ANI PER L’INDUSTRIA, quando il meglio è l’unica scelta.
Quando cerchi forza, precisione e resistenza - anche ai ritmi di lavoro più intensi – non c’è altra strada. I nostri prodotti sono progettati per professionisti nei settori della verniciatura, della lavorazione del metallo, del legno, dell’edilizia e tanti altri.
TECNOLOGIA, TECNICA, INNOVAZIONE, MADE IN ITALY. Ogni realtà è diversa, lo sappiamo. Con la nostra gamma copriamo tutte le esigenze di piccole o grandi aziende, ma se questo non dovesse bastare possiamo progettare soluzioni ottimizzate sulle tue lavorazioni, con risultati impeccabili.
MADE IN ITALY SINCE 1962
SOMMARIO 2025 novembre
RUBRICHE E SERVIZI
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Le aziende della ferramenta che conta seguici su Organo ufficiale dell’Unione distributori italiani bulloneria Euroimpianti Firenze è partner di FerramentaEvolution
ABBIAMO TUTTI UNA STORIA
Sogno di vivere nella tranquillità della montagna ma, sul lavoro, cerco dinamismo. Se mi chiedono della tecnologia sembro titubante; in realtà è una preziosa alleata per migliorare la vita quotidiana.
Ileana
Impiegata ufficio commerciale Italia
DA SEMPRE AMBROVIT METTE
LE PERSONE AL CENTRO DELLA SUA AMBROVIT.IT/UNDERCOVERHEROES
di forte trasformazione. I canali tradizionali continuano a rappresentare il cuore delle vendite, ma la Grande Distribuzione Specializzata (GDS) e l’e-commerce stanno progressivamente modificando le abitudini di acquisto dei clienti professionali e del fai-da-te. Questa evoluzione richiede ai rivenditori di saper interpretare nuove dinamiche e adattare le proprie strategie.
L’inflazione, l’aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti stanno inevitabilmente comprimendo i margini, mettendo alla prova la capacità delle aziende di mantenere competitività e redditività. In questo contesto, il semplice approccio “prodotti sugli scaffali” non è più sufficiente: i rivenditori più efficaci sono quelli che riescono a distinguersi offrendo servizi a valore aggiunto, assistenza tecnica qualificata e un assortimento mirato e specializzato, capace di rispondere alle esigenze specifiche di professionisti e aziende.
Le opportunità non mancano: il mercato premia chi sa innovare, seguire le tendenze e proporre soluzioni personalizzate. In questo scenario, Ferramenta 2000 si conferma come punto di riferimento per il settore, fornendo ai professionisti informazioni, analisi e strumenti utili per orientarsi e crescere in un mercato in continuo cambiamento.
Camilla Francesca Galimberti Il direttore
Airgama potenzia la produzione: nuova linea per una maggiore sicurezza e visibilita’ dei ponteggi
Insieme questi sei articoli complementari formano un kit di protezione per ponteggi destinato a diventare un punto di riferimento per chi cerca sicurezza, estetica e semplicità di gestione in magazzino
Dal 1978 Airgama è sinonimo di competenza, affidabilità e innovazione nel mondo delle soluzioni per l’edilizia.
Quasi cinquant’anni di esperienza che si traducono in prodotti concreti, sviluppati per rispondere alle esigenze operative dei cantieri e alle richieste commerciali di chi seleziona e distribuisce materiali per la sicurezza e la ferramenta professionale.
Oggi l’azienda presenta una linea completamente nuova di accessori per ponteggi, progettata per alzare gli standard del settore e offrire ai rivenditori una gamma moderna e funzionale.
"Non abbiamo stravolto il kit di protezione per ponteggi già esistente: lo abbiamo migliorato. Per il sottobasetta e il livellatore abbiamo introdotto un nuovo sistema alveolare, progettato per garantire una maggiore aderenza al terreno e una robustezza superiore. In aggiunta, il doppio catarifrangente sul copritubo incrementa la visibilità e la sicurezza in qualsiasi condizione. Tutti gli stampi della linea sono stati progettati e realizzati direttamente nella nostra officina mentre le nostre presse di stampaggio di ultima generazione, dotate di sistemi robotizzati, ci permettono di offrire ai distributori un prodotto eccellente con un rapporto qualità/prezzo davvero competitivo, con l’obiettivo di portare benefici concreti anche nei cantieri."
Gaetano Carluccio Direttore Commerciale Airgama
Una linea completa, un segmento in crescita
L’attenzione alla sicurezza e alla visibilità nei cantieri è un trend in costante crescita. Le nuove normative, la sensibilità dei committenti e la necessità di prevenire gli infortuni rendono indispensabili prodotti che uniscano funzionalità tecnica e visibilità immediata. Airgama risponde con una linea 100% made in Italy, in polipropilene giallo ad alta visibilità con doppio catarifrangente integrato, studiata per offrire soluzioni concrete e immediatamente spendibili sul mercato della ferramenta e della grande distribuzione professionale.La linea si compone di sei articoli complementari, che insieme formano un kit di protezione per ponteggi destinato a diventare un punto di riferimento per chi cerca sicurezza, estetica e semplicità di gestione in magazzino.
Sottobasetta piatta con doppio catarifrangente: robustezza, stabilità e visibilità.
La sottobasetta piatta Airgama è progettata per distribuire in modo uniforme il carico del montante e garantire un appoggio stabile anche su superfici irregolari. La sua struttura interna ad alveoli garantisce una maggiore resistenza al carico. Il doppio catarifrangente integrato sui due lati consente un’elevata visibilità anche in condizioni di scarsa illuminazione, migliorando la sicurezza di operatori e passanti.
Struttura alveolare per una maggiore resistenza
Livellatore inclinato con struttura alveolare
Il livellatore Airgama per sottobasetta, inclinato di 5°, nasce per i cantieri in cui il terreno non è perfettamente orizzontale. La sua struttura interna ad alveoli garantisce una maggiore resistenza al carico, mentre l’inclinazione di 5° calibrata permette un adattamento rapido e sicuro. L’installazione è semplice e immediata, riducendo i tempi di montaggio e minimizzando gli errori in fase di posizionamento.
Struttura alveolare per una maggiore resistenza
Cilindro copritubo con doppio catarifrangente
Tappo di protezione con smusso interno
Piccolo ma fondamentale: il tappo di protezione per ponteggi Airgama è dotato di smusso interno, una caratteristica progettuale che ne facilita l’inserimento e garantisce una perfetta aderenza al tubo. Questo dettaglio tecnico si traduce in un montaggio più rapido, preciso e stabile, riducendo il rischio di perdita o disallineamento.
Protezione per giunto ponteggi e impalcature
La protezione per giunto Airgama riprende le caratteristiche tecniche dell’intera linea - polipropilene giallo, con catarifrangente, doppio alloggiamento per fascette - e le applica ai punti più sensibili della struttura: i giunti e le connessioni. Questo accessorio contribuisce a migliorare la visibilità complessiva del ponteggio, proteggendo le aree di collegamento e riducendo il rischio di urti e abrasioni.
Segnalatori luminosi a led
Il copritubo Airgama unisce funzione protettiva, visibilità e sicurezza antifurto. È dotato di doppio alloggiamento per fascette antifurto, predisposizione per l’incastro al tubo e doppio catarifrangente. Rispetto ai modelli attualmente presenti sul mercato, il copritubo Airgama presenta una lunghezza maggiore, studiata per aumentare la superficie riflettente e garantire una visibilità superiore. Oltre a proteggere gli estremi dei tubi e a prevenire danni o contatti accidentali, contribuisce alla visibilità complessiva dell’impalcatura, migliorando la percezione di ordine e sicurezza del cantiere.
Completano la linea i segnalatori luminosi a LED dotati di lente da 180 mm e luce gialla lampeggiante o rossa fissa in classe L3. Funzionali e pratici, dispongono di interruttore ON/OFF, sensore crepuscolare automatico e maniglia per il trasporto. Alimentati da batteria 6V, sono facili da installare grazie alla staffa per palo e alla vite di serraggio.
La sicurezza è il nostro faro
Ogni prodotto Airgama nasce da un principio semplice: la sicurezza non è un costo, ma un investimento. La nuova linea di accessori per ponteggi è l’espressione concreta di questo impegno: un sistema completo, utile al professionista, redditizio per il rivenditore e perfettamente in linea con le nuove esigenze del mercato. Airgama continua a investire in ricerca, materiali e progettazione, con un obiettivo chiaro: creare soluzioni pratiche e innovative per i cantieri e per chi li fornisce. Da sempre costruttori di soluzioni, oggi ancora più visibili.
NOTIZIE in breve
Quando si parla di restauro fai-da-te, la qualità dei materiali e degli strumenti fa la differenza. Con la linea di vernici naturali, senza solventi e capaci di aggrapparsi a qualsiasi superficie senza bisogno di primer Elisa Lunardon, insieme al marito Stefano, ha dato vita a Magic Paint, un’azienda che ha rivoluzionato il settore delle vernici per mobili e superfici domestiche proponendo vernici naturali e sicure. “Questo significa”, spiega Elisa, “niente polvere da carteggiare, meno tempo, meno fatica, e un effetto finale sorprendentemente duraturo”. Magic Paint oggi ha due centri direzionali in Italia, a Castellamonte (TO) e a Zola Predosa (BO), da dove coordina la rete di 50 negozi monomarca e 200 punti vendita in tutto il Paese che si occupano principalmente di arredamento. Elisa Lunardon ha voluto che la sua attività diventasse anche un luogo di incontro, di formazione e di scambio culturale, rivolto soprattutto a chi si approccia al restauro da neofita o per passione. In particolare, Elisa Lunardon ha dato vita a un canale YouTube con tutorial settimanali in italiano e inglese, con dirette e reel che coinvolgono una comunità in crescita – composta oggi da oltre 300 mila persone che per oltre il 99% sono donne - e organizza corsi su misura nei numerosi punti vendita Magic Paint sparsi in Italia, per diffondere il restyling ed il restauro sostenibile e il fai-da-te di qualità. Da più di un anno, Elisa Lunardon ha arricchito la sua attività con la commercializzazione di una selezione mirata di prodotti Makita, quelli che lei stessa utilizza quotidianamente per i tutorial, scelti per rispondere alle diverse esigenze del restauro. Possono sembrare strumenti difficili da usare, ma nel lavoro di Elisa la semplicità e la leggerezza sono fondamentali per non
affaticare, mentre la potenza e l’affidabilità devono garantire un risultato professionale. “Ho acquisito la prima levigatrice a filo Makita dieci anni fa (BO3711), e nonostante l’uso continuo, la utilizzo ancora”, racconta. Nel tempo ha affiancato altre levigatrici, più pratiche per chi lavora in spazi esterni, come la DB0382 alimentata a batteria LXT 18V e il modello a filo BO4566 che facilita moltissimo i lavori su superfici particolari e di piccole dimensioni che utilizza quasi sempre in abbinamento con un aspiratore Makita, per
evitare la diffusione nell’ambiente delle polveri prodotte nella levigatura del legno.
Un altro strumento irrinunciabile per Elisa è la groppinatrice pneumatica AF506, usata con un compressore Makita per unire mobili senza lasciare segni visibili, indispensabile per chi vuole un restauro davvero pulito ed elegante. Completano il kit professionale il trapano avvitatore Makita con cassetta accessori per avvitatura e foratura, il termosoffiatore per la sverniciatura, e il seghetto alternativo elettrico 4327 per tagli creativi e progettazioni su misura.
“Questi utensili”, conclude Elisa Lunardon, “pur essendo professionali, sono leggeri, producono pochissime vibrazioni e permettono di lavorare senza stancarsi. Io preferisco un prodotto di qualità superiore che duri nel tempo e con un servizio post-vendita efficiente: Makita garantisce pezzi di ricambio e assistenza continua, non ti lascia mai sola.”
viPa shoP si rinnova: Più vElocità, Più controllo, Più EfficiEnza
Con una notizia pubblicata sul proprio sito a fine ottobre Vipa ha reso noto di aver rinnovato il proprio e-commerce con l’obiettivo di offrire un’esperienza di acquisto senza interruzioni, più intuitiva e più veloce. Tra le novità la nuova Sezione di Ricerca Avanzata che, permettendo di filtrare rapidamente per normative, materiali, trattamenti e dimensioni, consente di individuare il prodotto in pochi secondi. Per agevolare al massimo il confronto e la valutazione tra le varie opzioni è stata ripensata la modalità di visualizzazione dei prezzi. Nuova anche la ricerca prefiltrata per categorie di materiale che consente di esplorare tutto il catalogo di una specifica categoria in un click. Infine, con la nuova modalità di visualizzazione del carrello dei colleghi è possibile gestire e monitorare facilmente gli acquisti del proprio team, migliorando il coordinamento e la produttività.
Elisa lunardon E Magic Paint: rivoluzionE nEl rEstauro a fianco di Makita
ElEttrocanali si aggiudica il MEtEllino d’oro E gli EtiM awards 2025
Elettrocanali ha conquistato due importanti premi assegnati da Metel: il Metellino d’Oro 2025 e gli ETIM Awards 2025, riconoscimenti che attestano la sua eccellenza nella digitalizzazione dei processi e nella gestione delle informazioni tecniche dei propri prodotti. Il Metellino d’Oro viene assegnato sulla base del numero di ordini EDI (Electronic Data Interchange) spediti e ricevuti nell’anno, considerando la crescita percentuale rispetto al periodo precedente. Elettrocanali si è affermata nella fascia C (fino a 2.999 ordini spediti/ricevuti), registrando un incremento significativo nell’utilizzo di sistemi digitali avanzati per la gestione delle transazioni commerciali. Parallelamente, l’azienda ha ottenuto anche il riconoscimento ETIM Awards 2025, dedicato alle imprese più virtuose nella classificazione ETIM, lo standard internazionale per la strutturazione e la condivisione dei dati tecnici dei prodotti elettrici. L’assegnazione si basa sull’indice di completezza degli articoli classificati, che misura la qualità e la precisione delle informazioni tecniche. Elettrocanali ha primeggiato nella fascia C (da 3.000 a 9.999 articoli a listino), distinguendosi per l’elevato livello di accuratezza e affidabilità dei propri dati di prodotto. A testimonianza di un approccio sempre più orientato alla responsabilità ambientale, Metel ha scelto quest’anno di affiancare ai premi un’iniziativa sostenibile: per ogni azienda virtuosa premiata, verrà piantato un albero di mango sulla piattaforma Treedom, contribuendo così alla riforestazione e alla creazione di valore sociale nei territori coinvolti.
Assortimento per l’installazione fotovoltaica
Con KNIPEX ErgoStrip® PV e KNIPEX PreciForce
KNIPEX ErgoStrip® PV 16 95 03 SB: spelatura anche di cavi resistenti per il fotovoltaico
KNIPEX PreciForce 97 52 42: con una geometria di crimpatura migliorata per un‘ottima conduttività
Ulteriori informazioni su Assortimento per l’installazione fotovoltaica
NOTIZIE in breve
BEst award 2025 PEr controlriv gEn3 di rivit a BlEchExPo
Rivit ha conquistato il terzo posto ai “Best Award 2025” nella categoria “Separating, Joining and Connecting Technologies” durante la fiera Blechexpo 2025 di Stoccarda. Il riconoscimento è stato conferito a Rivit per l’innovativo sistema di controllo del fissaggio Controlriv Gen3, che ha convinto la giuria per le sue caratteristiche tecniche, in grado di migliorare l’efficienza e la qualità nei processi di assemblaggio industriale. La cerimonia di premiazione si è svolta il 21 ottobre 2025 all’interno della fiera di Stoccarda, durante la giornata inaugurale della manifestazione. I Best Award 2025 - organizzati dall’ente fieristico in collaborazione con la stampa specializzata - premiano l’eccellenza tecnologica e la forza innovativa nel mondo della lavorazione della lamiera in cinque diverse categorie tematiche, tenendo conto di alcuni criteri chiave come la tecnologia, il punto di forza unico del prodotto e i benefici per l’utente finale. “Essere premiati a livello internazionale in un contesto così autorevole è motivo di grande orgoglio per tutto il nostro team”, ha commentato Francesco Montanari, Ceo di Rivit -. Il sistema Controlriv Gen3 rappresenta una riuscita sintesi tra la nostra capacità di innovare e le esigenze espresse dal settore produttivo per quanto riguarda automazione e digitalizzazione dei processi di fissaggio. Un riconoscimento prestigioso, in un consesso internazionale, è per noi la conferma della nostra capacità di soddisfare al meglio le esigenze dei nostri clienti”. Blechexpo 2025 ha visto la partecipazione di 1190 espositori provenienti da 41 Paesi e un’affluenza di circa 40.072 visitatori. Per Rivit è stata l’occasione giusta per presentare al pubblico la sua offerta commerciale, con le più recenti innovazioni dedicate non solo al controllo dei processi di rivettatura e fissaggio ma anche agli strumenti e ai consumabili che l’azienda ha a catalogo, registrando grande interesse da parte di visitatori e operatori del settore.
hörMann: ora tutti i Prodotti rEsidEnziali sono co2 nEutral
Bilanciare la quantità di anidride carbonica generata dalle proprie attività con azioni orientate a rimuovere CO2 dall’atmosfera: è questo il meccanismo alla base del concetto di neutralità carbonica, che consente alle imprese di raggiungere un impatto zero in termini di emissioni. E questo è anche l’obiettivo già raggiunto da Hörmann, L’azienda del settore delle chiusure con una solida tradizione nel campo della sostenibilità, ha recentemente iniziato a proporre in Italia tutti i prodotti di serie destinati all’edilizia residenziale in versione CO2 neutral, vale a dire che la quantità di anidride carbonica generata durante il loro ciclo di vita (dalla produzione al trasporto, fino all’utilizzo e allo smaltimento) viene interamente bilanciata da azioni di riduzione e compensazione delle emissioni. L’elenco comprende un elevato numero di soluzioni: dai portoni da garage alle porte d’ingresso, dalle motorizzazioni alle porte interne, fino ai sistemi di deposito outdoor. E in Germania l’offerta si allarga alle soluzioni per l’edilizia non residenziale - come portoni industriali, sistemi di carico e scarico, porte tecniche e sistemi di controllo accessi - che possono essere fornite con compensazione delle emissioni su richiesta dei clienti, rendendo quest’ultimi parte attiva della lotta al cambiamento climatico. “La sostenibilità è per noi una responsabilità industriale misurabile”, afferma Chiara Covi, responsabile marketing di Hörmann Italia. “Offrire prodotti CO2 neutral significa integrare concretamente la tutela ambientale nei processi produttivi, nella logistica e nel rapporto con il cliente. È una scelta strategica nella quale coinvolgiamo l’intera nostra filiera. È il nostro contributo alla sostenibilità reale, lontana da ogni forma di greenwashing.”
costituito a Pisa un cEntro di coMPEtEnza
nazionalE sullE PoMPE di calorE ElEttrichE
La tecnologia a pompa di calore, unanimemente riconosciuta come uno dei driver fondamentali per la decarbonizzazione nel settore della produzione del calore e del freddo – dalla climatizzazione residenziale e commerciale fino ad alcune applicazioni di processo – è stata al centro di una full immersion di due giorni presso l’ufficio Enea al CNR Area della Ricerca di Pisa. All’incontro hanno preso parte importanti associazioni ed enti della filiera delle pompe di calore elettriche tra cui Assoclima, Aicarr, Centro Studi Galileo, Eurac Research. In questi due giorni i partecipanti si sono confrontati sulle tematiche tecniche e sugli strumenti necessari per incrementarne la diffusione, come auspicato dagli indirizzi europei e nazionali per la transizione energetica. Da questo confronto è nata la decisione di costituire un Centro di Competenza nazionale sulle pompe di calore elettriche, con l’obiettivo di diffonderne la cultura tecnologica. L’ambizione del Centro di Competenza è quella di rappresentare un riferimento autorevole a livello nazionale per le varie figure professionali che vi troveranno un “entry point” per orientarsi, e di porsi, in prospettiva, come interlocutore presso i principali organismi istituzionali. In questo quadro, il Centro di Competenza agirà da collettore di iniziative di divulgazione di cultura tecnologica, dalla progettazione di corsi di formazione per progettisti ed installatori, alla sistematizzazione delle normative vigenti e dei sistemi incentivanti per la tecnologia a livello nazionale e regionale, senza trascurare l’utente finale, verso il quale saranno attivati canali di comunicazione e prima conoscenza per una scelta più consapevole del sistema di climatizzazione adatto alle sue esigenze e necessità. Il Centro di Competenza comprenderà nel suo perimetro di azione anche iniziative di sviluppo, monitoraggio e aggiornamento continuo su temi di carattere tecnico-normativo che si prospettano come strategici per il futuro della tecnologia.
6 – 10. 2. 2026
FRANKFURT / MAIN
Seasonal Decoration at its best
Vivi la magia del Natale in fiera:
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NOTIZIE in breve
“Muffa:
diagnosi, PrEvEnzionE, MitigazionE”: la guida tEcnica di hElty su PatologiE EdiliziE E qualità dEll’aria
Considerata una delle patologie edilizie più insidiose e diffuse, la muffa rappresenta una minaccia costante per la salubrità degli ambienti interni e una delle sfide più complesse per chi opera nella progettazione e nella riqualificazione edilizia. Per affrontare il tema con un approccio scientifico e applicativo, Helty, specialista nei sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC), presenta la guida tecnica “Muffa: diagnosi, prevenzione, mitigazione”, un approfondimento gratuito pensato per aiutare i professionisti a costruire e ristrutturare con maggiore consapevolezza, puntando su comfort, efficienza e qualità dell’aria indoor. Realizzata in collaborazione con l’ingegnere Alessandro Felletti, consulente tecnico specializzato in problematiche di muffa e umidità negli spazi indoor, nonché relatore e formatore nel campo della gestione delle patologie edilizie, la guida nasce come strumento pratico e operativo per progettisti, serramentisti, tecnici e installatori che desiderano comprendere a fondo i meccanismi di formazione della muffa e adottare strategie efficaci per prevenirla e risolverla in modo strutturale. Il documento affronta in modo sistematico sia le cause microclimatiche, strutturali e comportamentali del fenomeno, sia le tecniche di diagnosi e di analisi delle criticità edilizie. Ampio spazio è dedicato alle strategie di mitigazione, che includono la correzione dei ponti termici, l’ottimizzazione della ventilazione meccanica e la sensibilizzazione dell’utente finale sulle corrette abitudini di utilizzo degli spazi abitativi.
Con un linguaggio tecnico ma accessibile, la guida si distingue per la sua struttura chiara e per l’approccio basato su dati, casi reali e buone pratiche progettuali. L’obiettivo è fornire ai professionisti del settore edilizio e impiantistico un quadro aggiornato e concreto per migliorare la qualità abitativa e prevenire in modo duraturo le patologie legate all’umidità e alla scarsa ventilazione.
kaEsEr coMPrEssori fEstEggia i 40 anni in italia
Quarant’anni di crescita, persone e innovazione: Kaeser Compressori ha celebrato il suo importante traguardo in Italia con un programma di eventi che ha coinvolto i dipendenti, il network e la stessa famiglia Kaeser, proprietaria del gruppo internazionale, all’insegna della condivisione, della formazione e dello sguardo rivolto al futuro. L’evento celebrativo non è stato solo un momento di festa, ma si è sviluppato attorno a un’agenda intensa e piena di incontri e meeting tecnici che ha visto la partecipazione dell’intera rete vendita e dei dipendenti provenienti da tutta Italia. Le due giornate sono state un’occasione cruciale per l’aggiornamento professionale approfondito, per il networking e, soprattutto, per l’allineamento strategico in vista delle prossime sfide di mercato e dell’introduzione delle nuove gamme prodotto. Un vero e proprio momento di team building orientato al futuro. Il culmine delle celebrazioni si è svolto nella suggestiva cornice di Palazzo Re Enzo, cuore storico e pulsante di Bologna. La scelta di questa prestigiosa location ha offerto una cornice di grande impatto per la serata di gala che ha riunito la famiglia Kaeser, la direzione italiana, i collaboratori e la rete di distribuzione.
SI RINNOVA
Grazie a una grafica più accattivante e a una navigazione più immediata e intuitiva ti sarà più facile esplorare i tanti contenuti proposti: le novità del settore, i video e i tutorial delle aziende, gli speciali web e tutti i numeri di Ferramenta 2000 Evolution!
NOTIZIE in breve
Secondo la Banca Mondiale, oggi l’Italia è al secondo posto nell’UE per perdite economiche legate agli effetti del cambiamento climatico, con circa 134 miliardi di euro tra il 1980 e il 2023, mentre entro il 2050 dovrà affrontare condizioni climatiche sempre più critiche. L’impatto è diretto anche sul settore immobiliare, che vale il 21% del PIL nazionale ed è esposto a rischi fisici e di transizione. Il quadro del patrimonio edilizio evidenzia la necessità urgente di riqualificazione: il 93% del costruito è privato e l’88% residenziale, in gran parte edifici con oltre cinquant’anni di vita (PNIEC 2024). Inoltre, il 68,5% delle abitazioni appartiene alle classi energetiche peggiori (E, F e G) e il 47% degli edifici si trova in aree a rischio sismico medio-alto. È proprio da questa situazione che nasce l’impegno di GBC Italia nel promuovere la trasformazione del settore attraverso sistemi di certificazione mirati al contesto nazionale. Con LEED e il protocollo GBC Historic Building, l’associazione ha dimostrato che la sostenibilità non è un costo, ma un valore economico e culturale. Uno degli obiettivi del Green Building Forum Italia, organizzato da GBC Italia con Regione Lombardia e svoltosi lo scorso 27 ottobre a Milano è stato proprio quello di offrire uno spazio stabile di confronto in cui istituzioni, aziende, associazioni, professionisti e cittadini potessero condividere un impegno comune. Tra i protagonisti, anche Hilti Italia - main sponsor - che, tramite l’intervento di Alice Matteucci, Southern Europe Head of Sustainability, ha contribuito alla tavola rotonda “L’innovazione tecnologica per il climate change”. Hilti destina ogni anno investimenti pari al 7% del fatturato in ricerca e sviluppo. Nel 2024 ha lanciato la sua strategia globale
Lead 2030 nel quale ha introdotto la sostenibilità accanto ai concetti storici di produttività e sicurezza. Dopo aver raggiunto la neutralità carbonica nelle sue operazioni dirette nel 2023, lo scorso anno ha ottenuto la validazione degli obiettivi scientifici da parte della Science Based Targets initiative (SBTi). Tali obiettivi includono la riduzione del 50% delle emissioni Scope 1 e 2, la diminuzione del 30% delle emissioni Scope 3 entro il 2032 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Lato prodotti, Hilti investe nell’ottimizzazione del consumo energetico, la riduzione del peso e l’uso di materiali a minore impatto ambientale. Ad esempio, sta introducendo alternative a minore impatto ambientale, come il demolitore TE 600-AVR (riduzione del 20% dell’impronta di carbonio), il perforatore a batteria TE 50-22 con il 25% dei polimeri sostituiti da versioni a minore impatto ambientale e il demolitore TE 800-AVR con alloggiamento in alluminio al posto del magnesio. L’innovazione per la decarbonizzazione e sicurezza si estende anche ai sistemi di fissaggio e MEP. Come il nuovo sistema modulare di staffaggio MT, progettato con una percentuale media di acciaio riciclato del 20%.
Infine, dal 2010 Hilti utilizza il Life Cycle Assessment per calcolare l’impatto ambientale dei suoi prodotti, evolvendo verso la pubblicazione delle EPD (Environmental Product Declarations), rilasciate da enti terzi. Ad oggi il 75% del suo portafoglio è coperto da queste dichiarazioni utili per costruire l’inventario Scope 3 dei clienti, soddisfare i requisiti dei protocolli Green Building (LEED, BREEAM, WELL, GBC) e rispettare i CAM anche per le infrastrutture stradali.
hilti Main PartnEr dEl grEEn Building foruM italia
NOTIZIE in breve
ElEttrici sEnza frontiErE fEstEggia i 10 anni di volontariato
Fondata nel 2015, Elettrici Senza Frontiere si occupa di portare energia sostenibile e sicura in contesti fragili in Italia e nel mondo. L’associazione ha festeggiato i suoi primi 10 anni di attività con un evento svoltosi lo scorso 10 novembre presso la Sala del Parlamentino di Inail a Roma, che ha visto la partecipazione di istituzioni, aziende partner e volontari. L’iniziativa, intitolata “Insieme per dare Energia allo Sviluppo”, è stata l’occasione per creare un momento di riflessione e confronto su cosa significhi energia solidale e su come si possa concretamente contribuire con sostegno e volontariato. Tra i momenti centrali, la tavola rotonda “Energia, Sviluppo e Inclusione: Nuove Sfide per il Prossimo Decennio”, con il contributo di BTicino, Elettricità Futura, Enel ed ERG. Il dialogo a più voci si è soffermato sull’importanza per le aziende di fare scelte che vadano oltre il business, assumendosi la responsabilità dell’impatto che le loro attività hanno sulla società. Questioni etiche, sociali e ambientali rientrano in maniera sempre più centrale delle strategie aziendali e le attività di Elettrici Senza Frontiere permettono di costruire un valore condiviso tra azienda e comunità. “Il prossimo futuro dell’associazione rappresenta per noi l’opportunità di continuare ad attuare la nostra strategia prevista nel Piano ESG attraverso la realizzazione dei progetti in ambito “Social Purpose for Solar Revamping”, coniugando insieme sviluppo delle rinnovabili, impatto sociale positivo per il territorio e economia circolare.” Aggiunge Gianluca Gramegna, Head of ESG di ERG. “Elettrici Senza Frontiere permette infatti agli operatori come noi di mettere a disposizione il proprio know-how e la propria esperienza a favore delle comunità per le quali l’energia è ancora un bene inarrivabile”. L’evento è stato arricchito dalle testimonianze di associazioni e ONG partner di Elettrici Senza Frontiere che oltre a sottolineare l’importanza delle attività dell’associazione a livello mondiale, hanno presentato alcuni tra progetti i più significativi che hanno permesso di migliorare concretamente la qualità di vita di un luogo.
ardEs Entra in B&B trEnds s.l.
Lo scorso 22 ottobre Poly Pool ha annunciato l’ingresso del brand Ardes, marchio storico del piccolo elettrodomestico italiano attivo dal 1962, nel gruppo internazionale B&B Trends S.L., azienda spagnola attiva in oltre 80 Paesi nel settore dei piccoli elettrodomestici, integrata in un gruppo industriale con un fatturato annuo superiore a 500 milioni di euro. L’operazione arriva dopo che per dieci anni Poly Pool ha portato avanti un percorso di crescita e valorizzazione di Ardes. In questo periodo il marchio ha registrato una significativa crescita e consolidamento sul mercato, con un CAGR del 9 % tra il 2015 e il 2025. L’operazione si concretizza tecnicamente in una cessione del ramo d’azienda “Piccoli Elettrodomestici a brand Ardes” e porterà all’avvio della presenza diretta del gruppo in Italia con la costituzione di B&B Trends Italia, una struttura interamente dedicata al nostro mercato. L’obiettivo è rafforzare e valorizzare il posizionamento di Ardes, ampliandone il potenziale accanto al brand Ufesa, marchio premium del gruppo già affermato in numerosi mercati europei, americani e africani. “La transizione” si legge nella lettera ai partner Poly Pool firmata da Mauro Ricuperati, Ceo Poly Pool e Ines Negra Barrabeig, Ceo B&B Trends, “sarà gestita nel segno della continuità e della massima attenzione verso i clienti. Non sono previste interruzioni nei flussi commerciali: la disponibilità dei prodotti, i servizi di assistenza, la logistica e il supporto, così come la gestione delle condizioni contrattuali, resteranno pienamente garantite”. Nella stessa lettera si è anche annunciato che Poly Pool continuerà a investire nello sviluppo del proprio core business nel settore del materiale elettrico, rafforzando il percorso di innovazione e crescita con il proprio brand e valorizzando il brand Scame all’interno dei canali distributivi presidiati.
con la gaMMa PowErshift
Il brand professionale di Stanley Black & Decker e punto di riferimento per i professionisti del settore edilizio è stato tra i protagonisti di Restructura 2025, la manifestazione dedicata alla riqualificazione, alla ristrutturazione e alla sostenibilità del costruire svoltasi dal 13 al 15 novembre presso il Lingotto Fiere di Torino. Dewalt era presente con uno stand dove ha esposto la propria gamma di elettroutensili professionali e le più recenti innovazioni dedicate ai professionisti della costruzione, della manutenzione e del restauro e con un’area demo dove ha proposto dimostrazioni pratiche della gamma PowerShift, il sistema di attrezzature a batteria per l’edilizia pesante pensata per i cantieri che combina potenza e autonomia grazie a una batteria da 554 Wh in grado di alimentare una vasta serie di macchine per compattazione, posa e foratura.
Black friday, singlEs’s day E cyBEr Monday: lE stiME di Boston consulting grouP
Black Friday, Singles’s Day e Cyber Monday sono ormai diventati un vero e proprio rito dello shopping stagionale, atteso e pianificato al pari dei saldi tradizionali. Queste ricorrenze, nate nell’ambito dell’e-commerce internazionale, oggi scandiscono anche il calendario del consumo italiano: il 97% conosce il Black Friday, l’85% il Cyber Monday e oltre la metà identifica il Singles’ Day. Non solo: circa il 70% degli italiani ammette di rimandare deliberatamente alcuni acquisti proprio per approfittare delle promozioni autunnali, segno di un consumatore sempre più strategico e consapevole.
A fare il punto sulle tendenze per la nuova stagione promozionale emergono la Black Friday Survey 2025 di Boston Consulting Group, che ha coinvolto più di 10.000 consumatori tra Nord America, Europa e Australia, di cui 1.023 nel nostro Paese. Dallo studio emerge che il 60% degli italiani inizia a cercare offerte già tra ottobre e i primi giorni di novembre, con una spesa media prevista di circa 420 dollari (360 euro). “Nove italiani su dieci parteciperanno agli eventi promozionali di fine anno” afferma Simone Gentili, Managing Director & Partner di BCG, sottolineando come questo comportamento non sia più dettato dall’impulso, ma da una pianificazione mirata. Per molti, infatti, queste iniziative rappresentano l’occasione ideale per anticipare i regali natalizi e, contemporaneamente, acquistare prodotti di fascia più alta per uso personale. In un contesto segnato da inflazione e incertezze geopolitiche, lo shopping promozionale diventa un modo per massimizzare il proprio potere d’acquisto. Le categorie più ricercate confermano un equilibrio tra pragmatismo e piacere: elettronica (51%), abbigliamento (50%) e, in crescita costante, il beauty (34%), alimentato dal desiderio di benessere e cura di sé. Il 20% dei consumatori dichiara inoltre di preferire meno acquisti, ma di maggiore qualità.
Il percorso d’acquisto si sviluppa oggi in modo ibrido: la ricerca avviene online, mentre la decisione finale spesso si consolida in negozio. Il digitale però resta il fulcro dell’esperienza: il 60% alterna e-commerce e punto vendita, quasi la metà utilizza pagamenti flessibili e uno su due ricorre già all’intelligenza artificiale generativa per confrontare prodotti, trovare offerte e approfondire caratteristiche tecniche. Un dato che colloca l’Italia tra i Paesi più avanzati nell’adozione di queste tecnologie.
Infine, la survey conferma l’elevata sensibilità al prezzo degli italiani: l’82% monitora variazioni e promozioni, preferendo sconti chiari e immediati. Le formule semplici – come lo “sconto X% su tutto” – risultano le più apprezzate, mentre la soglia minima per percepire un’offerta come realmente conveniente si attesta attorno al 30%. Una conferma che la trasparenza è oggi la leva più efficace per conquistare la fiducia dei consumatori.
dEwalt Protagonista a rEstructura 2025
NOTIZIE in breve
EsauriMEnto
Venerdì 7 novembre, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emanato un decreto direttoriale in cui ha comunicato l’esaurimento delle risorse disponibili per la misura Transizione 5.0. Resta comunque garantita la possibilità di presentare nuove domande fino al 31 dicembre. “L’industria meccanica italiana esprime sgomento e grande disappunto per la decisione di sospendere la copertura finanziaria per i progetti legati al piano Transizione 5.0, pur mantenendo aperta la piattaforma di prenotazione. Questo inaspettato provvedimento mette in grave difficoltà numerose imprese italiane, in particolare per quelle operanti nel settore manifatturiero, un settore cruciale per la competitività del nostro paese”, è il commento di Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria pubblicato sul sito di Anima lo scorso 10 novembre. “L’industria meccanica italiana”, prosegue Almici “è completamente destabilizzata da questa imprevista decisione. Il problema è il forte messaggio di incertezza che viene trasmesso alle imprese e la possibile mancata copertura degli investimenti già avviati per i quali è indispensabile trovare soluzioni adeguate e tempestive. Le aziende hanno bisogno di certezze, di strumenti stabili e credibili prolungati nel tempo per poter pianificare gli investimenti e programmare le strategie di innovazione. Le incertezze generate da questa sospensione finanziaria denotano una mancanza di attenzione verso l’industria da parte del Governo, e si vanno ad aggiungere ai problemi legati ai dazi e alle tensioni geopolitiche a livello mondiale. È fondamentale che il governo ripristini un quadro legislativo chiaro e affidabile, capace di ricostruire il patto di fiducia tra industria e istituzioni. Condividendo quanto già proposto dal vicepresidente di Confindustria, Marco Nocivelli, riteniamo necessario trovare una soluzione concreta per garantire gli investimenti in corso nell’ambito del Piano Transizione 5.0, e al tempo stesso poter contare su delle politiche industriali di medio termine. Oggi più che mai”, conclude Almici “serve un piano per rilanciare l’industria. È indispensabile che le decisioni siano tempestive, stabili e mirate, per consentire all’industria meccanica italiana di continuare a investire, innovare e contribuire alla crescita economica del Paese.”
dEghi ottiEnE la cErtificazionE PEr la Parità di gEnErE
Con un post su Linkedin Deghi, il gruppo a cui fa capo l’e-commerce deghi.it di arredobagno, giardino e interni, ha reso noto di essersi certificata UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere. “Questo riconoscimento” si legge nel post, “attesta il nostro impegno concreto nella promozione della parità di genere e di una cultura aziendale sempre più inclusiva, equa e consapevole. La certificazione UNI/PdR 125:2022 rappresenta un passo significativo nel nostro percorso verso un ambiente di lavoro in cui ogni persona possa sentirsi valorizzata, ascoltata e parte di un progetto comune, mettendo ogni giorno passione, dedizione e responsabilità nel costruire una Deghi che crede nelle persone e nel loro talento,”
BaroMEtro dEi furti nEl rEtail 2025: PErditE rEcord E nuovE stratEgiE anti-tacchEggio
L’edizione 2024 del Barometro dei Furti nel Retail, realizzata da Checkpoint Systems Italia con NielsenIQ, conferma che il taccheggio continua a pesare in modo significativo sui conti della distribuzione. In Italia le differenze inventariali legate ai furti raggiungono in media l’1,2% dei ricavi annui, pari a 4,12 miliardi di euro, equivalenti a 107 euro per cittadino. Un dato che riflette un fenomeno in crescita: il 53% delle perdite deriva infatti da furti commessi dai clienti, un trend che l’84% delle aziende segnala in aumento. A questi si aggiungono i furti interni (21%), gli errori dei fornitori (15%) e le anomalie amministrative (11%).
Il comparto più colpito resta il Food Retail, che concentra il 45% delle perdite complessive. Seguono i segmenti Health & Beauty (19%), tessile/ abbigliamento (14%), DIY (7%), elettronica (5%), oltre a pet care e decorazione casa, entrambi al 4%. La stagione invernale si conferma la più critica: tra novembre e febbraio si registra il 28% dei furti, complice l’aumento dei flussi nei negozi e la maggiore facilità di nascondere la merce sotto abiti pesanti.
L’area di vendita resta la zona più esposta - lo segnala il 95% dei retailer - ma il barometro evidenzia anche una vulnerabilità crescente nelle casse self-service, oggi presenti nel 79% delle insegne. Qui il rischio di taccheggio è più alto rispetto alle casse presidiate, motivo per cui il 32% delle aziende ha già destinato risorse dedicate al controllo dell’area.
A ciò si aggiunge un potenziamento dei presidi: l’83% ha introdotto più telecamere, addetti e sistemi antitaccheggio, mentre il 33% ha adottato soluzioni RFID per monitorare la merce in tempo reale.
Identikit del taccheggiatore
Il Barometro 2025 delinea anche un identikit aggiornato del taccheggiatore. Nel 68% dei casi si tratta di persone tra i 18 e i 50 anni e nel 54% sono recidive. Oltre metà degli episodi (53%) è commessa da individui isolati, non professionisti, mentre il 47% è imputabile a gruppi organizzati. Il valore medio delle sottrazioni si concentra tra 40 e 80 euro, ma il paniere è ampio: nel food dominano tonno, formaggi, vini e caffè; nella cosmetica creme, lamette e deodoranti; seguono pet food, biancheria, profumatori casa, accessori tech e, nel DIY, prodotti come pile, lampadine, utensili e prese. Merce compatta, di uso frequente e facilmente occultabile: questo il filo conduttore che accomuna tutte le categorie. L’allarme non riguarda solo la merce: l’84% delle catene registra più episodi di aggressione verso il personale e il 68% ha introdotto programmi di formazione dedicati. Nel frattempo il 53% delle aziende fatica a reperire addetti alla sicurezza, evidenziando una pressione crescente sulle risorse umane.
Per far fronte alla situazione, il retail accelera sugli strumenti avanzati. Il 95% dei punti vendita utilizza videosorveglianza e personale dedicato, l’89% adotta sistemi antitaccheggio tradizionali e il 37% impiega già tecnologie basate su RFID, che il 60% sta valutando come standard futuro. In particolare, un terzo delle aziende (32%) investe risorse aggiuntive proprio sulle aree selfcheckout, puntando in quattro casi su cinque su telecamere, addetti, antenne ed etichette EAS e personale dedicato al presidio. Le misure più diffuse restano telecamere e addetti (95%), sistemi antitaccheggio (89%) e dispositivi EAS come antenne, collari e box in policarbonato. Crescono anche gli strumenti di analisi dei dati EAS e i meccanismi ad azione ritardata per gli espositori, mentre l’RFID mostra un potenziale ancora inespresso: il 74% delle aziende non la utilizza, ma la stessa percentuale (74%) ne riconosce l’alto valore in termini di tracciabilità, sicurezza e precisione inventariale. Un paradosso che evidenzia margini significativi di crescita, soprattutto per i retailer con assortimenti ad alto turnover e packaging di piccole dimensioni.
NOTIZIE in breve
voestalpine High Performance Metals Italia ha organizzato per il 26 novembre prossimo il webinar “Uddeholm Vanadis 8XL: quando la sfida è l’usura estrema, serve una soluzione che vada oltre i limiti”. Uddeholm Vanadis 8 XL è un acciaio di nuova generazione progettato per affrontare le condizioni operative più severe e prolungare la vita degli utensili. Sviluppato con tecnologia di metallurgia delle polveri, è stato ideato per rispondere alle esigenze delle lavorazioni più impegnative in termini di usura abrasiva. La combinazione di durezza elevata, resistenza alla compressione e stabilità dimensionale assicura prestazioni costanti nel tempo e una minore necessità di manutenzione e sostituzione degli utensili. La microstruttura a carburi più grossi conferisce al materiale un’elevata resistenza all’usura e un comportamento stabile anche in presenza di forti sollecitazioni. Per queste caratteristiche Uddeholm Vanadis 8 XL rappresenta una valida alternativa al carburo cementato. Inoltre, essendo privo di cobalto, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale favorendo un utilizzo più efficiente delle risorse.
A illustrare nel dettaglio le proprietà e le potenzialità di Uddeholm Vanadis 8 XL sarà Marco Colombo, Technical Manager e Key Account Manager di voestalpine High Performance Metals Italia. voestalpine High Performance Metals Italia fa parte del Gruppo voestalpine, specializzato nel settore dell’acciaio e della tecnologia, con competenze complementari relative a materiali e lavorazioni. Il Gruppo opera a livello globale, con circa 500 società e sedi in più di 50 Paesi in tutti e cinque i continenti. Per maggiori informazioni e per iscriversi: https://web.e.hpm.voestalpine.com/Vanadis8XL_webinar
ddl PMi: PEr lE confEdErazioni artigianE è un sEgnalE di concrEta attEnzionE
“Un segnale di concreta attenzione per rafforzare e valorizzare le Pmi che rappresentano il 98% del tessuto produttivo italiano”. È questo il giudizio espresso da Confartigianato, CNA e Casartigiani sul Ddl Pmi approvato nella seduta del 23 ottobre scorso dal Senato. Le Confederazioni sottolineano come il provvedimento dia finalmente attuazione all’articolo 18 della legge 180/2011, rimasto finora inapplicato, e risponda alle esigenze più volte indicate per creare un contesto favorevole alla crescita delle micro, piccole e medie imprese. Un punto centrale è la delega al Governo per la riforma della legge quadro sull’artigianato, risalente al 1985. La revisione riconosce il ruolo dell’artigianato come motore di sviluppo economico e coesione territoriale, e mira a rimuovere vincoli dimensionali e organizzativi ormai superati, costruendo norme più coerenti con l’evoluzione dell’impresa artigiana. Un passaggio ritenuto strategico per sostenere i giovani che investono nei propri territori e per valorizzare un modello produttivo che rappresenta qualità, lavoro e identità locali.
Giudizio positivo anche sulle misure che tutelano la denominazione “artigiana”, riservandola ai prodotti e servizi realizzati da imprese iscritte all’Albo, e sugli interventi per la filiera moda e tessile-abbigliamento, sebbene il settore richieda monitoraggio costante. Apprezzate inoltre le azioni a sostegno delle reti d’impresa, delle aggregazioni e del ricambio generazionale nelle micro e piccole aziende. Non mancano però criticità. Sul fronte del credito, pur valutando favorevolmente la delega per la riforma dei Confidi, le Confederazioni ritengono necessario un intervento più tempestivo per rafforzarne l’operatività. Richiamano quindi l’urgenza di attuare gli ordini del giorno che impegnano il Governo a sostenere l’accesso al credito delle imprese artigiane: “In particolare, i Confidi devono essere messi in condizione di accompagnare le esigenze finanziarie degli artigiani e dei piccoli imprenditori”. Perplessità vengono espresse anche sulla certificazione etica volontaria della filiera moda, ritenuta non equa nella distribuzione delle responsabilità, perché tende a sollevare le aziende committenti – spesso di grandi dimensioni – dagli obblighi di filiera.
100% Made in Italy, knowhow e innovazione: le leve competitive di Metaly
L’approccio ai mercati esteri di questo network di piccole e medie aziende fa leva sulla solidità delle proprie imprese e su una filiera interamente nazionale per garantire continuità produttiva e affidabilità.
Intervista
a
Ilaria Renna, Sales Manager
Nato nel 2016 per iniziativa di alcune PMI del distretto lecchese, Metaly è oggi un network di 9 imprese del Nord Italia con competenze complementari che trasformando il concetto di rete in un vero vantaggio competitivo, affronta con successo i mercati internazionali. Si propone infatti sui mercati esteri come un interlocutore unico, capace di offrire ampiezza di gamma, prodotti personalizzati, affidabilità e standard qualitativi elevati assicurati dal 100% Made in Italy. Ne abbiamo parlato con Ilaria Renna, Sales Manager.
Quando è stata costituita Metaly e con quali obiettivi?
Metaly è una rete di aziende specializzate nella produzione di articoli destinati al settore della ferramenta, del fai da te e del bricolage. Si è formalmente costituita nel gennaio 2016, ma il progetto aveva già preso forma e iniziato a operare nel luglio 2015. La rete nasce all’interno del sistema associativo di API e Confartigianato, che fin dall’inizio ne hanno sostenuto lo sviluppo, condividendo la visione di un gruppo di imprese decise a unirsi per raggiungere obiettivi commerciali difficilmente conseguibili individualmente. Il network riunisce sotto un unico marchio diverse realtà manifatturiere con un obiettivo preciso: offrire ai mercati esteri un ampio assortimento di prodotti 100% Made in Italy e di qualità. A differenza di un consorzio tradizionale, Metaly opera come soggetto giuridico autonomo, dotato di partita IVA propria. In questo modo consente al cliente estero di interfacciarsi con un unico interlocutore commerciale, semplificando l’intero processo di acquisto: un solo ordine, un’unica spedizione, un unico DDT e una sola fattura.
Diventa così attuabile l’obiettivo delle cinque imprese fondatrici di accedere a canali e Paesi che sarebbero difficili da raggiungere per aziende di piccole e medie dimensioni. La rete rappresenta dunque una piattaforma strategica di cooperazione e vendita, pensata per unire le forze produttive e commerciali, promuovere il saper fare italiano e ampliare le opportunità di business all’estero.
Oggi quante sono le aziende che fanno parte di Metaly? Sono nove, tutte collocate nel Nord Italia. Sette si trovano in provincia di Lecco, 1 in provincia di Varese e 1 in provincia di Verbania. Ad oggi, stiamo anche rivedendo tutta l’organizzazione in modo da rendere la rete sempre più snella, operativa, efficace, e di favorire anche nuovi ingressi.
Avete in corso delle azioni per coinvolgere altre aziende?
Siamo aperti ad accogliere nuove aziende da tutta Italia che operano in settori a noi affini per tipologia di prodotto e mercato. Le imprese che si candidano a entrare della nostra rete devono soddisfare alcuni requisiti ben definiti. Devono innanzitutto avere la produzione in Italia e i loro prodotti devono essere 100% Made in Italy. Inoltre, devono garantire la disponibilità entro 2 - 3 settimane dei loro prodotti standard inseriti nel catalogo Metaly. Questo per garantire tempi di consegna rapidi e affidabili ai nostri clienti. Infine, l’ingresso di una nuova azienda nella nostra rete è subordinato al parere positivo unanime dei soci, a tutela della coerenza qualitativa e commerciale del gruppo. Per i nostri retisti Metaly non rappresenta un limite, ma bensì un’opportunità. Infatti, ogni azienda mantiene piena autonomia nella gestione dei propri mercati, in Italia e all’estero, ma al tempo stesso beneficia di nuove occasioni di sviluppo commerciale grazie alla forza di un marchio collettivo e di un canale di vendita condiviso. Promuoviamo la conoscenza di Metaly e puntiamo ad ampliare la rete in vari modi, attraverso la stampa di settore e la partecipazione a fiere specializzate in Italia, punti di riferimento per il comparto della ferramenta e del fai-da-te.
Quali sono i prodotti che sono gestiti attraverso Metaly e a che tipo di clientela vi rivolgete?
Le aziende che fanno parte di Metaly producono oggi oltre 5.000 articoli standard, tutti realizzati in Italia e disponibili a
magazzino in circa due/tre settimane. Si tratta di un assortimento ampio e strutturato, suddiviso in diverse categorie merceologiche che coprono i principali segmenti del comparto ferramenta e fai-da-te: ferramenta generica (come cerniere e fissaggi), accessori per porte e serramenti esterni, catene, accessori per mobili, mensole e supporti, giunzioni per legno, chiusure a leva e una selezione di utensili manuali, tra cui in particolare martelli. Negli ultimi anni la gamma si è estesa fino a includere anche la ferramenta decorativa, con l’introduzione di gambe per tavoli anche di design.
Uno dei punti di forza della rete è la flessibilità produttiva. Oltre al catalogo standard, su richiesta Metaly può fornire prodotti personalizzati, intervenendo su imballaggi, etichettatura, finiture e realizzando prodotti su misura con caratteristiche tecniche specifiche. Inoltre, grazie alla sinergia tra le aziende associate, siamo anche in grado di fornire articoli più complessi sviluppati ad hoc partendo dalle specifiche fornite dal cliente. E questo è un vantaggio competitivo distintivo della rete. Attualmente i principali clienti di Metaly sono grossisti, rivenditori e negozi di ferramenta, ma collaboriamo anche con utilizzatori professionali, come produttori di porte, infissi e componenti d’arredo, che richiedono forniture personalizzate e tempi di consegna certi.
Non mi è chiaro un aspetto: i prodotti standard si trovano presso i magazzini dei singoli soci o Metaly ne ha uno proprio?
Fiera Sicam 2025 Italia
I PROTAGONISTI
Metaly non ha ritenuto di dotarsi di un magazzino centralizzato. I prodotti standard restano a disposizione presso i magazzini dei singoli retisti. In presenza di un ordine che coinvolge articoli forniti da più retisti, Metaly coordina l’intero processo logistico: raccoglie i prodotti presso le aziende coinvolte, li consolida in un’unica spedizione e gestisce direttamente l’invio al cliente tramite corriere. Metaly si fa carico della messa a punto di tutta la documentazione amministrativa, redigendo DDT e fattura unificata e ponendosi come unico interlocutore commerciale per il cliente finale. Parallelamente, i singoli soci emettono a Metaly una fattura interna per la propria quota di fornitura, che la rete provvede poi a saldare. Tengo a sottolineare che Metaly non opera come un’azienda commerciale e non è un rivenditore. Questo significa che non applica ricarichi sui prodotti, perché essendo una rete non persegue fini di lucro. Non solo il prezzo che applichiamo al nostro cliente è esattamente quello con cui il retista ha venduto a noi il prodotto, ma al contempo offriamo un servizio integrato e semplificato. Oltre alla gestione commerciale, Metaly si occupa anche dell’assistenza post-vendita, anche fungendo da tramite con l’azienda produttrice in caso di eventuali criticità tecniche o altre esigenze di supporto. Il nostro modello operativo garantisce efficienza logistica, chiarezza amministrativa e continuità di rapporto tra cliente e produttore.
Quali sono i Paesi nei quali siete presenti? Visitando il vostro sito si deduce che avete approcciato anche mercati extra europei. Oggi Metaly opera in 33 Paesi sia europei che extraeuropei.
Tra questi Francia, Germania, Gran Bretagna, Moldavia, Romania, Brasile e Medio Oriente. Ad oggi una parte significativa delle nostre vendite viene sviluppata dal nostro distributore ufficiale in Moldavia. Lo scoppio del conflitto russo-ucraino e le conseguenti restrizioni ci hanno costretto a mettere in stand by il mercato russo, che per noi era promettente, e a cercare nuovi sbocchi. Abbiamo ad esempio partecipato al Big 5 Global di Dubai per approcciare il mercato del Medio Oriente.
Il vostro sito funziona anche come e-commerce. Funziona più come vetrina o è un canale di vendita a tutti gli effetti? Premettiamo che Metaly opera esclusivamente sui mercati esteri e, per questo motivo, il nostro sito è consultabile in diverse lingue (francese, inglese, tedesco, spagnolo, russo…), ma non in italiano. Attualmente, il sito funziona sia come vetrina dei nostri prodotti sia come generatore di richieste d’offerta. Non si tratta di un vero e proprio e-commerce, poiché - come forse avrà notato - non sono indicati i prezzi dei prodotti. Questo perché, per ciascuna richiesta di offerta, Metaly formula un’offerta specifica che nella definizione del prezzo tiene conto di diverse variabili, tra cui ad esempio la quantità richiesta.
Quali sono le attività con cui vi promuovete sui mercati esteri?
Come accennato, uno dei nostri principali strumenti di promozione è la partecipazione alle fiere di riferimento nei mercati che riteniamo ad alto potenziale.
Fiera IHF 2025 Bergamo (parte del gruppo)
A questo affianchiamo visite e missioni commerciali all’estero per incontrare i clienti acquisiti, sviluppare nuovi contatti e comprendere meglio le specificità di ciascun mercato: attività che ci permette anche di selezionare le fiere più strategiche su cui investire e approcciare in modo mirato gli operatori locali. Metaly supporta inoltre i propri retisti con diversi strumenti, tra cui il catalogo pubblicato sul sito, le brochure di presentazione della rete e i materiali dedicati alle novità di prodotto.
Ogni due settimane inviamo una newsletter con aggiornamenti su fiere, nuovi prodotti e notizie dalle nostre aziende. Ci occupiamo anche della comunicazione attraverso i canali social che ci vedono presenti, Facebook, Instagram, Linkedin e WhatsApp. Quando ne individuiamo l’opportunità attiviamo campagne mirate su Google Ads. Metaly gestisce direttamente anche le attività commerciali: dalla relazione con clienti potenziali e attivi all’individuazione di partner esteri di interesse strategico, oltre al coordinamento degli agenti internazionali, ove presenti.
Essere 100% Made in Italy è la conditio sine qua non perché un prodotto venga ammesso nel vostro catalogo. Come intendete questo concetto?
Quando parliamo di Made in Italy, non ci riferiamo semplicemente a un’ultima lavorazione effettuata in Italia, ma a un processo produttivo interamente svolto nel nostro Paese: dalla progettazione alla produzione, fino alla spedizione. Nella nostra accezione essere 100% Made in Italy non si riduce alla semplice indicazione di un’origine geografica, ma rappresenta un impegno concreto verso la qualità, l’innovazione e il saper fare che da sempre caratterizzano la manifattura italiana. Tutta la nostra filiera è radicata in Italia: un elemento che per noi è sinonimo di eccellenza, affidabilità e rispetto dei valori che rappresentano il nostro Paese nel mondo. Essere 100% Made in Italy è un requisito d’ingresso per chi si candida a far parte della nostra rete e al tempo stesso un obiettivo condiviso da tutti i retisti, perché la valorizzazione di
questo principio è uno dei pilastri su cui si fonda il nostro approccio ai mercati esteri. Proprio per mantenere la coerenza con questo impegno - e per poter garantire ai nostri clienti internazionali la piena autenticità del Made in Italy - Metaly ha adottato una prassi consolidata: visitare direttamente la sede delle aziende che chiedono di entrare nella nostra rete, in modo da conoscerne da vicino la realtà produttiva. Questa attenzione è fondamentale, tanto più che non di rado i nostri clienti visitano personalmente le aziende della rete per verificare che i più di 5.000 prodotti presenti a catalogo siano effettivamente frutto di una produzione interamente italiana.
E se l’azienda affianca a prodotti 100% Made in Italy altri prodotti di importazione allo scopo di completare la propria offerta?
In questo caso, può entrare in Metaly, sapendo, però, che soltanto i suoi prodotti 100% Made in Italy verranno inseriti nel nostro catalogo.
Un altro aspetto su cui ponete un forte accento è la competenza, frutto della lunga storia delle vostre aziende. In un mondo che corre così veloce, qual è il valore aggiunto di questa esperienza?
Innanzitutto, rappresenta un modo per rassicurare il cliente: la nostra storicità testimonia che le aziende della rete hanno basi solide e sono affidabili. L’esperienza accumulata in tanti anni di costante presenza sul mercato è uno degli elementi che ci differenzia dai competitor. Tengo a sottolineare che avere una storicità per noi è un punto di partenza. Le nostre aziende non si adagiano su ciò che hanno costruito, ma sono costantemente impegnate a mettere a frutto le competenze acquisite cercando continuamente soluzioni innovative che consentano a loro, e di conseguenza anche a Metaly, di essere in linea con l’evoluzione del mercato e di soddisfare tutte le aspettative dei target di clientela a cui si rivolgono.
Fiera Eisenwarenmesse
Sicur Gen, una storia di solidità nel mercato della protezione fisica
Lucia Casiraghi, titolare insieme al fratello Aldo, spiega che a consentire
all’azienda di posizionarsi tra i player di riferimento nel settore è un modello fondato su partnership internazionali, supporto qualificato e formazione avanzata e un approccio orientato a fornire soluzioni specialistiche ai professionisti del settore
Da quasi cinquant’anni sul mercato, Sicur Gen ha saputo costruirsi una solida reputazione di azienda di riferimento nella distribuzione di sistemi e tecnologie per la sicurezza fisica, collaborando con i più importanti marchi globali ( tra gli altri Medeco, Sargent & Greenleaf, Mauer e CL Industries)e sviluppando un know-how specialistico riconosciuto sul mercato. Come spiega Lucia Casiraghi, la crescita dell’azienda si fonda su qualità, formazione avanzata e capacità di risolvere esigenze complesse di serraturieri, tecnici e operatori della sicurezza passiva.
Sicur Gen è sul mercato dal 1988. Sono stati anni caratterizzati da cambiamenti tecnologici e di mercato importanti: può spiegarci come siete riusciti a coniugare crescita, mantenimento di adeguati livelli di competitività e redditività?
Sicur Gen nasce nel 1988 e si afferma fin da subito in tutto il mercato del settore sicurezza fisica e prevenzione passiva, costruttori e distributori di serrature e di casseforti, di porte antisfondamento e chiusure tecniche, serraturieri, tecnici, consulenti, installatori e manutentori.
I produttori che hanno accordato all’azienda la loro fiducia nel corso di questi anni sono leader mondiali, ben conosciuti e apprezzati nel nostro mercato: le linee dei loro prodotti sono altamente considerate per l’ottimo livello qualitativo. I prodotti offerti vanno dai cilindri di alta sicurezza, ai dispositivi di chiusura per casseforti e relativi accessori, all’attrezzatura specialistica per Serraturieri e Tecnici di casseforti. Da sempre puntiamo sull’eccellenza dell’offerta, piuttosto che sulla varietà.
Negli anni abbiamo realizzato importanti progetti, creato sinergie e collaborazioni, favorito occasioni di confronto; abbiamo formato centinaia di tecnici e contribuito a creare cultura della sicurezza.
Siamo una realtà attiva e reattiva, resiliente e sempre attenta alle esigenze del cliente e nel tempo siamo stati capaci di profondere sforzi ed impegno, realizzando gli scopi per i quali i soci fondatori l’hanno creata e per i quali noi oggi continuano a mantenerla in attività. Come ci diciamo spesso: non vendiamo prodotti, vendiamo soluzioni!
Con quali criteri selezionate i marchi da distribuire? Avete in programma di inserire nuovi marchi? Se sì in quali ambiti?
L’approccio aziendale al mercato è sempre stato quello di offrire soluzioni efficaci alle diverse esigenze e problemi che il cliente ci pone, piuttosto che vendere un prodotto specifico. Per fare ciò è necessario essere sufficientemente flessibili e disponibili a diversificare l’offerta per potersi sempre trovare nella condizione di rispondere “sì, posso risolverti il problema”. Sollecitiamo continuamente le nostre rappresentate e, di conseguenza, contribuiamo a metterle in condizione di poter offrire prodotti di alta qualità e rispondenti alle esigenze del mercato.
Quali sono oggi i vostri principali punti di forza e su cosa puntate per differenziarvi dai concorrenti?
Sicur Gen ha sempre assolto i compiti assunti, mostrandosi una struttura agile e snella, sia per la distribuzione di prodotti che per la manutenzione e aggiornamento degli impianti di sicurezza. Un punto di forza della nostra attività è sicuramente il servizio post vendita. Lavorando con enti istituzionali e banche è importante rispondere prontamente per risolvere gli eventuali problemi. Abbiamo una rete di cinquanta tecnici qualificati che coprono l’intero territorio nazionale e siamo in grado di intervenire nel giro di poche ore.
Il vostro impegno sul fronte della formazione ha portato alla nascita della Accademia del Serraturiere. A chi si rivolge questa Accademia, quali sono i suoi obiettivi e quali le ragioni per cui è opportuno partecipare ai suoi corsi? Accademia del Serraturiere nasce dall’esigenza di dare un nome e un’identità a ciò che da sempre facciamo: formare tecnici competenti e capaci, suscitando curiosità e passione per un lavoro che ha una lunghissima tradizione. Cultura, Confronto, Formazione e Aggiornamento sono i fondamenti alla base dell’attività formativa che proponiamo e che consentono di imparare ad imparare, di migliorare nella propria professione e di acquisire nuove competenze.
La formazione è modulata su incontri teorici e tecnico/pratici, consentendo ai partecipanti di confrontarsi fra di loro e con il docente, di sperimentare, di acquisire informazioni su prodotti, tecniche e metodi di lavoro, di acquisire le conoscenze, competenze e abilità previste dalla qualifica e certificazione secondo la norma UNI11557
Quali sono, secondo voi, le principali sfide e opportunità che la vostra azienda dovrà affrontare nel breve e medio periodo? E come vi state strutturando per affrontarle?
Il mercato del settore dei cilindri di sicurezza ha avuto, in questi ultimi anni, un abbassamento di livello dovuto all’offerta di alcuni prodotti che attirano l’utente finale per il prezzo contenuto e per la parvenza di sicurezza che offrono, senza garantire, però, una vera e propria sicurezza. Fortunatamente la fascia degli utenti istituzionali, core business della nostra azienda, è invece ancora molto esigente e richiede sistemi che offrono un’effettiva sicurezza, comprendendone ed apprezzandone la qualità.
Batterie portatili esauste, la prossimità è la chiave per far aumentare i quantitativi raccolti
Dalla ricerca Ipsos condotta per il CDCNPA e presentata a Ecomondo è emerso che una rete composta da punti di conferimento più vicini, visibili e coerenti con le abitudini quotidiane è fondamentale in vista dell’obiettivo di raggiungere gli obiettivi richiesti dal Regolamento Ue
La sfida della raccolta delle batterie portatili entra in una nuova fase. Il 7 novembre scorso il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA) ha promosso l’incontro “La raccolta delle batterie tra nuove strategie e scenari europei”, che ha riunito istituzioni, produttori, operatori della gestione rifiuti e associazioni di settore per promuovere un confronto approfondito sulle esigenze della filiera e sulle strategie di prossimità da adottare per consentire all’Italia di raggiungere gli obiettivi fissati dal Regolamento UE sulle batterie, che prevede target di raccolta del 63% entro il 2027 e del 73% entro il 2030.
“Il Regolamento europeo sulle batterie rappresenta una svolta per l’intero comparto: definisce obiettivi ambiziosi non solo di raccolta, ma anche di riciclo, tracciabilità e contenuto di materiale riciclato. La sfida della raccolta delle batterie portatili non è solo tecnica, ma culturale” ha dichiarato nel suo saluto di benvenuto Laura Castelli, presidente del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori. “Lo scorso anno abbiamo avviato il tavolo dedicato all’incremento della raccolta: oggi presentiamo i primi risultati di questo percorso, frutto di analisi approfondite e collaborazione tra tutti gli attori della filiera”. Il riferimento è alla ricerca Ipsos Doxa Italia “Portare le pile a destinazione” realizzata per il CDCNPA e presentata in apertura dei lavori. Realizzata nel luglio 2025 su un campione rappresentativo di 2.000 cittadini maggiorenni la ricerca offre un quadro dettagliato del comportamento degli italiani. Tra le
evidenze dello studio la prima e forse anche la più importante è che, grazie a una diffusa consapevolezza dell’impatto delle proprie azioni sull’ambiente una larga parte dei cittadini si impegna per conferire in maniera corretta le batterie portatili: per 8 su 10 è già un’abitudine rimuoverle per poi portarle nei punti di raccolta dedicati, mentre 3 italiani su 4 le conferiscono in maniera corretta. Il 77% del campione dichiara di conferire le pile in un punto dedicato. Esiste però un’area grigia ancora rilevante: il 14% conserva le batterie in casa “in attesa” e il 9% le getta erroneamente nei rifiuti, spesso nell’indifferenziato. La frequenza del conferimento rivela un ritmo discontinuo: il 37% smaltisce ogni 4-6 mesi, il 24% ogni 2-3 mesi, solo il 7% almeno una volta al mese. Questo ritmo plurimensile richiede una rete di raccolta capace di intercettare la routine quotidiana del cittadino, evitando la necessità di spostamenti dedicati. Le principali difficoltà percepite non sono legate alla motivazione ecologica, ma a ostacoli logistici: distanza dei punti di raccolta, scarsa visibilità dei contenitori, mancanza di informazioni sulla loro ubicazione, orari non compatibili. Non a caso, quasi la metà degli intervistati (44%) dichiara di aver appreso come conferire correttamente le batterie semplicemente “vedendo i contenitori”. Eventuali barriere nella consegna sono legate soprattutto a un tema di opportunità più che di reale motivazione, come il “come” e il “dove” (per esempio, distanza percepita, scarsa visibilità/ riconoscibilità dei contenitori, non sapere dove si trovano i punti di ritiro, orari scomodi).
La prossimità è la principale leva per far crescere la raccolta
La distanza ritenuta accettabile varia in base al contesto: nelle grandi città circa il 60% degli intervistati vorrebbe un punto di raccolta entro 300-800 metri; nei piccoli centri si accettano anche 1,5 km o più, purché il punto di conferimento si trovi in un luogo frequentato abitualmente. Non sorprende, quindi, che i luoghi preferiti per il conferimento siano la grande distribuzione (63%), il commercio di vicinato e i servizi quotidiani (52%), gli uffici pubblici (29%), con le Poste indicate come luogo ideale dal 69% degli intervistati. I luoghi di transito valgono il 20%, con maggiore rilevanza di stazioni dei bus e dei treni. “Gli italiani vogliono fare la cosa giusta. Dobbiamo solo portare la soluzione più vicino a loro, letteralmente”, ha affermato Alberta Della Bella, Senior Researcher Ipsos. “Quando il contenitore è sotto casa, nel supermercato o dal tabaccaio, il conferimento diventa un’abitudine e non più un’eccezione”.
Produttori e gestori a confronto: più prossimità e più sinergie operative
La tavola rotonda moderata da Alessandra De Santis ha ospitato il confronto tra diversi rappresentanti della filiera: Laura Mascheretti per il Tavolo Strategico CDCNPA, Bernardo Piccioli Fioroni per Utilitalia e Luca Tinelli per ANIE - CSI. Il dibattito ha messo in evidenza più proposte operative, come la necessità di rendere più riconoscibili i punti di raccolta attraverso un layout grafico uniforme e l’inserimento sistematico dei contenitori nei luoghi della quotidianità. Il CDCNPA ha annunciato, in questa direzione, il potenziamento delle campagne nelle scuole e l’avvio di nuove iniziative educative, tra cui il progetto “Energia in gioco” e il videogioco didattico “MechaSmash”, destinati agli studenti delle primarie e secondarie. Dal fronte dei gestori dei rifiuti urbani, Utilitalia ha ricordato quanto sia importante rafforzare la sinergia tra
sistemi EPR e operatori pubblici per aumentare l’intercettazione dei flussi e ridurre i rischi nei centri di trattamento, dove la presenza di batterie, soprattutto al litio, è una delle principali cause di incendi ed esplosioni. ANIE - CSI, invece, ha sottolineato la necessità di un’applicazione equilibrata del Regolamento, che pur essendo una leva fondamentale per l’economia circolare, richiede investimenti significativi in tracciabilità, conformità e controlli di filiera.
■ CFadda Fai da te è “Insegna dell’Anno Italia” 2025-2026 nel Fai-da-te &
Manutenzione Casa
Per il quinto anno consecutivo CFadda Fai da te si conferma come l’insegna più apprezzata dai consumatori italiani nella categoria “Fai-da-te & Manutenzione Casa”. Quest’anno l’insegna ha ottenuto un doppio riconoscimento:
- Insegna dell’Anno Italia per l’esperienza nei negozi fisici, premiata in particolare per la competenza degli addetti; - Insegna Web dell’Anno Italia per il negozio online cfadda. com, distinguendosi per la qualità del servizio offerto sul web.
L’elezione “Insegna dell’Anno Italia” è organizzata da Q&A Research Italia in collaborazione con SEIC – Studio Orlandini e premia le insegne più amate sulla base dei giudizi espressi direttamente dai consumatori.
L’edizione 2025-2026 ha registrato numeri particolarmente significativi: 338.559 i consumatori coinvolti; 540.020 le valutazioni complessive su 550 insegne; 27 le categorie per il premio Insegna dell’Anno Italia e 24 le categorie per l’Insegna Web dell’Anno. L’89% dei voti è stato espresso da dispositivi mobili e quasi il 70% dal pubblico femminile, con una forte partecipazione della fascia d’età 35-54 anni, a conferma di un
coinvolgimento ampio e maturo. Nella valutazione dei consumatori, le insegne vengono giudicate su aspetti come prezzo, assortimento, accoglienza, aspetto, competenza, facilità d’acquisto e aspetto del punto vendita per l’esperienza in negozio, e su prezzo, assortimento, servizio, informazioni, consegna e facilità d’uso per il negozio web. CFadda Fai da te si è distinta nella propria categoria per la competenza del personale nei punti vendita fisici e per l’eccellenza del servizio offerto online, consolidando un modello di relazione con il cliente che integra prossimità territoriale e strumenti digitali. Il tema scelto per l’edizione 20252026 – “All’Insegna del Gioco di Squadra – i 1000 volti del Retail” – valorizza il contributo delle persone che ogni giorno lavorano dietro le quinte delle insegne premiate. “Questo premio è dedicato ai nostri clienti che ci scelgono da generazioni e al nostro straordinario team che con impegno e passione dà vita a tutto ciò che facciamo”, commenta Francesca Fadda, vicepresidente del Gruppo CFadda. “Siamo un’azienda familiare nata e cresciuta in Sardegna ed essere premiati accanto a grandi insegne nazionali e internazionali è per noi un grande orgoglio”.
■ Tecnomat apre a Palermo, il terzo negozio in Sicilia
Lo scorso 19 novembre ha aperto ufficialmente i battenti a Palermo in Strada statale 113 snc, Isola delle Femmine, il terzo punto vendita in Sicilia dopo quelli di Catania e Ragusa. Il nuovo punto vendita si sviluppa su una superficie di vendita complessiva di 8.000 mq, si rivolge sia ai clienti privati sia ai professionisti e nei reparti idraulica, elettricità, edilizia, falegnameria, sanitari, piastrelle, ferramenta, utensileria e vernici propone 25.000 prodotti tecnici e di finitura di uso corrente, delle migliori marche professionali. Progettato con particolare attenzione all’impatto ambientale e alla comunità ospitante, il negozio soddisfa i più rigorosi standard di sostenibilità e sicurezza ambientali europei: sarà certificato ISO 50001, standard internazionale per la gestione razionale dell’energia, che ne garantisce un aumento costante dell’efficienza; l’elettricità proviene al 100% da fonti rinnovabili (certificata GO) e viene utilizzata solo illuminazione a led, costantemente monitorata da remoto, per evitare qualsiasi tipo di spreco. L’inaugurazione ufficiale è stata preceduta il 17 novembre da un’apertura straordinaria dedicata esclusivamente ai professionisti, possessori di P.IVA, che si sono iscritti sul sito dell’insegna e hanno ricevuto in omaggio un paio di scarpe antinfortunistica.
■ BigMat: assegnati gli International Architecture Award 2025
In occasione dell’annuale Congresso internazionale del Gruppo BigMat si è tenuta lo scorso 7 novembre a Varsavia, la cerimonia di premiazione del BigMat International Architecture Award 2025 (BMIAA ’25). Novità dell’edizione 2025 il Premio di Prossimità, pensato per valorizzare i progetti nati dalla collaborazione tra architetti e imprese locali e realizzati con materiali acquistati presso le rivendite BigMat. Con questo riconoscimento, il Gruppo celebra l’architettura come espressione delle diverse identità culturali dei sette Paesi in cui sono presenti punti vendita BigMat: Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna. A vincere il Gran Premio di Architettura è il Portogallo per il TIC Terminal Intermodale di Campanhã - Brandão Costa arquitectos, un vasto snodo di trasporto nella città di Porto organizzato attraverso una sequenza razionale di portici, che ne semplificano la complessità intrinseca. Con livelli funzionali distribuiti su diversi piani, il progetto unisce l’efficienza infrastrutturale all’integrazione urbana, valorizzata dalla ventilazione naturale e dall’edilizia sostenibile. Il Gran Premio di Architettura di Prossimità è stato assegnato alla Spagna. Birgit’s home - TEd’A arquitectes è il progetto di una casa arroccata sulle scogliere di Maiorca che ricorda sia un dolmen che una grotta e caratterizzata da due imponenti muri paralleli che incorniciano la vista sul mare e la proteggono dagli edifici vicini. Il Premio Giovane Architetto è stato vinto dal Portogallo - Educational Pavilion and chicken coopSerralves Foundation - depA architects - Due strutture arricchiscono la fattoria didattica, con pareti in granito, tettoie in legno e tetti in zinco la cui semplicità pragmatica sottolinea il ruolo didattico e ludico dell’architettura all’interno del parco. Premi Nazionali: i vincitori italiani
Dodici i premi nazionali distribuiti dal gruppo: 6 Premi Nazionali di Architettura dal valore ciascuno di 1.500 euro e 6 Premi Nazionali di Prossimità dal valore ciascuno di 2.000 euro di cui 1.000 all’architetto e 1.000 euro in voucher all’impresa costruttrice. Il Premio Nazionale di Architettura è stato attribuito a Stones Venue di Associates Architecture. Rifugio pubblico nel Parco delle Cave di Brescia che rende omaggio al patrimonio estrattivo della regione incorporando blocchi di pietra donati da aziende locali. Il Premio Nazionale di Prossimità è stato conferito a Infiorate di Pietra di Massimo Berzetta. Una riqualificazione su larga scala che a Spello, in Umbria, integra le infrastrutture sotterranee con il meticoloso restauro di oltre 25.000 mq di pavimentazioni tradizionali in pietra.
■ Tecnomat sceglie Valiuz per implementare la sua strategia Retail Media Milano
La divisione Retail Media di Valiuz e Tecnomat hanno di recente annunciato di aver firmato un accordo di partnership strategica che prevede che Valiuz si occuperà della commercializzazione e gestione delle attività di Retail Media di Tecnomat. Basandosi sull’esperienza acquisita con altre insegne italiane della grande distribuzione come Leroy Merlin, Valiuz implementerà le sue soluzioni per ottimizzare la gestione degli spazi pubblicitari di Tecnomat, garantendo al contempo un’esperienza utente fluida ed efficace. Il lancio ufficiale è stato preceduto da una prima fase di test avviata lo scorso marzo. Sponsored Product, Display e Video sono i primi formati Retail Media attivati da Valiuz sui canali online di Tecnomat. Offriranno agli inserzionisti una visibilità maggiore, garantendo al contempo un’esperienza di acquisto fluida e piacevole per i clienti. Questa collaborazione rappresenta la terza partnership di Valiuz in Italia, dopo Leroy Merlin e BricoCenter.
■ È partnership tra Brico io e Everli per la consegna a domicilio
È operativa da inizio novembre la partnership tra Brico io e Everli, operatore italiano per la spesa a casa con un fatturato di quasi 100 milioni di euro. Grazie all’accordo, gli utenti potranno acquistare online migliaia di prodotti Brico io direttamente sulla piattaforma di Everli e ricevendoli comodamente a domicilio, anche in giornata scegliendo il proprio negozio preferito tra quelli situati in Abruzzo, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto.
Questo accordo rappresenta un primato per entrambe le insegne: Brico io è il primo operatore non food a entrare nel portale Everli che si apre a nuovi settori e amplia le proprie partnership oltre le tradizionali insegne della GDO. In questa prima fase il servizio è disponibile in 18 punti vendita pilota, ma il piano di espansione prevede che nei prossimi mesi verrà esteso su tutto il territorio nazionale. Ogni punto vendita Brico io coinvolto mette a disposizione in media circa 10.000 referenze, coprendo tutte le principali categorie merceologiche del settore: Utensileria elettrica, ferramenta, idraulica, accessori bagno, vernici e colle, decorazione, accessori arredo e sistemazione, illuminazione e giardinaggio.
■ Brico io porta l’AI in negozio: nasce Tooli
I Negozi Brico io coinvolti nel lancio si trovano a L’Aquila, Modena, Riccione (RN), Imperia, Milano Viale Monza, Vigevano (PV), Cremona, Samarate (VA), Concorezzo (MB), Cologno Monzese (MI), Cantù (CO), Milano – Via Palmanova, Lodi, Opera (MI), Alessandria, Viareggio (LU), Livorno, Rubano (PD).
Intervenendo al Forum Retail di Milano, Brico io ha presentato “Tooli”, il nuovo agente di intelligenza artificiale basato sulla tecnologia Google Gemini e progettato per trasformare l’esperienza di acquisto nel punto vendita. Il progetto, illustrato da Agostino Russo, Chief Information Officer dell’insegna, segna un passaggio decisivo nell’integrazione strutturata dell’AI generativa nel retail fisico. Russo ha sottolineato come, nella visione dell’azienda, l’innovazione capace di portare valore al settore del fai-da-te nasca dalla sinergia tra tecnologia e negozio fisico, che resta il punto nevralgico del business in quanto luogo privilegiato di relazione con il cliente. In questo quadro si inserisce Tooli: un assistente intelligente integrato in un banco espositivo dedicato a colle e siliconi, pensato per offrire ai clienti informazioni precise e sempre accessibili, migliorando la qualità dell’esperienza e riducendo gli errori di scelta. Allo stesso tempo supporta il personale di vendita, spesso impegnato con carichi di lavoro elevati o con la necessità di aggiornarsi su prodotti tecnici. Tooli rappresenta un esempio concreto del modello di “Collaborazione Innovativa”, che ha portato Brico io a unire le proprie competenze nel retail alla conoscenza dei comportamenti dei consumatori, integrando la tecnologia di Google con il contributo dei partner industriali e dei designer. Questo approccio collaborativo ha permesso a Brico io di accelerare il time-to-market e sviluppare una soluzione robusta, scalabile, sostenibile sul piano dei costi e replicabile nella rete dei 120 punti vendita dell’insegna.
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Il nuovo Leroy Merlin di San Giovanni La Punta - Paesi Etnei
è un hub di consulenza e soluzioni
chiavi in mano
Con l’apertura del nuovo punto vendita nella nuova e strategica location di San Giovanni la Punta - Paesi Etnei Leroy Merlin punta a rafforzare la propria presenza nel territorio della Sicilia orientale. Trovandosi in prossimità alla E45 e all’uscita Paesi Etnei della A18, nuovo punto vendita è facilmente accessibile per un bacino di utenza molto ampio e diversificato. Si candida inoltre a diventare un punto di riferimento per la popolazione residente e per i proprietari di seconde case, ma anche per clientela business di tutta la costa nord orientale. La squadra guidata dalla Store leader Lucia Fagone Buscimese è altamente qualificata, con esperienza pluriennale, composta da professionisti dinamici ed intraprendenti, caratterizzati da una forte competenza tecnica di prodotto, ascolto attivo e forte orientamento alla soluzione. “Abbiamo studiato attentamente i bisogni dei nostri clienti e del mercato locale per offrire soluzioni su misura, con un focus particolare sui progetti chiave come giardino, comfort ed efficientamento energetico
e su un’esperienza d’acquisto sempre più personalizzata e di qualità. Vogliamo essere il partner di fiducia per tutti coloro che desiderano migliorare la propria casa, offrendo non solo prodotti, ma anche consulenza e servizi completi”, ha dichiarato Lucia Fagone Buscimese.
■ Inaugurato il nuovo Bricocenter di Benevento
Dal 13 novembre è operativo il nuovo Bricocenter situato nel Parco Commerciale Buonvento in Contrada S. Vito. A darne l’annuncio è la stessa insegna con un post pubblicato su Linkedin nel quale descrive il nuovo negozio come “un luogo pensato per chi ama prendersi cura della propria casa e del proprio giardino, dove il fai da te diventa semplice, accessibile e condiviso”. 33 le persone componenti lo staff a disposizione del cliente. A loro il compito di confermare la vocazione del punto vendita ad essere “un punto d’incontro tra persone, idee e soluzioni”. Il negozio propone una gamma completa per manutenzione, riparazione e decorazione, oltre a novità come lo showroom bagno, porte e cucine con elettrodomestici e un’attenzione particolare ai servizi di prossimità: dal taglio legno 7/7 al centro colore, fino alla posa e installazione realizzate insieme ad artigiani locali di fiducia.
Sait supera sé stessa e lancia EK Winner - Performance
Punta a ridefinire gli standard di performance questa linea di mole progettata per garantire tagli rapidi e una lunga durata e ideale per applicazioni su acciai, acciai legati e acciai inossidabili
Con EK Winner – Performance Sait presenta il frutto più avanzato dei suoi investimenti nella tecnologia abrasiva finalizzati al miglioramento continuo e alla messa a punto di mole sempre più affidabili e performanti. Pensata per rispondere alle esigenze di chi cerca prestazioni elevate e una durata senza compromessi, questa nuova linea di mole ridefinisce gli standard di prestazione assicurando una nuova esperienza di lavorazione.
Performance straordinaria per materiali difficili
EK Winner – Performance è stata progettata per affrontare con efficienza e precisione i materiali più impegnativi, come acciai, acciai legati e acciai inossidabili, garantendo tagli rapidi e una resistenza superiore. Grazie a un’innovativa combinazione di leganti e additivi di ultima generazione, le mole di questa linea offrono un taglio veloce e preciso, anche nei lavori più complessi, riducendo i tempi di lavorazione e aumentando la produttività senza compromettere la finitura.
Durata eccezionale per lavori impegnativi
Oltre alla velocità di taglio, EK Winner – Performance garantisce una durata superiore rispetto agli standard di mercato. L’uso di materie prime di provata e controllata qualità consente una resistenza ottimale all’usura, permettendo agli operatori di completare più lavorazioni con la stessa mola, riducendo al minimo gli sprechi e i costi operativi. E tutto questo riuscendo anche a proporre al mercato un prodotto con il miglior rapporto qualità prezzo.
Un prodotto certificato per professionisti
La scritta “Performance” sull’etichetta incarna l’impegno di Sait a garantire la qualità del prodotto e la sua eccellenza operativa agli utilizzatori e per attirare la loro attenzione sul fatto che EK Winner - Performance rappresenta una scelta tecnica, ma anche un investimento sicuro per chi cerca affidabilità e risultati impeccabili in ogni lavorazione.
Per informazioni: www.sait-abr.com/it/
L’INTEGRAZIONE DI SICUREZZA FISICA E DIGITALE RIDEFINISCE
IL PRODOTTO CASSAFORTE
I modelli per il mercato residenziale stanno diventando sempre più integrati: apertura biometrica, gestione da remoto, dialogo con sistemi d’allarme e certificazioni avanzate trasformano la cassaforte in un dispositivo intelligente capace di operare all’interno di piattaforme integrate
Come sta performando oggi in Italia il mercato delle casseforti per residenziale? Le vostre performance per i primi nove mesi del 2025 sono in linea con il pari periodo del 2024?
Federico Rota, Business Development Manager Yale (Federico Rota - Yale) - Il mercato delle casseforti residenziali in Italia mostra un leggero calo. La progressiva riduzione dell’uso del contante e la digitalizzazione di documenti e beni sensibili hanno ridotto la percezione del bisogno di custodire fisicamente oggetti di valore, soprattutto tra i più giovani, più orientati a strumenti digitali. Una criticità riguarda la crescente diffusione delle importazioni dirette e delle linee private label, sia nel canale moderno sia in parte in quello tradizionale. Questo comporta pressione sui prezzi, minori opportunità di guadagnare quo-
te di mercato e una semplificazione dell’offerta verso soluzioni base, riducendo lo spazio per prodotti certificati o avanzati. Le opportunità risiedono nell’ampliare i canali distributivi oltre il residenziale tradizionale. In particolare, il segmento office (small business, studi professionali, coworking) e quello dell’hospitality (B&B, affitti brevi, boutique hotel) offrono possibilità concrete, dove la cassaforte è percepita anche come servizio, con anche possibili soluzioni integrate per accesso controllato e gestione remota. Nei primi nove mesi del 2025 le nostre performance risultano leggermente inferiori rispetto allo stesso periodo del 2024, riflettendo il trend generale del mercato e non una perdita di competitività, ma una dinamica di domanda in contrazione che stiamo monitorando e gestendo con
strategie mirate.
Andrea Gianesini, Responsabile Commerciale Sacar (Andrea Gianesini - Sacar) - La maggiore consapevolezza della sicurezza domestica sta alimentando il mercato delle casseforti. Anche se il contesto economico generale in Italia non è al momento ottimale e può influenzare gli acquisti “non essenziali”, abbiamo comunque una crescita di questo comparto. Inoltre, si stanno creando , anche se ancora molto lentamente, nuovi segmenti come le casseforti “smart” (serrature digitali, biometriche , connettività…), Possiamo comunque affermare che il 2025 vede una netta crescita rispetto all’anno precedente.
Maurizio Brillantino, Senior Sales Account Manager Italia di Technomax (Maurizio Brillantino - Technomax) - I nostri dati di fatturato sono in linea con le previsioni stabilite a inizio anno, confermando la solidità della nostra strategia commerciale. Il mercato delle casseforti per uso privato sta registrando performance positive, con una crescente domanda di prodotti certificati UNI EN 14450 e interamente Made in Italy, a testimonianza dell’apprezzamento per la qualità e l’affidabilità del nostro marchio. Anche le casseforti certificate UNI EN 1143-1, tipiche dell’ambito profes-
Technomax: la sicurezza Made in Italy che ha conquistato l’Europa
Produzione totalmente interna che garantisce il controllo dell’intero ciclo, certificazioni severe, attenzione all’ambiente e forte responsabilità sociale. Questi i pilastri del percorso che ha portato l’azienda ad affermarsi come affidabile punto di riferimento per privati e professionisti
Era il 1987 quando Technomax muoveva i primi passi in un piccolo capannone, producendo casseforti a muro per uso privato. Oggi, dopo quasi quarant’anni di crescita e innovazione, l’azienda è diventata un punto di riferimento in Europa nel settore della sicurezza passiva, con soluzioni dedicate a privati, professionisti e strutture alberghiere.
Un ciclo produttivo tutto Made in Italy
La forza di Technomax risiede nella sua struttura produttiva: due stabilimenti e due magazzini di prodotti finiti, per una superficie complessiva di 13.000 m² a San Giovanni in Croce (CR). Qui prende vita un processo integrato che va dalla progettazione alla verniciatura, dall’assemblaggio al collaudo finale, fino all’imballaggio e allo stoccaggio. Un ciclo interamente controllato, sinonimo di qualità e affidabilità.
Certificazioni che fanno la differenza
In un mercato dove la sicurezza è tutto, Technomax punta su standard rigorosi. Quasi tutti i prodotti sono certificati secondo la norma UNI EN 14450 ed alcuni secondo la norma UNI EN 1143-1, mentre il sistema di gestione per la qualità è conforme alla ISO 9001:2015. I prodotti vengono testati da laboratori accreditati in Italia ed
all’estero a garanzia di prestazioni eccellenti e conformità alle normative europee.
La scelta green
Siamo particolarmente attenti all’impatto ambientale e alla decarbonizzazione ed in prima linea per il sostegno e la crescita dei territori. Le procedure green dell’azienda sono oggetto di attenta analisi. Il 100% dell’acciaio oggetto di sfrido della produzione viene reimmesso nel circuito della riciclabilità con aziende specializzate. L’iscrizione ai Consorzi dedicati al recupero
dei rifiuti pericolosi e la corretta gestione e smaltimento, nonché la graduale sostituzione del polistirolo con il cartone riciclato per la protezione interna degli imballi delle casseforti sono alcuni dei passi che Technomax ha ormai consolidato nelle proprie procedure.
Etica e responsabilità sociale
Non solo tecnologia e qualità: Technomax investe anche nel benessere delle persone. L’azienda ha adottato il “Bollino Etico Sociale”, uno standard basato sui principi ISO 26001 e SA8000, per promuovere condizioni di lavoro migliori lungo tutta la filiera. Un impegno concreto verso un futuro più sostenibile e responsabile.
Perché scegliere Technomax
Ampia gamma di prodotti 100% Made in Italy con certificazioni europee e un servizio clienti puntuale e capillare: sono questi i motivi per cui Technomax è la scelta ideale per rivenditori, distributori e clienti finali. Il nostro customer service interno coordina le richieste di assistenza post vendita su tutto il territorio nazionale, garantendo risposte immediate e affidabilità totale.
Per informazioni:
TECHNOMAX - Via Casa Bianca, 1026037 San Giovanni in Croce (CR) Tel. 0375310281 - Fax 0375310282 info@technomax.it www.technomax.it
DOSSIER casseforti residenziali
sionale, stanno mostrando un buon tasso di crescita. Questo trend evidenzia come la necessità di sicurezza certificata sia sempre più sentita, sia nel settore privato che in quello professionale.
Alla luce di quanto sopra quali sono le vostre previsioni per l’ultimo trimestre? Il fatto che a novembre si svolge la Mostra Sicurezza indurrà rivenditori e professionisti a pianificare gli acquisti dopo aver visto le novità proposte in fiera?
Federico Rota - Yale - Per l’ultimo trimestre dell’anno prevediamo un andamento in linea con il trend osservato nei primi nove mesi. Non stiamo registrando segnali significativi né di accelerazione né di ulteriore rallentamento della domanda: il mercato appare stabile, ma su livelli leggermente inferiori rispetto allo scorso anno. Riguardo all’evento Sicurezza, è plausibile che alcuni rivenditori posticipino pianificazioni d’acquisto per valutare le novità. Pur non esponendo la nostra gamma casseforti, riteniamo la fiera una vetrina rilevante per l’intero settore, utile soprattutto per definire linee guida e assortimenti in vista del nuovo anno. In sintesi, ci aspettiamo continuità con il trend 2025, con un’attenzione del mercato orientata più alla valutazione delle prospettive future che a incrementi d’acquisto nel brevissimo periodo.
Andrea Gianesini - Sacar - Per quanto
Technomax - Le casseforti della serie Gold Plus Trony operano in sinergia con l’impianto di allarme. Una delle caratteristiche distintive è il circuito “anti-coercizione” che, in caso di rapina, consente di aprire la cassaforte sotto minaccia, attivando contemporaneamente un allarme silenzioso che avvisa le forze dell’ordine o i soggetti abilitati.
riguarda le casseforti stiamo registrando un’accelerazione della domanda e il 2025 verrà sicuramente chiuso con delle ottime performance. È molto probabile che la Mostra Sicurezza generi un effetto positivo su acquisti e investimenti, questo evento non è solo vetrina prodotti ma anche formazione, networking e presentazione di nuove soluzioni , le aziende possono cogliere nuove tendenze ed essere invogliare ad acquistare o sviluppare nuovi progetti. Maurizio Brillantino - Technomax - La tendenza di mercato attuale mostra un leggero aumento, segnale positivo che conferma una stabilità generale nel settore. Per quanto riguarda la fiera Sicurezza, riteniamo che il suo impatto sulle dinamiche di acquisto sia limitato, soprattutto a causa della persistente assenza dei principali player del mercato, sia nel comparto professionale che in quello domestico. Questa situazione riduce il potenziale della fiera come catalizzatore di nuove opportunità commerciali
Quali trend tecnologici stanno guidando oggi l’innovazione nel mercato delle casseforti (ad esempio: connet-
Federico Rota - Yale - Dal nostro punto di vista, tutti i trend citati stanno effettivamente guidando l’evoluzione del mercato: connettività, sistemi di apertura biometrica, integrazione con ecosistemi smart home e l’attenzione alle certificazioni rimangono elementi fondamentali per differenziare l’offerta.
Le ultime evoluzioni di gamma vanno sempre più nella direzione di conciliare elevata sicurezza con connettività e gestione da remoto, design più curato, che si adatta agli ambienti moderni, e integrazione all’interno di sistemi di sicurezza domestica più ampi. Non si parla più solo di “custodire un bene”, ma di inserire la cassaforte in un sistema intelligente, coerente con il resto delle soluzioni di protezione e accesso della casa. Questo rappresenta una delle direzioni principali dell’innovazione oggi sul mercato.
Andrea Gianesini - Sacar - Le casseforti non sono più solo “meccaniche”. Oggi si parla di smart safe cioè dispositivi intelligenti connessi. Sicuramente tra le nuove tecnologie più interessanti possiamo indicare le casseforti con
Andrea Gianesini Responsabile Commerciale Sacar
serrature biometriche (impronte digitali o riconoscimento facciale) , integrazione con sistemi di sicurezza ( allarmi o videosorveglianza) e l’utilizzo dell’AI per la verifica degli accessi e la rilevazione di guasti.
Maurizio Brillantino - TechnomaxSiamo in una fase molto avanzata nello sviluppo di nuovi prodotti dotati di tecnologia Bluetooth e WiFi, soluzioni che rappresentano il futuro della sicurezza connessa. Allo stesso tempo, seguiamo con attenzione l’evoluzione della normativa UNI EN 1300, che definisce i livelli di sicurezza delle serrature, monitorando i progressi nel processo di analisi e definizione delle regole certificative per queste nuove tipologie. Il nostro obiettivo è offrire prodotti sempre certificati con la massima garanzia di sicurezza. Attualmente, la domanda principale continua a concentrarsi sulle nostre casseforti certificate con chiave a doppia mappa ed elettroniche digitali, a conferma della fiducia del mercato verso soluzioni consolidate e certificate.
Quanto conta oggi la sinergia tra casseforti e altri sistemi di sicurezza nel segmento rivolto al residenziale?
Vedete uno sviluppo verso ecosistemi integrati?
Federico Rota - Yale - Nel segmento residenziale la sinergia tra cassaforte e altri sistemi di sicurezza sta assumendo un ruolo sempre più importante. Gli utenti non cercano più singoli prodotti, ma soluzioni integrate, semplici da utilizzare e gestibili da remoto. Come Yale, stiamo rafforzando una proposta che punta a offrire un ecosistema completo di sicurezza domestica, in un mercato smart home che continua a crescere. La nostra offerta consente oggi di gestire da un’unica app: cassaforte intelligente, serrature smart, sistemi di allarme e telecamere di sicurezza.
L’obiettivo è fornire ai clienti residenziali un ambiente di protezione coordinato e connesso, dove i dispositivi dialogano tra loro e contribuiscono a migliorare non solo la sicurezza, ma anche la facilità d’uso e la gestione quotidiana. Questa evoluzione verso ecosistemi integrati rappresenta oggi uno dei principali vettori di sviluppo del mercato, e costituisce un’area in cui continueremo a investire.
Andrea Gianesini - Sacar - Negli ultimi anni il mercato si è spostato da prodotti
Federico Rota, Business Development Manager Yale
Sacar - Cassaforte da murare elettronica con corpo in acciaio verniciato da mm.1,4 colore grigio antracite, chiusura diretta dei catenacci da mm.18 tramite pomolo, apertura tramite sblocco elettromagnetico della serratura, 3 codici di apertura impostabili, manuale di istruzione e installazione, assistenza telefonica e a domicilio, frontale e sportello tagliati a laser per impedire apertura tramite leva.
“stand-alone” a sistemi integrati di sicurezza. Oggi le aziende e i clienti privati cercano soluzioni coordinate dove tutti i dispositivi possano lavorare in sinergia. Purtroppo però i costi di queste soluzioni sono ancora elevati e dovremmo aspettare prima che si sviluppi una vera e propria integrazione, crediamo però che sia il futuro di questo mercato. Maurizio Brillantino - TechnomaxNel nostro programma di casseforti, la serie Gold-Plus Trony rappresenta una novità assoluta nel panorama della sicurezza domestica. Questo modello è progettato per operare in sinergia con l’impianto di allarme, offrendo un livello di protezione attiva superiore. Una delle caratteristiche distintive è il circuito “anti-coercizione”: in caso di rapina, l’utente sotto minaccia può aprire la cassaforte senza destare sospetti, attivando contemporaneamente un allarme silenzioso che avvisa le forze dell’ordine o i soggetti abilitati. Si tratta di una soluzione avanzata che supera il concetto tradizionale di sicurezza passiva, offrendo una risposta concreta a situazioni di emergenza. Questa innovazione si inserisce in un contesto dove le casseforti ad uso privato raramente offrono funzionalità così evolute, confermando il nostro impegno nella ricerca e sviluppo di soluzioni intelligenti e certificate.
DOSSIER casseforti residenziali
Brillantino, Senior Sales Account Manager Italia di Technomax
Quanto incide il mondo Brico nel vostro mix distributivo per quanto riguarda le casseforti per il residenziale? Come si sta evolvendo il peso dei diversi canali di vendita (Ferramenta, GDS/DIY, online, marketplace)?
Federico Rota - Yale - Il mondo Brico riveste un ruolo importante, ma a livello di volumi il peso maggiore rimane nella distribuzione tradizionale. L’e-commerce, soprattutto per i modelli da mobile, continua a essere il canale preferenziale e negli ultimi anni stiamo lavorando per rafforzare la presenza anche in nuovi canali, come l’elettronica di consumo, oltre che attraverso diversi distributori. Il progetto di sviluppo dei mar-
ketplace è in corso e ha come obiettivo principale aumentare la visibilità del brand e della categoria su piattaforme nuove e diversificate.
Andrea Gianesini - Sacar - Il nostro mercato è formato prevalentemente dalla GDS , sia nei negozi fisici che online.
Maurizio Brillantino - Technomax - Il canale Brico rappresenta per noi un’importante opportunità commerciale, con esigenze specifiche e gamme di prodotto pensate per rispondere alle necessità della loro clientela. Come per ogni canale distributivo, il nostro impegno è quello di costruire proposte mirate per il rivenditore, capaci di soddisfare i bisogni di sicurezza del cliente finale. Non privilegiamo un canale rispetto a un altro: la nostra strategia si basa su obiettivi chiari e differenziati, che ci permettono di orientare l’attività promozionale e la selezione dei prodotti in modo mirato, garantendo la massima efficacia commerciale. Questo approccio ci consente di creare un mix di prodotti equilibrato, evitando sovrapposizioni nell’offerta e mantenendo una presenza coerente e competitiva su tutti i fronti del mercato.
Che tipo di collaborazione o partner-
ship sviluppate con i vostri rivenditori dei canali Ferramenta e GDS?
Federico Rota - Yale - Per i canali tradizionali, sviluppiamo listini ad hoc per dettaglio e ingrosso, fornendo strumenti concreti in termini di posizionamento e marginalità, e condividendo i prezzi consigliati al pubblico per supportare i nostri clienti nel proporre i prodotti al giusto prezzo. Realizziamo inoltre campagne promozionali coordinate tra i canali per incentivare un approccio sempre più omnicanale, come ad esempio in occasione del Black Friday. Con la GDS, lavoriamo su campagne promozionali mirate per dare ulteriore impulso al sell-out.
Andrea Gianesini - Sacar - Abbiamo esposizioni che mostrano le casseforti sia internamente che esternamente e abbiamo un servizio di assistenza telefonica che riduce i tempi di intervento risolvendo in breve la maggior parte dei problemi d’uso, orientamenti tecnici su installazione o manutenzione e urgenze (chiave smarrita , serratura non risponde..).
Maurizio Brillantino - TechnomaxCollaboriamo attivamente con i nostri rivenditori nella definizione dei lay-out espositivi, studiando insieme le soluzioni migliori per presentare l’offerta in modo efficace e coerente con le esigenze del punto vendita. Supportiamo il banco con materiali informativi e crowner che evidenziano i tratti salienti dei nostri prodotti, facilitando la comprensione delle caratteristiche tecniche e dei vantaggi per il cliente finale. Il nostro sito web è uno strumento fondamentale: offre la possibilità di scaricare tutte le informazioni sui prodotti, dalle schede tecniche alle istruzioni d’uso e certificazioni, garantendo un accesso rapido e completo alla documentazione. Infine, mettiamo a disposizione cataloghi generali e mini-cataloghi dedicati alle singole serie di casseforti, pensati per consentire al rivenditore di lasciare materiale informativo al cliente, che potrà così analizzarlo con calma a casa.
Maurizio
Yale - La cassaforte per casa e ufficio Smart Safe unisce sicurezza e tecnologia: acciaio rinforzato, apertura tramite app, tastierino o chiave di emergenza. Con l’app Yale Home e il ConnectX Wi-Fi Bridge puoi controllarla da remoto, gestire codici temporanei e ricevere notifiche in tempo reale. Interno modulare con ripiano e luce, batterie AA incluse e apertura di emergenza tramite batteria 9V. Sicura, smart e incredibilmente versatile.
Tecnologie evolute e canali integrati: così cambia la dinamica delle vendite
Il mercato mostra volumi che restano stabili, con alcuni segmenti in crescita guidati da macchine digitali, multifunzione e ad alta efficienza.
A trainare i risultati sono anche modelli distributivi che combinano punti vendita specializzati, supporto tecnico e presenza online, rendendo più efficace il contatto con l’utilizzatore finale
Un mercato sostanzialmente stabile con alcuni segmenti che evidenziano un trend di moderata crescita. Il quadro descritto dalle aziende protagoniste di questo speciale si pone in linea di continuità con gli ultimi anni. “Il mercato italiano delle saldatrici a scarica di condensatori” afferma Sara Di Miceli Responsabile Marketing Awafast, “mostra una crescente stabilità, con buoni
segnali di ripresa soprattutto nei settori automotive, carpenteria leggera, impiantistica, HVAC e coibentazione industriale. Si registra inoltre un interesse crescente nel settore delle energie rinnovabili e nella componentistica metallica di precisione. La domanda risulta più contenuta invece nell’ambito della carpenteria pesante e nei comparti dove sono prevalenti le tecniche
di saldatura tradizionali.” Anche Lorenzo Corò, Responsabile Divisione Commerciale Gys Italia descrive un “mercato italiano delle saldatrici che mostra un andamento stabile con tendenza positiva nei segmenti professionali e a maggiore contenuto tecnologico.” la sua esperienza è che “la domanda cresce soprattutto per le macchine digitali, multifunzione e facili da usare, scelte
SPECIALE saldatrici
“L’innovazione
si concentra su compattezza, efficienza energetica e controllo elettronico
dei parametri di saldatura.”
Sara Di Miceli
Responsabile
Marketing Awafast
da officine e artigiani che cercano efficienza e affidabilità. Si osserva invece una flessione nei modelli base e a basso costo, dove la concorrenza internazionale e la sensibilità al prezzo hanno rallentato gli acquisti.”
Meno positivo il quadro descritto da Federico Levrieri, Direttore Commerciale Italia Kemper, “Il mercato italiano risulta complessivamente stabile”, afferma, “ma senza particolari segnali di crescita. Registriamo una contrazione della domanda sia nel segmento DIY sia in quello tradizionale, con un generale rallentamento degli investimenti da parte dell’utenza finale.” Il contesto vede la compresenza di luci ed ombre anche secondo Daniele Chiappalone, Project Manager e referente della divi-
sione saldatrici di Tea, che di recente ha acquisito la proprietà di Ergus dalla Carmon: “Riscontriamo un buon andamento della domanda riguarda i generatori per taglio plasma e quelli per procedimento mig. In calo i generatori per procedimento elettrodo.”
L’approccio all’innovazione del prodotto
Nell’innovazione di prodotto le aziende si concentrano sulla messa a punto di macchine in grado di assicurare una sempre più elevata semplicità d’uso e sull’integrazione di display e funzionalità avanzate, che rendano i prodotti intuitivi anche per utenti meno esperti. Lorenzo Corò di Gys Italia spiega che “l’innovazione oggi si concentra su tre grandi direttrici:
- digitalizzazione e interfacce intelligenti, per semplificare la regolazione dei parametri e rendere la saldatura accessibile anche agli operatori meno esperti;
- efficienza energetica e prestazioni dell’arco, grazie all’evoluzione dell’elettronica e all’utilizzo di inverter di nuova generazione;
- multifunzionalità, con macchine in grado di gestire più processi (MIG/ MAG, TIG, MMA) con la stessa unità. Un esempio concreto è la gamma Mul-
Awafast - La saldatura a scarica di condensatori garantisce un’unione rapida e precisa di prigionieri, perni e boccole su acciaio, inox, alluminio, ottone e rame. Per chi cerca efficienza e mobilità, la saldatrice compatta portatile C66 di Hruschka è la scelta ideale. Leggera, affidabile e versatile, consente saldature perfette anche su lamiere sottili, grazie alla tecnologia a scarica capacitiva e alla possibilità di usare pistole a contatto o GAP.
Daniele Chiappalone, Project Manager e referente della divisione saldatrici di Tea
tiweld, che rappresenta perfettamente questa filosofia: saldatrici compatte, intuitive e versatili. In media,” riferisce Corò, “GYS introduce una novità rilevante ogni 6-12 mesi, con aggiornamenti continui di gamma basati sui feedback del mercato.” Digitalizzazione e semplicità di utilizzo sono i fattori che guidano l’innovazione in Awafast. Sara Di Miceli spiega che nella sua azienda “l’innovazione si concentra su compattezza, efficienza energetica e controllo elettronico dei parametri di saldatura. Le nuove generazioni di saldatrici integrano sistemi digitali di monitoraggio e interfacce intuitive che semplificano l’uso anche in contesti mobili.”
“La nostra azienda” rivendica Federico Levrieri di Kemper “si conferma un attore proattivo sul fronte dell’innovazione, introducendo costantemente soluzioni che migliorano praticità e sicurezza d’uso. Proponiamo nuovi articoli ogni anno anche in questa categoria, con particolare attenzione all’evoluzione tecnologica dei componenti e alla semplificazione delle operazioni per l’utilizzatore.” Daniele Chiappalone rivela che Tea “si sta concentrando sui generatori per taglio plasma meccanizzato digitali. Non abbiamo una schedulazione precisa per il lancio delle novità ma contiamo, nel 2026, di avere un nuovo catalogo.”
L’approccio all’innovazione del professionista
In un mercato tecnico come quello del-
SPECIALE saldatrici
“L’utilizzatore tende a fidelizzarsi su un marchio. Il nostro punto di forza è il rapporto prezzo/prestazioni.”
Daniele Chiappalone, Project Manager di Tea
la saldatura il professionista resta fedele ai marchi che per sua esperienza diretta ha identificato come affidabili.
Ciò non toglie però che sia aperto a valutare nuove soluzioni come si evince dall’ interesse riscontrato dalle innovazioni che migliorano qualità, efficienza e comfort operativo. Dimostrazioni pratiche, formazione tecnica e comunicazioni mirate sono gli strumenti decisivi per coinvolgerlo e convincerlo a riconsiderare le sue scelte. Dopo aver confermato che
“L’utilizzatore professionale tende a restare fedele al marchio e al modello con cui ha maturato esperienza”, premette anche Federico Levrieri di Kemper
“Per stimolare il suo interesse in occasione del lancio di nuovi prodotti, puntiamo su attività dimostrative, comunicazioni tecniche mirate e momenti di confronto diretto che evidenziano i vantaggi concreti delle nuove soluzioni.”
Lorenzo
Corò, Responsabile Divisione Commerciale Gys Italia
Gys - La gamma Multiweld è la soluzione ideale per chi cerca versatilità e prestazioni nella saldatura. Progettate per rispondere alle esigenze di professionisti e artigiani, queste saldatrici combinano tecnologie MIG/MAG, TIG e MMA in un unico apparecchio intuitivo e robusto. Affidabili, compatte e potenti, garantiscono risultati di alta qualità su diversi materiali.
Anche Sara Di Miceli di Awafast descrive il professionista come un cliente che si caratterizza per un approccio prettamente pragmatico.
“Tende a fidelizzarsi ai marchi affidabili,” afferma, “ma mostra apertura verso innovazioni che portano vantaggi concreti in termini di qualità, tempi e comfort operativo”. Questo è anche il ritratto delineato da Lorenzo Corò di Gys Italia: “Il professionista tende a essere fedele al marchio e al modello di riferimento, ma è sempre più ricettivo verso le innovazioni che semplificano il lavoro o migliorandone la qualità e l’efficienza. Per stimolare il suo interesse, GYS punta su dimostrazioni pratiche e formazione tecnica, sia presso i distri-
butori, durante le fiere, sia presso la nostra Academy nella sede di GYS Italia e su Video tutorial e contenuti digitali, che mostrano in modo concreto i vantaggi delle nuove funzioni.”
Una distribuzione sempre più multicanale tra specialisti e digitale Il settore della saldatura si muove ormai in un contesto pienamente multicanale, dove punti vendita specializzati, distributori tecnici ed e-commerce convivono e si completano. Al momento i risultati migliori arrivano ancora dai canali professionali, mentre l’online cresce come spazio informativo e primo contatto con il brand. “Siamo presenti sia nel canale ferramenta e utensileria
Gamma Multiweld di GYS: potenza, flessibilità ed efficienza energetica
Versatilità e semplicità caratterizzano questa linea di generatori multiprocesso per saldatori professionisti, artigiani e officine. Ogni macchina gestisce MIG/MAG, Filo Animato (senza gas) e MMA. I modelli più potenti, come la Multiweld 400T G, includono anche il TIG Lift, offrendo fino a quattro processi in un unico generatore
Grazie alla tecnologia
Inverter di ultima generazione, la gamma Multiweld di GYS garantisce una stabilità dell’arco impeccabile e un’elevata efficienza operativa. La funzione Eco Power riduce i consumi durante il lavoro e in modalità standby, garantendo un minore impatto ambientale e un risparmio nei costi operativi. Le macchine sono costruite con un robusto telaio rinforzato, le versioni Compact sono dotate di protezioni antiurto per una maggiore resistenza all’uso quotidiano in officina o in cantiere.
Design intuitivo e precisione di controllo
L’interfaccia frontale delle Multiweld è progettata per la massima semplicità e una rapidità di regolazione:
• 3 Parametri chiave per MIG/MAG: Tensione, Velocità del Filo, Induttanza.
• 1 Parametro chiave per MMA/TIG: Intensità di saldatura.
L’operatore è guidato nelle sue scelte grazie a due schermi digitali e una tabella di regolazione integrata.
Tanti formati per ogni
esigenza
La gamma si adatta a ogni tipo di spazio e di lavoro, offrendo modelli in diversi formati:
• Multiweld compatte e portatili: ideali per chi necessita di estrema mobilità, con intensità fino a 320 A.
• Multiweld per officina (Mobile): generatori su ruote per applicazioni più stabili e potenze che raggiungono i 400 A.
• Versioni con trainafilo separato: per i lavori più intensivi o in aree difficili da raggiungere, i modelli come la 400T G consentono di lavorare con il trainafilo appeso, offrendo una grande flessibilità.
Multiweld 180M-C (Rif. 078727)
È il modello d’ingresso della gamma, ideale per artigiani e piccoli laboratori che necessitano di una saldatrice compatta, leggera e affidabile. Il suo principale vantaggio è l’estrema portabilità. Si tratta di un generatore monofase eccezionalmente compatto, con un peso di soli 16,5 kg, che ne facilita il trasporto e la manovrabilità in qualsiasi ambiente di lavoro. Il suo intervallo di corrente in MIG/MAG (da 30 A a 180 A) lo rende perfetto per lavori su acciaio, acciaio inox e alluminio con spessori fino a 3 mm. In modalità MMA, gestisce elettrodi rutilici e basici fino a Ø 3,2 mm, con funzione Antisticking integrata per evitare l’incollaggio dell’elettrodo.
Arco stabile e trainafilo professionale Il trainafilo a 4 rulli assicura un avanzamento fluido e regolare del filo, garantendo un arco stabile e una saldatura pulita. Grazie alla regolazione dell’induttanza, l’operatore può adattare le caratteristiche dell’arco alle proprie esigenze, ottimizzando la qualità del cordone.
Intuitività senza paragoni
Una delle qualità più apprezzate è l’interfaccia intuitiva. Due schermi digitali offrono regola-
zioni semplici e precise, consentendo all’operatore di iniziare subito a lavorare senza una conoscenza preliminare dell’apparecchiatura. L’interfaccia include inoltre un aiuto alla saldatura integrato: una tabella sul frontale che suggerisce la tensione e la velocità del filo più adatte in base allo spessore del materiale, ottimizzando il risultato in ogni situazione.
Scopri di più su www.gys.fr
SPECIALE saldatrici
Alimentare la domanda con attività mirate è premiante
Awafast crede nel valore della brand awareness e investe in attività di comunicazione volte a educare il mercato sulle potenzialità della saldatura a scarica di condensatori. Le strategie includono contenuti tecnici, video dimostrativi, supporto diretto ai distributori e campagne digitali. A queste si affiancano azioni di co-marketing con rivenditori e iniziative promozionali mirate per accelerare il sell-out.
Sara Di Miceli Responsabile Marketing Awafast
Riteniamo fondamentale “creare la domanda”. Le campagne di brand awareness e di visibilità digitale (social, YouTube, webinar tecnici) sono essenziali per valorizzare l’innovazione e guidare la scelta dell’utilizzatore finale. Ne siamo convinti e stiamo investendo nel nostro reparto marketing e comunicazione dedicato, con l’obiettivo di essere sempre più presenti e visibili. Accanto a questo, GYS investe in diverse attività sul territorio:
• Display e materiale promozionale direttamente presso i punti vendita dei rivenditori;
sia nel settore DIY”, dichiara Federico Levrieri di Kemper sottolineando che “in entrambi i risultati sono positivi in termini di vendite e posizionamento. La nostra strategia multicanale ci consente di intercettare diverse tipologie di clienti e di rispondere efficacemente alle specifiche esigenze di ciascun segmento.” Sara Di Miceli spiega che Awafast “presidia una rete distributiva mista offline e online: agenti e commerciali sul territorio italiano preparati e un canale e-commerce dedicato. Attualmente entrambi i canali risultano parimenti efficaci. ”Lorenzo Corò riferisce che Gys “presidia un mix di canali off-line e on-line: rete tradizionale di ferramenta professionali, distributori tecnici e grossisti ed e-commerce specializzati e marketplace con focus B2B. Attualmente i maggiori risultati in termini di valore e posizionamento arrivano dalla distribuzione professionale, dove il cliente ricerca qualità, supporto tecnico e servizi post-vendita. L’online invece cresce come canale informativo e di primo contatto con il
• Visite dimostrative in collaborazione con i rivenditori, presso i loro clienti;
• Formazione della rete distributiva, per garantire un messaggio tecnico coerente e aggiornato;
• Promozioni stagionali e bundle con accessori, per accelerare il sell-out nei periodi chiave.
Lorenzo Corò, Responsabile Divisione Commerciale Gys Italia
Crediamo molto nell’importanza di generare consapevolezza e curiosità verso il marchio. Realizziamo promozioni mirate presso i rivenditori tecnici e sviluppiamo iniziative in store volte a coinvolgere l’utilizzatore finale, presentando le novità attraverso attività esperienziali e campagne dedicate.
Federico Levrieri, Direttore Commerciale Italia Kemper
Lavoriamo solo con rivenditori o specialisti del settore, riteniamo un buon sistema per stimolare la domanda le presentazioni presso i nostri clienti.
Daniele Chiappalone, Project Manager e referente della divisione saldatrici di Tea
Tea (Technology for Edge Applications) - MET 400 CDI Electronic Choke è un versatile inverter digitale trifase adatto a lavorazioni MIG/MAG, elettrodo e TIG lift. Garantisce elevata efficienza, gestione intelligente dell’arco e ampia regolazione dei parametri. Supporta bobine MIG fino a 300 mm ed è dotato di trainafilo a 4 rulli per alimentazione stabile e precisa.
“Il mercato italiano delle saldatrici mostra un andamento stabile con tendenza positiva nei segmenti professionali e a maggiore contenuto tecnologico.”
Lorenzo Corò, Responsabile Divisione Commerciale Gys Italia
brand”. Tea, afferma Daniele Chiappalone, ottiene “i risultati più interessanti in termini di vendite nel canale degli specialisti di saldatura e taglio.
Ferramenta e GDS DIY: l’approccio alla categoria
Le analisi raccolte confermano che in questo come in altri settori, ferramenta professionali e GDS DIY mostrano approcci differenti: le prime si distinguono per competenza tecnica e capacità di guidare il cliente esperto, mentre le seconde presidiano volumi e visibilità, soprattutto nel segmento hobbistico. Da questa dualità emergono opportunità e limiti di entrambi i canali.
Sara Di Miceli di Awafast ritiene che “le ferramenta specializzate si distin-
Kemper - Il nuovo 555CA12 si distingue per il pratico attacco M12x1 e la bombola di ossigeno in alluminio, che ne riduce il peso garantendo al contempo robustezza e maneggevolezza. Una soluzione innovativa, ideale per chi cerca affidabilità, efficienza e facilità d’uso nelle operazioni di saldatura.
guono per assortimento e competenza, riuscendo a valorizzare meglio le potenzialità di queste saldatrici presso l’utenza professionale.
Le GDS DIY svolgono un ruolo importante nella diffusione del marchio, ma è la consulenza tecnica delle ferramenta a consentire un approccio realmente orientato alla vendita qualificata e al post-vendita.” La sua analisi trova concorde Lorenzo Corò di Gys Italia. “Nel nostro settore, sono le ferramenta professionali e i rivenditori specializzati a interpretare meglio la categoria, grazie a: personale preparato, assortimento tecnico coerente e capacità di offrire consulenza e dimostrazioni.
Le GDS e il DIY” prosegue Corò. “mantengono un ruolo importante nel segmento hobbistico, dove prevale la vendita di attrezzature più semplici che non richiedono spiegazioni approfondite. Quando invece si parla di attrezzature professionali, è necessario un livello di competenza e di supporto tecnico che solo il canale professionale è in grado di garantire pienamente.” Guarda alla
“La nostra strategia multicanale ci consente di intercettare diverse tipologie di clienti e di rispondere efficacemente alle specifiche esigenze di ciascun segmento.”
Federico Levrieri, Direttore Commerciale Italia Kemper
GDS DIY Federico Levrieri di Kemper secondo cui questo canale “si distingue per la profondità e l’ampiezza di gamma, elementi che gli permettono di sfruttare appieno le potenzialità commerciali della categoria merceologica.”
Anche Daniele Chiappalone di Tea è convinto che “a rappresentare al meglio la categoria sia maggiormente il canale Gds Diy.”
Federico Levrieri Direttore Commerciale
Italia Kemper
Dalla sicurezza passiva agli edifici smart: la trasformazione del maniglione antipanico
Il maniglione antipanico si è reso protagonista di un’evoluzione tecnica e normativa che ha accompagnato, e spesso anticipato, l’idea moderna di sicurezza negli edifici pubblici. La sua storia inizia nel 1908 quando Carl Prinzler e Henry H. DuPont brevettarono un dispositivo a barra orizzontale che permetteva lo sblocco tramite semplice spinta. Per gran parte del XX secolo la tecnologia rimase di tipo meccanico: una barra orizzontale a mezz’altezza, progettata per ridurre ogni ostacolo alla fuga in emergenza. L’obiettivo era la massima immediatezza: una spinta, un solo movimento, nessun elemento da ruotare o afferrare. Oggi il maniglione antipanico è un sistema integrato che combina design, affidabilità, connettività e gestione intelligente. Alla meccanica tradizionale si sono affiancate soluzioni ibride ed elettroniche con allarmi integrati, controlli da remoto e piena compatibilità con sistemi di gestione degli accessi. I maniglioni di ultima generazione dialogano con piattaforme digitali, offrono diagnostica, permettono monitoraggi continui e si integrano con i Building Management System, trasformandosi in componenti attivi degli edifici smart. Si tratta di un’innovazione che riguarda le funzioni, ma anche l’ergonomia, la rapidità di installazione e la sostenibilità dei materiali. Parallelamente, anche la distribuzione si è evoluta: ferramenta tecniche e rivenditori specializzati hanno assunto un ruolo decisivo nella divulgazione e corretta applicazione delle nuove tecnologie.
Solamente due attrezzi necessari per il montaggio
Sistema di aggancio rapido e sicuro
Misura e taglio delle barre facilitato
Alpha. La prima gamma di maniglioni pensata per chi installa.
Alpha non è solo un maniglione antipanico. È un modo nuovo di progettare la sicurezza Il suo innovativo concept riduce i tempi di installazione, migliora l’efficienza operativa e garantisce prestazioni superiori, giorno dopo giorno.
cisa.com allegion.com
Minuteria universale
Cambio mano rapido
Scopri un nuovo modo di lavorare. Scopri Alpha.
SPECIALE maniglioni antipanico
GLI STAKEHOLDER SONO ALLA RICERCA DI SOLUZIONI
DAVVERO INTELLIGENTI
La sola conformità normativa non è più sufficiente, osserva Chiara
Ciardetti, CISA Product Platform Specialist. Oggi installatori, progettisti e responsabili di impianto cercano maniglioni intuitivi da usare che semplificano l’installazione, riducono gli errori, migliorano la logistica e garantiscono prestazioni affidabili nel tempo
Qual è stato in generale e per quanto riguarda nello specifico la vostra azienda, l’andamento del mercato dei maniglioni antipanico nei primi 9 mesi del 2025 rispetto al pari periodo del 2024?
A livello globale, il mercato dei dispositivi antipanico si conferma in crescita. Secondo recenti analisi di settore, il valore complessivo si aggirava intorno ai 2,1 miliardi di dollari nel 2023, con previsioni di espansione fino a oltre 4 miliardi entro il 2032. In Europa, si registra un andamento positivo, spinto dalla necessità di adeguamenti normativi e dalla crescente attenzione alla sicurezza nei luoghi pubblici. In questo scenario, CISA ha visto una domanda stabile nella prima parte dell’anno, con segnali di forte interesse a seguito del pre-lancio agli operatori di settore della nuova gamma Alpha, presentata al grande pubblico ai
primi di novembre. Alpha rappresenta per noi un punto di svolta, destinato a incidere sull’intero segmento antipanico.
Come stanno cambiando le esigenze dei clienti finali? Riscontrate un crescente interesse verso prodotti più “intelligenti” o il focus resta sul prezzo e la conformità ai requisiti normativi e di sicurezza base?
Le esigenze degli stakeholder stanno cambiando in modo significativo. Oggi installatori, progettisti e responsabili di impianto non si accontentano più della sola conformità normativa: cercano soluzioni davvero “intelligenti”, ovvero progettate con attenzione all’intero ciclo di vita del prodotto. Intelligenti perché semplificano l’installazione, riducono gli errori, migliorano la logistica e garantiscono prestazioni affidabili nel tempo. Intelligenti perché più intuitive da usare anche in situazioni di emergenza, con forme e funzionalità pensate per guidare il gesto in modo naturale. Il prezzo resta un fattore importante, ma la risposta non è abbassare i costi: è investire in soluzioni modulari, che velocizzino la posa, ottimizzino la gestione a magazzino e assicurino maggiore durabilità. Alpha nasce esattamente per rispondere a questa evoluzione, anticipando i requisiti del nuovo Regolamento Europeo 2024/3110 ed elevando lo standard di prestazioni, installabilità e usabilità.
In quali ambiti state concentrando maggiormente gli investimenti in innovazione del prodotto maniglione
antipanico?
Con Alpha abbiamo investito in tre direzioni principali: progettazione meccanica e design, ergonomia e digitalizzazione del processo di installazione. Il concept è stato sviluppato in collaborazione con il Laboratorio di Ergonomia e Design dell’Università di Firenze ed esperti di design industriale. Abbiamo semplificato l’assemblaggio con componenti modulari, ridotto il numero di attrezzi necessari e introdotto una guida digitale passo-passo, prima nel suo genere nel nostro settore. Il risultato è un prodotto con soluzioni brevettate che si installa in meno tempo e migliora l’esperienza d’uso in emergenza, grazie a una superficie di spinta aumentata del 35% e una riduzione della forza necessaria per l’azionamento del 25%.
Quali sono oggi i principali canali di vendita attraverso cui distribuite i vostri maniglioni antipanico?
I nostri prodotti sono distribuiti principalmente attraverso i canali professionali: ferramenta tradizionali, distributori tecnici e rivenditori specializzati. Il canale digitale è in crescita, soprattutto come strumento informativo e di supporto pre/ post vendita, come la guida online per l’installatore realizzata per Alpha. Marketplace e piattaforme e-commerce stanno diventando complementari, ma è nei punti vendita specializzati che continuiamo a valorizzare al meglio la competenza e il servizio.
Qual è la vostra strategia di presidio
Chiara Ciardetti CISA Product Platform Specialist
CON ALPHA CISA PRESENTA IL MANIGLIONE ANTIPANICO
CHE
GUIDA L’INNOVAZIONE
Montaggio semplificato con soli due attrezzi e guida online, sistema modulare, +35% di superficie di spinta e -25% forza necessaria grazie a linee geometriche compatte.
Così CISA riprogetta il concetto di uscita di emergenza e rivoluziona l’esperienza dell’installatore, e anche dell’utilizzatore finale
C’è una nuova generazione di maniglioni antipanico pronta a cambiare le regole del gioco: si chiama Alpha ed è la risposta di CISA alla crescente richiesta di soluzioni più semplici da installare, più affidabili nel tempo e più intuitive da usare.
Frutto della collaborazione con il Laboratorio di Ergonomia e Design dell’Università di Firenze, e di esperti di design industriale, Alpha non rappresenta solo un’evoluzione, ma è una vera e propria riprogettazione del concetto di uscita di emergenza. Con quasi 40 anni di esperienza nel settore - dal primo maniglione lanciato nel 1986 - CISA riafferma la propria leadership portando il concetto di sicurezza un passo avanti “Ridurre la complessità per gli installatori e migliorare l’esperienza d’uso per l’utente finale: queste sono state le nostre priorità”, spiega Chiara Ciardetti, Product Platform Specialist di CISA. “Alpha è un progetto nato per fare davvero la differenza.”
Installazione smart, senza pensieri
Con meno componenti, solo due attrezzi necessari e una guida digitale dettagliata, il sistema modulare di Alpha semplifica ogni fase del montaggio, riducendo al minimo il margine d’errore e velocizzando il lavoro, anche in retrofit.
Progettato per durare nel tempo
Alpha è costruito per resistere a usi intensivi e condizioni ambientali difficili. È già conforme al nuovo Regolamento Europeo 2024/3110, che alza l’asticella in termini di durabilità e prestazioni meccaniche.
Un nuovo linguaggio di design ed ergonomia
Linee geometriche pulite, profilo compatto, +35% di superficie di spinta e -25% di forza necessaria per l’attivazione: Alpha non solo si distingue visivamente, ma offre anche un’uscita di emergenza più efficiente, con un gesto più istintivo e accessibile per chiunque - bambini, anziani, persone con mobilità ridotta. Disponibile nelle versioni Push e Touch, il sistema è completamente intercambiabile, compatibile con tutte le tipologie di porta (interne, perimetrali, tagliafuoco) e personalizzabile con nuove finiture speciali come il PVD e l’Acciaio Supremo, oltre a una gamma completa di comandi e accessori esterni e opzioni di motorizzazione.
Con Alpha, CISA inaugura un nuovo standard per il settore, dove design, funzionalità e semplicità operativa si incontrano per offrire sicurezza a 360°, sia per chi installa sia per chi utilizza
Per saperne di più, visita cisa.com
SPECIALE maniglioni antipanico
Frutto di un progetto sviluppato in collaborazione con il Laboratorio di Ergonomia e Design dell’Università di Firenze, la nuova gamma di maniglioni antipanico Alpha offre un’esperienza di installazione semplificata, massima affidabilità nel tempo e un’ergonomia ottimizzata per l’utilizzatore finale.
del canale GDS DIY? Quali azioni ritenete necessarie per valorizzare questa categoria all’interno della GDS DIY?
Il canale GDS è rilevante per alcuni segmenti del nostro portafoglio, ma nel caso dei maniglioni antipanico il target è ancora prevalentemente professionale.
Tuttavia, crediamo che una comunicazione più chiara dei benefici installativi e delle certificazioni, anche in contesti DIY evoluti, possa generare nuove opportunità. È per questo che lavoriamo a materiali informativi e contenuti video sempre più accessibili, anche per i non addetti ai lavori.
Qual è oggi il ruolo delle ferramenta tradizionali nel vostro mix di vendita?
Quali strumenti o servizi adottate per sostenere il sell-out nel canale ferramenta?
Le ferramenta continuano a essere un
presidio fondamentale, in particolare per il contatto diretto con installatori e artigiani. Offriamo materiali POP, formazione tecnica, demo e supporto postvendita. Con Alpha, la guida digitale all’installazione rappresenta un ulteriore strumento per ridurre i tempi e aumentare la soddisfazione del cliente.
Negli ultimi anni quale tra questi canali - GDS DIY, Ferramenta, Marketplace - sta dimostrando maggiore disponibilità ad aumentare lo spazio e il numero di referenze in questa categoria?
Il canale distributivo più recettivo resta quello delle ferramenta tecniche e dei rivenditori professionali, dove la conoscenza di prodotto e la consulenza fanno ancora la differenza. I marketplace sono in espansione e possono diventare un driver interessante, soprattutto in ottica B2B. Tuttavia, è nel punto vendita fisico che si gioca ancora la parte più rilevante del sell-in e del sell-out, soprattutto per prodotti evoluti come Alpha, che richiedono competenza anche nella fase di proposta.
Semplicità e interoperabilità guidano le scelte dei professionisti
L’evoluzione della domanda spinge verso soluzioni che integrano meccanica ed elettronica, semplificando gestione, installazione e manutenzione.
Ermanno Formisano, Market Leader Southern Eastern Europe di ISEO
Ultimate Access Technologies riscontra un crescente interesse per maniglioni capaci di dialogare con sistemi di building management
Qual è stato in generale e per quanto riguarda nello specifico la vostra azienda, l’andamento del mercato dei maniglioni antipanico nei primi 9 mesi del 2025?
Nei primi nove mesi di quest’anno, il mercato dei dispositivi antipanico per ISEO ha mostrato un andamento positivo rispetto allo stesso periodo del 2024 trainato da una strategia che punta su innovazione tecnologica, qualità del prodotto e attenzione ai bisogni dei clienti, oltre che da una presenza costante e rafforzata sui mercati internazionali. Questi risultati riflettono anche l’impegno nel proporre soluzioni integrate e intelligenti per la sicurezza e
il controllo degli accessi, ambiti in cui continuiamo a distinguerci per affidabilità e visione.
Come stanno cambiando le esigenze dei clienti finali? Riscontrate un crescente interesse verso prodotti più “intelligenti” o il focus resta sul prezzo e la conformità ai requisiti normative e di sicurezza base?
Negli ultimi anni, le esigenze dei consumatori si stanno evolvendo su due direttrici: semplicità d’utilizzo e connettività. La direzione è quella di offrire soluzioni sempre più interoperabili, in grado di adattarsi alle esigenze di installatori, facility manager e utenti finali, semplificando la gestione quotidiana della sicurezza. In questo contesto, ISEO impegna costantemente nello sviluppo di soluzioni e piattaforme che utilizzano tecnologie sicure, progettate per integrarsi anche con applicazioni di terze parti. Naturalmente, al fianco dell’innovazione, la conformità normativa rimane un requisito fondamentale. In quali ambiti state concentrando maggiormente gli investimenti in innovazione del prodotto maniglione antipanico?
Con l’obiettivo di restare al passo con i tempi e integrare sempre più la meccanica tradizionale con le tecnologie digitali, ISEO investe costantemente in innovazione. Il futuro del settore, infatti, passa dalla capacità di coniugare
la solidità e l’affidabilità delle soluzioni meccaniche con le potenzialità offerte dall’elettronica, come il controllo remoto, la tracciabilità degli accessi e l’integrazione con i sistemi di smart home e building management. Parallelamente, il design mantiene un ruolo importante per rendere i prodotti più intuitivi e facili da installare, combinato alla sostenibilità, attraverso la ricerca di materiali più durevoli e processi produttivi a basso impatto.
Anche il tema delle certificazioni continua a rappresentare un punto cardine, per garantire che ogni prodotto rispetti pienamente le normative europee vigenti. Tutto questo si inserisce in una visione più ampia che punta su collaborazione, formazione e innovazione condivisa tra aziende, università e associazioni di settore.
Quali sono oggi i principali canali di vendita attraverso cui distribuite i vostri maniglioni antipanico?
I nostri maniglioni antipanico vengono distribuiti attraverso un modello multicanale. Le ferramenta tradizionali e i locksmith rappresentano un punto di riferimento centrale per il mercato, grazie al loro ruolo consulenziale e alla competenza tecnica che garantiscono al cliente finale.
A questo canale si affiancano i grossisti e i distributori tecnici, che servono in particolare il mondo dei serramentisti,
Ermanno Formisano
SPECIALE maniglioni antipanico
delle imprese edili e degli installatori professionali. Negli ultimi anni si sono poi affermati con forza la grande distribuzione specializzata (GDS e canale DIY), che consentono di raggiungere un pubblico ampio e diversificato.
Qual è oggi il ruolo delle ferramenta tradizionali nel vostro mix di vendita? Quali strumenti o servizi adottate per sostenere il sell-out nel canale ferramenta?
La ferramenta tradizionale mantiene un ruolo centrale nella filiera della sicurezza, combinando competenza tecnica e relazione diretta con il cliente.
Attraverso formazione tecnica e supporto continuo, ISEO accompagna i clienti nel percorso di aggiornamento verso le nuove tecnologie, rendendoli protagonisti dell’evoluzione del mercato. L’obiettivo è rafforzare il ruolo delle
ferramenta come punto di consulenza evoluto, in grado di valorizzare la nostra gamma e offrire al cliente finale un’esperienza d’acquisto completa e competente.
Negli ultimi anni quale tra questi canali - GDS, DIY, Ferramenta, Marketplace - sta dimostrando maggiore disponibilità ad aumentare lo spazio e il numero di referenze nella categoria maniglione antipanico?
La ferramenta tradizionale continua a rappresentare il punto di riferimento principale per i prodotti a maggiore contenuto tecnico grazie alla forte specializzazione e alla capacità di offrire consulenza qualificata, valorizzando al meglio le caratteristiche dei prodotti.
Le ferramenta si distinguono inoltre per la prossimità al cliente professionale e per la capacità di costruire relazioni
solide basate su fiducia, competenza e servizio. A questo canale si affiancano i grossisti e i distributori tecnici, che svolgono un ruolo strategico servendo in particolare il mondo dei serramentisti, delle imprese edili e degli installatori professionali. Queste realtà garantiscono una copertura capillare del territorio e contribuiscono in modo determinante alla diffusione delle nostre soluzioni, grazie alla loro organizzazione logistica, alla profondità di gamma e alla capacità di rispondere rapidamente alle esigenze dei clienti.
Per ISEO questi canali rappresentano partner chiave: la strategia è quella di continuare a investire in formazione, supporto tecnico e sviluppo commerciale, per rafforzare ulteriormente la collaborazione e assicurare la massima valorizzazione del brand nel mercato professionale.
PushElectro è un dispositivo antipanico da applicare con barra a contatto motorizzato, che permette l’integrazione con i sistemi di controllo accessi di ISEO. Progettato per un’installazione semplice grazie al cavo con connettore integrato che garantisce alimentazione e trasferimento delle segnalazioni a distanza, combina prestazioni elevate, apertura motorizzata e design armonico. Dotato di trattamento antibatterico AntiGerm e conforme alla norma EN 1125.
SPECIALE stufe, fumisteria, riscaldatori
RISCALDAMENTO DOMESTICO: L’ISTAT FA IL PUNTO SUI NUOVI TREND
L’indagine “Consumi energetici delle famiglie - Anno 2024” pubblicata lo scorso ottobre analizza l’evoluzione delle dotazioni per il riscaldamento dell’abitazione principale delle famiglie residenti in Italia. Il parco impianti è in forte trasformazione: cresce l’impianto autonomo, arretra il centralizzato e cambia il ruolo delle biomasse. In aumento anche le pompe di calore
Lo scorso ottobre l’ISTAT ha pubblicato l’indagine “Consumi energetici delle famiglie – Anno 2024” che analizza i risultati d’indagine relativi alle dotazioni dell’abitazione principale delle famiglie residenti in Italia, per il riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria e il condizionamento, al 2024, data dell’intervista e i consumi di biomasse (legna e pellet) da parte delle famiglie nel corso dell’anno 2023, in ottemperanza al Regolamento europeo n.1099/2008. Un primo dato significativo che emerge da questa indagine è che la dotazione di sistemi per il riscaldamento nelle abitazioni italiane è ormai pressoché universale. Nel 2024 il 99,4% delle famiglie dispone infatti di almeno un impianto
o apparecchio per riscaldare la casa, con una copertura totale nel CentroNord e residui divari nel Mezzogiorno, dove l’1,7% non possiede alcun sistema. Situazioni più critiche si registrano in Sicilia, sebbene in miglioramento nel tempo. Il quadro mostra un’evoluzione tecnologica e comportamentale nitida: cresce la centralità dell’impianto autonomo, oggi presente nel 79% delle abitazioni, in forte aumento rispetto al 2021. Al contrario, gli impianti centralizzati continuano a ridursi (sono il 15,4%, erano il 18%), mentre gli apparecchi singoli – stufe, caminetti, termoventilatori, climatizzatori caldo/freddo a split singolo – restano diffusi ma in calo, al 44,8%. Il dato più interessante riguar-
da la co-presenza di sistemi diversi. Il 43,2% delle famiglie ha a disposizione più sistemi di riscaldamento della casa (funzionanti e disponibili, anche se non tutti utilizzati al momento della rilevazione), quali un impianto centralizzato (ovvero che serve più appartamenti o abitazioni), un impianto autonomo (come una caldaia a metano, una pompa di calore multisplit, un impianto solare termico) o apparecchi singoli, sia fissi (come stufe, caminetti o apparecchi monosplit), sia portatili (stufette elettriche o di differente fonte di alimentazione). Questo indica una certa dinamicità da parte delle famiglie nella ricerca delle soluzioni migliori per rispondere alle proprie esigenze di riscaldamento, non sempre indirizzata verso quelle più efficienti o comunque derivate da un progetto complessivo di efficientamento energetico, e comportamenti probabilmente da ascrivere sia alla rapida evoluzione delle molteplici tecnologie offerte dal mercato, sia ai costi molto variabili delle fonti energetiche degli anni più recenti. Tuttavia, rispetto al 2021 la disponibilità di più sistemi scende di appena un punto percentuale (era pari al 44,5%) a segnalare un ancor debole orientamento alla razionalizzazione degli impianti.
L’impianto autonomo è il sistema di riscaldamento a uso prevalente (o unico): è utilizzato dal 69,6% delle famiglie con riscaldamento; il 15,9% delle famiglie
invece predilige l’apparecchio singolo e il 14,4% utilizza prevalentemente l’impianto centralizzato. Rispetto al 2021, è cresciuta la quota di famiglie che utilizzano prevalentemente l’impianto autonomo (+3,9 punti percentuali) ed è al contempo diminuita la quota di chi usa l’impianto centralizzato (-2,7 p.p.) o un apparecchio singolo (-1,3 p.p.). La preferenza degli utilizzatori verso l’impianto autonomo risponde certamente a esigenze di maggiore adattabilità agli orari e necessità della famiglia e può corrispondere a un aumento di efficienza energetica a seconda dell’impianto installato. Sul piano territoriale emergono differenze marcate. Gli impianti autonomi dominano nel Nord-Est (86,6%), mentre gli apparecchi singoli sono più frequenti nelle Isole (64,5%) e nel Sud (50,9%). Gli impianti centralizzati restano concentrati nel Nord-Ovest, dove raggiungono il 30,1%, sostenuti anche dalla presenza di reti di teleriscaldamento. La geografia varia anche in funzione della tipologia urbana: nei Comuni capoluogo di Città metropolitana la quota di centralizzato arriva al 40,5%,
mentre nei piccoli centri prevale l’autonomo (85,3%) e cresce l’uso di apparecchi singoli.
Ampio anche il capitolo dedicato ai combustibili rinnovabili. Nel 2023 il 16% delle famiglie ha utilizzato legna da ardere, con percentuali più elevate nei Comuni montani e nei piccoli centri (fino al 42,7%). Il ricorso alla legna da ardere è estremamente differenziato per Regione, essendo determinato dalla disponibilità di materiale e dall’accesso a risorse alternative, ma anche da fattori storici e culturali. È più diffuso nelle Province autonome di Trento e Bolzano, dove rispettivamente il 37,9% e 36,2% delle famiglie utilizza la legna, in Calabria (35,5%), Umbria (34,8%) e Friuli-Venezia Giulia (30,3%). Al contrario, il suo utilizzo è residuale in alcune regioni come la Lombardia (6,8%), la Sicilia (7,0%) e la Liguria (9,6%). L’uso della legna, tuttavia, mostra un trend in calo rispetto alle precedenti edizioni dell’indagine. In parallelo cresce il ricorso al pellet, utilizzato per il riscaldamento domestico soprattutto tramite
impianti autonomi e apparecchi singoli come stufe e caminetti, tradizionali o innovativi (ad esempio collegati a impianti di riscaldamento) e per produrre acqua calda o per la cottura dei cibi. Nel 2023 il 7,8% delle famiglie ha utilizzato pellet (con esclusione dell’uso in impianti centralizzati): una quota in crescita minima rispetto all’edizione precedente (7,3%), mentre era il 4,1% nel 2013. Il pellet è maggiormente utilizzato dalle famiglie residenti al Sud (9,5%), nelle Isole (9,6%) e nel Nordest (8,6%), meno al Centro (7,0%) e nel Nord-ovest (5,9%). Come per la legna, la diffusione del pellet è maggiore tra le famiglie residenti nei Comuni fino a 10mila abitanti (14,3%), in particolare di montagna (16,2%), e minore al crescere della dimensione demografica del Comune. Un ulteriore fenomeno in espansione è la diffusione delle pompe di calore. Il 40,4% delle famiglie dispone di un sistema caldo/freddo, con punte del 58,5% nelle Isole. Le pompe di calore multisplit, classificate come impianti autonomi, stanno sostituendo gradualmente caldaie tradizionali e apparecchi singoli, spinte sia dai bonus degli ultimi anni sia dall’esigenza di maggiore efficienza energetica. La componente caldo/freddo incide anche sulle abitudini stagionali: il 56% delle famiglie dispone di un sistema di condizionamento, quasi raddoppiato rispetto al 2013. Nel complesso, la fotografia proposta da ISTAT evidenzia un patrimonio abitativo che cresce in dotazioni tecnologiche, ma che spesso conserva impianti multipli, eterogenei e non sempre ottimizzati. Il dato più rappresentativo è proprio l’incremento degli impianti autonomi, oggi sistema prevalente per il 69,6% delle famiglie. Un trend che, unito alla crescente adozione delle pompe di calore e alla lieve riduzione delle biomasse, indica una direzione chiara: maggiore autonomia, più efficienza e progressiva elettrificazione del riscaldamento domestico.
ASSORTIMENTO, VELOCITÀ DI CONSEGNA E PRESIDIO DEL PUNTO VENDITA
Queste sono le leve principali su cui punta il settore per affrontare l’alta stagionalità in un anno che risente anche di un contesto incerto. L’obiettivo è capitalizzare la spinta al miglioramento dell’efficienza energetica facendo leva anche sulla reputazione del brand e sulla proposta di soluzioni che assicurano i livelli di confort desiderati a fronte di un’apprezzabile riduzione dei consumi
Come sta performando nel 2025 il mercato italiano per queste categorie di prodotto sia in generale sia per quanto riguarda i risultati ottenuti dalla vostra azienda? Visto che siamo in periodo di alta stagionalità, come valutate i riscontri che state avendo dal mercato?
Ilaria Portioli Dirigente e Amministratore Etna (Ilaria Portioli - Etna) - Il 2025 è iniziato con modeste aspettative in relazione alla possibilità di incrementare il mercato a cui ci riferiamo. Il consumatore in questa fase storica è molto attendista e tende a rimandare le scelte. Inoltre, a causa di una relativa minor capacità
E-commerce: crescono del 60% le ricerche
L’arrivo della stagione fredda sta alimentando il forte dinamismo del mercato del riscaldamento domestico sui canali online. Secondo i dati diffusi da Trovaprezzi.it, nei primi dieci mesi dell’anno la categoria Radiatori e Termosifoni ha registrato 151.000 ricerche, pari a un +60% rispetto al 2023, con un picco di 41.000 ricerche nel solo mese di ottobre. In aumento anche l’interesse verso Stufe e Camini, che da gennaio a ottobre totalizzano 651.000 ricerche, segnando un +10% annuo. Particolarmente rilevante il dato di ottobre, quando le ricerche hanno raggiunto quota 148.000, quasi il triplo rispetto allo stesso mese del 2023. Questo andamento conferma come l’e-commerce stia conquistando spazio in un settore che, fino a pochi anni fa, era fortemente legato
di spesa è anche più attento nelle scelte. I primi 6/7 mesi dell’anno sono stati complicati da questa situazione generale; la calma derivata ci ha concesso di dedicarci in maniera più capillare sia a cercare nuovi clienti, sia a ottimizzare il servizio ai clienti acquisiti. Di recente abbiamo anche implementato la gam-
sui sistemi di riscaldamento
al negozio fisico. Oggi i consumatori cercano dispositivi capaci di combinare comfort, risparmio energetico e gestione intelligente e sostenibile dei consumi. Funzioni come il controllo via app e le automazioni smart sono ormai considerate caratteristiche essenziali, mentre design compatto e silenziosità diventano criteri di scelta sempre più decisivi. Nel segmento dei radiatori prevalgono i modelli a olio o a inerzia termica, apprezzati per la capacità di mantenere una temperatura stabile con consumi contenuti. In crescita anche i termoventilatori smart con termostato programmabile e funzione eco. Nel comparto stufe, invece, gli italiani continuano a preferire i modelli a legna o pellet ad alta efficienza, con certificazioni ambientali e vetro autopulente. Aumenta inoltre l’interesse per le soluzioni ibride o canalizzabili, ideali per riscaldare più ambienti. Le scelte sono guidate non solo dalle performance, ma anche dal design e dalla qualità dei materiali. La geografia delle ricerche evidenzia due approcci differenti al calore domestico. Nel Nord Italia prevalgono radiatori e termoventilatori elettrici, con la Lombardia che concentra circa un terzo dell’interesse nazionale, seguita da Emilia-Romagna e Piemonte. Nel Centro-Sud, complice il clima più mite, dominano invece stufe e camini, particolarmente apprezzati per la loro dimensione conviviale. In Lazio, Campania e Abruzzo cresce la tendenza a scegliere stufe a legna e pellet non solo per riscaldare, ma anche come elementi d’arredo capaci di coniugare estetica e funzionalità.
ma prodotti così da poter abbracciare un mercato più ampio. Questo ha consentito alla nostra azienda di colmare il gap di calo della domanda. La nostra, quindi, si è rivelata una strategia giusta in termini di compensazione di fatturato. Va comunque tenuto presente che il mercato a cui ci rivolgiamo – da 66 anni produciamo sistemi fumari in acciaio inox aisi 316 adatti a qualsiasi combustibile - è fortemente stagionale. Questo significa che a prescindere dal momento finanziario che stiamo vivendo, esiste anche questa componente che ben conosciamo e che sappiamo gestire.
Alessandro Barbieri, Direttore Vendite
Italia Vinco (Alessandro Barbieri -Vinco)
- Da qualche anno la tipologia di stufe in carbonio ha conquistato il mercato grazie all’estetica piacevole, ma soprattutto all’elevato potere riscaldante nonostante il basso consumo energetico. Si tratta di un articolo che il mercato ha recepito benissimo e che vede vendite sempre più in crescita.
Leonardo Colombo Direttore Vendite
Italia Vortice (Leonardo Colombo - Vortice) - La fase invernale di inizio anno e di conseguenza il prestagionale sono andate molto bene, riscaldatori sia da interno che da esterno hanno avuto un trend positivo.
Nel prepararvi al picco di stagionalità, quali iniziative avete adottato per incentivare il canale distributivo a trattare la categoria dedicando uno spazio adeguato e anche puntando su un assortimento ben strutturato che, ad
esempio, copra tutte le fasce di prezzo? Che tipo di riscontri avete avuto e per quali motivi?
Ilaria Portioli - Etna - In questo momento siamo nel cuore della stagione. Come altri anni ci siamo attivati da inizio anno nel proporre ordini prestagionali ai magazzini che collaborano con noi, cosi da farsi trovare pronti con la merce con l’inizio della stagione. Gli ordini prestagionali godono di più ampio respiro in termini di dilazione dei pagamenti. Ciò nonostante non tutti i nostri collaboratori hanno recepito questa opportunità per diversi fattori. Primo fra tutti l’incertezza generale alimentata dalla situazione internazionale in relazione alla reperibilità di energia a buon mercato e l’instabilità della biomassa in termini di norme, adeguamenti ecc…
Alessandro Barbieri - Vinco - Visto l’incremento delle vendite nelle due ultime stagioni, abbiamo pensato di inserire grandi quantità nei nostri magazzini logistici ed abbiamo inoltre inserito anche la versione da tavolo oscillante e basculante.
Leonardo Colombo - Vortice - La nostra proposta è molto articolata sia per prodotto che per fasce di prezzo al fine di cogliere tutte le opportunità presenti sul mercato.
In che misura la notorietà del brand e temi come contenimento dei consumi, riduzione dei consumi e possibilità di accesso a eventuali incentivi stanno influenzando la domanda? Per quanto a vostra conoscenza que-
sti aspetti convincono ad anticipare la sostituzione di stufe o riscaldatori elettrici meno efficienti?
Ilaria Portioli - Etna - Il nostro brand è riconosciuto sul mercato essendo noi presenti da 66 anni con prodotti di alta qualità, certificati secondo le norme. Siamo presenti in tutta Italia isole comprese con magazzini e grande distribuzione. Detto questo, non basta essere riconosciuti per rimanere in vita. Servono norme e incentivi adeguati alle esigenze sia della transizione energetica che del consumatore finale. L’attesa uscita del “conto termico 3.0” ha ritardato abbastanza lo stimolo dei consumatori che, in tutto il periodo precedente non ha preso decisioni in merito a ristrutturazione o sostituzione del proprio impianto col timore di perdere eventuali vantaggi.
Alessandro Barbieri -Vinco - Siamo riusciti a crearci una buona reputazione nel mercato innalzando la richiesta del brand Vinco grazie alle migliorie nella scelta dei materiali e alla assistenza garantita dai nostri uffici commerciali. La richiesta del mercato è quella di ridurre i consumi aumentando l’efficienza riscaldante e il carbonio è sicuramente una soluzione. La possibilità di riscaldare non facendo saltare il contatore elettrico che generalmente è da 3,5KW è un aspetto imprescindibile per il consumatore. Inoltre non sono da trascurare l’aspetto della sicurezza e della scomparsa degli odori sgradevoli quando si va sostituire le stufe a gas.
Leonardo Colombo - Vortice - L’effi-
Ilaria Portioli Responsabile Comm. e Ammi. Etna Inox
Leonardo Colombo Direttore Vendite Italia Vortice
Alessandro Barbieri Direttore Vendite Italia Vinco
Etna – Il sistema fumario monoparete a sezione ovale acciaio inox austenitico AISI 316 L Ba o AISI 316 L 2B è conforme alle normative vigenti ed è idoneo sia come canna fumaria che come canale da fumo. Si adatta alle più difficili tipologie di installazione ed è utile soprattutto nel caso di risanamento di un cavedio già esistente, oppure di una canna fumaria a sezione rettangolare la cui forma non consente l’utilizzo di un fumario a sezione circolare.
cienza energetica è un tema sicuramente di grande interesse e un brand storico come Vortice non può esimersi dal cercare soluzioni sempre più efficienti. A tal proposito, posso già anticipare che l’anno prossimo lanceremo dei nuovi prodotti con consumi ridotti proprio per sostenere questo cambiamento in atto. Gli incentivi, almeno sui nostri prodotti, non hanno portato ad un aumento di vendite.
In quali canali distributivi sia online che offline siete presenti con questi prodotti? Quali di questi canali stanno generando risultati più rilevanti in termini di volume di vendite e di posizionamento del prodotto venduto?
Ilaria Portioli - Etna – Non abbiamo ancora affrontato in maniera efficace la vendita on line, ma ci stiamo lavorando consultando diversi operatori che invece già lo fanno. Non crediamo di essere in ritardo, quanto invece di avere una visione diversa del mondo a cui ci riferiamo, soprattutto magazzini edili e installatori. Il nostro punto di forza è l’assistenza sul
campo al cliente sia esso magazzino o installatore. Ogni impianto è fine a se stesso ed occorre la massima esperienza per consigliare il sistema adeguato. Infatti forniamo dimensionamenti personalizzati, diamo soluzioni e forniamo pezzi speciali fatti su misura. Sulla vendita on line – che è fredda - questo non è possibile. Preferiamo quindi un rapporto più diretto. Una canna fumaria è un vestito su misura, è come comprare un abito su Amazon o in sartoria per intenderci.
Alessandro Barbieri -Vinco - Per quanto ci riguarda il canale più presidiato dalla nostra rete vendita è quello della ferramenta, GDS e del DIY. E questo anche se ultimamente con le nostre stufe a carbonio abbiamo avuto ottimi riscontri dal settore del bianco.
Leonardo Colombo - Vortice - Il nostro mercato è incentrato sui grossisti di materiale elettrico e termoidraulico che veicolano tutta la nostra gamma con ottimi risultati.
Tempi di consegna brevi, magazzini sempre riforniti e supporto tecnico costante: quale di questi canali appare più disposto a premiare chi offre precise garanzie su questo fronte.
Ilaria Portioli - Etna - Oggi il mercato non chiede solo qualità e convenienza, ma anche velocità di esecuzione. Se hai il prodotto, ma non sei veloce nel consegnare il cliente cambia fornitore. Di recente abbiamo ampliato il magazzino di altri 1000 mq. proprio con lo scopo di avere disponibile tutto subito. A tal proposito abbiamo anche incrementato la nostra flotta di automezzi per avere consegne sempre più smart. In tal senso stiamo sperimentando anche la consegna diretta in cantiere o al cliente finale del magazzino che ci fa pervenire l’ordine. Questa velocità pare stia funzionando ed è apprezzata dal cliente che quindi trova assistenza sia di alta competenza tecnica che logistica. Alessandro Barbieri - Vinco - Questi sono veramente i tre requisiti importan-
tissimi per il successo. Servizio rapido, investimento nell’acquisto dei prodotti per avere sempre la disponibilità immediata in magazzino e formazione costante ai nostri commerciali per renderli sempre più tecnici.
Leonardo Colombo - Vortice - La disponibilità a magazzino dei nostri prodotti presso i grossisti, sostenuta dal prestagionale, è sicuramente la mossa vincente per accontentare il cliente finale.
Quanto è strategico per questa categoria di prodotto il canale delle Ferramenta? Come si posiziona la vostra offerta in questo canale? La propen-
Vinco - Articolo 70184 Stufa in carbonio a parabola versione piantana chiamata anche Sun Heater per la somiglianza al sole quando viene accesa. È un riscaldatore a piantana con doppia selezione anche riguardante la movimentazione: la funzione riscaldante statica (parabola fissa) oppure oscillante per accelerare il riscaldamento di un ambiente di grandi dimensioni. Nonostante riscaldi molto ed immediatamente, ha un consumo massimo di 1000W con la possibilità di ridurre la potenza riscaldante portando il selettore sui 400W.
Conto Termico 3.0: incentivi a fondo perduto per tecnologie ad alta efficienza e sostituzione degli impianti obsoleti
Il Conto Termico 3.0 è un incentivo statale gestito dal GSE che sostiene l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici esistenti. Introdotto dal D.M. 07/08/2025, entrerà in vigore il 25 dicembre 2025 e amplia il precedente Conto Termico 2.0. L’agevolazione, senza scadenza, prevede contributi a fondo perduto fino al 65% per i privati e fino al 100% per la Pubblica Amministrazione. È applicabile ad abitazioni, edifici del terziario e strutture pubbliche. Tra le novità rientrano fotovoltaico con accumulo collegato alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione, pompe di calore “add-on”, sistemi bivalenti e colonnine di ricarica abbinate a pompe di calore. In particolare il Conto Termico 3.0 incentiva l’installazione di caldaie, stufe e camini a biomassa ad alto rendimento (4 o 5 stelle) e a basse emissioni, come sostituzione di impianti obsoleti. Gli interventi ammessi includono la sostituzione di generatori a carbone, olio combustibile o gasolio con quelli a biomassa, purché la potenza nominale rientri nelle fasce previste (sotto i 500 kWt). L’incentivo può essere erogato in un’unica soluzione o in più rate e non è cumulabile con altri bonus statali.
sione alla vendita assistita che è la cifra di questo canale, rappresenta un valore aggiunto anche per questa categoria di prodotto?
Ilaria Portioli - Etna - Non si può affermare che un canale sia più o meno strategico di un altro. Sono tutti ugualmente importanti, indipendentemente dalla mole di lavoro che possono sviluppare. Ciò che conta è essere capillari. Il canale ferramenta per noi è strategico soprattutto nelle realtà in cui non vi sia nelle vicinanze una GDO, i piccoli comuni montani per esempio. Collaboriamo da diversi anni con decine di ferramenta con cui il legame si è consolidato nel tempo e abbiamo un rapporto costante e duraturo.
Alessandro Barbieri - Vinco - Come detto precedentemente, la nostra prima cliente è la ferramenta che seguiamo da tantissimi anni e che ci riconosce da sempre un servizio di assistenza eccezionale.
Nella vostra esperienza quali leve espositive e di sell-out funzionano meglio nei due canali Ferramenta e GDS/DIY: formazione addetti, kit fumisteria “a norma”, bundle (ad esempio prodotto+installazione) o altre attività promozionali lanciate in vista dell’alta
stagione, materiali POP?
Ilaria Portioli - Etna - Abbiamo sempre creduto che per vendere un sistema fumario prima lo devi conoscere. Non si tratta infatti di un semplice tubo, ma di un sistema che deve essere calibrato tenendo conto di tanti fattori ambientali e tecnici. Per questo da sempre svolgiamo costantemente seminari di approfondimento delle norme, di conoscenza delle novità di prodotto, dell’uso del programma di dimensionamento. Organizziamo questi eventi di incontro e scambio di esperienze coadiuvati dalle collaborazioni che ci offrono i magazzini, le ferramenta e gli installatori associati. In genere in occasioni di fiere di settore o localmente dove ci vien fatta richiesta. Riteniamo quindi la formazione indispensabile per offrire un servizio di qualità a disposizione della vendita. Siamo consapevoli che con il fumo generato da una stufa, camino o caldaia non si scherza e che non ci si può improvvisare venditori di sistemi fumari, per non risultare “venditori di fumo”
Alessandro Barbieri - Vinco - La formazione è indispensabile perché in tutte le realtà citate nella domanda, ferramenta e GDS/DIY, si possono trovare tantissimi articoli e questo può mettere in difficoltà l’addetto alle vendite. Il privato quando
Vortice – Caldorè Evo è una gamma di termo-ventilconvettori a spina per il riscaldamento ausiliario, dalla moderna estetica, sicuri, grazie alle protezioni in caso di ribaltamento e surriscaldamento, e silenziosi. Il programmatore giornaliero, che consente la pianificazione del funzionamento per fasce orarie, il termostato ambiente, che realizza la temperatura desiderata nel locale, il peso ridotto e le dimensioni compatte contribuiscono a migliorarne la fruibilità. Disponibile in due modelli: termoconvettore Caldorè Evo ed il termoventilatore Caldorè Evo Rt.
acquista un articolo, spesso ne conosce già perfettamente le caratteristiche e quindi sapere che dall’altro lato c’è un professionista, lo incentiva a comprarlo immediatamente. Concludo dicendo che un articolo esposto e funzionante ha sicuramente un sell-out superiore. Leonardo Colombo - Vortice - Per quanto riguarda i nostri canali la formazione degli addetti di vendita è fondamentale.
Radiocomandi: tendenze, innovazioni e impatto sul post-vendita FOCUS radiocomandi
La crescente integrazione dei sistemi smart nei veicoli, l’avanzamento delle tecnologie keyless e l’elevata età del parco circolante sono i principali fattori che stanno condizionando questo mercato e anche il ruolo dei professionisti dell’aftermarket, sempre più chiamati a gestire soluzioni digitali, sicure e versatili.
Il mondo dei radiocomandi per auto - un tempo considerato un semplice accessorio - sta vivendo una trasformazione che coinvolge tecnologia, mercato e modelli di servizio ed è trainata anche dalla necessità di offrire una risposta alla crescente domanda dei consumatori di soluzioni più convenienti e sicure. Con l’integrazione sempre più profonda delle tecnologie smart nei veicoli, la necessità di sistemi di chiave avanzati è aumentata in modo significativo.
In Europa il mercato dei radiocomandi mantiene ritmi di crescita sostenuti, con performance significative soprattutto nei Paesi nei quali la diffusione delle tecnologie smart è più avanzata. Secondo diverse analisi, a livello globale la domanda continuerà ad aumentare almeno fino al 2030. Market Research Future stima che nel 2024 il mercato globale delle Smart Key Automotive valeva 19,21 miliardi di dollari e prevede che registrerà un ulteriore incremento passando da 20,12 miliardi di dollari nel 2025 ai 31,88 miliardi di dollari entro il 2035.
Questo grazie a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) che nel decennio considerato è stimato pari al 4,71%. La crescita è sostenuta da una combinazione di fattori, tra cui l’evoluzione tecnologica e l’aumento dei sistemi keyless sui veicoli più nuovi. In Italia la crescita è continua anche se più graduale rispetto ad altri paesi. L’interesse tuttavia è costante e negli ultimi mesi si
FOCUS radiocomandi
è stabilizzato su un trend positivo. La domanda è sostenuta dall’aumento di veicoli dotati di sistemi keyless e dalla richiesta di chiavi tradizionali che continua ad essere significativa in quanto il nostro parco auto circolante è tra i più vecchi in Europa. Unrae - Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri stima che l’età media delle vetture circolanti si attesta intorno agli 11,5 anni, a 13,6 anni per i veicoli industriali e a 12 anni per gli autobus. La sfida con cui si devono confrontare i produttori di radiocomandi per auto è la trasformazione di cui è stata protagonista la chiave dell’auto nei tempi più recenti. Ormai non è più solo un “oggetto”, ma è un componente elettronico sofisticato, integrato con sistemi di sicurezza, protocolli wireless e funzioni digitali.
Dalla radiofrequenza all’UWB: come cambia la tecnologia
L’evoluzione tecnologica dei radiocomandi è oggi uno dei motori principali di sviluppo. Per oltre vent’anni il mo-
dello dominante è stato il radiocomando RF con codifica rolling code. Oggi, però, l’accesso al veicolo si sta spostando verso soluzioni che sfruttano tecnologie più avanzate. I sistemi passive keyless entry consentono di aprire l’auto automaticamente, senza premere alcun pulsante.
Le chiavi digitali integrate nello smartphone, basate su NFC, BLE o sulla più recente UWB, stanno ridefinendo completamente l’esperienza d’uso. L’UWB, in particolare, consente di determinare la distanza reale tra chiave e veicolo, rendendo molto più difficile il classico “relay attack”, uno dei metodi più diffusi per rubare auto dotate di accesso senza chiave. Parallelamente stanno emergendo tecnologie biometriche e sistemi di autenticazione multifattoriale, introdotti soprattutto sui veicoli premium.
È un salto qualitativo importante: la chiave non è più solo un dispositivo fisico, ma diventa una parte dell’ecosistema digitale del veicolo, con aggior-
namenti software, gestione remota e integrazione con app.
I rivenditori cambiano identità: da ‘duplicatori di chiavi’ a consulenti tecnologici
Questo quadro tecnologico in rapido mutamento ha un impatto diretto su chi opera nel mercato: rivenditori, centri specializzati, serraturieri automotive, officine evolute. Le aspettative dei professionisti stanno cambiando.
Chi lavora nel settore non cerca più un semplice ricambio, ma prodotti programmabili, modulari, compatibili con più modelli e soprattutto supportati da strumenti di diagnosi e da formazione costante. I rivenditori chiedono soluzioni semplici da programmare, con banche dati complete e procedure intuitive, perché la varietà di modelli e protocolli rende il lavoro sempre più complesso. Cresce anche la richiesta di prodotti “premium”, pensati non solo per sostituire la chiave smarrita, ma per offrire al cliente finale un servizio migliore: chiavi con funzioni avanzate, maggiore auto-
nomia della batteria, materiali resistenti, eventuali upgrade di sicurezza. In parallelo, l’aftermarket sta assumendo un ruolo strategico. Molti clienti preferiscono rivolgersi a centri specializzati invece che ai concessionari, e questo aumenta le opportunità per i professionisti del settore.
Ma richiede anche investimenti in competenze: saper lavorare con UWB, BLE, crittografia e protocolli digitali non è più una possibilità, ma una necessità.
Uno scenario in cui convivono tradizione e innovazione
Oggi il mercato è caratterizzato da una doppia velocità.
Da un lato c’è ancora una forte domanda di sostituzione delle chiavi tradizionali - rotte, perse, non funzionanti - che continua a rappresentare una parte importante del fatturato dei rivenditori. Accanto alla crescente domanda di soluzioni integrate e intelligenti, rimane molto forte - soprattutto in Italia - la richiesta di chiavi tradizionali, che continua a rappresentare una quota
rilevante del fatturato dei professionisti. Il futuro sembra andare verso un modello ibrido: il radiocomando tradizionale continuerà a esistere, ma affiancato da chiavi digitali, sistemi biometrici e accessi remoti via app. L’Italia dispone di una rete di professionisti molto preparati e di aziende specializzate, elementi che possono favorire un ruolo sempre più rilevante in questo scenario in evoluzione.
FOCUS radiocomandi
COSÌ CAMBIA LA RICHIESTA DI RADIOCOMANDI
NEL POST-VENDITA AUTOMOTIVE
L’espansione
delle funzioni remote, la necessità di copie aggiuntive e la diffusione di strumenti di programmazione avanzati stanno ridefinendo il ruolo dei professionisti, chiamati a operare con soluzioni integrate e aggiornate
Come si è evoluta negli ultimi anni la domanda dei radiocomandi per auto?
Quali sono i requisiti che questi dispositivi devono soddisfare oggi per essere all’altezza delle aspettative del mercato?
Italia Buccino, CEO, e Founder di Quadrifoglio Parts Distribuzioni (Italia Buccino - Quadrifoglio Parts Distribuzioni) - La domanda di radiocomandi per auto, ad oggi, segue l’andamento del parco vetture circolante. Con la crescente diffusione delle chiavi keyless, la loro presenza sul mercato è in rapido aumento. Tuttavia, l’età mediamente elevata del parco auto italiano fa sì che le chiavi con meccanica tradizionale siano ancora molto richieste. Attualmente, la clientela ricerca radiocomandi di ottima qualità, affidabili e durevoli, con un eccellente rapporto
qualità-prezzo. Tali esigenze vengono pienamente soddisfatte da prodotti come le linee di radiocomandi universali Autel e Xhorse.
Francesca Dal Bo, New Media, External Relations & Trademarks e Fulvio Nespoli, Product Manager Automotive Emea di Silca - (Francesca Dal Bo e Fulvio Nespoli - Silca) - In Italia la domanda e l’interesse per i radiocomandi veicolo è in ascesa e, sia pure con inizi più cauti rispetto ad altri mercati europei e negli ultimi mesi il trend di crescita è stato continuo e sostenuto. La nostra azienda ha scelto fin da subito di darsi delle precise regole offrendo soluzioni di programmazione e clonazione chiavi automotive rispettose dell’elettronica dei veicoli e che offrissero a livello di chiave le medesime funzionalità della chiave originale. Una scelta di fondo
che ha condizionato lo sviluppo di tutti i progetti di dispositivi, dei software di programmazione e clonazione, e anche dei radiocomandi veicolo. Per quanto riguarda i radiocomandi abbiamo scelto di offrire radiocomandi certificati e testati.
In particolare, pensa che la contrazione delle vendite di auto nuove abbia favorito la vendita di radiocomandi per auto? Più in generale, quali sono i fattori che in questo momento stanno sostenendo la domanda di questi dispositivi?
Italia Buccino - Quadrifoglio Parts Distribuzioni - La presenza sempre più elevata di vetture dotate di sistemi keyless, favorita anche dalle formule di leasing proposte dalle case costruttrici, sta orientando il mercato in quella direzione. Le tecnologie e le strumentazioni
Quadrifoglio Parts - La Condor XC-Twins di Xhorse è veloce, precisa e intelligente. Grazie all’intelligenza artificiale e al riconoscimento ottico automatico, identifica il tipo di chiave e ottimizza il taglio. La doppia fresa indipendente aumenta l’efficienza, mentre i morsetti M5L, M6 e M3 garantiscono compatibilità con un’ampia gamma di chiavi. Supporta l’uso online/offline ed è sinonimo di potenza, affidabilità e precisione.
del settore sono in continuo aggiornamento e consentono oggi di intervenire anche su vetture di produzione molto recente. Attualmente, le richieste relative a queste automobili non derivano tanto da chiavi usurate o non funzionanti, quanto dal fatto che le case madri sempre più spesso consegnano i veicoli con un solo radiocomando, senza fornire la chiave secondaria al cliente.
Francesca Dal Bo e Fulvio Nespoli - Silca - Le richieste di copie di radiocomandi veicolo sono in molti casi collegate ai passaggi di proprietà dei veicoli già in circolazione. In tal senso la contrazione di vendite collegata a veicoli nuovi influisce solo in parte sulle richieste di questa tipologia di prodotto. L’aumentata domanda dei dispositivi è connessa a un sempre maggiore interesse da parte dei professionisti ad offrire un servizio che è molto apprezzato dai loro clienti.
Sempre facendo riferimento agli ultimi due anni, quali sono le nuove frontiere dell’innovazione tecnologica dal punto di vista della sua azienda: connessione a smartphone tramite app mobile, implementazione di funzioni aggiuntive, incremento della sicurezza, riduzione del dispositivo fisico.
Italia Buccino - Quadrifoglio Parts Distribuzioni - Nel settore dei radiocomandi auto, aziende come Autel, Xhorse e Keydiy stanno sviluppando soluzioni sempre più avanzate per adattare anche le vetture più datate ai moderni sistemi keyless. Oggi sono disponibili kit dedicati che consentono di aggiungere questa funzionalità, oltre a centraline intelligenti che permettono di gestire la vettura tramite smartphone, offrendo funzioni come apertura e chiusura da remoto o avviamento senza chiave. Parallelamente, stanno emergendo anche soluzioni innovative e creative, come ad esempio smartwatch che fungono da chiave di prossimità, integrando praticità e tecnologia in un unico dispositivo. Queste novità rap-
Silca – L’azienda propone una gamma completa di radiocomandi per auto che rappresenta la soluzione ideale per sostituire chiavi danneggiate o smarrite, oppure per avere un duplicato in caso di emergenza. Fra le innovazioni introdotte l’utilizzo di app mobile e la disponibilità di ecosistemi digitali a supporto dei professionisti.
presentano un passo importante verso una maggiore connettività e personalizzazione nell’esperienza di utilizzo della propria vettura.
Francesca Dal Bo e Fulvio NespoliSilca - Fra tutte le innovazioni da noi sviluppate segnaliamo in primis l’utilizzo di app mobile e la disponibilità di ecosistemi digitali che supportano e rendono davvero intuitivo e veloce il lavoro dei professionisti. Sono soluzioni intelligenti che ben si prestano ad essere utilizzate anche presso il veicolo in tutti i casi di perdita della chiave. Quali sono i canali distributivi - on e
off line - da voi presidiati? Tra questi quali sono quelli che in questo momento stanno portando i risultati più interessanti in termini di vendite, ma anche di posizionamento del prodotto venduto?
Italia Buccino - Quadrifoglio Parts Distribuzioni - Operiamo esclusivamente nel mercato B2B, vendendo i propri prodotti unicamente tramite il nostro sito ufficiale e attraverso il contatto diretto con i clienti tramite il nostro reparto commerciale. La distribuzione di questi prodotti deve essere gestita con particolare attenzione poiché si tratta di ar-
FOCUS radiocomandi
ticoli e attrezzature sensibili, anche per questo il rapporto diretto con i clienti rimane quindi un pilastro strategico in quanto consente di costruire relazioni di fiducia durature e di raccogliere feedback utili al miglioramento continuo dell’offerta.
Francesca Dal Bo e Fulvio Nespoli - Silca - Siamo presenti on line con soluzioni di formazione e informazione dettagliata di prodotto, e contestualmente presidiamo il mercato italiano attraverso una rete capillare di affidabili Agenti, Distributori e Grossisti, che sono i migliori promotori di tutte le nostre soluzioni e in particolare delle più innovative. Abbiamo dato ampio spazio al supporto on line in tempo reale attraverso piattaforme quali MYKEYS Pro offrendo la possibilità di ricevere la guida alle operazioni da eseguire a bordo veicolo con tutte le indicazioni necessarie. Abbiamo inoltre sviluppato una Academy Professionale attraverso la quale i nostri clienti ricevono formazione e suggerimenti avanzati per gestire al meglio ogni prodotto.
La formazione e l’informazione dell’addetto alla vendita è almeno tanto importante quanto il prodotto. Come siete strutturati e quali sono le attività promosse dalla vostra azienda per garantirle? La formazione dell’addetto è continua o viene prevista esclusivamente in concomitanza con il lancio di novità di prodotto?
Italia Buccino - Quadrifoglio Parts Distribuzioni - Come già accennato, essendo un’azienda distributrice B2B, la conoscenza approfondita dei prodotti e delle novità è fondamentale. Poiché dobbiamo soddisfare le esigenze di officine e centri chiave, è importante che i nostri responsabili alle vendite siano in grado di consigliare le soluzioni più adatte alle necessità dei clienti. Per questo motivo siamo noi stessi, in primo luogo, a formare e aggiornare costantemente il nostro team, svolgendo anche diversi test sui nuovi prodotti in arrivo. Francesca Dal Bo e Fulvio Nespo-
li - Silca - Come accennato abbiamo sviluppato un Academy Professionale attraverso la quale eroghiamo sia formazione sincrona che asincrona, dando modo ai nostri clienti di scegliere il migliore tempo e luogo per riceverla. Gli specialisti devono sempre dividersi tra molte attività ed emergenze e non è così semplice per loro ricavare del tempo da dedicare alla formazione che in ambito automotive è necessaria e letteralmente continua. Il mondo automotive è stimolante per la quantità di innovazioni che introduce continuamente. È essenziale aggiornarsi continuamente, i più curiosi e i più organizzati lo fanno, ma la possibilità c’è davvero per tutti utilizzando i dispositivi on line o contattando l’azienda.
Nel caso del radiocomando per auto, la strategia di andare a “creare la domanda” andando a raggiungere l’utilizzatore finale con attività volte a stimolare la brand awareness e a far conoscere le ultime novità può essere premiante?
Italia Buccino - Quadrifoglio Parts Distribuzioni - Sì, riteniamo che una strategia volta a “creare la domanda” possa essere molto efficace anche nel settore dei radiocomandi per auto. Pur operando esclusivamente nel B2B, è importante considerare il ruolo del consumatore finale, cioè l’utilizzatore della vettura, nella catena di acquisto. Attività mirate a stimolare la brand awareness e a far conoscere le ultime novità tecnologiche del settore, così come le alternative disponibili rispetto al rivolgersi direttamente alla casa madre in caso di problemi con il radiocomando, possono rendere gli automobilisti più consapevoli e interessati. Questo interesse può tradursi in una richiesta più diretta ai rivenditori o alle officine, generando un effetto positivo anche sulle vendite B2B.
Francesca Dal Bo e Fulvio NespoliSilca - La domanda di questo specifico prodotto è indissolubilmente legata alla necessità e alla sicurezza del veicolo.
Le chiavi pur essendo utilizzate da ciascuno di noi ogni giorno restano poco conosciute con riguardo al loro migliore utilizzo. E’ molto sottovalutata la consapevolezza di quanto sia importante disporre di copie prima che la necessità di averle si presenti così come scegliere prodotti di qualità duplicati da professionisti.
In un prodotto come il Radiocomando per auto, quanto è strategica l’assistenza post vendita? Come siete strutturati per offrirla?
Italia Buccino - Quadrifoglio Parts Distribuzioni - L’assistenza post-vendita è un servizio importante e viene garantita su tutti i prodotti distribuiti, offrendo ai nostri clienti professionali pieno supporto tecnico e logistico. Tuttavia, la fase più strategica per noi è quella pre-acquisto. Operando esclusivamente nel mercato B2B e rivolgendoci a specialisti del settore come officine e centri chiave, riteniamo fondamentale guidare il cliente nella scelta del prodotto più adatto alle sue esigenze. Attraverso una consulenza tecnica mirata e un confronto diretto, aiutiamo il professionista a individuare la soluzione più efficace e compatibile con il tipo di intervento o di veicolo su cui deve operare, ottimizzando tempi e risultati. Francesca Dal Bo e Fulvio NespoliSilca - Abbiamo cercato di sviluppare e formare un team interno di specialisti automotive che si confronta quotidianamente con i nuovi sviluppi e le richieste di ogni parte del mondo. La varietà e ampiezza di contatti in mercati diversi è una risorsa che ci aiuta a servire al meglio il cliente , a progettare i dispositivi e le soluzioni future considerando le esigenze di chi li utilizzerà ogni giorno. Lavoriamo in sinergia con il Team Inglese di Advanced Diagnostics e lo scambio quotidiano di informazioni e competenze ha permesso al nostro know how automotive di crescere e di essere una solida base per scelte che ci hanno premiato nel tempo per qualità e stabilità.
COME PLASMARE LA NUOVA ERA DEL FAI DA TE
La quinta edizione del Global Virtual Summit ha offerto un quadro esaustivo delle dinamiche che stanno caratterizzando il mercato dell’Home
Improvement e del DIY, mettendo in luce le sfide con cui si sta confrontando e contemporaneamente offrendo utili spunti, anche attraverso interessanti case history, sulle strategie per mantenere il necessario trend di crescita
Lo scorso 23 settembre si è svolto il 5°
Virtual Global DIY Summit, organizzato da EDRA/GHIN, il network internazionale che rappresenta oltre 230 insegne del fai-da-te e home improvement in 78 Paesi e da HIMA. “Home Improvement Manufacturers Association” Il titolo scelto per questa edizione - “Dalla visione globale alla trasformazione strategica: plasmare la nuova era del fai-da-te” (“Shaping the Next Era of DIY: From Global Outlooks to Strategic Transformation”) - è rappresentativo dell’obiettivo dell’incontro: capire come
il settore DIY possa continuare a essere resiliente nell’attuale contesto economico e geopolitico instabile, trasformando le sfide in leve strategiche. Ad aprire i lavori è stato Reinhard Wolf, presidente di HIMA, che ha ricordato come anche questo sia stato un anno caratterizzato da uno scenario reso complesso da una guerra ancora in corso in Europa, dai dazi doganali che impattano l’economia globale, con effetti già percepibili nella vita quotidiana, dal diffondersi dell’intelligenza artificiale destinata a cambiare profondamente il modo di
Thierry Garnier, Presidente EDRA GHIN
lavorare e dalla scarsa propensione a spendere dei consumatori. Wolf ha però ricordato che il comparto dell’Home Improvement ha dimostrato di saper affrontare situazioni complesse ed ha sempre trovato nella propria capacità d’innovazione la chiave per superare le crisi. Il Virtual Global Summit, come sottolineato da Thierry Garnier, presidente EDRA/GHIN, si pone in una linea di continuità con i lavori svolti al Global DIY Summit di Lisbona tesi a fare il punto su come il settore stia reagendo ai cambiamenti in corso. Cambiamenti, ha sottolineato, che non sono solo economici e politici, ma riguardano soprattutto l’evoluzione delle aspettative dei clienti: più rapidità, più comodità e un’esperienza migliore sia in negozio sia online. Per Garnier, “pensare al futuro dell’Home Improvement significa restare reattivi dedicando particolare
attenzione ai clienti professionali, ai marketplace e all’intelligenza artificiale, i tre filoni centrali del summit. Una parte importante della resilienza del settore passa inoltre dalla riduzione dell’impatto ambientale. Garnier ha ricordato il percorso dell’iniziativa Scope 3, evoluta nella campagna “Make It Zero”, che coinvolge già oltre 70 membri EDRA/
GHIN con l’obiettivo di misurare e ridurre le emissioni lungo l’intera catena del valore, lavorando su metodologie comuni, dati confrontabili e progetti di economia circolare.
Ad Alexander Börsch, capo economista e responsabile della ricerca presso Deloitte il compito di fare il punto su “Prospettive economiche e tendenze geo-economiche”
Börsch ha mostrato come l’economia mondiale, pur attraversata da shock ripetuti, abbia dimostrato una resilienza superiore alle previsioni.
Gli indicatori dell’attività corrente, come il Purchasing Managers’ Index (PMI), segnalano crescita negli Stati Uniti, un quadro più sfumato ma in miglioramento nella zona euro e un’espansione moderata in Cina. Allo stesso tempo, però, l’elevata incertezza - alimentata da pandemia, guerre, tensioni commerciali e nuova politica dei dazi - continua a pesare sulle aspettative. Questa incertezza si traduce in una debole fiducia dei consumatori e in un comportamento di spesa prudente: i tassi di risparmio restano alti, anche se i redditi reali sono in crescita grazie al calo dell’inflazione. In altre parole, le famiglie potrebbero spendere di più, ma esitano a farlo. La grande domanda, sottolinea Börsch, è quando questo aumento di reddito si trasformerà finalmente in consumi.
Guardando in avanti al biennio 2025–2026, Deloitte prevede una crescita globale intorno al 3%: un ritmo più basso rispetto ai decenni passati, ma ancora solido. L’India emerge come nuovo motore di crescita, con tassi attorno al 6–7%, mentre la Cina sembra stabilizzata su un sentiero del 4–5%. Stati Uniti ed Eurozona viaggiano su livelli più moderati, con la Germania attesa in lenta ripresa dopo due anni difficili, sostenuta da piani di investimento pubblico in difesa e infrastrutture. Parlando del commercio internazionale Börsch ha sottolineato che, nonostante il deterioramento dell’ordine geopolitico e l’aumento del protezionismo, il commercio mondiale
Alexander Börsch
SKIL BANCO DA LAVORO 1290 AA:
ROBUSTO E IDEALE PER QUALSIASI ESIGENZA
Una buona postazione di lavoro deve combinare robustezza e facilità d’uso, consentire un trasporto agevole e offrire soluzioni intelligenti per lo stoccaggio. Che si tratti di un laboratorio, di un’officina o di lavori all’aperto, la versatilità e la compattezza sono elementi fondamentali per chi ha bisogno di precisione, stabilità e flessibilità in ogni attività
SKIL 1290AA ridefinisce il concetto di banco da lavoro portatile. Non è semplicemente un banco da lavoro: è una vera e propria stazione professionale che garantisce prestazioni, adattabilità e affidabilità in qualsiasi ambiente. Il suo design compatto e robusto lo rende uno strumento indispensabile per chi cerca produttività, organizzazione e massima libertà di movimento, senza rinunciare a precisione e sicurezza. Grazie alla sua leggerezza e al design pensato per la portabilità, può essere trasportato facilmente in qualsiasi luogo di lavoro, rimanendo sempre pronto all’uso.
La sua versatilità si esprime anche nella possibilità di lavorare sia a terra sia su superfici rialzate, come tavoli o supporti, garantendo comfort e stabilità in ogni attività. Tutto questo fa del banco da lavoro SKIL modello 1290AA uno strumento completo e affidabile, progettato per ottimizzare la produttività e assicurare prestazioni professionali costanti.
Compatibilità con il sistemas SKIL
Il banco da lavoro SKIL 1290AA può essere collegato in modo semplice e senza l’uso di utensili al supporto pieghevole SKIL (riferimento BT1E1301AA) e al sistema di valigie di stoccaggio mobile (riferimento 2610S01671), facilitando sia il trasporto sia lo stoccaggio compatto.
Superficie di lavoro in bambú
Le morse e il piano di lavoro realizzati in bambù offrono una maggiore resistenza all’acqua rispetto ai materiali tradizionali, consentendone l’uso all’aperto o in ambienti umidi senza compromettere la durabilità.
Sistema di fissaggio versatile
È dotato di due manovelle, quattro perni regolabili e scanalature a V, che consentono di bloccare pezzi irregolari, asimmetrici o rotondi con precisione e sicurezza.
Misurazione integrata
Include righe graduate incorporate, che facilitano rilevazioni rapide direttamente sulla superficie di lavoro, ottimizzando l’efficienza durante le operazioni. Per informazioni: www.skileurope.com/it
è rimasto sorprendentemente vivace: il 2024 è stato un anno record per gli scambi e il 2025 potrebbe confermare il trend, complice la corsa ad esportare verso gli USA prima dell’entrata in vigore dei nuovi dazi. Andando un po’più in profondità Börsch ha osservato che le relazioni si stanno ricomponendo in grandi cluster regionali: gli scambi aumentano all’interno dei blocchi (Europa, Nord America, paesi BRICS ed economie emergenti), mentre ristagnano o arretrano tra blocchi diversi. In pratica, osserva Börsch, assistiamo a una maggiore integrazione regionale e a una minore integrazione globale. In questo contesto, i dazi sono destinati a diventare una sorta di “nuova normalità”: una volta introdotti, è politicamente difficile eliminarli. Il quadro, però, non è solo negativo. Gli Stati Uniti restano il più grande importatore mondiale, ha affermato Börsch, ma rappresentano circa il 13% del commercio globale. Ciò significa che il restante 87% del commercio mondiale è ancora attivo, e che la maggior parte dei paesi è fortemente interessata a rafforzare gli accordi di libero scambio, sia a livello regionale che bilaterale.
Tanto è vero che il loro numero continua a crescere - dal CPTPP nell’area AsiaPacifico agli accordi UE–Mercosur e India–Regno Unito - generando nuove opportunità per le catene di fornitura globali.
L’Home Improvement e il DIY nel 2025: consumatori più cauti, digitale in accelerazione e nuove forme di valore
La fotografia del mercato dell’Home Improvement nel 2025 offerta da Alan Creswell, Direttore Global Strategic Insights DIY & Garden di NielsenIQ/ GfK conferma che questo settore sta vivendo un momento di profondo cambiamento anche se continua a essere centrale nel vissuto dei consumatori. E continuerà ad esserlo se saprà interpretare i trend emergenti. Viviamo in
un contesto segnato dall’incertezza: la congiuntura economica globale fatica a stabilizzarsi, la demografia sta cambiando e il rapporto tra vendita fisica e online si sta riconfigurando in modo permanente. Nonostante questa complessità, però, il desiderio delle persone di migliorare la propria casa non solo non si affievolisce, ma sembra addirittura rafforzarsi. Una recente indagine condotta da NielsenIQ/GfK nel Regno Unito e in Germania citata da Creswell mostra infatti che due terzi degli intervistati intendono rinnovare o abbellire la propria abitazione nei prossimi 12 mesi. A livello mondiale, una percentuale analoga di persone svolge lavori di manutenzione domestica almeno una volta al mese. Da notare che questo dato è stabile nel tempo e trasversale alle fasce d’età, con picchi del 70% tra i millennial e oltre il 60% fra gli adolescenti. Il dato qualificante secondo Creswell è che è cambiata la modalità con cui si affrontano questi lavori. Dal 2022 in poi si assiste a un calo costante delle persone che decidono di realizzare direttamente questi interventi e a una crescita corrispondente di quelli che puntano su un approccio misto che combina faida-te e intervento professionale. Un fenomeno che secondo Creswell sembra riflettere una ritrovata fiducia economica: nel corso dell’ultimo anno a livello globale, la percentuale di consumatori che riferisce di un peggioramento della propria condizione finanziaria è scesa dal 39% al 32%. Pesa anche il ritorno a ritmi di vita più intensi e meno domestici che spinge molti a delegare una par-
Alan Creswell
te delle attività. Questi cambiamenti si riflettono direttamente sul mercato. Nel periodo luglio 2024-luglio 2025, il comparto Home Improvement & Garden registra un leggero arretramento: –1,4% a valore e –2,7% a volume. Il giardinaggio rappresenta l’unica area in crescita, probabilmente anche in conseguenza del maltempo del 2024 che aveva frenato la domanda.
La contrazione registrata dai principali comparti del DIY, ha avvertito Creswell, dipende anche dal fatto che arrivano da anni particolarmente favorevoli. Passando all’analisi dei canali distributivi Creswell ha osservato che se il retail fisico mostra qualche segnale di rallentamento, la crescita arriva dal digitale. Il canale online - tra retailer omnicanale e pure player - è in crescita da tre anni consecutivi e oggi rappresenta il 16% del mercato mondiale, una quota superiore anche ai livelli della pandemia. L’85% dei consumatori dichiara di aver acquistato via smartphone nell’ultimo mese e solo una minoranza, il 16%, non utilizza il web in nessuna fase del processo d’acquisto. In realtà, l’83% combina ricerca online, visite in negozio e acquisti digitali, a conferma di un percorso ormai ibrido. Interessante, inoltre, che quasi un quarto degli acquirenti DIY realizzi l’intero processo di acquisto esclusivamente online. L’online, oltre a essere più dinamico, è anche più redditizio: il prezzo medio pagato sui canali digitali è superiore in quasi tutte le categorie, trainato in particolare da gardening e utensileria elettrica. I marketplace digitali amplificano questo fenomeno: oltre metà del valore e-commerce del settore transita su piattaforme multi-brand, e tra gli acquirenti esclusivamente online il 60% compra attraverso marketplace. È un dato rilevante, ha sottolineato Creswell, soprattutto se si considera che i clienti omnicanale spendono quattro volte di più degli acquirenti esclusivamente offline. “Uno dei principali motori di crescita sarà la rapidità
di consegna” ha proseguito Creswell. Le indagini di mercato confermano, infatti, che la logistica sta emergendo sempre più come un fattore competitivo determinante: la consegna in giornata, ancora marginale nel DIY (2,6%), sta crescendo rapidamente e intercetta un consumatore disposto a spendere di più per una maggiore rapidità. Se ne decuce che marketplace e logistica sono due ambiti in cui sempre di più i player del settore dovranno giocare la propria partita. Molto interessante l’analisi di Creswell su un trend che sta conquistando uno spazio crescente anche nel DIY: il recommerce, ovvero la vendita di prodotti usati o ricondizionati. Oltre un quarto dei consumatori ha acquistato articoli di seconda mano, e quasi un quarto ha comprato elettronica ricondizionata. La Francia svetta in Europa, dove quasi il 10% del valore e-commerce proviene dal second-hand, mentre l’Italia resta più indietro (circa 6%).
Nel DIY, le categorie più dinamiche sono utensili, dove si acquistano “corpi macchina” per batterie già possedute, e illuminazione, soprattutto smart lighting. La Gen Z appare particolarmente attiva nel riuso, in particolare in Francia: una tendenza che potrebbe trasformarsi in un ponte verso l’e-commerce tradizionale.
Tra le aree di maggiore sviluppo tecnologico, ha concluso Creswell, spicca il segmento dello smart home, trainato soprattutto dai robot tagliaerba: nel 2024-2025 il mercato europeo di que-
sto articolo è cresciuto del 33%, con un aumento impressionante dei brand cinesi (+62%), ora vicini a rappresentare la metà del mercato in valore. Secondo Creswell il loro successo dipende da una strategia basata su prezzi accessibili e distribuzione capillare.
Investire sulle persone: l’esperienza di Obi
Nel suo libro “Le 7 regole per avere successo”, Stephen Covey scrive che è possibile raddoppiare la produttività senza assumere neanche una persona in più. La condizione per riuscirci è fare in modo di ispirare e motivare i propri collaboratori. In un mercato che affronta trasformazioni rapide come quello dell’Home Improvement e DIY l’innovazione non passa più soltanto dall’evoluzione di format e prodotti, ma sempre di più dalla capacità di far crescere professionalmente i propri collaboratori, offrendo loro valide motivazioni per restare e condividere gli obiettivi aziendali. Questa è anche è la chiave di lettura della visione con cui OBI sta ripensando la gestione delle risorse umane. Quella illustrata da Jennifer Weihs, Senior Vice President People & Organizational Development di OBI è, infatti, una strategia centrata sulle persone che punta a valorizzarne il talento attraverso percorsi strutturati che responsabilizzano, formano e sviluppano competenze reali. Con Apprentice Store,OBI propone un format unico nel DIY europeo. Per due settimane, in due punti vendita dedicati, apprendisti e studenti gestiscono in
Jennifer Weihs
Christian Hurth
autonomia un intero negozio, senza altri dipendenti senior presenti. Dalla cassa alla gestione dei reparti, fino alla soluzione dei problemi tecnici, tutto è nelle loro mani. L’iniziativa, attiva da quindici anni, permette ai giovani di comprendere concretamente cosa significhi guidare un punto vendita, sviluppando capacità gestionali, senso di responsabilità e, non meno importante, un legame diretto con il territorio grazie alle attività sociali collegate. I risultati, ha sottolineato Weihs, sono eccellenti: lo store “in mano agli apprendisti” genera motivazione, maturità professionale e un forte senso di appartenenza. È rivolto a collaboratori più esperti, il secondo progetto della strategia talent illustrato: l’OBI Exchange Program. Il format offre a chi ne fa richiesta la possibilità di lavorare temporaneamente in un altro Paese o in un’altra funzione aziendale. Un’esperienza complessa dal punto di vista operativo - richiede ad esempio la gestione di contratti, fiscalità e processi locali - ma estremamente efficace: chi partecipa sviluppa competenze interculturali, amplia la propria rete interna e migliora la collaborazione transnazionale, un valore cruciale per un gruppo europeo, ha sottolineato la Weihs. Senza contare che un suo valore aggiunto è che è un potente strumento di retention per la sua capacità di offrire opportunità di crescita anche in assenza di ruoli manageriali disponibili. Infine, Weihs ha presentato il più recente dei programmi: l’OBI First Time Leaders Program, definito come la “patente di guida” per la leadership. Nato per formare i nuovi responsabili - ma anche per permettere a chi è incerto di valutare se il ruolo fa per sé - integra moduli comuni per tutti i paesi e contenuti specifici locali, come normative del lavoro o processi nazionali. La partecipazione è obbligatoria, perché l’obiettivo è costruire un modello di leadership coerente in tutta l’organizzazione. Il programma combina sessioni in presenza e online e punta a creare standard
condivisi, trasparenza sulle aspettative e un percorso formativo replicabile a tutti i livelli gerarchici. Guardando al futuro, Weihs ha anticipato che OBI sta lavorando su talent journey funzionali, programmi di leadership per ogni livello e un piano strutturato di succession planning, consapevole che la dinamicità del retail DIY richiede competenze Immediatamente pronte a subentrare nei ruoli chiave.
Dai clienti hobbisti ai professionisti: così cambia la strategia
Durante il suo intervento al Summit, Christian Hurth, Head of Marketing Communications di Wolfcraft, ha invitato il settore a riflettere su un cambiamento ormai evidente: nel mondo del DIY, dove storicamente il cliente è l’hobbista privato, i professionisti hanno assunto un ruolo sempre più determinante. In un contesto economico complesso, caratterizzato da inflazione, tensioni geopolitiche e crescente sensibilità ai temi ESG, il mercato dell’Home Improvement deve imparare a parlare a due pubblici diversi e a farlo con chiarezza.
Hurth ha ricordato che il retail DIY è nato per il consumatore privato. Tuttavia, negli ultimi anni, soprattutto in Europa, i local pro - piccoli artigiani, installatori, manutentori, microimprese - sono diventati una componente rilevante del traffico e del fatturato dei grandi retailer del fai-da-te. Parliamo di aziende troppo piccole per accedere ai vantaggi negoziali delle catene professionali e che, per necessità di velocità, flessibilità e prossimità, si rivolgono oggi ai DIY store con grande frequenza.
Una ricerca di mercato del 2023 lo conferma: il 43% dei professionisti europei utilizza i negozi DIY come seconda scelta d’acquisto, subito dopo i canali specializzati. Allo stesso tempo, l’online continua a guadagnare importanza, grazie alla sua capacità di offrire rapidità di accesso - ogni volta che serve e da qualunque punto - e ampiezza di
assortimento.
Ma cosa cercano davvero i professionisti in un punto vendita fai-da-te? Due cose prima di tutto: velocità e disponibilità immediata. Vogliono entrare, trovare il prodotto, acquistarlo ed essere di ritorno in cantiere nel minor tempo possibile. Questo significa che oggi i negozi del fai da te devono offrire orari di apertura estesi, ampi parcheggi o drive-in per i furgoni e processi snelli. I professionisti richiedono anche scontistiche chiare, grandi formati di confezione e prodotti affidabili e duraturi. E questo al netto del fatto che il livello di qualità richiesto varia anche in base al lavoro da svolgere.
Fin qui nulla di nuovo, ha riconosciuto Hurth. Da anni i retailer lavorano per attrarre i pro con servizi dedicati, aree specifiche, linee “expert” e private label professionali. Eppure, ha sottolineato Hurth, c’è un punto critico che troppo spesso viene dimenticato: l’80% delle vendite dei DIY store viene ancora dai clienti hobbisti. E questo pubblico rischia di sentirsi disorientato di fronte a un eccesso di linee professionali, etichette complesse, sigle tecniche e sovrapposizioni di gamma. A cosa porta tutto questo? Spesso a un’esposizione confusa che ingenera indecisione e un’esperienza d’acquisto meno fluida. Parallelamente, si assiste a un incremento dei brand professionali nei punti vendita DIY, complici l’omnicanalità e la disponibilità online: la scelta si amplia ma aumenta anche la complessità, spesso portando a un numero troppo
Oliver Lucas
elevato di SKU in categorie tecniche nelle quali, in realtà, la maggior parte degli acquirenti - professionisti e privati - cerca soluzioni semplici, affidabili e comprensibili.
Hurth ritiene che il settore debba trovare un equilibrio: soddisfare la domanda crescente dei pro senza perdere la chiarezza necessaria per gli hobbisti. Una sfida resa ancora più complessa dal fatto che i retailer stanno iniziando a ridurre le gamme (alcuni fino al 25%), mentre si moltiplicano impegni ESG, marketplace, private label e l’incognita dell’AI. Per uscire da questa tensione tra più servizi per i pro e meno complessità per i DIY, la via suggerita da Hurth citando una case history di Wolfcraft è approcciare il problema uscendo dagli schemi. Le lame per seghetti alternativi - una categoria banale solo in apparenza - oggi in alcuni negozi vengono proposte in oltre 120 SKU di lame: qualità diverse, specializzazioni infinite, codici difficili da decifrare. Questa varietà, ha osservato Hurth non riflette i reali biso-
gni dei clienti. I professionisti cercano qualità solida e disponibilità immediata; gli hobbisti hanno bisogno di orientamento e semplicità. Nessuno dei due gruppi ha interesse a districarsi tra decine di varianti quasi identiche. La risposta a questa esigenza data da Wolfcraft è stata la semplificazione radicale: meno SKU (–45%), una linea “core” essenziale, set progetto pensati per gli hobbisti e confezioni maxi da almeno 10 pezzi per i professionisti, più utili in cantiere che non la qualità “premium” fine a sé stessa. A questo si aggiungono imballaggi plastic-free, coerenti con i criteri ESG e molto apprezzati anche dai pro. Questa, ha riconosciuto Hurth non è una ricetta applicabile sic et simpliciter in modo trasversale. Nonostante questo, però, rappresenta bene qual è la direzione: eliminare il superfluo, chiarire la proposta, supportare l’hobbista e al contempo soddisfare il professionista, senza duplicazioni inutili. Hurt si è detto sicuro che questo approccio nel tempo si rivelerà sempre più decisivo in un mercato dove complessità, omnicanalità e pressione competitiva impongono un ripensamento dell’assortimento che parta per davvero dall’esperienza del cliente.
Ripensare il Direct to Consumer nell’era dei marketplace
Il Direct to Consumer è uno dei trend che stanno caratterizzando il mercato in quest’ultimo periodo. A sottolinearlo
è stato Oliver Lucas, esperto di e-commerce e digital transformation, introdotto al Summit come uno dei 20 maggiori influencer europei del commercio digitale. Ha sviluppato il tema insieme a Ryan Greenough, responsabile dello sviluppo e della scalabilità del Marketplace, delle Special Orders, dell’Hire Shop e dei servizi di Bunnings, insegna di riferimento in Australia e Nuova Zelanda.
Lucas ha affrontato la domanda cruciale con cui si sta confrontando oggi il settore: quale futuro per il D2C, e come pensarlo in un ecosistema dominato da marketplace, social commerce e intelligenza artificiale?
Lucas ha ricostruito l’evoluzione del digitale in tre fasi: il big bang delle piattaforme, con il dominio pionieristico di palyer come Amazon ed eBay; un successivo decennio di trasformazione, in cui i retailer sono diventati a loro volta piattaforme supportate da un intero ecosistema di business enabler, vale a dire strumenti e player che aiutavano a entrare nel mondo dei marketplace per arrivare all’epoca attuale, segnata da social commerce, conversational commerce e dall’ingresso massiccio dell’Intelligenza Artificiale nei processi decisionali dei consumatori. In questo scenario, i marketplace non sono più semplici canali complementari, ma infrastrutture capaci di determinare metriche, regole e visibilità dei brand.
La crescita dei marchi direct, in particolare di quelli nativi digitali, è stata so-
Ryan Greenough
Ralf Deckers
stenuta proprio da queste piattaforme e dall’esplosione della comunicazione social. Secondo Lucas, i brand D2C stanno sottraendo quote significative alle aziende tradizionali, sfruttando la capacità di costruire relazione diretta e personalizzazione spinta. Eppure, i dati sul DIY mostrano un settore che fatica a tenere il passo: dopo il boom del 2020, nel 2022 l’e-commerce del fai-da-te in Germania ha subito un calo superiore al 20%. Anche se oggi si sta recuperando terreno, i livelli non sono ancora quelli attesi. Diversa la traiettoria di Amazon, che continua a crescere a doppia cifra e si appropria quasi interamente dell’incremento del mercato digitale, imponendo ai retailer la necessità di riposizionarsi.
È qui che l’intervento di Ryan Greenough ha offerto un esempio concreto di come un grande retailer possa rispondere a questo scenario. Bunnings, il principale operatore home improvement di Australia e Nuova Zelanda, è riuscito ad affermarsi come il retailer più fidato del Paese per sette anni consecutivi e ha alle spalle 31 anni di crescita continuativa dalla nascita del format Warehouse nel 1994.
Solo nel 2018 ha avviato anche la vendita online, scelta tardiva secondo gli standard globali, ma strategica, ha rivendicato Greenough. Appena un anno dopo, nel novembre 2019, ha lanciato
un marketplace proprietario, focalizzato non sulla quantità indiscriminata di seller, ma sulla capacità di aiutare il cliente a completare il progetto, dal cancello di ingresso al fondo del giardino. Greenough ha spiegato che il modello di Bunnings ruota attorno a tre pilastri: la core range, cioè i prodotti essenziali sempre disponibili; la special orders range, composta da articoli su misura o voluminosi; e il marketplace, che completa le categorie adiacenti senza snaturare l’identità del brand. Non un marketplace aperto a tutti, ma un ambiente curato, accessibile solo su invito, con criteri severi di qualità e integrazione assortimentale. Questo perché, spiega Greenough, la fiducia dei clienti non si conserva lasciando loro il compito di valutare i venditori: si preserva selezionandoli a monte.
Per questo sul sito non compaiono stelle o rating dei seller: il controllo lo fa Bunnings, non il cliente. Il marketplace funziona grazie a un presidio continuo:
ogni venditore ha un referente dedicato e il percorso viene monitorato con KPI puntuali per individuare criticità e intervenire subito. La discovery dei prodotti sta cambiando, ha proseguito Greenough, dichiarandosi sicuro che l’intelligenza artificiale influenzerà sia il modo in cui i clienti cercano articoli sia il modo in cui li trovano. A condizione però che i dati siano strutturati, completi e leggibili dalle nuove tecnologie. Dalla case history di Bunnings è possibile ricavare un set molto chiaro di indicazioni operative: realizzare allineamento interno prima di costruire un marketplace; investire sui dati come patrimonio strategico e proteggere la qualità come elemento fondante del rapporto con il cliente. In altre parole, ripensare il D2C e il ruolo dei marketplace non significa inseguire modelli globali, ma adottare strutture curate, coerenti e capaci di valorizzare l’identità del brand, pur aprendosi alle nuove logiche di scoperta e acquisto abilitate dal digitale.
DIY sotto pressione: le leve per reagire È toccato a Ralph Deckers, Head of Strategic Insight and Analytics e membro dell’executive board di IFH Cologne proporre una riflessione su come il settore del fai-da-te può reagire alla pressione a cui è sottoposto trovandosi ad operare in un contesto dominato da consumatori messi sotto stress dalla percezione negativa dei prezzi e dall’incertezza crescente e da una pressione competitiva ad opera in particolare delle piattaforme asiatiche, con Temu in testa. Deckers ha presentato i risultati di
un ampio studio condotto in Germania, osservatorio privilegiato per interpretare dinamiche comuni a tutta Europa. Quasi il 60% dei consumatori dichiara di essere spaventato dagli aumenti dei prezzi e teme di non riuscire più a mantenere il proprio tenore di vita. Una paura che non si attenua nel tempo: i livelli di preoccupazione registrati a marzo e agosto sono praticamente identici, prova che i consumatori non si stanno adattando alle nuove condizioni. A tutto questo si aggiunge quello che Deckers definisce il “fattore Trump”: il continuo dibattito su dazi e politiche commerciali, viene percepito come un ulteriore elemento di destabilizzazione. Questo clima porta il consumatore ad assumere comportamenti difensivi. Circa il 70% della popolazione ha già ridotto le proprie spese o intende farlo, e il fai-da-te è coinvolto, anche se in misura minore rispetto a categorie più volatili come la moda. Parallelamente, diminuisce la frequenza di visita ai negozi fisici, tendenza già avviata prima della pandemia e rafforzata negli ultimi anni. Anche quando il consumatore entra in negozio, osserva Deckers, lo fa tenendo il telefono in mano: confronta prezzi, consulta schede prodotto. In sostanza, continua il proprio percorso online mentre è fisicamente nello store.
Sul fronte competitivo, la situazione non è meno complessa. Amazon domina ancora il panorama dell’e-commerce in diversi Paesi, ma oggi deve fare i conti con nuovi player: Temu; Shein, TikTok Shop e AliExpress che in Paesi come la Germania avanzano gradualmente ma costantemente. Per Deckers, que-
sto significa che il mercato non solo è sotto pressione, ma sta diventando più affollato e più aggressivo. Di fronte a uno scenario che molti retailer giudicano deprimente, Deckers invita a non cedere al fatalismo. Citando la celebre massima “non sprecare mai una buona crisi”, suggerisce tre linee d’azione. La prima è ricostruire fiducia: garantire prezzi bassi e trasparenti, rendere semplici e senza rischio le decisioni di acquisto, offrire valore aggiunto tangibile attraverso servizi, garanzie, programmi fedeltà. La seconda valorizza il fattore umano: nonostante la digitalizzazione crescente, i consumatori, inclusa la Gen Z, apprezzano ancora il contatto diretto e la consulenza in negozio. La terza è l’integrazione: seguire il cliente lungo tutto il percorso, che non è più fisico o digitale, ma inevitabilmente ibrido. Chi saprà combinare fiducia, esperienza umana e integrazione dei canali potrà non solo resistere, ma cogliere nuove opportunità anche in un contesto di così forte pressione competitiva.
Quando la semplice presenza a scaffale non basta: la nuova alleanza tra produttori e rivenditori
Nel nostro settore la competitività si gioca direttamente davanti allo scaffale. Informazioni chiare, materiali espositivi efficaci e personale preparato incidono sulle scelte del consumatore. Per questo i marchi affiancano sempre più attivamente i rivenditori cercando di assecondare l’evoluzione delle abitudini d’acquisto che richiede esposizioni che orientano, strumenti informativi intuitivi e addetti formati
In ferramenta come nei punti vendita della grande distribuzione specializzata per il fai-da-te, ogni categoria a scaffale ospita una molteplicità di marchi, prodotti e soluzioni che competono nello stesso spazio. Anche se negli ultimi tempi si nota una maggiore impegno a garantire forme di consulenza, le grandi superfici, per ragioni di costo e di marginalità, puntano per lo più sulla vendita
non assistita. Sono invece in aumento le ferramenta che affiancano alla vendita assistita un modello di vendita che si potrebbe definire “a vista”, con questo intendendo che la loro esposizione è strutturata per consentire al cliente di effettuare una pre-selezione quando si trova davanti allo scaffale e prima di affidarsi all’addetto alla vendita. In entrambi i casi, questo significa che la
decisione d’acquisto è influenzata in misura crescente dal modo in cui il prodotto viene esposto: la sua posizione, la chiarezza delle informazioni, la capacità dell’esposizione di rendere evidente il valore dell’articolo. In questo contesto per le aziende, ma anche per i grossisti, trasformare la semplice presenza a scaffale in vendite reali è ormai una priorità strategica. Nella loro visione il sell-
MARKETING
out – la vendita al cliente finale – non è più soltanto un indicatore commerciale, ma la misura concreta dell’efficacia con cui il loro prodotto riesce ad emergere, attirando su di sé l’attenzione del cliente in modo da aumentare le probabilità che lo acquisti e da generare valore per sè e per il punto vendita. Ne consegue che per loro vendere al rivenditore è solo la prima parte del lavoro: la vera sfida è affiancarlo aiutandolo ad aumentare le vendite. Questa maggiore consapevolezza della centralità del sell out si sta traducendo in una significativa evoluzione del rapporto tra industria e distribuzione. In passato questa relazione era basata quasi esclusivamente sul sell-in: il produttore riforniva il punto vendita, il rivenditore garantiva esposizione e scorte, e il risultato veniva misurato in termini di volumi acquistati. Con un consumatore più informato, una concorrenza più aggressiva e margini sempre più ridotti, questa logica non è più sufficiente. Ciò che conta è la capacità del prodotto di generare rotazione, essere compreso rapidamente e risultare rilevante rispetto alle alternative presenti sullo scaffale. In questo senso, il sell-out offre al brand e al rivenditore informazioni preziose per capire come si muove il mercato: segnala tempestivamente i cambiamenti
competitivi, permette di intercettare variazioni nel comportamento dei consumatori e aiuta a individuare punti di forza o criticità dell’assortimento. È la cartina di tornasole del successo commerciale: un prodotto che performa genera visibilità, ottimizza lo spazio, sostiene la marginalità; un prodotto con una rotazione inferiore a quella tipica della sua categoria, invece, occupa spazio, immobilizza capitale e costringe il retailer a riconsiderare le proprie scelte.
La centralità del sell-out è ancora più evidente in un settore come quello del fai-da-te, dove la decisione d’acquisto nasce come risposta all’esigenza di risolvere un problema concreto. Il cliente non professionale arriva in negozio dopo essersi fatto un’idea online, ma cerca conferme immediate: vuole un prodotto che comunichi affidabilità, facilità d’uso e coerenza con il lavoro che deve svolgere. Il cliente professionale, invece, ha un livello di competenza più elevato e tende a fidelizzarsi ai marchi che gli hanno dato garanzie; per il produttore che gode già della sua fiducia la sfida è confermarla, mentre per chi vuole proporsi come alternativa la difficoltà è trovare un appiglio credibile che lo porti a considerare il cambio. In entrambi i casi, diventa decisiva la capacità del prodot-
to di raccontarsi grazie a un packaging chiaro, a un’esposizione leggibile, a materiali POP efficaci, all’uso di QR code che rimandano a video o schede tecniche e ad espositori studiati per rendere immediatamente comprensibili vantaggi e funzionalità e anche le eventuali opzioni di scelta offerte dal brand. Queste sono soltanto alcune delle ragioni per cui affiancare il punto vendita deve diventare parte integrante della strategia di marca che deve essere incentrata sulla collaborazione. Non si tratta più di occupare spazio a scaffale, ma di costruire le condizioni affinché un prodotto venga scelto, compreso e apprezzato. È su questa capacità di creare valore condiviso che si gioca la sfida più interessante della collaborazione tra retailer e punto vendita.
La partnership produttore–retailer nel DIY
Nel settore del fai-da-te la relazione tra produttori e retailer sta vivendo un profondo cambiamento. Per molti anni il rapporto si è basato principalmente sul sell-in: l’industria collocava i prodotti sugli scaffali, mentre il punto vendita si occupava della gestione dello stock e della rotazione. Oggi questo modello non è più sufficiente. La crescente competizione a scaffale, le mutate aspettative del consumatore e la necessità di ottimizzare gli assortimenti hanno trasformato il sell-out nel vero terreno di collaborazione. Il produttore non è più un semplice fornitore, ma un partner strategico che deve contribuire alla performance commerciale del negozio. I retailer del DIY - soprattutto la ferramenta tradizionale, ma in misura crescente anche la GDS - chiedono sempre più spesso supporto concreto: servizi pre- e post-vendita, materiali informativi chiari, contenuti tecnici adatti anche al cliente non professionista, strumenti digitali e formazione continua per il personale. Per questo sono sempre di più i brand che investono in sessioni formative, video tutorial, micro-lezioni accessibili via QR code e
piattaforme online che forniscono informazioni aggiornate su caratteristiche, applicazioni e vantaggi delle soluzioni in gamma. Un altro elemento chiave della nuova partnership è l’assortimento guidato. Il produttore, grazie alla conoscenza delle categorie e ai dati di mercato, può aiutare il retailer a definire gamme più redditizie, equilibrate e coerenti con le esigenze del suo cliente finale. La costruzione dell’assortimento richiede infatti un mix attento tra prodotti entrylevel, soluzioni intermedie e proposte premium: una logica good-better-best che facilita la scelta e favorisce l’upselling. Attraverso analisi delle rotazioni, informazioni sulle tendenze e confronto continuo, i marchi supportano i negozi nella selezione di articoli che generano valore e differenziano il punto vendita. In questo scenario la partnership non è più episodica, ma continua: produttore e retailer lavorano insieme per costruire un’esperienza d’acquisto più efficace, dove il successo non si misura solo dal numero di pezzi forniti al negozio, ma dal reale gradimento del consumatore e dalla capacità del prodotto di muoversi a scaffale. Questa evoluzione rende indispensabile una comunicazione costante tra le parti, basata su dati condivisi e obiettivi comuni. Il negozio diventa così un luogo in cui la competenza del
personale, il supporto del produttore e la chiarezza dell’offerta lavorano insieme per favorire scelte consapevoli e incrementare la soddisfazione del cliente.
In-store marketing: così i produttori sostengono il sell-out nel DIY Nel fai-da-te, dove il cliente cerca soluzioni rapide e comprensibili, il punto vendita rappresenta il momento decisivo della scelta. È qui che il produttore può realmente incidere sul sell-out, mettendo in campo strumenti di in-store marketing e programmi di formazione che trasformano la presenza del prodotto a scaffale in vendite effettive. Non si tratta solo di visibilità, ma di accompagnare l’utente finale lungo un percorso decisionale spesso non lineare, in cui competenze, chiarezza informativa e facilità d’uso diventano elementi cruciali.
Materiali POP e visibilità a scaffale
La comunicazione a scaffale è oggi uno dei principali fattori che influenzano la scelta dell’acquirente anche nel DIY. In un reparto ferramenta, illuminazione, elettrico o fissaggio, l’impatto visivo determina il primo contatto tra prodotto e consumatore. I materiali POP - cartellonistica, stopper, crowner, leaflet, wobblers - non sono semplici accessori: costituiscono un vero strumento di orienta-
mento. Il consumatore del fai-da-te non vuole essere travolto da una moltitudine di informazioni tecniche. Cerca esattamente le indicazioni che lo aiutano a rispondere rapidamente alla domanda: “È adatto all’utilizzo a cui sto pensando?”. Consapevoli di questo, le aziende destinano investimenti sempre più importanti alla messa a punto di packaging “parlanti” capaci di funzionare come degli efficaci “venditori silenziosi”. QR code che rimandano a tutorial video, indicazioni sulle applicazioni possibili, differenziazione cromatica per aiutare la scelta a colpo d’occhio: tutto concorre a rendere il prodotto immediatamente comprensibile. Nei reparti più complessi - come elettrico o idraulica - questo tipo di supporto può fare la differenza tra un privato disorientato che rinuncia all’acquisto e uno che conclude rapidamente la spesa. Quando le interpelliamo per gli speciali che puntualmente la nostra rivista propone, sono molte le aziende che dichiarano di aver messo a punto una serie di espositori progettati per adattarsi alle diverse tipologie di punto vendita, al tipo di partnership che le lega al retailer e anche alla rilevanza attribuita alla categoria. Soluzioni modulari, demo funzionanti, sample touch & feel e mini-installazioni permettono al cliente di “toccare con mano” il prodotto. Nel DIY la prova è fondamentale anche quando il cliente non è un professionista o un hobbista esperto: vedere come si monta un tassello, come funziona una serratura smart o come si applica un trattamento per legno aumenta fiducia e propensione all’acquisto. Gli espositori dedicati sono un valido strumento per consentire al produttore, oltre che al negozio, di valorizzare l’offerta del brand, differenziandola dalla concorrenza. Molti retailer del fai-da-te chiedono ai produttori non solo visibilità, ma anche logiche di esposizione che semplifichino la manutenzione dello scaffale e migliorino l’ordine visivo. Per le aziende è un’opportunità strategica: guidare l’allestimento significa guidare implicitamente la scelta. E
MARKETING
proprio per massimizzare il sell out migliorando l’esperienza di acquisto, in qualche caso può essere opportuno per il produttore avvalersi di merchandiser capaci di organizzare lo spazio di vendita a lui riservato in modo efficace ed esteticamente accattivante. Soprattutto in occasioni particolari - tipicamente il lancio di una novità o di una promozione mirata - anche la presenza di promoter che maneggia abilmente le tecniche di persuasione finalizzate alla vendita e dimostra di avere una conoscenza specifica del brand e del prodotto può essere un modo per perseguire il duplice obiettivo di far crescere la brand awareness e conquistare la fiducia del cliente fino a motivarlo ad acquistare.
Obiettivo: generare traffico
Eventi e attività dimostrative in store hanno un impatto ancora più forte sul sell-out. Workshop nel weekend, dimostrazioni pratiche, minicorsi guidati dai
tecnici del brand permettono di portare nuovi clienti in negozio; far conoscere prodotti complessi attraverso la pratica; far percepire maggiore autorevolezza al retailer e creare una community attorno al punto vendita. Soprattutto nei negozi indipendenti o a gestione familiare, le attività dimostrative portate dal produttore fanno una grande differenza nei reparti tecnici. Un cliente che osserva una demo di un utensile o di un prodotto decorativo comprende immediatamente funzionalità, benefici e modalità d’uso, superando dubbi che spesso frenano l’acquisto. In generale si nota che gli eventi organizzati presso il punto vendita sono in aumento nel nostro settore. Funzionano perché il professionista, ma non lui soltanto, continua a voler toccare con mano il prodotto. Su questo fronte uno degli strumenti messi in campo dalle aziende è quello del Van che, in accordo con il retailer, si posiziona davanti al punto vendita offrendo alla clientela
la possibilità di conoscere e provare le gamme, le applicazioni e le ultime novità.
La formazione del personale, una leba potente talvolta sottovalutata
In questo contesto ancora una volta risulta fondamentale il ruolo del personale di vendita. In tutti i settori, ma in particolar modo nel DIY la qualità del consiglio conta quanto - e talvolta più - il prodotto stesso. Materiali POP, packaging informativi e espositori ben progettati aiutano il cliente ad orientarsi, ma è l’addetto alla vendita a fare davvero la differenza nei reparti più tecnici. La maggior parte dei clienti sente il bisogno di una conferma prima di decidere. Ed è in quello scambio, in quel momento umano, che il produttore può giocare un ruolo determinante. Negli ultimi anni molti brand hanno compreso che formare il personale dei rivenditori non è un “servizio accessorio”, ma un
Foto da archivio.
fattore critico di successo. Per questo hanno sviluppato programmi strutturati, spesso riuniti all’interno delle loro Academie, vere e proprie scuole dedicate alla trasmissione di competenze tecniche e commerciali. Le Academie sono espressione di un mutato approccio alla formazione: non più interventi sporadici, ma percorsi continuativi che includono sessioni in presenza, dimostrazioni pratiche nel punto vendita, contenuti digitali aggiornati e momenti di confronto diretto con i tecnici del produttore. Il cuore della formazione rimane naturalmente la parte tecnica: conoscere il prodotto, capirne l’applicazione, comprenderne vantaggi e limitazioni. I corsi nelle Academie, così come il training on-the-job nei reparti, aiutano gli addetti a parlare la stessa lingua del cliente. come ben sanno le ferramenta che da sempre hanno fatto della competenza uno dei propri punti forti, non basta sapere “cosa fa” un tassello o un sigillante: bisogna saper spiegare quando usarlo, come applicarlo, quali alternative esistono e perché
una soluzione è migliore in un determinato contesto. Quando l’addetto sente di padroneggiare queste conoscenze, si muove con più sicurezza, e il cliente percepisce immediatamente questa competenza. Il risultato è una decisione d’acquisto più veloce, più consapevole e molto più probabile. Accanto alla parte tecnica, anche la formazione commerciale sta assumendo un ruolo sempre più rilevante. Nei punti vendita del DIY, spesso sovraccarichi di referenze simili, saper leggere la categoria è essenziale, Capire quali prodotti generano valore, quali offrono margini migliori, come proporre alternative “good-better-best” e come costruire logiche di upselling e cross-selling coerenti con le esigenze del cliente finale rende vincenti. Soprattutto in un mercato come quello del fai-da-te nel quale quasi mai non si lavora a una vendita “di pezzi”, ma a una vendita “di soluzioni”. E un addetto capace di raccontare vantaggi concreti - non soltanto specifiche tecniche -crea immediatamente quella relazione
di fiducia, che abbiamo già visto essere propedeutica alla vendita e anche capace di motivare il cliente a individuare quel punto vendita come un riferimento anche per i suoi acquisti futuri. Un capitolo a parte riguarda il crescente impatto degli strumenti digitali. Molti produttori stanno dotando il personale di vere e proprie “estensioni digitali della competenza”: app con schede prodotto e tutorial, simulatori per serrature o sistemi di fissaggio, configuratori per individuare la soluzione più adatta, fino ad arrivare alla realtà aumentata che mostra in pochi secondi come si installa un dispositivo o come si applica un trattamento specifico. Questo tipo di supporto rende l’addetto più rapido, più preciso e soprattutto più sicuro nel fornire il proprio consiglio. Le informazioni non rimangono chiuse in manuali o brochure: diventano strumenti immediati, consultabili mentre si parla con il cliente, integrando capacità umane e contenuti digitali.
Foto da archivio.
Fornitori e clienti: nel Nord Ovest prevalgono gli acquisti diretti dalle aziende e la clientela privata
L’indagine sui canali distributivi del Nord Ovest mostra che il 70% delle forniture proviene direttamente dalle aziende e che la clientela è composta per il 64% da privati. Nei dettaglianti di ferramenta emergono forti differenze per fascia di fatturato e una minore incidenza della domanda professionale
Dopo aver analizzato le dimensioni operative dei principali canali operatori attivi nel nord ovest, è la volta di studiarne le politiche di approvvigionamento e la composizione della clientela.
n Fornitori e clienti
In base all’indagine campionaria realizzata si valuta che in media, nelle regioni del nord ovest il 70% delle forniture avviene direttamente dalle aziende, il 24% da grossisti ed il restante 6% da altre fonti. Per quanto riguarda la composizione della clientela, il 64% è costituito da privati ed il 36% da professionisti. Rispetto alla media nazionale si rileva una leggera discrepanza nel caso delle forniture e una sostanziale differenza per la segmentazione della clientela. La composizione e distribuzione delle percentuali di approvvigionamento e di quelle relative alla composizione della clientela è molto variabile a seconda del canale commerciale. Rivenditori di giardinaggio, garden center e vivai prefe-
n I dettaglianti di ferramenta
Nel caso dei dettaglianti di ferramenta è possibile analizzare politiche di approvvigionamento e composizione della clientela per fascia di fatturato annua. In generale, è possibile osservare che le quote dei rivenditori di quest’area territoriale differiscono in modo sostanziale dalle medie nazionali. Il fenomeno riguarda sia la distribuzione delle quote di fornitura che quella della composizione della clientela.
In particolare, la percentuale di approvvigionamento dai grossisti supera di otto punti il dato nazionale, Di conseguenza la percentuale media degli acquisti diretti dalle aziende è inferiore di nove punti rispetto alla media complessiva, mentre la quota relativa alle altre forniture differisce di un punto percentuale. Nel caso della distribuzione della clientela, la percentuale della clientela privata supera la media nazionale di sei punti percentuali, sicché quella della domanda
riscono rifornirsi direttamente dalle aziende. Anche grossisti e GDS si riforniscono prevalentemente dalle aziende. Ma mentre i grossisti acquistano articoli anche da altre fonti e con una quota poco significativa da altri grossisti, la GDS si approvvigiona dai grossisti e con quote risibili da altri canali. Per quanto riguarda la composizione della clientela, la domanda privata prevale nei garden center e vivai (86%) e nella GDS (85%). Seguono ferramenta, rivenditori di giardinaggio e grossisti. La clientela professionale è viceversa più rappresentativa nel canale dei grossisti, dove raggiunge l’87% del totale.
professionale è inferiore al dato nazionale di sei punti. L’analisi per fascia di fatturato mette in luce uno scenario piuttosto diversificato. Per i dettaglianti con un giro d’affari inferiore a 150 mila euro annui i grossisti rappresentano la quota più significativa di approvvigionamento. La clientela è prevalentemente privata. Nel caso dei rivenditori con un fatturato compreso fra 150 e 200 mila euro annui le quote di fornitura sono equilibrate con uno sbilanciamento verso gli approvvigionamenti diretti. Il 58% della clientela è privata ed un altro 42% è costituito dal segmento professionale. Nel caso dei dettaglianti con un giro d’affari annuo superiore ai 200 mila euro annui i grossisti detengono i tre quarti del totale delle forniture. La clientela privata costituisce il 73%, mentre il 27% rappresenta la domanda professionale.
DEL
OVEST
E CLIENTI DEI DETTAGLIANTI DI FERRAMENTA DEL NORD OVEST (%)
FORNITORI DEI DETTAGLIANTI DI FERRAMENTA DEL NORD OVEST PER FASCIA DI FATTURATO (€) (%)
n NOTA METODOLOGICA
L’analisi dei principali dati di mercato si basa su un’indagine campionaria svolta su 164 operatori commerciali (dettaglianti di ferramenta, rivenditori di giardinaggio, grossisti, GDS, garden center e vivai) specializzati nella distribuzione e vendita di articoli ed attrezzature per il bricolage e il giardinaggio. Le interviste sono avvenute nel periodo gennaio 2023 – dicembre 2024 ed hanno coinvolto gli operatori inseriti negli Osservatori Regionali e nelle rubriche “La parola al rivenditore”. In proposito, è stato possibile effettuare un
CLIENTI DEI DETTAGLIANTI DI FERRAMENTA DEL NORD OVEST PER FASCIA DI FATTURATO (€) (%)
maggiore approfondimento delle risultanze dell’analisi nel caso dei dettaglianti di ferramenta, distinguendo tre fasce di fatturato. In tutti gli altri casi il giro d’affari non è stato preso in considerazione non tanto perché risulta essere un dato sensibile, quanto per il fatto di essere onnicomprensivo. Il dato delle vendite di un grossista, ad esempio, può riguardare il fatturato realizzato in un contesto territoriale più ampio di quello di riferimento, oltre che naturalmente di articoli non specificatamente di ferramenta.
Ferramenta Filattiera dal carbone alla ferramenta moderna
Della rivendita di carbone con cui è nata nel 1890 resta soltanto il soprannome “Il Carbonin”. Nel tempo, infatti, l’attività si è trasformata, diventando un punto di riferimento per ferramenta, casalinghi ed elettrodomestici. E questo spiega Stefano Filattiera, l’attuale proprietario, grazie alla capacità di abbinare aggiornamento costante dell’assortimento e fedeltà al modello di vendita assistita
Due cuori e una ferramenta. Nasce così un negozio che attraversa circa tre secoli di storia in quel di Sarzana (SP). Un’attività che, di fatto, sorge per amore e nel corso del tempo si trasforma per diventare, oggi, un negozio dove per la clientela del posto è possibile reperire qualsiasi articolo venga richiesto. Grazie alla volontà della famiglia Filattiera, che ha proseguito la gestione del punto vendita dopo averne acquisito la proprietà dalla famiglia fondatrice. Ma ascoltiamo la storia dalla viva voce dell’attuale titolare, Stefano Filattiera.
In che anno avete aperto?
Il negozio nasce per amore nel 1890.
Si spieghi meglio.
È proprio così. Un venditore di carbone di Montecatini aveva mandato una fornitura a un cliente di Aulla che non mandava il pagamento. Pertanto, il figlio del fornitore, partito per riscuotere il credito, giunto dal debitore si innamora della figlia e decide di fermarsi in zona ed aprire un negozio di carbone.
E che c’entra Sarzana?
Perché Luigi Bartolozzi sceglie Sarzana come città dove aprire il negozio, denominandolo “Il carbonin”, nome con cui questo negozio è conosciuto ancora oggi.
Che succede poi?
In seguito prende le redini del negozio Bartolino Bartolozzi, il figlio di Luigi. Nel 1954, poi, alla giovane età di 13 anni inizia a lavorare come dipendente Sergio Filattiera, mio padre, che ne diventa proprietario nel 1975. Ovviamente e nel frattempo il negozio si evolve, non vendendo più solo carbone, ma diventa una vera e propria ferramenta. Sotto la guida di mio padre vengono introdotti anche tutti gli elettrodomestici, casalinghi, articoli di ghisa, arredo giardino e ferro battuto.
Quando arriva il suo momento?
Nel 2019, quando il testimone passa a me. A tutt’oggi, comunque, e dopo settantuno anni da quando mio padre ha iniziato a lavorare, lo si può trovare ancora o dietro al banco a
servire la clientela, oppure a girare in vari piccoli grossisti alla ricerca di oggetti ormai difficili da reperire. Grazie a questa minuziosa attività, nasce la fama che “se non lo trovi da Filattiera, non lo trovi da nessuna parte”.
Quanto è grande il negozio?
Si estende su una superficie di circa 120 metri quadri ed è ubicato nel centro della città.
Come è cambiato il mercato nella vostra zona con riferimento alla composizione della vostra clientela?
Il mercato è fortemente cambiato. Una volta si vendevano chiodi di ogni specie. Oggi, visto che anche i sistemi di fissaggio si sono evoluti, gli articoli di ferramenta richiesti sono differenti e anche la clientela è cambiata. Prima avevamo a che fare quasi esclusivamente con addetti ai lavori, oggi anche le donne frequentano il negozio, soprattutto perché forniamo consigli e soluzioni alternative. Come detto, la nostra peculiarità è sempre stata quella di avere o poter procurare, qualsiasi oggetto la clientela desideri.
In generale, come reagite alla concorrenza, soprattutto della GDS?
Ascoltiamo i nuovi fabbisogni dei clienti e facciamo in modo di poter rispondere laddove la grande distribuzione pecca di questo aspetto: la relazione e l’ascolto. Nei dintorni sono stati infatti aperti ipermercati, strutture specializzate nel settore
FERRAMENTA FILATTIERA
uBicazionE E storia. È ubicato a Sarzana (SP) ed è stato aperto nel 1890 da Luigi Bartolozzi con la denominazione “Il Carbonin” perché inizialmente era specializzato nella vendita di carbone. In seguito, è passato al figlio Bartolino
ferramenta e, a parte l’iniziale curiosità che ha portato con sé un calo iniziale, il cliente è sempre tornato perché il nostro negozio, coadiuvato da una posizione centrale, è anche il luogo dove fare due chiacchiere, dove le persone che hanno piccoli e grandi problemi trovano qualcuno che ha il mestiere nelle mani e nella testa e può essere di grande aiuto.
Per quanto riguarda gli approvvigionamenti da chi vi rifornite?
Ci riforniamo principalmente da grossisti e ci piace che i rappresentanti passino regolarmente per aggiornarci su tendenze e cambiamenti del mercato, esponendoci anche i commenti dei nostri colleghi sparsi per l’Italia.
Quali sono i prodotti più richiesti dalla clientela?
I prodotti maggiormente richiesti sono tutti quelli di viteria e bulloneria e in particolare la viteria inox, grazie anche al fatto che noi facciamo esclusivamente vendita assistita.
Siete presenti sui social?
Siamo presenti soltanto su Facebook. Per quanto riguarda gli altri canali social avevamo iniziato, ma il tempo che ci richiedeva era eccessivo e le persone che serviamo sanno bene che oltre ai nostri innumerevoli articoli possono sempre trovare consigli, cura e disponibilità, per cui il lavoro che dovrebbe fare il social noi lo facciamo vis a vis.
e successivamente a Sergio Filattiera, che aveva iniziato a lavorarci fin da ragazzino. Ad oggi l’attività fa capo a Stefano Filattiera, figlio di Sergio. carattEristichE PEculiari. Ha una superficie di 120 metri quadri ed è ubicato nel centro città. La caratteristica peculiare
è di offrire una gamma ed una linea di articoli completa di ferramenta, casalinghi ed elettrodomestici.
FERRAMENTA FILATTIERA
Via a. Gramsci, 45 19038 sarzana sP Tel. 0187620138
Toscana
L’OSSERVATORIO PERMANENTE
Lo scenario economico pag. 91
Lo scenario imprenditoriale pag.93
I grossisti pag. 95
Lo scenario dei rivenditori pag. 96
La Gds pag. 98
incentra la propria analisi sull’osservazione del tessuto imprenditoriale e distributivo regionale, con una particolare attenzione alle nuove tendenze, all’andamento dei fatturati, ai problemi e alle possibili soluzioni, all’eccellenza, all’armonia e alla creazione di valore aggiunto. Fonte privilegiata resta la voce diretta delle aziende a fondamento del settore, distinguendo fra imprese produttrici, distributive e commerciali, dettaglianti, grossisti e Gds. L’obiettivo è offrire una fotografia rappresentativa di tutta la filiera.
AREE TERRITORIALI PRINCIPALI TENDENZE EVOLUTIVE
Toscana
Indebolimento della crescita economica, Stabilità del comparto edilizio Incertezza nell’andamento delle ragioni di scambio
Arezzo Stagnazione dell’attività imprenditoriale
Firenze Stazionarietà del settore industriale
Grosseto Tenuta del comparto produttivo
Livorno Stagnazione del sistema imprenditoriale
Lucca Stabilità dell’attività produttiva
Massa Carrara Tenuta del settore imprenditoriale
Pisa Stabilità del comparto industriale
Pistoia Stagnazione del sistema produttivo
Prato Stabilità dell’attività imprenditoriale
Siena Stagnazione del settore industriale
Scenario economico
Nel 2024 l’economia della Toscana è cresciuta debolmente. La crescita del prodotto è stata condizionata dal mancato apporto del settore manifatturiero, penalizzato dalla crisi del sistema della moda, il maggior comparto di specializzazione produttiva regionale, il cui calo non è stato del tutto compensato dal buon andamento di altri comparti, principalmente farmaceutica e gioielleria, trainati dalla domanda estera. L’attività dei servizi è aumentata in misura contenuta; il turismo è risultato in crescita solo nelle presenze straniere. Le costruzioni hanno mostrato una dinamica positiva grazie alla componente pubblica, alimentata anche dai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Nonostante la debole congiuntura, la redditività si è mantenuta su livelli positivi per un’ampia quota di imprese e la liquidità è rimasta elevata nel confronto storico. Sono aumentati gli occupati ma, in corrispondenza della difficoltà di alcuni comparti manifatturieri, è cresciuto pure l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Le retribuzioni hanno accelerato, per effetto dei rinnovi contrattuali, anche se la dinamica sarebbe inferiore a quella del Paese; la crescita dei redditi e il significativo calo dell’inflazione hanno favorito un modesto aumento dei consumi. La debolezza della domanda di prestiti, in un contesto di condizioni di offerta rimaste improntate alla cautela, si è riflessa in un calo del credito alle imprese, minore rispetto all’anno precedente ma ancora accentuato per quelle di piccola dimensione. I prestiti alle famiglie hanno continuato a crescere, grazie principalmente alla dinamica del
Le istituzioni
credito al consumo cui si è aggiunta la ripresa dei mutui. La qualità del credito è rimasta pressoché costante su livelli storicamente elevati; è tuttavia leggermente aumentato il tasso di deterioramento dei prestiti alle imprese. È proseguita l’azione di stimolo degli enti pubblici territoriali: le spese correnti e soprattutto quelle in conto capitale sono aumentate; in particolare, gli investimenti connessi con il PNRR sono cresciuti in misura marcata e hanno contribuito all’attività delle imprese edili e di quelle industriali. Le prospettive dell’economia toscana per l’anno in corso sono caratterizzate da forte incertezza. L’elevata apertura internazionale rappresenta un fattore di rischio poiché espone in modo diretto le imprese esportatrici e i propri lavoratori ai cambiamenti nelle politiche commerciali dei paesi partner. La politica doganale recentemente varata dall’amministrazione degli Stati Uniti, primo paese di destinazione per le merci toscane, potrebbe significativamente impattare sull’export. La domanda estera ha rappresentato negli ultimi due decenni un elemento di traino dell’economia toscana, tradizionalmente caratterizzata da un peso più elevato della manifattura e del turismo internazionale rispetto alla media italiana; a partire dal periodo pandemico, tuttavia, il suo contributo non è stato più sufficiente a sostenere la crescita. L’apertura internazionale della regione si è concretizzata nel tempo anche in un aumento delle unità locali di imprese che fanno parte di gruppi internazionali, tipicamente caratterizzate da maggiore produttività e spinta all’innovazione.
CAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE
DATI SULLA CONSISTENZA E DINAMICA DELLE IMPRESE TOSCANE DI FERRAMENTA E BRICOLAGE AL DETTAGLIO E ALL’INGROSSO E NUMEROSITÀ DEI RAPPRESENTANTI E PROCACCIATORI DEL SETTORE
Sulla base dei dati forniti dalla Camera di Commercio di Firenze si osserva che fra il 2023 ed il 2024 in Toscana il numero complessivo dei commercianti all’ingrosso diminuisce del 2,3%. Fra questi, il dato di agenti e rappresentanti di articoli di ferramenta e bricolage è stabile in seguito ad un equilibrio fra
l’incremento nelle province di Arezzo, Livorno e Siena, un calo in quelle di Firenze, Grosseto e Prato ed una stabilità nelle province di Lucca, Massa e Pisa. Il numero di procacciatori d’affari di mobili, articoli per la casa e ferramenta cresce del 3,3% in seguito all’aumento registrato nelle province di Firenze,
Lucca, Prato e Siena. Il commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico fa registrare una riduzione degli esercenti del 3,1%. Il calo riguarda tutte le province ad eccezione di quelle di Livorno e Pistoia.
OSSERVATORIO PERMANENTE Toscana
*escluso quello di autoveicoli
Fonte: Registro delle Imprese delle Camere di Commercio - Toscana
LO SCENARIO IMPRENDITORIALE
BAMA SRL
Ragione sociale BAMA SRL
Località Altopascio (LU)
Anno di fondazione 1980
Addetti (unità) 80
Superficie (mq) 25.000
Fatturato (Mn. €) n.d.
Quota export/fatturato (%) 30%
Settore di riferimento Industria gomma plastica
Tipologia di prodotti Articoli per la casa, il giardino e gli amici a quattro zampe
Principali paesi di esportazione -
Principali paesi di importazione -
Organizzazione commerciale e distrib. Agenti, distributori
Canali di vendita Rivenditori, GDO, GDS
Telefono 0583286353
Sito Internet www.bamagroup.com
Presenza sui social Facebook, Instagram, LinkedIn, Pinterest
Indirizzo email aziendale info@bamagroup.com
E-commerce -
Fatturato e-commerce -
DURALAMP SRL
Ragione sociale DURALAMP SRL
Località Firenze
Anno di fondazione 1986
Addetti (unità) >15
Superficie (mq) -
Fatturato (Mn. €) n.d.
Quota export/fatturato (%) -
Settore di riferimento Illuminazione
Tipologia di prodotti Sorgenti, apparecchi, strip led
Principali paesi di esportazione Francia, Spagna, USA
Principali paesi di importazione Cina
Organizzazione commerciale e distrib. Agenzie
Canali di vendita Distributori materiale elettrico
Gruppo di appartenenza e/o riferimento Privati indipendenti
Anno di apertura e/o ingresso nel gruppo -
Località Arezzo
Telefono 0575984052
Sito Internet www.giustileone.it
Presenza sui social -
Indirizzo email aziendale info@giustileone.it
Superficie (mq) 5.500
Addetti (unità) 26
Sito e-commerceFatturato e-commerce (in % sul fatt. tot) -
Qual è il trend dell’attività nel 2024 a livello di margini e fatturato?
Ribasso Stabilità Rialzo Fatturato ✔ Margini ✔
Qual è la tendenza delle vendite nel 2024 dei prodotti commercializzati?
Articoli di ferramenta Tendenza delle vendite Articoli per la sicurezza -
Attrezzature per edilizia -
Attrezzature per giard. +
Colori e vernici
Materiale elettrico = Minuteria Uguale
Utensileria elettrica -
Utensileria manuale =
Altro (spec)
Come prevede possa evolversi la situazione in futuro?
Ribasso Stabilità Rialzo
Trend del settore ✔
Trend della Sua attività ✔
In generale, per il futuro della sua attività è ottimista o pessimista?
Reputo la nostra un’attività dinamica. Pertanto mi sento di essere ottimista per il futuro nonostante le incertezze e la forte instabilità dei mercati.
Lo scenario dei rivenditori
A fine 2024 in Toscana si contano 1.989 esercizi al dettaglio in sede fissa specializzati nel commercio di articoli per il fai da te. Rispetto al 2023 si registra una riduzione dell’1,7%, che acuisce il ridimensionamento medio registrato nell’ultimo quinquennio. Contribuisce a tale contrazione la rete dei commercianti di ferramenta, che rappresenta la metà della consistenza totale. In tal caso si osserva infatti una riduzione del 2,2%. Il calo riguarda anche le altre famiglie merceologiche, ad eccezione di quella dei materiali da costruzione, dove si rileva un aumento del 3,4% del numero di esercenti. L’analisi provinciale relativa all’ultimo biennio mette in luce una diminuzione generalizzata, ad eccezione di Arezzo, Livorno e Massa, dove si assiste ad una stabilità, se non ad un aumento del numero dei rivenditori. ANALISI DELLA
Evoluzione del numero degli esercizi al dettaglio in sede fissa del fai da te, dal 2020 al 2024
Fonte:
Evoluzione della distribuzione provinciale degli esercizi al dettaglio in sede fissa del fai da te, 2023 e 2024
ALBERTI FERRAMENTA
Denominazione attività ALBERTI FERRAMENTA
Località Pratovecchio Stia (AR)
Sito Internet www.ferramenta.biz
Presenza sui social Facebook, Instagram
Indirizzo email generale amministrazione@ferramenta.biz
Superficie (mq) 800
Addetti (unità) 12
Anno di fondazione 1850
Sito e-commerce www.ferramenta.biz
Fatturato e-commerce -
Tendenza fatturato Stabile
Qual è la tendenza delle vendite dei prodotti commercializzati?
Merceologie di prodotto tendenza delle vendite
Articoli per la sicurezza
Attrezzature per edilizia = Attrezzature per giard.
Colori e vernici
Materiale elettrico
Minuteria =
Utensileria elettrica =
Utensileria manuale = Altro (spec.)
Come prevede possa evolversi la situazione nei prossimi anni?
Ribasso Stabilità Rialzo
Trend del settore ✔
Trend della Sua attività ✔
In generale, per il futuro della sua attività è ottimista o pessimista? Pessimista.
BENCINI MALAVILTI SRL
Denominazione attività BENCINI MALAVILTI SRL
Località Firenze
Sito Internet www.bencinimalavilti.com
Presenza sui social Facebook
Indirizzo email generale info@bencinimalavilti.it
Superficie (mq) 230
Addetti (unità) 6
Anno di fondazione 1971
Sito e-commerce -
Fatturato e-commerce -
Tendenza fatturato Leggero calo
Qual è la tendenza delle vendite dei prodotti commercializzati?
Merceologie di prodotto tendenza delle vendite
Articoli per la sicurezza
Attrezzature per edilizia
Attrezzature per giard. Colori e vernici
Materiale elettrico
Minuteria =
Utensileria elettrica =
Utensileria manuale = Altro (casalinghi)
Come prevede possa evolversi la situazione nei prossimi anni?
Ribasso Stabilità Rialzo
Trend del settore ✔
Trend della Sua attività ✔
In generale, per il futuro della sua attività è ottimista o pessimista? Pessimista.
FERRAMENTA CECCHI
Denominazione attività FERRAMENTA CECCHI
Località Pescia (PT)
Sito Internet www.ferramentacecchi.it
Presenza sui social Facebook
Indirizzo email generale ottaviocecchi@virgilio.it
Superficie (mq) 100
Addetti (unità) 3
Anno di fondazione 1790
Tendenza fatturato Stabile
Qual è la tendenza delle vendite dei prodotti commercializzati?
Merceologie di prodotto tendenza delle vendite
Articoli per la sicurezza =
Attrezzature per edilizia
Attrezzature per giard. =
Colori e vernici =
Materiale elettrico =
Minuteria = Utensileria elettrica = Utensileria manuale = Altro (spec.)
Come prevede possa evolversi la situazione nei prossimi anni?
Ribasso Stabilità Rialzo
Trend del settore ✔
Trend della Sua attività ✔
In generale, per il futuro della sua attività è ottimista o pessimista? Né ottimista, né pessimista.
LA GDS
SCENARIO DI RIFERIMENTO
A fine 2024 in Toscana si contano 61 punti vendita facenti capo a 10 insegne e 8 gruppi della GDS. Le province con il maggior numero di punti vendita sono, nell’ordine, Firenze, Lucca, Arezzo, Livorno, Grosseto, Massa, Pisa, Pistoia, Siena, Prato. A Brico io fanno capo 22 punti vendita. Al gruppo Adeo fanno capo 8 punti vendita, di cui 4 Bricocenter, 2 Leroy Merlin
Insegne / Province
e 2 Tecnomat. A Obi fanno capo 8 punti vendita. A Brico ok fanno capo 7 punti vendita. A Bricofer, Evoluzione brico e Fdt fanno capo rispettivamente 5 punti vendita. Ganzaroli Hobby fa parte del consorzio Bricolife. Rispetto alla fine del 2023 non si rilevano variazioni nella consistenza.
Dati riferiti al 31/12/ 2024
IL SALONE INTERNAZIONALE DELLE FERRAMENTA: L‘EVENTO DI RIFERIMENTO DELL‘ANNO A COLONIA
Colonia, 03–06 marzo 2026
propri occhi innovazioni, trend e nuove tecnologie.
AMPIA PORTATA INTERNAZIONALE
EISENWARENMESSE continua il suo cammino virtuoso: già durante la fase early bird la rassegna ha incassato iscrizioni da oltre 40 paesi, con una partecipazione estera superiore al 87%.
Fra le aziende e i marchi tedeschi che parteciperanno alla EISENWARENMESSE 2026 sono annoverati, fra gli altri, ABUS August Bremicker Söhne, alfer aluminium, Allit, Arnz FLOTT, BurgWächter, C. & E. Fein, Collomix, CONACORD, Conmetall Meister, edding International, Erwin Halder, F. REYHER Nchfg., fischerwerke, Gust. Alberts, Hailo-Werk Rudolf Loh, Heller Tools, Hettich Do-It-Yourself, JOKARI, KIP, Kirchoff Witte, KRAUSE-Werk, MUNK, NOVALIA Deutschland, Picard, Prebena Wilfried Bornemann, PROJAHN Präzisionswerkzeuge, RHODIUS Abrasives, Scheppach, SFS Group, SPAX International, suki.international, Techtronic Industries, TOX-Dübel-Technik, Weidmüller Interface e wolfcraft.
Dall‘estero sono pervenute le iscrizioni di AMBROVIT, Annovi Reverberi, Apex Tool Group, Isaberg Rapid AB, JCB, KRINO SPA, Morganti SPA, Patrol Group, Prosperplast, PROXXON, Stanley Black & Decker, Telwin, Toughbuilt e molti altri.
mireranno l‘offerta di prodotti con una presentazione pari a quella proposta dal mercato: compatta, pratica e fonte d‘ispirazione. Circa 60 aziende hanno già confermato la propria partecipazione al DIY Boulevard e l‘area è quindi quasi al completo; chiaro segno di apprezzamento del concept estremamente pratico.
Nel 2025 torna anche il rinomato EISENaward powered by ZHH. In collaborazione con la ZHH (Associazione centrale per il commercio delle ferramenta), il salone rende omaggio a idee, invenzioni e soluzioni straordinarie dell‘industria. I tre vincitori dell‘award saranno celebrati sul palcoscenico durante il Salone Internazionale delle Ferramenta. Inoltre il pubblico specializzato potrà ammirare i dieci prodotti in nomination esposti in un‘area speciale per l‘intera durata della rassegna.
DEBUTTO DEL NUOVO CALENDARIO
L‘anno prossimo il Salone Internazionale delle Ferramenta si svolgerà per la prima volta da martedì a venerdì. La rassegna accoglie così la richiesta del settore di un maggior focus sulle giornate lavorative, andando incontro alle esigenze di espositori e visitatori.