Io Corro Cano 10 - Anno IV/2019 - nr10

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IO CORRO CAN Magazine di notizie del gruppo running canottieri

ANNO IV / 2019 - Numero 10

CANOTTIERI RUNNING TEAM

NATALE

RUNNER


IN QUESTO NUMERO

Magazine di notizie del gruppo running canottieri ANNO IV / 2019 - Numero 10

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Editoriale

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I retroscena della cena di Natale

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Cena di Natale

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Staffetta di Natale

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Trofeo Monga

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Happy run

24

Io & la corsa

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Calendario gare

30

La pubalgia

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EDITORIALE di Paolo Bonfanti

FESTEGGIAMENTI, FATICHE, SODDISFAZIONI, NOVITÀ

E

d eccoci al numero dedicato alle attività dell’ultimo trimestre 2018, con la tradizionale cena sociale, le premiazioni, in sintesi, la nostra festa e puntuale come sempre ci soccorre Chiara, da non perdere con i suoi retroscena.

Altro “avvenimento storico” di questo periodo è la staffetta di Natale, giunta ormai alla 19^ edizione con i suoi piccoli record: Paolo Frisoni, Marco Locatelli e Massimo Zini guidano la classifica dei plurivincitori con 5 vittorie, Massimo Zini detiene in solitario quella del maggior numero di partecipazioni: 17, la miglior prestazione cronometrica rimane quella di Andrea Mitrione con 2’47’’ realizzata nel 2006. Quale miglior occasione per scoprire le sensazioni di questa breve, ma intensissima gara, se non coinvolgere un “ex runner” come si autodefinisce Marcello e un “neofita”, Davide, che centra l’”en plein” al primo tentativo. Ma dove il gruppo si esalta e trova quelle motivazioni che lo portano ormai a competere e primeggiare da qualche anno contro squadre molto più numerose e blasonate, è nelle “campestri” e in particolare nel “circuito Monga”. Ce ne parlano ben tre protagonisti: Manuela con le sue “scarpe inadatte”, ma con tanto cuore; Elvio con caratteristiche muscolari e di tenacia ideali per questo tipo di gare; Katia, che sta attraversando uno straordinario periodo di forma e che con la sua corporatura esile, accompagnata da una caparbietà ammirevole, sembra volare sopra le zolle dei campi. L’ultimo articolo ci porta invece al 31 dicembre e, con la descrizione di una coinvolgente formula di mezza maratona, vuole essere anche un augurio a tutti per un 2019 ricco di soddisfazioni.

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CENA DI NATALE

I RETROSCENA DELLA CENA DI NATALE

G

di Chiara Bottoni

li sportivi hanno in comune due cose: amano lo sport e anche il cibo. Ecco perché la cena di Natale è un appuntamento imperdibile per molti dei soci del gruppo Canottieri running team. Laute portate, buona compagnia e la speranza di conquistare una medaglia sono la combinazione perfetta di questo appuntamento dicembrino, che anche quest’anno ha incoronato i suoi re e le sue regine, a celebrazione dei momenti più belli dei dodici mesi appena trascorsi. Il mio resoconto potrebbe limitarsi a un elenco dei premiati, che certo farò più avanti. Prima, però, vorrei deliziarvi con dei retroscena che vi faranno ancora di più apprezzare la cena di Natale o, meglio, lo sforzo che è dietro la sua organizzazione. Tutto viene orchestrato, nemmeno dovrei stare a dirvelo, dal coach che, quest’anno, era in super mega ritardo. Non so se anche sull’acquisto del cibo ma sicuramente sull’organizzazione pratica della serata. Come faccio a saperlo? Semplice, perché io sono l’autrice dei testi delle premiazioni e stavolta ho ricevuto la richiesta due giorni prima della cena e ho fatto l’una di notte per scriverli dopo una lunga giornata di lavoro. Quindi, per favore, se avete qualcosa da ridire sui contenuti, abbiate pietà di me! Un altro collaboratore nascosto della serata è Mario Gaeta. A lui spetta il compito di andare a ritirare le medaglie che, come vi ho detto, sono state fatte preparare all’ultimo minuto. Ma Mario quest’anno ha voluto fare il birichino… Appena arrivata alla cena, il coach mi chiede di chiamarlo, dato che era in ri-

tardo. Io lo chiamo serenamente e Mario, da attore mancato, mi viene a raccontare che si era scordato della cena e che era partito per il fine settimana. Ci sono cascata come una dilettante e mi sono trovata a cercare di spiegare quello che era successo al coach, in un misto tra incredulità e terrore per la sua reazione. Morale della favola? Mario aveva ordito una messa in scena degna dell’actors studio. Infine, c’è un importante retroscena. Voi pensate che sia Francesca a preparare la galleria di foto della serata. Invece è Fabio! Grazie Fabio! Scherzo ovviamente… Venendo ai nomi, a meritarsi il titolo di atleti dell’anno, in un testa a testa serrato, sono stati Monica Conti e Marco Del Vecchio, due esempi diversi di tenacia e di determinazioni, protagonisti in maniera intensa della vita di squadra nel 2018. Marco Del Vecchio, insieme ad Adriana Briotti, ha conquistato anche il riconoscimento per la migliore maratona che, nel caso di Adriana, è stata maratona perfetta. Ambitissimo riconoscimento è quello di atleta rivelazione, ottenuto da Carlo Dorascenzi. Indiscutibile palma d’oro come gladiatore del naviglio va invece a Enrico (Ghigo) Opipari. Rientri apprezzatissimi, per la categoria ‘a volte ritornano’ a Manuela Bassi e Massimo Oliva. Infine, premio ‘mezzo anno d’oro’ a Mario Gaeta, che non avrà completato il suo anno agonistico ma che si merita la promozioni a pieni voti come attore del 2018. Per il prossimo anno dovrebbe essergli riconosciuta una categoria ad hoc. Sarei pronta a scrivergli il testo della premiazione. Anche super last minute!

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CENA DI NATALE

PREMIAZIONI NOMINATION CANDIDATI ATLETA DELL’ANNO 2018 Si definisce una testa dura e certo ci vuole tenacia per eguagliare la sua determinazione. Il 2018 è stato per lei l’anno del ritorno sulla regina delle distanze, la Maratona, con un miglioramento di circa mezz’ora, undici anni dopo la sua prima esperienza da autodidatta. Dove? Nella sua Milano, affiancata dai fedeli Mario e Marzio che compongono con lei il trio delle meraviglie. Campionessa cross external con ottimi piazzamenti di categoria alle campestri, miglior prestazione femminile in maratona 2018 con ottimo record personale alla maratona di Milano, candidata ad atleta femminile dell’anno è ADRIANA BRIOTTI

Se i risultati performanti nella corsa si trasmettono di generazione in generazione, dobbiamo preparaci ad accogliere in squadra un piccolo campione, che si allenerà sulla pista insieme al suo nonno. La corsa sembra infatti essere parte del Dna di famiglia per quanto riguarda il terzo candidato ad atleta dell’anno. Dopo averne tramandato la passione alla figlia, il giovane nonno guarda avanti. Già atleta dell’anno nel 2013, presente con regolarità durante tutto l’anno con buonissime prestazioni nei cross, nelle 10 k e nelle mezze, importante componente della squadra anche durante gli allenamenti, candidato ad atleta maschile dell’anno è ELVIO PELLEGRINUZZI

Podista di lungo corso, storico componente della squadra, vanta personali di tutto rispetto sulle varie distanze dai quali si è lentamente allontanato per via di qualche primavera in più e di numerosi acciacchi. Dopo una prima parte dell’anno trascorsa un po’ nell’anonimato il suo nome ha cominciato a circolare nelle classifiche delle mezze autunnali. Complice una dieta che lo ha reso un figurino alla Magnum P.I. Ma ad accendere i riflettori su di lui è stata l’impresa di correre due maratone in 8 giorni e la terza dopo un mese con miglioramenti progressivi. Candidato ad atleta maschile del 2018 è ALDO BALDOCCHI

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CENA DI NATALE ATLETA DELL’ANNO 2018 MARCO DEL VECCHIO Conosce alla perfezione ogni chilometro del Naviglio. Perché a qualsiasi ora usciate a correre e in qualsiasi giorno dell’anno, la sua figura vi apparirà come un miraggio nel deserto, tanto che il Comune di Corsico ha pensato di dedicargli la fontanella del chilometro 4. Atleta caparbio e risoluto, il nostro uomo non si sente mai appagato. Dal 2013 si laurea costantemente campione sociale nella regina delle gare che, dichiara lui stesso, è il sogno di ogni podista. Campione sociale di mezza, miglior prestazione nella maratona per il 2018, Canottiere dal 2010, atleta rivelazione nel 2011 e più volte candidato ad atleta dell’anno, senza mai avere l’onore di essere eletto MARCO DEL VECCHIO ci prova anche quest’anno. Chissà che non sia quello buono!

MONICA CONTI Mentre per tutti gli anni avanzano, per lei sembrano fare marcia indietro. Qualcuno dice di averla vista sorseggiare l’elisir di eterna giovinezza al posto dei classici integratori. Bionda, snella e sempre più atletica è capace di far mangiare la polvere alle atlete più giovani della squadra anche se il suo obiettivo è quello di salire sul podio di categoria al Trofeo Monga. Campionessa sociale di cross, campionessa sociale sui 10k con un tempo eguagliato dopo 14 anni a Cusano Milanino, la nostra atleta ha inanellato una serie di ottimi piazzamenti di categoria su varie distanze nel corso del 2018.

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CENA DI NATALE

ALBO D’ORO

ATLETA DELL’ANNO 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Claudio Gregori Stefano Crosta Antonio Cusmà Antonio Cusmà Tomaso Melloni Vinicio Zanoboni Federica Brondoni Marco Savaresi Laura Vigato Nicola Galliena Silvia Comelli Fabrizio Pellizzoni Silvia Comelli Nicola Galliena Rosanna Volpe Nicola Galliena Katia Rossi Fabrizio Pellizzoni Luisa Fumagalli Mauro Soldera Ivana Di Martino Alessandro Pellegrini Ivana Di Martino Elvio Pellegrinuzzi Ivana Di Martino Tommaso Luzi Ivana Di Martino Paolo Bonfanti Ivana Di Martino Roberto Innocenti Rosanna Volpe Mario Gaeta Francesca Sala Marco Del Vecchio Monica Conti

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CENA DI NATALE PREMIAZIONE MIGLIORI PRESTAZIONI IN MARATONA 2018 Miglior prestazione maschile in maratona 2018 con il tempo di 3h18’10’’ ottenuto alla Maratona di Abbiategrasso: MARCO DEL VECCHIO

Miglior prestazione femminile in maratona 2018 con il tempo di 3h31’53’’ ottenuto alla Maratona di Milano: ADRIANA BRIOTTI

PREMIAZIONE “LA MARATONA PERFETTA” Tutti quelli che tra voi hanno corso una maratona sanno che per ottenere il miglior tempo bisogna impostare la gara sulla regolarità e nonostante questo un leggero calo nel finale bisogna sempre metterlo in conto. Questo riconoscimento va a chi riesce ad interpretare la maratona proprio sulla regola-

rità. Con 1h45’19’’ nella prima metà, 1h46’34’’ nella seconda, solo 1’ 15’’ più lenta, per un totale di 3h31’53’’, alla Maratona di Milano. Premio speciale “La Maratona Perfetta” a ADRIANA BRIOTTI

PREMIAZIONE RIVELAZIONE 2018 Con il premio rivelazione, premiamo ora quegli atleti che in generale si sono uniti alla squadra da poco tempo e che questo anno si sono messi in evidenza. Uno è l’atleta rivelazione del 2018. Il suo approccio alla Canottieri avrebbe dovuto essere con un remo in mano e non con le chiodate ai piedi ma la vita è bella perché è ricca di sorprese. La passione per il cronometro e per i km macinati sulla terra ha avuto il sopravvento sul quelli percorsi a filo delle acque. Canottiere dal 2017, dopo aver partecipato con impegno alle campestri invernali, ha esordito nella distanza della mezza maratona in occasione dell’ultima Stramilano, coronando il suo sogno di chiudere la gara sotto le due ore. Un obiettivo migliorato in occasione della mezza di Gravellona. Premio “rivelazione 2018” a: CARLO DORASCENZI

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CENA DI NATALE PREMIAZIONE “I GLADIATORI DEL NAVIGLIO’’ È uno degli atleti che ha contribuito a scrivere la storia della nostra squadra. Il suo spirito indomito e il suo entusiasmo fanciullesco lo rendono un protagonista assoluto degli allenamenti settimanali lungo il naviglio, il corso d’acqua che ama esplorare anche sulle due ruote scortato da seducenti fanciulle e nuotando affiancato da amabili pantegane. Premio gladiatori del Naviglio 2018 a: ENRICO OPIPARI

PREMIAZIONE “MEZZO ANNO D’ORO” 2018 Genio e sregolatezza. La vita per lui sarebbe troppo noiosa se filasse via liscia come una coda alla vaccinara. Del resto che emozione ci sarebbe nel vincere sempre facile? Ecco allora un anno spaccato in due per il nostro eroe. Un anno cominciato con i fuochi d’artificio, grazie alle buone prestazioni ottenute nelle campestri, e benedetto da una forma generale invidiabile che lo ha convinto a esordire in Maratona a Milano in vista del traguardo della Monza-Resegone, mettendo a segno un ottimo tempo e un quarto posto di categoria. Poi la debacle. Sarà proprio la preparazione della Monza-Resegone a ferire il nostro leone. Premio Mezzo Anno d’oro 2018 a: MARIO GAETA

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CENA DI NATALE PREMIAZIONE “A VOLTE RITORNANO” 2018 Chi una passione la tiene stretta al cuore farà di tutto per coltivarla. Ne sa qualcosa il nostro atleta e il paragone con il cuore non è solo metaforico. Lungamente fermo a causa di una “manutenzione” al suo motore, è tornato in scena nel 2018 ancor più forte. Canottiere dal 2012 con un personale sulla mezza a Cremona nel 2012 di 1h 32 12, un personale su 10k di 41’59” a Cusano Milanino sempre nel 2012, durante questi ultimi dodici mesi è tornato alle gare con una 10k sempre a Cusano e con una mezza, corsa ad Abbiategrasso. Lodevole è stato anche il suo esordio in campestre a Pioltello. Premio A volte ritornano 2018 a: MASSIMO OLIVA

Donna di poche parole ma di grande determinazione, nel 2016 inizia a correre con la Canottieri Milano per poi prendersi una pausa di riflessione di un paio di anni durante i quali continua ad allenarsi in solitaria sulle salite della Montagnetta di San Siro. Ma il suo cuore batte lungo il Naviglio. Dopo un’esperienza negativa alla maratona di Firenze dello scorso anno e un infortunio nella prima parte del 2018, da settembre torna ad allenarsi con il gruppo in vista di rientrare ufficialmente tra le fila della Canottieri nel 2019. Premio A volte ritornano 2018 a: MANUELA BASSI

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STAFFETTA DI NATALE

CLASSIFICA GENERALE

Dal piĂš veloce a.....

Rosselli Alberto

03:10

Mariani Marcello

03:54

Mariani Filippo

03:12

Sciascia Paride

03:56

Crosta Stefano

03:22

Luchnikova Anna

04:02

Oliva Massimo

03:27

Penati Riccardo

04:03

Sforna Marino

03:32

Sala Francesca

04:07

Pellegrinuzzi Elvio

03:32

Manusardi Nicola

04:09

Lazzaretto Antonio

03:33

Baldocchi Aldo

04:11

Stella Marzio

03:33

Casartelli Alice

04:15

Formai Pietro

03:37

Zanfrini Laura

04:26

Rui Paolo

03:39

Risotti Francesco

04:32

Rimini Davide

03:40

Magni Elena

04:40

Briotti Adriana

03:45

Positano Vincenzo

04:42

Bonfanti Pierpaolo

03:48

Zini Massimo

04:46

Locatelli Marco

03:50

Bordigiago Simone

05:01

Baroncelli Alessandro

03:52

Ippolito Francesco

05:36

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STAFFETTA DI NATALE

CHE BEL MODO DI INZIARE LA VIGILIA DI NATALE! di Davide Rimini

Q

uando la mail di Paolo mi è arrivata è stata una vera sorpresa, credetemi. Conosco Paolo da qualche anno, da quando ho incominciato a frequentare il Running Team della Cano. Conosco la sua potente corsa ‘leggera’ sull’asfalto del Naviglio, così come la sua seniority all’interno del gruppo. Non a caso – ho pensato qualche tempo fa - quando ho ricevuto il primo numero di ‘Io corro Cano’ – gli è stato affidato il compito di Direttore. Non ci eravamo mai invero scritti. Né tanto meno scambiati indirizzi di posta elettronica. È forse anche per questo che sono rimasto veramente di stucco quando ho visto arrivare la sua cortese mail in cui mi chiedeva se avevo modo di raccontare l’esperienza della mia prima Staffetta di Natale. Eh sì, quest’anno un po’ anche per caso (reduce da qualche giorno di influenza) sono rimasto a Milano per la Vigilia e avevo segnalato al coach di voler partecipare al tradizionale appuntamento. Non ne sapevo granché, a parte il fatto di dover correre 1 km ‘alla morte’, però la storia della Staffetta veniva sapientemente ricordata dal coach con una serie ricchissima di statistiche, pari solo al data base di cui dispone per i suoi allenamenti. Il 24 dicembre arrivo puntuale in Cano già cambiato, curioso di conoscere la mia squadra. Scopro con piacere di essere con il coa-

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ch (mi dico, chissà….), anche se subito dopo realizzo di aver avuto assegnata l’ultima frazione (e la tensione incomincia a salire subito…). Si parte alla grande, con una performance super di Filippo, il figlio di Marcello e Ivana, che ‘brucia’ il suo chilometro in poco più di tre minuti. Poi è la volta del coach, che cede con tranquillità (avrà già fatto i conti?) la leadership della gara a un Antonio scatenato, seguito da Paolo (i tempi sono tutti vicini a 3’30’’, mi chiedo: ‘ma come fanno a ‘volare’ così?!?). Il nostro team è in terza posizione, è la volta di Marzio, che incomincia a ridurre le distanze. Io continuo a scaldarmi. Mi dico, dopo tutto partendo in consolidata terza posizione forse nessuno si attenderà nulla dall’ultimo frazionista. Con mia sorpre-


STAFFETTA DI NATALE

LE SQUADRE SQUADRA 2

SQUADRA 1 ATLETA

TEMPO

ATLETA

TEMPO

Pellegrinuzzi Elvio

03:32

Sala Francesca

04:07

Bonfanti Pierpaolo

03:48

Sciascia Paride

03:56

Baldocchi Aldo

04:11

Manusardi Nicola

04:09

Rosselli Alberto

03:10

Crosta Stefano

03:22

Penati Riccardo

04:03

Ippolito Francesco

05:36

Bordigiago Simone

05:01

Rui Paolo

03:39

Totale

23:45

Totale

24:49

SQUADRA 4

SQUADRA 3 ATLETA

TEMPO

ATLETA

TEMPO

Sforna Marino

03:32

Mariani Filippo

03:12

Lazzaretto Antonio

03:33

Zini Massimo

04:46

Briotti Adriana

03:45

Stella Marzio

03:33

Luchnikova Anna

04:02

Oliva Massimo

03:27

Casartelli Alice

04:15

Zanfrini Laura

04:26

Positano Vincenzo

04:42

Rimini Davide

03:40

Totale

23:49

Totale

23:04

SQUADRA 5 sa però la situazione cambia rapidamente: Massimo prima e Laura dopo ‘bruciano’ le distanze, vedo Vincenzo partire e dopo una manciata di secondi arriva il mio turno… parto ‘a canna’, ben sapendo di non aver alcuna chance di mantenere quel ritmo per un 1 km (mi ero ripetuto fino all’ultimo ‘non partire a bomba che poi muori’, ma tant’è…). Supero Vincenzo, che mi lancia qualche improperio. Ai 500 metri vedo il coach che mi fa segnali di stare tranquillo (forse intuisce che sto già mollando?), mi volto indietro e spero che non ci sia nessuno che arrivi in accelerazione, e finalmente finisco il mio km… primi! Grande Festa con foto di rito per la squadra vincente, e poi di tutto il Running Team. Che bel modo di iniziare la Vigilia di Natale!

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ATLETA

TEMPO

Locatelli Marco

03:50

Risotti Francesco

04:32

Baroncelli Alessandro

03:52

Mariani Marcello

03:54

Magni Elena

04:40

Formai Pietro

03:37

Totale

24:25


STAFFETTA DI NATALE

LA STAFFETTA DI NATALE DI UN EX RUNNER di Marcello Mariani

C

ome molti di voi sanno, sono ormai un ex runner, il coach direbbe un “cadavere”. I miei allenamenti si sono spostati da diversi anni in acqua, dove almeno riesco a limitare gli acciacchi dell’età che avanza. Le scarpette da corsa, ormai rigorosamente Hoka per dare un po’ di sollievo alla mia schiena, mi vedono solo 2/3 volte al mese e addirittura, ebbene lo ammetto, a volte sul tapis-roulant. Non parliamo di gare! Le ho tristemente abbondonate da tanti anni. Perché quindi la Vigilia di Natale, alle 11 del mattino, sono in Cano pronto a partire per

la consueta Staffetta di Natale? Ci sarebbe quel regalo dell’ultima ora da fare, la spesa in extremis per il cenone, quella visita al parente che ora non puoi più rimandare… Nulla di tutto questo è più importante per me questa mattina dell’essere presente alla Staffetta, il momento per eccellenza nel quale sentirsi parte della squadra running della Canottieri. Chiunque ne sia parte attiva, oppure frequenti le corse e gli allenamenti ormai sporadicamente, riesce, in quell’ora passata insieme a tutti gli altri compagni, a vivere sensazioni forti che vanno al di là della semplice competizione. Le squadre innanzitutto.

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STAFFETTA DI NATALE

Ogni anno l’emozione di scoprire quali fra gli amici runners sarà il tuo compagno, è uno dei momenti che preferisco. Le segrete alchimie, che Max partorisce per creare i vari team, sono sempre oggetto di divertenti prese in giro collettive. Partono poi, all’interno di ogni squadra, azzardati calcoli matematici che si basano sulle menzoniere dichiarazioni dei tempi da parte di ogni membro. D’altronde siamo runners! Quando poi si parte tutti insieme, direzione 1° km, luogo deputato alla partenza/arrivo della staffetta, le occasioni che si presentano per chiacchierare con i compagni, soprattutto quelli che da tempo non si incontravano, valgono di per se l’essere presenti. E’ in questo momento, che personalmente torno con la memoria a tutti i bei momenti passati insieme, da ormai 20 anni a questa parte. Ma quando i sentimenti stanno per prendere il sopravvento, il contesto ti ricorda che sei lì per correre e, se possibile, correre forte, al limite delle tue possibilità per 1 km. Oggi devi superare te stesso, i tuoi attuali li-

miti e dare tutto per i tuoi compagni di squadra. Così in un baleno sei pronto a partire ed immancabilmente si ripete sempre la stessa storia: partenza d’impeto da keniano indemoniato, parte centrale dove l’ottimismo non ti abbandona e poi all’improvviso, ai 700 mt, il consueto calvario! Le gambe si rifiutano di continuare a spingere, le braccia vengono pervase da quel formicolio che speravi proprio non si presentasse anche quest’anno e il viso si contrae in espressioni di pura sofferenza. E mentre pensi di morire, come sempre arrivi, varchi il traguardo con la bocca che rigurgita ferro ad ogni colpo di tosse. Arrivi dai tuoi amici, compagni ed avversari che, fra sorrisi, prese in giro, pacche sulle spalle hanno un solo obiettivo: carpirti il tempo che hai fatto, approfittando dell’ultimo respiro che stai esalando! La conclusione, con la foto di gruppo, suggella la splendida giornata che stai passando e ti ricorda, una volta di più, quanto sia bello fare parte di questo gruppo speciale.

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TROFEO MONGA

UNA DEBUTTANTE NELLE CAMPESTRI ESORDISCE NEL CIRCUITO MONGA di Manuela Bassi

C

ome ogni anno siamo giunti all’appuntamento con il Monga, la competizione a squadre di corsa campestre. E come ogni anno il coach Max prepara la squadra al meglio: scarpe chiodate e via, sfruttando quei pochi dislivelli in erba nei pressi della Canottieri. Manco a tutti gli allenamenti, purtroppo, ma nonostante questo decido di dare il mio umile contributo. Parteciperò alla terza e alla quarta tappa: a Cittiglio e a Urgnano. Cittiglio si presenta all’alba con pennellate di tinte rosa nel cielo che si specchia sul lago di Varese, circondato dalle Prealpi. Con questa immagine arrivo al parcheggio, predisposto proprio nei pressi del campo. Sono seconda. Ottima prestazione! Mi guardo in giro, nessun volto amico. Invece subito dopo arrivano il coach, Francesco, Stefano. Fa freddo, ma è tutto mitigato da una bella atmosfera di fuochi accesi qua e là e dall’arzilla signora Liberata che in sciavatt e scussà ci accoglie scherzosa. Arrivano anche le ragazze: Laura con Rosanna, Monica e poco dopo Adriana e Katia. Ok, ci siamo. Ci prepariamo con un breve riscaldamento. All’inizio del percorso c’è un dislivello in salita, breve, ma abbastanza intenso. Mi tranquillizza il fatto che il sole stia sorgendo. Si preannuncia una tiepida, ma soprattutto

asciutta giornata e ciò è cosa buona dal momento che non calzo scarpe chiodate. Il coach Max mi consiglia di mettermi sulla scia di Monica e di partire con calma. Il circuito consiste in due giri del campo, e ne sono ben felice: finirà tutto in un lasso di tempo accettabile, o almeno lo spero. Faccio tesoro delle parole del coach e mi metto in coda a Monica, e anche a Laura. Le guardo correre davanti a me e come sempre, all’inizio, mi sembra di non avere già più fiato, il tutto amplificato da questo primo dislivello. A metà del primo giro si presenta una bella discesa. Lascio andare le gambe e accelero cercando anche di recuperare il fiato. Bene. Sono “già” al secondo giro. Sento i compagni di squadra che a bordo pista ci incitano. Arrivo al traguardo guardando sempre le scarpette di Monica che mi precede. È fatta! Sono contenta di aver terminato e soddisfatta per la discreta prestazione, secondo i miei seppur timidi standard. La quarta e ultima tappa del Monga non poteva che essere disputata a Urgnano. Nel pronunciare il nome già percepisco la pesantezza del luogo. Pesantezza che viene confermata dall’aria carica di umidità. Il meteo non dà il minimo cenno di miglioramento, anzi: non facciamo in tempo a terminare il riscaldamento che inizia a scendere una pioggerella fastidiosa che in pochi minuti rende pesante anche il terreno. E io, ostinata

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TROFEO MONGA o forse troppo fiduciosa, ho sempre le solite scarpe senza chiodi... Stavolta credo che il coach mi dia per “persa” e oltre a non dispensarmi qualche consiglio essenziale, manco mi degna di un insulto. Si parte. Tengo comunque a mente il consiglio della tappa precedente e da buona allieva mi piazzo dietro Monica con l’intento di non mollarla. Nonostante il percorso sia tutto in piano, avverto subito la fatica. Alla prima curva faccio una bella scivolata sul fango e con un gran colpo di... reni resto in piedi. Per la tensione mi sono tutta contratta e mi parte così un crampo al costato che mi impedisce di espandere completamente la cassa toracica durante la respirazione. Voglio fermarmi. Rallento e con la velocità diminuisce anche la respirazione e il crampo diventa più gestibile. Intanto vedo le scarpette di Monica che si allontanano. Chiamo Laura, credo sia dietro di me di pochi passi. Questa mattina

ha deciso di venire a gareggiare nonostante il suo mal di schiena. Mi risponde. Ergo: non posso mollare per un crampo! Corro a fatica gli ultimi tre giri. Ma anche stavolta passo il traguardo. È fatta! Ringrazio le scarpette di Monica che mi hanno indicato il percorso, come a Pollicino. Ringrazio Laura: senza la sua tenacia, forse non avrei terminato la gara. E soprattutto ringrazio il coach che, nonostante le mie scarpe inadatte e gli allenamenti per le campestri disertati, ha creduto in me.

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CANOTTIERI RUNNING TEAM


TROFEO MONGA

SENSAZIONI SEMPRE NUOVE di Elvio Pellegrinuzzi

I

l trofeo Monga è proprio bello; anche quest’anno averlo potuto correre ti ha riempito di sensazioni sempre nuove che difficilmente trovi nelle altre corse su strada. Ti trovi a correre sull’erba, nel fango, ad evitare buche, a saltare fossi, a fare salite e ripide discese, ad aspettare con trepidazione lo sparo, ad usare ogni tanto i gomiti, a faticare sulle ripartenze, a sprintare con il tuo avversario in classifica. Devi scegliere i chiodi giusti; “coach cosa ne dici vanno bene i miei… devo mettere i 12 o i 9”. Facciamo il sopralluogo del percorso; come partiamo, “a palla” o “cauti”? Ti guardi in giro al riscaldamento: anche questa volta ci sono tutti, non manca nessuno, i forti ci sono sempre. È una gara a tappe e non devi mancarne neanche una, altrimenti sei spacciato; ti segni in agenda le date contro il rischio weekend: Pioltello, Treviglio, Cittiglio, Urgnano. C’è chi per farle tutte si inventa scuse: malattie dei figli, tempo brutto, mal d’auto… Parte la squadra femminile per prima; andiamo a fare il tifo. Grandissime le nostre ragazze: hanno difeso i colori della Canottieri in maniera fantastica raggiungendo un bellissimo secondo posto. Un po’ meno i maschietti… troppe defezioni… Subito dopo tocca ai “ragazzi” over 60 e oltre. Siamo un bel gruppo e darsi tutti insieme un cenno di incoraggiamento alla partenza ti riempie di gioia e ti dà la giusta carica. Ci sono le formazioni schierate: la mia con Marino Sforna, Antonio Lazzaretto e Paolo

Bonfanti. Un plauso particolare a Paolo, grande esempio di attaccamento al gruppo e alla squadra: ha corso tutte le tappe nonostante la sua “allergia” alle campestri; lui è un uomo da strada, anzi da autostrada…. un guerriero sotto quell’aria da gentleman. Con Marino e Antonio (con tanti acciacchi) grandi sfide che mi hanno aiutato a stare nella parte alta della classifica. Per ben due volte sono arrivato davanti anche a Marino; ma ho dei dubbi che alla fine mi abbia lasciato passare… Mi raccomando, Marino, non stare solo sull’erba vieni anche sull’asfalto! Sei un punto di riferimento. Un “BRAVI” a tutti, donne e uomini, ora si va verso le mezze maratone; un grande in bocca al lupo a questa grande squadra e un arrivederci al prossimo Monga con l’augurio di essere sempre di più.

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TROFEO MONGA

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TROFEO MONGA

CAMPESTRI CHE PASSIONE! di Katia Rossi

C

on l’arrivo dell’inverno, come tutti gli anni, ricominciano le campestri. Le campestri, come i trail, mi hanno sempre affascinata. Trovo siano delle gare divertenti dove il gesto tecnico della corsa viene esaltato. Quest’anno devo ammettere di essere soddisfatta perché per la prima volta sono riuscita a correre, non solo tutte le quattro gare del circuito Monga, ma anche il Campaccio e la Cinque Mulini che non avevo mai fatto.

Bellissime gare, perche’ essendo internazionali sono organizzate molto bene e i percorsi sono stupendi. Quest’anno le prove del Monga erano quattro e non cinque come negli anni passati. La prima è stata a Pioltello. Ricordo sempre con piacere Pioltello in quanto fu per me l’esordio alle campestri il 9 febbraio 2016. Era stata divertente. Non avendo le scarpe chiodate, l’avevo corsa con delle scarpe da trail. Quel giorno c’era molto fango e mi sembrava di correre nelle sabbie mobili. A fine gara

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TROFEO MONGA ero letteralmente ricoperta di fango fino alla schiena. Quest’anno le condizioni del terreno erano nettamente migliori. Il percorso, se non ricordo male, era lo stesso dell’anno scorso, bello perché un po’ movimentato. Una buona parte di gara purtroppo l’ho corsa con una scarpa slacciata. Fortunatamente non l’ho persa, anzi sul rettilineo finale sono riuscita persino ad allungare arrivando terza di categoria. La seconda tappa l’abbiamo corsa a Treviglio. Il tracciato era piatto, c’erano solo un piccolo fosso e un tronco da saltare. Quel giorno premiavano le prime tre di ogni categoria. Purtroppo sono arrivata 4^ a 14 secondi dalla terza, un’atleta della squadra Zeloforamagno. La conoscevo solo di nome. L’anno scorso nelle classifiche era sempre prima di me. Alle premiazioni di Treviglio sono riuscita finalmente a vederla. Dopo Treviglio nella classifica generale del circuito Monga anche questa volta risultava essere seconda davanti a me per due punti. Volevo per una volta arrivare prima di lei. Ho cercato di essere sempre costante negli allenamenti, anche in quelli del week end visto che i miei figli a turno si ammalavano e quindi non salivamo in montagna come nostro solito. Antonio Lazzaretto mi prendeva in giro, diceva che ero io a farli ammalare apposta per non saltare gli allenamenti. In questo periodo ho cercato di affiancarmi durante gli allenamenti della settimana a Paolo Bonfanti. Stimo molto Paolo in quanto nella corsa sa gestirsi bene. Lui tende a non partire forte ma ad andare in progressione. Sembra che non faccia mai fatica e quando decide di accelerare ci semina tutti. La terza gara l’abbiamo disputata a Cittiglio, un posto meraviglioso perché immerso nella natura. Ci si cambia nelle stalle in compagnia delle galline e dei galli. Ci sono anche gli Alpini che solitamente preparano il vin brûlé, ma questa volta si sono cimentati anche nella preparazione della polenta. Quest’anno siamo stati anche fortunati perché a farci compagnia c’era anche un bellissimo sole. Durante il riscaldamento con Adriana, nell’area di partenza, avevo visto la seconda della mia categoria, carica che

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sgambettava e faceva gli allunghi. Allo start sono partita come sempre concentrata e verso il terzo km ho sentito un respiro affannoso che si avvicinava sempre di più. Ad un certo punto mi si era affiancata sulla sinistra, mi sono voltata, era proprio lei. Negli ultimi 300 metri, leggermente in salita, ho cercato di allungare e spingere al massimo per lasciarla indietro. Davanti a me vedevo il traguardo, era finita. Ero riuscita finalmente a batterla. All’arrivo si è complimentata con me e mi ha chiesto di quale categoria fossi, io ingenuamente guardandola negli occhi le ho risposto la tua! Il suo viso aveva cambiato espressione. La gioia che sentivo era grande. Ora ci separava solo un punto. L’ultima gara, quella di Urgnano, sarebbe stata quella decisiva per la conquista del secondo posto. A questo punto volevo proprio conquistarlo. Non avevamo mai corso a Urgnano. Un posto nuovo per tutti noi. Il percorso non era il massimo. Si doveva girare intorno ad un campo sportivo più volte. Tutto piatto, niente fossi da saltare, salite. Giornata un po’ uggiosa. La prima batteria a partire è stata quella delle donne. Questa volta, sulla linea di partenza vicino a me, c’era anche lei che mi curava. Allo sparo sono partita facendo la mia gara concentrata verso il mio obiettivo. Questa volta ho cercato di tenere e di non mollare mai. Nell’ultimo giro ho sentito lo speaker che pronunciava il suo nome, si stava avvicinando. Ho allungato superando una ragazza. Ora davanti a me vedevo solo la grande Rox. A pochi metri dall’arrivo ho sentito il coach che mi ha urlato “vai così dritta al traguardo”. Avevo capito che ormai non poteva più raggiungermi. Con lo sguardo fisso e con il cuore ho tagliato il traguardo a soli quattro secondi dalla Rox. Avevo conquistato il secondo posto. Ero riuscita a raggiungere il mio obiettivo. Quel giorno sono stata premiata tre volte. Seconda di categoria nella gara, seconda del Circuito Monga ed infine ci hanno premiate seconde come squadra femminile Canottieri Milano. Meglio di così non poteva andare! Arrivederci all’anno prossimo (a buon intenditor …).


HAPPY RUN

2018

HAPPY RUN 2018

Una coinvolgente formula di mezza maratona di Paolo Bonfanti

A

vevo già adocchiato, tra le varie proposte che arrivano ai runners, questa corsa che mi intrigava per la sua formula originale, ma la collocazione (31 dicembre) e l’orario (8 di mattina), mi dicevo, certo non potranno attirare molti altri “patiti” o forse solo i più “attempati”, avendo i più giovani la testa rivolta più alla fine dell’ultimo giorno dell’anno, piuttosto che al suo inizio. Avevo perciò già in cuor mio rinunciato, perché sfidare da solo freddo, sonno e soprat-

tutto moglie (e in parte anche figlio) era veramente insostenibile. Ma quello che da solo non puoi fare, a meno di essere relegato nella categoria “pazzi”, ecco che con il gruppo diventa possibile, fino a trasformarti quasi in un “eroe” o perlomeno a sentirti tale. Marzio è stato il primo a parlarne, pur in previsione di un rientro il giorno prima da un non banale viaggio a Siracusa per il periodo natalizio, e così, preso coraggio, si sono via via aggiunti il ritrovato Massimo, il poliedrico

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HAPPY RUN

2018

Paride, il mitico Baldo e l’incredibile Adriana che riassume bene tutte le qualità del gruppetto. Appuntamento alle 7.30 (tutti puntuali, tranne naturalmente Aldo), lasciamo le nostre sacche nell’auto di Paride e ci dirigiamo alla partenza. Sembra che la partecipazione non sia molto folta (te credo!), ma alla fine tra competitiva e non competitiva che seguirà più tardi, si avvicina al migliaio di “dannati della corsa”. Ora spiego la formula, che è stata la molla che ha fatto scattare il mio interesse: 21 km all’americana (cioè ad eliminazione), per complessivi 7 giri da 3 km all’interno e ai margini del Parco Sempione, da correre entro i seguenti tempi massimi: 1° giro in 16’30’’ (5.30/km) 2° giro in 15’45’’ (5.15/km) 3° giro in 15’00’’ (5.00/km) 4° giro in 14’15’’ (4.45/km) 5° giro in 13’30’’ (4.30/km) 6° giro in 12’00’’ (4.00/km) 7° giro nel minor tempo possibile. Tra un giro e l’altro 30” di pausa per riorganizzare la partenza successiva. Tra noi non ci sono fenomeni, il massimo traguardo alla nostra portata era il 5° giro, ma al 6° abbiamo venduta cara la pelle, e alcuni hanno sfiorato l’impresa! Ma è stata proprio grazie a questa formula che abbiamo ancor più cementato la simpatia e l’intesa reciproca.

do soddisfatti e caldi al traguardo. Una breve coda per il ritiro dell’immancabile medaglia, un veloce ritorno all’auto di Paride per il “cambio”, i saluti, gli abbracci e gli auguri finali, hanno così concluso questa intensa mattina, facendo da prologo al giorno per noi più lungo dell’anno che meglio non poteva iniziare!

Praticamente, fino all’ultimo giro abbiamo corso sempre insieme, e questo è difficile che avvenga nelle altre gare. La possibilità poi di andare in progressione e di rifiatare ogni 3 km è una specie di elisir che non ti fa sentire la fatica e quando tutti abbiamo chiuso il sesto giro oltre il tempo limite, avendo tuttavia dato il meglio di noi stessi e quindi conservato ancora poche energie nel motore, è bastato uno sguardo: mica potevamo fermarci, mancavano solo tre chilometri a terminare la “mezza” e così, in defaticamento, ci siamo messi alle spalle anche l’ultimo giro, arrivan-

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CANOTTIERI RUNNING TEAM


IO E LA CORSA

IO E LA CORSA

I podisti della Canottieri Milano si raccontano

Nome e cognome: Marco Del Vecchio Data di nascita: 19/1/72 Inizia a correre nel: seriamente dal Settembre 2010 Per la Canottieri Milano dal: Settembre 2010 Altri sport praticati: Calcio, nuoto, gym, etc. etc. Professione: Sales Mgr Hobby: Sport, figli, viaggi, cinema, etc. Il libro più amato: Domanda difficile, quello che ho letto più velocemente è stato il “Codice da Vinci” Il film più amato: Wall Street RECORD PERSONALI 10 km: 37.56 Cusano Milanino maggio 2013 Mezza maratona: 1h.24.46 Stramilano marzo 2015 Maratona: 3h.05.27 Reggio Emilia dicembre 2013

Perché hai iniziato a correre? Stavo implodendo, volevo scaricare e soffrire, e l’Inter aveva appena conquistato il triplete (ergo, era ora di smettere).

uno ad uno”.

Mediamente quanti km corri alla settimana? Dipende dalla gara da affrontare, da 40 ai 70.

Che scarpe usi? Saucony, ne ho in uso molti modelli.

In quale momento della giornata ti alleni? Se posso a pranzo. Ti alleni da solo o in compagnia? Molto più spesso da solo, purtroppo. Torneranno i tempi in cui rincorrevo i gruppi “ad

La tua distanza preferita in gara? Maratona.

Segui una dieta particolare? No, anzi, ho cominciato a correre per non doverle seguire. Cosa mangi prima di una gara? Di tutto, ma oramai devo evitare alcolici “seri” (una volta me li concedevo di più).

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Prima di una gara hai qualche rito scaramantico? No. C’é mai stato un momento in cui avresti voluto mollare tutto? Mollare non è contemplato. Qual è l’episodio più curioso che ti è capitato durante una gara o un allenamento? Tommy che trova 50 euro. Era la prima volta che veniva a fare un lungo, quando io che ne facevo a dozzine non ho trovato mai “una mazza”. Ennesima conferma che c’è chi nasce con la camicia, e chi con la Canottiera (magari sociale, ma sempre canottiera). Nel bel mezzo di una gara vai in crisi: a cosa pensi? A mio figlio e all’insegnamento che gli passo: si deve sapere soffrire nei momenti difficili, quando si sta bene sono capaci tutti. Ti consideri un podista meticoloso o ti affidi di più all’istinto? Meticoloso nel recente, prima ero più istintivo e attaccavo sempre. Ma la preparazione è tutto. La gara che ti porti nel cuore? Prima maratona 2013, con i vecchi soci a tirarmi gli ultimi km, e mia moglie col pancione ad attendermi al traguardo (con mio figlio che si apprestava ad uscire).

Il vecchio gruppo degli “atleti veloci”, perché ci si allenava molto e tutti miglioravano con il supporto degli altri. Premio sospeso, dato che ci sono rimasto solo io, o quasi... In generale, si meritano tutti molto nel nostro gruppo, i senior soprattutto, i giovani meno (per ora almeno). Tre aggettivi per descrivere il tuo modo di correre. Rabbioso, costante, inesorabile. Tre aggettivi per descrivere il coach. Silente, disponibile, generoso. Se dovessi descrivere la tua qualità migliore? Non mollo mai. E il tuo difetto? Non mollo mai. Il tuo prossimo obiettivo? Personale: una maratona ancora molto competitiva. Futuribile: far correre a mio figlio il mille di Natale a 2.45 almeno. In tre parole: la corsa per te è… Metafora della vita, gioia, liberazione.

Che consiglio daresti a chi ha iniziato da poco a correre? Darsi sempre degli obiettivi sfidanti ma raggiungibili, e allenarsi con chi può passare esperienze e motivazioni aggiuntive. Per un giorno il coach sei tu e hai la possibilità di premiare tre Canottieri: nomi e motivazioni. Roberto Innocenti: perché sia di buon auspicio per tornare e perché ha visto la madonna con me ad Agosto facendo le ripetute alle 7 di mattina. Pietro Bessi: perché si sta allenando bene e conosce la sofferenza nella corsa come nella vita, ma ha sempre il sorriso.

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IO E LA CORSA

I podisti della Canottieri Milano si raccontano Nome e cognome: Francesco Ippolito Data di nascita: 2 luglio 1953 Inizia a correre nel: 2006 Per la Canottieri Milano dal: 2007 Altri sport praticati: vela, subacquea, ciclismo Professione: ora pensionato, prima esperto in risanamento di grosse aziende Hobby: musica, viaggiare Il libro più amato: tutto Asimov Il film più amato: Easy Rider RECORD PERSONALI 10 km: 50’15, Cusano Milanino, maggio 2011 Mezza maratona: 1:53’14, Monza, settembre 2012 Maratona: 4:14’39, Berlino, settembre 2012

Perché hai iniziato a correre? Ero molto sovrappeso (più o meno come ora…) e la corsa mi attirava molto, si può praticare ovunque e rilassa. Mediamente quanti km corri alla settimana? In questo periodo pochi, vengo da una lunga interruzione, quando sono più in forma 40/45. In quale momento della giornata ti alleni? Di solito all’ora di pranzo o la sera, non sono mattiniero. Ti alleni da solo o in compagnia? Di solito da solo perché ho dei ritmi diversi dalla maggior parte degli altri, ma cerco di

correre comunque col gruppo. La tua distanza preferita in gara? Ho corso qualche maratona e mi hanno appassionato, il mio desiderio è di ritornare a correrle ma senza affrettare i tempi per non infortunarmi… e cercando di perdere anche i 15/20 chili in eccesso, nel frattempo. Che scarpe usi? Normalmente Adidas Supernova A4, per il secondo paio alterno marche diverse, come Asics e Brooks. Segui una dieta particolare? Questa è una domanda un po’ carogna, vi-

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sta la mia stazza attuale… comunque mangio molta verdura, legumi, poca carne e soprattutto bianca, molto pesce, poco riso e pochissima pasta. Cosa mangi prima di una gara? Caffè o thè, fette biscottate, prima di una maratona un po’ di marmellata, niente latte. Prima di una gara hai qualche rito scaramantico? Niente di particolare, ma un po’ scaramantico lo sono… diciamo che al caso improvviso. C’é mai stato un momento in cui avresti voluto mollare tutto? No mai, ma ho avuto diversi periodi in cui proprio non sono riuscito per motivi vari ad allenarmi, e riprendere è difficile e richiede sempre molta forza di volontà. Inoltre, come tutti sanno, ingrasso facilmente, cosa che non aiuta… Qual è l’episodio più curioso che ti è capitato durante una gara o un allenamento? Sono stato investito da un vecchietto in scooter nella zona chiusa al traffico del Naviglio, durante il lunghissimo prima di una maratona (cui ho dovuto rinunciare per i danni). Il vecchietto era tanto preso dal tenere in mano una vanga mentre guidava che ha perso il controllo… e mi è venuto addosso! Nel bel mezzo di una gara vai in crisi: a cosa pensi? Utilizzo qualche esercizio yoga per allontanare i pensieri negativi, oltre a fare un po’ di stretching per le spalle, funziona. Ti consideri un podista meticoloso o ti affidi di più all’istinto? Sono meticoloso, ho bisogno di punti di riferimento per poter fare dei confronti. Per questo prediligo gli allenamenti “standard”, per esempio ripetute sempre della stessa lunghezza nella stessa sessione. La gara che ti porti nel cuore? La maratona di Valencia, il tifo del pubblico era incredibile, e spero prima o poi di poter dire quella di New York… Che consiglio daresti a chi ha iniziato da poco a correre? Di essere costanti (più di me!) e di seguire sempre i consigli di quelli più esperti, a se-

guire solo il proprio istinto o le proprie convinzioni difficilmente si migliora, soprattutto se si è poco esperti. Il Coach poi con i neofiti è fantastico (non so perché ma con le donne più che con gli uomini…), seguirlo sempre ma in particolare agli inizi aiuta molto a migliorare. Per un giorno il coach sei tu e hai la possibilità di premiare tre Canottieri: nomi e motivazioni. Ghigo perché è semplicemente… incredibile, Massimo perché non molla mai nonostante caschi a pezzi, le nostre atlete tutte perché sono sempre sorridenti e trasmettono allegria! Tre aggettivi per descrivere il tuo modo di correre. Cerco di ascoltarmi (per questo non ascolto musica) e di fare attenzione ai dettagli, per quanto possibile: respirazione, rumore dei passi, ritmo costante quando corro dei lunghi. Questo è anche un buon modo per distrarsi e sentire di meno la stanchezza. Tre aggettivi per descrivere il coach. Zucca un po’ dura ma ascolta gli altri, magari senza darlo troppo a vedere, ed è capace di rivedere le sue posizioni (cosa che non tutti sanno fare). E si possono anche non condividere alcune sue idee, ma sono comunque sempre frutto di un ragionamento. È molto leale ed apprezza in noi la lealtà, ed è sempre pronto ad ascoltarci ed aiutarci. Sa tenere unita la squadra anche nei momenti di difficoltà, anche se purtroppo facciamo meno attività come gruppo di una decina di anni fa. Se dovessi descrivere la tua qualità migliore? Penso di essere molto disponibile ad aiutare gli altri, se posso. E il tuo difetto? A volte sono troppo diretto e un po’ fumantino… ma sotto sotto sono buono, neh… Il tuo prossimo obiettivo? Tornare a correre regolarmente e a riprendere dei ritmi decenti… e tornare alle maratone! In tre parole: la corsa per te è… Divertimento, rilassamento, sfida con me stesso.

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CALENDARIO

GARE

Aprile 2019 / Luglio 2019 a cura di Roberto Mazzi

CANOTTIERI RUNNING TEAM

gare consigliate

DATA

CORSA

LUOGO

07/04/19

ARONA 10 KM

ARONA (NO)

07/04/19

MARATONA DI ROMA 42 KM

ROMA

07/04/19

GENERALI MILANO MARATHON 42 KM

MILANO

14/04/19

MARATONA DI PARIGI 42 KM

PARIGI

14/04/19

MEZZA MARATONA DI GENOVA 21 KM

GENOVA

14/04/19

LAGO MAGGIORE HALF MARATHON 21 KM

VERBANIA-STRESA (VCO)

14/04/19

LAGO MAGGIORE 10 KM

VERBANIA-STRESA (VCO)

RUN IN SEVESO 10 KM

CORRIMILANO

SEVESO (MI)

28/04/19

MARATONA DI MADRID 42 KM

MADRID

28/04/19

MARATONA DI LONDRA 42 KM

LONDRA

28/04/19

10 KM DEL MANZONI

LECCO (LC)

28/04/19

MEZZA MARATONA DEI 3 COMUNI

LACCHIARELLA (MI)

25/04/19

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CALENDARIO GARE 04/05/19

RUNNING DAY SARONNO 10 KM

SARONNO (VA)

05/05/19

RED BUCCELLA RUN 10 KM

VIGEVANO (PV)

CORRILAMBRO 7 KM

CORRIMILANO

PARCO LAMBRO (MI)

05/05/19

RUN IN COMO MEZZA MARATONA 21 KM

COMO

05/05/19

VOLKSWAGEN PRAGUE MARATHON 42 KM

PRAGA (REP.CECA)

05/05/19

PLACENTIA HALF MARATHON FOR UNICEF 21 KM

PIACENZA

STAFFETTA 24X1 ORA

PESCHIERA BORROMEO (MI)

MEZZA DI BUCCI 21 KM

BUCCINASCO (MI)

05/05/19 CANOTTIERI RUNNING TEAM

11 - 12/05/2019

CANOTTIERI RUNNING TEAM

12/05/19

MILANINO SOTTO LE STELLE 10 KM

CORRIMILANO

CUSANO MILANINO (MI)

19/05/19

MEZZA DEL NAVIGLIO 21 KM

CERNUSCO SUL NAVIGLIO (MI)

19/05/19

POLIMIRUN 10 KM POLITECNICO MILANO

CAMPUS BOVISA - MILANO

18/05/19

CANOTTIERI RUNNING TEAM

IN GIR A LA CAVA

01/06/19 CANOTTIERI RUNNING TEAM

02/06/19 07/06/19

CANOTTIERI RUNNING TEAM

PESCHIERA BORROMEO (MI)

CORTINA-DOBBIACO 30 KM

CORTINA D'AMPEZZO (BL)

CORSA DELLE CASCINE 10 KM

VILLASANTA (MB)

10 KM PARCO NORD

16/06/19 CANOTTIERI RUNNING TEAM

20/07/19

CORRIMILANO

CORRIMILANO

SESTO SAN GIOVANNI (MI)

STRALIVIGNO 21 KM

LIVIGNO (SO)

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L’ANGOLO DEL FISIOTERAPISTA a cura di Stefano Bason

LA PUBALGIA

L

a pubalgia è una tendinite che interessa i tendini di quei muscoli che si inseriscono sull’osso pubico. Può riguardare i muscoli adduttori che si inseriscono nella parte bassa del pube, condizione più frequente, oppure il muscolo retto dell’addome che si inserisce sulla parte superiore del pube. A volte le due forme di pubalgia si presentano congiuntamente. E’ una patologia tipica del calciatore che nell’atto di calciare il pallone sollecita fortemente i muscoli adduttori. Purtroppo anche il podista ne è soggetto, perché nell’appoggio mono podalico tutti i muscoli periferici dell’articolazione coxo femorale devono fare un grande lavoro di stabilizzazione. Come per tutte le tendiniti la causa è da ricercarsi in un eccesso di carico. Il sovraccarico può essere dovuto ad allenamenti troppo lunghi, troppo frequenti, troppo intensi, ad un insufficiente riposo o ad un mix delle condizioni precedenti. Disequilibri posturali, carenze di forza o difetti dell’appoggio possono essere elementi catalizzatori. SINTOMI Compare un dolore nella zona del pube, inizialmente il sintomo è sfumato e tende a scomparire con l’attività fisica ma con il tempo diventa sempre più intenso fino ad impedire lo svolgimento dell’attività sportiva. LA DIAGNOSI è prettamente clinica. La zona del pube è molto dolorosa alla digitopressione, dolore che compare anche con le manovre di adduzione contro resistenza. ESAMI STRUMENTALI L’ecografia è sufficiente per confermare la

diagnosi ed escludere eventuali ernie inguinali che generano sintomi simili alla pubalgia. Esistono molte altre patologie che generano dolore pubico ma in questo spazio non mi dilungherò nella loro descrizione. Ribadisco un concetto universale: il primo passo verso la guarigione è effettuare la giusta diagnosi. TRATTAMENTO Come per tutte le tendiniti l’attività sportiva deve essere interrotta. Il medico decide poi il trattamento farmacologico eventuale e quello fisioterapico. Le terapie strumentali più indicate sono onde d’urto, laser e Tecar terapia. Per nostra esperienza la Tecar ha un valore aggiunto perché ci permette di effettuare, durante il trattamento, lavori eccentrici, fasciali e decontratturanti sui muscoli interessati. Quando il dolore è passato è fondamentale effettuare un lavoro di ricondizionamento e preparatorio alla ripresa sportiva. Tale lavoro comprende esercizi di allungamento delle catene muscolare, di core stability e di verifica ed eventuale correzione della dinamica di corsa. PREVENZIONE La prevenzione deve mirare al mantenimento di tutti i muscoli periarticolari dell’anca molto elastici e nello stesso tempo forti. Quindi molto bene stretching passivo e dinamico ed esercizi di rinforzo. I muscoli sui quali agire sono sicuramente gli adduttori ma anche sartorio, piccolo e medio gluteo e gli addominali tutti. Ottimi gli esercizi di core stability.

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IO CORRO CAN

CONVENZIONI

Sono attive e in fase di aggiornamento le seguenti convenzioni: - ALTAMURA FISIOTERAPIA Via Altamura n. 8 - 20148 Milano - KOALA Via Dei Gracchi n. 26 - 20146 Milano - ENERVIT Viale Achille Papa n. 30 - 20149 Milano

CANOTTIERI RUNNING TEAM

Canottieri Milano Alzaia Naviglio Grande n. 160 20144 Milano - tel. 02 48952364 REDAZIONE Corrado Bonelli Pierpaolo Bonfanti Chiara Bottoni Michele Mauri Roberto Mazzi Paride Sciascia Massimo Zini

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO DELLA RIVISTA S. Bason M. Bassi M. Del Vecchio F. Ippolito M. Mariani E. Pellegrinuzzi L. Perucca D. Rimini K. Rossi

GRAZIE A... Il presente numero nasce grazie alla disponibilità e alla competenza delle persone qui sopra riportate. Il vero gradimento spetterà ai lettori, cui chiediamo di voler collaborare fin dal prossimo numero per poterlo migliorare con scritti, foto, esperienze, ricordi, comunque attinenti alla nostra comune passione.

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Indirizzo Via Dei Gracchi 26, 20146 Milano Tel: 02 469 0011/469 2886 Fax: 02 481 7888 web: www.koalasport.com mail: info@koalasport.com

Orari di apertura Lunedì: 15.30-19.00 da Martedì a Venerdì: 10.00-12.30 e 15.30-19.00 Sabato: 10.00-12.30 e 15.00-18.30

ALTAMURA FISIOTERAPIA VIA ALTAMURA 8 20148 MILANO TEL: 024048378


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