Rassegna stampa Futura 2017

Page 176

alla produzione del mio film Per amore solo per amore. La ragazza aveva una forte cadenza piemontese che mi spinse a tagliare la scena, ma dimenticai di averlo fatto. Durante la prima del film, scorgendo il banchiere in prima fila, rammentai di aver tagliato la scena di sua figlia ed io e il produttore De Laurentis, che mi rimproverò per questo, ci dileguammo come due topi approfittando del buio in sala”. Il regista, protagonista a Futura per la rubrica “Il cinema italiano: smarrito?” ha ribadito che il nostro cinema sta soffrendo molto e che il metodo per risollevarne le sorti, a suo avviso, dovrebbe consistere nella possibilità di fruire dei film in uscita su tutte le piattaforme, quindi anche comodamente da casa, ad un costo di soli 3 euro. Giovanni Veronesi reputa il buon artista come colui che deve guardare la propria realtà e restituirla al pubblico. Cosa che ha reso magnificamente l’attore Giorgio Colangeli sul palco del teatro Annibal Caro ieri sera, regalando al pubblico grandi emozioni con la sua interpretazione delle poesie del poeta Giacomo Leopardi. Attore dalla lunga e intensa carriera, premiato con un Nastro d’argento per La Cena di Scola e col David di Donatello per L’Aria Salata del regista Angelini. Giorgio Colangeli ha lavorato in quasi cinquanta film per il grande schermo tra cui Pasolini, un delitto italiano, L’Amico di famiglia e il Divo del premio Oscar Sorrentino, La Doppia ora, 20 Sigarette e molti altri. Ha recitato in 24 film per la tv di cui ricordiamo Il Delitto di via Poma, Il Mostro di Firenze, Braccialetti Rossi, Tutto può succedere. 11 i cortometraggi che l’hanno visto protagonista. Numeri importanti, così come quelli del conteggio della metrica leopardiana (endecasillabi e settenari) che ci spiega l’attore prima di interpretare le poesie del grande poeta di Recanati. Colangeli ci fa una premessa di metodo, cioè di come si legga la poesia di Leopardi, in una sorta di lectio magistralis: “A Leopardi è come se il sonetto andasse stretto, i suoi sono endecasillabi liberi e non c’è rima a cui debba essere soggiogato. Fa questo perché vuole lasciar scorrere il sentimento più intimo. La rima non si rimpiange perché c’è una tale padronanza di linguaggio e una musicalità tipica solo dei grandi compositori che non hanno bisogno di spartito” dice l’attore. E così prendono forma tramite l’intensità della sua voce e della sua coinvolgente interpretazione i versi de L’Infinito, A Silvia, Il Passero Solitario, Ultimo Canto di Saffo (canzone filosofica), La Sera del dì di festa, Alla Luna, Le Ricordanze, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, La Quiete dopo la tempesta, Il Sabato del villaggio, A se stesso e il pubblico applaude commosso e pervaso da quegli stessi sentimenti che Leopardi cantava nelle sue opere. (di Raffaella D'Adderio)

Printed by logico.cloud


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.