535 - L'informatore Popolare di Capri e Anacapri - ANNO II - N. 15/2020

Sindaco: coraggio.

Su la serranda

ANNO II N.15 del 19 aprile 2020

Non abbassare la guardia

“Non abbassare la guardia”. Sono stufo di sentire questo mantra recitato da chiunque si senta di dover comunicare al colto e all’inclita il suo pensiero sul Corona virus. Non ho mai trovato qualcuno disposto invece ad abbassare la guardia. Ci sarebbero mille modi per esprimere lo stesso concetto ma tutti, dico tutti, amano ricorrere a questa metafora forse senza neanche sapere che proviene dal mondo della boxe, la nobile arte come viene chiamata dagli appassionati di questo sport.

Accogliamo l’appello e iscriviamoci anche noi al partito di quelli che non abbassano la guardia e accettano, senza fiatare, questo invito che sembra più il motto di un ordine monastico che il grido di un coach di pugilato.

C’è però un altro invito, un altro appello proveniente anch’esso dal mondo del pugilato e più precisamente dagli arbitri che regolano il traffico di pugni sul ring e cioè “niente colpi sotto la cintola”, che poi sarebbero i famosi colpi bassi.

Ritorniamo al nostro caro virus.

Vero è che non bisogna abbassare la guardia perché il contagio dilagherebbe più facilmente, ma ecco che ti ha trovato il “colpo sotto la cintola” con il cosiddetto virus di ritorno. Chi è guarito dopo essere stato infettato può diventare nuovamente positivo e ricominciare ad alimentare l’epidemia.

Diventa allora importante difen-

dersi da questa seconda insidia che può diventare effettivamente micidiale e far deragliare il treno della ripresa, della seconda fase e il ritorno alla vita cui eravamo abituati.

Per proteggerci dai “colpi bassi” del virus dobbiamo continuare con la difesa personale fatta di amuchina, lisoformio, guanti, camici, mascherine, lavaggi delle mani, distanze sociali con la speranza che in tutti i Paesi si seguano gli stessi comportamenti.

Con gradualità, con selettività, con progressività e ordine tassonomico dobbiamo avviare la stagione della ripresa.

Purtroppo ci sono contraddizioni non da poco su cui potrebbero inciampare i primi passi del ritorno.

Un pizzico di azzardo sarà inevitabile, ma avvertiamo la necessità di intraprendere la cosiddetta fase 2. Occorre riprendere la vita delle comunità isolane aggiungendo sempre nuove attività da affiancare a quelle già sdoganate. I cantieri edili devono ripartire subito.

Non bisogna essere particolarmente acculturati in economia e finanza per comprendere che l’edilizia è il motore primario dell’economia.

Ci sono altri fiori all’occhiello cui ridare vita e sviluppo come il commercio delle grandi griffes, dei ristoranti, dei bar, degli stabilimenti balneari.

E tutto il resto? Ritorno al lavoro con impegno ed entusiasmo ma non dimentichiamo il gradino o l’intera scala in cui possiamo inciampare. Il processo sarà lungo e faticoso e dovrà essere governato, ci vuole cioè programmazione e calendarizzazione “non abbassando la guardia” ma evitando anche “i colpi bassi”.

L’attuale Amministrazione con la sua Maggioranza, la sua Giunta, il Sindaco e il suo Vice saranno all’altezza di un questo non facile percorso? Ne dubitiamo. Ne dubitiamo fortemente.

Le aziende, gli artigiani, le partite IVA rimetteranno in sesto l’intera macchina produttiva e gestionale dell’Isola con abilità e aggressiva velocità, ma come potranno contare sugli indispensabili interventi della mano pubblica quando a Capri non esiste un assessore al turismo e la relativa delega è assegnata a un Consigliere, che vive la contraddizione di essere Presidente del Consiglio Comunale e cioè impegnato in una posizione di terzietà che dovrebbe impedire qualsiasi iniziativa di gestione dell’attività amministrativa?

Sembra una questione di dettaglio ma non lo è.

Se la ripresa dovesse venir meno o quanto meno tardare, sappiamo almeno che i colpevoli siedono in Consiglio Comunale.

Capri tra crisi e tasse si prepara alla “fase 2”: necessaria una coraggiosa azione di rilancio Mentre il medico studia, il paziente muore. Mentre Governo e Regione studiano come uscire dall’emergenza e come dar vita alla cosiddetta “fase 2”, molte famiglie sono in serissima difficoltà, tra lavoro fermo, entrate al palo, poche risorse, tanta burocrazia e grossa incertezza per il futuro. Ci si aspetta un intervento mirato, massiccio, forte dei Comuni, di Capri e di Anacapri, anche per sopperire alle falle e ai vuoti degli enti sovracomunali.

L’Amministrazione Comunale di Capri, dopo l’erogazione dei buoni spesa, sta studiando gli interventi e le soluzioni a favore di imprese, famiglie e cittadini travolti dalla crisi economica strettamente legata al coronavirus. Responsabilmente, l’opposizione sta collaborando con l’Amministrazione e il Sindaco, tramite proposte e idee. Ma non c’è nemmeno un minuto da perdere. I cittadini e le attività produttive di Capri chiedono azzeramento dei tributi locali e un piano di rilancio e di sviluppo occupazionale. La “fase 2” è ancora lontana ma già si preannuncia nerissima per Capri. Non si conoscono ancora tempi e modalità delle possibili riaperture, ma non si esclude che alcune attività possano restare ferme per l’intera estate. Sta all’Amministrazione e al Sindaco, con coraggio e azioni mirate e incisive, fare in modo che la simbolica serranda della Piazzetta di Capri possa essere riaperta quanto prima.

Stabilimenti balneari e spiagge: la baggianata dei pannelli in plexiglass

Quando si potrà tornare a mare?

Quando ci si potrà di nuovo tuffare

nelle acque paradisiache di Capri?

E con quali modalità si potranno frequentare spiagge e stabilimenti balneari? La Regione Campania è al lavoro insieme ai rappresentanti degli operatori e delle associazioni di categoria per individuare la soluzione migliore. Obiettivo è garantire le giuste distanze, evitando gli assembramenti. Per questo motivo anche per spiagge, mare e balnea-

zione si prevedono cambiamenti epocali.

Negli ultimi giorni è rimbalzata anche la proposta dei pannelli in plexiglass nei lidi per dividere i bagnanti. Tintarella in gabbia? No, grazie. Una baggianata enorme e soprattutto una proposta inapplicabile per Capri e per tutte le località che non dispongono di lunghe distese di spiagge.

La fotonotizia di Costantino

Si allontana la possibilità della nuova funicolare o altra soluzione per il collegamento diretto Marina Grande - Anacapri alla luce della crisi che in questi giorni è esplosa in casa Sippic. In effetti la crisi sta colpendo la distribuzione di energia elettrica, gli autobus della A.T.C. ed ora anche la Funicolare, la gallina dalle uova d’oro del gruppo. Sia ben chiaro, la responsabilità è in parte dell’attuale Sindaco ma in maniera molto più grave del Vicesindaco per i regali fatti a Terna, su cui regna il silenzio più assoluto. Oltre alle critiche sui regali fatti a Terna per l’elettrodotto sottomarino realizzato per favorire i Comuni della Penisola sorrentina, l’attuale Vicesindaco non aveva neanche per un attimo considerato che a Terna potevano e dovevano essere imposti lavori urgenti sulla decrepita rete di distribuzione Sippic. Non è stato fatto e ora è troppo tardi. Il Corona virus ha già individuato il bersaglio più facile e più debole a Capri, il gruppo Sippic – ATC – Funicolare. Gli stipendi A.T.C. intanto possono attendere.

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Il puntaspilli

Pubblichiamo in questa pagina lettere, richieste, denunce e segnalazioni (sia inviateci direttamente che attraverso i social network) relative a proposte, idee, disservizi quotidiani, problemi piccoli e grandi.

Facciamo da “puntaspilli” nei confronti dell’Amministrazione, degli enti e delle società di servizi. Potete scriverci una mail all’indirizzo redazione@caprinews.it oppure redazione@mediacapri.it indicando nell’oggetto “Il puntaspilli”. Gli autori delle missive e delle segnalazioni, anche se pubblicate anonimamente o con pseudonimi, si assumono la totale responsabilità del contenuto delle stesse.

si apprende anche e sempre sui media e sui social, mi risulta che più volte il gruppo di opposizione ha offerto la propria collaborazione e tanto meno mi appare come “speculazione” politica la richiesta di conoscere pubblicamente notizie, dati, programmi e iniziative dell’Amministrazione sul difficile momento che viviamo.

Alla fine di queste modestissime e brevi considerazioni una domanda me la sono posta: la collaborazione a cui faceva rifermento il dr.

D’Orazi nel suo comunicato è arrivata solo ed esclusivamente da tre

strutture alberghiere i cui gestori, notoriamente, sono vicini al gruppo di opposizione. E tutti gli altri invece? Dove sono? Se si fosse voluto “speculare” politicamente o disinteressarsi, questa sarebbe stata una ghiotta occasione, invece ci si è comportati come il momento difficile richiede! Complimenti a chi ha voluto dare, umilmente e silenziosamente, il proprio contributo nell’interesse dalla collettività, a prescindere da qualsiasi “simpatia” politica.

“Uniti ce la faremo” Gianni De Martino

La lettera: Emergenza corona virus, la collaborazione

Non sono un aderente ai vari social che, soprattutto in questi giorni, stanno avendo tanti argomenti di dialogo e discussione, ma le notizie che spesso impazzano su tali canali arrivano anche a chi non partecipa ai vari dibattiti. Non è, perciò, passato inosservato il ringraziamento che il consigliere delegato dr.

D’Orazi, anche a nome del Sindaco, ha voluto estendere alle attività alberghiere La Canasta, La Minerva e La Reginella per la sensibilità e la disponibilità ad accogliere gratuitamente, nelle loro strutture, parte del personale sanitario in servizio al Presidio Ospedaliero G. Capilupi, allo scopo di limitare il pendolarismo quotidiano e ridurre, così, ulteriormente il rischio di contagio.

Ma neanche sono passate inosservate le tante polemiche mosse al gruppo di opposizione CapriVera su una presunta “speculazione” politica e sulla mancanza di collaborazione.

Sia dai contatti diretti, sia da quanto

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Dov’eravamo rimasti?

L’importanza di un argomento in più

Stavolta più che mai stiamo imparando quanto la rete che si è costruita, dal dopoguerra in poi, riesca a far viaggiare, nel bene e nel male, tutto, e alla velocità della luce, sul nostro pianeta.

Anche un piccolo e insidioso nemico come questo coronavirus.

Ora, mentre si continua a studiare la malattia in sé, l’effetto economico che i lock down di alcune delle più grandi potenze economiche del mondo produrranno, il Covid ha sicuramente avuto effetti trasversali, più o meno politici, da tenere in considerazione.

Abbiamo assistito a come in un batter d’occhio tutti, in tempi di emergenza, siano pronti a scavalcare (in modo più o meno corretto) le gerarchie e le norme che regolano le nostre comunità.

Se da un lato questo, oggi, sta permettendo di contenere l’epidemia in modo significativo, non è da sottovalutare che un atteggiamento simile possa ripetersi in tempi diversi, e creare quindi un pericoloso precedente.

Che succede se i Sindaci iniziano a scavalcare i Governatori? E se i Governatori scavalcano i Ministri? E se i Ministri il Premier? Insomma, inutile dircelo, se il diritto esiste, un motivo di certo c’è.

Ma venendo a noi, che un po’ di quisquilie le abbiamo vissute anche a Capri, possiamo dire di starcela cavando, tutto sommato, bene. Tamponi positivi, compresi.

Il Covid, che di lezioni non ne risparmia a nessuno, nella sua semplicità ci ha messo davanti un paio di realtà che, fino a ieri, erano nulla più che conversazioni da bar, o argomenti di fantascienza su cui far scontrare i politici a tempi alterni.

Numero chiuso, limitazione degli sbarchi e turismo sostenibile.

So già quanto questi tre argomenti facciano venire l’orticaria a tanti. Ma so anche quanti invece tengano a parlarne

ancora, e forse di più, con il passare del tempo.

Non sarà sicuramente questo l’anno in cui dovremo porci il problema di salvaguardare l’Isola da sbarchi eccessivi e smodati.

Ma, prima o poi, lo abbiamo detto, torneremo alla normalità.

L’acqua che oggi irradia caraibica la luce del sole, tornerà ad essere piena di nafta e solo Dio sa cos’altro.

Le nostre strade, oggi in fiore e splendide, da essere godute per le passeggiate, torneranno ad essere stracolme di persone che in massa si sposteranno nel centro storico.

Inutile anche solo richiamare le immagini dei cestini soffocati dai rifiuti che, come è ovvio che sia, una tale mole di presenze, crea ogni giorno.

I droni, le riprese dall’alto, ma anche solo uno sguardo fugace dalla finestra, ci parlano chiaro.

L’Isola di Capri, in una delle sue stagioni di maggior energia e forza, sta tornando a respirare.

Senza di noi. Senza di noi che non possiamo far altro che guardarla fiorire, sbocciare, esistere.

Senza di noi che la picconiamo, scaviamo, torturiamo.

Senza di noi, i nostri mille aliscafi, i nostri duecento autobus, i nostri negozi, i nostri bar, i nostri alberghi aperti. È vero, è uno dei periodi più difficili mai vissuti. È vero, la nostra economia è in ginocchio. Ed è difficile pensare al territorio, quando la questione è come e quanto riusciremo a portare a casa alla fine di questo disastro.

Ma, tra le cose belle rimasteci, c’è sicuramente l’immenso patrimonio su cui tutti i giorni possiamo muovere i nostri passi.

Un patrimonio che sostiene la nostra vita di generazione in generazione.

Con la sua bellezza, la sua storia, la sua unicità.

E quella bellezza, oggi più che mai selvaggia, oggi più che mai indomabile, rigogliosa, ci sta dicendo chiaro e tondo, che abbiamo sbagliato tutto.

Perché se un posto è meglio senza, che con noi, un motivo deve esserci.

Allora, oggi per serissimi e improrogabili motivi d’urgenza, abbiamo saputo blindarci, tutelarci, rivedere le nostre priorità.

Abbiamo saputo dire “no” a qualcosa per dire “sì” a qualcos’altro.

La domanda è: se lo rifacessimo in futuro? Se per una buona volta pensassimo di ridisegnarlo questo modello di sviluppo su cui poggiamo la nostra realtà?

Se ci ricordassimo che siamo anche noi, a modo nostro, ospiti e non padroni?

Forse è difficile, forse è utopico.

Ma anche solo per mezzo metro di verde o di azzurro in più, varrebbe la pena provarci.

Provare a costruire un’economia diversa, più lenta, ma più piena.

Un turismo più fluido ma consapevole.

Una rete di trasporti più sostenibile e all’avanguardia.

Un settore edile più disciplinato e meno espansionistico.

La matassa ha una quantità infinita di fili per esser sbrogliata.

Basterebbe uno sguardo più affettuoso e meno egoista, anche verso noi stessi, il nostro futuro, ma soprattutto verso ciò che crediamo ci appartenga e invece tutti i giorni ci ricorda quanto la vita non ci chieda il permesso, e si riprenda, sempre, con prepotenza, ciò che le abbiamo vigliaccamente sottratto.

Ma se non vi ho convinti io, e lo capisco, guardate fuori.

Noi abbiamo mille argomenti, ma la natura, ne ha uno in più.

Ed è quello ad essere molto più convincente, di tutto il resto.

Venere 5

Vince la prevenzione: un solo furbetto a Pasqua, ora attenzione ai prossimi ponti

Coronavirus e divieti. Le campagne di prevenzione e l’alta attenzione mediatica hanno scongiurato l’arrivo dei furbetti di Pasqua a Capri.

Pochissime le persone trovate in strada senza motivo e verbalizzate, uno solo ha tentato di sbarcare sull’isola senza autorizzazione ed è stato reimbarcato dalle forze dell’ordine. L’attenzione è ora rivolta ai prossimi ponti, quello del 25 aprile e il successivo del primo maggio, quando l’isola sarà ancora una volta blindata e super-sorvegliata per evitare spostamenti di persone non autorizzate. *** ANNUNCI IMMOBILIARI info@pipoloimmobiliarecapri.it - Cell. 328.4205196

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Richiesta: 690.000 euro.

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La lettera: “Lavoratori stagionali, su barche diverse, siamo tutti nello stesso mare”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera.

Egregio Direttore, prima di ogni altra cosa, desidero ringraziarla per avermi concesso questo spazio all’interno del suo giornale. Il mio è il tentativo di rendere ancor più visibile la condizione dei tantissimi lavoratori stagionali dell’isola di Capri, specie di quelli non ancora tutelati dai provvedimenti sinora emanati, che come i loro datori di lavoro si trovano oggi in una situazione che non è esagerato definire drammatica.

Ci sono territori (non molti e facilmente identificabili in Italia), tra cui Capri per l’appunto, dove è priva di qualsiasi senso la suddivisione per tipologia produttiva e dove i codici Ateco non possono essere considerati la base per la realizzazione degli interventi a sostegno del reddito, così come è avvenuto sia per il decreto “Cura Italia” che per il Piano Regionale.

In questi luoghi tutte le imprese e tutti i lavoratori sono legati in maniera indissolubile al turismo, compresi i tantissimi lavoratori facenti parte dell'indotto (artigiani, commercianti, trasporti, industria, ecc..) a cui il decreto non fa riferimento. È quindi opportuno che nei piani di intervento, a qualsiasi livello essi siano emanati, si tenga conto della peculiarità di tali “aree a totale vocazione turistica”, con l’estensione degli stessi diritti per tutti, senza distinzione di settore produttivo di impiego.

Una cifra per tutte: gli stagionali in Italia sono all’incirca 550.000, mentre il decreto legge “Cura Italia” ha interessato 150.000 lavoratori!

I lavoratori esclusi sino ad oggi da qualsiasi aiuto da parte dello Stato, in prossimità dell'emanazione dei nuovi provvedimenti previsti dal Governo, stanno cercando di ottenere, attraverso accorati appelli indirizzati a tutte le istituzioni, che tale intervento normativo venga esteso a tutti i lavoratori che hanno stipulato un contratto di tipo STAGIONALE e A

TEMPO DETERMINATO (ulteriore ed assurda discriminazione operata dagli interventi normativi), non solo a quelli individuati in precedenza.

Come Gruppo Lavoratori StagionaliCapri, ci siamo rivolti ai Comuni, alla Regione, alla Presidenza del Consiglio, all’Ancim ed a numerosi parlamentari inviando mail nel tentativo di far comprendere le reali dimensioni di un problema che, se non affrontato nella giusta maniera, potrebbe lasciare enormi “macerie sociali”.

Nello stesso tempo, attraverso i social network, abbiamo cercato di “serrare i ranghi” contrapponendo alla “guerra tra poveri”, creata dalla distinzione tra le categorie di lavoratori, la ferma volontà di unirsi per il bene comune.

Abbiamo, inoltre, suggerito e sollecitato interventi nell’ambito delle problematiche legate a: affitti delle abitazioni e delle attività commerciali, utenze domestiche e commerciali, promozione delle assunzioni di personale residente, revisione dei benefici collegati alla Naspi. Facciamo nostra anche l’idea, lanciata in altri settori, dell’impiego dei lavoratori beneficiari degli aiuti statali, che non trovino una occupazione alternativa, in attività di pubblica utilità, proprio in nome di quel senso di dignità ed utilità sociale che il lavoro rappresenta per ogni essere umano.

Oltre al pericolo del virus, che resta sicuramente primario, scongiuriamo chi ne è responsabile di affrontare e sconfiggere un altro temibile avversario: la burocrazia.

Forse questa Repubblica ha dimenticato che le sue fondamenta sono riposte nel lavoro ed ha incentrato tutte le sue attività su questo lentissimo e pauroso sistema formalista, pedante, fiscale sino all’inverosimile, che in un periodo di così grave crisi basa ancora le proprie azioni su istruttorie, autorizzazioni, livelli di reddito inverosimili (ISEE), giungendo sino all’applicazione cieca e priva di buonsenso di norme che ci sembrano così tanto

distanti dalla vita reale, da cui “i palazzi” e le loro emanazioni si sono allontanati in maniera abissale.

Lavoratori e datori di lavoro sono uniti dalla comune volontà di poter riprendere al più presto il proprio impiego, riappropriandosi appunto della propria dignità, ma comprendono le grandi difficoltà di ordine sanitario ed economico che condizioneranno la ripresa delle attività e temono che l’assenza di aiuti, progetti e strategie possano danneggiare in maniera profonda ed irreversibile la vita di tanti nuclei familiari.

Forse la “Fase 2” fa più paura della “Fase 1” perché non dovremo difendere qualcosa, ma conquistarla ed in quell’occasione si dovrà necessariamente fare “gioco di squadra”.

Com’è normale che sia, dopo un dramma di proporzioni umane, sociali ed economiche così gravi le aspettative e le speranze sono davvero tante, fra tutte quella di poter far ripartire il “motore” dell’isola al più presto possibile, pur nella consapevolezza di una stagione “in rosso”. In questo gli interventi a sostegno delle aziende saranno fondamentali così come quelli in soccorso di noi lavoratori.

A proposito di questo, sarebbe opportuno cogliere l’occasione che gioco-forza si presenta per poter rivedere, sotto tanti aspetti (sostenibilità ambientale, qualità dell’offerta turistica, durata della stagione, etc.), l’organizzazione del sistema economico di Capri; in tal senso sarebbe auspicabile la realizzazione di un tavolo di concertazione che possa riunire tutte le forze dell’isola, non da ultimo i lavoratori, affinché si compiano di comune accordo i passi necessari alla ripresa.

Nel messaggio che il Presidente Conte ha consegnato alla nazione è stato detto: “Nessuno sarà lasciato indietro”, ebbene è il momento di passare dalle parole ai fatti, non trascurando niente e nessuno.

Patrizio Messercola Gruppo Lavoratori Stagionali-Capri 7

Crisi senza precedenti sull’isola: soltanto il 10% di lavoratori è attualmente occupato

Crisi economica senza precedenti sull’isola. L’emergenza coronavirus ha trascinato, come era prevedibile, la nostra terra in emergenza con immediati e drammatici risvolti sul piano finanziario per le imprese e sul piano occupazionale per i lavoratori. Il tasso di disoccupazione che si registra sull’isola ha raggiunto percentuali incredibili. Una fotografia della realtà arriva dal periodico L’Isolano che ha focalizzato l’attenzione sui lavoratori, lanciando un sondaggio al quale hanno partecipato alcune centinaia di persone.

L’esito dello studio-sondaggio, che non ha fondamento scientifico o statistico ma che rappresenta un’importante raccolta di dati, è drammatico: solo il 9,9% ha un contratto di lavoro, di cui il 6,7% a tempo determinato, il 14% è in cassa integrazione e ben il 78.5% al momento non ha un contratto di lavoro. Di questi solo il 13% al momento percepisce assegno di disoccupazione, mentre il 37,1% non lo percepisce ed il 49% ha terminato il periodo di godimento della Naspi.

Per molti è arrivata in queste ore una piccola e parzialissima boccata di ossigeno grazie al bonus di 600 euro erogato dal Governo, per tanti altri l’aiuto non è giunto nè da Roma nè dalla Regione in quanto sia il premier Conte che il governatore De Luca hanno ignorato intere categorie di stagionali lasciandole alla fame.

Per non parlare delle attività imprenditoriali, i cui sussidi e incentivi previsti sono cavillosi e complicati oltre che irrisori come importi. Senza aiuti seri, alberghi, ristoranti, attività commerciali, agenzie turistiche, stabilimenti balneari, imprese marittime come potranno mai ripartire?

Acquistate e donate 700 mascherine: l’idea partita dal gruppo del Fantacalcio

Dal Fantacalcio alla generosità per l’emergenza coronavirus. Raccolti 3.600 euro tra Capri e Anacapri attraverso la piattaforma di crowdfunding #GoFoundMe con i quali sono state acquistate ben 700 mascherine FFP2 senza valvola, con doppia certificazione, donate e consegnate sul territorio a chi è più esposto. Una bella iniziativa, frutto della solidarietà di tante persone dell’isola. La campagna di raccolta fondi, chiamata “Coronavirus, rafforziamo l’Isola!”, è iniziata il 10 marzo e ha consentito di raggiungere in pochi giorni un importante risultato. “Con un gruppo di amici – racconta Maurizio Lo Russo, consigliere comunale di Anacapri, tra i promotori della campagna – abbiamo messo quota parte del nostro montepremi del Fantacalcio per poter fare qualcosa di utile; tanti altri amici hanno poi contribuito, chi sulla piattaforma, chi in via privata, fino a raggiungere una quota di 3.600 euro. A più di un mese di distanza, dopo tante peripezie, siamo riusciti finalmente a raggiungere il nostro piccolo risultato per l’acquisto di 700 mascherine FFP2 senza valvola – con doppia certificazione – da poter distribuire sul territorio. Per questo ringraziamo anche la Parafarmacia Naturalia di Anacapri con cui si è provato in tutti i modi a ricevere – tramite molteplici canali – queste mascherine e finalmente sono arrivate”.

Nei giorni scorsi è iniziata la consegna delle mascherine, insieme ad un pacco di guanti monouso in nitrile.

“Capri senza barriere” ha raccolto 50mila euro per il Capilupi, subito comprate le prime apparecchiature

Compiuto un passo importante nella campagna di raccolta fondi “Emergenza Covid-19: Salviamo il Capilupi” lanciata dall’associazione Capri senza barriere lo scorso 22 marzo che, ad oggi, ha raggiunto il complessivo importo di ben 49.444,74 euro.

Disponendo di una cifra così alta, l’associazione ha potuto già procedere, in accordo con i vertici dell’Asl Napoli 1 Centro, all’acquisto dei seguenti beni: un ecografo portatile MyLab Sigma, euro 28.670,25; due elettrocardiografi BeneHeart R12, euro 4.880; quota parte monitor parametri vitali, euro 2.200.

Tali acquisti si vanno ad aggiungere all’acquisto di 1000 dispositivi di protezione individuale consegnati all’ospedale Capilupi ed ai medici di base in servizio sull’isola al 31 marzo 2020.

Nelle disponibilità dell’associazione, dunque, restano 11.986,49 euro che saranno impegnati per altre esigenze legate al futuro dell’ospedale Capilupi di Capri e che si spera di riuscire ancora ad incrementare, dal momento che la raccolta resta aperta.

Capri senza barriere ha nuovamente ringraziato tutti i bambini, i cittadini, i professionisti, gli amanti dell’isola di Capri e le associazioni che hanno risposto e risponderanno al all’invito ad effettuare una donazione per contribuire a migliorare la situazione ospedaliera locale.

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Pasqua, Capri deserta: in strada solo forze dell’ordine. Le foto resteranno nella storia

Resteranno nella storia queste foto.

Mai vista Capri così a Pasqua. Un silenzio tombale, un vuoto surreale.

La domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta il coronavirus ha reso l’isola quasi irriconoscibile. In strada solo forze dell’ordine, impegnate nei controlli agli imbarchi e agli sbarchi a Marina Grande e intorno all’isola e nei pattugliamenti sia nel centro di Capri e di Anacapri che nelle zone alte. Impiegate anche le motovedette di carabinieri e capitaneria di porto, una moto dei falchi della polizia e un drone a supporto della polizia municipale di Anacapri. Pochi i verbali emessi, segno che la maggior parte dei capresi hanno rispettato rigorosamente le norme anti contagio.

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La Sippic proroga i termini di pagamento delle bollette al 3 maggio necessario, non usufruendo degli autobus di linea. In molti hanno contattato la nostra redazione rappresentando il problema. Quando cesserà l’emergenza e quando tornerà la libera circolazione dei cittadini, l’auspicio è che l’azienda tenga conto del periodo di stop e provveda autonomamente, e senza che sia necessario dar vita a contenziosi o ricorsi legali, allo storno per i mesi nei quali i cittadini non hanno utilizzato i bus.

Luigi Farella, Gigino. Geometra, fotografo, già presidente Ascom, attivo nel sociale e nell’associazionismo, ha sempre avuto a cuore la salvaguardia e la difesa dell’isola. A tutti i familiari il cordoglio di Costantino e della redazione.

Ridotti ulteriormente gli orari delle corse della funicolare di Capri.

Dallo scorso 17 aprile il servizio inizia alle 7.45 e termina alle 11, poi riprende alle 14.30 e termina con la corsa delle 17. Il taglio avviene alla vigilia dell’inizio della cosiddetta fase 2, con grave disagio e danno per i capresi. Nello stesso tempo la Sippic Funicolare ha notevolmente ridotto il personale in servizio, ricorrendo anche agli ammortizzatori sociali. Non vanno meglio le cose all’Atc, l’azienda dei bus, i cui dipendenti sono ancora in attesa del saldo della retribuzione di febbraio e dell’intera retribuzione di marzo.

I titolari di E’ stato più volte sollecitato l’interabbonamenti annuali vento del Prefetto e della Città per farsi carico del Atc chiedono rimborso Metropolitana problema, unitamente alla richiesta Il rimborso degli abbonamenti di avvio della risoluzione contratannuali dell’Atc per la quota relati- tuale nei confronti di Atc. va ai mesi non utilizzati. E’ quanto chiedono numerosi abbonati del Un ricordo delle servizio di autotrasporto pubblico che da marzo sono costretti a casa e persone scomparse hanno limitato le uscite allo stretto E’ mancato all’affetto dei suoi cari

All’età di 81 anni è mancato all’ospedale Capilupi, dove era stato ricoverato, Salvatore Mauro, per tutti Salvatore Thank You. Alla moglie, alle figlie e a tutti i parenti il cordoglio di Costantino Federico e della redazione.

La Sippic, per venire incontro all’utenza, ha prorogato al 3 maggio la scadenza dei termini di pagamento delle bollette dei consumi elettrici.

E’ in corso la ristampa delle bollette cartacee. Sono sospesi gli interessi di mora per chi paga dopo la scadenza, prevista inizialmente il 17 aprile. La Sippic, attraverso un comunicato, ha invitato comunque i cittadini, anche per contribuire ad evitare la diffusione del contagio, ad iscriversi al servizio di pagamento online. Basterà inviare una mail al seguente indirizzo: ufficioutenti@sippicspa.it indicando il numero di utenza, l’indirizzo e il nome dell’intestatario del contratto.

In questo modo sarà possibile ricevere la bolletta comodamente via mail e pagare da pc, smartphone o internet banking con le seguenti modalità: – bonifico bancario, IBAN: IT51R0103039790000000646383 – conto corrente postale n: 15228802 Per qualsiasi informazione o chiarimento in merito al pagamento delle bollette, è possibile mandare una mail a ufficioutenti@sippicspa.it oppure scrivere un messaggio privato alla pagina Facebook Sippic Capri.

La funicolare introduce due fasce orarie riducendo corse e personale in servizio

E’ volata in cielo Giuseppina Anastasio Tafuri, insegnante di intere generazioni di giovani capresi, già presidente della sezione della Fidapa, sempre in prima linea nelle iniziative per la tutela delle tradizioni, della natura e della storia dell’isola. Al marito, alle figlie e a tutti i parenti le più sentite condoglianze di Costantino Federico e della redazione del giornale.

E’ mancata all’affetto dei suoi cari Michelina Stabile, vedova Di Pace, di 89 anni. Ai figli Marcello, Sergio e Annarita le condoglianze di Costantino e della redazione.

Alla veneranda età di 100 anni è deceduta Giuseppina Cacace, ospite della casa di riposo San Giuseppe di Capri, dove è stata accudita e curata con dedizione e amore. Condoglianze ai familiari da parte di Costantino Federico e della redazione del giornale.

E’ scomparso a 92 anni Antonio Gargiulo, Bianchino, uno dei simboli della marina di Mulo. Alla famiglia giungano le condoglianze di Costantino e della redazione.

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Al tempo del Covid-19 eventi, musica e intrattenimento rigorosamente online

con la musica a 360° con Gigi Ceccacci e il Dj Set di Lino Cotena, e le persone potranno interagire inviando foto dei loro aperitivi o fare richieste musicali. Domenica alle 19:00, infine, l’attesissimo dj set con Dario Guida.

Il “fazendero” e i suoi “discepoli”: i consigli del mangiar bene

La Capri Spettacoli di Pierluigi Anastasio anche questa settimana continua la programmazione per intrattenere tutti i capresi, gli amanti di Capri e i capresi residenti all'estero costretti a casa dalla quarantena. Tutti gli eventi sono in diretta streaming su www.caprispettacoli.it e sulla pagina Facebook di Capri Spettacoli.

Il via al lungo weekend è avvenuto giovedì 16 aprile con il programma STATT CA MUSIC', condotto da Luigi Lembo, con la partecipazione musicale di Gigi Ceccacci: un contenitore musicale con richieste e brani live.

Sabato 18 Aprile ci saranno 3 eventi live streaming. Alle 17:00 Party 3.0, un dj set del giovane dj caprese Pasquale De Turris (solo questo evento verrà trasmesso su youtube www.youtube.com/caprispettacoli).

Alle 19:00 andrà di scena un nuovo show realizzato completamente on line con la collaborazione della Rena Nera Spettacoli FUORI DI SCENA SHOW Tik Tok Edition. Si esibiranno i migliori comici della Campania e gli utenti potranno interagire inviando dei divertenti filmati di Tik Tok, il nuovo social network che sta spopolando tra i giova-

nissimi. Questo show è presentato da Davide Giuliano e Tiziana Marino e gode del patrocinio della Città di Capri Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili, della Città di Casoria e della Città di Lusciano.

Sabato alle 21:00 invece saranno protagonisti gli Allerija che proporranno al pubblico della Capri Spettacoli un Web Live Show tutto particolare.

Domenica 19 aprile alle 18:00, ci sarà l'appuntamento con APERICASA, il classico aperitivo musicale

Ad allietare le giornate capresi, lunghissime e interminabili in questi giorni di coronavirus, è dalla sua abitazione di Belvedere Cesina Alberino Ruggiero. Il “fazendero” di Capri (così è stato ribattezzato), attraverso continue dirette video quotidiane, da tempo intrattiene i suoi amici, i “discepoli” come ama definirli, tra cui anche molti capresi che si trovano in altre parti d’Italia e all’estero, dispensando consigli culinari e gastronomici genuini e fornendo utili dritte su come coltivare l’orto. Per seguire i video di Alberino Ruggiero basta recarsi sul proprio profilo Facebook.

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Gli annunci vengono pubblicati a pagamento: il costo di ogni annuncio è 2 euro a uscita per un minimo di 5 pubblicazioni consecutive (10 euro a “pacchetto”). Il pagamento va fatto all’atto della consegna dell’annuncio, che è possibile dal lunedì al giovedì, dalle ore 10 alle ore 12, in via Li Campi 19 a Capri.

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Il perchè ed i presupposti della preghiera a S. Raffaele A cura dell’Associazione di varia umanità

Nell’invitare a pregare S. Raffaele affinché interceda presso Dio per i due medici-nali, ho rivelato che l’invito mi è stato ispirato da quel che è detto ne Il libro di Tobia, scritto intorno al 200 a.C., e dal pregar S. Michele di Suor Serafina quando, nell’agosto del 1683, l’esercito mussulmano aveva assediato Vienna con l’intento di conquistare e sottomettere la cristianità europea.

Ho ricordato che, da questo pregare, è venuta la chiesa di S. Michele in Anacapri, dove sono state ideate e so-no iniziate le nostre attività culturali cattolicamente ispirate.

Ne Il libro di Tobia sono Tobit e Sara, che vivono in famiglie dove si riconosce e si onora Dio, che singolarmente Gli rivolgono preghiere. A pregare fervidamente per la cristianità europea furono Suor Serafina e le sue consorelle, specialmente quelle del Monastero del Santissimo Salvatore di Capri.

Con le loro rispettive famiglie, Tobit e Sara vivevano in due diver-

se, grandi e ricche città, dove non si riconosceva Dio, non Lo si onorava, non si rispettavano quelle Sue leggi che si ritrovavano e si ritrovano nel fondo dell’animo di ogni uo-mo.

Suor Serafina e le sue consorelle pregarono S. Michele in un tempo in cui nella cristianità si riconosceva l’esistenza di Dio e Lo si onorava.

Adesso invece, almeno per quanto riguarda l’Occidente, siamo in un tempo nel quale molti si sono allontanati da Dio, dicendo o di essere indifferenti nei Suoi confronti, o di ritenere che non esiste.

Ciò si è sempre più diffuso anche in Italia. Forse la ragione principale per cui nessun giornale “indipendente” ha dato notizia del nostro invito a pregare, nel se-greto della propria anima, S. Raffaele affinché, per sua intercezione, la scienza medica possa, prima di quel che ha previsto, trovare i due medicinali per contra-stare e vincere il virus.

L’invito è stato rivolto agli amici del Premio Capri - S. Michele e delle attività culturali di varia umanità.

Con la pubblicazione in questa pagina e nel sito del Premio è stato rivolto anche agli indifferenti, rite-

nendo che questo sia un tempo propizio per domandarsi o ri-domandarsi se Dio esiste.

Sarà bene ricordare che, presupposto per rivolgere con tutta l’anima la preghiera a S. Raffaele è non solo il credere in Dio, ma il credere che Egli intervenga nel vi-vere degli uomini, così come, ascoltando le schiette preghiere di Tobit e di Sara, intervenne inviando S. Raffaele in terra e guarendo i loro mali. E rivelando, come dice Tobit nella preghiera finale, che se ha fatto ciò per lui e la sua famiglia, a maggior ragione, se riconosciuto e schiettamente pregato, lo farà per il Suo popolo e per la Sua città, che è poi il mondo.

Raffaele Vacca

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