Io Corro Cano - Anno III/2018 - nr 8

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IO CORRO CAN Magazine di notizie del gruppo running canottieri

ANNO III / 2018 - Numero 8

CANOTTIERI RUNNING TEAM

LA PRIMA VOLTA...


IN QUESTO NUMERO

Magazine di notizie del gruppo running canottieri ANNO III / 2018 - Numero 8

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Editoriale

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la mia prima Stramilano

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Milano Marathon, nuove prospettive

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La mia prima maratona

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La mia 24x1 ora

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L’illuminazione su per Montevecchia

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Un compagno di squadra pacer

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Premiazioni dei campionati sociali

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Calendario gare

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L’angolo del fisioterapista

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EDITORIALE di Paolo Bonfanti

ESPERIENZA, ENTUSIASMO, TENACIA

T

re aggettivi che ben si connotano con le caratteristiche tipiche dei runners e che puntualmente ritroviamo anche nei racconti di questo numero. Nella palpitante testimonianza di Adriana che ha frantumato il suo personale in maratona, e nelle ben tre “prime volte” di due protagonisti non proprio “di primo pelo”: Mario e Carlo e di una giovane atleta: Federica. In particolare Mario alle prese con la gara “monstre” che si conclude con una visione (reale o immaginaria, non lo sapremo mai) e Carlo, dirottato quasi inconsapevolmente dal canottaggio, neo runner dunque, che si è messo in gioco avendo solo pochi mesi di attività alle spalle, con positive ricadute emozionali e fisiche. Per Federica, proveniente invece dalla pallanuoto, l’esigenza è quella di abbracciare uno sport libero, ma non privo di competizione e che possa darle nuove motivazioni e sensazioni. Per chi ama il lirismo, non può farsi sfuggire la narrazione di Francesca, attraente già nel titolo ... ma con sottolineature sull’importanza del partner, sulla bellezza del correre in natura, sul coinvolgimento della gente comune. Per chi invece vuole utilizzare qualche consiglio utile per il dopo-infortunio, interviene la mia esperienza di “maturo” podista, alle prese con le sensazioni conseguenti a un lungo stop. Da non perdere infine il racconto di Cesare, uno dei nostri migliori elementi, che dopo un incredibile palmares di ben 34 maratone e 169 mezze maratone, da qualche tempo si è cimentato nella difficile e altruistica figura di “pacer” in cui appunto sono essenziali, anche se non esaustivi, i tre aggettivi ricordati e che come in tutti i casi in cui più riesci a “dare” mettendoti a disposizione in forma di servizio al prossimo, più “ricevi” in termini di soddisfazione e di compiacimento. Consentitemi infine una lode per Stefano, il nostro apprezzato fisioterapista, che dal primo numero senza alcuna interruzione, ci ha consentito di conoscere meglio (e quindi di prevenire), parecchi dei disturbi tipici di noi amanti di questa splendida, anche se un po’ usurante, passione. CANOTTIERI RUNNING TEAM

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MEZZA MARATONA

LA MIA PRIMA STRAMILANO di Carlo Dorascenzi

S

ono approdato in Canottieri Milano a Febbraio 2017 con l’idea di continuare a praticare il canottaggio dopo circa 9 anni di pratica sul Fiume Po a Torino. Per una serie di coincidenze e congiunture ho iniziato invece a correre frequentando il Corso di Running con Ivana.

Dopo qualche gara sulla breve distanza e qualche partecipazione alle campestri invernali è arrivato il momento della Stramilano. Anche se non ero ancora ben allenato, o almeno non come avrei voluto, ho deciso di iscrivermi alla Stramilano del 25 marzo 2018, la mia prima mezza maratona. Confesso, sabato notte ho dormito poco. Temevo di non farcela. Temevo lo smacco, più per me stesso che per gli altri, di essere costretto ad abbandonare. Temevo di non riuscire a portare a termine il mio ‘sogno’ di chiudere la mia prima mezza nella mia città di adozione, Milano. Poi è arrivato un consiglio preziosissimo: «Vai e basta, non pensarci, devi divertirti». Parole che mi sono tornate in mente più di una volta lungo quei 21 e poco più chilometri insieme ai preziosi consigli di Massimo, non esagerare, non partire a razzo, cerca di dosare le tue energie!

Alla fine del corso di Running sentivo il bisogno di continuare a praticare questo sport che credo rappresenti una sfida contro se stessi. Ho iniziato così a correre, poco prima dell’inizio dell’estate 2017, con il gruppo di Running della Canottieri Milano, seguendo sempre i preziosissimi consigli del nostro Coach Massimo. Dopo la pausa estiva ho iniziato a rispettare il più possibile la tabella degli allenamenti che puntualmente riceviamo il martedì mattina dal nostro Coach.

Ed eccomi qui alla partenza!! La partenza di una gara, in tutti gli sport, è sempre emozionante e carica di tensione, specie per un principiante come me. Lo sparo del cannone e il serpentone davanti che inizia a muoversi.

Un traguardo di 21 km fino a cinque sei mesi fa mi sembrava impossibile. La prima volta che ho raggiunto i 18 km in allenamento mi sembrava di aver raggiunto un traguardo impossibile.

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MEZZA MARATONA Passo sotto il via e già la città è una festa, in barba a chi dice che i milanesi si spazientiscono: sì forse qualcuno, ma la gente è entusiasta e tanti fanno il tifo per tutti noi. Ho chiuso il primo Km con un tempo di 5:35 più che altro per il traffico e per l’attenzione necessaria a non travolgere nessuno o piuttosto non essere travolto dal fiume di gente. Mi sentivo decisamente bene e fino al 10° km il mio tempo è sceso progressivamente fino ad un tempo di 5:16. Forse mi sono fatto prendere un pochino dal ritmo della gara, ma sentivo di farcela nonostante fossimo neanche a metà gara… Ormai sono quasi al quindicesimo e reggo abbastanza bene, ma ancora non so che il crollo è proprio dietro l’angolo. Al km 17, ho avuto un calo importante e il mio tempo è sceso a 5:53. Iniziavo a sentire la stanchezza, il caldo e la sete, nonostante i ristori sul percorso. È stato decisamente il km più difficile, ma ancora qualche sorso d’acqua e son riuscito a riprendere un po’ di fiato e di ritmo pensando al traguardo vicino. Ed infine il rettilineo di corso Sempione (il pensiero è stato: ci sono quasi!). Quando ho visto l’arrivo, ho dato tutto quello che avevo ancora a disposizione per gli ultimi 500 metri. Ho tagliato il traguardo, un’emozione immensa che per qualche secondo mi ha fatto dimenticare la stanchezza e le gambe rigide e doloranti…. 1:59 il tempo finale, poco sotto la soglia delle 2 ore, non l’avrei mai detto prima di partire. Che meraviglia, che sensazioni, che emozione. Distrutto, sudato, con tutti i dolori del mondo mi sono trascinato al banco del ristoro comunicando, con soddisfazione, ai compagni già al traguardo da un po’… il mio tempo!

CANOTTIERI RUNNING TEAM

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MARATONA DI MILANO

MILANO MARATHON, 8 APRILE 2018, NUOVE PROSPETTIVE… di Adriana Briotti

S

apevo che sarebbe stata la “mia” gara, sapevo che per arrivarci avrei lottato, faticato, maledetto le “ripetute lunghe”, mi ripetevo, però, che sarebbe stato un viaggio da vivere fino in fondo in ogni sua tappa ed ero certa che non avrei cambiato idea: la regina delle gare, lei, la Maratona, mi stava sfidando da troppo tempo e questa volta non avrei potuto mancare l’appuntamento. L’8 aprile, a Milano, sono schierata alla partenza in via Palestro, puntuale, emozionata, concentrata, rispettosamente posizionata a pochi metri dai top runners, veri mostri sacri della corsa. Accanto a me, stretti nell’ultimo abbraccio di incoraggiamento prima dello sparo, i miei compagni di squadra: Mario, al suo primo giro sulla distanza, e Marzio, non nuovo all’esperienza, entrambi però coinvolti – forse inconsapevolmente trascinati – proprio dalla sottoscritta in questa straordinaria avventura. Ricordo quel freddo 9 gennaio: un’energia magnetica ed irresistibile ci ha uniti fin da subito in un giro quasi telepatico di comu-

nicazioni, sull’onda di poche battute estemporanee scambiate – mi pare – alla cena di Natale, circa l’ipotesi di correre addirittura la Monza-Resegone... Comunico la proposta al coach, quasi in un sussurro – palpabile il senso di inadeguatezza all’impresa – immediatamente lui la coglie e la inserisce in una rigida ed indiscutibile tabella di marcia: “prima tappa, maratona di Milano, poi se ne parla!”. E così è andata: lancia in resta, la squadra si costituisce all’istante e, un lungo dopo l’altro, approdiamo al primo ambizioso obiettivo. Ora ci siamo, sicuri di aver rispettato diligentemente tutte le tappe proposte dal nostro Max interpretandole al meglio, sostenendoci l’un l’altro, ma quante incognite ci aspettano dopo il via? Quanti pensieri si affollano ora nella mente, i consigli dei miei cari compagni di squadra, che ora sento vicini più che mai, i messaggi di incoraggiamento di Elena, le parole dolci di Ivana, il “ti vogliamo bene” di Clara ed Eugenio, la forza ottimista di Rosanna, vicina con il cuore dalla sua Puglia, i suggerimenti di stile di Chiara e tutto il contorno di una squadra solo da amare.

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MARATONA DI MILANO respiro, vivo tutta l’emozione sorridendo e salutando (finché ne ho la forza) chi riconosco fra gli amici del pubblico. Evito di un soffio una caduta rovinosa sul pavé, mi recupero all’istante, i chilometri scorrono, tutto sotto controllo. Incrocio Mario in via Washington, coraggio, amico, non mollare! Passo alla mezza e sono fuori città... qualcuno inizia a fermarsi, a camminare, ma come, di già? Certo, siamo quasi ai 30! Dovrebbe esserci Monica fra poco, eccola! Un puntino rosa shocking, salta di gioia, il suo sorriso mi dà forza ed io vorrei abbracciarla, ma proseguo, dai, ancora “solo” 12... non credevo sarei arrivata a pensarlo. La fatica incalza, ma tento – con scarso successo – di accelerare un pochino al 35mo, come mi ha suggerito Max, aspetto il “muro”, dovremmo esserci, ho un po’ paura, ma sento che ora la mente prevale sulla stanchezza delle gambe... è come se mi stessi guardando dall’esterno, conta solo ciò che penso e che mi spinge a non mollare. Questa gara rivela chi sei e la mia testa dura si conferma oltre la fatica, nessuno provi a fermarmi proprio adesso, nemmeno le mie stesse gambe, perchè il sogno è quasi realtà! Certo una lepre adesso sarebbe il massimo. Poi i bastioni... che cattiveria, due salite proprio all’ultimo! Sto dando fondo a tutte le riserve ma ecco le mie ragazze, una visione: “è lei, è lei, dai mamma!!!” Ginevra mi affianca, sento riaffiorare le energie! Perché non mi avete raccolta prima, gioie della mia vita!? Quanto amore e quanta forza in chi è unico per noi... e così finisco in volata! 3h31’53”... ora solo lacrime di gioia e non me ne voglio andare da quel traguardo. A 11 anni dalla mia unica maratona da autodidatta inesperta a Roma, miglioro il risultato di circa mezz’ora, ma soprattutto ho vinto la mia sfida, sono arrivata in fondo senza paura, con la gioia nel cuore. Resterò sollevata da terra per diversi giorni, questo è l’effetto maratona, una cascata di ottimismo e positività, una nuova prospettiva piena di luce: sacrificio, dolore, impegno e determinazione magicamente convertiti in voglia di vivere! Grazie a voi, Max, Mario e Marzio, un’esperienza perfetta sull’onda di una sinergia speciale.

La tensione è fortissima, sento che il bello sta per arrivare e non me ne voglio perdere nemmeno un istante. E così, via, si parte! Mario si eclissa quasi subito, fedele alla sua tabella. Avrei voluto fortemente restare affiancata a Marzio e riproporre la rassicurante sintonia di ogni nostro allenamento, ma sappiamo entrambi, perché seguiamo ligi le indicazioni sapienti di Max, che questo non potrà accadere, abbiamo tempi diversi e il suggerimento è quello di non “contaminarci” a vicenda...nemmeno tre chilometri, infatti e Marzio mi saluta, con la scusa di farmi recuperare i pacer delle 3 ore e 30’ (sappiamo entrambi che è solo una scusa e che Max non sarebbe d’accordo nel farci corrrere all’inseguimento di qualche sconosciuto armato di palloncino...): “vai, Adri, è tutta tua!” ed io vado... ringraziando Marzio per la sua calma, la sua sportiva generosità, per gli incoraggiamenti e l’ironia con cui ha sempre stemperato i miei momenti di stanchezza. È stato un viaggio bellissimo, la scoperta di una nuova sinergia con due nuovi amici, in un equilibrio fatto di risate, battute, rimproveri (guai arrivare tardi agli allenamenti, Mario diventa irascibile e non te la perdona!) ed ora porto tutto con me. Sento che è il mio momento, allungo, prendo il passo. Guardo distrattamente il mio orologio, che proprio adesso decide di fare cilecca! Ma io ascolto le mie gambe, il mio

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MARATONA DI MILANO

LA MIA PRIMA MARATONA di Mario Gaeta

N

eanche il tempo di terminarla che il Bonfanti ci chiede di scrivere le sensazioni provate. Di rimando lo sollecito a organizzare un forum con quelli che l’hanno fatta, non fosse che la primissima impressione è quella di una gara monstre. Convincetemi che è normale correre la distanza di 42 km. in 3:48:52 uno spazio tempo che prima neanche immaginavi, attento a ogni minimo segnale che lo sforzo ti restituisce e t’impone di elaborare in nano secondi. Normale avanzare con lo stress mentale (altro che fisico) dei muri, che la letteratura vuole ti si pareranno contro. Insomma, non venite a dirmi che la maratona è una gara normale.

il traino che dopo i risultati conseguiti esordirai nella tua prima maratona. È a questo punto che tutto quello che era solo una vaga illusione inizia a materializzarsi e i primi lunghi gettano la loro ombra su quello che inizi a considerare come il tuo eccessivo azzardo. Segretamente ho sempre odiato il Coach quando ti faceva fare quei lavoretti avanti e indietro dal quarto km, figuratevi arrivare a Gaggiano, rientrare in Canottieri e tornare più o meno indietro. Ancora prima dello sfinimento fisico ti assale lo sconforto mentale. Ma, al primo vero lungo, per non farmi mancare niente mi sono costretto a fare 12 km sulla variante di Corsico con la malsana idea che per la gara sarebbe stata una spremuta di salute. Risultato, gli ultimi sei km li ho fatti strisciando con lo strazio fisico e psicologico che non sarei mai arrivato in Canottieri e da lì a casa per ancora millequattrocento interminabili metri.

Ancora prima di farla sei costretto a violentare muscoli, nervi, tendini, cuore, testa; senza escludere un possibile fantomatico cedimento dell’assetto metatarsale dei piedi e tutto a distanze fino allora sconosciute. Inizi a chiederti perché non te ne sei rimasto ai tuoi 10000 e alle tue 1/2, in fondo per arrivare a farne di decenti ti sei imposto allenamenti e ritmi di gara per te già esasperati. Insomma, arrivi a capire quello che ogni tanto il Coach mi ripeteva: che la fai a fare una maratona. A questa età poi! Invece è precisamente qui che si insinua il tarlo, che a forza di carotare ti spinge a farne una. Figurarsi se poi alla cena di Natale vieni premiato con

Ma alla fine il lavoro paga e come sempre la gara è con te stesso. A quel punto capisci anche che non ti puoi allenare con compagni con ritmi diversi dai tuoi, allora t’imponi di rispettare le tabelle del Coach e facendolo inizi a godere dei primi rassicuranti rientri in progressione. Dopo 624,1 km (dal 9/1 al 5/4) arrivi a tre giorni dalla gara e credi di sentirti tranquillo,

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MARATONA DI MILANO l’atleta dell’anno paga pegno e poi è sempre meglio scrivere di una vittoria, o no…

ma ci pensano le facce di Adriana e Marzio prima della partenza a dirti che le cose non stanno così, l’ansia ti divora e sei alla trentesima corsa contro il primo muro o cespuglio che trovi.

P.S. Non ci crederete ma durante la gara, in un certo punto di Milano, mi è sembrato di scorgere Murakami tra due signore dalla fisionomia sicuramente giapponese. Haruki Murakami, dietro una transenna che applaudiva. Ora ditemi voi se potevo fare meno di quello che ho fatto.

Poi parte la gara e tutto ti torna. Come sempre la gara avrà un suo finale e solo avanzando saprai quale sarà. Per la cronaca l’unico vero muro che mi si è parato contro è stato quello tra il 28° e il 30° quando una contrattura mi si è insinuata tra polpaccio e tendine di Achille. Ho pensato di ritirami ma ho voluto sfatare la leggenda secondo la quale

CANOTTIERI RUNNING TEAM

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24 X 1 ORA

LA PRIMA 24X1 ORA di Federica Lertora

3

2 anni di vita, 10 anni dei quali nel nuoto, 14 nella pallanuoto. Fare sport sulla terra ferma? Mai considerato. Poi arrivano i 30 anni, decidi che è ora di chiudere con la pallanuoto e iniziare uno sport da “adulti”, uno sport che non ti leghi ad orari, alle partite ogni weekend, ed ecco che arriva la noiosissima palestra. Noiosissima, appunto. Vai una volta, due volte, tre volte e poi ti chiedi “ma il fine della palestra? Come capisco se sono migliorata? Con chi competo?”. Poi ti rendi conto che in palestra non ci sono gare, non ci sono partite, mancano attesa, adrenalina, ansia, manca la competizione e allora capisci che non è il tuo sport. Poi succede che un’amica, con i geni del running tramandati dal padre, cerca di convincere le sue amiche, ex compagne di pallanuoto, ad unirsi al gruppo di corsa della STAFFETTE PARTECIPANTI n° 47 SQUADRA

km totali

m/km

km/h

CLAS.

Don Kenya Team

347,939

4,08

14,497

1^

La Michetta A

341,366

4,13

14,224

2^

Euroatletica 2002 B

326,840

4,24

13,618

3^

TAPA Team

318,232

4,32

13,260

4^

G.S. Zeloforamagno B Vegan Running Team Unicredit

316,917 316,111 313,703

4,33 4,33 4,35

13,205 13,171 13,071

5^ 6^ 7^

Athletic Team Pioltello

309,719

4,39

12,905

8^

VCA

309,369

4,39

12,890

9^

Ortica Team A

308,800

4,40

12,867

10^

Canottieri Milano A

306,627

4,42

12,776

11^

Zelo&SGM Triathlon

304,415

4,44

12,684

12^

Red Snakes Milano

303,898

4,44

12,662

13^

TAPA GIRL Canottieri Milano B Zelo last minute

241,651 232,017 46,400

5,58 6,12 31,02

10,069 9,667 1,933

45^ 46^ 47^

10

Canottieri Milano, così abbandoni l’acqua, abbandoni la palestra ma resti in Canottieri e inizi a correre. Ecco come sono arrivata a far parte di questo gruppo, la Canottieri Milano Running Team. Un gruppo appassionato, motivato, divertente, un gruppo accogliente, un gruppo che ti suggerisce che correre è bello, che è adrenalina, che è sfida, che correre è unione. Che si corre per se stessi, per superarsi e superare i propri limiti, ma soprattutto che si corre per


24 X 1 ORA SQUADRA A “LE ORE” ATLETA Cesare Corona Emanuele Pomini

SQUADRA B “LE ORE”

1 ora m/km km/h 15.00-16.00 4,13 14,254 22.00-23.00 4,15 14,133

ATLETA Aldo Baldocchi Nicola Manusardi

1 ora m/km km/h 11.00-12.00 5,07 11,723 14.00-15.00 5,11 11,594

Stefano Ferrari

24.00-01.00

4,18

13,965

Monica Conti

06.00-07.00

5,11

11,590

Marco Piedinovi

09.00-10.00

4,21

13,819

Francesca Sala

21.00-22.00

5,22

11,166

Roberto Guarnieri Adriano Serra Elvio Pellegrinuzzi

04.00-05.00 4,27 12.00-13.00 4,27 11.00-12.00 4,33

13,480 13,476 13,189

Carlo Dorascenzi Paride Sciascia Flavio Cavalca

05.00-06.00 5,24 20.00-21.00 5,25 23.00-24.00 5,26

11,107 11,062 11,034

Paolo Rui

23.00-24.00 4,33

13,167

Corrado Bonelli

07.00-08.00

5,32

10,845

Nunzio Bonavita

19.00-20.00 4,34

13,156

Paolo Bonfanti

12.00-13.00

5,54

10,181

21.00-22.00

4,35

13,076

Alessandro Galli

03.00-04.00 5,54

10,163

Paolo Rugginenti

Silvia Comelli

20.00-21.00 4,40

12,857

Laura Zanfrini

22.00-23.00 5,56

10,115

Adriana Briotti

02.00-03.00 4,45

12,624

Federica Lertora

15.00-16.00

6,00

9,994

Pietro Formai

10.00-11.00

4,47

12,554

Francesco Risotti

01.00-02.00 6,07

9,804

Luigi Meroni

07.00-08.00

4,56

12,157

Massimo Zini

04.00-05.00 6,24

9,364

Eugenio Randon

14.00-15.00

4,58

12,084

Alessandro Baroncelli 06.00-07.00 5,06

11,750

Renata Cheli

11,685 11,555 11,285

Francesco Ippolito Michela Zini Alberto Rosselli

8,442

Tiziana Papini

Marco Assereto Angelo Zanettini Mario Gaeta Armando Canepa

01.00-02.00 5,08 03.00-04.00 5,12 08.00-09.00 5,19 16.00-17.00

7,06

Annamaria Consolaro 13.00-14.00

SQUADRA A “LE 1/2 ORE” ATLETA Tomaso Melloni Roberto Innocenti

1/2 ora m/km km/h 18.00-18.30 4,04 14,736 18.30-19.00 4,24 13,653

Matteo Colombi

17.00-17.30

4,26

13,555

Antonio Lazzaretto

13.00-13.30

4,30

13,355

Roberto Mazzi Massimo Oliva

13.30-14.00 17.30-18.00

4,38 12,944 4,48 12,515

6,32

9,192

6,44

8,914

00.00-01.00 6,47 16.15-17.00 7,08 09.00-10.00 7,29

8,844 8,404 8,025

19.00-20.00

7,29

8,023

Maria Teresa Bersi

18.00-19.00 10,26

5,754

Loredana Perucca

02.00-03.00 13,42

4,381

17.00-18.00

SQUADRA B “LE 1/2 ORE” ATLETA Ivana Di Martino Marcello Mariani

il gruppo, e con questo gruppo ho corso la mia prima staffetta 24x1 h. Per raccontare questa staffetta devo parlare di 2 24x1h, la mia ora e le ore della squadra. Dalla mia ora è uscita tutta, ma davvero tutta, la mia inesperienza. L’orario in cui ho scelto di correre: dalle 15:00 alle 16:00, sole cocente, non un filo di vento, non una nuvola, nessuna sosta a bere, nessuno spugnaggio, e poi i primi km – primissimi direi, forse 2 – alla mia massima velocità, il coach che si affianca per dirmi che così non sarei arrivata alla fine. Alla fine della mia ora ci sono arrivata, lentamente, grondante di sudore, as-

1/2 ora m/km km/h 08.00-08.30 4,45 12,618 08.30-09.00 5,09 11,667

Lisa Giachetti

10.30-11.00

5,14

11,463

Nicola Pardelli

10.00-10.30

6,24

9,366

setata ma anche incitata dal mio compagno di ora – lui inutile dirlo era staffetta A, io B – che ogni volta che mi doppiava, e sono state tante, mi incoraggiava. Dalle 24 ore del gruppo è uscito tutto il gruppo, sì, perché alcuni hanno passato 24 ore a bordo della pista, altri hanno portato cibo, acqua, birra, gelato e poi c’erano i runners della notte e delle prime ore dell’alba. Quindi complimenti a tutti voi. Sono solo ai miei primi km, agli inizi di un nuovo sport, ma posso dirvi che sono contenta di correre i miei primi passi insieme voi.

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MONZA

MONTEVECCHIA

L’ILLUMINAZIONE SULLA VIA PER MONTEVECCHIA di Francesca Sala

H

o sempre creduto nel fatto che nulla capiti per caso. Vale per chi incontri sulla tua strada, vale per le occasioni inaspettate che ti si offrono. Questo è l’incipit di una gara di cui non conoscevo nemmeno il nome e che è stata una bellissima esperienza di corsa e non solo. L’occasione è stata una coppia di pettorali che mi ha regalato Fabio per la Monza- Montevecchia. Mai sentita, vista su internet: 33,5 km di percorso quasi tutto nei parchi della Brianza con un dislivello di circa 800 mt, fino ad arrivare a Montevecchia. Quella la conosco bene sì, ricordo una bella scampagnata in bici finita con un muro di salita e mistiche visioni del santuario e i suoi abitanti. Quindi faccio una rapida valutazione: l’ultimo lungo l’ho fatto a ottobre, l’ultima gara lunga una mezza mal riuscita nella orribile Cernusco Lombardone, esperienza sul trail nessuna… perfetto, si può fare! La gara è a coppie, trovo un volontario, l’unico pazzo che poteva dirmi di sì, nelle mie stesse condizioni: Paride. Lui è un runner esperto, un amico, mi ha fatto da supporter in tante gare (addirittura il body guard alla Stramilano nel 2011); in più ha uno spirito fantastico, non si stressa, ama correre e ha un passo sereno e costante. In coppia ci presentiamo alle 7 del mattino alla Villa Reale: la giornata ha un sole pro-

mettente ma inquietante, la gente intorno ha già il coltello tra i denti e negli occhi il guizzo dello stambecco. Partiamo con la foto di rito con il pettorale 26, corrispondente con l’ordine della partenza. Entriamo subito nel Parco di Monza: per me è tornare indietro nel tempo, quando i miei allenamenti li facevo qui in

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MONZA

tutte le stagioni. 5 km scorrono presto e in un passo attraversiamo una striscia di asfalto per addentrarci in quello che più che un parco per noi diventerà presto un percorso ad ostacoli. La strada si trasforma in sentiero, con passaggi anche di una certa difficoltà, compresi gli 11 guadi dei fiumi. Il terreno è buono, non scivoloso ma ricco di saliscendi con momenti frequenti in cui si cammina. Questo fino a quasi 15 km. Poi ci sono molti passaggi in campi ad erba alta dove il sole delle 11 si fa sentire e fa rimpiangere i sentieri freschi nel bosco. Si arriva al 26 km attraversando un fiume che arriva all’ombelico e che fa da cancello: per noi sono 3 ore e 07, ma lo stesso ci fanno proseguire. A questo punto non si molla!!! Partiamo per la “Salita” che arriva fino a Montevecchia e che fa anche da cronoscalata in questa gara… quindi lascio immaginare il nostro passo per arrivarci. Ma non molliamo e arriviamo al santuario vedendo tutti i santi e riproponendoci come sempre tutte quelle miriadi di cose che ci si propone durante la sofferenza insostenibile delle gare, da smettere di mangiare porcate ad allenarci meglio in modo da non arrivare come sempre disintegrati all’arrivo. Io e Paride cantiamo i salmi mentre per mano scolliniamo il santuario. Da qui si scende per

MONTEVECCHIA

arrivare al campo di Montevecchia, sempre per i boschi. Arrivo con grande festa e complimenti in un prato con grandi e piccini in allegria. La descrizione è naturalmente riduttiva per una gara che le ha tutte dalla sua: prima di tutto la corsa a coppie che è una grande invenzione, beh io con me avevo un grande partner, mai una lamentela, solo sorrisi e fatica; il percorso strepitoso di bellezza; il correre in natura; l’assistenza, non so dire quante decine e centinaia di persone avremo visto, ristori perfetti, grande tifo e aiuto, percorso segnalato alla perfezione; la location, dalla Villa Reale all’alta Brianza; la giornata, correre a Maggio è sempre un rischio per il caldo ma il tipo di gara lo rende più che tollerabile. Insomma, questa esperienza nata per caso mi ha dato tantissimi spunti, tra cui il trail a cui non avevo pensato. Sicuramente molto valida come preparazione per gli eroi della Monza-Resegone. Il costo non è basso, 110 euro a coppia, ma sinceramente li vale tutti, visto soprattutto l’assistenza. Io e Paride, stremati ma felici, dopo tutti i santi nominati, direi che ci siamo divertiti. E ovviamente mentre il lunedì arrancavo per scendere dal letto, pensavo già a quando la rifarò l’anno prossimo

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IN GIR

ALA CAVA

IN GIR ALA CAVA (DICEMBRE 2017/ GIUGNO 2018) Entrata e uscita dal lungo tunnel di un infortunio di Paolo Bonfanti

E

così dopo due anni “alla grande” è arrivato lo stop. Se corri per agonismo, anche se a livello amatoriale, sai che prima o poi ti tocca. Come tutte le cose della vita, anche la corsa ha il suo risvolto negativo e tanto più sei gratificato nel periodo in cui tutto va bene, tanto più sei amareggiato in quello di “forzato riposo”. Ti manca l’adrenalina della gara, il benessere psico-fisico degli allenamenti, ma soprattutto il rapporto con il gruppo, lo scambio di battute in alzaia prima dell’inizio del lavoro bi-giornaliero e dopo, durante lo stretching. Ma andiamo con ordine: il motivo del mio lungo stop è essenzialmente causato dalla testardaggine, che se da un lato ti dà “carattere”, quando oltrepassi il livello di guardia, ti si ritorce contro. Le avvisaglie c’erano già dopo i lunghi allenamenti estivi (lunghi come chilometraggio e lunghi perché fatti in solitudine...). La pianta del piede tentava di dire che era un po’ stressata e che forse un po’ di riposo le avrebbe consentito di rifiatare, in modo da evitare probabili future fermate. Ma neanche per sogno, rispondeva la testa: mi sono fatta il mazzo così in questo periodo, in solitudine, col caldo, su percorsi non

ideali, e adesso arrivi tu a pretendere una sosta? Non sai che adesso arriva il bello? La mezza maratona per me è diventata ormai la corsa preferita (ho convinto il resto del corpo ad abdicare alla maratona, che pur prediligevo) e ora che l’autunno mi offre molte opportunità (Parma, Gravellona, Pavia, Cremona), mi dovrei fermare? Sono anche ben messa in classifica al Corrimilano e non voglio rovinare tutto per il lamento di una “femminuccia”. E così metto a tacere il piede “grillo parlante”. Ma come spesso accade, dopo una sconfitta, il nemico torna alla carica per una rivincita e questa volta lascia il segno. La fascite plantare, vecchia conoscenza, si manifesta ormai impunemente proprio alla vigilia delle campestri e dell’ultima gara del Corrimilano (cui non posso rinunciare, avendone già saltate tre: o partecipo, o vengo escluso dalla classifica dei migliori). Decido allora di correre la prima campestre a Pioltello con le Hoka, partecipo (sempre con Hoka) a Zelo alla mitica “in gir ala cava”, salto staffetta di Natale e Treviglio e mi ripresento a Cittiglio sempre calzando le iperprotettive Hoka.

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IN GIR Risultato: riesco a chiudere al terzo posto il Corrimilano, dò il mio contributo di squadra alle campestri, ma poi devo abbassare la testa. La fascite questa volta vince su tutto il fronte e mi devo fermare. Ma è inverno, mi dico: non è un grosso problema, basta che torni ad allenarmi per partecipare alla Stramilano, anche se non al meglio della condizione... Passa gennaio, passa febbraio, provo a ricominciare, molto lentamente, seguendo le tabelle di Ste: prima 2’ di corsa intervallati da 2’ al passo per 20’, poi ogni due giorni incrementi di 5’. La sensazione è quella di estrema vergogna: come, io che ho sempre corso in lungo e in largo, in pianura, al mare, in montagna, sono qui a contare i minuti, come un principiante alle prime armi... Mi alleno (parola grossa) al parco Solari (sotto casa) e di colpo invidio i tapascioni (che prima snobbavo con sufficienza), che affollano il parco un po’ a tutte le ore perché possono permettersi di correre a piacere. Ma quando arrivo vicino all’ora di allenamento (sempre intervallato da corsa/cammino) un nuovo dolore subentra dalla parte posteriore del ginocchio, a scendere. Tendinite, la sentenza: nuovo stop. Nuova ripresa, ma dopo una settimana, nuovo stop. Questa volta il maggior indiziato è il menisco (e speriamo sia solo infiammazione). Riprendo contatti, visite e terapie con Ste e il suo staff e dopo un altro mesetto, finalmente rimetto il naso fuori dalla porta e ricomincio per la terza volta, sempre gradualmente, questa volta senza intervallare corsa/cammino (meno male, proprio non digerivo la parte di cammino), ma soprattutto senza calzare le dapprima amate e poi odiate Hoka. Quando finalmente ho ricominciato a frequentare l’alzaia, ero già su di giri, anche se tutti mi raccomandavano di andare piano ... Poi, il grande giorno: di nuovo la partecipazione a una gara dopo quasi sette mesi. La coincidenza vuole che sia stata contemporaneamente anche l’ultima, in quanto motivi di sovrapposizione con altre gare hanno consigliato lo spostamento dalla stagione in-

ALA CAVA

vernale a quella estiva. Non potevo scegliere competizione migliore per il rientro (ci sono affezionato in quanto, reduce da New York, realizzai un tempo che restò a lungo il mio best). La gara si è disputata un sabato sera e devo confessare che durante l’arco della giornata mi son trovato a ripensare, con ansia, al momento della partenza. Per ingannare l’agitazione, mi sono mosso per tempo, tanto che sono arrivato prima delle due abituali ore d’anticipo del coach! Fortunatamente sul posto c’era anche il mitico Remo e altri miei coetanei che subito mi hanno assillato chiedendo spiegazioni sulla mia lunga assenza. Poi con piacere ho trovato anche l’amico Alessandro (il Prof) con cui ho fatto il riscaldamento, prima, e un buon tratto di gara, poi. Così la tensione ha cominciato a sciogliersi. Dopo lo sparo, finalmente le gambe hanno avuto il sopravvento, anche se la testa ha sempre mantenuto un atteggiamento vigile e prudenziale. Ma affinché la mia esperienza possa tornare in qualche modo utile ad altri amici runners, chiudo con 5 raccomandazioni: 1) ascoltare sempre il proprio corpo, difficilmente sbaglia; 2) non avere eccessiva fretta di riprendere dopo un infortunio; 3) una volta ripreso, attenersi alle indicazioni di chi ne sa di più (ortopedico, fisioterapista, coach); 4) soprattutto non forzare con i tempi; 5) usare con parsimonia scarpe iperprotettive (Hoka), sicuramente utilissime per i problemi alla schiena, ma a volte dannose per le articolazioni.

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CESARE

IL NOSTRO PACER

UN COMPAGNO DI SQUADRA PACER di Cesare Corona

S

ono Cesare Corona, approdato in Canottieri nel 2009 portato dall’amico Marco Savaresi. Sportivamente nasco come judoka e dopo avere pedalato per una ventina d’anni su e giù per i colli brianzoli mi sono dato al podismo. All’inizio la scelta è stata soprattutto per questioni di tempo. Un paio di scarpe ed una canotta e sei pronto; piove o c’è buio e ti alleni lo stesso. Insomma un’altra storia rispetto alla bicicletta che richiede uscite di svariate ore e cerimoniali preparatori pari a quelli di un matrimonio. Se poi, come nel mio caso, un ripiego diventa un innamoramento, a maggio sei da Giordano di Koala a comprare il primo paio di scarpe “serie” ed a novembre sei in maratona a Milano dove corri per la prima volta una competizione senza esserti testato neanche in quelle gare chiamate in gergo “tapasciate”. Da quel giorno 34 maratone e 169 mezze. Detto questo, perché fare il pacer? La risposta è semplice. Mettere la tua esperienza e la tua preparazione a disposizione di persone che vogliono migliorare il loro record personale anche di pochi minuti ti dà sensazioni e soddisfazioni bellissime. Si parte e si è in tanti, per loro sei un riferimento, una garanzia, quasi un angelo custode.

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Se vuoi ricoprire bene questo ruolo devi prendere acqua per tutti ai ristori in modo che il gruppo non rallenti o si deconcentri, devi capire quando vanno in crisi e sostenerli con le parole giuste. Purtroppo il rovescio della medaglia è che essendo la regolarità la caratteristica più importante dell’assistente di gara (alcuni lo chiamano così), come un treno che deve rispettare gli orari di passaggio alle varie stazioni (nel nostro caso ai vari chilometri), la conseguenza è che chi perde terreno non può essere aspettato. A volte sei accusato di avere un passo troppo veloce, a volte troppo lento, ma la riprova

che hai fatto bene il tuo dovere è quando passi sotto lo striscione dell’arrivo con un riscontro cronometrico perfetto ringraziato ed abbracciato da chi è riuscito a rimanere con te. Quando poi come maestro hai avuto persone come Marcello Ferrari che poteva vantare più di trenta servizi in maratona sotto il muro delle tre ore (purtroppo poi fermato da una slavina sulle montagne che adorava), il fatto di poter avere i palloncini è per me un piacere, non un onore. Da lui ho imparato molto. Ho imparato tutto. Mi piace correre, tanto e sempre.

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PREMIAZIONI

CAMPIONATI SOCIALI

PREMIAZIONI DEI CAMPIONATI SOCIALI 2018 di Chiara Bottoni

N

emmeno il caldo afoso di una serata di fine giugno ha ostacolato lo svolgimento delle premiazioni dei campionati sociali 2018. Del resto, siamo stati temprati dalla consuetudine di correre alle 13 durante tutto l’anno, anche quando ci sono 35° all’ombra e il buon senso suggerirebbe di restare in piscina, cosa che ci ha resi tutti un po’ superman e wonder woman. Super poteri confermati anche dai risultati di una stagione che ha visto primeggiare per numero di partecipazione i maschietti, a discapito delle donne, assenti dalle principali gare sociali per impegni personali o infortuni. A difendere la categoria è stata solo madame Monica Conti, protagonista di performance da incorniciare. La bionda runner si è piazzata prima nel campionato sociale di cross, seguita da Laura Zanfrini, Katia Rossi e Giulia Pellegrinuzzi, prima sui 10k e terza nella mezza maratona, dove a trionfare è stata Anna Luchnikova (per i soci), affiancata da Rosanna Volpe (per l’external team), Adriana Briotti si aggiudica invece il primo posto external per il cross. Quadro invece più movimentato per gli uomini, anche se a fare il pieno di riconoscimenti è stato Elvio Pellegrinuzzi, primo nel cross per i soci, accanto a Marino Sforna (primo degli external), in testa nella categoria over 55 di mezza maratona (Renato Pa-

ternollo per gli external) e primo tra gli over 55 nei 10k (Aldo Baldocchi lo è per l’external team). Eterno secondo, sia nel cross sia nei 10k over 55 è Enrico Opipari, distratto dalla sua nuova passione per il triathlon. Prima di infortunarsi ha regalato grandi performance anche l’atleta dell’anno Mario Gaeta, secondo nel cross external team e terzo over 55 nella mezza

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PREMIAZIONI

CAMPIONATI SOCIALI

maratona. Assi pigliatutto anche il maratoneta Marco Del Vecchio, primo di categoria 40-54 per i 10k e campione sociale di mezza maratona, e Marco Piedinovi, primo di categoria 40-54 nella mezza maratona.

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PREMIAZIONI

CAMPIONATI SOCIALI

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Adriano Serra si piazza invece primo nella mezza maratona per l’external team. La prestigiosa gara dei 10.000 ha visto trionfare Stefano Ferrari per i soci e Paolo Lacchini per l’external team. Un giro di boa dell’anno sportivo tutto al maschile, dunque, che suona come un invito alle donne a scatenarsi nella seconda parte del 2018. La cena di Natale ci aspetta!

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IO E LA CORSA

IO E LA CORSA I podisti della Canottieri Milano si raccontano Nome e cognome: Vincenzo Positano Data di nascita: 3-7-1941 Inizia a correre nel: 1985 Per la Canottieri Milano dal: 2003 Altri sport praticati: nuoto - bici Professione: pensionato Hobby: opinionista politico Il libro più amato: Fenomenologia dello spirito di Hegel Il film più amato: nessuno RECORD PERSONALI 10 km: 41’07’’ Montestella - Milano 10-2006 Mezza maratona: 1h 29’18’’ Vigevano 03-2007 Maratona: ritirato

Perché hai iniziato a correre? Amo la competizione.

La tua distanza preferita in gara? Mezza maratona

Mediamente quanti km corri alla settimana? 40 km.

Che scarpe usi? Mizuno.

In quale momento della giornata ti alleni? Intervallo mensa.

Segui una dieta particolare? No.

Ti alleni da solo o in compagnia? Con il gruppo.

Cosa mangi prima di una gara? Colazione latte vegetale pane.

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Prima di una gara hai qualche rito scaramantico? No.

In tre parole: la corsa per te è… Parte del piacere di vivere.

C’é mai stato un momento in cui avresti voluto mollare tutto? No. Qual è l’episodio più curioso che ti è capitato durante una gara o un allenamento? A una gara la partenza viene ritardata e vedo un runner leggere un giornale. Nel bel mezzo di una gara vai in crisi: a cosa pensi? Cose che capitano. Ti consideri un podista meticoloso o ti affidi di più all’istinto? Istinto. La gara che ti porti nel cuore? La 1a Stramilano. Che consiglio daresti a chi ha iniziato da poco a correre? Cerca di gestire al meglio il dopo corsa. Per un giorno il coach sei tu e hai la possibilità di premiare tre Canottieri: Non rientra nelle mie possibilità. Tre aggettivi per descrivere il tuo modo di correre. Elastico, forse, non so. Tre aggettivi per descrivere il coach. Professionale, sarcastico, motivatore. Se dovessi descrivere la tua qualità migliore? Non lo so. E il tuo difetto? Non so organizzare niente. Il tuo prossimo obiettivo? Vivo alla giornata.

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CANOTTIERI RUNNING TEAM


IO E LA CORSA I podisti della Canottieri Milano si raccontano Nome e cognome: Serra Adriano Data di nascita: 08/01/1968 Inizia a correre nel: 1983 Per la Canottieri Milano dal: 2005 Altri sport praticati: sci - paracadutismo Professione: Hobby: musica (Rock – Blues) Il libro più amato: Sol levante Il film più amato: Notting hill RECORD PERSONALI 10 km: 39.28 Villasanta, giugno 2007 Mezza maratona: 1.26.12 Piacenza, marzo 2012 Maratona: 3.13.41 Firenze, novembre 2006

Perché hai iniziato a correre? Seguivo gli amici dei genitori.

La tua distanza preferita in gara? Mezza maratona e maratona.

Mediamente quanti km corri alla settimana? 40-50 km.

Che scarpe usi? Asics Cumulus.

In quale momento della giornata ti alleni? Sera.

Segui una dieta particolare? No.

Ti alleni da solo o in compagnia? Dipende dai giorni, di solito solo.

Cosa mangi prima di una gara? Quello che capita.

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Prima di una gara hai qualche rito scaramantico? No. C’é mai stato un momento in cui avresti voluto mollare tutto? Sì, quando mi sono ritirato alla maratona di Milano 2014, ero demoralizzato.

E il tuo difetto? Rompiscatole. Il tuo prossimo obiettivo? Maratona New York 2018 In tre parole: la corsa per te è… Unione, forza e umiltà.

Qual è l’episodio più curioso che ti è capitato durante una gara o un allenamento? Ero cotto alla maratona di Milano 2004 e non mi sono accorto di avere a fianco una bella ragazza. Nel bel mezzo di una gara vai in crisi: a cosa pensi? Solo di finire. Ti consideri un podista meticoloso o ti affidi di più all’istinto? In allenamento cerco di essere meticoloso, ma qualche volta sono istintivo. La gara che ti porti nel cuore? Maratona di New York 2001. Che consiglio daresti a chi ha iniziato da poco a correre? Di continuare, perché fa bene. Per un giorno il coach sei tu e hai la possibilità di premiare tre Canottieri: nomi e motivazioni. Per me premierei tutti gli atleti Canottieri, mi trovo bene con tutti. Tre aggettivi per descrivere il tuo modo di correre. Risparmiatore nei movimenti, istintivo e meticoloso. Tre aggettivi per descrivere il coach. Simpatico, preciso e trascinatore. Se dovessi descrivere la tua qualità migliore? Forse simpatico.

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CANOTTIERI RUNNING TEAM


CALENDARIO

GARE

Luglio 2018 / Dicembre 2018 a cura di Roberto Mazzi

CANOTTIERI RUNNING TEAM

DATA

gare consigliate

CORSA

LUOGO

AZZURRA HAPPY RUN 10KM -CORRIMILANO-

GARBAGNATE MILANESE

CARIPARMA RUNNING 10 KM DEL DUCATO

PARMA

CARIPARMA RUNNING MEZZA MARATONA DI PARMA 21KM

PARMA

CARIPARMA RUNNING 30 KM DELLA DUCHESSA

PARMA

MEZZA MARATONA DI MONZA 21KM

MONZA (CIRCUITO)

16/09/18

MARATONA DI BERLINO 42KM

BERLINO

23/09/18

SALOMON RUNNING SMART 9,9KM

MILANO

23/09/18

SALOMON RUNNING FAST 15KM

MILANO

23/09/18

SALOMON RUNNING HARD 25KM

MILANO

CORRINCESANO 10KM -CORRIMILANO-

CESANO MADERNO

MEZZA MARATONA VCO 21KM

GRAVELLONA TOCE (VB)

CORRIPAVIA HALF MARATHON 21KM

PAVIA

CORRIPAVIA 10 KM

PAVIA

02/09/18

CANOTTIERI RUNNING TEAM

09/09/18 CANOTTIERI RUNNING TEAM

09/09/18 CANOTTIERI RUNNING TEAM

09/09/18 CANOTTIERI RUNNING TEAM

16/09/18 CANOTTIERI RUNNING TEAM

30/09/18 CANOTTIERI RUNNING TEAM

30/09/18 30/09/18 30/09/18

CANOTTIERI RUNNING TEAM

CANOTTIERI RUNNING TEAM

CANOTTIERI RUNNING TEAM

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CALENDARIO GARE 2018 MILANO CINISELLO 10KM -CORRIMILANO-

CINISELLO BALSAMO

11/10/18

MARATONINA CITTA' DI CREMA 21KM

CREMA

14/10/18

DEEJAY TEN (NON COMPETITIVA) 10KM

MILANO

CREMONA HALF MARATHON 21KM

CREMONA

21/10/18

CORRIBICOCCA 10KM

MILANO CAMPUS BICOCCA

21/10/18

MARATONA DEL LAGO DI GARDA 42KM

TORBOLE SUL GARDA (TN)

28/10/18

MARATONA DI VENEZIA 42KM

VENEZIA

28/10/18

ROTARY MARATHON DEI NAVIGLI 42KM

ABBIATEGRASSO (MI)

28/10/18

MEZZA DEL CUORE 21KM

ABBIATEGRASSO (MI)

TROFEO MONTESTELLA 10KM -CORRIMILANO-

MILANO

28/10/18

LAUS HALF MARATHON 21KM

LODI

04/11/18

MARATONA DI TORINO 42KM

TORINO

04/11/18

MARATONA LAGO MAGGIORE 42KM

VERBANIA

04/11/18

MARATONA DI NEW YORK 42KM

NEW YORK

11/11/18

MEZZA MARATONA DEL GARDA 21KM

RIVA DEL GARDA

11/11/18

MARATONINA CITTA' DI BUSTO ARSIZIO 21KM

BUSTO ARSIZIO

18/11/18

MARATONA DI VERONA 42KM

VERONA

18/11/18

ALPIN CUP PARCO NORD 21KM

MILANO

25/11/18

FIRENZE MARATHON 42KM

FIRENZE

09/12/18

MARATONA DI REGGIO EMILIA 42KM

REGGIO EMILIA

STAFFETTA DI NATALE CANOTTIERI MILANO

CANOTTIERI MILANO

07/10/18

CANOTTIERI RUNNING TEAM

21/10/18 CANOTTIERI RUNNING TEAM

28/10/18

24/12/18

CANOTTIERI RUNNING TEAM

CANOTTIERI RUNNING TEAM

CANOTTIERI RUNNING TEAM

GARE MONGA

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L’ANGOLO DEL FISIOTERAPISTA a cura di Stefano Bason

SINDROME DELLA BANDELLETTA ILEOTIBIALE

L

a sindrome della bandelletta ileotibiale rientra nella categoria delle tendiniti. E’ un’infiammazione della parte terminale del tensore della fascia lata che, durante la flessione del ginocchio, sfrega con il sottostante condilo laterale del femore. Il dolore è localizzato sul comparto esterno del ginocchio e tende ad aumentare durante la seduta di allenamento fino a causare, a volte, una vera sensazione di blocco che costringe il runner a fermarsi. Alcuni fattori anatomici come il varismo di ginocchio e retrazione della catena muscolare posteriore, possono favorire l’insorgere della sindrome. Anche la corsa su terreni accidentati può essere un fattore scatenante. La diagnosi è sostanzialmente clinica. L’esame di primo livello utile a confermare l’ipotesi clinica è l’ecografia. La Risonanza magnetica può essere utile quando è necessaria una diagnosi differenziale rispetto a una sospetta meniscopatia laterale. Il trattamento iniziale della sindrome della bandelletta ileotibiale è sempre conservativo e consiste nell’alternarsi, su indicazione del medico specialista, di terapie fisiche e

manuali. In fase acuta è necessario ridurre, variare o sospendere l’attività sportiva a seconda della gravità della situazione. In alcuni rari e selezionati casi è necessario un approccio chirurgico.

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IO CORRO CAN

NEWS

CANOTTIERI RUNNING TEAM

Canottieri Milano Alzaia Naviglio Grande n. 160 20144 Milano - tel. 02 48952364 REDAZIONE Corrado Bonelli Pierpaolo Bonfanti Chiara Bottoni Michele Mauri Roberto Mazzi Paride Sciascia Massimo Zini

TOMASO MELLONI CON ALESSANDRO DAVID E GIULIA MATILDE Ecco una bella foto di papà Tomaso con Alessandro David e Giulia Matilde. La nuova arrivata è nata a Lausanne il 15/03/2018 col peso di 3,6 kg. Capelli chiari ed occhi marroni. Sempre tranquilla e sorridente. Congratulazioni a mamma e papà.

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO DELLA RIVISTA S. Bason A. Briotti C. Corona C. Dorascenzi M. Gaeta F. Lertora F. Sala

GRAZIE A...

CONVENZIONI

Il presente numero nasce grazie alla disponibilità e alla competenza delle persone qui sopra riportate. Il vero gradimento spetterà ai lettori, cui chiediamo di voler collaborare fin dal prossimo numero per poterlo migliorare con scritti, foto, esperienze, ricordi, comunque attinenti alla nostra comune passione.

Sono attive e in fase di aggiornamento le seguenti convenzioni: - ALTAMURA FISIOTERAPIA Via Altamura n. 8 - 20148 Milano - KOALA Via Dei Gracchi n. 26 - 20146 Milano - ENERVIT Viale Achille Papa n. 30 - 20149 Milano

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Indirizzo Via Dei Gracchi 26, 20146 Milano Tel: 02 469 0011/469 2886 Fax: 02 481 7888 web: www.koalasport.com mail: info@koalasport.com

Orari di apertura Lunedì: 15.30-19.00 da Martedì a Venerdì: 10.00-12.30 e 15.30-19.00 Sabato: 10.00-12.30 e 15.00-18.30

ALTAMURA FISIOTERAPIA VIA ALTAMURA 8 20148 MILANO TEL: 024048378


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