180Meraviglie n. 25

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I N D I C E - EDITORIALE: Quando non puoi fermarti - Serena d'Angela, Alessandra Incontro - Pag. 3 - IL DENTRO DEL MARCO CAVALLO - TESTIMONIANZE - Una New Entry : impressioni e considerazioni - Antonio Caroli - Pag. 4 - Una nuova borsa lavoro - Rosa D'Angelo - Pag. 4 - LABORATORI - 3500 Parole in Abruzzo - Antonella Gallo - Pag. 5 - ... "La Strana Famiglia" - Antonella Gallo - Pag. 5 - TRA "IL DENTRO" E "IL FUORI" - Lo sguardo oltre, l'esperienza nuova - Augusta Caforio - Pag. 6 - Discorso di introduzione di Carlo Minervini - Pag. 7,8 - La scommessa del Centro Sperimentale "Marco Cavallo", la cogestione e l'inserimento lavorativo. Maddalena Guida - Pag. 8,9,10,11 - Il sapere per esperienza - Cristiano Castelfranchi - Pag. 12,13,14 - Un approccio “whole life” - Roberto Mezzina - Pag. 15,16,17 - Proposta dell’Associazione "180amici Puglia" di un "Coordinamento Regionale Pugliese e Nazionale" - Pag. 18,19 - Bigliettini dei desideri - Pag. 20,21 - IL FUORI DEL MARCO CAVALLO - Direttivo UNASAM 15 Ottobre 2016: Criticità e Proposte - Cosimo Venerito - Pag. 22 - Meeting Internazionale Trieste - Carlo Minervini - Pag. 23 - Màt di Modena 2016 – dal 24 al 26 ottobre: un’occasione per fare rete - Cosimo Venerito - Pag. 24,25 - Màt di Modena 2016 – Il Màt, l'empowerment ed io - Maddalena Sterlicchio - Pag. 25,26 - Viaggio studio a Crotone dal 30 Giugno al 2 Luglio 2016 - Aurelia Parente - Pag. 26,27 - 4 calci in amicizia - Gennaro Dinota - Pag. 27

Questo è il periodico del Centro Sperimentale di Ricerca e Studio per la Salute Mentale di Comunità “Marco Cavallo” e dell’Associazione 180amici Puglia. Un centro del servizio Pubblico (Unità Operativa di Salute Mentale Mesagne/San Pancrazio - A.S.L. BR) cogestito con l’Associazione. Un impegno collettivo per la costruzione di un percorso di salute mentale di comunità e, nel contempo, un tragitto che porta a riconquistare i diritti di cittadinanza e renderli realmente esigibili per tutti. Nel periodico riportiamo le esperienze di tutti i protagonisti organizzate e vissute all’interno e all’esterno del Centro. Il periodico è ora iscritto al Tribunale di Brindisi, così da SRWHU GL൵RQGHUH PDJJLRUPHQWH O¶HVSHULHQ]D FROOHWWLYD GHO Marco Cavallo e non solo e si avvale della collaborazione del giornalista Maurizio Distante che ha accettato la nostra richiesta nell’essere direttore responsabile del nostro periodico 180Meraviglie.

COMITATO di REDAZIONE Maurizio Distante Gennaro Dinota Augusta Caforio Veronica Pesari Alessandra Incontro Serena d'Angela Davide Marti Beatrice Solito Cosimo Venerito Davide Monte Noemi Albanese Maddalena Guida Maddalena Sterlicchio Piero Di Stefano e con la partecipazione di tutti coloro

che hanno qualcosa da dire

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Editoriale

Quando non puoi fermarti

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uando credi fermamente in qualcosa e non sei il solo, ma puoi contare sul sostegno di tante persone che voglioQR DFFRPSDJQDUWL GXUDQWH TXHO SHUFRUVR VHSSXU GLŕľś FLOH H SLHQR GL RVWDFROL DOORUD non puoi fermarti. Se poi la tua idea promuove un cambiamento culturale, un cambiamento che nella pratica gioverebbe a tutti, allora non devi fermarti, perchĂŠ è quasi una missione; devi combattere Dŕľś QFKp OD IRU]D GHOOD FRQGLYLVLRQH HQWUL LQ JLRFR H provare a convincere a credere in quello che sostieni e fai. La tua voce, seppur stanca, risuonerĂ sempre vigorosa. A monte, è importante rammentare che la mancanza di comunicazione e della trasmissione di conoscenze consolidate non è concepibile in una societĂ cosĂŹ complessa e allo stesso tempo bisognosa di ordine e scremature come quella di oggi; senza contare che un’informazione, un’idea o un’immagine mentale, se non vengono comunicate e GLYXOJDWH VRQR DWWL QRQ FRQFOXVL VWHULOL H Âż QL D Vp VWHVVL

4XHOOR FKH DO 0DUFR & DYDOOR VL FHUFD GL IDUH RUPDL GD DQQL q SURSULR TXHVWR ODYRUR GL WUDVPLVVLRQH H GLŕľľ XVLRQH GL contenuti, privati ma collettivi nel contempo. Il periodico 180Meraviglie, giunto al 25esimo numero, rappresenta D WXWWL JOL Hŕľľ HWWL XQR VWUXPHQWR Hŕľś FDFH GL GLYXOJD]LRQH FKH VL ULYROJH D XQ SXEEOLFR YDVWR H LQWHUHVVDWR DOOH WHPDWL FKH Dŕľľ URQWDWH $G RJQL QXPHUR FL VL LPSHJQD FRVWDQWHPHQWH FXUDQGR WXWWH OH IDVL GHOOD UHDOL]]D]LRQH H RYYLDPHQWH prestando estrema attenzione ai contenuti e a tutti gli elementi che fanno da contorno ad essi. ,O VLJQLÂż FDWR UDFFKLXVR LQ TXHVWR QXPHUR GHO QRVWUR SHULRGLFR q OHJDWR DOOÂśLPSRUWDQ]D GHOOH UHOD]LRQL FKH VL FUHDQR nella vita di ognuno di noi, costantemente, in ogni contesto. Anche attraverso modalitĂ di comunicazione e divulgazione come un giornale, un libro o appunto un periodico, è possibile creare una relazione. Proprio cosĂŹ! Colui che ha scritto su quelle pagine, attraverso quelle righe, sta creando una relazione con chi leggerĂ , relazione che sarĂ ancora piĂš viva quando il lettore avrĂ tra le mani quella carta stampata. Le parole, i racconti, gli articoli, le immagini, saranno accolte e fatte proprie dal lettore che potrĂ avere XQ QXRYR SHQVLHUR QXRYL VSXQWL GL ULĂ€ HVVLRQH H QXRYH YLVLRQL La scrittura permette di rendere vive tutte le relazioni che esistono all’interno del Centro Marco Cavallo ed anche all’esterno. Ed è per questo che l’organizzazione del periodico prevede un “dentroâ€? ed un “fuoriâ€? il Marco Cavallo, con tutti quei contenuti che sono esplicativi di quanto viene vissuto, ideato, organizzato, in un movimento sempre collettivo reso possibile da un impegno individuale. Questo numero rappresenta inoltre un passato, un presente ed un futuro per tutti noi e per i nostri lettori. Un passato perchĂŠ ci riporta indietro nel tempo ricordando ciò che è stato costruito nel corso degli anni; un presente racchiuso nell’attuale numero e negli ultimi eventi che ci hanno visto protagonisti insieme anche ai numerosi contatti che abbiamo; un futuro, tanto sognato, ricco di aspettative e verso il quale guardiamo tutti insieme. VI AUGURIAMO BUONA LETTURA E CHE SIA‌ STRAORDINARIA! Serena d'Angela & Alessandra Incontro

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A Settembre 2016 Antonio ha iniziato a frequentare il centro Marco Cavallo. Con spirito di osservazione rispettosa, educazione e discrezione, ha conquistato i cuori dei SEPE in sala ricerche e ha liberamente “regalato� le sue considerazioni alimentando in essi, talvolta presi dalla routine quotidiana, nuova linfa nell’espletamento della propria missione. Grazie Antonio ti auguriamo tanto bene.

Testimonianze

molti versi ha inglobato il pensiero comune riguardo le malattie mentali e che ha abbattuto l’uomo con fragilitĂ psichica, nel Marco Cavallo viene eliminato grazie al senso di umanitĂ degli operatori. La professionalitĂ assieme a determinate cure, mi sta molto aiutando a vivere una vita normale, nella sua totale completezza e bellezza. La frequentazione del Marco Cavallo, anche se non ha in modo ovvio una durata illimitata, ha il compito di Una new entry: impressioni e considerazioni HOHYDUH HG LQQDO]DUH FRQ JUDQGH Hŕľś FDFLD OÂśXRPR YLVWR Il mio arrivo al Centro Marco Cavallo di Latiano (BR) come persona libera e non schiava di patologie che molè coinciso con l’organizzazione del Seminario Nazio- te volte sono motivo di atti di bieche ed inique discriminale sui Servizi di Salute Mentale orientati alla Reco- nazioni. very, tenutosi presso il Palazzo Universitario (ex Poste) Antonio Caroli di Bari sito in Piazza Cesare Battisti. Sono stato subito ben accolto dalle persone con disagio psichico del Centro e dalla Dott.ssa Maddalena Guida, che mi hanno fatto scoprire il Centro nella sua costituzione. Nel giorno Un’altra testimonianza ci giunge da parte di chi, in del mio arrivo non mi trovavo in perfetta condizione, a tutta serenitĂ e semplicitĂ , ci vuole manifestare pubcausa del disagio interiore che in quel periodo, ahimè, blicamente con una tenera nota di sano orgoglio, ciò mi stava governando e allo stesso tempo turbando. Mi che sta cambiando in lei al centro Marco Cavallo. sto tuttavia riprendendo psicologicamente grazie alla collaborazione della Dott.ssa Incontro Alessandra che Una nuova borsa lavoro mi ha coinvolto, dopo aver stabilito con il sottoscritto i tre giorni settimanali concernenti la mia riabilitazione, A partire da settembre nella organizzazione del seminario poc'anzi citato. Nella 2016, al centro Marsua complessitĂ organizzativa, il Centro Marco Cavallo co Cavallo ho ottenudi Latiano, è ben fatto. Le persone sono ben coinvolgento una borsa lavoro di ti e i giorni non sono mai caratterizzati da noia o da altre due ore a settimana. sensazioni negative. Grazie al Centro, ho assistito ad un Io sono rimasta molmutamento caratteriale e psicologico che, con grande to contenta di questa mia sorpresa e soddisfazione, mi ha portato fuori dal doconquista, tanto che loroso tunnel nel quale sfortunatamente ero entrato. Nel non volevo quasi quasi Centro Sperimentale Marco Cavallo, da quando vi sono crederci. Nelle due ore entrato, non ho mai visto un senso di opposizione alla lidi borsa lavoro rilego e bertĂ personale, dato che tutte le attivitĂ si svolgono senimpagino il periodico za costrizione o imposizione. Vige il senso della libertĂ â€œ180Meraviglieâ€?, piee nello stesso tempo dell’aiuto professionale e umano. go le brochure ecc. In Nessuno, da quanto ho ben constatato, viene considerato passato ho fatto espeun malato da controllare o da escludere dalla societĂ . rienza presso la tipoTutti sono facenti parte di un sistema vincente di aiuto JUDÂż D Âł3URJHWWR 3KLVLV´ che ha come moto conduttore intrinseco, sia la liberalizcome aiutante. All’inzazione dai mali prodotti dalle patologie presenti nelle terno della cooperativa piegavo fogli, cartelline, biglietpersone del Centro e sia l’inserimento nella societĂ ci- tini da visita, impaginavo il giornale “Polisâ€?, ma questo vile. Nella sua delineata strutturazione, il Centro Spe- lavoro purtroppo è durato poco a causa della mancanza rimentale Marco Cavallo vince su tutto, senza lasciare di fondi e del successivo decesso del datore di lavoro. spazi ad alcun dubbio. Consapevole del fatto che non Qualche anno fa, il comune di Latiano mi ha concesso frequenterò per sempre il Centro Marco Cavallo, sono una borsa lavoro nei servizi sociali che è durata circa WXWWDYLD FRQYLQWR FKH LQ HVVR RJQL SUREOHPD Dྡ LJJHQWH sei mesi; facevo fotocopie, battevo al computer le delo status interiore della persona, viene diminuito a tal OLEHUH H OH OHWWHUH H OH SRUWDYR QHL YDUL Xŕľś FL 2JQL WDQ punto da rendere la patologia psichica come un mero e to do' una mano nella sala ricerche del Marco Cavallo, SOHRQDVWLFR FRQWRUQR 2JQL PDOH SVLFKLFR R SVLFRÂż VLFR ciò mi piace molto e non mi fa mai sentire annoiata. viene messo da parte, assistendo dunque ad una vera e Rosa D'Angelo propria valorizzazione e visibile manifestazione interiore e poi esteriore dell’essere umano. Lo stigma che per 4


"3500 Parole" in Abruzzo Nel mese di Settembre noi del Centro M. Cavallo, membri della compagnia teatrale l’URLO, giĂ attiva da ben tre anni, siamo stati chiamati a partecipare alla X edizione del Festival "Teatri Paralleli" durante la quale si sono cimentate compagnie composte da attori con diverse abilitĂ . Noi abbiamo avuto l’opportunitĂ di assistere allo spettacolo “Io sono quiâ€? del JUXSSR 0DJQLÂż FR 7HDWULQR (UUDQWH GL %RORJQD

Laboratori La rassegna si è svolta all'aperto, con il palco adiacente alla piazza che ospitava anche una mostra di lavori di associazioni del territorio. Tutte le giornate, sono state piacevolmente seguite da una eccellente ospitalitĂ , abbiamo degustato le specialitĂ tipiche del posto e grazie alla visita guidata, ammirato il paesaggio collinare della Val Vibrata. Una bellissima esperienza tutto sommato, che ci ha arricchito nonostante il fatto che, abbiamo dovuto superare l’inconveniente di non poco conto, quale, quello dello scoppio di una ruota durante il viaggio di andata. Ci domandiamo: “Cosa sarĂ di questi tre anni? Voci, le nostre, parole in forma di dialogo. Per un altro dialogo da riprendere. Di lĂ , poco lontano dal dopo festival, dove questa rivoluzione di parole chiude il cerchio‌

‌"La Strana Famiglia"

Un momento della rappresentazione "La Strana Famiglia"

E' stato emozionate vedere come attraverso l’arte ci si può esprimere e condividere momenti di unione. Il giorno successivo è stata la volta della nostra esibizione, giunta alla settima replica, dello spettacolo “3500 paroleâ€?, nato per la chiusura degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) sancita con la legge 81/2014. Abbiamo avuto un pubblico caloroso che ci ha sostenuti sia nel corso della nostra rappresentazione, che durante l’intervista al Dott. Minervini, condotta da Ottaviano Taddei curatore della sopra citata rassegna. Abbiamo evinto che il nostro messaggio è stato recepito dagli spettatori, in quanto, sono rimasti tutti per seguire il dopo rappresentazione.

Infatti a distanza di un mese dal festival in Abruzzo, siamo riusciti a preparare un’altra rappresentazione dal titolo, appunto, “La Strana Famigliaâ€?; riadattamento della “Famiglia Adamsâ€?. La prova aperta è stata presentata al Santuario “La Sardeddaâ€? di Latiano e ha riscosso un bel consenso. Tra gli interpreti Antonio Gennaro (Gomez), Antonella Gallo (Morticia), Donato Bruni (Bombay), Maddalena Sterlicchio (Mercoledi), Cosimo Belluscio (Lurch), Davide Monte, Piero di Stefano (Cugino Itt), Lucia Dilevrano e Lory Palmisano (Le sorelle Siamesi), Davide Monte(Mano), Rosa D’Angelo (Nonna) e grazie al contributo del nostro Direttore di Scena Gennaro Dinota. La rappresentazione di questa bizzarra famiglia, riadattata per noi dalla preziosa regia di Rosario Diviggiano, ci rappresenta nel nostro vissuto quotidiaQR LQ FKLDYH LURQLFR GDUNÂŤ 7DQWR Dŕľľ HWWR q ULPDVWR con questa prova nella nostra memoria. Antonella Gallo

Foto di gruppo del cast della rappresentazione teatrale "3500 parole" davanti all'albego che ci ha ospitati a Sant'Omero

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Seminario "I servizi di salute mentale orientati alla recovery" Bari, 4 ottobre 2016

Tra il "dentro"e il "fuori"

preso il suo momentaneo impegno. Ma le persone che lavorano nel centro, compresi i SEPE, non hanno solo Lo sguardo oltre, l'esperienza nuova questo tipo di interesse, credono anche e soprattutIl 4 ottobre 2016 pres- to nella divulgazione del loro operato, basato sulla so l’ex palazzo delle tendenza a mettere in pratica, nulla di sovversivo per Poste di Bari, adesso ge- caritĂ , il lecito previsto, ma con quell’etica che fa delstito dall’universitĂ , si la salute mentale una buona salute mentale, fondata è tenuto un seminario sulla centralitĂ e totalitĂ della persona che non è solo nazionale con crediti FRQVLGHUDWD QHOOD VXD VRŕľľ HUHQ]D PD DQFKH QHOOH VXH ECM dal titolo : “I ser- possibilitĂ grazie alle quali ne sviluppa altre e spesso vizi di salute mentale tutto ciò avviene in un clima di condivisione e conorientati alla recovery.â€? fronto che trova il suo spazio nelle riunioni assembleLa proposta del semina- ari. E allora sĂŹ, hanno avuto un senso quel giorno nella rio è stata avanzata dal sala dell’universitĂ i vari interventi che hanno mirato Centro Marco Cavallo a formare gli operatori dell’oggi e del domani su ciò di Latiano, che, insieme con l’Associazione 180ami- che di innovativo c’è nel suo “come", nel suo “nuovoâ€?: FL 3XJOLD H OD FRRSHUDWLYD IKRUVH OR KD SLDQLÂż FDWR HG C.Castelfranchi, R.Pocobello, L. Negrogno ancora sui RUJDQL]]DWR /ÂśHYHQWR q VWDWR FRQGLYLVR GDOOÂśXŕľś FLR risultati della ricerca; M. Guida, M. Brugnano, C. Veformazione del DSM dell’Asl di Brindisi e dall’uni- nerito, M. Sterlicchio, V. Pesari, in particolare, sulla versitĂ di Bari. Quest’ultima nel suo aiuto strutturale scommessa di cogestione del Centro Marco Cavallo ha concesso la sala e nel suo intento formativo ha oc- tra associazione e Asl. Inoltre Alessandra Incontro e cupato un suo spazio nell’arco della giornata, dove Augusta Caforio hanno esposto sul progetto “Donne il professore Alessandro Taurino ha relazionato sul che lasciano il segnoâ€? che si svolge al centro. E ancoruolo dell’UniversitĂ nella formazione dei futuri ope- ra un grande senso hanno avuto gli interventi di lumiratori della salute mentale. Sempre molto interessanti nari come Roberto Mezzina sulla Recovery; di Gioi suoi interventi ci comunicano che grande spazio oc- vanna Del Giudice sulla violazione dei diritti umani cupano verso i suoi studenti messaggi che li invitano e il tema scottante della contenzione, sulla questione a prestare attenzione verso situazioni stigmatizzanti e dell’abitare di Mario Serrano e sulle proposte delle stigmatizzate nella vita e nella futura professione. Il associazioni di familiari per l’organizzazione dei serseminario, concepito prima dell’estate scorsa per do- vizi di salute mentale di Gisella Trincas, da sempre ver essere un secondo momento piĂš articolato e ric- impegnata e grande portavoce di rivendicazioni di co di interventi rispetto al convegno dello scorso 16 GLULWWL LPSRUWDQWL VSHVVR VRŕľľ RFDWL GD PDQFDQ]D GL UL giugno, ha avuto un grande riscontro di presenze vere sorse ma anche da culture non buone. Riguardo alle Âż QR DOOD Âż QH GHOOD JLRUQDWD WUD SURIHVVLRQLVWL GHO VHW criticitĂ che ci sono ancora in salute mentale a vari tore e cittadini esperti. A giugno scorso era immedia- livelli, l’Associazione 180amici Puglia come evento tamente importante restituire i risultati della ricerca al collaterale al seminario, nell’ingresso del palazzo Ex Palazzo della Regione Puglia, quella ricerca svolta tra 3RVWH VL q DGRSHUDWD GL UDFFRJOLHUH Âż UPH GL DGHVLRQH il CNR di Roma e il Centro Marco Cavallo, in virtĂš per creare un coordinamento nazionale e regionale il GHOOD TXDOH GRSR XQÂśDWWHQWD YDOXWD]LRQH VFLHQWLÂż FD GL cui documento rivendica urgenti necessitĂ . Ognuno, dati quantitativi e qualitativi, è stato stabilito che il con la vivacitĂ , passione, concretezza, tenacia, negoMarco Cavallo è un centro promotore di un percor- ziazione, caparbietĂ , ha reso la giornata interessanso autentico verso la recovery. Era inoltre importante te ed entusiasmante, grazie al coraggio di voler vefare conoscere l’esperienza di lavoro che si fa al cen- GHUH H YROHU IDU YHGHUH SHU FRVWUXLUH ROWUH L FRQÂż QL tro, la cultura che lo regge, con tutti gli aspetti legisla- del brutto che c’è ancora oggi in molta psichiatria. tivi presenti applicati per la sua costituzione, perchĂŠ, Augusta Caforio se tale, cioè orientato alla recovery, i politici non potevano non tenerne conto e anzi ci aspettavamo una messa a regime dopo anni di sperimentazione. PurIn alto a sinistra: Augusta Caforio troppo queste speranze sono state disattese perchĂŠ è VWDWR VROR GHOLEHUDWR LO Âż QDQ]LDPHQWR SHU XQ QXRYR anno, quindi, non ci sono certezze a lungo termine. Il 4 ottobre allora, giĂ da un po’, la classe politica aveva 6


Vi riportiamo, di seguito, il discorso introduttivo al Seminario di Carlo Minervini e anche l’intervento di Maddalena Guida, ricco di riferimenti giuridico-strumentali utili, nonchÊ l’intervento del professor &DVWHOIUDQFKL FRUUHGDWR GD XQœD྾DVFLQDQWH H piena eloquenza e un contributo sulla recovery del professore Mezzina. Li ringraziamo vivamente per averci concesso di pubblicarli.

Discorso di introduzione di Carlo Minervini Buongiorno a tutte e tutti, siamo contenti di essere oggi qui in questo importante momento formativo e di confronto. 6H VLDPR DUULYDWL ¿QR D TXL GHYR ULQJUD]LDUH OD Regione Puglia che ha reso possibile il nostro cammino, a cominciare dall’Assessore alla Salute Tommaso Fiore che ha creduto in noi ed ha approvato

Luca Negrogno e Carlo Minervini

delle amiche e degli amici che da tutta Italia oggi hanno voluto essere con noi‌ per aiutarci a trovare la strada: comincio da Cristiano Castelfranchi, professore universitario ed esimio ricercatore, giĂ Direttore dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, che giĂ negli anni 70 collaborò con Franco Basaglia nelle prime ricerche sulle innovazioni nel mondo della psichiatria ai tempi dei PLWLFL 5DŕľľDHOOR 0LVLWL H *LXOLR 0DFFDFDUR VRQR PROWR HPR]LRQDWR QHO SUHVHQWDUOR SHUFKp ÂżQR D GXH anni fa per me era un personaggio quasi mitico, i cui ÂżQL UDJLRQDPHQWL SRWHYR VROR VHJXLUH QHL FRQYHJQL e seminari; ora invece, mi trovo a collaborare direttamente con lui‌ (miracoli del cavallo azzurro!) Nelle diverse occasioni di incontri di lavoro al CNR sono e siamo rimasti colpiti dalla attenzione che riserva alla nostra pratica che ritiene di valore, e, ugualmente siamo felici che abbia accettato di sottoporsi ad un faticoso viaggio per darci oggi il suo contributo. Carlo Minervini durante il suo intervento ,QVLHPH D OXL OD JLRYDQH ULFHUFDWULFH 5DŕľľDHOOD Pocobello che punta molto sulla ricerca partecipata in corso con noi e ci incoraggia a continuare e a H ÂżQDQ]LDWR LO 3URJHWWR 0DUFR &DYDOOR ,QVLHPH D sviluppare maggiormente l’innovazione in atto e Luca lui ringrazio Marisa De Palma e Antonio Damiani Negrogno sociologo e ricercatore che si è agganciato che in questi anni ci hanno seguito, consigliato, al nostro carro con passione ed entusiasmo e anche VXSSRUWDWR FRQ DŕľľHWWR H SD]LHQ]DÂŤ H SRL 0LFKHOH OXL FL VSLQJH D FRQWLQXDUH QRQRVWDQWH OH GLŕľśFROWj Emiliano, il nostro Governatore che ci conosce Ancora, sono con noi le amiche e gli amici e ci apprezza‌ a proposito si è scusato perchĂŠ del sud che ci onorano con la loro presenza: stamane aveva un altro impegno istituzionale ma Giovanna Del Giudice, leccese, collaboratrice di ha assicurato che passerĂ in giornata a trovarci. Franco Basaglia a Trieste e poi negli anni 2000 Devo menzionare anche la Asl di Brindisi all’interno Direttore dei DSM di Aversa e di Cagliari... sempre della quale stiamo operando, a partire dal Direttore impegnata in prima linea sull’innovazione e sui diritti, Generale Pasqualone che ci segue e supporta, ed Roberto Mezzina, barese, conoscitore delle esperienze anche forse sopporta, e Domenico Suma Direttore del piĂš avanzate al mondo nel campo della salute '60 FKH FL DŕľśDQFD LQ TXHVWR GLŕľśFLOH SHUFRUVR H FRQ mentale... direttore del DSM di Trieste e del Centro lui Alessandro Saponaro, referente della formazione, pilota dell’Organizzazione Mondiale della SanitĂ , entrambi infatti hanno voluto inserire questo evento Mario Serrano, barese anche lui, testimone di nel piano formativo aziendale accreditandolo ECM una esperienza straordinaria da lui sviluppata a e dandogli cosĂŹ la dignitĂ che merita. E che dire Livorno, Gisella Trincas cagliaritana, Presidente 7


dell’UNASAM, sempre pronta a spendersi per i diritti dei piĂš deboli, in particolare nel mondo della salute mentale, e che lotta da sempre per ottenere servizi piĂš adeguati e partecipati. Devo ringraziare l’UniversitĂ di Bari che oggi ci accoglie e vuol condividere con noi la scommessa per una migliore organizzazione dei servizi di salute mentale, in particolare Alessandro Taurino con cui da anni collaboriamo e che si impegna con coraggio per fornire ai futuri operatori una formazione SULYD GL SUHFRQFHWWL H SUHJLXGL]L ,QÂżQH ULQJUD]LR tutte le persone impegnate nell’UnitĂ Operativa Mesagne-San Pancrazio, nel Marco Cavallo e nella Associazione 180amici Puglia senza le quali nulla avrei potuto fare in questi anni‌ e tanto meno organizzare un evento cosĂŹ complesso ed importante. Per introdurre brevemente nel merito il seminario, devo dire che al Marco Cavallo stiamo provando da 9 anni a sviluppare all’interno della nostra unitĂ operativa un servizio appunto orientato alla recovery. Ma cosa vuol dire recovery? Vuol dire ripresa, rimonta, un possibile cammino verso la guarigione, la possibilitĂ di riprendere in mano la propria vita... vuol dire puntare l’attenzione sulle risorse e sulle capacitĂ delle persone... in sintesi direi... impegnarsi sulla speranza (concetto quasi sconosciuto nel mondo della psichiatria tradizionale). All’interno di questo orientamento teorico-pratico stiamo mettendo in campo un reale protagonismo dei cittadini, a partire dalle persone che hanno DWWUDYHUVDWR R VWDQQR DWWUDYHUVDQGR OD VRŕľľHUHQ]D psichica e non possiamo però non riconoscere, seppur con disagio, che questo percorso è, purtroppo, controcorrente; infatti, il mondo psichiatrico è bloccato sul paradigma biomedico e punta l’attenzione sulla malattia, sui farmaci, sui ricoveri. Per tutto questo, che ho estremamente sintetizzato, possiamo dire che stiamo percorrendo quindi un cammino irto di spine ma straordinario, innovativo, IDWLFRVR GLŕľśFLOH PD HQWXVLDVPDQWH VX FXL RJJL ci confronteremo con sinceritĂ e autenticitĂ . Concludo dicendo che siamo sicuri che la giornata formativa di oggi sarĂ per tutti i presenti molto SURÂżFXD H FUHGLDPR ULPDUUj VWRULFD QHOOD QRVWUD regione... se lo vogliamo potrĂ essere un nuovo punto di partenza per provare a ricostruire diversamente i nostri servizi di salute mentale insieme a chi, come noi, continua a provarci e a crederci. Carlo Minervini

Maddalena Guida e Anna Manzari

La scommessa del Centro Sperimentale "Marco Cavallo", la cogestione e l'inserimento lavorativo.

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ono M. Guida, psicologa e psicoterapeuta e rappresento insieme al Direttore C. Minervini e a M. Brugnano, terapista della riabilitazione psichiatrica, la componente pubblica nella scommessa della integrazione e della cogestione. Sottolineo che oltre ad occuparci (interessarsi alle) delle persone che frequentano quotidianamente a vario titolo il Centro Sperimentale M.C. e dei vari aspetti ad esso connessi (organizzativi, gestionali, clinici ecc.) dobbiamo, come operatori del servizio pubblico, farci carico di molte altre incombenze della UnitĂ Operativa di Salute Mentale che ci coinvolgono a vari OLYHOOL FRPH ÂżJXUH SURIHVVLRQDOL 4XHVWD VRWWROLQHDWXra è doverosa perchĂŠ le buone pratiche e il credere nei processi di trasformazione che da esse ne conseguono comportano un supplemento di impegno e di sviluppo di ragionamenti e di cambiamenti personali e professionali, ma anche aggiunge al nostro lavoro plus-valore e ci immedesima nel ruolo attivo di cittadini. Il Progetto M.C. nelle sue intenzioni si è proposto, di far interagire vari soggetti come la Regione, la ASL, il Dip. di Salute Mentale, i Comuni interessati, l’UniversitĂ , le Associazioni sensibili al tema della salute mentale ed altri per costruire servizi capaci di dare ULVSRVWH QRQ VROR DO ELVRJQR VSHFLÂżFR VHFRQGR LO SDradigma tradizionale di prevenzione, cura e riabilitazione) ma di proporsi come punto di riferimento per l’elaborazione di strategie nuove: quindi un laboratorio dove sintetizzare conoscenze necessarie alla programmazione e alla realizzazione futura di servizi alla persona e alla comunitĂ nel settore della salute Mentale e non solo. Questo nell’ottica di creare sinergie VXO WHUULWRULR SHU OD UHDOL]]D]LRQH GL VHUYL]L HŕľśFLHQWL 8


HG HྜFDFL FDSDFL GL RSHUDUH LQ UHWH H GL ULVSRQGHUH alla globalità e alla complessità dei bisogni dei cittadini, contrapponendosi alla logica della separatezza per sviluppare invece quella della integrazione. Il progetto Marco Cavallo, anche se denominato sperimentale, si colloca compiutamente in uno scenario normativo rappresentato da leggi nazionali e regionali che fanno riferimento all’importanza di coinvolgere nella programmazione e nella gestione dei servizi sociosanitari le rappresentanze della cittadinanza attiva nelle diverse forme organizzative: Associazioni di promozione sociale, Associazioni di volontariato, Fondazioni, Onlus ecc. Da sinistra: Gennaro Dinota, Maddalena Guida, Anna Manzari, Fra le norme nazionali abbiamo: L. 104/1992 (prevede che in modo integrato comune, asl, organismi scolastici, università , agenzie del privato, sperimentino un metodo di lavoro congiunto per dare vita ad una rete integrata di risorse sul territorio);

Maddalena Sterlicchio, Mariella Brugnano e Veronica Pesari

strategica della politica di salute mentale, articolata VX GXH DVVL SULQFLSDOL SURPXRYHUH VHUYL]L ¿QDOL]]DWL ai percorsi di ripresa e promuovere la salute mentale nella comunità ‌

L. 328/2000 – Legge quadro per la realizzazione del Il DSM deve‌ riconoscere come proprie risorse non solo quelle assegnate dal servizio sanitario, ma anche sistema integrato di interventi e servizi sociali; quelle derivanti dall’attivo coinvolgimento dei cittaL. 266/1991 – Legge quadro sul volontariato (con- dini nei percorsi di cura attraverso processi di responsabilizzazione e di empowerment‌. venzioni con le organizzazioni di volontariato); / Âą 'LVSRVL]LRQL LQ PDWHULD GL ÂżQDQ]D SXE- Abbiamo naturalmente anche delle norme regionali blica- -sono consentite sperimentazione gestionali da come quella di attuazione della Legge quadro sul volontariato (L.R. 11/1994); parte anche di associazioni-; L. 502/1992 – Riordino della disciplina in materia L.R. 19/2006 – Disciplina del sistema integrato dei sanitaria‌ prevede sperimentazioni di nuovi model- servizi sociali per la dignitĂ ed il benessere delle donli gestionali tra servizio sanitario nazionali e soggetti ne e degli uomini in Pugliaâ€? privati; L.R. 30/1998 – Norme e principi per il funzionamenEntrando piĂš nel merito della Salute Mentale pos- to dei dipartimenti di salute mentaleâ€? _L.R. 25/2006 – siamo fare riferimento al DPR del 1999 “Progetto Principi di riordino del servizio sanitario Regionaleâ€? obiettivo Nazionale per la salute Mentale 1998-2000â€? dove, tra le azioni ritenute piĂš opportune per la realiz- E soprattutto la L.R 26/2006: “Interventi in materia zazione di interventi per raggiungere obiettivi di salu- sanitariaâ€?in particolare all’art.9 (disposizioni prote vi è l’attuazione da parte dei servizi di salute di una grammatiche per la tutela della salute mentale) sono prassi e di un atteggiamento non di attesa, ma mirati DGRWWDWL LQWHUYHQWL ÂżQDOL]]DWL DL VHJXHQWL RELHWWLYLÂŤ ad intervenire in modo attivo e direttamente nel terri- f) Realizzazione di centri diurni, con caratteristiche torio in collaborazione con le associazione dei fami- di centri integrati tra sociale e sanitario, facilmente liari e di volontariato; ‌ed inoltre prevede il coinvol- accessibili, gestiti di norma in ambito pubblico‌ gimento delle famiglie, oltre che del paziente, nella formulazione e nella realizzazione del progetto tera- h) Gestione in via sperimentale di forme di autogepeutico‌ il sostegno alla nascita e al funzionamento stione di Centri diurni da parte di utenti e gruppi di dei gruppi di auto mutuo aiuto di familiari, di pazienti self-help‌ H GL FRRSHUDWLYH VRFLDOL VSHFLH TXHOOH FRQ ÂżQDOLWj GL LQVHULPHQWR ODYRUDWLYRÂŤGHÂżQLUH VWUDWHJLH LQQRYDWLYH i) Iniziative di sostegno anche economico alle assocon diversi attori sanitari e sociali pubblici e privati, ciazioni di utenti dei servizi psichiatrici e dei loro familiari per la promozione della salute mentale e la enti locali, forme della cittadinanza attiva‌; lotta allo stigma‌ Linee di indirizzo Nazionali per la salute mentale del GRYH VL ULWLHQH QHFHVVDULR GHÂżQLUH XQD YLVLRQH (G LQÂżQH LO 5HJRODPHQWR GHO 'LS GL 6DOXWH PHQWDOH 9


della ASL di Brindisi all’art.3 al punto f) prevede tra le attività del CSM la realizzazione di Centri Diurni Riabilitativi e Centri diurni caratterizzati da una forte integrazione tra sociale e sanitario, anche attivando sperimentazioni di autogestione da parte di utenti e/o gruppi di self-help.

ritario, seguendo un nuovo paradigma del fare insieme. /H SDUROH FKLDYH GHO 3URJHWWR 0DUFR &DYDOOR DŕľľRQGDQR le loro radici nella rivoluzione basagliana: integrazione, cogestione, sperimentazione, soggettivitĂ e globalitĂ della persona, risorse, diritti e cittadinanza. Alla luce di queste idee portanti il Progetto M.C. è diventato un OXRJR GL YLWD GL ULĂ€HVVLRQH GL VWXGLR GL SURJHWWD]LRQH Volevo riprendere le linee di indirizzo nazionali del ma soprattutto di azione, aperto non solo agli addetti ai TXHVWR GHÂżQLVFH LO &HQWUR 'LXUQR XQD VWUXWWXUD lavori, utenti, familiari ed operatori dei Centri di S.M. semiresidenziale con funzioni terapeutico riabilitative, del DSM, ma anche alle organizzazioni del volontariato, collocata nel contesto territoriale, aperto almeno 8 ore agli studenti, tirocinanal giorno, dotato di una ti e docenti universitari propria equipe, che didelle facoltĂ interessate, spone di locali idonei e al mondo della cultura, opportunamente attrezalle agenzie scolastiche, zati..., e, nell’ambito dei del lavoro, agli enti loprogetti t.r. personalizcali. zati, consente di sperimentare e apprendere Abbiamo anche cercato abilitĂ nella cura di sĂŠ, di tradurre nella pratica quotidiana alcuni connelle attivitĂ della vita cetti come globalitĂ e quotidiana e nelle recomplessitĂ della perlazioni interpersonali sona, risorse della perindividuali e di gruppo, sona, la persona come DQFKH DL ÂżQL GHOOÂśLQVHsoggetto di diritto e citrimento lavorativo‌ tadinanza dissolvendo Quindi nell’ambito delle Da sinistra: Gennaro Dinota, Maddalena Guida, Anna Manzari, l’antinomia tra salute e strutture riabilitative del Maddalena Sterlicchio, Mariella Brugnano, Veronica Pesari malattia, normalitĂ e deDSM dovrebbe rappredurante l'intervento incentrato sulla vianza, guardando invesentare un luogo meno "Scommessa della cogestione al Centro Marco Cavallo" ce alla salute non come strutturato rispetto alle comunitĂ di tipo residenziale, con una utenza mista con assenza di malattia ma come una dimensione qualitativa PROWHSOLFL ELVRJQL H GRYH VL HŕľľHWWXDQR LQWHUYHQWL VDQL- della vita e alla malattia non come un dato naturale ed tari, psicoterapeutici, socio riabilitativi. La presenza ineluttabile ma una variabile determinata da molti fatdell’utente dovrebbe essere a termine, con la presenza tori con rilevanti possibilitĂ adattive e di cambiamento. di un notevole turn over di utenti.â€? Ma troppo spesso quanto dichiarato sulla carta non viene compiuta- Il nuovo paradigma a cui ci riferiamo pertanto è quello mente messo in pratica e gli stessi C.D. divengono che pone al centro la globalitĂ della persona e l’attenzioluoghi statici e le loro diverse attivitĂ perdono il sen- QH QHO JLRFR GHOOD ÂżJXUD VIRQGR LQ SULPLV DOOH ULVRUVH so della spinta all’emancipazione, alla autonomia, presenti nella persona lasciando sullo sfondo la dimensione della disabilitĂ . alla ripresa. La particolaritĂ del Centro Sperimentale M.C., sia come impianto concettuale sia come modello gestionale e orgaQL]]DWLYR Ă€XLGR H OHJDWR DO WHPSR H DOOR VSD]LR GHO OXRJR è quella di sovvertire il paradigma dell’assistenzialismo per sostituirlo con quello del protagonismo; quindi ha voluto assumere su di sĂŠ il modello funzionale descritto nel Progetto Obiettivo 2008 portandolo a compimento e addirittura enfatizzandone alcuni aspetti; ma ancora ha voluto scommettere su una possibile gestione integrata. Infatti ha proposto nel Progetto sperimentale un modello di intervento innovativo che vede gli utenti ed i loro IDPLOLDUL SHUVRQH HVSHUWH SHU HVSHULHQ]D DŕľśDQFDUH JOL operatori pubblici (esperti per professione), nella gestione di percorsi di cura, in un rapporto autenticamente pa-

Partendo da tutto questo retroterra teorico e concettuale nella pratica è successo che giĂ dai primi tempi le persone che frequentavano il M. C., in un contesto che per 4 anni è stato di volontariato, attraverso la dimensione assembleare hanno cominciato a riprendere spazio di SDUROD GL ULĂ€HVVLRQH GL FRQVDSHYROH]]D GL SHUFRUVL HVLstenziali e di potere, allenandosi al protagonismo tanto da immaginare collettivamente, ad un certo punto, un nuovo Servizio di Salute Mentale in cui non solo i fruitori potessero avere voce in capitolo sull’organizzazione, cosa giĂ poco comune e innovativa, ma potessero diventare essi stessi co-gestori mettendo in campo la propria esperienza e il proprio percorso di ripresa. 10


Sulla base di questo impegno abbiamo a lungo discusso zione quotidiana faticosa, coraggiosa, molto complessa VXOOD TXDOH GRYHVVH HVVHUH OD ÂżJXUD GHO FR JHVWRUH HVSHU- ma comunque entusiasmante. WR SHU HVSHULHQ]D DOOD ÂżQH DEELDPR VFHOWR GL GHÂżQLUOR Voglio concludere facendovi partecipi dei molteplici siSEPE cioè Socio Esperto per Esperienza. JQLÂżFDWL GHO FRQFHWWR GL VSHULPHQWDOLWj VX FXL VWLDPR I SEPE sono soci della 180amici, in maggioranza per- ragionando da tempo: VRQH FKH KDQQR DWWUDYHUVDWR OD VRŕľľHUHQ]D SVLFKLFD FKH hanno intrapreso un percorso di recovery e raggiunto un abbiamo capito, innanzitutto, che la sperimentalitĂ non buon livello di consapevolezza e maturazione nonchĂŠ deve corrispondere a “precarietĂ â€?, come quella che lega DFTXLVLWR R ULWURYDWR FRPSHWHQ]H VSHFLÂżFKH XWLOL D UHVWL- il nostro progetto alla continua speranza del rinnovo di una convenzione; tuire alla Asl le prestazioni concordate. É quindi l’Associazione che si assume la responsabilitĂ invece sperimentalitĂ deve corrispondere ad una continua della cogestione insieme al pubblico mettendo a dispo- ricerca di nuove modalitĂ di intervento da costruire giorno per giorno insieme alle persone direttamente sizione del progetto i suoi SEPE. portatrici di interesse per orientare i servizi sempre piĂš La novitĂ messa in atto con la cogestione ci sembra es- verso la Recovery; sere proprio quella che il gruppo di lavoro che tiene vivo HG HŕľśFDFH TXHVWR 6HUYL]LR GL 6DOXWH 0HQWDOH VHPLUHVL- HG DQFRUD LO VLJQLÂżFDWR GL VSHULPHQWDOLWj GRYUHEEH HVVHUH denziale è composto solo in parte minoritaria da opera- riferito ad una prassi possibile che però in qualche modo tori Asl mentre la parte maggioritaria è quella dei Soci non è mai raggiunta una volta per tutte e va appunto Esperti dell’Associazione e che gli stessi sono titolari continuamente inventata e sperimentata; di regolare busta paga corrispondente al numero di ore LQÂżQH SUHVR DWWR FKH GDOOD ULFHUFD VWD HPHUJHQGR FKH prestate alla settimana. TXHVWR PRGHOOR GL FR JHVWLRQH LQĂ€XHQ]D SRVLWLYDPHQWH L (G DQFRUD LO VLJQLÂżFDWR GL VSHULPHQWDOLWj GRYUHEEH HV- percorsi di ripresa individuali e collettivi, ci stiamo imsere riferito ad una prassi che dimostra quotidianamen- SHJQDQGR DŕľśQFKp OR VWHVVR VXSHUL OD IDVH VSHULPHQWDOH te che è possibile un modo diverso che però in qualche in senso stretto e divenga, non solo per noi ma per modo non è mai raggiunto una volta per tutte e va ap- chiunque lo voglia in Puglia, una opportunitĂ stabile punto continuamente inventato e sperimentato. Questo dotata di adeguate risorse. ha agito concretamente sull’inserimento lavorativo per Maddalena Guida molti, (e ne parlerĂ meglio chi verrĂ dopo di me); ma al nostro interno abbiamo tutti insieme lanciato una ulteriore scommessa: cioè quella che appena possibile il 6(3( GRYUHEEH YDUFDUH LO FRQÂżQH GHO &HQWUR H WURYDUH lavoro fuori utilizzando competenze e consapevolezza, lasciando cosĂŹ ai nuovi frequentatori la possibilitĂ di intraprendere a loro volta il percorso per diventare eventualmente SEPE. D’altra parte il misurarsi come SEPE nella cogestione quotidiana dell’innovativo Centro ha permesso ad ognuno di questi di confrontarsi con le proprie risorse, capacitĂ , competenze, attraverso un ripensamento di se stesso, del proprio progetto di vita, del futuro in un’ottica di speranza. Ma questa cogestione è diventata una grande scommessa anche per gli operatori di professione, sia di quelli giĂ di ruolo nel pubblico sia di coloro che attraversano per vari motivi il Centro e diventano soci dell’Associazione; infatti il confronto continuo, le assemblee, i gruppi di lavoro, la contrattazione costante, il clima democratico e di condivisione collettiva, impongono la continua messa LQ JLRFR QRQ VROR GHO SURSULR UXROR H VDUHEEH JLj GLŕľśFLle, ma addirittura dell’intera persona/professionista che accetta di porsi alla pari con tutti gli altri in una costru11


Il convegno del 4 ottobre sui Servizi di Salute Mentale orientati alla Recovery, ha dato l’opportunità di ricordare quale sia l’obiettivo verso il quale tutte le persone che ne fanno parte, dovrebbero puntare per un lavoro HྜFDFH HG LQ FRQWLQXR ULQQRYDPHQWR 6R྾HUPDUVL VX WHPDWLFKH FKH SRVVRQR VHPEUDUH VFRQtate e già ascoltate permette di scoprire sempre nuovi VSXQWL GL ULÀHVVLRQH QXRYL DVSHWWL RUJDQL]]DWLYL HPRWLvi, individuali, collettivi. L’intervento di Cristiano Castelfranchi, ricercatore associato del CNR di Roma, racchiude in sÊ un insieme di temi, con le relative sfaccettature, degne di focalizzazione per la messa in atto di un impegno costante che si ULÀHWWH LQ XQ PRGR GL IDUH H SHQVDUH LQQRYDWLYR DO SDVVR FRQ L WHPSL FKH DྜDQFKL OD SHUVRQD QHOOD VXD VIHUD GL vita, cogliendone anche e soprattutto gli aspetti emotivi.

sociali, comportamentali, biologiche, economiche ecc.) ed integrata e mette in discussione le gerarchie di potere che sono molto consolidate nel mondo accademico e nel mondo dei servizi. Viene messo in discussione il concetto classico di malattia, una vecchia concezione FDXVDOH GL FDXVD HŕľľHWWR H OD VHSDUD]LRQH ULJLGD WUD FXUD e riabilitazione. IL MODELLO BASICO lesione, mal-funzionamento del corpo

perdita della funzio- handicap (svantaggio, Ä‚ŜŽĆŒĹľÄ‚ĹŻĹ?ĆšÄƒ ĆŒĹ?Ć?ƉĞƊŽ Ä‚Ĺ?ĹŻĹ? ne del corpo altri)

ĆŒƾŽůŽ Ć?Ĺ˝Ä?Ĺ?Ä‚ĹŻÄž ĚĞů žĂůĂƚŽ ͞ƚƾƊŽ ƋƾĞůůŽ che devi fare o non puoi fare ecc.)

perdita, abilitĂ /disabilitĂ

IL DIRITTO

E’ importante che io mi senta in diritto ma anche che qualcuno mi riconosca in diritto. Il diritto è un fatto relazionale e soggettivo. “Sentirsiâ€? in diritto e “rivendicareâ€? un diritto e “riconoscereâ€? un diritto. Importanza del RIVENDICARE. Devono farmi fare qualcosa perchè sono d’accordo che è giusto e mi spetti. Siete voi che mi dovete qualcosa, io devo essere in grado di rivendicare. Avere questo riconoscimento dall’esterno mi da grandi poteri e grandi possibilitĂ .

Cristiano Castelfranchi durante il suo intervento

Il sapere per esperienza Il Prof. Castelfranchi illustra alcuni principi teorici di base che sono dietro allo studio di ricerca di cui parlerĂ successivamente la dottoressa Pocobello. Il processo di ammalamento è un processo di perdita di poteri; si tratta di inabilitĂ , disabilitĂ , svantaggio, handicap rispetto agli altri, tutte cose che “non puoi fareâ€? e che “non devi fareâ€?. Critica del concetto medico di malattia, specialmente nel campo comportamentale. Il concetto di guarigione mette in discussione il concetto di malattia ed è un processo di riacquisizione dei poteri. La malattia è una costruzione sociale, la guarigione è una decostruzione di questa costruzione socialmente e psichicamente fatta. Questa visione della malattia e della guarigione è interamente interdisciplinare (che mette insieme le scienze

Per avere veramente POTERE e per “esercitarloâ€? bisogna SAPERE/SENTIRE di averlo! IO POSSO, IO SONO IN GRADO, IO SONO CAPACE, IO HO I DIRITTI PER FARLO. Sento di avere il potere se sento che: 1. POSSO DECIDERE IO; 2. HO AUTONOMIA VERA, DI SCOPI E DECISIONI (quindi sulla base di un supporto sociale) mi sento ARTEFICE DI ME STESSO. Esempio della casa: cosa vuol dire veramente abitare? Per dire che io “abitoâ€?, che “ho una casaâ€?, “casa miaâ€? io devo poter decidere chi entra e chi non entra, quando VL DSUH OD ÂżQHVWUD H TXDQGR QR TXDQGR GHYR PHWWHUH XQ quadro alla parete e dove mettere le altre cose‌ sennò non posso dire che quella è la mia casa, che sto abitando. POTERI SOCIALI: ci sono una serie di gerarchie -> COMPARATIVE POWER (X è meglio di Z); POWER OVER THE OTHER (X può soddisfare o frustare Z); POWER OF INFLUENCING THE OTHER (X può indurre Z a fare o non fare una cosa); POTERE ISTI78=,21$/( OÂśD]LRQH GL ; KD HŕľľHWWL FRQYHQ]LRQDOL I RUOLI) 12


DIPENDENZA DAGLI ALTRI: Il cuore della socialità è la dipendenza dagli altri e il fatto che io non posso raggiungere e fare tutto da solo sia per scopi sociali che pratici. Nel momento in cui io dipendo da un altro, l’altro ha potere su di me perchĂŠ sta nelle sue mani se io raggiungo o non raggiungo il mio scopo.

Da sinistra: Cristiano Castelfranchi, Raffaella Pocobello, Luca Negrogno, Gennaro Dinota

Un altro aspetto importante è che chi ha potere acquista potere. Se io ho potere personale (SONO CAPACE, NON SONO CAPACE, GLI ALTRI VENGONO DA ME). Come sfrutterò il potere su di loro? Per acquisire nuovi poteri!

3. ACQUISTO DI POTERI: è fondamentale valere perchĂŠ mi da altri poteri, grazie allo scambio sociale e alla dipendenza dal potere, se valgo qualcosa intrattengo relazioni e ottengo la possibilitĂ di acquisire nuove forme di potere. Darmi una buona RETE SOCIALE cambia completamente i PROCESSI PSICHICI. L’accesso alla RETE SOCIALE DI SUPPORTO cambia i processi cognitivi delle persona, quelli emotivi e quelli motivazionali. Il mondo NON E’ UN FATTO OGGETTIVO DIPENDE DA COME LO INTERPRETIAMO. “Un’altra voceâ€? è fondamentale per capire che cosa è successo. Sulla base di ciò che è successo io valuto l’evento. Una voce amica o un supporto di qualsiasi altra natura può ristrutturare completamente la mia interpretazione. Avere una risorsa di appoggio esterno cambia LO PRGR GL IURQWHJJLDUH OH GLŕľśFROWj GHOOD YLWD 6H VWR da solo o se ho un compagno accanto cambia le mie strategie di COPING completamente. Dato poi che le mie emozioni rispetto all’evento dipendono da come io OÂśKR LQWHUSUHWDWR FRPH OÂśKR DWWULEXLWR LO VLJQLÂżFDWR FKH gli do e se penso di poterlo fronteggiare ecc, da questo dipendono le mie risposte emotive, anche la mia interpretazione emotiva dipende da questo supporto sociale. LA RETE SOCIALE CAMBIA I PROCESSI PSICHICI DELLA PERSONA.

POTERE E’ VALERE. Noi abbiamo un drammatico bisogno di valere. Abbiamo bisogno di valere qualcosa per qualcuno, di valere per se stessi e non essere una “nullitĂ â€?. Cosa vuol dire valere? Vuol dire che siamo oggetto di valutazione, socialmente. Abbiamo bisogno di valutazioni positive da parte degli altri, abbiamo bisogno di stima, ci devono essere riconosciute competenze, capacitĂ , che abbiano qualcosa (RICONOSCIMENTO DI POTERI fondamentale per valere) da dare e dire agli altri. E viceversa, VALERE E’ POTERE. PerchĂŠ è fondamentale VALERE QUALCOSA PER QUALCUNO? 1. AUTOSTIMA: la nostra autostima si costruisce in base a quello che riusciamo ad ottenere dagli altri. CosĂŹ possiamo avere PROGETTUALITA’, AMBIZIONE e POSSIAMO CIMENTARCI. 2. RETE SOCIALE: chi scambia e si relaziona con noi se non abbiamo niente da dare? -> EMARGINAZIONE.

Raffaella Pocobello e Cristiano Castelfranchi

PRESA IN CARICO "PRENDERSI CURA" -> Visione corretta ma problematica: nell’assistenza, supporto‌ oppure autonomia, riappropriazione, ruolo, voce in capitolo e riprendersi in mano la propria vita? Quindi manca la “presa in caricoâ€? come concetto in sĂŠ VXŕľśFLHQWH Presa in carico non soltanto come supporto ma come un RIDARGLI, RIDARGLI, RIDARGLI giovando la persona nel complesso della struttura di vita e sociale. 13


IL SAPERE PER ESPERIENZA / Formazione di operatori

\ Esperti per esperienza

Percorsi e progetti sul campo Importantissimo il punto di vista degli operatori, dei “pazientiâ€?, dei famigliari e dare voce ai disagi e alle esperienze positive (come parte della formazione). Bisogna PAGARE gli ESPERTI PER ESPERIENZA VH VYROJRQR XQR VSHFLÂżFR UXROR SHU GXH PRWLYL 1. Ăˆ un’operazione strettamente terapeutica (trasformazione intrapsichica e relazionale di dignitĂ , potere e speranza) quello che la diagnosi e la psichiatrizzazione hanno tolto. 2. Ăˆ la remunerazione di un reale sapere/competenza che noi sfruttiamo e che solo loro hanno.

Allestimento dell'evento collaterale fuori dall'aula del seminario

sciuto e cioè tu fai capire che sei d’accordo con lui e che è una cosa che ritieni giusta. FIDUCIA E SPERANZA E’ provato dalla psicologia che quello che io mi aspetto da me stesso, quello che credo sono e sarò, determina ciò che sarò. Peggio, quello che gli altri vedono di me, quello che si aspettano da me, determina il mio GHVWLQR HŕľľHWWR SLJPDOLRQH 4XLQGL OD ÂżGXFLD H OH DVSHWWDWLYH VRQR SURIH]LH FKH VL autoavverano, contribuiscono successo. Quelle che io ho su di me, quelle che gli operatori hanno su di me, eccetera.

Cristiano Castelfranchi durante il suo intervento

1DWXUDOPHQWH TXHVWR QRQ VLJQLÂżFD FKH GHYRQR VRVWLtuire gli operatori ma bisogna riconoscere le competenze acquisite e sviluppate.

Tutte le nostre condotte dipendono dai processi e rappresentazioni mentali, meccanismi da cambiare per adeguare la condotta. Come si cambiano? Con le parole? Con i farmaci? Con la relazione terapeutica? Con le relazioni, con i diritti, con le risorse, con le pratiche, con restituzione di possibilitĂ e capacitĂ

E’ molto importante capire che ci sono dei poteri che interne ed esterne. non possono essere dati. Molti poteri li possiamo dare ma alcuni si possono solo acquisire mediante contrapSRVL]LRQH FRQÀLWWR H OR VWUDSSDUOR DOOœDOWUR HVHPSLR JHQLWRUH H ¿JOLR DGROHVFHQWH

Cristiano Castelfranchi

'REELDPR HVVHUH FDSDFL GL UHJJHUH LO FRQĂ€LWWR XQ compito che dia all’altro un protagonismo che porti allo scontro con l'autoritĂ . %LVRJQD GDUH OXRJR H VSD]LR DO FRQĂ€LWWR FRQ WXWWD OD sua sgradevolezza e con tutta la sua necessitò di acquisizione di potere e di capacitĂ di rivendicare e di ottenere è bilaterale, c'è una parte tua che deve essere fatta. Non basta che lui rivendichi un diritto se il diritto deve essere vissuto come tale, bisogna che sia ricono-

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ed aspirazioni. Permettere alle persone di avere l’opportunità di una vita completa ed assisterli nel loro processo di recovery e benessere richiede un accesso diretto alla salute, alle opportunità educative, a processi di formazione lavorativa, al lavoro, al volontariato, alle reti sociali, allo sport ed al tempo libero, alla cultura, alla fede ed alla religione. Che cosa si intende per WHOLE SYSTEM? L’intero mondo delle relazioni, delle reti e degli attori sociali, dei supporti, dei servizi e delle opportunità attivato attorno alla persona, in un’ottica di risposta globale ¿QDOL]]DWD DOOD UHFRYHU\ Roberto Mezzina espone la metodologia del "Whole life"

L’approccio Whole Life dell’IMHCN promuove tutto ciò attraverso l’applicazione di una metodologia :KROH 6\VWHPV QHOOD SURJHWWD]LRQH SLDQLÂżFD]LRQH Un approccio “whole lifeâ€? ed implementazione di un sistema di salute mentale l costrutto “recoveryâ€? è entrato con forza nelle po- completo ed integrato. OLWLFKH H QHL GRFXPHQWL XŕľśFLDOL DQFKH GHOOÂś206 Il Whole System deve avere degli scopi e degli obietGDO 'LFKLDUD]LRQH GL +HOVLQNL ÂżQR DOOD SUHFLVD tivi comuni negoziati e condivisi da tutti i portatori GHÂżQL]LRQH QHO 3LDQR GÂś$]LRQH GHOOÂś206 d’interesse della comunitĂ . In tal modo i componenti Âł'DO SXQWR GL YLVWD GHOOÂśLQGLYLGXR DŕľľHWWR GD PDODWWLD del Sistema sono interdipendenti l’uno dall’altro ed mentale, la recovery consente di ritrovare e mante- RJQXQR GL HVVL q SRUWDWRUH GL XQ SURSULR GHÂżQLWR FRQnere la speranza, capire le proprie forze e debolezze, tributo sistema completo dove l’aspetto globale e non impegnarsi nella vita attiva, recuperare l’autonomia il singolo componente è l’obiettivo piĂš importante. personale, l’identitĂ sociale, il senso della vita e uno scopo di vita e un’immagine di sĂŠ positiva. Recovery WHOLE COMMUNITY - Questo tipo di approccio non è sinonimo di cura. Fa riferimento sia alla condi- ottimizza le risorse umane, economiche, sociali e culzione interiore vissuta dalle persone che si descrivo- turali delle comunitĂ locali. Tutte le comunitĂ hanno no nel loro percorso di recovery – speranza, ripresa, OD SRVVLELOLWj GL RŕľľULUH RSSRUWXQLWj VLJQLÂżFDWLYH SHU JOL empowerment e recupero dei rapporti – sia ai fattori individui e le famiglie, per continuare ad avere o per esterni che agevolano la recovery – rispetto dei diritti riacquistare una vita completa in tutti i suoi aspetti. umani, cultura positiva della ripresa e dei servizi inAssicurare la partecipazione attiva di organizzaziocentrati sulla recoveryâ€?. ni ed individui della comunitĂ nel progettare ed imUn servizio basato sulla recovery è sicuramente, come plementare una strategia basata sulla vita intera e sul sostiene esplicitamente il Piano d’Azione dell’OMS sistema globale sta alla base del successo di questo per l’Europa, incentrato sulla persona, sulle sue pro- approccio (International Mental Health Collaborating poste, desideri e obiettivi di vita, quindi interattivo e Network - IMHCN). FROODERUDWLYR H EDVDWR VXOOH RSSRUWXQLWj RŕľľHUWH Il concetto di “approccio orientato al recoveryâ€? per Che cosa caratterizza il concetto di approccio WHO- utenti dei servizi di salute mentale è fondato su valori LE LIFE? Mettere la persona al centro, come cittadi- umani e sulla loro applicazione da parte della persono e membro di una comunitĂ , perchĂŠ sviluppi la sua na, dei professionisti, e dal servizio stesso. L’obiettivita in tutti gli aspetti, nella sua globalitĂ e integritĂ . vo è quello di raggiungere un buon grado di benessere e salute a prescindere dalla gravitĂ della disabilitĂ o Una persona con problemi di salute mentale ha gli GHOOD VRŕľľHUHQ]D GHOOÂśLQGLYLGXR 7DOH DSSURFFLR ULFKLHstessi bisogni di base di tutti noi. de un cambio di paradigma nel modo in cui pensiaRiconoscere una persona nella sua interezza è la ma- mo alla patologia e alla malattia per andare incontro niera di sviluppare e condurre una vita che è piena di a concetti quali auto-determinazione, storie di vita, propositi, interessi, riconoscimenti, contributi, valori forza di vivere, speranza e desideri, supporto tra pari e controllo da parte dell’individuo con il supporto dei e riconoscimenti. professionisti visti come collaboratori, mentori e diLe persone con un problema di salute mentale sono fensori. Tale cambiamento dovrebbe essere radicato alla ricerca di una vita completa, inclusiva di bisogni nell’accettazione delle diversitĂ culturali, sociali, reli-

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JLRVH FKH GDQQR VLJQLÂżFDWR DOOD SURSULD LGHQWLWj VLVWHPD indipendente. La progressiva riduzione dei posti letto di credenze e a circostanze di vita. residenziali si è poi avvalsa, nell’ultima decade, della metodologia del budget di salute collegata ad un proAllo scopo di promuovere questo approccio gli operato- getto terapeutico abilitativo personalizzato. Il Progetto ri della salute mentale dovrebbero rivalutare il loro ruo- Personalizzato / budget di salute si declina sugli assi lo nel processo di trattamento, focalizzando i concetti principali non solo dell’abitare, ma anche del lavoro di negoziazione, e della socialitĂ , a partire collaborazione, dai bisogni espressi dalle prove ed errori. persone e dalle necessitĂ individuate collaboratiI servizi di salute vamente. Si tratta di una mentale del FriuPRGDOLWj GL ÂżQDQ]LDPHQli Venezia Giulia to innovativa nel mix hanno sviluppato pubblico/privato che lo negli anni stratescenario complesso della JLH GLŕľľHUHQ]LDWH crisi del welfare e dell’incol concorso di tegrazione socio-sanitaria ONG quali coha generato e che sposta operative sociarisorse economiche intorli e associazioni no alla persona. di volontariato e promozione soI partner, rappresentati da ciale e per la salute Roberto Mezzina durante l'esposizione del suo contributo operatori del privato somentale, che hanno ciale (cooperative sociali A e B), co-gestiscono i singoli sempre collocato le pratiche ed i programmi abilitati- progetti e contribuiscono alla co-progettazione propovi e di inclusione sociale nel contesto comunitario, in nendo le azioni e le modalitĂ concrete di realizzazione un’ottica di multisettorialitĂ e di empowerment (come degli stessi progetti. indicato proprio dal Piano d’Azione per la Salute Mentale dell’OMS 2013-2020). I dati indicano come la riconversione delle risorse dalle strutture agli ambiti di vita delle persone e ai loro conLa valorizzazione delle reti sociali (Maguire, 1992) e testi abbia avuto una serie di ricadute sul sistema comdel capitale sociale (Coleman, Bourdieu) rappresentano SOHVVLYR FKH UDŕľľRU]DQR L SURJHWWL LQGLYLGXDOL GL SUHVD i riferimenti concettuali piĂš impiegati per il “community in carico delle persone con bisogni complessi. engagementâ€? che ne è il pre-requisito e di cui sono veiSi è potuta attuare anche la sperimentazione di nuove colo le Associazioni partner. modalitĂ di abitare supportato e di residenzialitĂ . Si va quindi ben al di lĂ del ruolo tradizionale dei Centri 'LXUQL SLXWWRVWR GHÂżQLWL FRPH ÂłGLŕľľXVL´ H GHFOLQDWL LQ 1. La casa per la recovery. Il programma si è costituito aree quali benessere, aggregazione, socializzazione ed presso una residenza sulle 24 ore in precedenza occuinclusione, espressione e lotta allo stigma, partecipazio- pata da persone per lunghe durate, che sono state colne e promozione del “sostegno tra pariâ€?, lotta allo stig- locate in altre soluzioni abitative nel 2015. Si è creato PD HG DO SUHJLXGL]LR VSHFLÂżFLWj GL JHQHUH IRUPD]LRQH un percorso di ingresso con l’esplicitazione delle intenzioni e degli obiettivi, in modo da favorire candidature ed inserimento lavorativo. consapevoli e responsabili. L’esperienza in gruppo di Un altro esempio viene dalla c.d. residenzialitĂ . Il pro- 6 giovani, con problemi di psicosi, coabitante per sei cesso di superamento dell’ospedale psichiatrico in Ita- PHVL KD OD ÂżQDOLWj GL IDYRULUH L SHUFRUVL LQGLYLGXDOL GL lia, ed in particolare a Trieste, ha comportato l’impiego recovery, anche attraverso la riduzione o la revisione di soluzioni abitative e riabilitative sempre piĂš persona- dell’uso dei farmaci. I vari sotto-sistemi (gruppo delOL]]DWH H GLŕľľHUHQ]LDWH FKH VL VRQR HYROXWH LQ VWUHWWR UDS- la casa, gruppo familiari, operatori del privato sociale, porto con la rete dei servizi del DSM, in modo sinergico operatori del DSM), dialogano tra loro sulla base dei all’azione dei Centri di Salute Mentale nella presa in principi della massima trasparenza e condivisione delcarico e nei percorsi di cura e di inclusione sociale. Dai le decisioni, che vedono sempre i giovani utenti come primi gruppi-appartamento si ĂŠ passati a piccole comu- protagonisti. L’uscita dalla casa coincide con la costruQLWj UHVLGHQ]LDOL H D QXFOHL GL FRQYLYHQ]D VXSSRUWDWL ÂżQR zione di un progetto personalizzato, che può essere soalla sperimentazione di modalitĂ transizionali abilitative stenuto con budget di salute. orientate alla recovery e al tempo stesso di soluzioni di DELWDUH VXSSRUWDWR SHUVRQDOL]]DWH H ÂżQDOL]]DWH DOOD YLWD 2. La rete di self-help supportata. Contemporaneamen16


Sopra e sotto: il copioso pubblico segue attentamente il Seminario A destra: Marco Cavallo Junior troneggia nell'atrio del Palazzo Ex Poste

WH OR VYLOXSSR GL PRGXOL GL VXSSRUWR Ă€HVVLELOL SHU OD domiciliaritĂ ha permesso di realizzare soluzioni di coabitazione, mettendo in comune le risorse per la quotidianitĂ (cuoche, pulitrici, badanti), a volte anche con l’impiego di peer, o di familiari in supporto ad altri, che possono anche rappresentare punti di riferimento, sulla base della convivialitĂ , per altri utenti che vengono ospitati (programma “Aggiungi un posto a tavolaâ€?). 3. Gli appartamenti transizionali. Gli alloggi messi a disposizione, che restano di proprietĂ pubblica, e quindi non possono essere case “delle personeâ€?, sono stati utilizzati come soluzioni transitorie per percorsi

progressivi, a volte in uscita dalla residenzialitĂ a tipo comunitĂ sulle 24 ore, altre per facilitare la fuoriuscita da lunghe permanenze nei CSM.

la piĂš alta qualitĂ terapeutica e abilitativa in un’ottica “no-restraintâ€?. I concetti di inclusione sociale e cittadinanza dovranno quindi essere appaiati a quello di recovery. La partecipazione, i diritti, il potere e l’inclusione sociale sono interconnessi col ruolo dei servizi di salute mentale comunitari nel supportare i cambiamenti individuali, ma anche collettivi, come agenzie per l’integrazione che forniscono o catalizzano risorse e opportunitĂ . La sola risposta a mio avviso è ancora una volta nella possibilitĂ di agire una deistituzionalizzazione, ma in IRUPH QXRYH H GLŕľľHUHQWL EDVDWH VXO ULFRQRVFLPHQWR del contributo dell’utente al servizio. Allo scopo di promuovere questo approccio gli operatori della salute mentale dovrebbero focalizzarsi su negoziazione e collaborazione, attraverso metodologie nuove e una visione profondamente critica e dialettica. Roberto Mezzina

4. La REMS a porte aperte. Dal maggio 2015, in una sede di Centro diurno, frequentato da una quarantina di utenti, è stata realizzata la prima REMS provvisoria (Residenza per L’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), per due posti letto, che grazie all’ambiente normalizzante e alle attivitĂ abilitative realizzate con associazioni, aperte alla comunitĂ , ha potuto garantire 17


Proposta dell’Associazione “180amici Pugliaâ€? di un “Coordinamento Regionale Pugliese e Nazionale per un cambiamento culturale in Salute Mentaleâ€? Il Coordinamento intende riunire a livello regionale pugliese e nazionale le persone con esperienza diretta di disagio psichico, i familiari, gli operatori della Salute Mentale e tutti coloro che lo desiderano (cittadini particolarmente sensibili al mondo della 6DOXWH 0HQWDOH DO ÂżQH GL DYYLDUH XQ FDPELDPHQWR culturale in Salute Mentale. In particolare gli associati ritengono fondamentale l’organizzazione dei servizi in senso comunitario con al centro la regia del servizio pubblico attraverso l’utilizzo prioritario dei Centri di Salute Mentale. Il Coordinamento intende impegnarsi per far sĂŹ che i Centri di Salute Mentale divengano luoghi facilmente raggiungibili, attraversabili, in cui poter entrare e uscire, con le porte aperte, allocati all’interno del tessuto sociale, con locali accoglienti ed esteticamente decorosi, aperti il piĂš possibile (quanto meno sulle 12 ore in tutti i giorni feriali), con un bacino di utenza non superiore ai 100.000 abitanti. Solo divenendo luoghi di opportunitĂ sociale e di emancipazione per tutti, dall’utenza allargata e dall’insieme della cittadinanza di riferimento territoriale, solo allora tali luoghi verranno riconosciuti, ritenuti propri e difesi fortemente dalla ComunitĂ . Il Coordinamento chiede che i Centri di Salute Mentale siano dotati di personale delle diverse TXDOLÂżFKH QRQ VROR PHGLFL H LQIHUPLHUL PD DQFKH psicologi, assistenti sociali, educatori, tecnici della riabilitazione psichiatrica, sociologi; che i Centri di Salute Mentale prevedano all’interno dei propri locali la presenza di associazioni per la tutela della Salute Mentale; che le associazioni possano essere partecipi dei percorsi di riabilitazione e punto di riferimento SHU FKL OR GHVLGHUD DWWUDYHUVR VSRUWHOOL GL IURQW RŕľśFH che le associazioni vengano coinvolte nelle decisioni sull’organizzazione dei servizi. Il Coordinamento VL LPSHJQHUj DŕľśQFKp L &HQWUL GL 6DOXWH 0HQWDOH sviluppino non solo percorsi di “terapiaâ€? ma anche di prevenzione, a partire dalla collaborazione con scuole di ogni grado ed universitĂ , di ri-abilitazione nonchĂŠ di mediazione e trasformazione culturale e di inclusione sociale, attraverso tirocini formativi o inserimenti lavorativi presso aziende private. Solo in questo modo si potranno avere Centri di Salute Mentale forti in grado di rispondere alle complesse esigenze

GHOOH SHUVRQH FKH YLYRQR OD VRŕľľHUHQ]D SVLFKLFD attraverso il metodo a “whole lifeâ€? (a vita intera) che YD EHQ ROWUH OD VSHFLÂżFD WHUDSLD SVLFRIDUPDFRORJLFD H psicoterapica. I membri del Coordinamento ritengono che ogni CSM dovrebbe essere in grado di fornire all’utenza una “accoglienza diurnaâ€? e, in caso di necessitĂ , anche una “accoglienza notturnaâ€? per prevenire ULFRYHUL LQFRQJUXL R LQXWLOL TXHVWR ÂżQR D TXDQGR non sarĂ possibile organizzare Centri sulle 24 ore, FRQWDQGR VXOOD Ă€HVVLELOLWj RUDULD GHJOL RSHUDWRUL H VXOOD collaborazione dei Soci Esperti delle Associazioni che collaborano con i servizi. I Centri di Salute Mentale, oltre a fornire le attivitĂ ambulatoriali, dovrebbero investire nell’assistenza domiciliare, attualmente carente. Dovrebbero inoltre organizzarsi per poter garantire molte altre attivitĂ , soprattutto laboratori di formazione e inserimento lavorativo per la cittadinanza, dotandosi per esempio di servizio mensa e di stanze per l’accoglienza diurna ed eventualmente notturna. Per quanto riguarda i Servizi di Diagnosi e Cura questi dovrebbero essere dotati di pochi posti letto e gestiti in modo “no restraintâ€? (non-contenzione e porte aperte). I soci credono che questo possa GLYHQWDUH UHDOWj GLŕľľXVD LQ WXWWD OÂś,WDOLD VH VL SXQWD DQFKH SROLWLFDPHQWH VX XQ UDŕľľRU]DPHQWR GHL &HQWUL di Salute Mentale: con una trasformazione dei Dipartimenti di Salute Mentale in tal senso, come DPSLDPHQWH H VFLHQWLÂżFDPHQWH GLPRVWUDWR LQ UHDOWj dove ciò è avvenuto, sarebbe possibile un notevole ridimensionamento del fabbisogno di posti letto ospedalieri dipartimentali. Questo avrebbe tra l’altro come risultato auspicabile una riconversione della spesa con la possibilitĂ , a costo zero, di migliorare e UHQGHUH ÂżQDOPHQWH FRQJUXH OH ULVSRVWH DL ELVRJQL GHOOD popolazione nel campo della salute mentale. Inoltre, DŕľľURQWDQGR OD WHPDWLFD LQ PDQLHUD JHQHUDOH VL WUDWWD anche di eliminare le disuguaglianze in tema di salute in Italia create da una non equa distribuzione delle risorse che penalizza in particolar modo le regioni del sud Italia. Questa disuguaglianza ha portato ad avere 21 sistemi sanitari diversi nella nostra nazione. Il Coordinamento ritiene fondamentale una politica che porti a bilanciare il rapporto, da anni squilibrato, tra il servizio pubblico ed il privato sociale; è sotto gli occhi di tutti l’ingessamento del circuito riabilitativo residenziale che assorbe una gran parte della spesa psichiatrica, con un notevole rischio di cronicizzazione, data anche l’estrema debolezza dei servizi territoriali. E’ urgente che si sviluppi un rinnovato clima di collaborazione tra il privato sociale ed il servizio pubblico, quest’ultimo con 18


ruolo riconosciuto di guida. Il Coordinamento ritiene QHFHVVDULR HG XUJHQWH FKH YHQJD ÂżQDOPHQWH VXSHUDWR politicamente e culturalmente, il paradigma del posto letto, sia ospedaliero che residenziale, che tanti danni ha provocato negli anni successivi alla legge 180. Va invece utilizzato il metodo del budget di salute, ormai da anni validato nell’esperienza e nelle evidenze VFLHQWLÂżFKH LO EXGJHW GL VDOXWH DFFRUSDQGR OH GLYHUVH risorse umane ed economiche in una regia univoca, permette la costruzione di un progetto individualizzato FKH WHQJD FRQWR GHOOH GLŕľśFROWj PD DQFKH GHOOH ULVRUVH di ognuno, costruzione condivisa dai diversi attori ed in primis dalla persona stessa interessata. Il Coordinamento ritiene fondamentale la realizzazione di interventi di ricerca all’interno dei servizi di salute PHQWDOH SULRULWDULDPHQWH ÂżQDOL]]DWL DOOD YDOXWD]LRQH degli esiti e dei processi, con una preferenza per l’utilizzo di metodologie partecipate e multi-stakeholders (multilaterali). In linea con quanto avviene in altri Paesi, il Coordinamento auspica la creazione anche in Italia di Centri di ricerca collaborativa e user led (utente guidato), in cui cioè le persone con esperienza diretta di disagio possano contribuire a gestire l’intero processo di ricerca. Il Coordinamento si rende disponibile a fornire contributi consultivi ai decisori politici e, come soggetto formatore, si mette a disposizione di qualunque realtĂ dovesse ULFKLHGHUH LO VXR FRQWULEXWR VFLHQWLÂżFR HG HVSHULHQ]LDOH Il Coordinamento riconosce i risultati ottenuti dalla ricerca del CNR con il Centro Sperimentale Pubblico “Marco Cavalloâ€? del DSM dell’Asl di Brindisi. Da questa è possibile evincere che il “Marco Cavalloâ€? è orientato alla recovery (riprendere in mano la propria vita) ed è un potenziale luogo di formazione per nuove ÂżJXUH GL 3HHU 6XSSRUW VXSSRUWR DOOD SDUL 'D DQQL LQ PDQLHUD XŕľśFLDOH LO &HQWUR VWD VSHULPHQWDQGR OD FR gestione portata avanti da 3 operatori part-time e dai soci dell’Associazione 180amici Puglia. La peculiaritĂ di questa esperienza consiste nel quotidiano confronto tra operatori, persone con esperienza, familiari e cittadini comuni che si ritrovano ad essere a stretto contatto giorno per giorno. Ne derivano un continuo arricchimento di qualitĂ personali e di competenze per tutti coloro che ne sono coinvolti, quindi una recovery non individuale ma collettiva. Inoltre le persone con esperienza diretta di disagio psichico riescono attraverso questa esperienza, che li vede attivamente coinvolti nei principali servizi utili a mantenere vivo il centro, a trovare la maniera di “auto curarsiâ€? quindi di prendersi cura di se stessi e di essere di supporto per gli altri (e ci riferiamo a tutti coloro che vivono il centro, operatori compresi) poichĂŠ all’interno del Centro è possibile respirare un clima di automutuoaiuto. Inoltre la co-gestione rappresenta anche

un esempio di budget di salute: i SEPE (soci esperti per esperienza), in questo caso con esperienza diretta, hanno un regolare contratto di lavoro per svolgere dei servizi; trattandosi di un percorso di recovery sono comunque monitorati dall’equipe dell’UnitĂ Operativa di Salute Mentale Mesagne-San Pancrazio. In questo modo il budget di salute funge da percorso terapeutico oltre che da reinserimento sociale e lavorativo. 3HU TXDQWR DŕľľHUPDWR LO &RRUGLQDPHQWR DXVSLFD FKH LO Centro orientato alla Recovery “Marco Cavalloâ€? possa continuare la sua opera e che il suo modello gestionale sperimentale venga inserito in via stabile all’interno dei Servizi per la tutela della Salute Mentale dalla Regione Puglia; auspica altresĂŹ che in un futuro imminente su tutto il territorio regionale e nazionale possano nascere altri spazi orientati alla recovery ispirati ai suddetti principi e linee guida che abbiano comunque una loro identitĂ con peculiaritĂ proprie: questo perchĂŠ saranno portati avanti da altre persone con caratteristiche proprie e individuali. Il Coordinamento si riserva e si impegna a mettere in campo ogni iniziativa che riterrĂ utile al raggiungimento dei suoi scopi e principi. I membri tutti sottoscrivono ed approvano il presente documento riconoscendosi in esso.

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Queste sono alcune frasi che esprimono i desideri "chiesti" dai partecipanti al cavallino azzurro Marco Cavallo junior "presente" con tutti noi nell'ingresso del palazzo ex poste il giorno del convegno.

ssano avve-

di noi po Che i sogni di ciascuno rarsi...

Desidero ardent emente coltivar e la passione per questo lavo ro, senza mai pe rderla di vista

Scrivere un libro, pubblicarlo e dive e famosa.

ntare ricca

Cambiare mentalità.

L'Augurio che di "CAVAL LI" come questo ne nascano ancora tanti AUGURI Solidarietà e re ti! Grazie per i messaggi ch oggi ci avete pa e ssato...

Avere l'opport unità di esp rimere il mio sapere. Fare e saper fare in ambit o lavorativo, per fare LQ PRGR GL UDJJLXQJHUH DQFKH OH JUDWL¿ FD]LRQL

e! Grazie per quello che fat

Desidero che la relazione d'aiuto possa essere sempre più percepita come uno spazio creativo, di profonda espressione artistica, perché è così che io vivo il mio mestiere di psicoterapeuta rigenerandomi ogni giorno.

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1 ass. soSono stata 1 paziente, adesso sono essere di sa ciale. Che la mia "Recovery" pos tutti voi/noi sempre!

Mi auguro che questa bellissi ma realtà si ap sempre più, pe ra rché c'è bisogno anche di voi in questo mondo!

e ricco di numeros ri e ch an è " so L'essere "diver ¿ FLDOH R PRQGR VXSHU VW XH T LQ L LO XW VRUVH

I sogni si avverano... e io sono felice! Noi siamo tutti sulla stessa linea.... Tutti matti

Ognuno di noi, consapevolmen te o inconsapevolmente è una risorsa. Il "fare as sieme" è mettere in campo tutte queste ri so rse per migliorare le condizio ni e la qualità di vita di ciascuno di noi.

...che venga applicato il modello di reale coinvolgimento attivo dei pazienti e loro familiari

Vivere in serenità e follia allo stesso tempo.

Diminuisca un

idità pò l'umana st up

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Direttivo UNASAM 15 Ottobre 2016: CriticitĂ e proposte

ISAM

l 15 ottobre scorso, la direzione Nazionale dell’UNAha stilato un documento di denuncia delle carenze dei servizi territoriali di salute mentale italiani. Il documento è stato inviato alle istituzioni, compreso il ministero della salute. L’Associazione 180amici Puglia ONLUS condivide appieno il contenuto del documento: molte delle carenze lĂŹ denunciate, infatti, sono state fatte presenti piĂš volte nei documenti che Il Presidente dell'Associazione 180amici Puglia LO FHQWUR 0DUFR &DYDOOR H OÂś$VVRFLD]LRQH KDQQR GLŕľľ X Cosimo Venerito durante il suo intervento al Direttivo Unasam so negli ultimi anni durante l’attivitĂ di promozione e sensibilizzazione sui temi della salute mentale. autonomo. Precedentemente durante una riunione del direttivo dell’UNASAM, ho discusso sulla dolorosa situazione Nei nostri documenti abbiamo piĂš volte fatto riferinel nostro territorio: dopo che l’assistente sociale del mento ai budget di salute come possibile soluzione. Il CSM di Mesagne è andata in pensione non è stato budget di salute altro non è che la riconversione della DQFRUD QRPLQDWR QHVVXQR H DO &60 VL q YHULÂż FDWD XQD spesa sanitaria destinata a strutture e percorsi di cura notevole riduzione dell’orario di apertura e ancora, cronicizzanti e dall’elevato costo economico in progetnegli SPDC vigono le porte rigorosamente chiuse, ti individualizzati che producano vera autonomia e un talvolta la contenzione e videosorveglianza continua. risparmio per tutta la collettivitĂ . 4XHVWH HG DOWUH TXHVWLRQL GLŕľľ XVH LQ SL SDUWL GHOOÂś,WDOLD Se è vero che la salute è un diritto e che non c’è salute l’UNASAM denuncia. senza salute mentale, anche per chi non ha problemi proVorrei sottolineare soprattutto due punti: priamente psichiatrici, sarebbe auspicabile che le istituzioni dessero il giusto peso alla questione salute mentale /D PDQFDQ]D GL XQD ULVSRVWD DGHJXDWD DOOD VRŕľľ H collocandola fra le prioritĂ degli interventi pubblici. renza delle persone con disagio psichico da parte dei servizi di salute mentale territoriali con reali progetti Cosimo Venerito individuali di ripresa che prevedano il lavoro, l’abitare, mancanza che, inevitabilmente, sovraccarica di VRŕľľ HUHQ]D OH IDPLJOLH OH TXDOL FHUFDQR YLH GÂśXVFLWD FRQÂż GDQGR LQ WHUDSLH SUHVFULWWH GD SURIHVVLRQLVWL SUL vati con un notevole dispendio di risorse economiche e non sempre con buoni risultati. 2. Pur non essendo un esperto di diritto, non ritengo necessarie altre leggi in materia di salute mentale, soprattutto non mi sembra necessaria una legge che nell’intento di creare lavoro per le persone con disaJLR SVLFKLFR LVWLWXLVFH GHOOH Âż JXUH QRQ FRQVLGHUDWH nella dignitĂ , alla pari dalle persone “saneâ€?, perchĂŠ potrebbero contribuire piuttosto ad aumentare la disistima che l’emancipazione verso uno stile di vita 22


Il "fuori" del Marco Cavallo

THINK-TANK Conference CROSSROADS OF CHANGE WHO Collaborating Centre for Research and Training International Mental Health Collaborating Network

The leading experiences in a Whole Life, Whole Systems, Whole Community Approach to Mental Health Services and Practices 17th-18th October 2016, Trieste Hotel Rivira & Maximilian’s

La nostra Associazione non poteva mancare all'evento internazionale organizzato anche quest'anno a Trieste. Di seguito alcune considerazioni personali che rendono l'idea di quanto si possa investire in queste occasioni.

Considerazioni in merito Una nostra micro delegazione, composta da me e Maddalena S., ha partecipato all’importante Conferenza Internazionale organizzata dal Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal DSM di Trieste. Roberto Mezzina ha scelto le esperienze più innovative in giro per il mondo invitandole ad incontrarsi in un confronto sereno e stimolante per tutti e ci ha tenuto ad avere tra queste la nostra. Le esperienze italiane presentate oltre a quella di Trieste erano quelle di Livorno, Brescia e Latiano. Dal mondo c’erano rappresentanti da tutta Europa (Austria, Francia, Regno Unito, Olanda, Germania, Svizzera, Belgio, Spagna, Serbia, Irlanda) e da paesi lontani come l’India, gli Stati Uniti, la Turchia, la Malesia, la Finlandia, l’Australia, la Danimarca, il Brasile, la Nuova Zelanda. Insomma una “babele” positiva che ha permesso a tante/i di conoscersi, di emozionarsi e di tornare a casa pieni di nuovi stimoli. Devo dire che ritrovarsi e riconoscersi all’interno di una RETE mondiale ti fa sentire meno solo: infatti una delle caratteristiche comuni emersa nella conferenza è stata

Carlo Minervini, Direttore del Centro Sperimentale Pubblico "Marco Cavallo"

quella che le esperienze “in avanti” spesso non sono adeguatamente riconosciute e supportate in patria… Anche noi del “Marco Cavallo del sud” abbiamo avuto l’opportunità di raccontarci e siamo stati molto apprezzati: con alcuni ci siamo scambiati gli indirizzi per poter rimanere in contatto, altri ci hanno invitati da loro ed hanno promesso di venire a trovarci perché molto interessati alla nostra esperienza. Insomma un’altra occasione di crescita per il collettivo del Marco Cavallo che continua a galoppare per il mondo e a trovare nuovi amici. Carlo Minervini

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MĂ t di Modena 2016 – dal 24 al 26 ottobre: un’occasione per fare rete Qualche mese fa la SIEP (SocietĂ Italiana di epidemiologia psichiatrica) ha redatto un documento cosĂŹ denominato: “Lettera Appello per la salute mentaleâ€?, destinato alle nostre istituzioni e al ministro della salute, pienamente condiviso dalla nostra Associazione. Il Presidente della SIEP è Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Modena, organizzatore del “MĂ tâ€?, cioè la settimana della salute mentale, durante la quale si svolgono a Modena e dintorni una serie di eventi sulla salute mentale. L’Associazione 180amici Puglia è stata ospite del MĂ t dal 24 al 26 ottobre scorsi e ha partecipato con un gruppo di 5 persone: Carlo Minervini, Maddalena Guida, Maddalena Sterlicchio, Davide Monte e me. Come accade oramai da un po’, i biglietti aerei sono stati prenotati un po’ di tempo prima in modo da risparmiare sul costo, mentre per dormire siamo stati ospitati in un alloggio messo a disposizione delle persone con disagio psichico con diversi posti letto. Per chi conosce i temi della Recovery e della riabilitazione sa che "l'abitare" è un tema importante in salute mentale, fondamentale per la ripresa e il benessere delle persone FRQ VRŕľľHUHQ]D SVLFKLFD 3HU L SDVWL DEELDPR DYXWR D GLsposizione alcuni badges della AUSL di Modena con cui avremmo potuto pranzare e cenare recandoci nei locali convenzionati. Considerando che l’AUSL di Modena rimborsa i biglietti di viaggio, tutto sommato quello del MĂ t Modena è un viaggio-studio economico, ma soprattutto di notevole interesse. Avevamo prenotato da internet anche un posto-auto per lasciare lĂŹ l’automobile e poi, preso il volo per Bologna e arrivati la sera del 21, è venuto a prenderci Michele che ci ha accompagnati a Modena, per assistere ad uno degli eventi in programma del Mat. Era uno spettacolo teatrale di Luca Atzori, che accompagnandosi con la chitarra, ha recitato un monoORJR LQWHUHVVDQWH ULJXDUGDQWH DQFKH OD VRŕľľHUHQ]D (JOL q presidente del Mad Pride di Torino. Dopo lo spettacolo siamo andati tutti a cena e poi a dormire. All’indoma-

ni con il bus siamo arrivati alla "Tenda", una struttura vicino alla stazione centrale, sede del convegno. Il primo intervento della mattina è stato introdotto da Carlo Minervini che ha illustrato cosa si fa al Centro Marco Cavallo, poi ci sono stati gli interventi di Maddalena, Davide e il mio. Ho parlato della mia esperienza personale e dell’Associazione 180amici Puglia. Nel pomeriggio ha relazionato Domenico Semisa, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Bari, nostro vicino. Mi è parso che abbia un modo di promuovere la salute mentale un po’ diverso dal nostro: con lui non c’erano DŕľľDWWR SHUVRQH FRQ GLVDJLR SVLFKLFR WXWWDYLD OÂśLQWHUYHQWR q VWDWR HŕľśFDFH +D SURSRVWR XQ EHO ÂżOPDWR FKH VDUj ritrasmesso a Bari in occasione del Festival della Salute Mentale del dicembre prossimo in cui varie persone con disagio psichico pronunciavano la frase psicoterapeutica “Il mio corpo è la mia casaâ€?. Un invito a non cercare al di fuori di sĂŠ stessi, ma a sentirsi a proprio agio con sĂŠ stessi. L’indomani, martedĂŹ, sono stati proposti per tutta la giornata gli interventi delle persone con disagio psichico e delle Associazioni e anche a noi è stato chiesto un intervento. Io, Davide e Maddalena abbiamo cercato di esprimerci questa volta "a braccio". Io ho preso spunto dal Focus Group sulla speranza di qualche giorno prima vissuto al centro Marco Cavallo e ho cercato di dare

Un momento degli incontri della Settimana della Salute Mentale di Modena la mia ricetta della possibile guarigione: se una persona ha la speranza di guarire o comunque di migliorare il proprio stato di salute mentale e ci mette la volontĂ nel VXR SHUFRUVR ULDELOLWDWLYR VH VL DŕľśGD DL VHUYL]L GL VDOXWH mentale del proprio territorio e ai servizi sociali per essere aiutato nella ripresa, se mette in pratica il consiglio FKH WXWWL L JHQLWRUL GDQQR DL SURSUL ÂżJOL SHU TXDQWR ULguarda il lavoro: “quando vedi che c’è qualcosa da fare, non indugiare, falla! Buttati sul lavoro!â€?, allora senza dubbio vedrĂ il proprio stato di salute migliorare e magari lo psichiatra diminuirĂ il dosaggio dei farmaci della propria terapia. Alla sera siamo andati a vedere un altro 24


chico), aveva già messo in scena in altre occasioni a Torino, Trieste, Pinerolo, Asti e Macerata. Luca ha condotto la sua rappresentazione completamente da solo con l'ausilio di una chitarra e della sua espressività teatrale. Quella sera ho rivisto con piacere Emanuela Ciambellini (psicologa e psicoterapeuta responsabile del Social poit a Modena) accompagnata dalla sua splendida bimba Alice e nei giorni successivi anche Manto, Sonia e tanti altri amici modenesi. Il 24 mattina invece siamo stati alla "Tenda", a Modena. L'argomento trattato era: "Empowerment dei pazienti nelle scelte di politica sanitaria" e noi siamo intervenuti per primi (è possibile consultare l'intero programma della settimana del màt all'indirizzo www.matmodena.it). Proprio per questo motivo ero un pò tesa e non sono riuscita a leggere il mio Cosimo Venerito intervento come avrei desiderato fare, facendo un pò di confusione. Comunque insieme a me sono intervenuti anche Cosimo, Davide e Carlo Minervini e sono sicura che tutti insieme siamo riusciti a far comprendere al Il Mat, l'empowerment e io pubblico la singolarità della nostra esperienza pugliese. Anche quest'anno siamo stati invitati ed ospitati a Mo- Dopo di noi ci sono stati altri interventi tra cui quello dena per il màt, giunto alla sesta edizione, per testimoni- degli UFE (utenti e familiari esperti) che operano nei servizi di Trento. Come sempre la loro esperienza risulare l'esperienza del Centro Sperimentale Pubblico "Marco Cavallo" di La- WD HVVHUH PROWR LQWHUHVVDQWH 0ROWR VLJQL¿FDWLYD q VWDWD tiano (BR). Siamo par- anche la presentazione del libro "Dettagli inutili" di Altiti in cinque il 23 ot- berto Fragomeni edizione Alpha Beta della collana 180. tobre scorso. Eravamo L'autore è una persona con esperienza diretta. Il libro e tre SEPE (socio esperto l‘autore sono stati presentati in maniera molto gioviale per esperienza): Davide da Peppe Dell'Acqua. Il pomeriggio del 23 per me è staMonte, Cosimo Veneri- to ancora più interessante perchè le persone con espeto ed io in compagnia di rienza diretta sono salite sul palco ad esprimere quello Maddalena Guida (psico- che desideravano. Alcuni hanno letto delle poesie, altri loga) e di Carlo Minervi- hanno raccontato la loro storia ed il loro percorso di emMaddalena Sterlicchio ni (psichiatra e direttore powerment. Per me l'empowerement delle persone con durante il suo intervento dell'Unità Operativa di esperienza diretta consiste nella presa di coscienza di sè al Màt Salute Mentale Mesagne e della propria condizione in modo tale che, col passare – San Pancrazio). Sia- del tempo possa essere possibile acquisire gli strumenti mo poi rientrati il 26 ottobre. Per la prima volta con adatti per riuscire a mantenere stabile il proprio livello noi è venuto Carlo Minervini perchè invitato dagli or- di benessere. E' una consapevolezza non facile da ragganizzatori del màt per testimoniare con noi SEPE la giungere e da sostenere e soprattutto da mantenere nel particolarità della nostra sperimentazione in Puglia. I tempo. E' anche necessario riconoscere che ogni indiprimi anni, noi SEPE, incoraggiati da Carlo Minervi- viduo ha la sua singolarità e le proprie caratteristiche. ni, da Maddalena Guida e da Mariella Brugnano (tec- Quindi ognuno di noi possiede degli strumenti da poter nico della riabilitazione psichiatrica), ci siamo recati mettere in gioco per riuscire a stare bene, l'importante da soli ad esplorare questo festival che consiste in una è essere in grado di farlo. Nel caso delle persone con settimana intera dedicata alla salute mentale. Per me esperienza diretta credo sia fondamentale essere supera un mondo totalmente nuovo, sconosciuto. Ho avuto portati non solo dai farmaci, ma anche dagli stessi opela fortuna di poter venire a contatto con manifestazio- ratori della salute mentale, dai familiari, dagli amici e ni così ricche di eventi che spesso si accavallano tra di nel nostro caso al Marco Cavallo anche dai SEPE. Gli loro, lasciando anche il desiderio di volersi sdoppiare strumenti per acquisire uno stato di benessere e di stabiper poterle seguire tutte. Infatti gli avvenimenti previsti lità variano da individuo ad individuo. Non è possibile VRQR DQFKH GLVORFDWL QHL SDHVL OLPLWUR¿ /D VHUD GHO stabilire delle strategie che vadano bene per tutti ma è ottobre Michele Panza (un amico impegnato come ope- necessario guardare alla singola persona e alle sue neratore in una struttura residenziale) è venuto a prenderci cessità. Nel pomeriggio del 24 con Maddalena Guida e in aeroporto a Bologna e giunti a Modena ci ha portati Carlo Minervini siamo stati invitati da Luca Negrogno al "Teatro dei Segni" dove era previsto uno spettaco- (sociologo ricercatore) e Giorgio Casillo (membro del lo, "Gli aberranti", performance che Luca Atzori, amico direttivo dell'Associazione "Insieme a Noi") a visitare torinese (persona con esperienza diretta di disagio psi- "La Fonte", un centro diurno in periferia che viene ge25 VSHWWDFROR WHDWUDOH VHPSUH VDSLHQWHPHQWH R൵HUWR GD SHUsone con disagio psichico in cui ho notato la contrapposizione tra l’arrivismo di chi cerca di far carriera a tutti i costi e la saggezza di una scimmia, che essendo un antenato dell’uomo ha comportamenti più istintivi e forse anche più naturali, che cercava di dare consigli agli uomini. La mattina seguente sempre alla “Tenda” ci hanno spiegato che i disagi psichici degli adulti spesso hanno origine da un trauma avvenuto in età adolescenziale e non è possibile risolvere quel disagio se non si scioglie il trauma che l’ha generato. In tarda mattinata ci siamo poi recati in aeroporto dove abbiamo mangiato un panino in attesa della partenza per il rientro.


stito dall'associazione "Insieme a Noi". La Fonte, pur ricevendo un piccolo contributo annuale di â‚Ź 40.000 dal comune di Modena e dall'Ausl locale, riesce a realizzare numerose attivitĂ perchè sostenuta dal volontariato eseguito dai familiari e dai cittadini sensibili al mondo della salute mentale. Il luogo, un casale in campagna, prima del tutto abbandonato, per rivivere, si è avvalso dell'utilizzo intelligente delle stesse cose giĂ presenti lĂŹ. Anche i soci dell'associazione "Insieme a Noi" hanno contribuito ad allestirlo portando elementi d'arredo. Tutto ciò mi fa pensare a come è cominciato a vivere il Marco Cavallo di Latiano e mi auspico ci possa essere uno scambio ulteriore tra noi e loro perchè senz'altro abELDPR HQWUDPEL FRVH LQ FRPXQH HG HVSHULHQ]H GLŕľľHUHQWL utili a farci migliorare. Alla Fonte sono attivi svariati laboratori: cucina (si mangia quello che viene prepaUDWR PXVLFD RYYHUR 2ŕľśFLQH GHO VXRQR IRWRJUDÂżD arte ed agricoltura. Posso aggiungere che visitando La Fonte e partecipando anche quest'anno al MĂ t ho potuto avere la conferma che è possibile fare salute mentale non basandosi esclusivamente sull'assunzione di farmaci che restano comunque indispensabili o meglio, come piace spesso dire a me, una stampella sulla quale ci si può appoggiare. E' necessario anche avere un supporto psicologico ed incontrare buoni amici con cui poter condividere sia i momenti di gioia che i momenti difÂżFLOL 3HU PH q LQGLVSHQVDELOH DQFKH DYHUH XQ ODYRUR FKH mi permetta di avere un'indipendenza economica ed un impegno quotidiano al di fuori dal nucleo domestico. Probabilmente non sono capace di imparare a dosare da sola le mie forze e quindi a volte mi ritrovo ad essere troppo stanca senza accorgermene e a pensare di poter fare a meno di assumere la dose di farmaci concordata FRQ LO VHUYL]LR FKH PL VHJXH 6RQR PDGUH GL WUH ÂżJOL DL quali tengo molto e che oramai stanno cominciando a prendere le loro strade di vita, ma anche il desiderio di dare e ricevere amore da un compagno di vita è fonGDPHQWDOH SHU PH ÂżQ GD TXDQGR HUR EDPELQD WHPSL LQ cui ancora non avevo nessun sintomo del mio disagio psichico. Devo ammettere che attualmente mi ritrovo ricoverata nel SPDC di Brindisi perchè dopo un'estate da mille e una notte, mi sono ritrovata con le pile scariche ed ho tentato il suicidio. Questa è la seconda volta nella mia vita che lo faccio e ho rischiato seriamente di morire. Penso però che questa volta che ho rischiato seriamente di perdere la mia vita ed invece sono ancora TXL D FHUFDUH GL SURVHJXLUH OD PLD VWUDGD DŕľľURQWDQGR L PRPHQWL GLŕľśFLOL TXHOOL JLRLRVL H TXHOOL LQDOWHUDELOL SURbabilmente mi sto approcciando all'empowerement. Mi sembra di essere cambiata e di aver compreso come fare ad approcciarmi al mio reingresso nella societĂ , anche perchè se non sono morta ci saranno tanti buoni motivi per continuare a lottare su questa terra come fa tutta la gente che non si toglie la vita.

Viaggio studio a Crotone dal 30 Giugno al 2 Luglio 2016

Foto ricordo del viaggio studio nella Sala del Convegno

GiovedĂŹ 30 giugno si è tenuto, nella biblioteca dell’ospedale civile “San Giovanni di Dioâ€? di Crotone, un seminario dal titolo “Impazzire si può‌al sud; percorsi condivisi di Recovery in Salute Mentaleâ€?, al quale hanno partecipato gli operatori del CSM di Mesagne, lo psichiatra Carlo Minervini e il tecnico della riabilitazione psichiatrica Mariella Brugnano, i Sepe (soci esperti per esperienza) del Centro sperimentale di Latiano “Marco Cavalloâ€? e la responsabile del Centro diurno di salute mentale dell’Asp di Crotone, la psichiatra Lidia Rizza, con le persone con esperienza diretta che frequentano il centro e alcuni volontari. Durante il convegno utenti, famiglie, operatori e servizi si sono confrontati sulla base delle proprie esperienze. Alcuni anni fa gli operatori e gli utenti del Csm di Crotone, grazie alla mediazione della crotonese Mariella Brugnano, hanno partecipato ad un importante convegno in Puglia, intitolato “Impazzire si può‌ al sud?â€? ed organizzato dal centro Marco Cavallo di Latiano. Tale convegno fa parte del circuito di una serie di convegni partiti da Trieste, dal titolo appunto “Impazzire si puòâ€? peraltro molto rappresentativo. Infatti impazzire si può, se ci sono gli aiuti giusti, perchĂŠ questo non rappresenti uno stigma, una macchia o, addirittura, una vergogna. Gli operatori del “Marco Cavalloâ€?, quindi, non hanno fatto altro che ricambiare con noi calabresi, consolidando questo gemellaggio giĂ intrapreso durante i tornei di calcetto internazionali organizzati dal DSM di Lecce e ai quali avevano preso parte entrambi i centri, partecipando al convegno di giovedĂŹ 30 Giugno scorso a Crotone, organizzato in pochi giorni, il cui scopo HVVHQ]LDOH HUD TXHOOR GL DŕľľHUPDUH FKH VH ÂłLPSD]]LUH VL Maddalena Sterlicchio puòâ€?, anche “guarire si puòâ€?. La nota distintiva di questi convegni è la partecipazione dei Sepe, che portano la propria testimonianza diretta 26


Un momento di relax nella splendida cornice della terra di Calabria delle esperienze psichiche, i quali, dopo aver ripreso in mano la loro vita, sono in grado di organizzare H SDUWHFLSDUH D FRQYHJQL VFLHQWLÂżFL QD]LRQDOL HG internazionali. La squadra di calcetto del Marco Cavallo Questa esperienza rientra in quelli che il dottor Minervini GHÂżQLVFH ÂłYLDJJL VWXGLR´ XWLOL DQFKH SHU FRPEDWWHUH 4 Calci in amicizia l’autoreferenzialitĂ perchĂŠ avviene il confronto con gli

I

Uno scorcio del panorama calabrese altri. La propensione ad organizzare tali convegni nel Meridione nasce dall’esigenza di “riscattarci dalla nostra cultura, per rivalutare, perciò, il territorio. Nel corso dei lavori si sono susseguite diverse testimonianze dei Sepe, FRPH TXHOOD GL 0DGGDOHQD FKH KD VRWWROLQHDWR OÂśHŕľśFDFLD del metodo usato nel centro pugliese: “Da quando sono entrata nel centro “Marco Cavalloâ€? ho ridotto l’uso dei farmaci e ho annullato i ricoveri in ospedale, anche se KR DWWUDYHUVDWR PRPHQWL GLŕľśFLOL FKH KR VXSHUDWR JUD]LH agli operatori del centro, attraverso il dialogoâ€?. 8Q DOWUR DGGHWWR DL ODYRUL KD FKLXVR OÂśLQFRQWUR DŕľľHUPDQGR che la cosa piĂš importante “è fare gruppo, condividere OH HPR]LRQL OH HVSHULHQ]H OD VRŕľľHUHQ]D H DSULUVL DJOL altri senza pauraâ€?.

l CSM di Bari ci invita all’incontro amichevole di calcetto “4 calci in amiciziaâ€?; occasione per consolidare le buone pratiche della salute mentale di comunitĂ , e perchĂŠ no, magari vincere anche una partita, che proprio male all’autostima non fa. L’impresa è LPSURED LO ÂżDWR VFDUVHJJLD JOL VFKHPL VRQ SDVVDWL GL mente, non ci si allena da mesi. Ma l’occasione ĂŠ troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire: si tratta di cementare i rapporti con le realtĂ a noi attigue. E allora si convoca in gran fretta mister Fernando Argentieri, un passato nel calcio professionistico a dargli lustro, e ormai da tre anni alla guida tecnica della nostra squadra. Il WHPSR VFDUVHJJLD QRQRVWDQWH FLz ÂżGXFLD H LPSHJQR negli allenamenti non mancano. Finalmente arriva il 25 ottobre; la giornata ĂŠ caldissima, il viaggio scorre tranquillo. Arrivati sul campo, la prima spiacevole sorpresa: il terreno di gioco ĂŠ piĂš grande di quello al TXDOH VLDPR DELWXDWL /H HVLJXH ULVHUYH GL ÂżDWR JDUDQWLVFRno un’autonomia di circa cinque minuti e considerando il caldo canicolare, si scende a tre. Ma in fondo non ĂŠ questo l’importante: il clima festoso e goliardico ripaga di tutto, cosĂŹ come l’opportunitĂ di ritrovare vecchi amici. La partita si conclude con la consueta gragnuola di goal sul nostro groppone. Poco importa: una doccia veloce e poi via al CSM del quartiere San Paolo per consumare un pranzo luculliano tutti insieme, vincitori e vinti, “utentiâ€? e non; i suoi locali diventano crocevia di varia umanitĂ , luoghi di vita vissuta nei quali YHGHUH D ÂżDQFR SDVWD H SDVWLJOLH QRQ GHVWD scandalo. Gennaro Dinota

Aurelia Parente 27


IDEATO E REALIZZATO DAL COLLETTIVO DEL CENTRO SPERIMENTALE PUBBLICO MARCO CAVALLO DI LATIANO(BR) E STAMPATO DALLA COOPERATIVA FHORSE

Con la nostra determinazione a continuare a dar vita al nostro periodico, giĂ giunto al suo 25° numero, vi auguriamo calorosamente buon anno nuovo! $ŕśŒŕśŒŕśˆŕľźŕś‚ŕľşŕś“ŕś‚ŕśˆŕś‡ŕľž amici Puglia ŕľź ŕśˆ &ŕľžŕś‡ŕś?ŕś‹ŕśˆ 6ŕś‰ŕľžŕś‹ŕś‚ŕś†ŕľžŕś‡ŕś?ŕľşŕś…ŕľž 0ŕľşŕś‹ŕľźŕśˆ &ŕľşŕś?ŕľşŕś…ŕś…ŕśˆ 9ŕś‚ŕľş & 6ŕľźŕľşŕś“ŕś“ŕľžŕś‹ŕś‚ ŕľťŕś‚ŕśŒ /ŕľşŕś?ŕś‚ŕľşŕś‡ŕśˆ %5

7ŕľžŕś… )ŕľşŕś‘ ( ŕś†ŕľşŕś‚ŕś… amicipuglia@libero.it Periodico informativo-culturale sulla Salute Mentale. Dir. resp. Maurizio Distante. Aut. Trib. di Brindisi n. 537/15 del 28/04/2015

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