Economia del Mare n. 9 - Speciale Toscana

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indice 2

editoriale

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Il Modello Toscana Per una Leadership italiana nel mondo 3 Un’unica azione integrata di sviluppo del mare Intervista a Vincenzo Poerio, Presidente del Distretto tecnologico per la nautica e la portualità toscana

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Economia del Mare Magazine Maggio 2017 – Anno 5 Numero 9 Quadrimestrale – Registrazione al Tribunale di Latina numero 06/2011 www.economiadelmare.org

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Redazione: redazione@economiadelmare.org

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NAVIGO Centro di innovazione e di sviluppo della nautica e dell’Economia del Mare

Editore: Canali Aperti Srl www.canaliaperti.it info@canaliaperti.it

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Canali Aperti Srl è iscritta nel Registro Operatori della Comunicazione con il numero 20883 Stampa: Nuova Grafica 87 Via del Tavolato Snc 04014 Pontinia (Lt)

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Polifunzionali di interesse regionale Intervista al Segretario Generale dell’Autorità Portuale Regionale Toscana Fabrizio Morelli 24-25

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shipping e yachting Un Sistema Italia per l’Economia del mare Intervista a Michela Fucile, Presidente WISTA Italia e Confartigianato Lucca

nautica

Origin & blue Innovation Il Sistema di qualificazione delle Camere di commercio italiane dedicato alle imprese della filiera nautica 36-37

ricerca

Istituto di Biofisica CNR e Consorzio LaMMA 38

turismo

I Borghi più belli d’Italia in Toscana 39

ambiente

Le Aree Marine Protette della Toscana 40

eventi

Versilia Yachting Rendez-vous A Viareggio l’alta gamma della nautica

portualità turistica Porto della Maremma La cultura dell’accoglienza

enti

L’Economia del Mare è al centro delle strategie regionali Intervista al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi

logistica

turismo

Cieloverde Camping Village Nel cuore della Maremma Toscana una delle strutture turistiche più importanti d’Europa

enti

Viareggio: la magia di una città che respira con il ritmo delle onde Intervista al Sindaco Giorgio Del Ghingaro

formazione

Gli ITS del mare funzionano Intervista al Sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi

Impaginazione e progetto grafico: Ilaria Grimaldi

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eventi

nautica

portualità turistica

Marina di Scarlino Un sistema integrato a servizio degli amanti del mare

YARE 2017

ambiente

L’Economia del Mare al centro dell’agenda di Governo Intervista alla Sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo

Direttore responsabile: Roberta Busatto direttore@economiadelmare.org

formazione

La Fondazione ISYL

turismo

Il mare protagonista del paesaggio italiano Intervista al Ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini

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Il Distretto tecnologico per la nautica e la portualità toscano

4 La costa toscana 633 chilometri di straordinaria bellezza 5 Portualità e turismo per l’Economia del Mare Intervista a Luciano Serra, Presidente Assonat e Vicepresidente Confturismo

cluster

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portualità turistica Marina Cala Galera Si rinnova con un progetto all’avanguardia

studi e statistiche

Il valore dell’Economia del Mare della Toscana

La foto a pagina 2 è di Francesca Busatto. Copyright: Tutti i nomi e le denominazioni di prodotto e i logo utilizzati sono marchi registrati di proprietà dei rispettivi titolari

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“Noi che ci emozioniamo ancora davanti al mare” - Pino Daniele -

Il Modello Toscana

Per una leadership italiana nel mondo Lo scorso numero abbiamo aperto il viaggio lungo l’Italia del nostro Speciale Regioni con il Lazio. E lo abbiamo fatto con la sensazione che qualcosa si stesse muovendo nel mondo dell’Economia del Mare nazionale. La Riforma del Ministro Graziano Delrio, che ha dato vita alle nuove Autorità di Sistema Portuale, ha avuto l’inconfutabile merito di riportare l’attenzione del Paese su uno dei suoi settori di punta. Ma non è la sola iniziativa che ha dato un contributo alla crescita dell’Economia del Mare. In questo numero ne racconteremo in particolare due, entrambe “Made in Tuscany”. La nuova normativa su escavi e dragaggi condotta da Silvia Velo, Sottosegretaria all’Ambiente nata a Campiglia Marittima, in provincia di Piombino, e il successo del sistema degli ITS, sostenuto convintamente dal fiorentino Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi. Accanto a loro, il Ministro Dario Franceschini, con il quale abbiamo parlato di turismo e cultura al servizio dell’Economia del Mare. La Toscana è una delle regioni italiane con una più chiara vocazione marittima. Esprime una leadership indiscussa nella produzione cantieristica della nautica da diporto e un ruolo di primo piano nell’offerta di posti barca. Ed è proprio da qui che siamo partiti per raccontarne punti di forza, criticità, progetti e protagonisti. In questo numero Speciale abbiamo, infatti, parlato soprattutto di nautica, portualità e turismo, grazie al contributo di rappresentanti imprenditoriali, associativi e istituzionali tra i più importanti in Italia. Ne è emerso un quadro ben definito, che vede la Toscana competere a livello internazionale grazie all’altissima qualità della sua offerta. Lo conferma il Presidente della Regione Enrico Rossi con i suoi investimenti a sostegno del rafforzamento infrastrutturale, di governance e della promozione. Sarà per questo che, come ci racconta lo stesso Rossi nell’intervista a pagina 12, tra il 2011 e il 2015 le imprese toscane legate all’Economia del Mare sono cresciute del 4,2%, superando la quota 13.000, occupando 54.000 persone e generando un valore aggiunto di 2,7 miliardi di euro. Tra queste, spiccano certamente i cantieri operanti nel settore della costruzione di imbarcazioni superiori ai 30 metri, grazie ai quali la Toscana è prima nel mondo. Sono tutti rappresentati nel Distretto per la nautica e la portualità nato nel 2016 e che ha avviato un innovativo percorso a sostegno della crescita dell’Economia del Mare, che ben ci racconta il suo presidente Vincenzo Poerio. Un modello che, se replicato nelle altre regioni italiane e adattato alle specificità di ciascuna, siamo certi potrebbe contribuire a costruire un disegno strategico unico nazionale.

Roberta Busatto Direttore Responsabile

editoriale

Un’unica azione integrata di sviluppo del mare Intervista a Vincenzo Poerio, Presidente del Distretto tecnologico per la nautica e la portualità toscano I numeri parlano chiaro e ci dicono che la Toscana, e in particolare Viareggio e la Versilia, sono leader nel mondo nella produzione dei mega yacht. Da un anno la Regione ha istituito un Distretto tecnologico dedicato alla nautica e alla portualità che rappresenta oltre 200 imprese, tra cui gli otto più importanti cantieri al mondo. Il nostro viaggio non poteva quindi che cominciare da qui, con l’intervista al suo presidente Vincenzo Poerio, AD di Benetti ed ex Presidente di Navigo, ruolo ricoperto oggi da Katia Balducci. Nell’immaginario di molti la Toscana è il cuore della nautica italiana che conta. E’ così? L’Italia è il primo paese al mondo per produzione di mega yacht. Rappresentiamo il 40% della produzione mondiale sopra i 30 metri. La Toscana il 25%. Parliamo di 5.100 imbarcazioni nel mondo, che valgono dagli 8 milioni di euro in su. Ogni anno vengono prodotte più di 300 grandi imbarcazioni, di queste la Toscana ne produce 80. E le previsioni confermano la crescita costante del settore. Questo significa 10 miliardi di euro per l’economia nazionale tra produzione, subfornitura, servizi, commercio, charter, ecc. La fortuna della Toscana è di essere il primo centro al mondo nella produzione. La sfortuna è che ancora non siamo il primo centro al mondo nei servizi. In che modo il Distretto per la nautica e la portualità toscano che lei presiede opera per ridurre questo gap? Credo molto nell’importanza dei distretti per lo sviluppo dei territori. Ma sono convinto che questi debbano compiere un importante passaggio da distretto esclusivamente tecnologico a distretto strategico. È quanto noi stiamo facendo. Ogni Paese e ogni sua regione dovrebbero avere un programma con progetti a medio e lungo termine, costruendo un percorso che aiuti a individuare dove indirizzare gli investimenti. E il distretto dovrebbe essere il luogo di elaborazione di questo percorso. Attraverso i distretti, è possibile entrare nelle regioni per farne emergere le peculiarità, mettendo a fattor comune problematiche simili e costruendo un unico progetto di sviluppo nazionale per l’Economia del Mare. Sicuramente il nascente Cluster Tecnologico Nazionale potrà dare in tal senso un enorme contributo. Quali sono i principali vantaggi per le imprese? Il Distretto tecnologico porta certamente vantaggi in termini di efficienza. Il nostro principale punto di forza è il confronto con le imprese, attraverso il quale riusciamo a capire i problemi e a fare progetti chiari di sviluppo. Evitando repliche, indirizzando la semplificazione, rendendo le cose più fluide e permettendo alle aziende uno sviluppo omogeneo. Il Distretto per la nautica e la portualità toscano ha un soggetto gestore che opera per dare anche alle aziende piccole la possibilità di associarsi, con l’obiettivo di avere un luogo in cui condividere le idee e capire come svilupparle. Le imprese possono suggerire indirizzi ancora da esplorare o portare una propria idea da sviluppare con l’aiuto della rete. Nel distretto abbiamo due comitati: uno di indirizzo rappresentato da Università, imprese ed associazioni e uno strategico-territoriale con i Comuni della costa toscana. Siamo l’unico distretto dei dodici toscani ad accomunare tutti i territori per fare insieme strategie di sviluppo della costa. Certamente dunque il distretto fa bene alle imprese. Con Navigo abbiamo

attratto più di 10 milioni di euro per 150 progetti finanziati a fondo perduto. Ma non basta. Dobbiamo trovare il modo per far crescere i servizi. E semplificare. Dobbiamo guardare agli altri settori dell’Economia del Mare in un’unica azione integrata di sviluppo. Quindi dalla Nautica e dalla Portualità all’Economia del Mare? Assolutamente. Stiamo lavorando con la Regione affinché il nostro distretto diventi il Distretto del mare. Non è possibile ragionare sulla nautica senza considerare la portualità, la logistica, il turismo, la pesca, l’ambiente, la formazione, la cultura, lo sport. Ed è proprio questo il modo per ridurre quel gap in termini di servizi che ancora oggi frena lo sviluppo internazionale della Toscana. Solo integrando settori e competenze possiamo sviluppare i servizi. E solo migliorando i servizi possiamo creare ulteriori posti di lavoro e far crescere il territorio. Quali sono i principali progetti del Distretto? Abbiamo aperto un percorso che attraverso una nuova metodologia di confronto e l’organizzazione di eventi innovativi sia in grado di riportare la Toscana, e con lei l’Italia, al centro dell’attenzione internazionale. Organizziamo YARE, nato per legare il mondo dei servizi con chi li usa e cioè i comandanti. Partecipiamo al SEATEC di Carrara, l’unico salone in Italia a occuparsi di accessoristica in modo specifico. Abbiamo lanciato il VERSILIA YACHTING RENDEZ VOUS, perché siamo i primi produttori al mondo di mega yacht e vogliamo parlare direttamente con i nostri clienti per far vedere loro le bellezze della Toscana e quello che sappiamo fare. Viareggio è un cantiere produttivo continuamente in funzione. Ed è incredibile vederlo lavorare. Sosteniamo il MEETING ARGENTARIO, che deve essere il luogo in cui confrontarsi annualmente allo scopo di decidere le azioni comuni da portare avanti a medio e lungo termine, senza trionfalismi ma mettendo in evidenza le cose su cui lavorare. E poi abbiamo costituito la FONDAZIONE ISYL, che ha l’obiettivo di formare personale operativo nel settore dello yachting. È un progetto importante che negli anni, mattone dopo mattone, può crescere. Abbiamo deciso di puntare sui giovani e il nostro obiettivo non è solo la formazione fine a se stessa ma l’avviamento al lavoro.

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degli ospiti dei cosiddetti Marina Resort. Questo processo di crescita però deve ora essere facilitato dalle componenti associative maggiormente rappresentative del settore. Occorre fare progetti comuni evitando protagonismi che sono ormai fuori luogo e fuori tempo. Quali sono gli ultimi più importanti progetti di Assonat? Abbiamo dato vita a un portale finalizzato a presentare l’offerta della portualità turistica a tutti gli operatori, mettendo a disposizione gratuitamente dei porti la piattaforma TripIn View, che dà nuove opportunità tecniche e funzionali capaci di valorizzare i marina italiani nell’accoglienza ai diportisti. Il sito è attualmente visitato da utenti di oltre 190 Paesi. Abbiamo, poi, istituito percorsi formativi gratuiti per ogni tipologia di operatore presente nei marina e li abbiamo portati su tutto il territorio nazionale. Si tratta di iniziative che abbiamo messo a disposizione, non solo dei nostri associati, ma di tutte le strutture nautiche interessate.

LA COSTA TOSCANA

633 chilometri di straordinaria bellezza La Regione Toscana ha una costa di 633

che si estende su circa 80.000

ettari.

chilometri, incluso il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano,

Il Parco è costituito da 7 isole disposte a semicerchio fra il basso Mar Ligure e l’alto Mar Tirreno e da circa 40 isolotti:

Elba è l’isola maggiore dell’Arcipelago Toscano e la terza italiana con uno sviluppo costiero di 147 Km e una superficie di 223,5 Kmq; Giglio, granitica e montuosa, è la seconda isola dell’Arcipelago per dimensioni ed abitanti con uno sviluppo costiero di 28 Km e una superficie di 21,2 Kmq; Capraia è un isola di origine vulcanica con uno sviluppo costiero di 27 Km e una superficie di 19,3 Kmq; Montecristo è Riserva naturalistica integrale dal 1971 e quindi accessibile solo per ragioni scientifiche. Ha uno sviluppo costiero di 16 Km e una superficie di 10,4 Kmq; Pianosa, dichiarata Riserva naturalistica dal 1996, ha uno sviluppo costiero di 26 Km e una superficie di 10,2 Kmq; Giannutri, che conserva ancora i resti di una ricca villa romana, ha uno sviluppo costiero di 11 Km e una superficie di 2,6 Kmq; Gorgona è la più piccola e la più settentrionale delle isole dell’Arcipelago con uno sviluppo costiero di 5,5 Km e una superficie di 2,2 Kmq.

Portualità e turismo per l’Economia del Mare Intervista a Luciano Serra, Presidente Assonat e Vicepresidente Confturismo Cosa manca all’Italia per crescere nell’Economia del Mare? L’Italia deve prendere coscienza dell’importanza dell’Economia del Mare, formulando concretamente un progetto strategico che sappia valorizzare e consolidare nei prossimi decenni la crescita di un settore sempre più importante. In tal senso le imprese assumono un ruolo di primo piano, grazie ai loro investimenti privati e alla capacità di rispondere in maniera pronta ai cambiamenti di mercato. Cosa che fanno spesso rischiando in proprio e senza alcuna garanzia. Ha notato anche lei una maggiore attenzione negli ultimi Governi italiani? C’è stata certamente un’inversione di tendenza rispetto a un passato in cui la portualità turistica e la nautica in particolare erano stati oggetto di provvedimenti legislativi penalizzanti. La tassa di possesso ha rischiato di ferire a morte molte imprese. Ma grazie anche al lavoro dell’associazione in questi anni, il settore ha saputo resistere alla crisi. E ora la portualità turistica potrà svolgere un ruolo sempre più determinante nell’Economia del Mare. Voglio anche ringraziare pubblicamente il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio per il suo impegno e la sua determinazione per l’attuazione definitiva del provvedimento che applica l’IVA al 10% a favore

Quali sono le priorità per il futuro? Vorremmo una disciplina nazionale delle concessioni di beni del demanio marittimo dedicati alla nautica da diporto che sia uniforme su tutto il territorio italiano. E che garantisca: una durata proporzionata e correlata al piano economico e finanziario degli investimenti; una proroga della concessione qualora si rendano necessari interventi richiesti da nuove normative, dalle autorità competenti o per investimenti migliorativi effettuati dal concessionario; il rinnovo delle concessioni demaniali che non si basino esclusivamente sulla migliore offerta economica, ma riconosca il valore professionale, tecnico e progettuale dell’imprenditore e dell’apporto dato nel valorizzare il bene demaniale affidato; semplificazione burocratica con norme chiare e non interpretabili. Chiediamo poi accesso ai fondi europei per facilitare gli investimenti volti alla riqualificazione generale delle attività e delle infrastrutture della portualità italiana e la modifica del codice della nautica. Lei è stato recentemente eletto Vicepresidente di Confturismo, quali sono le sue principali azioni nell’immediato? L’Italia ha raggiunto la quota di 56 milioni di turisti stranieri e si prevede un incremento costante dell’1,5% nei prossimi tre-quattro anni. È inutile sottolineare l’importanza di questo settore per l’economia italiana. Come Confturismo ci stiamo preparando al 2018, anno Italia/Cina. Svilupperemo progetti che coinvolgano le imprese nel miglioramento dell’offerta turistica. A partire dalla valorizzazione della Via Francigena, ben lontana da quello che rappresenta il cammino di Santiago di Compostela in Spagna. Ogni azienda adotterà un chilometro di strada per sistemarla e renderla pronta ad ospitare i camminatori. Per quanto mi riguarda, in particolare, mi occuperò direttamente di un progetto di valorizzazione delle Isole minori e della portualità turistica e lavorerò affinché un patrimonio prezioso come quello possa essere messo a disposizione dello sviluppo turistico nazionale. In Europa ogni anno arrivano 500 milioni di turisti che valgono 360 miliardi; in Italia la durata media di permanenza è di 3 / 3,5 giorni. Dobbiamo rafforzarci, basta pensare che quello 0,50 vale 600 milioni di euro.

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turismo Il mare protagonista del paesaggio italiano Intervista al Ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini

Qual è il futuro delle aree archeologiche costiere e marine e dei Musei del Mare italiani? In primo luogo se ne sta assicurando la tutela, e in tal senso sono arrivate le risorse per salvaguardare siti come quello di Kauolonia. Poi dovranno essere promossi e integrati nella promozione rivolta a chi sceglie il nostro mare.

zone belliche. È l’affermazione di un importante principio arrivata a pochi giorni dall’approvazione in Consiglio di Sicurezza dell’Onu di una risoluzione che getta le basi per i caschi blu della cultura, il risultato di un intenso lavoro diplomatico promosso dall’Italia a partire dal summit dei Ministri della Cultura all’Expo di Milano.

Che importanza attribuisce alla riqualificazione architettonica dei waterfront e delle aree portuali? Notevole, come dimostra il fatto che nel contesto del miliardo di euro destinati dal CIPE alla cultura ben 50 milioni andranno al recupero di Porto Vecchio di Trieste. Questa è una delle sfide più importanti che il Paese dovrà affrontare nei prossimi anni. Il porto voluto dagli Asburgo è un posto incredibile e può diventare una delle operazioni più importanti in Europa di riqualificazione di un’intera città.

Il 2017 è stato nominato Anno dei Borghi. Perché ritiene importante partire dai piccoli centri e qual è il ruolo dei borghi marini e costieri nella costruzione di una identità culturale e turistica italiana? Il nostro Paese custodisce un ricchissimo patrimonio diffuso fatto di arte, cultura, tradizioni, enogastronomia, paesaggio che è doveroso valorizzare. Offrire un’esperienza turistica lenta, più sostenibile e autentica, è determinante per una crescita armoniosa e sostenibile dei nostri territori. Creare nei tanti borghi del nostro Paese occasioni di occupazione, come dimostra l’esperienza degli hotel diffusi, permette di rigenerare comunità ferite dallo spopolamento e di offrire opportunità ai giovani.

Lei si è reso protagonista della risoluzione ONU sulla tutela del patrimonio culturale e dell’organizzazione del primo G7 Cultura della storia. In quella occasione è stato sottoscritta la cosiddetta dichiarazione di Firenze. Qual è il valore di questo documento e quali i suoi obiettivi principali? Con la dichiarazione di Firenze i ministri della cultura dei sette Paesi più avanzati del mondo hanno condannato la distruzione del patrimonio culturale e chiamato la comunità internazionale a un maggiore impegno nel contrasto al traffico illegale di beni culturali e nelle azioni di tutela per la salvaguardia di siti archeologici, monumenti, opere d’arte, beni librari e archivistici nelle

Il mare è da sempre fonte di ispirazione creativa per intellettuali, poeti e naviganti. Oggi può essere fonte di ispirazione per nuove idee e nuove imprese culturali? Certamente. Le risorse europee di Cultura Crea destinate alle industrie creative e alle imprese no profit che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio del Meridione permetteranno di liberare notevoli energie in tal senso, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie.

PIANO STRATEGICO DEL TURISMO PER L’ITALIA

Il 14 marzo si è svolta la prima Giornata nazionale del paesaggio. Secondo lei, quanto c’è di mare nel paesaggio italiano? Con quasi 7.500 chilometri di coste il mare è senz’altro un protagonista del paesaggio italiano. Non è un caso che una delle menzioni tematiche della Prima Giornata Nazionale del Paesaggio sia andata al recupero dell’area di Monte Orvile nel Comune di Posada in provincia di Nuoro, dove è stata realizzata un’area ad alta sostenibilità turistica con il recupero della pineta che garantisce la protezione delle dune dal vento, un parcheggio di scambio per minibus elettrici e una stazione di cicloposteggio e bike sharing comunale. In che modo le politiche di sostegno alla cultura e al turismo possono integrarsi con quelle in atto per l’Economia del Mare portate avanti dai suoi colleghi, in primis il Ministro Delrio con la sua Riforma portuale? La riforma delle autorità portuali, con il rilancio del settore crocieristico, si integra pienamente con le politiche intraprese per la cultura nell’ultimo triennio. La rivoluzione museale, che ha reso finalmente autonomi i musei statali, dotandoli di un bilancio, di un consiglio di amministrazione, di un consiglio scientifico e affidandoli alla guida di direttori scelti con bando internazionale, interessa molte realtà in stretta connessione con l’economia del mare: il Museo di Capodimonte e il Museo Archeologico Nazionale a Napoli, i parchi archeologici di Ercolano, Pompei e Paestum, il Palazzo Ducale a Genova, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, i Musei Archeologici Nazionali di Taranto e Reggio Calabria sono ora in grado di diventare potenti attrattori di quel turismo culturale che già si riversa sui nostri porti. Come si può rendere Nautica e Turismo un binomio vincente? La nautica italiana crea occupazione e lavoro, è un settore per il quale siamo leader globali. È un’industria di eccellenza, perché porta l’immagine del Paese nel mondo e traina anche il turismo, così come fanno in modo differente il nostro patrimonio culturale, la moda, la cucina, il paesaggio e lo

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turismo

stile di vita. Per questo unire tutti questi elementi in una visione comune che preveda un’offerta diffusa su tutto il territorio nazionale, seguendo il nuovo Piano Strategico del Turismo, è vitale per la crescita sostenibile del turismo nel nostro Paese. A novembre del 2016 è stato sottoscritto il primo contratto di sviluppo per i beni culturali e il turismo nelle isole italiane e del Mediterraneo: quali sono i suoi obiettivi e i principali risultati attesi? Le isole italiane rappresentano un patrimonio straordinario di biodiversità, cultura e storia e devono diventare un laboratorio di sostenibilità. Il volume del turismo sta conoscendo una crescita esponenziale a livello globale. Crescono le destinazioni concorrenti e al contempo aumenta fortemente il numero di potenziali viaggiatori. Fino agli anni Settanta, quando i viaggiatori a livello mondiale erano 25 milioni, l’Italia era la prima meta del turismo internazionale, oggi con un miliardo e mezzo di turisti siamo quinti. In questo scenario ci sono enormi potenzialità per le nostre realtà insulari, custodi di un’anima integra e autentica fatta di cultura, paesaggio, qualità della vita, prodotti e sapori. Mare e viaggio, mare e migrazione, mare e integrazione. Intorno a questi concetti l’Italia può assumere un ruolo di leadership nel Mediterraneo? Il Mediterraneo è da sempre un mare lungo il quale viaggiano uomini, merci e idee, un potente crogiuolo di civiltà al cui centro si trova l’Italia. Se saremo capaci di fare della cultura un elemento di unione e non di contrapposizione potremo giocare un ruolo di primo piano nel suo contesto. Per questo motivo due anni fa il Ministero dei beni e delle attività culturali ha lanciato Migrarti, un premio destinato all’espressione artistica e culturale delle comunità presenti nel nostro Paese: solo attraverso la conoscenza di queste realtà può avvenire quel confronto che può portare a un’autentica integrazione.

Il Piano Strategico del Turismo 2017-2022, presentato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 17 febbraio 2017. Obiettivo primario: rilanciare la leadership italiana sul mercato turistico mondiale. Con il PST, il Governo intende ridisegnare la programmazione in materia di economia del turismo rimettendola al centro delle politiche nazionali e dando operatività all’indirizzo strategico di creare una visione omogenea in tema di turismo e cultura. Il documento ha un orizzonte temporale di sei anni (2017-2022) e agisce su leve fondamentali come l’innovazione tecnologica e organizzativa, la valorizzazione delle competenze, la qualità dei servizi. Tali aspetti saranno integrati con la necessità di un utilizzo sostenibile e durevole del patrimonio ambientale e culturale. VISIONE Rilanciare la leadership dell’Italia sul mercato turistico e accrescere il contributo del turismo al benessere economico, sociale e sostenibile dei propri territori. PRINCIPI TRASVERSALI Sostenibilità, innovazione e accessibilità. OBIETTIVI A. Innovare, specializzare e integrare l’offerta nazionale B. Accrescere la competitività del sistema turistico C. Sviluppare un marketing efficace e innovativo D. Realizzare una governance efficiente e partecipata nel processo di elaborazione e definizione del Piano

OBIETTIVO A Il territorio al centro Il Piano mira ad ampliare l’offerta turistica nazionale per renderla più sostenibile e più competitiva. A tal fine promuove un incremento dei flussi di turisti, a partire dai grandi attrattori attraverso: • la riqualificazione dei grandi ‘landmark’ italiani del turismo balneare e delle grandi città d’arte come “porte di accesso” ad altri territori emergenti • la creazione di forme di percorrenza alternative (ad esempio vie e cammini) quali strumenti di conoscenza capillare e ramificata della storia e del patrimonio diffuso dell’Italia • la crescita di attrattività dei Siti Unesco e delle città della cultura, in modo da qualificare il nostro Paese come leader dell’Europa delle città

la fruizione responsabile di contesti paesaggistici diffusi, come i parchi naturali e marini, la montagna e le aree rurali. Il Piano punta inoltre ad attivare un’offerta complementare, integrata e ampliata, rispetto alle grandi destinazioni e ai principali prodotti turistici italiani (balneare, montano, congressuale, all’aria aperta, termale, enogastronomico). Pertanto sono previsti interventi volti ad arricchire l’offerta esistente e a far si che il richiamo esercitato dalle località maggiori diventi un’opportunità per la diffusione turistica verso i territori meno noti. •

OBIETTIVO B Competitività Questo obiettivo mira a creare condizioni favorevoli per il rilancio della filiera del turismo, in particolare: • promuovere l’innovazione, la digitalizzazione, la creatività • adeguare le infrastrutture per migliorare l’accessibilità e l’intermodalità • accrescere la quantità e la qualità dell’occupazione • alleggerire il carico normativo, burocratico e fiscale • rafforzare le reti di imprese e le filiere

OBIETTIVO C Domanda e mercati Terzo obiettivo generale del PST è un approccio unitario per comunicare il brand Italia e il suo complesso di valori distintivi. Il Piano promuove l’utilizzo prioritario di strumenti online per attrarre la domanda, favorendo una gestione dinamica dei mercati in cui intervenire, dei prodotti e delle strategie per promuoverli. Il marketing di cui il Paese deve dotarsi è differenziato e specializzato, articolato su un portafoglio di prodotti e relativi target, e su un’innovativa raccolta e analisi dei dati turistici.

OBIETTIVO D Governance La governance del Piano si basa su un processo dinamico e multi-livello, i cui elementi chiave sono il Comitato permanente per la promozione del turismo in Italia, la piattaforma partecipativa, i tavoli interistituzionali e gli strumenti di sorveglianza e monitoraggio sullo stato di avanzamento del Piano stesso. La governance rende permanente il confronto tra gli attori, gli stakeholder e i diversi livelli della pubblica amministrazione.

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ambiente L’Economia del Mare al centro dell’agenda di Governo Intervista alla Sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo Lei ha la delega per conto del Ministero dell’Ambiente al coordinamento delle politiche di tutela del mare e le connesse strategie di crescita economica sostenibile. Quali sono i principali obiettivi sui quali ha scelto di lavorare in questi ultimi anni? Il primo obiettivo a cui ho lavorato in questi anni è stato quello di portare il mare al centro dell’agenda di governo, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche come un’opportunità per uno sviluppo sostenibile. Su 20 Regioni, in Italia, solo 5 non sono bagnate dal mare. Questo fa capire quanto sia rilevante l’economia del mare nel nostro Paese. Secondo i recenti dati forniti da Unioncamere, le attività legate alla blue economy nel 2015 hanno prodotto quasi 43 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 3,5% del totale dell’economia nazionale, coinvolgendo oltre 835 mila occupati. L’economia del mare è, dunque una fetta rilevante del PIL italiano, che può e deve crescere all’insegna della sostenibilità ambientale. In una nostra intervista del 28 ottobre scorso, ci disse che non le piace quando dicono che l’ambiente è un freno allo sviluppo ma nemmeno il contrario. Come ha gestito il rapporto ambiente-sviluppo in questi anni al Governo? Intanto in tutte le azioni che abbiamo messo in campo, penso alla lotta all’erosione costiera o alla riforma dei dragaggi per citare alcuni esempi, abbiamo coinvolto tutti i soggetti interessati, Istituzioni, Enti Locali, associazioni di categoria e mondo scientifico. Lo ribadisco, l’ambiente non può essere in alcun modo un freno allo sviluppo. Faccio un esempio, il turismo. Con quasi 5 mila siti di balneazione sui circa 14 mila di tutti i Paesi europei, il nostro Paese rappresenta il 36% delle coste balneabili del continente europeo e uno dei problemi più gravi che affliggono le nostre coste è quello dell’erosione. Per prima cosa abbiamo sottoscritto con le Regioni rivierasche un Protocollo d’intesa per la stesura delle linee guida nazionali per la difesa delle coste dall’erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici. Con il protocollo è stato istituito il Tavolo Nazionale sull’Erosione Costiera che sta contribuendo ad affrontare la questione in forma coordinata e integrata individuando procedure comuni e omogenee per una gestione corretta e sostenibile della fascia costiera a livello nazionale. Si tratta di un’esperienza importante in quanto vede sedute attorno allo stesso tavolo istituzioni statali, regionali e comunità scientifica, unite per fronteggiare il fenomeno della continua perdita dei sedimenti. In questo modo affrontiamo un’emergenza ambientale ed economica, tutelando da una parte le nostre coste e, dall’altra, le attività sul territorio. È del tutto evidente, quindi, che abbiamo messo in campo un nuovo modello di azione che tiene conto della sostenibilità ambientale come vero e proprio motore di sviluppo economico. Dal settembre scorso è in vigore la nuova normativa sugli escavi e i dragaggi. Quanto è importante per favorire la crescita dei traffici di merci e persone nei nostri porti? E quali altri vantaggi porta alle imprese e all’ambiente? La riforma definisce, finalmente, un quadro regolamentare chiaro, certezza e semplificazione delle procedure. In sintesi una normativa che affronta in

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ambiente

A Pianosa la Villa dell’Agronomo diventa un Museo L’edificio della Casa dell’Agronomo, di proprietà del Demanio, è stato assegnato in concessione a canone agevolato al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che sarà titolare della progettazione e dell’esecuzione dell’intervento di recupero. La struttura architettonica dell’edificio nel corso del tempo ha subito una serie di trasformazioni ma da vecchie foto storiche è stato possibile risalire alla struttura originaria. La Casa dell’Agronomo è un manufatto di pregio ed è in corso una procedura per l’apposizione su di esso del decreto di vincolo da parte della Soprintendenza di Pisa Per capire l’importanza dell’edificio e della figura dell’Agronomo bisogna sapere che, all’epoca, la colonia penale agricola di Pianosa era una struttura all’avanguardia anche a livello internazionale. L’assetto razionale delle produzioni e tutte le attività colturali collegate erano fondamentali per il lavoro dei detenuti e determinanti per l’autosufficienza dell’isola penitenziario. Questo ruolo centrale dell’agricoltura rende ragione della sede pregevole utilizzata in passato e oggi purtroppo in cattivo stato di conservazione. L’obiettivo del progetto di recupero è di riproporre al pubblico una destinazione ad ecomuseo che mostri al visitatore il passato, attraverso la ricostruzione dell’abitazione e del laboratorio della figura dell’agronomo, quale uomo-studioso intento ad organizzare il progetto di sviluppo agricolo e zootecnico, in relazione alla prospettiva odierna di riqualificazione agricola dell’isola improntata al recupero delle varietà orticole e agricole. Le testimonianze del museo dovrebbero quindi essere sviluppate per dar corso al progetto “Orti ritrovati” per il quale sono già state avviate pratiche colturali nell’ex pollaio che hanno portato alla produzione di ortaggi senza impiego di nutrienti e diserbanti grazie al lavoro dei detenuti presenti sull’isola. I principali risultati generati dagli interventi di completamento strutturale e funzionale della Casa dell’Agronomo per la realizzazione di un eco museo dell’agricoltura interessano tre obiettivi: • Recupero di spazi attualmente chiusi o impraticabili da destinare ad attività di pubblico interesse; • Ricostituzione del valore aggiunto costituito dal recupero unitario dell’intero immobile; • Integrazione degli spazi interni con le aree agricole “ex colonia penale” riproponendo coltivazioni con prodotti tipici delle coltivazioni dei primi dell’ottocento. Per il recupero dell’immobile si procederà di comune accordo con la competente Soprintendenza di Pisa.

maniera organica la questione dei dragaggi nelle varie tipologie dei porti italiani. Vengono superate le difficoltà riscontrate in questi anni durante le operazioni di dragaggio e nella gestione del materiale dragato nei vari usi consentiti, casse di colmata, immersione a mare e ripascimento. Si tratta di un percorso di riforma atteso da anni che va nella direzione della semplificazione normativa e che favorisce l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per l’esecuzione degli interventi, a dimostrazione che sviluppo economico e sostenibilità ambientale possono e, anzi, devono coesistere. Un lavoro, anche questo, che il Ministero dell’Ambiente, ha portato avanti per più di un anno assieme ad altre amministrazioni e con il prezioso supporto del mondo scientifico. Da qualche giorno è online il nuovo portale www.erosionecostiera. isprambiente.it. Quali sono i suoi principali obiettivi? Il portale è il frutto di un lavoro messo a punto dal Ministero dell’Ambiente, dalle Direzioni per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque e per la Protezione della Natura e del Mare che hanno svolto un ruolo di supervisione dei lavori per garantire l’omogeneità di azione su scala nazionale e il Geoportale Nazionale che ha assunto il ruolo di infrastruttura cartografica di sintesi delle attività svolte in materia di difesa delle coste. Inoltre per ottenere un quadro conoscitivo omogeneo sull’assetto fisiografico delle coste italiane, è stata eseguita un’analisi sulle variazioni della linea di costa dal 1960 al 2012, oltre a una serie di elaborazioni preliminari utili a inquadrare l’entità delle problematiche esistenti lungo i litorali. Da oggi il Ministero dell’Ambiente ha un nuovo strumento per affrontare la problematica relativa alla difesa delle coste italiane e per monitorare le attività del TNEC, il Tavolo Nazionale per l’Erosione Costiera. Accanto alla sua intervista, riportiamo il progetto di riqualificazione della Villa dell’Agronomo di Pianosa che diventerà un Museo dell’agricoltura. Perché questa scelta? La Casa dell’Agronomo è un edificio di pregio, il più bello di Pianosa, realizzato dopo la metà ottocento per ospitare la residenza dell’agronomo, la figura chiave nel contesto isolano a cui veniva anche affidato il ruolo di vicedirettore del carcere. Proprio per il valore simbolico di questo manufatto abbiamo deciso di iniziare da qui, recuperando e riqualificando l’immobile e il giardino esterno che diventeranno un museo e un laboratorio dedicati all’agricoltura. L’immobile è passato ufficialmente dal Demanio al Parco Nazionale, che sarà titolare della progettazione e dell’esecuzione dell’intervento. Sarà un intervento da 540mila euro, di cui 300mila saranno stanziati dal Ministero dell’Ambiente e il resto dal Parco nazionale. Con questa iniziativa diamo il via, assieme agli altri Enti coinvolti, a un percorso di rilancio dell’Isola di Pianosa nell’ottica di un turismo che deve rimanere all’insegna della sostenibilità ambientale.

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formazione Gli ITS del mare funzionano Intervista al Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi

Quali sono le principali indicazioni che avete ottenuto dall’ultimo rapporto Indire sugli ITS italiani? Abbiamo la conferma che gli ITS funzionano. Il post diploma professionalizzante è utile per il sistema produttivo ma soprattutto per i ragazzi considerato che quasi l’80% dei diplomati trova lavoro, lavora a dodici mesi dal diploma, con buoni contratti. Il monitoraggio, realizzato da Indire su incarico del MIUR, ha evidenziato un incremento di tutti gli indicatori considerati: diplomati, occupati e, soprattutto occupati (incremento del 60,9%, 62,2% e 64,6% nel 2017 rispetto al 2015) in un’area di lavoro coerente con il profilo professionale di riferimento. Sono numeri che esprimono la forza del Sistema ITS e che testimoniano quanto il “terziario post-secondario” sostenendo lo sviluppo delle filiere produttive del territorio e l’occupazione dei giovani è un mondo che va sempre più sviluppandosi. La sfida che ne consegue è particolarmente importante, in quanto dalla capacità di risposta del sistema formativo dipendono gli scenari futuri di spendibilità di competenze a livello europeo e, quindi, i tassi di partecipazione e di permanenza nel mercato del lavoro. Se in prima istanza era importante declinare lo strumento giuridico più idoneo per far sì che la formazione tecnica terziaria non accademica che gli ITS rappresentano prendesse l’avvio anche in Italia come nel resto d’Europa, oggi è necessario far sì che questa offerta diventi una realtà stabile del nostro Paese volto a qualificarne i percorsi anche in ambito internazionale oltre che regionale e interregionale. Quali caratteristiche devono avere gli ITS per poter essere ritenuti efficaci? Detto in poche parole: gli ITS per essere ritenuti utili devono partire dalle aziende. Deve essere il tessuto produttivo a dirci quali figure non si trovano e a collaborare all’interno degli ITS per individuarle. Gli ITS non creano occupazione per il semplice fatto di esserci, ma solo se seguono le indicazioni e le richieste reali delle aziende. L’offerta formativa degli ITS nasce con l’obiettivo primario di promuovere i processi di innovazione correlati alle 6 aree tecnologiche e specifici ambiti per una formazione in stretta relazione con le esigenze produttive nazionali. La conferma dello stretto legame formazione-lavoro che caratterizza i corsi ITS è la scelta di una didattica esperienziale dove l’apprendimento si realizza attraverso fasi di tirocinio che gli studenti trascorrono nelle aziende, che favorisce l’acquisizione di competenze di elevato livello di specializzazione immediatamente spendibili nel mondo del lavoro, agevolando le imprese nella ricerca di figure specializzate da inserire nei processi aziendali. L’efficacia degli ITS quindi, si misura con un’offerta pensata per giovani diplomati, che sulla scia dei modelli internazionali più avanzati e con una didattica prevalentemente laboratoriale e partecipata dalle imprese, risponde sia alla domanda del mondo produttivo di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche sia alla richiesta di formazione da parte di giovani che vogliono acquisire competenze tecnico operative di processo e di prodotto e concrete possibilità di impiego e di crescita professionale.

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Che ruolo devono svolgere le Regioni e gli enti locali per migliorarne l’efficacia? Fondamentale. Alle Regioni spetta decidere quanti e quali corsi far partire, per questo possono tenere conto delle richieste che arrivano dalle aziende, come è utile, ma possono anche seguire altre indicazioni che non sempre aiutano gli ITS e soprattutto i ragazzi. Per questo abbiamo deciso da tre anni, insieme alle Regioni, di destinare il 30% delle risorse come quota premiale ai più bravi. Gli ITS che ricevono fondi aggiuntivi sono quelli che hanno dati positivi su selezione degli studenti, frequenze e soprattutto occupazione dei diplomati. Più funzioni più ti finanzio per aumentare corsi e opportunità. Secondo lei gli ITS riescono a rappresentare compiutamente l’espressione formativa del tessuto industriale ed economico dei territori in cui operano? Ha notato nel corso di questi anni un miglioramento in tal senso? Abbiamo rilevato attraverso i dati del recente monitoraggio l’incremento delle imprese per le attività di stage (incremento significativo nelle fasce 1 - 9 dipendenti; 10 – 49 e 50 – 249), elementi legati alle attività delle Fondazioni e, in particolare all’aumento del numero delle reti di collaborazioni e all’attività di ricognizione di fabbisogni formativi (orientamento, promozione e divulgazione del percorso e di formazione formatori). I dati evidenziano anche come tali attività siano meno frequenti nelle fondazioni che non raggiungono gli obiettivi prefissati dal sistema ITS. Sono numeri che ci convincono e fanno capire in che modo il sistema sta funzionando, quali sono le strategie che si rivelano vincenti e quali per contro sono le criticità da analizzare e migliorare con azioni specifiche affinché il percorso realizzato porti al successo tutti gli attori della filiera, dai giovani studenti alle imprese, passando per i docenti, le università e la gestione organizzativa. Mi sembra un ottimo risultato, una delle strade da percorrere per dare opportunità di lavoro ai nostri giovani e per arricchire le nostre imprese e i centri di ricerca con tecnici altamente qualificati.

La figura di Tecnico Superiore per la Mobilità delle persone e delle merci afferente all’area Mobilità sostenibile, a cui fanno riferimento molti ITS del mare, è tra quelle a maggiore occupazione. Sono in crescita gli occupati degli ultimi tre anni:

98 nel 2015 100 nel 2016 156 nel 2017

Qual è la strategia del Governo italiano per rilanciare e consolidare il sistema degli ITS? E quali investimenti sono previsti? Come Governo e come MIUR stiamo lavorando per individuare una strategia per rilanciare e consolidare il sistema degli ITS e farlo diventare il canale di formazione tecnica terziaria di questo Paese, efficace e visibile, alternativo all’università, di pari dignità. Innalzare la quota premiale per incentivare la qualità dei percorsi e l’elevazione del profilo anche in campo internazionale, è stata una ulteriore azione messa in campo per riconoscere alle Fondazioni il merito della loro offerta che il Miur premia appunto per incentivarne maggiormente lo sviluppo. Premio per incrementare collaborazioni, reti, imprese, enti, università e le stesse Regioni che fissano la programmazione, ad ampliare il campo di indagine e ricerca e soprattutto a rendere maggiormente visibile il tipo di offerta che dà valore al titolo di eccellenza che promuove il profilo del diplomato Tecnico Superiore. Da sottolineare anche il recente Avviso Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020, un bando di 140 mln di euro volto a qualificare i percorsi di alternanza scuola-lavoro che prevede misure per l’attuazione di percorsi destinati, oltre che agli studenti frequentanti gli ultimi 3 anni della scuola secondaria di secondo grado, anche a gruppi di studenti (20) frequentanti gli ITS interessati a Tirocini/stage aziendali in ambito interregionali o all’estero. Attività che unitamente alle misure messe in atto dalle Linee guida (C.U. 3 marzo 2016) che hanno definito, inoltre, la Commissione Nazionale per il Coordinamento dell’offerta formativa, rappresentano un ulteriore passo avanti per favorire i processi di coordinamento dell’offerta formativa e promuovere l’aggiornamento delle aree tecnologiche con relativi ambiti e figure.

Gli ITS del mare, attualmente, sono un esempio concreto, consolidato nel tempo, di come il modello degli ITS può e deve funzionare. Il recente monitoraggio, per quanto riguarda la figura di Tecnico Superiore per la Mobilità delle persone e delle merci afferente all’area Mobilità sostenibile, a cui fanno riferimento diversi ITS del mare, ha evidenziato un trend in crescita tra le figure con il maggior numero di occupati degli ultimi tre anni: 98 gli occupati nel 2015, 100 nel 2016 e 156 nel 2017.

Ritiene che sia possibile favorire anche attraverso gli ITS una maggiore integrazione dei mestieri legati ai trasporti marittimi con i servizi che più genericamente possiamo considerare afferenti l’Economia del Mare, come ad esempio il turismo? Il sistema degli ITS è oggi il canale formativo che offre le maggiori possibilità ai giovani di trovare uno sbocco occupazionale. Numeri che ci convincono che questa è la strada da percorrere per dare opportunità di lavoro ai nostri giovani e per arricchire le nostre imprese e i centri di ricerca con tecnici altamente qualificati. La filiera dell’economia del mare interessa diversi settori, dalla pesca e la cantieristica alle industrie estrattive marine, all’ambito del turismo, come ben dice e ha un peso e un valore strategico dato dalle sinergie tra le industrie. Gli ITS sono nati per stabilire da subito un legame molto forte con il mondo produttivo ed è ragionevole pensare che anche la loro programmazione regionale, in termini di adeguamento del sistema formativo, possa pensare a nuove figure professionali promuovendo il coinvolgimento degli ITS. Penso al Caboto di Gaeta, all’Accademia del Mare di Genova, ma anche alle altre regioni sul cui territorio sono nati gli ITS non solo del mare, che devono fare in modo che i sistemi produttivi ed istituzionali lavorino insieme per l’inserimento dei profili professionali necessari. In 97 percorsi ITS monitorati nel 2017 fondo è questa la missione degli ITS: alimentare i percorsi formativi di un 2.374 iscritte e iscritti monitorati processo di apprendimento continuo e altamente correlato alla necessità della struttura produttiva tale da so79,1% diplomate diplomati ha trovato un’occupazione a 12 stenere e innalzare l’attrattività e la mesi dalla fine del percorso competitività del territorio, compreso il Turismo.

Gli ITS riescono a integrarsi bene con gli altri percorsi formativi di istruzione secondaria superiore? Nei percorsi attivi, si. Se non ci sono le scuole un ITS non parte. Il problema è far conoscere dentro le realtà scolastiche del nostro Paese queste opportunità ed è l’aspetto sul quale ci stiamo concentrando in questo 87,5% occupate e occupati anno, un orientamento nel percorso Qual è invece il ruolo delle uniche lavorano in area coerente con il percorso di studi scolastico. L’offerta formativa dell’iversità e dei centri di ricerca del struzione terziaria non accademica, mare? quale quella proposta dagli ITS, naVorrei sottolineare l’importanza di 57 Fondazioni sce principalmente dall’integraziotutti i centri di ricerca, quindi anche ne fra sistemi educativi, territorio e delle università e dei centri di ricerca 6 Aree tecnologiche previste all’art. 7 del D.P.C.M. 25 gennaio sistema produttivo, con la sfida di del mare, per assolvere un compito 2008 (Mobilità sostenibile, Nuove tecnologie per la vita, Nuove dare continuità ai processi di apirrinunciabile: cooperare alla crescitecnologie per il Made in Italy, Tecnologie innovative per i beni e le attività prendimento dell’istruzione seconta, allo sviluppo del Paese, attraverculturali-turismo, Tecnologie della informazione e della comunicazione, Efficienza energetica) daria di secondo grado e offrire una so risultati che permettano a tutti nuova interessante possibilità, vicigli attori sociali (ricercatori, cittadini, na al mondo produttivo del proprio policy makers, industrie e organizza667 diplomate e diplomati con un contratto a tempo territorio, come alternativa alla forzioni del terzo settore, mondo della determinato, mazione terziaria accademica ofscuola) di lavorare insieme durante 493 a tempo indeterminato, 228 di apprendistato ferta dalle Università. l’intero processo di ricerca e innoÈ bene anche ricordare che per vazione, con l’obiettivo di avvicinare completare l’integrazione tra sistetale processo ai bisogni e alle necesmi lungo la filiera formativa è stato sottoscritto in sede di Conferenza Stato sità di tutti i cittadini italiani ed europei. Affinché questo avvenga non solo la Regioni uno specifico Accordo per consentire, ai giovani e agli adulti, in pos- ricerca necessita di essere alimentata in maniera continua e costante ma sesso di diploma professionale conseguito al termine dei percorsi quadrien- soprattutto di approfondire i rapporti con l’industria e la società come un’opnali di istruzione e formazione professionale (IeFP) di accedere ai percorsi portunità e un vantaggio per lo sviluppo del territorio e dell’intero Paese. ITS attraverso la partecipazione ai percorsi di istruzione e formazione tecni- Il contributo dei Centri di ricerca del mare, in tal senso, assume un ruolo deca superiore (IFTS) di durata annuale. terminante: sia per assicurare che gli ecosistemi marini rimangano o diventino sani, essendo così in grado di offrire i loro benefici anche in futuro, sia per Qual è la sua opinione sugli ITS del mare? migliorare le attività che fondano la propria esistenza sul mare e contribuire Abbiamo un mercato dell’economia del mare straordinario e un capitale alla crescita e alla creazione di posti di lavoro concentrandosi su quelle aree, umano che necessita di formazione. già indicate in precedenza dalla Commissione europea sul tema della “creIl sistema di istruzione nautica adottato dal MIUR, è organizzato su due li- scita blu” come energia rinnovabile, acquacoltura, turismo, risorse minerarie velli, parte di un’unica filiera formativa la cui continuità è conferita dall’ITS e biotecnologie sui quali puntare per la cosiddetta blue economy. in quanto si passa da una formazione generale dei percorsi della Scuola Secondaria Superiore degli Istituti Tecnici Trasporti e Logistica, ad una formazione professionalizzante, specifica, altamente specializzata e dinamicamente rispondente alle continue sollecitazioni che provengono in questo settore dalle normative nazionali ed internazionale dal sistema armatoriale. Per sapere di più sulla storia degli ITS del mare: Gli ITS del mare, infatti, approfondiscono gli aspetti scientifici, operativo/gehttp://www.economiadelmare.org/rivista/economia-del-mare-n-5/ stionali e giuridici (in relazione alle Convenzioni Internazionali STCW, SOLAS, MARPOL e MLC) e favoriscono il conseguimento, in modo coordinato e tracciabile delle certificazioni previste dalle norme vigenti.

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enti L’Economia del Mare è al centro delle strategie regionali

I 12 distretti tecnologici In Toscana insistono 12 distretti tecnologici.

Ciascuno di questi ha un ambito tecnologico di ricerca e innovazione specifico di interesse per la Toscana, che la Regione ha definito con delibera di Giunta n. 566 del 7 luglio 2014. La loro priorità è lavorare per il trasferimento dei risultati della ricerca alle imprese per generare innovazione e quindi maggiore competitività delle filiere produttive, per sviluppare reti di ricerca e collaborazioni fattive tra imprese e organismi di ricerca, come quelli appartenenti ai Poli di innovazione.

Intervista al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi Che ruolo ricopre l’Economia del Mare nelle strategie di sviluppo della Regione Toscana? La Toscana, con i suoi oltre 600 chilometri di coste, deve molto anche al suo mare, la cui economia rappresenta il 3,2% del nostro PIL ed è ricca di potenzialità da sfruttare pienamente. È per questo che con il “Piano strategico per lo sviluppo della Costa toscana” recentemente approvato dal Consiglio regionale si intende evitare che la Toscana corra a due velocità, rendendo più dinamica l’intera area costiera. Del resto tra il 2011 e il 2015 le imprese legate alla blue economy in Toscana sono cresciute del 4,2%. Si tratta di oltre 13.300 aziende, che occupano più di 54.000 addetti e generano un valore aggiunto di 2,7 miliardi di euro. Se si considera che un euro prodotto dalla blue economy ne genera 2 nel resto dell’economia, ben si capisce perché puntiamo sullo sviluppo di questo settore. Quali sono le vostre principali iniziative per l’Economia del Mare? Impossibile citarle tutte. Credo che nessuna altra Regione abbia dedicato così tante risorse a questo settore. Penso a Livorno con la Nuova Darsena Europa che ha destato l’interesse di player internazionali, primo tra tutti il governo cinese e al nuovo collegamento ferroviario che collega direttamente la Darsena Toscana alla direttrice Tirrenica, per finire con la progettazione definitiva dello scavalco ferroviario di collegamento tra porto e interporto. A Marina di Carrara, stiamo lavorando alle opere di riqualificazione del waterfront, l’interfaccia porto-città. A Piombino abbiamo appena concluso un imponente intervento che ha cambiato il volto e la sostanza di quello scalo, che è diventato attrattore di nuovi insediamenti, dalle piattaforme logistiche alla demolizione di navi. Quanto ai porti di interesse regionale consideriamo strategico il potenziamento di quello di Viareggio, per la piccola e media crocieristica, con la realizzazione della banchina commerciale. Ci sono poi gli interventi di adeguamento delle vie navigabili e degli interporti mediante il miglioramento della logistica tra il porto di Livorno e gli interporti di Guasticce e Gonfienti. Cosa prevede il Piano strategico per lo sviluppo della Costa Toscana? Promuove il rilancio della competitività dell’area, con un modello di sviluppo sostenibile. È per questo che sosteniamo la riqualificazione industriale e produttiva, perseguiamo il miglior raccordo tra il sistema della ricerca e della produzione di conoscenze e di competenze e i processi di innovazione del sistema produttivo ed economico, rilanciando l’economia del turismo anche attraverso la tutela della qualità ambientale e delle risorse naturalistiche. Perché è importante avere un Distretto tecnologico per la nautica e la portualità? Il Distretto della nautica, uno dei 12 individuati in Toscana, conta su oltre 200

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1. Distretto tecnologico regionale Moda 2. Distretto tecnologico Interni e Design 3. Distretto tecnologico Marmo e pietre ornamentali 4. Distretto tecnologico regionale Scienze della vita 5. Distretto tecnologico regionale Nuovi materiali 6. Distretto tecnologico regionale Automotive e meccanica 7. Distretto tecnologico per la Nautica e la portualità 8. Distretto tecnologico Ferroviario 9. Distretto tecnologico regionale Energia - Economia verde 10. Distretto tecnologico regionale FORTIS “ Fotonica Optoelettronica Robotica Telecomunicazioni, ICT e Spazio” 11. Distretto tecnologico regionale Smart city-Turismo-Beni culturali 12. Distretto tecnologico Cartario

imprese, 11 centri di competenza e servizi, 20 organismi di ricerca e 39 infrastrutture di ricerca industriale e trasferimento tecnologico. E quella di Lucca è la prima provincia italiana per valore assoluto prodotto dalla cantieristica, che è pari a 642,7 milioni di euro. La seconda, Gorizia, segue a ragguardevole distanza. Insomma siamo di fronte ad una realtà consolidata e all’avanguardia, capace di fare sistema, raggruppando le competenze e i contributi di una pluralità di soggetti. Per rimanere competitivi di fronte alla sfida globale e crescere ancora serve un’azione coordinata di sostegno all’innovazione all’interno di una filiera composta da circa 3.000 piccole e piccolissime imprese che impegnano nel complesso oltre 15.000 addetti. Adesso sta a questo settore dispiegare tutte le proprie potenzialità, utilizzando tutte le linee di finanziamento che mettiamo a disposizione per stimolare l’innovazione delle imprese e lo sviluppo di nuova imprenditorialità.

Come si può intervenire per favorire una crescita nei servizi a supporto della nautica, del diportismo e del turismo? Nel rapporto sul “Diporto nautico 2015” la Toscana ha 18.770 posti barca, poco meno di Liguria e Sardegna. E da noi la cantieristica rappresenta il 18,4% della blue economy. Consapevoli di questa rilevanza, puntiamo alla qualificazione e al miglioramento dell’efficienza delle infrastrutture portuali, a valorizzare i porti turistici ad elevata attrattività, e a creare una rete fondata sulle piccole dimensioni a basso impatto ambientale, attraverso il miglioramento dell’accessibilità e la dotazione di standard per il diporto. Sono azioni che riguardano molteplici aspetti della riqualificazione portuale: dalla manutenzione alla riparazione e alla messa in sicurezza delle opere di difesa, al pieno soddisfacimento degli standard nautici, all’adeguamento delle attrezzature del porto.

In che modo i grandi eventi possono contribuire a migliorare la visibilità internazionale della Toscana? La Toscana parte da livelli di conoscenza del suo brand molto alti e da una così vasta attrattività che la rende tra le più desiderate al mondo per una vacanza. I grandi eventi possono contribuire a diversificare la visibilità della Toscana a livello internazionale. Versilia Yachting Rendez-vous è un evento perfetto per mostrare il nostro saper fare e produrre beni di qualità, evidenziando che si può vivere una meravigliosa vacanza sulle nostre coste, di cui Viareggio e la Versilia sono ambasciatrici riconosciute in tutto il mondo.

È stato appena nominato il neo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale. Che prospettive di crescita ha lo shipping toscano secondo lei? Notevoli. Ne siamo talmente convinti da essere diventati la seconda regione per investimenti finanziari relativi alla logistica e alle infrastrutture portuali, dietro solo alle Fiandre. E vogliamo ricoprire un ruolo di primo piano nello sviluppo della portualità commerciale. Non a caso si è da poco concluso a Livorno il II° Forum Nazionale della Portualità e della Logistica, nel corso del quale Stefano Corsini si è presentato come nuova Autorità di sistema portuale del Tirreno. In quell’occasione il ministro Delrio ha riconosciuto le grandi potenzialità dei porti toscani.

Che ruolo svolge la port authority regionale e perché l’avete voluta? È un ente dipendente della Regione Toscana. Dal 2013 si occupa della pianificazione, progettazione e gestione delle aree portuali di Viareggio, Marina di Campo, Porto Santo Stefano e Isola del Giglio. Con questa scelta abbiamo migliorato la gestione dei porti di rilevanza regionale, prima affidata ai Comuni. È stato un fattore di innovazione amministrativa e razionalizzazione delle risorse in grado di rendere possibile il coordinamento delle esigenze regionali con quelle locali e garantire al contempo impulso e speditezza delle procedure. Quanto è importante secondo lei la Tirrenica? E quali altre opere strategiche potrebbero favorire lo sviluppo delle imprese regionali? Il corridoio Tirrenico, collegato con i porti e con la viabilità locale, rappresenta un’infrastruttura strategica di interesse regionale, nazionale ed europeo. Il nostro obiettivo è di completarlo, avviando i primi cantieri nel 2018. Nello stesso anno potrebbe partire il lotto zero di completamento della Due Mari, la Grosseto-Fano, un’altra opera fondamentale. A favorire la competitività del territorio costiero concorrono le opere nei porti di Livorno, Piombino e Marina di Carrara, i raccordi ferroviari di Livorno inaugurati a dicembre, il raddoppio ferroviario della Pistoia-Lucca e gli Assi viari di Lucca. La Regione Toscana, attraverso la sua assessora Cristina Grieco, coordina la IX Commissione della Conferenza Stato-Regioni dedicata a istruzione e formazione. Che ruolo pensa debbano svolgere le Regioni per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro? E pensa che l’Economia del Mare possa essere uno sbocco occupazionale importante per i giovani toscani? Sì, la Toscana punta molto sulla formazione. E l’assessora Grieco sta facendo un buon lavoro. Le nostre politiche sono orientate al risultato, cioè ad ottenere l’occupazione dei formati. E puntiamo ad incrementare quello che consideriamo un importante dato di partenza, costituito dai 15.000 addetti, oltre un terzo di quelli italiani, impiegati da 2.900 imprese attive lungo l’intera filiera della cantieristica, dalla costruzione, al refitting, dai servizi, al turismo. Il fatturato, con i suoi 1,5 miliardi di euro, rappresenta il 45% di quello italiano del settore e un quarto dei megayacht che solcano i mari del mondo sono prodotti in Toscana. Se a questo si aggiunge che il settore vanta un indotto stimato in circa 1.600 unità locali e 4.200 addetti, ben si comprende come ci sia ampio spazio per creare nuova occupazione, a partire da quella giovanile.

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studi e statistiche IL VALORE

DELL’ECONOMIA DEL MARE

DELLA TOSCANA > fonte UNIONCAMERE

La provincia di Lucca è 1a nell’export del settore cantieristico con il più fatturato: 642,7 milioni di euro di vendite su 3.053 milioni di euro complessivi. È 3a in termini di incidenze percentuali sui totali provinciali con il 16,2% La Toscana con Livorno è 2a nelle graduatorie provinciali secondo l’incidenza delle imprese dell’economia del mare sul totale economia della provincia con 12.3 La provincia di Livorno è 8 nelle graduatorie provinciali secondo la numerosità assoluta delle imprese dell’economia del mare con 4.031 aziende che costituiscono il 12,3 % del complessivo tessuto imprenditoriale provinciale e sono distribuite principalmente così: il 66% legate al turismo, il 12% legate alla filiera cantieristica e il 9% legate alla filiera ittica. a

La provincia di Livorno è 9 nelle prime dieci posizioni provinciali per l’economia del mare secondo il valore aggiunto prodotto con 970 milioni di euro e 8a per occupati con 18.600 a

> fonte REGIONE TOSCANA

> fonte FEDERAZIONE DEL MARE

La Toscana è 1a tra le regioni italiane per numero di posti barca con 19.382 (Federazione del mare su dato MIT). Indice sintetico regionale di intensità delle attività marittime 6° posto con indice di 106,7 Indice regionale di attività diportistica 2° posto con indice 112,2 Indice regionale di attività navalmeccanica e cantieristica 3° posto con indice di 113.7 Indice regionale di consistenza armatoriale 7° posto con indice di 101,3 Indice regionale di portualita e trasporto marittimo 9° posto con indice di 102,5 Indice regionale di pesca e acquacoltura 12° posto con indice di 96,7

Monte Argentario e Arcipelago Toscano sono le prime due destinazioni italiane più amate dai Divers di tutto il mondo. Il turismo in Toscana vale circa 8

Ad Agosto 2016 le imprese del cluster marittimo attive in Toscana erano il 12,1% del totale nazionale, seconda regione in Italia dopo il Veneto.

TRAFFICO MERCI Nel 2016 il Porto di Livorno ha movimentato 800mila TEUS (+2,5% rispetto al 2015) e 32.816 tonnellate merci. È il 4° porto italiano dopo Gioia Tauro, Genova e La Spezia. Tutte e tre le grandi alleanze toccano Livorno (2M – Ocean alliance – The alliance)

TRAFFICO CROCIERISTICO

L’ECCELLENZA TOSCANA DEL DISTRETTO NAUTICA E PORTUALITà 1,53 miliardi di euro

di fatturato (45% del totale italiano)

2.900 imprese (26% del totale italiano) 15.000

addetti nel settore (36% del totale italiano)

Livorno: 807.935 passeggeri movimentati nel 2016 (+15,8% rispetto al 2015)

5,6 addetti per azienda

Marina di Carrara: 13.069 (+52%)

58 marine

> fonte SRM - ASSOPORTI

25.000 ormeggi (18% del totale in Italia)

Imprese per provincia Livorno 22% (642 Imprese – 2.793 Addetti)

Lucca 37% (1.100 Imprese – 6.380 Addetti)

Massa Carrara 15% (413 Imprese – 2.406 Addetti)

Pisa 13% (371 Imprese – 2.185 Addetti)

Grosseto 13%

(374 Imprese – 1.159 Addetti)

201 imprese

di servizi a terra

miliardi di euro. > fonte NAVIGO

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studi e statistiche

studi e statistiche

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cluster GLOBAL ORDER BOOK 2016 Analisi dati a cura di Navigo

Nell’ordine del 2016 755 yacht sono di lunghezza superiore ai 24 mt. Tra questi, 424 superano la lunghezza dei 30 mt. Per quanto riguarda l’Italia, i cantieri con sede a Viareggio costruiscono 152 yacht sopra i 24mt. pari al 20,1% del totale mondiale e 103 yacht sopra i 30 mt. pari al 24,29% del totale mondiale.

IL DISTRETTO TECNOLOGICO PER LA NAUTICA E LA PORTUALITÀ TOSCANO Il Distretto tecnologico per la nautica e la portualità toscano è stato costituito ufficialmente nel 2016. La rete di imprese che lo gestisce è composta da Navigo, in qualità di capofila del progetto, insieme a Navicelli Pisa Spa e al Consorzio Tecnologico Magona. Tre soggetti che insieme guidano e partecipano a uno tra i poli distretti regionali più grandi e attivi, al quale già aderiscono 200 imprese, 11 centri di competenza e servizi, 20 organismi di ricerca e 39 infrastrutture di ricerca industriale e trasferimento tecnologico. Il settore della nautica rappresenta per la Toscana una delle più importanti scommesse sul proprio sviluppo futuro, in termini di imprenditorialità e di occupazione, caratterizzato da una indiscussa leadership sui mercati internazionali di un comparto economico di grande rilevanza che comprende, oltre alla produzione nautica dei grandi cantieri, anche le piccole realtà produttive di tipo artigianale che convivono con imprese leader internazionali. Anche per quanto riguarda la portualità, la Toscana gioca un importante ruolo in tutto il Mediterraneo con la possibilità di valorizzare ulteriormente il comparto del quale è leader (lo yachting), ma anche marine e approdi di piccole dimensioni o i porti commerciali per quanto riguarda la pesca e la logistica. Il distretto lavora sullo sviluppo di attività legate all’innovazione e alla tecnologia mettendo a punto azioni dedicate ai cantieri, alle imprese della filiera, alle marine e ai porti. Per quanto riguarda i cantieri navali, i servizi proposti dal distretto puntano a favorire e organizzare processi innovativi di produzione, trasferimenti tecnologici grazie alla collaborazione tra imprese, alla formazione e a una promozione condivisa del settore. Un supporto alle aziende, in particolar modo alle PMI, riguarda vari aspetti legati sia al consolidamento delle stesse imprese attraverso servizi rivolti al potenziamento della loro

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i principali obiettivi del distretto Fare network fra imprese, imprese e ricerca, imprese e banche Sostenere le imprese in modo concreto e pragmatico per raggiungere obiettivi di mercato oltre che nel trasferimento tecnologico Promuovere l’innovazione tecnologica e di mercato

Il mercato delle imbarcazioni superiori ai 50 metri ha registrato un incremento del 6%, tendenza che coinvolge direttamente Viareggio, da dove proviene una fetta consistente del fatturato complessivo dei mega yacht grazie alla presenza di una decina di super brand internazionali.

identità (formazione, organizzazione aziendale e controllo di gestione, certificazioni di processi e prodotti, digitalizzazione, comunicazione e management) e al loro potenziamento sul mercato (internazionalizzazione, marketing strategico e valutazione del potenziale, sviluppo reti ed eventi b2c o b2b).

L’innovazione tecnologica passerà anche dal potenziamento del rapporto mare/terra: i servizi pensati per marine e porti sono principalmente di marketing strategico, animazione economica, comunicazione e organizzazione eventi, predisposizione app, digitalizzazione dei processi, certificazione e formazione. Non ultimo l’ambito delle relazioni da far nascere o consolidare con altri distretti regionali e associazioni nazionali e internazionali per la definizione di un piano di confronto su progetti, servizi e strategie delle altre realtà esistenti e la collaborazione con le principali associazioni di categoria del settore per valutare collaborazioni su promozione, azioni aggregative, dati, analisi e proposte normative, formazione.

IL mercato degli yacht Il mercato degli yacht mostra un record italiano indiscusso, con la Toscana che gioca un ruolo di primo piano grazie alla rete di cantieri e imprese innovativi, di aziende di servizio e di capacità di accoglienza. La flotta dei Superyacht mostra una crescita interessante e un mercato stimolante per nuove costruzioni, refit & repair e aftersales. Il settore economico legato alla nautica comprende una grande varietà di attività, professioni e mestieri che coinvolgono più di 70 diversi tipi di profili dall’industria al turismo.

I SUPERYACHT Un megayacht dopo la sua produzione vale 6 volte il suo valore Si stimano: circa 5.000 unità sopra i 30 metri nel mondo circa 2.500 superyacht stazionano stabilmente nel Mediterraneo circa 1.000 superyacht gravitano attorno alle acque italiane

3,6 miliardi di euro

Organizzare e supportare eventi che favoriscano l’incontro fra imprese e fra imprese e clienti finali

il valore della capacità di spesa degli equipaggi a livello mondiale (viaggi, case, vita, vitto, spese varie, ecc)

Sviluppare le relazioni fra la nautica e gli altri settori dell’Economia del Mare, a partire dalla portualità turistica e da quella commerciale

8 persone in media a barca = 40.000 persone on board nel mondo

UNA CATENA DI PRODUZIONE A 360°

70 Specializzazioni imprese

61 Cantieri navali PRODUZIONE Aziende della subfornitura (elettromeccanica, impiantistica, falegnameria ebanisteria, fibre e tessuti, accessori, impianti di illuminazione, painting) Aziende per la fornitura di materie prime (legno, fibra di vetro vergine, componenti chimici)

AFTERMARKET Servizi dopo vendita Broker Ship Chandler Yacht management Servizi di classificazione Servizi a terra e a bordo Marine e porti, turismo nautico e servizi dedicati Fine vita yacht, dismissioni

circa 1 miliardo di euro l’impatto della flotta a terra

209 milioni di euro di spesa dei superyacht in transito in acque italiane

cluster

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formazione

eventi

La Fondazione ISYL Formazione ITS dedicata allo yachting ISYL – Italian Super Yacht Life – è una fondazione ITS che si occupa di progetti di formazione per preparare future professionalità del settore dello yachting, Con sede a Viareggio, cuore del comparto nautico italiano, opera dal 2014 nell’area tecnologica della mobilità sostenibile della filiera nautica trasporti e logistica e particolarmente negli ambiti della produzione e manutenzione di mezzi di trasporto e/o relative infrastrutture e mobilità delle persone e delle merci. La Fondazione vanta la presenza come soci fondatori di alcuni fra i più importanti cantieri nautici italiani, come Overmarine Spa, Perini Navi SpA, Cantieri Navali Ugo Codecasa SpA, Azimut Benetti SpA, oltre che di NAVIGO scarl, istituti di istruzione superiore della Toscana, associazioni di categoria, imprese e agenzie di formazione del territorio. ISYL vuole essere una fondazione innovativa, con la mission internazionale di creare un istituto di formazione che risponda alla necessità di addestrare future generazioni di professionalità dello yachting, formandole in modo omogeneo e condiviso nel rispetto delle normative vigenti.

I CORSI I.S.Y.L., grazie ai finanziamenti messi a disposizione dal bando POR FSE 2014-2020 della Regione Toscana, ha già attivato due corsi di formazione, uno dedicato ai futuri Comandanti di Superyacht e uno per le figure che si occuperanno del Refit & Repair delle imbarcazioni. L’ultimo percorso finanziato è L.I.S.T - Logistic Infrastructure’s Senior Technician – dedicato a formare specialisti nella logistica del settore nautico. La fondazione prevede, inoltre, di erogare prossimamente percorsi per altre figure professionali proprie della crew di un Superyacht, come stewardess, chef di bordo, tecnici della logistica. SUPER YACHT CAPTAINS Come condurre un Super Yacht È il corso dedicato a 20 ragazzi che aspirano a diventare Comandanti (figura professionale che controlla il ciclo di vita e navigazione di uno yacht, gestendo il personale di bordo, tutti gli aspetti relativi alla navigazione, il periodo in porto e quello in refit, e molto altro). Il progetto prevede 2.000 ore di formazione di cui:

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formazione

• 330 di competenze di base • 310 di competenze tecniche • 560 di competenze tecniche specifiche • 800 di work experience. I partecipanti hanno effettuato la prima annualità, svolgendo parte di lezioni teoriche e parte del periodo obbligatorio di imbarco, in cui hanno affrontato le attività e responsabilità proprie della loro futura carriera. SUPER YACHT REFITTERS Il refit di un Superyacht Il corso vuole rispondere alla forte richiesta dei maggiori cantieri nautici di avere delle figure specializzate con competenze tecniche e tecnologiche nell’industria del Refit & Repair. Come il precedente, il progetto prevede 2.000 ore di formazione: • 330 di competenze di base • 310 di competenze tecniche • 560 di competenze tecniche specifiche • 800 di work experience LOGISTIC TECHNICIANS L.I.S.T. - Logistic Infrastructure’s Senior Technician Il corso, in partenza a breve, mira a formare la figura altamente profes-

YARE 2017

1.300 incontri B2C, 110 comandanti, 80 imprese e 24 Paesi rappresentati

sionalizzate del Tecnico Superiore per la infomobilità e le infrastrutture logistiche. Tale soggetto opera, nell’ambito delle infrastrutture portuali e interportuali e nelle piattaforme di stoccaggio e di smistamento, all’interno di imprese industriali, commerciali o di servizi logistici partecipando alla pianificazione, alla gestione e al controllo dei flussi di merci e beni. La struttura del corso prevede 2.000 ore di formazione, di cui: • 1.200 teoriche • 800 di work experience

I PROTAGONISTI Sono soci fondatori e membri della Fondazione: • I.I.S. “Galilei - Artiglio” Viareggio • I.I.S.S. “Buontalenti Cappellini Orlando” Livorno • ITIS “Leonardo da Vinci” Pisa • I.S. “E. Barsanti” Massa

• I.S.I.S.R. Del Rosso G. Da Verrazzano Porto Santo Stefano • Consorzio Formetica Lucca • Confindustria Lucca • Overmarine Viareggio • Perini Navi Viareggio • Cantieri Navali Ugo Codecasa Viareggio • Azimut Benetti Spa Viareggio • Na.vi.go. s.c.a.r.l. Viareggio • Umana s.p.a. Venezia • ISTI – CNR Roma • Provincia di Pisa • Provincia di Lucca • Fondazione Campus Studi del Mediterraneo Lucca Vi partecipano inoltre: • Sophia soc. consortile arl Firenze • ISI Sandro Pertini Lucca • ISI Marconi Viareggio • Compagnia portuale di Livorno Toscana Formazione srl Grosseto • Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca • Italian Yacht Masters Loano

Si è chiusa con numeri importanti la settima edizione di YARE, rassegna del refit e dell’aftersales del settore Superyacht che si è svolta dal 19 al 22 aprile in Versilia. L’evento, organizzato e promosso da NAVIGO, ha l’obiettivo di far incontrare le aziende nautiche e coloro che dirigono e gestiscono gli yacht a nome dell’armatore: Comandanti e Yacht Manager. Ottimo il riscontro di imprese partecipanti. Sono 1.300 gli incontri business (B2C – Meet the Captain), tutti coordinati grazie alla piattaforma digitale e alla Yare App: uno strumento innovativo per la gestione degli appuntamenti e per la valutazione immediata del gradimento delle relazioni. L’85,6% delle imprese considera che gli incontri siano stati aderenti alle attese, con il 92,2% di apprezzamento e aderenza di aspettativa. Il 100% dei comandanti dichiara di aver apprezzato la qualità degli incontri e degli interlocutori e stima il contatto business coerente con le proprie necessità di amministratore di superyacht. Sono 110 i comandanti che hanno preso parte ai vari eventi e appuntamenti programmati nel corso delle quattro giornate. È stata confermata la tendenza dello scorso anno, relativamente alla lunghezza delle imbarcazioni rappresentate, che evidenzia una netta crescita di comandanti di imbarcazioni dai 40 ai 60mt. e sopra i 60 mt. Gli yacht dai 40 fino a >60 mt rappresentano il 55% del totale. Sulla base dei comandanti iscritti, i velieri sono stati l’11% del totale. 24 i paesi rappresentati dalle bandiere di riferimento degli yacht con un gruppo nutrito delle “Red Ensign” flags (Gran Bretagna, Isole Cayman, Isole Cook, Isola di Man, Gibilterra e British Virgin Islands). Rispetto alla nazionalità, il dato migliora nel confronto con la passata edizione, dove comunque già si registrava una maggiore presenza di comandanti stranieri rispetto a quelli italiani: 70% di comandanti esteri e 30% italiani. Rispetto alle nazionalità estere, è stata predominante quella inglese, seguita da quelle francese, spagnola e statunitense. I paesi di origine dei 64 cantieri di costruzione dei superyacht rappresentati dai comandanti partecipanti sono Italia, Olanda, Regno Unito, Usa, con il top mondiale della cantieristica da diporto. Dando uno sguardo alle 80 imprese partecipanti, viene confermata la presenza dell’eccellenza delle imprese del refit e dell’aftersales. Tra i dati significativi, si segnala una percentuale circa del 40% di imprese che hanno aderito a YARE per la prima volta. Quasi il 50% delle aziende è proveniente dall’estero e prevalentemente da Francia, Principato di Monaco, Germania e Regno Unito, ma anche da Danimarca, Croazia, Olanda e Svizzera. Uno dei settori più rappresentati è

stato quello dei servizi con imprese specializzate nel yacht & crew management, coating & painting, insurance e broker, tax & servizi legali, yacht chandler. Per quanto riguarda la presenza di cantieri, da evidenziare la partecipazione di alcuni tra i più importanti al mondo, così come di prestigiose marine. Cospicua anche la presenza di aziende leader nel settore della fornitura di accessori e sistemi (elettronica e domotica, sistemi audio video, illuminazione, trattamento aria e acqua, sistemi propulsivi, software, toys e tender), di studi di progettazione e design, oltre che di imprese specializzate nella fornitura di materiali per l’interior. Presenti, inoltre, i principali registri di classificazione. Come sempre, apprezzato il Superyacht Captains’ Forum, organizzato dal media partner inglese The Super Yacht Group, a cui hanno preso parte oltre 350 persone che hanno potuto confrontarsi sugli aspetti concreti degli sviluppi del mercato refit e del dopo vendita. “YARE è divenuto e continuerà a essere un appuntamento internazionale tra comandanti di yacht e l’industria del settore refit e dei servizi – dichiarano Katia Balducci, presidente di NAVIGO e Vincenzo Poerio, presidente di YARE - piattaforma internazionale dove, una volta l’anno, i comandanti si riuniscono per apprendere novità sulle normative internazionali, per condividere e discutere questioni e trend che li coinvolgono e li coinvolgeranno in futuro e dove le imprese del refit possono fidelizzare la proprio clientela o allargare il loro mercato”. In particolar modo questa edizione, è divenuta anche veicolo di promozione del territorio grazie alla collaborazione dei Comuni della Versilia, della Camera di Commercio/Lucca Promos e della Provincia di Lucca per le apprezzate attività “fuori” evento. Questa edizione di YARE è stata sponsorizzata da Lürssen, NCA Refit, Bureau Veritas, Galene, H&H, Jotun, Lusben, Marina di Genova, Porto Mirabello, Porto di Pisa, San Lorenzo. Ha avuto il patrocinio di SYBAss, Sezione Yacht Federagenti Italia, Nautica Italiana, Ucina, Distretto della Nautica e della portualità toscana, delle associazioni di comandanti nazionali e internazionali (Gepy, Italianyachtmasters, Pya, Yca), Confartigianato e CNA produzione e delle istituzioni locali Provincia Lucca, Comune Viareggio, Comune di Camaiore, Comune di Forte dei Marmi e Comune di Pietrasanta. La manifestazione è stata supportata da Regione Toscana, Toscana Promozione Turistica, Camera di Commercio Lucca, Luccapromos, Confindustria Toscana Nord e dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia.

eventi

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nautica

I PRINCIPALI PROGETTI IN CORSO

NAVIGO

Centro di innovazione e di sviluppo della nautica e dell’Economia del Mare NAVIGO è attualmente la più estesa rete di aziende di nautica da diporto della Toscana e una delle principali d’Italia e d’Europa. Nel corso degli anni ha saputo diventare sempre di più un punto di riferimento per imprese associate e non, enti e istituzioni, associazioni di categoria regionali e nazionali. Vero e proprio centro di innovazione e di sviluppo della nautica e dell’Economia del Mare, NAVIGO rappresenta 130 imprese fra le più importanti del settore: nel corso di 10 anni di attività ha realizzato oltre 120 progetti di innovazione, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione e prodotto oltre 10 milioni di finanziamento per le imprese. Da qualche anno ha iniziato a lavorare alla costruzione una rete operativa e strategica nazionale articolata su diverse sedi regionali. Nel 2013 è nata NAVIGO SARDEGNA, aggregato di imprese specializzate principalmente nei servizi e nell’accoglienza, il cui presidente è Renato Azara. Entro la fine del 2017, sarà concretizzata NAVIGO MALTA fondata da Kenneth Coleiro. Ma sono diverse le regioni in cui NAVIGO opera attraverso propri rappresentanti territoriali. Il modello è sempre lo stesso: un team di tecnici al supporto della definizione delle strategie regionali al servizio dell’Economia del Mare. In Toscana NAVIGO è capofila della rete di imprese, insieme a Navicelli Pisa Spa e al Consorzio Tecnologico Magona, che costituisce l’organo di gestione del Distretto per la nautica e la portualità toscano. È l’organizzatore dell’evento internazionale YARE (Yachting Aftersale e Refit Experience) dedicato all’aftersales e al refit nel settore Superyacht: punto di incontro tra aziende e comandanti e appuntamento imperdibile nel calendario cosmopolita dello yachting. Partecipa all’organizzazione del The World Superyacht Awards, tra i premi più ambiti del settore dei superyacht destinati al riconoscimento dell’ingegno e dell’innovazione che richiede la costruzione di yacht di lusso tra i più belli del mondo. È socio fondatore della Fondazione ITS ISYL dedicata alle professionalità dello yachting. NAVIGO è, inoltre, socio del Cluster Tecnologico Nazionale Trasporti Italia 2020 e partecipa al tavolo WG MARE che all’interno delle attività del cluster costruisce roadmap tecnologiche di indirizzo per la redazione del PNR del MIUR e dei programmi europei di settore.

In questi dieci anni, Navigo è diventata una realtà importante che porta servizi e progetti concreti. I suoi soci sono molto variegati e al suo interno troviamo cantieri di costruzione, cantieri di refit, fornitori, servizi a terra, servizi in porto: la nostra intenzione è quella di valorizzarli tutti. Come presidente metterò il massimo impegno nella evoluzione di una società che pone una grandissima attenzione ai temi del distretto, della promozione, dell’innovazione e della portualità. Katia Balducci (gruppo Overmarine) Presidente NAVIGO

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Progetto SAND, finanziato da Regione Toscana nell’ambito del Bando Protocolli di Insediamento. Condotto dalle Imprese Effebi Spa, Meccano Engineering Srl e IDS Ingegneria Dei Sistemi Spa, è volto alla progettazione di una fabbrica di droni marini e allo sviluppo del primo prototipo di drone. Progetto TRAVEL, finanziato da Regione Toscana nell’ambito dei Bandi RSI. Condotto da Imprese e Organismi di ricerca (CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE PER LA SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI (INSTM), S.E.A. SOCIETA’ EUROPEA AUTOCARAVAN SPA, CARBONOVUS SRL, SOLERA THERMOFORM GROUP SPA, FIDERTESSILE SPA), il progetto risponde alle esigenze in materia di riduzione del peso e delle emissioni di CO2 e di aumento delle prestazioni dei camper, mediante la sperimentazione e l’ottimizzazione di materiali e tecnologie produttive già utilizzati in ambito nautico.

Progetto PROT-ONE, finanziato da Regione Toscana e dal MIUR nell’ambito del Bando FAR-FAS 2014. Condotto da imprese e organismi di ricerca (WHITEHEAD SISTEMI SUBACQUEI SPA, G.S.D. S.R.L., Università di Pisa con tre dipartimenti ovvero Ingegneria dell’Informazione, Ingegneria dell’Energia, del Territorio e delle Costruzioni e chimica industriale) il progetto si propone di sviluppare nuove soluzioni progettuali per imbarcazioni a propulsione ibrida/ elettrica, di tipo “Plug-In”, ottimizzate per la navigazione interna e costiera.

NAVIGO Malta Intervista al Presidente Kenneth Coleiro Perché avete deciso di fondare Navigo Malta? Malta è diventata una destinazione popolare nell’industria dello yachting grazie a nuovi marina che sono stati costruiti per ospitare superyacht, oltre a cantieri e servizi di catering, per non parlare della popolarità della bandiera maltese che è tra le più presenti sulle imbarcazioni. Navigo Malta, insieme a Navigo Italia, sarà il collegamento tra chi offre un servizio ai superyacht e i comandanti e le aziende di yacht management, cercando imprese che siano affidabili sul lavoro a bordo degli yacht. Navigo aiuterà i comandanti a trovare la giusta impresa per uno specifico lavoro. Perché avete scelto Navigo? Durante gli ultimi dieci anni, Navigo Italia è stata il referente di molti comandanti e ha saputo contribuire a colmare il gap tra questi e le aziende, offrendo un importante servizio commerciale. La sua reputazione unica nel business dello yachting fa di Navigo Italia l’unica scelta di partnership, oltre ad essere un’importante opportunità di collaborazione per l’Isola di Malta, essendo una realtà conosciuta anche dal governo maltese. Quali sono i vostri principali obiettivi? Il principale obiettivo di Navigo Malta è di regolarizzare le imprese maltesi offrendo un servizio nell’industria dello yachting e di facilitare la loro presenza in giro per il mondo che, senza Navigo Malta, sarebbe un processo lento ed estremamente costoso. Come sono i rapporti tra Malta e Italia? E come possono crescere? Durante gli ultimi cinque anni, migliaia di imprese italiane hanno scelto Malta come estensione del loro business o per condurvi attività. Malta, come l’Italia fa parte dell’Unione Europea ed è molto vicina alla Sicilia,

Progetto TRIM, finanziato dal MIUR su risorse del Fondo per le agevolazioni alla ricerca (FAR), Bando Cluster Tecnologici Nazionali. Condotto da un raggruppamento di 12 imprese e Organismi di Ricerca tra i quali, per l’area di Viareggio, sono presenti Azimut-Benetti Spa e Perini Navi Spa. Il programma è diviso in sette sottoprogetti che affrontano molti temi cruciali per l’innovazione nel settore nautico, tra i quali l’alleggerimento delle strutture e il contenimento delle vibrazioni, l’abbattimento delle emissioni, l’efficienza energetica, l’impiantistica di bordo, la riduzione del rumore irradiato. Progetto Symbiote, finanziato dalla Comunità Europea sul programma H2020. Condotto da 15 imprese e organismi di ricerca, provenienti da 9 paesi europei, tra cui ovviamente l’Italia, il progetto SYMBIoTE mira a creare un ecosistema aperto IoT (Internet of Things) fondato sull’interoperabilità semantica e sulla federazione di piattaforme di Internet degli oggetti esistenti, rendendo gli oggetti intelligenti ed insieme eterogenei ovunque e in qualsiasi momento più accessibili, attraverso un approccio personalizzato.

Progetto MOSE’, finanziato da Regione Toscana nell’ambito del Bando Protocolli di Insediamento. Condotto dalle Imprese Marina Cala de’ Medici Spa, CAEN RFID Srl e NET7 Srl, è volto alla realizzazione del primo prototipo di colonnina erogatrice di utenze e servizi (e relativa versione galleggiante: boa intelligente) realizzata partendo dalle esigenze di un porto e sperimentata sul campo, che coniuga le funzionalità classiche già presenti (acqua, luce, wifi, illuminazione) con componenti smart (videosorveglianza, antenne e strumenti di comunicazione barca-porto, diportista-terra).

gode di ottime relazioni con l’Italia, non solo governative ma anche a livello personale. Più della metà della popolazione maltese può comunicare in italiano e questo facilita il business e le relazioni tra i due Paesi, grazie al fatto che la barriera linguistica è ridotta al minimo. Quali sono le similitudini tra la nautica italiana e quella maltese? E quali le differenze? A Malta, l’esperienza dello yachting è meno complicata di quanto si possa sperimentare in Italia, nonostante ci siano regolamenti e richieste da parte dell’Unione Europea da rispettare. Essendo un piccolo Paese, a Malta c’è meno burocrazia e probabilmente questa potrebbe essere anche la ragione per cui godiamo di una certa popolarità nella registrazione delle imbarcazioni. Tuttavia, entrambi i Paesi sono parte dell’Unione Europea e le leggi sono simili. Cosa pensi dell’Economia del Mare del Mediterraneo? Il Mediterraneo può offrire enormi attrazioni per l’industria dello yachting, sia come luogo da visitare che per i suoi cantieri nautici. Se si prendesse la Toscana come esempio di base, ci si renderebbe immediatamente conto del numero di servizi di alta qualità nello yachting e nella costruzione di yacht che vi si svolgono. Il Mediterraneo non offre solo una qualità di manodopera sui superyacht, ma a parte la bellezza dei mari, ciascuno apprezzerebbe sicuramente la storia unica che cambia da una parte all’altra. Il Mediterraneo è uno story teller di se stesso, soltanto a Malta è possibile apprezzare dai templi preistorici datati 5.200 a. C ai porti che hanno subito molte guerre nel corso del tempo. Il Mediterraneo ha così tanto da offrire, ma anche così tanto lavoro in più da fare per attrarre più superyacht, per navigare e per sostare.

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enti

logistica Viareggio:

procedure di gara, i passaggi previsti dalla normativa in materia di appalti, per l’aggiudicazione e la consegna dei lavori. L’inizio effettivo dovrebbe avvenire dopo l’estate. È un’opera importante, strategica per il porto, che impegna oltre 2.5 milioni di euro. La sua principale funzione sarà dedicata al crocieristico e al charter nautico con possibilità di servizi anche per gli enti posti al controllo delle attività portuali. Altro investimento di minor rilievo, ma comunque importante, è rappresentato dalla realizzazione della cabina di trasformazione e colonnine di servizio per attrezzare le banchine pubbliche e fornire agli utenti, per le attività di refit in particolare, adeguati servizi tecnico – nautici.

Intervista al Sindaco Giorgio Del Ghingaro

Quali invece negli altri porti? È in corso di conclusione al pontile di attracco delle navi traghetto a Giglio porto la messa in opera di nuovi parabordi e parapetti per rendere più sicure le operazioni di accosto separandole al contempo dal flusso di passeggeri che nel periodo estivo diviene assai intenso. In questo anno sarà dato avvio a un intervento di adeguamento della diga foranea a Marina di Campo al fine di rendere più agevole il transito in testata e migliorare la difesa dalle onde attraverso un adeguato rinforzo della scogliera a protezione, studiato anche su modello fisico presso l’Università degli Studi di Firenze. Sempre entro questo anno partirà un intervento di adeguamento e completamento dell’impianto di illuminazione al molo di sopraflutto Garibaldi a Porto Santo Stefano.

La magia di una città che respira con il ritmo delle onde

Quali sono le principali iniziative portate avanti dal Comune per l’Economia del Mare? Sono quattro i principali interventi che verranno effettuati nel corso del 2017 all’interno del porto di Viareggio: la nuova banchina commerciale, la cabina di trasformazione elettrica, la fognatura bianca lungo la diga foranea e i lavori di manutenzione straordinaria al molo, per un investimento totale di oltre 3 milioni e 400mila euro interamente finanziato dalla Regione Toscana. La cabina di trasformazione elettrica sarà sistemata nella darsena Viareggio, sulla banchina pubblica dove vengono gli accosti per il refit. Già previsto il finanziamento pari a 350mila euro. Banchina commerciale: impegno di spesa totale pari a 2milioni e 600mila euro, in fase di aggiudicazione provvisoria. L’opera, prevista dal vigente piano regolatore portuale in prossimità della testata della diga foranea, servirà sia per il charter nautico che per il croceristico di medio cabotaggio. Realizzazione della fognatura bianca che correrà lungo tutta la diga foranea: l’obiettivo è quello di risolvere il problema della regimentazione delle acque meteoriche. La spesa prevista è di 290mila euro. Interventi sul molo: consistono in sostanza nella sistemazione della pavimentazione e del muretto, e dei parapetti. Una manutenzione straordinaria per la quale sono previsti 200mila euro di investimento. Inoltre, sempre nell’ottica di un miglioramento della fruibilità e della sicurezza del porto, verranno portati avanti i lavori di escavo, in particolar modo nel canale tra le darsene Italia ed Europa. I sedimenti di risulta saranno smaltiti via mare in cassa di colmata al porto di Livorno. Il nostro obiettivo è duplice: da un lato valorizzare chi lavora all’interno del porto, che siano le imprese della nautica così come i pescatori, dall’altro è migliorarne l’accoglienza turistica, vocazione per troppo tempo sottovalutata. In questo quadro si inserisce l’approvazione del regolamento urbanistico comunale che dovrà andare di pari passo con il piano regolatore portuale: il confronto fra le esigenze di tutti e la collaborazione sinergica sono certo porteranno ad ottimi risultati. Cosa può fare un’istituzione pubblica per supportare la crescita di un settore internazionale e di grandissimo prestigio come quello della nautica di Viareggio? A Viareggio si investe sulla qualità, su prodotti di altissima tecnologia ed eccellenza: la nautica viareggina mantiene, nonostante la crisi, il 25% di produzione a livello mondiale. Quando una barca esce da questi cantieri ci si aspetta il massimo sia dal punto di vista tecnologico che del design: qualità, eccellenza, originalità e

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enti

Poli funzionali di interesse regionale grande attenzione all’Italian style. In una parola queste barche regalano un sogno: devono essere belle. Quattro sono a mio parere le azioni chiave per essere vincenti nel futuro: capacità di essere innovativi, internazionali e trasversali lavorando in sinergia con altri comparti del lusso e soprattutto avere il coraggio di osare. È necessario essere al passo con in tempi, saper accogliere i cambiamenti e le sfide. E poi i viareggini hanno un’arma segreta: la creatività. Da noi le barche non si vendono e basta, si fanno. E si fanno bene. Cosa pensa occorra perché Viareggio sia adeguatamente attrezzata sotto il profilo dei servizi per supportare la nautica dei mega yacht? In futuro Viareggio dovrà inevitabilmente fare i conti con le nuove esigenze del mercato: andranno ottimizzati gli spazi e risolti gli annosi problemi legati all’insabbiamento del porto. Servono infrastrutture idonee che da un lato tengano conto delle attese e le esigenze degli operatori portuali, dall’altro siano sostenibili da un punto di vista ambientale. E poi semplificazione amministrativa, supporto ai progetti di investimento, la banda larga: insomma bisogna creare le condizioni che favoriscano le imprese, compresi i servizi che hanno impatto con la comunità. Quali benefici pensa porterà alla città il Versilia Yachting Rendezvous? Eventi come il VYRV sono di fondamentale importanza perché hanno la potenzialità di portare i riflettori del mondo della nautica sulla nostra città. La nautica è la storia di Viareggio: qui sorgono i primi cantieri navali, i primi cutter, le prime tartane, le golette. Riguardo le antiche maestranze esiste un vero e proprio itinerario che si snoda attraverso le darsene e lungo il canale della Burlamacca. Siamo in quello che era il regno dei maestri d’ascia e calafati: luoghi dove si intrecciano storie e leggende di mare, di navi, di venti, di vele e di marinai. Luoghi che vanno in alcuni casi riscoperti, in altri valorizzati. Via Coppino è il cuore di questa realtà e potrebbe diventare, con opportuni investimenti, vetrina della nautica mondiale in grado di portare potenziali clienti ma anche presenze, in termini turistici, in tutta la Versilia. Quanto incide il turismo sul bilancio generale del Comune? Viareggio non è una città che si accontenta di piccoli eventi: il VYRV sono certo lo dimostrerà ancora una volta. Abbiamo appuntamenti di richiamo internazionale come il Festival Pucciniano, il Carnevale, la Viareggio Cup. E poi l’arte, di cui Viareggio è ricca, la storia, di cui è fiera, il premio Rèpaci, di cui è orgogliosa. E ancora la natura, il clima eccezionale, la posizione geografica invidiabile. Ma soprattutto abbiamo il mare: Viareggio è la magia di una città che respira con il ritmo delle onde, illuminata da una luce incredibile che cambia con le ore e le stagioni, e che di quell’ora e di quella stagione è peculiare. Per una città bella come Viareggio il turismo è inevitabilmente la vocazione principale: e quest’anno, con il VYRV inauguriamo nel migliore dei modi, la stagione estiva.

Intervista al Segretario Generale dell’Autorità Portuale Regionale Toscana Fabrizio Morelli Cosa è cambiato per le imprese dopo l’istituzione dell’Autorità? Credo che un cambiamento possa essere rappresentato, principalmente, dall’avere come interlocutore un Ente regionale dedicato alle attività portuali. Nel preambolo della Legge istitutiva si evidenzia proprio il fatto che i porti, confluiti nell’Autorità, sono individuati come poli funzionali di interesse regionale e che quindi sia opportuno costituire un Ente specifico per una gestione più efficace ed efficiente delle risorse. Non dimentichiamo infatti che le entrate di bilancio sono rappresentate, per la quasi totalità, da risorse regionali. Quindi possiamo dire, una migliore “governance” tra le istituzioni e il mondo imprenditoriale sia attraverso un rapporto diretto con l’Ente deputato, sia attraverso gli organismi e gli organi previsti dalla Legge. Le imprese, attraverso le Commissioni consultive, una per ciascun porto, potranno avere un ruolo attivo e propositivo verso l’Autorità Portuale Regionale. Quali caratteristiche accomunano e quali invece differenziano i porti della rete? Il settore della pesca e il diportismo nautico, pur con evidenti diversi livelli di impatto sociale sul territorio regionale, possono costituire gli elementi che più accomunano i quattro porti dell’Autorità Portuale Regionale. Gli elementi di distinzione sono senza dubbio rappresentati dall’eccellenza mondiale della cantieristica viareggina per la costruzione di yacht e mega yacht e la connessa attività di “refit and repair”, ben evidenziata anche nel Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità e dalla caratteristica per i porti di Porto Santo Stefano e Isola del Giglio di avere un ruolo imprescindibile per la continuità territoriale nel traffico passeggeri. Quali sono i principali investimenti in corso e in programma per il Porto di Viareggio? Fin dall’inizio del suo insediamento, l’Autorità Portuale Regionale, in coerenza con le disposizioni regionali, ha condotto studi per costruire un sistema continuo di dragaggio che possa dare risposta conclusiva all’evoluzione dei fondali che sempre affliggono i porti in costa bassa, quale è quello di Viareggio. Ad oggi, dopo la redazione di uno studio di fattibilità, è stata conclusa la progettazione preliminare che sarà sottoposta, in breve tempo, alla procedura di verifica di assoggettabilità ambientale di competenza regionale. Come nuove opere in senso stretto, il maggior investimento è costituito dalla realizzazione della banchina commerciale al porto di Viareggio prevista dal vigente Piano Regolatore Portuale. A breve si concluderanno, esperite le

Ci sono innovazioni tecnologiche e di processo che intendete sviluppare? Nell’ambito della collaborazione con NAVIGO, è stato sviluppato un progetto cofinanziato dalla Comunità Europea, denominato port – net che consentirà agli operatori portuali di procedere alla richiesta di prenotazione online dei posti a banchina per lavori di refit and repair, disponendo in tempo reale dell’accessibilità. Nei prossimi giorni daremo avvio a una fase sperimentale. Come un’autorità portuale regionale può sostenere il processo di crescita delle imprese? L’Autorità Portuale Regionale può senza dubbio incidere, attraverso le proprie scelte, sul processo di crescita delle imprese che vivono nel porto. Dipenderà sicuramente dalla capacità di ascolto e di comprendere che come istituzione dovremo operare sempre più nel rispetto delle regole, evidentemente come facilitatore di processi. Ma è un processo biunivoco e quindi un ruolo strategico è costituito anche dalla volontà e dalla capacità che avranno le stesse imprese, attraverso soprattutto gli organismi costituiti per legge, di farsi parte diligente nel rappresentare le esigenze di una comunità che fonda la propria economia sulle attività legate al mare. Lo sviluppo sistematico che in questi ultimi anni abbiamo cercato di dare al settore delle crociere a Viareggio e Porto Santo Stefano, penso rappresenti un efficace esempio di collaborazione tra il mondo del lavoro e le istituzioni. In questo caso sono stati coinvolti non solo l’Autorità Portuale Regionale ma tutti gli Enti territorialmente competenti, in primis, la Direzione Marittima con la Capitaneria di Porto di Viareggio e l’Ufficio Circondariale di Porto Santo Stefano. L’Autorità Portuale Regionale comprende i Porti di Viareggio, Marina di Campo, Porto Santo Stefano, Giglio

logistica

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shipping e yachting Un Sistema Italia per l’Economia del Mare

Michela Fucile è molto conosciuta tra gli addetti ai lavori dell’Economia del Mare, non solo per i diversi incarichi che ricopre, ma soprattutto per la sua grande esperienza nel settore della portualità turistica e dell’accoglienza alle imbarcazioni. Presidente del CdA e legale rappresentante di Yacht Broker Srl dal 2006, offre un servizio di ormeggio dedicato a imbarcazioni da 10 mt fino a megayacht e superyacht oltre i 50 m, nel cuore del porto di Viareggio. Presidente WISTA Italia e di Confartigianato Lucca dal 2015 per quest’ultima è anche referente per la nautica nella confederazione regionale. È, inoltre, membro di Navigo e del Distretto tecnologico toscano per i quali ha la delega per le aree portuali destinate agli ormeggi e demanio. Appassionata e competente, è molto apprezzata anche per la sua capacità di fare rete e far dialogare imprese, associazioni ed enti diversi. “Ci vorrebbe un Sistema Italia” ha commentato Michela Fucile durante la nostra intervista “è necessario per approcciare tutti insieme al mercato estero. Occorre costruire un’unità di procedure e di intenti, andare tutti nella stessa direzione e perseguire un unico obiettivo”.

Qual è la chiave più importante del successo di un’azienda in un settore così competitivo? Il primo passo è che gli ormeggiatori siano preparati adeguatamente. E oggi si fa. Rendere un ormeggio più sicuro è il frutto di esperienze di anni e di una profonda conoscenza del sistema. La preparazione e la formazione del personale, sia nella sicurezza che sotto il profilo culturale, sono fondamentali. Non è più un mero servizio di attracco distaccato ma il primo modo per far sentire a casa gli armatori e il loro equipaggio. È importante che le strutture siano ben attrezzate e ben gestite. Anche relativamente alle concessioni, penso vada premiato chi offre una professionalità maggiore nei servizi e nel sistema di lavoro di chi opera nel sito.

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shipping e yachting

CONFARTIGIANATO

Wista è un’associazione di donne dello shipping a livello internazionale, che ha l’obiettivo di promuoverne il lavoro e aiutarle a fare network. Organizziamo convegni, incontri, meeting sulle tematiche interessanti per le imprese e per le professioni che ruotano intorno allo shipping. Perché nello shipping, come anche nello yachting, c’è un unico sistema che ruota intorno alle imbarcazioni e comprende tutto quello che avviene a terra. Esiste una serie di professioni che si collegano una con l’altra e che hanno bisogno di fare network. Le imprenditrici sono supportate dall’associazione che permette di interagire e fare lobby, anche a livello istituzionale per le tematiche che interessano il nostro mondo.

Confartigianato Lucca è un’associazione nata nel 1947 con l’obiettivo di rappresentare gli interessi delle piccole imprese e fornire servizi e assistenza. Quest’anno compie 70 anni. Noi festeggeremo con una serie di eventi, il primo si terrà a Viareggio dedicato alla nautica, alla pesca e al turismo. Confartigianato Imprese Lucca è il punto di riferimento per tre territori, tutti strettamente legati ma con delle differenze. È un sistema consolidato dove gli associati trovano risposte. Cerchiamo di essere costantemente aggiornati e preparati adeguatamente per rispondere ad ogni esigenza che ci arriva. Organizziamo una serie di incontri e iniziative, anche tra diverse professioni per fare network. A breve avremo momenti formativi sulle opportunità dell’industria 4.0. Oltre a questo, portiamo avanti le cose classiche che si fanno dentro un’associazione di categoria e quindi assistenza sindacale, sicurezza, ambiente e tutto ciò che sostiene le micro imprese.

LO YACHTING e l’ECONOMIA DEL MARE Io sono stata una delle prime a occuparsi di yachting ad aver aderito a Wista. Nel 2009, insieme a me ci sono donne mediatori marittimi, spedizionieri, manager, operanti nel sistema di refit e servizi portuali. Esiste un sistema di servizi a valle, insieme al refit, che viene attivato quando arrivano le imbarcazioni e che rispondono a tutto ciò di cui queste abbiano bisogno. Questo vale ovviamente per l’armatore, ma anche per l’equipaggio che ha determinate esigenze specifiche. Wista nella sua mission ha la promozione della cultura del mare. Un importante appuntamento sarà Wista Med a Madrid dal 1 al 4 giugno, dove saranno coinvolti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, Spagna, Italia, Francia, Grecia Cipro, Marocco, Malta, Turchia. Ovviamente la maggiore attenzione è stata data agli aspetti relativi al traffico mercantile, ma la crescita del mercato dello yachting sta facendo fiorire anche l’interesse dell’associazione verso questo settore.

Intervista a Michela Fucile, Presidente WISTA Italia e Confartigianato Lucca

La crescita delle imprese che operano nell’Economia del Mare? Mio padre ebbe tanti anni fa l’idea allora innovativa di integrare settori diversi: nautica, portualità, turismo. Sono 60 anni che ci occupiamo di accoglienza. E se continuiamo a essere sul mercato, vuol dire che quello che possiamo offrire lo facciamo in maniera professionale e credibile. Ci vuole poco a rovinarsi la reputazione anche per un solo errore. Il nostro è un mondo ristretto, dove c’è una corsa ad accaparrarsi le barche più belle. Bisogna essere sempre professionali, nell’accoglienza, nelle lingue, nell’educazione. L’importante è capire le necessità dei nostri clienti e del settore. Solo così puoi conoscere il mercato e le esigenze che ci sono. Prima le imbarcazioni che giravano per i nostri mari erano più piccole, oggi invece con i super e mega yacht si ha un diverso utilizzo. Ritengo indispensabile avere una visione a 360°.

WISTA

I MEETING INTERNAZIONALI L’interscambio fa crescere. Nei meeting internazionali ti puoi rapportare ad altri sistemi. Questo è l’obiettivo di questi incontri, far conoscere il proprio know how e recepire spunti sulle pratiche migliori. Quello che c’è in ogni Paese, è un’opportunità di scambio non solo relativamente al confronto legislativo ma anche all’apparato economico. In Wista trovi un sistema che ti aiuta ad aprirti e a trovare informazioni aggiornate.

Come ritiene l’attenzione delle istituzioni all’Economia del Mare? Un pochino comincia a esserci. La prova in Toscana è la nascita dell’Autorità Portuale Regionale. E del Distretto della nautica e della portualità, che è un coordinamento territoriale che può fungere da modello nazionale. È la prova che se c’è un supporto delle istituzioni gli operatori operano meglio. Ne hanno bisogno tutti, sia il piccolo che il grande. E il piccolo e il grande hanno bisogno reciprocamente l’uno dell’altro. La filiera è un sistema che si rigenera e progredisce sempre con la spinta istituzionale. La Regione Toscana è attenta alle tematiche dello yachting. E lo ha dimostrato anche con il Versilia Yachting Rendez-vous per il quale si è spesa molto.

WISTA ITALIA Wista Italia nasce a Genova nel 1994, da qui deriva un legame stretto con questa città. Possono far parte dell’associazione donne che ricoprano incarichi apicali in aziende dello shipping e dello yachting. A Madrid parleremo di un progetto a cui teniamo molto, la Biennale Habitat. Si tratta di un’iniziativa che attraverso eventi coinvolge istituzioni, associazioni, privati etc, con lo scopo di promuovere un sistema per la conservazione del bene che è il mar Mediterraneo. Attraverso questo progetto ci proponiamo di proteggere l’ambiente, unire le città della costa e valorizzare le particolarità artigianali delle zone che aderiscono o si propongono, tentando di arrivare a un unico sistema di alta qualità. A giugno presenteremo il progetto che è in fase di ultimazione. La vera e propria piattaforma sarà presentata, invece, più avanti quando sarà ultimata. UN SISTEMA INTEGRATO Promuoviamo un sistema integrato, che sia di supporto a tutte le professioni del mare ma soprattutto a promuovere la cultura del mare a diversi livelli. È importante preparare anche le nuove generazioni a questo, alla conoscenza del nostro mare e alla sua salvaguardia. Di questo argomento parleremo il 20 maggio a Catania, in cui approfondiremo, con la collaborazione delle università, le tematiche della Blue Economy e del traffico di merci e persone lungo la via blu. Vogliamo avere una vista a tutto campo sull’Economia del Mare. Ciò che arriva nei nostri porti è un moltiplicatore per tutte le attività che si svolgono a terra e per l’economia tutta. Attraverso lo shipping e lo yachting si possono promuovere i valori che ci sono in una regione, sotto il profilo culturale, sportivo e turistico. LE DONNE ITALIANE In Wista Italia ci sono 65 socie. Tra di noi si crea un legame che va al di là del presidente di turno, diventando amicizia e stretto rapporto di lavoro. Wista è nata per fare network anche in Italia. Le socie di Wista sono ben rappresentate in ogni settore dello shipping, nelle tradizionali professioni, nella formazione e nel settore legale. Alle socie offriamo anche l’opportunità di fare formazione ad alto livello per crescere professionalmente attraverso meeting e corsi strutturati. La conoscenza e l’interazione ci dà opportunità di confronto anche a livello internazionale, al fine di essere sempre aggiornate sulle opportunità di lavoro.

NAUTICA Nella nautica abbiamo una filiera di imprese pronte a rispondere con efficienza, tempistica e professionalità sia per lavori programmati, o di pronto intervento in qualunque momento. La risposta nell’immediato fa sì che il comandante e l’equipaggio possano procedere con la crociera programmata da tempo. Gli armatori spesso organizzano i loro viaggi con largo anticipo e bisogna evitare che ci siamo imprevisti. Quando sono a bordo hanno diverse esigenze che devono essere soddisfatte e non deve mancare niente. Grazie alla creazione di questo network, abbiamo una serie di servizi completa e riusciamo a soddisfare il mercato. LA CRISI La crisi del 2008 purtroppo si è fatta sentire e ancora non si è spenta. Ne hanno sofferto soprattutto le aziende di costruzione ed è avvenuta una selezione forzata, purtroppo la chiusura di alcune ha portato alla perdita di capacità uniche di antichi mestieri. D’altro canto c’è invece una parte che si è saputa aggiornare e adeguare all’innovazione e a tutto ciò che viene offerto dai nuovi progetti. Ad esempio quello di industria 4.0 può dare opportunità soprattutto per le micro imprese. Ci vorrebbe un’attenzione in più nel sostenere le piccole imprese e qui in Italia la politica per ora non ha saputo rispondere alle loro richieste, nonostante siano ancora considerate l’ossatura ed il fulcro della nostra economia. In Toscana abbiamo un artigianato particolare di alta qualità e unicità, soprattutto nelle zone di Firenze, Pistoia e Lucca, che fornisce alle grandi imbarcazioni i propri prodotti e negli ultimi anni ha avuto un ulteriore consolidamento. Il refit ha dato nuovo impulso alla filiera dei servizi alle grandi unità da diporto, dando nuovi stimoli e riuscendo a rispondere in modo adeguato alle esigenze nuove del mercato. RICAMBIO GENERAZIONALE Il ricambio generazionale può portare una crescita nelle aziende, ma la cosa più importante è che chi subentra abbia la passione per il lavoro che svolge. Fondamentale per mantenere gli standard richiesti, è la formazione, fatta attraverso un’interazione tra scuola e professioni durante tutto il percorso delle scuole superiori in particolare quelle professionali. L’ARTIGIANO L’artigiano ha 4 elementi essenziali che lo contraddistinguono: passione, cuore, mente e braccio. La manualità non esclude assolutamente l’innovazione. C’è chi apprezza di più la manualità e l’unicità del manufatto, chi la tecnologia. Ma è importante quel guizzo in più che l’artigiano creativo sa mettere. Ci sono aziende che lavorano tantissimo all’estero che ne sono l’emblema del nostro Paese, anche con utilizzo di alta tecnologia nella realizzazione di manufatti che vengono dall’esperienza e le grandi capacità dei nostri maestri artigiani, che realizzano pezzi unici e non replicabili. LA POSITIVITA’ Caratterialmente penso positivo, ritengo che i momenti di crisi, come nella vita, vadano affrontati senza scoraggiarsi, anche se spesso è veramente dura. Possiamo andare avanti bene, se abbiamo la volontà di cambiare e se le istituzioni ci supportano, proteggendo le aziende italiane non per protezionismo ma perché in Italia abbiamo capacità apprezzate in tutto il mondo.

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SCHEDA TECNICA COORDINATE: latitudine 42° 42’, 7 nord; longitudine 10° 58’, 8 est POSTI BARCA: 557 ORARIO DI ACCESSO: H24 POSTI DI TRANSITO: 54 LUNGHEZZA MAX: fino a 24 mt

PORTO DELLA MAREMMA

PROFONDITÀ IN BANCHINA: 2,50 mt TIPO DI FONDALE: sabbioso

FONDALE ALL’ IMBOCCATURA: 2,5 mt in condizioni meteo favorevoli e 2,10 in condizioni sfavorevoli CONSIGLI DI INGRESSO: durante le manovre di entrata/ uscita dal porto si consiglia di seguire la mezzeria del canale di accesso e tenere la propria diritta in caso di incrocio con altre barche

Un Porto che punta su una nuova filosofia, “la cultura dell’accoglienza”, con una cura sempre maggiore ai dettagli e un’attenzione particolare a tutte le esigenze del diportista. Passeggiando all’interno dell’area portuale, si possono trovare palestra, sala lounge, area Kids, punti di ricarica, bancomat, negozi di nautica, bar, gelateria, spiaggia attrezzata, e un ristorante dai sapori ricercati - oltre a servizi esclusivi su richiesta di noleggio yacht, gommone e biciclette. Il Porto della Maremma sorge al centro dell’abitato di Marina di Grosseto, consentendo ai diportisti di accedere con facilità ad una serie di attività commerciali all’esterno dell’area stessa. Il tutto in questi anni si è arricchito di innumerevoli serate piene di eventi e di intrattenimento che, unitamente all’attività velica del Circolo Nautico Maremma, regalano emozioni continue e divertimento per adulti e bambini. L’impegno, la dedizione e la professionalità della Direzione e dello staff, hanno permesso di mantenere in equilibrio l’occupazione e di far sì che vi sia un trend positivo in termini di fatturato, anche alla luce dei recenti investimenti. A completamento dei servizi, operano il Cantiere Nautico, realizzato all’interno della struttura portuale e un’Area di Rimessaggio all’aperto, situata a 1,5 km dal Porto. Con un piazzale ben attrezzato, una gru e un carrello da 30 tonnellate, è possibile effettuare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, garantendo assistenza specializzata e manodopera qualificata. Il cantiere rappresenta un ampliamento della gamma di servizi a 360° a disposizione del diportista. Sono inoltre in programma nuove opere architettoniche e infrastrutturali, unite a una riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che renderanno il Porto della Maremma ancora più competitivo. È prevista la realizzazione di: • un ponte levatoio carrabile affiancato da percorsi pedonali e ciclabili; • un’area di cantieristica navale a monte sul Canale San Rocco; • l’escavazione del canale San Rocco fino al ponte dei Cavalleggeri, per permettere di raggiungere agevolmente via acqua un nuovo punto di travel-lift e per agevolare il raccordo con tutta l’area di cantieristica navale ivi presente; • una riambientalizzazione delle sponde del Canale San Rocco a cui si prevede di affiancare la realizzazione di circa 300 nuovi posti barca per la piccola nautica (fino a 7 metri); • una riqualificazione delle strutture immobiliari esistenti: l’area della Fortezza; • sulla sponda nord, una nuova darsena per ospitare 18 nuovi posti barca da 24 metri; • sulla sponda sud, la nuova sede del circolo nautico e un beach club con stabilimento balneare.

VHF: canale 9 torre di controllo

ORMEGGIO: con corpo morto e bitta in banchina

RADE SICURE PIU’ VICINE: Golfo di Talamone e Cala di Forno sud del porto; le Rocchette a nord

VENTI DI TRAVERSIA: III - IV quadrante ponente e maestro

SERVIZI PER L’ORMEGGIO: • Erogazione di acqua potabile e industriale, prese di elettricità (16 A, su richiesta 32 A) e Tv digitale terrestre attivabili tramite badge • Assistenza all’ormeggio (VHF 9) con gommone, dalle ore 6

RIDOSSO: I quadrante

La cultura dell’accoglienza Il Porto della Maremma gode di una posizione geografica unica per i suoi diportisti ed offre una gamma di servizi che garantisce, a chi vi soggiorna, piacevoli vacanze all’insegna del relax e del comfort. Ubicato nel cuore della Maremma grossetana, luogo riconosciuto per la sua natura incontaminata in tutto il mondo, presenta al suo orizzonte una vista esclusiva sulle isole dell’Arcipelago Toscano. Grazie alla posizione strategica, mete quali Elba, Giglio, Giannutri, Montecristo e Formiche sono vicinissime e facili da raggiungere, per chi ama navigare.

FARI E FANALI: 2134 (e 1472) - fanale a luce fissa verde, 2 verticale, portata 3 mt, sulla testata del pontile; 2136 (e 1474) - fanale a lampi bianchi, periodo 6 sec., portata 11 mt, sullo scoglio Formica maggiore (Formiche di Grosseto)

alle ore 22 • Sommozzatore • Servizi igienici, climatizzati e accessibili tramite badge • lavatrice e asciugatrice • Parcheggi scoperti, semicoperti e garage • Vigilanza notturna dalle ore 22 alle ore 6 • Bunkeraggio aperto alle ore 07.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18 Tel. +39 388 3772600 • Alaggio/varo con gru fino a 25 tonnellate, disponibile nei giorni feriali dalle ore 09 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 19 su prenotazione • Torre di controllo • Ormeggiatore di servizio dalle ore 06.00 alle ore 22.00 Tel. +39 348 2874476

NEI DINTORNI

“Il Porto della Maremma ha la necessità ed è quindi fortemente impegnato ad assumere quel ruolo da protagonista che gli spetta, vista la collocazione strategica che occupa al centro dell’Arcipelago Toscano. Le nuove opere architettoniche e infrastrutturali e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, ci consentiranno di dare un’offerta più competitiva anche ai diportisti più esigenti. È nostra intenzione promuovere le bellezze della Maremma in tutto il mondo, offrendo ai nostri ospiti servizi, infrastrutture e quel pizzico di amore e fantasia che ci contraddistinguono”. Sabrina Lentini Vicepresidente Marina di San Rocco Spa

La Maremma, culla della civiltà etrusca, terra di butteri e briganti, antiche leggende e borghi incantevoli, è un luogo dove tutto è una scoperta. Scegliere la Maremma significa immergersi in mille atmosfere, dal mare incontaminato alle antiche sorgenti termali, dalle città del tufo alla natura selvaggia. Una terra antica e generosa, perfetta per rigenerarsi. Navigare la costa maremmana è ogni volta una scoperta di incantevoli calette, spiagge attrezzate, oasi di pace e natura. Dal Porto della Maremma si raggiungono le isole del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il più grande parco marino d’Europa, ognuna diversa per ricchezza e unicità di fauna e vegetazione: l’Elba, Il Giglio, Giannutri, Capraia, Montecristo, Pianosa e Gorgona, oltre a piccole isole minori, come le Formiche di Grosseto, situate tra la terraferma toscana e la Corsica. Lungo la costa, sia a nord che a sud, è un susseguirsi di spiagge, scogliere a picco e oasi di pace e natura fin dentro il Parco Naturale dell’Uccellina.

LE ROTTE Costa maremmana • Cala Violina: 16 miglia • Le Rocchette: 9 miglia • Cala di Forno: 8 miglia • Le Formiche: 9 miglia • Talamone: 12 miglia Arcipelago toscano • Isola d’Elba / Porto Azzurro: 25 miglia • Isola d’Elba / Porto Ferraio: 32 miglia • Isola Capraia: 54 miglia • Isola del Giglio: 21,5 miglia • Isola di Giannutri: 29 miglia • Isola di Montecristo: 37 miglia Argentario • Porto Santo Stefano: 8 miglia • Porto Ercole: 28 miglia

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boccatura e fangoso all’interno. La Marina di Cala Galera è diventata anche un hub di sviluppo di attività imprenditoriali e commerciali legate al turismo in generale e alla nautica: dal cantiere per riparazioni nautiche, alle imprese per rimessaggi e manutenzione delle imbarcazioni e alle imprese legate alla vendita di articoli nautici, fino alle numerose attività commerciali che si integrano con quelle alberghiere e di ristorazione, agli stabilimenti balneari, camping e strutture ricettive che richiamano nel periodo estivo fino a 350.000 presenze turistiche. Inoltre, al fine di valorizzare ulteriormente il territorio e assicurare una conti-

marina Cala Galera

Si rinnova con un progetto all’avanguardia

nuità operatività con attività tutto l’anno, la Marina, ha da tempo finalizzato una collaborazione con il Circolo Nautico e della Vela Argentario, che si è già concretizzata nell’organizzazione della prima edizione della Monotype Winter Series C21 e la seconda manche del campionato Invernale. In primavera ed estate la Marina sarà la base di partenza dello storico Trofeo del Caravaggio, la Coppa Regina dei Paesi Bassi, la Grand Soleil Cup, e il prestigioso mondiale della classe Melges 32. Il circolo eroga anche attività di scuola vela per gli studenti delle scuole di Monte Argentario.

SCHEDA TECNICA COORDINATE 42°24’,22 Nord - 11°12’,79 Est POSTI BARCA 670 per imbarcazioni da 6 a 50 metri, di cui circa 60 riservati al transito BANCHINE E PONTILI Banchine per 635 m, 12 pontili (di cui uno galleggiante). In ogni banchina è predisposta una colonnina per la corrente a 220/380V ed una per l’acqua. All’interno di ogni colonnina si trova un interruttore magnetotermico differenziale per la sicurezza degli utenti. FONDO MARINO Sabbioso vicino all’imboccatura, fangoso all’interno.

Il Porto Turistico Marina Cala Galera, situato nel lato sud-est del promontorio di Monte Argentario in località Cala Galera – Porto Ercole, in una baia di particolare bellezza che gode di una eccezionale posizione geografica, a seguito del recente via libera al piano regolatore portuale, si rinnova con un progetto all’avanguardia. La nautica da sempre rappresenta una delle eccellenze dell’economia del territorio di Cala Galera, e grazie a questa operazione di rilancio potrà beneficiare di un hub che, ad una cornice unica e suggestiva, unirà una struttura interamente riqualificata in accordo con gli standard nautici previsti dai regolamenti regionali e ammodernata, nel più ampio rispetto dell’ambiente, a conferma delle certificazioni ISO 14001 ed EMAS III di cui la Marina è in possesso già da diversi anni. Già oggi l’indotto è stato stimato in circa 40 milioni di euro all’anno, di cui 15 per la cantieristica nautica locale e 24 per i servizi turistici, grazie anche ai molteplici eventi e manifestazioni che vengono organizzati nel corso dell’anno. L’impegno della concessionaria nel corso di questi anni è stato molto importante, iniziando un processo di rinnovamento che ha coinvolto ogni settore della vita del porto, da quello infrastrutturale a quello dei servizi elevando in generale la qualità dell’offerta verso tutti gli utenti. Non di meno sono le previsioni per i nuovi interventi in programma la cui stima di spesa sarà di oltre 15 milioni di euro, permettendo così di creare nuove opportunità e svolgere una funzione di volano per il rilancio economico dell’area. Si tratta infatti di una serie di opere all’interno della struttura portuale, che garantiranno una migliore fruibilità dei servizi, grazie ad interventi di natura tecnica, mentre altri di natura prettamente ambientale, contribuiranno a rafforzare il già elevato standard in possesso del porto. Altri ancora, all’esterno del porto, daranno finalmente soluzione ad alcune annose problematiche di natura prettamente tecnica, mentre altri contribuiranno in maniera determinante alla riqualificazione ambientale di tutta l’area offrendo al tempo stesso tutta una serie di infrastrutture che accomuneranno ancora di più la vita del porto con il territorio circostante. Il porto impiega 30 persone per un indotto occupazionale di circa 500, se si considerano le aziende di servizi connessi alle attività del porto, le imprese operanti nella cantieristica navale, rimessaggio e accessori e i lavoranti a bordo delle imbarcazioni (Comandanti ed equipaggi). Oggi è costituito da un molo frangiflutti e da un molo sottoflutto, in grado di offrire una completa assistenza nautica, ed è attrezzato con i più moderni servizi per ospitare 670 imbarcazioni da diporto dai 6 ai 50 metri di lunghezza. Le banchine sono lunghe 635 metri e dotate di 12 pontili (di cui uno galleggiante), mentre il fondale in banchina va dai 3,5 ai 6 metri e si presenta sabbioso vicino all’im-

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FONDALI in banchina da 3.5 a 6 metri ASSISTENZA Sul molo frangiflutti vi sono magazzini per il deposito materiali e su quello sottoflutto è situata un’area commerciale che si estende per 300 metri e comprende 50 differenti attività commerciali come bancomat, negozi, bar, gelaterie, ristoranti, pizzerie, negozi per l’assistenza tecnica, agenzie ed un supermercato. Nell’area commerciale ingegneri navali, architetti, carpentieri ed esperti di vela sono a disposizione per ogni problema nautico. Le agenzie di viaggio organizzano gite nell’entroterra. RADE SICURE PIù VICINE Porto Ercole, rada di S. Caterina e rada dell’Avvoltore distanti 0.5 M e 2 M aperte ai venti e mari del II e III quadrante.

“Il progetto che ci siamo preposti di attuare permetterà di riqualificare interamente il porto e consentirà alla Marina di Cala Galera di diventare ancora di più un punto di riferimento del turismo internazionale. Inoltre, abbiamo già in programma una serie di ulteriori interventi sia all’interno che all’esterno della struttura portuale. L’obiettivo primario a livello territoriale è quello di integrare sempre meglio la Marina nel paesaggio circostante sia con opere di ingegneria ambientale sia creando sinergie con organizzazioni circostanti, come per esempio il Circolo Nautico e della Vela Argentario.

Infine, nell’ambito della modernizzazione del porto, è allo studio la realizzazione di una passeggiata, che sarà arricchita da un percorso didattico naturalistico, e che dovrebbe unire Porto Ercole con la Marina attraverso un sentiero pedonale che costeggia il mare per proseguire fino alla feniglia. Tutto questo è e sarà possibile grazie alla forte struttura patrimoniale di cui ha goduto la Marina e grazie al contributo puntuale di tutti i soci nell’ottemperare ai versamenti annuali dovuti.”

SERVIZI ED ATTREZZATURE Distributore Benzina, Gasolio in banchina (h.8:30/12:30 e 15:30/18:30) Energia elettrica, acqua potabile ed acqua ad uso lavaggio - Illuminazione banchine - Telefoni pubblici Telecom –- Servizio Bancomat - 1 Scalo di alaggio fino a 300 tonnellate - Gru mobili fino a 40 tonnellate - 2 Travelifts fino a 80 tonnellate - Rimessaggio all’aperto ed al coperto - Officina motori - Assistenza tecnica ed elettronica - Riparazioni scafi di tutti i tipi - Riparazione vele - Guardianaggio - Pilotaggio - Ormeggiatori - Sommozzatori - Servizi igienici e docce calde - Servizio Meteo - Servizio wi fi – Videosorveglianza - Servizio antincendio - Ritiro rifiuti - Parcheggio auto - Rivendita ghiaccio presso bar - Rifornimento alimentari.

NEI DINTORNI La Marina Cala Galera è situata su lato sud-est del promontorio di Monte Argentario, in una posizione di straordinaria bellezza. Bagnata dalle acque del medio Tirreno, ha alle spalle la zona costiera della Maremma toscana, delimitata a Nord dal Parco dell’Uccellina e a Sud dal Fosso del Chiarone. Vicinissima a Porto Ercole, è facilmente raggiungibile sia da Roma (150 km) che da Firenze (200 km). Il punto strategico dove sorge la Marina Cala Galera, permette di raggiungere in breve tempo alcune fra le più belle isole del Mediterraneo quali Giannutri, l’Isola del Giglio, le Formiche di Grosseto, Montecristo, l’isola d’Elba, la Corsica e la Sardegna.

Cesare d’Amico Presidente del Consiglio di Amministrazione

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portualità turistica Marina di Scarlino

Un sistema integrato a servizio degli amanti del mare

Nei dintorni

Coordinate: N 42° 53’ 12,83” E 10° 47’ 07,76 È adagiata in un’insenatura naturale immersa nel cuore della Maremma Toscana, bagnata da un mare limpido, dove il vento non manca mai, e dotata di ogni confort: ”La Marina di Scarlino”. Un porto accogliente che può ospitare fino a 950 posti barca, da 6 a 40 metri. Un luogo ideale per ogni diportista, perfettamente integrato nel territorio di questo lembo di Maremma, che della qualità della vita, delle eccellenze del territorio, della cultura e delle tradizioni, fa la sua ragion d’esistere. La Marina di Scarlino sorge ai piedi della Rocca di Scarlino, in un tratto di costa distante poche miglia dall’isola d’Elba e dalle altre isole dell’arcipelago Toscano. Rappresenta una delle più moderne ed efficienti strutture per la nautica da diporto di tutto il versante tirrenico, ed è il punto di partenza ideale per le proprie vacanze, ma anche un porto sicuro, utilizzato fin dai tempi dei Romani, proprio per questa innata peculiarità. Un sistema integrato in cui la Marina, lo Yacht Service (dotato di una a vasca di alaggio e varo, che permette di movimentare con un travel lift da 100 tonnellate, imbarcazioni a vela o motore fino a 30 metri), il Club Nautico e le Residenze vivono in perfetta simbiosi, al fine di soddisfare tutte le esigenze degli amanti del mare. Ogni posto barca gode dei servizi più completi: acqua potabile e industriale, energia elettrica, connessione wi-fi, vigilanza, posto auto e magazzini. L’ormeggio è strutturato con trappe e pontili galleggianti, con finger laterali e briccole. Dunque il porto garantisce la massima accessibilità, in completa sicurezza e facilità d’ormeggio, ad ogni classe di imbarcazione. La stazione di rifornimento di carburante è dotata di impianto di aspirazione per acque di sentina, acque nere, e raccolta di olii esausti. Tutte le attività portuali e di navigazione sono coordinate dalla torre di controllo del Marina sul canale 72, con un servizio meteo e di assistenza, di altissimo livello. In questo spicchio di Toscana la costa è intatta e affascinante, con scogliere ricoperte da verdissimi boschi che si alternano a calette e spiagge da sogno. Una su tutte: Cala violina così soprannominata perché quando vi si cammina la sabbia pare suonare. Sembra incastonata tra i verdissimi boschi delle Bandite di Scarlino, e sovrastata da una vasta area naturale infarcita di sentieri e percorsi da trekking, dai panorami mozzafiato. Il mare è sempre pulito, mentre l’entroterra vanta borghi medievali e paesi di lunga tradizione artistica, dove vengono offerti ai visitatori allettanti piatti tipici di una cucina genuina. Nei dintorni del porto c’è la possibilità di praticare tutti gli sport all’aria aperta: vela, trekking, golf, equitazione, mountain bike, ciclismo, windsurf e kitesurf. A soli sei chilometri il paese medievale di Scarlino, dominato dal suo castello Aldobrandesco, sede in estate di rassegne e di concerti di alto livello. A 15

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minuti d’auto si trova Castiglione della Pescaia, con il suo borgo medievale perfettamente conservato che si specchia nel mar Tirreno. Sempre raggiungibile in auto in una manciata di minuti, Massa Marittima, gioiello d’arte con un duomo Romanico che vale la pena di essere visitato, come anche Vetulonia, con le sue tombe Etrusche di assoluto pregio e i piccoli borghi medievali di Montepescali. La Marina di Scarlino si trova proprio di fronte all’Isola d’Elba nel golfo di Follonica, in una posizione strategica per navigare verso tutte le isole dell’Arcipelago Toscano. Una zona dal microclima eccezionale dove regna sovrano un robusto regime di brezza grazie al quale negli ultimi anni, ha potuto ospitare i migliori velisti del globo, che in questo specchio di mare, sono soliti competere in alcune regate mondiali delle classi più diverse. A dimostrazione di ciò, il Club Nautico Scarlino nella stagione 2017, sarà teatro di numerose manifestazioni di alto livello internazionale. In primis, si annoverano il Campionato del Mondo TP52 (Rolex TP 52 World Championship 15-21 maggio) e il Campionato del Mondo Flying Dutchman (23-30 settembre). Ma ad approdare al Marina di Scarlino sarà anche la World League delle classi Melges 32 (5-7 maggio) e Melges 20 (12-14 maggio), nonché la tappa conclusiva del circuito mediterraneo J70 che sarà di scena l’ultimo weekend di luglio (dal 28 al 30).

La Galleria Commerciale La Marina di Scarlino offre ai propri ospiti un facile e immediato accesso alla “Piazzetta”, con bar, ristoranti, pizzeria , enoteca, e galleria commerciale, dove si possono trovare tutti i servizi che faciliteranno il soggiorno: supermercato, negozio di nautica, noleggio bici, noleggio gommoni, abbigliamento, lavanderia, bancomat, parrucchiere, trattamenti per il corpo, arredi e gadget, gelateria artigianale,gallerie d’arte, insomma ogni genere di confort , per trascorrere una piacevole vacanza.

Un viaggio per conoscere questo lembo di Toscana sarà non solo piacevole, ma anche una gioia per gli occhi, che resteranno abbagliati dai riflessi di questa terra di Maremma dai colori intensi: l’azzurro del mare, il verde dei boschi, il giallo dei campi di girasole, l’ocra dei paesi arroccati sulle colline che si affacciano sul golfo. Insomma dal mare all’interno, un universo tutto da vivere con i ritmi pacati di questa terra dai sapori antichi, a portata di mano per tutti coloro che decideranno di visitare, la Marina di Scarlino.

Le Residenze Una terrazza con vista panoramica che la sera offre allo sguardo il sole che tramonta e dietro il profilo dell’isola d’Elba che si intaglia nel mare. Questa suggestiva emozione la vivranno coloro che sceglieranno di soggiornare nelle residenze del Marina di Scarlino. Un complesso edile di alto livello perfettamente integrato con l’ambiente circostante, in un contesto d’eccellenza, arricchito da tutti i comfort e da servizi di qualità per un soggiorno in completo relax. Le residenze sono allestite con arredi appositamente ideati per far vivere al meglio sia gli spazi interni, sia quelli esterni, decisamente ampi e godibili nella massima ed esclusiva riservatezza.

Distanze in mare: Bastia (Corsica): 60nm, Porto Vecchio (Corsica): 102nm, Isola di Capraia: 43nm, Cerboli: 10,3nm, Isola d’Elba: 14nm, Formiche di Grosseto : 21,4nm, Isola di Giannutri: 42nm, Isola del Giglio: 33,7nm, Isola di Montecristo: 38,3nm, Scoglio di Palmaiola: 13,4nm, Isola di Pianosa: 34,7nm Distanze a terra: Pisa: 125 km, Firenze: 176 km, Roma: 231 km, Genova: 285 km, Milano: 396 km

Massimo Canino

“Siamo molto soddisfatti dell’andamento della nostra marina. La ripresa dell’intero comparto della nautica, ha avuto ricadute positive nel nostro settore. Il trend in questi primi mesi dell’anno - raffrontato allo stesso periodo dell’esercizio precedente - riguardante gli affitti dei posti barca e i transiti, registra una significativa crescita. La nostra aspettativa è che questa tendenza al segno più si confermi e si consolidi anche per il prosieguo della stagione. Questo successo - a mio parere - è dovuto non soltanto ad un miglioramento del settore nautico in particolare, ma anche alle numerose iniziative sportive e non che ci hanno visti protagonisti negli ultimi anni, con un costante incremento di gradimento e di fidelizzazione di nuovi clienti. Ci auguriamo di poter ospitare sulle nostre banchine molti amanti del mare, e nelle nostre residenze tutti coloro che vorranno visitare questa parte di maremma Toscana, ricca di fascino e di tradizioni”. Maurizio Bisio Amministratore delegato de “La Marina” srl

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turismo Cieloverde Camping Village

Nel cuore della Maremma Toscana una delle strutture turistiche più importanti d’Europa

Un modernissimo concetto di villaggio a tema, da 200 posti letto e una vasta area dedicata all’organizzazione di piccoli e grandi eventi e meeting sportivi sono solo un assaggio di ciò che si realizzerà a breve. Un intervento che strizza un occhio al passato e al contempo proietta il Cieloverde sul podio elitario delle strutture ricettive attive nel settore turistico alberghiero internazionale. La scelta di reinvestire costantemente gli utili ottenuti nel miglioramento della struttura, ha portato certamente i suoi frutti. Marinella S.p.A. ha saputo far diventare nel tempo il Cieloverde un punto di riferimento nel mercato nazionale ed estero. Oggi, il contributo dei più giovani ha portato un ulteriore miglioramento della qualità dei servizi, con una particolare attenzione alla definizione di un’offerta sempre più orientata alla soddisfazione dei bisogni dei clienti in maniera ampia e completa. Senza tralasciare mai una costante attenzione alla tutela del paesaggio, nella convinzione che la compatibilità ambientale sia un elemento fondamentale sia per il miglioramento del benessere del cliente che per la coesistenza con le vicine aree di interesse naturalistico. Tutto il personale aziendale e che opera per conto della Marinella S.p.A. è continuamente formato e informato sull’impatto delle proprie attività sulla qualità del servizio, creando così una squadra affiatata e professionale.

Il Cieloverde Camping Village sorge tra Marina di Grosseto e Principina a Mare e confina con il Parco Naturale della Maremma. Immerso in una affascinante pineta secolare di ben 140 ettari, si affaccia su uno splendido tratto di costa con una spiaggia sabbiosa che degrada dolcemente fino al mare e che guarda verso le isole più suggestive dell’Arcipelago Toscano come Elba, Giglio e Montecristo. Dal 1981 Cieloverde rielabora e reinventa il concetto di vacanza nella natura per tutta la famiglia. Il perfetto connubio tra relax, mare e divertimento si materializza all’ombra delle piante secolari, che donano ombra all’intera area del comprensorio turistico, con il soffio del vento di maestrale e il dolce suono delle cicale a fare da colonna sonora. Il Villaggio è localizzato in un angolo di Maremma vera, impossibile da riprodurre in altri contesti, uno spicchio di riserva naturale, fruibile da grandi e piccoli, che garantisce una delle medie annue di giornate di sole più estese d’Europa.

Alessandro Bucalossi

Luca Doccini

Molti ci conoscono, molti hanno sentito parlare di noi. Soltanto visitandoci e soggiornando presso il nostro Camping i turisti possono effettivamente rendersi conto di cosa veramente possiamo offrire, di come possiamo cambiare per sempre la percezione di vacanza perfettamente integrata all’ambiente. Con una punta di orgoglio possiamo dichiarare che il Camping Village Cieloverde è qualcosa di differente, di sperimentale, trascendentale, endemico. Alessandro Bucalossi e Luca Doccini

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turismo

Cieloverde esprime un turismo di qualità moderno e innovativo che integra ambiente e benessere e risponde così ai cambiamenti del mercato. Merito della collaborazione tra genitori e figli, che insieme gestiscono il villaggio apportando le reciproche specificità. Alla Marinella S.p.A., titolare del camping, i fratelli Elisabetta e Roberto Bucalossi, lavorano insieme ai figli Luca Doccini e Alessandro Bucalossi. Con più di 35 anni di attività avviata da Ulrico Bucalossi, papà di Elisabetta e Roberto, la società è giunta ora alla terza generazione, con la quarta in arrivo. In una realtà a conduzione familiare è più semplice instaurare un rapporto diretto ed immediato tra proprietà e clientela fin dal primo minuto di vacanza. Il confronto umano tra clienti e dirigenti permette alla proprietà di avere la supervisione diretta e costante di ogni reparto, di ricevere rapidamente i feedback, che il team di controllo qualità sfrutta costantemente per un miglioramento tempestivo del servizio. Dall’altra parte la valorizzazione dei dipendenti e l’incremento costante in termini di personale, rappresentano una garanzia di successo. La struttura a pieno regime occupa 198 persone, tra diretti e indiretti. Il Consiglio di Amministrazione della società ogni anno investe risorse per una crescita che guarda con ambizione al futuro. È stato recentemente approvato un piano strategico a medio termine con il quale saranno ristrutturati e ammodernati gli ambienti e i servizi esistenti, ma soprattutto sarà aumentata gradualmente la capacità ricettiva del camping.

turismo

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turismo Al Cieloverde Camping Village le possibilità di alloggio sono molteplici, dai bungalow agli charme&quality, dai caravan alle case mobili, dalle greensky alle piazzole di sosta. Elemento di continuità: l’eccellente qualità delle strutture, moderne e costruite nel rispetto dell’ambiente circostante. Di incredibile vastità i servizi offerti. Animazione con spettacoli, intrattenimenti danzanti, cinema in arena, giochi, in campeggio e a mare. Oltre ai locali di ritrovo ci sono due parchi giochi per bambini, piste da ballo e, per gli amanti della natura vi è un immenso parco faunistico dove daini, cervi, mufloni ed altri simpatici animali vivono in libertà. È possibile visitare il parco insieme ad una guida che lo stesso Camping Cieloverde mette a disposizione per piccoli safari fotografici. Poi c’è la spiaggia, 180 metri attrezzati privati e ben di più liberi, che distano 800 metri circa dal cuore del Villaggio e sono raggiungibili sia con comode navette Dotto Train che in bicicletta o a piedi. La comoda pista ciclabile attraversa uno splendido tratto di pineta marittima e potrete godervi questo rapido spostamento all’ombra della selvaggia pineta del litorale tirrenico. Per quanto riguarda la ristorazione, ci sono diversi bar, un ristorante, una braceria, un self service e una pizzeria, una creperia e una gelateria. Per gli amanti dello sport, ci sono all’interno del camping numerosi impianti, come il campo di calcetto, pallavolo, basket, bocce, tiro con l’arco, nuoto e lezioni di spinning, oltre al caratteristico “Percorso Verde”, dove con sedici tappe in 2,8 km attrezzate per esercizi ginnici si scopre il piacere di stare in forma. Due piscine immerse nel verde con lettini a disposizione, completano l’offerta. Dal 2005 il Camping Cieloverde mette a disposizione dei propri ospiti il parco avventura Alberovivo. Tra i servizi aggiuntivi: un supermercato, una rivendita di tabacchi e di giornali, un bazar, una pescheria, aree apposite per barbecue, un caratteristico punto di ristoro in prossimità della spiaggia, posta, trasporto gratuito interno, servizio bancomat, “shop in”, deposito valori, interpreti, pronto soccorso, oltre al rimessaggio invernale per roulotte.

nautica Origin & blue Innovation

Il Sistema di qualificazione delle Camere di commercio italiane dedicato alle imprese della filiera nautica Secondo l’ultimo rapporto sulla Filiera Nautica della Fondazione Symbola (settembre 2015) “il sistema nautico rappresenta per il nostro Paese uno dei segmenti dell’economia con maggiori prospettive di crescita, sia in termini di ricchezza che di occupazione. Uno dei pochi che, con fierezza, ha saputo resistere e reagire ai duri colpi inferti dalla sfavorevole congiuntura economica degli ultimi anni”. La filiera nautica italiana si attesta ai vertici in Europa e nel mondo. Per numero di imprese è seconda solo ai Pasi Bassi; il numero di occupati è pari a 9.000 unità, superando quelli del Regno Unito (8.363), della Francia (7.083) e della Germania (5.738); il nostro Paese detiene una posizione di leadership anche nel mercato internazionale, con particolare riferimento alla produzione di imbarcazioni e yacht da diporto con motore entrobordo, dove la produzione italiana soddisfa circa il 32% delle richieste provenienti da tutto il mondo; l’export - tra il 2013 e il 2014 – ha registrato un trend di crescita del +11%, maggiore a quello di altri settori trainanti dell’economica nazionale (es. alimentari e vini (+3,5%), moda (+4,1%), arredo-Casa (+3,5%) e della Meccanica (+3,8%). Il segreto di questo successo risiede, principalmente, nella capacità delle imprese nautiche italiane di coniugare al meglio alcuni degli elementi distintivi del made in Italy, ovvero: innovazione, creatività, artigianalità, lusso ed eleganza. Le Camere di commercio in questi anni, proprio per supportare le imprese nel loro sforzo di posizionamento competitivo sul mercato, hanno messo in campo diverse iniziative per meglio qualificare e rendere distintive le filiere di eccellenza italiane utilizzando la leva competitiva della certificazione come strumento per migliorare, valorizzare e differenziare prodotti, servizi e competenze. Rientra tra queste attività, la messa a punto di Origin & blue Innovation un innovativo schema di qualificazione

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turismo

delle Camere di commercio specificatamente sviluppato per le imprese che operano nella filiera della nautica e che di fonda sul possesso di tre requisiti distintivi: • INNOVAZIONE: adozione di tecnologie innovative e/o riorganizzazione dei processi produttivi e/o del sistema organizzativo; • SOSTENIBILITà: progettare e realizzare prodotti/servizi adottando tecniche costruttive a ridotto impatto ambientale ed energetico, incluse le attività di refitting; • ORIGINE: progettare e/o realizzare in Italia le fasi di lavorazione. Possono aderire a Origin & blue Innovation tutte le imprese della nautica - indipendentemente dalle loro dimensioni - che operano in una o più di queste attività: • progettazione e realizzazione di imbarcazioni, componentistica e/o fasi di processo; • servizi di manutenzione e riparazione di imbarcazioni. Il Sistema di qualificazione Origin & blue Innovation è semplice ed immediato: esso si basa sull’applicazione di un sistema di rating sviluppato per misurare il livello di corrispondenza dell’impresa ai requisiti di innovazione, sostenibilità e origine dei prodotti/processi produttivi, stabiliti in uno specifico Documento Normativo; ottengono la qualificazione le imprese che raggiungono un punteggio di rating compreso tra il 41% (rating pari a B) e il 100% (rating AAA). La qualificazione a fronte di Origin & blue Innovation ha durata triennale e prevede due momenti di valutazione: il primo in fase di adesione - ai fini del calcolo del rating e del rilascio del Certificato - e il secondo in fase di mantenimento, ovvero entro i 18 mesi dalla prima valutazione, per attestare eventuali variazioni nel punteggio di rating ottenuto. Alle imprese qualificate, oltre al Certificato, viene rilasciata la licenza d’uso di “Origin & blu Innovation”, il marchio comunitario, di proprietà di Unioncamere, appositamente creato per valorizzare i prodotti, i servizi e le attività delle imprese di eccellenza; è previsto, infine, l’inserimento nel Registro imprese qualificate, vetrina promozionale delle imprese che hanno intrapreso i percorsi di qualità a fronte degli Schemi di qualificazione e strumento a sostegno delle iniziative promozionali e B2B realizzate dal Sistema Camerale in Italia e all’estero. Al momento sono 10 (di cui 5 Toscane, 4 Laziali e 1 Sarda) le imprese che hanno intrapreso il percorso di qualificazione. Di queste 5 risultano già qualificate. Per maggiori informazioni e per conoscere le imprese qualificate è possibile consultare il sito: www.dintec.it/it/pqualificarsi/origin-blueinnovation.

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ricerca Il ciclo del carbonio in mare Le attività di ricerca della sezione di Pisa dell’Istituto di Biofisica del CNR Soltanto recentemente è stata riconosciuta l’enorme importanza che gli oceani rivestono nel regolare la concentrazione atmosferica di CO2. Molta della CO2 prodotta dall’attività dell’uomo è stata nel tempo imprigionata nella profondità degli oceani dove oggi è contenuta una delle più grandi riserve di carbonio organico sulla terra: il Carbonio Organico Disciolto (DOC). Il DOC racchiude una miscela complessa di molecole organiche per la maggior parte non ancora caratterizzate a livello molecolare. La sua misura consente di ricavare informazioni indirette sullo stato di salute del mare. Valori anomali della sua concentrazione sono un campanello d’allarme, essa infatti, oltre ad essere il risultato di tutti i processi biologici che avvengono in mare, è influenzata dall’attività dell’uomo (coltivazioni e allevamenti intensivi, industrie, scarichi urbani, trasporti) attraverso l’input dei fiumi e dell’atmosfera. Attività di ricerca A partire dal 1998, la sezione di Pisa dell’Istituto di Biofisica ha messo a punto, per prima in Italia, il metodo per il trattamento dei campioni e la misura della concentrazione di DOC in acqua di mare. Dal 2000 sono stati raccolti ed analizzati più di 10.000 campioni nelle acque superficiali, intermedie e profonde di tutto il Mar Mediterraneo. Oggi la competenza del gruppo nello studio della dinamica del DOC nel Mar Mediterraneo è riconosciuta a livello mondiale. A partire dal 2010 si è iniziato a lavorare anche nelle zone costiere, in particolare in prossimità della foce del fiume Arno. L’Istituto afferisce al Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie dell’Ambiente del CNR e vanta numerose collaborazioni internazionali di particolare rilievo quelle con la Woods Hole Oceanographic Institution (Stati Uniti), l’Università di Miami (Stati Uniti) e l’Institut Méditerranéen d’Océanologie (Francia). Il gruppo è coinvolto in progetti nazionali ed internazionali, che mirano a studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sul funzionamento dell’ecosistema marino. Esso è anche impegnato in attività divulgative per bambini e dà agli studenti universitari la possibilità di svolgere tirocini formativi coinvolgendoli in prima persona nell’attività di ricerca. Alcuni risultati L’insieme dei dati raccolti fino ad oggi, unico per la sua copertura spaziale e temporale nel Mediterraneo, ha permesso per la prima volta di studiare la distribuzione del DOC nelle acque superficiali, intermedie e profonde di tutto il bacino. Questi dati hanno evidenziato come essa sia influenzata dalla circolazione delle masse d’acqua, dai processi microbiologici, dalla stratificazione superficiale, dall’impatto antropico nelle zone costiere. I nostri risultati hanno consentito di dimostrare il ruolo chiave, ma fino ad oggi trascurato, del DOC nel sequestro di carbonio e nel fornire l’energia che rende possibile la vita nelle acque profonde del Mar Mediterraneo. Chiara Santinelli

Chiara Santinelli

Consorzio LaMMA Un laboratorio di monitoraggio e produzione dati sullo stato del mare Il LaMMA, Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile, è un consorzio pubblico tra la Regione Toscana e il CNR nato con l’obiettivo di connettere il mondo delle istituzioni e le componenti di eccellenza scientifica e tecnologica, per sviluppare soluzioni mirate per la Toscana e il suo territorio. I principali settori in cui si è specializzato sono la meteorologia, la climatologia, i sistemi informativi geografici e la geologia. Inoltre, il Consorzio ha acquisito una notevole esperienza nel campo della modellistica di dispersione degli inquinanti in atmosfera, negli studi anemologici a fini eolici, nella modellistica marina ed oceanografica, nel controllo degli inquinanti e dello stato di salute del mare, nel monitoraggio della vegetazione. Il LaMMA ha il suo core business nel servizio meteorologico operativo che svolge per la Toscana, ma negli ultimi anni è diventato un centro di produzione di dati di monitoraggio e previsione dello stato del mare con finalità strettamente operative sull’intero Mediterraneo. Un grosso impegno è stato dedicato alla realizzazione di un sistema di osservazione e previsione per l’Alto Tirreno e il Mar Ligure, sviluppato in sinergia con i più importanti centri meteo-oceanografici del Mediterraneo NordOccidentale. L’osservazione è basata sull’utilizzo di reti ad alta tecnologia (radar costieri, satelliti per l’osservazione della terra e la navigazione, robot marini, osservazioni da nave). La previsione si fonda sull’utilizzo di avanzati modelli di comunità ad alta risoluzione spaziale, per tener conto della marcata eterogeneità tra i vari ambienti, pelagici, costieri e litoranei. L’osservazione e la previsione evolvono in maniera congiunta: i dati osservati permettono di correggere e migliorare la qualità e affidabilità delle previsioni, e al tempo stesso la modellistica indirizza le scelte progettuali riguardanti lo sviluppo della rete osservativa. In un’economia in cui le informazioni hanno un grande valore, il miglioramento della qualità dei dati prodotti permette di fornire servizi più affidabili per settori di grande importanza legati alla crescita blu (pesca, trasporti, portualità, turismo) nel quadro della gestione sostenibile delle coste e delle risorse marine. A rimarcare il valore dell’informazione sul mare per la società non solo toscana, il servizio con il più alto valore simbolico è quello fornito al Comando generale delle Capitanerie di Porto che utilizza le previsioni del LaMMA all’interno del proprio sistema, in particolare per supportare i soccorsi legati all’emergenza migranti nel Canale di Sicilia.

I prossimi progetti Sympa Gestione ottimale degli accessi a parchi e Aree Marine Protette (AMP), basata su criteri di sostenibilità ambientale, tramite l’utilizzo congiunto di immagini satellitari di ultima generazione e di modelli ad altissima risoluzione (< 500 m). Impact Conciliare lo sviluppo portuale con la protezione delle AMP e zone limitrofe. L’obiettivo è di fornire agli stakeholder strumenti di valutazione quantitativa degli impatti relativi alle scelte fatte sul territorio e di supportare la pianificazione degli spazi marittimi. Maregot Prevenzione e gestione congiunta dei rischi derivanti dall’erosione costiera. Il progetto strategico intende avviare un’azione di pianificazione condivisa che, grazie a una migliore conoscenza della dinamica dei litorali, individui soluzioni di intervento ottimali per la gestione del territorio. Proterina 3 Evolution Rafforzare la capacità di previsione e risposta del territorio costiero all’impatto degli eventi meteorologici estremi provenienti dalle aree marine.

Bernardo Gozzini

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ambiente turismo

turismo Continua il nostro viaggio tra i Borghi più belli d’Italia, marinari, lacustri e fluviali. Con la collaborazione del Club guidato da Fiorello Primi e Umberto Forte, sbarchiamo in Toscana, dove ci attendono Porto Ercole e Giglio Castello.

SANTUARIO PER I MAMMIFERI MARINI PELAGOS Accordo in vigore dal 2002

I BORGHI PIù BELLI D’ITALIA

in Toscana PORTO ERCOLE L’approdo di Caravaggio

«Quanto sia antica la Terra d’Ercole ciascuno lo può comprendere dal nome stesso», dice un vecchio testo. «Puntiamo sul porto che ha nome da Ercole», scrive nel 416 d.c. Rutilio Namaziano, e quasi ci dimentichiamo, nella dolce confusione estiva, che dal mare venivano la vita e la morte, come i predoni barbareschi che terrorizzavano la popolazione. Le torri d’avvistamento lungo la costa e le fortezze spagnole sulle alture, sembrano fare corona al paese riflesso nel mare d’argento, dove Caravaggio è venuto a chiudere la sua vita. Ancora sopravvivono le spiagge che lambiscono la passeggiata sul porto, ospitando le piccole barche messe a dimora per l’inverno. È da qui che lo sguardo volge al borgo, piccolo sotto l’imponente rocca da cui scendono in mare le mura. Nella pacifica cala dove batte lo scirocco, si respira odore di scogli, distratti solo dalla planata di un gabbiano. Scrisse di Porto Ercole il poeta statunitense Robert Penn Warren: «Ti conducemmo a un luogo di pietra diruta, e a coste marine. / Rocca: fortezza, artiglio di falco, zampa di leone poggiata su di un colle. / Nemmeno un colle, ma scogliera sul mare, garitte di sasso arroccate dominanti le spiagge, / facile linea del più abile e sofisticato matematico».

GIGLIO CASTELLO Fiore del Tirreno

I secoli trascorsi nel flusso dell’acqua infinita, hanno scacciato la paura dei turchi da quest’isola: Saraceno e Barbarossa sono solo il nome, ormai, di qualche locale di divertimento. Eppure, tutto continua ad essere meravigliosamente mutevole e indifferente, in mezzo a questo mare limpidissimo, con la sua brezza e i profumi delle essenze. Dalle solide mura di granito di Giglio Castello, l’occhio spazia sulle altre terre emerse – Giannutri, la misteriosa Montecristo, la più lontana Pianosa – mentre gli ex marinai dipingono quadri naïf con coloratissimi velieri. Al Giglio comandano i venti, le intemperie, la poca terra con le sue rese incostanti. Chi viene qui – molti sono artisti – rimane ammaliato da un’oscura energia. Chi se ne va, ha il sospetto di averla smarrita. Chi torna, ha il sollievo di poterla finalmente liberare.

COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO

(Provincia di Grosseto) ALTITUDINE

m. 405 s.l.m. COMUNE DI MONTE ARGENTARIO

(Provincia di Grosseto)

ABITANTI

650

ALTITUDINE

m. 4 s.l.m. ABITANTI

2810 (47 nel borgo) IL NOME Furono i Focesi, una popolazione della Grecia antica devota a Ercole, a dare nome al luogo, nel quale riconobbero una somiglianza con la baia della loro terra d’origine. Secondo altri il nome viene dagli Etruschi, come dimostrerebbe la necropoli posta a monte di Cala Galera, collocata nel settore dello zodiaco etrusco corrispondente alla costellazione di Ercole. IL PRODOTTO DEL BORGO La cucina è legata al mare e il pesce è l’ingrediente principale di tutte le pietanze, sempre accompagnato da un bicchiere di Ansonica, il vino bianco locale ottenuto dall’omonimo vitigno autoctono.

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turismo

IL NOME Non il bel fiore profumato, ma la capra (igilion in greco) sembra essere all’origine del nome, latinizzato poi in Gilium. Infatti, su questa come sulle altre isole dell’arcipelago toscano, vi erano molte capre selvatiche, ancora presenti a Montecristo. Giglio Castello, che ancora conserva la cinta muraria che gli ha dato il nome, era un tempo chiamato “La Terra”. IL PRODOTTO DEL BORGO Prodotto principe del Giglio è il robusto e ambrato vino Ansonaco, che si può degustare nelle numerose cantine in cui viene prodotto e conservato. Apprezzabili anche il miele e il “panficato”, un dolce con fichi e frutta secca.

IL 2017 È L’ANNO DEI BORGHI D’ITALIA Il Ministro dei Beni e attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, con decreto n. 555 del 2 dicembre 2016 ha indetto per il 2017 “l’Anno dei Borghi in Italia” allo scopo di valorizzare il patrimonio artistico, naturale e umano di luoghi definiti nel Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 2017/2022 come una componente determinante dell’offerta culturale e turistica del Paese. “I borghi che costellano il territorio delle nostre regioni – ha dichiarato il Ministro Franceschini - ricchi di storia, cultura e tradizioni, sono il cardine per la crescita di un turismo sostenibile, capace di creare autentiche esperienze per i visitatori e di permettere lo sviluppo armonico delle comunità che vi vivono. L’Anno dei Borghi sarà un momento importante per promuovere queste realtà che tanto contribuiscono alla qualità della vita nel nostro Paese”.

le AREE MARINE PROTETTE DELLA TOSCANA SECCHE DELLA MELORIA Anno di istituzione: 2009

Le Secche delle Meloria, situate a 3 miglia dalla costa livornese, rappresentano un ecosistema marino mediterraneo unico per estensione e diversità, dove è possibile ammirare, immergendosi nelle sue splendide acque, numerose specie di pesci oltre ad una vegetazione marina molto varia. Le secche, con un’estensione di oltre 9000 ettari, sono costituite da un banco roccioso di modesta profondità (da un minimo di 2 ad un massimo di 30 metri) circondato da fondali sabbiosi e fangosi. Il fondale, caratterizzato soprattutto da un alternarsi di tratti di Posidonia oceanica, roccia omogenea, blocchi di varie dimensioni e ciottoli, è un’area di nursery per molte specie costiere di elevato interesse commerciale. Il regno vegetale è rappresentato sia da alghe sia da piante marine, tra cui la fanerogama Posidonia oceanica che costituisce un vero e proprio habitat. La fauna marina è costituita da vertebrati ed invertebrati, specie pelagiche (presenti in mare aperto) e specie bentoniche (vivono in stretto contatto con il fondo), a seconda della tipologia ambientale. L’ambiente marino è suddiviso in zone in base alla presenza di luce, uno dei principali fattori che condiziona la distribuzione degli organismi marini: SISTEMA FITALE o LITORALE (0-140 m di profondità) e SISTEMA AFITALE o PROFONDO, dove la luce inizia a non essere più presente. Tra i popolamenti più importanti e gli habitat che necessitano di una particolare tutela, ci sono le praterie di Posidonia oceanica, il coralligeno del Mediterraneo e i catini.

Il Santuario per i mammiferi marini è un’area marina protetta internazionale di circa 87.000 Km, creata ai sensi di un Accordo tra Francia, Italia e Principato di Monaco per tutelare un vasto tratto di mare costituito da zone marittime situate nelle acque interne e nei mari territoriali della Repubblica francese, della Repubblica italiana e del Principato di Monaco, nonché dalle zone di alto mare adiacenti. Comprende le acque tra Tolone (costa francese), Capo Falcone (Sardegna occidentale), Capo Ferro (Sardegna orientale) e Fosso Chiarone (Toscana). Per la sua vasta estensione, per la vincolistica e per l’iter istitutivo, risulta atipica rispetto alle altre aree marine protette italiane. Il Santuario per i mammiferi marini è stato inoltre inserito nella lista delle Aree specialmente protette di importanza mediterranea (Specialy Protected Areas of Mediterranean Importance - SPAMIs) prevista dal Protocollo sulle aree specialmente protette e la diversità biologica nel Mediterraneo (Protocollo SPA) della Convenzione quadro per la protezione dell’ambiente marino e della regione costiera mediterranea (Convenzione di Barcellona). In Italia sono interessate le Direzioni Marittime di Genova, Livorno e Cagliari. Il tratto di mare interessato dal Santuario è una porzione del Mediterraneo estremamente ricca di vita pelagica, e senz’altro la più importante dell’intero bacino per via delle popolazioni di cetacei che ospita. Nel Santuario Pelagos sono relativamente diffuse 8 specie di mammiferi marini (balenottera comune, capodoglio, zifio, globicefalo, grampo grigio, tursiope, delfino comune e stenella striata), ma sono state raramente avvistate anche la megattera, l’orca e la focena. Fonti: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare www.minambiente.it/pagina/aree-marine-protette Sanctuaire Pelagos http://www.sanctuaire-pelagos.org/ AMP Secche della Meloria www.parcosanrossore.org/meloria/

BANDIERE BLU TOSCANE 2016 SPIAGGE Grosseto • Monte Argentario - Cala Piccola, Feniglia. Porto S.Stefano: La Caletta/Il Moletto, La Soda e Pozzarello, Cantoniera, Porto Ercole: Le Viste • Grosseto - Marina di Grosseto/ Le Marze/ Fiumara, Principina a Mare • Castiglione della Pescaia - Roccamare Casamora/ Riva del Sole/Rocchette/ Capezzolo/Ponente - Punta Ala/ Casetta Civinini/Piastrone/Pian dell’Alma, Levante e Tombolo • Follonica - Litorale Livorno • Rosignano Marittimo - Castiglioncello, Vada • Piombino - Parco naturale della Sterpaia • Bibbona - Marina di Bibbona • Cecina - Marina di Cecina, Le Gorette • Castagneto Carducci - Marina di Castagneto Carducci • Livorno - Cala Quercianella (Bagni Paolieri e Cala Bianca/Rogiolo/ Cala del Miramare), Antignano (Tre Ponti/Del Sale Roma/Rex) • Marciana Marina - La Fenicia • San Vincenzo - Principessa Centro, Rimigliano, Principessa Sud, Spiaggia La Conchiglia Lucca • Pietrasanta - Focette, Tonfano • Forte dei Marmi - Litorale • Camaiore - Lido Arlecchino • Viareggio - Marina di Torre del Lago Puccini, Marina di Levante, Marina di Ponente Marco Polo • Massa-Carrara • Massa - Campeggi/Ricortola/ Marina Ponente/Dx Brugiano, Sx Brugiano/Marina Centro/ Dx Frigido/Sx Frigido, Ronchi Levante, Ronchi Ponente • Carrara - Marina di Carrara Centro Pisa • Pisa - Marina di Pisa, Tirrenia/ Calambrone APPRODI Grosseto • Marina di Grosseto - Porto della Maremma • Castiglione della Pescaia - Marina Punta Ala • Monte Argentario - Marina Cala Galera Livorno • Rosignano Marittimo - Marina Cala dè Medici • Marciana Marina - Marciana Marina

turismo ambiente

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eventi Versilia Yachting Rendez-vous A Viareggio l’alta gamma della nautica Con circa 130 espositori, 60 marchi internazionali e i primi 4 produttori mondiali di yacht e mega yacht, prende il via a Viareggio il Versilia Yachting Rendez-vous. Il nuovo appuntamento internazionale dedicato all’alto di gamma ospita cantieri ed esponenti a livello mondiale della filiera produttiva e servizi di eccellenza della nautica. Si tratta di produttori di componenti e accessori, di tender innovativi, sviluppatori di tecnologie, motori, cantieri di refit, marina turistici, servizi di qualità nautici e turistici, selezionati per completare il percorso espositivo allestito in 110 mila metri quadrati, nell’originale cornice del distretto nautico toscano.

“Parliamo di rendez-vous, perché è un’esperienza quella che vogliamo far vivere attraverso la contaminazione con altri settori merceologici. Ci rivolgiamo all’alto di gamma e puntiamo molto sulla qualità del territorio. Le nostre previsioni per questa prima edizione di Versilia Yachting Rendezvous parlano di 25.000 – 30.000 visitatori attesi, con una spesa media giornaliera di circa 260 euro e un totale di indotto sul territorio di 7 / 7,5 milioni di euro”. Paolo Borgio - Fiera Milano

• L’area “Superyacht Equipment and Component” che riunisce in modo innovativo e inedito una selezione di produttori di accessori e componenti dedicati ai superyacht. Tra i marchi presenti anche Isotta Fraschini, Volvo Penta, CGT, MAN e Kohler, rispettivamente aziende leader nella progettazione, costruzione e vendita di generatori di energia e di motori; TEAM Italia, azienda specializzata nella realizzazione e personalizzazione di plance integrate; Palagi Marine Lights, progettisti leader per l’illuminazione di bordo; Videoworks, azienda italiana leader nella progettazione, realizzazione e installazione di sistemi di home automation, domotica ed entertainment; marchi top come Besenzoni e Opacmare, entrambi aziende leader Per quanto riguarda i cantieri, insieme a Gruppo Azimut Benetti, Grupmondiali per la produzione di passerelle e sistemi di sollevamento po Ferretti e Sanlorenzo Yachts, massima espressione dell’eccellenza per grandi imbarcazioni; Furuno, top brand tra i produttori di disponautica e dell’italianità nel mondo, sono presenti altre aziende di spicco sitivi GPS specializzati per la navigazione in mare. Boutensen Decome Gruppo Baglietto, Gruppo Perini Navi, e realtà come Apreamare, sign, Bertazzoni, ArredoTek, leader nell’arredo dei grandi yacht. Cerri Cantieri Navali, Cantieri Sarnico, Colombo e Giorgio Mussini. E ancora Veco, Termomeccanica Eolo, Vulkan, Idromar, HiTra i marchi stranieri anche il Gruppo Princess, Acico Yachts e Bertherm, Tecnicomar per l’impiantistica; MaseGenerators, Guidi, Tectram, primi a credere nel nuovo format della manifestazione. nosail, Asea nautica, HPS, Italwinch, Gallinea, Eliche Radice, Per il segmento maxi-rib sono invece quattro gli espositori a rappresenMaltese, OpemSistemi, Naval Tecno Sud, per la componentistica, tare il meglio dell’eccellenza mondiale del settore: Anvera, Cantieri Mal’equipment, le attrezzature di cantiere; Quick, CMC Marine con innogazzù, Sacs e Tecnorib. vativi stabilizzatori; Boero Colori, AkzoNobel, Rodoero Marine coating, per vernici e rivestimenti. Saranno presenti anche AGF mariA fianco alle imbarcazioni in acqua, il percorso espositivo si sviluppa su tre ne, Naval motor Botti, Rama Marine, Acqua dell’Elba, Markagain. aree tematiche, dedicate a operatori selezionati legati alla grande nautica. Qui i brand italiani dell’accessoristica e componentistica nautica presen- Il Versilia Yachting Rendez-vous si svolge lungo uno specchio d’acqua di tano tutte le novità del settore tra tecnologia, funzionalità ed innovazio- quasi 50 mila metri quadrati situato all’interno delle darsene di Viareggio ne all’insegna del Made in Italy. (Italia e Europa) e la celebre via Coppino, arteria pulsante del distretto nau• La sezione “Tender&Toys”: con produttori di tender tecnologici e al- tico italiano e vera e propria fabbrica a cielo aperto. tre soluzioni “leisure” per i grandi yacht. Tra questi Airmarine Techno- L’evento, ideato e fortemente voluto da Nautica Italiana, è organizzato logy, una delle più innovative aziende internazionali del settore e della da Fiera Milano in collaborazione con il Distretto Tecnologico per la logistica e le Wooden Boats progettate dallo studio di Ingegneria Na- Nautica e la Portualità Toscana, con il supporto del Comune di Viaregvale Arnaboldi; Castoldi e Nautica Lupi completano l’esposizione. gio e della Regione Toscana. • L’area “Superyacht Marina” con i porti turistici e i Marinache of- Parte integrante del Versilia Yachting Rendez-vous sono gli eventi, programfrono strutture e servizi di qualità espressamente dedicati alle unità di mati con la collaborazione della Fondazione Altagamma sia all’interno che grandi dimensioni: Marina Cala de’ Medici, Baia Scarlino, Porto Lotti, all’esterno della manifestazione, con l’obiettivo di contaminare il territorio. Porto Mirabello, Marina di Portofino, Marina Molo Vecchio, Marina Ognuna delle quattro giornate sviluppa un tema specifico: il design (giovedì Porto Antico, Marina Genova Aeroporto, Marina di Varazze, Mari- 11 maggio), l’eccellenza gastronomica (venerdì 12 maggio con la partecina di Loano, Porto Sole, Marina di Imperia, Marina di Sant’Andrea. pazione Carlo Cracco), l’arte (sabato 13 maggio) e la moda (domenica 14 A completamento, i servizi di agenzia marittima con De Felice, Pesto- maggio). Infine, anche laboratori e show room nautici di via Coppino divenGroup, e quelli di classificazione e certificazione con la presenza di RINA tano parte attiva del Versilia Yachting Rendez-vous, rendendo omaggio a un spa, Amico&co e Amico Loano, Cantieri Navali Genovesi, che rap- territorio riconosciuto in tutto il mondo per la bellezza, l’alta qualità artigiapresentano il refit&repair. nale, l’accoglienza e l’italianlifestyle.

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