audizione del 6 luglio, di

inserire nel crono programma regionale i budget di salute e i centri diurni cogestiti sul solco del “Marco Cavalloâ€? del sud, non siano una garanzia: anche le leggi in vigore, tra cui quella regionale n.26 del 2006, sono delle ottime leggi ma non sono applicate. All’unanimitĂ si dichiara che il nostro obiettivo non debba essere quello di ottenere dichiarazioni di intenti, seppur attraverso regolamenti e leggi, ma bensĂŹ reali segnali politico-amministrativi che invertano la deriva attuale. In tal senso si decide di portare avanti le richieste del documento dando un seguito allo stesso, programmando e annunciando una manifestazione culturale di lotta per ÂżQH VHWWHPEUH Âą LQL]LR RWWREUH D %DUL Pino Cipolla si incarica di redigere nei prossimi giorni la richiesta di un’aula possibilmente nel palazzo della Regione, in cui svolgere il seminario, che vi sarĂ inoltrata appena pronta. Si discute sulla necessitĂ della collaborazione di tutti per costruire un evento che, non sia solo culturale ma utilizzi anche tutti i linguaggi possibili per ottenere evidenza e ascolto, in particolare da parte dei politici, amministratori, giornali e TV. La discussione prosegue su quale target dare a questo evento, per esempio, se inserire la musica, delle performance teatrali e/o spettacolari, se organizzare un corteo autorizzato che porti i convenuti sotto il palazzo del Governatore, magari con uno o piĂš Marco Cavallo, se prevedere la partecipazione di alcuni esponenti politici di qualsivoglia appartenenza ma realmente interessati a supportare le buone pratiche, di esponenti nazionali (Presidente UNASAM, PD nazionale, Portavoce Forum Salute Mentale, etc‌) e quant’altro, con un pizzico, e magari di piĂš, di ironia e allegria (come ha detto un partecipante: “Il dolore e la lamentela oggi non interessano a nessuno!â€?). Ăˆ evidente che oltre a costruire l’evento stesso sarĂ indispensabile assicurare una SDUWHFLSD]LRQH VLJQLÂżFDWLYD GD WXWWH OH SDUWL GL 3XJOLD ,QÂżQH VL FRQFRUGD FKH SHU ÂżQH DJRVWR R SULPL GL settembre sarĂ convocata una nuova riunione in cui organizzare questo evento di lotta entrando nei dettagli e contandosi.

L'ascolto attivo dei presenti durante l'incontro

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PerchĂŠ non ci si può fermare! di Augusta Caforio Il 31 marzo scorso, a Bari, una folta rappresentanza di ÂżUPDWDUL JLXQWD GD WXWWD OD 3XJOLD VL HUD ULXQLWD FRQ DOFXni esponenti di Psichiatria Democratica per presentare il documento nella giornata di lotta “Rompiamo il silenzioâ€?. Un nuovo incontro tra gli stessi esponenti ed alcune associazioni si è tenuto il 12 luglio 2017 a Bari presso via Borrelli n°32 per fare il punto della situazione e continuare a lottare, dato che si è preso atto che non c’è stato alcun riscontro da parte delle istituzioni circa il documento inviato, dove sono evidenziate le criticitĂ della Salute Mentale in Puglia (vedi n°27 di 180 Meraviglie pag. 25). Si è discusso, durante il pomeriggio del 12 luglio, anche dell’audizione della Commissione SanitĂ del 6 luglio quando sono state sentite alcune associazioni sul tema “Luci e ombre sulla psichiatria in Pugliaâ€?. Il documento in quell’occasione non è stato menzionato e, come spesso accade, l’audizione stessa è sembrata essere solo una formalitĂ che non porterĂ ad alcun cambiamento. La linea programmatica regionale sembra essere ancora e sempre quella di dirottare sul privato sociale la maggior percentuale delle risorse economiche, laVFLDQGR SRFR DL VHUYL]L SXEEOLFL VHPSUH SL PRUWLÂżFDWL e indeboliti, mettendo talvolta i professionisti del settore nelle condizioni di lavorare male, data la conseguente assenza di personale o la assenza di possibilitĂ di operare con progetti ad hoc per la persona. Si è rilevato, inoltre, che anche la proposta di un Nuovo Progetto Marco Cavallo, che avanza l’ipotesi dell’autogestione (peraltro prevista dalla stessa legge regionale pugliese 26/2006), viene ostacolata dalla cultura del fare rimanere le cose come stanno.

Un altro momento della riunione

Incontro preparatorio di mercoledĂŹ 13 settembre sulla giornata di protesta della Salute Mentale di Paolo Minervini

Partiamo da una considerazione di carattere generale: il movimento politico e culturale che portò all’approvazione della Legge 180 del 1978 sta attraversando una fase di stagnazione. Il nostro Centro, che ha posto la 180 come stella polare delle propria ragion d’essere e che anzi si è proposto, umilmente, di ampliare la portata emancipativa di quella legge, è un riferimento per altre realtĂ che operano nel campo del disagio psichico sul territorio regionale e nazionale. Ci viene riconosciuta una capacitĂ aggregativa e mobilitante, capace di tenere assieme l’attenzione sulla tematica della salute mentale e, al tempo stesso, di operare conseguentemente. Lo scorso 13 Settembre, a Bari, si è tenuta un’assemblea di Psichiatria Democratica alla quale hanno preso parte, oltre a una delegazione del Marco Cavallo, altre associazioni che come noi si ispirano al lavoro Pertanto collettivamente si è deciso che il nostro tenta- sperimentale avviato da Franco Basaglia. Nel corso tivo non deve essere quello di ottenere dichiarazioni del dibattito, coloro i quali hanno preso a vario titolo di intenti, sia pur attraverso regolamenti e leggi, ma OD SDUROD KDQQR ODPHQWDWR OH GLŕľśFROWj D PHWWHUH LQ DWWR reali segnali politico-amministrativi che invertano la i princĂŹpi della Legge 180 nei contesti in cui agiscono. deriva attuale; quindi si decide ancora di portare avan- 3URSULR FRQVLGHUDWH TXHVWH GLŕľśFROWj GL FDUDWWHUH ti le richieste del documento con una “forteâ€? manife- culturale quanto politico, si è deciso unanimemente di VWD]LRQH FXOWXUDOH H GL ORWWD SHU ÂżQH VHWWHPEUH Âą LQL]LR lanciare una mobilitazione, innanzitutto a partire dalla ottobre a Bari. Si chiede la collaborazione di tutti per nostra Regione, per far rispettare il diritto alla salute costruire un evento culturale che utilizzi anche tutti i mentale, cercando il coinvolgimento di intellettuali, linguaggi possibili per ottenere evidenza e ascolto dalla artisti e sindacati per rilanciare un movimento che si classe politica. Si è pensato ad un corteo autorizzato, batta per l’applicazione delle prassi a noi care. Lo sbocco magari con uno o piĂš Marco Cavallo, e anche alla par- SROLWLFR FKH TXHVWD IRU]D GL SUHÂżJJH GL FRQVHJXLUH q IDU tecipazione di alcuni esponenti politici, di qualsivoglia approvare dal Parlamento la proposta di legge elaborata appartenenza, ma realmente interessati a supportare le dal Forum Salute Mentale, alla quale ha contribuito lo buone pratiche in Salute Mentale; inoltre vi potranno psichiatra Franco Rotelli, giĂ collaboratore di Basaglia, partecipare anche esponenti nazionali con il Presidente UNASAM, Psichiatria Democratica ed il portavoce del tenendo dentro il Presidente della nostra Regione, )RUXP GL 6DOXWH 0HQWDOH ,QÂżQH VL q FRQFRUGDWR FKH SHU 0LFKHOH (PLOLDQR DŕľśQFKp SURSULR GDOOD 3XJOLD SDUWD ÂżQH DJRVWR R LQL]LR VHWWHPEUH VDUj FRQYRFDWD XQD QXRYD una prassi del fare nella direzione dei princĂŹpi ai quali riunione per assemblare questo evento di lotta nei det- si ispira la proposta di integrazione di cui sopra e che certamente condividiamo. tagli.

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Resoconto della riunione del 13 settembre Gianfranco) e quindi per esempio i Sindacati (iniziando dalla CGIL che è peraltro già rappresentata da Antonella 2017 a Bari in via Borrelli, 32

0RUJD ÂżUPDWDULD GHO GRFXPHQWR VL YRUUHEEH SHUz Il 13 settembre si è tenuta la riunione programmata la presenza dell’intera Confederazione dato che la per fare il punto, a seguito dell’invio del documento tematica coinvolge l’intera societĂ civile e democratica. elaborato nella giornata di lotta “Rompiamo il silenzioâ€? Ne è scaturita l’idea di chiedere a breve un incontro al Segretario Confederale Regionale. e della precedente riunione del 12 luglio. Anche in questa riunione, dallo spirito espressamente Chiaramente si dovrebbe cercare anche l’adesione di organizzativo, hanno partecipato in molti, in tutti gli altri sindacati. UDSSUHVHQWDQ]D GHL ÂżUPDWDUL GHO GRFXPHQWR JLXQWL GD Con il contributo di queste forze sociali si potrebbe organizzare, parallelamente alla manifestazione diverse parti della Puglia. Si è nuovamente preso atto che non ci è stato alcun “di piazzaâ€?, un momento culturale importante di riscontro del documento da parte degli organi approfondimento e proposta. istituzionali a cui lo stesso è stato inviato. CosĂŹ come A questo punto si discute del nascente “Cantiere per nessuna novità è emersa dopo la recente audizione la salute mentaleâ€? lanciato dal Forum Salute Mentale della Commissione SanitĂ del 6 luglio, in cui sono state attraverso la proposta di legge a cui ha contribuito sentite alcune Associazioni sul tema “luci e ombre della )UDQFR 5RWHOOL H GL FXL q SULPD ÂżUPDWDULD OD VHQDWULFH Psichiatria in Pugliaâ€?. Pertanto si discute su come e Nerina Dirindin (giĂ Assessore alla Salute della Regione quando programmare un evento di “lottaâ€? per portare Sardegna). avanti le richieste del documento. Pino Cipolla ha A questo punto Carlo Minervini propone che l’evento richiesto, come concordato, un’aula istituzionale da culturale ipotizzato potrebbe essere organizzato proprio utilizzare nell’evento che stiamo ipotizzando ma non ha a partire da questa proposta di legge, magari chiedendo la presenza appunto di Franco Rotelli e di alcuni senatori, avuto ancora alcun riscontro. Si è discusso animatamente su come riuscire a “farsi a partire dalla Dirindin (sarebbe bello se fosse possibile sentireâ€? e a “rompere l’isolamentoâ€? che pare avvolgere avere anche Sergio Zavoli!), oltre ad altri amici e compagni di avventura dall’ambito nazionale (speriamo al giorno d’oggi queste iniziative. Si è anche ragionato su quale tipo di linguaggio molti) in modo da ottenere piĂš facilmente la presenza utilizzare per riuscire a raggiungere i nostri scopi ed del nostro Governatore Michele Emiliano. Allo stesso anche come fare e cosa dire per attirare nuovamente su bisognerebbe far balenare la possibilitĂ /opportunitĂ che questi temi, che di fatto coinvolgono la maggioranza dei la Regione Puglia da lui guidata possa essere la Regione cittadini (“non c’è un condominio dove non sorgano di Pilota su questa proposta di legge. TXHVWH SUREOHPDWLFKH ´ KD DŕľľHUPDWR 7RQLQR PD GL FXL Prendendo atto che non vi è il tempo in questa riunione purtroppo da decenni ormai si discute troppo poco. di discutere questa proposta, che andrebbe approfondita Si è concordato che non ci deve spaventare il fatto che DWWUDYHUVR XQD ULĂ€HVVLRQH SL DPSLD VXOOÂśRSSRUWXQLWj per il momento siamo in pochi ma che l’importante per di presentare un disegno di legge o invece continuare andare avanti sia crederci veramente: poi i compagni a richiedere un nuovo Progetto Obiettivo Nazionale, di lotta li troveremo strada facendo: anzi molti si decide di rimandare la discussione nel merito SUREDELOPHQWH VL DFFRUSHUDQQR D QRL GLFHQGR ÂżQDOPHQWH ad una prossima occasione. Probabilmente per la qualcuno si sta muovendo!!! manifestazione, ma da utilizzare anche durante il Quindi si è deciso di darsi una data e scendere in piazza, seminario, si dovranno costruire anche degli striscioni insieme a tutti i Marco Cavallo presenti nella nostra e lanciare degli slogan. Se ne propongono alcuni da regione: infatti Marco Cavallo, potente macchina teatrale perfezionare: (come ci ricorda sempre Peppe Dell’Acqua), ha sempre dimostrato di avere il “potereâ€? di creare attenzione, I soldi per la salute mentale ci sono... il problema è curiositĂ e dibattito e questa sua capacitĂ di “parlareâ€? al come vengono spesi. FXRUH GHOOH SHUVRQH YD VIUXWWDWR ÂżQR LQ IRQGR Non c’è salute senza salute mentale (OMS) All’evento si cercherĂ di ottenere la presenza di diversi No alla cronicitĂ / sĂŹ al protagonismo artisti: attori come Fabrizio Gifuni, gruppi bandistici o Rivogliamo la nostra storia di jazz, compagnie teatrali (magari “Il teatro della folliaâ€? Rivogliamo la nostra vita di Trieste con Claudio Misculin?), etc... Si concorda Meno comunitĂ protette e piĂš case collegialmente sull’opportunitĂ di far coincidere la Meno assistenza e piĂš lavoro data con una seduta del Consiglio Regionale. Da molti è stato ritenuto strategico il coinvolgimento in questo nascente movimento di quelli che dovrebbero “per mestiereâ€? difendere i diritti dei cittadini (come sottolinea

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&RPH RJQL DQQR D ÂżQH FRUVR DFFDGHPLFR LO 3UR& RPH RJQL DQQR D ÂżQH FRUVR DFFDGHPLFR LO 3URRffessor essor Alessandro Taurino ci ha ospitati per tenere tenerre u n seminario presso i suoi studenti. Sotto troverete troverette un aalcuni lcuni scritti di persone che frequentano il Centro Centrro Marco M arco Cavallo e che hanno partecipato a questa ta le lezione speciale.

L’utilizzo di sostanze stupefacenti mi ha sconvolto provocandomi danni cerebrali permanenti sia alla memoria sia alla capacitĂ di razionalizzare ciò che per me era la cosa migliore: smettere e farsi aiutare. Le conseguenze VRQR VWDWH JUDYL ÂżQFKp KR LQFRPLQFLDWR DG DFFXVDUH GLsturbi psichici: notavo un cambiamento improvviso, ero apatico, paranoico, e causavo problemi alla mia famiglia che comunque si era giĂ accorta del mio cambiamento.

Ad un certo punto ho dovuto trovarmi un lavoro per Pensavo che lavorando avrei potuto naMarco Cavallo presso la facoltĂ di Psicolo- mantenermi. scondere quel tabĂš che da anni portavo dentro di me, gia dell’UniversitĂ di Bari il 31.05.2017 cioè l’incapacitĂ di sentirmi realizzato. Lavoravo duramente a giornata, dove trovavo opportunitĂ . Certe volte di Antonio De Cillis DQFKH PDO SDJDWR PDOWUDWWDWR H VIUXWWDWR ÂżQFKp KR FDSLto che tutto ciò che Buongiorno! Vorrei accadeva intorno innanzitutto salutare il a me era dovuto al professore Alessandro fatto che io avevo Taurino che ha chiesto un disagio psichico la nostra collaborazioche si è evoluto in ne e saluto anche gli una vera e propria studenti qui presenti. SDWRORJLD GHÂżQLWD Mi chiamo Antonio cronica. Ecco, ine in breve vorrei tratendo concludere smettervi tante cose dicendo che ho coma il tempo non è minciato a frequenmolto. tare il Marco Cavallo subito dopo Provengo da una fail decesso di mia miglia povera, multimadre alla quale problematica. Ritengo era molto legato che la mia storia sia Carlo Minervini durante il suo intervento di fronte a un'aula in modo quasi ostriste, vi spiego perchĂŠ. gremita sessivo e quindi ho La mia crescita dall’infanzia all’adolescenza non è stata serena. Non intendo VRŕľľHUWR PROWR OD VXD SHUGLWD dare la colpa nĂŠ agli amici nĂŠ ai miei famigliari, ma in- In questo Centro ho trovato un tesoro come chi ha trovatendo assumermi le mie responsabilitĂ . to una fortuna, la nasconde e la difende perchĂŠ ha paura che gli venga portata via. Io nel Marco Cavallo mi sento All’etĂ di 16 anni, dopo essermi accorto di avere una meglio, mi sento migliorato e l’esperienza che sto conpersonalitĂ fragile, cioè di essere timido e incapace di tinuando a fare orientata verso la recovery mi da la posessere ciò che ognuno di noi vuole, realizzando i pro- sibilitĂ di continuare il mio percorso di socializzazione pri sogni nel cassetto (amore, studio, diploma, patente, e condivisione. Riesco a portare avanti con successo i macchina, cose che tutti i giovani cercano) incominciai miei impegni. D SHUGHUH OD ÂżGXFLD LQ PH VWHVVR TXDQGR KR IDWWR XVR di sostanze stupefacenti (cannabis). In cura presso il La guarigione non la garantisce nessuno, l’unico me&60 GL 0HVDJQH GDO Âś ÂżQR DG RJJL GRSR XQ OXQJR WRGR FKH LR FRQRVFR FKH SXz DLXWDUH DG DŕľľURQWDUH LO SHUFRUVR GL VRŕľľHUHQ]D FXUH VHGD]LRQH DQWLHSLOHWWLFL disagio psichico è esercitare la propria volontĂ ad antidepressivi, iniezioni da fare ogni 30 giorni ed una apprendere, accettarsi, condividere, convivere con i serie di ricoveri a volte anche volontari e qualche volta propri problemi e chiedere di essere aiutato. obbligatori, ridotto soltanto ad essere un soggetto che HUD LQ JUDGR GL DJLUH VROR VRWWR HŕľľHWWR GL SVLFRIDUPDFL La vita al Marco Cavallo non è monotona, ha sempre che annullavano del tutto la mia vera personalitĂ e vo- delle sorprese. Ci si applica in lavori di manutenzione, ORQWj RJJL SRVVR GLUH FKH OD GLŕľľHUHQ]D FKH KR QRWDWR gruppo lavoro al quale io appartengo, pulizie, impegni, è che comunque sono cambiato e sono passato da un assemblee, vita comunitaria, momenti durante i quali si comportamento di incapacitĂ di socializzare, aggressi- cerca di condividere anche i problemi degli altri. L’apvitĂ , orari di rientro a casa tardi, a volte passando fuori SUHQGLPHQWR q TXRWLGLDQR HG q XQD FRQWLQXD VÂżGD D Vp tutta la notte tra musica, sballo, alcolici, stupefacenti, stessi nel mettere in gioco le proprie capacitĂ . Ci tengo ÂżQR DG DUULYDUH DG HPDUJLQDUPL GHO WXWWR GDOOD VRFLHWj a dire che percepisco una borsa lavoro e che condivido

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con gli altri quasi ogni giorno la mensa e sono contento ragazzo iscritto proprio al corso di psicologia, avvenuto perchĂŠ sento di essere migliorato in quasi 5 anni. all’interno della casa dello studente. A dimostrazione FKH OD VRŕľľHUHQ]D SVLFRORJLFD SXz FROSLUH DQFKH FRQ Oggi ringrazio tutto il collettivo del Marco Cavallo manifestazioni irreparabili, contesti apparentemente perchĂŠ hanno fatto tanto per me, soprattutto mi hanno lontani dall’ambito del disagio psichico. Questo aiutato a lavorare su me stesso e sulle mie capacitĂ co- carico emotivo è emerso visibilmente quando alcuni VWUXHQGR XQ UDSSRUWR GL ÂżGXFLD UHFLSURFD H TXLQGL RJJL studenti hanno preso la parola per commentare le sto cercando di essere autonomo, di fare delle scelte di testimonianze portate dal Marco Cavallo ed il Prof. vita e vivere da solo avendo un’indipendenza economiTaurino ha ringraziato il nostro gruppo per averli aiutati, ca in un monolocale nello stesso paese, a 10 minuti dal Centro, continuando a frequentare volontariamente il indirettamente, a far emergere un nodo che non era Marco Cavallo.Il Centro mi ha permesso di uscire da DQFRUD VWDWR DŕľľURQWDWR QHO FRUVR GHOOH OH]LRQL quel circolo vizioso cambiando la qualitĂ e lo stile del- Nel complesso gli studenti hanno mostrato partecipazione la mia vita. Ringrazio tutti voi per avermi ascoltato, mi verso le storie raccontate e curiositĂ verso l’innovazione insita nel progetto che vive a Latiano da oltre nove auguro di esservi stato utile. Vi saluto, buona giornata. anni, mentre uno di essi ha chiesto di poter sostenere anche le sue ore di tirocinio presso il Centro di Palazzo Scazzeri. Dopo i saluti e l’arrivederci alle prossime Tutti a lezione! occasioni, ci siamo intrattenuti brevemente nel cortile LQWHUQR GHOOÂśDWHQHR SHU DOFXQH IRWRJUDÂżH H FL VLDPR di Fabio Alfonsetti ridiretti verso il parcheggio in cui avevamo lasciato i nostri mezzi. Un po’ a disagio per le temperature ma Lo scorso 31 maggio, un gruppo nutrito di persone del soddisfatti per la riuscita della giornata, siamo andati via Centro M. Cavallo si è recato a Bari, presso l’ateneo del da Bari dopo le 15. La mia automobile, carica di soli capoluogo regionale, per incontrare il Professor Taurino mesagnesi, ha voluto interrompere la fastidiosa calura ed un suo gruppo di studenti del corso di laurea in ed allungare il piacere dell’uscita una volta raggiunta la psicologia, in occasione dell’ultima lezione del semestre. litoranea di Ostuni, dove i due Fabio, i due Davide ed un Un appuntamento che si è ripetuto per il quarto anno Paolo invece privo del relativo omonimo, si sono goduti consecutivo e che è diventato una piacevole ricorrenza, dei gelati e qualche bibita a ridosso del porto turistico, atteso tanto dal gruppo proveniente dal Marco Cavallo cosĂŹ da concludere piacevolmente la bella giornata quanto da quello degli studenti. La piccola carovana trascorsa. composta dai due pulmini al completo e dalla mia automobile è partita attorno alle 9.00, dal momento FKH OÂśDSSXQWDPHQWR LQ XQLYHUVLWj HUD ÂżVVDWR SHU OD WDUGD mattinata. Giunti in universitĂ , abbiamo atteso che terminasse la lezione precedente nella quale Taurino era impegnato e verso mezzogiorno siamo entrati nell’aula interessata dall’incontro, con i saluti e le presentazioni di rito, cui ha fatto seguito una veloce esposizione, da parte del Professore, delle peculiaritĂ dell’esperienza di Latiano. Alcune problematiche di carattere tecnico hanno in realtĂ rimandato l’inizio dell’assemblea, una YROWD ULVROWH OH TXDOL VRQR VWDWL SURLHWWDWL XQ ÂżOPDWR WUDWWR GDO ÂżOP Âł&ÂśHUD XQD YROWD OD FLWWj GHL PDWWL´ HG anche delle immagini illustrative del Marco Cavallo, mentre il dottor Minervini le illustrava velocemente. Ăˆ arrivato poi il momento piĂš coinvolgente della giornata, quello nel quale diverse persone dell’associazione hanno raccontato la propria esperienza personale, quella che li vede a vario titolo legati al Marco Cavallo. Si sono cosĂŹ succeduti gli interventi di Noemi, Monica, Maddalena, Paolo, Maurizio, Cosimo e dell’altro Cosimo, presidente dell’associazione 180amici Puglia. Un suggestivo riverbero emotivo è nato dalla somiglianza fra alcune vicende narrate dalle persone provenienti da Latiano ed una recentissima e tragica esperienza che gli studenti del corso hanno vissuto al loro interno, il suicidio di un Alessandro Taurino

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ELDPR SUHVR LO FDŕľľq SRL DEELDPR PHVVR OH OHQ]XROD LQ valigia, abbiamo preso i nostri borsoni e ognuno di noi IIll "fuori" del Marco Cavallo questa volta si è esli ha posti nel pulmino. Alle 9.30 eravamo giĂ pronti, mi pplicato licato anche attraverso una visita all'ART VILera venuta l’ansia, mi sudavano le mani e avevo pauLAGE, L AGE, grande e variegato Centro di San Severo. ra di sbagliare e dimenticare le parole che la dottoressa Guida mi aveva fatto ripetere tante tante volte. In priPD PDWWLQDWD DO FRQYHJQR VL q YLVLRQDWR XQ ÂżOPDWR GL L’arrivo a San Severo (Foggia) un seminario di qualche anno prima e sono intervenute persone con disagio psichico e intellettivo che avevadi Matilde Carrozzo no fatto esperienza di essere state legate come animaNon appena siamo arrivati, ci hanno accolti con fuochi li. Si lotta continuamente per prevenire il disagio, ma a GÂśDUWLÂżFLR q VWDWR PROWR HPR]LRQDQWH DOPHQR SHU PH volte si hanno problemi psichici e quindi è come se si Ci hanno fatto visitare la Tenda Mongola, nome che de- spezzasse ÂŤuna catenaÂť SHUFKp VRŕľľURQR GL VFKL]RIUHQLD riva dalla Mongolia, si tratta di case fatte di legno, io e disagi che lasciano il segno per sempre. All’entrata ci sono entrata con una signora del posto che si chiama c’era un cavallino blu come il nostro tanto che hanno Margherita e che mi ha raccontato la sua storia. Anche GHWWR FKH q XQ JHPHOOR ÂżJOLR GL TXHOOR GL 6DQ 6HYHUR lei è senza genitori ma ha dei fratelli e delle sorelle che In primo luogo ha parlato Carlo Minervini facendo una però non vogliono sapere niente di lei, io le ho dato il sintesi del Centro Marco Cavallo, poi ha parlato Cosimo coraggio di andare avanti. Poi siamo andati a vedere Venerito, come terza persona dovevo leggere io ciò che la fattoria, lĂŹ c’erano animali di tutte le razze, galline avevo scritto e ciò che avevo in mente e le parole-chiave che provenivano dal Galles, galli, pavoni, galli nani, FKH OD GRWWRUHVVD PL DYHYD VXJJHULWR 4XDQGR KR ÂżQLpapere, conigli, asini, tartarughe, gatti, cani, colombe, to, il dottore è rimasto entusiasta di me e di ognuno di mi sembrava l’Arca di Noè. Siamo andati a vedere il noi, perchĂŠ dopo hanno parlato: Davide M., Fabio A., piccolo orto per animali, siamo entrati in casa e c’era- Alessandra I. e Maddalena S. Abbiamo avuto un lungo no un salone, un corridoio, la sala computer e il piano, applauso. Si è parlato di Recovery, familiari che pagano avevano preparato la cena in nostro onore, spaghetti alla molto per le strutture private, di dottori, infermieri che FDUERQDUD H GRSR ÂżQLWD OD FHQD FL KDQQR DFFRPSDJQDWL trattano i pazienti come animali da macello e non danno nella sala di registrazione dove c’era di tutto e di piĂš: loro la fortuna di andare avanti. Altro argomento è stato SLDQRIRUWH EDWWHULD WDPEXUHOOR RUJDQR Ă€DXWR LQROWUH il budget di salute mentale. Si tratta di interventi indiviabbiamo visitato la sala cucito, la sala da ballo, dove dualizzati sulle singole persone che dovrebbero esserci dormiva il gruppo maschile. Noi invece abbiamo dormi- DQFKH QHOOH QRVWUH UHJLRQL ,QÂżQH KDQQR SDUODWR GHOOH DVto nella sala di cucito e artistico, fuori c’erano i gatti con sociazioni di Utenti Familiari Esperti. i gattini, tutti addomesticati. Alessandra e Maddalena si sono addormentate non appena hanno poggiato la testa sul cuscino, io invece avevo paura di addormentarmi, forse ho dormito solo qualche minuto quando a un certo punto ho sentito il canto del gallo, subito ho sentito il canto straziante del pavone, il canto del papero e il raglio dell’asino. Mi sono alzata e sono andata verso la fattoria, quando mi sono avvicinata il gallo e il pavone mi hanno guardata e hanno insistito a cantare, tanto che io ho detto: “Grazie, cosĂŹ onorate i vostri ospitiâ€?, è sembrato che mi abbiano fatto una pernacchia e se ne sono andati altrove, intanto si sono svegliati tutti. AbMatilde durante il suo intervento sostenuta dal collettivo

Convegno "Le parole ritrovate" di Alessandra Incontro

Il gruppo dei partecipanti all'Art Village

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L’essere umano si esprime attraverso la parola, veicolo di informazioni e messaggi che possono essere di speranza, di critica, di lotta, di incoraggiamento. Ognuno se ne può servire per dire ciò che sente condividendo il proprio pensiero. Nella collettivitĂ , soprattutto quando si entra nel merito della Salute Mentale, è fondamentale la condivisione di un pensiero ed uno sguardo comune nella costruzione di percorsi esperienziali che appartengono a tutti. Appartenenza che ha riunito, ancora


una volta, numerose associazioni per la salute mentale non ci sia una salute mentale immobilizzata nel “senza e dipendenze del territorio presso l’Art Village di San tempoâ€? dell’attesa che le cose cambino improvvisamenSevero in collaborazione con il Centro Alda Merini di te. Una salute mentale che volge sempre piĂš all’indiManfredonia, per la seconda edizione delle Parole Ri- vidualismo e all’egoismo di chi preferisce stare comotrovate in Puglia. Dinamicamente, con entusiasmo e damente dietro una scrivania senza scendere in campo voglia di ritrovarsi, anche noi siamo stati partecipi all’e- toccando con mano le realtĂ territoriali che attualmente vento come fautori e portatori della lotta quotidiana per cercano piĂš di sopravvivere che di vivere. ProtagoniQRQ VRFFRPEHUH GL IURQWH DOOD PHVFKLQD VXSHUÂżFLDOLWj H sta della giornata è stato anche l’onorevole Ezio Casati passivitĂ delle istituzioni. L’esperienza all’Art Village il quale ha presentato il decreto di legge 2233. Da un si può suddividere in due momenti principali: il giorno estratto si legge: “La proposta di legge si pone in condel nostro arrivo ovvero quello dell’accoglienza e quel- tinuitĂ con la legge 180 e con tutti i documenti emanati lo del convegno. L’accoglienza rimanda sempre al senso in materia di salute mentale dalla Commissione eurodella condivisione e della comunitĂ che si riunisce e si pea e dall’Organizzazione mondiale della sanitĂ . Le incontra per dare spazio ad intenzioni e lotte comuni, SULQFLSDOL ÂżQDOLWj VRQR YROWH D FRQWUDVWDUH RJQL IRUPD GL collettive, senza tempo ma con una storia trascorsa che HVFOXVLRQH QHL FRQIURQWL GHL VRJJHWWL DŕľľHWWL GD GLVDJL R DŕľľRQGD OH UDGLFL QHOOD OHJJH GL %DVDJOLD /H WUDVIHUWH GLVWXUEL PHQWDOL D SRUUH LQ HVVHUH DWWLYLWj ÂżQDOL]]DWH DOOD servono anche a questo: ricordarsi che nonostante le prevenzione, a garantire equitĂ di accesso ai servizi di condizioni critiche nelle salute mentale a ogni cittadiquali versano attualmente no senza discriminazioni di i servizi di salute mentale, nessun genere, a garantire la non si è soli ed è fondamenterritorializzazione dell’astale fare rete. Sono tante le sistenza privilegiando la realtĂ che continuano a viprossimitĂ e l’accessibilitĂ , vere e sperare che il prea promuovere l’integrazione sente possa essere migliore con i servizi socio-sanitari gettando le fondamenta per FRQÂżQDQWL H FRQ JOL HQWL SXEun futuro meno incerto ed blici e privati concorrenti, aperto sempre piĂš alle noa garantire le prestazioni di vitĂ . Il giorno del convegno PDJJLRUH HŕľśFDFLD H EDVDWH la parola è passata infatsu prove di evidenza scientiti a tutte le associazioni ai ÂżFD D PHWWHUH DO FHQWUR OÂśXIl Cavallo blu in uno splendido murales centri diurni e ASL che hanno tente e i suoi familiari valorizpartecipato all’evento. L’aspettativa relativa alla moda- zandone il sapere esperienziale, a promuovere percorsi litĂ con la quale doveva essere organizzata la giornata è di cura centrati sulla condivisione tra utenti, familiari e stata un po’ disattesa. L’impostazione data all’evento ci RSHUDWRUL D ULFRQRVFHUH SULRULWj DJOL LQWHUYHQWL ÂżQDOL]ha visto sĂŹ protagonisti, ma solo relativamente. All’orga- zati alle aree del lavoro, dell’abitare e della socialitĂ , a nizzazione delle varie realtĂ che si sono susseguite su un ULGHÂżQLUH JOL LQGLUL]]L RWWLPDOL LQ PDWHULD GL SHUVRQDOH palco, infatti, non è stato aggiunto niente di nuovo, anzi! formazione e miglioramento continuo della qualitĂ , a ĂŠ HPHUVD XQD GLŕľľHUHQ]LD]LRQH WUD XQ ÂłQRL´H XQ ÂłORUR´ coinvolgere gli utenti nei propri percorsi di cura seconin riferimento agli operatori e agli utenti. Questa sotto- do i princĂŹpi della recovery H D GHÂżQLUH SHUFRUVL GL FXUD D lineatura è necessaria per far notare come spesso l’uti- varia complessitĂ omogenei a lLYHOOR QD]LRQDOH H GHÂżQLOL]]R GL XQ OLQJXDJJLR ULSXOLWR GD GHÂżQL]LRQL H DFFH]LRQL ti all’interno dei livelli essenziali di assistenza (LEA).â€? stigmatizzanti faciliti anche una visione nuova e diversa Ritroviamo in queste parole l’importanza della rete e del dalla classica che vede medico da una parte e paziente protagonismo di tutti a partire dai famigliari e giungendall’altra. Piuttosto che innalzare una sorta di muro bi- GR ÂżQR DL VHUYL]L VRFLR VDQLWDUL FKH UDSSUHVHQWDQR LO FROsognerebbe utilizzare il termine “NOIâ€? che rende l’idea lante di ogni intervento volto a prevenire le acuzie. C’è di un insieme in cui poi ognuno fa la sua parte ed ha bisogno di un dialogo continuo all’interno di una rete in WXWWR LO GLULWWR GL GLŕľľHUHQ]LDUVL PD FRPH LQGLYLGXR XQLFR cui ognuno sia protagonista e responsabile della messa protagonista attivo della sua storia e non come colui che in campo di risorse, che, sembrano essersi esaurite. In DQFRUD XQD YROWD VL WURYD DL PDUJLQL GL XQD ÂżQWD LQFOX- realtĂ sono frammentate e necessitano di una compatsione sociale. L’altra faccia della medaglia è quella che tezza che sta alla base di una nuova partenza all’interno mette in evidenza come sia possibile fare salute mentale di un processo di continua crescita. Ritengo che evidenin maniera creativa e sempre nuova, ripensata su quanto ziare aspetti di criticitĂ sia utile per permettere di vedere di piĂš conosciuto ci possa essere ma che può sempre oltre i contenuti che accompagnano eventi come i converinnovarsi e riproporsi all’interno di percorsi di reco- gni. La messa in discussione che se ne ricava, consente di very che appartengono a tutti. Le parole ritrovate come gestire al meglio futuri incontri, nella consapevolezza che occasione, dunque, di esprimere l’esigenza territoriale è sempre possibile guardare nella stessa direzione pur con VHPSUH SL IRUWH GL QRQ FDGHUH QHOOD SDVVLYLWj DŕľśQFKp LGHH GLŕľľHUHQWL FRPSOHWDQGRVL D YLFHQGD HG DUULFFKHQGR VH stessi e l’altro. 11


DO UDŕľľRU]DPHQWR GHOOH EXRQH SUDWLFKH GL VDOXWH PHQWDOH

Non N on siamo voluti mancare all'incontro preparaprepara attorio orio del grande convegno "Impazzire si può" d'Ancche he si tiene ogni anno a Trieste. Serena d'An ng ela e Fabio Almento ci narrano eventi e punt ti gela punti dii vista. d

Partiamo mercoledĂŹ 21 giugno: io, Carlo Minervini, Maddalena, Mariella, Fabio Alfonsetti, Davide Monte e Fabio Almento giungiamo a destinazione alle 21.00, poi cena, breve passeggiata per la splendida, maestosa HG HOHJDQWH FLWWj HG LQÂżQH DOEHUJR 'DO JLRUQR GRSR VL lavorerĂ sodo.

Finalmente giovedĂŹ mattina visitiamo il Parco di San Pre-"Impazzire si può", viaggio studio a Giovanni, io non c’ero mai stata, Carlo Minervini durante il percorso per raggiungere la Direzione del DiTrieste, 21-24 giugno 2017 partimento di Salute Mentale “mi fa da Ciceroneâ€? e mi racconta piacevoli aneddoti di circa 40 anni addietro, di Serena d’Angela quando, assieme a Roberto Mezzina, attualmente DiretSi parte! Tocca proprio a me stavolta, Trieste mi aspetta. tore del DSM di Trieste, ha conosciuto Franco Basaglia. Ăˆ tutto pronto, una valigia piccola, un biglietto aereo, Essere per la prima volta dove tutto è cominciato è stato tanta curiositĂ e un po’ di delusione iniziale per l’annul- molto emozionante. Arrivati al Dipartimento, veniamo lamento dell’atteso “Impazzire si puòâ€?. Ci sarĂ tuttavia accolti da un’assemblea in una stanza molto luminoXQ Âł3UH Âą LPSD]]LUH´ VL SXz SHU IDUH LO SXQWR VXOOD VLWXD- VD FRQ ÂżQHVWUH DSHUWH H WHQGRQL ELDQFKL VYROD]]DQWL H zione: giornate organizzate che si propongono come in- sedie in legno disposte a cerchio. Sono presenti anche contro di coordinamento allargato e informale sui temi gli amici dell’Associazione Mediterraneo ONLUS di del prossimo “Impazzire si puòâ€?, che si terrĂ in data da Livorno con il sociologo Paolo Pini. A prendere la paGHÂżQLUH /H JLRUQDWH YRJOLRQR VRGGLVIDUH OD QHFHVVLWj rola Giancarlo Carena, presidente della coop. Agricola di dialogare per contrastare una societĂ sempre piĂš a 0RQWH 6DQ 3DQWDOHRQH H &1$ Âą 7ULHVWH 6L DŕľľURQWD LO rischio di chiusura sociale, di ritiro dell’accoglienza e tema dell’inserimento lavorativo e dell’emancipazione della cura dell’altro, della progressiva burocratizzazione delle persone anche attraverso esso. Si parla di "teraGHL VHUYL]L 'L IURQWH D XQ IXWXUR GL GLŕľśFLOH OHWWXUD q LQ- pia" del lavoro, e del fatto che vi sono azioni a ridosso fatti forte l’esigenza di dialogare insieme per scambiare dei servizi, dell’associazionismo, dei centri diurni, che esperienze, avanzare proposte, partecipare attivamente spesso celano attivitĂ che scimmiottano il lavoro, svilendolo per fare cose prive di mercato. A Trieste si porta avanti un modello di lavoro che risponde alle esigenze di mercato; tuttavia, sostiene Carena, non basta avere un mercato di riferimento, bisogna mantenerlo e farlo crescere. Se si vuol creare un’impresa che stia nel mercato, continua, bisogna imparare a gestire gli strumenti che aumentano le probabilitĂ di successo, come le borse di formazione al lavoro: azioni dinamiche e intelligenti che consistono nel dare alla persona con disagio un budget in cambio di un faticoso percorso riabilitativo; le borse di formazione al lavoro costano poco e producono moltissimo, pensiamo che un giorno di ricovero al CSM costa circa 150 euro, una borsa lavoro costa circa 350 al mese. Inoltre le borse di formazione rompono il rapporto duale servizio-paziente, allargandolo. Ăˆ uno strumento che però va usato bene, bisogna collocarlo in un’attivitĂ vera, che abbia un mercato. Ciò non è facile perchĂŠ appunto a volte si cela dietro una situazione protetta. Come creare un’attivitĂ â€œveraâ€?? Con una SHUVRQD FRQ QHVVXQD FRPSHWHQ]D VSHFLÂżFD PD SURQWD DG LPSDUDUH FKH VLD DŕľśDQFDta da una persona piĂš preparata. A questo proposito sarebbe opportuno attirare competenze del proprio territorio. Se si rimane dentro al proprio servizio, dando questo Nella foto sopra, i partecipanti al viaggio studio in aeroporto prima del decollo. compito a uno “psi e qualcosaâ€?, si ha una Sotto, una panoramica dell'assemblea di giovedĂŹ 22 giugno. gamma ristretta di competenze. Si possono 12


attirare competenze in tre modi: tramite l’appello etico, che però non va piĂš di moda; tramite la promessa di un pagamento cospicuo, che spesso però va sulla contingenza; tramite “la seduzioneâ€?, del tipo: <tu che sei bravo vieni che ci divertiamo e ti faccio diventare famoso>, PHWRGR FKH VL ULYHOD SL HŕľśFDFH 8QD GRPDQGD FKH QRQ viene rivolta quasi mai a una persona con disagio ma che è cruciale e ha a che fare con il successo o l’insuccesso del percorso riabilitativo, è: “Cosa ti piacerebbe fare?â€? Questa domanda mette in moto l’energia delle persone e permette di dar voce ai loro sogni. Bisognerebbe avvicinarsi il piĂš possibile a quel desiderio. Servono un mix di risorse diverse (bisogna cioè imparare a mettere insieme diverse risorse, compito tutt’altro che facile) e un mix di persone diverse (per poter stare nel mercato e fare attivitĂ complesse, bisogna avere capacitĂ di “ingegneria socialeâ€? e imparare a lavorare positivamente sul mix delle diversitĂ ). Veniamo a sapere che a Trieste molte attivitĂ nate come costola ludico-aggregativa a un certo punto sono diventate piccole cooperative, è il caso di una sartoria che si trova proprio tra questi corridoi. Interviene poi la presidente della prima cooperativa sociale nata nell’ex manicomio di Trieste: la Cooperativa Sociale Lavoratori Uniti Franco Basaglia SocietĂ Cooperativa - Onlus, costituita da 250 soci lavoratori di cui il 45% proveniente da aree di svantaggio. Diversi i settori di impiego: pulizie, facchinaggio, ristorazione, trasporto. Dopotutto, vien detto, “anche i matti san fare le cose belle e utiliâ€?. Dopo una pausa pranzo ristoratrice al “Posto delle fragoleâ€?, il pomeriggio ci rechiamo presso il Centro di Salute Mentale della Maddalena, dove ad accoglierci con molta delicatezza e gentilezza c’è una persona con esperienza diretta che ci ha mostrato parte del centro, poi ci hanno raggiunti anche Matteo Impagnatiello, psichiatra, e lo psicologo di questo CSM, che ci hanno illustrato il resto GHOOÂśHGLÂżFLR H FL KDQQR SDUODWR GHO ORUR PRGXV RSHUDQGL Il Centro è situato in una palazzina a piĂš piani, molto luminosa e ben arredata; è attivo sulle 24 ore per sette giorni ed è dotato di 8 posti-letto. Tuttavia per le urgenze notturne esterne, dalle 20.00 alle 8.00, è necessario rivolgersi al Pronto Soccorso o chiamare il 118. Ci siamo accomodati tutti in una grande sala con una tavola imbandita di ogni genere di leccornia; è avvenuto un interessante confronto tra le varie pratiche, quella latianese, quella triestina e quella livornese. Trieste si distingue per i pochissimi TSO e per la breve durata dei ricoveri, Mariella Brugnano e le rose

soddisfacente conseguenza, secondo Impagnatiello, del fatto che si fa rete e si instaura un confronto continuo con le istituzioni, con le associazioni e con le risorse familiari, che hanno qui valenza importantissima e vengono continuamente supportate. Gli utenti sono coinvolti D GLYHUVL OLYHOOL H RŕľľURQR ORUR VWHVVL VXSSRUWR D FKL VWD YLYHQGR XQ PRPHQWR GL GLŕľśFROWj LQROWUH VL ODYRUD DIÂżQFKp HVVL GLYHQWLQR VRJJHWWL DWWLYL GL SHUFRUVL GL IRUPDzione e di inserimento lavorativo. Giunta ormai la sera, salutiamo e ringraziamo, torniamo in albergo per una veloce doccia e poi tutti a cena. Il venerdĂŹ mattina alle 8.30 il buongiorno ce lo danno le rose, ben seimila, situate in quel luogo straordinario per storia e cultura che è il Parco di San Giovanni; ad accoglierci Giancarlo Carena, che con il suo inconfondibile savoir-faire ci ha deliziati con racconti legati al roseto, per poi lasciarci liberi di godere degli splendidi colori e dei deliziosi profumi delle rose. Ci raggiunge nel frattempo Novella Comuzzi, rappresentante di “Articolo 32â€?, gruppo di protagonismo per il diritto alla salute mentale, e insieme ci avviamo verso la Direzione del Dipartimento di Salute Mentale di via Weiss dove si terrĂ un’assemblea.

Alcuni rappresentanti dell'Associazione 180amici Puglia e altri dell'Articolo 32 mentre si recano al DSM di Trieste.

Apre i lavori Carlo Minervini, ribadisce che noi del Marco Cavallo siamo molto legati e stimolati dal circuito dell’“Impazzire si puòâ€? e per questo anche stavolta ci abbiamo tenuto ad essere presenti, spinti dalla voglia di esserci, di incontrarci e ritrovarci, nonostante da Latiano sia molto faticoso partire per la lontana Trieste. Aggiorna i numerosi convenuti della situazione attuale del nostro centro, in bilico tra la cogestione attuale e un nuovo progetto di autogestione proposto alla Regione. /DPHQWD SRFR VRVWHJQR GD SDUWH GHOOH LVWLWX]LRQL DŕľśQchĂŠ il progetto possa evolversi o anche semplicemente continuare. Il tentativo del Marco Cavallo di essere "un CSM a 24 h che non c'è" mette in crisi il modello della psichiatria tradizionale. Riguardo il suo rapporto con il centro sperimentale di Latiano, dice che la possibilitĂ di stare insieme e alla pari gli insegna qualcosa ogni giorno.

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Intervengono poi Arturo Cannarozzo e Marilena, utenti che dal 2006 fanno parte di un’associazione giovanile di promozione sociale, la Kairòs, che punta sullo stare insieme e sulla socializzazione per creare una realtĂ , stabile nel tempo, che mutui un percorso di Empowerment per i giovani, con maggiore attenzione rivolta verso coloro che hanno attraversato un periodo di disagio: nel corso degli anni il gruppo ha funzionato come raccordo con il Centro di Salute Mentale. Tra le altre cose hanno realizzato un sito internet in modo da raggiungere piĂš persone possibile. Kairòs cerca di lavorare sul contesto, incoraggiando lo sviluppo di competenze particolari e personali da mettere in contatto con reti di impresa. L’assemblea visiona l’interessante cortometraggio “La Gabbia Oscuraâ€?, diretto dal presidente di Kairòs, con la collaborazione di una casa editrice di respiro internazionale (la Franco Puzzo Editore srl), corto presentato al World Hearing Voices Congress di Parigi. Ăˆ la volta del teatro solidale con il contributo di Fabrizio Maurel e di alcune persone con esperienza diretta e non. PortaQR DYDQWL Âł3RHWU\D´ XQ ODERUDWRULR GHÂżQLWR ÂłGL SRHVLD verbale o di teatro poetico o di ricerca poeticaâ€?. Hanno scritto un libro e invitano la nostra compagnia teatrale “L’urloâ€? alla collaborazione e all’incontro. Pausa pran]R q VWDWR DOOHVWLWR XQ EXŕľľHW DOOÂśLQWHUQR GHO '60 H QHO PHQWUH LO *UXSSR %HQHVVHUH GL &DYH 1RYH KD RŕľľHUWR massaggi rigeneranti e defatiganti a chi lo ha richiesto.

In primo piano, Marco Cavallo di Trieste, emblema della rivoluzione basagliana. Sullo sfondo, il letto-gabbia usato realmente nell'ex manicomio di Trieste.

La sessione pomeridiana riprende con l’applauditissimo spettacolo teatrale dell’“Accademia della follia� di Trieste, con letture da “Dettagli inutili�; bravissimi Giuseppe, il protagonista, e gli altri 5 attori. Riapre l’assemblea Carlo Minervini, che evidenzia l’importanza e al contempo l’urgenza del fare Salute Mentale e non psichiatria, sottolineando quanto le parole siano importanti. Dice che dobbiamo andare nella direzione dei nostri sogni, verso le buone pratiche, rilanciare alla grande e ritrovarci insieme nord, sud e centro. Intervengono a parlare delle loro esperienze Davide Monte e Maddalena Sterlicchio dell’associazione “180amici Puglia ON-

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/86´ GL /DWLDQR 6L DŕľľURQWD SRL LO WHPD GHOOH SUDWLFKH GL ULGX]LRQH GHOOR VWLJPD H GL ULGHÂżQL]LRQH GHL SUHJLXdizi con l’Associazione “Mediterraneoâ€? di Livorno e gli operatori e gli utenti norvegesi di Kristiansand. Gli amici di Livorno sottolineano lo scambio ambivalente ed equivalente che avviene tra operatori ed utenti, quelli di Kristiansand illustrano progetti di salute pubblica come pratica di prevenzione del disagio e come strategia di superamento dello stigma. Finito il convegno, stanchi ma soprattutto provati dal caldo, ci siamo recati in albergo per rinfrescarci e riposarci. In seguito siamo usciti per cenare e poi per partecipare alla festa del Falò di San Giovanni, tradizionale e atteso momento di incontro che celebra l’integrazione del Parco con la cittĂ : laboratori creativi per bambini e adulti, esposizioni artistiche, performances di danza H PXVLFDOL H LQÂżQH LO VXJJHVWLYR FRUWHR GHO IDOz FKH ripercorre tutte le tappe fatte dal cavallino 40 anni fa all’interno del Parco; il falò termina con l’accensione del grande fuoco e con balli scatenati a suon di percussioni attorno ad esso. Ăˆ stato un momento molto intenso, un’intrecciarsi di vite, di movimenti, di storie e di desideri alla sola luce del fuoco e della luna, il tutto in una splendida cornice verde. Sabato è il giorno di chiusura dei lavori, con l’ultima assemblea dedicata alla presentazione del possibile disegno di legge volto all’attuazione e allo sviluppo dei principi della 180. Sono state stampate delle copie per i presenti in modo da poter seguire meglio mentre viene illustrata. Il disegno di legge tenta di arginare il declino

Foto di rito alla chiusura dei lavori.

delle politiche e delle culture della salute mentale proponendo un ordinamento piĂš certo volto all’attuazione e allo sviluppo dei principi della legge del 13 maggio del 1978, che il prossimo anno compie 40 anni, e indicare dispositivi, regole e linee di indirizzo per l’integrazione degli interventi a livello nazionale e locale per la promozione della salute mentale, della buona pratica e della cura in tutte le regioni. La proposta nasce dal forum salute mentale, dalle tante assemblee di “Impazzire si puòâ€? che si sono succedute in questi anni e da tutte quelle associazioni e movimenti che si incontrano,


discutono, lavorano e condividono problemi, frustrazioni, successi, aspirazioni, desideri, e sentono urgente la necessitĂ di cambiamento. A questo testo hanno dato, tra gli altri, contributi importanti Daniele Piccione e la senatrice Nerina Dirindin. Il disegno di legge non è un’iniziativa leJLVODWLYD GL PRGLÂżFD R UHYLVLRQH GHOOD Âł/HJJH %DVDJOLD´ PD LQWHQGH FRQIHULUH XOWHULRUH HŕľśFDFLD DL VXRL SULQFLSL ULlanciando l’attualitĂ delle linee di fondo e ulteriormente valorizzandole nell’attuale contesto costituzionale, normativo e sociale. L’esperienza a Trieste è stata molto intensa e preziosa, arricchente dal punto di vista professionale ma anche da quello personale; i miei compagni di viaggio si sono rivelati delle piacevolissime persone, le giornate sono volate FRQLXJDQGR SHUIHWWDPHQWH PRPHQWL GL ULĂ€HVVLRQH FRQRscenza e confronto a momenti leggeri, di risate e spensieratezza. Un grazie sentito al centro Marco Cavallo e all’Associazione 180amici Puglia per l’opportunitĂ che mi q VWDWD RŕľľHUWD

Se non son pazzi... non li vogliamo! di Fabio Almento Il 21, 22, 23, 24 giugno 2017 una delegazione del Centro Marco Cavallo si è recata a Trieste per un viaggio studio. Si voleva partecipare al pre-convegno “Impazzire si puòâ€?. Ăˆ stata una bellissima esperienza, caldo umido a parte! Trieste è una cittĂ bellissima, pulita, gente cordiale, strade enormi, mare, a due passi dalla Slovenia‌ Mi sono molto divertito, ho visto per la prima volta il Dipartimento di Salute Mentale e l’ex manicomio dove è iniziata tutta la storia di Marco Cavallo. Sono venuto a contatto con i luoghi dove ha operato Franco Basaglia, psichiatra che ha creato la Legge 180, che prevedeva la chiusura dei manicomi. A Trieste, noi eravamo dentro la storia, eravamo dentro quella cittĂ ! Ho sentito nell’aria la storia basagliana, ho visto i dottori che in qualche modo hanno conosciuto Basaglia e che negli anni 70 lottarono e ancora lottano per cambiare le cose in meglio nella Salute Mentale. Vi dirò che sono stato molto colpito dall’organizzazione del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste. La maggior parte delle persone che hanno un disagio psichico lavora in aziende esterne al Dipartimento. Ebbene, io ho sentito quella sensazione che provai un giorno al Marco Cavallo di Latiano, cioè un luogo di passaggio dove la gente fa riabilitazione psichiatrica, lavora di passaggio per essere eventualmente inserita in qualche azienda esterna, cosĂŹ si spera! Bene, vi consiglio di andare a Trieste! Ultima cosa: ho costatato che gli esseri umani sono dei pazzi. PerchĂŠ? PerchĂŠ volano con gli aerei e volando con essi si sta a molti chilometri di altezza e praticamente si è morti se dovesse accadere qualcosa di grave sull’aereo (fortunatamente per il nostro viaggio non è stato cosĂŹ!). Quando Da sopra, Serena d'Angela, Mariella Brugnano e Cosimo Venerito precipita non si ha nessuna possibilitĂ di sopravvivenza. durante il break. Nella foto al centro: Mariella Brugnano, Serena Ciao e buon viaggio a tutti! Ah, se non sono pazzi non li d'Angela e Maddalena Sterlicchio in posa col cavallo blu. Sotto, parte del gruppo latianese in un momento di relax. vogliamo!

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stipulare alleanze sulla base di valori chiari condivisi. 3HU DŕľľURQWDUH LO WHPD GHOOH VLQHUJLH H GHOOH DOOHDQ]H Dii seguito il contributo di Luca Negrogno, D Negrogno o, ELVRJQD IDUH XQD ULĂ€HVVLRQH VXO FDPSR GÂśD]LRQH VX FXL sscritto critto dopo averci onorati della sua presenza a si opera e su come lo si interpreta. Qui diventa molto D O &HQWUR 0DUFR &DYDOOR O DSULOH VFRUVR 3HHUU importante analizzare e approfondire collettivamente le DO &HQWUR 0DUFR &DYDOOR O DSULOH VFRUVR 3HU p roblemi di spazio abbiamo diviso l'interesl'interess- idee di salute e malattia a cui si fa riferimento, se si pensa problemi ssante ante intervento in due parti, di cui una inserita a che i problemi di salute siano cose che stanno dentro il cervello delle persone oppure se su di essi si possa fare nello n ello scorso numero. un’analisi piĂš ampia, che vada a guardare il legame tra la salute e i diritti, che allarghi l’interpretazione anche DG DOWUL DVSHWWL GHOOD YLWD VRFLDOH ĂŠ GLŕľśFLOH SHUz WHQHUH 1RWH VXOOD VÂżGD GHOOD FRJHVWLRQH in piedi un’identitĂ â€œdi movimentoâ€? quando si è inseriti Risorse e vincoli di una condizione di frontiera nella logica del “prestare servizioâ€?, logica che rischia di agire come un fattore di cristallizzazione dal momento che l’organizzazione presta un servizio per conto di Luca Negrogno dell’istituzione. Credo che la crisi dei rapporti umani Nei giorni seguenti alla giornata passata al Centro ho che viviamo tra noi sia da analizzare in una prospettiva avuto modo di rielaborare le impressioni fornitemi che mostri il legame tra questa crisi e l’assenza di una dall’assemblea e proporre alcuni temi su cui sarebbe strategia complessiva nei nostri rapporti con il servizio. LQWHUHVVDQWH DYYLDUH XQ SHUFRUVR GL ULĂ€HVVLRQH In questa ottica va anche analizzato il metodo che comune tra l’esperienza del Centro Marco Cavallo e usiamo, per capire se è piĂš legato alla stimolazione di l’Associazione Insieme a Noi di Modena, lavorando partecipazione e attivismo oppure se si richiude in una con la quale risuonano e ritornano molti dei temi che logica di servizio. DEELDPR DŕľľURQWDWR LQVLHPH ,Q SULPR OXRJR FUHGR che noi a Modena stiamo provando l’esperienza della La stessa questione dell’assenza di partecipazione dei GLŕľśFLOH GHÂżQL]LRQH GHO SHUFRUVR FROOHWWLYR FKH VWLDPR IDPLOLDUL QRQ ULYHOD VH OHWWD LQ ÂżOLJUDQD TXHOOD VWHVVD mettendo in atto e, conseguentemente, non è facile contrapposizione tra una organizzazione comunitaria e dotarci di strategie adeguate. Nel nostro operare un servizio a cui si delega di rispondere a un bisogno HŕľľHWWLYDPHQWH VL IRQGRQR GXH FRVH GD XQ ODWR VL q VSHFLÂżFR" /D FULVL GHL UDSSRUWL XPDQL TXDQGR VL XQ VHUYL]LR ÂłDOWHUQDWLYR´ GLYHUVR ULVSHWWR DOOÂśRŕľľHUWD manifesta, rivela una presenza sotterranea ma pervasiva: del territorio. Dall’altro ci si sente, anche se in modo sono presenti ancora istanze inevase di riconoscimento incerto e disorganico, il nucleo di una proposta di reciproco, di ascolto, di determinazione del proprio cambiamento culturale che investa il servizio nel ruolo attraverso il processo collettivo. Le nostre strutture suo complesso. In secondo luogo, il problema della potrebbero perdersi nella attraversabilitĂ che, strano a continuitĂ , su cui gravano dubbi e incertezze vista la dirsi, può costituire anche essa una gabbia. I percorsi crescente dipendenza dall’istituzione, si aggiunge per di recovery che l’associazionismo di utenti ha prodotto noi modenesi a un altro problema, quello delle strutture a Modena, che sono belli e molto importanti, non organizzative. Il collettivo, l’agire comune, non sono esitano in una trasformazione dell’utente in “attivistaâ€? capaci di svilupparsi al punto tale da rendersi autonomo ma tendono ad esitare, anche giustamente, in una uscita e capace di sopravvivere alle vecchie generazioni dal circuito, una capacitĂ , certamente utile e importante, carismatiche. Bisogna capire quanto di questo limite di scrollarsi l’identitĂ di utente di dosso. Questo è viene dall’interno e quanto, ancora una volta, non sia encomiabile, ma in parte costituisce un limite all’idea determinato dalla particolare posizione che si occupa che i percorsi individuali possano sviluppare attivismo e nel contesto territoriale di riferimento. Infatti in parte dare vita a gruppi organizzati di advocacy. OH GLŕľśFROWj LQWHUQH VRQR OHJDWH DQFKH DOOD GLŕľśFLOH mediazione delle varie funzioni che si dovrebbero &Âśq GD GLUH FKH OD GLVDŕľľH]LRQH H OD PDQFDQ]D GL sintetizzare rispetto ai “referentiâ€? esterni, istituzionali e esperienza nelle pratiche di gestione partecipata delle non. Ăˆ verosimile che un certo modo dei nostri referenti istituzioni è la tara che piĂš pesantemente ci portiamo di rapportarsi con noi favorisca l’emergere di leadership dietro. Anche per questo è importante analizzare la SRFR VRVWLWXLELOL H SRFR GLŕľľXVH DOOÂśLQWHUQR FRQ XQ VLQJROR GLŕľśFROWj GHL UDSSRUWL XPDQL FKH SURYLDPR WUD QRL DQFKH referente è piĂš facile tentare forme di manipolazione FRPH ULĂ€HVVR GHOOD GLŕľśFROWj FKH WURYLDPR FRPH VRJJHWWR e ammorbidimento piuttosto che con un gruppo ben FROOHWWLYR QHO GHÂżQLUH L QRVWUL UDSSRUWL FRQ OÂśLVWLWX]LRQH organizzato. D’altra parte la relazione con l’esterno Pur sempre legati ad essa da vincoli, e risorse, cerchiamo è fondamentale che sia orientata ad attivare sinergie di trasformarla spesso sulla base del fatto che sappiamo con gli altri pezzi di societĂ che vogliono trasformare di essere a nostra volta una risorsa per l’istituzione. il contesto territoriale intorno; per questo è importante Se ci sbilanciamo troppo sul lato dell’essere parte

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Sulla questione del volontariato la nostra associazione, nata come associazione di “familiari e amiciâ€? di pazienti, ha sempre giocato su una ambiguitĂ funzionale: tutte le persone che arrivano, anche chi arriva come “utente inviato dai serviziâ€?, entra in associazione come possibile “socioâ€?, e quindi, essendo un’associazione di volontariato, entra come “volontarioâ€?: non sempre questo è stato chiaro, per il fatto che in un primo tempo a pensarsi come volontari erano soprattutto i familiari che facevano i volontari a vantaggio di persone che erano lĂŹ in quanto utenti Oggi vediamo come questo punto sia diventato cruciale, anche perchĂŠ per alcuni di noi la questione del volontariato è programmaticamente da superare: l’associazione negli ultimi anni è cresciuta in quanto a progetti attivati e numero di persone coinvolte. Inevitabilmente questo ha reso necessario un ampliamento della squadra di operatori che lavorano in associazione. Questo è stato possibile solo perchĂŠ si sono ampliate e approfondite le collaborazioni con le istituzioni (non solo servizio di salute mentale ma ora anche servizi sociali del comune) e quindi sono arrivati piĂš soldi per stipulare dei contratti. Questo è stato anche possibile grazie a un lavoro che si è svolto negli ultimi anni, di coinvolgimento di persone in percorsi formativi destinati alla cittadinanza, di pubblicizzazione delle attivitĂ e delle idee dell’associazione, di coinvolgimento di un certo numero di giovani. La situazione, però, se da una parte ha permesso di strutturare un’organizzazione che può contare ora su energie professionali, ha anche approfondito le proprie contraddizioni. Grazie alle energie professionali si è iniziato a strutturare un qualche strumento di collegialitĂ e partecipazione. La partecipazione, infatti, soprattutto quando deve svilupparsi tra molte persone, necessita di strutture organizzate, una sorta di burocrazia, qualcuno che faccia girare le informazioni, le spieghi, tenga altro il livello di condivisione sugli incontri, gli eventi, OH TXHVWLRQL Âą SHU un’organizzazione come la nostra, in cui le persone di vari laboratori e le YDULH ÂżJXUH QRQ VL incontrano tutti i giorni nello stesso OXRJR ÂżVLFR VL tratta soprattutto Il collettivo del Marco Cavallo in assemblea accoglie Luca Negrogno. di un lavoro di

dell’istituzione, rischiamo di ricreare al nostro interno un meccanismo di delega che riproduce, internamente, una domanda di riconoscimento che è univoca. Perchè fare qualcosa per l’Associazione se l’Associazione è un pezzo di servizio? Fare qualcosa per l’Associazione è come fare qualcosa per il servizio, solo nell’ottica che ci sia qualcuno con piĂš potere di me che mi riconosca, che mi degni di ascolto e mi valorizzi, ma solo in un rapporto individuale. Non sarĂ piĂš l’autoritĂ del medico o dell’assistente sociale che possono somministrare la salute, ma una direzione carismatica cristallizzata dall’essere incastonata in un meccanismo istituzionale, che deve somministrare ascolto e relazione, ma sempre in una dinamica non paritaria di partecipazione e reciprocitĂ assenti. D’altra parte, esser capaci di “piĂš ascoltoâ€?, di un “ascolto diversoâ€? è spesso quello in cui i volontari e gli operatori dell’associazione si ULFRQRVFRQR H VL GHÂżQLVFRQR FRPH GLYHUVL GDO VLVWHPD istituzionale che hanno intorno. Ăˆ sulla base di questo ascolto che è possibile trovare, organizzare risposte piĂš adeguate, piĂš vere, piĂš valorizzanti per le persone. Ăˆ GLŕľśFLOH SHUz SHU QRL LPSRVWDUH OD UHOD]LRQH LQWHUQD VX XQ piano di reciprocitĂ . Chi arriva nella nostra associazione passa per esperienze di scarsa contrattualitĂ e scarso riconoscimento in famiglia e di fronte alle istituzioni; chi arriva ha una domanda, un bisogno inevaso, che nel funzionamento istituzionale non ha potuto trovare riconoscimento. Siamo noi quindi che giĂ da principio cerchiamo di strutturarci per organizzare una risposta, nella quale si cerca poi progressivamente di inserire elementi di reciprocitĂ come fare la tessera, essere soci, sentirsi dei volontari.

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ORJLVWLFD FRPXQLFD]LRQH UHSHULPHQWR H GLŕľľXVLRQH GHOOH informazioni. Per alcuni, però, questa nuova “massaâ€? di operatori pagati appare come uno “snaturamentoâ€? della natura di volontariato e una “istituzionalizzazioneâ€? dell’Associazione, che inizia ad apparire come un “pezzo del servizioâ€?, ormai staccata dalla sua prima identitĂ . Certo, esiste sicuramente una tendenza di questo tipo da parte del servizio: vorrebbe utilizzare l’associazione (felice che essa sia piĂš piena di operatori pagati) come una stampella sempre disponibile. Ma qui sta la questione di come ci poniamo noi nei confronti GHO VHUYL]LR FLRq LQ GHÂżQLWLYD DQFKH D FRVD VHUYRQR OH esperienze di cogestione. Dobbiamo in qualche modo accettare di essere utili al servizio se questo ci consente GL LQĂ€XHQ]DUOR $ELWDUH TXHVWD FRQWUDGGL]LRQH ULFKLHGH FKH VL HODERUL XQD GLŕľśFLOH IRUPXOD RUJDQL]]DWLYD FKH permetta di sintetizzare le due tendenze di ogni forma di cogestione. Ăˆ necessario inserire le pratiche quotidiane all’interno di un’ottica medio-lunga di sviluppo di processi; vedere le relazioni con il servizio come elementi di una strategia complessiva di cambiamento, di cui non siamo certo gli unici fautori ma di cui possiamo essere un pezzo importante. Praticamente, la questione degli operatori pagati, per la nostra che è un’associazione di volontariato, costituisce un nodo molto grande perchĂŠ c’è ancora una distinzione di status giuridico tra operatori e volontari. Il problema principale non è che i lavoratori, in quanto QRQ VRFL VRQR HVFOXVL GDO UXROR GL DVVRFLDWR Âą TXLQGL formalmente non possono partecipare alle decisioni. C’è un problema piĂš grande che è “tendenzialeâ€?, si vede solo nel lungo periodo: coloro che arrivano come utenti, e che in associazione entrano in quel ruolo ambivalente PD SRWHQ]LDOPHQWH SURÂżFXR GL YRORQWDUL QRQ SRVVRQR aspirare al ruolo di operatori perchĂŠ non ci può essere, ad oggi, un passaggio processuale, intermedio, che lo consenta. Una possibile soluzione su cui abbiamo lavorato sarebbe quella di creare un altro soggetto giuridico che serva da camera di compensazione per questo passaggio. Il problema è che sarebbe solo un soggetto giuridico vuoto, strumentale, perchĂŠ ad oggi la totale forma di sostentamento degli operatori sono le convenzioni, che passano attraverso il tradizionale soggetto giuridico del volontariato. Nei fatti, la presenza di operatori piĂš giovani pagati è stata una salvezza per un’associazione che, mentre era in crescita, vedeva invecchiare la fascia di volontari (e familiari) storici: la tendenza, che però io trovo pericolosa, potrebbe essere quella di sovrapporre immediatamente i nuovi lavoratori ai vecchi volontari. Adesso sono meno questi e sono piĂš quelli, questi erano pensionati e quindi non avevano bisogno di stipendio, questi ce l’hanno. Questa visione sarebbe gravemente schiacciata sulle necessitĂ del presente e non permetterebbe ulteriori sviluppi. Personalmente io sono convinto che il volontariato, in

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termini storici, abbia fatto il suo corso come risorsa di innovazione sociale e di partecipazione. In un contesto di destrutturazione dei servizi classici e tecnicizzazione delle risposte, io credo che il volontariato in sĂŠ, come struttura giuridica-organizzativa, in qualche modo soccombe, schiacciato dalla tendenza dei servizi ad utilizzarlo come risorsa suppletiva per processi decisi altrove. In realtĂ prevedo una sempre maggiore importanza del volontariato nella retorica: serve alle istituzioni e dĂ ritorni in termini di consenso ai politici. Ma nei fatti, vedo il suo ruolo dal punto di vista dell’innovazione e GHOOR VWLPROR DOOD SDUWHFLSD]LRQH Âą L SURFHVVL FKH D QRL LQWHUHVVDQR Âą RUPDL LQDULGLWR ,O YRORQWDULDWR VHFRQGR me può continuare ad avere un ruolo ma dentro altre strutture giuridiche, che necessitano di volontari ma che non si esauriscono giuridicamente al volontariato. Queste nuove strutture giuridiche devono servire a muoversi su piĂš gambe: una gamba dentro le istituzioni, che continua a partecipare a convenzioni e a svolgere attivitĂ di rappresentanza degli interessi di utenti e familiari, un’altra direttamente sul territorio, che faccia impresa sociale e mobilitazione culturale, movimento, lotta allo stigma. Solo cosĂŹ il volontario può mantenere viva una voce e preservare la sua indipendenza. Da questo punto di vista l’esperienza del Marco Cavallo mi sembra di fondamentale importanza per la nostra associazione, ma anche l’esperienza dell’Associazione di utenti Idee in Circolo, che sta nel nostro stesso territorio. Entrambe hanno la forma di Associazione di Promozione Sociale: nel Marco Cavallo questo permette quel passaggio progressivo, quella processualitĂ nella storia di una persona che può arrivare come utente, poi avere un piccolo contratto per guidare il pullmino, poi tornare semplice socio che usufruisce delle attivitĂ , poi essere ricoverato per un periodo, poi tornare come socio-lavoratore con un altro piccolo contratto per fare un laboratorio teatrale come operatore “esperto LQ VXSSRUWR WUD SDUL´ 4XHVWD Ă€XLGLWj H QRQ OLQHDULWj GL percorsi è quello che può consentire delle vere traiettorie di recovery, perchĂŠ la struttura di Associazione di Promozione Sociale, che per gran parte è formata da soci volontari non lavoratori, consente di sperimentarsi in esperienza lavorativa ma sempre avendo dietro la rete di salvataggio di tornare ad essere semplice socio come prima, stando però nello stesso contesto, venendo riconosciuto dal gruppo, provando responsabilitĂ nei confronti di tutta l’organizzazione. Gli operatori pagati, però, ora sono necessari perchĂŠ una struttura cresciuta, che non aveva saputo trovare una progettualitĂ a lungo termine nel passato, ha bisogno di energie nuove che possano strutturare e dare forza a TXHVWD WUDVIRUPD]LRQH ,QL]LDQGR SHU TXDQWR VLD GLŕľśFLOH a lavorare sulla modalitĂ organizzativa: immettendo elementi di collegialitĂ e reciprocitĂ , iniziando a


Luca Negrogno ascolta gli interventi dei SEPE

svolgere quella parte logistica che solo può consentire alle persone di iniziare a partecipare alle questioni (che VLDQR XWHQWL IDPLOLDUL R YRORQWDUL Âą XVDQGR OD YHFFKLD distinzione che veniva sempre fatta in Associazione prima che iniziasse ad emergere questo progetto), che permetta una prima circolaritĂ delle comunicazioni e delle informazioni. Parlando con una signora che era YHQXWD D YHGHUH OD QRVWUD VHGH FRQ VXR ÂżJOLR VWDQFR GHO centro diurno, io ho provato a spiegare la complessitĂ del posto e delle nostre attivitĂ e lei mi ha detto: come fate ad organizzarvi e a prendere le decisioni? Le ho spiegato che il principio del nostro “lavoro educativoâ€? è proprio quello: come societĂ siamo tutti cosĂŹ disabituati a cooperare collettivamente che, quando ci proviamo, siamo ugualmente problematici, “saniâ€? e “malatiâ€?. Quindi si tratta di una cosa che dobbiamo imparare LQVLHPH DWWUDYHUVR FRQĂ€LWWL PHGLD]LRQL PHVVH LQ discussione. La presenza di un gruppo organizzato GL RSHUDWRUL FKH DŕľśDQFD L YRORQWDUL VWRULFL KD LQL]LDWR a produrre una rottura di quella cristallizzazione della leadership che c’era prima. In qualche modo ora quella richiesta di riconoscimento che prima si rivolgeva solo ad alcuni volontari, per quanto sia ancora priva degli DVSHWWL DXVSLFDELOL GL UHFLSURFLWj LQL]LD D GLŕľľRQGHUVL nei confronti del tessuto organizzato degli operatori. La cooperazione si apprende attraverso una pratica organizzativa, che a ciascuno dĂ elementi per imparare a riconoscersi, ad assumersi responsabilitĂ di fronte agli DOWUL D ÂżGDUVL D JXDULUH

bisogna immaginare nuove strategie per convogliare le energie di giovani, persone che non hanno a che fare con il mondo della salute mentale ma che vogliono VSHQGHUVL SHU GHL YDORUL SHU GHOOH ÂżQDOLWj FROOHWWLYH di trasformazione della societĂ . Dato che la salute mentale è soprattutto conseguenza della qualitĂ di vita di un territorio. Ma come? Sulla base di quali valori? Per incidere su quali dimensioni dell’oggi? Su quali fenomeni di esclusione? Di questo bisogna discutere collettivamente. E ripenso un attimo al Marco Cavallo, che ora rischia l’isolamento politico proprio perchĂŠ certi valori li ha espressi in modo chiaro. In qualche modo anche qui c’è una contraddizione: non bisogna mai arrivare a fare in modo che i valori che caratterizzano la nostra identitĂ siano una fonte di chiusura, ma di apertura al nuovo e al possibile. Mai ripiegarsi su se stessi, perchĂŠ fuori c’è tanto mondo di cui abbiamo bisogno e che ha bisogno di noi. Ma non bisogna neanche rischiare di perdere la propria identitĂ , che è l’unica cosa su cui possiamo basarci per riconoscerci e sentirci un gruppo. Una contraddizione ampia come la vita.

Pian piano questo dovrebbe favorire che cresca e si sviluppi l’altra gamba della giovane organizzazione: quella capace di stare sul territorio costruendo sempre nuovi legami con il contesto. Che siano di impresa, di attivismo, di mobilitazione e di rappresentanza. Io non GLFR D྾DWWR FKH ELVRJQD VPHWWHUH GL DYHUH YRORQWDUL DQ]L

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IIll centro diurno "Volo Libero" di Albano LaLa azziale iale in visita al centro Marco Cavallo d dii Latiano. L atiano. Ecco la testimonianza del loro intero o ccollettivo. ollettivo.

/D PDJQLÂżFD HVSHULHQ]D SXJOLHVH H LQ SDUticolare, presso il Centro Diurno “Marco Cavalloâ€? di Latiano. Dal nostro Centro Diurno “Volo liberoâ€? di Albano Laziale e dal CSM di Ciampino siamo partiti, con la meta del Salento, in due gruppi, per un totale di 16 persone. Arrivati in Puglia, abbiamo soggiornato a Taranto, cittĂ della quale abbiamo visitato anche le periferie, con OD ORUR VSHFLÂżFD XPDQLWj HG DQFKH LO VXR PHUDYLJOLRVR castello aragonese che ricorda però pazzie di guerre stoULFDPHQWH SDVVDWH 'D 7DUDQWR FL VLDPR SRL VSLQWL ÂżQR a Brindisi e a Lecce per ammirare i monumenti dell’esemplare barocco leccese. Come i classici turisti ospitati in Puglia ci siamo recati, tra l’altro, anche ad Alberobello per visitare i suoi famosi trulli. Ma la tappa piĂš importante, come da accordi presi in precedenza, è stata il giorno di lunedĂŹ 18 settembre 2017 quando abbiamo incontrato, per la prima volta nel Sud Italia, gli amici del Centro Diurno “Marco Cavalloâ€? di Latiano, centro codesto ispirato all’opera umanistica di Franco Basaglia, dove una gentile guida, che in questa sede ringraziamo ancora, ci ha fatto visitare l’intera struttura, dalle atmosfere architettoniche favolose, che, ci ha spiegato, era LQ SUHFHGHQ]D XQ RUIDQRWURÂżR GHOOH VXRUH 1HO &HQWUR “Marco Cavalloâ€? abbiamo rinvenuto un atmosfera famiOLDUH FKH KD LVSLUDWR XQ SURÂżFXR FRQIURQWR GL RSLQLRQL e di esperienze, tra i nostri rispettivi gruppi di C.E.C. (Costruttori, Esploratori, Collaboratori) del Centro di Albano e di S.E.P.E. del Centro di Latiano, avvenuto nel mattino, nella bellissima sala “Basagliaâ€? del Centro pugliese. In questo confronto tra di noi, abbiamo potuto notare ed apprezzare la Vostra pratica gestione della giornata di utenti di un centro diurno e cioè le varie attivitĂ svolte dal Vostro Centro, i suoi vari laboratori, FRQGRWWL GDOOD PDWWLQD ÂżQR DO SRPHULJJLR LQROWUDWR L ODvori dell’orto agricolo che in ultimo abbiamo visitato e che Voi gestite con accurata programmazione delle produzioni terriere. Abbiamo poi apprezzato il pranzo che LO 9RVWUR &HQWUR FL KD RŕľľHUWR SHU OÂśLPSHJQR PHVVR QHO prepararlo e la qualitĂ dei prodotti che, ci avete detto, in gran parte sono a chilometro zero. In questo articolo poi vorremmo ringraziare specialmente la persona di Fabio che ci ha portati e fatto da guida turistica a Brindisi, condividendo con noi un intenso pomeriggio di spensieratezza. Conclusivamente ringraziamo quanti familiarmente e singolarmente abbiamo conosciuto del Centro Diurno “Marco Cavalloâ€? e vorremmo qui ricordare la ÂżQDOH IRWR GL JUXSSR GHJOL LQWHUL QRVWUL HQVHPEOHV VFDWtata sulla scalinata di ingresso del Vostro Centro, con a

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ÂżDQFR LO YRVWUR FHOHVWH FDYDOOR GL UDSSUHVHQWDQ]D DQFKH a ricordo del vivo piacere del nostro viaggio in Puglia, terra intrigante di sapori,di mare, di atmosfere e di vite vacanziere da Voi svolte volentieri. Albano, lĂŹ 28/9/2017

I C.E.C. del Centro Diurno “Volo Libero� di Albano Laziale

Alcuni momenti della visita del centro Volo Libero e del CSM di Ciampino al Marco Cavallo


IIn n estate non poteva mancare la vita all'aperto e quindi pensato q uindi il centro Marco Cavallo ha ben pensat to dii occuparsi anche di bellissime uscite in camd cam mp agna con le biciclette e al mare. pagna

Pedalando insieme di Vincenzo Malorgio Le nostre passeggiate in bici sono state delle piccole gare tra chi andava troppo veloce, chi lento, chi con la bici guasta e chi aveva bisogno di soste. In questo modo ci siamo animati, riallacciando il legame fuori GDOOÂś HGLÂżFLR FRPH VL ID SHU LO FDOFHWWR H OÂśRUWR VRFLDOH legami che ci vogliono compagni di avventura. Durante i percorsi ci beavamo del passeggio, infatti abbiamo pedalato lungo le strade di campagna partendo dal centro Marco Cavallo per avventurarci su vie alberate e verdeggianti, non prive di soste come ad esempio il santuario di Cotrino. Gli itinerari talvolta erano tortuosi e numerosi perchĂŠ Latiano è piena di zone limitrofe con tante strade secondarie. Le nostre passeggiate duravano circa un’ora, ma a luglio pedalare al mattino è davvero faticoso anche se per me non lo è stato nonostante il caldo mi colpisse durante le salite, ma anche i rettilinei. E il respiro si accorciava. Percorrendo i chilometri mi accorgevo di quanto la natura sia poderosa e mastodontica: ulivi e campi assolati simpatizzavano con il mio sentirmi all’interno di un mondo pittoresco. Non sono mancati neanche tratti cittadini come strade vicinali e cavalcavia molto meno caratteristici. Ci faceva da guida Fabio il quale ha una certa esperienza da ciclista. Osservando la sua bici e il suo abbigliamento mi sono SUHÂżJXUDWR FRPH KR JLj GHWWR XQD JDUD 1RQ VR FRVD abbia fatto immaginare agli altri partecipanti‌ Il ritmo delle pedalate non era regolare per tutti tanto che in testa c’era chi correva e il resto seguiva come una vera e propria gara ciclistica. Le passeggiate sono state sospese a metĂ estate con mio rammarico. Al centro disponiamo di circa 10 biciclette e ognuno di noi può farne uso, ma farlo in gruppo senza agonismo per divertimento fa del ciclista un girovago che pedala per sana abitudine.

Piero, Stefano, Nicola e Cosimo si divertono al mare durante il meritato relax.

Al mare d’estate: testimonianze Santa Margherita a “Riva degli Angeliâ€? Oggi 20 luglio si festeggia santa Margherita, protettrice della cittĂ di Latiano, quindi si è in pochi a partecipare al pomeriggio organizzato al mare; sono Franca, Mariella, Cosimo B., Piero D., Nicola E. e Stefano M. e partono alla volta della spiaggia “Riva degli Angeliâ€? presso Porto Cesareo (Lecce). Di seguito verranno riSRUWDWH VYDULDWH ULĂ€HVVLRQL VFULWWH GD DOFXQL GL ORUR VRWWR l’ombrellone. Sono Stefano, ci troviamo in spiaggia ora, io sono sdraiato sull’asciugamano e tra poco andrò a farmi un bagno. Questa localitĂ balneare mi piace molto, ci sono tante persone che io non ho mai visto. Venire al mare è stata un’ottima idea, mi diverto, passo il tempo con i miei amici‌ oggi ci sono anche Franca e Mariella, che in costume è bellissima. Poi quando c’è Piero, il mio migliore amico, quasi un fratello, il tempo vola, sia in queste occasioni che ogni giorno al Centro Marco Cavallo. Stasera credo che andrò alla festa di Santa Margherita con lui e mio cugino Antonio. Concludo ribadendo che questa esperienza al mare mi piace molto anche perchĂŠ mi aiuta a combattere con il mio problema di salute.

Stefano M. Siamo al mare con alcuni del centro sperimentale Marco Cavallo, abbiamo percorso molta strada e fa molto caldo; mi sono rinfrescato con un bel bagno, all’inizio l’acqua è fredda, poi piano piano si riscalda. Abbiamo fatto L VHOÂżH VRQR YHQXWR VRSUDWWXWWR SHU VWDUH FRQ JOL DOWUL

Cosimo B. Oggi siamo al mare con Franca, brava autista e ottima compagna di viaggi, Mariella Brugnano, ottima nuotatrice, il mio amico Stefano, il mio amico Cosimo e Nicola che è una new entry di Mesagne; siamo in una bella spiaggia molto popolata, oggi ci stiamo divertendo PROWR WUD WXྜ QXRWDWH SDVVHJJLDWH LQ DFTXD Alcuni protagonisti della pedalata in azione

Piero D. 21


Sono Nicola, questa è la seconda volta che vengo al mare con i miei amici del Centro, mi trovo molto bene con loro, sono persone sincere e molto brave, sto passando una bellissima giornata, sono molto contento e rilassato; a me il mare piace molto, mi fa stare bene soprattutto con me stesso e con gli altri. Oggi è stata una bellissima giornata anche perchĂŠ stamattina siamo usciti con le biciclette. Sinceramente frequentando il Marco Cavallo mi trovo molto bene con tutti, anche quando nel gruppo si condividono i propri pensieri e stati d’animo. Ora sono sdraiato al sole per abbronzarmi. Mariella ha scattato delle foto in acqua a me insieme ai miei amici Franca, Piero, Stefano e Cosimo. Spero di continuare cosi, di impegnarmi sempre piĂš e farmi conoscere meglio da tutti per quello che sono realmente.

Nicola E.

Riva degli Angeli presso Porto Cesareo: sole e mare per i SEPE Franca, Piero, Stefano, Nicola e Cosimo.

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Laa compagnia "L'Urlo" anche quest'anno ha L a eesordito sordito col suo nuovo lavoro presso il santuario " San Francesco alla Sardedda" di Latiano. "San

L’amore in doppia misura di Gennaro Dinota GiovedĂŹ 21 settembre, nel suggestivo scenario del Santuario della Sardedda, sito a pochi chilometri da Latiano, si è svolta l’ormai abituale premiere della rappresentazione teatrale della compagnia “L’Urloâ€?. La compagnia è sorta nell’ormai lontano 2013 nell’alveo del Progetto “Marco Cavalloâ€?, costituendone straordinario mezzo di divulgazione di quell’imprescindibile bisogno di improntare il nostro modo di fare Salute Mentale di una connotazione genuinamente comunitaria. Il grande successo riscosso dalla pieçe “L’amore in GRSSLD PLVXUD´ q VWDWR TXDQWR PDL JUDWLÂżFDQWH JLDFFKp la preparazione dello spettacolo è stata una corsa contro il tempo. Causa esigenze organizzative, il gruppo laboratoriale è partito quest’anno con notevole ritardo; e proprio il tempo stringente ha messo in luce la grande capacitĂ empatica dei componenti della compagnia, in grado di metabolizzare l’innesto delle new con grande naturalezza. Il lavoro che sta dietro quei 45 minuti di rappresentazione q WDOYROWD VÂżDQFDQWH ÂżVLFDPHQWH H PHQWDOPHQWH TXHVWR perchĂŠ le prove non si limitano ad essere un meccanico ripetere frasi e movimenti, ma investono in maniera profonda rapporti interpersonali e vissuti intimi che mettono a dura prova la tenuta del collettivo.

Quest’anno tutto ciò è stato ancora piĂš evidente, giacchĂŠ il tema portante della rappresentazione era quello dell’universo femminile in tutte le sue sfaccettature, anche quelle meno gioiose. La scelta di questa tematica ci è sembrata la naturale prosecuzione di quel lavoro di ricerca e sperimentazione che è il laboratorio “Donne che lasciano il segnoâ€?, che da quasi due anni scandisce i mercoledĂŹ tutti al femminile del Marco Cavallo; nondimeno abbiamo ritenuto


importante il fatto di avere in questo modo la possibilitĂ GL DŕľľUDQFDUFL GDL WHPL GHOOD 6DOXWH 0HQWDOH LQ VHQVR stretto, a rimarcare l’ineludibile esigenza di smarcarsi da XQD QDUUD]LRQH HVFOXVLYDPHQWH DXWRUHIHUHQ]LDOH DŕľśQFKp sia sempre piĂš evidente il nostro anelito ad uno status di piena cittadinanza. E cosĂŹ, prova dopo prova, questo piccolo gioiello che è L’amore in doppia misura ha visto la luce, pronto per essere apprezzato dagli spettatori (non troppi per la veritĂ ...) che si sono dati appuntamento in un frizzante pomeriggio di settembre; spettatori che hanno recepito in pieno lo spirito dell’opera, intrisa di quell’osmosi WUD YLWD UHDOH H ÂżQ]LRQH VFHQLFD GL TXHOOD FRQWLQXLWj WUD recitante e recitato che l’ha plasmata dalle fondamenta. Applausi

A sinistra e a destra, la compagnia teatrale "L'Urlo".

9L 9 L SXEEOLFKLDPR XQD WHVWLPRQLDQ]D GL 3DROR 3DROR R 6 (3( H DVVLGXR SDUWHFLSDQWH GHO JUXSSR $0$ FKH 6(3( H DVVLGXR SDUWHFLSDQWH GHO JUXSSR $0$ FKH ssii tiene al Marco Cavallo ogni giovedĂŹ mattina.

a quando una persona del Marco Cavallo di nome Davide non ha espresso in assemblea il suo desiderio che fosse ripreso il gruppo di auto-mutuo-aiuto all’interno del Marco Cavallo, desiderio espresso da lui in un moPHQWR GL GLŕľśFROWj IDPLOLDUL FKH VWDYD DWWUDYHUVDQGR ,O gruppo di auto-mutuo-aiuto si è quindi ricostituito come momento terapeutico all’interno del Marco Cavallo coordinato da Vitanna Corigliano, psicologa e psicoterapeuta tirocinante. Desidero raccontare solo due momenti della vita del gruppo, in considerazione del fatto che una delle regole del gruppo stesso è la non divulgazione all'esterno delle problHPDWLFKH DŕľľURQWDWH DOOÂśLQWHUQR Durante un incontro, uno dei partecipanti, C., ha manifestato il desiderio di poter avere piĂš rapporti di amicizia con ragazzi e ragazze della sua etĂ , essendo lui uno dei piĂš giovani frequentatori del centro. In quella occasione ho consigliato a C. di inserirsi in una parrocchia del suo paese tra i suoi coetanei. Vitanna, condividendo tale proposta, si è ricordata di quando anche lei si era trasferita per motivi di studio a Bologna e aveva preso contatti con una parrocchia per avere un punto di riferimento in una cittĂ sconosciuta. Anche io (ma questo non è ancora stato comunicato nel gruppo) ho preso contatti con una parrocchia quando mi sono trasferito a Roma per motivi di studio e di psicoterapia e anche se all’epoca non ero solito frequentare la chiesa cattolica, ho deciso di prendere i contatti con la parrocchia dei miei compagni. Un altro momento del gruppo è stato quando ho parlato dell’ostilitĂ dei miei familiari nei miei confronti, allora Vitanna mi ha suggerito che il concetto di famiglia è un concetto molto relativo e ampio, e che si possono stabilire relazioni e rapporti con chiunque lo voglia, indipendentemente dai legami biologici. Da questo intervento ho capito che la mia famiglia poteva diventare il centro Marco Cavallo di Latiano.

Il centro Marco Cavallo, quasi una famiglia di Paolo Minervini Il centro sperimentale pubblico Marco Cavallo di Latiano nasce col principio, quindi col progetto rivoluzionario per la psichiatria, del superamento delle tradizionali etichette psichiatriche. Promuove l’utilizzo delle potenzialitĂ e delle risorse che ogni persona del centro possiede indipendentemente dal proprio disagio, sia nella cogestione del centro, sia nel sostegno reciproco dal punto di vista psicologico, durante quei momenti di crisi che si possono attraversare nel percorso riabilitativo. Per quest’ultimo aspetto è attivo il gruppo di DXWR PXWXR DLXWR FKH q SUHVHQWH ÂżQ GDOOD QDVFLWD GHO centro. All’inizio esisteva solo il gruppo AMA, poi si è sviluppato l’incontro assembleare che gradualmente KD RŕľľXVFDWR LO JUXSSR GL DXWR PXWXR DLXWR 4XHVWR ÂżQR

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&HQWUR 6SHULPHQWDOH 0DUFR &DYDOOR 9LD & 6FD]]HUL ELV /DWLDQR %5 7HO )D[

CALENDARIO EVENTI CULTURALI IN PROGRAMMA

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mese di Ottobre 2017

¡ 5 Ottobre ore 15:00 - “Agire Collettivoâ€? sulla partecipazione al convegno “Robe da mattiâ€? di Torino del 10 Ottobre ¡ 6 Ottobre ore 9:30 - Intervista con RAI 3 ¡ 12 Ottobre ore 15:00 - Assemblea per partecipazione al Docufilm, il film documentario sul Centro Marco Cavallo che sarĂ girato a Novembre ¡ 13 Ottobre ore 16:00/17:30 - Partecipazione al Festival della cooperazione Internazionale - c.da Madonna della Nova - Ostuni ¡ 19 Ottobre ore 15.00 - Cineforum

Associazione 180Ä‚ĹľĹ?Ä?Ĺ? Puglia c/o Centro Sperimentale Marco Cavallo Via C. Scazzeri 41bis ϳώϏώώ >Ä‚ĆšĹ?Ä‚ŜŽ Íž ZÍż

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Tel./Fax: 0831 728948


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