Magazine n4 2014

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attualità

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alabria maglia nera d’Italia, ancora una volta purtroppo. Stavolta nella speciale classifica dei giornalisti minacciati in vario modo: con i violenti metodi della criminalità organizzata o i più subdoli mezzi dei soliti potentati, fino alle consuete querele per diffamazione ovvero alle richieste per risarcimento danni, in taluni casi faraoniche, per le casse di società editrici spesso tutt’altro che multimilionarie. A certificare “lo stato di pericolo” dell’informazione calabrese è stato l’istituto italiano di ricerca Demoskopika, presieduto da Raffaele Rio, che, in un report assemblato in un arco di tempo compreso fra il 2011 e lo scorso 29 luglio, ha fatto emergere dati inquietanti. Sono, infatti, 89 i giornalisti minacciati su 2.651 (più nello specifico, 34 ogni mille) iscritti all’Albo professionale nella regione - cifra fluttuante in base al numero delle periodiche cancellazioni e dei nuovi ingressi - anche se bisogna dire che in termini assoluti la testa della poco ambita graduatoria

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numero 4 - 2014

spetterebbe alle quasi insospettabili Lombardia e Lazio, ma in rapporto a una “popolazione giornalistica” molto più corposa di quella calabrese. Le sorprese, però, non finiscono qui, perché adottando il criterio della mera densità degli operatori della comunicazione sarebbe la Basilicata a prevalere, per così dire, con i suoi 39 episodi intimidatori su appena 855 iscritti. Come premesso, tuttavia, la situazione più preoccupante si registra in Calabria e va ben oltre al recente caso di cronaca che ha coinvolto il giornalista de Il Quotidiano del Sud, Michele Albanese, improvvisamente costretto a vivere sotto scorta e a viaggiare a bordo di un’auto blindata per essere finito nel mirino degli efferati clan della ‘ndrangheta, su cui ha condotto una serie di delicate inchieste. L’allarme per gli esponenti della categoria nell’intero territorio calabrese è rosso, o quasi, ma si distribuisce non uniformante nelle cinque province. La riprova è nel picco di Cosenza (37.2%) e Reggio (36%), con l’intermedio 18% di Catanzaro e, per concludere,

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La situazione più preoccupante si registra in Calabria e va ben oltre del recente caso di cronaca che ha coinvolto il giornalista de Il Quotidiano del Sud, Michele Albanese, improvvisamente costretto a vivere sotto scorta»

i più bassi 5.5% di Vibo Valentia e 3.3% di Crotone. Ma le intimidazioni sono una costante in tutto il Paese e sono state suddivise in cinque macrocategorie da Demoskopika. Il riferimento è agli avvertimenti (33.7%) mandati attraverso l’invio di lettere contenenti proiettili e bossoli già esplosi o ancora effettuati tramite pedinamenti e stalking; alle aggressioni fisiche (24.7%), quali spari o attentati; alle denunce e azioni legali (20.2%), fra cui onerose richieste di


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