

COME PREPARARSI PRIMA DI AVVIARE
UN’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE E/O AUTONOMA:
I PRIMI PASSI
Guida pratica
A cura di Michele Grattagliano



METTERSI IN PROPRIO
L'autoimprenditorialità rappresenta la scelta più sfidante per un percorso teso verso la realizzazione personale e professionale.
Essa offre l'opportunità di diventare artefici del proprio destino e di perseguire una visione unica e distintiva.
Le soddisfazioni che se ne possono trarre sono personali e finanziarie, ma la raccolta dei frutti richiede impegno, competenza, tenacia e talvolta pazienza.
In ogni caso è un percorso da non improvvisare o sottovalutare, che va affrontato con la giusta attenzione e con la saggezza necessaria a valutare ed a ridurre i rischi e le difficoltà che inevitabilmente si incontreranno.
In questa guida ti aiuteremo a mettere a fuoco alcuni degli aspetti utili nella fase di avvio della tua «impresa».



I PRIMI PASSI
I passi iniziali sono importantissimi!
Il primo passo consiste in una profonda autovalutazione:
• delle tue motivazioni ed aspirazioni
• delle tue forze e capacità
• dei tuoi limiti che potresti dover superare.
Il secondo passo è lavorare sulla tua idea analizzando il contesto in cui opererai, le dinamiche e forze con cui ti confronterai - che non sempre potrai controllare – ma che dovrai giocoforza imparare a gestire e sfruttare.

I passi successivi ti permetteranno di mettere a frutto quello che avrai appreso su te stesso, sull’ambiente e sull’idea di business con cui ti confronterai, pianificando in dettaglio le cose da fare nel breve e nel medio lungo periodo, passando alla concreta messa in atto e cercando via via di affinare la tua attività, senza trascurare di migliorare nel tempo le necessarie competenze imprenditoriali. Non puoi partire sguarnito di tutto …. ma non puoi neppure «nascere imparato»….
L’importante è definire i giusti passi con la giusta considerazione dei possibili rischi.



VALUTARE LE PROPRIE ATTITUDINI
Conoscere e valorizzare i propri piccoli e grandi talenti, lavorare sulle proprie incertezze
e debolezze, sviluppare ulteriori competenze e superare i propri limiti sono caratteristiche tipiche di un imprenditore/imprenditrice.
Questo vale sia quando inizia a mettersi in gioco, sia quando è un giocatore professionista.
L’imprenditorialità è una capacità umana che si alimenta più facilmente in presenza di alcune qualità di base quali:
• intuito, capacità di previsione e pianificazione, razionalità
• spirito di iniziativa, tenacia e volontà, libertà intellettuale
• motivazione, autorevolezza e leadership.
Ma soprattutto facendo leva e sviluppando:
• una pianificata e «misurata» propensione al rischio
• spirito di autonomia
• le proprie competenze e conoscenza del settore in cui si opererà
• la capacità di costante innovazione ed adattamento per perseguire i propri obiettivi
• buone capacità organizzative, gestionali e di controllo (anche se si lavora da soli)
• capacità di relazione e comunicazione.



METTERSI IN GIOCO: SÌ PERCHÈ...
…
ci sono numerosi vantaggi, ad esempio:
• totale libertà decisionale: decidi strategie, obiettivi, direzione, orari senza dover rendere conto gerarchicamente a qualcuno
• possibili guadagni maggiori: il tuo reddito dipende direttamente dai risultati, non da stipendi fissi
• realizzazione personale: trasformi passioni in professione, dai corpo alle tue idee e alla tua visione
• flessibilità operativa: puoi gestire con libertà il tuo tempo, adattandolo ai tuoi stili di vita
• innovazione senza barriere: implementi nuove idee rapidamente, le provi sul campo con totale flessibilità
• apprendimento continuo: svilupperai competenze trasversali (marketing, finanza, vendite, …)
• costruire una attività cedibile: in futuro potrai vendere la tua attività o passarla ai tuoi figli.



METTERSI IN GIOCO: SÌ PERÒ...
… devi mettere in conto anche numerosi svantaggi o difficoltà:
• instabilità finanziaria: non avere introiti fissi o regolari, rischiare il proprio capitale, mettere in conto periodi di magra
• responsabilità totale: sei tu il garante ultimo di errori ed insuccessi
• non avere orari: carichi di lavoro molto impegnativi, imprevisti da gestire nei momenti più inattesi, gestione dello stress
• isolamento professionale: mancanza di confronto con colleghi; rischio burnout da sovraccarico decisionale
• oneri burocratici, amministrativi e fiscali: complessità che richiedono competenza e adeguati supporti
• accesso al credito limitato: banche restie a sostenere l’avvio senza garanzie solide
• creazione di una squadra: scegliere soci e collaboratori
• concorrenza agguerrita: muoversi in un mercato in continua evoluzione, anticipando i competitor e differenziandosi da essi
• clienti da non perdere: interpretare continuamente l’evoluzione dei loro bisogni e migliorare l’offerta.



METTERSI IN GIOCO: SÌ MA...
…dovrai cercare di ridurre il rischio di errori quali:
• innamorarti della tua idea, trascurando un approccio obiettivo e critico. Ricorri al costante confronto ed aiuto di uno sparring partner (qualcuno con cui confrontarti)
• non pianificare, rischiando di bruciare tempo e risorse. Partire al buio è l’errore più grande che si possa fare
• sottostimare i fabbisogni finanziari iniziali ed i costi: senza una corretta stima rischi di trovarti a secco. Sii quindi prudente nel budget e considera sempre una quota di costi imprevisti
• pensare di poter far soldi sin da subito o di mollare il colpo senza oneri se la realtà è diversa
• non conoscere il mercato: partire senza aver capito quali clienti devi attrarre e come.
Segmenta i tuoi clienti, indagane i reali bisogni e adatta la tua offerta
• fare tutto da soli: un «one man band» non è garanzia di successo, bisogna saper ricorrere ad attività e competenze esterne. Creati un network di persone cui far riferimento e delegare



• pricing improvvisato: prezzi bassi per insicurezza o alti senza giustificazione di valore.
Analizza i tuoi competitor e il valore dell’offerta percepita dai clienti
• trascurare il cashflow: concentrarsi sui profitti è importante, ma ancor di più sull’equilibrio di cassa e sui flussi attesi. Mantieni una riserva di liquidità di due/tre mesi
• digital gap: presenza online inefficace (sito lento, assenza su social strategici). Se il digitale è fondamentale per il tuo business non trascurare il costante controllo
• non gestire la crescita nei giusti tempi e modi. Pensare di scalare velocemente può diventare un boomerang. È importante pianificare la partenza ma ancor di più la crescita.



METTERSI IN GIOCO: SÌ COME…
… a seconda dell’attività che vorrai avviare dovrai valutare se farlo sviluppando la tua attività:
A. in forma di lavoro autonomo, il che significa svolgere un’attività lavorativa senza vincoli di subordinazione, prevalentemente con lavoro proprio, esercitando un’arte o professione o svolgendo attività di lavoro autonomo in forme più o meno occasionali
B. in forma di impresa, il che significa esercitare professionalmente un’attività economica tesa alla produzione e/o scambio di beni e servizi, avvalendosi a tal fine di un complesso di beni organizzati dallo stesso imprenditore.
Quindi la differenza principale tra impresa e lavoro autonomo è la presenza o meno di una significativa organizzazione, cioè dell’azienda (che lo stesso Codice civile definisce essere il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa).



METTERSI IN GIOCO: SÌ PURCHÈ…
… si sia disposti a cambiare mentalità, soprattutto se alle spalle provieni da una esperienza di lavoro dipendente.
Il dipendente
• apprezza la stabilità
• ricerca la sicurezza del posto
• è poco incline a rischiare
• attribuisce il giusto peso al proprio tempo libero
• non sempre è propenso ad assumersi grosse responsabilità.
Per contro, chi si mette in proprio
• ha uno spiccato senso di indipendenza
• ama le sfide
• si butta a capofitto nel lavoro spesso trascurando la vita privata
• crede profondamente in se e nella sua (neo) attività
• vuole mettere a frutto le proprie competenze.
La cosa importante da tenere sempre a mente è che: per mettersi in proprio si deve dare il massimo.
Davanti alle sconfitte, bisogna essere capaci di rialzarsi; davanti ai problemi, trovare le migliori soluzioni; davanti ai muri e alle difficoltà, provare a scavalcarli e, se non vi riesce, trovare il modo per aggirarli.



UN SUGGERIMENTO
In questa fase, non dare per scontato che alcune tue qualità o tratti caratteriali non siano
adeguati alla scelta di mettersi in proprio o che le tue competenze non siano sufficienti.
È importante però fare un esame obiettivo delle capacità e delle caratteristiche personali.
Ciò aiuterà ad individuare gli ambiti in cui puoi migliorare, per intraprendere un percorso di crescita personale e professionale per colmare i gap o rinforzare le tue doti.
Questo potrebbe includere la partecipazione a corsi di formazione, la ricerca di mentor o il confronto con altri professionisti del settore.
Ricorda che la crescita è un processo continuo e che ogni passo avanti ti avvicina al successo nella tua nuova impresa.



Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
IL SECONDO PASSO: LAVORARE SULL’IDEA E TRASFORMARLA IN UN’IDEA DI BUSINESS
La tua idea potrà nascere da una aspirazione, da una passione, da una competenza, da una intuizione, da una imitazione (magari migliorativa), dall’osservazione della realtà o dei bisogni o anche da una necessità… …ma qualunque sia l’origine della tua idea (innovativa o anche solo emulativa o imitativa) dovrai però verificare che sia o possa trasformarsi in una business idea.
Cioè deve permettere di creare valore!



Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
CREARE VALORE? MA IN CONCRETO?
Perseguire la creazione del valore è il fine ultimo di qualunque attività imprenditoriale o autonoma.
Generare valore significa generare un plus di «ricchezza» - non solo monetaria - tale da garantire la sopravvivenza dell’attività (che potrai misurare in termini di risultati di vario genere, qualitativi e quantitativi).
Per far ciò, bisogna massimizzare nel tempo quattro obiettivi imprenditoriali.



Comprensione e
IL PRIMO OBIETTIVO IMPRENDITORIALE DA
NON
PERDERE MAI DI VISTA
Il primo obiettivo è: «Realizzare la propria mission imprenditoriale»
Ciò lo si persegue creando valore in primo luogo per i clienti.
Ciò significa far sì che: i benefici (sostanziali, funzionali, immateriali) che i clienti ricevono con il prodotto o il servizio che comprano da te, siano superiori o percepiti come tali, rispetto al prezzo che pagano e agli altri sacrifici che sostengono in fase di valutazione, acquisto e post vendita.



Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
IL SECONDO OBIETTIVO IMPRENDITORIALE DA
NON PERDERE MAI DI VISTA
Il secondo obiettivo è: «Produrre utili»
Ciò lo si persegue facendo sì che l’attività generi ricavi superiori ai costi.
Ciò significa che sin dal primo momento (anche se nei primi mesi ciò potrebbe essere difficile) le tue vendite siano tali da coprire i costi che sosterrai (variabili e fissi, compresa la quota parte di investimenti che vi hanno contribuito).
Se tale dinamica non è evidente sin da subito o non si consolida in tempi sufficientemente brevi, potrebbe voler dire che stai lavorando in perdita, cioè bruciando valore.
In questo caso dovrai riflettere attentamente sulla possibilità ad esempio di aumentare il numero di clienti o i prezzi o ridurre i costi o sviluppare altre strategie di riposizionamento.



Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
IL TERZO OBIETTIVO
IMPRENDITORIALE DA NON
PERDERE MAI DI VISTA
Il terzo obiettivo è: «Generare liquidità»
Ciò lo si raggiunge facendo sì che le entrate finanziarie di periodo nel tempo superino le uscite di periodo.
All’inizio i flussi di cassa mostreranno un assorbimento più elevato, per coprire gli investimenti iniziali e altre spese che dovrai anticipare all'avvio (ad es, il deposito cauzionale per l'affitto o le mensilità anticipate).
Tuttavia, con gli incassi delle vendite, ti sarà possibile progressivamente far fronte sia alle spese correnti che, ad esempio, alle rate dei prestiti contratti per coprire il fabbisogno finanziario iniziale.
Per questo motivo è essenziale monitorare le proiezioni di incassi e pagamenti nei mesi a venire (almeno 3), al fine di mantenere l’equilibrio finanziario e, se necessario, intervenire tempestivamente per evitare di non riuscire ad onorare gli impegni.
Presta attenzione anche a concedere credito ai clienti (a chi e quanto) e, d'altro canto, cerca di ottenere condizioni di pagamento favorevoli dai fornitori.
Inoltre, non dimenticare le tasse che sarai periodicamente chiamato a pagare (non scoprirlo in ritardo…. come purtroppo spesso accade).



Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
IL QUARTO OBIETTIVO IMPRENDITORIALE
DA NON
PERDERE MAI DI VISTA
Il quarto obiettivo è: «Generare un impatto positivo»
Generare effetti positivi, anche nel tuo piccolo, per gli stakeholder (coloro che hanno interessi verso la tua attività e verso i quali hai responsabilità dirette e indirette) è ciò che devi fare.
Pensa alle diverse forme di impatto ambientale, sociale o a come gestire la tua attività (governance) in termini di sostenibilità.
Ti accorgerai che anche nel tuo piccolo potrai trovare il modo per:
• generare effetti positivi sull’ambiente o quanto meno compensare quelli negativi
• perseguire il benessere sociale delle persone sia all’interno del tuo raggio di azione, che nella comunità in cui opererai
• adottare prassi etiche e trasparenti di gestione e controllo dell’attività, ma anche tese alla salvaguardia della continuità della tua missione.



Comprensione e flessibilità
RICAPITOLANDO I 4 OBIETTIVI IMPRENDITORIALI
Obiettivi imprenditoriali tesi alla generazione di valore


REALIZZARE LA PROPRIA MISSION
creare valore in primo luogo per i clienti
PRODURRE UTILI
GENERARE LIQUIDITÀ
RICADUTE POSITIVE
quando i ricavi sono maggiori dei costi
se le entrate finanziarie sono maggiori delle uscite
Tutto questo accresce il valore della tua attività che potrebbe costituire la tua rendita o pensione futura..
se riesci a generare effetti/ricadute positive per gli stakeholder

Comprensione e flessibilità nel
LA BUSINESS IDEA: IL GIUSTO MIX DI 3
INGREDIENTI PER GENERARE VALORE
Gli ingredienti fondamentali sono: mercato, prodotto e organizzazione.
La tua idea si trasformerà in una business idea generando valore solo se: ti permetterà di vendere ad un target di mercato - in maniera distintiva e profittevole - un prodotto o un servizio, sviluppato e veicolato per il tramite di una funzionale ed efficiente organizzazione.
In realtà ci sono molti modi o combinazioni diverse per creare valore e spetta a te trovare il giusto mix in funzione dell’analisi e delle considerazioni che avrai maturato.
In ogni caso sarà importante farlo creando un vantaggio competitivo (cioè un qualcosa differenziante, caratterizzante, distintivo, unico).



Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
MA COSA RAPPRESENTA IL MIX DI 3 INGREDIENTI
Quando metti mano ai 3 ingredienti della tua business idea stai lavorando sul cosiddetto Business Model.
In pratica, il modello di business rappresenta il tuo modo di fare impresa!
Esso spiega come la tua impresa genera, offre e riceve valore.
Tramite esso metterai a fuoco:
• il prodotto o servizio (o entrambi), ciò che rappresenta la tua offerta di valore quale sommatoria delle caratteristiche fisiche, qualitative, funzionali, etc. tali da renderla distintiva e differenziante dagli altri tuoi competitor
• il pubblico (clienti) target, le loro esigenze e bisogni che ti aiuteranno meglio ad adeguare il tuo prodotto, nonché le modalità con cui potrai raggiungerli, mediante opportune strategie di comunicazione, marketing e distribuzione
• la capacità di produrre quello che vuoi vendere, in maniera finanziariamente ed economicamente sostenibile, con l’organizzazione più adeguata.
Ricorda ogni iniziativa imprenditoriale ha un suo modello di business e questo evolverà nel corso del tempo per superare crisi o adeguarsi alle evoluzioni del mercato.



Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
UN SUGGERIMENTO
Quando lavori sul tuo modello di business devi cercare risposte alle seguenti domande:
COSA venderò? Significa interrogarsi sulla migliore offerta di valore da proporre in funzione di ciò che si aspetta il mercato.
A CHI venderò? Significa capire il bisogno, la necessità o anche solo il desiderio dei possibili clienti, che dovrai soddisfare per acquisire una fetta di mercato.
COME lo produrrò? Significa pensare a come organizzarsi per rispettare gli impegni che assumerai verso i clienti, fornendo un prodotto o servizio che sia in linea con la tua promessa di vendita (in termini di qualità, specifiche, tempistiche, etc.), e tale da generare da un lato un ritorno positivo dai clienti ed allo stesso tempo mantenendo l’equilibrio economico e finanziario della tua attività.
Ed a ben vedere, qui stai lavorando sui tre pilasti su cui si fonda qualunque impresa (piccola o grande che sia):
IL PRODOTTO (COSA)
IL MERCATO (A CHI)
L’ORGANIZZAZIONE (COME)




BUSINESS IDEA

ORGANIZZAZIONE (COME)
PRODOTTO (COSA)
CLIENTE/MERCATO (A CHI)
Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
CERCARE IL GIUSTO MIX
La ricerca del giusto mix scaturisce sia da un percorso di analisi iniziale - utile a comprendere bene il contesto in cui opererai – sia dall’esperienza quotidiana, una volta avviata l’attività.
Cercare il giusto mix significa ad esempio:
• che dovrai capire bene la tipologia di clienti che vuoi attrarre, studiandone i bisogni e le abitudini di acquisto e in che modo differenziarti dai competitor
• costruire la tua offerta meglio adattandola ai target individuati, arricchendola e differenziandola sia dal punto di vista qualitativo (fruibilità, qualità, servizi, etc.) che quantitativo (prezzo)
• organizzarti nel modo più equilibrato e realisticamente sostenibile con le risorse a tua disposizione o che puoi effettivamente recuperare.



Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
UN SUGGERIMENTO
In fase di modellazione della tua business idea potrai ricorrere all’aiuto dei Canvas.
Questi sono strumenti concettuali che aiutano a razionalizzare le idee inizialiapparentemente confuse - in un modello che sintetizza i tratti fondamentali della tua idea.
In particolare, potrai avvalerti del Business Model Canvas (ideato da Alexander Ostelwalder) o del Lean Canvas (teorizzato da Ash Maruya) o di altri strumenti che ti siano di supporto nella fase di messa a fuoco iniziale.
Gli strumenti che userai ti accompagneranno nel percorso di definizione della tua idea di business, anzi si prestano ad essere rivisti e modificati proprio perché ti accorgerai che man mano che affronterai alcuni aspetti dovrai rivederne altri.



Comprensione e flessibilità nel modellare l’idea
LA CONOSCENZA DEL CONTESTO
Dovrai aver cura di analizzare e conoscere il contesto macro e micro con cui ti confronterai.
Ciò ti sarà utile per individuare gli aspetti cruciali da non sottovalutare nella messa a punto della tua idea, ma anche i rischi a cui potresti esporti e la possibilità di evitarli o farvi fronte.
Osserva e analizza:
• i trend e le dinamiche ambientali (politiche, sociali, economiche, tecnologiche) i cui cambiamenti potrebbero avere riflessi diretti e indiretti sulla tua attività futura
• il mercato a cui ti vuoi rivolgere e le caratteristiche dei vari segmenti di clientela che lo caratterizzano
• il settore in cui ti muoverai, i competitor con cui ti confronterai ed i fattori critici per eccellere.
Con tali conoscenze potrai meglio riflettere sulle opportunità e sulle minacce che dall’esterno possono toccare la tua attività, ma anche sui punti di forza e di debolezza della tua idea.



I PASSI SUCCESSIVI
Una buona analisi preliminare ti aiuterà a convincerti sempre più della fattibilità dell’idea,
della modalità migliore per metterla in atto e del percorso di validazione della stessa.
Da questo momento la tua attività sarà finalizzata:
• ad approfondire la fase di analisi, per validare le tue ipotesi ed idee
• a mettere a punto un documento illustrativo del tuo piano di azione alla luce dei contenuti della tua analisi e delle strategie da portare avanti
• a costruire un piano quantitativo ragionato sulla base delle ipotesi (assumption) più ragionevoli emerse dalla analisi
• a delineare i passi operativi da mettere in atto, con le decisioni che riguardano forma giuridica, autorizzazioni, etc.
Da questo momento, cioè, dovrai iniziare a lavorare al tuo business plan!



QUANDO METTERE MANO AL BUSINESS PLAN
In particolare quando dall’analisi preliminare avrai:
• individuato una proposta di valore vendibile e sufficientemente distintiva (competitiva)
• valutato che è realizzabile con modalità e risorse alla tua portata o a cui puoi pensare di poter arrivare
• percepito che potrebbero sussistere degli spazi di redditività e sostenibilità prospettica.
Sarà più agevole redigere il business plan, nel quale andrai a declinare le linee di azione per sviluppare quanto avrai tratteggiato in sintesi pensando al tuo modello di business (ad esempio con il Business Model Canvas)!
La preliminare delineazione del modello di business sarà una bussola per individuare e sviluppare i concetti nel business plan.



IL BUSINESS PLAN
Il business plan è l’output risultante dal percorso di analisi e pianificazione che aiuta a trasformare una idea di business in un progetto imprenditoriale.
Devi svilupparlo lavorando su due dimensioni, qualitativa e quantitativa.
Ti aiuterà innanzitutto a validare l’idea e a delineare i presupposti alla base della buona riuscita della stessa, inoltre aiuterà a pensare a tutto tondo alla tua iniziativa, cioè a tutti gli ambiti più o meno complessi in cui dovrai muoverti o con cui dovrai confrontarti. In questo è anche uno strumento utile a valutare ed accrescere le tue competenze imprenditoriali.
Il business plan aiuterà a mettere a punto la struttura finanziaria e gli andamenti economici
attesi cui far riferimento per definire il fabbisogno finanziario necessario, partendo da ipotesi validate, comprovabili e ragionevoli. In questo senso sarà utile anche per il successivo monitoraggio degli andamenti quando avrai aperto e per la revisione delle strategie.
Ma non solo, il business plan diventerà lo strumento con cui comunicare la tua idea e la capacità di portarla avanti ad investitori e finanziatori a cui ti rivolgerai.



A COSA DEVI PRESTARE ATTENZIONE
Lungo tutto il percorso di analisi iniziale e di validazione successiva dovrai tener bene a mente di verificare l’ampiezza, la probabilità e la possibilità di mitigare 3 tipologie di rischi:
rischio di desiderabilità - dovrai cioè capire: se i clienti saranno interessati (e quanto) alla tua offerta; cosa potrai fare per attrarli e convincerli ad acquistare da te; cosa modificare in quello che offri, etc.
rischio di fattibilità - dovrai essere consapevole di ciò di cui avrai bisogno per portare sul mercato la tua offerta (tecnologie, know how, risorse umane e finanziarie, etc.) e della effettiva capacità di poterla offrire nei giusti tempi e luoghi
rischio di sostenibilità - dovrai avere ben chiaro il profilo economico e finanziario perché riesca a sostenere gli investimenti ed i costi in tempi coerenti con la messa a punto della tua organizzazione e della risposta del mercato.



PER CONCLUDERE!
Seguendo queste semplici indicazioni, facendole tue e lavorandoci con impegno, potrai intraprendere il percorso per metterti in proprio nel modo più adeguato.
Non sarà sempre facile o lineare, soprattutto all’inizio, ma ti aiuterà a far emergere i tratti caratteriali e tecnici necessari per avviare la tua attività, trasformarla nel tuo lavoro futuro e, soprattutto, farla diventare la tua passione.
Ed infine un ultimo fondamentale suggerimento


Non improvvisare.
Impara a pianificare!

Grazie per l’attenzione
Michele Grattagliano
Dottore Commercialista e Revisore Contabile in Milano
Mi occupo principalmente di:
• Consulenza direzionale e strategica per aziende ed enti
• Piani strategici e business planning
• Valutazioni d'azienda
• Startup e PMI innovative
• Advisory nei processi di M&A e nei passaggi generazionali
• Pianificazione aziendale e finanziaria
• Restructuring industriale e finanziario
• Project financing
• Audit
• Docente Formaper
• Esperto per assistenze specialistiche di primo orientamento in ambito Startup e Imprese Innovative
• Sindaco e revisore in aziende ed Enti pubblici



https://www.linkedin.com/in/michele-grattagliano





